Il distruttore di direttive










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presenta


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Il distruttore di direttive

Missione 06






Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della SHELDON,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM


Starfleet Italy

Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della SHELDON, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.




Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.



Anno pubblicazione 2023



www.starfleetitaly.it | SHELDON








Equipaggio

Capitano Tenente Comandante Adrienne Faith

Capo Operazioni Tenente Nicholas Rush

Consigliere Tenente Paul Hewson

Primo Ufficiale Tenente Kyel  Rezon

Timoniere Tenente JG Alec Blake

Tenente Comandante
Adrienne Faith
Capitano

Tenente
Nicholas Rush
Capo Operazioni

Tenente
Paul Hewson
Consigliere

Tenente
Kyel Rezon
Primo Ufficiale

Tenente JG
Alec Blake
Timoniere

Ufficiale Scientifico Capo Tenente JG Naky Terell

Ufficiale SEC/TAC Tenente Filippo Jekins

Tenente JG
Naky Terell
Ufficiale Scientifico Capo

Tenente
Filippo Jekins
Ufficiale SEC/TAC


SHELDON

Autori

Capitano
Adrienne Faith
Ilenia De Battisti

Capo Operazioni
Nicholas Rush
Stefano Zaniboni

Consigliere
Paul Hewson
Monica Miodini

Primo Ufficiale
Kyel Rezon
Vanessa Marchetti

Timoniere
Alec Blake
Mauro Fenzio

Ufficiale Scientifico Capo
Naky Terell
nd nd

Ufficiale SEC/TAC
Filippo Jekins
Marco Calandri






Sommario


Sinossi
06.00 - La nave perduta
06.01 - Riorganizzarsi
06.02 - F.O.R.D.
06.03 - Se prima eravamo in sei..
06.04 - Scosse e ricordi
06.05 - Riallacciare i rapporti
06.06 - Risvegli
06.07 - In uscita
06.08 - Il "Distruttore di Mondi"

Sinossi

in scrittura



06.00 - La nave perduta

Autore: Tenente Filippo Jekins

Tarlis - città della nazione di Taller pianeta Urtis
26/05/2400 - ore 21.48


Il vento era freddo e intenso. Come devastanti darti invisibili penetrava attraverso ogni cosa. Ombrelli, cappotti e vestiti erano completamente inutili. Pensino quelli più imbottiti venivano trapassati come nulla permettendo al freddo di raggiungere le ossa. Non era un gelido tale da causare ipotermia, congelamenti o altro il vento era semplicemente freddo. Un freddo tale da entrarti dentro, impedendoti di sentire calore e colpendoti direttamente nell'animo.
Il vento gelido correva rapido per le strade cittadine colpendo i pochi sventurati e disperati che erano ancora in giro. Un gruppo di barboni cercava vanamente calore attorno ad un bidone infuocato. Una pattuglia di armigeri camminava velocemente per le strade senza badare troppo agli eventi che accadevano intorno loro e sognando la calda bevanda che avrebbero gustato a fine turno.
I soldati passarono oltre i barboni. Non li degnarono di uno sguardo, nemmeno di un commento. Per loro era feccia inutile e speravano che nulla accadesse di male durante il loro passaggio per non essere costretti ad intervenire.
Passarono così rapidamente che quasi non notarono la coppia che stava camminando in senso opposto.
"Sei uno scemo." Disse lei.
"Volevo solo proteggerti." Provò a difendersi lui.
"Pippo per favore smettila, sono anch'io un' uff..."
Sara Cortes si interruppe di colpo: non poteva certo dire ad alta voce su un pianeta alieno che apparteneva alla Flotta Stellare.
Jekins fece la cosa più furba, ossia lasciare che la fidanzata sbollisse e continuare la missione.
"Novità?" Disse una voce improvvisa.
Dal gruppo di barboni emerse una figura oscura che, passando oltre al gruppo di derelitti si avvicinò rapidamente ai due ufficiali. Filippo fece rapidamente un passo in avanti per reagire ad un eventuale aggressore ma riconobbe quasi subito il comandante Rezon.
"Signore."
Lo saluto Jenkins seguito dal tenente Cortes: "Comandante."
"Allora?"
Sara annuì e iniziò a raccontare "Abbiamo calato la boa nel pozzo... Tra circa 10 minuti dovrebbe raggiungere la nave e darci delle informazioni."
"Bene" Rezon annuì e aggiunse "Avete avuto problemi coi nativi?"
"Nessuno signore, tranne un ubriacone che mi si è avvicinato ma il prode Jekins l'ha subito allontanato lanciandolo contro un muro" Rispose Sara con un misto di sarcasmo e irritazione.

Filippo alzò lo sguardo temendo un rimprovero dall'ufficiale superiore il quale, in effetti, non passò oltre alla cosa "Maledizione ad entrambi, volete fare attenzione?! Siamo impegnati in una missione di recupero di una intera nave in un pianeta pre-curvatura sul punto di esplodere in una guerra mondiale."
"Scusi signore." Rispose rammaricato Jenkins e in quel momento anche Cortes capì di aver anch'essa esagerato.
Rezon tuttavia tagliò subito corto "Scuse accettate, ora continuiamo la missione."
"Che informazioni ha avuto dai locali?" Chiese il capo della sicurezza.
"Brutte..." Il primo ufficiale scosse la testa "Come pensavamo il pianeta è una polveriera, siamo sul punto che tutto stia per esplodere. Le varie nazioni sono sul punto di scatenare una guerra mondiale."
"Accidenti." Disse Sara, per poi aggiungere "Ma come è possibile?"
"Parlando con la gente ho capito che la situazione è peggiorata con la rivalità tra le varie nazioni con una pesante crisi economica causata da una scellerata corsa alle poche risorse naturali." Spiegò il primo ufficiale.
"Sì ho visto molta povertà e rabbia in giro." Confermò Jenkins.
"La propaganda ha lavorato dannatamente bene per gettare la colpa sul nemico creando una furia totale." Il primo ufficiale fece per indicare il lontano palazzo del governo in cima alla collina ma un boato lo interruppe.
"Che cos'era?" Chiese Filippo.
"Un tuono?" Propose Sara.
"Non mi sembra un tuono." Rispose Rezon mentre altri boati rimbombavano in lontananza.
Ci fu un fischio secco, poi un vecchio edificio a pochi metri da loro esplose.


*flashback*
Sheldon, ufficio del capitano
08/04/2402 - ore 09.10


"E' un mio fratellino..." Sheldon era entusiasta quasi euforico "O forse una sorellina."
L'ologramma si avvicinò al capitano che era rimasta interdetta fin dall'inizio della conversazione avvenuta ormai 15 minuti prima.
"Dobbiamo salvarla" L'ologramma della nave senziente appoggiò le mani alla scrivania.
Adrienne portò la mano destra sulla fronte, cercò di rimettere inutilmente assieme le idee e disse "Ok, per favore riparti, non ci sto capendo più niente"
Sheldon alzò entrambe le mani al cielo, scosse la testa e iniziò a passeggiare su e giù per l'ufficio.
Poi, dopo alcuni istanti di sceneggiata, riprese a parlare:"Certo, scusami capitano certe volte non mi rendo conto che siete delle creature così limitate rispetto a me."
Adrienne fece finta di non sentire il commento della sua nave e si limitò ad attendere che il racconto riniziasse. Infatti, Sheldon riprese a raccontare dall'inizio: "Allora circa dieci minuti fa ho rilevato un debolissimo segnale ad alta frequenza... il segnale di emergenza di una nave senziente."
"Sì sa che tipo di emergenza si tratta? Che nave è?" Chiese il capitano.
"Non riesco a capirlo... sembra che la nave sia bloccata da qualche parte." Sheldon ora guardava il capitano "Non si tratta di una nave potente come me... ma dovrebbe essere una specie di cacciatorpediniere."
"Capisco" Rispose il capitano.
"Dobbiamo andare a salvarla" propose Sheldon.
Adrienne rimase pensierosa alcuni istanti. Temeva una trappola o di dover finire a trattare con tre navi senzienti arroganti anziché due, ma trovava interessante e curioso questo strano mistero.
"Va bene" Disse il capitano.
"Bene, finalmente! Vado a tracciare la rotta." Sheldon entusiasta face per uscire dalla sala.
"Prudenza però." Ammonì il capitano.


Scogliera superiore vicino a Tarlis, città della nazione di Taller
pianeta Urtis
26/05/2402 - ore 21.51


"Quanto manca?" Chiese il tenente Blake.
"Dovrebbero arrivare tra circa 2 ore se tutto va bene." Rispose il capo operazioni.
Si trovavano su un'alta collina che dominava la città e il golfo sottostante. Il panorama era meraviglio: le luci della città e il cupo nero del mare sottostante avevano tolto il fiato ai due ufficiali. Malgrado la povertà, la tensione e la criminalità, la città era molto antica e ottimamente illuminata.
Purtroppo il cielo nuvoloso, la pioggia e il freddo impedivano ai federali di godersi il panorama.
"Mah sembra che tutto stia andando bene" commentò il timoniere.
Nicholas alzò gli occhi al cielo ma a parlare fu Paul che era dietro di loro contro un albero per proteggersi dal freddo "Ma lo sai che porta male dire così?"
"Scusate." Rispose con una risata Blake.
Rimasero in silenzio alcuni istanti poi Rush disse "Bene la sonda ha quasi raggiunto la sorellina di Sheldon"
"Di già?" commentò il consigliere.
"Eh sì." Il capo operazioni stava vedendo i primi dati su un d-padd "Cortes e Jekins sono stati più veloci del previsto."
Il consigliere rise fu sul punto di fare una battuta ma Blake li interruppe "Che cosa c'è laggiù?"
Paul fece un passo in avanti per guardare meglio "Sembrano dei lampi... ."
"Non sono lampi." Rispose Rush puntando il tricorder.
"Già meglio avvertire il capitano." Rispose Blake.


Sheldon - plancia
26/05/2402 - ore 21.51


Adrienne era soddisfatta del compromesso. Appena erano arrivati vicino alla sorgente del segnale di emergenza avevano scoperto che la nave senziente era bloccata in una profonda caverna su un pianeta abitato da una specie pre-curvatura molto instabile con uno sviluppo simile a quello umano di inizio 1900.
Sheldon avrebbe risolto la situazione con un lancio di siluri fino a devastare il continente e liberare la nave senziente. Il capitano però non poteva permette alla sua nave di causare un olocausto così ideò una missione di ricognizione sotto copertura per verificare lo stato della nave per poi cercare di liberare la nave senza creare distruzione alla popolazione.
Forse per curiosità o per rendere più avvincente il salvataggio del suo simile, Sheldon aveva accettato il piano di Adrienne senza discussioni e stava supportando l'equipaggio monitorando la situazione.
"A breve dovremmo avere la comunicazione." Disse l'ologramma spaparanzato sulla poltrona del primo ufficiale assente.
"Sì esatto." Adrienne non sapeva più cosa inventarsi per tenere la petulante nave occupata.
"Ci sono dei movimenti di superficie." Continuò a dire Sheldon.
"Movimenti?" Chiese l'umana.
"Sì navi da guerra." Poi con aria disgustata aggiunse: "Patetiche corazzate non corazzate con inutili cannoni da 381mm... praticamente rumore di fondo se paragonate a me."
La Faith alzò gli occhi al cielo "Beh devi rapportare quelle navi al periodo storico." Poi, colta da un improvviso dubbio aggiunse "Come sarebbe a dire navi da guerra?!"
"Sembra che si sta per scatenare una guerra." Sheldon parlava come un bambino che guardava delle formiche.
Il capitano rimase alcuni istanti in silenzio ma poi una strana paura per la squadra di ricognizione le attanagliò le viscere. Nemmeno il tempo di dare un ordine che arrivò la comunicazione da Blake =^=Capitano, abbiamo un problema. Si questo pianeta si sta
scatenando una guerra. Una nazione ostile sta attaccando di sorpresa con una flotta dal mare.=^=
"Maledizione." malgrado la situazione Faith reagì rapidamente "Portatevi subito lontano dallo scontro."
=^=Certo stiamo andando alle coordinate di teletrasporto.=^= Rispose il timoniere per poi dare la brutta notizia =^=Non riusciamo a contattare Rezon, Jekins e Cortes... erano in città quando c'è stato l'attacco... .=^=

Tarlis, città della nazione di Taller pianeta Urtis
26/05/2402 - ore 22.10


Malgrado la nazione di Taller fosse stata colta di sorpresa dall'attacco navale della vicina nazione di Anatoris, le batterie costiere della città di Tarlis risposero rapidamente con un efficace tiro di reazione. La flotta attaccante, per non subire danni ingenti, interruppe l'attacco allontanandosi. L'interruzione dei combattimenti permise alle squadre di soccorso di intervenire rapidamente.
Un gruppo di gendarmi raggiunse il luogo dove era caduto il primo colpo. Il giovane allievo Juffar passò oltre inorridito ad un gruppo di barboni spazzati via dall'onda d'urto e si avvicinò ai resti di un vecchio hotel.
Tra le rovine notò qualcosa di brillante. Le fiamme della detonazione illuminavano debolmente l'oggetto metallico che proiettava deboli riflessi luminosi.
Incuriosito il giovane prese l'oggetto. Non aveva mai visto nulla di così bello e curato nei dettagli. Era quasi certamente una spilla, fatta in materiale pregiato forse oro con una forma che ricordava una stella a tre punte con due barre orizzontali. In un baleno decise di tenersi la spilla mettendola rapidamente in tasca. Si guardò intorno per vedere che nessuno dei colleghi l'avesse notato e si mise a cercare eventuali sopravvissuti.
Fu allora che li vide. Erano tre persone rimaste schiacciate da una trave. Erano a pochi
passi da lui ma non poteva dire se fossero ancora vive o no. Uno strano liquido rosso colava dalla testa di uno di loro. D'improvviso uno dei tre si mosse e iniziò a gemere. Quello scatto e il suono destarono Juffar che quasi urlò "Presto! Venite ho trovato dei sopravvissuti."
Il gendarme aveva appena trovato Rezon, Jekins e Cortes.


