Imbarchi










USS VANCOUVER

presenta


USS VANCOUVER

Imbarchi

Missione 00






Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della USS VANCOUVER,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM


Starfleet Italy

Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della USS VANCOUVER, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.




Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.



Anno pubblicazione 2020



www.starfleetitaly.it | USS VANCOUVER








Equipaggio

Capo Sicurezza Tenente Comandante Nathel Sev

Consigliere Tenente Comandante Dwalla Thevek

Primo Ufficiale Comandante Coral Nimosit

Timoniere Tenente Lan Oxila

Ufficiale Medico Capo Tenente Comandante Otello Di Maria

Tenente Comandante
Nathel Sev
Capo Sicurezza

Tenente Comandante
Dwalla Thevek
Consigliere

Comandante
Coral Nimosit
Primo Ufficiale

Tenente
Lan Oxila
Timoniere

Tenente Comandante
Otello Di Maria
Ufficiale Medico Capo

Ufficiale Scientifico Capo Tenente Comandante Denay Kuz

Ufficiale Tattico Capo Tenente Comandante Aleksei Romanov

Tenente Comandante
Denay Kuz
Ufficiale Scientifico Capo

Tenente Comandante
Aleksei Romanov
Ufficiale Tattico Capo


USS VANCOUVER

Autori

Capo Sicurezza
Nathel Sev
Federico nd

Consigliere
Dwalla Thevek
Silvia nd

Primo Ufficiale
Coral Nimosit
Riccardo Renzetti

Timoniere
Lan Oxila
Mauro Fenzio

Ufficiale Medico Capo
Otello Di Maria
Otello Di Maria

Ufficiale Scientifico Capo
Denay Kuz
Ilenia De Battisti

Ufficiale Tattico Capo
Aleksei Romanov
Patrizia Mutto






Sommario


Sinossi
00.01 - Scacco matto al Re
00.02 - Ritrovo
00.03 - Imbarco dottore
00.04 - Il più bel viaggio è quello che non è stato ancora fatto
00.05 - Gli ostacoli del cuore
00.06 - Imbarco Lan Oxila
00.07 - Imbarco Aleksei

Sinossi

Imbarchi



00.01 - Scacco matto al Re

Autore: Comandante Coral Nimosit


Accademia della Flotta Stellare, San Francisco - SOL III
18/04/2398, Ore 08:00 - D.S. 75294.06


Apparentemente la giornata era cominciata come tutte le altre per Kuribayashi: sveglia al mattino presto, doccia, colazione, una veloce scorsa ai titoli del suo ologiornale preferito e poi via verso il campus per un briefing con i suoi assistenti prima dell'inizio delle lezioni.

Tutto come da programma, insomma ... almeno fino a quando nella sala istruttori non fece capolino un uomo in abiti civili che lui ben conosceva.

Non appena i presenti riconobbero l'uomo, si alzarono rispettosamente in piedi e si misero sull'attenti...

"Comodi, comodi..." Li rassicurò e mentre avanzava verso Kuribayashi tendendogli la mano aggiunse "Sono solo venuto a fare visita ad un vecchio amico... Allora Tetsuya, come andiamo? Ce li hai cinque minuti per me?!"

Kuribayashi strinse la mano protesa dall'uomo mentre la bocca gli si contorceva quasi impercettibilmente in una smorfia. Quindi rispose: "Per lei, sempre, Signore."

"Mi piacerebbe approfittare di questa bella giornata per fare una passeggiata per il campus e far riaffiorare un po' di ricordi della mia gioventù da cadetto... ti dispiace?!"
"Come preferisce, Signore." E voltandosi verso ai suoi assistenti "Tenente Cox, cortesemente inizi lei la lezione..."
"Certo, Signore..."

Kuribayashi era certo che l'Ammiraglio Maelstrom, sebbene si fosse presentato in abiti civili, non avesse fatto tutta quella strada per una semplice chiacchierata tra "vecchi" amici, come l'aveva chiamata lui. E forse era proprio il fatto che non vestisse l'uniforme a preoccuparlo maggiormente. L'ultima volta che lo aveva visto, era stato nel Quartier Generale della Flotta Stellare, dietro la scrivania del suo ufficio ... lo aveva convocato per informarlo che, contrariamente a quanto avevano dato a credere al resto dell'equipaggio, la Novalis non si accingeva ad essere sottoposta a refit, ma sarebbe andata in disarmo e che la Flotta aveva deciso di dargli la libertà di scegliersi una nuova assegnazione, perché nei piani degli "alti papaveri" in quel momento non c'era in programma una Novalis-A e non c'erano ruoli di comando vacanti. Non essendo nella sua natura sgomitare per prendere il posto di qualcun altro, aveva optato per un ruolo da istruttore all'Accademia.

Era certo che quella chiacchierata informale si sarebbe presto trasformata in una richiesta ... e tanto più era informale, tanto più avrebbe nascosto delle insidie o delle richieste scomode. Non gli rimaneva che scoprire il gioco di Maelstrom.

Point Ponita Pub, San Francisco - SOL III
25/04/2398, Ore 19:00 - D.S. 75314.5


Il sole stava per cominciare a tramontare sulla west coast, inondando di splendidi colori rossastri tutti gli edifici di San Francisco, in lontananza.

Il Point Bonita Pub era il posto ideale per godersi quell'ora del giorno. Costruito ormai centinaia d'anni prima alla base del faro di Point Bonita era il punto più a sud dell'area protetta che si trovava alle sue spalle, a nord di San Francisco, oltre il Golden Gate.

Il capitano Kuribayashi stava percorrendo lo stretto sentiero sul crinale da qualche minuto ormai ed era in vista del faro. Sperava di aver fortuna ed incontrare il suo uomo proprio lì. Come prima cosa passò dal bancone del pub e ordinò una tazza di tè senza zucchero, poi si diresse verso il patio esterno a strapiombo sull'oceano. Il tavolo giù in fondo alla fila era occupato, e lui, abbozzando un mezzo sorriso, vi si diresse.

"Posso?" Chiese gentilmente.

L'altro distolse lo sguardo sognante dall'oceano e trasalì.

"Capitano!" - Scattò sull'attenti con ancora in mano una mezza pinta di birra. - "Ma certo, si sieda, prego."
"Riposo, numero uno." E prese posto sulla sedia accanto a Nimosit, il quale continuava a fissarlo piuttosto incredulo. Il fatto che Kuribayashi gli stesse dando del "lei" era sintomo che c'era sotto qualcosa un po' come quando da bambino sua madre invece di chiamarlo Cory, come faceva sempre bonariamente, usava un più ufficiale Coral!
"Come ha fatto a trovarmi fin qui, signore." Chiese curioso il primo ufficiale.
"Non smaschero mai le mie fonti, comandante. Ha gusto, non c'è che dire." Rispose sorseggiando un po' di tè.
"Già, mi aiuta a rilassarmi e a pensare con maggiore chiarezza."

Passarono alcuni minuti in silenzio, ascoltando i gabbiani ed osservando i giochi di luce sull'acqua sottostante.

"So cosa si sta chiedendo. C'è un motivo per cui sono qui."
"La ascolto."
"Se le dicessi che ho una nuova nave. Nuova di zecca che aspetta solo che qualcuno ne punti la prua verso le stelle?" Nimosit trangugiò un po' di birra fresca.
"E chi sarebbe quel qualcuno? Se non sono indiscreto..."
"Io." Fu la risposta asciutta di Kuribayashi.
"Nessuno può governare una nave tutto da solo."
"Infatti...comandante."

Nimosit avvertì per la prima volta da molto tempo un lieve brivido risalirgli velocemente la schiena. Si sentiva un po' come un re sulla scacchiera, con la regina nemica lì ad un passo, pronta a dichiarare lo scacco matto.

"E questo cosa avrebbe a che fare con me?" Le sue ultime mosse...

"Niente. Per adesso. Speravo solo che potesse valutare l'opzione di lasciare la vita accademica per ritornare a casa sua. Sul ponte di una nave della Flotta."
"La mia vita mi piace."
"Non lo metto in dubbio. Sveglia alla solita ora, colazione, passeggiata sul campus, un saluto ai colleghi, due chiacchiere con loro e poi via verso alcune ore di lezione. Nel pomeriggio correzione dei lavori degli studenti, riunioni coi colleghi. Cena. Ed il ciclo ricomincia."
"Detta così sembra più noiosa di quello che è." Il capitano stava cercando di minare le sue certezze, un classico.
"Sbaglio di molto?" Nimosit si prese alcuni minuti.
"Così, solo per curiosità...che classe di nave sarebbe?" Kuribayashi sogghignò impercettibilmente.
"Potrà scoprirlo da solo, tra sette giorni a partire da adesso. Molo 12, ci sarà una navetta ad attendere me e gli ufficiali."
"Mi faccia capire una cosa...io sono il primo a cui sta chiedendo di imbarcarsi o ha già fatto altri tentativi?"
"E' o non è il Primo Ufficiale." - Nimosit si maledì, stava lentamente cominciando a capire dove l'altro volesse andare a parare. E non gli piaceva. - "Facciamo così, se lei accetta la mia offerta le lascerò la parte facile del lavoro."
"Eeeee...quale sarebbe?"
"Io mi occuperò di rintracciare ed imbarcare Oxila, Di Maria e Romanov, a lei il compito di convincere solo Sev, Kuz e Thevek."

A Nimosit andò di traverso il sorso di birra che stava per bere e gli ci vollero almeno 5 minuti per riprendersi dall'attacco di tosse che ne derivò.

"Solo?" Riuscì a dire con voce strozzata.
"Suvvia, non dovrebbe essere troppo difficile per lei, in fondo. Sev è suo amico."
"Si, ma..."
"E anche il comandante Thevek, mi risulta." Lo stava canzonando spudoratamente.
"Si, tuttavia..."
"Visto? Più facile del previsto."

Il primo ufficiale squadrò il suo superiore mentre questi finiva di sorseggiare beatamente il proprio tè. Vero, Sev era suo amico. Possibilità di convincimento, qualora decidesse mai di imbarcarsi in questa nuova avventura, 70%. Comandante Denay Kuz...un onorevole 50%, non di più. E poi c'era Dwalla, un 20% scarso, ammise a sé stesso.

Kuribayashi si alzò lentamente dalla sedia e sembrava sul punto di andarsene.

"Perché mai dovrei accettare la sua offerta al buio capitano?"
"Non lo chieda a me, Numero Uno. Lo chieda a sé stesso." - Voltò le spalle al suo primo ufficiale e si incamminò. - "Sette giorni, molo 12." E se ne andò, lasciando Nimosit decisamente più inquieto di quando si era seduto lassù.


Torna all'indice


00.02 - Ritrovo

Autore: Tenente Comandante Nathel Sev


Colline di Dahkur, Provincia Dahkur - Bajor
29/04/2398 Ore 10.34 - D.S. 75324.5


Il sole era appena sorto e i cinque membri della squada alfa stavano cercando, senza l'utilizzo dei tricorder, di rintracciare la squadra beta.

