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SHELDON - MISSIONE 04 RSS SHELDON - Missione 04

04.06 " L'Avanguardia "

di Adrienne Faith, Pubblicato il 18-04-2021

Sheldon - Sala tattica
18/ 01/2401 - ore 20.00


La situazione con gli alieni era tornata allo stallo. Le comunicazioni si erano chiuse bruscamente dopo l'ultimatum di Sheldon, e purtroppo era avvenuto senza che si fosse giunti a qualche risultato apprezzabile. Nessuno dei due litiganti sembrava intenzionato a fare un passo indietro: gli alieni del tunnel avevano ripreso ad ignorare ogni tentativo di comunicazione Sheldon non aveva alcuna intenzione di disattivare le armi e abbassare gli scudi.
Rush, dopo alcune ore di tentativi infruttuosi, aveva finito per arrendersi all'evidenza che si trovava di fronte ad un bivio difficilmente superare: intervenire o meno?
Emotivamente era frustrante, voleva bene ai suoi colleghi e se fosse stato libero di agire si sarebbe gettato a capofitto di persona pur di salvarli, ma la situazione era molto più complicata. Nicholas aveva il comando della nave, doveva riuscire a bilanciare la spinta a salvare Adrienne e Kyel con la necessità di rispettare la prima direttiva e prevenire eventuali rischi per il resto dell'equipaggio. Era dura, ma stava facendo del suo meglio.
Aveva richiesto un'altra riunione per discutere con gli ufficiali superiori, ma fin dall'inizio l'aria che si respirò in sala tattica non fece presupporre nulla di buono. Gli ufficiali sembravano dividersi tra chi credeva nella prima direttiva al punto da voler cercare vie alternative per la risoluzione del problema e chi, viceversa, riteneva importante la prima direttiva ma non al punto da porre in pericolo la vita di Adrienne. La seconda fazione, tuttavia, sembrava più numerosa ed agguerrita della prima.
"Quello che sto dicendo è, teniamo conto anche di quanto detto dagli alieni e facciamo un rapido ragionamento. Adrienne e Kyel sono riusciti a non farsi scoprire sino adesso? Si.." la voce di Blake era piuttosto alterata, la tensione in quel momento si faceva sentire su tutti "Allora perchè un nuovo gruppo di persone, impellicciate e senza segni caratteristiche, che raggiungesse quella città dicendo di venire da Nilan, dovrebbe automaticamente mettere in pericolo lo sviluppo di quel popolo?! Non sto proponendo di scendere armati, fare una mezza strage, farci proclamare loro nuovi dei e poi andarcene con Adrienne e Kyel! Sto dicendo, una missione sotto copertura sarebbe tanto sbagliata?!"
"La prima direttiva è molto importante, non lo metto in dubbio" Hewson prese la parola "Ma mi domando.. anche se in pericolo vi è la vita dei nostri colleghi? Io non ne sono certo. La Flotta Stellare si è sempre impegnata e battuta per non violare mai la prima direttiva, ma.. alla fine della giostra l'ha veramente sempre rispettata? Anche il Capitano Picard, che ai suoi tempi era uno dei più ferventi sostenitori del pieno rispetto delle direttive, in alcuni casi ha finito per violarla apertamente per perseguire degli scopi che ha ritenuto degni.. e non solo quella direttiva!"
Anche Terell sembrava aver abbracciato a pieno la causa dell'interventismo "Il Capitano ed il Primo ufficiale non ci avrebbero mai abbandonato, davvero vogliamo limitarci a star qui ad osservare quei pazzi malati che folgorano Adrienne per il puro piacere di farlo mentre Kyel è chissà dove, braccato come un animale in gabbia?!"
Era un grosso problema per Rush, perchè più il tempo passava e più era evidente che le intenzioni di alcuni membri della nave stavano passando dal mantenere la diplomazia al buttarsi a testa china in una missione di salvataggio ignorando ogni singolo rischio. Da un lato li capiva, soffriva quanto loro, ma sapeva di avere un ruolo da sostenere.
"Signori.." Rush prese la parola, di tutti i momenti in cui si sarebbe immaginato di occupare il posto della Faith, questo era proprio il peggiore "Vorrei che cercaste, per quanto possibile, di lasciar fuori da questa stanza il vostro lato più emotivo per concentrarci tutti assieme al capire quali debbano essere le nostre prossime mosse. Darei quasi per scontato che gli alieni non ci daranno altre opportunità diplomatiche con loro"
"Sì Signore" intervenne la Cruz, preoccupata di non rivedere Kyel "Ma alla fine è davvero qualcosa di così importante? Io dico che dovremmo agire contro di loro!"
L'intervento inaspettato della dottoressa prese in contropiede Rush "Lei ci sta suggerendo un attacco preventivo contro gli alieni del tunnel? Non possiamo farlo, la Flotta Stellare non agisce così!"
