Seconda Missione










USS VANCOUVER

presenta


USS VANCOUVER

Seconda Missione

Missione 02






Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della USS VANCOUVER,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM


Starfleet Italy

Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della USS VANCOUVER, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.




Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.



Anno pubblicazione 0000



www.starfleetitaly.it | USS VANCOUVER








Equipaggio

Capo Sicurezza Tenente Comandante Nathel Sev

Consigliere Tenente Comandante Dwalla Thevek

Ingegnere Capo Tenente Comandante Ripley Mcleods

Primo Ufficiale Comandante Coral Nimosit

Ufficiale Tattico Capo Tenente Comandante Aleksei Romanov

Tenente Comandante
Nathel Sev
Capo Sicurezza

Tenente Comandante
Dwalla Thevek
Consigliere

Tenente Comandante
Ripley Mcleods
Ingegnere Capo

Comandante
Coral Nimosit
Primo Ufficiale

Tenente Comandante
Aleksei Romanov
Ufficiale Tattico Capo


USS VANCOUVER

Autori

Capo Sicurezza
Nathel Sev
Federico nd

Consigliere
Dwalla Thevek
Silvia nd

Ingegnere Capo
Ripley Mcleods
Sergio Molfino

Primo Ufficiale
Coral Nimosit
Riccardo Renzetti

Ufficiale Tattico Capo
Aleksei Romanov
Patrizia Mutto






Sommario


Sinossi
02.00 - Il Portale Iconiano
02.01 - Lo Ziqqurat
02.02 - Le Api
02.03 - Problemi
02.04 - Scontri!
02.05 - Un portale per lo specchio
02.06 - Nell'universo dello specchio

Sinossi

Seconda Missione



02.00 - Il Portale Iconiano

Autore: Tenente Comandante Dwalla Thevek


USS Vancouver NX-75722 - Bar di Prora
Quadrante Beta - Sistema Landopras - orbita geostazionaria su Landopras II
04/03/2399, Ore 06:47 - D.S. 76170.63


Dwalla stava guardando dalla grande vetrata il pianeta verde di classe di M sotto di loro. Come si fosse creato quel pianeta era qualcosa che avrebbe voluto chiedere a qualche esperto. Il sistema Landopras oltre ad avere una stella bianca era composto di tre pianeti. Il primo era una supergigante gassosa, una stella mancata che avrebbe reso il sistema binario e quasi sicuramente inadatto alla vita. A considerevole distanza, frapposto da una impenetrabile fascia di asteroidi c'era il pianeta che stava guardando ed in ultimo il terzo pianeta era un'altra gigante gassosa con due fasce di anelli intorno altro indizio di lune mancate. Il pianeta che stava guardando era veramente solo in quel sistema e si trovò a pensare e a ipotizzare quali fossero le idee sulla cosmologia, quale tensione alle stelle aveva la civiltà originaria Landoprasiana. Senza lune o pianeti vicini a cui arrivare come avrebbero immaginato il viaggio stellare? Tutto sarebbe stato davvero troppo lontano. Quale sarebbe stato il destino di quella civiltà per sempre isolata dal resto della galassia?

Invece gli Iconiani lo avevano conquistato, migliaia di anni fa detta degli xeno-paleo-storici, quasi agli albori della loro prima espansione nello spazio. Qui avevano costruito una civiltà distruggendo completamente quella precedente e sostituendo praticamente ogni forma vegetale e animale con quelle a loro familiari. Una distruzione immensa, qualcosa che la Federazione aveva sempre considerato il principale spauracchio dell'esplorazione spaziale tanto da ideare la Prima Direttiva proprio per preservare le unicità. Il tutto perché la tecnologia nel suo incessante andare avanti non ha nessun limite se non quello messo proprio dalle persone che la utilizzano. Invece gli iconiani avevano seguito il ciclo delle cose viventi, lasciando alle spalle solo pochi residui della loro presenza con costruzioni megalitiche e misteriosi portali. Non fosse per il fatto che esistevano davvero prove scientifiche della potente tecnologia, quei residui archeologici le ricordavano un cerchio di pietre considerato magico dagli antichi terresti che aveva visto con Claud molti anni prima.

*Stovenge? Come diavolo si chiamava?*

"Visto niente di interessante?" la voce di Coral la distrasse dai suoi pensieri e riprese coscienza della tazza di caffè che teneva in mano

"No, solo che ogni tanto mi viene da pensare ai grandi significati della vita"

"beata te che ci riesci a pensare a quest'ora" disse lui sbadigliando

"meglio che ci sediamo, ci sono meno chance che tu cada per terra" disse lei ridacchiando

"ma ce ne sono molte di più che mi addormenti sulla sedia" rispose Coral divertito.

I due presero posto su due sedie vicine, mentre la sala cominciava a riempirsi per il turno di colazione.

"Che ne pensi del Professor Amesbury?"

"A parte che ha fatto impazzire Bohr per gli spazi per i suoi macchinari, Sev per le specifiche di sicurezza legate alla pietra del portale e la McLeods per le continue richieste di variazione di potenza?" rispose Dwalla bevendo un sorso di caffè "ho passato fin quasi a mezzanotte a calmare gli animi"

Coral sorrise accomodandosi meglio, ormai la conosceva da abbastanza tempo da sapere che quelle erano solo distrazioni "si, beh a parte quello"

"mi preoccupa se proprio vuoi saperlo" disse lei

"preoccupa? Addirittura? È uno dei massimi esperti della storia Iconiana e la Federazione considera i suoi studi di rilevanza strategica. Pensi che la Flotta Stellare avrebbe mandato una nave in questo sistema non reclamato da nessuno, lontano da ogni rotta e a ridosso persino dalla Zona Neutrale Romulana se non credesse nel suo progetto e nella sua capacità scientifica?"

"Non mi preoccupano le sue conoscenze, ma cosa intendiamo farne di esse e il professor Amesbury non si rende minimamente conto delle conseguenze dell'uso di questa tecnologia. Ho letto le sue proteste all'epoca della Guerra col Dominio per la distruzione di quel portale su Vandros IV. Era totalmente concentrato sulle scoperte scientifiche, non ha mai neanche per un secondo considerato le potenzialità di uno strumento simile nelle mani del Dominio. Ti assicuro che la guerra avrebbe avuto un esito completamente diverso. Comunque non so... c'è qualcosa in questa storia che non torna e per rispondere alla tua domanda te ne faccio un'altra: se la Flotta Stellare credesse veramente nel progetto, non avrebbe mandato una nave scientifica e una seconda nave a scorta? Vista l'importanza del progetto sarebbe stato meglio che stiracchiare le nostre attrezzature scientifiche che non sono state certo pensate per questi scopi"

"Si capisco cosa vuoi dire. Però magari la Flotta Stellare ha pensato che una sola nave avrebbe dato meno nell'occhio, soprattutto una come la nostra. Dopotutto è una tecnologia davvero portentosa, pericolosa e ambita. Non penso che a qualcuno venga voglia di venire a vedere cosa facciamo una volta vista la nostra capacità offensiva"

"Beh speriamo che le cose rimangano tranquille. Già dalla nostra prima missione ne siamo usciti ammaccati"

"Penso che ci abbiano mandati qui per una questione di continuità. Siamo stati noi a recuperare la pietra del portale e siamo una delle poche navi della flotta a potersela cavare così lontano da tutto e tutti. A proposito di attrezzature scientifiche, non hai nominato il Tenente Martini. Come se la cava come ufficiale scientifico capo pro tempore?"

"non l'ho nominata perché con me non ha parlato. Lo sai come è fatta, si è chiusa nella sua sezione e sta cercando di rispondere ad ogni richiesta di Amesbury, anche le più folli. Jessica è troppo assertiva e troppo curiosa per essere un buon capo, ma è un'eccellente scienziata, la migliore che abbiamo a bordo sicuramente. Non prevedo problemi da lei. Oggi scendete sul pianeta giusto?"

"bene un pensiero in meno. Sì, anzi devo proprio andare" disse lui alzandosi

"mi raccomando, state attenti"

"cosa vuoi che succeda..."

Quadrante Beta - Landopras II
Terza isola continentale - 21 km a est del massiccio vulcanico
04/03/2399, Ore 08:31 - D.S. 76170.83


L'away team teletrasportato dalla Vancouver si era trovato in una fitta giungla brulicante di vita, ma che intimorita da quelle presenze sconosciute per il momento si teneva a distanza.

Trovare la strada verso lo ziqqurat non era stato facile, ma dopo una mezzora di cammino si trovarono di fronte la grande struttura di pietra praticamente inghiottita dalla natura.

Dalla sparizione degli iconiani quel pianeta era sotto l'assoluto dominio del mondo vegetale

"Piantate i dissuasori lungo tutto il perimetro, non vorrei dover affrontare una fauna aggressiva" disse Sev ai suoi uomini che cominciarono subito a montare il materiale richiesto e a piantare ogni 10 metri un palo metallico.

"È in perfetto stato nonostante il tempo!" esclamò uno degli assistenti del professore avvicinandosi alla struttura.

"Possiamo entrare nella struttura? Sono ansioso di cominciare, è effettivamente lo ziqqurat è uno dei più integri che abbia mai visto" disse Amesbury con eccitazione avvicinandosi e dando una pacca sulla spalla al suo assistente "sembra anche più intero di quello su Vandros IV"

"Si una volta terminate le operazioni di sicurezza Professore. La precauzione non è mai troppa" rispose Nimosit

"La struttura esterna è in pietra, ma non riesco a penetrare con le scansioni" disse la Martini guardando il suo tricoder

"questo perché, sotto la pietra, la struttura interna è in neutronio solido" commentò lo storico sorridendo senza smettere di esamina le iscrizioni sulla pietra "non riuscireste a scalfirla nemmeno con una salva di siluri quantici"

"Facevano le cose per bene gli iconiani" commentò la giovane scienziata della Vancouver

"Civiltà incredibile!" disse Amesbury visibilmente eccitato

"Ho finito le perlustrazioni di sicurezza. Direi che possiamo procedere" intervenne Sev che nel frattempo era sopraggiunto

"Bene procediamo come da programma. Entriamo" disse Nimosit radunando i presenti e procedendo verso l'ingresso

Quadrante Beta - Zona neutrale romulana - Nebulosa Par'volis
Nave da battaglia Da'hak - classe K'tinga
Nello stesso momento


La vita a bordo di quel residuato bellico klingon ottenuto in cambio del rottame di nave romulana che la flotta stellare gli aveva gravemente danneggiato non era semplice. Kirin sedeva scomodamente sulla poltrona di comando attendendo nervosamente i risultati delle sonde silenti che aveva mandato in giro. Dopo la disfatta del settore 961 i tempi erano stati duri, ma dando fondo ai capitali e ai mezzi che aveva accumulato qua e là erano riusciti a cavarsela. Il k'tinga che stavano utilizzando era si datato nelle linee e nel mobilio interno, ma aveva subito un refit totale dei sistemi con armi aggiornate e scudi di prim'ordine e dall'ultima razzia fatta in un centro di produzione romulano, uno dei suoi colpi migliori, avevano messo le mani su un dispositivo di occultamento di ultima generazione. Doveva ancora un mucchio di barre di lathinum al consorzio Ferengi di Rhek, ma era fiducioso che le cose stavano finalmente tornando a girare a suo favore. Quella nave scricchiolante sarebbe stata il punto di partenza della sua rivincita

