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USS VANCOUVER - MISSIONE 03 RSS USS VANCOUVER - Missione 03

03.12 "Riparazioni e Nuovi Orizzonti"

di Tetsuya Kuribayashi, Pubblicato il 13-09-2025


USS Vancouver, Plancia
20/12/2399 ore 20:20 - D.S. 76969.44


La plancia, seppur non ancora al suo splendore originale, era avvolta da un'atmosfera di tesa tranquillità. I pannelli danneggiati mostravano ancora i segni delle piccole esplosioni, ma i sistemi vitali rispondevano, le luci erano stabili e la gravità era tornata normale.
Il ronzio rassicurante delle postazioni operative aveva sostituito il caos delle ore precedenti.
Il Capitano Kuribayashi era seduto sulla sua poltrona ed osservava lo schermo principale ora sereno: la K'Varn era un puntino in allontanamento, ma i suoi pensieri erano ben più complessi della calma apparente che mostrava ai presenti.
"Status della nave, signor Majere?" chiese, con voce velata da una certa stanchezza.
"Stabilizzata, Capitano," rispose Caramon, riprendendo posto alla sua postazione di Primo Ufficiale. "I sistemi di supporto vitale sono al 90%, gli scudi sono nuovamente online e i motori rispondono pienamente. I danni minori ai pannelli richiedono manutenzione, ma nulla di critico. L'Ingegnere Capo Mcleods ha confermato che l'integrità strutturale è intatta. Un lavoro egregio, nonostante tutto."
Le labbra di Kuribayashi si incurvarono in un sorriso quasi impercettibile: una piccola, silenziosa gratitudine per il lavoro che Majere aveva svolto.
"Tenente Duchatel, rapporto."
Henri, al timone, vi voltò verso il Capitano ostentando determinazione. "Nessun danno permanente, Signore. I controlli manuali sono stati ripristinati e calibrati. La Vancouver è pronta al suo suo comando."
"Molto bene. Ha governato bene, Tenente ... continui così." Kuribayashi rivolse poi lo sguardo verso la postazione di Romanov. "Aleksei, faccia un rapporto completo al Comando di Flotta, inclusa la mia decisione di negoziare con i Tachioni."

Romanov annuì, la sua espressione era seria. "Con tutto il rispetto, Capitano, le loro intenzioni rimangono ambigue. Hanno sabotato la nostra nave e generato un virus."

"Le sue riserve verranno registrate sul Diario di Bordo, Comandante," lo ammonì Kuribayashi "Ma ho dato la mia parola. La parola della Federazione non si infrange come se non avesse alcun valore. Analizzi le registrazioni della K'Varn, non credo si allontaneranno per sempre. "

Kuribayashi si alzò e si diresse verso il suo ufficio, non prima di aggiungere, "Comandante Majere, supervisioni le riparazioni e predisponga tutto per riprendere la navigazione."

USS Vancouver, Infermeria
20/12/2399 ore 20:45 - D.S. 76969.49


Nell'infermeria, il Dottor Di Maria stava effettuando gli ultimi controlli su Bohr e Sev.
Il Tenente Comandante Leclair era presente, non solo come paziente, ma anche come ricercatrice, con un tricorder in mano e uno sguardo assorto.

"I vostri parametri vitali sono eccellenti," disse Di Maria, "ma rilevo una persistente firma tachionica a livello subatomico. Non è dannosa, ma è presente. Una sorta di 'eco' della loro essenza. Potrebbe essere la causa del mal di testa che riferite."

Sev si massaggiò le tempie. "È più di un mal di testa, Dottore. È come avere una conversazione costante sullo sfondo... un rumore di fondo che è quasi un pensiero. Ho come l'impressione che ci siano... nuove connessioni neurali. Schemi di pensiero che non sono i miei."
Bohr annuì. "Ho notato la stessa cosa. E le informazioni che Lunvo mi ha 'passato' sono incredibilmente complesse. Riguardano la stabilizzazione delle loro forme e i loro 'punti di risveglio'. Credo che il cubo Borg sia la chiave."
Flora, con gli occhi che brillavano di curiosità scientifica, intervenne: "È la 'stratificazione neurale' di cui parlavo. Una connessione secondaria. Se riusciamo a sfruttarla, potremmo creare un ponte di comunicazione stabile. Un modo per interagire senza rischiare ulteriori possessioni o il collasso di un ospite." Di Maria la guardò con un misto di rispetto e preoccupazione. "Questo è un campo inesplorato, Comandante. Ogni passo dovrà essere calcolato con estrema cautela. La sicurezza dell'equipaggio è la nostra priorità assoluta."

