Lezioni dolorose










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Lezioni dolorose

Missione 04






Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della SHELDON,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM


Starfleet Italy

Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della SHELDON, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.




Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.



Anno pubblicazione 2023



www.starfleetitaly.it | SHELDON








Equipaggio

Capitano Tenente Comandante Adrienne Faith

Capo Operazioni Tenente Nicholas Rush

Consigliere Tenente Paul Hewson

Primo Ufficiale Tenente Kyel  Rezon

Timoniere Tenente JG Alec Blake

Tenente Comandante
Adrienne Faith
Capitano

Tenente
Nicholas Rush
Capo Operazioni

Tenente
Paul Hewson
Consigliere

Tenente
Kyel Rezon
Primo Ufficiale

Tenente JG
Alec Blake
Timoniere

Ufficiale Scientifico Capo Tenente JG Naky Terell

Ufficiale SEC/TAC Tenente Filippo Jekins

Tenente JG
Naky Terell
Ufficiale Scientifico Capo

Tenente
Filippo Jekins
Ufficiale SEC/TAC


SHELDON

Autori

Capitano
Adrienne Faith
Ilenia De Battisti

Capo Operazioni
Nicholas Rush
Stefano Zaniboni

Consigliere
Paul Hewson
Monica Miodini

Primo Ufficiale
Kyel Rezon
Vanessa Marchetti

Timoniere
Alec Blake
Mauro Fenzio

Ufficiale Scientifico Capo
Naky Terell
nd nd

Ufficiale SEC/TAC
Filippo Jekins
Marco Calandri






Sommario


Sinossi
04.00 - Sfida alla Prima Direttiva
04.01 - Bisogna attendere
04.02 - Echi
04.03 - Io non sono nessuno
04.04 - Comunicare
04.05 - Prime reazioni
04.06 - L'Avanguardia
04.07 - Un passato che ritorna
04.08 - Prepararsi a partire
04.09 - Nessuno verrà lasciato indietro

Sinossi

Fino a che punto si è pronti a spingersi pur di rispettare la prima direttiva?
Le regole imparate e rispettate nel quadrante Alfa che valore hanno nel quadrante Delta?
Queste sono domande che ciascun membro della Sheldon non si sarebbe mai posto se l'I.A. stessa non li avesse messi di fronte al fatto compiuto.. Le risposte in teoria sono davvero molto semplici, ma nella realtà lo sono realmente? Quanto si è disposti a perdere pur di portare avanti i valori di una Federazione oramai così tanto distante?



04.00 - Sfida alla Prima Direttiva

Autore: Tenente Kyel Rezon

Sheldon - Plancia
14/01/2401 ore 11:32


Rezon sedeva, molto comodamente, sulla poltrona di comando.
Adrienne sarebbe arrivata a presiedere la plancia nel turno pomeridiano.
Per quanto lei tentasse di sottrarre Kyel dalle attenzioni delle colleghe a bordo, il Primo Ufficiale restava, sempre e comunque, uno dei migliori partiti dell'intero Quadrante.
La sua refrattarietà a storie impegnative concedeva ampio margine di divertimento, con problematiche tendenti allo zero.
Eccezion fatta per Adrienne e per la dottoressa Cruz.
Entrambe Betazoidi ed entrambe in grado di percepire l'una gli umori dell'altra.
Eufemisticamente, si poteva asserire tranquillamente che si detestavano in maniera cordiale.
Paul Hewson, il Consigliere di Bordo, più volte aveva ammonito Rezon di stare in guardia e non esagerare.. di non giocare coi sentimenti.. sebbene sapesse che la gelosia e la rivalità amorosa fosse poco nelle corde dei Risiani.
Pur tuttavia, erano in quel Quadrante sperduto da oltre due anni.. e, probabilmente, sarebbero invecchiati a bordo di Sheldon..
Paul voleva quindi evitare a tutti i costi una diatriba amorosa, piena di ripicche e vendette, fra l'ufficiale in comando e la responsabile medica.
Erano entrambe validi membri della Flotta Stellare e non più adolescenti in preda a crisi ormonali.. questo era vero, ma erano pur sempre donne, fatte di carne, di passione, di auree confliggenti, di emozioni e sensazioni che andavano nutrite, appagate, soddisfatte ed incanalate verso energie positive.
Nelle loro sedute, obbligatorie per tutto l'equipaggio, alle obiezioni di Paul, Kyel si limitava a fare spallucce quando venivano a galla le instabilità emotive di Jeanette, mentre si prometteva di essere gentile e proattivo di attenzioni nei confronti di Adrienne.
Già questo faceva capire quanto fosse inclinato il piano affettivo di Rezon verso la Faith.
Eppure la Cruz restava uno dei suoi passatempi sessuali preferiti e, secondo le ricostruzioni di Paul, fino a quando lo status quo fosse rimasto immutato, Jeanette sarebbe rimasta, sempre e comunque, leale nei confronti di Rezon e, quindi, rispettosa dell'intera gerarchia di comando.
Kyel, d'altro canto, era stato chiarissimo a riguardo: non avrebbe mai permesso a Jeanette di andare oltre.
Se da un lato, questo pareva placare di un mezzo punto le preoccupazioni di Hewson, tutte le volte che Consigliere e Primo Ufficiale si trovavano in plancia senza la presenza del Capitano, Paul era costretto ad assistere ad infiniti giochi di sguardi, sorrisi e ammiccamenti tra il personale femminile single presente ed il Risiano/Betazoide.
Con inevitabili cali di attenzione.
A onor del vero, per quanto apparentemente distratto e annoiato, Rezon non mancava di rimarcare tali piccoli errori alle sottoposte, in un'ottica amicale e bonaria che sortiva il duplice effetto di evidenziare la problematica, richiamando all'ordine, ma, allo stesso tempo, di rinfrancare il personale, di entrambi i sessi, che ormai sentiva la mancanza da casa in maniera via via esponenziale.
Per quanto grati a Sheldon di averli salvati, infatti, i due anni dal momento in cui erano stati risucchiati nel Quadrante Delta si stavano facendo inevitabilmente sentire.
Due anni dalla distruzione della USS Rutherford.
Due anni in cui la Flotta Stellare li aveva sicuramente dichiarati per dispersi.
Quanti amici, genitori, nonni, figli, fratelli e sorelle avevano lasciato nel Quadrante Alfa?
Le sensazioni negative e la malinconia serpeggiavano periodicamente a bordo ed il compito, non facile, di Hewson e del suo team era proprio di rinfrancare lo spirito delle donne e degli uomini a bordo.
Un incarico non semplice, ma che, nonostante ogni possibile ragionevolezza, il comportamento di Rezon sembrava tuttavia facilitare.
Non propriamente con tutti, ma la guasconaggine del Primo Ufficiale sembrava essere un toccasana in momenti in cui l'umore dell'equipaggio tendeva ad incrinarsi bruscamente.
La monotonia e la ripetitività dei turni quotidiani, infatti, se, da un lato, incanalavano le attenzioni di tutti, dall'altro rappresentavano un macigno che via via si appesantiva.
Diversamente dalla rotta della Voyager, in quella porzione del Quadrante Delta, infatti, parevano esserci meno eventi naturali in grado di attrarre l'attenzione e generare entusiasmo su possibili scorciatoie o tunnel di rientro nello spazio conosciuto.
Diversamente dal Capitano Janeway, inoltre, ad Adrienne poco interessava l'aspetto scientifico di qualsivoglia evento naturale che andavano incontrando, forse anche per l'abituale tendenza di Sheldon ad etichettarle come inutili perdite di tempo non pertinenti.
Di fronte all'ostracismo del loro ospite, Blake, Rezon e la Faith, tuttavia, erano riusciti ad imporsi con Sheldon sull'aumentare l'abituale velocità di crociera, portandola da 6.5 a, per lo meno, 8.12 warp.
Sicuramente un affaticamento dei motori di Sheldon, il cui massimo era impostato come programmazione a 8.9 warp, ma in grado di ridurre sensibilmente i tempi di percorrenza sulla loro rotta di rientro.
In punta di verità, Blake aveva proposto proprio la velocità massima, insistendo parecchio sulla quantità di giorni risparmiati, ma Sheldon lo aveva etichettato come inutile labradoodle e minacciato di eiettarlo nello spazio se perseguiva nella sua richiesta.
Si era, quindi, giunti per forza di cose ad un accordo..
Uno dei tanti con Sheldon che, periodicamente, e a turno, non smetteva mai di testare il suo nuovo equipaggio.
La concezione di nuovo era tuttavia relativa, visti gli oltre due anni passati già assieme.. ma per una intelligenza artificiale come quella di Sheldon.. due anni erano del tutto un'inezia trascurabile.. sempre che i suoi giocattoli viventi rispondessero pienamente alle sue aspettative.
Pena il loro sbarco immediato nel vuoto stellare.
Lungi dal voler realmente imparare usi e tradizioni della Federazione, Sheldon veniva colto da momenti di instancabile curiosità su alcuni aspetti delle regolamentazioni che parevano permeare i vari aspetti dei suoi ospiti in un'organizzazione militare creata a principale uso pacifico come la Flotta Stellare.
Ultimo argomento di dibattito, in ordine di tempo, era stata la Prima Direttiva.
Sheldon la riteneva non logica.
O meglio.. non prettamente logica se vista su aspetti differenti da quelli per cui era stata pensata e le obiezioni dell'intelligenza artificiale erano state varie e molteplici.
Sebbene Adrienne e compagni fossero stati in grado di rintuzzare le varie perplessità con esempi concreti forniti da decenni di prassi operative, il dubbio dell'A.I. serpeggiava ugualmente nelle varie esternazioni dei mini Sheldon che, puntualmente, apparivano qua e là per la nave.