"Capitano, stiamo ricevendo i dati delle sonde"

"Ottimo! Abbiamo qualche bersaglio? ho promesso a quel maledetto ferengi che avrebbe avuto i soldi entro il mese prossimo e siamo ancora a metà strada. Dobbiamo fare almeno altre quattro razzie a navi mercantili o rischiamo di ritrovarci in pessime acque"

"abbiamo rilevato tre navi e una di cui non siamo sicuri" disse il suo sottoposto umano

"in che senso? Spiegati Gunther" disse Kirin

"ci sono due navi vicine, una nave pattuglia romulana e una nave da carico. Non la attaccherei perché il tempo di risposta della nave pattuglia sarebbe troppo veloce"

"si, evitiamo di attirare l'attenzione e di danneggiarci, i costi di riparazione da queste parti sono salatissimi"

"beh allora abbiamo una nave cargo delle miniere di Epsilon Pavonis"

"teniamola in considerazione anche se sarà piena di gas. Contenitori troppo voluminosi e mercati al ribasso. Dimmi la quarta nave"

"beh non l'abbiamo rilevata finchè non è apparsa in un sistema che stavamo controllando solo perché l'abbiamo usato per un po' come base. Una nave della Flotta Stellare, sembra un modello nuovo"

"questo è molto interessante. Una nave nuova potrebbe ripagare molti debiti... dove si trova?"

"Sistema Landopras"

"bene pronti alla curvatura, intanto monitorala coi sistemi passivi. Io vado nel mio alloggio a cercare informazioni"

Quadrante Beta - Landopras II
Terza isola continentale - 21 km a est del massiccio vulcanico
Ziqqurat Iconiana
04/03/2399, Ore 08:59 - D.S. 76170.89


"La struttura è in perfetto stato. Chissà cosa ha prodotto la distruzione del portale" disse il tenente Martini guardando gli assistenti del professor Amesbury lavorare e sistemando delle strutture preparate ad hoc per ricreare il portale.

"probabilmente uno sbalzo di energia del portale stesso la cui esplosione deve essere stata contenuta proprio dal guscio. Ho il sospetto che questi gusci non servissero per proteggere i portali da nemici esterni, ma proprio a tutela degli abitanti delle zone vicino ai portali"

"Cosa stanno facendo i suoi uomini?"

"se le mie teorie sono corrette proveremo a generare un campo di induzione spaziale confinato. Ho studiato a lungo le ricerche storiche su Iconia e mi sono appassionato quando, leggendo il report di viaggio delle USS Voyager, ho scoperto che una specie del quadrante Delta, i Sikariani, avevano una tecnologia chiamata traiettore spaziale che gli permetteva di teletrasportarsi a distanze fino ad un massimo di 40.000 anni luce!" disse con enfasi Amesbury "vi rendete conto? Il doppio della portata dei portali iconiani. Quindi ho analizzato a lungo gli studi del capo ingegnere della Voyager e sulla base delle conoscenze che ho raccolto credo di aver capito come funziona questa tecnologia, il cui problema principale è contenere il bombardamento di antineutrini... che però potremmo risolvere sfruttando proprio la cupola in neutronio solido. Il sogno di una vita... il viaggio stellare senza viaggi stellari"

"Ci troveremo tutti senza lavoro" disse Nimosit scherzosamente

Quadrante Beta - Zona neutrale romulana - Nebulosa Par'volis
Nave da battaglia Da'hak - classe K'tinga
04/03/2399, Ore 11:17 - D.S. 76171.15


"Abbiamo fatto bingo!!" disse Kirin entrando in plancia. I suoi uomini si girarono verso di lui

"Vi ricordate la Novalis? Beh... il caro vecchio Capitano Kuribayashi e la sua ciurma hanno un'altra nave... un modello sperimentale il cui codice di registro è... tan ta ta dan! Proprio quello che abbiamo rilevato con i nostri sensori!"

"Una nave sperimentale vale un sacco di soldi! Tutti i nostri piani si realizzeranno!" disse Gaulvaise

"e non è tutto mio buon amico!" continuò Kirin sorridendo "i miei informatori mi hanno raccontato che potrebbero avere un pezzo di un portale iconiano. Lo stesso pezzo che è risultato essere stato trafugato dai mercati Volnar l'anno scorso! Non avete la minima idea di quanto possa valere. Potremo permetterci un'intera flotta!"

"Come procediamo?" disse Gunther

"Attiviamo l'occultamento, velocità di crociera. Non devono neanche lontanamente sospettare che stiamo arrivando. Imposta la rotta Michel andiamoli a prendere!"


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02.01 - Lo Ziqqurat

Autore: Comandante Coral Nimosit


Quadrante Beta - Landopras II
Terza isola continentale - 21 km a est del massiccio vulcanico
Ziqqurat Iconiana
04/03/2399, Ore 10.27 - D.S. 76171.05


Nimosit si aggirava perplesso intorno agli strumenti da campo che il professore ed i suoi collaboratori avevano trasportato sin lì. Era scettico, doveva ammetterlo. Aveva cercato di minimizzare il suo scetticismo anche con Dwalla, ma aveva visto la donna piuttosto preoccupata e questo, ormai aveva imparato, non era un buon segno. Quello che stavano cercando di riprodurre non era solo un esperimento scientifico, potenzialmente era un'arma molto potente. Forse troppo.

"Come la vedi?" Chiese sottovoce passando accanto a Sev, appoggiato ad una parete dello Ziqqurat.
"Mmmm.....vedo tanto miele." - Rispose il capo della sicurezza, sulla sua stessa lunghezza d'onda. - "Quando arriveranno le api?" Era lo stesso dubbio di Nimosit, e di Dwalla.
"Spero solo che tra Federazione e Flotta siano riusciti a mantenere il giusto riserbo su questa operazione." - Sev squadrò, poco convinto, Nimosit, il quale alzò le mani. "Ho detto...spero."

=/\= Kuribayashi a Nimosit. =/\=
"La ascolto capitano."
=/\= Come procede numero uno. =/\=
"Siamo all'interno dello Ziqqurat, i tecnici stanno approntando la strumentazione, credo che ci vorrà ancora un pò."
=/\= Bene. All'esterno?=/\=
"Tutto sotto controllo signore." - Fu Sev ad intervenire. - "Abbiamo installato decine di dissuasori intorno allo Ziqqurat, disposti in due cerchi concentrici distanti trenta metri l'uno dall'altro, in modo da avvertirci in tempo se qualcuno o qualcosa si avvicinasse alla struttura. Per il momento sembra tutto tranquillo."
=/\= Molto bene. Tenetemi informato. Kuribayashi chiudo.=/\=

Quadrante Beta - Zona neutrale romulana - Nebulosa Par'volis
Nave da battaglia Da'hak - classe K'tinga
04/03/2399, Ore 13.36 - D.S. 76171.41


Kirin fissava lo schermo mentre tutt'intorno i suoi uomini erano al lavoro per portare la Da'hak nel sistema Landopras. Sembrava impassibile, ma nella sua testa scorrevano veloci tutte le immagini dello scontro con la Novalis. Tutto era ancora così vivido in lui, sentiva ancora il sangue ribollire nelle vene. I piani erano falliti, ma forse era giunto il momento di raccogliere qualche frutto. La lunga attesa forse stava per essere ripagata.

I suoi pochi contatti rimasti all'interno della Federazione non erano riusciti a fargli avere le specifiche tecniche di questa nuova nave sperimentale, solo qualche informazione sommaria. La cosa tuttavia non lo turbava più di tanto, da quello che aveva saputo si tratta di una piccola nave da ricognizione. L'angolo destro della bocca si inarcò in un sorrisetto beffardo. Dopotutto sembrava che anche al buon vecchio Kuribayashi le cose non fossero andate troppo bene dopo il loro ultimo incontro. Se la Flotta Stellare aveva deciso di affidargli un nuovo incarico su un vascello assai diverso dalla Novalis e assai più piccolo, qualche motivo doveva pur esserci.
Vancouver.....il nome della loro prossima preda.

Gunther lo distolse dai suoi pensieri.

"Capitano, entreremo nel sistema Landopras tra meno di due ore. Siamo in grado di avvicinarci al vascello della Flotta senza che se ne accorgano!"

"E sarebbe un errore madornale!" Sibilò Kirin. Gunther spalancò gli occhi, palesemente in confusione.

"Per fortuna vostra il mio cervello è ancora attaccato al resto del corpo!" - Si alzò dalla poltrona al centro della plancia. - "Appena entreremo nel sistema Landopras porterai la nave dalla parte opposta di Landopras II rispetto alla posizione della Vancouver. Per il momento staremo nascosti e valuteremo le nostre prossime mosse. Non conosciamo le potenzialità offensive del nostro nemico e voglio acquisire maggiori informazioni." - Si avvicinò a Gunther fissandolo. - "Se usciremo dalla curvatura troppo a ridosso del sistema potrebbero accorgersi della nostra presenza, anche se occultati. In quel malaugurato caso il nostro equipaggio dovrà conterà su una unità in meno!"

L'altro non fece una piega, era abituato a quel tipo di minacce. Il messaggio era chiaro.

Quadrante Beta - Sistema Landopras - orbita geostazionaria su Landopras II
USS Vancouver NX-75722 - Plancia
04/03/2399, Nello stesso momento


"Impressioni?"
Dwalla era seduta alla sinistra del capitano, con sguardo assorto sul suo Dpadd. Per poco non si perse la domanda del suo superiore.
"Sembra tutto sotto controllo."
"Ma?" Cercò di incalzarla l'altro.
"Al momento non ho 'ma' da sottoporle capitano." Fece lei divertita ovviamente aveva capito tutto, una specie di....io so che tu sai che io so. Anche se lei in realtà non aveva dati particolari da fornire. Tutto, in effetti, sembrava sotto controllo.
"Sta cercando informazioni sul portale iconiano?"
"In parte si, soprattutto da canali non ufficiali. Ed in parte sto cercando di approfondire le teorie e gli studi del professor Amesbury. Alcuni di questi potrebbero aprire scenari complessi e delicati."
"Qualcosa di specifico la preoccupa?"
"Si, la legge di Murphy!" Kuribayashi sogghignò, avrebbe voluto qualche dettaglio in più ma aveva piena fiducia nel suo consigliere. La lasciò al suo lavoro conscio del fatto che se avesse scoperto qualcosa non avrebbe esitato ad informarlo tempestivamente.
"Tattico?"
"I nostri sensori a breve e medio raggio sono tutti attivi. Non si registrano fluttuazioni di rilevo capitano." Rispose Romanov prontamente, quasi si aspettasse la richiesta.
Kuribayashi si alzò annuendo.
"Signor Romanov, a lei la plancia. Sono nel mio ufficio se serve."

