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USS ERINLE - MISSIONE 01 RSS USS ERINLE - Missione 01

01.13 " Ricordi e Coincidenze "

di Toran , Pubblicato il 31-07-2016

U.S.S. Erinle - Plancia - 13 Marzo 2396, 08:30


"Tenente quanto manca all'arrivo su Mariposa?"
"Tre ore e cinquantadue minuti signore".
"Ottimo, non vedo l'ora di poter recuperare il Tenente O'Lauglin. Tenente Trelaine esegua una scansione dell'intero settore e prepari una mappa di tutti i mezzi presenti, vorrei evitare ulteriori seccature. Sinclair a lei la plancia, sono in sala tattica".
Toran usciva dalla plancia diretto alla sala tattica della nave mentre il nuovo pilota sedeva al posto del capitano.
La sala tattica era buia, Toran sedette su una delle sedie ruotandola per poter guardare le stelle.
"Computer inizia registrazione. Diario personale primo ufficiale Toran, Nave stellare USS ERINLE. Data stellare 73197.69.
Gli ultimi giorni sono stati caratterizzati da eventi che chiamare surreali sarebbe limitato. Eventi dalla strana sincronicità che singolarmente non sarebbe nulla più che banali seccature ma esaminati nella loro precisa collocazione temporale lasciano intravedere, forse, una mente dietro alla loro presenza.
Vabbé. È il mio diario personale non quello ufficiale. Non mi piace per niente tutto il casino degli ultimi giorni. Ho sempre più l'impressione che il rapimento di O'Lauglin non sia un caso. Anch'io quando ero sotto il comando di Anaconda avevo suggerito un rapimento nascosto per ottenere un riscatto prima ancora che venisse dato l'allarme.
Resta da capire se il rapimento ha avuto successo e hanno raggiunto il loro scopo con O'Lauglin o se veramente qualcosa è andato storto e hanno dovuto abbandonarla su Mariposa.
Mi piacerebbe poter fare due chiacchiere da solo con il Tarelliano ma temo che ora che ho di nuovo la divisa della flotta non si possa più fare.
E poi il capitano dice di cercare gli infiltrati, i soffioni, già, ma chi? Dove iniziare a cercare, potrebbe essere chiunque, almeno tutti gli ufficiali di plancia e della sezione operativa e probabilmente anche tutti quelli della sicurezza.
Come se non bastasse sono parecchi ad avere punti secretati nei loro curricula non solo io e sono quasi certo che Soraya ne sappia più di quello che dice solo che è muta come una tomba e non mi sembra proprio una a cui puoi spillare informazioni se non vuole.
Certo che era tutto più semplice quando lavoravo con mamma. Bastava evitare i pirati e i controlli federali, portare qualche carico semplice a destra e sinistra e magari scorrazzare qualcuno che voleva viaggiare di nascosto.
Un poco mi mancano quei giorni ma poi arriva sempre la noia e la voglia di scappare. L'opposto che con i pirati, con loro non c'era mai un momento di tranquillità. Meno male che è finita. Computer termina la registrazione, attiva criptatura e imposta un allarme per domani a fine turno, ricordami di lavorare sulla simulazione di guida. Voglio aggiungere dei nemici che sbucano all'improvviso e vedere come se la cava Sinclair".
Toran osservava le stelle rapito da quella vista famigliare e meravigliosa ad un tempo.



Flashback - Bar della stazione spaziale 17, data stellare 68272.94 (10 Aprile 2391, ore 14:57)


