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SHELDON - MISSIONE 10 RSS SHELDON - Missione 10

10.00 "Un viaggio non preventivato"

di Kyel Rezon , Pubblicato il 28-09-2025

Sheldon - Ufficio del Capitano
26/09/2405 - Ore 21.16


La giornata sembrava destinata a trascinarsi all'infinito.
Adrienne, seduta nel suo ufficio, sorseggiava distrattamente l'ennesima tazza di caffè. Kyel le aveva già fatto notare che quella stava diventando più di una semplice abitudine, quasi una dipendenza, ma lei aveva la mente altrove.
Un minuscolo Sheldon, ridotto a dimensioni da soprammobile, la fissava dalla scrivania da almeno due ore.
Aveva provato più volte a stuzzicare la betazoide, lanciando battute e provocazioni, ma non era riuscito a ottenere altro che qualche grugnito e occhiate distratte.
Alla fine, persino l'intelligenza artificiale si era arresa, tornando alla sua forma a grandezza naturale.
"Oggi con te non c'è alcun gusto, Adrienne!" sbottò, incrociando le braccia.
"Ho troppe cose per la mente..." rispose lei, senza alzare lo sguardo.
"Questo l'avevo capito. Il problema è che nulla ti sembra smuovere. Vuoi che chiami il gorillone?"
"No. È di turno in plancia. E comunque, anche se fosse qui, non saprei come potrebbe aiutarmi. La questione è... complicata."
Sheldon si illuminò con un sorriso sornione. "Se cerchi la soluzione a un problema, non devi far altro che chiedere a me!"
Adrienne lo fissò per un istante, poi si voltò lentamente verso di lui, decisa a fronteggiarlo. "Hai presente quei rapporti strani arrivati negli ultimi giorni? Non riesco a togliermeli dalla testa."
"Il tuo cruccio è quello?" rise l'IA. "Il fatto che abbiano trovato delle navi alla deriva, prive di equipaggio?" Scosse il capo con aria di sufficienza. "A noi non succederà nulla!"
"E come puoi esserne così sicuro?" ribatté Adrienne, stringendo la tazza tra le mani.
"Perché io sono la nave!" dichiarò con orgoglio. "Andiamo, pensi davvero che qualcuno possa anche solo immaginare di abbordare un vascello come il sottoscritto e vivere abbastanza per raccontarlo?"
Adrienne sospirò. "Sheldon, sei un vascello straordinario, e questo non lo metto in dubbio. Ma cinque navi alla deriva, nessun segno di colluttazione, equipaggi svaniti nel nulla senza nemmeno un SOS... non ti sembra inquietante?"
"Mi sembra poco plausibile. Se non addirittura impossibile."
"Eppure è accaduto." Adrienne scosse il capo, turbata. "C'è qualcosa che non mi convince."
Sheldon inclinò appena il volto, con quell'aria di chi si sente sempre un passo avanti. "Il problema è che tu non conosci questo quadrante quanto me. Qui, a volte, nascono piccole leggende: storie innocue, create per movimentare la giornata degli equipaggi di passaggio."
Adrienne lo fissò con un'espressione perplessa. "Vuoi forse dirmi che i rapporti sono falsi?"
"Non lo so. Ma non possiamo escluderlo." Sheldon scrollò le spalle, come se la questione non meritasse ulteriore attenzione. "Io non mi farei troppi problemi per una stupidaggine del genere."

