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USS NOVALIS - MISSIONE 13 RSS USS NOVALIS - Missione 13

13.09 " Decompressioni "

di Nathan Moore, Pubblicato il 13-09-2014

USS Novalis, nei pressi della Discarica
03/02/2394, Ore 2.12


Nei meandri del laboratorio scientifico 1, l'ufficiale scientifico stava analizzando i campioni dei tessuti delle ferite dell'andoriano in cerca di conferme e risposte.
Lo spettrometro geologico era stato piuttosto vago nelle sue risposte ma, dopotutto, era progettato per analizzare campioni di rocce e non tessuti andoriani.
Lo strumento adeguato era uno spettrometro multifasico che, attualmente
giaceva inoperante a causa di una avaria sostenuta nella precedente missione e per cui non c'era ancora stato tempo per una riparazione, come per i controlli ambientali che facevano ancora puntualmente schizzare la temperatura di bordo a 41 gradi per sedici minuti ogni quattro ore e tredici minuti.
"Kuz a Roth."
=^= Qui Roth =^=
"Comandante, immagino che lei sia al corrente dello stato del nostro spettrometro multifasico. Purtroppo mi è necessario per poter riconoscere l'arma che ha ucciso l'andoriano. Avrei un'idea per rimetterlo in sesto il tempo necessario ai miei scopi, ma, operando da sola, ci vorrebbe un'eternità, soprattutto per la parte hardware. Se potesse aiutarmi, potremmo ottenere un risultato migliore in minor tempo..."
=^= Sopporteremo gli sbalzi di temperatura ancora per qualche ora. Tenga duro, Comandante: la cavalleria è in arrivo=^=
Kuz non potè trattenere un sorriso divertito.

USS Novalis, stiva di carico
Nello stesso momento


In una delle stive di carico della Novalis Nathan stava cercando di spulciare i detriti della Coulomb alla ricerca di indizi che potessero spiegare tutte le incongruenze a cui stavano assistendo.
Fortunatamente, collaborando con Roth e l'Ingegnere Capo erano riusciti ad operare una selezione dei detriti più interessanti.
Una cosa lasciava perplesso Moore: niente cadaveri, niente tracce organiche di nessun tipo.
*Ostaggi. Anche se fossero stati tutti vaporizzati avremmo trovato qualcosa.* Pensò.
Eppure qualcosa non funzionava. Durante la guerra contro Cardassia e il Dominio era stato in diversi crashsites, uno dei compiti della Volador era quello di effettuare missioni di ricerca e recupero di superstiti nello spazio nemico e nessuno assomigliava al disastro della Coulomb.
Una cosa era sicura: i Klingon non c'entravano nulla.
Questa affermazione gli si cementava sempre più nel cervello mentre analizzava al tricoder una vasta sezione di scafo esterno, su cui un colpo di disgregatore aveva lasciato una lunga serie di squarci elittici asimmetrici.
Una serie di dati gli confermò ciò che era evidente all'esame visivo.
"Moore a Plancia."
=^=Qui, Kuribayashi, mi dica Comandante.=^=
"Ho il responso dell'analisi sui detriti della Coulomb. La nave è stata colpita da disgregatori di classe 8."
=^= Breen, Romulani o Klingon? =^=
"Sezione di impatto elittiche di due diametri differenti, disgregatori secondari e frontale di un falco romulano, Signore. Il che mi insospettisce, Capitano."
=^= Si spieghi =^=
"I falchi romulani di classe d'deridex sono ormai stati o aggiornati o
rimpiazzati in massa da quelli di classe Norexan, le cui impronte di fuoco sono
significativavente diverse da quelle che ho analizzato.
Trovo insolita un'incursione così in profondità da parte di un d'deridex, dopo l'ultimo aggiornamento hanno equipaggiamenti per missioni di altro tipo.
Per una missione di questo tipo è molto più indicato il nuovo falco.
Tutto questo ha poco senso, se lo aggiungiamo all'assenza di tracce organiche a bordo."
=^= Prego, signor Moore? =^=
"L'equipaggio non era a bordo quando la nave è stata distrutta, ne sono praticamente certo. Temo che la situazione sia assai più sfaccettata di quanto si potesse supporre da una prima analisi.
Potremmo essere di fronte a uno scenario con ostaggi."
=^= Signor Moore, scavi a fondo. Voglio ogni informazione su questi romulani...=^=
"Se sono romulani, Signore."
=^= Proceda=^=