Quadrante Beta - Landopras II
Terza isola continentale - 21 km a est del massiccio vulcanico
Ziqqurat Iconiana
04/03/2399, Ore 14.05 - D.S. 76171.47


L'attesa sembrava infinita. Il caldo all'interno dello Ziqqurat era sempre più opprimente, Nimosit, su richiesta e supervisione del dottor Di Maria, faceva uscire tutto il personale a turni di 30 minuti lo spazio interno di manovra era poco e doveva mantenere lucida la truppa.
Si avvicinò al tenente Martini in pausa all'esterno della struttura.

"Che le pare del guscio?"
"Secondo i miei calcoli lo strato di neutronio solido che costituisce lo Ziqqurat ha uno spessore approssimativo di quattro metri, ecco perché all'esterno è una struttura imponente mentre dentro è molto più piccola e lo spazio di manovra limitato. Assolve perfettamente alla sua funzione."
"O almeno speriamo che lo faccia sul serio!"
"Dalle informazioni che sono riuscita a trovare e dagli scambi che sto avendo ormai da giorni con il professore ed il suo team, direi che dovrebbe funzionare."
"Cosa dobbiamo aspettarci?" La incalzò il primo ufficiale meno ottimista.
"Difficile dirlo, tutte le sperimentazioni hanno dei margini di errore, soprattutto quelle non del tutto note come questa."
Tradotto....non ne ho la più pallida idea, rifletté Nimosit. Il suo compito era quello di riportare a casa tutta la squadra sana e salva. Ed era intenzionato ad eseguirlo fino in fondo.

"Quali sono i prossimi passi?"
"Se il professore ed i suoi tecnici saranno in grado di ripristinare il portale, in linea teorica potremmo avere accesso ad una specie di teletrasporto su scala interstellare. Il protocollo che abbiamo messo a punto io, il tenente comandante Bohr e l'equipe del professor Amesbury, prevede una serie di prove per l'attivazione del portale, in seguito passeremo a testare l'ingresso di microsonde in grado di attraversarlo e inviarci segnali ed informazioni da analizzare."

Nimosit sapeva che il loro ingegnere capo McLeods aveva aiutato il team del professore a costruire, configurare ed ottimizzare le microsonde da inviare all'interno del portale, circa un migliaio. Sarebbero state mandate in avanscoperta. Il fatto che Ripley avesse dato il suo contributo tecnico e scientifico lo faceva stare più tranquillo. Il senso critico della donna era proverbiale e, in quella circostanza, molto utile. In qualche strano modo gli ricordava Rem Sibek, capo ingegnere della Novalis quando lui vi si imbarcó come giovane tenente ufficiale di rotta, quasi vent'anni prima. Sospirò, un po' per il caldo, un po' per tutti i ricordi che in una frazione di secondo gli erano passati davanti agli occhi.

"Mi scusi comandante, la mia pausa è terminata, se non le dispiace torno dentro per continuare i test." Nimosit annuì, riportato alla realtà, e rimase per un pò lì fuori a contemplare la boscaglia che li circondava, fitta e quasi impenetrabile.

Dopo poco fu raggiunto dal professor Amesbury in persona.

"Mi duole dirlo comandante ma l'insistenza del vostro medico di bordo è estenuante, anche più dell'afa! Non ha sentito ragioni, ed ha fatto uscire anche il sottoscritto!" Nimosit sorrise impercettibilmente.
"Ci deve perdonare professore, ma la vostra e nostra incolumità vengono prima di tutto. Comunque la capisco, sono anni che lo conosco e non smette mai di ricordarmi di mettermi a dieta." - L'altro sbuffò ma sembrò rilassarsi. - "Mi dica qualcosa in più del vostro esperimento e soprattutto del portale. Funzionerà esattamente come un normale teletrasporto?"
"Ci aspettiamo che sia più o meno così, anche se i controlli del portale sono molto diversi da quelli di un teletrasporto. E questo è dovuto anche alle distanze in gioco, infinitamente più grandi in questo caso. Gli Iconiani avevano sviluppato una tecnologia avanzatissima nel campo degli spostamenti a lunga distanza, riteniamo che l'attivazione di un portale in un qualunque punto dello spazio sia in grado di accendere, per così dire, anche tutti gli altri portali dislocati chissà dove, senza necessità di agganciare la posizione come avviene con la nostra tecnologia." - Le sopracciglia di Nimosit sobbalzarono per un istante. - "Si stupirebbe ancora di più se le dicessi che gli Iconiani, secondo i nostri studi, erano in grado di sviluppare portali capaci di far passare intere navi stellari?"

Il primo ufficiale annuì, mentre, a quelle parole, un piccolo brivido gli risalì la colonna vertebrale fino alla base del cranio.

Quadrante Beta - Zona neutrale romulana - Nebulosa Par'volis
Nave da battaglia Da'hak - classe K'tinga
04/03/2399, Ore 15.28 - D.S. 76171.62


La Da'hak era uscita dalla curvatura a distanza di sicurezza dal sistema Landopras e, fortunatamente per Gunther, contava ancora lo stesso numero di equipaggio! La sua posizione attuale era diametralmente opposta a quella della Vancouver, attorno a Landopras II, così da sfruttare il cono d'ombra del pianeta e ridurre praticamente a zero le possibilità di venire scoperti dal vascello federale, non considerando il nuovo sistema di occultamento già attivato.

Non tutti nell'equipaggio avevano chiaro il perché fossero in orbita attorno a quel pianeta, nè cosa stessero cercando, ma gli ordini di Kirin non si discutevano. Per ora.

"Cosa sappiano?" Chiese prudentemente il braccio destro dell'ufficiale in comando.
"Sappiamo che la Flotta Stellare, su mandato della Federazione, ha inviato un nuovo vascello sperimentale su questo remoto pianeta. Ti faccio notare che siamo molto vicini alla Zona Neutrale Romulana. Sembra che l'equipaggio sia in possesso di una parte di un antico portale iconiano, quasi sicuramente quello che è stato abilmente trafugato l'anno scorso su Volnar!"

"Ma....i portali iconiani non sono quelli che....."
"Esatto, amico mio!" - Tagliò corto l'altro. - "Sono proprio quelli che, in linea teorica, consentirebbero viaggi interstellari come fossero semplici teletrasporti!" - Gli occhi di Kirin cominciarono a brillare. - "Pensa Gunther....pensa. Usa quella tua testolina per capire quanto potrebbe essere il valore di una tale struttura! Quanti potrebbero essere interessati ad impossessarsene. Quanti profitti potremmo ricavarne!! Pensa......"

"E poi ce la nave." Rispose timidamente il sottoposto.
"E poi ce la nave....." - Gli fece eco lentamente Kirin, con gli occhi puntati sul vice. - "Ed il suo capitano....." Terminò sussurrando, scandendo ogni singola parola.
"Come facciamo a recuperare il pezzo del portale?" Chiese dopo alcuni istanti di silenzio.
"E' qui che entri in gioco tu, mio buon amico! Non è che per caso la Vancouver è in orbita qui attorno perché sulla superficie del pianeta c'è qualcosa di interessante? Non saranno venuti qui solo per gustarsi il panorama, no?"
"E' probabile che cerchino qualcosa sulla superficie del pianeta." Kirin annuì ad occhi sbarrati.
"E noi dobbiamo impadronircene, ma senza insospettire il buon vecchio Kuribayashi." - Kirin si alzò dalla sua poltrona posando una mano sulla spalla del suo vice, ben più basso di lui, cercando di spiegarli i suoi prossimi ordini. - "E' di fondamentale importanza circoscrivere quest'area e possiamo farlo solo avvicinandoci molto lentamente alla Vancouver. Dall'analisi delle loro comunicazioni potremo probabilmente stabilire una posizione..."
"Dopodiché invieremo una squadra!"
"Due squadre Gunther....due squadre. Non voglio correre rischi stavolta!"
Gunther annuì deciso, drizzò la schiena e si allontanò rapidamente, sotto gli occhi fiammeggianti di Kirin.


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02.02 - Le Api

Autore: Tenente Comandante Nathel Sev


Terza isola continentale - 21 km a est del massiccio vulcanico
A 1 km dalla Ziqqurat Iconiana
04/03/2399, Ore 17.18 - D.S. 76171.83


Il primo dei due gruppi mandati da Kirin stava approcciando la Ziqqurat da nord, mentre l'altro da Est.

I piani prevedevano l'arrivo da due parti opposte, ma la conformazione del terreno aveva forzato la mano e alla fine erano stati scelti quei due punti.

Fortunatamente il teletrasporto era riusciti a portarli a circa 3km permettendo un risparmio di tempo e fatica notevole. E sempre per fortuna alcuni giacimenti di minerali avevano permesso di mascherare i segnali energetici, permettendo il trasporto senza farsi scoprire.

Da quel momento i due gruppi stavano procedendo in maniera spedita e senza problemi verso il loro obiettivo.

USS Vancouver
04/03/2399, Ore 17.32 - D.S. 76171.86


Sotto l'occhio vigile di Di Maria, Nimosit coordinava i turni all'interno dello ziqqurat. Sev e le squadre di sicurezza avevano il loro da fare controllando i, per ora, rari segnali provenienti dal perimetro difensivo.

"Come sta andando?" chiese Nimosit mentre era fuori a prender aria

"Per ora qualche animale un po' più cocciuto, ma siamo tranquilli." Rispose Sev "Senti, ma quanto andrà ancora avanti la dentro? Si sta per fare buio.."

"Tranquillo, tra non molto staccheremo e torneremo sulla nave..diciamo un'oretta.."

"Pfff...ok ok, aspett..." Sev fu interrotto da una chiamata tramite comlink

=/\= Signore, rilevo movimento. Quadrante 2, 35 metri. =/\=

=/\= Animale? =/\= Chiese subito Sev facendo scuro in volto continuando a guardare Nimosit

=/\=Negativo. Umanoide. Abbigliamento tattico.=/\=

=/\=Sev a squadre sicurezza, convergere alle postazioni di difesa. Mantenere contatto e aggiornamenti.=/\=

"Che succede?" Chiese Nimosit

"Api...consiglio di raggrupparsi all'entrata."

"Sei sicuro?"

"È Dena Vir, l'hai vista in azione poco tempo fa... Se lei dice che è così allora è così"

"Si, ricordo, capisco. Ok, procedi!" Poi toccò il combadge. =/\=Nimosit a Vancouver. Abbiamo visite.=/\=

Dopo qualche secondo non ricevendo risposta riprovò. Nuovamente senza successo.