Sheldon - Plancia
14/01/2401 ore 14:44


Dopo poco meno di un'ora dall'inizio turno di Adrienne, Kyel era stato richiamato da quest'ultima in servizio.
Al suo ingresso in plancia, passato pressoché inosservato, trovò Blake e la Faith intenti ad ascoltare la relazione preliminare fornita dalla nuova facente funzione di ufficiale scientifico capo.
Nemmeno a parlarne.. un'altra Betazoide.. per la gioia di Rezon che si divertiva un mondo a dar vita ad un po' di sana sbruffonaggine in loro presenza, non potendo quest'ultimi, come qualsiasi telepate, sondargli la mente.
"Si tratta di un piccolo sistema.. all'incirca grande la metà di quello solare terrestre. La stella stessa sembra possedere le medesime caratteristiche di SOL, ma su scala ridotta.. come se fosse una sua riproduzione in miniatura"
"Che altro?" domandò Adrienne
"Allora.. risultano soltanto quattro pianeti.. sebbene le orbite siano molto ellittiche ed eclettiche.. il più vicino alla stella, questo dal colorito bruno cinereo, sembra possedere un diametro di circa tremilacinquecento chilometri e si può classificare come di classe B.. non sembra avere una superficie o, se l'aveva, ormai si è fusa o è pressoché incandescente."
"Il secondo, invece?"
"Non è un classificabile geo morente come quello appena analizzato, ma ha una tipologia terrestre.. il diametro è di circa dodicimila chilometri.. la sua orbita, meno concentrica del primo, lo porta, per almeno due periodi l'anno, ad essere fin troppo ravvicinato alla stella.. con conseguenza che la superficie pare essere estremamente calda.. a tratti ancora parzialmente fusa.. con possibilità tendenti allo zero che possano sussistere mari o laghi.. l'atmosfera, pertanto, è densa e tossica.. suggerirei di identificarlo come di classe N."
"Il terzo?"
"Sto ancora approfondendo la questione coi sensori.."
"Immagino lo stesso per il quarto.." interloquì Adrienne
"No Capitano.. per il quarto.. per assurdo, visto che è quello più lontano dalla stella, abbiamo dati più facili da esaminare"
"Ovvero?"
"E' enormemente più grosso degli altri tre pianeti.. lo classificherei come di classe I.."
"Un gigante ghiacciato?" chiese Blake
"Esattamente.. ha una massa circa undici volte quella di SOL III.. è altamente probabile che al termine di vita della stella del sistema, venga espulso da quest'ultimo.. diventando un pianeta ramingo di classe R.."
"Possibili forme di vita?"
"Teoricamente microcellulari o similari.. sicuramente non è abitabile: l'atmosfera è congelata o congelante.. il nucleo pare essere composto da un mix di ammoniaca, metano ed altri elementi potenzialmente tossici a qualsiasi essere vivente di una certa dimensione.."
"Ehm.. e che si dice del terzo?" domandò a bruciapelo Rezon facendo fare un salto al terzetto Betazoide che non si era minimamente accorto della presenza del Primo Ufficiale alle sue spalle
"Tu e la tua dannata assenza di aura.. Kyel.." gli sussurrò Adrienne prima di aggiungere ad alta voce "La nostra bravissima Naky stava appunto arrivandoci.. non appena i sensori di Sheldon terminano la loro analisi"
"Ehi.. ma io ho finito da un pezzo.. siete voi che siete dei lumaconi" brontolò l'A.I. da uno dei suoi mini ologrammi apparso al loro fianco all'indirizzo dell'ufficiale scientifico prima di aggiungere "Toh.. ma c'è anche grande grosso e bestione.. guarda tu stesso.. sempre che ci capisci qualcosa" scherzò Sheldon provocatorio nei confronti di Rezon
"Calma.. calma.. calma.. sai che non ci capisco un acca.. non fare il furbo.. caro il mio genio della lampada"
"Oh, gran signore che mi evochi, mantengo il mio giuramento di fedeltà a tre desideri! Comanda padrone" il mini Sheldon di Rezon comparve al fianco del Risiano/Betazoide che rimase interdetto come il resto della plancia
"E chiudete la bocca branco di labradoodle.. sto scherzando.. su dai.. guarda qui che ti metto i dati.. che dici? Li imposto a prova di scemo scemo?" e giù una pernacchia con una linguaccia
Kyel rimase fintamente serio battendo il piede in terra con le braccia incrociate, mentre Adrienne per prima si sforzava di tenere repressa una risata.. cosa che in verità non riusciva bene, né a lei né agli altri in plancia.
Dopo qualche istante di ilarità, i dati ripresero a fioccare sulla consolle scientifica permettendo alla Terell di esaminare il tutto con dovizia di particolari
"Allora il terzo pianeta è di classe P. Il diametro è di poco più di diecimila chilometri, quindi paragonabile al secondo pianeta del sistema. Non è geologicamente attivo ed i ghiacciai coprono circa l'85% della superficie. Ciò nonostante, l'atmosfera è perfettamente respirabile in quanto rilevo ossigeno, azoto e tracce di altri elementi.. non ne so ancora la composizione quindi inviterei comunque l'utilizzo di apparecchi per la respirazione assistita.. anche per via del freddo intenso che permea l'intera superficie.."
"Ottima occasione di svago per gli Andoriani.. potrebbero sentirsi per un po' a casa.. non trovate?" domandò Rezon
"E certo.. prima mi fate correre poi vi fermate al parco divertiment" borbottò Sheldon prima di venire interrotto dalla Faith
"Tracce di esseri senzienti?"
"Non in superficie.. vi è una flora e fauna scarsa ed adattata al clima gelido.. tuttavia.. evidenzio segni vitali dal sottosuolo.."
"Pochi o tanti?"
"Difficile dirlo con precisione.. vi sono ancora parecchie interferenze a questa distanza.. potremmo avvicinarci per stabilirlo meglio.. in ogni caso, direi almeno un milione di individui.. probabilmente più.."
"Civiltà pre o post curvatura?"
"Difficile stabilirlo, Capitano"
"Signor Blake.. avviciniamoci a portata di sicurezza.. evitiamo di farci scoprire o violare la Prima Direttiva.. se sono una popolazione post curvatura, possiamo tentare un Primo Contatto... "
"Massì.. perché no? E portiamo altra gente a mangiare dai miei replicatori.. poi non vi piacciono come gli Gnomi del Fuoco e le loro procaci amiche e li scaricate per strada.. nemmeno la soddisfazione di espellerli nello spazio mi avete dato l'ultima volta.."
"Sheldon!" lo rimproverò Adrienne che più volte si era lamentata con lui dell'estremo carattere libertino delle Leithiane e che le avrebbe volentieri catapultate nello spazio
"Uffa.. facevo per dire.. non si può più dire nulla.. che barba e che noia.. e.. a no.. forse no! Che bello!!"
"Cosa?" esclamarono all'unisono Adrienne e Kyel
"No.. niente.. solamente.. QUESTO!"
Un secondo dopo, le figure dei due ufficiali della Sheldon vennero investiti dalla luce del teletrasporto e sparirono dalla plancia
"Ma che COSA??" esclamò Blake saltando su dalla poltroncina del timoniere ed avvicinandosi alla Terel rimasta impietrita alla consolle scientifica
"Ti ha dato di volta il cervello, Sheldon? Ti si sono impazzite le sinapsi?"
"E perchè? Blaterate tanto di Prima Direttiva.. e ora voglio vedere come vi comportate"
"Dove li hai spediti?"
"Sulla superficie del pianeta.. mi pare ovvio.."
"E perché mai? O cavolo! ALLARME ROSSO! Ufficiali superiori in sala tattica! IMMEDIATAMENTE!"

