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USS RAZIEL - MISSIONE 00 RSS USS RAZIEL - Missione 00

00.07 " E, alla fine, a decidere fu una vite difettosa "

di Sarah Mendel, Pubblicato il 08-01-2016


San Francisco, Terra (Sol III) - Dormitorio della Flotta Stellare - 21/07/2395 ore 06:11


Come ogni mattina, la sveglia venne puntualmente ignorata e spenta con un gesto secco, prima che l'occupante del mini appartamento si voltasse dall'altra parte, ricominciando a dormire.

Un minuto dopo, una piccola sfera metallica del diametro di circa 15 cm, poggiata sul comodino cominciò a ronzare sommessamente, mentre i suoi due diametri maggiori si illuminarono della tenue luce dei repulsori antigravitazionali. Sfruttando questo sistema propulsivo, la sfera si portò sopra la testa della propria padrona ed iniziò a pigolare qualcosa in codice binario, con una serie di fischi acuti e striduli, che fecero sobbalzare la ragazza seduta sul letto. Il concertino continuò finché la giovane ufficiale non si alzò in piedi borbottando un

"Ho capito, Cippy, ho capito..mi sto alzando, ok?"

Il cinguettio di risposta si fece allora più basso e meno stridulo, mentre le luci dell'appartamento reagivano all'alzarsi dell'occupante aumentando gradatamente.

"E buongiorno anche a te..." rispose la ragazza, i lunghi capelli rossi schiacciati sul viso, prima di chiudersi in bagno.

La sfera non diede segno di aver colto il tono ironico nella risposta e levitò fino al replicatore alimentare dove rimase in paziente attesa finché non udì la porta del bagno riaprirsi.

Mentre il Tenente Comandante Sarah Mendel emergeva dalla sala da bagno dove dieci minuti minuti prima era entrato uno zombie di sesso apparentemente femminile, la piccola sfera pigolò un comando in binario, attivando il replicatore alimentare.

Subito l'odore di caffè, uova e pancetta riempì l'aria, attirando l'attenzione dell'occupante della stanza.

"Perché le uova? Oggi sarà una giornata impegnativa?" domandò Sarah, prendendo la colazione e sedendosi al tavolo, mentre la piccola sfera interpretava la domanda retorica come una richiesta di accesso all'agenda personale ed iniziava a snocciolarle una serie di appuntamenti ed impegni.

Sarah ascoltò con un certo interesse e, al terzo impegno - il primo vero dal punto di vista lavorativo dopo la promessa di un caffè con quella carina dell'Amministrazione e la consegna di una relazione all'Ufficio Tecnico - chiese

"Al Comando? E per fare cosa?"

Il fatto era che lei era stata assegnata ai Servizi di Sicurezza Informatica quasi un anno prima per gestire una grave violazione dei database tattici della Flotta.

Le indagini erano andate avanti parecchio, mentre il Comandante Mendel raccoglieva tracce e molliche di pane un po' ovunque - e non sempre con metodi esattamente legali - finché alcuni mesi prima non era finalmente riuscita a tracciare l'organizzazione criminale che aveva compiuto il crimine, individuandone le fonti di finanziamento e riuscendo a mettere sotto controllo i conti segreti su Ferenginar.

A quel punto era stato uno scherzo individuare i terminali da cui avvenivano gli accessi ai conti e l'informazione era passata alla Sezione Operativa, mentre il Comandante Mendel veniva messa a disposizione in attesa di assegnazione ad un nuovo incarico.

Da allora il lavoro di Sarah era stato piuttosto da freelance, con incarichi specifici di pochi giorni a cui seguivano settimane di noia.

"Ufficio dell'Ammiraglio Bates, eh?" chiese la giovane donna, finendo il caffè "vabbé, speriamo abbiano un replicatore programmato per fare un caffè decente..."

San Francisco, Terra (Sol III) - Comando della Flotta Stellare - Ufficio dell'Ammiraglio Bates - 21/07/2395 ore 10:00


Alle dieci in punto Sarah - con indosso una uniforme nuova e perfettamente tirata a lucido - si presentò nell'ufficio dell'Ammiraglio Bates, venendo subito indirizzata verso la stanza di uno dei suoi attendenti, il Vulcaniano Terel.

