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USS SEATIGER - MISSIONE 08 RSS USS SEATIGER - Missione 08

08.06 "Year One"

di Droxine Carelli, Pubblicato il 10-08-2021


Crovis III - Grotte di Cobalto - 14/03/2398 ore 8:30 D.S. 75198.23


Arjan si riscosse dalle sue elucubrazioni.
Erano state fornite loro delle stanze in cui riposare qualche ora e lavarsi.
Lui non aveva dormito molto. Ma la doccia, con vera acqua, era stata molto gradita.
Pensò come si erano lasciati con Fertus poco prima.

"Suvvia capitano. Non è certo mia intenzione essere criptico. Siete stanchi ed affamati. Riposatevi, lavatevi. Continueremo la conversazione attorno ad un tavolo imbandito."

L'essere non gli trasmetteva vibrazioni negative, ma di fatto erano stati sedati e rapiti.
Lui avrebbe agito molto diversamente?
Scosse la testa. Allo stato dei fatti si trattava di considerazioni sterili.
Per adesso avrebbe lasciato al suo ospite il beneficio del dubbio.
Uscì di stanza nel medesimo momento di Anena.

"Salve guardiamarina."

Anena lo salutò con un cenno della testa.

"Capitano..."

Nelle stanze avevano trovato una scelta di abiti puliti. Non particolarmente ricercati, ma si sicuro di fattura più raffinata rispetto a quelli che portavano prima.
Il capitano aveva optato per dei sobri pantaloni e maglia scuri.
Anena aveva ovviamente scelto i vestiti più colorati che aveva trovato. Maniche e pantaloni avevano tutti colori diversi su una base nera. Sembrava un arcobaleno semovente.
Nel complesso era un effetto piuttosto gradevole.
Arjan rifletté che con il tempo stava acquisendo un gusto rispetto l'abbigliamento del consigliere.

"Signor Lawtoein, vorrei chiederle un'opinione riguardo i nostri ospiti."
"Be', capitano ... di sicuro non sembrano ostili. Riguardo il nostro ospite, Fertus... mi dà l'idea di un uomo che è stato solo troppo tempo. Ha fame di socialità e convivialità. Per ora oltre lui abbiamo visto solo i suoi compagni. I quali non hanno spiccicato parola."

Arjan annuì.
"Ero arrivato alle stesse conclusioni. Cosa consiglia?"
"Lasciamolo parlare. Sicuramente avrà i suoi piani ed i suoi obiettivi, ma una lingua sciolta è sempre una buona sorgente di informazioni."
"Concordo."

Anche Jason usci dalla propria stanza e si unì ai due.
Dopo i saluti di rito si avviarono verso la sala da pranzo.

Crovis III - L'isola - nello stesso momento.


Anna si fece strada nella fitta vegetazione tropicale. Era stanca, accaldata e piena di graffi.
Il cielo si era rannuvolato in un attimo e sembrava una parete di roccia grigia. Ovviamente questo non aveva alleviato minimamente il caldo e l'umidità. Lei e T'Kar stavano seguendo il manipolo di rettili da ore, attenti a non farsi scoprire. Anna li maledisse. Sembravano instancabili. Probabilmente il caldo soffocante metteva i sangue freddo di buon umore.
Per loro fortuna si erano mossi in direzione opposta rispetto all'accampamento dei federali.
Per sfortuna avevano trovato il villaggio: si trattava di un piccolo villaggio di pescatori.
Era difficile attraversare l'isola fino all'accampamento a causa della vegetazione e dei costoni rocciosi. Una riva piena di scogli scoraggiavano l'avvicinamento delle barche da pesca.
Per questo avevano scelto quel luogo. Le si strinse il cuore quando vide i rettili entrare nel villaggio con le armi spianate.
Quella gente avrebbe pagato la bramosia di un bagno al mare dell'equipaggio della Seatiger?
Strinse i denti e fece cenno verso il villaggio a T'Kar.
Il vulcaniano le lanciò uno sguardo preoccupato. Tenere d'occhio gli invasori era tattica di base. È importante non farsi scoprire ma ancora più importante tenere sotto controllo gli avversari. Tuttavia temeva l'emotività dell'umana. Anna lesse tutto questo nello sguardo. Lo ignorò e prosegui verso il villaggio.