Sheldon - Plancia
27/09/2405 - Ore 01.54


Nella plancia della Sheldon la tranquillità regnava pressoché sovrana.
Il turno notturno, per antonomasia, tendeva a essere il più quieto: senza la necessità di seguire qualche progetto lanciato dal Capitano o dall'ingegnere capo, al personale restava tutto il tempo del mondo per dedicarsi al dolce far nulla.
Normalmente un simile turno sarebbe stato visto come una punizione, ma non per gli irriducibili del gossip che, dati gli ultimi eventi, avevano davvero molto di cui parlare.
Anche se erano trascorsi anni, si finiva ancora a discutere del triangolo amoroso che aveva coinvolto il Primo ufficiale, il Capitano e l'ufficiale medico capo.
Blake, dal suo ruolo di amico degli ufficiali superiori, era una miniera inesauribile di informazioni succulente.
Quella notte, però, l'argomento più caldo non era il passato sentimentale dei superiori, bensì i misteriosi rapporti delle navi ritrovate alla deriva: vascelli intatti, ma privi di equipaggio.
Le ipotesi si stavano sprecando, tra chi parlava di pirati, chi di nuove armi segrete e chi, più fantasioso, di entità aliene invisibili.
Cosa successe dopo, nessuno lo capì fino in fondo.
La situazione fu talmente rapida e imprevedibile che persino Sheldon non ebbe modo di reagire. Se avessero dovuto spiegarlo a parole, i membri della plancia avrebbero detto che la nave era stata colpita da un'onda anomala.
L'intero vascello fu scosso come una scialuppa in balia di un mare in tempesta, poi, improvvisamente, arrivò la quiete.
Una quiete che durò meno di un secondo. Poi fu solo caos.
=^=Protocollo di guerra attivato=^=
In plancia una luce viola indicò l'inizio della sequenza di armamento, mentre una voce automatica elencava la procedura passo dopo passo. Sheldon, immobile alla postazione di comando, sembrava osservare tutto con un silenzio innaturale.
=^=Procedura di rilascio delle navette caccia completata=^=
=^=Schieramento dell'intera flotta completato=^=
Sul visore principale apparve la disposizione tattica: la Sharon, incrociatore leggero da battaglia, si era portata in posizione avanzata la Sheena, insieme alle altre diciannove navette, aveva formato quattro squadriglie da cinque unità, pronte a coprire i fianchi e la retroguardia.
=^=Attivazione delle contromisure completata=^=
Le pesanti paratie scesero di colpo, ricoprendo l'intera nave.
=^=Corazza ablativa attivata su tutte le ventidue unità. Sistema di scudi attivato su tutte le ventidue unità=^=
=^=Emettitori phaser attivati. Lanciasiluri a impulso elettromagnetico in linea e pronti all'utilizzo. Cannoni antiprotoni in caricamento=^=
Sheldon non si mosse. L'intelligenza artificiale sembrava aver fatto un passo indietro, tornando a un protocollo automatico, quasi impersonale.
=^=Procedura di armamento completata. Stato degli armamenti, vascello Sheldon: dieci emettitori phaser pienamente operativi. Venti lanciasiluri a impulso elettromagnetico operativi. Ottocento siluri pronti all'uso. Sistema di rigenerazione siluri attivato. Dodici cannoni antiprotoni pienamente operativi=^=
=^=Qui Sharon =^= intervenne l'altra IA. =^=Stato degli armamenti: quattro emettitori phaser operativi. Otto lanciasiluri a impulso elettromagnetico operativi. Cento siluri pronti all'uso. Sistema di rigenerazione siluri attivato. Quattro cannoni antiprotoni operativi=^=
=^=Qui Sheena =^= aggiunse la voce cristallina della terza IA. =^=Stato degli armamenti per ciascun caccia, compresa me: due emettitori phaser operativi. Due lanciasiluri a impulso elettromagnetico operativi. Trenta mini-siluri pronti all'uso. Cannone antiprotoni operativo=^=
Fu allora che i presenti in plancia si guardarono attorno, sconvolti: erano improvvisamente molti meno di prima.
Blake non era più alla sua consolle.
"Che sta succedendo?!" Adrienne irruppe di corsa, convinta di trovarsi di fronte a uno dei soliti scherzi di Sheldon. Ma l'IA, al centro della plancia, taceva. "Sheldon, cosa c'è che non va?"
"Hanno rapito metà del mio equipaggio..." rispose con voce grave. "Ho già predisposto la partenza di Sheena e Sharon: stanno effettuando scansioni nell'area per capire cosa sia accaduto. Al momento non si rileva nulla di anomalo. Le mie registrazioni indicano che l'intera nave è stata attraversata da un flusso energetico di matrice sconosciuta... non ne comprendo ancora né la fonte né la direzione."
Adrienne si guardò attorno, il cuore che le batteva all'impazzata. Solo allora realizzò che mancava la maggior parte dei suoi ufficiali superiori. "Sheldon... chi è stato portato via?"
"Tutti gli individui di sesso maschile, Capitano." La voce dell'IA si fece cupa. "Adulti e ragazzi, ma non i bambini."
Il volto di Adrienne impallidì. La plancia, un attimo prima piena di voci e chiacchiere, ora sembrava un deserto.

Luogo sconosciuto
27/09/2405 - Ore 02.18


Rezon si risvegliò nel bel mezzo del pandemonio.
Non aveva idea di che posto fosse, ma il frastuono di voci concitate e passi affrettati lo fece scattare in piedi.
Per un istante si sentì stordito: si era addormentato accanto ad Adrienne, e ora si era ritrovato in un luogo sconosciuto che ricordava una stiva di carico o un magazzino sotterraneo.
Attorno a lui, decine di figure si muovevano spaesate. C'erano razze differenti, alcune mai viste prima, e l'aria era impregnata di un odore acre di metallo e umidità.
Le pareti, illuminate da una luce artificiale intermittente, sembravano vibrare come se un motore lontano scandisse il ritmo di quel luogo.
"Tenente!"
Kyel si voltò di scatto, riconoscendo la voce di Hewson. Il Consigliere gli si avvicinò rapidamente, visibilmente scosso, seguito da due Guardiamarina che cercavano di mantenere l'ordine tra un piccolo gruppo di ufficiali radunati alla meglio.
"Ero sicuro che fosse qui anche lei... molti li ho già trovati, altri non so ancora dove siano."
"Cosa diavolo è successo?" chiese Kyel, serrando la mascella.
"Non lo so. Ero nel mio alloggio a dormire. Mi sono risvegliato qui, senza alcun preavviso. Non ho visto nessuno che potesse spiegarmi la situazione." Hewson abbassò la voce, lanciando uno sguardo circospetto attorno. "E c'è un dettaglio inquietante: da quando mi muovo qui dentro, non ho visto nemmeno una donna. O ci hanno divisi, o hanno preso solo noi."
"Quindi Adrienne non c'è..." mormorò Kyel, trattenendo la rabbia. "Prima di tutto dobbiamo radunare i nostri e poi trovare un modo per andarcene. Dobbiamo contattare Sheldon."
"Fatica inutile."
La voce, roca e priva di emozione, li fece voltare.
Un essere dalla pelle grigiastra e dagli occhi lattiginosi li fissava con uno sguardo vuoto. Non apparteneva a nessuna razza che Kyel avesse mai incontrato.
"Da qui non se ne andrà nessuno. Almeno, non da vivo. Alla fine ne resterà soltanto uno: il migliore."
Kyel lo fronteggiò con freddezza. "Di che cosa stai parlando?"
L'alieno inclinò appena il capo, come se la domanda fosse irrilevante.
"Godetevi il cibo, risparmiate le energie e tenete la testa bassa. Non ha importanza chi siete o cosa volete. I vostri desideri, le vostre aspirazioni... sono finite. Non uscirete vivi da Zodolla."
Un silenzio pesante calò sul gruppo.
Il nome di quel luogo, Zodolla, echeggiò nella mente di Kyel come una condanna.