L'uomo, un Vulcaniano di mezza età dall'aspetto impeccabile la accolse senza tante cerimonie e - come tipico della sua razza - andò diritto al sodo del problema

"Grazie per essere venuta, Comandante. Abbiamo ricevuto una trasmissione codificata da un nostro uomo, riguardante una operazione sotto copertura. Purtroppo il secondo messaggio, contenente il codice di decrittazione del primo, é giunto deteriorato in maniera irreversibile e..."

"Di che tipo di codice stiamo parlando, esattamente?" domandò Sarah, interrompendolo. La richiesta pareva una sfida impegnativa e la ragazza praticamente viveva di queste sfide.

"Un codice cifrato usa e getta tipo Lambda 47," rispose il Vulcaniano, apparentemente non turbato dall'essere stato interrotto così brutalmente "del quale abbiamo solo il messaggio base, ma senza crittatura é inutile."

"Va bene, va bene...cosa sappiamo di chi lo ha inviato e di chi ha preparato il codice?" chiese il Comandante Mendel, che già stava riflettendo su come risolvere l'arcano.

"Si tratta di informazioni classificate, così come il contenuto del documento, al quale lei non è autorizzata ad accedere anche se riuscisse a decrittare..."

Terel stava continuando la propria filippica, ma venne interrotto da Sarah, che alzò una mano, come ad intimargli di tacere.

"Ha chiarito il concetto, signore," rispose la ragazza un po' piccata "in questi termini non posso esserle di aiuto."

Il Vulcaniano parve sorpreso della risposta, tanto che non rispose subito, dando all'Umana il tempo di aggiungere

"Mi ascolti attentamente, signore...quel tipo di codice è considerato il più sicuro perché la crittografia usa e getta permette una completa aleatorietà del codice utilizzato. Non esiste un metodo standard per decifrare quel tipo di codice lavorando solo sulla codifica. Il solo modo in cui si può procedere è effettuare un'analisi del testo, cercando di individuare schemi di interpretazione sulla base della lingua e del modo di pensare di chi ha creato il codice e di chi ha scritto la comunicazione. Per farlo mi servono le informazioni che le ho chiesto e anche una idea del contenuto del testo. Se può fornirmele bene, altrimenti le dico da subito di non perdere tempo cercando di decrittare il codice in altri modi."

La giovane donna incrociò le braccia sotto il seno e si mise in attesa.

Il Vulcaniano parve riflettere per un momento sulla cosa, quindi disse

"Lei ha un modo piuttosto brusco di esprimere i concetti, Comandante, ma comprendo il senso del suo discorso. Molto bene, avrà una autorizzazione di accesso alle informazioni per un tempo limitato, ma dovrà elaborare il tutto senza uscire da questo ufficio..." e, digitati alcuni comandi, voltò il proprio terminale verso l'interlocutrice.

"Ottimo..." affermò Sarah, mentre i primi dati cominciavano a scorrere sullo schermo sotto forma di un codice apparentemente senza senso "si potrebbe avere del caffè?"

San Francisco, Terra (Sol III) - Comando della Flotta Stellare - Ufficio dell'Ammiraglio Bates - 22/07/2395 ore 08:00


"Ammiraglio..." salutò la segretaria, quando l'Ammiraglio Bates entrò nella zona dei suoi uffici, presso il Comando di Flotta "Il Tenente-Comandante Mendel la attende nel suo ufficio.

" Ah sì?" domandò stupita l'Ammiraglio, prendendo la manciata di dipadd che la giovane Guardiamarina le porgeva "É già dentro?"

"Sì signore, insieme al piantone del turno di notte" confermò la giovane Bajoriana che assisteva l'Ammiraglio.

"A che ora è arrivata?" si informò l'Ammiraglio, chiedendosi perché il Comandante Mendel fosse giunta così presto a disturbarla.

"Veramente non è proprio andata via, signore...la guardia dice che ha lavorato tutta la notte." riferì la Bajoriana, omettendo di dire che verso le undici di sera anche il Comandante Terel era andato via, lasciando la collega con un piantone della sicurezza.

Bernadette Bates fece un cenno di assenso ed entrò nella propria stanza. Il Capo Specialista Knot si mise sull'attenti appena la vide, ma la donna ricambiò a malapena il saluto, piuttosto stupita di vedere una ragazza dai capelli rossi con indosso la divisa gialla della Sezione Operazioni, in piedi sulla spalliera del suo divano e con la testa, mezzo busto e le braccia infilate in un condotto di areazione.