"Io sto dicendo.. continuiamo a parlare della prima direttiva ma non teniamo conto che, al momento, gli unici che la stanno violando sono proprio quei maledetti alieni del tunnel!" la voce della Cruz aveva un tono esasperato "Noi sappiamo che la prima direttiva vieta tutti i contatti che potrebbero influenzare le civiltà meno progredite inquinandone lo sviluppo culturale, giusto? E si applica a tutti quei mondi il cui progresso tecnologico non è ancora giunto alla scoperta della propulsione a curvatura, tecnologia che permette alle navi stellari di superare la velocità della luce. Ma tale principio è talmente importante che, se la Flotta Stellare si accorgesse che altri soggetti stanno violando la normativa in questione, avrebbero il dovere di intervenire sempre al fine di impedire che razze evolute finiscano per inquinare l'evoluzione di altre specie!"
"Ma gli alieni del tunnel si limitano ad osservare le colonie presenti su Mularus, non abbiamo prove che intervengano nei loro affari"
"Questo non è del tutto vero.." intervenne Naky, osservando la Cruz come se avesse improvvisamente individuato il nocciolo della questione "Questa popolazione è culturalmente bloccata perché le colonie sono costrette a rimanere sotterranee, a causa delle sfere elettromagnetiche, e di conseguenza sono isolate dalle altre. La loro semplice e costante presenza in questo sistema stellare compromette il livello di vita delle razze sul pianeta, rendendo di fatto il loro esperimento già di per sé contaminato dalla loro stessa presenza.."
"Cosa!?" Rush seguiva il discorso ma non era del tutto sicuro che gli piacesse la piega che stava prendendo quella discussione
Naky, per tutta risposta, era parecchio gasata all'idea di liberarsi almeno di uno dei problemi "E del resto loro sono qui solo a causa delle micro-nebulose, altrimenti il tunnel spaziale salterebbe da quadrante a quadrante e loro capiterebbero qui sono ogni tot millenni o forse addirittura mai più.. basta liberarci delle micro-nebulose ed il gioco è fatto!"
Jekins osservò i colleghi per qualche attimo sorpreso "Quindi la vostra idea sarebbe attaccare le nebulose, riportando il tunnel spaziale a vagare per i quattro quadranti, e nel mentre, approfittando della scomparsa delle sfere elettromagnetiche, trovare un modo per recuperare i nostri?"
Hewson osservò i colleghi "Stiamo parlando di preservare delle vite umanoidi, accettando il fatto che ciò per una volta potrebbe anche portarci a dover agire in modo a noi poco ortodosso"
Sheldon apparve per la prima volta euforico dopo così tanto tempo "Bello, siamo pronti a farli sgombrare?"
"Frena Sheldon, frena.." Rush osservò i colleghi "Questo è esattamente quello che vorrei evitare, ossia che l'emotività del tutto giustificata dalla visione di quanto sta accadendo a Sulan finisca per portarci a fare qualcosa che non si può giustificare"
La Cruz volle ribadire la sua idea con grande convinzione "Il fatto che gli alieni stanno di fatto alterando il progresso culturale di quel popolo ci permette di intervenire per tutelare quella razza!"
Rush si sforzò di riportare tutti sulla retta via, anche se gli era dannatamente difficile "E' un tecnicismo.."
"Ma io adoro i tecnicismi!" si limitò a dire Sheldon
Nicholaus sospirò per poi riprendere "Gli alieni di fatto non hanno influenzato direttamente la cultura di quel popolo.. non si sono presentati a loro come dei, si limitano ad osservarli. Inoltre quel pianeta, elettromagnetismo a parte, resta una palla di ghiaccio.. modello Andoria, chi vi dice che le colonie non siano comunque fra loro troppo lontane? Credete davvero che sia saggio stare allo scoperto durante le ore di notte? La loro presenza ha creato dei problemi al pianeta? Si.. possiamo ritenere oltre ogni ragionevole dubbio che in loro assenza lo sviluppo di quel popolo non sarebbe comunque quello che stiamo osservando? No!"
Sheldon alzò al soffitto le mani, quasi in una posa teatrale "Ogni volta che state per darmi un minimo di soddisfazione.. ecco che torniamo all'apatia! Ma vi piace così tanto non fare niente?!"
L'equipaggio lo osservò senza parlare per qualche istante, la situazione per tutti loro aveva del paradossale e la loro grande inesperienza sul campo si stava facendo sentire.
"Si, tutto bellissimo.. ma così siamo tornati al punto di partenza" Kelley prese la parola osservando i colleghi "Se contro gli alieni non possiamo andare, il teletrasporto è sconsigliabile e la navetta inutilizzabile.. cosa dovremmo fare? E no.. l'attesa in questo caso non mi sembra la miglior soluzione!"
"Mi rifiuto di chiedere che un equipaggio della Flotta Stellare, che ha giurato di rispettare e tutelare tutte le forme di vita, si trovino davvero a pensare che l'unica soluzione contro gli alieni del tunnel sia quella di attaccarli" Jekins scosse il capo "Me lo aspetterei da un equipaggio Klingon ma non da noi!"
