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USS RAZIEL - MISSIONE 07 RSS USS RAZIEL - Missione 07

07.01 "TENSIONI INTERNE"

di Lucius Fox, Pubblicato il 26-08-2018

USS Raziel
Ponte 3 - Ingegneria
23 luglio 2398 - ore 23.30


Il passaggio nel tunnel spaziale non fu indolore: cinque lunghissimi minuti in cui i generatori inerziali, spinti al massimo della loro potenza, non riuscirono a contrastare gli scossoni provocati dalla tempesta magnetica che colpiva lo scafo, provocando sovraccarichi in vari sistemi della nave.
Molte consolle di controllo andarono in corto circuito ed alcune piastre gravitazionali sui ponti più bassi si spensero provocando scintille e facendo volare oggetti da tutte le parti.
Una volta giunti dall'altra parte, molti della sezione ingegneria si misero le mani nei proverbiali capelli. Per fortuna nessun sistema vitale era gravemente danneggiato e i motori non avevano subito alcun danno rilevante.
"Si chiama Nauvoo" esclamò Skip serafico interrompendo un silenzio carico di tensione.
"Che dici?" gli chiese Fox, preso di sorpresa, con la voce impastata.
"Quella maledetta nave... si chiama Nauvoo. Sono riuscito a tradurre queste scritte da una delle fotografie scattate da una nave in orbita intorno a ZH-243.. almeno adesso abbiamo un nome"
"Che non ci serve a nulla! Dannazione! Sono stati mesi a giocare al gatto con il topo.. questa cosa mi manda in bestia!"
Erano rari i momenti fuori controllo per Fox. Solitamente mite e gentile, lo stress della situazione stava mettendo alla prova anche i suoi nervi e la voglia di trovare risposte e indizi minava il suo autocontrollo.
Con uno scatto del braccio, Fox fece un movimento a spazzata sul tavolo da lavoro rovesciando a terra strumenti e pad mettendosi poi chino sul tavolo facendo lunghi respiri per calmarsi.
"Prendiamoci una pausa. Siamo in piedi da troppe ore. Se continuiamo così andrà a finire che demolirai tu stesso la sala macchine. "
"Non abbiamo tempo per sollazzarci Skip e lo sai. Potrebbero star torturando proprio in questo momento Eliana, Sarah e tutte gli altri ufficiali per non si sa quale orrendo motivo"
"Una tazza di caffè ed una doccia non chiedo di più. "
"Mi sembra un giusto compromesso. Massimo venti minuti però"
"Berrò il caffè così in fretta a costo di bruciarmi la gola" scimmiottò Skip avviandosi verso la porta.
"Sei sempre il solito drammatico"