"È inutile...non li troveremo mai." Si lamentò Freron, un giovane cadetto Ferengi.
"Mai dire mai, cadetto! Tutti fanno errori prima o poi." Ribatté Aaho Riyo, sergente dei marines e al comando della squadra alfa.
"Però è vero che il comandante è cresciuto in queste zone combattendo la resistenza, no?" Si intromise Jessica Brown, un'altra cadetta.
"Si, ma non ammetto pensieri negativi nella mia squadra. Ricordate le lezioni che vi abbiamo impartito e non avrete problemi."

Guardò i due cadetti e poi si rivolse verso l'altro marine della squadra, un inusuale vulcaniano molto alto e imponente, al rientro da una breve esplorazione assieme ad un altro cadetto.

"T'Kus, tracce?"
"Nessuna, signore. La cadetta Brown ha ragione, il Comandante conosce la zona e svariati trucchi."
"Si, ma che io sia dannata se lo lascerò vincere così facilmente..." Rispose Riyo. "Ok, formazione a rombo, procediamo un passo alla volta. T'Kus, davanti, Freron, fianco destro, Syshia fianco sinistro, Brown nel centro e io nelle retrovie. Muoversi!"

Colline di Dahkur, Provincia Dahkur - Bajor
Su una collina lì vicino
Contemporaneamente


"Aveva ragione, signore, formazione a rombo." Sussurrò un giovane umano dai capelli biondi mentre osservava il gruppetto attraverso un cespuglio.
"Si, ma non sempre si è fortunati da conoscere il proprio avversario, cadetto. Torniamo indietro." Replicò Sev sempre sottovoce.

Dopo qualche momento si erano riuniti agli altri tre membri della piccola squadra.

"Sergente, tra non molto arriveranno qui vicino e verremo scoperti. Cosa vogliamo fare, spostarci o nasconderci?" Chiese Sev al sergente dei marine della squadra.
"Ne abbiamo già parlato, e sembra che nasconderci non sia una gran scelta, quel dannato vulcaniano è molto scaltro nel cercare le tracce. Direi di muoverci."
"Concordo. Partiamo tra due minuti."

Tutti fecero un cenno di assenso e si caricarono sulle spalle gli zaini.
Stavano per partire quando una voce alle loro spalle li fermò.

"Sei difficile da trovare, lo sai?"

Sev senza voltarsi replicò.

"Forse perché non voglio farmi trovare, che ne dici?"
"Però sei qui a fare campeggio..."

Sev si voltò. Il suo sguardo era serio. Gli altri membri della squadra non sapevano cosa stesse succedendo e da dove fosse spuntato l'uomo che stava parlando a Sev.

"Campeggio? Stai interferendo in una simulazione importante." Disse il bajoriano avvicinandosi all'uomo arrivando a poco più di un palmo che non si scompose e replicò.
"Sei tu che hai detto di venirti a trovare su Bajor..."
"...si due anni fa..."

I cadetti e i due marines guardavano la scena quasi a bocca aperta non sapendo bene cosa fare.

Dopo qualche secondo di sguardi truci i due scoppiarono a ridere e si abbracciarono. Lasciando gli altri ancora più stupiti.

"Vecchio marinaio d'acqua dolce!! Che ci fai qui??" Chiese Sev
"Cercavo te...e ci ho messo un bel po' a trovarti...anche i sensori della navetta facevano fatica..."
"Sono queste colline...dev'esserci una concentrazione di un qualche minerale che interferisce in qualche modo coi sensori...forse è per questo che siamo durati tanto durante l'occupazione..."
"Probabile, se non ti conoscessi così bene non ti avrei trovato."

Sev si girò verso i cadetti e i marines e indicando l'uomo disse: "Gente, questo è il Comandante Coral Nimosit, Primo Ufficiale ai tempi della Novalis."
"Un piacere signore" replicarono mettendosi sull'attenti.

Un attimo prima che Nimosit replicasse una voce si intromise.

"Piacere anche per noi."

Tutti si girarono e videro il sergente Riyo. La sua squadra era arrivata durante l'incontro di Sev e Nimosit.

"Maddai...mi hai fatto perdere!" Brontolò Sev rivolto a Coral, ed entrambi risero. "Ma che ci sei venuto a fare qui?"
"Ti devo parlare."
"Ok." Sev si rivolse a Riyo "Sergente prenda il comando per il debrief, ci aggiorniamo più tardi agli alloggi...direi dopo pranzo."

La marines fece un cenno di consenso e si riunì con il resto dei cadetti.

"Hai detto che hai una navetta, giusto? Prendiamola, sono 20 km per arrivare a casa mia." Disse il bajoriano con un gran sorriso.

Provincia Dahkur - Bajor
29/04/2398 ore 13.37 - D.S.75324.84


Durante la permanenza su Bajor Sev e moglie alloggiavano in una piccola depandance nella proprietà dei genitori di Nathel.
La depandance era modesta prima dell'acquisto della proprietà era dedicata ai braccianti, poi fu ristrutturata per ottenere una sala, un piccolo cucinotto e una camera da letto. Modesta ma accogliente, in pieno stile Bajoriano.

Sev aveva convinto (grazie a sua moglie) Nimosit a fermarsi a mangiare, e stavano chiacchierando amichevolmente come altre volte avevano fatto a bordo della Novalis.

Verso la fine del pasto Sev ripropose un brindisi ai vecchi compagni e alla vecchia nave.

"Ma quindi la Novalis diventa un museo...?"
"Non è ancora chiaro, Nat, ma credo di si..."
"Dai, mi sembra una cosa buona...e poi chissà che un giorno non torni ad essere utile..."
"Chissà, oramai abbiamo capito che di impossibile non c'è nulla..."

Svuotarono i bicchieri e rimasero in silenzio per un po'.

Ryanis li guardò entrambi e alzandosi interruppe il silenzio. "Vi lascio soli, così potrai chiedergli ciò per cui sei venuto, Coral."

L'umano sorrise e annuì.

"Immagino che non servano poteri betaoziodi per capirlo, eh?"
"No, direi proprio di no, Cor, ci sono arrivato anche io..." rispose Sev facendo ridere tutti.
"In realtà, Ryanis, puoi rimanere anche tu, in fin dei conti riguarda anche te..."
"Dai, tienila corta e dimmi in quale assurda avventura vuoi trascinarmi..."

Nimosit sospirò e iniziò.

"Dal comando hanno affidato una nuova nave a Kuribayashi, e lui ha scelto me come Primo Ufficiale. E pensava di mettere insieme il vecchio gruppo. La missione della nave sarebb..." non fece in tempo a terminare che Sev lo interruppe.

"Ok, ci sto. Quando e dove ci imbarchiamo?"
"Ma...non ti ho ancora detto la missione della nave..."
"E sai quanto me ne importa? Verrei all'inferno con te, se poi ci metti il resto del gruppo..."
"E i tuoi corsi...?"
"Pff...troveranno altri insegnanti!"

Nimosit era stupito

"E tu Ryanis...?"
"Figurati se posso dirgli di no...se anche lo convincessi a non partire me lo dovrei tenere con il muso per anni...no no, veniamo a bordo."
"Ok...cavolo...il Capitano aveva previsto che sarebbe stata facile con te, ma così è troppo facile..."

I tre alzarono nuovamente i bicchieri tra le risate.

"Allora, di nuovo sulla breccia insieme eh? Alla...ehi, come si chiama la nave?"
"Vancouver, come un antico esploratore terrestre del diciottesimo secolo."
"Alla Vancouver, allora!"


Torna all'indice


00.03 - Imbarco dottore

Autore: Tenente Comandante Otello Di Maria


Capitol City, Istituto per le scienze, centro scientifico Bajoriano - 22/04/2398 ore 13,00




Riprendere le abitudini fuori dalla Novalis per il dottore non era stato facile. Ma l'idea di passare più tempo con la moglie Laren gli stava iniziando a piacere. I due andavano molto d'accordo, bastava loro uno sguardo per capirsi. Si erano conosciuti su Bajor appena finito l'accademia, lei Bajoriana medico ricercatrice fisioterapista lui giovane medico della flotta stellare con specializzazione in traumatologia.

La vita matrimoniale con Laren non era male, certo il dottore aveva accettato di cambiare religione per l'amore di lei e abitare in un mondo diverso dal suo, ma nel complesso gli piaceva.

Una voce interruppe i pensieri di otello che attendeva la moglie per andare
a pranzo.

"Otello" si senti' chiamare il Dottore. Era la Moglie Laren che aveva appena finito di lavorare.

" Andiamo a pranzo? Ho molta fame." gli disse con un sorriso sulla faccia.

" Sinceramente avevo pensato a qualcosa di più tranquillo." ribattè lui.

" Dai, hanno aperto un nuovo locale qui vicino voglio andarci con te."
replicò Laren con un sorriso ancora più smagliante.

Non riusciva a dirle no davanti al quel bellissimo sorriso. Cercava di accontentarla il più possibile in quanto sapeva che da un giorno all'altro lo avrebbero potuto chiamare per una nuova missione. Anche se a volte passavano mesi.

" Ok va bene non riesco a vederti con il muso!" gli rispose mentre le accarezzava il viso dolcemente.

Ristorante terrestre-bajoriano - venti minuti dopo



" Ecco siamo arrivati" sorrise lei.

Il posto era carino. I proprietari marito e moglie lui bajoriano e lei terrestre avevano deciso di aprire un locale alternativo.

"Bello" rispose il dottore

Seduti al tavolo iniziarono ad ordinare un aperitivo caldo misto terrestre - bajoriano ,del tè con un pacco di sfogliatine, un hasperat come primo e del foraiga fresco come secondo accompagnato da un ottimo vino locale.
Finirono il tutto con un dessert al cioccolato.
" Mi hanno convocato al Comando della Flotta Stellare." Annunciò alla fine Otello scrutando Laren negli occhi.
" E cosa vogliono." ribatte subito Lei rattristendosi.

" Non lo so per ora è solo una convocazione." rispose lui.

" E questo cosa significa, che devi partire nuovamente." incalzò lei.

" Non so che dirti. " rispose il marito con voce triste.

" A che ora domani devi stare al comando."

" Alle 9 mi devo presentare e li mi diranno da chi devo andare."

L'intera giornata trascorse come se non fosse successo nulla, si divertirono in giro per la città.

23/04/2398 ORE 9 - UFFICIO DELEGAZIONE COMANDO FLOTTA STELLARE SU BAJOR



Otello, come gli era stato ordinato, si presentò puntuale al Comando di Flotta a Capitol city.

All'ingresso si fece autorizzare ad entrare e si diresse verso la reception.


Il guardiamarina lo salutò con il saluto militare e chiese il motivo della visita.

" Sono il dott. Di Maria mi hanno convocato per le 9,00." parlò con voce secca ed autoritaria.

