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USS RAZIEL - MISSIONE 12 RSS USS RAZIEL - Missione 12

12.00 " IL PIANETA CHE NON ESISTE "

di Lucius Fox, Pubblicato il 17-04-2021

SOL III - San Francisco
Quartier Generale della Flotta Stellare
03 Gennaio 2401 - ore 13.30


Erano passate quasi tre ore e Frank stava arrivando al limite: le riunioni lo annoiavano terribilmente, così come tutto ciò che riguardava la sfera burocratica.
"Comandante Moses, conferma, quindi, quanto scritto nel suo rapporto, ovvero che, malgrado le indagini compiute dalla sua squadra, successivamente alla nostra retata, non avete trovato traccia dell'individuo Betazoide che si sospetti essere Jak'Al?" domandò il Contrammiraglio T'Li, con voce atona e fare puntiglioso, ripetendo l'ultimo capoverso dei suoi appunti.
"Sì, è corretto Signora, abbiamo verificato ogni possibile traccia: trattandosi di una base in totale stato di incuria e senza manutenzione, abbiamo tentato di ricavare qualche dato dei sensori interni e dalle poche telecamere di sorveglianza, ma siamo riusciti a raccogliere ben poco" rispose Frank.
"Direi che abbiamo tutto quello che ci serve, solo un'ultima domanda: Capitano Hazyel può esporci un'ultima volta i fatti intercorsi durante l'asta?" chiese il Contrammiraglio Darion congiungendo le mani sul grosso petto.
Il Risiano, che fino a quel momento era rimasto pressoché in silenzio, alzò un sopracciglio:
"C'è qualche problema con i nostri rapporti? I miei ufficiali sono ancora in licenza.. ciò nonostante, il Comandante Moses ed io abbiamo continuato le indagini finché è stato possibile.. non abbiamo scoperto alcunché, ma sono cose che già sapete.. quindi come mai queste domande? Vi è qualche dubbio sul nostro operato?" chiese a sua volta.
Fu Bernadette a prendere la parola: "No Capitano, nessuno. Ma ci sono ancora molti punti non chiari in tutta la vicenda e questo ci obbliga a dover analizzare più volte le stesse situazioni da diverse prospettive, anche per considerare dettagli che possono sembrare insignificanti all'apparenza. La prego risponda alla domanda"
Hazyel si prese un qualche secondo prima di rispondere, approfittandone per schiarirsi la gola e servendosi un bicchiere d'acqua dalla brocca di fronte a lui.
"Come descritto nei nostri rapporti" proruppe spostando lo sguardo sugli Ammiragli "io e la mia squadra, composta dal Comandante Wood, la Dottoressa Tarev, il Signor Terr e il Tenente Stromm, ci trovavamo sotto copertura all'interno della sala privata, disposti in punti strategici per avere il più possibile la situazione sotto controllo. Io ero in prima fila come accompagnatore di Eiren Wood e Tarev più indietro, quasi nel retro della sala per poter scrutare gli acquirenti, Terr e Stromm coprivano invece i lati.. tutti erano vigili ed attenti a marcare i presenti con lo spray in dotazione in vista della retata."
Hazyel fece una piccola pausa scrutando le occhiate dei presenti.
"Si è svolto tutto come una normale asta, tra rilanci e bluff: arrivati a cinque milioni di strisce di Latinum ho deciso che era il momento di lasciare e godermi lo spettacolo. Sapevo che, almeno all'inizio, il chip sarebbe andato al Tellarite Mehrarv Grann che, in quel momento, deteneva l'offerta più alta e con il quale ci siamo scontrati a suon di rilanci."
Il Risiano tacque per un secondo.
"Confermata la vincita da parte del banditore, quello che è seguito è stato il tentativo di assassinio di Eiren, in quel momento divenuta ricchissima, da parte di uno dei presenti con una spara aghi pneumatica celata all'interno delle maniche del vestito. I miei uomini l'hanno intercettato prima che completasse la sua missione e messo fuori gioco. Al nostro rientro su Empireo, abbiamo poi scoperto trattarsi di un operativo della Sezione 31. Posso chiedervi, se vi è stato modo di interrogarlo?" concluse Hazyel.
Il Consiglio dei Nove si scambiò qualche sguardo finché Rexen non prese parola.
"L'Operativo della Sezione 31 è deceduto poche ore dopo essere stato catturato, così come è stato con i prigionieri che avevate in custodia sul Falco da Guerra Gloria di Kar'Shan. Dall'esame autoptico, sono stati trovati dispositivi neuro depolarizzanti posti alla base del cranio e compatibili con il modus operandi della Sezione 31 in caso di cattura o tentativi di estorsioni di informazioni in grado di compromettere l'anonimato dell'organizzazione stessa.."
"Mmpf.. ancora una volta quei bastardi sono riusciti a sfuggirci dalle mani!" esclamò Moses stringendo un pugno sul tavolo.
"Direi che, non avendo ulteriori informazioni a nostra disposizione, per il momento è tutto.. Signori vi ringraziamo per essere venuti di persona presso il Comando pur essendo la vostra squadra in periodo di licenza. Potete andare, in caso di ulteriori sviluppi vi faremo sapere" disse Bernadette. "Comandante Moses può venire nel mio ufficio?"
Hazyel e Moses si alzarono, sistemandosi le uniformi.
"Numero Uno, l'aspetto allo spazioporto quando avrà terminato" disse Hazyel facendo un cenno con il capo.
Moses si limitò a grugnire e ad annuire.