Moore riprese le sue analisi, ma qualcosa era cambiato. Era come se si fosse
accesa una spia agli angoli della sua coscienza, una sensazione che non si lasciava scacciare e che in pochi secondi stava trasformandosi in una sensazione sempre più forte, netta e indirizzata.
Fu allora che lasciò perdere i detriti e si diresse verso il più vicino turboascensore, per dirigersi in plancia sperando di sbagliarsi, che fosse solo una conseguenza della pressione.

Incorciatore Klingon
03/02/2394, Ore 2.16 - D.S. 71090.75


La deflagrazione della sonda squarciò letteralmente la sezione di coda della nave, avviando una serie di decompressioni a catena e causando in pochi secondi il distacco di una delle ali stabilizzatrici dell'incrociatore Klingon.
Dwalla e Nimosit si salvarono per un caso fortuito, essendo andati in plancia per comunicare con la Novalis, letteralmente il punto più lontano della nave dal punto di deflagrazione.
Il comandante, nel buio della sua nave condannata, si riprese in pochi secondi
e, nonostante fosse sconvolto dalle vertigini originate da scompensi nella gravità artificiale e fosse mezzo assordato dal boato, riuscì a rialzarsi dal punto della plancia in cui era precipitato e ad avviarsi incerto verso la sua consolle.

"Situazione?"
"Presto raggiungeremo i nostri avi nello Sto'Vo'Kor, Signore! Una morte onorevole!"
Dwalla, decisamente non in umore per sentire onorevoli guasconate klingon si concentrò su Nimosit ancora privo di sensi.
Nonostante sembrasse parecchio malconcio a causa di diverse escoriazioni e sanguinasse copiosamente da un taglio alla testa, non sembrava essere in cattive condizioni.
"Coral si svegli!"

Il primo ufficiale della Novalis faticava a riprendersi dalle ragnatele dello shock, percui Dwalla lo scosse leggermente. Quando inoltre capì che la cosa viscida che gli imbrattava la faccia e infastidiva la vista era il suo stesso sangue, sentì come se la dura madre del suo cervello si stesse contraendo di colpo.

"Coral, si svegli e non si preoccupi per la ferita alla testa: tutto sangue e teatro."

Nimosit si sentì come ricaricato dalla presenza del consigliere, anche leggermente stupito e, scrollandosi iniziò ad alzarsi in mezzo al trambusto di una plancia che cercava di riprendere vita ricominciando dalle luci di emergenza che si accesero incerte, offrendo ai superstiti un tremolante spettacolo caleidoscopico di cadaveri, feriti gravi e pannelli strappati.
Nel frattempo Thevek si era spostata verso la console operazioni dove l'ufficiale preposto continuava a sbraitare insensatezze riguardo a una morte prematura e, toccandogli appena il gomito lo mandò al tappeto, dopodichè mise mano alla consolle, iniziando a riferire al comandante Klingon lo status di ciò che restava della nave.
A quel punto lo sbigottimento di Nimosit era totale.

*Ma cosa gli ha fatto?* Pensò.
"Comandante, sala macchine decompressa, reattore principale compromesso. Batterie al 20% Supporto vitale nelle sezione prodiere attivo, in calo nelle sezioni, non riesco a capire dove sia in calo. Niente comunicazioni."
"Armi e scudi?"
"Non conosco la procedura per accedere a queste informazioni!"

