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USS RAZIEL - MISSIONE 06 RSS USS RAZIEL - Missione 06

06.10 "UNA FIACCOLA NEL BUIO"

di Lucius Fox, Pubblicato il 12-06-2018

Marallax 3C
Luogo Sconosciuto
12 Gennaio 2398 - ore 23.40


L'uomo in salopette era inginocchiato in un angolo la stanza era illuminata da una fioca luce di emergenza che sfarfallava sopra l'arrugginita porta di ferro che permetteva l'ingresso alla camera e da varie candele disposte a cerchio intorno a lui.
Nelle sue mani, macchiate dalla sporcizia, stringeva un vecchio libro rilegato in pelle con tanta forza da farsi sbiadire le nocche e mettere in risalto il sangue rappreso sotto le sue unghie.
Le sue labbra si muovevano lentamente recitando il mantra che il suo maestro gli aveva insegnato per tenere a bada la voce quando recitava quelle parole, sentiva il frastuono nella sua testa affievolirsi un po', quel tanto che bastava per rendergli un momento di tregua, facendolo desistere dal piantarsi nel cranio il primo oggetto che gli capitava a tiro per far cessare il brusio.
La sua cantilena venne inaspettatamente interrotta dal rumore sordo della pesante porta che si apriva.
Con uno scatto felino, Madsen balzò in piedi in posizione di attacco, mentre la luce fioca gli permetteva a malapena di mettere a fuoco la figura in abito scuro che si ergeva dinanzi alla porta.
Una lunga sciarpa dorata risplendeva alla luce delle candele.
Osservando quel tenue bagliore per un attimo, la mente di Madsen ebbe un flash, rievocando i ricordi impressi a fuoco nella sua testa: gli parve di sentire nuovamente l'animato brusio di voci che parlavano di lui e di ciò che stava subendo, mentre le immagini delle terribili barbarie a cui era stato sottoposto gli tornarono prepotentemente davanti agli occhi.
Ricordava come l'uomo dalla lunga sciarpa dorata venisse spesso a portargli un po' di conforto, di nascosto ai suoi aguzzini, indicandogli la via da seguire per uscire indenne da quell'oscurità.. però, per quanto cercasse di sforzarsi, i ricordi sbiadivano e il volto dell'uomo suo salvatore non era mai riuscito a metterlo a fuoco.
All'improvviso, un bagliore di odio si accese negli occhi di Madsen, riconoscendo il volto di Ari Lyenn
"Smettila! Blasfemo! Come osi tu impersonare nostro Signore? Peccatore! Devo purificarti dallo scempio che stai commettendo!" urlò rabbioso.
Il neo arrivato non rispose, limitandosi ad accendere il dispositivo di controllo neurale, celato sopra il suo orecchio, mentre chiudeva gli occhi concentrando i suoi pensieri ed i poteri telepatici della sua metà Ulliana verso Madsen che stava avanzando minaccioso contro di lui
*...e non vi sarà più maledizione. Il trono di Dio e dell'Agnello sarà in mezzo a noi ed i suoi servi l'adoreranno. Vedranno la sua faccia e porteranno il suo nome sulla fronte*
Madsen si strinse forte la testa fra le mani, accasciandosi pesantemente a terra ormai ad un passo da Lyenn e mettendosi a piangere.
"Lei?! Era davvero lei il mio Maestro?! Non ne ero consapevole, la prego mi perdoni mio signore, mia guida!"
*Mio discepolo, mio angelo caduto, non temere. Sei stato bravo, hai diffuso il verbo della purificazione come tramandato dalle sacre scritture. Hai estirpato le fonti del male che faceva serpeggiare cancro tra i credenti* Ari Lyenn, con somma commozione per il suo adepto, gli mise una mano sulla testa e comunicò con lui senza parlare
Madsen si strinse nuovamente forte la testa.
"Perché la sento sempre? Non sono degno della sua parola! Volevo ucciderla! Non ho saputo intendere la verità che lei ha sempre cercato di infondermi nelle mia testa"
"E' naturale che tu mi senta sempre, siamo legati nell'anima nel grande spazio divino. Condividiamo tutto, anche i nostri pensieri. Stai compiendo il disegno che avevo preparato per te: purificando le anime di chi ti ha tradito, stai acquisendo il potere necessario per estirpare i tuoi peccati e sconfiggere il male che è in mio figlio! Lui è la chiave del disegno. Aveva perso la retta via da troppo tempo, vedevo la luce del demonio nei suoi occhi e la sua innocenza lasciare il suo corpo come il fuoco consuma la cera di una candela"
Ari Lyenn raccolse da terra una delle candele e passò le dita sulla cera malleabile fino ad arrivare alla fiamma incandescente, provocandosi una scottatura alla nocca, il cui dolore arrivò dritto al cervello provocandogli un'ondata di piacere perverso.
Si mosse verso la grata che dava su una nicchia della stanza e guardò Radenn seminudo legato al lettino della sua minuscola prigione: il ragazzo era in totale stato di trance e gli occhi fissavano il vuoto. Diverse sacche di liquidi colorati erano disposte intorno a lui e terminavano in aghi conficcati nelle sue braccia.
"Figlio mio, mi senti? Non volevo questo per te. Volevo che tu stessi al mio fianco per portare la purificazione tra gli infedeli e i miscredenti. L'amore che provo per te è immenso, guarirai presto. Resisti e combatti l'oscurità!" Ari gli sussurrò tra le sbarre
Radenn riuscì solo ad aprire leggermente la bocca e girò per un secondo il suo sguardo verso suo padre.
Ritrovata la compostezza, Lyenn si rivolse con tono solenne a Madsen:
"Ora serve che tu compia l'atto finale! Ricordi le parole? Il terzo angelo versò la sua coppa nei fiumi e nelle sorgenti e le acque diventarono sangue. Udii l'angelo delle acque che diceva: Sei giusto, tu che sei e che eri, tu, il Santo, per aver così giudicato. Essi hanno versato il sangue dei santi e dei profeti e tu hai dato loro sangue da bere. E' quello che meritano. E udii dall'altare la voce che diceva..."
Il Soggetto Sei alzò la testa e, con gli occhi colmi di lacrime, guardò Lyenn pronunciando in eco a lui le parole: "Sì, o Signore, Dio onnipotente, veritieri e giusti sono i tuoi giudizi"