Mularus
Luogo sconosciuto - superficie del pianeta
14/01/2401 ore 16:02


Arrancavano nella tormenta da più di mezz'ora.. erano riusciti a bardarsi per contrastare il grande freddo grazie a quella cassa contenente pellicce ed indumenti invernali spedita col teletrasporto da Sheldon.
Più che ufficiali della Flotta Stellare, sembravano cacciatori preistorici.
"Cosa gli è preso a Sheldon? Ha accolto alla lettera l'idea tua?"
"Non credo.. dovrebbe sapere chi sono gli Andoriani a bordo.. e sa che io e te non lo siamo."
"Ho freddo Kyel.. tanto freddo.."
"E dillo a me.. se ora vedessi una donna nuda.. la rivestirei immediatamente.. e non è da me... forza e coraggio! Secondo il tricorder ci manca poco!"
"Già, ma per andare dove?"
"C'è un imbocco per entrare nel sottosuolo.. più che altro spero che funzioni il traduttore universale o avremo seri problemi ad accedervi e poterci riscaldare.. passare la notte fuori con questo gelo vorrebbe dire non vedere l'alba di domani"
"Ma sentilo.. il grande incoraggiatore di morale.. il salvatore della patria.. il consolatore di donzelle.. non sei d'aiuto, sai?"
"Non fare la gelosa.. non ti posso resistere normalmente figuriamoci ora che hai le tue belle ciglia e sopracciglia tutte ghiacciate.. per non parlare del tuo nasino.."
"Non fare lo scemo"
"E' nella mia natura.. qualcosa ci inventeremo.. e.. che diavolo solo quelli? Adrienne vieni via, corri!!"
La superficie di Mularus iniziò ad essere colpita da una serie di misteriose sfere elettromagnetiche.
Fu come una piccola grandinata, di poco meno di dieci secondi, con gocce ampie e rade..
Ovunque erano cadute quelle sfere, tuttavia, il ghiaccio si era sciolto all'istante lasciando scoperta la nuda roccia al di sotto.
In meno di un minuto, lo scioglimento del ghiaccio attorno a quella ferita, aveva scavato un buco, lasciato dalla sfera elettromagnetica, e l'acqua impetuosa era corsa a riempire lo stesso, prima di ricominciare a ghiacciarsi.
Rezon tornò indietro verso Adrienne.. la alzò tremante e si assicurò che stesse bene.
La baciò teneramente prima di spingerla verso la loro meta.
Percorsero ancora un centinaio di metri prima che la piccola strada, scavata tra ampie pareti di ghiaccio, superasse l'avvallamento e li prospettasse verso la spianata finale.
Dalla loro piccola posizione rialzata, dapprima non poterono che ammirare il maestoso ingresso sotto la montagna ghiacciata. La luce della stella del sistema brillava evidenziandone le decorazioni impresse nella roccia in un gioco di scintillii dovuti al ghiaccio.
Abbassando gli occhi, tuttavia, i loro cuori persero un battito.
Le varie strade, che portavano all'ingresso della montagna, erano cosparse di buchi.. di gente bruciata viva e immediatamente ghiacciata come in una terribile macabra scultura.
Non ebbero molto tempo per rimanere impietriti di fronte a quello spettacolo.
Dall'imbocco di quella che sembrava essere una miniera, uscirono tre mezzi a sospensione su con ampi portelloni da entrambe le fiancate su cui sporgevano individui sbraitanti in lingua incomprensibile.
Dai gesti, tuttavia, era inequivocabile che incitavano a sbrigarsi.. urlavano a tutte le persone, che ancora arrancavano fra la neve e i ghiacci, di far presto.
Adrienne e Kyel iniziarono a correre per farsi notare, tanto che uno dei tre mezzi allungò il suo raggio d'azione per andare a recuperarli.
Furono caricati a bordo a forza, in mezzo ad altri disperati come loro, vestiti con abiti pressoché simili, sebbene le pellicce avessero una colorazione decisamente più scura e nerastra rispetto a quella chiara e quasi rossastra di Adrienne e Kyel.
Parlarono loro in una lingua che non capirono e che il traduttore non riuscì a chiarire.
Adrienne percepì il seme del sospetto negli occhi di uno dei salvatori che li avevano issati a braccia, finché una signora sdentata, ma dall'aria ancora volitiva, non disse loro qualcosa.
Qualcosa che parve tranquillizzare l'interlocutore.
Erano quasi arrivati e la grandine riprese.. anche in quel caso.. poche gocce rade.
Il terrore, però, fu immediatamente dilagante.
I più arditi si buttarono di sotto, alcuni finendo in ammassi nevosi ed altri sfracellandosi brutalmente contro i ghiacci.
Altri si misero presumibilmente a pregare.. mentre il mezzo compiva brusche manovre evasive.
Furono sfiorati da una sfera elettromagnetica, facendo perdere coscienza al pilota.
Kyel si avventò immediatamente a cercare di mantenere stabile il mezzo.
Non ci capiva un'acca, ma tutto sommato, riteneva che non doveva essere poi tanto diverso dal guidare una navetta.
La vecchietta sdentata gli si avvicinò di corsa e gli diede in mano quello che sembrava essere una sorta di elastico. Gli fece ampi gesti di indossarlo prima possibile.. Lo stesso fece con Adrienne.
Ci riuscirono giusto in tempo, prima che una sfera elettromagnetica non centrasse in pieno il mezzo e lo abbattesse al suolo.
L'ultima cosa che Kyel vide fu un gruppo di persone impellicciate che tirava fuori lui, Adrienne, la vecchia sdentata e gli altri superstiti dal mezzo.. poi fu tutto nero.


