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USS RAZIEL - MISSIONE 10 RSS USS RAZIEL - Missione 10

10.02 "PRIME INDAGINI"

di Alexander Wood, Pubblicato il 23-02-2020

New France - Area di sud-est
Cantieri planetari di Anubrit
10 dicembre 2399 - ore 13.56


C'era voluta quasi mezz'ora per lasciare l'affollato spazioporto e raggiungere finalmente l'area dei vari cantieri.
New France era, senz'altro, in piena evoluzione.
In ogni punto svariate squadre erano al lavoro per procedere alla costruzione di un elevato numero di grattacieli: quel posto aveva ben poco a che fare con le lunghe distese di vigneti a cui stava pensando Fox, ma la costruzione di edifici in verticale era comunque una scelta apprezzabile sotto il profilo del limitare l'impatto umano sull'ambiente.
"Come potete osservare la scelta è stata quella di optare per edifici che, nella loro essenza, ricordano molto più le case Betazoidi che i palazzi di Sol III.."
Il capo cantiere, un Benzite di nome Zoffoz, sembrava un bambino felice mentre elencava ai nuovi arrivati tutto ciò che erano riusciti a costruire sino a quel momento
"Le case Betazoidi hanno la caratteristica di non essere costruite a terra, ma sollevate, in modo da lasciare più spazio possibile alla natura per trovare modo di crescere.. l'idea di quest'area è un po' la stessa. Certo, resterà comunque un'area piena di grattacieli, ma con un occhio anche all'ambiente ed all'eco-sostenibilità"
Fox e Malice, assolutamente irriconoscibili nel loro travestimento, proseguivano con l'osservazione dei luoghi spacciandosi per la coppia Ebony Thompson e Musa Carter.
Non si aspettavano di trovarsi a fare un giro panoramico per la zona dei cantieri sin dai primi minuti, ma la cosa finiva per essere un grande vantaggio.
Di certo avevano puntato moltissimo sull'eco-sostenibilità, ma decisamente il loro architetto mancava di fantasia.
Tutti i quartieri risultavano l'uno la copia dell'altro: un grosso centro di aggregazione contornato da un quadrilatero di enormi grattacieli.
"Non so dove abbia vissuto chi ha creato tutto questo, ma qui dell'architettura Betazoide vedo veramente poco. Molto funzionali, ma..." Malice sussurrò a Fox mentre ancora guardava fuori dai finestrini del mezzo di trasporto ".. non c'è l'estro né la creatività Betazoide"
Fox annuì osservando la collega "Sembrano enormi alveari. Dal punto di vista ingegneristico la scelta migliore.. uno sfruttamento ideale dello spazio.."
Zoffoz, intanto, si faceva sempre più animoso trasportato dalla descrizione di tutto ciò che avevano creato. "Questo invece è il quartiere TJ Crios intitolato ad un grande magnate del pianeta."
I due federali portarono lo sguardo, ormai annoiato, verso la vetrata aspettandosi l'ennesimo quartiere fotocopia, ma stavolta lo sguardo di entrambi si fece decisamente stupito.
Al posto di uno degli enormi grattacieli c'era invece quella che a tutti gli effetti sembrava una vecchia villa vittoriana terrestre.
Quasi all'unisono sia Fox che Malice si voltarono verso Zoffoz, ma il primo a prendere la parola fu l'ingegnere "Scusi non mi sembra che quella costruzione sia in linea con il resto della città. Decisamente curioso"
Zoffoz a quella domanda parve smontarsi leggermente, trasse un lungo respiro per poi annuire.
"Purtroppo quella costruzione era già presente quando abbiamo iniziato le opere di costruzione e non abbiamo potuto far nulla. Comunque non è di vostro interesse, la manutenzione di questo quartiere è già stata appaltata quindi non dovrete occuparvene" tagliò corto il Benzite dando l'idea di voler troncare rapidamente il discorso.
Fox e Malice annuirono per poi guardare la villa mentre il tour continuava.

