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USS VANCOUVER - MISSIONE 02 RSS USS VANCOUVER - Missione 02

02.06 "Nell'universo dello specchio"

di Aleksei Romanov, Pubblicato il 25-03-2023


USS Vancouver - Bar di Prora
05/03/2399 ore 20:00


Finita la celebrazione in onore dei caduti, l'equipaggio del turno Gamma stava andando alle proprie postazione. Non ci furono feste quella sera, era stata una commemorazione molto sentita e tutti pensavano ai loro compagni caduti.

USS Vancouver - Sala Teletrasporto Uno
06/03/2399 ore 8:00


Sev stava coordinando la sua squadra di uomini per scendere sul pianeta a cercare gli ultimi due assalitori, in quello stesso momento anche il tenente Martini con il suo gruppo compresi gli assistenti di Amesbury si preparavano a scendere per continuare a studiare la struttura e capire dove erano andati i due scomparsi: il dottor Di Maria e il Professor Amesbury.

Aleksej si stava dirigendo verso la plancia quando vide il Comandante Nimosit parlare con il Ten. Comandante Sev, si avvicinò e disse "Signore chiedo il permesso di essere esonerato dal servizio, solo per oggi, e di scendere sul pianeta."

"Per quale motivo, Romanov?" chiese Nimosit.
"Devo verificare una teoria a cui sto lavorando, signore." Rispose il russo.
"Sev sei riuscito a scovare gli ultimi due assalitori?"
"Ancora no. Sono due prede difficili da stanare. Sul pianeta ci sarà anche la squadra del Tenente Martini." Disse Sev rispondendo alla domanda non espressa del suo comandante.

"Va bene, Romanov può scendere, ma non si allontani dalla struttura e..." disse poi con un sorrisino malizioso "obbedisca agli ordini di Sev. E' lui al comando sul pianeta."

Mentre vedeva i due che si allontanavano Coral ripensò agli ordini che aveva appena dato, Sev e Aleksej erano due ottimi ufficiali ed avendo entrambi lo stesso grado era arduo tenerli a bada. Aveva capito però, che spesso era Aleksej quello che si gettava a capofitto nei problemi per risolverli anche senza pensare alla propria incolumità. E invece Sev, era dei due, quello un po' più prudente e dare il comando a lui spesso impediva a l'altro di fare di testa propria.

Quadrante Beta - Landopras II
Terza isola continentale - 21 km a est del massiccio vulcanico
Ziqqurat Iconiana 06/03/2399 ore 09:00


Quando scese sul pianeta, Aleksej si avvicino allo Ziggurat, aveva preso un tricorder scientifico per verificare una sua idea. Aveva letto che anche il capitano Picard aveva trovato un portale, forse questo era diverso perché si era attivato con il manufatto che avevano trovato. Si avvicinò il più possibile alla Ziggurat, l'aria crepitava di elettricità, attivò il tricorder premendo dei comandi poi lesse le letture e disse "Tenente Martini, può venire un attimo, non capisco queste letture."

La donna si avvicinò e disse "cosa c'è, signore?"

Essere accanto all'affascinante Tenente Comandante russo, faceva venire la pelle d'oca alla giovane tenente, appena promossa. Rimase lì accanto a lui a bearsi della sua vicinanza, mentre le sue colleghe la guardavano con invidia, quando la voce del giovane la scosse dalle sue fantasie.

"Allora Tenente che ne pensa?"

Guardò i strani dati, poi arrossì e rispose "non so signore non ho mai visto dei dati simili."

"Neanch'io Tenente, però..." mormorò pensoso Aleksej allontanandosi.

Aleksej camminava fissando i dati sul tricorder, in quelle letture c'era qualcosa che non andava e quel qualcosa lo tormentava, sapeva che significava qualcosa, ma cosa? All'improvviso si sentì afferrare per un braccio e tirare, si girò e vide l'espressione arrabbiata di Sev. Il bajoriano disse con voce decisa "Dove volevi andare? Ti ho avvertito tre volte di fermarti e tu non mi hai obbedito."

Aleksej lo guardò, poi si guardò intorno e vide che era quasi al limitare della foresta che circondava lo Ziggurat.

