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USS ERINLE - MISSIONE 01 RSS USS ERINLE - Missione 01

01.06 " Cocciuti "

di Toran , Pubblicato il 15-04-2016

USS ERINLE - UFFICIO DEL CONSIGLIERE - 7 MARZO 2396 - ORE 10.20


"Bello qui, lo ha arredato molto bene, me lo aspettavo più, più spartano".
"Io non sono spartana, si sieda Comandante, la prego".
I due ufficiali presero posto sulle comode poltrone dell'ufficio del capo consigliere, il primo a parlare fu Toran.
"Visto che dobbiamo prepararci per una trattativa con dei terroristi lei cosa pensa della situazione da un punto di vista professionale ma anche umano? Qual è la probabilità che il Tenente sia ancora viva e venga usata realmente come merce di scambio?"
"Difficile dirlo, da quel poco che so di Shinead però non credo che accetterebbe la parte dell'ostaggio con facilità".



USS ERINLE - PLANCIA - 8 MARZO 2396 - ORE 11.20


"Apra un canale Tenente."
"Sono il Comandante Toran della USS Erinle, siete sospettati di azione terroristica e di avere attaccato una navetta della Federazione. Vi ordino di fermare i motori e abbassare gli scudi". Nessuna risposta, il Comandante Toran si spostò dalla poltrona del capitano alla postazione tattica, "non lo ripeterò ancora, vi ordino di abbassare gli scudi e fermare i motori, non avete possibilità di sfuggirci".
Di nuovo nessuna risposta.
La luce del phaser tagliò il buio dello spazio e colpì con precisione la piccola nave avversaria. Il secondo colpo mise fuori uso i motori lasciando la nave alla deriva prima che qualcuno in plancia potesse riprendersi dallo stupore. Toran lasciò la consolle tattica e tornò alla poltrona del Capitano
"Ci chiamano signore", disse l'addetto alle comunicazioni.
"Sullo schermo".
=^= Sono il Capitano Resan. Non avete nessun diritto di attaccarci. Siete dei criminali. =^=
"Mi scuso della mia mancanza di buone maniere, ora, se è d'accordo, le consiglio di prepararsi ad essere abbordato. Se non è d'accordo le consiglio di prepararsi ad essere abbordato. Al primo segno di resistenza i miei uomini risponderanno aprendo il fuoco".
Un gesto minimo della mano indicò all'ufficiale alle comunicazioni di interrompere.
"Sicurezza, voglio una squadra armata pronta a raggiungere e mettere sotto controllo la navetta rutiana. Trovatevi all'hangar 2 io sto arrivando. Consigliere a lei la plancia, avverta il Capitano che io prendo il comando della navetta rutiana. La chiamo quando arrivo in plancia."
E così dicendo Toran entrò nel turboascensore.



NAVE RUTIANA MELLAN - PLANCIA - 8 MARZO 2396 - ORE 11.40


Due navette raggiunsero la nave alla deriva in pochi minuti e vari uomini della sicurezza salirono a bordo guidati dal Comandante Toran.
"Bene Capitano, la sollevo dal comando e prendo possesso della nave in nome della Federazione. La accuso di terrorismo e di aver agito contro un mezzo della Federazione. Ora, non perdiamo altro tempo e mi dica dove è il Tenente ShineadO'Lauglin che era a bordo della navetta".
Alle parole del Comandante Toran il Capitano della Mellan rispose con un laconico:
"Capitano Resan della nave rutianaMellan. Non ho altro da dire e così il mio equipaggio".
"Capitano, la avverto che la sua posizione non può che complicarsi, l'unica possibilità di ridurre la sua condanna è dimostrare volontà di collaborare rispondendo alle mie domande. Non sono una persona paziente", incalzò Toran.
"Capitano Resan della nave rutianaMellan. Non ho altro da dire".
"Come vuole lei, passiamo allora alle maniere forti. Tenente raccolga tutti gli uomini dell'equipaggio nella sala mensa e comunichi loro che sono accusati di terrorismo e di omicidio di un ufficiale della Federazione, vediamo se qualcuno collabora. Poi passate al setaccio l'intera nave, voglio sapere dov'è il Tenente O'Lauglin. Lei Capitano viene con me sulla Erinle".



