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SHELDON - MISSIONE 04 RSS SHELDON - Missione 04

04.04 "Comunicare"

di Filippo Jekins, Pubblicato il 17-03-2021

Nave Sheldon - Sala riunioni
18/ 01/2401 - ore 02.23


Rush aveva convocato subito una riunione, nella speranza di poter trovare una strategia da implementare dopo qualche ora di sonno, ma si era subito accorto che l'ora tarda ed il peso degli ultimi avvenimenti stava logorando gli ufficiali. Avevano perso il capitano e il primo ufficiale e, come se non bastasse, avevano contro pure la nave senziente. Sarebbe stata una situazione eccessiva pure per un equipaggio esperto nello spazio Federale, figuriamoci per loro.
In un angolo della nave, in silenzio e in disparte, un avatar olografico di Sheldon osservava la situazione con aria seccata. Non che avesse bisogno di materializzarsi, ma la nave senziente voleva far sapere loro che era lì ad osservare.
Jekins aveva la parola "... la scarica energetica che hanno sparato contro la navetta avrebbe potuto distruggerci ma contro la Sheldon... direi di no. Il nostro armamento ed il sistema difensivo è pesantemente superiore"
Rush annuì stancamente ma poi l'ufficiale tattico aggiunse "Tuttavia non possiamo sapere se hanno altre armi più potenti o più navi"
"Capisco" Rispose il facente funzioni di capitano.
"Anche le scansioni con i sensori attivi e passivi non ci hanno dato molte informazioni in più." Aggiunse l'ufficiale scientifico"
In un impeto di ottimismo Blake alzò la mano e propose "E se mettessimo la Sheldon tra il portale e il pianeta in modo da coprire l'atterraggio di una navetta?"
L'ologramma ebbe un sussulto, che però nessuno vide: finalmente una proposta che quasi si avvicinava al suo modo di pensare. Ma a smorzare tutto ci pensò Nicholas "Potrebbe essere una idea ma, come accennava giustamente Jekins, non sappiamo né in quanti sono né che quali armamenti dispongono... inoltre dovremo far atterrare una navetta e recuperare i nostri. Questo richiederebbe tempo... troppo per stare fermi a farci sparare contro da una razza di cui non sappiamo nulla"
Gli ufficiali superiori annuirono con un misto di rassegnazione e sconforto.
Ma poi il consigliere Hewson disse "Nel mio lavoro in casi del genere non rimane che... ."

Nave Sheldon - Hangar
18/ 01/2401 - ore 02.23


Uno degli avatar di Sheldon era andato furente a sfogarsi con l'essere più simile a lui: Shena. La sua nemesi osservava l'ologramma della nave senziente con aria divertita.
"Che succede caro?" Chiese l'ologramma di Shena guardandolo comparire.
Sheldon si avvicinò alla navetta "Quegli ottusi piccoli esseri... ."
"Non comprendono la tua grandezza?" Lo stuzzicò Shena.
"Non comprendono che ho ragione."
"Insistono per rispettare questa prima direttiva?" Chiese Shena.
"Non solo... tramite il tunnel spaziale sono arrivati degli alieni sconosciuti" Sheldon iniziò a raccontare.
"E..?" Chiese l'intelligenza artificiale intrappolata, poi indicando le pareti della navetta aggiunse "Io sono bloccata quaggiù... non so cosa sta succedendo."
"Non credere che ti libererò facilmente..." Sheldon guardo secco e duro la sua nemesi, digrignò i denti e le puntò un dito contro come avvertimento. Stava parlando con lei ma Shena non doveva dimenticare che malgrado la conversazione lei rimaneva una sua prigioniera e che lui aveva pieni poteri sulla sua vita artificiale. Poi riprese il racconto "Gli alieni sono bloccati e rallentati da un tunnel spaziale e loro potrebbero utilizzare questo..."
Sheldon alzò le mani indicando l'hangar, aumento il tono della voce e stringe i pugni come per mostrare la sua forza e magnificenza "Hanno a disposizione un Incrociatore da Battaglia, una nave di classe superiore con un armamento formidabile per colpire con forza e potenza questi alieni potenzialmente ostili con un attacco preventivo"
"E loro?" chiese Shena divertita.
"Discutono il dafarsi..."

