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USS WAYFARER - MISSIONE 10 RSS USS WAYFARER - Missione 10

10.02 " Falsi amici e veri nemici "

di Mistral T'Ado Spini, Pubblicato il 03-04-2013

USS Wayfarer, Corridoi sezione Alloggi
02/04/2393 Ore 16.00 - D.S. 70251.15


Mistral aveva pianificato un passaggio in palestra con Drianna, l'energia della figlia cresceva di pari passo con l'età. La ragazzina di ormai nove anni sembrava poco propensa allo studio e molto più interessata a creare tutti i possibili problemi a bordo della Wayfarer.
C'erano pochi bambini sulla nave, ma lo studio veniva gestito in ogni caso. Purtroppo Drianna era chiaramente l'unica bambina klingon e questo si stava rivelando un problema nel suo rapporto con bambini prevalentemente terrestri.
Quindi al momento non si faceva mancare niente. Dagli screzi con i compagni, a quelli con l'insegnante, alla sfida verso l'autorità genitoriale.
Aveva a lungo sperato che il sangue vulcan le insegnasse un minimo di autocontrollo, ma per ora tutto quello che si poteva vedere in lei era energia ed irascibilità klingon con testardaggine terrestre.
Brevemente pensò all'amica Elisabeth, non sarebbe stato un errore prendere lezioni con una Bat'Leth come aveva fatto lei, d'altra parte... caratterialmente erano molto diverse. Quindi quel giorno Drianna avrebbe solo provato una bella scalata, sperando che cadere un numero imprecisato di volte le servisse anche come lezione per mantenere la calma.
La cosa che in realtà la preoccupava era che in quella situazione sua figlia si stava chiudendo al mondo in generale. Non riuscendo ad avere rapporti con nessun altro sulla nave, se non con lei, e minimamente con il Consigliere Kublik, di fatto passava la maggior parte del tempo da sola a rimuginare e la cosa non le giovava. Doveva parlarne con il Consigliere.
Mentre lei camminava a passo tutto sommato svelto, Drianna correva avanti per poi tornare da lei e poi ripartire in avanti in una corsa continua ed incessante. Le ricordava il comportamento del vecchio cane di famiglia sulla Terra, iperattivo. Stava ancora riflettendo su come poteva risolvere la questione quando la vide bloccarsi di colpo e rinculare senza voltarsi.
La tensione del corpo della figlia, il fatto che non si girasse per tornare da lei ma anzi che esponesse le punte dei piccoli denti aguzzi emettendo un basso ringhio di sfida, le fece capire subito chi stava arrivando da dietro l'angolo.
Who.
E la mente corse ad un episodio di qualche settimana prima che le era stato riferito dall'insegnante della scuola.


*** Flashback ***
USS Wayfarer , Scuola
20/03/2393 Ore 10.00 - D.S. 70214.84


Aveva annunciato la presenza dell'Ufficiale Scientifico da appena pochi istanti che Drianna si era già inalberata. La fronte aggrottata con le creste in bella vista e gli occhi cupi a segnare i lineamenti del volto, normalmente addolciti dalla tipica paffutezza dell'età.
Who si era fatto avanti ignorando bellamente un po' tutto, lei compresa, ed aveva iniziato quella che a lui sembrava la più interessante lezione possibile, quella che sicuramente avrebbe avvicinato i teneri virgulti che stavano davanti a lui alla Scienza.

"Signorine e Signorini, sono qui per mostrarvi alcuni dei miracoli più grandi della Scienza, quella con la S maiuscola cari ragazzi... - con un gesto da prestigiatore tolse da un sacchetto un blocchetto di ferro dolce - ...ora vi mostrerò come trasformare questo ferro in buonissima gelatina... che ne dite?"

Le risate dei bambini presenti gli fecero capire che stava prendendo la strada giusta, lui adorava i bambini. Peccato che la figlia di quella specie di angelo moro dalle orecchie a punta che girava per la nave non provasse altrettanta adorazione per lui.
Eccola laggiù in fondo a ringhiargli addosso... dal loro primo incontro sempre così era stato...