Kelley sembrò riflettere per qualche attimo "Se non ricordo male Sheldon aveva lasciato a capitano e primo ufficiale un tricorder.. se fosse ancora nelle mani di uno dei due potremmo tentare di contattarlo"
"E se lo avessero gli autoctoni?" chiese la Cruz
"No.." intervenne Rush "Avessero trovato tecnologia così evoluta avremmo avuto qualche informazione nei canali televisivi"
"Non è detto.." intervenne Jekins "Potrebbero essere informazioni tenute sotto protezione governativa.. del resto anche i nostri popoli nel passato non comunicavano qualsiasi cosa alla gente, certe informazioni se le tenevano per sé.."
Blake scosse il capo poco convinto "Ma in quel caso Adrienne e Kyel sarebbero stati arrestati ed interrogati, non credete? A quel punto non ne avrebbero fatto pubblicità!"
Kelley si strinse nelle spalle "Io credo che valga la pena provare, con un po' di fortuna è ancora in possesso del primo ufficiale.. dato che Adrienne non credo sia libera di utilizzare certa tecnologia nel luogo in cui è rinchiusa. Se non altro potremo sapere direttamente da lui cosa succede nella colonia e se vi è modo per noi di aiutarli"
"E per il rischio che intercettino le comunicazioni?" chiese Naky
"Lo escludo. Avete analizzato tutte le loro comunicazioni televisive, sappiamo che trasmettono in una fascia di frequenze determinato.. basterà scegliere una frequenza molto più alta o molto più bassa"
Rush annuì, se non altro avevano qualcosa da fare "Molto bene, fatemi sapere se vi è possibile contattare Kyel"
"E certo.. sentiamo cosa ha da dirci il gorillone, magari lui si decide a farvi fare qualcosa!!" intervenne sarcastico Sheldon "Cosa non lo so, quella intelligente è l'altra.. ma almeno farete qualcosa!"
"Ma per Adrienne?" Blake intervenne osservando Rush ed ignorando lo sguardo di ribrezzo lanciatogli dalla Cruz "Kyel è braccato e mi dispiace, ma al momento non mi sembra debba avere la priorità!"
Rush osservò i suoi colleghi con grande comprensione. I problemi legati alla prima direttiva sono sempre complicati da trattare, anche per gli equipaggi con maggior esperienza, ma qui il problema era ben maggiore. Attorno a lui c'erano ufficiali inesperti, alcuni dei quali erano usciti da poco dall'Accademia. Per ufficiali come Blake il rispetto della prima direttiva suonava più come uno dei concetti imparati in classe piuttosto che uno stile di vita.
"Signori, affrontiamo il discorso Adrienne o da qui non ne veniamo più fuori" Rush si alzò camminando per la sala tattica "Alcuni di voi conoscono quella betazoide da più tempo di me, quindi non credo che stupirò nessuno se dirò che non si tratta di una fanciulla inerme e indifesa, sempre alla ricerca di qualcuno che la salvi"
"Ma questa non è una situazione normale!" intervenne Naky
"Vero, ma Adrienne è pur sempre Adrienne!" ribatté Rush "E' una betazoide, ha potenzialità e capacità tali che se volesse probabilmente sarebbe già libera. E non credo che serva spiegarvi a cosa mi riferisco, questa nave è composta per un terzo di betazoidi ma facciamolo lo stesso. Avete idea di cosa succederebbe se solo decidesse di dar libero sfogo ai suoi poteri dimostrando a tutti come gli sia facile leggere la mente della gente? O ancor meglio, influenzare i pensieri e le empatie altrui?"
"Ma non lo sta facendo!"
"Esatto Alec! Hai centrato la questione! Adrienne non lo sta facendo perchè lei crede veramente nel rispetto della prima direttiva e nelle regole betazoidi sul non utilizzo di determinati poteri verso i non telepati! Il nostro Capitano sta accettando di subire quanto le stanno facendo perchè lei sarebbe disposta a perdere la vita pur di rispettare a pieno quanto richiesto ad un ufficiale della Flotta Stellare.. credo che dovremmo riflettere di più su quanto stia facendo il nostro comandante!" Rush scosse il capo "Ma alla fine anche questa riunione non ha portato a molto ed il tempo stringe, quindi per me potete andare ma voglio che passiate il vostro tempo a tentare di dar risposta a questa domanda: oltre all'uso di una navetta o il tentare un teletrasporto, quali altre opzioni possiamo avere?"
L'equipaggio si ammutolì mentre Sheldon spariva nuovamente.

Sulan - Bassifondi
18/ 01/2401 - contemporaneamente


Con il cuore in gola a furia di correre, Kyel si era trovato costretto a tornare nei bassifondi della colonia. Non che la cosa gli dispiacesse più di tanto, del resto le persone migliore le aveva trovate rintanate nelle più infime bettole della città.