"Scusa" mormorò Aleksej, "non me ne ero accorto."

Sev lo guardò attentamente, non era da lui chiedere scusa con quel tono mite, di solito non rispon- deva in quel modo. C'era qualcosa che lo preoccupava, stava per chiedergli cos'era quando Aleksej si liberò della presa e dichiarò "risalgo sulla Vancouver." Si toccò il badge e disse ^=^ Romanov sono pronto a risalire.^=^

USS Vancouver - Sala Teletrasporto
06/03/2399 ore 09:30


Quando si rimaterializzò sulla nave, l'addetto al teletrasporto disse "Comandante, il capitano Kuribayashi la stava cercando."

"Vado subito, tenente." Rispose Aleksej.

Salì in Plancia e vide che la sua postazione era libera e Nimosit era seduto sulla poltrona del capitano. Quando lo vide e gli fece cenno con la testa di seguirlo ed entrarono entrambi nell'ufficio di Kuribayashi.

USS Vancouver - Ufficio del Capitano
06/03/2399 ore 9:31


Il capitano Kuribayashi era seduto dietro la scrivania con un'espressione cupa. Aleksej si fermò sull'attenti davanti alla scrivania mentre Coral si andava a mettersi a fianco del capitano. Nimosit disse "Romanov ha trovato quello che cercava?"

"Non ne sono sicuro, signore." Poi tirò fuori il tricorder e lo posò sulla scrivania del capitano e disse "ha mai visto queste letture, signore?"

I due ufficiali guardarono attentamente lo schermo del tricorder per alcuni minuti poi Nimosit disse "No. Cosa sono?"

"Le ho prese vicino allo Ziggurat, signore. C'è qualcosa, non so, è come se..."
" E' come se fosse qualcosa di importante ma non riesce ad afferrarlo. " disse Kuribayashi parlando per la prima volta da quando erano entrati.
"Si è così. Come fa a saperlo capitano?" chiese Aleksej.
"Conosco la sensazione, Comandante. Vada avanti con le sue analisi, però le do solo due giorni se non mi consegnerà un rapporto entro quella data ritornerà in servizio attivo e passera tutto al tenente Martini. Ha capito?" dichiarò Kuribayashi.

"Si signore." Rispose Aleksej.
"Può andare." Disse il capitano.

Aleksej usci dall'ufficio del capitano e si diresse verso il turbolift, quando fu dentro disse "Computer c'è un laboratorio libero."

"C'è un laboratorio libero sul Ponte due." Rispose la voce del computer della nave.

"Benissimo allora Ponte due."

USS Vancouver Laboratorio Uno Ponte 2
06/03/2399 ore 09:50


Aleksej iniziò al lavorare al computer per identificare le letture del tricorder, la sua mente analitica formatasi nei lunghi anni di studio su Vulcano iniziò a mettersi in moto. Dopo un po' che lavorava sollevò la testa dallo schermo, si sentiva stanco e aveva fame. 'E' impossibile che ho fame' pensò. 'Questa mattina ho fatto una buona colazione' poi guardò il cronografo sullo schermo e rimase sorpreso, erano solo le nove di sera. Era solo un giorno che stava lavorando e già era stanco, non aveva più la resistenza di una volta quando studiava tutta la notte per superare o eguagliare i suoi compagni all'Istituto Vulcaniano di Apprendimento. Poi guardò meglio il cronografo e rimase sconcertato, era il 7 Marzo! La mattina dopo doveva presentarsi in servizio in plancia. Aveva lavora- to per due giorni senza accorgersi del tempo che passava, era naturale che fosse stanco e avesse fame non aveva mangiato niente per quasi due giorni. Purtroppo in quei due giorni non era riuscito a scoprire niente, ogni suo sforzo si era risolto in un fallimento, aveva analizzato quelle letture con tutti i metodi che conosceva, ma non aveva riuscito a scoprire niente.

