Home Home
 
 
 
 
 
 
USS WAYFARER - MISSIONE 10 RSS USS WAYFARER - Missione 10

10.12 " Extrema ratio "

di David Who, Pubblicato il 27-09-2013

USS Wayfarer, Infermeria 2
04/04/2393 Ore 23.05 - D.S. 70257.42


"Capitano, il Tenente William McCain è appena entrato in infermeria... chiedo il permesso di procedere."
=^=Proceda pure signor Wu. Lo trattenga, io e il consigliere stiamo arrivando!=^=

Sheeval era una professionista. Come capo della sicurezza era addestrata a numerose eventualità e su molteplici scenari. Secondo il suo personale parere, con il quale anche il Consigliere Kublik era d'accordo, McCain non era una minaccia immediata... se così fosse stato avrebbero trovato il corpo esanime della dottoressa da qualche parte.
Certo non era una situazione da trattare con leggerezza. Il solo fatto che l'uomo avesse trovato un modo per nascondere un membro dell'equipaggio, all'interno della sua stessa nave e in maniera così ingegnosa da rendere inutile qualsiasi ricerca, la diceva lunga sulle sue capacità.
Dopo un primo momento di 'rabbia' umana per l'inutilità dei suoi sforzi nel risolvere la situazione, la sua parte vulcaniana aveva catalogato il nuovo scenario che si era presentato per un eventuale futuro... si impara sempre qualcosa.

"Comandante Wu, come posso aiutarla?" McCain appariva rilassato mentre l'accoglieva in infermeria.
"Il capitano sta arrivando. Dobbiamo parlare con lei tenente..."
"Capisco..." William si sedette semplicemente sul divanetto dell'infermeria sotto lo sguardo vigile del capo della sicurezza.

USS Wayfarer, turbolift
Nello stesso momento


"Computer ferma l'ascensore!" l'ordine del consigliere fu immediatamente eseguito. Michael la guardò con sguardo interrogativo.
"Michael... sei stanco. La sparizione della Spini ci ha scossi tutti, soprattutto il fatto che un membro del tuo equipaggio potrebbe essere il colpevole."
"E quindi?"
"McCain è una persona disturbata... non sappiamo quanto. Devi mantenere la calma... non ti deve vedere come una minaccia."
"Non è facile. E' vero sono stanco e forse una parte di me vorrebbe saltargli alla gola e picchiarlo finché non mi dice dove ha intrappolato la dottoressa..." Kiron sospirò appoggiando la nuca alla parte dell'ascensore "E' frustrante scoprire che con tutte le minacce che ci sono la fuori ci dobbiamo preoccupare anche di quelle interne!"
"Lo so, ma in questo momento è importante mantenere la calma..."
"Tranquilla, lascio la palla a te. Computer riprendi!"

Pochi attimi dopo i due entrarono in infermeria. McCain si alzò in piedi segno evidente che ancora c'era rispetto verso la figura dei superiori.
Erjn tirò un sospiro di sollievo, piccoli gesti come questi lasciavano ben sperare.

"Signor McCain sa perché siamo qui vero?" la voce del Capitano era calma e piena di stanchezza.
"Si capitano... mi dispiace molto aver creato problemi sulla sua nave."
"Ci dirà dov'è la dottoressa Spini?" lo incalzò lui.
"Sissignore... se vuole seguirmi!" McCain si alzò facendo segno a tutti di seguirlo.

"Non va bene..." sussurrò il comandante Wu afferrando il braccio del consigliere mentre le passava accanto.
"Lo so... si sta dimostrando troppo collaborativo... o ha qualcosa in mente o è sicuro che non possiamo fare niente per fermarlo. Faccia venire Who immediatamente!" rispose lei.
"Perché non è qui con voi?"
"Non sono ancora riuscita ad inquadrarlo, è troppo caotico nelle sue azioni, ho preferito non farlo intervenire."

Il gruppo si avviò al turbolift e poi verso l'alloggio del Tenente McCain.