New France - Area di nord-ovest
Chateau Lee Smith
Contemporaneamente


Terr e Stromm, imbarcati sul medesimo cargo di Malice e Fox, sotto le mentite spoglie dei coniugi Curtis Andrews e Niamh Bell, erano stati subito portati verso l'area più rurale del pianeta tramite una navetta privata.
Mentre i due nel retro del lussuoso trasporto si stavano gustando del prelibato cibo e dell'ottima musica, i due piloti davanti stavano discutendo sui prossimi passi da fare
"Sì, ma io non ho ancora capito chi sono questi due" iniziò il copilota che, nel frattempo, stava sgranocchiando dell'uva passa.
"Cosa vuoi che ne sappia io. Sono due ricconi che vogliono sperimentare l'emozione di lavorare.. è la nuova idiozia che hanno inventato. Praticamente prendono dei ricconi e li spediscono a fare la vendemmia. E questi idioti pagano pure per provare la gioia di potersi bere un po' del vino che loro stessi hanno prodotto. Pensa si improvvisano anche grandi intenditori. Se solo sapessero che è l'ultimo scarto dei vini replicati" entrambi scoppiarono in una gustosa risata totalmente ignari di chi fossero effettivamente i due che stavano trasportando.
Sebbene sia Terr che Stromm stessero sprofondati negli ottimi sedili del trasporto il viaggio sembrò durare un'eternità. Quando finalmente poterono scendere, si trovarono davanti ad una magnifica villa contornata da splendidi filari di viti.
Si avvicinò a loro un umano dall'aria altezzosa
"Benvenuti a Chateau Malidur" si proruppe in un lieve inchino
"Permettetemi di farvi fare un breve tour della nostra tenuta" fece un lieve cenno e, da uno degli edifici perimetrali, apparve quello che, a tutti gli effetti, appariva essere un cameriere che portava un vassoio con due calici
"E permettetemi di farvi assaggiare i vini che voi stessi contribuirete e produrre"
Preso un calice a testa, i due federali chinarono la testa in segno di ringraziamento per poi seguire l'umano attraverso i filari di viti, nei quali alcuni gruppi di lavoratori si stavano già adoperando alla vendemmia.
Dai capi di abbigliamento, tutt'altro che dozzinali, e dagli impeccabili guanti bianchi utilizzati per la raccolta Terr e Stromm non tardarono a capire si trattasse di ricconi che, come la loro copertura, erano lì per quelle specie di vacanze.
"Il nostro orgoglio è di esser riusciti a coltivare su questo pianeta dei vitigni che si pensavano presenti solo su alcuni pianeti"
L'uomo camminava sicuro per i vari filari indicando ogni tanto alcune piante
"Solo in questo appezzamento abbiamo i vitigni bianchi Sauvignon ed i rossi Cabernet e Merlot per riprodurre l'ottimo Bordeaux terrestre, più avanti potete ammirare i vitigni per ottenere il Vak'lar Vulcaniano ed il Rarinr Romulano"
Mentre camminavano, l'attenzione di Terr venne attratta da dei coltivatori nel vigneto di fianco al loro rimase ad osservarli per qualche secondo il che indusse Stromm a seguire lo sguardo del collega focalizzandosi anche lei sui lavoratori.
"Molto bene.. ora immagino sarete stanchi.. possiamo tornare all'appartamento a voi dedicato" l'umano si incamminò verso Chateau Malidur
"Troverete il vostro alloggio caratteristico nel pieno dell'esperienza che state provando, ma avrete ogni comfort che confà a gente del vostro calibro"
Rientrati finalmente nel loro appartamento, Terr estrasse da tasca un piccolo oggetto quadrato che appoggiò sul comodino attivandolo
"Il disturbatore che ci ha dato il Tenente Mendel è in azione ora nessuno potrà sentirci" osservando poi Stromm "Qualcosa non mi torna nel campo qui vicino. La vite è una pianta molto delicata e stavano decisamente esagerando con quel concime. O per lo meno esagerando per avere dei grappoli così belli"
Stromm si stese sul letto guardandolo portando le mani dietro la testa
"Sì decisamente.. tanto più se consideri i phaser che portavano sotto la giacca. Qualcosa non torna, di certo dovremo indagare"