Il guardiamarina controllò sul computer.
"Signore l'attendono al 4° piano ufficio 2 desidera essere accompagnato? "

"No grazie guardiamarina, conosco la strada."

Il dottor Di Maria conosceva bene quegli ambienti, ci aveva vissuto per più due anni durante la specializzazione.

Prese il primo corridoio a destra e poi l'ascensore che lo condusse al 4 piano. Qui un'altra reception e un soldato lo fermò nuovamente.
" Dove è diretto signore?"

Ma prima che il dottore potesse rispondere una voce dietro di lui che sembrava di conoscere lo stoppò.
"Il dottore è con me, grazie soldato"

Otello voltandosi e con sorpresa vide il suo capitano Kuribayashi.


" Signore che piacevole sorpresa, che ci fa su Bajor?"

" La cercavo dottore, venga nel mio ufficio temporaneo cosi ne parliamo."
ribadi il capitano con tono amichevole.

QUALCHE MINUTO DOPO - UFFICIO 2



"Allora Dottore come sta?" Esordì a parlare il comandante.


Era evidente che il capitano non si era preso la briga di fare tutta quella strada solo per una visita di cortesia. Sembrava qualcosa di ufficiale! Riflettè Otello.


"Si chiederà il motivo della mia visita, purtroppo non è di cortesia ma ho
bisogno della sua presenza sulla USS Vancouver come ufficiale Medico capo"
Appunto.

Otello rimase un attimo in silenzio

" Non è contento dottore? E' un ottima opportunità. " incalzò il comandante.

" Si signore, certo." balbettò il dottore. Non si aspettava una notizia
così rapida e senza giri di parole.

" Tuttavia non la vedo convinto." Fece con tono più pacato.


" Sono contento signore, ma sinceramente non mi aspettavo di tornare così presto su una nave della Flotta." - Fece una pausa cercando di riflettere in fretta. - "Comunque accetto, anche perché da quello che ho capito non accetterebbe un no come risposta." - Replicò sorridendo il dottore -
"Quando devo imbarcarmi signore?"

"Hai tutto il tempo per salutare la signora Di Maria, a breve ti invierò
tutti i dettagli." rispose il capitano soddisfatto.




Torna all'indice


00.04 - Il più bel viaggio è quello che non è stato ancora fatto

Autore: Tenente Comandante Dwalla Thevek


Orbita SOL III - Attracco Spaziale Terrestre - Cupola di Comando - Ufficio del Comandante
30/04/2398, Ore 07:59 - D.S. 75326.94


Lo spettacolo che si poteva ammirare dal ponte di comando della Stazione era ogni volta da lasciare senza fiato. Il ponte di comando si trovava infatti al vertice della cupola e dalle vetrate a 360° si potevano ammirare tutti i ponti di attracco e i le passerelle, i ponti commerciali e dedicati ai divertimenti che si trovavano sotto. Tutto il brulicare di vita della stazione era sotto di loro. Spettacolo parimenti memorabile era quello che poteva mirare sulla parte esterna della struttura dove si trovavano uffici, laboratori, appartamenti e i sistemi tecnici e tattici, e che avevano ogni 4 ore un'alba e lo spettacolo della Terra bellissima e blu che placidamente ruotava sotto di loro. Un piccolo mondo, una città fatta di arrivi e partenze, di commercio e scambio culturale, di abbracci amorevoli e di strette di mano formali. Tutto doveva funzionare al meglio, ma nonostante le promesse della Federazione e della Flotta Stellare, la realtà era che i migliori ufficiali e marinai volevano stare sulle navi e non sulle basi stellari. Così restavano solo quelli che volevano una vita comoda, piena di piaceri e di licenze a terra, quelli che non erano mai assegnati ad alcuna nave perché i danni che potevano fare erano sempre contenibili su una base e invece potevano risultare letali su una nave. A questo stava pensando, guardando dalle finestre del suo ufficio, il Comandante Baroni, un uomo energico e brillante, seppur amante delle comodità considerati i suoi 61 anni, che aveva il comando della stazione da più di 20 anni e aveva personalmente guidato i lavori di refit che si erano resi necessari dal danneggiamento subito dall'ultimo attacco dei Borg e aveva sempre cercato di tirare fuori il meglio dai suoi uomini, che pure avevano notevoli lacune. Il suo ufficiale alla sicurezza, Il Tenente Gruber, gestiva perfettamente le situazioni difficili sulla stazione che potevano crearsi quando equipaggi diversi si incontravano, ma era allo stesso tempo una persona assillante e ossessiva con le sue continue richieste per miglioramenti difensivi e tattici che a detta di tutti gli analisti tattici della Flotta Stellare non erano necessari. Il suo capo operazioni era il Tenente Drué, era invece molto precisa nel suo lavoro, ma di natura molto schiva, quasi asociale e non legava con nessuno, tanto da non avere nemmeno l'alloggio sulla stazione, ma tornava tutte le sere a dormire sulla Terra. Infine sia il suo ingegnere che il suo ufficiale medico erano al momento due giovani Guardiamarina appena usciti dall'Accademia. Non che fossero necessarie squadre tecniche superspecializzate, visto che bastava una buona e regolare manutenzione, o che fossero necessarie cure specialistiche vista la vicinanza con le strutture sanitarie della Flotta sulla Terra. Tutti gli altri marinai e sottufficiali, circa una quarantina, erano persone dello stesso tenore, bravi, ma non brillanti e tutti bene o male soddisfatti della vita che facevano. Negli oltre vent'anni di comando, la stazione aveva fatto il suo lavoro con diligente metodicità e ordinaria mediocrità. Quello che Baroni non si sarebbe mai aspettato invece era stata l'assegnazione di un ufficiale di coordinamento e consigliere che aveva un ruolino di servizio da nave ammiraglia. Da quando aveva posato gli occhi sul Tenente Comandante Thevek, oltre a notarne la bellezza, si era chiesto quanto quel miracolo si sarebbe fermato sulla sua stazione. Con il lavoro del comandante Thevek, Baroni era riuscito finalmente ad avere la base spaziale che aveva sempre sognato, in cui ogni cosa procedeva al ritmo del cronometro. I suoi ufficiali avevano mostrato miglioramenti e ogni cosa era filata liscia come mai prima. Ogni giorno negli ultimi 21 mesi aveva ringraziato la buona stella che gli aveva mandato Dwalla, e ogni giorno si era chiesto se quello sarebbe stato l'ultimo.

Orbita SOL III - Attracco Spaziale Terrestre - Ring
30/04/2398, Ore 19:34 - D.S. 75328.26


Dwalla stava camminando con passo deciso lungo il cosiddetto Ring, la passeggiata principale della stazione, con gli occhi fissi su un padd sul quale stava compilando diverse modifiche. I presenti sulla passeggiata non facevano altro che cederle il passo mentre avanzava con i capelli mossi che ondeggiavano di qua e di là ad ogni passo. L'ultimo incarico del suo turno e ancora una volta doveva coprire le inefficienze del sottocapo Lazie, l'unico membro dello staff della stazione totalmente refrattario ai pochi, ma significativi cambiamenti che aveva chiesto e ottenuto dal Comandante Baroni. Era sempre stata abbastanza contraria ai richiami, cercando sempre la soluzione giusta al problema, ma in questo caso l'unica soluzione era trovare un nuovo impiego al sottocapo, possibilmente su un'altra stazione. continuando a leggere il padd si accorse solo troppo tardi di una figura sulla sua strada. Si scontrarono e la mano di lui la tenne stretta per evitare di farla cadere e come sempre il flusso di pensieri la travolse in uno schema mentale a lei familiare

Sei sempre bellissima.

"Grazie Comandante Nimosit, anche se non è vero... ma mi hai vista bene?" disse lei finalmente portando gli occhi sul viso dell'uomo.

"Scherzi! Sei in formissima!"

"Non male per una settantaquattrenne, vero?"

"In termini umani vuol dire meno di 40 e portati bene."

"Troppo galante... che fai qui, sei in partenza con la Montale?"

"No, no...in effetti sono qui per te-"

"Per me?"

"Sì, possiamo trovare un posto per parlare?"

"Devo portare questo padd sul ponte 21 e poi ho finito il turno. Andiamo a cena sul Ring? O vuoi scendere sulla Terra? C'è un favoloso ristorante dove potrei portarti"

"Allora portamici, ti aspetto in sala teletrasporto 4?"

"Devo cambiarmi prima, ti raggiungo dopo sul Ring dal turbolift 1"

"Allora a dopo"

SOL III - Italia - Liguria - San Fruttuoso di Camogli
30/04/2398, Ore 23:00 - D.S. 75328.65


Nemmeno la bellezza del ristorantino sul mare davanti all'abazia medievale illuminata da luci bianche, o le stelle che si specchiavano scintillando sul mare blu del piccolo golfo riuscivano a distrarre Coral dalla visione di Dwalla, la quale aveva lasciato la sobria divisa della Flotta per un molto più elegante e sexy abito da sera. Con le spalline sottili e la gonna a sirena, le fasciava il corpo in modo perfetto e il tessuto nero leggermente trasparente era fittamente rifinito con pizzi neri a forma di rami in fiore che coprivano tatticamente in modo che nessuno potesse dire che fosse praticamente nuda. Aveva raccolto i capelli in uno chignon e sfoggiava due grandi orecchini a cerchio di oro bianco. Le spalle nude erano però coperte dal fresco serale primaverile da uno scialle anch'esso nero. In un posto così bello e con la compagnia giusta, la cena a base di pesce e la bottiglia di vino avevano solo fatto il resto e la serata si era svolta perfettamente. Avevano riso e chiacchierato, raccontandosi reciprocamente aneddoti e si stavano gustando l'ultimo bicchiere

"Com'è che non lo facciamo più spesso?" disse Dwalla "non è che lavoriamo a migliaia di anni luce l'uno dall'altra"

"Lo sai... tu hai le tue preoccupazioni. Io le mie e poi..." Coral lasciò cadere il discorso. Entrambi sapevano il perché, tra loro c'era feeling, c'era attrazione, ma un rapporto più intenso avrebbe messo a rischio una bellissima amicizia che nessuno dei due aveva voglia di perdere e così, pur sentendosi spesso non si vedevano con uguale frequenza.

"Lo so... come so che vorresti dirmi qualcosa, ma che non sai come fare" disse lei con una scelta di tempi capace di lasciare un silenzio allo stesso significativo, ma non imbarazzante.

"Difficile nasconderti qualcosa eh?"

"Ormai dovresti saperlo. Dai dillo, prima che lo dica io"

"Kuribayashi ha il comando di una nuova nave e mi ha chiesto di radunare gli ufficiali superiori della Novalis."

"Non era difficile" disse lei sorridendo."

"No è difficile perché so che tu molto probabilmente mi dirai di no." disse Coral

"vero anche questo."

"E non c'è niente che possa fare per farti cambiare idea?"

