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ATLANTIS - MISSIONE 03 RSS ATLANTIS - Missione 03

03.01 " Una cosa decisamente illogica "

di John Blake, Pubblicato il 13-11-2016

Londra casa di John Blake 20 agosto 2171




John Blake fissava con sguardo malinconico il cielo notturno.
Il suo periodo di licenza era finito e l'indomani sarebbe partito per raggiungere quelle stelle così lontane e in apparenza inaccessibili.
Da ogni parte gli ferivano gli occhi le luci scintillanti di Londra guglie e pinnacoli dal profilo avveniristico s'innalzavano ovunque. In lontananza, Blake scorse confusamente la città vecchia: la cattedrale di Saint Paul, il Big Ben, Buckingham Palace. Un abitante della Londra d'un tempo non avrebbe avuto altri indizi da cui riconoscere la propria città: tutto il resto era stato distrutto nella terza guerra mondiale e sostituito da edifici moderni.
In quelle strutture imponenti e protese verso il cielo, Blake percepì chiaramente l'immensa, incontenibile forza del progresso, ma avvertì anche una lieve nostalgia.
Nostalgia per un'epoca che non aveva mai vissuto!
"Una cosa decisamente illogica", avrebbe commentato sua moglie T'Kaer, se solo Blake avesse provato a spiegarle cosa provava.
Ma in quel momento T'Kaer era in soggiorno e parlava col vecchio William Blake.
Inizialmente, John aveva supposto che quel viaggio sulla terra con T'Kaer per presentarla a suo padre sarebbe stato disastroso, ma, a quanto pareva, i due andavano molto d'accordo.
Entrambi erano animati da un rispetto quasi religioso per la disciplina e i regolamenti e con altrettanta veemenza detestavano il disordine e l'insubordinazione.
In pochi giorni, T'Kaer aveva imparato a intendersi con il vecchio Comandante molto meglio di quanto il figlio fosse riuscito a fare in tanti anni.
John sentì il rumore di una sedia spostata, e, dopo qualche secondo, T'Kaer fu sul balcone con lui.
"Ho discusso con tuo padre delle minacce ai confini esterni della Federazione. Ha delle idee interessanti. Trovo irrazionale che tu non abbia voluto partecipare alla conversazione: siccome stai per imbarcarti sulla NX Atlantis, l'argomento dovrebbe interessarti."
"Spero che la nostra sarà una missione esplorativa, non militare."
"E' altamente improbabile che durante un esplorazione non ci si imbatta in popoli ostili, dovresti saperlo."
Osservò seccamente T'Kaer... poi, con, voce più dolce, aggiunse: "Sei preoccupato per il nuovo incarico?"
John fu profondamente grato a T'Kaer per lo sforzo, non facile secondo criteri vulcaniani, di comprendere le sue emozioni ed addirittura parlarne.
In quel momento, il Tenente Blake si ricordò perché mai avesse sposato T'Kaer.
Gli ritornò alla mente una notte di tanti anni prima: partecipava a un incontro presso l'Accademia Vulcaniana per le scienze e, dopo tre mesi sul pianeta, la fredda formalità e la logica che lo attorniavano da ogni dove gli erano divenute insopportabili.
In preda ad una profonda angoscia, era sgattaiolato nel cortile dell'Accademia, dove una giovane Vulcaniana gli aveva domandato: "Anche lei è stanco della conferenza del professor P'lat?"
Blake l'aveva guardata come un unicorno o un drago, un essere leggendario!
In tre mesi non aveva mai visto un Vulcaniano che cercasse di fare conversazione.
T'Kaer, malgrado le apparenze, non era come tutti gli altri.
Blake interruppe il flusso dei ricordi.
"Sì, sono preoccupato. Non penso di essere pronto a occupare il posto di Primo Ufficiale Scientifico."
"Se il contrammiraglio Kaloethes ti ha scelto, vuol dire che ne hai la Capacità."
"Il problema non è quello che so fare. Il problema è reggere al peso della responsabilità. E poi non voglio deludere Cortes, il Capitano dell'Atlantis."
"Di sicuro non deluderai me" ribatté T'Kaer.
Non fosse stato per le orecchie a punta, Blake non avrebbe creduto di avere davanti un vulcaniano.
No, T'Kaer non era come tutti gli altri.
Dal soggiorno, il padre chiamò John, chiedendo perché non rientrasse.
Con irritazione, il futuro ufficiale scientifico dell'Atlantis tornò in casa.
Ma prima rivolse un ultimo sguardo al cielo.
Sì, domani sarebbe stato lassù.