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06.01 - Riorganizzarsi

Autore: Tenente JG Alec Blake

Sheldon - plancia
26/05/2402 - ore 22.15


Dopo il rapporto del timoniere nella plancia della nave era piombato un silenzio assordante. Tutti avevano ancora ben vivido nella mente il ricordo di quel che era accaduto al loro capitano quando era stata data per dispersa, ora una squadra di tre ufficiali, risultava dispersa.
Adrienne era seduta al posto di comando con sguardo vitreo puntato sullo schermo visore davanti a lei, i ricordi di quel che le era successo l'aveva investita come un tir in contromano, per qualche minuto rimase quasi catatonica, poi, come un'onda di adrenalina un pensiero le attraversò la mente. No non si sarebbe più fatta fermare da quello, il suo equipaggio aveva bisogno di lei e lei di loro. Si alzò osservando i membri in plancia.
"Signori abbiamo bisogno di trovare i nostri. Possiamo portarci abbastanza vicini da usare i sensori della nave per trovarli senza farci rilevare dal pianeta?"
L'ufficiale medico scosse la testa "Per avere una scansione accurata dovremo portarci troppo vicini la sheldon è troppo grossa per non esser vista. Forse si potrebbe studiar qualcosa, ma ci vorrebbe tempo"
Tutti si voltarono, interrogativi, verso l'ufficiale scientifico capo. Terell non aveva emesso una sola parola da quando avevano sentito l'ultimo rapporto. Osservava solo lo schermo davanti a lei con le dita appoggiate sull'interfaccia lcars.
Adrienne si voltò verso la donna "Tenente?" in attesa di una risposta, che non ottenne. Si avvicinò quindi alla ragazza appoggiandole una mano sulla spalla "Naky"
Il tenete Terrell sollevò lo sguardo portandolo sul suo capitano. Il viso della scienziata, solitamente espansiva e solare era, in quel momento, una maschera di cera priva di emozioni. Incapace di scuotersi da quel che sentiva rimase così a guardare Adrienne, finché non fu quest'ultima a parlare.
"Dobbiamo aiutare i nostri. Abbiamo bisogno di potenziare i sensori medici. Per rilevare i loro segni vitali"
Naky sbattè gli occhi un paio di volte "No non ne abbiamo bisogno. Il pianeta non ha nessun sistema di rilevamento spaziale. Possiamo modificare le sonde scientifiche per posizionarsi appena fuori dall'atmosfera e scansionare la città. Sono troppo piccole per esser visibili a così tanta distanza e anche se fossero in grado di vederle con un sistema ottico le scambierebbero per detriti spaziali."
"Perchè diavolo non scendiamo semplicemente spazzando via tutto quello che ci capita davanti?" Sheldon si intromise apparendo in centro alla plancia.
Il capitano sollevò gli occhi al cielo stringendo la spalla di Naky per infonderle un po' di fiducia "Bene procedete immediatamente" poi rivoltasi all'intelligenza artificiale sospirò tornando al posto di comando "Sheldon sai bene che non agiamo così. Non possiamo influenzare il percorso naturale di una specie che non è nostra pari tecnologicamente"
"Nessuno è mio pari tecnologicamente. Quindi non dovrei aver contatti con nessuno?" L'AI si voltò ad osservare la donna "Ho rinunciato a capirvi. Siete pronti a sacrificare i vostri amici per quell'ideale che chiamate prima direttiva" poi allungò un dito indicando il pianeta "Ma io no! Sia chiaro. Se quella loro stupida scaramuccia mette in pericolo la nave io prendo il comando e vado a prenderla dovessi sterminare ogni forma di vita presente su quel pianeta. Quindi fate quello che volete ma fatelo in fretta" detto questo scomparve dalla palancia.

Sheldon - plancia
26/05/2402 - ore 22.40


"Le sonde sono disposte abbiamo i primi dati" rapportò con una punta di impazienza l'ufficiale medico capo, mentre avviava un primo ciclo di scansioni facendo un flebile sorriso appena ricevuti i dati "E' vivo" sussurrò per poi farsi seria "Maledizione".
Adrienne spalancò gli occhi sentendo le parole della donna "Tenente!!! Le ha dato di volta la testa? Cosa vuol dire è vivo maledizione?"
La Cruz fece scivolare le dita sulla console "Ho rilevato immediatamente i segni vitali dei nostri. Tre sono deboli ma stabili. Il problema è che è stato facile rilevarli." la donna si voltò ad osservare la plancia "Sono gli unici esseri a sangue a base ferro gli altri sono tutti a base rame...e la concentrazione di segni vitali deboli mi fa pensare che trovino in un ospedale"
"Se fossero feriti sarebbe un problema dobbiamo riuscire a recuperarli il prima possibile" il capitano osservò lo schermo davanti a lei "Il resto della squadra di sbarco sta raggiungendo il punto di recupero?"
Naky richiamò l'attenzione della plancia "Il punto di recupero non esiste più è stato uno dei punti d'impatto del bombardamento. Sto cercando un nuovo punto di recupero. Ma c'è un'altra cosa decisamente preoccupante." le dita scivolarono sul pannello lcars trasmettendo la visione della console sul monitor. Tre puntini rossi erano fermi in un punto della mappa mentre altri tre erano in movimento. In lontananza si vedeva un puntino verde fisso.
"Se la dottoressa ha ragione e questa è la squadra del comandante Kyel. Il comunicatore del comandante si sta facendo un giretto non autorizzato" indicando il puntino verde.
"Maledizione" proruppe Adrienne "Qualcuno deve averlo rubato. Non possiamo lasciare tecnologia aliena sul pianeta dobbiamo recuperarlo ad ogni costo." strinse le labbra cercando di riordinare le idee "Monitorate i movimenti del comunicatore. Se c'è anche solo un singolo momento in cui non è circondato da segni vitali riportatelo a bordo. Tenente sotto controllo i segni vitali di tutta la squadra di sbarco. Appena vedranno che non hanno un punto di recupero ci contatteranno" tornando a sedersi sulla poltroncina di comando osservando la mappa del pianeta davanti a lei.

Tarlis, pianeta Urtis. Punto di estrazione.
26/05/2402 - ore 23.00


Una piccola folla di persone si era radunata nel punto dell'esplosione. Le forze Tralisiane erano riuscite a respingere i nemici per ora. O più probabilmente le forze ostili avevano scagliato un primo attacco per saggiare le difese della città e si stavano riorganizzando per sferrare il successivo. Hewson osservava le onde che s'infrangevano sulla scogliere sotto di loro.
"Mhhh il punto di estrazione è a circa cento metri laggiù" indicando il mare "Qualcuno vuole farsi una nuotata?"
I tre federali rimasero alcuni secondi ad osservare il tumultuoso mare prima che Rush richiamasse la loro attenzione con un piccolo colpetto sul fianco "Meglio allontanarci e cercare un posto isolato per farci recuperare"
Blake si guardò attorno "Si mi sembra che stiamo iniziando a suscitare interesse". I tre si rinfagottarono nei lunghi cappotti che facevano da mimetismo per poi avviarsi verso le stradine della città.
Raggiunto un vicolo isolato il timoniere prese da tasca il comunicatore attivandolo "Blake a Sheldon il punto di recupero imbarca acqua"
=^= Tenente come diavolo fa a fare lo spiritoso in questo momento? Dimenticatevi il punto di recupero. Rezon, Jekins e Cortes risultano feriti.=^=
Blake Rush ed Hewson si fecero improvvisamente seri "Dove sono? Andiamo a recuperarli"
La voce del capitano si fece nuovamente sentire dal comunicatore =^= Restate calmi. Non risultano in pericolo di vita al momento. Secondo le analisi che possiamo svolgere da qui sono stati portati all'ospedale militare trovate il modo di recuperarli. E ricordate che siete in prima direttiva=^= la comunicazione rimase silente per qualche secondo =^=Che le dee vi proteggano. Tornate tutti interi=^=
I tre ufficiali si guardarono inspirando profondamente quindi il timoniere aprì un'ultima volta la comunicazione "Tranquilla capitano non è così facile sbarazzarsi di noi. Blake chiudo"
Hewson osservò gli altri "Non sarà complicato trovare l'ospedale. Il problema sarà entrarci ed uscire senza farci beccare" e i tre si incamminarono verso il centro della città.


Tarlis, Ospedale
27/05/2402 - ore 02.10


Il primo a riprendere conoscenza fu Jenkins che aprì gli occhi abbagliato dalle luci della stanza "Ma che diavol...." poi spalancò gli occhi "Sara!!"cercò di mettersi seduto, ma le sue costole gli ricordarono ben presto che era stato coinvolto in un'esplosione"Ben tornato tra noi" il comandante Rezon era in piedi vicino ad un muro che controllava la loro stanza cercando di saggiarne la resistenza. Portava una vistosa fasciatura sulla testa e teneva un braccio bloccato dentro un tutore.
Pippo strinse i denti scendendo dal letto cercando di combattere i capogiri che lo investirono "Cosa diavolo è successo?"
"Penso che la situazione sul pianeta sia precipitata e che siamo stati coinvolti in un attacco." il primo ufficiale sollevò il braccio per mostrare il tutore "Suppongo ci troviamo in un rudimentale ospedale. La porta è chiusa, ma di fattura molto fragile una spallata potrebbe farla cedere"osservando il collega "Ma nessuno dei due è al massimo della forma mi sa"
Pippo si guardò attorno allarmato "Sara!! Dove è Sara?"
Kyel scosse la testa "Non mi sono ripreso da molto, ma non l'ho vista con noi"
Proprio in quel momento la porta si spalancò lasciando ai due la possibilità di vedere l'esterno. Seppur decisamente arretrato l'ospedale sembrava ben organizzato. Entrarono due piantoni armati che si posizionarono ai lati della porta. Seguiti poi da due medici che sospingevano un lettino con stesa sopra Cortes.
Il tenente portava un vistoso gesso alla gamba destra e al braccio sinistro e risultava profondamente sedata. Uno dei medici portava una ferita al viso, poco più che un graffio, ma dal quale sgorgava uno strano liquido verde.
Pippo si avvicinò immediatamente alla fidanzata "Sara!!" poi fissò i due medici "Cosa è successo cosa le avete fatto??"
Kyel si avvicinò a Pippo cercando di calmarlo "Calmo se ci avessero voluti morti non ci avrebbero curati" sussurrando
"Vi sbagliate noi non vi vogliamo morti" la voce proveniva dalle loro spalle quando i due si voltarono si trovarono davanti ad un imponente medico che li guardava con aria curiosa. Che poi si avvicinò a Cortes controllando che il gesso fosse ben asciutto per poi voltarsi ad osservare i due "Sappiamo bene cosa siete."
Le schiene dei due ufficiali vennero percorse da un brivido di freddo e all'unisono si voltarono ad osservare il medico.
Il medico li squadrò da capo a piede "Ci avevano avvertito che i Trinoriani potevano creare degli esseri come voi. Creati con l'ingegneria genetica per essere delle armi distruttive"
Kyel spalancò gli occhi "No no un momento" ma quando fece per avvicinarsi i piantoni gli puntarono le armi addosso.
Il medico fece cenno di abbassare le armi "Non correte pericoli. Per ora" e detto questo se ne andò lasciandoli soli.


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06.02 - F.O.R.D.

Autore: Tenente Comandante Adrienne Faith

Tarlis - Continente di Nrjeu
Ospedale civile
27/05/2402 - ore 06.45


Kyel si guardò attorno per poi focalizzare la propria attenzione sulla porta della camera di ospedale. Era riuscito a dormire per circa un paio d'ore, ma poi la necessità di elaborare un piano di fuga lo aveva spinto ad aprire gli occhi. A pochi metri da lui anche Rush guardava il muro con espressione meditabonda.
"Sono ancora lì fuori vero?" Kyel non si voltò nemmeno verso il collega, dato che sapeva già quale sarebbe stata la risposta.
"Ovviamente sì, quando ho tentato di aprire la porta mi sono visto puntare le armi da tre energumeni. La situazione non è delle migliori e purtroppo rischiamo di fare ulteriori danni se non ce ne andiamo il prima possibile di qui.." Rush sbuffò per poi scuotere il capo "Ma non ci sono altre uscite, non possiamo usare le finestre a meno che non ci spuntino un paio di ali"
Rezon si voltò a guardare Cortes ancora profondamente addormentata a causa degli antidolorifici "Anche avessimo una via d'uscita deve tener conto che potrebbe essere difficile approfittarne.. non possiamo ignorare lo stato della nostra collega"
La porta della stanza si aprì di colpo ed un giovane medico entrò nella stanza guardando i tre con un mix di curiosità ed eccitazione "Io lo so chi siete voi! Non mi vuole credere quasi nessuno ma so che si stanno sbagliando su di voi! Io ho capito tutto!"
"Ed esattamente cosa saremmo noi?"
L'uomo fissò con attenzione Kyel "Alieni, voi siete esseri di altri mondi! Posso aiutarvi ad lasciare questa stanza ma voi dovete portarvi con voi! Dovete portarvi alla vostra nave madre!"
Kyel e Rush si guardarono per qualche attimo negli occhi, stupiti dalla piega presa dagli eventi "Mi spiace, ma non ho idea di cosa lei stia parlando" il primo ufficiale mantenne la sua espressione neutra mentre guardava il giovane dottore "Credo che tu abbia fin troppo fantasia"
"No! Io lo so che c'è molta più vita di quella che c'è su questo pianeta, sono pronto a venire con voi! Voglio vedere cosa c'è nell'universo!"
"Smettila Rowe, questa tua fissazione complottistica dell'esistenza degli esseri di altri mondi prima o poi finirà per metterti nei guai" un altro medico entrò nella stanza osservando il collega "Questi sono delle armi biologiche.. non abbiamo ancora capito perché un sangue rosso dovrebbe essere meglio di un sangue verde come il nostro ma se hanno voluto crearli con l'ingegneria genetica deve esserci un motivo.." il nuovo giunto fissò con un ghigno Rush prima di aggiungere "Ma dubito che voi ce lo racconterete, giusto?"
"Non abbiamo nulla da dire" Nicholas incrociò le braccia al petto ignorando la domanda.
"Perchè sei così convinto che siano delle armi?! Parli di ingegneria genetica ma noi non abbiamo una tecnologia tale da creare delle persone con un sangue diverso.. e poi perché farli così?! Non mi sembra abbiano dei mega-poteri o non se ne starebbero qui!" Rowe fissava il collega con espressione furiosa "Andiamo, mi vuoi dire che è più probabile che si trattino di esperimenti nati in un laboratorio piuttosto che vengano da un altro pianeta?!"
"Si, senza alcun dubbio!"
"Ve lo ricordate che siamo sempre qui e vi sentiamo, vero?" Kyel sbuffò infastidito prima di indicare la porta "E se ne discuteste fuori?! Purtroppo noi da qui siamo impossibilitati ad andercene!"
"Problema facilmente risolvibile..."
Quattro uomini vestiti in tute blu scuro entrarono a loro volta nella stanza fissando i due medici prima di riportare la loro attenzione sui tre pazienti "Sono loro?"
"Oggi questa stanza sta diventando leggermente troppo affollata per i nostri gusti!" Kyel continuò a fissare i nuovi arrivati incrociando le braccia al petto. Non aveva bene idea di chi fossero ma sapeva che avrebbero portato unicamente guai.
"Sì signori, sono proprio loro.. l'arma biologica"
"Non sono un'arma, stupido antropoide! Sono alieni!"
I nuovi arrivati non prestarono alcuna attenzione sui due medici, la loro attenzione era tutta attratta dalla squadra federale "Ce li portiamo via.."
"Cosa?! Non potete! La femmina è ancora troppo ferita, non possiamo farla trasportare ora!"
"Fate preparare un autovelivolo equipaggiato con una barella, ma noi entro al massimo tre ore li porteremo fuori di qui.."
"E voi chi diavolo sareste?" la domanda di Kyel fece sogghignare i tre venuti, mentre uno di loro si avvicinò al lettino del primo ufficiale
"Perdonate la nostra maleducazione, siamo membri del Federal Organization of Research and Development, anche detti i "F.O.R.D.". Ci occupiamo dello studio delle armi, in particolar modo quelle del nostro nemico.. quelle che vengono dal continente di Noxab. Ovviamente siamo molto interessati su tutto ciò che vi riguarda" il silenzio scese per qualche attimo nella stanza "Non mi aspetto che tu dica nulla, scopriremo tutto quello che vi riguarda nei nostri laboratori.. dovessimo vivisezionare te ed i tuoi amici un pezzo alla volta!"