Era stanco, affamato, ma soprattutto preoccupato. Conosceva Adrienne più intimamente di chiunque altro si trovasse lì e, per quanto si sforzasse, non ricordava di averle mai visto quello sguardo.. neppure il giorno che l'aveva lasciata era in un simile stato. Non era per i lividi, quelli passeranno, era per i suoi occhi.. sembravano spenti, rassegnati alla situazione. Non avrebbe mai permesso a sé stessa di avere un figlio su quel mondo, quindi quale via d'uscita aveva in mente? Il pensiero lo fece rabbrividire.
Entrò di soppiatto in una delle locande più sgangherate della città sotterranea, il "Matuna". L'aria pesante e puzzolente del luogo fece storcere per un attimo il naso a Rezon ma non aveva molta scelta.
Avanzò lentamente fino al bancone per poi fermarsi a guardare la barista, Ajin, mentre discuteva in modo rude con un avventore un po' troppo alticcio per i suoi gusti. Se normalmente la cosa non lo avrebbe minimamente colpito, per Kyel fu davvero strano vedere che, nonostante si trovasse in una colonia profondamente sessista, non tutte le donne accettassero passivamente il ruolo in cui le aveva incardinate la società. Gli ricordava la sua Adrienne.. per quanto si sforzasse non riusciva a pensare ad altro che a lei, sarebbe riuscita a tornare di nuovo quella che era dopo tutto quello che le stavano facendo?
"Lo sai che non dovresti essere qui?!"
La voce di Ajin fece voltare Kyel che sfoderò uno dei suoi migliori sorrisi finti, era stato preso alla sprovvista mentre era troppo perso nei suoi pensieri per accorgersi di chi gli stava attorno ma non voleva darlo a vedere "Sono qui solo per vedere te!"
Il bel viso di Rezon fece colpo sulla barista, il fascino risiano aveva colpito ancora, ma la sulaniana fece un passo indietro portando le mani sui fianchi "Qui non vogliamo problemi con la polizia, te ne devi andare! Adesso!"
Rezon si osservò attorno, già in molti si erano voltati a fissarlo ed era evidente che molti di loro sarebbero stati pronti anche a vendere la loro madre se questo gli avesse fornito qualche tornaconto sospirò dirigendosi verso l'uscita, doveva ritentare la fortuna da qualche altra parte.
"Non oserai uscire dalla porta principale!? Mi ci manca altro che si pensi che qui ospitiamo i ricercati!!" la barista fece due passi verso Kyel, la sua voce era rude ma nel suo volto l'ufficiale vide una strana luce "Uscirai dal retro! Come la spazzatura che sei!"
Rezon si trovò a seguire la donna dapprima nel retrobottega e poi verso la porta d'uscita ma, a pochi passi dall'uscio, la donna lo spinse di lato indicandogli una piccola scala che portava al piano di sotto "Non puoi girare per la colonia indisturbato, sei forte e veloce ma presto o tardi ti troveranno"
"L'alternativa è arrendermi e non intendo farlo!"
"L'alternativa è che tu ascolti me e ti nascondi" la donna fece scorrere un dito sul petto di Kyel "Mi piaci, sotto molto punti di vista.. se avrai pazienza potresti scoprire di non essere l'unico"
"Non essere l'unico in cosa?" chiese Rezon
"L'unico a cercare un cambiamento per questo posto.." la donna fece due passi indietro "Puoi fare quello che ti ho detto oppure prendere quella porta e andartene per la tua strada, a te la scelta" non attese una risposta dal beta-risiano e si limitò a tornare al bancone del bar.
Rimasto solo, Rezon si trovò di fronte ad un bivio, ma il suo istinto gli diceva di restare. Andarsene e continuare a scappare non aveva alcun senso, ma c'era qualcosa nelle parole della barista che lo avevano colpito. Scese le scale rapidamente per ritrovarsi in una sorta di magazzino arredato alla bene e meglio: un fatiscente divano era disposto a destra di un piccolo tavolino, su cui erano stati abbandonati dei frutti. Ne raccolse uno, strofinandolo sugli abiti per pulirlo ed iniziò a mangiarlo sedendosi sul divano.
"Vedo che ti stai già mettendo comodo.." quelle parole fecero scattare in piedi Kyel ma l'uomo alzò le mani per dimostrargli di non essere armato "Il famigerato Kyel di Nilan, unico esemplare maschile che sia mai giunto qui da un'altra delle città di questo pianeta da.. boh, decenni?"
"Tu conosci il mio nome.."
"Come il resto di questa colonia, il tuo bel viso è stato mostrato di continuo nelle ultime ore. Devo farti i complimenti, sei qui da pochi giorni e sei già riuscito a creare un vero e proprio caso mediatico attorno a te. Non credo di aver mai visto le forza governative così agguerrite e desiderose di catturare un fuggitivo"
Rezon fece spallucce "Eppure non è stato poi così difficile, è bastato essere me stesso"
"Hanno tutti paura che tu possa voler interferire con la rieducazione della tua femmina, Adrienne. Non sembra che sia portata per il Kobyla ma devo ammettere che è molto bella.. alta e formosa, non mi stupisco che l'abbiano presa"
"E chi sono io per deludere le loro aspettative.." il volto di Kyel si contrasse in una smorfia di rabbia e furia omicida "Chi sei tu?"