"Non direi, per quanto sarebbe bello venire con voi, devo dire che la mia esperienza all'Attracco Spaziale è bellissima. Ogni giorno affronto nuove sfide, conosco nuove persone e ho nuovi stimoli e cosa più importante non metto in pericolo di vita nessuno. Quando ho chiesto quell'assegnazione ci ho pensato moltissimo e il comando di Flotta mi ci ha mandato con riluttanza, con tutte le navi su cui avrebbero voluto mettermi. Ma non me la sento. Sono un medico della testa e quando ho dovuto sostituire un vero medico ho perso 17 persone." disse lei appoggiandosi allo schienale e spostando lo sguardo sul mare.

"Non è stata colpa tua." rispose Coral poggiandole una mano sul ginocchio.

"Non dirmi che non è stata colpa mia. Posso dirmi di aver fatto il massimo e posso anche accettare quello che è stato, ma so che un vero medico con più esperienza sul campo di me ne avrebbe persi di meno. Almeno sull'Attracco Spaziale non è richiesto il mio contributo di medico, ma solo di psicologa e diplomatica cose su cui posso veramente dire la mia."

"Lo sapevo, ma dovevo comunque dirtelo..."

"E noi ci siamo passati una bella serata."

"Infatti... dai cambiamo argomento. Hai più visto Nathan?"

"Sì, viene il mercoledì per il poker e vado da lui la domenica a pranzo."

"Sta ancora con... Amelie?"

"No... una nuova... Fumiko... lo fa mangiare con le bacchette"

Si guardarono e scoppiarono a ridere continuando a conversare come se nulla fosse stato.

Orbita SOL III - Attracco Spaziale Terrestre - Cupola di Comando - Ufficio del Comandante
01/05/2398, Ore 10:32 - D.S. 75329.97


Dwalla entrò nell'ufficio del suo superiore guardandosi intorno, sorpresa di non vederlo alla scrivania.

"Mi ha fatta chiamare, Comandante?" disse vedendolo seduto su uno dei divanetti al centro della stanza.

"Sì, comandante. Si accomodi..."

Dwalla si sedette di fronte a Baroni in attesa. Baroni stava guardano un punto indefinito oltre le vetrate.

"Lo sa quante navi partono o arrivano ogni giorno?"

"In media tremila, contando le navette."

"Esatto, due ogni minuto. Contando solo le navi di taglia medio grande si scende a 1 ogni 5 minuti e lei non mi crederà, ma io vorrei essere su ognuna di quelle navi. non dico di non essere contento di avere questo comando. È un lavoro comodo che cerco di fare nel migliore dei modi, ma l'avrà notato anche lei, quelli bravi... quelli bravi per davvero non finiscono sulle basi stellari, almeno non quelle tatticamente irrilevanti."

"Non credo che l'Attracco Spaziale sia tatticamente irrilevante." disse Dwalla sorpresa

"E invece lo è, è solo una delle 47 stazioni, tra cantieri e altre basi, del sistema solare. Importante, ma non è unica. Come la nostra base ne hanno costruite 74."

"Mi spiace, Comandante non capisco dove vuole arrivare."

"Ho saputo che dopodomani sarà varata una nuova nave dai cantieri di Utopia Planitia, la USS Vancouver al comando del Capitano Kuribayashi. E dopo aver controllato sui registri della stazione ho scoperto che il Comandante Nimosit è venuto a trovarla ieri sera. Mi aspettavo una lettera di richiesta di trasferimento questa mattina e non l'ho trovata"

"Si aspettava che partissi?"

"Mi aspetto che parta dal primo giorno che è arrivata qui. Lei è troppo brava per stare su una base stellare. Il suo futuro è nello spazio."

"Mi trovo bene qui."

"Esattamente, qui non potrà mai stare meglio di 'bene'... dovrebbe puntare al meglio. Mi sono chiesto per ogni giorno il motivo per cui abbia scelto la mia base. Di solito i motivi sono voler mantenere una vicinanza a casa o a familiari, ma se mi permette... lei non ha una casa sulla Terra. Le abbiamo dato un ottimo alloggio, ma lo stesso alloggio lo poteva avere da qualsiasi altra parte. Quindi ho escluso questi motivi. Sarebbe potuta anche tornare a insegnare all'Accademia, una vita anche più tranquilla di quella che passa qui ma non l'ha chiesto. Quindi sono giunto a una teoria: lei non cerca una vita tranquilla, ma pur bramando l'avventura lei abbia paura di scoprire il lato negativo. Mi perdonerà, ma il suo ruolino è pubblico e quindi so che ha perso molte persone care, ma stare qui al sicuro non mette al sicuro le altre. Io non ho altro che questa base, ma lei può avere molto di più."

"Dice che dovrei andare?"

"Dico di sì e lo dico contro il mio stesso interesse. Ci mancherà qui. Davvero"

Dwalla lo guardò pensierosa.

"Ha ragione... sono ancora in tempo per presentare quella domanda di trasferimento?" disse infine

"La vada a preparare" disse Baroni sorridendo "sarò contento di firmargliela."


Torna all'indice


00.05 - Gli ostacoli del cuore

Autore: Tenente Comandante Denay Kuz


- flashback -

Sol III - San Francisco Residence Fairmont (Stanza 3.26)
D.T 24/11/2397 Ore 06:37 - D.S.




L'odore di quell'acqua di colonia che continuava piacevolmente a persistere, la sensazione di calore che percepiva nell'essere distesa sul petto scoperto del compagno.. la strana e inspiegabile percezione che qualunque cosa potesse succedere da quel giorno in poi, nulla avrebbe mai potuto allontanarla da quelle forti braccia che le cingevano i fianchi.. la convinzione che a prescindere del luogo fisico in cui si trovava, era a casa Denay si risvegliò lentamente ancora abbracciata a Lan e sorrise dolcemente al giovane che la stava guardando.


"Giorno.." la bocca leggermente impastata dal sonno "Che stai facendo?"

"Guardo il mio amore mentre dorme" rispose tranquillamente Lan iniziando ad accarezzare lentamente il viso della trill "E' tanto strano?"

"Beh, un po'.. non voglio immaginare quale sia il mio stato attualmente"

"Per me sei uno splendore.. potresti gettarti nel fango e vestirti con un sacco dell'immondizia e ancora saresti uno spettacolo ai miei occhi"

"Buttarmi nel fango?" lo sguardo perplesso di Denay fece scoppiare a ridere Lan

"Suvvia, è mattino.. ci siamo da poco svegliati" Lan sorrise alla donna "E' stata la prima cosa che mi è venuta in mente, ma rende l'idea.. no?"

Denay annuì ridacchiando "Si, diciamo che rende l'idea.." si stiracchiò con calma per poi osservare la sveglia "Cosa hai in programma per oggi?"

Lan la osservò sorridendo "Esercitazione pratica per il corso in tattica e infiltrazione, così vedremo se ho ragione di credere che il nostro istruttore si stia leggermente sopravvalutando.. o se ha ragione lui e tutti stiamo sottovalutando le sue capacità, ma sono più propenso a ritenere sia corretta la prima versione" si allungò baciando la compagna "E tu?"

"Oh.. nulla di eccezionale" rispose serafica Denay "Violerò solamente il sistema informatico del Comando di Flotta"

Lan spalancò gli occhi osservandola "Eh?" poi scosse il capo "Non so perchè ma non mi sembra una buona idea, sai? Di solito non la prendono bene quando qualcuno viola un sistema informatico di una simile importanza.."

Denay ridacchiò divertita "Si tratta di una esercitazione, tentare di violare un sistema virtualmente inviolabile è utile a noi per confrontarci con problemi quasi impossibili e al Comando per migliorare i sistemi di controllo e protezioni delle proprie reti.. due piccioni con una fava"

"Si, ma si tratta di un sistema inviolabile.. ci hanno lavorato le menti più eccelse, come pensi di penetrarlo?"

"Come ci insegnano i batteri.. nessun organismo è inviolabile, basta trovare il miglior modo per colonizzarlo e moltiplicarsi perché poi il resto viene da sè" Denay sorrise divertita "Ed io ho già una mezza idea di cosa fare"

Lan ridacchiò divertito "Mm.. male che vada ti porterò le arance in carcere"

"Grazie amore.." Denay si strinse un po' al corpo del giovane "Sai, mi chiedevo.. cosa faremo dopo?"

"In che senso, dopo quando?"

"Dopo questi corsi.. abbiamo ricevuto delle proposte per imbarcarci su delle nuove navi.. l'ultima della serie per me era la USS Krypton.."

"La nave natale di Superman!" annuì con grande convinzione Lan "Me la ricordo.. perfettamente!"

"Il dottor Nathaniel Krypton è stato uno dei più valenti scienziati terrestri del ventiduesimo secolo! Ti posso garantire che la sua ricerca sulle interazioni fra le radiazioni solari e la materia vivente era estremamente interessante.."

"Beh, si.. ovvio" Lan annuì con espressione convinta "Chi meglio di un kryptoniano può spiegare al mondo la forza che gli da il sole?"

Denay sbuffò osservandolo "Non capisco questa tua fissazione di voler legare quella nave ad un fumetto.. si tratta di un'ottima nave scientifica"

"Tesoro, se non avessero voluto che pensassimo a Superman perchè chiamare la nave Krypton e affidarla al Capitano Kent? Andiamo! Io me lo vedo.. un uomo forte e potente nel bel mezzo della plancia, con il suo bel mantello svolazzante che..."

"E' una donna..." Denay inclinò il capo "Il Capitano Kent è una donna..."

Lan spalancò gli occhi "No! Davvero? Quindi Superman in realtà era una lei?" scosse il capo con espressione fintamente sofferente "Mi è appena caduto un idolo.. sento che dentro di me una parte della mia infanzia è appena morta.." poi ridacchiò alla piccola gomitata della compagna "Va bene, va bene.. sono serio. Ricordo bene proposte che ti hanno fatto, così come ricordo le mie.. perchè me lo chiedi?"

"Non pensi che sia arrivato il momento di accettare il fatto che probabilmente quel capitolo della nostra vita è arrivato al termine? La Flotta Stellare ci ha dato senz'altro molto, così come noi due abbiamo dato tanto alla Flotta.. credo sia giunto il momento di andare avanti"

"Vuoi lasciare la Flotta Stellare? Non sarai un po' troppo precipitosa?" Lan inclinò un po' il capo verso destra per guardarla meglio negli occhi

"Sarei precipitosa se ti dicessi che desidero che venga celebrato il rito dell'unione ed avere dei figli entro un anno da oggi, ma non ritengo sia così impossibile valutare la possibilità di passare alla vita da civili" Denay sorrise "Almeno potremmo prendere un'aspettativa di un anno.. questo dovrebbe mettere il cuore in pace all'ufficio reclutamento che per forza di cose dovranno smettere di cercare di imbarcarci su qualche nave o base"

Lan sorrise a sua volta "Vada per l'aspettativa.. ma mentre aspettiamo.. parlami un po' di questi figli" le accarezzò il viso baciandola sulle labbra "Mi piace questa idea.. dovremmo iniziare a progettare la messa in cantiere di almeno un paio di frugoletti"

"Lo dici solo perchè di va di fare l'amore con me..." rispose la giovane ridacchiando divertita

"Eh.. cosa vuoi che ti dica.. è un duro lavoro ma qualcuno dovrà pur farlo..." rispose Lan prima di tornare a baciare Denay



Risa - Etiokun Beach Casa in riva al mare affittata da Oxila e Kuz
D.T 29/04/2398 Ore 11:37 - D.S. 75324.62




Lan arrivò alle spalle della compagna abbracciandola e iniziando a baciarle il collo ma Denay appariva decisamente distratta: continuava a controllare i messaggi che le erano giunti negli ultimi giorni con espressione fortemente contrariata, per poi sbuffare con energia "Nulla.. niente.. proprio non arriva!"