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04.01 - Bisogna attendere

Autore: Tenente Paul Hewson

Nave Sheldon - Plancia
14/01/2401 - ore 17,00


Dopo i primi istanti di smarrimento, causati dal gesto sconsiderato di Sheldon, l'equipaggio si era dato subito da fare per trovare il Capitano e il Primo Ufficiale. Rush, dopo una breve riunione in Sala Tattica con gli ufficiali superiori, aveva preso il comando delle operazioni, mentre Blake aveva portato la nave in un'orbita sicura intorno al pianeta su cui Sheldon aveva fatto sbarcare i loro compagni.
Jekins stava monitorando la zona per accertarsi che non fossero presenti sistemi di rilevamento che potessero mostrare la loro presenza, mentre Terell stava ispezionando la superficie del pianeta coi sensori tarati alla massima potenza. E, in tutta questa attività, ciò che spiccava, era l'assenza totale di Sheldon e dei suoi mini avatar, che, dopo averli rassicurati sul fatto che aveva provveduto a fornire loro un abbigliamento adeguato al clima e un tricorder, si era semplicemente dileguato. Il Consigliere era certo che adesso si stesse divertendo un mondo ad osservarli, nascosto da qualche parte, dall'alto della sua onnipresenza.
"Scoperto dove li ha sbarcati?" chiese Rush a Naky.
"Sì, Sheldon non ha cancellato le coordinate del posto dove li ha teletrasportati: ve lo mostro" irspose la giovane scienziata, mostrando sul monitor il luogo dove erano stati fatti scendere.
Una gola tra le montagne,ricoperta da neve e con la temperatura di 15 gradi sotto lo zero. Il pallido sole stava tramontando e la scarsa luce dava un aspetto spettrale a tutta la zona: dei due ufficiali nessuna traccia.
"Idee su dove possano essere?"chiese Rush.
"Se fosse capitato a me" rispose Hewson "avrei cercato di raggiungere un rifugio, perché con questa temperatura, non si sopravvive alla notte"
"E avrebbe fatto bene e sicuramente è quello che avranno fatto Faith e Rezon. Signor Terell dove è l'insediamento sotterraneo più vicino a quelle coordinate?"
La ragazza fece danzare le mani sulla sua consolle e pochi istanti dopo sul monitor apparve un segnale rosso lampeggiante, indicante la posizione di quella che a tutti gli effetti sembrava poter essere una città sotterranea.
"Quanto tempo ci vuole per raggiungerla?"
"A piedi, e tenendo conto delle asperità del terreno e del clima, circa 40 minuti. Dovrebbero averla raggiunta, se si sono diretti lì" rispose Pippo dalla sua postazione.
"Diamo per certa questa possibilità e organizziamo una squadra di sbarco per andarli a recuperare.." ma la voce del facente funzione di Capitano Rush si interruppe bruscamente, quando il monitor mostrò una strana ed improvvisa pioggia di globi elettromagnetici. Questi strani globi si schiantarono al suolo, alzando nuvole di vapore dove colpivano la neve, sciogliendola immediatamente. Gli ufficiali in plancia si guardarono preoccupati.
"Mi sembrava che fosse tutto troppo semplice!" commentò Hewson alzandosi in piedi per vedere meglio il fenomeno.
"Cos'è questa roba? E perché non è stato rilevato dai sensori? " chiese Nicholas.
"Un momento Signore, sto eseguendo alcune letture" rispose la giovane donna, tranquilla, nonostante sentisse tutti gli occhi dei colleghi puntati sulla sua schiena.
"È una pioggia elettromagnetica, che sembra colpire buona parte della superficie del pianeta, anche se ho bisogno di più tempo per capirne l'origine. Potrebbe interferire col teletrasporto e sconsiglio l'uso di una navetta, perché credo attirerebbe i globi come una calamita!" disse Naky anticipando quello che logicamente Jekins stava per prendere in considerazione come ipotesi per scendere sulla superficie.
"Non ci voleva. Terell, Jekins esaminate il fenomeno: ci deve essere un modo di scendere senza che ci facciamo cuocere da quelle maledette bolle. "

Pianeta Mularus - Città sotterranea di Sulan
Ambulatorio secondario
14/ 01/2401 - ore 18,10