Toran si affaccia nel locale, a destra tavoli Dabo con decine di persone urlanti, a sinistra alcuni tavolini su cui improbabili coppie discutono probabilmente di prezzi e prestazioni. Il bancone è abitato dalla feccia del locale e dietro una coppia di baristi talmente male assortita da sembrare finta.
Toran si avvicina al bancone, fa un cenno con la testa e uno dei baristi, un klingon, si volta verso di lui.
"Un bicchiere di birra andoriana e una informazione".
"La birra è facile, le informazioni costano straniero. Non ti ho mai visto qui, cosa vuoi?"
"Sì, è la prima volta, voglio solo sapere dove posso trovare Kal Eteal, so che bazzica questo locale. Ho appuntamento con lei".
"E lei lo sa del vostro appuntamento?"
L'altro barista, un andoriano, si avvicina. "Ti consiglio un po' di relax nella sala ologrammi 3 mentre la aspetti, sono certo che sarà di tuo gusto", e mentre dice questo sporge un banco di memoria verso Toran che lo prende e, con un cenno della mano si dirige alle sale ologrammi.
Un locale ampio con varie casse di materiale per il bar, un breve corridoio su cui si aprono le porte delle sale ologrammi. Toran si dirige verso l'ultima, inserisce la memoria nel computer e entra.
"Un magazzino, un magazzino sporco e disordinato. Speravo in un luogo più esotico o almeno più intimo. C'è qualcuno? A me non piace aspettare", dice Toran rivolto allo spazio vuoto.
Un movimento alla sua destra, un bagliore, un breve raggio phaser raggiunge l'esatto punto in cui si trovava la sua testa. Toran si lancia a terra, fa una capriola a sinistra, un piccolo balzo, una capriola a sinistra e fa fuoco con il piccolo phaser che ha estratto nel frattempo.
Un raggio phaser colpisce l'arma di Toran distruggendola.
"Ti muovi come una rana", commenta una voce alle sue spalle.
Toran non si muove, "mi hanno detto che bisogna muoversi molto quando ti stanno sparando".
"Mentivano. Ora alzati. Lentamente".
Toran si alza, lentamente, si volta verso la voce. "E ora cosa succede? Mi uccidi qui nella sala ologrammi? Simuli un incidente? Nel caso mi piacerebbe cadere da una montagna ucciso da un fulmine".
"Stai zitto. Parli troppo. Piuttosto chi ti ha fatto il mio nome e chi ti ha detto dove trovarmi?"
"Un amico mi ha detto di cercarti e mi ha detto di iniziare da qui, non pensavo di trovarti al primo colpo. Mi ha detto che cerchi piloti in gamba. Io sono il migliore che puoi trovare".
"Anche supponendo che sia vero perché dovrei fidarmi di te. E tu sai che tipo di pilota sto cercando?"
"Se non mi hai ancora ucciso significa che sai chi sono. Sono alla canna del gas. I debiti stanno portando alla morte mia madre, mio padre è già morto. Abbiamo un mercantile ma non c'è lavoro. Ho bisogno di soldi, anche per pagare certi debiti di gioco che mi sono fatto. Sono un pilota eccellente e non mi frega niente di cosa devo guidare. E sono anche un ottimo tattico, conosco i sistemi d'arma di tutte le navi della federazione. È sufficiente?"
"Parli veramente tanto", la voce esce dall'ombra, appartiene a una donna umana, longilinea, vestita in modo vistoso, alta poco meno di Toran.
"Forza, muoviti, passa davanti a me e comportati come se avessimo un appuntamento. Ricorda che quella armata sono io".
I due tornano al bar, camminano vicini quasi a sfiorarsi.
Davanti al bancone Toran si volta verso la donna, l'afferra per la vita e la bacia sussurrando "federali" appena prima che le loro labbra si incontrino.
Un uomo si avvicina al bancone, li guarda di striscio e si rivolge al barista. "Sto cercando un uomo alto e magro, è entrato qui poco fa".
"L'ho visto", dice il barista, "sei tu. Corrispondi perfettamente alla descrizione. Come un terzo degli altri se preferisci. Puoi scegliere a caso".
"Non fare il furbo o ti faccio chiudere il locale. Un tizio magro, alto, umano, appena arrivato sulla stazione e si è diretto immediatamente qui". L'uomo al banco non ha l'uniforme ma tutto di lui sembra dire 'sezione sicurezza' della federazione.
"Non è entrato nessuno che abbia attirato la mia attenzione ma ai tavoli del dabo ci sono parecchi che potrebbero corrispondere". Il barista andoriano sembra a suo agio con le minacce, come abituato, non si scompone minimamente. Il klingon, poco lontano, ringhia in direzione dei due.
"Andiamo via", sussurra la donna restando avvinghiata a Toran.
I due lentamente raggiungono l'uscita, poi con passo veloce si allontanano dal bar in direzione dei ponti di attracco.
"Quindi sei anche ricercato. Per cosa ti stanno cercando?"
"Mercato nero, riciclaggio, trasporto illegale, cose del genere. Ho bisogno di soldi e quelli sono i modi più rapidi. Solo che i federali non sono collaborativi".



U.S.S. Erinle - Sala Tattica - 13 Marzo 2396, 09:30


"Comandante qui Trelain, ho completato l'analisi del settore".
Toran fa un piccolo sobbalzo, si era lasciato prendere dai ricordi e si era distratto "Ottimo lavoro Tenente, mi passi i dati in sala tattica".
Toran iniziò a esaminare i dati, apparentemente nulla sembrava poter interferire con gli ultimi minuti del viaggio. Era tempo di chiamare il capitano e decidere come muoversi.