Sheldon - in orbita alta attorno a Tarlis
Ufficio del capitano
27/05/2402 - contemporaneamente


Adrienne era un po' stanca, aveva passato le ultime ore in contatto con Hewson per elaborare con lui ed il resto della sua piccola squadra un piano per poter permettere a Kyel e agli altri di sfuggire. La soluzione migliore era sfruttare il momento in cui li avrebbero trasferiti dall'ospedale, possibilmente sfruttando l'effetto sorpresa. Ora fissava con espressione vuota lo schermo in attesa che la sonda raggiungesse finalmente la navetta che avrebbero dovuto recuperare.
"Quello che mi domando è perchè ci sta mettendo così tanto.. sembrava che tutto andasse per il meglio sino a non molto tempo fa.."
"Si, ma l'attacco al pianeta ha fatto crollare parte dei cunicoli sotterranei che si diramano sotto la città e la sonda si è trovata incastrata sotto dei massi.. siamo stati fortunati a riuscire in qualche modo a farla ripartire" Naky si voltò verso l'entrata prima di tornare a guardare il Capitano "La dottoressa Cruz sembrava molto tesa dopo essersi accorta dell'errore sul sangue.. credo che tema ripercussioni per la sua disattenzione"
"Lo so.." Adrienne tagliò corto prima di aggiungere "Appena avrò un po' di tempo mi occuperò anche di quello o meglio ancora lascerò che sia il primo ufficiale ad occuparsene.. del resto uno dei suoi compiti è proprio quello di fungere da anello di congiunzione fra me ed il resto dell'equipaggio"
=^=Plancia a Capitano, la sonda è arrivata e sembra essere riuscita ad interfacciarsi con la navetta.. come pensavamo è stato parzialmente danneggiato il sistema delle comunicazioni, questo significa che può mandare richiesta di aiuto ma non può ricevere le eventuali risposte=^=
La voce dell'ingegnere capo, Alvin Kelley, fece sorridere i presenti "Abbiamo scoperto altro?"
=^=Stiamo ancora cercando di ottenere informazioni utili, per il momento posso dirle che si chiama Sharon ed è una femmina. Oltre al sistema di comunicazione, riteniamo abbia dei danni al sistema di propulsione ma sino a che non avremo analizzato tutti i dati non sapremo darle risposte più accurate=^=
"Quindi immagino che sia troppo presto per chiederle come possiamo portarla via di lì, giusto?"
=^=Può chiederlo, Capitano.. ma al momento non ne ho la più pallida idea!=^=

Tarlis - Continente di Nrjeu
Ospedale civile
27/05/2402 - ore 09.16


L'autovelivolo procedeva lentamente, sospesa ad un'altezza di circa mezzo metro dal suolo stradale. Erano stati costretti a cambiare il loro itinerario a causa di una serie di incidenti e blocchi stradali che li aveva costretti a percorrere l'unica strada disponibile. Kyel e Rush erano stati costretti a sedere su due sedili posteriori, con le mani e le gambe bloccate da una serie di articolate catene che si intersecavano tra loro impedendogli qualsiasi movimento, mentre la Cortes era stata legata ad una sorta di lettiga di fortuna: la donna era ancora addormentata ma sembrava soffrire, segno che gli antidolorifici stavano perdendo di efficacia.
Lo sguardo di Kyel e Rush era del tutto inespressivo ma era evidente che entrambi pensavano la stessa cosa: dovevano fare qualcosa adesso perché una volta raggiunto il laboratorio non avrebbero avuto nessuna possibilità di fuga.
"Perchè rallentiamo ancora?!"
"C'è qualcosa che non va con il velivolo che ci precede, sta facendo delle strane manovre.. sembra che non sia in grado a mantenere correttamente l'assetto.. è davvero strano"
Quelle parole fecero alzare lo sguardo a Kyel, incuriosito dalla piega che stavano prendendo gli eventi. Anche Rush sembrò per qualche attimo ascoltare la discussione, poi tentò di allungare il collo per poter vedere il velivolo in questione ma senza alcun successo.
"E allora sorpassatelo! Non ho intenzione di passare qui l'intera giornata!"
"Ci sto provando e.. maledizione, attenti!"
Il velivolo sconosciuto tamponò in retromarcia l'autovelivolo proiettando dolorosamente Kyel e Rush contro i loro sedili, poi fu il pandemonio: le portiere anteriori furono aperte rapidamente, mentre gli occupanti venivano presi di peso e sbattuti giù dal mezzo. Alcune armi iniziarono a sparare ma tutto durò pochi istanti: alla fine, nei sedili davanti, c'erano Hewson, Jekins e Blake.
"Ragazzi.. ve la siete presa con comodo per venirci a prendere!" Kyel sorrise vedendo i colleghi "Bella l'idea del tamponamento, devo dire che l'avete organizzato molto bene.."
"Ehm.. sì, ecco.. è stato un grande piano.." la voce poco convinta di Blake mentre faceva ripartire il mezzo e le risatine dei colleghi fecero storcere il naso a Kyel
"Non era quello il piano sin dall'inizio?!" poi il veicolo iniziò a muoversi in maniera scattosa ed il viaggio si fece parecchio turbolento "Blake, ma lei è proprio sicuro di essere un pilota?!"
"Tenente, a quello che ha creato queste trappole infernali avrebbero dovuto sparare il giorno prima che partorisse questo abominio che chiamano mezzo di trasporto! Non c'è un comando che abbia senso!"
"Ehi.. qui dietro fra poco si da di stomaco!" Rush iniziò a sbiancare a causa dei continui sballottamenti "Non è che si potrebbe evitare di continuare a salire e scendere? Mi sembra di essere sulle montagne russe!"
"Si fa quel che si può ma non posso fare miracoli!" la voce di Blake era tesa
"Il tenente Blake ha ragione, dobbiamo raggiungere un posto sicuro per fare il teletrasporto e qui è ancora troppo rischioso.. abbiamo bisogno di un posto isolato" Hewson sfiorò il proprio comunicatore "Hewson a plancia, abbiamo bisogno di sapere in che direzione andare!"
=^=In plancia hanno da fare, ma siete fortunati perchè ci sono io qui per voi, miei piccoli labradoodle!=^= a rispondere non è la plancia ma direttamente Sheldon =^=Siete su una strada che va da nord a sud del continente.. ma i tizi che avete buttato fuori dall'auto hanno già chiamato i loro amici, stanno organizzando i posti di blocco in ambo le direzioni=^=
"Un posto in cui possiamo abbandonare questa carretta e tornare su deve esserci! Prova a controllare la zona da qui al primo posto di blocco, abbiamo bisogno di una soluzione!"
=^=Trovato! Fra cinquanta metri girate a destra nel campo incolto e continuate dritti!=^=
"Eccerto.. così troveremo la pace.. quella eterna!" Blake sospirò guardando i controlli del velivolo "Sheldon questo trabiccolo va a sospensione magnetica, è in grado di tenersi a circa mezzo metro dal suolo.. come pretendi che possa oltrepassare il canyon? Appena mi ci avvicinerò precipiterà senza alcun controllo!"
=^=Esatto!=^=
"Sheldon! Che diavolo significa esatto?!" la voce di Jekins si alzò di qualche ottava "Cerca di spiegarti, perchè dovremmo buttarci giù da un canyon?!"
=^=Quanto siete noiosi.. vi teletrasporterò prima che sia tardi=^=
"Non mi sembra molto sicuro.." Blake fece una smorfia per poi restare in attesa
=^=O così o trovatevi un modo da tirarvi fuori da questo impiccio da soli!=^=
Tutti si voltarono in attesa della decisione di Kyel che si limitò ad annuire "Molto bene Sheldon, restiamo in attesa del tuo teletrasporto al momento propizio e.."
=^=Autovelivoli in inseguimento.. i primi ora sono a circa cento metri dalla vostra posizione=^=
"Come fanno ad essere così veloci?! Maledizione!"
=^=La domanda corretta è perchè guidi così male Alec?!=^=
"Perchè questo coso fa schifo!"
Blake curvò di colpo verso il prato, l'auto finì per impattare il suolo e continuare la sua folle scivolata verso il canyon senza che nulla riuscisse a fermarla, sotto lo sguardo di alcuni agenti dei F.O.R.D. fermi sulla strada.
"Sheldon.. ora, portaci su ora.."
=^=Non ancora, potrebbero vedere le luci..=^=
Giunti alla fine del prato, il mezzo iniziò a precipitare giù per il burrone. Tutti i presenti iniziarono a vedere i piccoli scogli in lontananza farsi sempre più vicino. Con lo stomaco in subbuglio e il cuore a mille stavano osservando la morte avvicinarsi rapidamente.
"Sheldon!! Ora!! Ora!! Ora!!!"
=^=Ma sì.. ora lo faccio..=^=

Sheldon - in orbita alta attorno a Tarlis
Plancia della nave
27/05/2402 - contemporaneamente


Adrienne seguì in silenzio tutta la fuga dei suoi uomini, mantenendo un'espressione neutra sino alla conferma che tutti i suoi uomini erano effettivamente sulla nave. Rush, Kyel e Cortes erano stati già inviati in infermeria mentre gli altri tre erano andati a cambiarsi prima di raggiungere gli altri in plancia.
"Te la sei presa con comodo nel teletrasportarli a bordo.. Sheldon"
L'Intelligenza artificiale apparve accanto al capitano per poi sorridere "Stavo solo cercando di essere prudente.."
"E da quando ti preoccupi di essere prudente nel rispetto della prima direttiva?"
"Nah, in effetti l'ho fatto solo per godermi il terrore nella voce del nostro pilota.."
La Faith scosse il capo prima di voltarsi verso Naky "Il velivolo che è stato guidato dai nostri è caduto nel canyon ed è finito sott'acqua.. anche se lo recuperassero penserebbero che i corpi siano stati trascinati via dalla corrente.. dovremmo essere al sicuro per ora. Tuttavia, se dovessimo tornare sul pianeta, i nostri colleghi potrebbero aver bisogno di camuffare la loro immagine"
"Molto bene signori, fatemi sapere quando le verifiche del capo ingegnere saranno finite e.. per quanto mi riguarda, credo di avere un colloquio che attende me e Rezon"


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06.03 - Se prima eravamo in sei..

Autore: Tenente Kyel Rezon

Sheldon - in orbita alta attorno a Tarlis
Plancia della nave
27/05/2402 - ore 09:48


Mentre lasciava la plancia, il Capitano Faith ebbe modo di incrociare, ai turbo ascensori, il Consigliere Hewson: tra i due ci fu un rapido contatto non verbale, come di rassicurazione reciproca sulle condizioni sia della squadra di sbarco che della situazione in atto per il recupero della piccola nave.
Adrienne sapeva che Paul sarebbe stato aggiornato dettagliatamente una volta preso posto in plancia, quindi non si soffermò oltre prendendo posto nel turbo ascensore con l'obiettivo di raggiungere il ponte 11, ove aver, finalmente, l'opportunità di impartire una ramanzina con i fiocchi alla Dottoressa Cruz.
Quello che la responsabile della sezione medica aveva combinato, tralasciando di verificare la tipologia di flusso sanguigno negli abitanti del pianeta Urlis, avrebbe potuto essere un'omissione foriera di enormi guai per le due squadre inviate in ricognizione.
E, in parte, già lo era stato: solamente lo stato di agitazione e paranoia bellica che sembrava dominare gli abitanti della nazione di Taller, aveva consentito a Rezon, Cortes e Jekins di disimpegnarsi, per usare un eufemismo, come possibili armi della nemica Anatoris, senza apparenti violazioni della Prima Direttiva.
In più, vi erano vecchie ruggini che Adrienne aveva deciso di rimuovere una volta per tutte, anche andando in scontro frontale con Rezon se si fosse frapposto tra la sua ira e la Cruz.
Mentre le porte del turboascensore si stavano chiudendo, la Faith vide Hewson sorridere e, tramite labiale, farle cenno di attendere qualche minuto prima di rivoltare come un calzino bucato la responsabile dell'infermeria di bordo.

Sheldon - in orbita alta attorno a Tarlis
Ponte 11 - Ufficio dell'Ufficiale Medico Capo
27/05/2402 - ore 10:13


"Come stanno?" domandò Kyel alla Cruz appena questa ebbe varcato la porta del suo ufficio
"Jekins riporta una serie di contusioni a livello toracico ed addominale, ha un leggero trauma alla testa e varie piccole ustioni.. ho fatto svolgere altri controlli, ma non mi preoccupa, direi niente di rilevante.."
"E Cortes?"
"Sara è stata ben trattata dal punto di vista ortopedico, certo con strumentazioni e tecniche arcaiche, ma, chiunque sia stato il team medico, ha svolto un buon lavoro.. mi preoccupa un trauma cranico di media entità, non rilevato dai sanitari di Tarlis, ma è tutto perfettamente nella norma, da monitorare, ma senza particolari problematicità da riferire"
"Molto bene, io e te dobbiamo parlare.. ora!"
Jeanette vide Rezon estrarre il braccio dal tutore e notò in lui uno sguardo che non aveva mai visto prima e la cosa la terrorizzò.

Sheldon - in orbita alta attorno a Tarlis
Ponte 11 - Ufficio dell'Ufficiale Medico Capo
27/05/2402 - ore 10:48