New France - Area di Sud-Ovest
Hotel Casinò Sanders
10 dicembre 2399 - ore 14.18


L'ingresso di Moses al casinò fu tutto fuorché minimalista: indossava uno sfarzoso soprabito di pelliccia con intarsiate in oro le iniziali OF sulla schiena.
Era preceduto da una scorta di cinque facchini che portavano altrettante valigie ornate da inserti in pelliccia e con le medesime iniziali ben stampigliate sul lato.
Fece un cenno ai facchini che si fermarono mentre lui avanzava baldanzoso verso la reception.
Giunto davanti alla receptionist allungò una mano premendo il sensore numerose volte come a voler, per forza, attirare l'attenzione
"Sono Owen Frazier.. sono qui per alloggiare nella stanza numero 12" proruppe ignorando chi al momento si trovava in fila alla reception.
La Risiana sollevò lo sguardo quasi inviperita per poi sentire il nome della copertura di Moses e si alzò in piedi
"Certamente Signor Fraizer siamo lieti che lei abbia scelto proprio il Sanders per alloggiare" sorrise tornando poi alla mini consolle olografica
"Le abbiamo riservato la suite Excelsior occupa interamente l'ultimo..." ma il parlare della donna venne interrotto da Moses che premette nuovamente il sensore "No, non ci siamo capiti! Io voglio la stanza numero 12 e non m'importa nulla della vostra suite Excelsior"
La Risiana osservò l'uomo spalancando gli occhi "Ma.. signore.. la suite Excelsior è la migliore stanza di tutta New France"
Moses scosse la testa
"Allora non ci siamo capiti. Io vado a giocare ogni anno, ogni anno vinco e ogni anno alloggio nella stanza numero 12" si allungò fissando la donna "Vuoi veramente che la sorte mi sia avversa? Potrei diventare decisamente scontroso e tu, dolce musetto, non vuoi che lo diventi, vero?"
La donna scosse la testa numerose volte
"No, decisamente no" tornando a digitare freneticamente sulla console "Ecco assegnata la stanza numero 12" alzandosi prendendo una chiave magnetica "Le ho fatto trasferire tutti gli extra della suite" per poi sorridere maliziosa mentre consegnava la chiave "Se ha bisogno di qualche svago mi chiami pure. Sarà mia premura personale soddisfarla"
Moses portò lo sguardo negli occhi della donna facendo un lieve sorriso per poi farle scivolare una striscia di Latinum tra le mani "Questo per ringraziarti della premura" poi si avviò verso la stanza dove aveva pianificato di alloggiare.
Appena entrato, lasciò che i facchini disponessero le valigie dispensando mance a tutti. Quando fu sicuro di esser solo si lasciò andare ad un sospiro liberatorio
"Seriamente come diavolo fanno a vivere con sta cosa addosso" liberandosi dal soprabito peloso per poi aprire una delle valigie recuperando un emettitore olografico attivando una mini mappa dell'albergo
"Ok, da questa stanza potrò uscire, senza esser visto, in ogni momento"
Frank riuscì a stendersi per qualche minuto: era in grado di stanare pericolosi criminali psicopatici senza sentire il benché minimo sforzo, ma fare il riccone consumava ogni sua energia.
Cercò di rilassarsi, senza riuscirci appieno, per una buona oretta, poi la sua copertura necessitava di essere rafforzata.
Con una spinta saltò in piedi rimettendosi lo sfarzoso soprabito per poi uscire dalla stanza diretto al bar annesso all'hotel.
Camminava lentamente come una star che si beava degli sguardi altrui fino a raggiungere il bancone al quale appoggiò la schiena.
"Dammi un whisky" poi si voltò fissando il barista "E stai molto attento che i cubetti di ghiaccio siano esattamente cinque" prese il bicchiere per poi voltarsi osservando chi affollava quel luogo.
*Assassino professionista, trafficante d'armi, trafficante di schiavi e qualche truffatore di bassa leva* continuò a guardarsi attorno finché la sua attenzione venne attirata da un Tellarite nell'angolo della sala.
Conosceva bene Pulmar, uno dei più squallidi doppiogiochisti che l'universo avesse mai partorito se c'era lui era praticamente certo che qualcosa stava per succedere.
Moses strinse il bicchiere tra le dita fino a farsi sbiancare le nocche, quanto avrebbe pagato per avere adesso una squadra di incursori ed arrestare tutta quella marmaglia, ma la missione imponeva riservatezza, o, nel suo caso, grande sfarzo.
Prese due barre di Latinum e le appoggiò sul bancone
"Questi sono per il whisky... e per il bicchiere. D'ora in poi questo è il solo bicchiere in cui berrò per tutta la durata del torneo" detto questo tornò nella sua camera.