Lan si staccò osservando sorpreso la compagna "Amore, che cosa succede?"

"Non ci hanno ancora risposto Lan, non abbiamo ancora avuto alcuna accettazione delle nostre richieste di aspettativa, e diciamolo... abbiamo aspettato abbastanza perché si decidessero!" Denay incrociò le braccia al petto "Non che vi siano grandi motivazioni per respingere le nostre richieste, ma perchè non farci sapere nulla?"

"Mm.. sicura che dovessero farci sapere qualcosa?" Lan si portò di fronte alla giovane "Magari è normale che le cose vadano così.. si fanno vivi solo quando vi sono dei problemi"

Denay scosse il capo massaggiandosi il collo "No, per me c'è qualcosa che non va..."

"Hai pensato che forse il problema è dovuto al fatto che noi siamo.. come posso dire.. uccel di bosco?"

"Siamo che cosa?" Denay lo osservò perplessa "Che significa uccel di bosco..."

Lan ridacchio osservando la compagna "Siamo difficilmente rintracciabili.. suvvia Denay, da quando abbiamo finito i corsi di aggiornamento abbiamo viaggiato un po' ovunque.. Betazed, Vulcano, Trill, Bajor.. ora siamo su Risa.. forse ci saranno stati degli allungamenti burocratici per via dei nostri costanti spostamenti.."

Denay sospirò per un attimo quindi annuì "Sì, ipotizziamo anche che le cose siano andate così.. ma se entro due giorni non arriva alcuna informazione contatterò il Comando di Flotta!"

Lan ridacchiò ancora osservandola "Brava amore, metti tutti in riga.. e dimmi, stasera dove te ne vai di bello?"

Denay stava già per rispondere quando assottigliò lo sguardo incrociando le braccia al petto "Signorino, non penserai mica che ci vada da sola, vero?"

Lan si massaggiò il collo "Ho promesso di fare una serie di test su strada per il nuovo velivolo della Tokedo Group, vogliono iniziare ad utilizzare il modello ST742 già dal prossimo gran premio ma non sono certi che le sue prestazioni siano state massimate, temono che la tenuta di pista non sia perfetta.. bisogna calibrare gli ammortizzatori e gli equilibratori, sia i principali che gli ausiliari.. potrebbe volerci parecchio tempo amore.." Lan si massaggiò il collo "Al momento non so dirti quanto mi servirà di tempo"

"Ma lo avevi promesso Lan!" si lamentò delusa Denay "Mi stanno offrendo un posto di un certo prestigio dentro uno dei laboratori della Weyland-Yutani Corporation, questa serata di gala è molto importante!"

Lan ci pensò per un attimo "Va bene, prometto di venire.. ma arriverò con qualche minutino di ritardo" quindi fece spallucce "Vorrà dire che ciò che non riuscirò a fare oggi lo farò domani.. del resto non credo che per qualche ora di ritardo cadrà il mondo"

Denay sorrise raggiante "Ti aspetterò sul patio esterno del resort in cui verrà fatto il galà.."



Risa - Temtibi Lagoon Astro Nascente Resort (patio esterno)
D.T 29/04/2398 Ore 20:17 - D.S. 75325.6




Nimosit arrivò al Resort con un certo ottimismo addosso: gli era stato decisamente semplice convincere Sev ad imbarcarsi nella nuova impresa e, seppure inizialmente Dwalla gli avesse detto di no, alla fine si era autoconvinta pure lei ad imbarcarsi sulla Vancouver, perché con Kuz le cose sarebbero dovute andare diversamente? Certo, la ricerca dell'ufficiale scientifico si era dimostrata più complessa, dato che la giovane aveva fatto vari spostamenti tra un pianeta federale e l'altro, ma tutto sommato alla fine era riuscito a rintracciarla su Risa.

Nimosit si lisciò con la mano il vestito osservando gli invitati che entravano ad uno ad uno con indosso i loro abiti migliori, gli uomini per lo più sembrano fungere da cornice allo spettacolo delle donne presenti che, con indosso quei lussuosi abiti da sera, sembravano quasi brillare di luce propria il primo ufficiale ci mise un po' ad individuare il Comandante Kuz in mezzo a tutti quegli invitati, ma quando finalmente la riconobbe rimase decisamente stupito: ricordava il suo ufficiale scientifico come la giovane che si presentava ai poker di Dwalla con maglioncini a collo alto e pantaloni, quindi gli ci volle un po' a riconoscerla dopo la sua trasformazione, non sembrava neppure lei.

Denay si voltò ad osservare nella direzione di Nimosit, senza tuttavia notarlo la giovane indossava un lungo abito da sera rosso, che le fasciava il corpo quasi come un guanto che le disegnava in modo puntuale le voluminose curve del corpo, il generoso décolleté lasciava intravvedere il prosperoso seno mentre lo spacco laterale lasciava vedere di sfuggita le gambe lunghe e affusolate che vi stavano al di sotto.


Nimosit si fece avanti sorridendo "Comandante Kuz.. non è facile rintracciarla"

Denay si voltò di scatto ad osservarlo "Era da un po' che nessuno mi chiamava così, Comandante Nimosit.. e onestamente mi aspettavo di non sentirlo per un altro po'"

"Per via della richiesta di aspettative?" Nimosit annuì osservandosi attorno "Si, quando ho iniziato a cercarla il Comando di Flotta mi ha informato della cosa.."

"Aspettative che non mi sono mai state confermate.." Denay incrociò le braccia al petto "Ed ora credo di aver capito il perchè.."

"Diciamo che manca ancora l'ufficializzazione.." Nimosit sorrise "Possiamo dire che ha goduto di un po' delle sue vacanze arretrate, ma questo non significa che le aspettative siano state respinte.. possiamo definirlo un piccolo disguido burocratico?"

"Non mi sembra un disguido.. ad ogni modo domani come prima cosa chiamerò il Comando per risolvere la questione"

Nimosit osservò verso il resort "È questa la sua nuova idea di vita? Vuole passare ad occuparsi delle ricerche scientifiche per le ditte private?"

"Bisogna pur perseguire degli scopi nella vita.. e la Weyland-Yutani Corporation è una società che opera in tutto il territorio federale, spesso su commissioni che derivano dalla Flotta Stellare.. un posto al suo interno sarebbe un'ottima opportunità"

"A proposito di ottime opportunità.." Nimosit fece un passo avanti "L'ho raggiunta su richiesta del Capitano Kuribayashi, gli è stata assegnata una nuova nave.. la USS Vancouver.. e dovendo scegliere i propri ufficiali superiori, ha pensato che sarebbe stata una buona idea creare il vecchio gruppo"

Denay incrociò le braccia all'altezza del petto "Mi spiace che lei abbia dovuto fare un così lungo viaggio a vuoto ma... no, onestamente non ritengo che imbarcarmi su una nuova nave sia ciò che desidero per il mio futuro. Non mi fraintenda, mi lusinga che anche il mio nome sia stato preso in considerazione per questo nuovo progetto ma, temo di non essere la persona di cui avete bisogno"

Nimosit osservò per qualche attimo Kuz per poi sospirare "Non vuole sapere neppure quali saranno le missioni che ci verranno assegnate? Ritiene che la vita da civile potrà soddisfare a pieno le sue esigenze?"

"Comandante, lei è del tutto certo che al di fuori della Flotta non vi sia altro? Se è così sono lieta per lei, ma io non ne sono affatto convinta.." Denay inclinò un po' il capo "La Flotta Stellare mi ha dato molto, così come io ho dato molto alla Flotta.. ho avuto belle esperienze così come di terribili.. ho conosciuto persone con le quali mi sono tenute in contatto ed altre invece con le quali non sono mai riuscita a trovare alcuna forma di contatto, cosa che mi ha portato a non fidarmi affatto di loro.. ora mi ritrovo nuovamente al bivio: fermarmi o fare un altro giro di danza, ma sento che le cose potrebbero essere cambiate in me.. se fosse arrivato il momento di fermarmi? Se fosse giunto il momento di trovare un porto fermo in cui stare, creare una famiglia e.. perchè no, diventare madre" la trill fece un passo di lato "Non so ancora cosa farò ma non me la sento di imbarcarmi in una nuova avventura, almeno sino a che non avrò deciso quali sono le mie nuove priorità di vita.. mi spiace Comandante, ad ogni modo le farò avere una lista di ufficiali che potranno sostituirmi"

Nimosit la osservò, avrebbe potuto tentare ancora di dissuaderla, ma lo sguardo risoluto di Denay lo fece desistere "Beh.. spero che avremo modo di riparlarne prima della mia partenza, ad ogni modo è stato bello rivederla.. non la trattengo oltre, le auguro una buona prosecuzione di serata"

"Sì, è stato bello rivederla, le auguro buona serata"


Risa - Temtibi Lagoon Parcheggio AD - 006
D.T 29/04/2398 successivamente




Nimosit si sedetta nel proprio veicolo sospirando, giusto in tempo per vedere l'arrivo di una chiamata in entrata da parte di Dwalla sospirò osservando dal parabrezza la sagoma di Denay che, come fosse in attesa, si trovava ancora nel patio esterno, per poi aprire la chiamata.


"Buone notizie?" la voce di Dwalla era solare

"Purtroppo no..." Nimosit si massaggiò il collo "Lo definirei un buco nell'acqua"

"Suvvia.. mi deludi, un ex pilota che non riesce a convincere un altro pilota a riprendere il volo.. avrebbe dovuto essere un lavoretto di cinque minuti per te!"

"Pilota?" Nimosit scossa il capo "Non mi riferisco al tenente Oxila ma al Comandante Kuz.. credimi, lei non sembrava intenzionata a cambiare idea.. vuole lasciare la Flotta"

Dwalla sospirò "Ma io ero stata chiara con te, devi parlare con Lan.. non con Denay!"

"E che diff...." Nimosit alzò il capo spalancando gli occhi nel vedere che il Comandante Kuz stava per entrare al galà abbracciata al Tenente Oxila "Ma vuoi dirmi che..."

"Già.." Dwalla ridacchiò divertita

"E tu come facevi a saperlo?"