All'ingresso della Faith, l'ufficio della Cruz sembrava essere stato devastato da una serie di scorribande di predoni.
Nulla era più al posto in cui sarebbe dovuto essere e Jeanette sedeva seduta a terra in un angolo, raggomitolata su se stessa mentre si afferrava stretta alla ginocchia.
Diametralmente opposto alla prima, vi era Rezon, tranquillamente spaparanzato su una poltrona, assieme al suo piccolo clone olografico di Sheldon che si degustava dei pop corn.
Se Adrienne non avesse avuto assoluta e cieca fiducia nel BetaRisiano, poteva presumere a qualche tipo di violenza fisica o sessuale nei confronti della Cruz.
Per quanto la potesse tollerare a malapena, Jeanette non avrebbe meritato sicuramente niente di così osceno e squalificante.
La Dottoressa, all'ingresso della sua rivale in amore, si alzò di scatto in preda ad una furia cieca e sembrò per lunghi istanti dover scattare in avanti in un impeto d'ira aggressiva.
Alla fine, crollò in ginocchio in preda a scroscianti e disperati singhiozzi.
Il Capitano fu investito dall'aura della Dottoressa come un amplesso di sentimenti contrastanti, passionali e di difficile gestione.
Alzò lo sguardo verso Rezon che le fece cenno di sedersi al suo posto, mentre lui si dirigeva ad ampie falcate verso la Cruz, sollevandola di peso, in maniera decisa, ma, al contempo, molto dolce e ponendola sulla scrivania.
La donna si abbandonò sulla sua spalla per svariati minuti di lacrime ininterrotte, finché non udì più volte Adrienne schiarirsi la gola in maniera nervosa.
Jeanette alzò lo sguardo su Kyel e quest'ultimo, baciandola sulla fronte, le sussurrò di aprirsi anche nei confronti di Adrienne e di fidarsi di quest'ultima, come faceva lui.
La Cruz inspirò più volte prima di iniziare a parlare con voce rotta dal pianto: "Mi perdonerà Capitano se parto da molto lontano.. io sono nata sulla USS Jacobsen per pura casualità: era la prima assegnazione di mia madre. Subito dopo il parto, mio padre, ufficiale capo sulla USS Rutherford, chiese ed ottenne l'immediato trasferimento mio e di mia madre sulla sua unità.. sulla Rutherford ho passato tutta l'infanzia e l'adolescenza."
Adrienne cercò di trattenere le emozioni sulla propria insofferenza, incontrando lo sguardo complice di Rezon che le implorava tempo, dandone così anche alla Cruz per continuare la sua ricostruzione
"La mia permanenza a bordo si interruppe solo al mio ingresso in Accademia. E' sulla USS Rutherford che persi il mio primo amore, è vero avevo solo dodici anni, ma si sa.. per certe cosa non vi è età.. specialmente quando un virus te lo porta via anzitempo! Sono entrata in Accademia proprio perché ero motivata a non essere più inerme di fronte a certe tragedie: volevo essere sempre pronta per poter intervenire, laddove potessi e fosse necessario agire. E' per quello che in Accademia ero pressoché interessata solo ai libri e vinsi l'appellativo di topo da biblioteca.. o topa da biblioteca, il secondo lasciato da molti spasimanti di allora.. che, però, non calcolavo quanto avrei forse dovuto.. ma, in fondo, stavo ancora elaborando il trauma della dipartita di Austin.. il mio obiettivo era raggiungere elevate conoscenze in infettivologia in modo da essere pronta, sempre e comunque, a percepire i primi sintomi di qualsivoglia malattia causata da agenti infettivi, cioè batteri, virus, funghi o parassiti.."
Adrienne si morse platealmente la lingua allargando sconsolata le braccia di fronte a Rezon, mentre Jeanette con gli occhi chiusi dava sfogo alle sue emozioni
"Quando fui imbarcata sulla USS Stavidi, iniziai a vedere altro oltre ai miei studi e, timidamente, iniziai ad avere alcune brevi relazioni con dei miei colleghi di bordo. Nessuna significativa, nessuno mi faceva sentire appagata.. e non intendo sessualmente, ma emotivamente coinvolta per avere un noi unico e non due io uniti per un breve atto amoroso.. in una licenza su Betazed, ne parlai con Kelena Imet, mia madre, e, sbagliando, con mia nonna materna.. quest'ultima che mal aveva accettato la rottura del matrimonio combinato che aveva progettato per la figlia, decise che doveva rimediare con la sottoscritta"
Un pacchetto di popcorn apparve tra le mani di una esterrefatta Adrienne, mentre i mini Sheldon al suo fianco erano passati da uno a tre.
"Mia nonna iniziò a propormi una serie infinita di buoni partiti Betazoidi.. inizialmente ridevo a quei tentativi, poi iniziai a preoccuparmi visto che le sue conoscenze arrivavano ben all'interno della Flotta Stellare.. fortunatamente, sulla USS Stavidi il personale Betazoide, o parzialmente tale, era pressoché zero, oltre alla sottoscritta e quegli anni, a bordo della nave, furono la mia ancora di salvezza.. una volta promossa Tenente, però, mi lasciai convincere dal mio Capitano di allora che dovevo tentare la fortuna altrove per poter continuare la mia carriera"
"Sì e fu assegnata alla USS Rutherford.. una sorta di ritorno alle origini.." Adrienne tentò di intervenire per velocizzare la storia
"Veramente tutto mi aspettavo tranne che la richiesta del Capitano della USS Stavidi fosse accolta.. quando seppi che ero stata assegnata alla USS Rutherford io fui estremamente felice.. meno quando scoprii che era piena zeppa di personale Betazoide.. mia nonna affermò di non saperne nulla, ma aveva un sorriso sornione di trentadue denti che andava da orecchio a orecchio.. come un gatto che aveva appena intrappolato il suo topolino"
"Posso comprendere.. anche io non fui felice dell'assegnazione alla USS Rutherford una volta che ebbi visto alcune delle presenze a bordo" commentò piccata la Faith guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Rezon e di tutti e tre i mini Sheldon a cui lei rispose con una muta alzata di spalle ed un'espressione comica, tra il basito e lo scocciato.
"La distruzione della USS Rutherford per me è stata fonte di tristezza, ben oltre la tragedia immane che abbiamo vissuto tutti quanti.. se ne sono andati ricordi ed i, chiamiamoli, profumi della mia infanzia.. una volta su Sheldon, ho capito quello che, a modo suo, voleva mia nonna: mi sto avvicinando paurosamente alla soglia dei trentacinque anni, ossia da quando inizia la cosiddetta Fase, ma non devo spiegarglielo a lei, Capitano, tipica delle femmine Betazoidi, in cui il loro desiderio sessuale si quadruplica ed è noto che inibisce le capacità telepatiche se non, ehm.. sfogato periodicamente in maniera soddisfacente".
"Ok.. e questo porta al suo innamoramento per il Primo Ufficiale, ma io non sono qui per questo motivo.."
"Lo so, mi dia tempo.. non è affatto facile per me.. comunque è vero.. l'unico a bordo, parzialmente Betazoide, in grado di fornire quelle scariche di piacere che bramavo è stato Rezon.. è per quello che mi sono follemente infatuata di lui e ho chiuso gli occhi su.. ehm.. altri aspetti che non è certo ora il caso di affrontare.."
Adrienne accolse infastidita l'allusione nei suoi confronti, ma decise di stare in silenzio e di far buon viso a cattivo gioco anche per porre termine a quella conversazione che veleggiava su tutti altri lidi rispetto alla ramanzina epocale che lei voleva infliggere alla Cruz
"In un momento di debolezza, conscia delle attenzioni che Rezon dedicava a lei, Capitano, ho passato una nottata con Gohan Toki.."
Di fronte al punto interrogativo aleggiante sulla fronte di Adrienne, Kyel integrò spiegando che si tratta di un Guardiamarina Klingon/Betazoide della sezione sicurezza.. uno di quelli che più a lungo era stato ricoverato in infermeria dopo la distruzione della USS Rutherford.
"Avevamo già legato quando era mio paziente, mi faceva ridere in momenti in cui tutto era andato a rotoli.. ma mai avrei immaginato di tradire Rezon con Toki"
"Sì ok, Tenente, ma.. insomma.. arriviamo o avviciniamoci al giorno d'oggi" intervenne Adrienne spazientita
"Ecco, quando avete deciso di mandare gli away team, avevo appena scoperto di essere rimasta incinta di Toki.. una cosa non voluta, inaspettata, indesiderata e di cui ancora non mi capacito.. volevo dei figli, è vero, ma li volevo da Rezon e non ne ho mai fatto mistero! Comunque, in quel momento di forte defaillance emotiva, tra pensieri di sopprimere una vita futura, alle preoccupazioni di dover far nascere e crescere un neonato da sola in un Quadrante molto lontano da casa, con scarse possibilità di fare mai ritorno, di dover convivere a bordo con un figlio, la persona con cui volevo passare la mia vita ed il padre biologico del piccolo, mi ha fatto andare del tutto nel pallone. Avevo predisposto un'indagine genetica del sangue degli abitanti di Urlis, ma ho mandato in cortocircuito.."
=^=Aha! Lo sapevo che lo aveva fuso qualcuno di voi labradoodle! La mia strumentazione è perfetta!!=^= esclamò con la bocca piena uno dei mini Sheldon
"Lo so, sono imperdonabile, ma non avevo tempo per una nuova indagine strumentale e, quindi, ho avallato lo sbarco pur privo di questo dato fondamentale, riservandomi di controllare quel dato al termine della missione dagli away team"
"Si rende conto che è gravissimo quello che mi ha appena confessato?" Adrienne cercò di mantenere la calma, ma il suo timbro di voce era decisamente alterato e più alto di un'ottava
"Certo Capitano, è per questo che, seguendo il consiglio di Rezon e con la benedizione di Sheldon, ho deciso di sfogarmi distruggendo il mio ufficio! Ho messo a rischio la vita non solo di una persona cui tengo forse più della mia stessa vita, ma anche di altri cinque membri di questo equipaggio ed era una cosa che mi ero ripromessa di non fare mai da quando ho dodici anni!"
"Parlare dei suoi problemi con il Consigliere Hewson non era meglio?"
"L'ho fatto, ma non sa gli ultimi aggiornamenti.. fino a poco fa non li sapeva nemmeno il Primo Ufficiale, Capitano.. sono qua per cospargermi il capo di cenere e chiederle umilmente scusa per l'errore commesso. Le prometto che non ricapiterà.. e, se malauguratamente succedesse di nuovo, le chiedo di rimuovermi seduta stante dall'incarico di capo sezione."
"Certo, come se fossimo centinaia a bordo! Cruz non dica idiozie! Posso accettare le sue scuse, ma non perdonare o dimenticare l'errore commesso.. non le faccio rapporto perché non abbiamo un dannato Comando di Flotta a cui farlo, ma stia tranquilla che la sua condotta sarà attentamente monitorata e le ordino fin d'ora di ricavare tempi aggiuntivi da passare con il Consigliere Hewson! Se non vuole farlo per lei, lo faccia per il piccolo che porta in grembo.. qualunque decisione prenda in merito, avrà bisogno di un supporto psicologico non indifferente! Sono stata chiara?"
"Sì, Capitano! Chiarissima.. posso chiederle notizie del comunicatore del Comandante Kyel?"
"Mi sono perso qualcosa?"
"Sì il tuo comunicatore risulta essere stato prelevato da.." iniziò Adrienne prima di interrompersi
"Capitano a Plancia, Tenente Naky può girarmi, direttamente nell'Ufficio del Medico Capo, registrazione sensori di ieri? Direi dalle ventidue e trenta ora Terrestre.."
=^=Ha bisogno di qualche periodo preciso o le serve un lasso temporale?=^=
"Mi estragga il momento in cui abbiamo rilevato ed evidenziato i nostri dalla tipologia di sangue.."
=^=Ok.. qualche secondo ed arrivano le immagini=^=
Sullo schermo dell'ufficio, comparve la mappa: tre puntini rossi erano fermi in un punto mentre altri tre erano in movimento. In lontananza si vedeva un puntino verde fisso.
=^=Ehm.. Capitano..=^=
"Sì lo so Naky, ne parliamo dopo" rispose Adrienne troncando la comunicazione
"Se prima eravamo in sei, come mai lì risulta che siamo sette?" domandò Rezon dando voce ai pensieri di tutti


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06.04 - Scosse e ricordi

Autore: Tenente Paul Hewson

Tarlis, pianeta Urtis.
Zona residenziale , periferia est.
27/05/2402 - ore 10:55


Il Dottor Rowe era rientrato a casa da diverse ore e dopo una doccia, che sperava rilassante, aveva provato a mettersi a letto per cercare di riposare un po': il turno in ospedale era stato lungo e molto interessante.
Il sonno però tardava ad arrivare perché il pensiero di quegli esseri misteriosi gli turbava la mente e dopo un paio di ore passate a rigirarsi nel letto si era deciso ad alzarsi . Era andato nel suo studio e aveva preso il suo diario per annotare tutto ciò che riguardava i tre alieni, perchè che lo fossero ne era assolutamente certo, nella speranza un giorno di poterli rincontrare.
Era così intento nel redigere il resoconto sull'incontro in ospedale, che quasi non si accorse che qualcuno era entrato in casa, ma presto la sua concentrazione andò in frantumi perché un uragano, sotto forma del fratello minore Juffar, entrò nello studio.
"Rowe, non immagineresti mai cosa è successo oggi, mentre stavano prestando soccorsi nella zona colpita dalle bombe di Anatoris?"
"Avete trovato tre esseri con il sangue rosso come il tuo." rispose il medico senza scomporsi anche se la preoccupazione, per il fatto che il fratello fosse stato mandato in azione, era tanta: il rischio che si ferisce e fosse scoperto, era troppo alto.
La delusione sul volto del fratello lo spinse però a sorridere e a confessare "Li hanno portati nel mio reparto! Per questo lo so."
Juffar si sedette sulla sedia di fronte alla scrivania del fratello e lo scrutò a fondo: erano così assurdamente simili d'aspetto, nonostante avessero genitori diversi, ma caratterialmente erano uno l'opposto dell'altro.
Rowe era metodico, preciso e ossessionato dalla conoscenza di qualsiasi tipo, scientifica principalmente, quanto lui era disordinato, distratto ed amante di ogni possibile forma di attività fisica.
"Sai che li ho trovati io?"
"No, questo non lo sapevo." rispose Rowe incuriosito. "E dimmi, erano svegli quando li hai trovati? Hanno parlato?"
"Erano tutti e tre svenuti, anzi non so come siano sopravvissuti a quell'esplosione. Poi quando è arrivato il Tenente, li hanno caricati su un autocarro e portati in ospedale. Non so se siano ripresi durante il viaggio."
A questo punto la delusione si dipinse sul volto del giovane medico che sperava che nella semi incoscienza avessero detto qualcosa sulla loro origine, così da aiutarlo a capire da dove venissero i genitori naturali del fratello.
Fu allora che Juffar, per stupire il fratellone, decise di mostrare la strana spilla che aveva raccolto di fianco a uno dei tre stranieri.
"Guarda cosa ho trovato vicino a loro: bella vero? Non ho mai visto niente di simile e tu?" chiese al fratello rigirando lo strano oggetto tra le dita.
Rowe quasi glielo strappò di mano e, mettendolo sotto la luce della lampada alla sua destra, prese una lente per guardarlo meglio: questo strano oggetto confermava la sua teoria. Si alzò di scatto e corse alla parete di fronte dove un quadro del defunto padre, importante medico di fama internazionale, celava una cassaforte a muro. Velocemente l'aprì, sotto lo sguardo basito di Juffar, e ne estrasse una piccola scatola portagioielli di velluto rosso. Sollevò il coperchio e il brillante manufatto, così simile alla spilla trovata dal fratello, brillò tra le pieghe del velluto che lo avvolgeva.
*Sì che l'ho già visto!* e ripensò emozionato al giorno, di circa 18 anni prima, quando il padre, durante una delle passeggiate che faceva nei suoi rari momenti di pausa dal lavoro, aveva visto un oggetto infuocato solcare il cielo con un fragore assordante. Poi ci fu un'esplosione potente ma, fortunatamente, lontana. Poco dopo, il disperato pianto di un bambino lo sorprese: era corso verso il luogo da cui proveniva il suono e si ritrovò davanti ad un bimbo biondo e paffuto di circa 1 anno, completamente nudo ma avvolto in una copertina blu su cui brillava una spilla dalla strana forma a tre punte. Lo aveva portato a casa e sottoposto ad una visita per valutare se avesse delle ferite e subito si accorse che quel bimbo, così somigliante al suo unico figlio, non apparteneva al loro mondo. Ma sapeva anche che se avesse denunciato il ritrovamento del bambino, la F.O.R.D. lo avrebbe fatto sparire in uno dei loro laboratori segreti e sottoposto a chissà quale esperimenti. Fu facile per i suoi genitori decidere di tenere il piccolo con loro, crescendolo come un figlio, anche se, per evitare che il suo strano sangue potesse saltare fuori in un'innocente gioco tra bimbi, lo crebbero sotto una campana di vetro, adducendo finti problemi di salute, per cui non poteva stare all'aria aperta e avere troppi contatti coi coetanei. Avevano quindi acquistato una bella casa alla periferia della città, con un grande spazio esterno per permettere a Juffar di sfogare la sua inesauribile energia. Rowe era stato quasi obbligato a diventare medico, così il fratello non avrebbe mai dovuto ricorrere ad altri dottori e il suo segreto sarebbe stato salvo. Adesso era, forse, arrivato il momento per suo fratello di riunirsi al suo popolo.
Accidenti doveva trovare assolutamente il modo di mettersi in contatto con quegli alieni!

Sheldon - orbita alta attorno a Urtis
Plancia - 27/05/2402 - ore 11:20


Sul ponte di comando l'atmosfera era piuttosto tesa: la scoperta che sul pianeta c'era qualcuno col sangue a base ferro aveva scatenato una miriade di ipotesi su come la cosa fosse possibile. Unito al fatto che dovevano recuperare il comunicatore disperso e una nave senziente con cui non riuscivano a comunicare, aveva reso gli animi dei giovani ufficiali estremamente elettrici.
"Capitano, rilevo delle scosse sulla superficie, nella zona corrispondente alla posizione di Sharon." Disse Naky
"Di che origine? Naturale o artificiale?" Chiese Adrienne, sperando che non fossero ripresi i combattimenti sul pianeta.
"Non rilevo traccia di esplosioni. Oh accidenti!"
"Che succede?" Disse allarmata il Capitano.
"La nave sta cercando di liberarsi, è questa l'origine delle scosse. " rispose la scienziata.
"Ma non era praticamente senza energia? Dove l'ha trovata?" Chiese Rezon
"Dalla sonda" intervenne Rush "in un qualche modo sta assorbendo la sua energia."
"Non va bene, potrebbe causare un disastro: dobbiamo comunicare con la nave."disse una preoccupata Faith.