"Comandante Mendel?" provò a chiamarla.

"Solo un minuto..." rispose una voce rimbombante, distorta dall'acustica del condotto. Seguirono alcuni tonfi, dopodiché Sarah emerse dal buco seguita da una piccola sfera levitante e - con l'ausilio di un cacciavite sonico - rimise a posto la griglia di areazione.

Solo a quel punto saltò a terra un po' goffamente e parve accorgersi di chi la stava osservando. Si mise rapidamente sugli attenti e disse

"Tenente-Comandante Sarah Mendel a rapporto, signore..."

L'Ammiraglio quasi si mise a ridere, notando che la ragazza era sporca di polvere in viso, ma si trattenne rispondendo

"Riposo, Comandante. Non sapevo si occupasse anche di manutenzione..."

"Oh...quello...no, signore, io...era solo una vite difettosa e..." disse la ragazza, balbettando un po' e arrossendo in zona orecchie. Alla fine parve rinunciare a spiegare cosa stesse facendo nel condotto e le porse un padd "La sua trasmissione decrittata, Ammiraglio...pensavo la volesse avere appena possibile..."

San Francisco, Terra (Sol III) - Comando della Flotta Stellare - Ufficio dell'Ammiraglio Bates - 22/07/2395 ore 21:47


"Ebbene che ne pensi? Ha decrittato in meno di 24 ore un codice usa e getta che - in teoria - dovrebbe essere inviolabile... Meno del tempo che è servito ai tecnici Binari per scriverlo!" affermò l'Ammiraglio Rexen, responsabile dei Servizi di Sicurezza Informatica della Flotta "É o non è quello che cercavate per Empireo?"

"In realtà non ci servivano ulteriori prove sulla sua competenza, benché si tratti di certo di un risultato impressionante..." rispose l'Ammiraglio Bates, focalizzando lo sguardo sul terzo ufficiale presente alla riunione "sono più preoccupata sul lato del profilo psicologico. Che ne pensa, Consigliere?"

Il Comandante Victoria Winslow rimase un momento in silenzio con le mani giunte avanti a sé, prima di rispondere

"In linea di principio i trascorsi del Comandante Mendel la renderebbero inadatta ad operare per i Servizi Segreti, questo è evidente...ma c'è da dire anche che quei fatti riguardano una sedicenne arrabbiata, non la donna che è oggi Sarah Mendel..."

Intuendo una insolita insicurezza nella voce della figliastra, l'Ammiraglio Bates chiese "E oggi chi è Sarah Mendel?"

"Una donna con diverse insicurezze e debolezze caratteriali, Ammiraglio..." rispose il Consigliere "piuttosto solitaria e difficile ad aprirsi agli altri, ma psicologicamente stabile. Inoltre ha già avuto numerose occasioni di entrare in contatto con informazioni riservate e le ha sempre trattate col giusto livello di attenzione e sicurezza. Certo, non si può dire la stessa cosa sul suo rispetto delle regole..."

"Regole?" chiese la donna più anziana

"Beh, il Comandante Mendel è estremamente intelligente e spesso ragiona in maniera non convenzionale. E' così che ha tradotto il codice che le avete sottoposto a mo' di test...ha studiato le modalità di pensiero e composizione logica di chi aveva scritto il codice e di chi aveva composto il messaggio, cercando di dedurre le ricorrenze statistiche ed estrapolando da questi dati frammenti di codice su cui lavorare." spiegò Victoria, semplificando la spiegazione delle modalità con cui Sarah aveva decodificato il messaggio presentatole "ma questo modo di pensare non convenzionale la porta, a volte, ad agire in modi al di fuori del regolamento... Basti vedere come ha tracciato i circuiti di finanziamento dell'organizzazione di Jak'al... è stato geniale, ma ha infranto ogni legge e regolamento del sistema bancario di Ferenginar..."

"Bah!" Rexen liquidò la faccenda con un cenno della mano "qui stiamo parlando di operazioni nere, di un nero più nero dello spazio profondo. Dubito capiterà spesso che avranno occasione di agire secondo le regole..."