Adrienne, seduta di fianco al letto su cui Kyel riposava, rifletteva su quello che era capitato loro nell'ultima ora, o poco più. Guardava il volto pallido del risiano e istintivamente gli accarezzò i capelli chiamando sottovoce il suo nome. Era così facile amarlo adesso, inerme e fragile, così come era impossibile farlo quando era sveglio, sempre troppo preso da sé stesso e dalle altre donne.
Il Dottore che si era occupato di loro dopo l'incidente con le strane bolle, aveva stabilito che lei si era slogata il polso destro, oltre a qualche ammaccatura sparsa per il corpo, mentre il suo compagno aveva una commozione cerebrale, causata dal violento impatto col ghiaccio. E aveva stabilito il tutto senza l'uso di alcuno strumento diagnostico, semplicemente visitandoli.
Adrienne aveva temuto che potesse capire che non erano originari del pianeta ma, a quanto pareva, era intervenuta la stessa vecchietta che da subito era stata gentile con loro, offrendogli generosamente le fasce protettive, anche se non capiva bene a cosa servissero. L'anziana signora aveva detto che loro due venivano da Nalus. Si sentiva colpevole, perché aveva letto la mente di Illa, così si chiamava l'anziana donna, ma solo in questo modo avrebbe evitato di dire cose che li avrebbero fatti scoprire.
Aveva scoperto che Nalus era un'altra città del pianeta, situata all'estremità del continente e con la quale non avevano contatti da molti anni. Ma Illa ricordava che suo nonno le raccontava che i Nalusiti erano più alti di loro e la loro lingua più melodiosa. Si erano quindi convinti che il loro strano modo di parlare, dovuto al traduttore che ancora faticava ad interpretare la lingua sconosciuta, e l'aspetto diverso dal loro, era dovuto a ciò.
Adrienne accantonò subito le sue riflessioni, quando sentì Kyel gemere.
"Kyel, mi senti?" Disse posando delicatamente la mano sulla sua fronte che scottava un po'.
"Adrienne...cosa è successo?" fece per alzarsi, ma la testa che gli pulsava ferocemente e un forte capogiro lo fecero desistere dal tentativo.
"Non ricordi nulla? Siamo saliti su quel mezzo di trasporto e poi le bolle sono tornate e hanno colpito il pilota e tu hai preso il suo posto ed è solo grazie alla tua iniziativa, se quelle cose non ci hanno colpito in pieno" spiegò la donna, continuando ad accarezzargli il viso.
Kyel socchiuse gli occhi, per concentrarsi, poi, riaprendoli, mise a fuoco il volto preoccupato di lei, un livido che si stava formando sulla guancia destra e il polso fasciato.
"Tu come stai?"
"Niente di grave, sono solo un po' ammaccata. Tu invece, pare che ti sia procurato una bella commozione. Sulla Sheldon ci avrebbero aggiustato in pochi minuti" disse Adrienne sorridendo.
"Già, ma non ci siamo. A proposito, hai capito con chi abbiamo a che fare?" Chiese Kyel, anche se il solo parlare gli procurava fitte dolorose alla testa.
"Siamo ospiti della città di Sulan e più precisamente del Dottor Morcus e del suo ambulatorio. Dal poco che ho visto, la loro tecnologia si potrebbe paragonare a quella terrestre della metà del ventesimo secolo. La nostra copertura è che siamo esploratori della città di Nalus e che siamo stati sorpresi dalla tempesta a causa della quale abbiamo perso il nostro trasporto. Al momento non hanno fatto altre domande, ma c'erano molti feriti di cui occuparsi, e una volta passata la crisi, non credo si accontentano di queste poche parole"
"Ci penseremo dopo. Hai riflettuto sul perché Sheldon ci abbia fatto questo scherzetto?"
"Sì,in effetti ci ho pensato, e credo sia il suo modo per capire se la Prima Direttiva funziona veramente"
"Abbiamo una bella responsabilità allora" disse Kyel lasciandosi scappare un lamento.
Adrienne maledisse la sua impossibilità di leggere il dolore che lui stava provando, ma che era stato reso palese da quel gemito trattenuto.
"Adesso però riposati: non mi servi a mezzo servizio!" gli disse con un sorriso.
Il risiano prese la mano che gli stava ancora accarezzando il volto e se la portò alle labbra, baciandola dolcemente "Agli ordini, Capitano!"
Quindi chiuse gli occhi e si addormentò con la mano di lei nella sua.

Nave Sheldon - Alloggio Capitano
14/01/2421 - ore 18,30


Il Consigliere, approfittando del fatto che in quel momento la sua presenza non era necessaria in plancia, si stava recando a rassicurare chi, a breve, avrebbe chiesto spiegazioni sul perchè Faith non si sarebbe presentata a cena. E farlo capire ad una bimba di quattro anni circa, non era per niente facile, specie per chi come la piccola Nami aveva subito uno stress da abbandono in giovane età.
Lui era sicuramente la persona più adatta, in primis per il ruolo che ricopriva e perché, da subito, aveva deciso di essere per la bimba la figura maschile di riferimento. Quante volte con Alison avevano parlato di quanti figli avrebbero avuto, e lui era quello che ogni volta alzava la posta: ricordava la finta disperazione di lei quando era arrivato a sei, ma anche il sorriso dolce quando lei gli aveva risposto che avrebbero accolto tutti i figli che sarebbero arrivati. L'aveva abbracciata e poi avevano fatto le prove tecniche per i futuri concepimenti per tutta la notte.
Scacciò quella immagine adesso così dolorosa e tornò a concentrarsi su Nami, la bimba che aveva colmato quel vuoto nel suo cuore con la sua affettuosità ed il suo bisogno d'amore.
Suonò alla porta dell'alloggio del Capitano e Majar Noveed gli venne ad aprire.
"Paul, è successo qualcosa?" chiese la sua assistente, di turno come baby sitter.
"No, non sappiamo ancora niente di preciso. Voglio però parlare con Nami un attimo prima di tornare in Plancia."
La piccola sentendo la voce di Paul abbandonò i suoi giochi e gli corse incontro, volandogli letteralmente in braccio e soffocandolo con un abbraccio forte.
"Zio Paul! Che bello mangi con me e Nene?" disse con la sua vocina melodiosa a cui nessuno sulla nave sembrava resistere, tranne forse Rezon, l'unico che a bordo sembrava resistere al visino paffuto e agli occhioni azzurri di Nami. La bimba aveva utilizzato il nomignolo che aveva affibbiato alla sua mamma adottiva, perchè le erre le risultavano ancora troppo difficili da pronunciare.
Paul si godette il calore di quel contatto, poi la mise a terra a malincuore, e si inginocchiò per avere gli occhi alla sua altezza.
"No Principessa, stasera io e mamma Nene dobbiamo lavorare, quindi stanotte dormirai con zia Majar. Va bene?" la piccolina abbassò gli occhi e una nuvola scura sembrò attraversare la sua bionda testolina.
"Hey Nami, guardami. Stai tranquilla, rivedrai la tua Nene presto, te lo prometto!"
Nami sembrò rasserenarsi come tutti i bambini passava dalla tristezza alla gioia in un attimo, così come velocemente passava da un giocattolo all'altro.
"Vieni a darmi il bacio della buonanotte?"
"Certo, come faccio a dormire senza!" rispose Paul accarezzandole i capelli "torna a giocare adesso, devo parlare un momento con Majar"
Hewson aspettò che la bimba si fosse distratta e poi disse al giovane guardiamarina "Ti ho liberato dai tuoi compiti a tempo indeterminato: fino a che il Capitano non sarà tornata, è meglio che lei stia con te, deve avere una continuità affettiva. Io passerò appena posso"
"Temi il peggio?" disse piano la donna.
"No, Faith è in gamba e quel testone di Rezon la proteggerà a costo della vita, ma preferisco non allarmare troppo la bambina" poi girandosi verso Nami "Mostriciattolo io torno al lavoro, mi raccomando fai la brava con tata Majar!"
"Okeyyy!" rispose senza smettere di pettinare la bambola, vittima inerme tra le sue manine.


