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SHELDON - MISSIONE 04 RSS SHELDON - Missione 04

04.07 " Un passato che ritorna "

di Kyel Rezon , Pubblicato il 01-07-2021

FLASHBACK
Mularus
Palazzo Reale dei Kobyla
18/04/1701 - ore 17:16


Cos'era successo al gradevole clima di Mularus?
Il freddo si era fatto pungente ed ovunque stava scendendo la neve... fitta e densa come non si vedeva da una vita
I quattro figli del Re Kobyla erano costretti a battere i piedi per terra con forza nel vano tentativo di scaldarsi. Le loro pellicce non sembravano bastare per tenerli al riparo.
Se non bastasse il freddo a penetrare nelle loro ossa, vi era anche la paura, lo sconforto ed il terrore.
Laddove un tempo sorgeva il Palazzo del Re, loro padre, tutto era rovina.
Soltanto nude pietre squadrate, con segni inequivocabili di bruciature, restavano in piedi di tutto ciò che un tempo erano altissime torri e possenti fortificazioni.
Del parco boscoso che circondava il castello non rimaneva più nulla se non moncherini bruciati di quelli che erano alberi secolari.
Il fuoco aveva devastato tutto.
Erano lì da un paio d'ore, rovistando in cerca di qualche conforto, e nel vedere i saloni ormai in rovinamentre alla mente ritornavano prepotenti i ricordi che li costringevano ad immaginare i giorni del suo splendore.. ricordare le serate con feste, musica, belle signore in abiti da sera... era una ferita sanguinante più che un piacevole ricordo.
Tutto era iniziato sessanta giorni prima.
Arrivò una pioggia inattesa: non scese acqua dal cielo, ma una grandinata di pietre cadenti brillanti ed infuocate.
La zona del lago fu quella più colpita: si formò un cratere di circa tre chilometri con uno tsunami di acqua e fango.. onde alte fino a sei metri.. rinforzate da forti acquazzoni determinate dalla massiccia evaporazione dell'acqua.
Il Re ordinò l'evacuazione totale: c'erano e grotte degli antenati ed antiche leggende parlavano di un evento simile in grado di radere al suolo milioni di alberi in un battito di ciglia.
Erano storie così vecchie da essere considerate miti, favole o fiabe per bambini.
Nessuno avrebbe potuto pensare che eventi probabilmente più vecchi di ottocento anni potessero ripetersi.
Quelle grotte furono la salvezza di molti, ma non di tutti: in quei sessanta giorni di agonia, le stime delle vittime, dispersi compresi, prima sfiorò e poi superò le diecimila vittime.
Una devastazione totale.
Nessuna delle famiglie di Mularus fu risparmiata.
Ognuna dovette contare le proprie perdite e piangere i propri cari.

FLASHBACK
Mularus
10/10/1701 - ore 09:33


Il Re Kobyla, affranto dal dolore per la perdita della moglie Mulan ed incapace di reggere su di sé i sensi di colpa per non aver previsto l'imprevedibile, era spirato.
Tradizione avrebbe voluto che l'erede fosse scelto tra i figli del monarca venuto a mancare con l'approvazione degli altri.
Da sempre quello era un periodo di debolezza e transizione.. pochi erano stati i casi nella storia di Mularus in cui v'era stato un solo erede maschio oppure vi fosse tra i fratelli piena concordia nel proporre un nome solo.
Più spesso, la popolazione doveva assistere, suo malgrado, a settimane, se non mesi, di discussioni, dibattiti, discordie, alcune volte anche a veri e propri scontri fisici, prima che venisse designato un nuovo sovrano.
Quell'anno, però, non seguì alcuna tradizione.
Non solo c'erano quattro fratelli litigiosi e profondamente diversi gli uni dagli altri, ma soprattutto non c'era più un regno da governare, non c'era più un popolo da guidare, e, benché meno, non c'era nemmeno condivisione delle soluzioni da adottare per affrontare il perdurare delle periodiche piogge luminose.
In tempi normali, a rigor di logica, il trono sarebbe dovuto andare al Principe Delan detto il Giusto. Primogenito del Re, trentacinquenne alto e magro, dal volto delicato incorniciato da uno sguardo severo ed una barba corta e curata che gli conferiva austerità, ma al contempo profonda umanità.
Delan non era un politico, neanche un diplomatico e benché meno un guerriero, ma era un profondo conoscitore dell'animo umano.. sincero e schietto, in grado di dire sempre il proprio pensiero, detestante l'ipocrisia ed amante del verbo della verità.
Al suo fianco avrebbe avuto come comandante dell'esercito il fratello: il Principe Nilan detto l'Intrepido. Penultimo figlio del Re Kobyla, era un venticinquenne alto e robusto, ogni fibra del suo corpo era un muscolo pronto a scattare. Non propriamente un fine pensatore, quanto più un selvaggio, ma era un buon esempio per i soldati ed un discreto stratega.
Il Principe Sulan, detto il Sacerdote nonché secondogenito del Re, avrebbe rivestito il ruolo di Consigliere.. alto quanto i fratelli, soffriva però di incipiente calvizie per essere un trentenne. Era colui che più amava la religione e le tradizioni, a prescindere dalla loro sensatezza sul lato pratico.
Ultimo per età, ma non per importanza, vi sarebbe stato il più piccolo della nidiata di Kobyla il Principe Zhelan, detto il Divergente. Nemmeno ventenne, non eccelleva in nessuna arte a cui era stato sottoposto dai suoi precettori, ma non si tirava mai indietro.. era sempre pronto a trovare una soluzione alternativa al problema o ad all'ostacolo contro cui veniva lanciato. A lui il compito di arrivare mentalmente laddove i fratelli non riuscivano.
Quelli erano i sogni che la Regina Mulan, loro madre, in anni di silenziosa attività di eminenza grigia al fianco del marito Kobyla, aveva lungamente intrecciato ottenendo l'appoggio, esplicito o tacito, di tutte le principali famiglie di Mularus.
La pioggia luminosa, tuttavia, tutto aveva cambiato.
Molti leader erano stati uccisi, troppi nuclei familiari sterminati.. lacrime, sangue e disperazione avevano sostituito la quiete e la prosperità che a lungo avevano guidato quelle terre.
La scomparsa prima della Regina e poi del Re avevano gettato nello sconforto anche coloro che più erano fedeli e leali alla monarchia.
Niente aveva più senso.