"Ovviamente sto scherzando e lo sapete bene ragazzi miei. No niente gelatina. Ora vi mostrerò i miracoli dell'antigravità... chi di voi vuole farmi da assistente? Drianna?"

Gli occhi infiammati di rabbia della ragazzina non sembravano spaventarlo, semplicemente li ignorava. Drianna non rispose.

"Drianna. Non rispondi? Rispondi al Signor Who che così gentilmente ci sta facendo questa lezione speciale..."
"No. Non voglio parlare con lui. Non voglio fare da assistente a nessuno io..."

Who sorrise birichino.

"Drianna ma non è il sogno di tutti volare?"

Un attimo dopo la piccola stava levitando in mezzo alla stanza, tutto merito di un'accurata preparazione fatta nel pomeriggio del giorno precedente.
Quello che non si sarebbe aspettato era la reazione di lei. Una mezza crisi isterica in piena regola che aveva costretto l'insegnante a chiamare la madre.
Non era il tipo di persona che cercava di farsi benvolere a tutti costi dalla figlia per entrare nelle grazie della madre, ma quanto meno sperava di riuscire a coinvolgerla e farsi accettare. Comunque invece che ottenere un risultato positivo, quel giorno era riuscito a farsi odiare pure di più... e questo avrebbe comunque reso più arduo far accettare a Mistral le sue attenzioni.

***

USS Wayfarer, Corridoi sezione Alloggi
02/04/2393 Ore 16.15 - D.S. 70251.17


"Oh gentili signore come state?"

L'uomo fece il gesto di togliersi un invisibile cappello in segno di saluto mimando un inchino.

"Non sono una signora... sono una bambina!" esplose la piccola mezza klingon.
"Drianna..."

Il tono della madre pericolosamente calmo la fece voltare verso di lei.

"...scusati."

Gli occhi rimasero concatenati a lungo in uno scontro di volontà ed un'altra situazione di qualche mese prima catturò i pensieri di Mistral.

*** Flashback ***
USS Wayfarer, Bar di Prora
20/12/2392 Ore 22.00 - D.T. 69969.72


Si era presa qualche ora di pausa tutta per sé. Una delle infermiere si stava occupando di Drianna. Non che sua figlia gradisse la cosa, ma aveva imparato da tempo che non c'era niente che potesse fare al riguardo, e quindi si adattava a questa necessità materna. Forse adattava non era la definizione migliore, meglio dire 'sopportava'.
Stava leggendo un libro di genetica comparata, che non riusciva mai a terminare perché l'autore era stato estremamente pesante nel descrivere alcune sue teorie, sorseggiando una cioccolata calda quando all'improvviso un baluginio davanti a lei la sorprese.
Improvvisamente si trovò con un tricorder sotto il naso.

"Ho pensato che non ti interessino fiori o altre cose del genere, quindi ecco a te. Ho 'personalmente' modificato questo tricorder per te. Ora suppongo di poter bere qualcosa con te in cambio di questo splendido regalo."

Mistral non sapeva più cosa dirgli. Dal loro primo incontro, nel quale l'aveva presa a schiaffetti in Plancia, quell'uomo la assediava letteralmente.
Non poteva parlare di corteggiamento, quello che lui faceva era la cosa più distante da un corteggiamento che lei potesse immaginare. Soprattutto perché a lei pareva un atteggiamento da schizofrenico puro.
A volte, come in quel momento, arrivava lì con qualche regalo.
A volte, come pochi giorni prima, glieli richiedeva con qualche scusa.
Certo doveva ammettere che, nel caso del tricorder che in quel momento le stava ancora sventolando sotto il naso con un sorriso sornione dipinto sulla faccia, dopo averglielo dato e richiesto ora glielo stava regalando una seconda volta.

"Stavolta cosa farebbe di più di un tricorder normale?"
"E no splendida signora, devi scoprirlo da te..."

Mistral lo afferrò al volo, più per non vederselo sventolare ancora a pochi centimetri dal viso, che non per altro.

***

USS Wayfarer, Corridoi sezione Alloggi
02/04/2393 Ore 16.15 - D.S. 70251.17


"Scusa."