USS Wayfarer, alloggio di McCain
Poco dopo


Per tutto il tragitto Kiron aveva osservato McCain, qualcosa non andava ne era sicuro e lo sguardo preoccupato di Erjn avevano aumentato questo suo sospetto. Ma le scelte erano ben poche, dopotutto McCain stava collaborando, cosa si poteva chiedergli di più?
Il gruppo uscì dall'ascensore e si fermò davanti alla porta dell'alloggio. Il tenente guardò gli altri incuriosito e per niente preoccupato.

"E' qui?" chiese Sheeval e l'altro fece cenno affermativo con la testa.
La porta si aprì con un sibilo dopo il comando impartito dal capo della sicurezza e la donna entrò nel piccolo alloggio guardandosi attorno.
Al centro della stanza... le indicò il tenente, ma naturalmente nessuno vedeva niente.

"Come la facciamo uscire da li dentro?" chiese il Capitano.
"Non potete... posso farlo solo io. I sistemi di sicurezza della macchina permettono l'accesso solo a me e alla dottoressa Spini, chiunque altro non riuscirebbe ad interagire con il campo temporale. La dottoressa non ha via di scampo come non ne aveva mio fratello..."
"Come può pensare che la dottoressa o sua madre possano aver qualcosa a che fare con quello che è successo a suo fratello?" lo incalzò il consigliere.
McCain non mostrò nessun sentimento di pentimento o altro.
"Posso andarla a prendere per voi però!" propose.
"Nemmeno per idea!" la voce del comandante Who anticipò le risposte degli altri.

David sembrava un uomo appena uscito da un frullatore. Capelli arruffati, barba incolta e due occhiaie che rasentavano gli ematomi da frattura del setto nasale.

"Capitano se lo lascia entrare li dentro non ne uscirà più fuori!"
"Lo so Comandante... ha qualche idea?"
"Una... ma ho bisogno che mi lasciate solo nella stanza!"

L'occhiata che Erjn scoccò a Kiron era estremamente preoccupata e quando il gruppo uscì dalla stanza lei si attardò nella camera.

"Signor Who, cosa vuole fare?"
"Tutto il necessario..." rispose lui fissando il vuoto davanti a sé "Drianna ha bisogno di sua madre!"
"David!" Erjn afferrò il collega scuotendolo "Non fare stupidaggini!"
"Chi io?" chiese lui stupito guardandola come se solo adesso si fosse accorto della sua presenza "Non ho intenzione di fare nulla di pericoloso... che senso ha salvare la damigella in pericolo se poi il principe azzurro ci rimane secco!"

Lei non sorrise per la battuta, non gli credeva, nei suoi occhi leggeva un tormento profondo. Stanchezza e preoccupazione lo stavano mandando in pezzi.

"Fidati di me..." le disse tornando ad osservare il centro della stanza.
"In questo momento non mi fiderei di te nemmeno se mi dicessi che stiamo respirando aria..." borbottò lei ma usci dopo un'ultima occhiata.

Who si voltò verso la porta appena la sentì richiudere e di colpo il suo sguardo assente si tramutò in determinazione.
"Scusami Erjn, non posso farmi fermare adesso... Computer attivare programma 'Extrama Ratio'"

USS Wayfarer, esterno degli alloggi
Nello stesso momento


"Non potrà mai entrare li dentro..." McCain non sembrava parlare con nessuno in particolare, pareva parlare più con se stesso che con gli altri presenti nel corridoio.
"Perché?" chiese il Comandante Wu cercando di sfruttare quel suo momento di disponibilità.
"Il macchinario che si trova dentro la bolla non si attiverà senza la mia sequenza di DNA e i naniti che ho nel sangue... e il dottor Who non ha nessuna possibilità di far tornare la Spini nel nostro continuum se non entra nella bolla. Solo da li dentro può spengnere i macchinari che la tengono bloccata. Lei è mia..." lo sentì sussurrare.

"Emergenza medica!" l'urlo della dottoressa Spini, seppur ovattato dalla porta, fece sobbalzare tutti.
Sheeval si mosse come un fulmine entrando appena in tempo per vedere il baluginio del teletrasporto.