Crovis III - Grotte di Cobalto - 14/03/2398 in quel momento


Fertus li accolse in sala da pranzo con un sorriso smagliante. Arjan notò che era solo. Segno che non voleva i suoi compagni musoni tra i piedi. Meglio. La "sala da pranzo" doveva essere in realtà un refettorio. Dall'aria grigia e triste come tutti i refettori.Per ravvivare l'ambiente era stato fatto posto per un tavolo rotondo di vero legno vivo. Ottimo per non mettere nessuno a capotavola.
Il suddetto tavolo era imbandito di varie pietanze. Elaborate ma non troppo, adatte per essere mangiate a buffet libero.
Non troppo formale non troppo informale. Fertus li aveva studiati bene.
Anche passare il pane crea un legame tra i commensali.
Presero posto ed iniziarono a mangiare con gusto. Fertus, dopo aver mangiato un boccone di varie pietanze (atto diplomatico per dimostrare la non tossicità del cibo), prese la parola.

"Bene capitano. Come promesso cercherò ora di spiegare la situazione."
Prese un sorso da un piccolo boccale di vetro istoriato e si schiarì la voce.

"Vede, come ho detto il nostro pianeta non esiste più. È molto probabile che siamo gli ultimi della nostra specie. Le incubatrici presenti in queste grotte sono l'unica cosa che ci separa dall'estinzione."
Fertus fece una pausa ad effetto.

"Ma perché portarle proprio qui? Di tutti i pianeti a cui avevano accesso perché un pianeta così primitivo? La risposta sta nella nostra singolare fisiologia. Vede, capitano, nelle profondità della crosta del nostro pianeta si erano formati giacimenti di un particolare cristallo psicoattivo. La mia
razza si è evoluta in funzione di esso. Ci sono necessari per un corretto sviluppo psichico. In loro assenza la crescita mentale di un giovane individuo sarà incompleta. In qualche misura mutilata. Uguali nel corpo ma non nell'anima. Ebbene: in questo pianeta sono presenti delle formazioni cristalline analoghe a quelle del nostro pianeta madre. Ecco il motivo della nostra scelta."

Crovis III - L'isola - nello stesso momento.


Anna faceva strada tra le viuzze delle poche case di legno. Si stava avvicinando troppo.
Quanto erano efficienti i sensori dei rettili?
Quanto avrebbe retto la loro copertura a questa distanza?
Ed a parte quello, era un aliena tra quella gente. Peggio: in quel piccolo villaggio probabilmente si conoscevano tutti. Non poteva mescolarsi tra di loro. Se avesse spaventato qualcuno avrebbero messo in allarme involontariamente i rettili. Si guardò attorno. Notò solo in quel momento che le case erano addobbate con rozzi nastrini e bandierine.
Forse era in corso una qualche celebrazione? Una festa paesana?
Scrutando da dietro l'angolo vide che i pescatori si stavano dirigendo in massa verso la piazza. Alcuni avevano delle maschere sul volto. Anna prese la palla al balzo. Rubò due maschere a caso che trovò in un porticato e me porse una a T'Kar. L'altra se la pose sul viso. Era un semplice ovale liscio da legare dietro la testa con un cordino. Su si essa, con pittura rossa, era
raffigurato in modo stilizzato il muso di un qualche animale. Un felino, apparentemente.
Iniziarono a cadere le prime gocce di pioggia.
Anna si incamminò verso la piazza seguita dal vulcaniano.

Crovis III - Grotte di Cobalto - 14/03/2398 in quel momento


"Ma c'è di più, capitano."
Continuò Fertus. Adorava essere circondato da gente che pendeva dalle sue labbra. E qui ne aveva.

"I crovisani, come noi, sono stati influenzati nella loro evoluzione dai cristalli.
Sono simili a noi. La mia gente dentro le incubatrici è stata esposta ai cristalli per centinaia di anni. Stanno sviluppando una legame profondo con questo pianeta. Quando i crovisani saranno abbastanza sviluppati e ci presenteremo a loro, saremo crovisani. Se non biologicamente almeno spiritualmente."

Crovis III - L'isola - nello stesso momento.


Nella piazza c'era un piccolo palco di legno. Probabilmente ci si sarebbe dovuta svolgere qualche rappresentazione. Ora ci si stava svolgendo un dramma. I rettili tenevano a bada la gente con le armi. Quello che evidentemente era il capo stava minacciando un vecchio autoctono. Forse il capo villaggio.
La pioggia aveva iniziato a cadere forte nascondendo le parole. Il traduttore le portava solo qualche frammento di conversazione.

"portare... nascondete... subito..."
Non era difficile intuire il senso.

Crovis III - Grotte di Cobalto - 14/03/2398 in quel momento


"Per quanto riguarda poi la mia affermazione sibillina. 'Crovis li proteggerà' ..."
Fertus fece un sorriso sornione, rivolto soprattutto a sé stesso.

"Mi sia atto di un certo talento teatrale, capitano."
Bevve un altro sorso.

