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USS RAZIEL - MISSIONE 02 RSS USS RAZIEL - Missione 02

02.05 " Intrighi "

di Francis "Frank" Moses, Pubblicato il 01-07-2016

FLASHBACK
Prigione Federale Nuova Alcatraz
Cella d'isolamento 242
31 Maggio 2396 ore 10.00


"Questa è la tua nuova cella Po'Kar. Adesso puoi urlare quanto ti pare, qui non romperai i coglioni a tutto il braccio!"
Il capo delle guardie, nonostante fosse la metà del Gorn, lo guardò con un cipiglio irato e per nulla intimorito.
Forse le due enormi guardie di sicurezza, armate di bastoni stordenti, contribuivano alla sua sicurezza, forse erano i ceppi in metallo che tenevano bloccato il massiccio rettile o forse entrambe le cose.
"Anzi se fai casino qui mi farai pure felice, almeno disturberai solo il riposo del tuo collega qui di fronte."
Po'Kar lanciò un'occhiata alla cella indicatagli, ma vide solo una massiccia figura distesa sulla branda.
Sbuffò ed fu spinto all'interno della sua cella.
"Goditi la permanenza Po'Kar!"
Esclamò il capo delle guardie prima di andarsene con i suoi uomini.
Il Gorn colpì con un violento colpo di coda la branda della cella deformandola.
Le ferite gli facevano ancora male, ma più di tutto era la rabbia di essere stato sconfitto che gli bruciava.
L'avrebbe fatta pagare a tutti quelli che avevano contribuito alla sua caduta. Quel maledetto Ferengi di nome Ziral, che lo aveva drogato con chissà quale intruglio, e il suo compatriota Serak, sicuramente suo complice visto che non gli aveva permesso di ammazzarlo subito. E non ultimo l'impiccione di Ingram che gli aveva messo i bastoni fra le ruote ed era poi sfuggito alla sua vendetta. Ma l'universo non era abbastanza grande per nasconderlo, prima o poi l'avrebbe scovato e allora...
"Fai silenzio testa di cazzo!"
Grugnì l'energumeno ancora sdraiato sulla branda
"Fai ancora casino e ti strappo le braccia e le uso per ammazzarti."
Quella voce... la lingua di Po'Kar assaggiò l'aria mentre il suo sistema olfattivo provava ad associare l'odore dell'essere ad un viso conosciuto. Le sinapsi del rettile ebbero un sussulto, scrollandosi via la rabbia fino a collegare voce e odore ad una sola persona.
"Ingram!" la coda colpì di nuovo rovinando per sempre la branda.
"Adesso hai rotto..." l'umano si alzò a sedere e lanciò un'occhiata al suo vicino di cella.
Anche nei suoi occhi si accese una luce di riconoscimento:
"Ma tu guarda un po'... da sotto quale sasso sei strisciato fuori tu?"
"Ti ammazzo Ingram!" grugnì ancora Po'Kar colpendo, questa volta con i pugni, il velo azzurrino del campo di forza.
"Su con la vita lucertola... ci hai provato già una volta e ti è andata male. Quando uscirai di lì sarò morto da tempo. Non mi spaventi per niente..."
Il Gorn passò i successivi dieci minuti ad urlare all'indirizzo dell'umano e a distruggere la propria cella con potenti colpi della sua coda.
Ingram, o meglio il Comandante Moses, lo guardò con un ghigno per tutto il tempo. Alla fine il rettile parve calmarsi, ormai sfinito e dolorante.
"Vi hanno preso con il blocco navale?"
Chiese al termine della sfuriata tornando a distendersi sulla branda con le mani sotto la testa
"Io gli sono finito proprio in bocca mentre tornavo alla mia nave, accidenti a me... ma non mi hanno potuto accusare di nulla... o quasi. Una multa, qualche mazzetta e sarò fuori presto, qualche mese al massimo. Sai se hanno beccato anche Serak? Vorrei tanto fargliela pagare!"
"Si..."
Bofonchiò il Gorn cercando un posto per sedersi e constatando che non poteva più farlo.
"Beh poco male... era solo un pezzo di merda. Il suo capo troverà qualcun altro per sostituirlo."
Il Gorn rispose con un verso disgustato.
"I tempi cambiano Po'Kar - continuò Moses - un tempo noi capitani contavamo qualcosa, adesso dobbiamo render conto ad affaristi senza scrupoli che non ci mettono un attimo a tradirci. Bah! Mi faccio una dormita... qui almeno mi riposerò un po'. Fai casino quanto vuoi, ho il sonno pesante."
Detto questo si girò su un fianco e presto prese sonno.