Il Klingon battè un pugno su un brandello di lamiera, tentando invano di scaricare la frustrazione che lo attanagliava.
Nel frattempo era sopraggiunto un ufficiale Klingon a cui Dwalla cedette quel che restava del pannello controllo danni, stropicciandosi le mani schifata.
La donna sorrise a Nimosit che, enl frattempo si era rialzato traballante.

"Si rilassi, Comandante: non c'è molto che possiamo fare, per il momento... e sì, non esiste solo la presa di collo di vulcaniana."
"E' una sua abitudine?"
"Anticipare quello che la gente vuole dirmi? Un retaggio di quello che si potrebbe definire il mio patrigno."
"Il dottore?"

Dal volto di Dwalla era scomparso il ghigno beffardo.

"Stava andando verso i nostri alloggi"

Nimosit recuperò immediatamente quel poco di lucidità che ancora combatteva con i postumi dell'esplosione e balzò in piedi in cerca di una planimetria aggiornata che lo informò rapidamente di una tragica notizia: i loro alloggi erano in una sezione della nave decompressa.
A Dwalla non servì guardare in faccia il suo superiore per coglierne lo sgomento.

=^=Nimosit a Di Maria. Dottore mi riceve?=^=

USS Novalis, Plancia
03/02/2394, Ore 2.18 - D.S. 71090.76


Moore sarebbe saltato fuori dal turboascensore come se fosse stato infestato dai fantasmi, un irrazionale senso di urgenza lo stava attraendo alla consolle tattica, ma Nathan si pintò le dita nei palmi delle mani e uscì dal turboascensore con la stessa espressione di qualcuno che stava recandosi ad una festa noiosa, licenziò rapidamente il suo secondo con un'occhiata che non ammetteva repliche e iniziò la procedura di accesso al controllo sensori.

"Comandante, non dovrebbe essere nella stiva di carico ad analizzare i relitti della Coulomb?"
"Capitano, gli elaboratori possono processare i dati anche senza di me. Sono salito per confrontare le letture sensoriali sul percorso della Coulomb con gli storici delle mappe. Vorrei verificare un sospetto..."
"Proceda."

Moore ricalibrò i sensori tattici della Novalis disinteressandosi completamente della Coulomb e delle anomalie.
Aveva un presentimento e doveva seguirlo, ma non poteva rendere partecipe Kuribayashi, non ancora.
I sensori non erano stati riparati completamente e molti input dovevano essere inseriti in manuale, una procedura piuttosto complessa che di sicuro non era resa più semplice dalla vampata di caldo che stava puntualmente arrivando dal supporto vitale della nave.

*Capitano, dovrei deviare i sensori tattici per via di un mal di pancia. Al primo incarico. Per favore, gli resterebbe solo il dilemma se legarmi a un biolettto in infermieria o schiaffarmi in cella. Dunque, i Klingon si muovono in squadre composte da un incrociatore e due sparvieri, di solito gli sparvie... *

Mentre i dati passavano dalla cupola dei sensori allo schermo della consolle al suo cervello, trovando la nave klingon appena fuori dai sensori a corto raggio, Nathan sentiva chiaramente ogni muscolo del corpo contrarsi e i bulbi oculari gonfiarsi.

*Non può essere, ricontrollare.*
"Capitano, temo di dover attirare la sua attenzione sull'incrociatore Klingon su cui è la squadra di ricognizione: i controlli automatici sono in avaria e lo hanno registrato come disoccultamento e le diagnostiche sono state disattivate durante le riparazioni, per questo al mio secondo è sfuggito, ma credo che stia succedendo qualcosa... confermo! Esplosione a bordo dell'incrociatore klingon, sezioni di scafo in distacco e decompressioni, danni ingenti alla sezioni motori"
"Allarme rosso! Timoniere, tracci una rotta di intercettazione, massima curvatura!"

