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DS16GAMMA - MISSIONE 19 RSS DS16GAMMA - Missione 19

19.06 " La cruda verità "

di Rogal Dothrak, Pubblicato il 06-11-2017

Deep Space 16 Gamma - Alloggio del Capitano - 30 giugno 2397 - ore 2:43


=^=Plancia a Capitano=^= il trillo del comunicatore e la voce del Primo Ufficiale bloccarono Shran mentre usciva dalla doccia... aveva solo pochi minuti prima dell'incontro organizzato dalla Nuova Alleanza e stava letteralmente cadendo dal sonno.
"Che succede adesso? Avete catturato il secondo attentatore?"
=^=No, nessuna traccia dell'intruso, ma qui fuori c'è una vera e propria battaglia!=^= Lo interruppe immediatamente.
"Arrivo!" rispose subito Shran rimpiangendo la tranquillità di una missione quinquennale nello spazio profondo.

Deep Space 16 Gamma - Plancia - 30 giugno 2397 - ore 2:55


"Rapporto!" ordinò il Capitano entrando in plancia. Dalle diverse postazioni iniziarono a fioccare le informazioni.
"Le quindici navi della Nuova Alleanza hanno tutte attivato le armi, ma nessuna di esse è puntata sulla stazione."
"E a cosa stanno mirando?" chiese Shran guardando allibito lo schermo.
"Si sono puntate le armi a vicenda... mio nonno lo chiamava 'stallo alla messicana'. Il primo che spara scatenerà un inferno!" commentò il guardiamarina Tellis
"Non so cosa sia un messicano, ma ho capito il senso. La Nobile Valena è ancora negli alloggi che le abbiamo assegnato?" chiese l'andoriano con un tono che non annunciava niente di buono.
"Si signore, sta attendendo l'ora dell'incontro con tutti gli amabasciatori... la devo mettere in comunicazione con lei?" rispose Claire.
"No, andrò direttamente io da lei. Chiami l'ambasciatrice T'Lani e le dica di raggiungermi lì." detto questo si diresse di nuovo verso il turbo ascensore per poi fermarsi non appena entrato "Ah, Numero Uno. Avverta l'Ambasciatore Rogal e l'Ambasciatore Lamak che la riunione è stata anticipata e di quello che sta succedendo all'esterno... forse avremo bisogno del loro supporto se li fuori iniziassero a lanciare siluri." Le porte si chiusero.

Deep Space 16 Gamma - Alloggi VIP - 30 giugno 2397 - ore 3:25


Shran salutò con un cenno del capo gli uomini della sicurezza e dette disposizioni che la sorveglianza fosse raddoppiata. Qualsiasi cosa stesse succedendo la situazione sembrava sull'orlo di una guerra civile.
Un uomo della scorta della Nobile Valena era stato ucciso e anche due suoi uomini della sicurezza. I colpevoli sembravano essere due: il vulcaniano P'Mel, della fantomatica Sezione 31 e un cefalopode di origine sconosciuta. Inoltre, se le parole di Durani corrispondevano al vero, e lui tendeva a fidarsi molto del suo ufficiale tattico, c'era qualcun altro che si aggirava indisturbato per la stazione. Qualcuno che aveva lanciato un grido di aiuto mentale poco prima che la klingon trovasse i corpi degli uomini della sicurezza. Quella stazione era troppo grande per gestirla in sicurezza, nonostante Riccardi e i suoi uomini sapessero il fatto loro.