FLASHBACK
Prigione Federale Nuova Alcatraz
Cella d'isolamento 242
4 Giugno 2396 ore 12.00


"E a quel punto ormai avevo terminato la birra e gli domando: sei sicuro che sia femmina?"
Moses si lasciò andare ad una risata sguaiata che non sortì effetto sul suo vicino di cella. Forse il Gorn era troppo stupido per capirla, o forse certi riferimenti sessuali erano troppo alieni per la sua razza.
L'unica cosa che il rettile fece fu calare una carta raffigurante un castello sospeso nel nulla.
"Fortezza fluttuante... direi che ti ho fregato" commentò soddisfatto Po'Kar.
Con un verso disgustato, l'umano gettò le carte che aveva in mano davanti a se.
"Po'Kar, hai più culo che anima... mi domando come hanno fatto a beccarti!"
Dall'altra parte del campo di forza l'essere mostrò i denti in un sorriso di sufficienza.
Il rumore di passi lungo il corridoio attirarono l'attenzione dei due.
Due uomini e una giovane donna dai capelli rossi, si presentarono davanti alla cella dell'umano che li guardò sollevando un sopracciglio.
La donna aveva un camice da medico e sul petto il logo dell'infermeria della prigione.
"E' lui?"
Chiese la giovane senza nemmeno guardarlo intenta a leggere un dpad.
"Sissignore... Prigioniero 24246"
Victoria Winslow alzò gli occhi su Moses e gli fece l'occhiolino.
"Signor Ingram, sono la dottoressa Lenz. Abbiamo i risultati delle analisi sui campioni presi al momento della sua incarcerazione e abbiamo riscontrato dei problemi."
L'ufficiale in incognito le fece cenno di continuare non sapendo bene dove la figlioccia volesse andare a parare.
"Mi dispiace informarla che lei soffre di aceruloplasminemia. La trasferiremo nell'infermeria del carcere."
"Ehi Po'Kar, alla fine me ne vado prima del previsto!"
Commentò scherzosamente Ingram all'indirizzo del Gorn.
"Speriamo per sempre!" commentò questi di rimando.
"Non ci contare bello! Stasera torno e ti straccio a questa merda di gioco... almeno ci fosse un olovisore in questo dannato posto!"
"Non ci conti signor Ingram, la cosa potrebbe essere più lunga di quanto crede. Fatelo uscire prego."
Le due guardie disabilitarono il campo di forza e, mentre una teneva d'occhio il prigioniero, l'altra gli applicava delle manette magnetiche. Poi Moses fu scortato verso l'ascensore.
"Che diavolo sta succedendo?" chiese mentre la guardia gli toglieva di nuovo le manette dopo che le porte dell'ascensore si erano ormai chiuse.
"Purtroppo la missione su Risa è stata anticipata. Sono venuta appena ho potuto ad avvertirti."
"Merda!" commentò Moses.
"Piano con le parole. Ci baci mia madre con quella bocca!"
I due si sorrisero mentre le guardie facevano finta di nulla.
"Va bene! Avete preparato tutto per me?"
"Si, siamo ancora in tempo, la prigione è molto più vicina a Risa della stazione. Sono stata avvertita mentre stavo tornando all'Empireo e sono venuta a prenderti. Siamo giusto in tempo per portarti su Manzar e farti prelevare da lì dalla nave passeggeri che si sta recando su Risa. A bordo ci sono le due ragazze che avevi chiesto."
"L'hai trovata quindi!"
"E' stato facile... immagino che il Tenente Xain non conoscesse la sorella quanto credeva."
Victoria mostrò il dpad al patrigno sul quale era ben visibile una giovane Andoriana in abiti succinti in posa estremamente sensuale.
"Una escort? L'hanno proprio fregato a quel ragazzo! Lui pensava che la ragazza fosse stata rapita e lei invece faceva la prostituta... Cosa le avete detto?"
"Che un ricco uomo d'affari voleva un paio di ragazze che gli facessero compagna per alcuni faticosi viaggi d'affari. Prima tappa Risa e poi chissà... Comunque le avevamo già imbarcate per fortuna e sono proprio sulla nave passeggeri."
"Va bene, sembrerà un po' strano che mi porto delle ragazze da fuori per stare su Risa, ma se nessuno fa domande poco importa. E per Po'Kar?"
"Lo addormenteranno e lo terranno sedato fino al tuo ritorno. Non capirà quanto tempo è passato, potrai riprendere come se niente fosse successo."
"Pensi proprio a tutto!"
"Mi pagate per questo" rispose Victoria con un sorriso
"La Raziel ci aspetta attraccata al ponte sei, ti porteremo fino alla colonia su Manzar, il resto del gruppo arriverà su Risa un giorno prima di te."
"C'è il ragazzino a bordo?"
"No... il Capitano Hazyel sta andando anche lui su Risa. E' sorto un problema e lui dovrà porvi rimedio..." commentò lei un po' stizzita.
Moses preferì non fare altre domande.