USS ERINLE - AREA DI DETENZIONE - 8 MARZO 2396 - ORE 21.10


"Toran a Plancia. Consigliere avrei bisogno di lei nell'area di detenzione per interrogare il Capitano della nave rutiana".

"Sono il Consigliere della nave, mi spiace incontrarla in questa situazione. noi dobbiamo scoprire cosa è successo al nostro ufficiale. Lei è l'unico, probabilmente, a poterci dire cosa è successo. Ritengo che sarebbe considerato un gesto di collaborazione e potrebbe aiutare la sua posizione e quella dei suoi uomini".
"Bla bla bla, tante parole ma alla fine non è meglio di quel vostro Comandante che ha sparato contro la mia nave. Crede che fare il poliziotto buono le servirà? Sono abituato ad essere interrogato e anche torturato, conosco tutti i trucchi".
"Nessun trucco Capitano, non uso trucchi, sono sinceramente preoccupata per la sorte dei suoi uomini se non vuole credere che mi interessi della sua. Io non sono né il Capitano né il Comandante, sono un Consigliere e mi interessa la sorte di tutte le persone. E fra queste anche quella del Tenente O'Lauglin che voi avete attaccato".
"Ah, eccola lì tante belle parole ma ha già deciso per la nostra colpevolezza. E se le dicessi che non siamo stati noi? Che eravamo in zona ma non abbiamo preso parte a nessuna azione terroristica? A chi crederebbe?"
"Alle prove che, al momento attuale, dimostrano che la sua nave è dotata di un sistema di teletrasporto a slittamento dimensionale, abbiamo trovato tracce dello stesso esplosivo che ha colpito la navetta all'interno della sua nave, abbiamo seguito la vostra traccia di curvatura e possiamo dimostrare che la vostra nave era nella giusta posizione per poter agire come le prove dicono. Lei può in qualche modo spiegare il perché di così tante coincidenze e dimostrare la vostra estraneità agli eventi?"
"Prove! Prove! Voi federali non sapete dire altro. Sempre prove. Ma le vostre prove possono misurare la sofferenza della mia gente? Possono misurare il pianto dei bambini che perdono i genitori? Possono misurare il dolore di un ragazzo torturato per interrogarlo? Lei parla di prove io le parlo di dolore. La mia gente è oppressa, schiacciata, imprigionata per debito di nascita. Siamo terroristi perché non abbiamo altra possibilità. Siamo terroristi perché così ci chiamano i più forti. Ma non ci arrenderemo mai, fino a che uno solo di noi sarà vivo noi combatteremo per la nostra libertà. Non ci faremo piegare da niente e da nessuno".
"Comprendo perfettamente il suo punto di vista anche se non approvo l'uccisione di persone innocenti. Ma proprio perché lei ha una missione, un compito, un desiderio e un dovere verso i suoi uomini è suo dovere aiutarci per ottenere per loro le condizioni migliori possibili. Ha un margine di manovra molto limitato ma può sfruttarlo. E noi dobbiamo ritrovare il Tenente O'Lauglin. Perché non vuole collaborare con noi Capitano?"
"Non ho nulla da dire Consigliere. Ho una missione e mi attengo a quella quali che siano le conseguenze. E il mio equipaggio è disposto a pagare le conseguenze delle proprie azioni esattamente come me. Non crediate di potervi far dire qualcosa da loro".
"Come vuole Capitano, magari ne riparliamo più tardi", così dicendo il consigliere uscì dall'area di detenzione lasciando il capitano Resan, ex capitano ormai, ai suoi pensieri.



