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USS VANCOUVER - MISSIONE 00 RSS USS VANCOUVER - Missione 00

00.07 " Imbarco Aleksei "

di Aleksei Romanov, Pubblicato il 21-08-2018


01/05/2398 ore 9.25 DS 75329.84 Utopia Planitia - Molo 12




Il Comandante Nimosit era riuscito a trovare l'ultimo membro dell'equipaggio, finalmente erano tutti lì, l'equipaggio della Novalis, ma quando vide il Capitano Kuribayashi scoprì che lui non era riuscito a rintracciare Aleksei Romanov. Kuribayashi per prima cosa era andato a casa di Aleksei e non l'aveva trovato poi si era recato al Comando a chiedere all'Ammiraglio Powers dove poteva trovarlo ma l'uomo non c'era o si era rifiutato di riceverlo, il suo vice però gli aveva riferito che l'Ammiraglio non era lì, e non si sapeva dove si trovava.

"Capitano posso andare a vedere a casa sua e probabile che si trovi lì." Disse Coral Nimosit.

"E' il primo posto dove sono andato Coral. La casa era disabitata."

In quel momento suonò il comunicatore e una voce disse "Kuribayashi, sono Powers devo parlarle di Aleksei."

"Dove ci vediamo?"

"Lo conosce il bar dove va sempre il nostro amico."

"Si."

"Benissimo ci vediamo lì tra 10 minuti." Disse l'uomo poi chiuse la comunicazione.

"Chi era capitano?"

"L'Ammiraglio Powers vuole vedermi per parlarmi del comandante Romanov. Comandante Nimosit le lasciò il comando salite sulla Vancouver e iniziate i preparativi per la partenza, io tornerò presto con il comandante Romanov."

"E se..." iniziò Nimosit.

"Lo troverò comandante e poi so che al tavolo da gioco del Comandante Thevek mancherebbe un giocatore, non mi perdonerebbe mai se la privassi del suo pollo da spennare."

La donna presa di contropiede balbettò "come sa che noi.."

"Non sarei un bravo capitano se non sapessi tutto ciò che accade sulla mia nave." Replicò Kuribayashi con un sorrisino sul volto impassibile.



01/05/2398 ore 11.20 DS 75330.06 Sol III - San Francisco, poco distante dal Comando di Flotta





Tetsuya Kuribayashi era seduto su una panchina davanti al bar 'da Giuseppe' improvvisamente vide venire verso di sé un uomo, all'inizio non lo riconobbe perché era in borghese, poi vide che era l'Ammiraglio Powers, ultimamente, pensò. gli ammiragli della Flotta Stellare avevano la brutta abitudine di incontrarlo vestiti da civili.

L'uomo non lo salutò neppure e iniziò a parlare.

"Io e Aleksei abbiamo avuto una discussione un po' accesa. Suo zio è morto, che possa bruciare all'inferno quel bastardo, e ha lasciato ad Aleksei una lettera di suo padre dove chiedeva a me di prendermi cura di suo figlio, se gli fosse accaduto qualcosa, ma quando è morto io ero troppo occupato con la mia carriera e un bambino mi sarebbe stato d'impaccio, così ho lasciato che se lo prendesse Svet, ed è stato lo sbaglio più grande della mia vita. Poi l'ho perso di vista ma quando ho saputo che era diven- tato un'ufficiale della Flotta Stellare ed era imbarcato sulla Anaheim sono salito a bordo per conoscerlo. Poi è successo quello che è successo e alla fine ho visto che era un ragazzo in gamba e l'ho preso sotto la mia protezione senza però dirgli niente. Ora che ha saputo tutta la verità si è infuriato e ha detto che non mi vuole più vedere inoltre, quello sciocco ha dato le dimissioni dalla Flotta, per fortuna sono riuscito a intercettarle. Capitano Kuribayashi, deve scoprire dov'è e soprattutto deve fargli cambiare idea se ci riesce, sono andato lì dentro a chiedere dove si trova ora, ma non vuole dirmelo."

Tetsuya entrò nel Bar e si avvicinò al bancone, un uomo dai capelli bianchi gli si avvicinò sorridendo e disse "cosa le posso portare Capitano?"

"Lei è Giuseppe?"

L'uomo annuì, il sorriso era scomparso e al suo posto c'era uno sguardo diffidente.

"Sono il Capitano Tetsuya Kuribayashi, sono, ero il superiore di Aleksei."

Lo sguardo si fece ostile "La manda quel Powers, vero? Bhe gli dica che io non so dov'è." E fece per andarsene.

Tetsuya decise di parlare chiaro "Ascolti Giuseppe, non ho molto tempo, lo sto cercando perché mi hanno affidato una nuova nave e ho riunito tutto il mio ex equipaggio e manca solo lui. Mi dica dov'è? Per favore."