Risa - Temtibi Lagoon
Astro Nascente Resort
Sala Ricevimenti
10 giugno 2396 ore 21.30


Moses uscì dal bagno tastandosi l'orecchio.
Fox non c'era andato tanto leggero quando gli aveva impiantato l'auricolare.
Avrebbe preferito la dottoressa, ma sarebbe stato difficile farla entrare nel bagno degli uomini.
Si guardò intorno sorseggiando il suo drink, le sue due 'ragazze' si erano gettate sulla pista da ballo e ora davano spettacolo.
Il Primo Ufficiale della Raziel ne approfittò per farsi aggiornare dai suoi colleghi e per scrutare attentamente gli invitati.
"Moses a Naidoo. Novità?"
Borbottò dopo aver avviato la comunicazione.
"Bentornato signore... niente d'interessante. Abbiamo inquadrato i nostri sospetti e disseminato di microfoni la sala del torneo. Ci sono ordini?"
"Sono già stati assegnati i tavoli ai partecipanti?"
"Ancora no, le iscrizioni sono state chiuse proprio all'inizio della serata. Abbiamo iscritto lei e la dottoressa Tarev, noi ci occuperemo della sorveglianza. In qualità di spettatori potremmo stare molto vicini a P'Morr, Glek e al misterioso Mr. White."
"Altri tizi interessanti?"
"Solo una moltitudine di Ferengi. Si devono riprodurre come conigli sul quel pianeta... e non ce n'è uno che abbia la fedina penale pulita."
"La Mendel è in grado di controllare i tavoli da gioco?"
"No, non ci sono controlli elettronici sui tavoli proprio per evitare manomissioni. L'unico modo sarebbe modificarli fisicamente ma è troppo tardi per farlo..."
"Allora dovremmo far sparire il primo mazziere che sarà assegnato al banco dei nostri sospettati."
"Perché?"
"Possiamo scommettere che i nostri due piccioncini abbiano stretto accordi con chi gestirà il loro tavolo. Probabilmente sarà anche stato modificato a loro vantaggio... la scelta migliore sarebbe danneggiarlo e farlo sostituire."
"Forse si può fare, chiederò a Fox"
Rispose Naidoo dopo averci pensato per qualche secondo.
"Bene... ci sentiamo più tardi. Moses chiudo."
Il primo ufficiale della Raziel si guardò per qualche momento ancora intorno: sembrava tutto tranquillo, la solita serata di gala che precedeva un evento.
Agli occhi allenati di Moses però alcune cose erano fuori posto...
"Moses a Haziel" nessuno rispose ma il suono del microfono che si accendeva e spegneva significava una sola cosa: il Capitano era in ascolto, ma non poteva parlare.
"Non so cosa stai facendo, ma qui è pieno di gente che non dovrebbe esserci. Ad occhio e croce direi i servizi di sicurezza di Risa..."
Scrutò un uomo, che appoggiato con noncuranza ad una colonna, sembrò parlare per un attimo con il polsino della sua camicia.
Moses scosse la testa divertito, poi guardò una donna che tirava fuori uno specchietto da cipria e lo piegava in un angolo poco consono all'uso che ne doveva farne.
Infine vide due uomini vicino al bar, con bicchieri d'acqua e lo scintillio di qualcosa appeso alla cintura... un distintivo ad occhio e croce.
"Rettifico, abbiamo i servizi segreti, la polizia e chissà cos'altro... ci mancano solo i vigili del fuoco."
Di nuovo lo scatto del microfono che si apriva per poi richiudersi immediatamente, segno che Haziel aveva recepito il messaggio.
"Bene, se sei d'accordo contatterò Victoria, forse lei riuscirà a parlare con l'intelligence di Risa per capire cosa c'è che non va..."
Questa volta gli scatti furono due.
Moses sbuffò.
"Ok niente canali ufficiali... la Mendel?"
Un solo scatto in risposta
"Ok... Moses chiudo."
Cosa stava succedendo? Tutte le strade per scoprire qualcosa dei traffici della stazione, sembravano essere dei vicoli ciechi.
Ziral, Po'Kar, Selouva e Serak erano stati presi e probabilmente non avrebbero parlato, almeno non subito.
Ci stavano lavorando in modi diversi, lui infiltrato nella stessa prigione di Po'Kar, Ziral sotto le amorevoli cure di Tombstone e della bella Orioniana si occupava lo stesso Hazyel, ma la cosa sarebbe stata lunga.