USS Raziel
Ponte 2 - Sala Mensa
23 luglio 2398 - ore 23.30


Camminando nei corridoi, Lucius e Skip incontrarono altri membri dell'equipaggio: i visi scavati e le occhiaie erano elementi comuni sui visi che incrociavano.
Persino Cippy, da quando era stato separato dalla sua creatrice, si aggirava per i corridoi della Raziel fermandosi soltanto nelle sue stazioni di ricarica.
Per quanto non avesse espressioni o movenze umane, sembrava risentire pesantemente della mancanza di Sarah: le luci led che correvano sulla sua superficie si erano fatte nel corso dei mesi via via più flebili e, invece di emanare i soliti cinguettii felici, ora si limitava a pochi suoni cupi.
Solcate le porte della minuscola sala mensa incontrarono Chase che si stava sedendo al tavolo con una tazza di caffè fumante con tanta schiuma che saliva verso il bordo della tazza.
"Ehi ragazzi anche voi qui?" domandò il collega timoniere
"Ciao Dave, sì ci stiamo prendendo una piccola pausa. Se Skip non prende la sua solita dose di caffeina mi cala di rendimento" disse Lucius cercando di sdrammatizzare "anche tu, però, non scherzi: ogni volta che ci incontriamo stai bevendo qualche intruglio strano"
"Beh.. questo è vero cappuccino, solo per intenditori" scherzò il timoniere portandosi la tazza alla bocca e bevendo un paio di sorsi. Staccatosi dalla tazza sulla sua faccia comparvero due baffi bianchi lasciati dalla schiuma del latte.
"Ma come sei bello" ironizzò Skip in una risata nervosa dettata dalla stanchezza. Anche se le circostanze erano tutt'altro che felici, una risata poteva comunque giovare al morale.
Il trio non si accorse che Wood, dietro di loro, era entrato nella mensa e stava osservando il siparietto. La barba era leggermente incolta e gli occhi erano quelli di una persona che chiaramente non riposava bene da settimane.
"Ah è così quindi?" fece quest'ultimo con fare litigioso "sono il solo qui a voler ritrovare le nostre compagne? Tutti qua a ridere e scherzare?"
"Amico calmati lo sai che stiamo lavorando duramente per ritrovare Elaina, Sarah e tutte le nostre colleghe. Siamo venuti solo a prenderci un caffè. Non è quello che sembra" disse Skip cercando di calmare il collega.
"Non è quello che sembra? Smettetela di compatirmi. Lo vedo come mi guardate: pensate tutti che sia caduto in chissà quale sorta di depressione e che presto o tardi farò qualche colpo di testa, ma vi sbagliate: sono perfettamente lucido. Perciò smettetela di trattarmi come un idiota. E portatemi rispetto per il grado che porto"
Nella piccola saletta scese un pesante silenzio.
"Nessuno vuole prenderti in giro. Sappiamo che è un momento difficile, specialmente per te e non volevamo darti una brutta impressione" disse Lucius appoggiando una mano alla spalla del collega.
"Parli proprio tu da amico?" domandò Wood scostando la mano e dando uno spintone al capo ingegnere
"Come scusa?" fece Lucius perplesso
"Non credere di essere riuscito ad abbindolarmi con la tua faccia da ragazzino innocente: ho visto come guardi Elaina e non credere che abbia creduto alla frottola delle sedute psichiatriche e di tutte quelle cavolaie sul senso di colpa per i tuoi amici morti. Sei solo un codardo. Tu vuoi portarmela via e non hai neanche il coraggio di affrontarmi!"
Wood si lanciò contro Fox cercando di afferrarlo per il bavero e caricando indietro il pugno, mentre gli occhi gli si riempivano di lacrime dal sapore amaro come solo la cieca rabbia per l'impotenza di poter trovare la compagna amata e la stanchezza accumulata sapevano formare.
Il crollo di Wood era evidente e Skip cercò di fermare il collega, ma venne respinto con una spallata.
"Tu vuoi prenderti il merito di averla trovata! Vuoi portarmela via!"
Lucius spostò indietro il suo piede destro facendo leva con tutta la sua mole per non arretrare e, con la sua protesi meccanica, riuscì a fermare il pugno di Wood nella sua mano.
Non voleva rispondere alla provocazione, ma, involontariamente, strinse la mano che afferrava il pugno quel tanto che bastava da far provare una fitta di dolore all'ufficiale scientifico e metterlo in ginocchio.
"Non passa giorno che non provi rimorso per quello che è successo tanti anni fa ai miei compagni, il non esserli riusciti ad aiutare e, quando mi sembra di aver trovato un po' di sollievo, il mio braccio è sempre qui a ricordarmi ogni singolo istante, ogni sguardo vuoto nei volti dei miei compagni. Queste per te sono frottole?"
All'improvviso un fischio acutissimo si levò nella sala.
Tutti impallidirono perché sapevano benissimo di chi si trattava e si misero sull'attenti. Ci furono trenta secondi di silenzio assoluto. I pomi d'Adamo andavano su e giù e le bocche erano secche come deserti.
"A tutti i presenti, ad eccezione dei signori Fox e Wood, consiglio caldamente di andarsene da qui ORA!" bofonchiò Moses ringhiando.
"CHE COSA STA SUCCEDENDO QUI?" domandò poi alzando la voce non appena Chase e Tyler ebbero abbandonato la sala mensa.
"Signore, possiamo spigare" si apprestò a dire Lucius ritrovata la compostezza.
"Sarà meglio per lei signor Fox. Che diavolo vi succede signori? Siete degli ufficiali della Flotta Stellare! Doveste essere di esempio per tutti, ed è questa l'immagine che volete dare? "
"Signore, io e il signor Fox stavamo solo avendo un leggero scambio di idee di cui mi assumo la responsabilità" cercò di minimizzare Wood.
"Ah si? Un leggero scambio di idee dice? La sua mano non credo sia d'accordo. Mi sembrava di essere stato chiaro quando ci siamo conosciuti, signori: cercavo uomini dal sangue freddo, con un minimo di fegato. Ma a quanto pare devo essermi sbagliato nel selezionare il capo ingegnere e l'ufficiale scientifico! Ditemi signori.. ho fatto una scelta errata?"
"No signore!" risposero entrambi gli ufficiali all'unisono.
"Fatemi un altro colpo di testa del genere e vi giuro che, non solo vi ritroverete senza lavoro, ma dovrete trainare voi stessi questa dannata nave fino a casa!"
Per quanto improbabile fosse l'affermazione del Comandante, sia Fox sia Wood sapevano però come Moses avrebbe reso loro la vita. Si limitarono ad annuire con la testa.
"Ora andate fuori dalla mia vista!"