USS Raziel
Ponte 3 - Stiva 2 - (sala ologrammi)
13 Gennaio 2398 - ore 09.00


Tutti gli ufficiali superiori della Raziel stavano chini sui documenti e sopra i loro pad per cercare di mettere in ordine tutti i pezzi del puzzle che avevano di fronte.
"Quindi partiamo da cosa sappiamo: Ari Lyenn, metà Romulano e metà Ulliano, si arricchisce dal niente con le estrazioni minerarie e diventa un grande industriale. Prima di lui si sa poco o nulla, solo che è un appassionato collezionista di letteratura antica e di testi religiosi..."cfu Wood a rompere il silenzio:
"Sappiamo che ha investito ingenti somme di denaro nel progetto Northern-Line insieme al dottor Amos ed al Generale Brabinov da come possiamo desumere dalla fotografia rinvenuta nel Caveau della Villa..." gli fece eco Lucius.
"Sappiamo, inoltre, che vi è una corrispondenza con Ari Lyenn dal materiale genetico rinvenuto sul cadavere di Lindey, il che potrebbe essere sufficiente per portarlo sotto i riflettori, ma forse non ad incastrarlo per il suo omicidio, con il rischio concreto di non poterlo, però, collegare alle altre vittime vista la scarsità di prove" incalzò Elaina.
"Abbiamo dei riscontri sulle altre persone nella fotografia?" chiese Moses massaggiandosi le tempie.
Sarah digitò qualcosa sulla sua tastiera virtuale per richiamare i risultati dei suoi programmi impegnati incessantemente nell'intrecciare i dati a loro disposizione e nel cercare in tutti i Database possibili riscontri facciali.
"No signore, ancora niente, ma il programma euristico di riconoscimento facciale ci sta dando dentro. Posso velocizzare la ricerca, ma non credo possa servire.. dovremo essere fortunati.."
Sarah non riuscì a finire la frase che una serie di allarmi comparvero sugli schermi in sala: "Come non detto! Abbiamo un riscontro!" disse alzandosi di scatto. Al centro del tavolo comparvero le fototessere di un uomo e di una donna sulla settantina.
"Chi sono questi due?" chiese Chase.
"Secondo la scheda sono Varis e Thia Everwood. Il programma di riconoscimento ha trovato una corrispondenza del 96% con Varis Everwood tenendo conto delle imperfezioni della fotografia e dell'invecchiamento dal momento dello scatto. Queste foto vengono dagli identificativi presi allo spazioporto di Marallax 2C, la luna antecedente a questa rispetto al sole del sistema."
"Chi diavolo sono? Sembrano una coppia di nonni in pensione..." domandò a mezza voce Fox
"Sembrerebbe infatti.. ma la cosa strana è che le loro ID Card risultano essere state inserite nel sistema solo pochi giorni fa... prima, di loro, non si sapeva nulla.. probabilmente sono identità di copertura"
"Mi rimangio quello che ho detto.. mai giudicare un libro dalla copertina" brontolò Lucius
"Al momento sono in stato di fermo allo spazioporto di Marallax 2C per mancate corrispondenze con i database federali. A quanto pare, pur essendo meno popolosa ed animata, in quella luna c'è un corpo di polizia decisamente più efficiente che quello che abbiamo imparato qua a conoscere a nostre spese.. stanno facendo dei controlli e saranno interrogati proprio per verificare le loro identità"
"Mmpf .. dobbiamo riuscire ad interrogarli prima di Larinos e la sua banda di buffoni.. chi se ne sta occupando?"
"Uhm.. vediamo.. un certo detective Aaren Heath.. curriculum pare impeccabile.. sì qualche ombra su eccessivo uso della forza, poca sensibilità al potere, alla gerarchia di comando ed in generale ai poteri forti.. però non noto particolari anomalie.. certo dovrei fare controlli aggiuntivi"
"Non serve, Comandante.." un guizzo di luce attraversò gli occhi da lupo di Moses, mentre un leggero ghigno compariva sul suo volto.