USS Vancouver, Laboratorio Scientifico
20/12/2399 ore 21:00 - D.S. 76969.52


Bohr, Leclair e Sev, nonostante i mal di testa, si ritirarono nel laboratorio scientifico. Kuribayashi aveva dato l'ordine esplicito di trovare una soluzione per comunicare con i Tachioni.
"Le informazioni di Lunvo indicano che la loro manifestazione è legata a campi energetici complessi, spesso di origine artificiale," spiegò Bohr, proiettando schemi e formule complesse su un pannello. "Il cubo Borg, come aveva intuito Flora, è una sorta di fulcro. Credo che l'ambiente che ha generato il virus tecno-organico possa anche essere manipolato per la loro stabilizzazione, se sapremo come. Hanno parlato di 'essenza accelerata' ... di 'coscienza che trascende il tempo'. Se riusciamo a creare un campo di forza modulato a frequenze tachioniche, potremmo fornire un ambiente stabile per la loro manifestazione senza la necessità di un ospite biologico."
Sev, nonostante il suo scetticismo iniziale sui Tachioni, ora era totalmente immerso nella sfida. "Potremmo usare i dati del cubo Borg che abbiamo già raccolto, combinati con le firme tachioniche che il Dottore ha rilevato in noi. È un punto di partenza. Ma dobbiamo agire in fretta. Xel'Rath e la K'Varn non sono scomparsi per sempre. Hanno bisogno di tecnologia Borg e in un certo qual modo il loro 'nemico' siamo noi, se li consideriamo alleati dei Tachioni."
Flora annuì. "Esatto. Dobbiamo trasformare un ammasso di opportunità per Xel'Rath in un nuovo orizzonte per la Federazione. Se riusciamo a stabilizzare la loro esistenza, potremmo aver scoperto una forma di vita completamente nuova e rivoluzionaria. E, forse, un modo per evitare un conflitto ancora più grande con la K'Varn."

USS Vancouver, Ufficio del Capitano
Nello stesso momento


Kuribayashi, seduto alla sua scrivania, rileggeva il rapporto appena inviato da Romanov al Comando di Flotta. Ogni parola risuonava della complessità degli eventi: il primo contatto con una nuova specie ostile, l'interazione con i Tachioni, la promessa fatta a queste entità. Sentiva il peso delle sue decisioni e la profonda necessità di una prospettiva esterna, una che non fosse influenzata dal calore delle emozioni o dalla fretta della battaglia.
In quel momento, il monitor sulla sua scrivania rivelò l'arrivo di una comunicazione classificata proveniente direttamente dal Comando di Flotta.
Kuribayashi accettò la comunicazione, preparandosi per la probabile reprimenda o, nella migliore delle ipotesi, a nuove direttive.
Sullo schermo apparve il volto dell'Ammiraglio Kaloethes, la sua espressione era seria come sempre, ma rassicurante.
=^=Tetsuya, abbiamo ricevuto il suo rapporto. La situazione a bordo della Vancouver è senza precedenti e la complessità delle sue decisioni non è sfuggita alla nostra attenzione. Riconosciamo la gravità e le sfumature etiche del suo impegno con le entità tachioniche. Per affrontare al meglio le sfide che vi attendono, abbiamo provveduto ad assegnarvi un nuovo ufficiale che andrà a ricoprire il ruolo vacante di Consigliere.=^=
Un sospiro di sollievo, inaspettato, gli sfuggì. Il Comando finalmente aveva compreso la necessità di assegnare alla Vancouver un Consigliere.
=^=Sarà a bordo con il prossimo trasporto navetta che vi raggiungerà tra pochi giorni." Proseguì l'Ammiraglio "Tetsuya, ci affidiamo al suo giudizio e alla sua leadership. Starfleet conta su di lei. =^=
"Ammiraglio, la ringrazio per l'attestato di fiducia e di stima."

Kaloethes abbozzò un sorriso e chiuse la comunicazione, lasciando Kuribayashi con il ruolino di servizio del Consigliere che a giorni avrebbe preso servizio a bordo della sua nave.