*** Flashback ****
USS Wayfarer, Alloggio di McCain
Tempo alternativo


Cominciava a dubitare che mai qualcuno l'avrebbe trovata, quindi veder arrivare i nostri fu un'emozione che lei non si sarebbe mai aspettata di provare.
Nonostante tutti i suoi tentativi di seppellirla in quell'eternità senza fine che era la sua prigionia, ma più in generale nella sua vita di tutti i giorni, fu sommersa da un'ondata di gratitudine per non essere stata dimenticata e nel contempo di speranza, conscia che ancora non era finita, l'espressione di Sheeval Wu chiariva ogni dubbio al riguardo.
Quando nel suo limitato campo visivo entrò David non poté che stupirsi del suo aspetto.

*Devo dargli almeno una settimana di riposo obbligatorio... sempre se esco da qui...*

Mentre lo vedeva discutere animatamente con qualcuno che non entrava nel suo campo visivo, lo sguardo le cadde sul polso dell'uomo. Dimentica di tutto il resto si focalizzò su quel particolare.
Conosceva molto bene sua figlia, e la trovava relativamente prevedibile come ogni bambino che si rispetti... quanto meno lo era stata fino all'inizio di quell'incubo. Drianna come tutti i bambini nella fase di affermazione della propria personalità aveva delle sue preferenze, spesso totalmente fuori da ogni logica e da ogni regola, che si divertiva ad imporre. Una di quelle era l'uso di una fascetta che portava attorno al collo, e dalla quale non si separava mai, al punto che lei doveva spesso sottrargliela con la forza per pulirla.
Vedere quella fascetta al polso di David fu una scossa lungo la sua colonna vertebrale...

Non si rese conto che tutti erano usciti dalla stanza fino a che non vide David in piedi da solo concentrato a fissarla. Oramai le era chiaro che non potevano vederla quindi era ovvio che non poteva fissare veramente lei, eppure per qualche gioco del destino sembrava che lo stesse facendo.
Non aveva la minima idea di cosa avesse intenzione di fare, però sapeva per certo che era qualcosa di totalmente folle.
Lo sguardo stanco eppure esaltato, i movimenti frenetici delle palpebre, il respiro affannoso che gli sollevava il petto... e sopra ogni cosa lei 'sapeva' che stava per fare una follia.
Era una cosa che non si sarebbe potuta spiegare nemmeno in un milione di vite, ma in quel momento seppe esattamente cosa stava per fare.
Un urlo improvviso le arrivò alle labbra.

"NOOOOOOOOO!"

Un attimo dopo fu libera. David accasciato informe sul pavimento come un sacco vuoto. Chiamare l'emergenza medica e precipitarsi accanto a lui fu
un gesto unico.

USS Wayfarer, Alloggio di McCain
Negli stessi istanti


Sheeval si guardò intorno nell'alloggio vuoto poi si girò verso la porta. Il sorriso di McCain, serafico, fu quasi una mazzata nello stomaco per tutti loro.
Il Consigliere però aveva uno sguardo strano, un velo negli occhi.

"Computer localizzare il Comandante Who e la Dottoressa Spini."
=^= Il Comandante Who è in infermeria. La Dottoressa Spini - tutti smisero per un istante di respirare - è in infermeria.

Erjn non era tranquilla sentiva che qualcosa non andava per il verso giusto. Si voltò verso il Capitano sperando che il suo sguardo gli spiegasse più di quello che lei aveva in quel momento il tempo di fare.

"Computer trasporto di emergenza in infermeria."

Mentre anche il Consigliere svaniva in un nugolo di energia azzurognola finalmente l'attenzione dei presenti si portò di nuovo su McCain.
Totalmente privo di espressione, fissava il vuoto senza vedere nemmeno quello. Evidentemente il fallimento del suo piano lo aveva travolto.
Sembrava un pupazzo senza anima.

USS Wayfarer, Infermeria
Negli stessi istanti


La comparsa di Erjn non prese Mistral alla sprovvista. Era ovvia.
Lei sicuramente stava percependo lo strappo causato in David dall'uso anomalo del teletrasporto.
Aveva capito la natura della prigione creata da McCain e aveva giocato con la tecnologia per poter infrangere quel muro. Anche a costo della sua stessa vita, ed era infatti quella che stava perdendo in quel momento.
Giocare con lo spazio tempo non è cosa da farsi alla leggera soprattutto quando la tecnologia che si usa non la si conosce, ma solo la si intuisce.