Vancouver
04/03/2399, Ore 18.08 - D.S. 76171.93


"Signore, la squadra di terra ha saltato un aggiornamento e il secondo di backup."

Ad interrompere il silenzio in plancia era stato il guardiamarina addetto alle comunicazioni.

Romanov si alzò dalla poltrona di comando e si diresse alla postazione scientifica.

"Riceviamo ancora i loro segnali?"

"Positivo signore. Sembra tutto regolare."

Nel frattempo anche Dwalla si era alzata e si era avvicinata.

Romanov si girò verso di lei.

"Non è da loro..." Disse la consigliera

"No infatti." Poi si girò nuovamente verso la postazione scientifica "Mi faccia vedere la loro disposizione."

In breve si materializzò una mappa della zona e pian piano comparvero dei pallini ad indicare i membri.

"Mi identifichi questi." Ordinò mentre indicava i cinque pallini più lontani dalla ziqqurat. Dopo qualche secondo apparvero i nomi.

"Sbaglio o sono membri della sicurezza?" Chiese Dwalla

"Non sbaglia...e sono in posizione difensiva."
=/\=Capitano in plancia.=/\=

Dopo pochi secondo Kuribayashi uscì dal suo studio.

"Rapporto!"

Ziqqurat
04/03/2399, Ore 18.12 - D.S. 76171.94


Il personale di sicurezza si era disposto a difesa lasciando la sentinella in posizione sopraelevata per coordinare i movimenti.

"Rapporto." Chiese Nimosit a Di Maria e Sev

"Dopo il primo avvistamento ne ha intravisto un altro a est. Pare stiano cercando di circondarci. Per fortuna la struttura obbliga un approccio frontale, pertanto possiamo aspettarci un assedio frontale. Nel qual caso dovremo ritirarci dentro la struttura, lasciando fuori solo i miei."

"La situazione è stabile, ma mi preoccupa un'eventuale ritirata, la dentro la situazione si scalda in fretta. Al momento le operazioni stanno procedendo come se niente fosse, ma prima o poi dovremo bloccare i lavori."

"La mancanza di comunicazioni con la Vancouver avrà sicuramente insospettito il Capitano..."

"E Romanov avrà già capito che siamo nei guai." Lo interruppe Sev

"Già. Doc, come possiamo migliorare l'abitabilità dentro lo ziqqurat?"

"La vedo difficile, signore, servirebbe un areazione almeno almeno 4 o 5 volte più potente di quello che c'è ora, ma ci manca l'equipaggiamento..."

"E se aprissimo dei buchi?" Chiese Sev

Gli altri due lo guardarono pensierosi.

"Dipende da quanti buchi e quanto grandi...ma potrebbe migliorare, soprattutto con la notte in arrivo. Le temperature dovrebbero scendere di un bel po'. Ma non so quanto possa esser contento il professore..." Rispose Di Maria

"A questo ci penso io. Doc, cerca di capire la dimensione dei buchi da fare. Sev, tu dacci il tempo di mettere in atto il piano."

"Sicuro!"

"Agli ordini."

"Io vedo di convincere il professore a fare i buchi...e magari anche a metter in funzione quel portale, almeno per spostarci da qui ad un'altra parte del pianeta..."

USS Vancouver
04/03/2399, Ore 18.12 - D.S. 76171.94


Dopo aver esposto la situazione al Capitano, Romanov prese la parola.

"Signore, l'assenza di comunicazioni così all'improvviso, assieme alla disposizione del personale da parte di Sev mi fa venire in mente solo uno scenario: una nave occultata ha fatto sbarcare del personale."

"Come è arrivato a questa conclusione?"

"Guardate la disposizione del personale di sicurezza e i movimenti che hanno fatto." Mentre parlava aveva avviato una mappa tattica olografica. "Sev ha fatto spostare gli uomini a difesa dei punti nord e est." E i segnalatori che indicavano il personale di terra modificarono la posizione. "Ha lasciato qualcuno in posizione sopraelevata, questo quasi sicuramente per controllare i movimenti. Se fossero animali anche lei si sarebbe spostata a copertura."

"Lei?" Interruppe il Capitano.

"Si tratta del Guardiamarina Dena Vir, membro della sicurezza. Cecchina eccezionale."

"Ok, continui pure."

"Lasciandola lassù mi fa pensare che non sappiano da dove arrivano gli avversari o in quanti possano essere. A me questo fa pensare solo a umanoidi. Se ci aggiungiamo la perdita totale e improvvisa del segnale, l'impossibilità al teletrasporto indica personale addestrato. Personale che non può esser uscito da un buco sotto terra. Quindi resta una nave. Ma perchè i sensori non hanno intercettato nulla? La prima opzione che viene in mente è....

Venne interrotto nuovamente dal Capitano. "Occultamento."

I tre si guardarono capendo che erano tutti d'accordo.


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02.03 - Problemi

Autore: Tenente Comandante Ripley Mcleods


Quadrante Beta - Sistema Landopras - orbita geostazionaria su Landopras II
USS Vancouver NX-75722 - Plancia
04/03/2399, Ore 18:14 - D.S. 76171.94


Kuribayashi guardò la mappa tattica, sospirò e disse:

"Bisogna trovare il dispositivo che blocca il teletrasporto e portar su gli uomini rimasti sul pianeta"

=^= MacLeods, prenda una squadra dei suoi e scenda a disattivarlo. Noi ci occuperemo della nave occultata =^=

Ripley rispose dalla Sala Macchine =^= Ricevuto, apporterò delle modifiche al tricorder per individuare il campo di smorzamento =^=.

Il capitano si sedette sulla poltrona di comando:

" Timoniere ci porti sul lato opposto del pianeta, se è come penso probabilmente saranno usciti dalla curvatura in quel punto".

Quadrante Beta - Sistema Landopras, 500 m dallo Ziqquart
04/03/2399, Ore 17:55 - D.S. 76171.94


Dena Vir era in attesa su una roccia ascoltava.

Tre uomini stavano venendo verso di lei e dai pochi suoni che producevano sicuramente si trattava di professionisti.

Segnalò la loro posizione a Sev e si preparò a riceverli. Doveva essere silenziosa., niente Phaser.

Individuò il primo obiettivo. Dalla sagoma che si stagliava nel buio, pareva umano.
Si posizionò sottovento e si mosse, occupando le aree d'ombra degli alberi. Giunta a pochi passi da lui si trovò ad ascoltare il suo respiro affannoso e il suo odore pungente. In pochi secondi le mani della donna scattarono e torsero la testa del giovane che cadde a terra senza emettere gemito.

Purtroppo i tre si muovevano in formazione e l'udito di Gunther, dopo anni di combattimenti, era pronto a percepire il minimo cambiamento.

Sentì il tonfo del corpo che cadeva a terra e il suo corpo reagì prima ancora di pensare. Si buttò di lato e aprì il fuoco andando a colpire le gambe di Dena Vir che stramazzò al suolo.

Era iniziata la battaglia. Ridestati dal rumore del phaser i difensori aprirono il fuoco, ma gli uomini di Kirin non si fecero prendere dalla foga. Erano calmi e sparavano con precisione

due marinai morirono subito e Sev non poté far altro che portare il suo drappello verso lo Ziqquart, dove fu raggiunto da un trafelato Nimosit che disse:

"Mi sa che avremo poco tempo per attuare il nostro piano. Cerchiamo almeno di vendere cara la pelle"

"Abbiamo già perso due dei nostri ritiriamoci all'interno e difendiamoci nel portale."rispose Sev

"Direi che è l'unica opzione che ci rimane" il Comandante si voltò verso di Maria che operava poco lontano:

"Dottore vada verso il professore e capite se possiamo aprire quelle maledette aperture, staremo in questa fortezza più del previsto."

Quadrante Beta - Sistema Landopras, Ziqquart
04/03/2399, Ore 18:20 - D.S. 76171.95


Secoli di tecnologia ormai sconosciuta si stagliavano imponenti davanti agli occhi di quell'uomo reso avido dalla sete di conoscenza. Finalmente anni di studi e frustrazioni l'avevano condotto in quel luogo. Il professor Amesbury accarezzò lungamente le fredde pareti del portale Iconiano. Si sedette e iniziò le procedure necessarie alla sua attivazione.

Improvvisamente si accorse della presenza di Di Maria: era entrato correndo, con il Phaser tra le mani. Sembrava sconvolto. "Dottore, che succede?" disse il professore uscendo dai meandri dell'archeologia" "Siamo sotto attacco. Sev e gli altri son rimasti indietro. Dobbiamo rimanere qui e difenderci. A questo proposito dovremmo aprire dei fori d'areazione...".

Tuttavia lo studioso non lo ascoltava più. Infatti se Amesbury di sapienza era orgogliosamente pregno non lo era di coraggio . Guardò il dottore con il volto pallido e tremando iniziò a tastare rapidamente il manufatto. Cercava la serratura del portale. Non poteva permettere che anni di storia andassero distrutti.

Non diede tempo al dottore di reagire ed inserì la pietra in quella che credette essere la sua originaria sede. Infine, mentre un crescente ronzio iniziava a levarsi dal manufatto, disse: "Non abbiamo altra scelta se non utilizzare questa via di fuga".

Di Maria lo fissò esterrefatto, ma non fece tempo a replicare che una enorme ondata di energia li travolse.

Luogo sconosciuto all'interno del territorio Klingon
04/03/2399, Ore 18:21 - D.S. 76171.95


Di Maria si guardò intorno. Erano in una sala molto simile a quella che avevano lasciato ma molto più luminosa.

Dal corridoio d'accesso giungevano dei rumori. qualcuno stava urlando. Uscì dal momentaneo stordimento in cui era caduto e si corresse. Qualcuno stava cantando dell'opera lirica si sarebbe detto.

Il professore era ancora svenuto e il suo traduttore simultaneo non dava segni di vita, così come il tricorder e il comunicatore. Tuttavia quelle parole gli suonavano famigliari . Alzò gli occhi e si stupì vedendo quel famoso simbolo che garriva sopra il portale.

Era lo stemma di Qo'Nos.


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02.04 - Scontri!

Autore: Tenente Comandante Aleksei Romanov


Quadrante Beta - Sistema Landopras
USS Vancouver NX-75722 - Plancia
04/03/2399 ore 18:40 - D.S. 76171.99


La Vancouver si era portata alle coordinate dove poteva trovarsi la nave nemica.
Aleksej, alla sua postazione, era intento a controllare attentamente lo schermo dove apparivano i dati raccolti dai sensori.

"Signor Romanov, ancora niente?"
"Niente signore, deve essersi occultata."

All'improvviso un forte colpo alla poppa della nave.
"Ci hanno colpito signore! Un siluro ha preso uno dei motori, ma fortunatamente i danni sono lievi." disse il guardiamarina al timone.
"Manovre evasive!" ordinò il capitano, poi rivolto a Aleksej "Signor Romanov, come è potuto succedere?"
"I sensori non l'hanno rilevata, probabilmente perché è nascosta uno dei coni d'ombra del pianeta." spiegò Aleksej.