Nauvoo - Nave degli Aetos
Area di sorveglianza
24 luglio 2398 - Ore 09:35


Nimueh stava fissando intensamente lo schermo passando da una camera ad un'altra cercando di tenere inquadrata la figura di Elaina. Non si accorse nemmeno di star accarezzando lo schermo. Trasalì sentendo le porte aprirsi.
"Sorella Nimueh, ci sono aggiornamenti?"
"No fratello Capitano. Il monitoraggio dei soggetti è, come sempre, costante e non sembra stiano cercando un modo per fuggire. Il nostro piano sta funzionando. Avevamo ragione a soggiogare le loro menti con i vizi capitali predominanti, sembra che assopiscano il loro senso di libertà"
"Molto bene. E per quanto riguarda la crescita controllata della dottoressa Tarev?"
"Dagli esami effettuati sembra che lo sviluppo stia avvenendo con regolarità e senza complicazioni. Dovremo portare ancora pazienza, ma presto avremo modo di studiare la creatura sia a livello genetico che riproduttivo" rispose Nimueh con tono piatto.
"Portatemi la dottoressa Tarev nel mio alloggio per cena. Voglio conoscere colei che ci condurrà alla vittoria. "

Nauvoo - Nave degli Aetos
Area delle donne
24 luglio 2398 - Ore 14.00
"Una nave così grande non può andare ad una velocità di curvatura troppo elevata. Da quanto abbiamo visto deve fermarsi e scaricare le particelle che non riesce a trasformare dopo la scissione dei cristalli di dilitio ossia in seguito ad ogni salto. Approssimativamente potremmo essere qua." disse Sarah indicando la cartina stilizzata a mano.
"Avrebbe senso, ma se avessimo superato un qualche tunnel spaziale?" domandò dubbiosa Fonzal "forse i nostri non ci stanno nemmeno cercando nel posto giusto. Siamo condannate"
"Guardiamarina dov'è finito lo spirito ottimista?" domandò Elaina accarezzandosi il pancione.
"Ha ragione dottoressa, mi scusi... è che questa gabbia dorata mi sta facendo impazzire..."
La conversazione fu interrotta dall'arrivo di Nimueh.
"Buonasera signore. Dottoressa Tarev il Capitano Bagtar desidera la sua compagnia questa sera a cena nella sua cabina" disse la giovane Aetos porgendole una scatola contenente un abito da sera fatto su misura per lei.
"Non ho molta fame. Dica al suo Capitano che rifiuto l'invito" rispose seccamente Elaina.
" Mi scusi, forse mi sono espressa male. Non era un invito"