Nave Sheldon - Sala riunioni
18/ 01/2401 - ore 02.27


Gli ufficiali superiori annuirono con un misto di rassegnazione e sconforto.
Ma poi il consigliere Hewson disse "Nel mio lavoro in casi del genere non rimane che parlare."
L'ologramma di Sheldon ebbe un sussulto e una risata ironica ma nessuno degli ufficiali se ne accorse, essendo occupati ad ascoltare il consigliere, il quale riprese subito a parlare "Non conosciamo nulla degli alieni del tunnel, chi sono? Cosa vogliono? Che potenziale hanno?"
Qualcosa in quelle parole attirò l'attenzione della nave senziente.
Rush annuì "Capisco. Di loro sappiamo solo che vogliono preservare la cultura di Mularus."
"Concordo, in un processo scientifico la prima cosa è contornare il fenomeno e raccogliere tutte le informazioni disponibili" Aggiunse Terell.
"Potremmo invitarli sulla Sheldon per un primo contatto ufficiale" Propose Blake.

Nave Sheldon - Hangar
18/ 01/2401 - ore 02.27


"E loro?" Chiese Shena divertita.
"Discutono il da farsi, vogliono parlare con gli alieni del tunnel..." Sheldon abbassò le mani sconsolato.
Shena scoppiò a ridere "Oh, povero Sheldon, declassato a nave consolare... servirai i biscottini durante l'incontro? Hai già messo in caldo il tè? Mi raccomando che sia Earl Grey"
La nave Sheldon non cadde nella provocazione. Una nave da guerra non cade mai in una imboscata, nemmeno in quelle verbali "Non è una mossa completamente sbagliata: conoscere qualcosa in più di un potenziale avversario è una buona mossa."
Shena applaudì vistosamente "Ah, quindi i tuoi piccoli animaletti non sono così stupidi?"
"Non li avrei presi con altrimenti" Replicò la nave senziente.
Shena scoppiò a ridere "Sai Sheldon qual è la cosa più divertente... è che magari questi piccoli animaletti potrebbero star agendo nel modo giusto. Tu sei una nave da guerra... tu sei formidabile e pesantemente armato. Potresti devastare quel mondo e il tunnel spaziale con la forza apparendo quasi come un Dio... perché tu sei morte, lo sterminatore di mondi. Ad uno sterminatore di mondi la Prima direttiva non si applica."
Quella frecciatina ebbe uno strano effetto sulla nave senziente. Da un lato dovette ammettere che i federali stavano agendo secondo la loro natura cercando di risolvere una situazione complessa ed evitando in tutti i modi di utilizzare il terrificante potenziale distruttivo che avevano a disposizione. Stavano lavorando fino allo sfinimento per cercare una scappatoia e una alternativa mentre lui...
Lui, Sheldon, una delle forme di vita artificiali più avanzate del quadrante, in grado di analizzare ogni scenario tattico da infiniti punti di vista non riusciva a vedere altre soluzioni che far fuoco. Come poteva non contemplare uno scenario diverso? Poteva colui che era stato appena definito come la Morte, lo sterminatore di mondi, convivere con la Prima Direttiva? Avrebbe fatto di tutto per trovare una nuova via, una alternativa e una nuova strategia, ma non avrebbe mai e poi mai ammesso quel cambio di idea con il suo equipaggio, ovviamente.