Nonostante le manovre evasive messe in campo dal timoniere, la nave Klingon continuava a tallonare la Vancouver e a sparargli contro, ma finché gli scudi erano operativi i danni sarebbero stati limitati.
Aleksej si girò verso il capitano e disse "Signore, chiedo il permesso di eseguire una manovra rischiosa, ma che secondo me ci toglierà dai guai..."

Kuribayashi sollevò una mano e disse "Comandante, la nave è nelle sue mani."
Aleksej si avvicinò al timoniere e indicando la poltrona disse "Sig. Aymon, permette?"
"Sì, certo comandante." disse il giovane girandosi verso di lui.

Aleksej guardò il giovane timoniere e pensò che se ci fosse stato il tenente Oxila si sarebbe divertito a fare quella manovra. Poi si mise seduto e aumentò la velocità puntando verso la gigante gassosa che faceva parte del Sistema Landopras.

"Cosa sta..." accennò Dwalla seduta accanto al capitano, ma Kuribayashi le mise una mano sulla sua e si portò un dito sulle labbra e mormorò "shh".

Aleksej rallentò e senza girarsi disse "Capitano, posso?"
"Vada avanti Romanov, ho capito cosa vuole fare." disse lui.

Incurante della nave klingon che li tallonava, Aleksej con le mani che volavano sulla consolle portò la nave al massimo la velocità ad impulso fino a sfiorare il warp e nello stesso momento attivò la corazza multifasica rendendo la nave invisibile ai sensori quindi manovrò in modo attraversando l'atmosfera gassosa di Landopras 3 e qui si nascose, sotto le fasce degli anelli.
Controllò i sensori e poi disse "Qui non potranno mai trovarci, capitano."
"Ottimo lavoro, Romanov, non sapevo che fosse anche un pilota così abile." disse il capitano.
"E' la prima volta che metto in pratica questa manovra, fino ad ora l'avevo provata solo sul ponte ologrammi grazie ai programmi che ha lasciato in memoria il Tenente Oxila."
L'ampio sorriso di Aleksej si spense quando vide il viso di Kuribayashi rannuvolarsi e dire "Io e lei dobbiamo fare una lunga chiacchierata, signor Romanov."
Intanto Dwalla ridacchiava alla vista dell'espressione sconcertata di Aleksej.

Quadrante Beta - Zona Neutrale romulana
Nave da battaglia Da'hak classe K'Tinga.
04/03/2399 ore 18:50 - D.S. 76172.01


"Dov'è quella maledetta nave? Dov'è andata?" urlo Kirin.
"No.. Non lo so signore. La stavamo seguendo poi all'improvviso è scomparsa." balbettò il membro dell'equipaggio al timone,
"Dovete trovarla. Voglio quella nave! Perlustrate tutto il sistema."

Quadrante Beta - Sistema Landopras
USS Vancouver NX-75722 - Plancia
Nello stesso momento


"Signore si sono allontanati. Consiglio di nasconderci in uno dei coni d'ombra del pianeta. Li saremo invisibili ai loro sensori e potremo facilmente comunicare con gli uomini sul pianeta." disse Aleksej.
"Speriamo che il Comandante Mac Leods abbia disattivato il dispositivo."

Quadrante Beta - Sistema Landopras
a 1 Km dalla Ziggurat.
Nello stesso Momento.


=?= Signore sono Mac Leods, mi sente=?= ripetè più volte la donna.
"Niente ancora non rispondono. Andiamo avanti con la distruzione di queste maledette pietre, e speriamo di ristabilire la comunicazione."
Dopo un po' un tecnico la esortò a riprovare.
Ripley toccò il combadge per azionare le comunicazioni e disse.
=?= Signore sono Mac Leods, mi sente=?=
Dopo un po' di statica dal combadge uscì la voce forte e chiara del capitano Kuribayashi.
=?= La sento, comandante. Finalmente è riuscita a disattivare quel dispositivo. =?=
=?= No signore, non c'era nessun dispositivo, erano delle rocce magnetiche che interferivano con i nostri sistemi. Ora è tutto a posto. =?=
=?= Allora risalga su. =?=
=?= Aspetti signore, qui vicino abbiamo trovato parecchie orme. Credo che il Comandante Nimosit si trovi in svantaggio rispetto ai suoi assalitori. =?=
=?= Ricevuto Mac Leods. Ora ci penso io. Voi tornate a bordo. =?=
Alla risposta affermativa del suo ingegnere capo, il capitano sfiorò uno dei pulsanti sui braccioli della sua poltrona e disse "Numero Uno, come va laggiù?"
=?= Capitano è un piacere sentirla di nuovo. Qui la situazione è un po' complicata. Abbiamo perso due uomini e penso che il nemico ci stiano circondando. =?=
"Vi mando subito dei rinforzi."
=?= Grazie capitano.=?=

Kuribayashi sfiorò un altro pulsante e si mise in contatto con la sezione sicurezza e disse "Tenente Morris scenda con una quindicina di uomini a queste coordinate. Preparatevi ad una battaglia..."
=^=Sì, signore. Procedo.=^=

Quando la notifica dei trasferimenti arrivò sulla consolle della sua poltrona, il capitano aggiunse " Adesso signor Romanov si va a caccia."
"Sì, signore" rispose il tattico sorridendo.
Il timoniere, Aymon, stava per alzarsi ma il capitano lo fermò e disse "Rimanga lì signor Aymon, vediamo come se la cava durante un combattimento. Poi penso che Romanov preferisca stare al tattico." Continuò il capitano guardando il giovane che già stava concentrato sulla sua postazione.
"Ora possiamo uscire capitano, li prenderemo alla sprovvista, come hanno fatto loro con noi."
"Benissimo, pronto con le armi, Romanov."
"Si signore."
Con lo sguardo fisso sulla postazione dei sensori Aleksej mormorò "Eccoli signore ce li abbiamo proprio davanti."
"Perfetto faccia fuoco, ora!"
Aleksej azionò i pulsanti e partirono alcuni siluri che colpirono la nave klingon.

Quadrante Beta - Zona Neutrale romulana
Nave da battaglia Da'hak classe K'Tinga.
04/03/2399 ore 19:00 - D.S. 76172.03


Kirin stava camminando avanti e indietro sul ponte della nave quando si girò verso uno dei suoi uomini, e disse "Allora l'avete trovata?"
"No signore non ancora."
In quel momento due esplosioni colpirono la nave facendola barcollare.
"Maledizione, cosa è stato!?" gridò Kirin tenendosi alla poltrona.
"E' la nave della Federazione, signore, ci hanno colpito."
"Che cosa!? E dov'è!?"
"dietro di noi, signore."
"Maledetto Kuribayashi, ma un giorno riuscirò a vendicarmi. Presto attivate l'occultamento e fuggiamo finché siamo in grado di farlo."
"Abbandoniamo Gunther e i suoi sul pianeta!?"
"Che se la cavino da soli." gridò Kirin furioso.

Quadrante Beta - Sistema Landopras
USS Vancouver NX-75722 - Plancia
04/03/2399 ore 19,00 DS 76172.03


Il capitano Kuribayashi guardò la nave klingon ritirarsi e occultarsi. Avrebbe voluto inseguirla ora che l'avevano in ugno, ma era in ansia per i suoi uomini e doveva tornare sul pianeta.
"L'inseguiamo signore?" chiese il guardiamarina al timone.
"No, ritorniamo al pianeta."

Quadrante Beta - Sistema Landopras
Ziggurat
04/03/2399 ore 19:05 - D.S. 76172.04


Coral vide il suo amico tornare e disse "Allora Sev, tutto bene?" Aveva preferito rimanere vicino alla Ziggurat per proteggere il manufatto.
"Tutto a posto. Con gli uomini che ha portato Morris siamo riusciti a far battere in ritirata gli assalitori. Ne abbiamo catturati alcuni. Bisogna chiedere a Di Maria di occuparsi dei feriti."
"Ci penso io, l'ultima volta che l'ho visto si era barricato all'interno della Ziggurat insieme al professor Amesbury."
Nimosit entrò nella Ziggurat ma era vuota, non c'era nessuno.
In quel momento suonò il combadge e ne uscì la voce del capitano, forte e chiara che disse.
=?= Tutto bene Numero Uno?"
Si signore, ma non trovo più né il dottor Di Maria e né il Professor Amesbury. Faremo delle ricerche. =?=
=?= Tornate su. Lasci un paio di uomini a sorvegliare la Ziggurat, Inizieremo le ricerche domani mattina.=?=

Quadrante Beta - Sistema Landopras
Ziggurat
05/03/2399 ore 09:00 - D.S. 76173.63


La mattina dopo iniziarono le ricerche senza trovare nessuno. Erano misteriosamente scomparsi.


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02.05 - Un portale per lo specchio

Autore: Tenente Comandante Dwalla Thevek


Quadrante Beta - Landopras II
Terza isola continentale - 21 km a est del massiccio vulcanico
Ziqqurat Iconiana
04/03/2399, Ore 21:59 - D.S. 76172.37


La squadra scientifica guidata dal Tenente Martini e aiutata dagli assistenti di Amesbury stavano provando a tracciare il profilo energetico del portale. Era evidente che la pietra, che probabilmente lo stesso Amesbury aveva inserito nell'alloggiamento, aveva completato il circuito e attivato il congegno. Lo dimostravano anche pannelli di controllo che si erano accesi in tutta la sala, se solo avessero capito come fare a utilizzarli.

Quello che era chiaro è che non sarebbero riusciti ad utilizzarlo. Inoltre aveva dovuto chiedere il supporto di una squadra di ingegneria e la stessa Mcleods era scesa per installare dei campi di forza di livello 3 intorno al manufatto che continuava a 'friggere' emettendo sporadiche scariche di energia.

Sapevano che Di Maria e Amesbury erano entrati nel portale. Ma non avevano la minima idea di dove fossero finiti.

Quadrante Beta - Sistema Landopras - orbita geostazionaria su Landopras II
USS VancouverNX-75722 - Sala tattica
05/03/2399, Ore 08:02 - D.S. 76173.52


Tutti gli ufficiali superiori della Vancouver stavano guardando il Tenente Martini, che - trovandosi al centro dell'attenzione - aveva cominciato il rapporto sulla situazione del portale Iconiano condendolo di termini estremamente tecnici, ad un tono alto e parlando molto velocemente.

Nimosit si trovò a lanciare uno sguardo al consigliere. Aveva ragione, come troppo spesso doveva ammettere, quella ragazza non era ancora pronta per il campionato professionistico degli ufficiali.

"Quindi se ho capito bene, mi sta dicendo che da quello che risulta la pietra che abbiamo recuperato su Volnar è servita ad Amesbury per attivare il portale, ma che ha anche causato uno sbalzo di energia antineutrinica e che non riuscite a capire come fare a dissipare. Giusto?" disse Kuribayashi interrompendo l'esposizione della giovane.