Incrociatore Klingon
03/02/2394, Ore 2.18 - D.S. 71090.76


Appena ripresa coscienza, il dottor Di Maria si sentiva compresso, come se un grosso peso gli schiacciasse la cassa toracica rendendogli complicata la respirazione.
Quando finalmente riuscì ad aprire gli occhi, capì che più che di una sensazione, si trattava di un grosso pezzo di metallo sagomato che, se fosse stata anche minimamente illuminata, avrebbe facilmente riconosciuto come un segmento di condotto di aerazione, a tenerlo effettivamente schiacciato a terra.
Si sentiva confuso e disorientato, sapeva di non essere sulla Novalis, ma stentava a ricordare dove si trovasse, il buio totale contribuiva a incrementare lo shock che presto avrebbe lasciato posto al dolore lancinante.
Una serie di inequivocabili movimenti degli arti inferiori gli diedero la conferma dell'integrità della colonna vertebrale, un punto di partenza in quella spiacevole oscurità.
Il primo tentativo di rimuovere le macerie che lo opprimevano lo fece quasi tornare incosciente.

*Costole fratturate, probabilmente sei... la mano destra non... si muove. Il comunicatore...*
=^= Di Maria... a chiunque in ascolto... qui Di Maria........ mi trovo in una sezione..... *della Nave Klingon, ecco*... sono in un corridoio della sezione... abitativa, mi serve soccorso.=^=

Il tatto diede a Di Maria una serie di informazioni che lo portarono a intuire che il suo comunicatore non fosse più applicato all'uniforme.
L'ufficiale medico sbuffò mentre il suo udito veniva attratto da un soffio costante, appena percettibile.

*Una decompressione, è finita!*

Il cuore di Otello prese ad accelerare costantemente mentre il petto compresso cercava di dilatarsi in cerca di più aria.
Fu a quel punto che una fitta lancinante, esplosa proprio sorro la pelle del costato riportò il dottore ad essere tale: scientifico e razionale.
Lentamente, Otello di Maria realizzò che non era ancora stato proiettato nello spazio profondo, la gravità artificiale lo teneva ancora ancorato al pavimento del Vor' Cha, percui la falla non poteva essere che minima, una minaccia non immediata ma presente.
Il fatto che mancasse totalmente la luce e che non si sentisse il rumore delle squadre di soccorso implicava che la sezione in cui trovava non fosse prioritaria.
Pertanto, il Dottore fece la cosa più sensata: iniziò a concentrarsi sulla respirazione per ridurne la frequenza, la sua battaglia per sopravvivere stava iniziando.

Nave Sconosciuta
Nello stesso momento


Il figuro misterioso osservò compiaciuto la partenza della Novalis su un quadro tattico, apprezzandone appieno rotta e velocità allo stesso tempo la sua attenzione era anche focalizzata sulle immagini proiettate da un gruppo di raiders salpati dal suo hangar navette alcune ore prima e che adesso stavano arrivando alla tratta finale del loro avvicinamento: il loro bersaglio era già distinguibile a vista.
Perfettamente secondo i piani, nemmeno sui manuali un'operazione così complessa si svolgeva con così pochi intoppi.

USS Novalis
03/02/2394, Ore 2.18 - D.S. 71090.76


Al rimbombo dell'allarme, Kuz e Roth erano volati in plancia come da procedura ma, visto il tempo di intercettazione, l'ufficiale scientifico aveva chiesto e ottenuto il permesso di tornare al laboratorio 1 e avviare "frankenstein" lo spettrometro multifasico improvvisato, nato dallo smantellamento dello spettrometro di massa e da una cospicua donazione di "organi" provenienti dagli scanner medici di ricambio dell'infermieria un lampo di genio che aveva permesso a Roth di ridurre significatimente i tempi di realizzazione dello strumento.
Le letture, nonostante la natura bizzarra dello scanner, erano nette ed inequivocabili: l'arma che aveva ucciso l'andoriano poteva essere un disgregatore Breen o Romulano.
Kuribayashi aveva intanto riunito gli ufficiali di plancia ancora a bordo in sala tattica per fare il punto prima del loro arrivo alla nave klingon.