New France - Area Nord-Est
Missione dei frati "Oasi felice"
10 dicembre 2399 - ore 16.31


Il viaggio era stato più lungo di quanto Elaina potesse mai immaginare: Alexander era stato silenzioso per quasi tutto il tempo e non sembrava apprezzare particolarmente la loro copertura.
Tarev non sapeva cosa il compagno avesse contro il matrimonio e, in effetti, la cosa non le era mai interessata: nella cultura Betazoide il rito dell'unione aveva sempre avuto una grande importanza, segnando l'inizio della monogamia della coppia, ma era cresciuta in una famiglia differente e questo l'aveva portata a togliere qualsiasi valore alla celebrazione dell'unione.
La Betazoide osservò nuovamente per qualche attimo il compagno umano, poi rinunciò e si mise a guardare le altre coppie con un occhio fortemente critico.
Un paio di esse non avrebbero retto più di sei mesi, un altro paio avrebbero potuto provocare un attacco diabetico a chiunque avesse avuto l'ardire di osservarli per più di cinque minuti, un paio di esse erano ad un passo dall'insegnare a tutti quali fossero le loro posizioni erotiche preferite mentre l'ultima coppia aveva qualcosa di strano.
Si osservavano, parlottavano fra di loro, sorridevano felici ma empaticamente erano piatti, vuoti, senza sentimento.
Il trasporto si fermò di colpo, facendo sballottare un po' tutti all'interno dell'abitacolo. Il silenzio venne interrotto dall'apertura del portello e dalla voce di un sacerdote che invitava tutti a scendere.
"Venite fratelli, venite.." il monaco era vestito con una tunica arancione, la testa pelata ed una lunga barba bianca "Che la pace sia con voi. Benvenuti nella nostra umile missione, qui avrete modo di conoscere quanto vi occorrerà per univi nel sacro vincolo del matrimonio"
Tutti i partecipanti iniziarono ad applaudire ma senza particolare enfasi, per poi interrompersi quando il monaco riprese a parlare
"Il percorso che state intraprendendo è lungo e complesso, vi accompagnerà per tutta la vita unendo insieme le vostre anime finché morte non vi separerà.. non si tratta di qualcosa da prendere alla leggera ma in modo serio e consapevole. Ogni coppia sarà seguita costantemente nella propria crescita spirituale da un mio fratello, che risponderà a tutte le vostre domande e vi seguirà per prepararvi alla vostra nuova vita di coppia. Ed ora, iniziamo con le presentazioni.."
Le prime coppie si presentarono senza destare particolare interesse nei due federali, ma Elaina attendeva la presentazione della penultima coppia con una curiosità che celava sfruttando la sua migliore faccia da poker.
Ci volle quasi mezz'ora, ma, alla fine, il momento era arrivato. Il monaco aveva salutato la coppia precedente lasciandola libera di andare e riprese fra le mani la lista "I signori Jon Wellner e Jorja Fox"
La strana coppia fece qualche passo avanti sorridendo, raggiungendo mano nella mano il monaco.
Tarev dovette ammetterlo, erano davvero degli ottimi attori: sembravano davvero una coppia affiatata, se solo non fosse per la loro empatia del tutto apatica che ne rivelava l'assoluto disinteresse che provavano l'uno per l'altro.
Il monaco pose le mano sulla fronte di entrambi per poi chiamare con la mano un giovane monaco "Voi sarete affidati alle cure di Fratello Mathi, avrete modo di conoscerlo e apprezzarne l'animo puro. Sarà una buona guida per la vostra crescita spirituale"
Animo puro? Guida spirituale? Dal primo momento che era scesa dal trasporto quell'uomo aveva trasmesso empaticamente tanto desiderio sessuale che avrebbe potuto mettere incinta una telepatica anche solo con la forza dei suoi pensieri.. altro che animo puro, quello era un porco.
La coppia ed il monaco si presentarono in modo molto pacato, ma ecco un'altra stonatura.. si impegnarono davvero tanto per non darlo a vedere ma Elaina lo sentì subito, quei tre si conoscevano da tempo ed erano lì proprio per incontrarsi.. ma incontrarsi per cosa?
"Ed ora l'ultima coppia che ci accompagnerà in questo percorso spirituale, i Signori Jonathan Williams e la sua compagna Emilia Walker"
Alexander nascose molto bene il suo desiderio di andarsene il prima possibile da quel luogo, ma, ovviamente, Elaina lo percepì.
Il monaco pose la propria mano sulla fronte della coppia per poi procedere "Voi siete stati scelti da fratello Stephen che vi guiderà nel vostro percorso di unione.. che la pace e l'armonia vi accompagni in questo viaggio. Ora siete liberi di seguirlo per iniziare la vostra ricerca della fede, ci rivedremo questa sera per riunirci tutti assieme attorno alla tavola"