"I cristalli non hanno grande effetto nella vita di tutti i giorni, ci sono guerre, atti di giustizia ed ingiustizia come ovunque nell'universo. Però i crovisiani ad un certo livello nella loro mente, oserei dire nella loro anima, sono uniti. Si può
dire che Crovis ed i crovisani siano un tutto unico."

Crovis III - L'isola - nello stesso momento.


Accadde in un battito di ciglia. Il comandante dei rettili colpì con il calcio della pistola il vecchio che finì riverso a terra. Una bambina, accanto ad Anna.
Sfuggì dalle braccia della madre correndo verso il palco.
"Nonno!"
Anna vide l'azione al rallentatore.
La bambina che correva.
Il soldato rettile che, allarmato dal movimento alzava il fucile.

"NO!"
L'urlo era il suo. Si lanciò avanti.
Ad onor del vero il suo proposito era di spostare la bambina dalla traiettoria del raggio mortale. Non di farle scudo con il suo corpo. Ma era troppo lenta. Non c'era semplicemente tempo.
Il raggio la colpì al petto carbonizzando completamente la cassa toracica.
Fu così che Anna Maria Calvi morì. Un fagotto bruciacchiato lavato dalla pioggia di un mondo alieno.

"* Vede, capitano. Quando ad un grande atto di ingiustizia si contrappone un
grande atto di giustizia il pianeta SENTE... *"

Dopo un attimo di silenzio attonito la folla iniziò ad urlare.
Il comandante Angor strillò secchi ordini.

"Nessuno si muova. Chiunque lasci la piazza verrà giustiziato! "
I soldati agitarono le armi sparando raggi rossi in aria per intimidire gli autoctoni.
Ma ormai il panico serpeggiava.

"* ...e RISPONDE... *"

Poi, all'improvviso ci fu silenzio. Angor annuì soddisfatto. Poi notò che gli sguardi di tutti erano rivolti dietro di lui.
Si girò.

"* ...ed è così... *"

La donna che i suoi uomini avevano abbattuto era in piedi. Il che era impossibile. Aveva visto chiaramente che era stata colpita in pieno. Ed infatti il suo petto era una massa annerita. La figura mascherata portò la mano al torace e grattò via un pezzetto di carne carbonizzata. Rivelando la pelle rosea ed intatta sottostante. Il viso mascherato si inclinò in un gesto di sorpresa.

"* ...che... *"

La bambina guardandola con gli occhi sgranati sussurrò due parole
"Lao-Ma..."

Poi lo lo disse ancora, con voce più decisa.
"Lao-Ma!"

Angor urlò ai suoi uomini.
"Abbattetela! Armi a massima potenza!"
Anna fu raggiunta da almeno tre raggi mortali. Cadde ancora.
Ma solo in ginocchio. Si rialzò lentamente mentre la pioggia disegnava rivoli sulla sua maschera.

"* ...nascono... *"

Ormai tutti stavano inneggiando la figura mascherata.

"LAO-MA!"
"LAO-MA!"
"LAO-MA!"

Le voci rimbombavano come una sola.
Angor guardava incredulo. Quella potenza avrebbe dovuto intaccare uno scafo di duranio.
Alzò anche lui la sua pistola.
Anna decise di averne abbastanza.
Nessuno riuscì a vedere il movimento.
Semplicemente un attimo Anna era a cinque o sei metri di distanza. Il successivo teneva sollevato il comandante dei rettili tenendolo per il collo. Con una mano sola.
La pistola giaceva innocua per terra stritolata.
Un fulmine scelse quel omento per squarciare il cielo. Il tuono scosse il villaggio.

"* ...gli eroi... *"

Anna sentiva sotto le dita la trachea del rettile. Così seducentemente fragile...sarebbe bastato stringere. Solo un poco.

"LAO-MA!"
"LAO-MA!"
"LAO-MA!"
"LAO-MA!"
"LAO-MA!"
"LAO-MA!"
"LAO-MA!"

Il traduttore di Anna era finito disintegrato assieme a... be', lei. Quindi non aveva modo di sapere cosa significasse. Solo in seguito avrebbe scoperto che una libera traduzione avrebbe potuto essere 'Tigre Rossa'.
Guardò la folla. In mezzo ad essa la figura mascherata di T'Kar la guardava. Con intensità.
Fece un sorriso da sotto la maschera ed allargò le dita. Il comandante rettile
cadde a terra tossendo e sputacchiando in cerca di ossigeno.

Crovis III - Grotte di Cobalto - 14/03/2398 in quel momento



Fertus prese una fetta di pane, lo intinse in una salsa arancione e diede un morso,
occhieggiando il suo pubblico ammutolito.
Poi si bloccò per un attimo, come ascoltando un suono che solo lui poteva sentire.
"Oh... ci siamo..."