Oruka - Spazioporto di Marallax 2C
Sala interrogatori
13 Gennaio 2398 - ore 12.00


Abbott era in preda al panico: andava avanti ed indietro per la stanza, girando intorno al tavolo di metallo, sudando freddo e fermandosi ad imprecare contro sé stesso riflesso nella parete di vetro.
"Maledizione! Avrei dovuto prestare più attenzione e non fidarmi dei miei vecchi contatti... sono tutti dei venduti!"
La moglie, Lucinda, era invece in stato catatonico: il suo labbro inferiore tremava e una lacrima gli scendeva sul viso.
"Ward che ci succederà ora? Non sono pronta a tirare le cuoia"
"Zitta sciocca non fare nomi! Ci stanno registrando, e, comunque, se quella bestia ci trova, vedrai che quello sarà il nostro ultimo pensiero"
Ebbero entrambi un sussulto quando la porta della stanza interrogatori si aprì, lasciando entrare un poliziotto di mezza età dall'aspetto tonico ed aggressivo.
Aveva il cranio rasato ed una folta barba nera con striature bianche alle basette. Sotto l'occhio sinistro aveva una placca di metallo ad L solcata perpendicolarmente una lunga cicatrice. Nella mano stringeva un fascicolo che buttò con noia sul tavolo.
"Signori Everwood, sono il detective Heath. Ho in gestione il vostro caso. A quanto pare ci sono alcuni problemi con le vostre ID card: per quanto sembrino in regola, di fatto non vi è traccia nel sistema fino a pochi giorni fa. Solitamente non è un problema, può capitare che vi siano alcune incongruenze, dei falsi positivi diciamo, ma, visti gli avvenimenti delle ultime settimane sulla luna di vostra provenienza, i miei colleghi ed io preferiamo effettuare qualche controllo in più, ci scusiamo per il disagio che vi stiamo arrecando. Vorrei farvi qualche domanda per verificare le vostre identità..."
Abbott a quel punto sbottò cercando di assumere l'aria più indignata possibile: "Disagio? Lei viene a parlarci di disagio? E' inaccettabile! Siamo rispettabili cittadini che hanno sempre seguito le regole, osservando le leggi, e questo è il ringraziamento? Perdete tempo a fare controlli su due innocui anziani in pensione invece di pattugliare le strade e..." lo sproloquio venne interrotto una pesante bussata alla porta.
"Signori scusatemi" Heath si alzò ed uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle tenendo la mano sulla maniglia.
"Che c'è? Non vedete che sono nel mezzo di un interrogatorio?" chiese al poliziotto in tono scocciato.
"Una comunicazione per lei, Detective.. dicono che sia urgente"
"Da parte di chi?"
"Non lo so signore, ha solo detto che doveva parlare urgentemente con lei e che, se fosse stato scettico, avrei dovuto riferirle una parola.. aspetti vediamo.. Ogun! Anche se non ho idea di cosa voglia dire.. probabilmente ho sbagliato a scrivere, ma la comunicazione era disturbata"
"Ok ho capito. Non preoccuparti e passami pure la chiamata" sul viso del detective si allargò un piccolo sorriso, mentre dalla tasca prese un auricolare e se lo mise all'orecchio, mentre entrava dentro la stanza prospiciente la sala interrogatori degli Everwood
=^=Detective, mi sente? Chiamata crittografata in entrata, accetta?=^=
"Accettata"
Passò qualche secondo e poi la voce di Moses prese a fluire nel gracchiante auricolare.
=^=Aaren Ogun Heath, come te la passi vecchio mio? Che ci fai in questo scarto di mondo?=^=
"Frank! Chi non muore si rivede! Non c'è male.. mi basta la mia bottiglia di whisky e qualche sigaretta, anche se sto cercando di smettere. E sto bene ovunque.. te, vecchio orso, come te la passi?"
=^=Sono dietro ad una scrivania a compilare scartoffie, come sempre. Sai che sono un tipo tranquillo=^=
"Se tu sei un tipo tranquillo, io sono una vecchia pantofolaia" Aaren si lasciò andare ad una grassa risata
=^=Hai proprio ragione, sei sempre la solita dolce donna anziana in ciabatte=^= rispose Moses ridacchiando.
Dopo una pausa di un paio di secondi, Aaren ritornò serio
"Frank, per quanto mi piaccia parlare con te, immagino che tu non ti sia scomodato a cercarmi con urgenza solo per parlare con un vecchio amico"
=^=Hai ragione, avrei un favore da chiederti. Sai qualcosa di un paio di coniugi che si fanno chiamare Everwood?=^=
"Ne so qualcosa nella misura in cui mi dici cosa sai tu. Perché ti interessano un paio di anziani? Cos'è ora gestisci una casa di riposo?"
=^=Mi piacerebbe, ma...=^=
"... ma non puoi dirmelo. Lo so come funziona questo lavoro. C'entra qualcosa con tutto il casino che sta succedendo su Marallax 3C?"
=^=Come hai detto tu, sai come vanno queste cose. Diciamo che hanno suscitato il mio interesse. Prendilo come parte della riscossione del favore che mi devi=^=
"Sì, ma risale a vent'anni fa. Queste cose non cadono in prescrizione?"
=^=Ti piacerebbe caro mio.. e comunque è una cosuccia facile=^=
"Cosa vuoi che faccia?"
=^=Nulla di illegale, solo rallentali un po', fai tutti i controlli che devi fare, anche quelli non essenziali, in maniera approfondita e fai sì che siano sotto osservazione. Capito che intendo?=^=
"Ho capito, vediamo che posso fare. Diciamo che siamo pari ora"
=^=Vedremo. Grazie Ogun=^=
"Aaren chiudo."