L'Ascensore alla sua destra si aprì e ne uscì l'Ambasciatrice T'Lani accompagnata dal suo attendente.
"Mi dispiace averle messo fretta Ambasciatrice." si scusò Shran un un leggero inchino all'indirizzo della vulcaniana.
"Non si preoccupi Capitano, fa parte del lavoro. La situazione all'esterno?" chiese la vulcaniana con il consueto tono tranquillo.
"Sappiamo solo che stanno sparando a bordo delle navi e che si stanno puntando le armi fra loro. Vorrei sapere perchè il Capitano Tomphson ci ha assicurato che non erano ostili... se erano ostili cosa avrebbero fatto!"
Prima che il Capitano potesse suonare il campanello la mano della vulcaniana fermò il suo braccio.
"Capitano, cosa ne pensa di P'Mel?"
"Che le tempistiche non tornano affatto" rispose l'andoriano sospirando. "Com'è possibile che sapesse tutte quelle cose degli alieni se non sappiamo niente nemmeno noi? La breccia nel nuovo universo non si è aperta da molto e il Comandante Garcia è riuscita a fare solo una piccola perlustrazione nelle zone vicine. L'unico modo per la Sezione 31 di conoscere così tanto della Nuova Alleanza sarebbe aver avuto contatti con loro, ma non saprei proprio come potrebbero aver fatto."
"Io ho un sospetto. Cosa ne sa della fusione mentale vulcaniana?" chiese l'ambasciatrice guardandolo negli occhi.
"Ben poco. So che tramite essa potete leggere le menti di altri esseri. Crede che P'Mel l'abbia usata per conoscere i nostri ospiti?"
"Ne sono quasi certa. Probabilmente ha letto la mente di qualcuno mentre erano sulla Stazione Marconi e ha deciso che la nuova razza era troppo pericolosa."
"Se dovessimo uccidere tutte le razze pericolose, non credo che rimarrebbe molta gente in questo universo." con un gesto di stizza schiacciò il campanello degli alloggi lasciando perfidamente che il suono si protraesse per più del consueto tempo. T'Lani sollevò un sopracciglio ma non disse niente.

Quando le porte si aprirono il Capitano si fece avanti mentre due donne della sicurezza cercavano di fermarlo.
"Capitano Shran!" esclamò la Prima Assistente Mallina poggiando una mano sullo sterno dell'andoriano, ma nel suo tono di voce non vi era nulla di minaccioso, anzi, sembrava che si sentisse colpevole per qualcosa. "La prego, la Nobile Valena sta terminando di vestirsi."

Shran abbassò lo sguardo verso gli occhi insolitamente verdi della donna e quel suo ciuffo ribelle che le davano un'aria sbarazzina e simpatica.

"Mi scusi Prima Assistente Mallina, la situazione all'esterno si è fatta preoccupante e necessito di alcune risposte... però ha ragione, forse è meglio se attendo che finisca di vestirsi." disse con rammarico pensando alla bellezza eterea della regina.

"Non si scusi Capitano, lei ha perfettamente ragione!" la voce di Valena era bella quanto tutto il resto. Alta non più di un metro e settanta, la donna aveva però delle forme procaci accentuate dalle vesti bianche che sembravano fluttuarle attorno. La pelle aveva un leggero aspetto scaglioso e brillava, alle luci artificiali della stanza, come se fosse fatta di madreperla. L'unico tocco di colore erano i capelli blu cobalto, che sembravano comuni nei membri di quella razza e gli occhi, che ha differenza di quelli di Mallina, erano di un rosso acceso, simile al fuoco di un incendio boschivo.

"E' un piacere rivederla Nobile Valena." Come al solito il tono di voce di Shran, quando si trattava di belle donne, diventava caldo e intimo.
"Quanto piacere?" chiese lei con un sorriso sulle labbra piene.

Era stato così per tutta la serata di gala fra loro. Uno stuzzicarsi a vicenda scambiandosi sguardi e ammiccamenti conditi da frasi piene di sottintesi. Se non ci fossero state le morti di tutti quegli uomini, Shran avrebbe apprezzato enormemente la serata.

L'Ambasciatrice T'Lani si schiarì la gola con finta indifferenza riportando il Capitano ai problemi che lo assillavano.

"Nobile Valena, le dispiacerebbe dirci cosa sta succedendo?" chiese Shran con un sospiro.

"Si, vorremmo saperlo tutti." Aggiunse l'Ambasciatore romulano entrando nell'appartamento seguito a ruota da quello klingon. Fuori, nel piccolo corridoio antistante l'appartamento, gli uomini di Riccardi stavano guardando in cagnesco le guardie del corpo degli altri ambascatori.

Il Comandante Keane, ancora abbigliata alla maniera klingon, si avvicinò subito al suo Capitano in attesa di ordini.

"E' ancora qui lei?" chiese Shran guardando sorpreso l'aspetto ancora perfetto del suo capo operazioni, nonostante l'ora tarda e tutti i fatti accaduti. "Perchè non va a farsi qualche ora di sonno?"
"E perdermi tutto il divertimento?" poi si avvicinò e sussurrò all'orecchio di Shran "L'Ambasciatore Rogal ha messo in allarme la sua nave, dobbiamo fare in fretta prima che i klingon decidano di intervenire perchè si annoiano."