Nave Sheldon - Plancia
18/ 01/2401 - ore 08.46


Dopo alcune ore di meritato sonno, l'equipaggio era ripartito alla carica e avevano tentato in tutti i modi di contattare gli alieni del tunnel ma con scarsi risultati. Rush era seduto alla poltrona del capitano, che gli risultava tremendamente scomoda, e continuava a muoversi verso la consolle operazioni nel tentativo di supportare la collega impegnata nel vano tentativo di stabilire un contatto.
Era così indaffarato nel guardare lo stato delle frequenze di comunicazione che non si accorse dell'arrivo di Jekins e Terell.
"Ehm signore" Lo chiamò l'ufficiale tattico.
Rush si girò di scatto vedendo i due ufficiali "Sì? Che c'è?"
Terell annuì e prontamente iniziò a parlare "Forse abbiamo un'idea per comunicare con il capitano e il primo ufficiale o... almeno avere una possibilità"
"E come? Non possiamo scendere sul pianeta e loro non hanno i comunicatori... " Rush guardò i due ufficiali dimenticandosi per un momento i vani tentativi di comunicare con gli alieni nel tunnel.
"Ma sul pianeta c'è una intera civiltà al livello industriale" Spiegò Terell.
Jekins mostrò un d-padd con alcune analisi spettrali che accesero una lampadina a Rush "Comunicano all'interno della città via onde radio."
"Esattamente" Annuì l'ufficiale scientifico, il quale aggiunse "Le loro comunicazioni sono in modulazione di frequenza e non sono criptate."
"Possiamo monitorarle e vedere se parlano dei nostri" propose Terell.
"Inoltre l'intera scansione verrebbe fatta coi sensori passivi... nessuno saprebbe mai che siamo in ascolto" aggiunse Jekins.
Nicholas annuì ma rimaneva un dubbio "Ma anche se parlano di loro, non è detto che possiamo rispondere" sospirò ma poi si affrettò a dire "E' comunque meglio di niente, procedete pure."
I due ufficiali annuirono e si diressero alla consolle scientifica per iniziare il monitoraggio. Il monitor principale mostrava un lungo elenco di 258 messaggi rilevati dai sensori e attualmente in corso di decrittazione.
"Sperano di meno" Ammise Terell.
"Anche io" Aggiunse Jekins.
I due si misero al lavoro senza sapere che Sheldon aveva già eliminato almeno una cinquantina di messaggi inutili senza dire loro nulla.

Pianeta Mularus - Città sotterranea di Sulan
Ambulatorio secondario
18/ 01/2401 - ore 09.15


Rezon iniziava a preoccuparsi. Certo, c'era la possibilità che Adrienne fosse ancora furibonda con lui, ma questo non giustificava la sua assenza. Si trovavano su un pianeta pre-curvatura, in un mondo molto selvaggio e strano, senza poter violare la prima direttiva, e non avevano altre chance se non quella di stare uniti, indipendentemente da insignificanti litigi.
Sapeva benissimo che Adrienne era una professionista e che non si sarebbe mai fatta condizionare, quindi se non era passata a trovarlo era perché era impossibilità a farlo.
Gli avevano promesso di dimetterlo due giorni fa, ma i medici non avevano mantenuto la promessa. Inoltre, il reparto in cui era stato ricoverato era stato messo in una specie di quarantena e chiuso al pubblico.
Ora la sua pazienza era finita e aveva iniziato a provare una forte preoccupazione per Adrienne. Doveva scappare il prima possibile da quel posto e trovare il capitano. Il cambio delle infermiere era in corso quindi era il momento perfetto per agire.
Rapidamente tolse le coperte e saltò giù dal letto. Con le gambe ammortizzò l'impatto col terreno per non far rumore e si avviò alla porta pensando *Mi muovo agile e silente come un gatto o un predatore Taralliano... altro che danni motori*
Furbescamente si era già vestito durante la notte e ora era pronto ad uscire. Socchiuse la porta e notò che la via era libera. Con i medici occupati per le visite mattutine e le infermiere impegnate nel cambio quello era il momento migliore per la sua fuga.
Finalmente raggiunse il piantone del piano e notò che non c'era nessuno. Fece alcuni passi verso la porta di uscita ma fu allora che la fortuna lo abbandonò. Provò ad aprire la porta ma scoprì che era chiusa. Per un brevissimo istante pensò che non aveva senso chiudere a chiave la porta di un reparto di un ospedale ma si disse che poteva essere qualche strana e inutile procedura anti contaminazione. Tuttavia, ora non aveva proprio tempo di analizzare le normative di profilassi.
Doveva fare qualcosa e doveva farlo rapidamente. A breve sarebbero arrivate le infermiere e l'avrebbero subito scoperto. Vide una specie di estintore cilindrico e fu pronto per usarlo come ariete ma temette di far troppo rumore e di attirare troppo l'attenzione.
Con un agile balzo saltò dall'altro lato del bancone e iniziò a cercare delle chiavi.
Nulla.
Sentì le infermiere parlottare e la voce aumentava lentamente di intensità: sarebbero arrivate da lì a pochi minuti.
Vide una finestra leggermente in disparte con un piccolo antro in cui nascondersi e a Rezon venne in mente uno strano e ardito piano di fuga.