USS ERINLE - UFFICIO DEL CAPITANO - 9 MARZO 2396 - ORE 09.00


Il Capitano era in piedi che guardava le stelle all'arrivo di Toran.
"Buongiorno Comandante, sono ansiosa di sentire il suo rapporto".
"Sì Signore. Come le ho accennato ci sono buone e meno buone notizie. La notizia buona è che il Tenente O'Lauglin è vivo e era sano fino a quando era sulla nave rutiana. Quella meno buona è che ancora non l'abbiamo recuperata, ma è solo una questione di tempo ormai. Dalla ingegneria hanno inviato una squadra di tecnici per esaminare i sistemi della nave. Al momento possiamo solo dire che hanno teleportato il Tenente a bordo della loro nave e poi sono fuggiti poco prima del nostro arrivo ma a quanto è riuscita a scoprire il Consigliere l'hanno poi abbandonata su un pianeta e si rifiutano di dire quale. Al momento della cattura hanno cancellato tutti i dati di navigazione ed ora i nostri tecnici stanno cercando di ricostruire il loro percorso. Non ci può volere ancora molto. Li abbiamo sempre seguiti senza grosse difficoltà quindi i pianeti da esaminare sono pochi".
"Ottimo. spero di poter riavere il Tenente con noi in breve tempo. Può andare Comandante".



USS ERINLE - UFFICIO DEL CONSIGLIERE - 9 MARZO 2396 - ORE 09.15


"Buongiorno consigliere, sono passata da lei per avere qualche dettaglio sulla missione di recupero".
"Benvenuta Capitano, prego, si sieda, posso offrirle qualcosa?"
Rapida Soraya preparò due tazze di te che posò sul tavolino fra loro e riprese a parlare.
"Come sa ieri abbiamo catturato i terroristi e li stiamo interrogando, mi sto occupando personalmente degli ufficiali e il mio aiutante sta interrogando il resto dell'equipaggio. Sono molto coesi, bisogna darne atto al loro Capitano. E' riuscito a formare un equipaggio che semplicemente lo adora ed è pronto alla prigionia a vita per lui. Non credo riusciremo ad ottenere molto informazioni da loro, soprattutto non informazioni utili. Probabilmente qualche membro dell'equipaggio alla fine cederà agli interrogatori ma non credo sarà possibile convincere gli ufficiali. Il mio parere professionale è che debbano essere consegnati alla giustizia e imprigionati per i loro crimini".
"Sì, questo lo temevo già da quello che mi ha raccontato il Comandante Toran, in realtà la mia domanda era proprio su di lui. Avete lavorato insieme per catturare i terroristi, ero molto curiosa di vedere come avrebbe agito e ha agito in modo diretto, quasi brutale, aprendo il fuoco senza esitare e senza essere provocato. Cosa mi può dire di questo?"

Veramente ti fidi di quello che ti dirà, Sidzi? Sei sicura che non siano in combutta?

"Già. Una azione avventata, apparentemente almeno. Abbiamo discusso sul modo di comportarsi quando li avessimo trovati. Io ero più propensa per una soluzione diciamo politica ma Toran temeva che potessero attivare il teletrasporto a slittamento dimensionale. Che per inciso abbiamo poi scoperto non essere in grado di operare su oggetti di dimensione superiore ad una persona, quello che è successo alla navetta deve essere stato un effetto collaterale di qualche tipo. Abbiamo stabilito che se avessero acconsentito ad arrendersi non avremmo intrapreso azioni di forza ma quando non hanno risposto alla chiamata nonostante la nostra palese superiorità ha temuto che avessero in serbo qualche altro trucco ed ha agito. Devo dire che su alcuni membri dell'equipaggio del Capitano Resan la cosa ha funzionato, ci credevano bestie sanguinarie peggiori dei Klingon e hanno raccontato il poco che sapevano. Purtroppo non ha funzionato sugli ufficiali, gli unici che potrebbero darci informazioni sul pianeta dove hanno lasciato il Tenente O'Lauglin. In plancia è calato il silenzio quando il Comandante ha fatto fuoco ma devo dire che l'effetto finale di decisione e determinazione ha avuto un impatto positivo sui presenti, scattavano tutti come avessero le molle".
"Benissimo, allora considero la decisione del Comandante come coerente e corretta e la riporto nel rapporto di missione. Intanto abbiamo ora qualcosa come 23 prigionieri da consegnare alla più vicina base stellare e ancora non abbiamo recuperato il Tenente. Spero che non si sia fatta male e sia in una situazione accettabile. Ci stiamo mettendo troppo tempo e questa mancanza di informazioni certe mi rende inquieta. Grazie della chiacchierata Consigliere".