"Lo sapevo ancor prima che lo sapessero loro" Dwalla sorrise "Nulla mi sfugge"

"Detesto quando mi rispondi così" Nimosit sorrise osservando lo schermo

"So anche questo.. e allora, hai deciso di arrenderti?"

"Ora che so cosa fare? Nah.. sento che c'è ancora una possibilità per averli entrambi.. domani vedremo se la riuscirò a spuntare!"



Torna all'indice


00.06 - Imbarco Lan Oxila

Autore: Tenente Lan Oxila


Risa - Sayfa Seek Track
D.T 30/04/2398 Ore 13:15 - D.S. 75327.54




Il leggero venticello che stava spirando da est sembrava un toccasana sotto il sole di Risa Oxila alzò il capo quasi sperando potesse venire un po' di pioggia per raffreddare quelle prime ora del pomeriggio, durante i test del velivolo, ma sapeva perfettamente che era una vana speranza: sospirò per un attimo indossando la pesante tuta integrale che fungeva da protezione, sotto lo sguardo divertito dei tecnici nel box.


"Davvero, ne esistono tanti di pianeti, dovevate optare per fare i test proprio dove non piove mai e fa sempre caldo?"

"Beh.. ovviamente si!" il capo ingegnere osservò Oxila "Stiamo testando come rispondono gli equilibratore in condizione di tempo stabile, quale pianeta potrebbe essere meglio di questo? I test per le condizioni metereologiche avverse verranno fatti fra un po' di tempo.."

"Già.. per allora mi sarò squagliato come un ghiacciolo al sole"

"Su su.. non ti lamentare, te la sei cercata tu! Se avessi fatto questi test ieri sera, come ti avevo detto io, non sarebbe stato così caldo.. avremmo finito tardi ma tu sarebbe stato bello fresco!"

"Se avessi fatto i test ieri sera sarei stato al fresco e avrei dormito sul divano per il prossimo mese.. Denay non ama farsi dare buca" Oxila indosso il casco salendo sul velivolo "Bene.. vediamo cosa sa fare questa bellezza"


Uscì dai box controllando la velocità sino ad entrare in pista, ma appena giunto lì partì a razzo sorridendo felice: il brivido della velocità era qualcosa che aveva sempre avuto dentro, per un attimo ripensò a quando aveva la possibilità di pilotare grandi navi.. gustare la vera velocità.. per un attimo si rattristò, da quando aveva lasciato la Novalis aveva continuato la sua vita lasciando da parte il suo amore per il pilotaggio ma alla fine era finito nuovamente a fare il pilota. Non era lo stesso, del resto quei velivoli per quanto veloci non si sarebbero mai neppure lontanamente avvicinati a warp 1 ma infondo non poteva lamentarsi: aveva una stupenda compagna che voleva stare con lui, un lavoro che seppure non fosse perfetto gli dava parecchie soddisfazioni.. cos'altro poteva volere?

Stava ancora pensando alla propria vita quando con la coda vide un velivolo nero che restava sempre poco dietro di lui, ad una distanza di cinque metri quasi di istinto accelerò di colpo ma il velivolo continuava a stargli dietro.

Lan sorrise osservando lo strano velivolo e aprì una comunicazione con il team degli ingegneri "C'erano altri test oggi? Non lo sapevo"
La risposta non si fece attendere molto =^= Veramente dovremmo essere gli unici. Se hanno dato il permesso di fare altri test alla nostra stessa ora stavolta mi sentono...=^= la comunicazione si chiuse.

"Poco male.. potremo testare gli stabilizzatori in una situazione reale" mormorò fra sè e sè Lan, osservando ancora con la coda dell'occhio quella navetta nera sconosciuta che continuava a restargli sempre alle spalle un sorriso gli spuntò sulle labbra mentre portava le mani sulle manette dei motori affondandole portando di conseguenza i motori alla massima potenza.

La navetta di Lan schizzò in avanti ma ci volle poco perchè la navetta nera rispondesse alla sua manovra portandosi sempre alle spalle del velivolo di Lan "Mhh.. comodo restare in scia, eh? Traina un po' tu.." Lan diminuì la potenza affinché l'altro potesse superarlo, ma la reazione dell'inseguitore fu di diminuire la velocità restando comunque ben incollato agli scarichi della ST742
"Ma che diavolo?" Lan riportò i motori a metà potenza per poi aprire una comunicazione con i box "Cosa ne sapete di questo? Ce l'ho incollato al posteriore e non riesco a scrollarmelo di dosso"
=^= Spiacente.. nessuna notizia sappiamo solo che si tratta di un test privato. Non sappiamo neppure il nome del pilota=^=

"Bhe.. a quello posso pensarci io!" Lam si mosse rapidamente, aspettando di trovarsi nel lungo rettilineo per poi portare i motori al massimo quando fu sufficientemente distante virò a destra e poi rapidamente a sinistra. La navetta fece un breve guizzo a destra per poi compiere una forte imbarcata a sinistra girandosi di 180° per poi fermarsi muso contro muso con la navetta nera.
=^= Ok questo è male questo è tanto male. Ho visto il carico dello stabilizzatore arrivare ben oltre il 120%. Non si fa!=^=
Lan ignorò bellamente le proteste dell'ingegnere capo, aveva ben altro per la testa, quindi scese dalla ST742 avviandosi verso la navetta nera davanti a lui

"Ok amico.. ho capito che ci sai fare, ma non è di certo così che potrai ottenere un contratto da pilota" Lan lo osservò con espressione piuttosto innervosito "Semmai rischi di avere un contatto con i piloti.. con i loro pugni"

Nimosit scese dalla navetta e si sganciò il casco oscurato rivelando la sua identità "Grazie tenente ma sinceramente non m'interessa un contatto fra piloti.. le risse le lascio volentieri nei saloon" portandosi il casco sotto il braccio sorridendo divertito

Lam spalancò gli occhi trovandosi davanti il comandante e resistette a stendo dal mettersi sull'attenti "Comandante come mai qui? Ha deciso anche lei di buttarsi nelle corse sportive?"
Nimosit scosse la testa guardandosi intorno "Mi sono sempre piaciute le corse, ho alcuni programmi molto realistici per le sale ologrammi.. magari potrei fargliene avere qualcuno.." fece una piccola pausa osservandosi attorno e asciugandosi la fronte dal sudore "Quindi ora è questo il suo mondo? Collauda navette che altri guidano in gara?" si avvicinò alla navetta ST742 osservandone gli stabilizzatori posteriori "Gran bel trabiccolo.. certo, non è una nave.." si voltò ad osservare il suo ex pilota
Lam incrociò le braccia al petto osservandolo "Beh.. qualcuno deve pur testarle, non crede?" inclinò la testa osservandolo "Sono abbastanza certo che non sia qui per assistere ad una gara, e ho anche la certezza che lo strano comportamento di Denay abbia a che fare con tutto questo"
"Beccato.. mi dichiaro colpevole" Nimosit sorrise divertito, continuando a guardare la navetta girandole attorno "In effetti potrebbe essere colpa mia" tornò a guardare Lan "Tenente non voglio girare intorno alla questione. Abbiamo una nuova nave e ci serve un equipaggio degno di questa nave."
Lam si portò vicino alla sua navetta mettendoci dentro casco e guanti osservando l'ex superiore "Comandante credo che Denay le abbia già detto che l'imbarco su una nave non rientra nei nostri piani per il prossimo futuro"
Nimosit iniziò ad avviarsi verso il proprio mezzo "Si, si.. è stata abbastanza chiara.. anzi, la definirei quasi perentoria sul punto! C'è altro oltre la federazione.." annuendo salendo sul proprio velivolo "Ma io e lei condividiamo qualcosa che non cambierà mai.. a prescindere dal grado che raggiungeremo, a prescindere dalle strade che decideremo di percorrere nel nostro futuro noi siamo dei piloti.. siamo nati per volare lontano e il più velocemente possibile, l'adrenalina che ci scorre dentro quando spingiamo una nave stellare a curvatura è qualcosa a cui difficilmente sappiamo resistere. Guardi me, sono primo ufficiale e non sa quante volte avrei fatto cambio con lei per poter pilotare la Novalis.. ora c'è una nuova nave, un vero gioiellino.. davvero mi sta dicendo che vuole rinunciare a tutto questo?"

Intanto una squadra della Tokedo Group raggiunse i due, uno dei capi meccanici si avvicinò a Nimosit "Queste sono prove private spero che tu non sia qualcuno inviato dalla Nirodi per copiare la nostra navetta"
Nimosit sorrise osservando il meccanico "No no tranquillo non sono qui per spiarvi sto per imbarcarmi su una classe NX decisamente non m'importa della vostra navetta" osservando Lan per vederne la reazione "Se avesse voglia di parlare del nuovo progetto mi troverà al bar qui fuori della pista.. Il Bartel Pub se non sbaglio, resterò lì una mezz'oretta a godermi una birra, casomai volesse venire a farmi compagnia" Nimosit fece un sorriso divertito verso Lan prima di attivare i propulsori e allontanarsi.
Lan si avviò verso la navetta per recuperare guanti e casco, sentendo la frase del comandante si fermò drizzando le orecchie "Classe NX?" aprì la bocca per dire qualcosa, ma Nimosit era già lontano. Sicuramente le parole del comandante avevano fatto breccia abbattendo quella parvenza di sicurezza che si era cucito addosso cercando di ignorare quello che veramente sentiva. Osservò quindi il capo ingegnere "Hey Curisier" gli lanciò guanti e casco in modo che li potesse prendere agilmente "Mi sa tanto che i test dovrete terminarli da soli" e si avviò verso il pub
Il capo ingegnere osservò stupito il collaudatore che si allontanava "Ma dove diavolo vai? Non abbiamo ancora finito!"
Lan si voltò sorridendo "Scusa amico, ma io ho una classe NX da pilotare" e detto questo uscì dalla pista.



