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USS POSEIDON - MISSIONE 01 RSS USS POSEIDON - Missione 01

01.14 " SULLE TRACCE DELLA MONSTER "

di Albert K. Hair, Pubblicato il 22-09-2025

USS Poseidon
Ponte 1 - Sala Riunioni
09 novembre 2399 - ore 14:00


L'equipaggio, dopo aver raccolto tutti i dati disponibili e averli confrontati con le rilevazioni dei satelliti, era stato richiamato tutto a bordo.
Kevides aveva riunito gli ufficiali superiori per valutare il da farsi.
L'inseguimento alla Da'Sarat, che li aveva impegnati nelle settimane precedenti, sembrava non aver dato i frutti sperati.
La cattura della Silente, alla fine, era servita solo a mettere in prigione alcuni affiliati della C.U.R.A. ma non ad arrivare ad informazioni veramente rilevanti.
Innumerevoli domande erano rimaste ancora senza risposta.
La C.U.R.A. era riuscita realmente a mettere a punto un occultamento trasfasico funzionante?
Ad un primo esame era sembrato di no, tenendo conto delle scansioni fatte che avevano rilevato la presenza di residui di esplosione compatibili con un danno ai sistemi di armamento della nave attaccante.
D'altra parte, la difficoltà, da parte della USS Poseidon, a trovare una precisa scia di curvatura era una conseguenza del problema al sistema d'arma oppure la C.U.R.A. era riuscita a sistemare l'occultamento trasfasico?
Erano, oppure no, riusciti a scoprire l'inganno della Sezione 31 e a porvi rimedio?
Era quella la vendetta della C.U.R.A. alle sconfitte patite ad opera della USS Poseidon oppure faceva parte di un piano ad ampio spettro ancora ignoto alla Flotta Stellare?
Ma perché avrebbero dovuto fare tutto questo? Solo una manovra per alzare il livello del confronto? Come se ce ne fosse il bisogno, visto che l'annientamento della C.U.R.A. era comunque uno degli obiettivi primari della Federazione.
Poteva essere un piano così volutamente contorto da non lasciar a nessuno la possibilità di distinguere il reale obiettivo da conseguire, ma cominciava ad essere un rompicapo quasi impossibile da risolvere.
Avevano bisogno di altri dati ed informazioni.
Poche altre cose erano emerse dalla riunione, una di queste era che la fusione mentale con il paziente aveva dato pochi frutti: il teletrasporto, che sembrava essere stato il primo pensiero della vittima, alla fine si era rivelato un'illusione data dalla deflagrazione al plasma occorsa nelle sue vicinanze.
Hair, che si era studiato insieme a Mouri gli schemi del dispositivo a suo tempo usato sulla USS Pegasus, aveva ipotizzato che, chiunque fosse stata la nave attaccante, non potesse essere andata molto lontana prima di riprendere la normale curvatura perché l'occultamento interfasico era molto dispendioso dal punto di vista energetico.
A tal proposito, accogliendo un'ipotesi avanzata congiuntamente da Nash e da Selk, a bordo della Poseidon si era fatta strada l'idea che il colpo al plasma, a bassa potenza, molto probabilmente era stato un obbligo, più che una scelta.
Tutti questi elementi facevano propendere per il seguente scenario: chiunque fosse l'attaccante voleva testare quanto fosse valido il suo occultamento e, quindi, aveva cercato un pianeta senza difese planetarie, con i soli satelliti di sorveglianza, e abbastanza periferico da colpire. Questo dava anche un po' di senso alla scelta del bersaglio.
Partendo, quindi, dall'ipotesi che non potevano essersi allontanati di molto a curvatura con l'occultamento attivo, a maggior ragione se, presumibilmente, questo fosse malfunzionante, si era deciso di raccogliere, da tutti i vascelli che erano passati nel raggio di un anno luce, qualsiasi dato dei sensori.
L'ipotesi era che la nave attaccante si fosse allontanata per una trentina di ore a pieno impulso fino ai confini del sistema e poi, dopo aver spento l'occultamento interfasico, fosse partita a curvatura.