USS Vancouver Alloggio Ten. Com. Aleksej Romanov
07/03/2399 ore 22:10


Decise di andare a riposarsi nel suo alloggio altrimenti il giorno dopo si sarebbe addormentato alla sua postazione. Mentre mangiucchiava qualcosa un'idea lo colpì anche se era indeciso se rivolgersi a Powers, non si erano più sentiti da quel giorno in cui gli aveva sbattuto sulla scrivania le sue dimissioni dalla Flotta e poi se ne era andato. Ci pensò e poi decise di provarci, si sedette davanti al computer e attivò il canale con il Comando della Flotta, inoltrò un messaggio con le letture del tricorder al suo ufficio. La mattina dopo lo avrebbe trovato e chissà se gli avrebbe risposto. Sfinito si gettò vestito sul letto e dormì fino a quando non sentì il cicalio della porta che suonava incessantemente Ancora assonnato guardo il cronografo, erano le 7,00, ma chi era a quell'ora? Si alzò e disattivò il blocco. La porta si aprì ed entrò il Comandante Coral Nimosit che squadrandolo con disapprovazione disse "sei proprio conciato male, dai fatti una doccia e vieni a mangiare qualcosa. Devi essere in servizio alle 9,00."

"Ma.."
"Niente ma, ordini del dottore." Replicò Nimosit.
"Quale dottore?" Replicò Aleksej.
"Il Comandante Thevek, bhe, è anche lei un dottore, in un certo senso. E si è arrabbiata parecchio quando ha scoperto che ti eri chiuso dentro il laboratorio Uno, per due giorni senza mangiare e bere. Sei in guai grossi, comandante." Ridacchiò Nimosit, poi con un sorriso malizioso continuò "lo sai che tiene molto al benessere dell'equipaggio. Ah dimenticavo è meglio che ti sbrighi perché ti aspetta di fuori."

USS Vancouver - Ponte di Comando
08/03/23/99 ore 13:00


Dopo una lunga ramanzina sul doversi prendersi cura di se stessi, una sostanziosa colazione e il turno Alfa in Plancia e soprattutto dopo aver riferito al Capitano Kuribayashi, che i suoi sforzi non avevano portato a nessun risultato, Aleksej se tornò nel suo alloggio, era sfinito per il sonno arretrato e desiderava solo riposarsi un po'.

Appena entrò vide che il computer lampeggiava segno che era arrivato un messaggio. Subito il sonno e la stanchezza passarono e Aleksej si sedette alla scrivania e accese il computer, il viso spigoloso dell'Ammiraglio Powers gli apparve sullo schermo.

"Aleksej sono felice di scoprire che sei tornato nella Flotta. Il problema che avete non è di facile soluzione, temo che abbiate perso il vostro dottore e lo scienziato. Le letture che mi hai mandato appartengono all'Universo dello Specchio. Le informazioni sull'Universo dello Specchio non sono di dominio pubblico come ben saprai, ma hai ancora degli estimatori nell'Intelligence della Flotta e ho avuto il permesso di mandarti tutto ciò che abbiamo. Buona fortuna." Finì l'uomo poi sorridendo continuò "quando sarai stanco di stare su quella bagnarola ci sarà sempre un posto per te tra di noi, ricordalo Aleksej."

Sala Tattica del Capitano
08/03/2399 ore 14:00


Il giovane russo scaricò tutto quanto e lo portò subito dal capitano Kuribayashi che ascoltò attentamente il messaggio con il volto impassibile, solo alla parola 'bagnarola' fece una smorfia e poi lesse tutto il materiale incluso.

Poi spinse dei tasti sulla scrivania e disse ^=^ Comandante Nimosit venga nella Sala Tattica.^=^

Mentre il Comandante Nimosit entrava nella Sala Tattica, Kuribayashi spinse di nuovo e disse ^=^Consigliere Thevek venga nella Sala Tattica.^=^

Coral lo guardò intrigato 'se chiamava anche Dwalla allora il problema era importante. E cosa ci faceva lì Romanov?'

Quando la donna arrivò Kuribayashi fece cenno loro di sedersi, mentre Aleksej stava in piedi in un angolo con le braccia conserte. Il capitano iniziò "mi fido di voi due come di se stesso. Adesso vedrete e sentirete delle cose, voglio una vostra opinione."