"Signori, prego sedetevi." Propose Valena indicando il tavolo presente nella stanza.

Tutti si sedettero, i sottoposti si posizionarono alle spalle dei propri superiori rimanendo in piedi. Valena li guardò per un attimo e poi sospirò iniziando a parlare.

"Come le ho spiegato durante il galà di stasera," iniziò la donna rivolgendosi all'ambasciatrice T'Lani "il nostro popolo dimora da almeno un secolo sulle navi con cui siamo arrivati. Quello che non le ho detto, è che siamo stati noi stessi gli artefici dei nostri guai. Quando ancora avevamo un mondo da chiamare casa, il potere era in mano ai maschi della nostra specie e vi posso assicurare che la situazione non era per niente tranquilla. I nostri maschi sono sempre stati violenti, come se nel loro DNA vi fosse stato impresso una costante ricerca della lotta. Un po' come il suo popolo Ambasciatore Rogal, ma senza l'onore che vi contraddistingue.

Molte furono le conquiste fra i mondi del nostro sistema e quelli dei sistemi vicini ed in ogni mondo le conquiste furono fatte distruggendo e schiavizzando i popoli conquistati. Centoventi anni fa, una scienziata scoprì un modo per bloccare questa perenne sete di sangue legando, attraverso un processo di manipolazione genetica, i maschi a noi femmine. Le reggenti in particolare, avevano una speciale mutazione che produceva specifici ferormoni in grado di rendere completamente sottomessi i maschi."

"Affascinante." Commentò T'Lani senza aggiungere altro.

"Naturalmente, non appena la scienziata prese il potere, diventando a tutti gli effetti la prima regnante della Nuova Alleanza, i maschi persero immediatamente la loro indole sanguinaria e i popoli da loro assoggettati si ribellarono immediatamente spazzando via ciò che consideravamo il nostro impero, costringendoci a dimorare sulle nostre navi e fuggire alla ricerca di un nuovo mondo su cui abitare."

"Quindi tenete in schiavitù i vostri maschi..." commentò l'Ambasciatore Romulano.

"Si!" rispose senza nessuna remora Valena per poi continuare "Ma lo facciamo per evitare che altri soffrano e comunque non sono veramente schiavi, semplicemente hanno perso la loro furia."

"Avete castrato i vostri uomini e ne avete fatto dei servitori. Nemmeno in voi risiede quell'onore che dicevate mancasse ai vostri uomini." disse l'Ambasciatore klingon con un tono cupo.

"Ha ragione Ambasciatore - riprese Valena senza perdere la sua calma - ma deve capire che quella che noi adesso chiamiamo Nuova Allenza, non è altro che l'unione di quello che rimane delle civiltà sopravvissute all'epurazione. I cittadini del nostro antico impero hanno fatto le cose in grande quando si ribellarono, gran parte delle civiltà che collaboravano con noi furono spazzate via. La nostra Prima Nobile tentò di salvare quello che poteva e fuggì non cinquanta navi e tutti i cittadini che riuscì a salvare, sia del nostro popolo che di quelli che erano nostri alleati. Di quelle cinquanta navi, solo quindici sono rimaste."

Tutti si guardarono metabolizzando la situazione.

"Ma non vi ho fatto venire qui per farmi commiserare, ma altresì per chiedervi aiuto."

"Sta perdendo il controllo dei maschi. La sua mutazione è regredita." Affermò T'Lani con sicurezza.

"Si." confermò Valena. Dietro di lei la sua attendente ebbe un sospiro sorpreso.

"E cosa ci sta chiedendo di fare? Riattivare la sua mutazione?" chiese la vulcaniana con voce atona.

"Vi sto chiedendo di aiutarci in tutti i modi possibili. Voi siete i rappresentanti di grandi imperi ed io sono pronta a mettere a vostra disposizione le nostre conoscenze genetiche e tutta la nostra tecnologia purchè qualcuno di voi ci aiuti. Aiutateci a rendere di nuovo schiavi i nostri maschi, altrimenti per noi sarà la fine."

Shran rabbrividì. Quella donna aveva appena offerto alle maggiori potenze del quadrante delle conoscenze provenienti da un universo totalmente diverso dal loro. Non sarebbe finita bene...