"Il mio nome non ti sarà di alcuna utilità, non ti dirà nulla più di quanto sai ora di me.. ma se ti fa piacere, chiamami Dani" l'uomo fece alcuni passi prendendo una sedia in modo da potersi sedere a poca distanza da Kyel "Benvenuto all'avanguardia"
Kyel fece uno sguardo perplesso, ma non ebbe modo di parlare perché l'uomo riprese "Non sei di questa colonia ed è normale che tu non riesca a capire di chi fidarti o meno, ma sei fortunato.. noi siamo dalla tua parte" Dani fece un sorriso per poi sistemarsi più comodamente, facendogli segno di sedere sul divano "Devi sapere che questa facciata di pacifica immutabilità a Sulan è solamente una pagliacciata. Non tutti credono che sia corretto continuare a seguire ciecamente ogni rito e tradizione passata, la religione non può essere la risposta ad ogni problema.. ma le forze governative non apprezzano il cambiamento"
"E immagino che voi facciate parte di questa minoranza.."
"Minoranza? Può darsi, ma tutti i cambiamenti iniziano sempre da un primo piccolo gruppo di idealisti pronti a tutto per far valere le loro idee" l'uomo fece un sorriso sincero verso Kyel "Lo vedo nei tuoi occhi, tu sei molto più simili a noi di quanto tu possa rendertene conto"
Altre tre persone arrivarono nel magazzino prendendo posto attorno a Dani e limitandosi a salutare il beta-risiano con dei cenni del capo "Non credo di aver capito molto su ciò che siete e cosa intendiate fare ma so ciò che voglio fare io. Mi spiace, non sono qui per cambiare la vostra società ma solo per potermi riprendere Adrienne prima che possano farle ancora del male"
"Il fatto che tu voglia riprenderti Adrienne è uno dei motivi per cui siamo felici che tu sia qui. Noi siamo ciò che la società non vuole, non accetta e da decenni cerca di schiacciare.. senza riuscirci. Siamo quella parte di questa città che non crede più nella superiorità maschile, che crede fermamente che fuori da questa colonia ci sia un mondo da esplorare e conoscere. Come già detto, siamo l'Avangardia"
"Perchè sembri così interessato ad Adrienne?" Kyel fissò le quattro persone che gli stavano davanti
"Adrienne è tutto ciò che cercavamo"
"Adrienne non è in vendita.." Rezon digrignò i denti furibondo "Chi la sta cercando? Perchè vi interessa tanto!"
"Noi la cercavamo da decenni.." Dani sorrise ancora "Lei è la prima e unica donna che sembra pronta a rifiutare il grande onore del Kobyla.. è la prima che è pronta a ribellarsi allo status quo. Tu non capisci ma lei per noi rappresenta molto più di una donna venuta da un'altra colonia, ma un simbolo" l'uomo mosse le mani indicando tutto attorno a sé "Siamo la minoranza solo perchè la maggior parte della nostra città accetta passivamente i dogmi che gli sono imposti dalle forze governative, se solo potessimo mostrargli come si sbagliano.. se potessimo fargli vedere quanto tutto ciò sia profondamente sbagliato e perverso, le cose cambierebbero!"
"La gente di Sulan non è formata da persone crudeli e senza cuore.." intervenne un ragazzotto che si era posto alla destra di Dani "Ma è da così tanto tempo che gli viene inculcato che tutto quello che vedono è giusto che hanno smesso di porsi domande.. Adrienne è l'unica che potrebbe costringerli a riaprire gli occhi!"
"Ve lo ripeto, non sono qui per portare avanti una rivoluzione ma solo per liberare Adrienne e.."
"Lo sai anche tu che da solo la cosa sarebbe impossibile.." Dani sorrise ancora, restando seduto di fronte a Kyel "E francamente dubito che riceverai proposte migliori della nostra. Non posso e non voglio costringerti ad accettare il nostro aiuto, ma il tempo per la tua amica sembra diminuire ogni giorno che passa.. se davvero desideri riprenderla prima che le facciano ancora del male, o la uccidano, dovresti seriamente prendere in considerazione le mie parole"

Sistema di Mularus - Tunnel Spaziale
18/ 01/2401 - orario esatto indefinibile


All'interno del tunnel spaziale, strane entità incorporee si erano tutte riunite a pochi metri da una delle due imboccature. Gli esseri, dal colorito fra il giallo ed il verde, pulsavano in maniera ritmica, l'una accanto all'altra: era il loro modo di comunicare fra loro, che consisteva in un mix di segnali luminosi misti ad una limitata capacità telepatica.
La comunicazione verbale era per loro un sistema vetusto, utilizzabile solo verso quelle razze meno evolute che si fossero avvicinate troppo al loro esperimento socio-culturale detestavano usarlo, ma non c'era altro modo per farsi capire da dei primitivi esseri corporei.