"Ehm... sì, Capitano... è esatto. I pannelli di controllo sono tutti attivi, ma non riusciamo a capire come fare a utilizzarli. L'antico iconiano non è certo tra le materie che insegnano all'Accademia della Flotta. Il portale stesso emette scariche di antineutrini che riusciamo a tenere sotto controllo solo con dei campi di forza, ma abbiamo dovuto sostituire già tre emettitori che sono andati in sovraccarico" disse la Martini

"Gli schemi di flusso delle particelle sono completamente casuali" disse la rossa ingegnere Capo "purtroppo i sensori che erano stati installati al momento dell'apertura del portale sono stati colpiti dal flusso di neutrini e sono stati disattivati e le memorie disgregate. Ho lanciato un programma di livello cinque per recuperare i dati raccolti, ma ci vorranno ore"

"Purtroppo, al momento non abbiamo nessuna certezza che il dottore e il professore Amesbury siano sopravvissuti, ma dall'esperienza del Capitano Picard che ha usato personalmente uno di questi dispositivi in data stellare 42609.1 possiamo presumere che siano vivi in un qualsiasi pianeta o posto nel raggio di circa ventimila anni luce da qui. Il che vuol dire anche luoghi molto molto pericolosi. Possiamo solo sperare che riescano a cavarsela finché non li troviamo o che riescano a mettersi in contatto con noi o con la Flotta Stellare."

"Signore c'è la questione dei prigionieri e del funerale per i caduti" intervenne Coral

"Ah sì., Comandante Sev ha preso provvedimenti per i prigionieri?"

"Sì, signore. Dagli scontri di ieri abbiamo catturato otto di questi pirati e sono tutti nelle celle di sicurezza. Però signore, dalla composizione delle squadre che ci hanno attaccato ritengo che fossero dodici assalitori. Due di loro sono morti, quindi altri due sono ancora sul pianeta. Sfortunatamente stanno sfruttando i giacimenti magnetici per confondere i nostri sensori e non li abbiamo ancora trovati. Abbiamo dalla nostra il tempo, loro non hanno più alcun supporto dallo spazio e se dovessero uscire dalle zone minerarie i sensori della Vancouver dovrebbero rintracciarli subito. Ad un certo punto finiranno le scorte e saranno costretti a fare una mossa"

"Non so per quanto tempo potremmo restare. Possiamo fare qualcosa per stanarli?"

"Be', l'unica sarebbe quella di allentare la sicurezza sullo ziqqurat, dar loro una possibilità di muoversi verso l'unico vero obiettivo della zona che non sia una jungla infinita piena di animali potenzialmente pericolosi"

"Possiamo farlo senza farli insospettire?"

"Direi comunque di mantenere alta la guardia per le prossime dodici ore, poi potremmo richiamare qualcuno dei nostri, far vedere loro che ci stiamo rilassando. Secondo me nel giro di ventiquattro ore potremmo stanarli..."

"Teniamola come possibilità, ma se abbiamo notizie di Di Maria ci muoveremo senza averli catturati e lasceremmo una boa di segnalazione in orbita per la prossima nave della Federazione. Senza supporto quei due non andranno da nessuna parte. Consigliere, invece cosa mi dice del morale dell'equipaggio?"

"Ieri abbiamo avuto due caduti e diversi feriti gravi. Il guardiamarina Dena Vir ha perso una gamba, ma è stabile e il dottor Khel sta già predisponendo per sostituire l'arto con una protesi clonata. Ho già iniziato la terapia di supporto psicologico per tutti i feriti e per chiunque abbia subito le conseguenze dell'attacco di ieri. Il tenente Jr Po'th, da vulcaniano, aveva lasciato nelle sue volontà la richiesta di far trasportare il suo corpo su Vulcano, l'ho messo in stasi e sarà la famiglia a occuparsi del cerimoniale funebre. Invece il marinaio scelto Korinsky non aveva una famiglia sulla Terra, ma aveva legato molto con la guardiamarina Seminov ed essendo un ex della Novalis aveva molti amici a bordo, quindi si può dire che la sua famiglia fosse la Vancouver. Io ho preparato un discorso funebre, ma sarebbe apprezzato da tutti se fosse lei Capitano a dire qualche parola, gioverebbe al morale. Posso aiutarla con qualche informazione personale"

"Si ha ragione comandante. Come Capitano è mio compito, vediamoci alle 14:00 nel mio ufficio comandante, cosi mi aiuterà a preparare un discorso. Numero Uno, informi l'equipaggio che terremo una breve cerimonia sul bar di prora alle 19."

"Sì, signore"

"Bene, signori buon lavoro. Trovatemi i dispersi"

*** Flashback ***
Luogo sconosciuto all'interno del territorio Klingon -
04/03/2399, Ore 18:30 - D.S. 76171.97


"D-dove siamo?" disse stentatamente Amesbury aprendo gli occhi mentre Di Maria gli teneva la testa.

"Non lo so di preciso. L'unica cosa che posso ipotizzare a quanto vedo è che siamo in territorio klingon" disse il dottore indicando lo stemma di Qo'Nos

"Magnifico! Ha funzionato!!!" disse Amesbury quasi euforico alzandosi talmente repentinamente da avere un capogiro e venne subito sostenuto da Di Maria

"Non faccia movimenti bruschi, il passaggio le ha dato una bella scossa" disse il dottore mettendosi una mano alla fronte sudata "L'ha data pure a me... comunque frenerei l'entusiasmo professore. Saremo pure passati, ma di sicuro non possiamo tornare e non è detto che dove siamo finiti siano amichevoli."

"Ma che dice dottore, i Klingon sono alleati della Federazione da più di 100 anni! Basterà dimostrarsi amichevoli e dare loro una spiegazione ragionevole"

"Sarà, ma anche da alleati piombare in casa di qualcuno senza avvisare non è visto bene e dubito che la nostra spiegazione possa essere considerata ragionevole"

"Lasci parlare me, sono sicuro che arriveremo ad un accordo"

I due uscirono dalla stanza in cui si trovavano seguendo la musica dell'opera klingon che suonava ad alto volume fino ad arrivare in un grande salone che evidentemente aveva visto giorni migliori.

Una lunga tavola in legno imbandita con cibi freschi e cibi evidentemente andati a male e non ritirati, segno di una incuria che ormai sembrava durare da molto tempo. Le sedie erano per la maggior parte ridotte in frantumi sul pavimento e una bat'leth da guerra era conficcata nel legno a fianco ad un grosso piatto da portata su cui era messo un targ arrostito e mezzo mangiato mezzo coperto da mosche grosse come noci.

Davanti al grande fuoco che scaldava a sala c'era solo una poltrona e un vecchio klingon con gli occhi chiusi seduto con una coppa d'argento tenuta ancora stretta nella mano destra e tutta una serie di bottiglie di vino di sangue in frantumi sul pavimento davanti e intorno a lui.

I due si avvicinarono verso il fuoco cercando di ignorare l'odore sgradevole che tutta la sala emanava e nel muoversi Amesbury diede un calcio ad una bottiglia per terra causando un rumore che fece aprire gli occhi al klingon. In un attimo quello che sembrava ormai un vecchio leone malfermo si alzò di scatto e afferrò la bat'leth.

"Non si agiti! Vogliamo solo..."

Il klingon non diede tempo ad Amesbury di parlare che si avventò su di loro urlando

"Terrestri!! Non vi darò la soddisfazione di uccidermi nel sonno! Se mi volete morto e portare a termine la vostra vendetta dovrete battermi!"

"Ma cosa..." disse Amesbury immobile per la reazione del klingon e solo la pronta reazione di Di Maria che lo spinse di lato impedì alla lama di tagliarlo in due.

Il vecchio klingon perse l'equilibrio sbilanciandosi in avanti a causa dell'alcool che ancora girava nel suo corpo segnato dal tempo e questo diede modo a Di Maria di tirar fuori il suo phaser e colpirlo con un colpo che lo mandò al tappeto.

"Mi immaginavo una accoglienza del genere..." disse il dottore

"Ma come mai? Di quale vendetta parlava?" disse Amesbury alzandosi ancora sotto shock.

"Forse ne ho un'idea" disse il dottore alzando lo sguardo sulle pareti dove antichi stemmi dell'Alleanza Klingon-Cardassiana erano appesi a prendere polvere "ho paura di sapere dove siamo finiti"

"Vuole illuminarmi?"

"Se non sbaglio, ci troviamo nell'universo dello specchio"


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02.06 - Nell'universo dello specchio

Autore: Tenente Comandante Aleksei Romanov


USS Vancouver - Bar di Prora
05/03/2399 ore 20:00


Finita la celebrazione in onore dei caduti, l'equipaggio del turno Gamma stava andando alle proprie postazione. Non ci furono feste quella sera, era stata una commemorazione molto sentita e tutti pensavano ai loro compagni caduti.

USS Vancouver - Sala Teletrasporto Uno
06/03/2399 ore 8:00


Sev stava coordinando la sua squadra di uomini per scendere sul pianeta a cercare gli ultimi due assalitori, in quello stesso momento anche il tenente Martini con il suo gruppo compresi gli assistenti di Amesbury si preparavano a scendere per continuare a studiare la struttura e capire dove erano andati i due scomparsi: il dottor Di Maria e il Professor Amesbury.

Aleksej si stava dirigendo verso la plancia quando vide il Comandante Nimosit parlare con il Ten. Comandante Sev, si avvicinò e disse "Signore chiedo il permesso di essere esonerato dal servizio, solo per oggi, e di scendere sul pianeta."

"Per quale motivo, Romanov?" chiese Nimosit.
"Devo verificare una teoria a cui sto lavorando, signore." Rispose il russo.
"Sev sei riuscito a scovare gli ultimi due assalitori?"
"Ancora no. Sono due prede difficili da stanare. Sul pianeta ci sarà anche la squadra del Tenente Martini." Disse Sev rispondendo alla domanda non espressa del suo comandante.

"Va bene, Romanov può scendere, ma non si allontani dalla struttura e..." disse poi con un sorrisino malizioso "obbedisca agli ordini di Sev. E' lui al comando sul pianeta."

Mentre vedeva i due che si allontanavano Coral ripensò agli ordini che aveva appena dato, Sev e Aleksej erano due ottimi ufficiali ed avendo entrambi lo stesso grado era arduo tenerli a bada. Aveva capito però, che spesso era Aleksej quello che si gettava a capofitto nei problemi per risolverli anche senza pensare alla propria incolumità. E invece Sev, era dei due, quello un po' più prudente e dare il comando a lui spesso impediva a l'altro di fare di testa propria.