Accese il computer e gli fece vedere tutto quello che gli aveva consegnato Romanov.

Alla fine Coral Nimosit se ne uscì con un fischio smorzato e disse "sono delle informazioni molto interessanti, signore."

"Consigliere, lei cosa ne pensa?" disse il Capitano.
"Si la penso come il comandante Nimosit. Ma da dove arrivano?" rispose la donna.
"Me l'ha consegnate il Tenente Comandante Romanov. Sono notizie secretate. Non possiamo divulgare il contenuto pena la Corte Marziale. "

Dwalla si voltò e con un sorrisino malizioso disse "Abbiamo degli amici nei piani alti, eh!"

"Già." Fu la laconica risposta del giovane, poi continuò "signore, se permette io torno nel mio alloggio."
"Può andare signor Romanov."

Quando il giovane russo fu uscito, Il capitano Kuribayashi disse "Consigliere cosa mi dice dell'Ingegnere Mcleods?"

"Cosa vuole sapere, signore" chiese Dwalla.
"C'è una cosa che ancora non vi ho fatto vedere," disse Kuribayashi, poi mostrò ai due un DPadd.

Alla prima occhiata Nimosit rimase impressionato e mormorò "anche questo era insieme a quelle informazioni?"

"Si." Fu la risposta del capitano.
"Accidenti, non credevo che..."
"Che cos'è? Non ho molta famigliarità con l'ingegneria." Disse Dwalla
"Questi sono gli schemi di costruzione di un teletrasporto multidimensionale. Con questo possiamo andare nell'Universo dello Specchio e tornare, almeno così ho capito. I miei studi di Ingegneria sono un pò arrugginiti." Spiegò Nimosit.
"Dwalla, pensa che il Tenente Comandante McLeods potrebbe occuparsene?" chiese il capitano.
"Si, signore sono sicura di sì. A quel che ho letto sul suo curriculum ha già lavorato per un progetto segreto, perciò è una persona affidabile." Rispose Dwalla.

Kuribayashi annuì Nimosit spinse un pulsante sulla scrivania del capitano e disse ^=^Signor MacLeods, venga subito nell'ufficio tattico del capitano.^=^

La donna salì in plancia a tempo di record. "E' successo qualcosa, signore." Poi vide i tre ufficiali superiori e continuò "il tono del Comandante era stranamente agitato."

Nimosit senza parlare le diede il Dpadd, poi si puntò un dito sul petto e si girò verso Dwalla e mino 'io agitato'. La donna annuì con un sorrisino furbo. Poi entrambi gli ufficiali si girarono a vedere il Capo Ingegnere della nave che leggeva i DPadd. A mano a mano che Ripley leggeva gli occhi si spalancarono sempre di più e mormorò stupita "ma è un ..." Nimosit rispose "sì, è proprio quello che pensa." In quel momento intervenne Kuribayashi che dichiarò "quanto tempo le ci vuole per modificare un teletrasporto? Ma si ricordi queste informazioni sono segrete, se un piccolo accenno esce da questa nave finiamo tutti davanti alla Corte Marziale."

"Da sola 2 settimane ma se mi servo di tutti i tecnici ce la dovrei fare in una settimana." Disse Ripley.

"No. Deve farcela in meno tempo. Il dottor Di Maria e il professor Amesbury sono nell'Universo dello Specchio e non sappiamo cosa gli sta accadendo." Disse Kuribayashi determinato.

Universo dello Specchio
Luogo sconosciuto (Probabilmente all'interno del territorio klingon)
Data sconosciuta Ora sconosciuta


Dopo aver stordito il vecchio klingon, il dottor di Maria trascinò il professor Amesbury fuori della sala. Dovevano nascondersi da qualche parte. Entrarono dentro una stanza e si nascosero in uno sgabuzzino .

"Adesso mi deve dire cos'è questo posto!" disse Amesbury un po' disorientato.

"Pensavo che lo sapesse visto che ci ha portato lei qui." rispose Di Maria poi fece un lungo sospiro e iniziò a parlare. "Questo è l'Universo dello Specchio." Poi vedendo l'espressione confusa di Amesbury continuò "Qualche anno fa sentii delle voci su un incidente, mi informai e così venni a sapere cosa era successo. Questo è un universo parallelo dove tutto è il contrario di quello che c'è nel nostro. Un universo specchio. Dobbiamo andare via di qui, se c'è qualcun altro sono guai."

