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17.07 " La passeggiata "

di Alessandro Riccardi, Pubblicato il 12-06-2016


Deep Space Gamma - Passeggiata - 20 agosto 2395 - ore 24.00


Le 24 di sera era l'ora "speciale" per la passeggiata di Deep Space 16. La giornata era il caos più assoluto con un flusso di centinaia di persone che vaniva e andava.Ma c'era una routine e una logica in tutto ciò, come se fosse di un caos ordinato composto di persone e umanità. La giornata iniziava alla mattinaverso le 5 con l'arrivo delle prime navi mercantili e lo scarico delle merci dalla dogana. Verso le 10 iniziavano i primi commerci e gli affari con le varie trattative. Il pomeriggio era dedicato più che altro allo shopping e al relax. Infine dalle 20.00 il flusso di persone iniziava a cenare e a far festa nei vari locali. Dalle 24 di sera iniziava la calma. Lentamente le persone si ritiravano nei propri alloggi e sulle navi attraccate lasciando la passeggiata nel silenzio più totale. Il caos della giornata lasciava posto al silenzio e alla tranquillità della notte.Tutto era ordinato e tranquillo come se la passeggiata fosse in stand by, in attesa di una nuova giornata. Questa routine durava da anni e sarebbe continuata per altrettanti anni.
La sicurezza in tutto ciò aveva un ruolo silenzioso ma importante. Dovevano vigilare sulla passeggiata e proteggere i suoi occupanti. Di tanto in tanto dovevano sedare delle risse nei vari locali, pacificare delle liti tra mercanti e esaminare le merci in transito.
Riccardi era appoggiato alla balconata del livello superiore e osservava le ultime luci dei locali spegnarsi. Gli dava un certo conforto e serenità osservare gli ultimi momenti di una giornata sulla passeggiata.
Era in pace con l'universo ma d'improvviso si accorse di non essere più solo.
"Ti cercavo." Disse una vocina.
Riccardi si voltò rispondendo:"Kimmar cosa c'è."
Kimmar era uno dei Ferengi della stazione. Aveva in gestione uno dei locali più grandi della base edlo gestiva come un vero Ferengi tradizionalista. Gli ideali di Rom non avevano intaccato la ricerca del profitto di Kimmar.
"La rissa... ho avuto danni enormi." Disse il Ferengi riferendosi ad uno scontro avvenuto nel suo locali poche ore prime.
"Sì l'abbiamo fermata." Rispose Riccardi.
"E i danni?"
"Bè, non mi pare che hai subito grandi danni." Era vero, il grande scontro era stata una semplice discussione tra un boliano e un tellarite. I danni si erano limitati ad alcune sedie rotte e un tavolo spaccato.
"Chi li pagherà?"
"Lo sai."
"Non può essere." Il Ferengi era furibondo. Ma era sempre la solita storia: ad ogni rissa o incidente che avveniva nel suo locale cercava di farsi ripagare i danni da tutti.
"Il regolamento della stazione è chiaro."
"Io ho subito danni ingenti, ho perso un buon tavolo e tre sedie." La protesta continuava.
"Non mi sembra una così grande distruzione."
"E l'incasso mancante? E i danni morali?"
"Il regolamento è chiarissimo." Controbatté il capo della sicurezza.
"Maledizione."
"Ho arrestato il boliano e il tellarite, ma di più non posso fare." Quelle erano le parole che Riccardi utilizzavaper porre termine alle discussioni con il Ferengi quando cercava di farsi ripagare i danni al suo locale.
"Bè... va bene." Kimmar fece per andarsene poi si ricordò di ultima cosa: "Ah mi è arrivato un nuovo programma olografico di ricostruzione storica di alcune battaglie storiche di Altair IV."
"Interessante." La passione per gli scontri storici era forte in Riccardi: "Passerò a provarli."