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DS16GAMMA - MISSIONE 22 RSS DS16GAMMA - Missione 22

22.03 " Il fato "

di Rogal Dothrak, Pubblicato il 04-08-2019

DS16 Gamma - Ufficio Sicurezza - 20/06/2399, ore 11.25



*Peste nera...* Riccardi fece scorrere sullo schermo le informazioni contenute nel databese della flotta. Evitò di visionare le immagini allegate, dopo aver visto la prima preferiva sorvolare su quelle scene raccapriccianti... si stupì di come riuscisse a guardare scene di guerra senza battere ciglio e come invece si sentisse disgustato dalle malattie.
Peste nera sulla stazione. Difficile da credere... adatto ad un holofilm horror. Ok, dalla stazione passavano migliaia di navi, la possibilità che una di queste trasportasse il virus non era da scartare. Però c'era un ma...

Riccardi richiamò a video le informazioni del dottor Ch'Idrani. Periodo d'incubazione tra le dieci e le diciotto ore quando normalmente doveva essere fra un giorno e una settimana... una notevole differenza. Certo lo spazio era infinito, una mutazione del genere poteva sempre accadere date le condizioni diverse che il virus poteva trovare lungo la sua strada per giungere alla stazione... però c'era un ma... di nuovo: L'unico pianeta entro un raggio di diciotto ore era Bajor al di là del tunnel e lì non era stato riscontrato nessun caso da quando l'allarme era stato dato.
Era rimasto latente a bordo di una nave in arrivo su DS16? Possibile, ma l'unica nave con un sistema di stasi a bordo era stata solo una nave tellarita che trasportava biogelatine neurali. C'erano altri metodi per far rimanere latente un virus? Non era un esperto e avrebbe dovuto chiedere conferma al medico capo, ma ne dubitava. Quindi: nessuna nave era arrivata con l'equipaggio che accusava i sintomi della peste e nessun pianeta o colonia era nel raggio di vita del virus. Il capo della sicurezza si grattò la testa confuso... che diavolo significava questo?

Ma un tarlo iniziò a scavare nella sua coscienza a velocità di curvatura.



DS16 Gamma - Ambasciata klingon - 20/06/2399, ore 11.30



Nonostante la situazione tragica, Rogal si stava divertendo un mondo. Lui e Tara lavoravano in sintonia scambiandosi informazioni e le varie console che Vorn aveva fatto installare dai tecnici dell'ambasciata... e quando si scambiavano di posto era un continuo gioco di strusciamenti e contatti fintamente involontari. Ogni volta che lei lo guardava si mordeva le labbra con fare estremamente sensuale e poi scuoteva la testa irritata per tornare a fare il suo dovere.

"Ancora nessuna notizia di casi nelle altre ambasciate." commentò Rogal leggendo il rapporto dell'ambasciatore romulano.
"Sulla tua nave?" chiese lei scostandosi una ciocca di capelli dal volto senza smettere di leggere un dpad.
"Niente da segnalare. Ho rimandato tutti a bordo per sicurezza, qui sono rimasti solo cinque guerrieri e Vorn. Secondo il mio medico i klingon non dovrebbero avere problemi, i nostri anticorpi possono mangiarsi quel virus senza problemi."
"Questa è una bella notizia almeno... il dottor..." Tara guardò il suo compagno con sguardo interrogativo.
"Oskon." rispose lui
"Il dottor Oskon potrebbe dare una mano al nostro medico. Mandalo in infermeria appena è certo che la tua nave è al sicuro" terminò lei.
"Sarebbe un'ordine?" chiese lui lanciando un'occhiata alla donna che subito sollevò la testa allarmata.
"Scusami ero sovrappensiero e mi è venuto naturale... non mi permetterei mai!" Tara era sorpresa dalla naturalezza con cui si era lasciata andare senza pensare al protocollo.

Lui trattenne ancora per un attimo il suo cipiglio oltraggiato e poi scoppiò a ridere, lei lo colpì con una manata sulla spalla accorgendosi che la stava prendendo in giro.
"Ho già dato ordine al dottor Oskon di mettersi in contatto con il vostro medico e mettersi a sua disposizione, tranquilla."

I due rimasero per un po' in silenzio continuando a vagliare le informazioni poi lui le lanciò un'occhiata.
"Mi fai sesso quando mi dai ordini..." borbottò a mezza voce.
"Non mi parlare, non respirare e non fare rumore, altrimenti mi distraggo." ribatté lei cambiando pagina sul dpad.

Tornò il silenzio, che durò poco.

"E quello era un'ordine..." aggiunse Tara mordendosi di nuovo le labbra voluttuose. Rogal si laciò sfuggire un gemito.



DS16 Gamma - Sala Comando - 20/06/2399, ore 18.00



"Siamo saliti a dodici casi anche se il dottor Ch'Idrani se li aspettava. Questi dovrebbero essere gli ultimi se i nostri protocolli di contenimento sono serviti." Nella voce di Ramar c'era una nota di soddisfazione. Dai suoi personali calcoli dovevano essere al sicuro.
Claire non era altrettanto tranquilla. Per essere sicura di poter dire 'ok è andata' voleva aspettare almeno altre 48 ore. "Cosa ne dice il capo medico?"
"Lui e i due medici delle ambasciate klingon e romulana stanno ancora vagliando i dati e tenendo d'occhio la situazione. Tutti gli umani della stazione sono isolati, l'equipaggio di altre razze si muove solo in specifiche aree e abbiamo azzerato l'afflusso dei 'turisti'."
"Quindi siete tutti ottimisti." Chiese lei sospirando.
"Relativamente ottimisti. In quanto ai casi riscontrati fino ad ora la situazione è molto grave. Gli antibiotici non sembrano funzionare, se non troviamo presto una soluzione..." L'ufficiale scientifico lasciò la frase in sospeso.