"Quanto è grave?"
"Molto. Ha danneggiato il collante cellulare. Semplificando potrei dire che tra un po' le cellule di David perderanno completamente la coesione."
"Come un teletrasporto con dispersione ad ampio raggio..."
"Praticamente."
"Come si torna indietro?"
"Al momento sto provando a mantenerlo coeso con un campo energetico esterno e cercando di ricostruire il collante cellulare, ma il tempo al momento ci difetta..."

Mentre si muoveva attorno a lui tutta l'infermeria sembrava ruotare attorno a lei.
Come se non fosse mai sparita.
Come se non fosse appena tornata.
Un'iniezione... l'ennesima... quante gliene aveva già praticate da quando si era trasportata lì e l'aveva trovata presa dal curarlo?
La Dottoressa gli accarezzò il polso coperto dalla fascia di Drianna.
Nonostante il momento difficile, Erjn prese la parola.

"Hanno legato molto loro due."
"Quanto?"
"In modo inconcepibile prima. Hanno creato un legame di interdipendenza molto forte. Spesso quando parlano si completano nei discorsi come se fossero uniti da sempre."
"Mi fa piacere."
"Quanto?"
"Non posso permettermi di pensare ora a questa risposta... prima di capire cosa fare di lui, devo riuscire a tenerlo intero."
"Ho un suggerimento, e non le piacerà. Io conosco il tempo."

Mistral si voltò verso la donna al suo fianco.

"Indubbiamente lo conosce. La domanda è... questo suggerimento è rischioso tanto quanto quello che ha già fatto lui?"
"Un po' di meno."
"Sentiamo."
"Stesso teletrasporto. Sequenza invertita. Solo lui. - si voltò indicando il lettino all'altro capo dell'infermeria. - Campo di contenimento lì."
"Funzionerà."
"Sì."
"Sì in quale percentuale?"
"Quanto basterebbe per dei terrestri..."

Mistral scosse il capo.

"Un 51% di possibilità sono un rischio enorme..."
"Chi ha detto 51%? pensavo ad un 50,1%..."
"Ok lo aspetterò nel campo di contenimento. E non dica no. Se il teletrasporto lo facciamo su di lui non conta quello che già c'è dentro il campo. Prima lui non si è teletrasportato nella mia prigione di fatto, ha solo variato il tempo del suo corpo per poter penetrare la bolla che mi teneva separata da questa realtà. Quindi qualunque cosa succeda... io sarò la dentro ad aspettarlo."
"Se non funzionasse..."
"Se non funzionasse che si dissolva qui o dall'altra parte della stanza, sarà la stessa cosa."

Mentre la Dottoressa ed il suo staff si preparavano con una velocità sorprendente Erjn si allontanò chiedendo di accompagnare Drianna fino alla zona infermeria ma senza farla entrare.
Comunque fosse andata, almeno sua madre l'avrebbe rivista.

Qualche interminabile minuto dopo il teletrasporto fu attivato.
La prima cosa che Erjn vide fu che il corpo del Comandante Who 'pareva' ancora integro.
Subito dopo vide la Dottoressa affaccendarsi intorno al lettino.
Poco dopo la vide disattivare il campo di contenimento e girarsi verso di lei.
Non capì subito come era andata, perché comunque il volto di Mistral, come tutti avevano imparato a bordo della Wayfarer, cambiava solo quando c'era Drianna in giro.

"Sta bene."

Erjn premette il pulsante di apertura della porta ed un fascio di energia e sorrisi travolse la Spini. Un abbraccio senza fine ed un sorriso in fotocopia di quei due volti. Fu quella la prima cosa che vide David quando aprì gli occhi. La seconda fu una coltre di capelli che lo accecò quando fu il suo turno di subire l'affetto della bambina.
Quello che sentì sussurrato al riparo di quella coltre profumata non lo avrebbe confessato a nessuno per molti anni.

"Grazie per aver salvato la mamma. Sei meglio di qualunque papà esista."

USS Wayfarer, Infermeria
08/04/2393 Ore 12.15 - D.S. 70267.15


Kiron e Erjn entrarono in infermeria con passo allegro, la donna stava ridendo per qualche battuta del compagno.
La dottoressa Spini li guardò con sguardo critico e si accertò che tutti e due si fossero finalmente riposati.