FLASHBACK
Mularus
08/02/1702 - ore 18:42


Un silenzio irreale dominava la scena.
Il Principe Zhelan era partito da pochi giorni, assieme a circa cinquecento persone tra uomini e donne. Aveva chiesto volontari e tra tutti coloro che si erano offerti, aveva selezionato solo quelli che avessero fratelli o sorelle e che non fossero né troppo giovani né troppo vecchi.
L'obiettivo era raggiungere l'antica e leggendaria Fortezza Nera.. maniero dei tempi andati.. sepolcro di alcuni Re dal lontano passato. Zhelan aveva trovato una mappa, scampata chissà come dal furore delle fiamme, in una sezione segreta della biblioteca del Palazzo Reale.
Sulan ricordava quella antica leggenda: lì avevano trovato rifugio gli antenati quando il Dio del Vento aveva divelto in un battito di palpebre oltre ottanta milioni di alberi.
Un'esagerazione? Una favola per bambini? Soltanto uno sciocco credulone come Zhelan poteva cascarci e partire all'avventura?
Oppure era tutto un piano architettato da una mente diabolica?
Delan il Giusto giaceva esanime a terra, con un filo di bava alla bocca.
A vedere il volto bianco e gli occhi celesti spalancati con quell'aria sorpresa ed afflitta, sembrava che un torto, un'enorme ingiustizia gli fosse stata appena arrecata da una persona di cui lui aveva stima e rispetto.
I chirusici si erano a lungo adoperati per scoprirne la causa della dipartita e la tipologia di veleno utilizzata.
Alla fine, avevano appurato che una pianta tossica era stata regolarmente somministrata al Principe Delan assieme alla bevanda che amava sorseggiare più volte al giorno.
Una bevanda simile al tè, ma con un gusto e profumo più intenso. Proprio tale caratteristica aveva permesso all'assassino di aggiungere l'elemento letale.
A Sulan, sicuramente più erudito ed astuto del fratello minore rimasto, ci volle poco sforzo per convincere il Principe Nilan ad armare un piccolo esercito ed inseguire il traditore.
Circa trecento tra uomini e donne, addestrati, armati di tutto punto e pronti a resistere al freddo intenso che ormai dominava su Mularus, partirono alla caccia di Zhelan.