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04.02 - Echi

Autore: Tenente Nicholas Rush

Sheldon - Sala Tattica
14/01/2401 - ore 23.00


Rush si era assentato dalla plancia da una manciata di minuti e si era rifugiato a pensare in Sala Tattica. Nel frattempo, Naki stava cercando di raccogliere quanti più dati possibili su quelle sfere elettromagnetiche e quell'amara scoperta aveva reso tutti più nervosi.
Sheldon continuava a non palesarsi, quasi a voler lasciare che i suoi ospiti, per una volta, se la sbrigassero da soli, a dimostrazione non solo che loro avrebbero avuto bisogno di lui ma che una dei più sacri pilastri della Federazione, la Prima Direttiva, fosse totalmente inutile.
A rendere tutto più difficile vi era il suo nuovo incarico che, minuto dopo minuto, diventava sempre più reale e pressante sulle sue spalle: facente funzione di Capitano.
Non aveva mai pensato di ricoprire un simile ruolo. Profondamente amante del suo lavoro, si riteneva uno scienziato e magari un buon team leader, ma rivestire un tale ruolo di Comando era tutt'altra cosa.
Gli ufficiali superiori, dopo un primo momento di titubanza iniziarono, a supportarlo e a rispondere a tono, come imponeva la carica, ma per il resto dell'equipaggio l'evento era stato quasi traumatizzante. Sapere che Sheldon sarebbe stato devvero in grado di abbandonarli chissà dove era stato un duro colpo. Rush, attraversando i corridoi, incrociò spesso gli sguardi tristi e smarriti dei giovanissimi membri dell'equipaggio, rendendosi conto che adesso era da lui che cercavano conforto e sicurezza.
Visti anche i recenti eventi il conforto non era un sentimento che a Nicholas riuscisse benissimo, ma grazie alle numerose sedute con il Consigliere Hewson stava guarendo da quel turbinio di emozioni che albergavano in lui.
Il suono del comunicatore lo ridestò dai suoi pensieri
"Qui Rush"
Dal comunicatore sentì uscire la voce di Naki =^= Capitano, ho trovato qualcosa che potrebbe dare una spiegazione a quelle sfere di energia =^=
"Arrivo subito"

Sheldon - Plancia
14/01/2401 - ore 23.10


Rush varcò la soglia della plancia, osservando tutti i presenti che erano impegnati alle proprie postazioni.
"Cosa avete scoperto?" chiese Rush con voce calma.
"Sarebbe meglio dire cosa non abbiamo scoperto, Signore" disse Naki, trasferendo i dati dalla sua console ad una console portatile che comandava a distanza lo schermo principale della plancia.
"Come può vedere dal piano orbitale di questo Sistema, tra il Pianeta e il suo Sole vi è una fascia formata da diverse micro-nebulose cariche di particelle Omicron e diversi gas nobili. A seguito di un'analisi approfondita con i sensori di Sheldon sono riuscita però a isolare dei livelli di neutrini in elevata concentrazione"
"Un tunnel spaziale instabile in miniatura?" chiese Rush osservando i dati.
"Si e no, era un tunnel che all'origine era totalmente instabile, ma ora le due uscite di questo tunnel rimbalzano all'interno delle micro-nebulose, senza un'apparente logica. Lo possiamo notare dal fatto che dalle uscite fuoriescono in modo randomico enormi quantità di fotoni i quali, grazie alle particelle Omicron e al vento solare, si aggregano formando degli agglomerati elettromagnetici.. quelle sfere per capirci" Naki fece una pausa cambiando schermata, mentre Rush osserva lo schermo "Quindi le sfere sono nate così?"
La scienziata annuì "Sì. Questi agglomerati vengono sparsi per il Sistema stellare e, nella maggior parte dei casi perdono di coesione e si dissipano nello spazio. Tuttavia, nel caso del nostro Pianeta, a causa della presenza di filoni di ferrite, gli agglomerati che gli si avvicinano vengono attratti verso la superficie comportando le piogge che abbiamo osservato"
Tutti ascoltavano con attenzione, tanto che in plancia l'unico rumore udibile era quello delle console in funzione.
"C'e' modo di disperdere gli agglomerati e di scendere in sicurezza? Magari con un impulso del deflettore?" chiese Blake
"Ci sto ancora lavorando" disse Naki
"Per quanto riguarda la presenza di insediamenti sotto la superficie avete fatto progressi?" chiese il Consigliere Hewson.
"Purtroppo ci sono troppe interferenze e i sensori fanno fatica a mappare le cavità rocciose" rispose Blake.
Tutti si voltarono verso Nicholas che stava scarabocchiando sul suo taccuino degli appunti "Mi sembra troppo una coincidenza che un tunnel spaziale transiti solo in quella particolare zona del settore... abbiamo bisogno di maggiori dati. Una volta elaborata una strategia di discesa in sicurezza, porteremo la nave il più vicino possibile alle micro-nebulose per cercare di capire l'origine di questi tunnel, se naturali o artificiali, e raccogliere maggiori dati. Ma la nostra priorità è recuperare la facente funzione di Capitano ed il Primo Ufficiale " disse Rush serafico

Pianeta Mularus - Città sotterranea di Sulan
Ambulatorio secondario
15/ 01/2401 - ore 09.00


Con Kyel ancora fuori gioco, Adrienne riuscì a rubare, dalla lavanderia dell'ambulatorio, qualche vestito non troppo malconcio per mimetizzarsi e andare in esplorazione dell'avamposto in cui erano stati portati.
Da quel poco che era riuscita ad osservare, i tratti della città corrispondevano ai canoni di metà del ventesimo secolo, ma era veramente malconcia. Probabilmente, le condizioni in cui versava il pianeta, rendendolo inospitale, aveva costretto gli abitanti ad ampliare quello che, inizialmente, doveva essere stato un avamposto di ricerca sotterraneo.
La città era protetta da un'immensa cupola rocciosa e, ai limiti dell'installazione, vi erano strutture metalliche mangiate dalla ruggine, che ospitavano grosse piattaforme per far salire e scendere gli abitanti, ma molte di queste erano pericolanti e probabilmente inagibili.
Senza farsi vedere Adrienne tirò fuori il tricorder per scandagliare l'area intorno a lei, alla ricerca di qualche segnale radio per poter contattare l'equipaggio della Sheldon.
Mentre impostava i parametri di analisi sul suo tricorder la sua attenzione fu catturata da tre bambini che stavano giocando ridendo divertiti: erano tutti sporchi e i vestiti erano strappati e malridotti, ma a loro non importava niente. Vederli giocare a rincorrersi fece venire al Capitano una stretta al cuore pensando al fatto che aveva lasciato la piccola Nami da sola, ma riuscì a scacciare la tristezza pensando razionalmente che sicuramente il guardiamarina Noveed e il Consigliere non l'avrebbero lasciata incustodita per un istante.
Fu ridestata dal suono del suo tricorder. Aveva individuato un debole segnale, ma doveva continuare a muoversi per raccogliere più dati e stabilire con precisione di che cosa si trattasse.
Mano a mano che si spostava il tricorder riusciva a ricavare più dati andando a delineare quello che sembrava essere un segnale digitale criptato, ma il tricorder riuscì in poco tempo a identificare la cifratura e a sbloccare il contenuto del messaggio. Il piccolo dispositivo si spense e sullo schermo apparve una barra di progresso che venne in pochi secondi coperta da una serie di linee di debug che presero a scorrere velocemente sullo schermo. Guardando quei codici ebbe come una sorta di deja-vu, come se fosse familiare.
Per un istante la sua mente fece capolino molti anni addietro, scavando nei ricordi di quando con la sua famiglia si recò al Museo della Scienza e della Tecnica ad Hawthorne, nella cocente California ricordava chiaramente come all'interno dell'enorme hangar fosse rimasta con il naso all'insù, osservando i passi compiuti dagli esseri umani nella corsa allo spazio, creando navette spaziali incredibili per la loro epoca.
Ad un certo punto, mentre Adrienne era ancora sovrappensiero in attesa che il tricorder le desse una risposta valida, uno dei bambini corse dietro ad un degli scatoloni che usavano per giocare ed estrasse un rattoppato costume argento con dei piccoli trampoli che lo facevano camminare in maniera rigida, con dei lunghi balzelli. Ad Adrienne scappò un risolino *Che buffo, quel costumino argento e quelle movenze lo fanno sembrare proprio come...* il suo pensiero si bloccò e strinse le palpebre cercando di mettere a fuoco il logo disegnato a mano sulla schiena del ragazzino: una specie di X stilizzata ma con l'angolo in alto a destra della lettera allungata, come a voler disegnare una sorta di scia.
*Quel logo l'ho già visto...* disse lei tornando indietro nei ricordi. Le fu tutto più chiaro appena il tricorder emise un bip per richiamare la sua attenzione. Sullo schermo comparve una X fluttuante.
=^= Benvenuti in Space OS 12. Proprietà di SpaceX - Stati Uniti d'America =^=