"Grazie a una casuale scoperta del Signor Moore stiamo facendo rotta verso l'incrociatore klingon che ha subito gravi danni abbiamo modo di comprendere la causa di questo incidente, Comandante?"

Moore si schiarì la voce e proiettò un rendering della nave klingon nelle sue attuali condizioni.

"Come potete vedere, la nave klingon ha subito una deflagrazione nella sezione
ventrale, probabilmente presso una delle stive di carico.
Dalle letture sensori abbiamo potuto, grazie al lavoro del Comandante Sibek e del Signor Roth, stabilire che le frastagliature degli squarci dello scafo sono rivolti all'esterno e che, stando ai nostri sensori, non ci sono tracce in avvicinamento, pertanto è logico dedurre che siamo di fronte ad un ordigno piazzato all'interno della nave, pertanto è stato un sabotaggio dall'interno oppure hanno teletrasportato qualcosa di pericoloso a bordo senza rendersene conto o non schermandolo adeguatamente.
Difficile fare altre ipotesi fino a quando non saremo sul posto.
La buona notizia è che dalle letture emerge inoltre che la nave ha, sorprendentemente anche per una nave klingon, ancora energia, nonostante la devastazione che potete constatare.
Purtroppo, non ho nessuna notizia sulla sorte dei nostri colleghi a bordo, siamo ancora troppo lontani per una scansione dei segni vitali, la nave soffre ancora dei danni riportati durante la precedente missione. Per quanto riguarda infine l'analisi dei relitti della Coulomb, sono emerse una serie di anomalie che mi portano a pensare che non siano i relitti della Coulomb: primo, assenza di qualunque residuo organico dell'equipaggio, secondo, la verniciatura esterna dello scafo..."
"Cosa c'entra la verniciatura?"
"L'ultima sosta in cantiere in cui la Coulomb ha subito riverniciature a parte dello scafo risale a due anni fa...
Perchè i relitti che abbiamo a bordo, prelevati dalle più disparate aree dello scafo esterno, presentano una verniciatura che risale a non più di sei mesi fa?
La mia teoria è che questi relitti siano un'esca per allontanarci dalla verità. Attendo i risultati di analisi più approfondite a cui sta lavorando lo staff di Ingegneria per ulteriori dettagli."
"Grazie Signor Moore. Tenente Kuz?"
"Il nuovo scanner multifasico che siamo stati in grado di approntare mi ha fornito un'inequivocabile impronta plasmatica. L'andoriano è stato ucciso da un disgregatore romulano di tipo 2."

Comando della 13ma legione imperiale romulana, Confine Romulano - Federale
03/02/2394, Ore 2.24 - D.S. 71090.80


L'ufficiale alle comunicazioni, appena ricevuto il cablo da Romulus corse come se non ci fosse un domani all'ufficio del suo comandante, l'Ammiraglio Nelana.
La donna squadrò con malcelato disprezzo il trafelato ufficiale che le porgeva un padd.
"La pace non dovrebbe infiacchirci così tanto, Salvak."
"Cablo da Romulus, il Galae 'Fvillah in persona"
"Vada"
Il volto della donna si fece ancora più spigoloso mano a mano che leggeva il messaggio.

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Attaccata Stazione 23, compromessa.
Inviare nave per indagini ed elevare stato d'allerta legione a 1.
Riferire direttamente al Comitato di Continuità.
Galae 'Fvillah.
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L'ultima parte del messaggio fece sbiancare la veterana, indurita dalle battaglie campali e politiche, che scattò all'interfono posto sulla sua scrivania.

"Frileb, faccia venire il Colonnello immediatamente nel mio ufficio"