Serak era un caso a parte: troppo sicuro delle sue protezioni legali per riuscire a farlo cadere in fallo senza avere prima una leva adeguata.
L'andoriano Xain che aveva tradito i suoi compagni sulla Leicester era stato deferito alla corte marziale, ma non sembrava sapere niente, era solo stato ricattato.
Sua sorella Talac, che lui pensava essere stata rapita, era invece una escort di lusso che probabilmente non sapeva nemmeno che il fratello era stato ricattato.
L'unico modo per scoprire qualcosa dei traffici dell'Avamposto Commerciale DK-34 era agganciare coloro che erano ancora liberi e cioè P'Morr e Glek.
Avevano basato tutta la missione su quei due, nella speranza che li portassero a qualcosa di concreto per smantellare l'intero traffico.
Ma perché c'erano anche i servizi di intelligence di Risa? E la polizia? Sicuramente non lavoravano insieme, c'era troppo divario fra gli infiltrati.
I servizi non avrebbero mai permesso che due poliziotti, con tanto di distintivo, si imbucassero nel loro caso, segno evidente che ognuno stava agendo di testa propria.
Ma che ci facevano li?
E perché diavolo il ragazzino era scomparso? Cosa stava facendo Hazyel di così importante da non poter nemmeno parlare?
L'annunciatore avvertì che era arrivato il momento di prendere posto ai tavoli e sul tabellone principale apparvero i nomi dei partecipanti al torneo con la loro assegnazione.
C'erano dodici tavoli da otto partecipanti ciascuno e da una parte, nella penombra della sala, una fila di dodici mazzieri di varie razze, fra cui alcuni Ferengi.
Ognuno di loro portava, sulla polo bordeaux con il logo del resort, anche il numero di tavolo corrispondente.
I dodici si avviarono ai propri tavoli mentre la gente si accalcava per guardare e Moses controllava chi fosse il mazziere del tavolo assegnato ai due strozzini.
Il Ferengi che avrebbe dovuto vigilare sulla partita era sparito.
Chase era appoggiato ad una colonna fischiettando con finta innocenza mentre la porta alle sue spalle si chiudeva.
Il primo ufficiale della Raziel ebbe solo il tempo di intravedere Naidoo che trascinava via uno svenuto mazziere.
Al tavolo, intanto, stavano accadendo altre cose strane.
La dottoressa Tarev emise una risata divertita e poi colpì distrattamente un bicchiere di alcool.
Un rigagnolo si allargò sul tavolo fra le grida irate dei partecipanti.
Elaina si scusò con tutti e le bastò sbattere un paio di volte le sue lunghe ciglia da trasformare tutti i maschi attorno a lei in degli agnellini.
Fox dal canto suo si limitò a toccare con leggerezza il sigaro di un borioso giocatore e un lapillo incandescente cadde sul liquido incendiandolo.
Fu questione di un attimo, ma la strisciata nera che rimase, rese il tavolo ingiocabile e fu presto sostituito dagli inservienti.
Gli occhi di P'Morr e Glek stavano mandando fulmini di rabbia... il tavolo che avevano fatto modificare era stato cambiato e il loro contatto era sparito.
Moses sorrise e si fece i complimenti per la scelta degli uomini del progetto Empireo, erano proprio spettacolari.
Certo non glielo avrebbe mai detto se non strettamente necessario, ma poteva almeno congratularsi con se stesso.
"Moses a Mendel"
"Buonasera capo..." rispose prontamente la ragazza dando una gomitata al suo accompagnatore per avvertirlo che c'erano novità.
"Abbiamo degli ospiti alla nostra festa. Ore sei, l'uomo con lo smoking blu notte. Ore quattro la donna seduta al bar con il vestito iridescente. Sono sicuramente dei servizi segreti di Risa. In più i due geni con il distintivo della polizia e il vestito da quattro soldi ai bordi della pista da ballo. Scopri cosa stanno facendo qui. Buca i computer dei servizi di intelligence di Risa se devi, non mi interessa!"
"Buca?" la ragazza sollevò un sopracciglio "Pittoresco..."
"Poche ciance. Mandate Fox ad abbordare la donna al bar e vediamo se scopre qualcosa."
"Abbordare... Sissignore riferirò. Mendel chiudo."
"Bene iniziamo i giochi..."
Sussurrò Moses avviandosi baldanzoso verso il suo tavolo.