"Ho capito, alla fine la scelta spetta a me..." commentò la Bates con uno sbuffo che portò il silenzio nella stanza.
Fu proprio nel silenzio che si creò che la Bates notò qualcosa. Alzò lo sguardo come se cercasse qualcosa... gli altri cercarono di domandarle cosa cercasse, ma lei fece loro cenno di tacere e disse "Sentite?"

Silenzio

"Hem...no...non sento nulla..." rispose Victoria.

"Neppure io..." aggiunse Rexen "non si sente niente di niente!"

"Appunto!" esclamò la Bates tutta contenta "É tutto il giorno che sento qualcosa di diverso...è da quando mi sono trasferita in questo ufficio che sento un suono, come un ronzio o una vibrazione di sottofondo. Ho chiamato la manutenzione quattro volte, ma non sono mai riusciti a risolvere il problema."

Fece una pausa, poi aggiunse stupita "Ecco cosa stava facendo nel condotto di areazione!"

"Io...non credo di capire..." ammise Victoria e Rexen, pur senza parlare, aveva il medesimo sguardo confuso.

Ma l'Ammiraglio Bates ora aveva lo sguardo di qualcuno che non ha più dubbi "Approvato, assegnata al Programma Empireo con decorrenza immediata. La trasferiremo prima degli altri, così potrà supportare la predisposizione dei nuovi sistemi."

Base Stellare K-4 - Ponte 4 - Ufficio del Primo Ufficiale - 28/11/2395 ore 16:15


Frank Moses era arrivato ad Empireo da meno di mezz'ora e già gli avevano sottoposto una dozzina di moduli da firmare. Più che una passeggiata, il percorso tra l'approdo ed il suo ufficio si era rivelato un percorso di guerra, di quelli che in Accademia servivano a dare una bella raddrizzata a cadetti smidollati e bambocci vari.

Giunto davanti al suo ufficio vi trovò una ragazza umana dai capelli rossi di media lunghezza, che facevano ampio contrasto con la divisa delle Operazioni. La ragazza gli dava le spalle, apparentemente intenta in una conversazione con una piccola sfera metallica che le fluttuava attorno alla testa e che rispondeva a fischi e cinguettii incomprensibili.

"Veramente capisce quel che sta dicendo?" domandò Moses, dopo essersi fermato almeno trenta secondi ad ascoltare la strana conversazione, riguardante - a quanto pareva - dei rifornimenti di circuiti isolineari di ricambio.

"Oh sì," rispose la ragazza, che nel frattempo aveva tirato fuori un padd e stava scrivendo qualcosa senza alzare lo sguardo "i fischi sono in realtà linguaggio binario e..."

Si interruppe quando finalmente sollevò lo sguardo e vide chi era il suo interlocutore. A quel punto iniziò a balbettare e tossicchiare poi, mentre arrossiva un po' in zona gote, lanciò un'occhiataccia alla sfera che le ronzava attorno - *Forse perché non la aveva avvertita?* si chiese Moses - e si mise sugli attenti "Tenente-Comandante Mendel a rapporto, signore. Benvenuto a bordo...pensavo desiderasse subito un rapporto sullo stato dei lavori di adeguamento..."

Frank la osservò un momento, piacevolmente colpito dell'iniziativa, quindi le fece cenno di seguirlo all'interno dell'ufficio.

Per l'ora successiva parlarono della Stazione e di quali iniziative erano state prese per mascherare la nuova parte della struttura. Sarah si dilungò per un po' nello spiegare come la spessa schermatura in Duranio-Tritanio dello scafo - necessaria ai tempi della costruzione della stazione per schermarla adeguatamente dalle radiazioni della nebulosa - fosse ottimale per schermare le rilevazioni passive e permettesse di inserire campi di smorzamento difficilmente rilevabili.

Mentre parlavano dello stato dei rifornimenti, però, Moses si accorse di una cosa curiosa: il Comandante Mendel pareva anticipare tutte le sue domande, come avrebbe fatto un telepate *...o qualcuno che ha studiato il mio profilo approfonditamente...* concluse Moses.
Non disse comunque nulla fino alla fine del briefing. Quando ebbero terminato, quando Sarah stava per congedarsi, esordì

"Ancora un momento, Comandante... c'è un'ultima cosa di cui vorrei parlarle..."

"Mi dica, signore..." rispose la ragazza, ormai abbastanza a suo agio, visto che la riunione era andata bene.