=^=ChIdrani a Sala Comando=^=
"Qui Drillrush, dica pure."
=^=Mi spiace informarla che si sono presentati altri 5 casi.=^= Ramar sollevò la testa sorpreso. Era certo che la situazione fosse sotto controllo. =^=La cosa peggiore è che arrivano da cinque zone diverse della stazione.=^=
"Non è possibile!" lo interruppe lo scienziato alzandosi in piedi.
=^=C'è di peggio... uno di loro è andoriano.=^=

Tutta la Sala Comando si raggelò alla notizia.



DS16 Gamma - Laboratori Scientifici - 20/06/2399, ore 18.10



Bauer sorrise, finalmente qualcuno di una razza non umana aveva contratto la malattia, le notizie giravano veloci su una nave stellare. Non capiva quel ritardo. Aveva lavorato duramente sul virus perché mutasse e potesse attaccare anche fisiologie aliene. Certo, non era suo padre. Molto probabilmente lui avrebbe fatto un lavoro migliore del suo, ma non poteva comunque lamentarsi.
Lanciò un'occhiata verso la parete. Al suo interno aveva ricavato un area di contenimento schermata con un piccolo modulatore di stasi contenente le ultime due fiale del virus del padre da lui modificato in laboratorio.
L'aveva costruita con le sue mani durante i suoi lunghi e noiosi turni di lavoro in laboratorio. Certo il suo rendimento ne aveva risentito e il Comandante Roberts, suo diretto superiore, un bajoriano inetto più interessato alla religione che alla scienza come tutti i suoi simili.
Sua madre aveva sempre avuto ragione. La razza umana aveva creato solo una cosa di buono, suo padre. E in qualità di figlio aveva solo uno scopo nella vita, avvicinarsi il più possibile alla sua perfezione.
Lui era d'accordo con la madre e ce la stava davvero mettendo tutta per essere all'altezza. Per anni si era preparato a reprimere le sue emozioni e mostrare agli altri ciò che si aspettavano di vedere.
All'Accademia si era mostrato affabile e divertente. Si era costruito una reputazione di persona affidabile e disponibile. Durante i test psicologici aveva dato le risposte che i dottori si aspettavano creando qua e la degli errori non destare sospetti.
Oltretutto la psicologia era una falsa scienza. Solo una stupidaggine per i creduloni... gli psicologi non facevano altro che ascoltarti e darti dei consigli. Niente di diverso da quello che lui stesso faceva fingendosi amico degli altri cadetti.
Secondo i testi, che si era studiato per preparasi ai test, lui era un sociopatico. Quante stupidaggini aveva letto, di alcune ne aveva discusso con la madre e lei gli aveva detto di smettere con queste assurdità: lui doveva solo seguire le orme di suo padre il resto era inutile.

=^=Roberts a Bauer.=^=
"Mi dica signore..." tornò ad impostare un tono di voce teso e stanco per mostrarsi in linea con quello dello scienziato capo.
=^=Ci sono stati cinque nuovi casi e questa volta uno di questi è un andoriano.=^=
"L'ho saputo e tutte le mie idee sono andate a farsi benedire. Ero certo che il pericolo fosse solo per noi umani."
=^=Ho visto che hai controllato almeno un paio dei posti dove è scoppiato il nuovo focolaio, hai notato niente di strano?=^=
"Mi scusi Comandante, mi aveva detto di starmene al sicuro, ma non potevo stare con le mani in mano."
=^=Si lo so, avrei fatto lo stesso... insomma hai notato qualcosa?=^=
"Niente di anomalo. Stavano tutti bene quando ho fatto i controlli"

*Idiota... stavano tutti bene prima che arrivassi io.* Bauer sorrise senza lasciar trasparire niente dalla voce. Era l'ora di far partire la nuova fase del piano.

"Però..." continuò lasciando volutamente la frase in sospeso.
=^=Però cosa? Dimmi tutto, anche se ti sembra una cosa inutile.=^= una scintilla di vita si riaccese nella voce dell'ufficiale scientifico.
"Stavo riguardando i dati del virus... c'è qualcosa... non lo so, è come se l'avessi già visto da qualche parte."
=^=Cerca di ricordare, tutto può essere utile. Io devo andare in infermeria, se scopri qualcosa fammelo sapere. Chiudo.=^=

Bauer si trattenne dall'esplodere in una risata. Era il momento di rispolverare i vecchi documenti di suo padre e scoprire la cura. Lui sarebbe diventato un eroe, suo padre avrebbe avuto tutti i meriti anche se postumi e sua madre finalmente sarebbe tornata a sorridere.

Per giorni la manutenzione della base non era stata effettuata e anche in sala macchine la situazione era drammatica. Turni massacranti con personale ridotto a causa della pestilenza. Tutti erano stanchi e spaventati... non era difficile in questa situazione commettere errori.
Lo sbalzo di energià partì dalla sala macchina dipanandosi lungo i condotti della nave. L'ingegnere capo e Tara Keane dalla sua postazione OPS all'ambasciata klingon se ne accorsero e tentarono in tutti i modi di bloccarla ma nessuno dei loro sforzi riuscì a risolvere la situazione.
Dato che l'energia era stata coinvogliata verso i laboratori scientifici, vista la situazione, la scarica seguì lo stesso percorso scaricandosi con inaudita potenza sui macchinari scientifici.

Bauer vide il lampo di luce e ne rimase affascinato. Poi la scarica di energià lo colpì friggendo ogni sinapsi del suo cervello all'istante congelando sul suo volto il sorriso di trionfo.