Anche quella volta aveva vinto lei.
Non sapeva fino a quando ci sarebbe riuscita a vincere quelle disfide di volontà con la figlia, stava diventando quasi impossibile limitarla, soprattutto quando si trovava nelle vicinanze di Who.

"Tenente mi scuserà... ma siamo dirette in palestra."
"Suppongo sia impossibile che io possa accompagnarvi vero?"

L'ennesimo ringhio gutturale di Drianna a cui cercò di rispondere facendo una buffa smorfia triste... senza alcuna speranza di riuscita ovviamente... non ottenne alcun risultato, quindi alzò le spalle e si allontanò praticamente correndo.

"Non dovresti reagire in quel modo Drianna. Il Tenente Who è una buona persona ed un ottimo scienziato."
"Non mi piace. Non voglio che tu parli con lui."
"Drianna..."
"Non mi piace."

Mistral sospirò lasciando cadere il discorso, ma con chiaro nella mente il fatto che non poteva lasciar continuare così le cose.
Non tanto per Who, quanto per la figlia... comportarsi così per lei non era un bene.

USS Wayfarer, Bar di Prora
02/04/2393 Ore 21.00 - D.S. 70251.72


"Sei riuscita a stancarla?"

Era troppo stanca per combattere con lui anche quella sera, anzi sentiva il bisogno di chiarire alcuni punti fermi dopo mesi passati a fare la diga tra lui e la figlia.

"Sì. Dovremmo parlare seriamente noi due."
"A disposizione... - si sedette al tavolino sul quale quasi si distese appoggiando la faccia sulle mani in una posa che a lei ricordò Alice, quella del Paese delle Meraviglie - ...son tutto orecchie... oddio non come te, ma son qui. Dimmi tutto."
"Mia figlia non ti sopporta e io vivo per mia figlia."

David indietreggiò portandosi le mani al petto e imbastendo una maschera sofferente.

"Ahi ahi ahi... come soffre il mio cuore..."
"Ci sono momenti in cui scherzare non è cosa seria."

Mistral si alzò per andarsene quando si sentì prendere per un polso. Una stretta ferma, ma delicata.

"Lo scherzo è una cosa serissima Mistral. Non pensare che finisca qui. Tua madre ha smesso di vivere per te?"

Quella frase la colpì nel vivo ma non rispose.
Si liberò dalla stretta con decisione e lasciò il bar diretta al suo alloggio.
Quell'uomo la metteva a disagio. Con il suo altalenare continuo tra la persona seria ed il clown, tra lo scienziato serio e capace e l'istrione... non le dava punti di riferimento e questo la infastidiva enormemente.
Forse fu perché era presa a pensare a questo ed a molte altre cose che non si rese conto di quanto, o chi, l'attendeva poco oltre.
Non capì molto.
Si rese solo conto di scivolare nel limbo e nella sua testa ogni altro pensiero si spense.

USS Wayfarer, Alloggio della Dottoressa Spini
02/04/2393 Ore 23.15 - D.S. 70251.74


Drianna uscì dal letto e puntò determinata il salottino dove l'Infermiera Krikiarova si era addormentata sul divano. La prese per un braccio e la scosse con forza.

"Dove è la mia mamma?"

La giovane rimase per un attimo senza fiato, spaventata dal brusco risveglio... poi guardò la bambina davanti a lei.

"Starà per arrivare Drianna."
"È tardi. Dove è la mia mamma?"

Stefka capì in fretta che la piccola era prossima all'esplosione quando per la terza volta nel giro di pochi secondi chiese di nuovo.

"Dove è la mia mamma?"
"Drianna, adesso la cerchiamo va bene?"

=^= Tenente Krikiarova a Comandante Spini. =^=

Drianna la guardava fissa negli occhi e lei si sentiva in crescente ansia.

=^= Tenente Krikiarova a Comandante Spini mi riceve? =^=

Ancora silenzio.

"Dove è la mamma?"
"Ok sai cosa facciamo ora? Chiamiamo il Tenente Comandante Wu, lei è brava con queste cose... va bene?"

Drianna non rispose.