Elaina aveva osservato, senza darlo a vedere, la coppia dei futuri coniugi Wellner allontanarsi e, mentre il monaco parlava, aveva iniziato a studiare un modo per seguirli..
Di fronte a lei e Alexander, il monaco Stephen sembrava non aver intenzione di perdere tempo e questo era davvero un problema.
"La creazione di una famiglia è un gesto d'amore che non riguarda solo la coppia, ma anche la società e Dio stesso, è un impegno quotidiano che una coppia prende nei confronti dell'Altissimo.."
Elaina ascoltava una frase su tre di quanto il monaco diceva, Alexander probabilmente anche meno. Urgeva trovare un modo per liberarsi di quella palla al piede e andare a ficcanasare indisturbati, ma quale?
"..il percorso che avete scelto non è facile, spesso potreste tentennare e avere dei dubbi.."
Le ultime parole fecero scattare qualcosa in Elaina, forse un modo per scappare in fondo c'era guardò per un attimo Alexander, consapevole che probabilmente il compagno si sarebbe infuriato, ma era sempre stata brava a farsi perdonare con lui, quindi partì alla carica.
"Giusto Padre! Parliamo di dubbi, perché davvero io non so cosa siamo venuti a fare qui!"
La strana uscita di Elaina fece zittire il monaco e spalancare di scatto gli occhi di Alexander, preso del tutto alla sprovvista "Ehm.. ma amore, tu lo sai perché siamo qui.. come tutte le coppie, no?"
"A si? Siamo qui come tutte le altre coppie per uno scopo? Allora guardami in faccia e dimmi che voi sposarmi!"
Alexander osservò la compagna con il serio dubbio che Elaina fosse effettivamente impazzita e fosse pronta ad una camicia di forza "Beh.. insomma, non saremmo qui altrimenti.. no?"
"Lo stai chiedendo a me?!" Elaina tornò a guardare verso il monaco che, imbarazzato, seguitava a guardare la coppia "Lei ha sentito che abbia detto di volermi sposare? Io non l'ho sentito! E guardandolo negli occhi lo riterrebbe un uomo convinto di quanto vuole? Io non penso!"
Alexander non riusciva a capire dove volesse andare a parare Elaina, ma sentiva che lo stava incastrando "Non ho mai neppure detto il contrario, no? Glielo dica anche lei!"
Wood osservò il monaco sperando in un po' di supporto e Stephan, preso del tutto in contropiede, sembrava non saper bene come fare
"Io, credo che, per voi, questo percorso sarà molto impegnativo e forse dovremmo iniziarlo con un po' più di calma.. ecco. Faremo così, io e Jonathan adesso parleremo un po' da soli dei dubbi che gli rendono tanto difficile capire se è davvero pronto per il grande passo. Questo permetterà a lei, Emilia, di calmarsi.. fra un'oretta parleremo tutti e tre insieme dell'importanza di una comunicazione franca e tranquilla nel rapporto di coppia"
Solo allora Alexander capì il piano di Elaina, ma era tardi per fermarla.
Tarev scattò come una molla, gongolando dentro di sé per essere riuscita a liberarsi del monaco "Perfetto! Anche perché ho bisogno di andarmene un po' lontano da lui!" non si fermò a guardarsi indietro e se ne andò
Alexander non poté far altro che guardare Elaina allontanarsi
*Quando la ripesco la strozzo* anche se, del tutto inconsciamente, un sorriso gli era nato sul viso.
In fondo era quasi fiero di come quella ragazza era in grado di incastrarlo... questo non le avrebbe evitato la sua vendetta, ma ne era fiero.
Lasciato il compagno ed il monaco, finalmente Elaina iniziò a girare per la tenuta di quella strana missione di monaci.
Camminava per l'immenso giardino che circondava degli edifici posti sopra una collina, ma quel luogo le dava ben poche sensazioni di effettiva spiritualità: il monastero, molto dei monaci, gli edifici.. tutto sembrava perfettamente a posto, eppure le empatie che percepiva non erano quelle corrette.
Maniaci, pervertiti, psicopatici, sociopatici.. non c'era che dire, un gran bel posto se fosse stato un manicomio e quelli dei pazienti ingabbiati.
Fu solo allora che percepì nuovamente, fra i presenti, le empatie di quella coppia e del monaco a loro assegnato, tentò di seguirli, ma i tre entrarono in un'area riservata controllata all'esterno da due grossi energumeni vestiti da monaci.
Perché mai ci sarebbe dovuta essere un'area sorvegliata in un posto come quello? E perché quei due gorilla sembravano più delle guardie armate che dei miti monaci? Troppe domande, troppe cose non tornavano.. Elaina decise che per il momento aveva rischiato fin troppo e, senza attendere altro, ritornò sui suoi passi per raggiungere nuovamente Alexander.