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04.03 - Io non sono nessuno

Autore: Tenente JG Naky Terell

Pianeta Mularus - Città sotterranea di Sulan
Luogo imprecisato della colonia sotterranea
15/ 01/2401 - ore 09.20


Adrienne si diresse verso la fonte del segnale, cercando di non attirare l'attenzione più di quanto non stesse già facendo: la diversa colorazione della pelliccia che indossava, i suoi capelli curati, il suo viso perfetto e la sua altezza le regalavano quel non so che di esotico, abbastanza per calamitare l'interesse di tutti gli uomini di passaggio. Per una betazoide, in grado come lei di sentire le emozioni che la circondavano, era piuttosto fastidioso percepire tutto quel desiderio sessuale nei suoi confronti.
*Altro che uomini, questi sono un branco di primati* si ritrovò a pensare Adrienne.
Camminò per la maggior parte del tempo scegliendo strade il più possibile trafficate in questo modo finì inevitabilmente per avere gli occhi di più persone addosso, ma la paura che, in qualche vicolo oscuro, uno o più di quei porci, avrebbero potuto farle molto di più che limitarsi a desiderarla, la spingevano a desistere dal cercarsi una zona più appartata.
La tentazione di ripiegare sui suoi passi e tornare da Kyel era molto forte, ma era pur sempre un ufficiale della Flotta Stellare, un facente funzione di Capitano. Con che faccia si sarebbe dovuta presentare dal collega per dirgli che aveva una traccia su cui indagare ma era scappata perchè aveva paura?
La Faith attraversò una sorta di piazza, ritrovandosi di fronte ad un grande edificio, forse quello meno deturpato dal tempo di tutta la colonia. Vi entrò osservandosi attorno e per un attimo ebbe l'impressione davvero di essere di nuovo a quella vacanza fatta su Sol III.
In una teca di vetro era contenuta quella che sembrava una sonda molto antica, forse addirittura precedente alle guerre eugenetiche di cui aveva parlato la guida al museo. Adrienne si soffermò a guardarla con una certa curiosità, notando che, in effetti, era in uno stato ben diverso da come si sarebbe aspettata.
A livello teorico quella sonda doveva essere stata creata prima del primo volo a curvatura di Zefram Cochrane, avvenuto il 5 aprile del 2063 doveva aver viaggiato per centinaia di anni a zonzo per la galassia, fino a precipitare sul quel pianeta sperduto nel quadrante Delta. Un simile viaggio l'avrebbe esposta a un numero imprecisato di impatti meteorici, senza contare che avrebbe dovuto finire totalmente la sua energia. Eppure eccola là, ancora attiva.
Adrienne si avvicinò ancora alla teca per osservare meglio quel reperto ma la sua attenzione fu attratta dai gruppi di persone che sembravano compiere una processione rituale. Si trattava probabilmente di donne ed uomini misti, ma il cappuccio calato sul volto impediva un loro riconoscimento a turno si fermavano di fronte alla teca, toccavano per tre volte il vetro con la mano sinistra, due volte la propria testa con la mano destra e poi se ne andavano.
"Voi non avete nulla di simile a questo, vero?" Illa scosse il capo e con un certo orgoglio aggiunse "No, ovvio che no. Questo lo abbiamo solo noi."
"Che cos'è?"
L'anziana fece spallucce "Nessuno lo sa. Per molti è il dono degli dei della terra, è sbocciato come una pianta da sotto la sabbia, ancora centinaia di anni fa. Per altri è il segno che da qualche parte, su questo pianeta vivano degli esseri superiori, con grandissime conoscenze e tecnologie si dice che quello fosse il loro messaggio di pace, ma fu trovato troppo tardi e da allora essi preferiscano nascondersi da tutti"
La sonda ripetè il messaggio che aveva già udito in precedenza, mentre tutti sembravano fermarsi ad ascoltare deliziati =^= Benvenuti in Space OS 12. Proprietà di SpaceX - Stati Uniti d'America =^=
"E cosa significa questo?"
Nuovamente l'anziana scosse il capo "Il linguaggio dei superiori non è una cosa a noi comprensibile, ma abbiamo veduto le loro immagini mentre camminano nel loro mondo, pieno di oscurità"
Adrienne fece una smorfia ma Illa la invitò a proseguire nel suo cammino sino ad un piccolo schermo che mandava in loop le immagini dello sbarco di Neil Armstrong sull'unico satellite naturale di Sol III
"Vedi" proseguì la vecchietta "Il loro mondo è molto strano ma sono in superficie"

Pianeta Mularus - Città sotterranea di Sulan
Ambulatorio secondario
15/ 01/2401 - ore 10.15