Nave degli Aetos
Ponte imprecisato
24 luglio 2398 - Ore 19.45


Elaina nel suo semplice vestito da sera scuro stava ammirando la mastodontica mole della nave Aetos: dall'interno dell'ascensore in vetro notava chiaramente la forma cilindrica della nave.
Gli Aetos, per quanto avanzati in molti campi, come quello dell'occultamento, in altri erano indietro rispetto alla Flotta Stellare. Non impiegavano piastre gravitazionali per simulare la gravità sui vari ponti della nave, ma, al contrario, utilizzavano un sistema di rotazione continuo dell'enorme corpo cilindrico dell'astronave.
"La rotazione è assicurata dalla spinta dei nostri motori" le stava raccontando Nimueh.
Elaina era distratta: pensava alle circostanze, a quanto sarebbe stato bello ammirare insieme ad Alexander l'imponenza di quella struttura, ascoltare le storie dei membri dell'equipaggio.
In quel momento si sentì terribilmente sola.
Le porte dell'ascensore si aprirono: di fronte alle due ragazze ed alle guardie di scorta per la sicurezza vi era la lunga scala che conduceva al ponte di comando ed all'ufficio del Capitano.
Vi era gente che saliva e scendeva di fretta per presentare i rapporti delle varie sezioni della nave.
Lungo la scala vi erano monitor con immagini che ruotavano mostrando l'immensità del vuoto dello spazio e, successivamente, il riepilogo dello stato dei sistemi principali.
Per un attimo, Elaina riuscì a scorgere lo stato della rotta su uno dei monitor ed erano circa a metà della linea tratteggiata sulla cartina.
Arrivati in cima alla scalinata, il ponte si presentò come una grande stanza circolare dove al centro vi era un livello leggermente rialzato con un tavolo quadrato con schermi oleografici per visualizzare il flusso di informazioni proveniente dai reparti della nave.
Quando Elaina entrò si ritrovò per un momento con una dozzina di occhi puntati su di lei.
"Dottoressa Tarev! Grazie per aver accettato il mio invito" disse Bagtar baciandole la mano.
"Non avevo molta scelta..." rispose lei ritraendo il braccio.
"Temevo che, altrimenti, non avrebbe accettato di incontrarmi. La prego mi segua, mangeremo lontani da occhi indiscreti nel mio ufficio. "
L'ufficio di Bagtar era ricco di soprammobili di vario tipo. Al centro della stanza vi era un tavolo apparecchiato per due persone ed i camerieri erano in piedi sull'attenti in attesa che i commensali si accomodassero.
Il Capitano scostò la sedia per permettere ad Elaina di sedersi. Subito un cameriere le mise nel piatto un enorme bistecca con quella che sembrava verdura di vario tipo.
"Come dite voi? Apprezzate il vostro pasto?" fece Bagtar curioso.
"Veramente è solo buon appetito, ma, in questo caso, credo che non sarà tanto piacevole" rispose Elaina freddamente.
"Ci dispiace per i nostri modi, ma, appena si è presentata l'opportunità abbiamo dovuto agire. Immagino lei abbia ancora molte domande" disse Bagtar porgendosi in avanti e incrociando le mani.
"Non molte, solo una: perché?"
"Perché vi abbiamo traditi in questo modo? Perché vi abbiamo rapito? Perché solo voi donne? Mi sarei aspettato una domanda più mirata" disse lui con una punta di delusione alzandosi e andando a guardare un oggetto sopra ad una grande credenza.
Elaina stava osservando il piatto di fronte a lei, prese il coltello dalla punta rotonda e lo strinse nel suo tovagliolo.