"Vede Comandante...le sembrerà forse sciocco da parte mia, ma vorrei che mi assicurasse che - nonostante le sue ben note capacità - non tenterà di entrare nelle schede riservate del personale del Programma."

"Ah...ecco..." Sarah, completamente presa in contropiede, iniziò ad andare in confusione, ma venne salvata dal suo collaboratore a forma di palla, che emise una serie di squittii.

Moses non aveva idea di cosa avesse detto, ma si prese un'occhiataccia fulminante dalla sua padrona, che subito dopo parve più sicura nel rispondere

"Signore...credo di poterle promettere che - da questo preciso momento in poi - non accederò alle schede riservate del personale senza autorizzazione..."

"Quindi le ha già consultate sino ad ora..." concluse il Primo Ufficiale, che non pareva però particolarmente arrabbiato "ed ha visionato...tutto, comprese cartelle cliniche e schede psicologiche complete?"

"Ehm sì signore... del personale già assegnato sì.. ma non le parti sotto Seclar 8, signore..." rispose subito la Mendel "Io...volevo solo partire col piede giusto con tutti.."

"Ho capito, Comandante..." assentì Frank con un cenno grave del capo "lei mi invierà i file che ha reperito - così che anch'io possa partire col piede giusto - e poi li cancellerà. E nessuno lo saprà, che ne pensa?"

"Mi sembra...un'ottima idea, signore..." rispose un po' stupita Sarah, mentre Moses si sfregava mentalmente le mani per la possibilità di accedere alle informazioni dei profili riservati del suo equipaggio *La conoscenza è potere nel nostro lavoro...e la conoscenza delle persone è la più importante. Alla faccia tua Victoria...*

"Molto bene, Comandante, ora vada pure..." la congedò un allegro Moses poi, come colto da un ripensamento, aggiunse "Ah, un'ultima cosa...per caso ha avuto accesso anche ai file riguardanti il nuovo Capitano?"

Sarah si fermò sulla porta, un po' delusa, e rispose

"No signore...non esistono informazioni ufficiali sull'identità del nostro nuovo Capitano. Cioé...ho trovato parecchi nomi - Jameson, Lasak, Arukisa...persino il Capitano Tomphson...- ma sembrano più che altro nomi buttati lì per confondere le acque. Come se sua mogl...hem... i responsabili del Progetto volessero nasconderlo a qualcuno...o non volessero...bruciarlo, se capisce cosa intendo."

"Sì, sì...ho capito..." rispose Moses, chinandosi sul suo terminale un po' incupito, la soddisfazione precedente dimenticata "ora torni pure al suo lavoro..."

Base Stellare K-4 - Pilone di Attracco 1 - 15/01/2396 ore 09:15


"No, non me ne importa un accidente se hanno incontrato una Tempesta Magnetica...quei pezzi mi servivano cinque giorni fa!" affermò stizzita il Comandante Mendel mentre, a passo di carica, avanzava verso l'attracco a cui aveva appena ormeggiato la U.S.S. Fishmooney, classe Shelley. Cippy le trillò dietro qualcosa, mentre le due fasce di propulsori antigravitazionali gli permettevano di fluttuarle accanto senza grossa difficoltà.

"Un accidenti..." ribatté Sarah, svoltando a destra senza neppure guardare "caverò la pelle a quel Capitano! E sì, lo farò anche se é una bella raga..."

Non finì la frase perché, svoltando a tutta velocità, si schiantò contro qualcosa di massiccio e finì col sedere per terra, in mezzo ad un mucchio di borsoni della Flotta, valigette ed una gabbietta, dalla quale vide chiaramente una tartaruga osservarla con aria offesa.

"Tutto a posto?" le domandò la montagna contro cui aveva sbattuto, rivelandosi più che altro un ufficiale della Flotta con i gradi di Tenente-Comandante e l'uniforme ocra condivisa dalla Sezione Tattica e Sicurezza ed Ingegneria. La montagna le porse una mano, che Sarah afferrò per alzarsi, mentre Cippy cominciò ad emettere una serie di cinguettii piuttosto acuti.

"Sì, tutto a posto, grazie..." rispose la ragazza, riconoscendo il neo ingegnere capo della stazione e dandosi mentalmente dell'idiota *e per fortuna che volevo solo cominciare col piede giusto...!*