USS Poseidon
Ponte 1 - Plancia
11 novembre 2399 - ore 08:00


Dopo due giorni di analisi dei dati provenienti dalle navi nella zona esterna al sistema, la fortuna sembrava aver finalmente bussato alla porta della USS Poseidon: c'era una sola traccia di curvatura che non aveva padrone.
L'ipotesi più plausibile era che la nave degli aggressori, ribattezzata dall'equipaggio 'Monster', dopo aver sferrato l'attacco al plasma a potenza minima che aveva distrutto la scuola su Kirrwer, avesse patito danni non soltanto al sistema d'arma, ma soprattutto nel momento in cui aveva attivato il sistema di occultamento trasfasico.
L'analisi dei sensori sembrava evidenziare come la manomissione del trasduttore, ad opera della Sezione 31, avesse comportato un sovraccarico di buona parte dei relè del sistema energetico principale e lesionato vari sistemi del vascello attaccante.
A quel punto, la nave della C.U.R.A. era stata costretta ad allontanarsi per una trentina di ore a pieno impulso fino ai confini del sistema e poi, dopo aver riparato i danni, era partita a curvatura.
"Abbiamo una traccia, inserite la rotta, Curvatura 8." ordinò Kevides.
"Sì, signore." gli fece eco il navigatore.

USS Poseidon
Ponte 1 - Ufficio del Capitano
19 novembre 2399 - ore 12:28


Dopo che dal Comando di Flotta avevano imposto alla Poseidon di non comunicare più attraverso canali ufficiali, l'unico con cui si erano scambiati informazioni era il Contrammiraglio Often.
Questi conduceva una sorta di ufficio d'indagine ombra da un luogo che non era conosciuto neanche dal Capitano Kevides.
Il sospetto era che alcune comunicazioni fossero intercettate e l'inseguimento del dispositivo per l'occultamento interfasico pareva essere una delle prove più evidenti.
Gli ultimi giorni erano passati all'inseguimento della Monster, ma, pian piano, gli indizi, ricostruiti dai dati provenienti dalle altre navi, si erano diradati sempre di più, fino a non aver idea di che direzione prendere.
"Siamo quasi al punto di partenza, cosa abbiamo sbagliato?" si chiese Kevides.
Asami lo osservava con una punta di compassione, partecipando al tormento di cui era preda.
Mentre stavano riguardando gli ultimi passi fatti, arrivò una comunicazione sul canale sicuro: =^=Capitano, tra le varie azioni compiute ultimamente, ne abbiamo rilevata una molto particolare.=^=
"Qualche indizio che sia la Monster?" chiese, senza tanta speranza, l'Argeliano.
=^=Un nostro avamposto nel sistema di Stameris, a un paio di anni luce da voi, aveva avvistato una traccia di curvatura in avvicinamento che poi è scomparsa, fino a quando i residenti non si sono ritrovati sotto l'attacco di un'arma al plasma=^=
"Ci sono state vittime?" chiese Kevides
=^=Purtroppo sì, anche se l'avamposto era dotato di scudi ed è riuscito a smorzare molto la potenza del colpo. Così com'è arrivato, l'attaccante se n'è andato. Vi trasmetto i dati.=^=
"Bene, procediamo subito! Chiudo" esclamò Kevides scoccando un'occhiata speranzosa al Consigliere.