USS Wayfarer, Alloggio non identificato
02/04/2393 Ore 23.15 - D.S. 70251.74


Non riusciva a muovere nemmeno un muscolo, si sentiva solo tremendamente stanca.
Avrebbe voluto dormire, ma chiunque fosse in quella stanza con lei, aveva avuto altre idee e chiunque fosse, la conosceva abbastanza bene.
Un fascio di luce era puntato dritto sulla sua faccia, e non potendo muoversi, non poteva spostarsi e cercare di riparare gli occhi da quell'offesa. Non era una luce eccessiva, ma sufficiente a crearle problemi data la sua fotofobia. Questo le faceva credere che la persona che la stava trattenendo avesse accesso ai suoi dati medici.
Inoltre qualunque cose le fosse stata somministrata, non riusciva nemmeno ad utilizzare le sue palpebre secondarie.
Come conseguenza vedeva vagamente un volto, al quale non riusciva però ad associare una specifica identità, quindi il suo desiderio di sapere con chi aveva a che fare per il momento non poteva trovare soddisfazione.
Di una cosa era certa. Era un uomo.
Lo aveva capito quando era stata spogliata e rivestita.
Le mani si erano avvicinate a sufficienza perché potesse vederle bene, ed erano chiaramente maschili. Non aveva indugiato in alcun modo quando era stata nuda, avrebbe potuto farle del male in molti modi, ma per ora si era limitato alla tortura psicologica del tenerla in quello stato di impotenza. Doveva riposare. Non poteva cedere all'ansia che sentiva già montare dentro di lei.
Doveva eliminare il pensiero di Drianna.
Doveva eliminare ogni altro pensiero... almeno per un po'.
Chiunque fosse l'uomo che le aveva appena rimboccato le coperte, evidentemente sapeva che lei poteva difendersi da quello stress emotivo abbastanza a lungo, e dimostrava pazienza.

"Buonanotte."

Un sussurro. Troppo lieve, non riuscì a riconoscere quella voce. Forse era uno dei più recenti imbarcati a bordo...
Doveva prendere tempo.
Trasse un respiro, l'unica cosa che poteva far fare al suo corpo. Scese con la mente là dove solo il suo essere vulcan poteva portarla, in fondo a sé stessa e si chiuse al mondo.
Se voleva sperare di uscire da quella situazione in condizioni decenti doveva mantenere le energie, soprattutto quelle mentali, a lungo.
Perché chiunque fosse in quella stanza la conosceva e quindi sapeva di dover avere pazienza più di quanta potesse averne lui.

USS Wayfarer, Alloggio della Dottoressa Spini
02/04/2393 Ore 23.55 - D.S. 70251.82


Oramai sembrava che tutti gli ufficiali superiori si fossero dati appuntamento lì.

La prima ad arrivare era stata Wu, dopo la chiamata dell'Infermiera Krikiarova.
Aveva ordinato al computer di cercare la Dottoressa Spini. Aveva ordinato scansioni sempre più approfondite della nave. Aveva optato per metodi di indagine meno scientifici chiedendo ed interrogando.
Niente.

Allora era stato chiamato il Capitano e con lui erano arrivati anche il Primo Ufficiale ed il Consigliere. Mentre Erjn si sedeva accanto a Drianna cercando senza successo di distrarla si erano ripetute le stesse analisi.
Scansioni, ricerche, interrogatori.
Niente.

Drianna aveva smesso di chiedere. Chiusa in sé stessa, seduta sul divano, con il braccio del Consigliere attorno alle spalle aveva aspettato e aspettato e aspettato.
Aveva osservato quei volti a lungo.
Aveva colto l'ansia, emozione che riconosceva.
Lo stupore per i risultati che non arrivavano. Altra emozione che conosceva.
Poi aveva visto comparire lentamente su quei visi qualcosa che non conosceva, un'emozione che non era in grado di ricondurre a quello che sapeva.
Avrebbe imparato con il tempo che stava iniziando a serpeggiare un certo scoramento.