SOL III - San Francisco
Japanese Tea Garden
03 Gennaio 2401 - ore 14.45


Dopo la riunione, Hazyel decise di prendersi il tempo per respirare un po' d'aria fresca. Uscito dall'edificio principale del Comando di Flotta, si incamminò verso le isole verdi della città di San Francisco lasciandosi colpire in viso dai caldi raggi del sole.
Camminò per quarantacinque minuti abbondanti inoltrandosi nel Golden Gate Park e prese, da uno dei chioschi itineranti, un Raktajino bollente sorseggiando il bicchiere durante la camminata.
Trovata una panchina su cui sedersi, era sovrappensiero quando la sua attenzione venne richiamata dalle grida di alcuni bambini che giocavano a qualche decina di metri dai lui in un grande spiazzo con un cane e il suo frisbee.
Si ritrovò a pensare a suo figlio Gabryel ed a quanto gli sarebbe piaciuto trovarsi a giocare al parco insieme a lui.
"Incantevoli non è vero? Invidio quasi la loro spensieratezza. Comprendo che stare rintanati in una base sperduta ai confini dello spazio faccia sentire la mancanza di cose come la risata dei bambini o anche lo stare all'aria aperta" disse una voce maschile alla sua destra.
Hazyel non si scompose e si voltò in direzione della voce.
Nella panchina adiacente la sua, un uomo sulla cinquantina, ben vestito anche se con abiti che potevano sembrare vintage, tra cui un lungo cappotto nero che gli arrivava alle ginocchia ed occhialetti rotondi, con stanghette finissime, che facevano da contorno ad occhi azzurri, stava gettando molliche di pane agli uccellini.
"Mi scusi?" domandò Hazyel vago.
"Dico che stare in mezzo alla Macchia di Rovi non deve avere lo stesso fascino del Golden Gate Park" "sentenziò l'uomo, voltandosi in direzione di Hazyel.
"Mi dispiace, ma sta sbagliando, mi deve aver scambiato per qualcun altro" disse il Risiano.
"Oh no.. mi creda, Capitano Hazyel, nessuno scambio, cercavo proprio lei" affermò l'uomo.
"Beh.. direi che, se conosce il mio nome e sa chi sono, saprà anche il motivo della mia designazione" rispose calmo Hazyel sfoderando il suo sorriso migliore.
"Sì, Capitano, so che ha avuto un incontro intimo molto entusiasmante con la consorte di un importante diplomatico e che la scoperta del tradimento non è stata altrettanto piacevole... per il marito ovviamente."
"Eh sì, purtroppo non tutti intendono la libertà e la voglia di divertirsi allo stesso modo... però mi perdoni, lei sa un po' di cose su di me, ma io niente di lei. Con chi ho il piacere di parlare?"
"Oh.. me ne rammarico, quasi dimentico le buone maniere. Il mio nome è Benjamin Linus e può considerarmi un... collega alla lontana."
"Un collega? E di che cosa si occupa?" chiese Hazyel mostrando curiosità.
"Assegnazioni... dipartimenti... sono solo etichette alla fine che appesantiscono gli uomini, non trova?"
"Cosa posso fare per lei, Signor Linus?"
"Vede Capitano, rappresento un gruppo di persone abbastanza esclusivo, se così vogliamo definirlo. Svolgiamo missioni in differenti ambiti per preservare l'integrità morale e culturale della Flotta Stellare, nonché la sua stessa sicurezza."
*Si certo come no* pensò tra sé e sé Hazyel, sfoderando la sua faccia da poker.
"Di recente le nostre operazioni hanno subito una serie complicazioni inattese che ci hanno costretto a prendere una serie di provvedimenti"
Linus fece una breve pausa ascoltando il vento che leggermente gli accarezzava il volto.
"Purtroppo abbiamo perso i contatti con dei nostri agenti durante queste operazioni e vogliamo andare in fondo a scoprire cosa gli sia successo. E, per fare questo, abbiamo bisogno di mettere insieme elementi che, non sempre, operano secondo i rigidi schemi della Flotta. Non stiamo cercando pomposi burocrati o cadetti freschi di Accademia, ma soggetti che sanno ancora usare l'istinto e che pensano fuori dagli schemi."
"Cosa le fa pensare che possa essere l'uomo giusto per voi?" ribatté Hazyel.
"Beh Capitano, di certo il fegato non le manca: sappiamo di come, pur disobbedendo agli ordini dell'allora suo Primo Ufficiale, ha abbandonato la sua posizione per andare a fornire fuoco di copertura ai compagni feriti dai pirati Cardassiani durante una retata su una stazione Ferengi per catturare un noto criminale. E.. se questo non bastasse.. so anche che durante una missione di scorta ha salvato i suoi compagni della USS Tiger abbordando una nave nemica. Potrei andare avanti ancora, ma sospetto che molti degli eventi che sono pronto a citare, lei li conosca già" sentenziò Ben con tono ironico.