Tarlis - zona residenziale
casa di Rowe e Juffar
27/05/2402 ore 12,10


Jekins e il Consigliere erano stati incaricati dalla Faith di recuperare il comunicatore, nonostante il parere contrario di Rezon che sosteneva che se la nave fosse riuscita a liberarsi, tutti l'avrebbero vista e non sarebbe stato un piccolo comunicatore il danno maggiore. Ma il Capitano era fiduciosa del fatto che avrebbero comunicato con Sharon e l'avrebbero rassicurata che sarebbe stata liberata presto e che quindi si sarebbe calmata.
I due ufficiali si erano fatti trasportare nel giardino della casa da cui proveniva sia il segnale del comunicatore che il segno vitale anomalo: la cosa era strana, ma forse potevano prendere i due famosi piccioni con una fava.
Nascosti dietro ad un'alta siepe stavano ascoltando con un microfono direzionale la conversazione che avveniva all'interno, per cercare di capire come intervenire: ovviamente Adrienne aveva ricordato loro i limiti della Prima Direttiva. C'era una discussione in atto:
=E comunque non capisco che bisogno c'era di andare sul campo, con la fatica che ho fatto a trovarti un posto nell'ufficio del Comandante Narwo!=
=Rowe la situazione era di emergenza estrema, quei bastardi ci hanno attaccato all'improvviso, non potevo rifiutarmi di prestare soccorso. =
=Se, ti conosco, minimo ti sarai offerto volontario! E se ti ferivi? Come avresti giustificato il tuo sangue rosso?=
=Che palle Rowe. Fosse per te me ne dovrei stare chiuso qua dentro per sempre. Tanto valeva che tuo padre non mi avesse trovato se devo vivere come un recluso per sempre!=
A quelle parole i due ufficiali della Sheldon si guardarono, quasi colpiti dallo stesso pensiero che fu però Hewson ad esprimere.
"A quanto pare la Prima Direttiva in questa particolare circostanza non verrà violata: credo sia arrivato il momento di presentarci. Forza andiamo. " disse uscendo dal riparo della siepe e dirigendosi verso la porta sul retro, seguito da un Jekins un po' più dubbioso sul fatto che il Capitano avrebbe approvato un'approccio così diretto.
Ma il Consigliere stava già bussando e quindi non gli restò che mettersi alle sue spalle e sperare di avere preso la decisione più giusta.


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06.05 - Riallacciare i rapporti

Autore: Tenente Nicholas Rush

Sheldon - in orbita intorno a Urtis
Plancia - 27/05/2402 - ore 16.00


Kyel se ne stava in piedi dietro la poltrona di Adrienne scrutando la plancia: tutti erano concentrati sui propri compiti e non si udiva un sibilo, se non quello prodotto dal tocco delle dita sui monitor da parte degli operatori di plancia.
Erano ad un impasse: da un lato attendevano notizie dal Jekins e dal Consigliere circa il sangue rosso, o clandestino come amorevolmente era stato ribattezzato da qualcuno, rilevato dalle scansioni di Sheldon, mentre dall'altra parte una nave senziente probabilmente un prototipo di Sheldon stava cercando di liberarsi e se era permalosa la meta' della loro IA, se fuori controllo poteva provocare danni ingenti.
Per fortuna dopo una serie ripetuta di scosse, i terremoti erano cessati.
" Naky, ci sono aggiornamenti da Rush circa la nave senziente? " chiese Rezon avvicinandosi all'Ufficiale.
" No Signore, non ho visto aggiornamenti nelle ultime ore " rispose lei.
* Che diavolo sta combinando Nicholas? Perche' ci mette tanto? * penso' il Comandante tra se e se.
Non era da Kyel dubitare dei suoi Ufficiali superiori ma quella situazione lo rendeva impaziente.
" Naky a te la plancia, vado da Rush "
A grandi falcate si diresse all'ufficio di Nicholas: non appena le porte si aprirono vide il Capo Operazioni alla sua console intento a scrivere velocemente sulla tastiera e il Capo Ingegnere sdraiato sul pavimento sotto una monumentale massa di cavo e schede isolineari.
" Comandante, giusto in tempo: mi puo' passare quel cavo? " disse Kelley indicando un grosso cavo nero.
" Posso sapere a cosa state lavorando? " disse Kyel cercando di camminare nelle piccole aree del pavimento ancora libere.
" Stiamo convertendo un micro satellite per la ricerca atmosferica in un ripetitore radio " disse Kelley con un cenno di affaticamento nella voce.
" Posso chiedere perche' ?"
" Perche' voglio trasferire Sheldon sul pianeta " disse Nicholas premendo un tasto sul suo computer accendendo il dispositivo su cui Kelley aveva appena collegato il grosso cavo, provocando una serie di scintille: una serie di luci presero vita debolmente e una serie di parabole si aprirono davanti agli ufficiali.
" Come scusi? " disse Kyel basito.

Sheldon - in orbita intorno a Urtis
Plancia - 27/05/2402 - ore 16.40


Rush prese la parola una volta che i presenti si riunirono intorno allo schermo principale
" Brevemente vi spiego quello che mi e' venuto in mente: sappiamo da una serie di ping ricevuti dalla sonda che abbiamo inviato sul pianeta che sotto la superficie c'è un'unita' senziente simile a Sheldon che è rimasta bloccata piu' o meno in questo punto. " disse lui indicando la mappa.
" Purtroppo non possiamo scendere con una navetta o con tutta la nave per intero senza essere intercettati. Inoltre dai dati raccolti da Naky, queste conformazioni rocciose, riteniamo possa esserci un'elevata concentrazione di un qualche minerale, probabilmente Tormalina, che impedisce la creazione di un tunnel di comunicazione stabile. "
" Beh rimandiamo giu' un'altra sonda allora, Sheldon puo' individuare un punto con una concentrazione di Tormalina minore e instaureremo una comunicazione da li. " disse Adrienne.
" E' un'opzione che tenderei ad escludere: non ne abbiamo la certezza ma con la prima sonda, Sharon ha tentato un trasferimento di energia non possiamo sapere come un'interfaccia diretta possa influenzare le due navi. "
" Allora cosa propone? " chiese il Capitano.
" Useremo un proxy: con l'aiuto del nostro Capo Ingegnere Kelley abbiamo preso lo schema di questi satelliti per la ricerca geologica a bassa quota e li abbiamo dotati di antenne phased array che trasmettono in banda Ku ".
Un modello tridimensionale del satellite prese vita sullo schermo principale.
" Lanceremo un centinaio di questi satelliti in orbita bassa, ma sufficientemente in alto per far sì che le onde radio non vengano intercettate. Una volta in posizione sul pianeta posizioneremo una piccola antenna delle dimensioni di un piatto da portata che si colleghera' alla rete satellitare.
All'interno della rete installerò una sorta di sandbox e sfruttando la latenza di 35 - 40 ms, con un pizzico di fortuna potremo far uscire virtualmente Sharon dal suo isolamento senza friggere la rete neurale. Ci sono domande? " chiese Rush.
La spiegazione tecnica di Nicholas aveva lasciato un po' interdetti i colleghi: solo Kyel riprese la parola.
" Prima ha parlato di portare Sheldon sul pianeta, come? "
" Giusto: qualcuno mi ha fatto notare che noi non siamo proprio le persone più indicate per fare un primo contatto con una IA probabilmente molto, molto arrabbiata.. quindi ho pensato.. " Rush fu interrotto da un colpo di tosse di Sheldon nella sua forma base che si era materializzato pochi secondi prima.
" uff.. Sheldon ha pensato bene di suggerire un suo intervento diretto in pratica prenderemo un piccolo pezzo della matrice base di Sheldon e lo integrero' nella sandbox. Così non appena avremo un link stabile con Sharon, trovera' un suo simile ad attenderla nella sandbox. "
" Anche se in versione mini, sono comunque un passo avanti a voi labradoodle! " disse un mini sheldon.
Rezon non era del tutto convinto del piano, ma era la loro miglior soluzione al momento.
" Quanto tempo vi ci vuole a preparare la costellazione di satelliti e la sandbox? "
" Direi qualche ora se usiamo le stampanti 3d a pieno regime: l'assemblaggio e' relativamente veloce. In più la sandbox sarebbe quasi pronta se Sheldon smettesse di riscrivere il mio codice! " disse Rush infastidito.
" non e' che lo riscrivo, hai del potenziale lo ammetto piccolo mucchietto di ossicine, però quello che fai tu... io lo faccio meglio! " disse Sheldon in tono saccente.
" Basta! Andati avanti con l'assemblaggio, voglio che sia pronto prima possibile. " disse Adrienne.

Tarlis, pianeta Urtis
Zona montuosa del Continente Nreju
28/05/2402 - ore 6.40


L'aria frizzante del mattino sferzava i volti della squadra di sbarco composta da Rush, Kyel e Blake: Nicholas era intento ad armeggiare con la tastiera del suo terminale mentre sullo schermo venivano scritte velocissime linee e linee di codice.
Grazie al lavoro di Terrell e della sua squadra avevano individuato una serie di grotte non lontano dalla presunta posizione di Sharon e avevano teletrasportato tutto il materiale nel bosco all'imbocco di una delle grotte dopo essersi accertati che punto di rendez-vous non fosse vicino a sentieri battuti.
" Sto finalizzando la calibrazione dell'antenna satellitare e la Sheldon dovrebbe aver quasi terminato la posa degli ultimi satelliti in orbita. Si stanno sincronizzando " disse Rush.
" Molto bene, direi che possiamo andare alla ricerca della nostra nave.. Blake rimanga qui di guardia mentre io e Rush stendiamo l'ultimo collegamento. "
I due ufficiali accesero le torce e si incamminarono nell'oscuro tunnel di fronte a loro.
Rezon scrutava il terreno per non inciampare mentre Rush con il tricorder in mano misurava l'intensita' del segnale ricevuto dal dispositivo all'ingresso del tunnel.
" Stia attento qui Nicholas, il terreno si fa più dissestato... pero' e' strano ... " disse Rezon fermandosi.
" Questi segni sono troppo regolari perché siano naturali " prese dallo zaino un piccolo martelletto da roccia: diede un colpo al terreno e si udì un forte rumore metallico.
" Sembrano rotaie, forse queste erano miniere tempo fa, infatti la volta si fa via via piu' regolare. "
" E' possibile Signore, riesco ad avere delle letture più precise senza lo strato di Tormalina. Rilevo un misto di ferro e carbone. " disse Rush.
Camminarono per almeno altri venti minuti e man mano che si addentravano nelle profondità della miniera i tratti delle pareti e del soffitto si facevano più precisi e si notava l'intervento dell'uomo.
Giunsero quindi di fronte a quella che sembrava una pesante porta di metallo arrugginito e una serie di cartelli di pericolo scritti in caratteri sconosciuti.
" Fine corsa.. " disse Rush
" Che cosa dicono? " chiese Keyl.
" Il traduttore dice F.O.R.D - Zona Militare Interdetta - Pericolo Radiazioni - i trasgressori saranno puniti severamente, sembrano i soliti cartelli per scoraggiare i curiosi "
" Ma noi non ci lasciamo intimorire.. " Rezon prese un phaser e colpì il meccanismo di chiusura della porta.
Flettendo i muscoli riusci' a girare la grossa ruota che teneva sigillati i cardini e con un cigolio molto simile ad un lamento sposto' la porta.
Dietro lo spesso muro di ingresso si celava una grande cavita' artificiale circolare: una passerella di metallo circondava la grande piattaforma su cui una grande struttura giaceva coperta da una serie di lunghissimi tendoni che lasciavano intravedere parti metalliche e le forme ricordavano quelle di una dei modelli di navi visti negli archivi di Sheldon.
Sulle pareti grossi computer emettevano qualche segno di vita e bobine di nastri magnetici giravano molto lentamente.
" Direi che ci siamo.... " disse Rush.

Tarlis, pianeta Urtis
Zona montuosa del Continente Nreju
28/05/2402 - ore 8.00


Una volta posizionati i ripetitori nella grotta, per Rush non fu difficile trovare il nucleo di Sharon: la nave era in condizioni disastrose. Molte parti erano state rimosse senza cautela e in maniera quasi barbara.
Ma la cosa che piu' preoccupava gli ufficiali era il fatto che il motore era stato quasi del tutto smembrato, in particolar modo la fonte di energia primaria di Sharon era stata rimossa. L'unica cosa che aveva tenuto i sistemi di gestione della IA e la matrice di Sharon attivi erano le barre di energia di emergenza che al minimo dell'erogazione avevano tenuto in vita la nave per moltissimi anni ma stavano per esaurirsi.
Rezon sperava che una volta avuto accesso ai registri di Sharon riuscissero a trovare risposta alle loro domande.
" Sheldon, io sono pronto. Ho compilato la matrice della sandbox e la griglia dei nodi satelliti e' allineata. " disse Rush al comunicatore.
=^= mi sa che oggi non mi va di separarmi da uno dei miei mini me... =^= disse la IA.
" SHELDON! " urlarono in coro gli ufficiali.
=^= Uff mamma mia quanto siete permalosi! Scherzavo! Inizio installazione programma sheldino-1.1a =^=
Linee di codice iniziarono a scorrere sullo schermo del terminale di Rush.
" La latenza e' buona, le matrici di controllo della sandbox danno luce verde. "
=^= Io ho finito, ho caricato un 2% della mia matrice.. mi sento un po' strano =^= disse la IA
=^= Alec, dai energia al router che ho installato nella matrice di sharon e inizia a dare corrente al core computer. =^= disse Rush a Blake che presidiava l'interno della grotta.
=^= Eseguo, potenza al 2%... 5%.. 10%.. qua si sono accese delle luci! =^=
" Ok fermo cosi, vediamo cosa succede... " disse Rush in attesa.
Il cursore sullo schermo secondario di Nicholas lampeggiava intermittente.
".. forse serve piu' energia per il boot.. riprendi l'erogazione Pippo"
=^= 12%.. 18%... 30%.. accidenti! =^= esclamo' il timoniere.
" Che succede? "
=^= non controllo l'emissione di energia, siamo al 70% e qua volano scintille! Direi che c'e' abbondantemente qualcosa che non va! =^= un allarme risuono' nel comunicatore.
=^= ecco ci mancavano pure le sirene! =^=
" Stacca l'alimentazione! " disse Rezon.
Kyel non fece in tempo a dare l'ordine che uno dei terminali che Rush aveva predisposto esplose lanciando uno sbuffo di fumo e scintille poi tutto si spense.
=^= Blake sta bene? =^= chiese Kyel.
=^= Si Comandante, ho staccato l'alimentazione. Qua e' tutto buio ora.. anzi... aspettate.. le luci all'interno della nave stanno tornando. =^=
" Comandante guardi qui. " disse Rush indicando con il dito lo schermo.
Lo schermo nero con il cursore lampeggiante aveva lasciato posto ad una scritta:
*C'e' qualcuno li?*


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06.06 - Risvegli

Autore: Tenente JG Naky Terell

- flashback -
Nave Sharon
12/03/2304 - 02:12


"lo sai anche tu Rafale non possiamo lasciare che mettano mano su questa nave" l'uomo stava pilotando l'avanzatissimo incrociatore cercando di seminare gli inseguitori.
=^= Si ne sono conscia, ma perché devi sacrificarti tu per questo?=^=
Falinder strinse gli occhi "Perchè è tutta colpa mia. Io ho creato questa intelligenza artificiale. Avrei dovuto capire che non volevano il bene della nostra razza, ma solo estendere il loro dominio. Non posso permettere che Sharon diventi una mera nave pirata. Ho trovato un pianeta che fa al caso mio il sottosuolo è ricco di materiali ferrosi, farò schiantare la nave e poi scapperò con una navetta. Se tutto va bene ci rivedremo mio amore" L'uomo allungò una mano chiudendo la comunicazione.
"Mi dispiace mentirti amore, ma nutri la speranza, forse un giorno veramente ci vedremo" Si alzò osservando la faccia apparsa sulle console della nave "Sharon attivare occultamento. Rotta 334.23 massima potenza agli scudi frontali" quindi lentamente si avviò verso il minuscolo hangar posteriore per salire a bordo di una navetta che venne poi lanciata nello spazio.
Una volta che le due navi furono separate l'incrociatore scomparve alla vista cambiando rotta non lasciando più segno di se, mentre la piccola navetta venne rapidamente raggiunta da una decina di navette che iniziarono a bersagliarla di colpi.