"Dove andiamo?"
"Non ne ho idea. Ma dobbiamo allontanarci di qua." disse Di Maria, poi continuò
"cerchiamo qualcosa per coprirci, non devono scoprirci."

Mentre cercavano dentro le stanze del grande edificio qualcosa per camuffarsi sentirono delle grida e improvvisamente entrarono degli individui, alcuni erano umani ma c'erano anche bajoriani e vulcaniani.

Gli puntarono contro le armi e Di Maria alzò le mani e mormorò "noi non siamo..."

All'improvviso degli uomini entrarono e dissero "il vecchio è sistemato." poi girandosi verso Di Maria e Amesbury disse " e loro?"

"Non so" rispose uno degli uomini, "erano già qui."
"Portiamoli via." disse quello che sembrava il capo.

"Aspettate... "provò a dire di Maria ma un colpo di faser e crollarono entrambi a terra.

USS Vancouver - Sala Macchine
12/03/2399 ore 11:00


Dopo aver lavorato incessantemente per tre giorni, MacLeods e i suoi tecnici riuscirono a completare in poco tempo il multi teletrasporto. Il capitano aveva deciso che sarebbero andati il Comandante Coral Nimosit e il Tenente Comandanti Romanov. Anche Sev si unì a loro dopo essere riuscito a catturare i due assalitori ancora liberi.

Gli ordini del capitano erano precisi: Riportare a casa il Dottor Di Maria e il Professore Amesbury e tornare subito nel loro universo.

Universo dello Specchio
Data sconosciuta - Ora sconosciuta


I tre salirono sul teletrasporto poi dopo un viaggio un po' movimentato e si ritrovano in una sala buia, scesero dal teletrasporto e si guardarono intorno, all'improvviso una luce si accese accecando i tre uomini.

All'improvviso una voce dura disse "Non vi muovete. Come diavolo avete fatto a entrare qui?"

Poi un uomo con una cicatrice, che gli partiva dalla tempia e arrivava sulla guancia, entrò nella stanza seguito da alcuni uomini, tutti indossavano parti di divise di varie razze. Ma non fu quello a stupire i tre, l'uomo che aveva parlato indossava un orecchino bajoriano ed era identico a Sev, meno la cicatrice ovviamente.

"Allora volete parlare? Chi siete?" disse il bajoriano, poi vide Aleksej e ringhiò malevolo "Guarda, guarda, chi si rivede. Il figliol prodigo è tornato a casa. Se potessi ti ucciderei subito ma preferisco lasciare questo piacere a Patrick. Tenetelo d'occhio, è un tipo molto pericoloso" avvertì gli uomini che erano entrati con lui e mentre usciva dalla sala gli uomini puntavano le loro armi su di loro.

Sev si sporse verso Aleksej e mormorò con ironia "però ti vogliono bene da questa parte?"

"Che spiritoso! "rispose il russo, poi continuò con lo stesso tono "Però ti dona la cicatrice."

"Ora smettetela!" sbottò Coral. Quei due ha volte sembravano dei ragazzini.

Dopo un po' sentirono delle voci e un gruppo di persone entrò, il Sev dell'Universo dello Specchio disse "Guarda chi è tornato, Patrick, e si è portato anche qualche amico."

Quando lo vide Aleksej rimase a bocca aperta, era l'Ammiraglio Patrick Powers, ma allo stesso tempo non era lui, indossava delle parti di divise klingon e cardassiane, aveva uno sguardo duro, sembrava più vecchio di quello che aveva visto giorni prima sullo schermo. Appena lo vide Powers tirò fuori un phaser e disse con voce piena d'odio "Tu dovevi essere già morto! Adesso ci penso io a eliminarti una volta per tutte." E puntò su Aleksej il phaser. Sia Nimosit che Sev si accorsero che era settato su uccidere ed entrambi si misero davanti al russo per proteggerlo.