Uno degli esseri iniziò a vibrare più forte degli altri, attirando di fatto l'attenzione degli altri e iniziando a comunicare con loro *Avete sentito quanto ci è stato detto, il nostro esperimento potrebbe essere compromesso irrimediabilmente, non possiamo permettere ad esseri estranei di contaminare i nostri risultati*
*Corretto* risposero in coro tutte le altre entità
*Dobbiamo eliminare dal pianeta la femmina, è la soluzione più rapida al nostro problema*
*Corretto* risposero nuovamente in coro tutte le altre entità, ma una di esse aggiunse anche *Come faremo ad agire senza rischiare di essere attaccati? Quelle creature sono primitive e fin troppo emotive per i nostri canoni ma il vascello su cui viaggiano sembra essere dotato di un armamentario in grado di creare gravi danni al nostro tunnel. Potrebbe ucciderci..*
*Corretto. Tuttavia la nave sembra interessata alla sopravvivenza dei due esseri corporei, se portassimo l'essere maschile nel nostro tunnel non potrebbe più attaccare.. la sua azione porterebbe alla cessazione dell'esistenza dell'essere che vuole difendere. Solo allora procederemo all'eliminazione dell'esemplare femminile, ma per ora dobbiamo concentrarci tutti assieme per capire come recuperare in sicurezza l'esemplare maschile*

Sulan - Bassifondi
Casa sicura - luogo esatto imprecisato
19/ 01/2401 - 05.12


Erano passate varie ore dalla conversazione con Dani. Per la sicurezza sua e di tutta l'organizzazione, Kyel era stato trasferito in un edificio ritenuto sicuro aveva mangiato qualcosa ed aveva tentato di riposare per riprendersi dalla stanchezza, ma era riuscito a dormire solo per un paio d'ore prima che un incubo lo facesse risvegliare in preda all'ansia.
Era solo un incubo, se lo continuava a ripetere, ma non riusciva a togliersi dalla testa quelle immagini così raccapriccianti. Vedeva il corpo senza vita di Adrienne, i suoi occhi così belli ed espressivi diventare vitrei.. si vedeva mentre stringeva a sè quel giovane corpo martoriato, senza aver più modo si fare nulla per lei.
Il senso di frustrazione gli fece sferrare un pugno così forte al comodino da sfondarlo. La mano iniziò a pulsare per il dolore ma la cosa non gli interessava affatto. Si alzò di tutta fretta raggiungendo la cucina e fissando per alcuni istanti gli altri abitanti della casa.
"Ho perso fin troppo tempo.." Kyel era impaziente "Non posso restare qui"
"Non vuoi restare qui.." lo corresse uno degli uomini seduti alla sedia "..ma devi"
"Perchè? Pensate di potermi impedire di andarmene?" Rezon fece un paio di passi verso di lui parecchio nervoso "Pensi di farmi paura?"
"No, ma io e i miei compari siamo gli unici che siano mai riusciti ad entrare nella casa di rieducazione per tentare di far fuggire le fattrici. Non hanno mai scoperto come abbiamo fatto, il che di fatto ci rende la tua unica alternativa.."
"Se siete riusciti ad entrare, perchè non le avete portate via da quell'inferno?!"
"Tu non capisci.. le famiglie agiate di questo mondo considerano ancora quella vetusta tradizione un incredibile onore, e di conseguenza crescono le loro figlie fin dalla primissima età con la convinzione che un giorno saranno le fattrici. Quando tentammo di liberarle, loro semplicemente fecero di tutto per restare.. e anche quelle che facemmo evadere, si riconsegnarono spontaneamente alla casa di rieducazione. Fatica sprecata.." l'uomo si voltò appena prima di tornare a leggere il giornale "Rilassati, la tua attesa non durerà ancora molto.. Dani sta per arrivare e, inoltre, agiremo stanotte, proprio durante la loro prima notte"
"Prima notte? Che intendi con prima notte?"
"La tradizione del Kobyla è molto articolata e complessa. Dura in tutto trenta giorni e dovrebbe rappresentare una sorta di percorso di crescita, dal lato selvaggio e dispotico sino alla pace e sottomissione assoluta verso il proprio padrone. Più passano i giorni e più le prove di sottomissione crescono" l'uomo smise di leggere il giornale, ripiegandolo e voltandosi verso Kyel "So che quanto ti sto per dire non ti piacerà, ma questa sera verrà ordinato per la prima volta alle fattrici di concedersi ai propri padroni"
Quelle parole riuscirono a risollevare l'animo di Kyel ed a farlo imbestialire nel medesimo tempo. Da un lato voleva dire che sino a quel momento non avevano costretto Adrienne ad avere rapporti con quello sconosciuto, ma dall'altro lato entro quella sera lui doveva assolutamente riprenderla.