USS Poseidon
Ponte 1 - Plancia
20 novembre 2399 - ore 10:12


Dopo un volo a Curvatura 9 per arrivare sul luogo dell'ultimo attacco, la Poseidon si era messa all'inseguimento della Monster, avendo rilevato la scia in uscita dal sistema.
La corsa si era conclusa in una zona di spazio molto affollata: un campo di asteroidi nel sistema Delta Sculptoris.
La traccia di curvatura finiva lì e tutti i sensori erano al massimo della potenza e della portata per cercare di scoprire qualcosa di anomalo.
Purtroppo non c'erano segnali che potessero indicare la presenza della nave nemica
"Ancora nulla?" chiese Kevides
"No, i sensori non rilevano niente di particolare." comunicò Mouri "Ma che..." stava continuando, quando Selk lo sovrastò: "Gli scudi!"
Quasi in contemporanea Hair dalla Sala Macchine: =^=Qualcuno ha trasmesso i codici per far scendere gli scudi dall'esterno! Vi mando le coordinate di partenza del segnale!=^=
"Manovre evasive!" ordinò Kevides
Una bordata al plasma colpì la sezione a disco esterna provocando uno squarcio nella corazza. Era stata mirata la plancia ma, per fortuna, le tattiche messe in atto avevano permesso di scansarlo.
Il sistema automatico serrò le paratie per isolare il vuoto, ma quella zona della sezione a disco era, al momento dell'attacco, presidiata da un paio membri dell'equipaggio che vennero uccisi all'istante.
"Far fuoco sulle coordinate inviate!" provò a reagire Selk.
Il colpo, tuttavia, andò a vuoto.
Un altro attacco fu in grado di disabilitare i motori ad impulso, creando una nuova falla ed altre vittime.
Il Capitano aveva solo una scelta: "Timoniere, rotta 264.23, massima curvatura per 1 minuto!"
La USS Poseidon sfrecciò via a Curvatura 9,99 mentre un terzo colpo al plasma stava per centrarla.
A poco più di un centesimo di anno luce di distanza, la nave federale avrebbe potuto prendersi un po' di tempo.
"Situazione?" chiese Kevides
Man mano arrivarono i rapporti dei danni e delle vittime dell'attacco.

USS Poseidon
Ponte 1 - Sala Riunioni
20 novembre 2399 - ore 12:00


Tutti i presenti erano molto tesi e Kevides chiese subito al suo capo ingegnere come fosse potuto succedere.
"Sembra assurdo" rispose Hair dopo un lungo attimo di riflessione "Ma, a quanto sembra, una trasmissione dalla Monster ci ha fatto scendere gli scudi. Non è neanche questione del codice, perché viene ruotato in maniera random dal computer, è proprio stato usato un comando come se fosse stato impartito direttamente da... beh... lei, Capitano."
La riunione continuò con una sorta di brainstorming tra Mouri e Hair con l'intervento saltuario degli altri ufficiali perché il tema aveva coinvolto inevitabilmente le competenze di un po' tutte quante le sezioni.
C'erano problematiche di sicurezza dei sistemi, ma anche la possibilità che fossero state inserite routine di comando malevole e che queste non fossero estirpabili facilmente.
Nei giorni successivi ci sarebbe stato molto da fare, ma, prima di tutto, dovevano essere rimessi in operatività i motori a impulso.

USS Poseidon
Ponte 1 - Plancia
28 novembre 2399 - ore 19:31


Nei giorni successivi alla prima imboscata, la Poseidon aveva dovuto rintuzzare i tentativi di attacco della Monster.
Mouri e Hair avevano, nel frattempo, messo in cantiere un sistema di sorveglianza delle tracce di curvatura.
In pratica, ogni scia nel raggio di un giorno luce veniva rilevata e, se risultava della Monster, scattava la fuga, ossia l'unica cosa che in quel momento si poteva fare.
Kevides, in accordo con Often, non si era fidato ad attraccare in una della base stellari delle vicinanze. Però bisognava fare qualcosa per quel che riguardava la possibilità di trasmettere alla Poseidon la disattivazione degli scudi.
Qui vennero in aiuto le conoscenze di Shrennik, che permise alla Poseidon di rifugiarsi nelle vicinanze di Delta Aquilae. Il luogo era un piccolo asteroide con delle caverne fatte sigillare per permettere una atmosfera.
Purtroppo la zona dell'asteroide non era del tutto deserta, per cui il tempo passato là non poteva essere troppo. Ogni nave che arrivava e andava poteva accorgersi della presenza della Poseidon e le informazioni di quel tipo avevano sempre un qualche tipo di valore in ambienti poco cristallini come quelli criminali.
Dopo varie ore di indagini e di lavoro dell'equipaggio, coordinati da Nash, Hair e Mouri, si era capito che non bastava un semplice diagnostica di livello 0 su tutti i sistemi, c'era bisogno di un intervento molto pesante sulle banche dati e sul computer stesso della Poseidon.