New France - Area di Sud-Ovest
Hotel Casinò Sanders (stanza 012)
10 dicembre 2399 - ore 17.48


Moses era riuscito a farsi una doccia e lavarsi un po' il viso, ma non aveva avuto modo di avere alcuna informazione dalle squadre di sbarco e la cosa lo impensieriva: più che altro era preoccupato per la coppia Wood e Tarev.
Fox era in compagnia di Malice, una giovane agente della Intelligence giovane, ma già dotata di grande esperienza, al pari di Terr e Stromm che erano ufficiali della sicurezza avvezzi a lavorare sotto copertura..
Elaina e Alexander, invece, li aveva allenati lui personalmente, ma erano, pur sempre, un medico ed uno scienziato, ed avrebbe voluto che ci fosse anche qualcuno a guardar loro le spalle.
Si asciugò i capelli con l'asciugamano per poi sfiorare il lobo dell'orecchio destro chiamando a rapporto le varie squadre, nella mente si stava già disegnando uno scenario che non gli piaceva, ma aveva bisogno di conferme.
"Squadra uno, qualche risultato?"
La risposta di Fox non sorprese più di tanto il vecchio orso =^=Confermo, individuato edificio sospetto=^=
Moses emise un grugnito "Proseguite con attenzione, tenetemi informato di qualsiasi novità" non attese alcuna risposta e passò a chiamare i successivi
"Squadra due, rapporto"
Anche la risposta di Terr non si fece attendere =^=Confermo, individuato edificio sospetto=^=
Moses annuì "Immaginavo.. Proseguite con attenzione, tenetemi informato di qualsiasi novità" anche in questo caso non attese la risposta
"Squadra tre, rapporto.. individuato edificio sospetto?"
Alexander sembrò preso alla sprovvista =^=Si, esatto.. qui c'è qualcosa che non va, cosa facciamo?=^=
"Proseguite con attenzione, tenetemi informato di qualsiasi novità e cercate di restare in coppia"
Moses grugnì pesantemente lanciando l'asciugamano sulla poltrona e iniziando a rivestirsi prima di chiamare la nave
"Moses a Hazyel, abbiamo un problema"
=^=Qui Hazyel, nessuna pista al momento?=^=
"No, il problema è l'esatto opposto. Penso di aver capito dove si trovi la base di Jak'Al su questo pianeta.."
"Splendido.. ed in quale area si trova?"
"La base di Jak'Al è l'intera colonia.. credo che sia riuscito ad infiltrarsi ad un tale punto su New France da avere diversi edifici che si estendono su tutta la colonia"