Ma veramente le hai rivelato le tue inquietudini? Poi le parlerai anche del nostro rapporto?



PIANETA SCONOSCIUTO - CASA DELL'OSPITE - 7 MARZO 2396 - ORE 13.05


"Federazione, non ci posso credere. Non viene mai nessuno a trovarci in questa parte sperduta della Galassia. Io sono DalachVaughan e questa è mia moglie Marion, entri, entri, non stia sulla soglia che qui siamo persone ospitali. Non viene mai nessuno a trovarci, ma noi siamo ospitali sempre".
L'uomo si spostò leggermente di lato e la donna con il coltello da cucina in mano si mise dietro di lui infilando il coltello nella tasca del grembiule. La casa era buia con un forte odore di cibo, cibo buono, naturale, pensava Shinead.
"Entri entri, non c'è nessun pericolo e poi mi pare che lei capisca quello che dico. Sa, noi parliamo la lingua più bella e antica del mondo e non intendiamo rinunciare, ma voi avete i vostri cosi lì, i trasduttori, che trasducono tutto quello che diciamo quindi non c'è problema giusto?"
"Traduttore, si dice traduttore ma no, non ho il traduttore perché me lo hanno preso. Però conosco la vostra lingua perché è anche la mia".
Shinead entrò in casa e venne letteralmente assalita da un piccolo animale scodinzolante che non poteva fare a meno di saltellare tutto intorno alla sconosciuta. Un vero animale da guardia, terribile e pericoloso, pensò Shinead mentre lo accarezzava. Non toccava un cucciolo da anni. Sembrava un viaggio nel tempo più che un rapimento terroristico.
La donna di nome Marion restava in disparte mentre l'uomo la tempestava di domande e parole che lei a mala pena percepiva e a cui rispondeva a monosillabi.
"E così alla fine, dopo una ventina di anni il primo ministro Wilson Granger si decise a lasciarci andare e dopo poco, grazie ad una nave della Federazione, un gruppo di coloni guidati da Danilo Odell, il nipote di quello della prima colonia ovviamente, fondò la colonia parallela qui su Mariposa 2. Abbiamo una nave che fa la spola fra le due colonie e che sarà qui fra una settimana, in tempo per la festa del raccolto. Spero che anche tu parteciperai alla festa del raccolto. E' la festa più importante dell'anno. Poi c'è la festa della birra, quella del salame, quella... altre feste. Ma la festa del raccolto è adesso, fra una settimana ed è molto bella, fidati. Però se vuoi comunicare con la tua nave in città c'è un centro di comunicazione, posso accompagnarti domani pomeriggio che la mattina devo finire di raccogliere il miglio."
L'unica cosa che riuscì a capire era che si trovava su Mariposa 2, una colonia gemella di un'altra colonia che la Federazione aveva visitato molti anni prima e salvato e poi...



MARIPOSA 2 - CASA DELL'OSPITE - 8 MARZO 2396 - ORE 10.00


Un letto morbido, proprio quello di cui aveva bisogno.
Un letto?
Shinead si alzò a sedere di scatto. Intorno a lei non riconosceva nulla. Le sembrava di essere tornata bambina ma sapeva che era troppo bello per essere vero. Lei era un ufficiale della Flotta Stellare della Federazione Unita dei Pianeti. Lei era stata colpita da qualcosa mentre tornava alla sua nave con una navetta di servizio, poi rapita da dei terroristi e lasciata su un pianeta sconosciuto. Poi aveva incontrato delle persone che parlavano la sua lingua, quella vera. Ma questa parte forse era solo un sogno.
Ora era seduta su un letto di una casa di legno e sentiva un profumo meraviglioso di stufato alla birra.