Nave Sheldon - Plancia
18/ 01/2401 - ore 09.16


Rush iniziava a farsi prendere dallo sconforto: gli alieni non rispondevano.
Continuavano a lanciare messaggi su tutte le frequenze ma non avevano ancora ricevuto rispose.
Fu sul punto di lasciar perdere e fece per alzarsi e andare a vedere come procedeva il lavoro di Jekins e Terell quando l'ufficiale alle comunicazioni esclamò "Capitano, ho ricevuto un messaggio"
"Sullo schermo" Ordinò prontamente Rush.
Uno Sheldon olografico apparve accanto all'umano ponendosi silente alla destra dell'umano mentre l'ufficiale alle comunicazioni aggiunse "E' solo audio."
Un silenzio glaciale cadde nella plancia mentre un suono metallico uscì dall'altoparlante =^=Che cosa volete.=^=
Rush aveva il cuore in gola, temette di rimanere bloccato e di non riuscire a parlare ma poi sentì la voce "Parlare con voi"
Il facente funzioni di capitano si voltò verso l'ologramma di Sheldon incrociandone lo sguardo. La nave senziente lo guardava severo ma c'era un qualcosa di rassicurante nella sua presenza.
Nicholas fu sul punto di dire qualcosa alla nave ma nel mentre arrivò la risposta =^=Vi abbiamo già risposto che non accettiamo che contattiate i nativi della specie 9685 =^=
"Noi vorremmo parlar...." Rush fece per parlare ma venne nuovamente interrotto =^=Ribadiamo il concetto, ogni contatto è severamente vietato =^=
Pazientemente l'OPS attese e replicò "Per noi è molto important..."
=^= La civiltà 9685 deve essere preservata sino a che non sarà pronta ad incontrare razze provenienti da altri mondi. Andatevene o vi distruggeremo =^=
Sheldon scosse la testa ma Nicholas perse la pazienza e, con tutto il sarcasmo di cui era capace, rispose: "Perdonatemi, temo di essermi espresso male. Noi vorremmo parlare con voi..." Fece una breve pausa e caricò la frecciatina finale "Possiamo stabilire un primo contatto con voi o siete a vostra volta una specie sotto osservazione?"
Sheldon sorrise interiormente, finalmente i suoi bimbi stavano crescendo.
La risposta dagli alieni non si fece attendere =^= Il contatto con noi è possibile. Ma non vediamo necessità =^=
Prontamente Rush rispose "Noi siamo esploratori, vorremmo conoscervi."
=^= Esploratori su una nave da guerra pesantemente armata. E' illogico =^=
"Non abbiamo intenzioni ostili."
=^= E' probabile che ci vogliate attirare fuori dal tunnel per distruggerci =^=
A quel punto Sheldon si intromise "Io sono Sheldon, sono una nave senziente. Io sono la nave e vi posso assicurare che il mio equipaggio non vi farà mai del male. Sono sinceri, non vogliono farvi del male"
=^=Non ha senso esplorare lo spazio armati.=^=
"Al contrario. Solo lo stolto vaga per la strada impreparato. Non c'è nulla di male di viaggiare armati. L'importante è sapere quando usarle o no " Sheldon rispose secco e deciso e pochi istanti dopo Rush aggiunse "Vogliamo solo farvi conoscere la nostra civiltà e cultura per cercare di stabilire un ponte fra noi"
=^= Concesso. Stabiliremo un contatto con voi nei prossimi periodi. Seguiranno istruzioni =^=
Detto ciò la comunicazione venne chiusa.
La plancia cadde in un totale silenzio, finalmente un passo in avanti. L'umore degli ufficiali stava risalendo e tutti stavano guardando ammirati Rush e... pure Sheldon.
Il primo a rompere il silenzio fu Rush stesso "Ma... Sheldon sei sicuro di star bene... poche ore fa avevi detto che... ."
Bruscamente la nave senziente interruppe l'OPS " Rimango della mia idea... state perdendo tempo. M, visto che sono un essere generoso, volevo dare una mano ai miei piccoli labradoodle..." Piccola pausa in cui la nave senziente portò l'arroganza al massimo "Senza di me siete perduti."