Hazyel si limitò a sorridergli: quel simpaticone aveva avuto accesso al suo curriculum, ma cosa stava cercando?
Sicuramente non era arrivato alla parte seclar, fermandosi all'apparenza, e questo aveva evitato azioni drastiche da parte dei team a protezione di Empireo.
Tuttavia, l'aver cercato proprio il suo curriculum era di per sé un motivo più che sufficiente per i Nove di essere in stato di preallarme.. qualcosa iniziava ad avere un senso in quella strana convocazione al Comando.
"Come ha potuto notare" riprese Linus "il mio non è un problema di ottenere informazioni. Metterle a frutto e saperle sfruttare è la mia vera abilità... ed è qui che entra in gioco lei."
L'uomo si alzò zoppicando, incamminandosi verso una meta indefinita.
Hazyel si mise a seguirlo due passi indietro.
"Credo che io e lei potremo aiutarci a vicenda" disse Ben, fermandosi davanti al parapetto di un piccolo ponte in legno, guardando in basso la sua figura riflessa nel laghetto.
"Ho sempre pensato che tutto ciò che diciamo, pensiamo o facciamo nel corso della nostra vita non sono altro che una frazione infinitesimale del contributo che possiamo dare al corso degli eventi: alla fine noi non siamo altro che piccoli ingranaggi di un grande sistema che va oltre ogni nostra immaginazione. Però se si tolgono i pezzi giusti, il sistema collassa, non è d'accordo?" domandò Ben volgendo il suo sguardo di ghiaccio ad Hazyel che rimase impassibile.
"Questa potrebbe essere la sua occasione per levare le tende da quella base dimenticata da tutti e poter tornare in pista in prima linea per dimostrare quanto vale. E, al tempo stesso, aiutarci a proteggere il simbolo dietro cui noi tutti ci rifugiamo quando cerchiamo la speranza."
"Ed immagino per proteggere i vostri interessi. Avevate bisogno di un Capitano ed avete pensato a me perché, in fondo, sono sacrificabile.. non tanto per qualche abilità sul mio stato di servizio" replicò Hazyel.
"Qualcosa del genere, sì..." rispose Ben.
"Ammetto che l'idea di fare i bagagli da quella base e ritornare in mezzo alla folla è allettante.. però, se devo rischiare la mia carriera o, peggio, la mia pelle, mi deve dare qualcosa di più di un discorso patriottico"
Ben, captando l'interesse di Hazyel, si tolse i piccoli occhiali e tirò fuori dalla tasca del cappotto un panno, sospirando.
"Non posso dirle altro... l'unica informazione che posso condividere con lei è che il nemico potrebbe essere molto più esteso e radicato tra di noi di quanto si possa immaginare. Si tratta di un potente gruppo criminale."
Hazyel si mise a ridere. "Se è così esteso e radicato come dice lei, non ha preso in considerazione l'idea che io stesso possa farne parte?"
"Questa è un'affermazione corretta: sono sicuro sul suo conto perché, altrimenti, avrebbe già trovato il modo di lasciare quella base da un pezzo." rispose Ben inforcando di nuovo i suoi piccoli occhiali.
"Tutto quello che seguirà è il risultato di quello che vede qui. Se è interessato alla mia offerta, dovrà recarsi alle coordinate indicate in questi documenti" disse Ben estraendo una busta dalla tasca interna del cappotto.
Hazyel la aprì: all'interno vi era un pad con una serie di dati di rilevamento di in un sistema solare binario ai confini dello spazio federale con un solo pianeta di classe M e diverse lune non lontano dal pianeta Yadalla. Dai dati il pianeta sembrava ricoperto per il 97% di acqua.
"Cosa mi sta a significare tutto questo? Cosa troverò laggiù?" domandò Hazyel.
"Questa, Capitano, è la domanda giusta" disse Ben sorridendo.
All'improvviso, Hazyel fu urtato da un piccolo Robot postino che prese a roteare su sé stesso.
=^=Impatto! Allarme impatto! Mi scusi per il disagio arrecato. Richiede assistenza?=^= domandò il piccolo robot con voce metallica mostrando sul piccolo schermo una faccina triste.
"No, grazie" disse Hazyel.
"Ci rifletta, Capitano!" disse Ben, allontanandosi di qualche passo e attivando dal suo polso un dispositivo di richiamo per il teletrasporto, scomparendo, pochi istanti dopo, in un leggero bagliore.