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DS16GAMMA - MISSIONE 15 RSS DS16GAMMA - Missione 15

15.02 " L'imbarco di Karana "

di Karana Vok, Pubblicato il 01-06-2014

IKS K'nera, Sala di allenamento - distanza dal tunnel spaziale Bajoriano 15 ore
13 maggio 2394, ore 20 - D.S. 71363.92



Il suono delle Bat'Leth echeggiava nell'ampia palestra dell'incrociatore, accompagnato dai grugniti dei due avversari: uno scenario alquanto normale se non fosse che una dei due guerrieri era una donna dai lunghi capelli biondi raccolti in una spessa treccia. Il guerriero riuscì' con un'abile manovra a costringere la sua avversaria in ginocchio e stava per levarle la spada di mano quando un forte colpo al ginocchio lo costrinse ad arretrare.

"Vedo che stai migliorando Karana, sono passati anni da quando i nostri incontri duravano si e no trenta secondi"

"Tutto merito tuo Kol'tet e visto che siamo in tema e' ora che l'allieva superi il maestro" rispose Karana che era riuscita a sfruttare la momentanea distrazione a suo vantaggio facendo arretrare Kol'tet in equilibrio precario di parecchi passi. I due che ricominciarono a girarsi in torno studiandosi e soffiando come due targ affamati erano in realtà' ottimi amici il cui rapporto si era sviluppato durante l'anno in cui Karana era entrata a far parte dell'equipaggio dell'incrociatore klingon Karana era poi rimasta in contatto subspaziale costante con Kol'tet e proprio grazie a lui era riuscita a rimediare un passaggio verso la sua nuova assegnazione: DS16 gamma.

"Ti sei finalmente stufata di stare insieme a quei p'tak umani? Sono più' molli di una seppia andoriana"

"Grrr lo sai bene che non sopporto quando parli come un klingon indottrinato!" Karana fece un balzo e riuscì' a far cadere di mano la Bat'Leth dell'avversario contemporaneamente lo fece inciampare con l'intenzione di farlo cadere. Purtroppo pero' la gravita' ha le sue leggi e la donna non aveva considerato che sarebbe potuta cadere sopra a Kol'tet in modo poco aggraziato. Cio' ovviamente accadde e i due si ritrovarono a lottare sul pavimento per qualche minuto finche' Kol'tet non riuscì' ad imprigionare Karana sotto di se grazie alla sua superiore forza fisica.

"Stavi dicendo? Chi sarebbe il maestro ora?"

"Tu... e sei anche frustrante". Karana si rialzo' e ando' a prendere la bottiglia di acqua che aveva appoggiato in un angolo mentre il suo compagno, da bravo klingon purosangue, si verso' una buona dose di vino di sangue.

"Maneggi la Bat'leth quasi come un guerriero ma non riusciro' mai a capire la tua avversione per un bel bicchiere di vino dopo l'allenamento"

"Quella roba e' talmente alcolica che rischierei di prendere fuoco" rispose Karana e entrambi si sedettero sulle panche a chiacchierare un po' prima di tornare nei propri alloggi.

"Allora sei finalmente riuscita ad avvicinarti al tuo tunnel spaziale eh?"

"Sì, sai che ultimamente mi sono interessata molto alle anomalie spaziali e ho in mente parecchie idee per uno studio sulla possibilità' di generare tunnel spaziali artificiali... Siamo molto lontani da alcuna applicazione pratica ma il mio sogno sarebbe poterli usare come mezzo rapido per coprire enormi distanze."

"Sei sempre stata una sognatrice Karana, ma dimmi un po', lo sai vero che la stazione dove andrai a stare e' nota per essere un punto nevralgico anche della diplomazia? Dovranno finalmente insegnarti a tenere chiusa la bocca al momento giusto"

Karana diede un pugno al braccio del suo amico e ridacchio' ben sapendo come il suo caratterino spesso l'avesse messa nei guai... Di solito sul lavoro riusciva ad essere fredda e riflessiva ma se i geni klingon prendevano il sopravvento era finita e guai a chi le si fosse trovato davanti. Più' di una volta aveva risposto in maniera sgarbata ad ufficiali superiori ma la cosa non era mai stata registrata ufficialmente perché' si era sempre trattato di situazioni di pericolo dove le sue scelte erano state determinanti.