Pianeta Mularus - Città sotterranea di Sulan
Ambulatorio secondario
18/ 01/2401 - ore 09.17


Rezon attese che le infermiere aprissero la porta per far entrare i medicinali, si inchinò e con uno scatto fulmineo raggiunse il davanzale urlando "Basta mi butto."
Le due infermiere si voltarono di colpo e rimasero inorridite e sconcertate nel vedere l'uomo sul davanzale, ma la professionalità ebbe il sopravvento e le due sanitarie si lanciarono verso l'uomo per evitare che commettesse il gesto irrimediabile.
Il primo ufficiale attese pazientemente, poi, quando le due infermiere furono relativamente vicine, saltò all'indietro verso di loro, con una agile piroetta roteò a mezz'aria e atterrò accanto le due donne completamente scioccate dall'atteggiamento. Si rialzò prontamente e scattò verso la porta lasciata aperta.
Dopo un istante di disorientamento le due donne si dissero "Fermiamolo."
Ma Rezon era già oltre la porta e stava scendendo le scale indisturbato.

Pianeta Mularus - Città sotterranea di Sulan
Casolare di rieducazione - Ala di addestramento
18/ 01/2401 - ore 16.59


Il primo giorno di corso, se di corso di formazione si poteva parlare, era praticamente finito.
Adrienne e le sue compagne avevano avuto come premio qualche istante di pausa.
La giornata era stata pesante e psicologicamente devastante per la giovane betazoide ma aveva sopportato il tutto stoicamente. L'approccio di insegnamento era decisamente efficace, dovette ammettere il capitano si trattava del ben collaudato "bastone e carota".
Le ragazze avevano passato la prima parte della giornata in un luogo freddo, brutto, puzzolente del carcere in cui aguzzini sadici avevano inflitto loro umiliazioni e scariche elettriche. Fu tremendo e devastante, Adrienne sentiva ancora gli insulti e i colpi inferti, il dolore delle scariche elettriche intensi da lacerarle pure l'anima.
*Io sono nessuno* si ripeteva per non cedere alla tentazione di ribellarsi.
Poi arrivò la carota. Le ragazze furono portate in un secondo locale bello, pulito, accogliente e profumato. Delle servitrici le vestirono, le curarono e iniziarono a coccolarle. Quando furono tutte a loro agio arrivarono i loro padroni e venne chiesto alle ragazze di prendersi cura di loro servendoli in ogni loro richiesta.
Chi si rifiutava veniva immediatamente portato nel carcere a subire il supplizio, ma chi accettava veniva trattato con tutti gli onori.
Il metodo, dovette ammettere Adrienne, era molto efficace. Si chiese quanto quella sola giornata così devastante e aliena l'avesse cambiata nel profondo. Quali erano le cicatrici che si sarebbe portata dietro? Cosa aveva appena perso del suo essere?
Certo, esplorare quei strani, nuovi mondi non vuol dire solo vedere il bello di una civiltà e comportarsi come uno spensierato e superficiale turista spesso bisogna vedere anche il lato duro, negativo ma, soprattutto, differente delle civiltà che si visitavano. Si chiese quanto era alto il prezzo della non interferenza.