FLASHBACK
Mularus
29/05/1702 - ore 13:00


Dopo quasi tre mesi e nessuna notizia dei due fratelli minori, Sulan il Sacerdote poté esternare tutto la propria soddisfazione.
Nel giro di due anni aveva eliminato la Monarchia e chiunque avesse titolo per ambire a farsi nominare Re.
La prima a cadere su la madre Mulan: troppo attenta a intrecciare fili su cui costruire le proprie trame per accorgersi di ciò che nell'ombra stava architettando il figlio secondogenito.
Il secondo fu il padre Kobyla, la cui debolezza cardiaca fu accentuata dalla medicina che lui stesso aveva consigliato di assumere.
Far ritrovare a Zhelan quella mappa assurda fu un gioco da ragazzi, sebbene decisamente complicato da mettere in atto. Quella piccola peste aveva una mente eclettica e geniale.. se solo avesse sospettato qualcosa, l'intero suo piano sarebbe andato in fumo.
Invece, il piccolo di casa aveva svolto egregiamente il suo compito e lui aveva contribuito: chi meglio di un fratello maggiore intento ad ostacolare il piano poteva spingere quello scavezzacollo di Zhelan ad intestardirsi tanto nel partire a tutti i costi?
Con la partenza di Zhelan, il più scaltro ed intelligente fra i figli di Kobyla era sicuramente lui: Sulan.
Gli ci volle proprio poco ad avvelenare il fratello maggiore Delan e spingere il fratello minore Nilan alla caccia della piccola vipera traditrice.
Ottenuto il suo obiettivo, aveva convocato venti tra i leader scapoli superstiti delle famiglie a lui più fedeli: aveva comunicato loro che nessun Re sarebbe salito sul trono di Kobyla, ma che, anzi, una nuova tradizione sarebbe sorta per ingraziarsi la benevolenza degli Dei.
Avrebbero fondato una nuova colonia, che avrebbe preso il suo nome, in un dedalo di grotte antiche e sicure non molto lontane da quella in cui il popolo di Mularus aveva trovato rifugio.
Il luogo in cui si trovavano, infatti, non era più la sicurezza di un tempo: il continuo martellamento della pioggia di globi luminosi avrebbe presto fatto crollare interi settori di roccia, uccidendo gran parte dei sopravvissuti.
I venti leader sarebbero stati riconosciuti come Fondatori di Sulan: avrebbero rapito o fatto rapire venti tra le più belle e procaci ragazze di tutta Mularus.
Sarebbero state sottratte con forza e violenza.
Se le loro famiglie avessero voluto riprendere le figlie, avrebbero dovuto sborsare montagne di geld e tutti i Fondatori sapevano che nessuno ne avrebbe mai avuto abbastanza per battere le loro scorte di denaro.
Venti vergini, o non vergini poco era importante, che avrebbero dovuto imparare il rispetto totale, ubbidendo ciecamente al marito e padrone per dieci anni almeno.
Trascorso il periodo, avrebbero avuto facoltà di scelta: se tornare dai genitori con una dote in geld o rimanere coi propri padroni, ammesso che questi ultimi avessero voluto.
La tradizione del Kobyla si sarebbe infatti ripetuta ogni tre anni per garantire carne fresca, procace e fertile il più a lungo tempo possibile.

Nilan - Tempio di Inanna
20/01/2401 - ore 09:45


"Aprite la comunicazione"
=^=Principe Laran, è un piacere vedervi.. e non solo per gli occhi=^=
"Vi ringrazio, Dama Freia, quali notizie dalla Fortezza Nera?"
=^=Non è stato facile convincere il Consiglio.. sono passati sette cento anni da allora, ma nel mio sangue, così come nel vostro, scorre quello dei grandi sovrani del passato.. siamo entrambi lontani eredi di Re Kobyla.. al cui nome da troppo tempo è associata una tradizione tanto cruenta e sanguinosa=^=
"Mi fa piacere sentirlo.. senza la vostra collaborazione, i miei guerrieri non potrebbero penetrare nelle caverne dei Sulaniani e porre in salvo i nostri due compatrioti"
=^=Avete scoperto chi sono e perché siano finiti in territorio nemico?=^=
"No, mia signora.. nessuno sembra conoscerli, ma non credo sia rilevante: sono sicuramente eredi del Principe Nilan. Nessuna donna non nilaniana resisterebbe in tal modo alla tortura. E nessun uomo non di Nilan avrebbe affrontato da solo l'intero apparato di sicurezza di Sulan solo per salvare la propria compagna"
=^=Principe Laran concordo con il vostro esame: noi zhelaniani affrontiamo i problemi di intelletto e non di forza bruta.. in ogni caso, torturare in tal modo una persona è una pratica barbara, inutile e del tutto senza senso.. fino a quando l'hanno praticata fra loro, eredi del Traditore, erano da biasimare, ma poco altro.. ora però è giunto il momento di passare ai fatti..=^=
"L'onta va lavata"
=^=Il tradimento punito=^=
"Onore a Re Delan il Giusto"
=^=I cancelli della Fortezza Nera sono aperti.. i miei agenti controllano già le Gallerie Dimenticate.. manda i tuoi guerrieri! Onore al Re Delan!=^=