In un angolo della stanza, lontano da lei, intento anche lui ad osservare tutti i presenti e fino a quel momento immobile e non operativo, stava il Primo Ufficiale Scientifico.
Drianna lo osservò.
Continuava a non piacerle, però l'espressione sulla sua faccia sì che le piaceva.
Quello era risolutezza. C'era sempre sulla faccia della nonna Sherja.
Solo un altro nella stanza aveva la stessa espressione. Quell'uomo buffo che la mamma chiamava Capitano. Ecco lui sì che le piaceva abbastanza.
Però lui non era uno scienziato.
La mamma sì.

USS Wayfarer, Alloggio non identificato
03/04/2393 Ore 07.00 - D.S. 70252.85


Mistral si riscosse.
Aveva sentito vagamente il suo corpo essere mosso ed aveva lentamente riportato la sua coscienza in superficie. Era stata spogliata di nuovo.
Doveva essere mattina. Non aveva alcun riferimento temporale se non la sua capacità di tenere conto dello scorrere dei minuti.
Questa volta prima di rivestirla l'uomo l'aveva lavata accuratamente, forse un po' troppo per i suoi gusti, ma non era nemmeno stato esageratamente invadente. Non doveva provare gratitudine per lui, ma non doveva nemmeno odiarlo.
L'odio è un sentimento che prosciuga energie, non poteva permetterselo.
Doveva provare indifferenza.
Dopo averla lavata l'aveva rivestita e messa a sedere.
Sempre quella dannata luce in faccia.
Chiaramente doveva averla addosso lui perché puntasse sempre così chiaramente verso di lei quando le si avvicinava.

Ora si stava preparando lui evidentemente. Perché si era allontanato permettendole di osservarlo di schiena.
Sì era chiaramente un uomo.
Considerando l'altezza dell'alloggio era alto almeno 1.90 e la corporatura era snella. Poteva essere un terrestre tanto quanto un vulcaniano o un trill. Sicuramente la carnagione era bianca ed i capelli biondo scuro.

"Perché stai male perché... perché tu perché non io... dove sta la logica in questo. Non c'è logica nella tua sofferenza che è anche la mia... perché tu stai male. Io so che tu stai male. Da domani vedrai che non soffrirai più. Fidati."

Mentre pronunciava quelle parole, il giovane uomo si sistemava il colletto azzurro dell'uniforme.
Dietro di lui, accasciata su una poltrona come un vecchio manichino, Mistral T'Ado Spini era congelata in una realtà dalla quale cercava di fuggire senza potere.
Immobile ed impossibilitata a fare o dire, poteva solo pensare e la sua mente urlava sperando che qualcuno la sentisse urlare.

USS Wayfarer, Alloggio della Dottoressa Spini
03/04/2393 Ore 07.00 - D.S. 70252.85


Avevano cercato di farla dormire senza successo, ma Drianna aveva resistito sveglia tutta la notte.
La mamma non era tornata e nessuno la stava trovando. Anzi sembrava che nessuno avesse più idee per come cercarla.
Fu in quel momento che dal fondo della stanza David Who decise che era ora di intervenire.
Si mosse per avvicinarsi al Capitano Kiron.
Aveva capito che i metodi tradizionali non potevano portare a niente. Qualunque cosa fosse successa, era qualcosa che solo la scienza poteva scoprire.
La scienza come la vedeva lui però, non quella canonica che insegnavano all'Accademia.

Aveva quasi raggiunto Kiron quando si trovò la piccola Drianna davanti.
Era alta per la sua età.
Certo Mistral non era di bassa statura, ma sicuramente anche il padre ci aveva messo del suo.
Non sapeva come interpretare quella presa di posizione della bimba che aveva sorpreso in primis lui stesso, ma anche il Consigliere, e che aveva poi attratto l'attenzione di tutti i presenti.

Il volto tondo girato all'insù. Drianna lo fissò intensamente.

"Tu sei uno scienziato. Trova la mamma."

David dopo mesi di sforzi per avere un minimo di chance di entrare nelle simpatie di quella ragazzina non aveva tempo di gioire in quel momento di un'ipotetica vittoria.
Si abbassò alla sua altezza per risponderle.

"Niente gelatine e niente trucchi stavolta Drianna. Stavolta si fa sul serio."

Drianna Drukta T'Kregk annuì con tutta la serietà di cui solo i bambini sono capaci.