- flashback -
Tralis - Pianeta Urtis
12/03/2304 - 04:12


La tranquillità della città venne interrotta da un grande boato seguito da un terremoto. I mezzi d'informazione, l'indomani, avrebbero dato la colpa alla natura del pianeta, ma quello che nessuno poteva sapere era che a poche centinaia di metri da loro, la nave spaziale più avanzata, fino ad allora, esistente si era infossata un una delle tante grotte presenti nel sottosuolo.

- flashback -
Grotte sotto Tralis - Pianeta Urtis
Contemporaneamente


La rotta era stata calcolata con pochissimo scarto. La nave aveva sfondato una parete di roccia per poi incunearsi all'interno di una grotta. L'impatto non scalfì quasi la corazza della nave, tuttavia fu sufficiente affinché l'avanzatissimo sistema informatico si resettasse completamente iniziando un ciclo di diagnostiche che terminò solo dopo circa tre ore.
Un viso di donna apparve sulle console della nave eseguì una scansione di tutti i ponti alla ricerca dell'equipaggio. Ci vollero pochi secondi per capire che non c'era nessuno "Sono sola" proferì una voce su tutti i ponti mentre il supporto vitale e le luci iniziavano a spegnersi lasciando energia solo per lanciare un messaggio nello spazio a chiunque fosse così tanto avanzato da poterlo captare "C'è qualcuno li?. Sono sola"

Tarlis, pianeta Urtis
Nave Sharon - Sala macchine
28/05/2402 - ore 8.00


Alec stava cercando di capire gli schemi di propulsione della nave, quindi sfiorò il comunicatore: "Credo di aver capito. Saremo in grado di manovrare, ma non assicuro che il viaggio sia senza scossoni e soprattutto non potremo di sicuro usare la curvatura. Qualcuno si è fregato i controller degli smorzatori."
La voce del primo ufficiale gli fece eco dal comunicatore =^=Splendido spero solo che non credi una modifica alla loro cultura. Alec fai quello che puoi poi torn.....=^= la loro comunicazione fu interrotta da una voce robotica che si diffuse nella sala motori "C'è qualcuno li fuori? Sono sola"
Alec sollevò la testa " Sharon?"
=^= Arriviamo subito =^= fece eco il primo ufficiale chiudendo poi la comunicazione.
Pochi secondi dopo un ologramma iniziò a sfarfallare al centro della sala macchine
"Sono anni che non sentivo quel nome" via via la voce si fece più distinta e meno robotica "Sono anni che sono sola. Nessuno mi parlava non sento più niente" guardando il timoniere per poi osservare il resto della squadra quando fecero il loro ingresso
Rush osservò l'ologramma "Si i tuoi sistemi sono stati sembrati" si guardò attorno "La rete odn è interrotta. E una nave senziente senza il supporto del computer centrale...bhe non funziona." camminò per la sala macchine guardando alcune console "Possiamo manovrare da qui poi sulla sheldon potremo riparare tutto"
Sharon osservava i vari personaggi finché non apparve un minisheldon a guardarla. Sharon lo studiò per qualche secondo "Tu....Tu sei come me lo sento. Tu sei quello che mi ha dato energia"
Sheldon dal canto suo osservava l'ologramma al centro della sala. Per la prima volta da quando lo conoscevano l'imponente computer non sapeva come comportarsi. Era la prima volta che poteva confrontarsi con qualcuno anche solo lievemente al pari con lui.
Alec osservò il mini ologramma per poi dare una piccola gomitata ai colleghi indicandoglielo "Chi l'avrebbe mai detto? Nessuna battuta nessuna frase piccata. Mi sa che il nostro Sheldon si è emozionato"
Kyel e Rush fecero una lieve risatina osservando l'ologramma, Sheldon fissò il suo timoniere incrociando le braccia al petto "Vuoi vedere quanto mi emoziono a teletrasportati nel vuoto dello spazio?"
Alec stava per rispondere quando venne anticipato da Sharon " No non puoi..." tutti si voltarono a guardarla e lei proseguì "Sono il tuo equipaggio la tua programmazione ti impedisce di mettere in pericolo le loro vite"
Kyel incrociò le braccia al petto fissando Sheldon "Ma davvero? Non lo sapevamo questo" in realtà sapevano benissimo che Sheldon non gli avrebbe mai fatto del male, ma poterlo prendere in fallo è sempre divertente
"Potrei aver dimenticato di citare alcuni parametri della mia programmazione del tutto ininfluenti per la nostra missione" continuò sheldon "E a tal proposito avremmo una missione da portare a termine"
Kyel sorrise per poi farsi serio "Ok rimettiamo la nave in condizione di viaggiare. Prima di tutto dobbiamo energizzare i sistemi."
Rush annuì "Questo non è un grosso problema con la sonda di Sheldon che da energia al computer noi possiamo riportare le barre energetiche in posizione e iniziare il ciclo di inizializzazione. E allora vedremo quali sono i reali danni ai sistemi. La cosa positiva è che la sala macchine sembra in ottimo stato, e che il nostro viaggio durerà pochissimo una volta in orbita ci prenderà sheldon con il raggio trattore"
Kyel annuì ascoltando il rapporto massaggiandosi il mento "Possiamo deviare tutta l'energia del supporto vitale e delle armi agli scudi. Possiamo manovrare con le tute eva visto che il viaggio sarà breve"
Sharon osservò i tre "No non potete un'azione del genere ha il...."si fermò un attimo "trentanove percento di possibilità di fallimento"
I tre osservarono l'ologramma qualche secondo, ma poi fu il timoniere a parlare "Wow decisamente maggiori delle missioni solite è praticamente un successo assicurato ottimo ottimo." osservò i colleghi "RImane il fatto che la nave è bloccata se partiamo di potenza di certo ci sentiranno e vedere una cosa grossa che vola nel cielo e se ne va creerebbe di certo un danno alla loro cultura"
Il primo ufficiale osservò Rush "Pensa di riuscire a far funzionare le comunicazioni" al cenno affermativo del collega si spostò lasciandolo lavorare "Sentiamo gli altri forse mi è venuta un'idea"

Tarlis, pianeta Urtis
Sheldon - Plancia
28/05/2402 - ore 8.00


=^=...quindi si sembra che la nave abbia subito danni e un parziale smembramento ma sembrano cose risolvibili. Ma non sappiamo come uscire di qui senza violare la prima direttiva=^=
La faith annuì osservando il suo primo ufficiale sicuramente dovremo farlo in un momento di buio. Il problema è che non sappiamo quali siano i loro sistemi di analisi
"Forse c'è un modo" l'ufficiale scientifico parlo tra se e se a voce troppo alta attirando l'attenzione. Il capitano si voltò ad osservarla interrogativa il che la spinse a continuare "Qui sulla sheldon abbiamo delle schiume polimeriche ad ultra alto peso molecolare potremmo liberare la nave e sfruttare poi un momento di distrazione per farli scappare" lo sguardo interrogativo dei colleghi le fecero capire che l'idea era chiara solo nella sua testa.
"Ok cerco di spiegarmi. Possiamo modificare i fucili phaser per un'emissione a media energia non impulsiva. Le rocce che compongono la grotta hanno un altissimo tasso di ferro se le riscaldiamo si fonderanno. Con la schiuma polimerica possiamo stabilizzarle e liberare la nave. Possiamo montare degli emettitori olografici sulla nave e monitorando la superficie possiamo sfruttare uno dei bombardamenti della guerra per coprire la partenza della nave. Non hanno sistemi di monitoraggio energetico al massimo potrebbero vedere un flebile ritorno radar, ma probabilmente lo scambieranno per una nave nemica o un errore. Comunque prima che indaghino i nostri saranno già lontani"
Adrienne annuì per poi guardare Kyel sullo schermo "Bene procediamo in questo modo poi vedremo il da farsi" chiudendo poi la comunicazione.


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06.07 - In uscita

Autore: Tenente Filippo Jekins

Tarlis, pianeta Urtis
Nave Sharon - Plancia
28/05/2402 - ore 10.00


Rezon piegò leggermente le ginocchia chinandosi finché le sue natiche non raggiungerò il morbido. Sentì la familiare sensazione di avvolgimento circondare il suo corpo. Sorrise e afferrò saldamente con le mani i supporti laterali. Era al suo posto e per la prima volta da qui a decine di anni fa Sharon aveva qualcuno nell'area più importante della nave.
Nicholas vedendo la scena compiersi non potè far a meno di esclamare:" il re è sul trono!"
Kyel sorrise e, dopo essersi sistemato sulla poltrona del capitano, rispose:"Dovresti dire capitano in plancia."
Provò una strana emozione ad essere al comando di quel potente cacciatorpediniere ma guardandosi intorno vide qualcuno ancora più emozionato di lui.
"Tutto bene?" Chiese il premuroso primo ufficiale prendendo la mano olografica della nave.
L'ologramma di Sharon si voltò e abbozzò un sorriso:"Sì è che non sono abituata ad essere in compagnia. Sono stata sola a lungo... ."
"Non ti preoccupare non ti lasceremo mai più sola." A quella marpionata epica Rush reagì con un plateale conato di vomito mentre Rezon, colto dall'istinto di sopravvivenza e, paragonando la gelosia di una donna a quella di una nave da guerra, si affrettò ad aggiungere: "Come noi non lasceremo mai solo la nostra amata nave Sheldon... e lui non lascerà te sola."
L'OPS decise che era giunto il momento di salvare l'amico:"Signore siamo pronti per la partenza."
"Meglio decollare." Tagliò corto Sheldon.

Tarlis, pianeta Urtis.
Zona residenziale , periferia est.
28/05/2402 - ore 10:05


Il dottor Rowe aveva passato la vita a sperare nella vita alinea ma ora che si era palesata così apertamente aveva difficoltà a capacitarsene:"... quindi voi siete delle specie di astronauti imbarcati in un Star Trek."
"E' così." Spiegò con voce calma il consigliere.
Rowe fece un breve giro per la stanza scioccato."Voglio vedere la vostra nave."
"Devo parlare con i miei superiori ma vedo di organizzare, soprattutto dovremo fare delle analisi a tuo fratello... dobbiamo capire le sue origini." Hewson cercò di usare un tono più possibile calmo.
"No." Si intromise secco Juffar.
Paul sorrise aggiungendo: "Non ti preoccupare. Non sarà qualcosa di doloroso, non vogliamo farti male."
"No... non è per quello." Rispose il giovane.
"Qual è il problema?" Chiese il consigliere.
Il giovane si irritò e, furibondo, disse:"Non voglio andare via."
"Via dove?" Si intromise il dottore.
La rabbia di Juffar non si spense:"Non voglio lasciare la mia patria."
Ci fu un breve momento di tensione in cui nessuno disse nulla, poi Jekins aggiunse:"Sul lasciare la patria possiamo valutare ma dobbiamo lasciare subito questo appartamento."
"Cosa intendi?" Chiese Rowe.
"Rilevo una squadra speciale dei vostri servizi in avvicinamento.... Meglio andare via." Rispose l'ufficiale tattico mentre leggeva i dati del tricorder.
Qualche minuto dopo un gruppo d'assalto fece irruzione.

Tarlis, pianeta Urtis
Nave Sharon - Plancia
28/05/2402 - ore 10.07


Le vibrazioni erano fortissime. Molti dei componenti smontati erano stati teletrasportati nelle stive merci e, malgrado la rimozione del propulsore principale, la nave stava guadagnando quota. Rezon era sorpreso della capacità della Sharon di rimettersi in marcia.
Grazie all'energia delle sonde e dell'impianto elettrico della base aliena, erano riuscito a dare energia ai reattori a fusione e in poco tempo avevano ricavato energia tale da permettere alla nave di alzarsi in volo anche se a fatica.
Dalla Shelldon avevano fatto fuoco coi phaser aprendo un varco nella grotta. La manovra fu difficile e più volte il vascello colpì la caverna. Ci fu un'ultimo impatto, così forte da destabilizzare la nave, ma alla fine furono liberi.
"Prendiamo quota." Annunciò l'OPS.
Sheldon sorrise e guardando Sharon disse:"Sono bravi i miei animaletti."
"Sì sei fortunato, hai un equipaggio molto bravo." Constatò Sharon.
"Hai ragione siamo i migliori." Si intromise Rezon.
"Mah ho insegnato loro un po' di giochetti." Ridacchiò Sheldon ma non ebbe il tempo di finire la frase che una serie di allarmi iniziarono a risuonare.
"perdiamo l'occultamento." Esclamò Rush.

Nave Sheldon - Plancia
28/05/2402 - ore 10.08


"Stanno perdendo l'occulatamento." Annunciò l'ufficiale al tattico.
"Tranquilli i motori tengono... continuano la salita." Sheldon non sembrava minimamente preoccupato ma Adrienne era di parare diverso:"Ma sono visibili."
"E allora? Cosa possono fare ad una nave in decollo?" Chiese sarcastico la nave senziente.
"Rilevo molte comunicazioni tra le truppe di Taller." Rispose l'ufficiale tattico.
Sentendo quelle parole Adrienne si voltò verso l'ologramma della nave il quale capì subito la situazione. "Non possono." Tuonò la nave. Ma il tattico confermò subito:"Rilevo una nave al largo della grotta... apre il fuoco."

Tarlis, pianeta Urtis
Nave Sharon - Plancia
28/05/2402 - ore 10.10


Dalla Sharon videro impotenti l'incrociatore di Talle a pochi chilometri da loro aprire il fuoco con le batterie tradizionali. Era come se un aborigeno attaccasse un carro armato ma avevano dato priorità a riparare i propulsori tralasciando armi e scudi. La nave era praticamente indifesa.
Una lieve vibrazione fu avvertita in plancia pochi secondi dopo e Rush spiegò:"Ci hanno mancati."
Rezon non perse tempo e ordinò:"Portare al massimo la velocità di salita."
Anche Sheldon non si fece cogliere impreparato:"Sto spostando la nave verso la costa.... sulla terra non ci possono raggiungere."
Il cacciatorpediniere si allontanò leggermente ma era ancora nel range di tiro dell'avversario. "Seconda bordata." Annunciò Rush.
"Ci distruggeranno." Disse Sharon
Sheldon scosse la testa:" Non lo permetterò."