Risa - Bartel Pub
D.T 30/04/2398 Ore 13:46




Nimosit stava seduto osservando fuori le vetrate del pub. Fece un lieve sorriso vedendo il riflesso di Lan nella vetrata "Tenente si prenda una birra credo che avremo molto di cui parlare" voltandosi lentamente osservandolo.
Lan alzò un braccio ordinando una birra per poi sedersi osservando il comandante "Non ho accettato solo mi dispiaceva vederla qui da solo a bere birra"
Nimosit ridacchiò osservandolo "Sappiamo bene entrambi perché è qui.. quella nave le interessa, glielo leggo negli occhi. Non le nego che invidio notevolmente chiunque metterà mano su quel timone.. immagini una nave come la classe Excalibur ma veloce come un Intrepid e versatile come la Prometheus. L'ho provata in simulazione.. basta anche solo pensare di fare una manovra e lei la sta già eseguendola, con una manovrabilità che la avvicina ad una navetta ma con la potenza di una signora nave.." Nimosit osservava Lan con una luce negli occhi che solo chi ha pilotato una nave conosce.
Dopo alcuni minuti una cameriera si avvicinò ai due depositando un boccale di birra e alcuni salatini allontanandosi dopo esser stata pagata. Lan prese la birra tenendola tra le mani pensieroso poi ne bevve una lunga sorsata osservando il comandante "Mhhh e come pensano di impegnare cotanta bellezza?"
Nimosit scosse la testa osservandolo "Questo purtroppo non posso ancora dirglielo, ma credo che ci sarà da divertirsi"
"Mmh! Divertirsi come trovarsi su un pianeta prossimo all'autodistruzione o divertente come finire in mezzo ad uno scontro tra remani e klingon?" Lan incrociò le braccia al petto appoggiandosi allo schienale della sedia.
Nimosit sorrise sentendolo parlare delle ultime missioni della Novalis. "Divertente come andare a scovare quelli che hanno attivato l'autodistruzione"

Lan strinse le labbra "Argomento decisamente divertente" sospirò osservando il bicchiere davanti a lui piuttosto pensieroso. In fondo ora aveva quello che desiderava: non c'erano pericoli.. aveva una donna che lo amava e che desiderava proseguire la vita con lui...eppure qualcosa mancava in quella vita. La sensazione di trovarsi davanti ogni giorno qualcosa di nuovo sapendo che domani ci sarebbe stato qualcos'altro da scoprire.. gli mancava esattamente quello che Nimosit gli stava offrendo su di un piatto d'argento: Come avrebbe potuto rifiutare?
Riportò lo sguardo sul comandante "Comandante la proposta è decisamente allettante, ma come immagina non posso decidere da solo" finì la birra per poi alzarsi "Se cambia qualcosa mi farò vivo io"
Nimosit si alzò per stringere la mano al proprio ex pilota "Non faccia passare troppo tempo sono in molti a voler mettere le mani su quella nave" sorridendo
Lan strinse la mano dell'uomo per poi annuire "Sì.. lo immagino. A presto" quindi si allontanò sospirando mormorando a bassa voce "Denay questa volta mi ammazza..."



Risa - Rose Palace Restaurant
D.T 30/04/2398 Ore 21:08




Lan scese dal taxi per poi portarsi dall'altro lato della strada, aprendo la porta a Denay sotto lo sguardo curioso di vari avventori: la giovane trill attirò fin da subito lo sguardo di quasi tutti gli uomini presenti grazie al suo abito da sera lungo sino alle caviglie ma dotato di un aperto decoltè ed una profonda spaccatura laterale che lasciava intravedere le gambe della donna ad ogni suo passo. L'aspetto della giovane fu notato anche dal maitre del locale che si sbrigò a trovare un posto alla giovane coppia.

"Mhhhh... cena al ristorante" Denay non sembrava curarsi affatto degli sguardi interessati degli avventori del locali, la sua attenzione era tutta rivolta a Lan "Perchè ho il vago sospetto che stai cercando di imbonirmi per ottenere qualcosa?"

Lo sguardo sospettoso di Denay fece tossire per qualche attimo Lan che scosse la testa osservandola "Ma no, amore.. cosa dici? Andiamo, ti sembro una persona del genere?"
Denay lo guardò sollevando un sopracciglio per poi annuire con vigore "Assolutamente sì" quindi allungò una mano puntando l'indice contro il naso del compagno "Lan Oxila.. sputa il rospo!"
Lan sorrise osservando la donna "Hemm non è il caso prima di andare ad accomodarci? Guarda.. ci hanno anche già trovato un tavolo, siamo fortunati.. eh??" Lan si mosse con grande rapidità spostando la sedia a Denay "Prego.. accomodati.. questo è uno dei migliori ristoranti della zona, specializzato in pesce.. e tu adori il pesce, no?"

"Non stai migliorando la tua posizione Lan, lo sai?" Denay si sedette al tavolo attendendo che anche lui si accomodasse "Allora, non può essere così terribile come lo stai pensando tu.. quindi perchè non tagliamo corto e mi dici cosa c'è?"

"Ohh.. amore, visto che hai iniziato a capire i modi di dire terrestri.. sapevo che ci saresti riuscita, e devo dire che lo hai anche usato nel mom.."

"Lan!!" Denay bloccò la tiritera di Oxila prima che potesse trovare il modo di cambiar discorso e incrociò le braccia al petto "Allora?"

Lan fece un sorriso "Vedo che hai anche imparato come sviare le mie tattiche" prese un lungo respiro "Oggi pomeriggio alle prove si è presentato il comandante Nimosit...." osservandola corrugando le labbra "So quello che pensi della sua proposta ma forse potremmo valutare in modo più approfondito quel progetto prima di scartarlo"

"Cosa?" Denay spalancò gli occhi presa in contropiede "Rettifico.. è esattamente tragica come l'avevi immaginata! Lan, ne avevamo parlato e eravamo arrivati assieme alla conclusione che non era il caso accettare un nuovo incarico a bordo di una vascello spaziale!"

Lan portò una mano a cercare quella della compagna "Denay, ascoltami.. io con te sono felice e adoro stare qui" aprendo leggermente il braccio libero per indicare Risa. "Ma mi manca il viaggiare. Mi manca il piacere della scoperta." sospirò pesantemente "Lo so che quella vita comporta parecchi pericoli, ma veramente quello che vuoi è chiuderti in un laboratorio da cui, ottimisticamente, puoi vedere la facciata di un altro palazzo? Dopo che hai vissuto tra le stelle?"

"Tutto qui? Io ti ho parlato della possibilità di diventare una coppia stabile.. di trovare un nostro nido, di avere dei figli assieme e tu scambieresti tutto questo per un panorama nuovo al giorno?" Denay lo osservò decisamente arrabbiata "Stai scherzando o sei uscito di senno per la disidratazione?"

Lan scosse la testa per poi guardarla negli occhi "Denay non scambio nulla di tutto ciò. Sei la mia compagna e ho ancora tutte le intenzioni di fare una famiglia con te"
Denay incrociò le braccia al petto "E quando penseresti di fare una famiglia, esattamente? A settant'anni?"

Lan corrugò le labbra osservando la donna "No amore non è di certo quello che voglio. Tu sei la mia famiglia sei la persona con cui voglio condividere la mia esistenza." fece un flebile sorriso "Quando pensavo di averti perso mi sembrava d'impazzire. E mi rendo conto che ti sto chiedendo di ricominciare tutto. Anche se ora tutto sarà differente, perché ci sarò io al tuo fianco in qualsiasi momento. Il fatto è che ti conosco...Lo so quanto ti piace fare nuove esperienze" guardandola nei suoi profondi occhioni "E una classe sperimentale offre possibilità infinite"

Denay scosse il capo passando dall'arrabbiatura alla delusione "Avresti potuto essere al mio fianco in ogni altro luogo.. avremmo potuto stare assieme anche senza doverci imbarcare su di un'altra nave.. a rischiare ancora... e poi per cosa? Tu continui a parlarmi di voler viaggiare.. di voler andare per il mondo, ma guarda in faccia alla realtà.. hai più di quarant'anni, quando penserai che è arrivato il momento di andare oltre al semplice viaggiare, vedere e scoprire?"

Lan osservò la donna "Curioso che me lo dica una che ha dedicato tutta la sua esistenza a viaggiare, vedere e scoprire!" guardò Denay "Tu sei sicura che non sia la paura di quello che è successo su quel planetoide che ti spinge a restare a terra?"

Alle parole di Lan Denay decisamente si infuriò "E se anche fosse? Se non volessi tornare sulla nave perchè a prescindere l'andare in azione comporta un certo grado di rischio, rischio che forse non ritengo più di voler correre perchè le mie priorità sono cambiate?" scuote il capo alzandosi "Sai che ti dico? Parti.. vai.. viaggia.. ma senza di me!" prese il bicchiere d'acqua vuotandoglielo in faccia per poi dirigersi furente fuori dal locale.

Lan spalancò gli occhi alle parole, ma soprattutto al gesto di Denay quindi si passò una mano in faccia alzandosi seguendola "Hey aspetta" cercando di raggiungerla "Forse non ci siamo capiti io non voglio andare assolutamente da nessuna parte senza te"


Dal fondo del locale, Nimosit osservò la scena per poi alzarsi e seguire la coppietta con le mani in tasca "Ahia.. e io che speravo che Lan placasse la belva prima di parlarci io.. mi sa che mi va male" mormorò fra sé e sé uscendo dal locale e velocizzando il passo, non era abbastanza vicino per sentire le parole ma il bicchiere d'acqua in faccia di Lan gli fece dedurre che il povero timoniere non aveva avuto molto successo. Si portò vicino all'inviperita Denay per poi sfoggiare il suo sorriso migliore "Buonasera.. bello vedervi qui"

Lan si voltò sentendo qualcuno parlare e si trovò davanti Nimosit ma prima che potesse dire qualcosa Denay si portò di fronte a lui "Pensavo di essere stata chiara già la prima volta che mi aveva proposto di salire sulla nave, non mi interessa che è una nave sperimentale.. non sono interessata!"

Nimosit osservò la donna per poi voltarsi verso Lan "Ho come l'impressione che lei non sia riuscito a convincerla" sospirò per un attimo prima di tornare a guardare Denay "Facciamo due passi, parliamone a quattrocchi.. se dopo ciò la tua risposta sarà ancora no, non insisterò ulteriormente"

Denay lo osservò per un attimo calmandosi, le parve strano l'uso del tu ma annuì seguendolo, lasciando indietro Lan "Che cos'altro potrebbe aggiungere lei per convincermi?"

Nimosit osservò la donna "Io? Convincere te? Scherzi?...speravo lo facesse Lan e si è ritrovato annaffiato!" scuote il capo "No, ma so che in fondo, una parte di te sa cosa spinge Lan a voler risalire a bordo.. O almeno, Kuz lo sa"

"Ti riferisci a Endhea, immagino.." Denay lo osservò stupita "Non immaginavo conoscesse anche le vite degli ospiti precedenti di Kuz.."

"A grandi linee..." Nimosit continuò a camminare "So che quel particolare ospite divenne Ufficiale timoniere della USS Kelvin subito dopo essere stata promossa al grado di tenente.. so che ha trascorso tutta la sua vita nello studio di migliorare i sistemi propulsivi dei vascelli stellari"

"Esempio piuttosto errato nel nostro caso.. lei rimase nella Flotta per una decina di anni e poi decise di ritirarsi a vita privata, sposandosi e avendo tre figli"

Nimosit annuì "Si, non metto in dubbio.. e questi sono i dati che sono inseriti all'interno del database in effetti, ma le pongo una domanda: se le chiedesse se il suo desiderio di tornare al timone si sia mai sopito, cosa le risponderebbe?"

Denay rimase per un attimo in silenzio per poi sospirare "No, mi risponderebbe di no.. amava profondamente i suoi figli, ma il suo desiderio di tornare a volare non la lasciò mai.. diceva sempre che infondo lei.."