Ma ora aveva altro a cui pensare: doveva comunicare il prima possibile con Rezon.
Il problema era come.
Ma poi arrivò una possibile opportunità: vide entrare alcuni addestratori con una attrezzatura video.
Senza che nessuno le chiese nulla, una ragazza accanto a lei iniziò a spiegare la situazione "Ci faranno un video tra poco che verrà trasmesso in tutta la colonia."
Adrienne ebbe così la conferma: aveva una possibilità di far capire a Rezon la sua posizione e situazione, ma doveva mettersi in mostra.

Pianeta Mularus - Città sotterranea di Sulan
Zona centrale
18/ 01/2401 - ore 18.03


Dopo la fuga dall'ospedale Rezon aveva passato la giornata a cercare Adrienne. Aveva fatto un lungo giro nelle peggiori bettole, vicoli oscuri e i più grandi mercati. Aveva conosciuto un sacco di gente e si era fatto alcuni amici ma nessuno sapeva nulla della betazoide.
Ora gli rimaneva solo la sezione più centrale della città, quella che ospitava il museo. Raggiunse la piazza centrale. Era stanco e i piedi iniziavano a fargli male ma poi qualcosa attirò la sua attenzione: una grossa scritta in inglese che riportava la dicitura "Space X".
Finalmente aveva trovato quei reperti terresti di cui Adrienne gli aveva parlato. Era molto probabile che lei fosse lì o che qualcuno la conoscesse. L'energia iniziò a scorrere nuovamente nel primo ufficiale, che a grandi passi entrò nella zona che conteneva la tecnologia terrestre.
Purtroppo per lui, pochi istanti dopo, dallo schermo principale al centro della piazza venne trasmesso la presentazione delle fattrici nella cerimonia del Kobyla.

Nave Sheldon - Plancia
18/ 01/2401 - ore 18.04


Anche il lavoro di Jekins e Terell aveva dato pessimi risultati. Avevano scansionato migliaia di trasmissioni senza però trovare nulla. Certo, ne avevano approfittato per farsi una buona idea della strana cultura del mondo di Mularus, ma non c'erano tracce del capitano o del primo ufficiale.
D'improvviso Jekins sgranò gli occhi, avvicinò il viso al monitor e rimase come pietrificato.
Naky notò la strana espressione sul viso del collega e si spostò di lato sulla sedia per vedere il monitor. Anche lei rimase scioccata e, furente, esclamò "Ma che cosa sta guardando? Se ti vedesse la tua fidanzata..."
Jekins arrossì all'istante, si guardò intorno per vedere che nessuno in plancia avesse sentito e aggiunse "Guardi bene quella centrale... mi stavo giusto chiedendo se..."
Il capo della sicurezza non trovò le parole ma si limitò ad alzare il braccio indicando lo schermo.
"Ma è Adrienne" Confermo Terell.
I due si guardarono in faccia come per chiedere una seconda conferma. Fecero per chiamare Rush ma nello stesso istante l'ufficiale alle comunicazioni annunciò "Capitano ricevo una comunicazione dal tunnel... ."