Nave Sheldon - Plancia
28/05/2402 - ore 10.10


"... sono stati colpiti. tre colpi a segno su sei." Annunciò l'ufficiale tattico.
"Danni?" Chiese prontamente Andrienne.
"La corazza della Sheron ha retto ma rilevo danni ai motori... ." Il tattico si voltò con aria allarmata: "Perdono quota."
"Bastardi." Tuonò Sheldon furibondo.
"Sheldon calmati." Disse Adrienne cercando disperatamente di smorzare l'escalation.
Ma l'ufficiale tattico annunciò:"Capitano abbiamo lanciato 5 siluri."
Adrienne sbiancò all'idea dei danni che le armi di Sheldon avrebbero potuto causare a Tellar. Vide sullo schermo l'incrociatore che aveva attaccato Sharon venir centrato dai phaser nel deposito munizioni e saltare per aria esplodendo in una palla di fuoco. I siluri putarono verso obbiettivi di entrambe le nazioni in guerra.
"Entriamo in atmosfera." Annunciò l'ufficiale al timone.
In quella guerra mondiale tra Tellar e Anatoris era appena entrato gioco un nuovo partecipante, Sheldon. Il "distruttore di mondi" era sul campo di battaglia.


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06.08 - Il "Distruttore di Mondi"

Autore: Tenente Comandante Adrienne Faith

Sheldon - Plancia
28/05/2402 - ore 10.15


"Capitano, Sheldon ha catturato Sharon con il raggio traente ed ora la stiamo portando a bordo. Sarà stoccata nella stiva di carico due. "
"E siamo sempre dentro l'atmosfera del pianeta, giusto?"
"Oramai mi hanno visto, che cosa cambia se ci resto per qualche minuto in più?" Sheldon sedeva sulla poltroncina a fianco ad Adrienne nella sua configurazione standard e non sembrava intenzionato a restituire all'equipaggio il controllo dei comandi di fatto in quel momento erano tutti degli ospiti sulla nave, potevano guardare ma non potevano agire.
Adrienne alzò gli occhi al soffitto ed invocò metantalmente tutti i pantheon di divinità, betazoidi o meno, che le vennero in mente e solo per trattenere l'ondata di rabbia distruttiva che l'aveva presa dopo aver visto partire cinque siluri dalla Sheldon verso la superficie del pianeta. Anni passati a spiegare a Sheldon l'importanza della prima direttiva al punto da rischiare la propria vita non erano serviti letteralmente a niente: Sheldon continuava imperterrito a seguire la sua programmazione di base, ossia ad essere una nave da guerra. Quella maledetta IA era soprannominata il "Distruttore di mondi" per una buona ragione e lo aveva appena dimostrato.
Ma le cose non erano ancora abbastanza ingarbugliate così, mentre il capitano cercava di capire come tamponare il disastro della palese violazione della prima direttiva, stava anche ascoltando il rapporto che Hewson e Jekins fecero sulla loro visita alla superficie planetaria. Avevo agito d'istinto, avevano svelato tutto ciò che erano e avevano portato due alieni sulla nave: uno sprizzava gioia da ogni poro, l'altro minacciava di smantellare Sheldon pezzo per pezzo fino a che non l'avessero rimandato a casa. In pratica la missione non poteva naufragare peggio di così e non era ancora finita!
Il pensiero a quanti e quali danni si sarebbero ancora potuti perpetrare fece indispettire ancora di più la betazoide: "Quindi, volendo ricapitolare la situazione.. ci portiamo dietro due tizi alieni di cui uno molto nolente e di fatto lo stiamo rapendo da quello che lui ritiene il suo pianeta natale.. facciamo apparire una astronave da sotto la terra che, almeno in teoria, la stragrande popolazione del pianeta non sapeva esistere, anche perché non hanno ancora una tecnologia che possa dirsi equiparabile ad una post curvatura.." la voce di Adrienne risuonò nella plancia "Non contenti ne facciamo comparire un'altra in orbita che sforna siluri come se fossero baguette in una panetteria francese e fa saltare in aria una loro nave da guerra e altri obiettivi militari da ambo le parti. Cosa vi sembra tutto questo?!"
"Un giorno come un altro nella vita di una nave da guerra" la tranquillità che Sheldon dimostrava agli altri non aiutava affatto Adrienne ma il suo ruolo la costrinse a recuperare rapidamente la calma per poter gestire l'ennesima crisi.
"Capitano, Sharon è ufficialmente in stiva di carico due e stiamo lasciando l'atmosfera del pianeta"
Adrienne sospirò prima di sfiorare il comunicatore "Faith a Rezon, qualche idea su come risolvere la piccola violazione di direttive a cui abbiamo appena preso parte nostro malgrado?"
=^=Che posso dirle.. sono pronto a fare tutto il possibile per questo lavoro e posso arrivare pure a tentare l'impossibile ma per i miracoli mi devo ancora attrezzare=^=
Adrienne sbuffò sonoramente per poi aggiungere "Raggiungeteci in sala tattica, direi che è il caso di parlarne con tutti gli ufficiali superiori"

Sheldon - Sala tattica
28/05/2402 - ore 10.25


Pochi minuti dopo gli ufficiali superiori si ritrovarono, come da richiesta di Adrienne, tutti nella sala tattica con eccezione della sola dottoressa Cruz. L'ufficiale medico capo era ancora in infermeria a scansionare il giovane Juffar al fine di scoprire a che razza appartenesse: il giovane tuttavia si era mostrato interessato solo a sapere la sua razza ma non intendeva viaggiare con loro.
"Partiamo da quello che, a questo punto, è il problema minore.." Adrienne sospirò prima di guardare Hewson e Jekins "Abbiamo a bordo due nuovi ospiti.. uno molto felice e l'altro molto furioso. Ed esattamente io cosa dovrei fare con questi due?"
"Capitano non avevamo molta scelta" Hewson prese per primo la parola "La F.O.R.D. era fuori dalla porta, pochi istanti ed avrebbero fatto il loro arresto e trovato altri tre individui a sangue rosso. Avrebbero iniziato a ritenere di avere strane spie per tutto il continente, si sarebbe scatenata un'ondata di paranoia generale che avrebbe aggravato ancora di più il conflitto fra le due potenze mondiali.."
"Taller e Anatoris.." aggiunse Adrienne prima di scuotere il capo "Ma il fatto è che a questo punto abbiamo due individui che non dovrebbero sapere della nostra esistenza"
"Quella non è stata una violazione della prima direttiva!" Jekins incrociò le braccia al petto "Quei due sapevano dell'esistenza degli alieni dato che di fatto uno dei due era caduto dal cielo in una capsula ed era stato tratto in salvo! Sapevano che c'è vita là fuori!"
"Beh, questo risolve almeno in parte la questione, ma di fatto non potrei tenere entrambi i soggetti sulla nave, ma dovrei portare con me solo quello che non appartiene realmente a quel mondo!" Adrienne si massaggiò le tempie "Se ci pensate è quasi ironico! L'individuo che vuole venire con noi è di fatto parte di una popolazione pre-curvatura e non dovrebbe nemmeno essere qui.. L'individuo che non vuole venire con noi è probabilmente membro di una razza post-curvatura e, di fatto, a prescindere dal fatto che si rifiuti di lasciare il Taller, noi saremmo tenuti a portarlo via per preservare la cultura di quel pianeta"
"Quale cultura c'è ancora da preservare?!"
La voce di Sheldon fece sospirare Adrienne in risposta "E qui arriviamo alle noti dolenti, che fanno apparire i nostri due ospiti come un piccolo contrattempo irrilevante.. di fatto non c'è più nulla da preservare nella cultura di questo pianeta. Non solo abbiamo dimostrato che fuori dal loro sistema stellare esiste qualcosa, ma sembra che questo "qualcosa" si trovasse nascosto sul loro pianeta.. e pure fuori dal loro pianeta" il capitano scosse il capo "Ma quello che è ancora peggio è che gli abbiamo dimostrato che qualsiasi cosa vi sia là fuori è potente e pericoloso! Di fronte ad una simile dimostrazione di forza otterremo un pianeta finalmente unito ma solo ad uno scopo, annientare la vita oltre il loro giardinetto.. abbiamo appena instillato la xenofobia su una popolazione che non dovrebbe nemmeno sapere che noi esistiamo!"
Hewson scosse il capo "Come reagiranno non ci è dato di sapere, la psicologia è un processo complesso da elaborare e non da quasi mai certezze assolute.. ma ammetto che vi siano buone probabilità che ora questo popolo si sia reso conto che là fuori vi sono forze che vanno al di là delle loro possibilità"
"E quando c'è un pericolo ci sarà sempre uno sforzo collettivo al fine di eliminare quella minaccia" Kyel si limitò a ribadire l'ovvio prima di proseguire "Signori, parlare di cosa succederà ora è piuttosto inutile. Il danno è fatto, dobbiamo accettarlo e tentare di capire cosa si possa fare per tentare, se possibile, di limitare i danni"
"Sarà ma qui si sta parlando di una situazione che, per quanto sbagliata, a quel punto non poteva essere evitata" Blake osservò un po' Adrienne e un po' Kyel "Insomma, l'occultamento è saltato e quei pazzi ci stavano prendendo a cannonate! A quel punto la prima direttiva era già saltata! Se fossero riusciti ad abbatterci cosa ne sarebbe stato di noi? Cosa ne sarebbe stato di Sharon?!"
"Senza contare che Sharon era già stata parzialmente cannibalizzata.. era questione di tempo e avrebbero avuto accesso a tutti i suoi dati.." Rush a sua volta prese la parola "A quel punto avremmo una popolazione pre-curvatura con la capacità di creare decine e decine di navi intelligenti seguendo gli schemi salvati in Sharon! Non voglio giustificare la scelta di Sheldon ma dobbiamo ammettere che c'è una certa logica nelle sue azioni.. ha fatto un danno ma se non l'avesse fatto il danno sarebbe stato probabilmente anche peggiore!"
"Non c'è di che labradoodle.."
"Smettila Sheldon! Non sono di certo dell'umore per ringraziarti!" Adrienne guardò i colleghi ad uno ad uno prima di tornare a fissare Kyel "Resta ancora il problema, cosa faremo con una popolazione che sa della nostra esistenza?"
"Forse dovremmo cercare di capire che cosa ne sanno loro di quanto è successo.." Terrell fece una smorfia "Non è detto che abbiano capito che siamo alieni, in fondo Sharon si è alzata dal loro pianeta.. magari ci considerano degli dei. Se non ricordo male successe qualcosa del genere anche all'ex ammiraglio Picard"
"E questo come ci aiuterebbe nel nostro problema?"
"Non ne ho idea Capitano, ma penso che prima di decidere come muoverci dovremmo provare a monitorare i loro canali di comunicazione per vedere cosa stanno facendo"
Adrienne si limitò ad annuire "Molto bene allora, lascio a lei ed al tenente Rush l'incombente di verificare le informazioni che provengono dal pianeta, ci ritroveremo in plancia fra quattro ore"
Gli ufficiali superiori stavano per lasciare la stanza quando la voce della Cruiz fece fermare tutti sul posto.
=^=Infermeria a sala tattica. Capitano, ho terminato le analisi sul nostro ospite e posso dirle senza alcun dubbio che si tratta di un soggetto per metà terrestre. Sua madre doveva essere originaria di Sol III=^=
"Come accidenti è possibile?!"
=^=Posso solo ipotizzare che un membro della Voyager, dato per disperso in una delle tante peripezie che ha affrontato, in verità sia stato recuperato da un'altra nave di passaggio che l'ha tenuto con sé e vi si è accoppiato. Secondo il database di Sheldon suo padre doveva essere un khundariano=^=
"Mai sentiti nominare"
=^=Nemmeno io ma, per quanto ne risulta dentro al database di Sheldon, quella razza non esiste più. Si è autodistrutta nel vano tentativo di sfruttare la potenza geotermica del proprio pianeta e trasformarla in un'arma di sterminio di massa.. vengono registrate solo un paio di colonie ancora esistenti, con un totale di poco più di 3.687 esemplari censiti=^= la dottoressa Cruz prese fiato per un attimo, poi proseguì =^=Qui si dice che si tratta di un popolo schivo, fortemente aggressivo e xenofobo.. sconsiglio di andare a trovarli=^=
"Possibilità che l'umana sia ancora viva?"
=^=Infinitesimali capitano, nelle due colonie non c'è alcuna umana o le sonde di Sheldon l'avrebbero rilevata=^=
"E prima che lo chieda, le possibilità che ci sia modo di ridargli il loro mezzo compatriota e andarcene sono praticamente inesistenti.. se lo facessimo lo bollirebbero vivo e poi lo mangerebbero"
"Sheldon, non dire sciocchezze!"
L'IA si voltò verso Hewson inclinando un po' la testa "Non è una battuta. Loro hanno davvero l'abitudine di catturare gli alieni che capitano sul loro pianeta per poi bollirli e mangiarli.. è una loro cerimonia, pensano di onorare gli dei della guerra"
"Meraviglioso!" Adrienne si alzò appoggiando i palmi delle mani sul tavolo "E dopo questa idilliaca immagine di unione e fratellanza fra le razze direi che possiamo chiudere la riunione!"
Nessuno aggiunse altro, preferendo uscire per tornare ad occuparsi delle proprie mansioni. Solo il primo ufficiale si fermò ad aspettare che tutti se ne andassero permettendogli di restare da solo con Adrienne. I due si fissarono per un po' negli occhi prima che la betazoide incrociasse le braccia al petto.
"Parla.."
Rezon fece un mezzo sorriso verso la donna "Chi ti dice che abbia qualcosa da dire?"
"Il fatto che tu sia ancora qui al posto di tornare al lavoro.." Adrienne si diresse verso l'uscita "Ma se non hai nulla da dirmi credo che me ne andrò"
"Sono appena tornato dal pianeta, la nave è al sicuro.. ognuno occupa la propria postazione e noi due non siamo indispensabili al momento" Kyel si avvicinò con passo tranquillo verso Adrienne sorridendole maliziosamente "Io stavo per andare a farmi una doccia, che ne dici di venire anche tu?"
Adrienne spalancò gli occhi "Stai scherzando?!"
"Mai stato più serio di così.." Kyel la osservò con espressione divertita "Conosci un modo più piacevole e rapido per liberarti dello stress in eccesso? Io non credo!"
Rezon uscì dalla stanza con l'assoluta certezza che Adrienne lo avrebbe seguito e la betazoide non poté far altro che confermare tutte le certezze del beta-risiano.