Quadrante Beta - Landopras II
Terza isola continentale - 21 km a est del massiccio vulcanico
Ziqqurat Iconiana 06/03/2399 ore 09:00


Quando scese sul pianeta, Aleksej si avvicino allo Ziggurat, aveva preso un tricorder scientifico per verificare una sua idea. Aveva letto che anche il capitano Picard aveva trovato un portale, forse questo era diverso perché si era attivato con il manufatto che avevano trovato. Si avvicinò il più possibile alla Ziggurat, l'aria crepitava di elettricità, attivò il tricorder premendo dei comandi poi lesse le letture e disse "Tenente Martini, può venire un attimo, non capisco queste letture."

La donna si avvicinò e disse "cosa c'è, signore?"

Essere accanto all'affascinante Tenente Comandante russo, faceva venire la pelle d'oca alla giovane tenente, appena promossa. Rimase lì accanto a lui a bearsi della sua vicinanza, mentre le sue colleghe la guardavano con invidia, quando la voce del giovane la scosse dalle sue fantasie.

"Allora Tenente che ne pensa?"

Guardò i strani dati, poi arrossì e rispose "non so signore non ho mai visto dei dati simili."

"Neanch'io Tenente, però..." mormorò pensoso Aleksej allontanandosi.

Aleksej camminava fissando i dati sul tricorder, in quelle letture c'era qualcosa che non andava e quel qualcosa lo tormentava, sapeva che significava qualcosa, ma cosa? All'improvviso si sentì afferrare per un braccio e tirare, si girò e vide l'espressione arrabbiata di Sev. Il bajoriano disse con voce decisa "Dove volevi andare? Ti ho avvertito tre volte di fermarti e tu non mi hai obbedito."

Aleksej lo guardò, poi si guardò intorno e vide che era quasi al limitare della foresta che circondava lo Ziggurat.

"Scusa" mormorò Aleksej, "non me ne ero accorto."

Sev lo guardò attentamente, non era da lui chiedere scusa con quel tono mite, di solito non rispon- deva in quel modo. C'era qualcosa che lo preoccupava, stava per chiedergli cos'era quando Aleksej si liberò della presa e dichiarò "risalgo sulla Vancouver." Si toccò il badge e disse ^=^ Romanov sono pronto a risalire.^=^

USS Vancouver - Sala Teletrasporto
06/03/2399 ore 09:30


Quando si rimaterializzò sulla nave, l'addetto al teletrasporto disse "Comandante, il capitano Kuribayashi la stava cercando."

"Vado subito, tenente." Rispose Aleksej.

Salì in Plancia e vide che la sua postazione era libera e Nimosit era seduto sulla poltrona del capitano. Quando lo vide e gli fece cenno con la testa di seguirlo ed entrarono entrambi nell'ufficio di Kuribayashi.

USS Vancouver - Ufficio del Capitano
06/03/2399 ore 9:31


Il capitano Kuribayashi era seduto dietro la scrivania con un'espressione cupa. Aleksej si fermò sull'attenti davanti alla scrivania mentre Coral si andava a mettersi a fianco del capitano. Nimosit disse "Romanov ha trovato quello che cercava?"

"Non ne sono sicuro, signore." Poi tirò fuori il tricorder e lo posò sulla scrivania del capitano e disse "ha mai visto queste letture, signore?"

I due ufficiali guardarono attentamente lo schermo del tricorder per alcuni minuti poi Nimosit disse "No. Cosa sono?"

"Le ho prese vicino allo Ziggurat, signore. C'è qualcosa, non so, è come se..."
" E' come se fosse qualcosa di importante ma non riesce ad afferrarlo. " disse Kuribayashi parlando per la prima volta da quando erano entrati.
"Si è così. Come fa a saperlo capitano?" chiese Aleksej.
"Conosco la sensazione, Comandante. Vada avanti con le sue analisi, però le do solo due giorni se non mi consegnerà un rapporto entro quella data ritornerà in servizio attivo e passera tutto al tenente Martini. Ha capito?" dichiarò Kuribayashi.

"Si signore." Rispose Aleksej.
"Può andare." Disse il capitano.

Aleksej usci dall'ufficio del capitano e si diresse verso il turbolift, quando fu dentro disse "Computer c'è un laboratorio libero."

"C'è un laboratorio libero sul Ponte due." Rispose la voce del computer della nave.

"Benissimo allora Ponte due."

USS Vancouver Laboratorio Uno Ponte 2
06/03/2399 ore 09:50


Aleksej iniziò al lavorare al computer per identificare le letture del tricorder, la sua mente analitica formatasi nei lunghi anni di studio su Vulcano iniziò a mettersi in moto. Dopo un po' che lavorava sollevò la testa dallo schermo, si sentiva stanco e aveva fame. 'E' impossibile che ho fame' pensò. 'Questa mattina ho fatto una buona colazione' poi guardò il cronografo sullo schermo e rimase sorpreso, erano solo le nove di sera. Era solo un giorno che stava lavorando e già era stanco, non aveva più la resistenza di una volta quando studiava tutta la notte per superare o eguagliare i suoi compagni all'Istituto Vulcaniano di Apprendimento. Poi guardò meglio il cronografo e rimase sconcertato, era il 7 Marzo! La mattina dopo doveva presentarsi in servizio in plancia. Aveva lavora- to per due giorni senza accorgersi del tempo che passava, era naturale che fosse stanco e avesse fame non aveva mangiato niente per quasi due giorni. Purtroppo in quei due giorni non era riuscito a scoprire niente, ogni suo sforzo si era risolto in un fallimento, aveva analizzato quelle letture con tutti i metodi che conosceva, ma non aveva riuscito a scoprire niente.

USS Vancouver Alloggio Ten. Com. Aleksej Romanov
07/03/2399 ore 22:10


Decise di andare a riposarsi nel suo alloggio altrimenti il giorno dopo si sarebbe addormentato alla sua postazione. Mentre mangiucchiava qualcosa un'idea lo colpì anche se era indeciso se rivolgersi a Powers, non si erano più sentiti da quel giorno in cui gli aveva sbattuto sulla scrivania le sue dimissioni dalla Flotta e poi se ne era andato. Ci pensò e poi decise di provarci, si sedette davanti al computer e attivò il canale con il Comando della Flotta, inoltrò un messaggio con le letture del tricorder al suo ufficio. La mattina dopo lo avrebbe trovato e chissà se gli avrebbe risposto. Sfinito si gettò vestito sul letto e dormì fino a quando non sentì il cicalio della porta che suonava incessantemente Ancora assonnato guardo il cronografo, erano le 7,00, ma chi era a quell'ora? Si alzò e disattivò il blocco. La porta si aprì ed entrò il Comandante Coral Nimosit che squadrandolo con disapprovazione disse "sei proprio conciato male, dai fatti una doccia e vieni a mangiare qualcosa. Devi essere in servizio alle 9,00."

"Ma.."
"Niente ma, ordini del dottore." Replicò Nimosit.
"Quale dottore?" Replicò Aleksej.
"Il Comandante Thevek, bhe, è anche lei un dottore, in un certo senso. E si è arrabbiata parecchio quando ha scoperto che ti eri chiuso dentro il laboratorio Uno, per due giorni senza mangiare e bere. Sei in guai grossi, comandante." Ridacchiò Nimosit, poi con un sorriso malizioso continuò "lo sai che tiene molto al benessere dell'equipaggio. Ah dimenticavo è meglio che ti sbrighi perché ti aspetta di fuori."

USS Vancouver - Ponte di Comando
08/03/23/99 ore 13:00


Dopo una lunga ramanzina sul doversi prendersi cura di se stessi, una sostanziosa colazione e il turno Alfa in Plancia e soprattutto dopo aver riferito al Capitano Kuribayashi, che i suoi sforzi non avevano portato a nessun risultato, Aleksej se tornò nel suo alloggio, era sfinito per il sonno arretrato e desiderava solo riposarsi un po'.

Appena entrò vide che il computer lampeggiava segno che era arrivato un messaggio. Subito il sonno e la stanchezza passarono e Aleksej si sedette alla scrivania e accese il computer, il viso spigoloso dell'Ammiraglio Powers gli apparve sullo schermo.

"Aleksej sono felice di scoprire che sei tornato nella Flotta. Il problema che avete non è di facile soluzione, temo che abbiate perso il vostro dottore e lo scienziato. Le letture che mi hai mandato appartengono all'Universo dello Specchio. Le informazioni sull'Universo dello Specchio non sono di dominio pubblico come ben saprai, ma hai ancora degli estimatori nell'Intelligence della Flotta e ho avuto il permesso di mandarti tutto ciò che abbiamo. Buona fortuna." Finì l'uomo poi sorridendo continuò "quando sarai stanco di stare su quella bagnarola ci sarà sempre un posto per te tra di noi, ricordalo Aleksej."

Sala Tattica del Capitano
08/03/2399 ore 14:00


Il giovane russo scaricò tutto quanto e lo portò subito dal capitano Kuribayashi che ascoltò attentamente il messaggio con il volto impassibile, solo alla parola 'bagnarola' fece una smorfia e poi lesse tutto il materiale incluso.

Poi spinse dei tasti sulla scrivania e disse ^=^ Comandante Nimosit venga nella Sala Tattica.^=^

Mentre il Comandante Nimosit entrava nella Sala Tattica, Kuribayashi spinse di nuovo e disse ^=^Consigliere Thevek venga nella Sala Tattica.^=^

Coral lo guardò intrigato 'se chiamava anche Dwalla allora il problema era importante. E cosa ci faceva lì Romanov?'

Quando la donna arrivò Kuribayashi fece cenno loro di sedersi, mentre Aleksej stava in piedi in un angolo con le braccia conserte. Il capitano iniziò "mi fido di voi due come di se stesso. Adesso vedrete e sentirete delle cose, voglio una vostra opinione."

Accese il computer e gli fece vedere tutto quello che gli aveva consegnato Romanov.

Alla fine Coral Nimosit se ne uscì con un fischio smorzato e disse "sono delle informazioni molto interessanti, signore."

"Consigliere, lei cosa ne pensa?" disse il Capitano.
"Si la penso come il comandante Nimosit. Ma da dove arrivano?" rispose la donna.
"Me l'ha consegnate il Tenente Comandante Romanov. Sono notizie secretate. Non possiamo divulgare il contenuto pena la Corte Marziale. "

Dwalla si voltò e con un sorrisino malizioso disse "Abbiamo degli amici nei piani alti, eh!"

"Già." Fu la laconica risposta del giovane, poi continuò "signore, se permette io torno nel mio alloggio."
"Può andare signor Romanov."

Quando il giovane russo fu uscito, Il capitano Kuribayashi disse "Consigliere cosa mi dice dell'Ingegnere Mcleods?"

"Cosa vuole sapere, signore" chiese Dwalla.
"C'è una cosa che ancora non vi ho fatto vedere," disse Kuribayashi, poi mostrò ai due un DPadd.

Alla prima occhiata Nimosit rimase impressionato e mormorò "anche questo era insieme a quelle informazioni?"