"Dottoressa come sta oggi il nostro paziente?" chiese il Capitano dopo un sorriso di saluto.
"Si è risvegliato stamattina dopo quattro giorni e non la smette di parlare e agitarsi... non è rimasto niente della tasca temporale?"
"Per mettercelo dentro? Mi stupisce dottoressa... umorismo da un vulcaniano?"
"Non stavo facendo umorismo signore... la donna fece il gesto di seguirla."

Il terzetto entrò in una stanza attigua dove regnava il caos. Who era seduto sul letto intento a lavorare su qualcosa.
La figlia della dottoressa se ne stava in piedi vicino a lui con le mani sui fianchi e un cipiglio da sergente istruttore.
"Non di nuovo!"
"Dai, sii gentile sono stato malato!"
"Ti sei svegliato stamattina e già hai riniziato ad aggeggiare con quel coso!"
"Non è un coso... è un tricorder medico. Vedrai che questa volta farà faville!"
"Credo che parlerò di questa cosa al comandante Kublik... secondo me dice che sei pazzo!"
"Forse pazzo non proprio... magari ossessivo compulsivo." David si appoggiò un cacciavite sonico al labbro mentre pensava a quello che il consigliere avrebbe effettivamente detto.
"Forse è meglio se non glielo dici..."
"Che cosa non dovrebbe dirmi comandante?" chiese Erjn.
"Assolutamente niente!" risposero all'unisono i due mentre David nascondeva sotto le lenzuola i pezzi del tricorder smontato.
"Allora come si sente Signor Who?" chiese il capitano senza nascondere il suo sorriso.
"Pronto a riprendere il lavoro signore!" esclamò David entusiasta.
"Non se ne parla!" si intromise Mistral "Lei si prenderà un periodo di riposo di almeno un paio di settimane!"
"Ma quale riposo? Ho dormito quattro giorni... e adesso nessuno mi farà scendere da questa nave..." esclamò facendo l'occhiolino alla piccola klingon.
"Come vuole... andiamo Drianna?"
"Arrivo!" esclamò la bambina correndo fuori dalla stanza.
"Signori..." la dottoressa Spini si congedò e seguì la figlia.
"Signor Who?" David sobbalzò per l'essere stato beccato a seguire l'andatura felina della dottoressa.
"Ehm... Allora Capitano cos'è successo in mia assenza?"
"Vuole dire dopo che ha cercato di ammazzarsi?" Kiron sollevò la mano per fermare ogni replica e riprese a raccontare "McCain non ha retto alla liberazione della dottoressa. La sua mente già sconvolta ha ceduto del tutto." Sospirò e riprese "Adesso è in stato catatonico, una nave l'ha prelevato ieri per portarlo in un posto adatto alle sue condizioni."
"Non credo che si riprenderà più..." commentò il consigliere.
"In quanto a noi stiamo per partire per una semplice missione diplomatica. Dobbiamo partecipare a delle funzioni religiose come rappresentanti della Federazione."
"Funzioni religiose? Oddio sarà una noia mortale!" Who si gettò all'indietro sui cuscini.
"Già, due settimane almeno fra andata e ritorno... per questo abbiamo raggiunto Tairus IV, pensavamo che avrebbe gradito una vacanza."
"Come ho detto non mi muovo da questa infermeria!"
"Un vero peccato... a Drianna avrebbe fatto piacere se avesse partecipato anche lei alla loro franchigia!" esclamò Erjn mentre Kiron tratteneva a stento le risate.
"Cosa?" Who era imbambolato.
"Dovrebbero sbarcare fra un'oretta... sono andate a fare le valige!"
"Cosa aspettavate a dirlo?" Who si catapultò fuori dal letto e sollevando la camicia da camera in dotazione ai degenti arrancò ancora malfermo sulle gambe verso la porta "Accetto la licenza signore! Mi sento un po' traballante ma sono certo che questo Tairusqualcosa mi farà benissimo!" detto questo sgambettò sgraziato in direzione dei suoi alloggi.

Kiron scoppiò a ridere appoggiando un braccio sulla spalla della sua compagna "Dici che ce la farà con Mistral?"
"Ormai una cosa che ho capito del comandante Who è che non si arrende mai!"