"Perchè aspettano alcune sere prima di.." Kyel non volle finire la frase
"Perché così impone la tradizione, puoi pensare che non abbia senso ma siamo onesti.. nulla in tutto ciò ha davvero un senso!" l'uomo incrociò le braccia "Ad ogni modo questa è una grande fortuna. Quando le fattrici sono con i loro padroni sono in stanze isolate, senza telecamere interne.. nessuno sa realmente cosa chiedano i padroni alle loro proprietà. Adrienne questa sera sarà in una stanza singola, con un solo sadico bastardo di fronte.. credo che tu possa farcela in uno scontro uno contro uno"
"Il mio solo problema è come entrare e raggiungerla" rispose convinto Rezon "Ditemi come fare e me ne occuperò personalmente"
"Quello non è un problema, questa sera ci sarà un cambio delle guardie.. quella che vigilerà nell'area nord dell'edificio starà troppo male per poter lavorare, una brutta influenza intestinale. Verrà sostituito da uno dei nostri. La vera domanda è come fare a liberare la donna dal collare e dal bracciale prima che il suo padrone per pura vendetta decida di risolversi il problema uccidendola.." l'uomo sospirò ancora "Li ho guardati bene, non sono più uguali a quelli usati sino all'anno scorso.. temo possano essere controllati ad onde radio e, senza il giusto telecomando, potremmo ucciderla"
Il pensiero di Kyel andò direttamente al tricorder che teneva nascosto nella tasca interna degli abiti "No.. per quello credo di avere una mezza idea io"

Sulan - Casa di rieducazione
Ala nord - Stanza assegnata a Dumit
19/ 01/2401 - 21.48


Adrienne era dritta in piedi, impalata come una statua a fissare, il volto di quell'uomo che si girava fra le mani il radiocomando con espressione sadica. Quella sera le avevano fatte vestire con dei vestitini assolutamente imbarazzanti: la gonna era formata solo da dei sottili veli dalle tinte pastello che non celavano nulla delle loro gambe, lasciandole praticamente scoperte il top superiore era sostanzialmente un reggiseno striminzito, sempre di uno stucchevole rosa pastello. Non avevano ai piedi nessun tipo di calzatura, cosa che costrinse tutte le fattrici a camminare scalze per tutto il giardino prima di poter raggiungere ognuna la propria stanza.
La betazoide era dolorante, stanca e affamata ma in quel momento non sentiva altro se non la paura di quanto sarebbe successo quella notte. Le altre donne sembravano aspettare quel momento con trepidazione, lei piuttosto si sarebbe buttata giù dal tetto. Continuava a fissare il suo padrone, Dumit, con la consapevolezza che quel pervertito avrebbe protratto il suo divertimento per tutta la notte, costringendola a soddisfare ogni suo più recondito desiderio.
"Balla per me!" il tono perentorio dell'uomo fece fare un piccolo passo indietro ad Adrienne "Adesso!"
"Non c'è alcuna musica.." rispose ritrosa Adrienne, ma Dumit battè due volte le mani e la musica si accese, doveva esserci un qualche apparato stereo nella stanza.
"Balla per me!" gli intimò nuovamente Dumit ma, vedendo che la Faith non si muoveva, aggiunse "Sei una ribelle che ha bisogno di essere disciplinata, ma per tua fortuna io sono molto bravo a punire quelle come te.."
Adrienne sentì un nodo in gola rendendosi conto di non avere molta scelta. Iniziò a far ondeggiare il bacino, improvvisando alcuni passi di una danza simile a quella del ventre. Per un attimo ebbe l'impressione di aver sentito aprirsi e chiudersi la porta della stanza, ma poi scosse il capo: sapeva che la guardia l'aveva chiusa dentro con il suo padrone, nessuno poteva salvarla da tutto quello. Dumit, dal canto suo, non se ne accorse nemmeno: i suoi occhi erano carichi di bramosia e desiderio, mentre osservavano quel giovane corpo che ondeggiava di fronte a lui.
"Più lenta! Voglio gustarmi fino in fondo quel tuo culo sodo.. questa notte non la scorderai mai più" l'uomo si passò voglioso la lingua sulle labbra "Voi di Nilan sarete anche delle selvagge senza educazione, ma avete delle curve niente male. Togliti quel vestito! Voglio vederti nuda!"
Più la serata proseguiva e più Adrienne si sentiva in trappola alla richiesta dell'uomo si paralizzò per alcuni istanti, incapace di decidere cosa fare. I betazoidi per loro natura non hanno alcun tabù attorno alla nudità, ed anzi sono soliti sposarsi in cerimonie in cui tutti sono nudi, ma.. la sola idea di doversi spogliare di fronte a quel sadico, le dava il voltastomaco.
"Mm.. lo sapevo, in fondo ai selvaggi piacciono più le punizioni che le ricompense" sul volto di Dumit si disegnò un sorriso sadico "Ho portato le fruste. Questa sera, che ti piaccia o no, ti domerò Adrienne.. ma per ora" fece ondeggiare di fronte agli occhi della donna il telecomando per poi premere il pulsante.
Adrienne chiuse gli occhi stringendo i denti, sapendo che pochi istanti dopo la scossa elettrica l'avrebbe fatta finire semi tramortita sul pavimento.