Asteroide sconosciuto
USS Poseidon
Ponte 1 - Plancia
14 dicembre 2399 - ore 09:15


Le varie falle dello scafo erano state riparate come si poteva, ma non si era ancora riusciti a risalire alla causa della defaillance degli scudi.
L'ipotesi è che fosse stata inserita, in qualche modo, una subroutine malevola che rispondeva al comando impartito dalla nave nemica per impersonare il Capitano.
Non sarebbe bastato, quindi, cambiare i codici di comando, anche perché quella dannata subroutine non si era riusciti ad individuarla, pur dopo un sforzo costante e continuo di vari giorni.
Occorreva necessariamente un ripristino completo del sistema da una fonte sicura.
L'unico a poterla fornire era il Contrammiraglio Often =^=Mi spiace comunicarvi che, per un'operazione del genere, ho bisogno di tempo. Devo reperire una squadra di ingegneri fidata e non posso farli viaggiare con un mezzo capace di alte curvature=^=
"Capisco" rispose Kevides "Ci dica solo quando e dove e ci faremo trovare."
Dopo un paio di proposte, fu deciso che l'appuntamento era nei pressi di Theta Cygnis all'incirca dopo più di un mese e mezzo, nel territorio tra l'Alleanza Ferengi e la Coalizione Tzenkethi, ritenuto sicuro dal Contrammiraglio.
Kevides e Hana, in quel lasso di tempo, avevano in mente di risolvere, una volta per tutte, anche un altro problema: il reset completo dei sistemi di bordo poteva avvenire solo dopo aver potuto verificare la lealtà di tutto l'equipaggio.