".. era nata per volare, come ogni pilota.." Nimosit si fermò per un attimo "Come Lan.. come me.. siamo fatti per questo" il Primo ufficiale fece una pausa prima di riprendere "Mi rendo conto che non sempre le sue esperienze a bordo delle navi stellari, ma so che anche in lei il desiderio di scoprire c'è.. forse ora si è un po' assopito ma c'è.. altrimenti non avrebbe combattuto con la sua famiglia e se ne sarebbe rimasta felicemente su Trill a lavorare nel locale di famiglia.. la prenda come una nuova sfida, se le cose non dovessero andare sarò io stesso a presentare la vostra richiesta al capitano per scendere dalla nave" quindi sorrise con sguardo convinto "Anche se non credo che succederà..."

Denay rimase per qualche attimo interdetta, non sapendo cosa rispondere.

"Perfetto! La nave cargo per tornare su Sol III è domattina alle 9,35.. non fate tardi che il capitano di quel velivolo è un pignolo di prima categoria" Nimosit sorrise felice allontanandosi rapidamente

"Ma io non ho detto si!"

"Non serve... era implicito" Nimosit si voltò ad ammiccare a Kuz per poi avvicinarsi a Lan "9,35.. allo spazioporto.. vi aspetto!" quindi se ne andò.



Torna all'indice


00.07 - Imbarco Aleksei

Autore: Tenente Comandante Aleksei Romanov


01/05/2398 ore 9.25 DS 75329.84 Utopia Planitia - Molo 12




Il Comandante Nimosit era riuscito a trovare l'ultimo membro dell'equipaggio, finalmente erano tutti lì, l'equipaggio della Novalis, ma quando vide il Capitano Kuribayashi scoprì che lui non era riuscito a rintracciare Aleksei Romanov. Kuribayashi per prima cosa era andato a casa di Aleksei e non l'aveva trovato poi si era recato al Comando a chiedere all'Ammiraglio Powers dove poteva trovarlo ma l'uomo non c'era o si era rifiutato di riceverlo, il suo vice però gli aveva riferito che l'Ammiraglio non era lì, e non si sapeva dove si trovava.

"Capitano posso andare a vedere a casa sua e probabile che si trovi lì." Disse Coral Nimosit.

"E' il primo posto dove sono andato Coral. La casa era disabitata."

In quel momento suonò il comunicatore e una voce disse "Kuribayashi, sono Powers devo parlarle di Aleksei."

"Dove ci vediamo?"

"Lo conosce il bar dove va sempre il nostro amico."

"Si."

"Benissimo ci vediamo lì tra 10 minuti." Disse l'uomo poi chiuse la comunicazione.

"Chi era capitano?"

"L'Ammiraglio Powers vuole vedermi per parlarmi del comandante Romanov. Comandante Nimosit le lasciò il comando salite sulla Vancouver e iniziate i preparativi per la partenza, io tornerò presto con il comandante Romanov."

"E se..." iniziò Nimosit.

"Lo troverò comandante e poi so che al tavolo da gioco del Comandante Thevek mancherebbe un giocatore, non mi perdonerebbe mai se la privassi del suo pollo da spennare."

La donna presa di contropiede balbettò "come sa che noi.."

"Non sarei un bravo capitano se non sapessi tutto ciò che accade sulla mia nave." Replicò Kuribayashi con un sorrisino sul volto impassibile.



01/05/2398 ore 11.20 DS 75330.06 Sol III - San Francisco, poco distante dal Comando di Flotta





Tetsuya Kuribayashi era seduto su una panchina davanti al bar 'da Giuseppe' improvvisamente vide venire verso di sé un uomo, all'inizio non lo riconobbe perché era in borghese, poi vide che era l'Ammiraglio Powers, ultimamente, pensò. gli ammiragli della Flotta Stellare avevano la brutta abitudine di incontrarlo vestiti da civili.

L'uomo non lo salutò neppure e iniziò a parlare.

"Io e Aleksei abbiamo avuto una discussione un po' accesa. Suo zio è morto, che possa bruciare all'inferno quel bastardo, e ha lasciato ad Aleksei una lettera di suo padre dove chiedeva a me di prendermi cura di suo figlio, se gli fosse accaduto qualcosa, ma quando è morto io ero troppo occupato con la mia carriera e un bambino mi sarebbe stato d'impaccio, così ho lasciato che se lo prendesse Svet, ed è stato lo sbaglio più grande della mia vita. Poi l'ho perso di vista ma quando ho saputo che era diven- tato un'ufficiale della Flotta Stellare ed era imbarcato sulla Anaheim sono salito a bordo per conoscerlo. Poi è successo quello che è successo e alla fine ho visto che era un ragazzo in gamba e l'ho preso sotto la mia protezione senza però dirgli niente. Ora che ha saputo tutta la verità si è infuriato e ha detto che non mi vuole più vedere inoltre, quello sciocco ha dato le dimissioni dalla Flotta, per fortuna sono riuscito a intercettarle. Capitano Kuribayashi, deve scoprire dov'è e soprattutto deve fargli cambiare idea se ci riesce, sono andato lì dentro a chiedere dove si trova ora, ma non vuole dirmelo."

Tetsuya entrò nel Bar e si avvicinò al bancone, un uomo dai capelli bianchi gli si avvicinò sorridendo e disse "cosa le posso portare Capitano?"

"Lei è Giuseppe?"

L'uomo annuì, il sorriso era scomparso e al suo posto c'era uno sguardo diffidente.

"Sono il Capitano Tetsuya Kuribayashi, sono, ero il superiore di Aleksei."

Lo sguardo si fece ostile "La manda quel Powers, vero? Bhe gli dica che io non so dov'è." E fece per andarsene.

Tetsuya decise di parlare chiaro "Ascolti Giuseppe, non ho molto tempo, lo sto cercando perché mi hanno affidato una nuova nave e ho riunito tutto il mio ex equipaggio e manca solo lui. Mi dica dov'è? Per favore."

"Aleksei mi ha parlato di lei, capitano, e mi ha anche rivelato che lei è una delle poche persone che rispetta veramente, e guadagnarsi il rispetto di Ale non è una cosa facile mi creda. Va bene le dirò dov'è? Non è qui. Si trova a Napoli da mia cugina Carmela."

"Grazie Giuseppe." Disse Kuribayashi.


Sol III - Italia - Napoli - Lungomare, un'ora dopo




Con l'indirizzo che gli aveva Giuseppe, Kuribayashi calcolò le coordinate del posto e si fece teletrasportare alla sezione della Flotta più vicina.

Uscì dagli uffici, il sole brillava caldo in un bellissimo cielo azzurro, Kuribayashi iniziò a sudare sotto la divisa, per fortuna il tragitto fu breve e giunse davanti a un ristorante la cui insegna diceva 'Da Lina e Kord piatti alieni per tutti i gusti'. Il locale era delizioso il terrazzo che dava sul mare era pieno di tavolini e vasi di fiori. Si girò intorno e vide un enorme klingon che veniva verso di lui.

"Desidera un tavolo capitano?" disse con la voce aspra di tutti quelli della sua razza e tentando un sorriso cordiale.

L'impulso di sedersi a contemplare quel paradiso lo tentò per un attimo ma poi passò e disse "sto cercando Aleksei Romanov."

Il sorriso scomparve e al suo posto apparve un ringhio "perché lo sta cercando? Cosa vuole da lui."

Questo fulmineo cambio di atteggiamento confuse per un attimo Kuribayashi, ma in quel momento una donnina apparve accanto al gigantesco klingon e lo trascinò via con una forza inusuale per una persona così minuta.

Li sentì parlare animatamente poi la donna si girò verso di lui e lo guardò attentamen-te e poi gridò "Ale vieni fuori!"

Il giovane che uscì non era di certo lo stesso che aveva lasciato la Novalis 2 anni fa: i capelli lunghi gli arrivavano alle spalle ed erano tenuti legati da uno spago, la barba era di un paio di giorni e indossava una t-shirt piena di macchie e dei short strappati al ginocchio.

Appena vide il suo ex capitano in divisa e così a suo a suo agio sotto quel sole caldo, Aleksei sbarrò gli occhi sorpreso e trattenne a stento l'impulso di sistemarsi e di scattare sull'attenti.

"Signore cosa ci fa qui" balbettò sconcertato.

Tetsuya lo guardò incuriosito. Nel periodo in cui era stato sotto il suo comando sulla Novalis lo aveva sempre visto con la divisa perfetta senza nemmeno una piega, per- fettamente pettinato e sbarbato, anche nell'ultimo difficile periodo che avevano passato a bordo della nave, l'aveva visto sempre in ordine, ed esalando un sospiro pensò 'umf, dopotutto anche lui è un umano come noi. Iniziavo ad avere dei dubbi.' Poi disse "Ti trovo bene Aleksei, possiamo parlare un momento."

"Si signore venga." Rispose il giovane indicando un tavolino vuoto. Poi continuò "desidera qualcosa?"

"No grazie, abbiamo poco tempo."

L'uomo iniziò subito "mi hanno affidato una nuova nave e ti voglio come mio Ufficiale Tattico."

Vedendo che il giovane esitava gli allungò un D-Padd e disse "Tieni leggi."

Mano mano che leggeva, vedeva il volto di Aleksei illuminarsi, e mormorò "La Vancouver è un nuovo modello di astronave creata per missioni investigative e di spionaggio, le missioni che piacciono a te, vero?"

Vedendo che il giovane era dubbioso disse "Sei una persona che ama l'azione Aleksei non ti vedo proprio a fare il cameriere qui per tutta la vita. Allora che mi dici? Il resto dell'equipaggio è già a bordo manchi solo tu e partiamo per la nostra prima missione."

Aleksei allontanò da sè il D-Padd come se il solo tocco lo bruciasse. "Mi dispiace Capitano ma ho dato le dimissioni dalla Flotta Stellare."

"Queste?" disse Kuribayashi allungandogli un altro D-Padd.

Aleksei lo prese e lo guardò sorpreso "Chi è stato a... " Poi comprese subito chi poteva averle prese. "Powers. Lo sapeva signore, che mi ha mentito I miei volevano che fosse ad allevarmi, ma lui mi ha abbandonato." Lo sguardo ferito negli occhi del giovane lo colpì profondamente, un altro lato del suo Tattico che non aveva mai scoperto.

"Si lo so, ma non voleva fare ciò che ha fatto e se n'è pentito, allora Comandante Romanov cosa vuole fare?" disse in tono autoritario cercando di scuoterlo.

"Andiamo, capitano. Non vogliamo far aspettare la nostra nuova signora. Aspetti però il mio aspetto è contro il regolamento e non ho la divisa."

"In effetti così ridotto non ti faranno mai entrare. Torna dentro presto non abbiamo molto tempo, fatti un bagno e sbarbati. Per la divisa ne troveremo sicuramente una all'ufficio locale della Flotta Stellare."

"Si signore."



Torna all'indice

FINE MISSIONE