Niente. I due non si erano accorti che, nell'ombra, Kyel aveva analizzato e riprogrammato i dispositivi al fine di poterli controllare con il suo tricorder.
La betazoide rialzò il volto di scatto osservando il volto di Dumit restare attonito nel constatare che la fattrice non aveva ancora ricevuto la sua punizione. Aumentò il voltaggio del collare e premette di nuovo il pulsante.
Per tutta risposta il collare ed i bracciali caddero a terra, liberando finalmente la betazoide. Dumit guardò sconcertato la scena per poi controllare ancora il radiocomando, gettandolo infine a terra con un moto d'ira. Adrienne non aveva più addosso il collare ed i bracciali, ma lui era un uomo in piena forma fisica e lei era una donna dal corpo già duramente colpito non aveva dubbi che avrebbe potuto sottometterla anche senza collare.
L'uomo stava per scattare in avanti quando, da dietro si sentì toccare un paio di volte la spalla. Scattò in avanti, girandosi e restando esterrefatto nel trovarsi di fronte il ricercato di Nilan, con un'espressione furente dipinta sul volto.
"Perchè non te la prendi con chi può difendersi?" le parole di Kyel gli uscirono dalla bocca quasi in un ringhio, ma non diede tempo al sulaniano di rispondere perchè con un forte montante gli ruppe il setto nasale facendolo cadere a terra svenuto.
Adrienne rimase immobile ad osservare Rezon legare e imbavagliare Dumit con delle corde ricavate facendo a pezzi le lenzuola del letto. Non le sembrava vero che il suo primo ufficiale fosse riuscito a trovarla e salvarla così rapidamente.
Kyel, dal canto suo, si sentiva finalmente più tranquillo. Superò con rapide falcate la distanza che lo divideva dalla betazoide e la strinse fra le sue braccia: la sentì gemere e irrigidirsi sotto il suo tocco, quindi allentò la presa incapace in quel momento di lasciarla andare. Non era mai arrivato a temere così tanto di perderla, ed ora, che l'aveva finalmente trovata, non l'avrebbe abbandonata più.
Restò abbracciato a lei per alcuni istanti, le vedeva sul volto che quell'esperienza avrebbe chiesto del tempo per guarire, ma era una donna forte e sapeva che avrebbe potuto superare tutto.. anche quello. La prese delicatamente in braccio per poterla portare via di peso sembrava piuttosto malandata ed il fatto che fosse scalza non li avrebbe aiutati a scappare più velocemente.
"Tranquilla, è tutto finito. Ora ci penserò io a te, promesso.." le sussurrò Kyel prima di darle un dolce bacio sulla fronte.

Sheldon - Hangar navette
20/ 01/2401 - 06.39


Rhena vide apparire Sheldon e lo fissò con espressione curiosa "Qualche novità da Sulan?"
"Che cosa ti fa pensare che ce ne siano?" rispose l'I.A. fissando la sua nemesi
"Il fatto che tu oggi sembri in uno stato molto diverso da ieri.. tutto qui" Rhena si avvicinò all'oblò "Direi quasi che sembri sollevato"
"Si, possibile. Questa mattina tutti i canali di telecomunicazione di Sulan parlano solo della misteriosa ed inspiegabile fuga dell'esemplare femminile di Nilan. A quanto pare le loro paure si sono materializzate e l'esemplare maschile è andato a riprendersi la sua donna"
"Quindi Kyel ha liberato Adrienne.." rimarcò Shena incrociando le braccia al petto
"Già, ogni tanto quel gorillone senza cervello ha una sua utilità" rispose con espressione fintamente noncurante Sheldon
"Quindi.. l'emergenza sembra essere stata temporaneamente superata. Ne convieni?" Shena sembrava voler giocare con Sheldon come il gatto con il topo ma l'I.A. era troppo furba per stare al suo gioco
"Non girarci attorno, parla!"
"Dato che l'emergenza è stata superata, beh.. ti propongo una sfida! Togli l'ultimatum delle 72 ore e lascia che questo equipaggio ci metta il tempo che gli occorre"
"Scordatelo!"
"Sheldon, volevi fa un esperimento.. volevi capire che cosa avrebbero fatto questi uomini di fronte alla tua sfida. Se avessero la grinta e l'integrità di difendere la prima direttiva contro tutto e tutti.. ma non potrai mai avere una risposta attendibile se gli metti fretta"
"E ti aspetti che io resti in attesa sino a che questi qui decidono cosa fare?!"
"Io ti sto solo dicendo che questo è un equipaggio alle prime armi, che combatte contro difficoltà più grandi di loro senza poter fare appello alla loro esperienza. Vuoi sapere davvero cosa possono riuscire a fare? Lasciagli il tempo di farlo!"
Sheldon sospirò per un attimo "Dato che sono di buon umore, farò come dici.. ma se i segni di Adrienne scendessero sotto il 75 per cento.. allora prenderò in mano io la situazione!"
Shena annuì soddisfatta "Mi sembra giusto.."