"Si." Fu la risposta del capitano.
"Accidenti, non credevo che..."
"Che cos'è? Non ho molta famigliarità con l'ingegneria." Disse Dwalla
"Questi sono gli schemi di costruzione di un teletrasporto multidimensionale. Con questo possiamo andare nell'Universo dello Specchio e tornare, almeno così ho capito. I miei studi di Ingegneria sono un pò arrugginiti." Spiegò Nimosit.
"Dwalla, pensa che il Tenente Comandante McLeods potrebbe occuparsene?" chiese il capitano.
"Si, signore sono sicura di sì. A quel che ho letto sul suo curriculum ha già lavorato per un progetto segreto, perciò è una persona affidabile." Rispose Dwalla.

Kuribayashi annuì Nimosit spinse un pulsante sulla scrivania del capitano e disse ^=^Signor MacLeods, venga subito nell'ufficio tattico del capitano.^=^

La donna salì in plancia a tempo di record. "E' successo qualcosa, signore." Poi vide i tre ufficiali superiori e continuò "il tono del Comandante era stranamente agitato."

Nimosit senza parlare le diede il Dpadd, poi si puntò un dito sul petto e si girò verso Dwalla e mino 'io agitato'. La donna annuì con un sorrisino furbo. Poi entrambi gli ufficiali si girarono a vedere il Capo Ingegnere della nave che leggeva i DPadd. A mano a mano che Ripley leggeva gli occhi si spalancarono sempre di più e mormorò stupita "ma è un ..." Nimosit rispose "sì, è proprio quello che pensa." In quel momento intervenne Kuribayashi che dichiarò "quanto tempo le ci vuole per modificare un teletrasporto? Ma si ricordi queste informazioni sono segrete, se un piccolo accenno esce da questa nave finiamo tutti davanti alla Corte Marziale."

"Da sola 2 settimane ma se mi servo di tutti i tecnici ce la dovrei fare in una settimana." Disse Ripley.

"No. Deve farcela in meno tempo. Il dottor Di Maria e il professor Amesbury sono nell'Universo dello Specchio e non sappiamo cosa gli sta accadendo." Disse Kuribayashi determinato.

Universo dello Specchio
Luogo sconosciuto (Probabilmente all'interno del territorio klingon)
Data sconosciuta Ora sconosciuta


Dopo aver stordito il vecchio klingon, il dottor di Maria trascinò il professor Amesbury fuori della sala. Dovevano nascondersi da qualche parte. Entrarono dentro una stanza e si nascosero in uno sgabuzzino .

"Adesso mi deve dire cos'è questo posto!" disse Amesbury un po' disorientato.

"Pensavo che lo sapesse visto che ci ha portato lei qui." rispose Di Maria poi fece un lungo sospiro e iniziò a parlare. "Questo è l'Universo dello Specchio." Poi vedendo l'espressione confusa di Amesbury continuò "Qualche anno fa sentii delle voci su un incidente, mi informai e così venni a sapere cosa era successo. Questo è un universo parallelo dove tutto è il contrario di quello che c'è nel nostro. Un universo specchio. Dobbiamo andare via di qui, se c'è qualcun altro sono guai."

"Dove andiamo?"
"Non ne ho idea. Ma dobbiamo allontanarci di qua." disse Di Maria, poi continuò
"cerchiamo qualcosa per coprirci, non devono scoprirci."

Mentre cercavano dentro le stanze del grande edificio qualcosa per camuffarsi sentirono delle grida e improvvisamente entrarono degli individui, alcuni erano umani ma c'erano anche bajoriani e vulcaniani.

Gli puntarono contro le armi e Di Maria alzò le mani e mormorò "noi non siamo..."

All'improvviso degli uomini entrarono e dissero "il vecchio è sistemato." poi girandosi verso Di Maria e Amesbury disse " e loro?"

"Non so" rispose uno degli uomini, "erano già qui."
"Portiamoli via." disse quello che sembrava il capo.

"Aspettate... "provò a dire di Maria ma un colpo di faser e crollarono entrambi a terra.

USS Vancouver - Sala Macchine
12/03/2399 ore 11:00


Dopo aver lavorato incessantemente per tre giorni, MacLeods e i suoi tecnici riuscirono a completare in poco tempo il multi teletrasporto. Il capitano aveva deciso che sarebbero andati il Comandante Coral Nimosit e il Tenente Comandanti Romanov. Anche Sev si unì a loro dopo essere riuscito a catturare i due assalitori ancora liberi.

Gli ordini del capitano erano precisi: Riportare a casa il Dottor Di Maria e il Professore Amesbury e tornare subito nel loro universo.

Universo dello Specchio
Data sconosciuta - Ora sconosciuta


I tre salirono sul teletrasporto poi dopo un viaggio un po' movimentato e si ritrovano in una sala buia, scesero dal teletrasporto e si guardarono intorno, all'improvviso una luce si accese accecando i tre uomini.

All'improvviso una voce dura disse "Non vi muovete. Come diavolo avete fatto a entrare qui?"

Poi un uomo con una cicatrice, che gli partiva dalla tempia e arrivava sulla guancia, entrò nella stanza seguito da alcuni uomini, tutti indossavano parti di divise di varie razze. Ma non fu quello a stupire i tre, l'uomo che aveva parlato indossava un orecchino bajoriano ed era identico a Sev, meno la cicatrice ovviamente.

"Allora volete parlare? Chi siete?" disse il bajoriano, poi vide Aleksej e ringhiò malevolo "Guarda, guarda, chi si rivede. Il figliol prodigo è tornato a casa. Se potessi ti ucciderei subito ma preferisco lasciare questo piacere a Patrick. Tenetelo d'occhio, è un tipo molto pericoloso" avvertì gli uomini che erano entrati con lui e mentre usciva dalla sala gli uomini puntavano le loro armi su di loro.

Sev si sporse verso Aleksej e mormorò con ironia "però ti vogliono bene da questa parte?"

"Che spiritoso! "rispose il russo, poi continuò con lo stesso tono "Però ti dona la cicatrice."

"Ora smettetela!" sbottò Coral. Quei due ha volte sembravano dei ragazzini.

Dopo un po' sentirono delle voci e un gruppo di persone entrò, il Sev dell'Universo dello Specchio disse "Guarda chi è tornato, Patrick, e si è portato anche qualche amico."

Quando lo vide Aleksej rimase a bocca aperta, era l'Ammiraglio Patrick Powers, ma allo stesso tempo non era lui, indossava delle parti di divise klingon e cardassiane, aveva uno sguardo duro, sembrava più vecchio di quello che aveva visto giorni prima sullo schermo. Appena lo vide Powers tirò fuori un phaser e disse con voce piena d'odio "Tu dovevi essere già morto! Adesso ci penso io a eliminarti una volta per tutte." E puntò su Aleksej il phaser. Sia Nimosit che Sev si accorsero che era settato su uccidere ed entrambi si misero davanti al russo per proteggerlo.

"Bhe! E' un rompiscatole ma non per questo dovete ucciderlo." borbottò Sev.

Coral lo guardò accigliato, 'non poteva certo far uccidere il suo ufficiale tattico, cosa avrebbe detto al capitano?' Sollevò una mano per fermarli e disse "No, fermi. Non è chi pensate."

Powers guardò i due uomini che stavano proteggendo Aleksej, sapeva che lui non si era mai conquistato il rispetto dei suoi uomini, invece questi due lo stavano proteggendo. Lo guardò più attentamente, era lui ne era certo, ma in un certo modo non era lui, non era l'Aleksej che conosceva poi guardò anche gli altri due. E soprattutto Sev.

All'improvviso una donna che indossava una tuta attillatissima entrò di corsa nella stanza e vedendo Aleksej gli corse incontro e disse "mi avevano detto che eri morto, lo sapevo che non era possibile. Le canaglie come te sono difficili da uccidere" poi gli mollò un ceffone "questo per avermi fatto prendere una paura quando ho creduto che eri morto. E questo perché sono contenta di rivederti." Gli si avvinghiò al collo baciandolo appassionatamente. Quando la donna si staccò, Aleksej era scioccato e guardava la donna a bocca aperta. Anche Coral e Sev erano rimasti stupiti e Coral mormorò riconoscendola "Dwalla?" La donna si girò verso di lui e tirando fuori un pugnale che portava al fianco e puntandoglielo contro disse "E tu chi sei? Come sai il mio nome."

"Dwalla, non è lui. Vero?" dichiarò Powers, "voi venite dall'universo di Sisko."

"Si." disse Nimosit e poi indicò Aleksej "lui non è il vostro Aleksej."

"E lui non è il nostro Nat." rispose Powers indicando Sev. Poi girandosi verso il suo Sev disse "Non ti sei accorto che lui ti assomiglia, certo senza la cicatrice, ovviamente."

"Lo sai che non mi guardo allo specchio più da quando mi hanno fatto questo." disse cupo il Sev dello Specchio.

"Cosa siete venuti a fare da questa parte? Non ditemi che c'è stato un altro incidente." disse il Powers della Specchio.

"Bhe, in un certo senso, forse, "rispose Nimosit, "abbiamo perso due compagni in un esperimento e siamo certi che sono arrivati in quest'universo. Uno è un dottore e l'altro è uno scienziato di una certa età."

Un bajoriano si avvicinò a Sev dello Specchio e gli disse qualcosa in un orecchio, lui annuì poi disse "Karim mi stava dicendo che una squadra ha catturato due uomini su un planetoide nello spazio klingon. Forse potrebbero essere i vostri amici. Dovrebbero tornare tra qualche giorno. Intanto potete essere nostri ospiti. Va bene Patrick?"

L'uomo annuì poi usci dalla sala.

I tre ufficiali seppero che si trovavano in una base della Resistenza terrestre, Sev li accompagnò in un alloggio, e gli disse "Potete uscire ma state attenti ci sono ancora attacchi dell'Alleanza e dobbiamo stare attenti."

Poi rivolto ad Aleksej disse cupo "Tu è meglio che non ti fai vedere, qui parecchi hanno un conto in sospeso con te."

Dopo qualche giorno il Sev dello Specchio li avvisò che era arrivata la squadra di cui aveva parlato, infatti i due uomini catturati erano proprio il Dottor Di Maria e il Professor Amesbury.

"Otello come stai? E lei professore" chiese Nimosit.

"Stiamo bene comandante. ci siamo trovati in una situazione un po' difficile e penso che il professor Amesbury sia molto provato."

"Allora penso che non ve la sentite di partire subito. Il viaggio di ritorno nel nostro universo è un po' movimentato."

Anche Sev salutò il dottore calorosamente, poi Nimosit accompagnò Di Maria e il Professor Amesbury negli alloggi loro assegnati.

Dopo pochi giorni quando i due si erano abbastanza ripresi e decisero che era tempo di tornare nel loro universo e così dopo aver ringraziato gli uomini che li avevano aiutati salirono tutti sul teletrasporto e tornarono nel loro universo.


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FINE MISSIONE