"Aleksei mi ha parlato di lei, capitano, e mi ha anche rivelato che lei è una delle poche persone che rispetta veramente, e guadagnarsi il rispetto di Ale non è una cosa facile mi creda. Va bene le dirò dov'è? Non è qui. Si trova a Napoli da mia cugina Carmela."

"Grazie Giuseppe." Disse Kuribayashi.


Sol III - Italia - Napoli - Lungomare, un'ora dopo




Con l'indirizzo che gli aveva Giuseppe, Kuribayashi calcolò le coordinate del posto e si fece teletrasportare alla sezione della Flotta più vicina.

Uscì dagli uffici, il sole brillava caldo in un bellissimo cielo azzurro, Kuribayashi iniziò a sudare sotto la divisa, per fortuna il tragitto fu breve e giunse davanti a un ristorante la cui insegna diceva 'Da Lina e Kord piatti alieni per tutti i gusti'. Il locale era delizioso il terrazzo che dava sul mare era pieno di tavolini e vasi di fiori. Si girò intorno e vide un enorme klingon che veniva verso di lui.

"Desidera un tavolo capitano?" disse con la voce aspra di tutti quelli della sua razza e tentando un sorriso cordiale.

L'impulso di sedersi a contemplare quel paradiso lo tentò per un attimo ma poi passò e disse "sto cercando Aleksei Romanov."

Il sorriso scomparve e al suo posto apparve un ringhio "perché lo sta cercando? Cosa vuole da lui."

Questo fulmineo cambio di atteggiamento confuse per un attimo Kuribayashi, ma in quel momento una donnina apparve accanto al gigantesco klingon e lo trascinò via con una forza inusuale per una persona così minuta.

Li sentì parlare animatamente poi la donna si girò verso di lui e lo guardò attentamen-te e poi gridò "Ale vieni fuori!"

Il giovane che uscì non era di certo lo stesso che aveva lasciato la Novalis 2 anni fa: i capelli lunghi gli arrivavano alle spalle ed erano tenuti legati da uno spago, la barba era di un paio di giorni e indossava una t-shirt piena di macchie e dei short strappati al ginocchio.

Appena vide il suo ex capitano in divisa e così a suo a suo agio sotto quel sole caldo, Aleksei sbarrò gli occhi sorpreso e trattenne a stento l'impulso di sistemarsi e di scattare sull'attenti.

"Signore cosa ci fa qui" balbettò sconcertato.

Tetsuya lo guardò incuriosito. Nel periodo in cui era stato sotto il suo comando sulla Novalis lo aveva sempre visto con la divisa perfetta senza nemmeno una piega, per- fettamente pettinato e sbarbato, anche nell'ultimo difficile periodo che avevano passato a bordo della nave, l'aveva visto sempre in ordine, ed esalando un sospiro pensò 'umf, dopotutto anche lui è un umano come noi. Iniziavo ad avere dei dubbi.' Poi disse "Ti trovo bene Aleksei, possiamo parlare un momento."

"Si signore venga." Rispose il giovane indicando un tavolino vuoto. Poi continuò "desidera qualcosa?"

"No grazie, abbiamo poco tempo."

L'uomo iniziò subito "mi hanno affidato una nuova nave e ti voglio come mio Ufficiale Tattico."

Vedendo che il giovane esitava gli allungò un D-Padd e disse "Tieni leggi."

Mano mano che leggeva, vedeva il volto di Aleksei illuminarsi, e mormorò "La Vancouver è un nuovo modello di astronave creata per missioni investigative e di spionaggio, le missioni che piacciono a te, vero?"

Vedendo che il giovane era dubbioso disse "Sei una persona che ama l'azione Aleksei non ti vedo proprio a fare il cameriere qui per tutta la vita. Allora che mi dici? Il resto dell'equipaggio è già a bordo manchi solo tu e partiamo per la nostra prima missione."

Aleksei allontanò da sè il D-Padd come se il solo tocco lo bruciasse. "Mi dispiace Capitano ma ho dato le dimissioni dalla Flotta Stellare."

"Queste?" disse Kuribayashi allungandogli un altro D-Padd.

Aleksei lo prese e lo guardò sorpreso "Chi è stato a... " Poi comprese subito chi poteva averle prese. "Powers. Lo sapeva signore, che mi ha mentito I miei volevano che fosse ad allevarmi, ma lui mi ha abbandonato." Lo sguardo ferito negli occhi del giovane lo colpì profondamente, un altro lato del suo Tattico che non aveva mai scoperto.

"Si lo so, ma non voleva fare ciò che ha fatto e se n'è pentito, allora Comandante Romanov cosa vuole fare?" disse in tono autoritario cercando di scuoterlo.

"Andiamo, capitano. Non vogliamo far aspettare la nostra nuova signora. Aspetti però il mio aspetto è contro il regolamento e non ho la divisa."

"In effetti così ridotto non ti faranno mai entrare. Torna dentro presto non abbiamo molto tempo, fatti un bagno e sbarbati. Per la divisa ne troveremo sicuramente una all'ufficio locale della Flotta Stellare."

"Si signore."