USS Raziel
Ponte 1 - Ufficio del Capitano
Contemporaneamente


"Possiamo fidarci?" chiese Hazyel con il sopracciglio alzato.
"Mmpf.. certo! Ci siamo coperti le spalle a vicenda in un'altra vita. E' un brav'uomo, a volte si fa prendere un po' la mano e deve cambiare aria, ma è un segugio incredibile, per questo l'avevamo soprannominato Ogun: nella storia della tribù africana degli Yoruba, natia di SOL III, era la divinità che presiedeva alla caccia... e quando lui punta la preda in un modo o nell'altro riesce sempre a stanarla"

Marallax 3C - Yumax City
Lyenn Tower - Tetto
14 Gennaio 2398 - ore 08.00


Cary Madsen era stretto nella sua tuta da lavoro a fianco dei suoi tre colleghi. Aveva la fronte appoggiata al finestrino del cargo che stava depositando due container sul tetto della Lyenn Tower, uno dei centri economici e commerciali più importanti di Yumax City.
Il direttore lavori dei lavori stava ancora parlando, ma lui non lo ascoltava: era troppo concentrato sul contenuto del container 2. La voce nella sua testa stava ripassando con lui la fase finale. Brividi di piacere percorsero la sua schiena ed un leggero sorriso si dipinse sul suo viso.
Una volta depositati i due container fu il turno degli uomini:
"Bene ragazzi so che per voi questi lavori sono nuovi, ma vedrete che sarà una passeggiata se seguirete le mie istruzioni. Dobbiamo installare i nuovi filtri nelle centrali termiche del palazzo. Cominceremo, innanzitutto, nel verificare le reali condizioni piano per piano predisponendo l'attrezzatura" recitava il direttore lavori.
Madsen scese per ultimo dal cargo e attese fino a che questo non fosse abbastanza lontano prima di estrarre dalla sua borsa due affilatissimi coltelli e, con un balzo felino, recidere le arterie principali dei tre tecnici che gli stavano dando le spalle.
In pochi attimi il rantolo degli uomini cessò e Madsen si inginocchio' di fronte a loro:
"Che voi possiate essere benedetti ed accolti per il vostro sacrificio nelle braccia del grande Dio onnipotente"
Dopo essersi rialzato, strappò la tessera magnetica dalla cintura ed aprì il secondo container, dove prese un piede di porco da una delle rastrelliere appese al muro del container e fece leva per aprire una delle casse,
Con nervosismo gettò fuori i materiali fino ad arrivare al doppiofondo della cassa. Una volta rimosso il pannello decine di fialette verdi illuminate dal sole mattutino scintillarono ed il volto di Madsen si dipinse di color smeraldo.
"finalmente non sarò più solo... Tutti potremo ascendere!"
Girando la testa verso la capsula medica di trasporto contenuta nello stesso container cercò lo sguardo di Radenn
"Compreso tu, amatissimo figlio di Dio. Ci assolverai dai nostri peccati e diverrai la nostra guida"