Sheldon - Plancia
20/01/2401 - 19:31


"Cosa diavolo vuol dire che ci sono interferenze sulle frequenze di Sulan?" sbottò Sheldon inviperito più del solito "Ho sistemi all'avanguardia, possibile che non sappiate far nulla voi labradoodle?"
L'ologramma rimase in silenzio per qualche istante, poi a tutti i presenti sembrò che Sheldon sorridesse, o, perlomeno, avesse increspato le labbra in un debole sorriso alla maniera vulcaniana.
All'ingresso di Rush in plancia, Naky Terell e Jekins si trovarono a fissarsi con uno stato d'animo fra il sorpreso ed il preoccupato.
"Mi illuminate?" domandò Nicholas incuriosito ed un pelo perplesso dall'allarme rosso che nel frattempo si era attivato da solo.
"Sì.. ehm.. noi non siamo stati, ma evidentemente sul pianeta qualcosa è successo.. vi sono tracce evidenti di combattimenti. i programmi televisivi alternano estenuanti dirette sulla rieducazione delle fattrici a brevi comunicati delle autorità volte a rassicurare la popolazione che le ricerche dei due fuggitivi sono a buon punto, che il movimento insurrezionale dell'Avanguardia sta per essere stroncato così pure che l'invasione dei Nilaniani e degli Zhelaniani sarà presto respinta."
"Cosa mi sono perso??" sbottò di stucco Blake, anche lui appena entrato in plancia
"Per ora, nulla" interloquì Hewson pensieroso "ma siamo di fronte a due ordini di problemi: l'esperimento di Sheldon ha dato il via ad una serie di avvenimenti che magari non sarebbero mai accaduti se non avesse teletrasportato Adrienne e Keyl su Mularus.. anche se, teoricamente, potrebbe semplicemente aver velocizzato l'inevitabile.."
"E qui parli dell'attacco da parte dei Nilaniani.. non l'avevamo considerato possibile.. ma, in effetti, è logico che tentassero una sortita per riprendersi quelli che considerano loro compatrioti" assentì Rush all'indirizzo del consigliere di bordo
"Ma chi sono gli Zhelaniani? Alleati o rivali dei Nilaniani? Rappresentano un pericolo?" domandò la Cruz preoccupata per il Primo Ufficiale più che per la sorte della Faith
L'aurea della dottoressa era abbastanza intuibile da tutti i betazoidi presenti in plancia in quel momento, ma non sfuggì nemmeno a Rush quale fosse il reale motivo di ansia da parte della collega.
"Non abbiamo notizie di questo, ma già il fatto che non mostrino le immagini dell'arresto o, non sia mai, dell'uccisione di Kyel e Adrienne, ma che insistono nel blaterare che la loro cattura è imminente, ci fa ben sperare.." intervenne Jekins con fare accomodante verso la Cruz
"Ok ok.. signori.. non abbiamo idea di chi sia l'Avanguardia né chi siano gli Zhelaniani.. ma sicuramente i Nilaniani sono all'attacco per liberare quelli che pensano essere loro compagni" disse Rush
Un trillo alla consolle attirò l'attenzione di Blake: "Rilevo attività potenzialmente ostile dal tunnel spaziale"
"Ecco appunto il secondo ordine di problemi che stavo enunciando poco fa" riprese la parola Hewson "ossia che mosse potrebbero mettere in atto gli alieni?"
"Attaccare Mularus lo escludo, a meno che non abbiano voluto stare centinaia d'anni a perdere tempo" affermò convinta Naky
"Esatto.. l'attacco deve aver scombussolato anche i loro piani: non possono più estrarre Kyel e tentare di eliminare Adrienne.. per lo meno non nell'immediato.. senza rischiare di alterare loro stessi, e questa volta attivamente, lo status quo della situazione" confermò Jekins
"Sì.. ok.. ragazzi.. ma ora che facciamo? Abbiamo una speranza.. come ci muoviamo? Interveniamo? Attacchiamo? Attendiamo l'evolversi degli eventi sul pianeta, ma ci liberiamo prima di questi maledetti alieni impiccioni?" domandò Blake in preda ad un'inattesa euforia nell'idea di poter rivedere vivi i suoi due amici
Rush stava per intervenire a muso duro.
Vero, anche lui voleva aiutare i suoi compagni, ma da un capo sezione si aspettava maggior autocontrollo nel porre le questioni: specialmente davanti a tutti..
Hewson pose il braccio sulla spalla di Blake e con uno sguardo rivolto a Rush gli fece capire che ci avrebbe pensato lui.
Nicholas fece cenno di uscire dalla plancia entrambi: aveva bisogno di gente motivata, concentrata, ma con sangue freddo e non in preda all'eccitazione del momento.. senza contare che, in fondo, Blake sarebbe stato più utile a pilotare una navetta che a guidare la Sheldon..
Si sedette sulla poltrona di comando, madido di sudore, mentre mentalmente ripercorreva tutte le possibilità che avevano.
"Allora?" brontolò scocciato Sheldon "quali ordini, Capitano??"