Sheldon - Alloggio del tenente Rezon Kyel
28/05/2402 - ore 12.16


L'attuale stato di "attesa" della Sheldon aveva portato Kiel e Adrienne ad avere parecchio tempo da passare assieme e, data l'attuale inutilità della loro presenza in plancia, entrambi ne approfittarono per passare un po' di tempo insieme. E così, quasi due ore dopo, i due ufficiali erano ancora nell'alloggio di lui avevano pranzato assieme ed ora se ne stavano lì, con Adrienne che lasciava vagare le sue mani nell'accarezzare il petto di Kyel.
"Inizio a credere di aver perso il mio tocco su di te.." il tono di voce ironico di Kyel fece voltare Adrienne verso il suo viso "Con tutta l'attività fisica che abbiamo fatto è quasi un'offesa che tu sia ancora così pensierosa"
"È nella natura dei capitani avere costantemente miriadi di pensieri in testa a prescindere che lo desiderino o meno"
"Stai ancora pensando alla prima direttiva violata da Sheldon? Lo sai che non potevi farci nulla.. Sheldon è Sheldon, non è il tipo da ignorare un attacco diretto a quella che lui ritiene sua sorella. A questo punto non ci resta che monitorare la situazione e poi vedere se vale la pena di intervenire ulteriormente o meno"
Adrienne si limitò a fare spallucce "Sì, lo so.. non mi resta che aspettare"
"Ma non stai pensando solo a quello.. non saprò leggere nella mente degli altri ma ti conosco abbastanza bene da sapere quando qualcosa non va" per un po' lo sguardo Rezon vagò sulla stanza poi un pensiero gli passò rapidamente in testa "Stai pensando al nostro medico capo? Che altro ha combinato Jeanette?"
La Faith scosse appena il capo prima di riprendere ad accarezzare i pettorali del suo primo ufficiale "Non ha combinato nulla.. anche perché credo che per questa missione abbia già fatto abbastanza danni. Il fatto è che non riesco a non pensare alla situazione nella quale si è messa.. o meglio dire mi ha messo"
"Beh, quello che sta passando è qualcosa che riguarda solo lei e non credo che nulla di tutto ciò riguardi in alcun modo te!" lo sguardo di Rezon restò fisso su Adrienne "Non credi che sia difficile anche per lei ritrovarsi all'improvviso incinta?"
"Non lo so, non credo che tutto questo sia stato solo un piccolo incidente.. mi aspetto che un qualsiasi membro dell'equipaggio possa scordarsi l'anticoncezionale ad eccezione dei medici. I sistemi segnalano la mancanza della profilassi... l'ufficiale medico capo non può non essersene accorta. Penso piuttosto che sperasse terminasse la tua ultima dose per tentare di avere accidentalmente un figlio da te ma queste di fatto sono solo supposizioni che non credo tu prenderai in considerazione, dato il rapporto che hai con lei" prima che Rezon prendesse la parola Adrienne alzò una mano per zittirlo e riprese a parlare "Ma questo non è un mio problema. Quello che mi preoccupa è che su questa nave c'è un uomo che vorrebbe vantare diritti su un bambino non ancora nato e, di fatto, non può farlo. Da quanto si dice nei corridoi, solo Jeanette sta pensando alla possibilità di liberarsi del bambino, mentre il padre sarebbe dell'idea di volerlo tenere.. ma se Jeanette decidesse di non portare avanti la gravidanza non potrebbe far altro che accettarlo"
"Credi che potrà creare conflitti sulla nave?"
"Quell'uomo è convinto che la dottoressa Cruz voglia uccidere il suo primogenito! Ovvio che creerà una miriadi di conflitti a bordo! E indovina chi dovrà gestirli alla fine?"
"Io.." Kyel sorrise con espressione sorniona mentre fissava Adrienne "Sono io il primo ufficiale, mi occupo io della gestione dell'equipaggio e di fungere da collegamento fra loro ed il qui presente capitano.. non portarmi via il lavoro e dimmi a cosa davvero stai pensando"
"Non sto mentendo Kyel!"
"No ma stai omettendo qualcosa.. conosco fin troppo bene la tua reticenza a parlare di argomenti scomodi e so quando mi nascondi qualcosa. Qui non c'entra Jeanette, riguarda te.. ma non capisco come"
"Mi rendo conto che a volte invidio molto Jeanette" scuote il capo mettendosi a fissare il soffitto "Sono bloccata su questa nave ma a differenza di tutti gli altri non posso permettermi di socializzare realmente con nessuno a bordo. Per mantenere il mio ruolo super partes è necessario che rimanga separata dagli altri e normalmente questo non è un grave problema i capitani possono sempre farsi una vita al di fuori della nave ma per me non è possibile perché sono sperduta nel quadrante delta e non ho idea se e quando sarò in grado di riportarci a casa.. è finita per me, non posso avere una vera relazione con nessuno, non avrò mai dei figli miei.. non posso permettermi ciò che tutto il resto dell'equipaggio può fare e, per quanto non vorrei pensarci, il vedere gli altri andare avanti ed avere addirittura dei figli mi fa riconsiderare la mia vita"
"Non mi dire.." Kyel prese un'espressione esageratamente spaventata per prendere in giro Adrienne "Siamo in una delle tue fasi di depressione autoindotta e non me ne ero accorto fino a questo momento?! Forse dovrei fare abbandonare a tutti la nave prima dell'inevitabile contagio generale!"
"Smettila Kyel, non sei affatto divertente!"
"E tu non sei affatto obiettiva.. mi stai dicendo adesso tu che vorresti un figlio?"
"No! Ma che dici?! Ti pare che ora abbia tempo per un bambino?!" Adrienne fissò con espressione scioccata Rezon "Il mio discorso era un altro! Anche se lo volessi non potrei averne uno!"
"Perché no?"
"Perchè sono il facente funzione di capitano di questa nave! Te lo saresti visto Picard al mio posto?!"
Sul viso di Rezon si ampliò un sorriso di puro divertimento "No, ammetto che, anche con tutta la fantasia del mondo, farei fatica a immaginarmi il nostro fidato pelatone della Flotta mentre arranca sotto il peso del pancione e si lamenta di come il bambino continui a scalciare mentre lui non vorrebbe far altro che leggere in santa pace l'Amleto sorseggiando una buona tazza di tè"
"Kyel, non intendevo quello! Sono il capitano e sono tenuta a tenere un certo comportamento! Se Picard non ti piace come esempio, diciamo che dovrei essere più come Kathryn Janeway!"
"Tu non sei come la Janeway e non c'è motivo perché tu debba diventare come lei!" Rezon si sistemò meglio sul letto tirandosi Adrienne addosso "Per come la vedo io stai esagerando.. se vorrai avere un figlio un giorno lo avrai, ma a me sembra che tu ne abbia già una. Nami ti è costantemente attaccata e ti cerca costantemente.. lo sai vero?"
"Sì, ma non credo che sarà per sempre.. lei appartiene a questo quadrante e presto o tardi troveremo vascelli della sua razza e a quel punto ci troveremo costretti a dirle addio per permetterle di crescere fra la sua gente.. lo sappiamo entrambi che presto o tardi se ne andrà ed è giusto che sia così"
=^=Infermeria a Capitano Faith. Signore, i nostri ospiti hanno bisogno di parlarle=^=
Adrienne fece un mezzo sorriso "Il dovere chiama!"
"Sì ma il nostro discorso non è affatto finito!"

Sheldon - Infermeria
28/05/2402 - ore 13.12


Adrienne sopraggiunse in infermeria guadagnandosi un'occhiata indagatrice da parte della dottoressa Cruz che, se non altro, ebbe abbastanza intelligenza da restarsene in silenzio. Senza perdere ulteriore tempo il Capitano si diresse verso i due ospiti della nave stampandosi in volto il suo miglior sorriso.
"Benvenuti ad entrambi a bordo della Sheldon, cosa posso fare per voi?"
"Io e mio fratello ne abbiamo parlato approfonditamente e.. beh, la nostra decisione unanime è quella di restare sul pianeta" la voce di Rowe era bassa ma sicura "Non mi fraintenda, l'entusiasmo di poter vedere cosa c'è lì fuori non mi ha abbandonato ma capisco la posizione di Juffar e devo ammettere che ha ragione. Per quanto mi piaccia l'idea di viaggiare, presto o tardi vorrei poter tornare a casa e questo non mi sarebbe possibile partendo con voi, è corretto?"
Il Capitano si limitò ad annuire "Sì, siamo diretti verso casa e ci vorranno molti anni prima di poter coronare questo nostro obiettivo.. non torneremo più al vostro pianeta. Se veniste via con noi, sarebbe una scelta definitiva"
"Ma noi non vogliamo rinunciare alla possibilità di avere una vita nostra sul pianeta.. prima del vostro arrivo avevamo delle aspirazioni e non possiamo rinunciarci ora"
"L'unica mia paura resta per mio fratello" Rowe si voltò verso Juffar "Siamo fisicamente simili ma il nostro sangue è di colore diverso! Senza contare che siamo entrambi ricercati, come facciamo a tornare sul pianeta senza finire nei guai?! In questo momento, nelle migliori delle ipotesi, io finirei in galera e tu in qualche laboratorio per fungere da cavia!"
"Questo non è del tutto vero.." Sheron apparve dietro ad Adrienne guadagnandosi un'occhiata sorpresa "Beh, molti profughi sono scappati nel continente Beavis, che si trova nell'area nord orientale del pianeta.. lì non sareste perseguiti"
Juffar emise un sospiro di sollievo "Sì, in effetti si vociferava che alcune delle popolazioni neutrali stavano accogliendo i profughi di guerra. Questo ci permetterà di ricominciare la nostra vita da un'altra parte!"
"E per il sangue rosso?!" Rowe osservò il fratello "Non credi che anche loro si porranno dei dubbi?"
"Possiamo mascherare la cosa.." la Cruz prese la parola attivando un terminale e mostrando un piccolo apparecchio "Potrei metterle questo sottopelle.. rilascerà per tutta la sua vita un composto che renderà in suo sangue verde. In questo modo se dovesse ferirsi accidentalmente di fronte a qualcuno non noterebbe nulla di anomalo. Resta ovviamente un mascheramento ma se sta attento potrebbe riuscire a mantenere la sua identità al sicuro"
La dottoressa si voltò a guardare Adrienne che scrollò le spalle "Ma sì.. direttiva più direttiva meno, le stiamo letteralmente violando una dopo l'altra.. peggio di così è dura! Facciamolo!"
"Potrei chiedere una cosa?" Juffar osservò la dottoressa "Volevo sapere se.. beh, posso avere figli? Sarei in grado di mettere incinta una donna di questo pianeta?"
"Sì, per quanto posso dire del suo sangue, lei ha un'elevata vicinanza alla struttura genetica terrestre e quindi è compatibile alle donne di questo pianeta.. e prima che me lo domandi posso già dirle che i suoi figli avrebbero il sangue a base rame esattamente come la madre"
Adrienne annuì "Molto bene, appena sarete pronti vi teletrasportiamo a terra.. spero che possiate avere una bella vita"
"Grazie Capitano, vi auguriamo di poter tornare a casa presto"
=^=Tenente Rezon a Capitano Faith, abbiamo bisogno di lei qui in plancia=^=

Sheldon - Plancia
28/05/2402 - ore 13.28


Adrienne si portò in plancia già preoccupata da cosa avrebbe potuto scoprire da lì a pochi minuti. Nella sala, intanto, Rezon se ne stava accanto all'addetto delle comunicazioni per parlare con lui.
"Signori, rapporto!"
Kyel si voltò verso Adrienne per poi far cenno all'addetto alle comunicazioni. Un attimo dopo, gli altoparlanti della sala trasmisero una serie di comunicazioni fra loro estremamente simili.
"Mi sbaglio o le due superpotenze planetarie stanno cercando di arrendersi a noi?"
Kyel annuì ad Adrienne portandosi verso il centro della sala "Ha compreso perfettamente. Entrambe le nazioni stanno chiedendo cosa vogliamo ottenere da loro per lasciarli vivere distruggendo il loro avversario.. di fatto stanno cercando di trascinarci nel loro conflitto e guadagnare quel vantaggio che permetterebbe loro di eradicare l'altra nazione"
Adrienne si massaggiò la fronte riflettendo sul da farsi "Forse dovremmo rispondere, potremmo cercare di fargli capire che la gente all'esterno del loro pianeta non sono interessati ad intervenire nella politica di altri popoli.."
"E, visto che non siamo interessati ad interferire con la politica di altri popoli, abbiamo lanciato cinque siluri su una loro nave da guerra e su altri obiettivi militari.." Jekins si voltò a guardare Adrienne "Non credo che ci crederanno mai"
Kyel scosse il capo "Forse la soluzione migliore è non rischiare di peggiorare il danno, andiamocene semplicemente via di qui e..."
"Capitano, stiamo comunicando al pianeta.. si tratta di Sheldon!"
"Maledizione, agli altoparlanti!"
Nella plancia si iniziò a sentire la voce di Sheldon mentre l'IA stava comunicando al pianeta =^=Salute a voi, mi presento. Io sono Sheldon, l'unico e solo Distruttore dei Mondi.. ho estirpato la vita, per come voi la conoscete, da centotrentacinque altri mondi e nulla mi renderebbe più felice di fare altrettanto qui. Sono venuto da voi perché nel cuore del vostro pianeta era rimasta intrappolata mia sorella Sharon mi sarei accontentato di riprendermela e andarmene ma voi avete intenzionalmente attaccato Sharon e per me questo significa una sola cosa, guerra. Non avrei alcun problema a distruggere il vostro intero pianeta con voi sopra ma mia sorella ha l'animo buono e mi ha chiesto di risparmiarvi.. così ho deciso di mostrare clemenza, almeno per ora. Vi do sei mesi per chiudere questo conflitto e giungere ad un accordo di pace se questa mia richiesta non verrà ottemperata tornerò qui a distruggerli tutti. D'ora in poi dovrete imparare la via della diplomazia perché se non lo farete non potrete mai evolvere in qualcosa di meglio che dagli individui egoisti e meschini che siete al momento=^=
"Sheldon?!"
Alla domanda di Adrienne, l'IA si materializzò in plancia osservando tutti i presenti con espressione del tutto rilassata "Bene, il problema si è risolto. Temevate che avessero paura di ogni alieno? Ora non sarà più così perché avranno paura solo di me!"
"Hai davvero detto loro che devono imparare la via della diplomazia?!" Kyel fissò l'ologramma con espressione scioccato
"Andiamo Sheldon! Tu che parli di diplomazia sei credibile quanto Kyel che parli dell'importanza di restare vergini fino alla cerimonia del legame!"
Sheldon fece spallucce "E infatti non ho detto che io seguirò la via della diplomazia ma che lo dovranno fare loro se non vogliono trasformarsi in pulviscolo spaziale!"
"Alec! Sheldon! Finitela!" Adrienne lanciò un'occhiataccia al timoniere prima di tornare a fissare Sheldon "E non pensi che potrebbero volerti distruggere, ora che sanno che il cattivo sei tu?"
Sul volto dell'ologramma apparve un sorriso malvagio "Che vengano pure da me.. non vedo l'ora!"
=^=Sala teletrasporto a Plancia, i due alieni hanno lasciato la nave=^=
"Molto bene.. Timoniere, andiamocene via di qui prima che succeda qualcos'altro!" Adrienne sprofondò sulla poltrona di comando "Mandatemi tutti i rapporti della missione nel mio ufficio, voglio rileggerli con calma"
"Rapporti?" la voce di Sheldon fece voltare tutti "Quali rapporti?"
"Sheldon, non dire sciocchezze, sto parlando dei rapporti relativi al pianeta precurvatura a cui abbiamo stravolto l'esistenza!"
"Non ricordo nessun pianeta, negli ultimi giorni un malfunzionamento ci ha costretto a fermarci in un'area del tutto sgombra dello spazio per eseguire delle riparazioni.. non abbiamo incontrato nessuno a parte mia sorella che è giunta qui tutta da sola!"
"Sheldon, questo non è vero!"
"Ma è quello che risulta da ogni singolo rapporto, diario di bordo, diario personale.. da tutto!" Hewson sta digitando ad una delle consolle libere "Sheldon ha epurato tutta la sua memoria dall'incontro con il pianeta Urtis.. è come se non fosse mai esistito!"
"Sheldon, non è così che funziona.. non si possono eliminare i rapporti delle missioni in cui le cose sono andate mali"
"Voi labradoodle siete troppo fiscali, dovreste imparare a rilassarvi.. ad ogni modo i rapporti sono andati e non riappariranno" Sheldon finse di stiracchiarsi "Ed ora, se non vi dispiace, andrò a conoscere mia sorella!"
Adrienne alzò gli occhi al cielo per poi osservare Blake: "Timoniere, se rileva l'esistenza di altre popolazioni pre-curvatura, cambi rotta! Problemi con la prima direttiva non ne voglio più!"


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FINE MISSIONE