"Eh lo so, ultimamente ho iniziato a seguire un regime di meditazione vulcaniana... so che sulla stazione c'e' una ambasciatrice di vulcano, magari potrebbe suggerirmi lei come tenere a freno la belva che e' in me"

Kol'tet sapeva che la vita di Karana era stata segnata fin da giovane dall'insorgere di poteri mentali molto più' forti di quanto ci si sarebbe aspettato in un'ibrida solo nell'adolescenza l'empatia di Karana era stata riconosciuta come tale e negli anni l'amica aveva imparato a tenere a bada i propri poteri.

"In compenso ultimamente non ho più' avuto problemi con i miei poteri mentali quindi non prevedo grossi guai su quel fronte e se qualche guardiamarina dovesse farmi veramente arrabbiare me ne vado sul ponte ologrammi con il mio fido arco..."

"Gia'... a te piace tirare con quell'antiquata arma betazoide"

"Dovresti provarla anche tu sai? E' un esercizio di concentrazione che dorrebbero fare tutti i guerrieri"

"Preferisco il mio disgregatore... funziona meglio e non finisco i.. com'e' che si chiamano? Ah si proiettili"

"Frecce Kol'tet, frecce... Non ti farebbe male allargare un po' i tuoni orizzonti sai?"

"Ci pensi già' tu a farlo... "

I due continuarono a chiacchierare fino a tardi ben sapendo che probabilmente non si sarebbero rivisti di persona tanto presto il giorno dopo la nave avrebbe fatto una capatina nel quadrante delta per portare Karana e un dignitario klingon sulla stazione e per poi tornare nel quadrante Alpha a Q'ronos.

Deep Space 16 Gamma - Sala teletrasporto uno
14 Maggio 2394, Ore 11.45 - D.S. 71365.72



Karana si materializzo' dal teletrasporto insieme alle due valige che aveva portato di effetti personali a riceverla trovo' un umano con l'uniforme gialla della sezione sicurezza.

"Tenente comandante Karana Vok, chiedo il permesso di salire a bordo"

"Accordato, sono il comandante Riccardi, ufficiale tattico della stazione. Benvenuta a bordo. Purtroppo non abbiamo il tempo di farla accomodare nei suoi alloggi visto che si e' appena creata una situazione che richiede le sue competenze"

"Non c'e' problema comandante che succede?"

Karana espanse delicatamente le sue percezioni empatiche verso l'umano e cio' che percepì' fu una mente ben organizzata e fondamentalmente calma ma con un leggero sottofondo di apprensione.

"Una navetta di origine sconosciuta si e' disoccultata vicino alla stazione il raggio traente non e' riuscito ad agganciarla e dalle prime analisi sembra essere di una tecnologia ben superiore alla nostra. Il passeggero svenuto e' stato portato in infermeria mentre la navetta e' nell'hangar runabout 1. Compito suo e' analizzare la navetta e cercare di capire il più' possibile dai suoi sistemi"

"Non c'e' problema ma non mi dovrei presentare al capitano prima?"

"Restando con noi capirà' che il capitano Tomphson non e' il tipo da curarsi della pompa in situazioni di emergenza e' di gran lunga più' interessato ai risultati" rispose Riccardi passandole un dpad "Qui ci sono le registrazioni dei sensori dalla plancia, le serviranno"

Durante la conversazione i due erano arrivati davanti alla porta dell'hangar "Ora devo andare in infermeria a vedere a che punto e' il dottore con il nostro ospite. All'interno troverà' la squadra ingegneristica che ha provveduto al recupero della navetta, ne prenda il comando e riferisca al più' presto"

Il fare spiccio e diretto di Riccardi piacque molto a Karana oltrepassata la soglia la klingon si trovo' di fronte ad una navetta della dimensione di un runabout contornata da quattro figure in uniforme gialla dall'aria piuttosto indecisa sul da farsi.

"Signori come sarete stati informati sono il tenente comandante Vok, il nuovo capo ingegnere. Il comandante Riccardi mi ha aggiornata sulla situazione e a quanto pare il capitano si aspetta una risposta da noi. Vogliamo procedere?