Theta Cygnis
USS Poseidon
03 febbraio 2400 - ore 18:36


Prima di giungere a destinazione, il Capitano e Hana fecero le loro mosse per potersi mettere al riparo da sorprese.. ovvero testare segretamente tutti i membri dell'equipaggio in operazioni controllate per verificare se qualcuno di loro si comportava in maniera sospetta.
Il test era stato ideato da Hana e fu portato avanti esclusivamente da lei e Kevides.
Non fu molto carino non fidarsi di compagni di viaggio che avevano vissuto tante vicissitudini insieme, ma non si potevano prendere rischi, anche al costo di sembrare paranoici.
I tempi dei test erano necessariamente dettati dai momenti in cui si andavano ad incrociare i cammini delle due navi in lotta.
Una competizione che sembrava seguire sempre il medesimo copione, con poche variabili..
Quando si avvistava la scia di curvatura della Monster in avvicinamento, la si lasciava arrivare a tiro, ma l'esito era quasi sempre il medesimo: vederla sparire completamente all'ultimo istante, tentare un colpo di siluro nella zona più vicina e poi darsi alla fuga prima che la nave avversaria potesse passare al contrattacco.
Il risultato dei test fu che un paio di membri, un Andoriano e un Umano, furono scoperti a manomettere segretamente alcuni circuiti secondari.
Pur seguendo le loro azioni per qualche tempo, però, non fu possibile individuare in che modo avessero influenzato i vari sistemi, anche se fu provato che non era consequenziale alla loro attività l'escamotage che aveva permesso alla nave nemica di inviare l'ordine di disattivazione scudi.
Kevides e Hana a lungo ebbero a discutere del tipo di provvedimento da prendere con i due: da un lato avrebbero potuto metterli in cella al fine di avere qualche indizio in più, ma decisero che non fosse il caso.
Temevano che avessero compromesso qualche altro sistema della nave e potessero fare ulteriori danni.
Decisero quindi di lasciarli nelle sapienti mani di Selk per vedere se riuscisse a cavar qualche informazione utile durante la loro permanenza nell'area detenzione della nave.
"Come stanno procedendo i lavori?" chiese il Capitano.
=^=Per ora bene, Signore=^= rispose Hair =^=Il database è stato controllato completamente ed è tutto a posto. Il Comandante Mouri ed io stiamo per eseguire lo spegnimento del computer principale. Si metteranno man mano in stand-by tutti i sistemi tranne quello del controllo ambientale, che rimarrà attivo su una routine base. Abbiamo istruito il software a spegnere per ultimi i sensori. Tra dieci minuti inizieremo la cancellazione e il caricamento dei dati vergini. Se tutto va bene, tra tre ore sarà completata l'inizializzazione e la prima accensione dell'anima della nave. Avremo bisogno di lei qui per il riconoscimento e l'inserimento dei codici di comando nuovi. Sappiamo che si può fare anche da remoto, ma preferiremmo non rischiare altre magagne.=^=
"D'accordo" rispose laconico Kevides "Speriamo che non vengano a disturbarci"

Theta Cygnis
USS Poseidon
06 febbraio 2400 - ore 21:14


Il Capitano Kevides arrivò all'alloggio della consigliera Hana, e le pesanti porte si aprirono con un lieve sibilo. Rimase sulla soglia, senza muoversi, gli occhi fissi sulla sua schiena. Hana era in piedi davanti all'oblo, le mani giunte dietro la schiena.
La stanza era illuminata solo dalla luce soffusa delle stelle che inondava la baia di vetro, e per un po' non accadde nulla. Rimasero in silenzio, fermi, separati solo da pochi metri.
Hana sapeva che era lì.
Il Capitano Kevides, in piedi, a osservarla. Essendo una betazoide, la sua presenza era un'eco nella sua mente, una corrente calda e costante che la avvolgeva e a cui era abituata. Tuttavia, era così immersa nei suoi pensieri da preferire il silenzio, non aveva ancora la forza di affrontarlo e di esporre quello che la tormentava.
Kevides, a sua volta, percepiva la sua reticenza.
Avrebbe potuto parlare, avvicinarsi, ma scelse di darle tempo. La sua calma, in un momento di tensione, era l'unico modo che aveva per farle capire che era lì per lei, pronto ad ascoltarla, ma solo quando fosse stata pronta a parlare.
"Sei venuto a prendermi.."
Kevides si limitò a sorridere "Sempre.." l'uomo si avvicinò con passo felino verso la compagna per poi massaggiarle le spalle "Pensavo di trovarti nel nostro alloggio.."
Per un lungo, infinito momento, il silenzio rimase.
Hana non si mosse, non parlò. La sua mente era un vortice, i pensieri si accavallavano in una miscela caotica di ricordi e rimpianti. Vedeva ancora i volti degli ingegneri, il panico nei loro occhi, il rumore assordante degli allarmi che squarciavano l'aria. Poi il silenzio improvviso, spaventoso. Le immagini si sovrapponevano, diventando una sola, bruciante, dolorosa verità.
Alla fine, la sua voce ruppe il silenzio, una parola alla volta. Si sforzò di non voltarsi.
"L'abbiamo persa, vero?"
"Sì, ma restare qui a rimuginare non cambierà la situazione" Kevides la abbracciò da dietro dandole un bacio sulla spalla "La ritroveremo, non potrà nascondersi per sempre.. e quando lo faremo, nulla ci impedirà di catturarli"