"Bhe! E' un rompiscatole ma non per questo dovete ucciderlo." borbottò Sev.

Coral lo guardò accigliato, 'non poteva certo far uccidere il suo ufficiale tattico, cosa avrebbe detto al capitano?' Sollevò una mano per fermarli e disse "No, fermi. Non è chi pensate."

Powers guardò i due uomini che stavano proteggendo Aleksej, sapeva che lui non si era mai conquistato il rispetto dei suoi uomini, invece questi due lo stavano proteggendo. Lo guardò più attentamente, era lui ne era certo, ma in un certo modo non era lui, non era l'Aleksej che conosceva poi guardò anche gli altri due. E soprattutto Sev.

All'improvviso una donna che indossava una tuta attillatissima entrò di corsa nella stanza e vedendo Aleksej gli corse incontro e disse "mi avevano detto che eri morto, lo sapevo che non era possibile. Le canaglie come te sono difficili da uccidere" poi gli mollò un ceffone "questo per avermi fatto prendere una paura quando ho creduto che eri morto. E questo perché sono contenta di rivederti." Gli si avvinghiò al collo baciandolo appassionatamente. Quando la donna si staccò, Aleksej era scioccato e guardava la donna a bocca aperta. Anche Coral e Sev erano rimasti stupiti e Coral mormorò riconoscendola "Dwalla?" La donna si girò verso di lui e tirando fuori un pugnale che portava al fianco e puntandoglielo contro disse "E tu chi sei? Come sai il mio nome."

"Dwalla, non è lui. Vero?" dichiarò Powers, "voi venite dall'universo di Sisko."

"Si." disse Nimosit e poi indicò Aleksej "lui non è il vostro Aleksej."

"E lui non è il nostro Nat." rispose Powers indicando Sev. Poi girandosi verso il suo Sev disse "Non ti sei accorto che lui ti assomiglia, certo senza la cicatrice, ovviamente."

"Lo sai che non mi guardo allo specchio più da quando mi hanno fatto questo." disse cupo il Sev dello Specchio.

"Cosa siete venuti a fare da questa parte? Non ditemi che c'è stato un altro incidente." disse il Powers della Specchio.

"Bhe, in un certo senso, forse, "rispose Nimosit, "abbiamo perso due compagni in un esperimento e siamo certi che sono arrivati in quest'universo. Uno è un dottore e l'altro è uno scienziato di una certa età."

Un bajoriano si avvicinò a Sev dello Specchio e gli disse qualcosa in un orecchio, lui annuì poi disse "Karim mi stava dicendo che una squadra ha catturato due uomini su un planetoide nello spazio klingon. Forse potrebbero essere i vostri amici. Dovrebbero tornare tra qualche giorno. Intanto potete essere nostri ospiti. Va bene Patrick?"

L'uomo annuì poi usci dalla sala.

I tre ufficiali seppero che si trovavano in una base della Resistenza terrestre, Sev li accompagnò in un alloggio, e gli disse "Potete uscire ma state attenti ci sono ancora attacchi dell'Alleanza e dobbiamo stare attenti."

Poi rivolto ad Aleksej disse cupo "Tu è meglio che non ti fai vedere, qui parecchi hanno un conto in sospeso con te."

Dopo qualche giorno il Sev dello Specchio li avvisò che era arrivata la squadra di cui aveva parlato, infatti i due uomini catturati erano proprio il Dottor Di Maria e il Professor Amesbury.

"Otello come stai? E lei professore" chiese Nimosit.

"Stiamo bene comandante. ci siamo trovati in una situazione un po' difficile e penso che il professor Amesbury sia molto provato."

"Allora penso che non ve la sentite di partire subito. Il viaggio di ritorno nel nostro universo è un po' movimentato."

Anche Sev salutò il dottore calorosamente, poi Nimosit accompagnò Di Maria e il Professor Amesbury negli alloggi loro assegnati.

Dopo pochi giorni quando i due si erano abbastanza ripresi e decisero che era tempo di tornare nel loro universo e così dopo aver ringraziato gli uomini che li avevano aiutati salirono tutti sul teletrasporto e tornarono nel loro universo.