"Questo è un manufatto che la nostra nave, la grande Nauvoo, ha recuperato durante il suo lungo viaggio. È stato trovato alle pendici di un vulcano attivo. È materiale durissimo, ma, allo stesso tempo, possiede delle caratteristiche uniche, sopporta perfettamente il calore, più del carbonio. I miei scienziati credono si tratti di una fusione di due tipi di materiali presenti in quella zona vulcanica. Notevole vero?"
Elaina rimase muta ed impassibile.
"Vede dottoressa la razza degli Aetos è molto antica... e, come tutte le razze antiche, quando ha cominciato a muovere i primi passi nel grande universo che circonda noi tutti, ha commesso tanti errori, imparando da alcuni e pagandone il prezzo."
Ancora silenzio da parte di Elaina
"Molto tempo fa, dopo una sanguinosissima guerra che aveva tirato fuori il peggio, i migliori di noi che ne uscirono decisero che mai più dovesse ripetersi una tale barbarie. Si dedicarono quindi alla ricerca della cooperazione tra le varie etnie Aetos unificandole sotto un'unica bandiera. Inutile dire che per quanto il pensiero fosse audace e carico di buone intenzioni non durò a lungo. Eravamo troppo diversi e le nostre differenze ci divisero ogni giorno sempre più. Inventammo modi terribili per combatterci fino a compiere il più tragico degli omicidi: infantile. Sul nostro pianeta natale vennero sparsi virus genetici che attaccavano solo persone corrispondenti ad una certa fascia di età, fino a quando rimasero solo i vecchi"
I pensieri carichi di tristezza che percepiva Elaina le fecero portare istintivamente le mani sul suo ventre e un nodo le si strinse in gola.
"Non potendo generare nuovi soldati per perorare le nostre cause decidemmo quindi di intraprendere una strada che poi ci avrebbe portato alla rovina: la clonazione. Eravamo sufficientemente progrediti ed abbastanza arrabbiati per sperimentare vari tipi di combinazioni genetiche sfornando eserciti di gusci su cui potevamo scaricare le coscienze a nostro piacimento. Ogni volta che creavamo un nuovo tipo di soldato più forte o più veloce un pezzo della nostra anima veniva spazzato via. Ci stavamo sostituendo a Madre natura. "
Il capitano fece una breve pausa
"Eravamo convinti di aver ottenuto l'immortalità quando scoprimmo come clonarci in maniera efficiente. Il processo, però, non era esente da difetti. L'eccessivo utilizzo della clonazione causò un forte danneggiamento e degradazione del genoma Aetos. Con il tempo, le nuove generazioni di cloni hanno perso la capacità di riprodursi in maniera normale, perdendo tutti i piaceri derivanti l'innamorarsi e fare figli. Ma, cosa ben più peggiore, i nostri gusci stanno perdendo efficacia ed il loro ciclo vitale è sempre più breve. Solo questo l'ho sostituito meno di 10 giorni fa"
"Noi vi serviamo come incubatori per i vostri esperimenti" disse Elaina con ansia crescente.
"Non solo, crediamo che nel suo gene Betazoide Umano vi sia la chiave per poter stabilizzare e ricercare il nostro gene analizzando le catene proteiniche nel DNA nelle prime settimane di vita. "
"Avete intenzione di rendere mio figlio una cavia per i vostri pazzi esperimenti?" sbraitò Elaina alzandosi in piedi ed alzando la voce.
"Pazzi? Se il voler vincere una guerra e porre fine ad un massacro e, al contempo, salvare la nostra razza è pazzia, allora sì sono colpevole! Ma ormai non importa più... tuo figlio è la chiave per il futuro degli Aetos e finalmente potremo eliminare coloro che ostacolano la nostra grandezza!"