Kyel, neppure a dirlo, era già diventato l'idolo delle infermiere. Era in netta ripresa e non vedeva l'ora di poter uscire alla ricerca di Adrienne, tuttavia per farlo gli mancava una cosa semplice ma fondamentale: dove diavolo era finita la sua uniforme?
Il primo ufficiale si era risvegliato con le sole mutande addosso e la pesante pelliccia poggiata ad una sedia, ma tutto il resto era sparito. Aveva provato a chiedere alle infermiere, ma quelle erano rimaste così imbambolate a fissargli gli addominali da non riuscire più a parlare. Il beta-risiano sorrise divertito, quell'essere al centro dell'attenzione gli provocava sempre un certo piacere.
Così, quando Adrienne tornò, lo ritrovò circondato da donne in piena adorazione.
*E tanti cari saluti al cucciolo ferito da accudire* pensò Adrienne già piuttosto scocciata dalla scena, per poi lanciare addosso a Kyel i vestiti che aveva recuperato per lui.
Rezon non se ne accorse immediatamente e si ritrovò il suo nuovo completo direttamente in faccia. Le infermiere ebbero un fremito di paura e se ne andarono tutte, lasciando Adrienne per un attimo interdetta.
"Che caratterino.." l'apostrofò Kyel "Serviva proprio?"
Adrienne smise di pensare alle infermiere fissando il suo collega "Guarda, sai che è quello che mi domando ogni volta che ti vedo. Serviva proprio?"
Kyel sorrise divertito "Non serve che ti arrabbi. Ho solo chiesto loro dei miei vestiti. Non trovo l'uniforme e, dato che sono le infermiere, immagino che sappiano dove l'hanno messa"
"Non ti hanno spogliato loro, ma io. Le nostre uniformi le ho distrutte per evitare che abiti così fuori dal comune attirassero l'attenzione. Ti ricordo che per loro noi siamo originari di Nalus, una città situata all'estremità del continente e con la quale non hanno contatti da molti anni.. ma comunque una città molto simile alla loro" Adrienne scosse il capo "Ed ora più che mai dovremo fare molta attenzione"
Kyel iniziò a cambiarsi per poi sedersi sul letto "Hai trovato qualcosa?"
"Una sonda molto antica, proveniente originariamente da Sol III, che per qualche motivo è giunta qui secoli fa.. quindi, al massimo qualche decennio dopo il lancio"
Il primo ufficiale alzò il capo sorpreso "Un tunnel spaziale?" nella sua mente una serie di idee iniziarono a concretizzarsi "Quindi potremmo essere ad un passo dal tornare a casa e.. forse il problema della prima direttiva si è appena risolto da solo!"
"Frena l'entusiasmo.." Adrienne scosse il capo "Il problema della prima direttiva permane ancora. Hanno trovato la sonda nella sabbia e non sanno se si tratta del dono degli dei o di esseri superiori. Sanno solo che il linguaggio è comprensibile solo ai creatori della sonda"
Rezon rimase per un po' in silenzio, prima di chiedere "Credi che Sheldon sapesse tutto questo?"
"C'è una possibilità che non lo sapesse. Oppure che fin dall'inizio questa fosse una sfida che noi avremmo dovuto perdere. Sheldon può aver voluto dire che, per quanto ci potremmo impegnare a non interferire con il progresso di altre culture, nulla cancella tutti i tentativi di contatto che le nostre razze hanno fatto nel loro passato" Adrienne si mise ad osservare fuori dalla finestra "Ma c'è anche la terza ipotesi, ossia che la sfida di Sheldon sia proprio questa"
"Beh, se ci considerassero degli dei o degli esseri superiori, tutti sarebbero ben disposti a fare tutto ciò che vogliamo. In effetti la cosa avrebbe un senso" Kyel annuì "Sheldon potrebbe averci posto nella situazione di dover scegliere se vivere come persone comuni, seguendo le regole di questa società, oppure porci al di sopra di esse violando la prima direttiva. Si tratta tuttavia di una prova poco indovinata, non mi sembrano tipi violenti in questa comunità"
"Violenti, no.. primitivi, sì" Adrienne scosse il capo "Dalle mie prime impressioni si tratta di popolazioni isolazioniste piuttosto primitive e con scarsi desideri di miglioramento personale. Non sono di certo degli esploratori e, anzi, non conoscono cosa ci sia qualche colonia più in là, figurarsi se sanno cosa vi sia agli antipodi del mondo.. questo è uno dei possibili motivi per cui non sono ancora riusciti a trovare un modo di ripopolare la superficie"
"Beh, Adrienne, direi che quelle sfere elettromagnetiche sono un buon incentivo a non lasciare il sottosuolo"
"Si, certo, ma quantomeno avrebbero potuto far evolvere le colonie sotterranee" la betazoide scosse il capo "Non lo so, ma le empatie che percepisco non mi piacciono. Teniamo gli occhi aperti, temo che presto o tardi potrebbe accadere qualcosa"

Nave Sheldon - Sala ologrammi
16/01/2401 - ore 18.30


Nel primo giorno della scomparsa di Adrienne, Nami, ignara della situazione, aveva accettato di restare con la guardiamarina Majar Noveed senza troppi problemi: il Capitano spesso era impegnata con il lavoro, quindi passare un'intera giornata con la baby sitter non era poi così strano. Già al secondo giorno, i dubbi nella testolina della piccola acritiriana si erano fatti più insistenti Nami chiese spesso di poter andare da Adrienne adirandosi ai continui no che riceveva. Il terzo giorno consecutivo fu disperazione misto a collera.
Tutto era partito dalla semplice richiesta di Nami di andare da Adrienne a darle un bacino una cosa che normalmente non avrebbe creato alcun problema ma al no fermo di Majar la piccola rispose partendo a piangere disperata, strillando a pieni polmoni. Di fronte a quella crisi isterica non fece effetto nulla, neppure andare in sala ologrammi per rivivere una delle sue olo-storie preferite. La piccola era furiosa, a mala pena ascoltava quello che le diceva la baby sitter: lei voleva Adrienne.
Stava ancora strillando nel bel mezzo del corridoio che arrivarono i tenente Blake e Terell, lì di passaggio. Alec, notando la scena si portò da Majar, iniziando a picchiettare sulla spalla della bambina "Scusa.. scusa.. Nami, ehi.. è il mio turno!"
La bambina si fermò per un attimo a guardare il timoniere non capendo e lui, per tutta risposta, finse di mettersi a piangere strillando nello stesso modo in cui urlava Nami pochi attimi prima.
La piccola acritiriana spalancò gli occhi vedendosi fare il verso, incrociò le braccia e gli diede le spalle offesa.
Smessa la scenetta, Blake tornò a guardare Nami "Tocca di nuovo a te?"
"NO!" rispose stizzita la bambina facendo sorridere la consigliera
"Tocca di nuovo a me?" rincarò il timoniere
"NO!" rispose nuovamente la piccola con espressione offesa
"Andiamo a mangiare la torta di Selixia al bar?"
"Si.." concluse la piccola osservando il timoniere
I tre ufficiali si guardarono attorno. Per questa volta era andata, avevano nuovamente distratto la bimba facendole dimenticare di Adrienne. Ma per quanto sarebbe durato ancora il loro giochetto?

Nave Sheldon - Alloggio del capitano
16/01/2401 - ore 21.00


Blake uscì dal turbolift avviandosi verso l'alloggio del Capitano con accanto l'ufficiale scientifico della nave. La piccola Nami era addormentata sulle spalle del timoniere, aggrappata saldamente ai suoi capelli.
I tre arrivarono rapidamente davanti alla porta dell'alloggio. Naky restò qualche secondo ad osservare l'entrata prima di riuscire a suonare il sensore. La porta si aprì dopo alcuni istanti facendo apparire sulla soglia la babysitter della piccola.
"Te l'abbiamo riportata, Majar" sorrise il timoniere mentre faceva il suo ingresso nell'alloggio "Deve essere distrutta. Ha assaggiato un po' di torta e mentre le stavo raccontando una storia è crollata di botto"
Naky fece un lieve sorriso di complicità con la guardiamarina "Dovrebbero brevettarle le tue storie. Meglio dell'axonon"
Alec si tolse la piccola dalle spalle adagiandola nel lettino "Che spirito"
Nami, trovandosi improvvisamente a mani vuote iniziò a muovere le braccine, cercando qualcosa da stringere.
"Nene" disse la piccola iniziando a muovicchiarsi, Majar prontamente prese il suo peluches mettendoglielo vicino.
I tre ufficiali restarono qualche secondo ad osservare la piccola, che aveva ripreso la sua apparente tranquillità.
L'assenza dei due ufficiali in comando stava logorando tutti. Nami rappresentava lo stato d'animo di tutti i membri dell'equipaggio: cercavano di non pensare ai due amici dispersi sul pianeta, immergendosi nei loro impegni, ma quando il pensiero tornava su Kyel ed Adrienne, l'assenza dei due pesava come un macigno sul loro petto.
"Meglio andare, ho ancora alcune analisi da completare sulle nebulose" disse Naky mentre si voltava avviandosi fuori dall'alloggio, seguita a stretto giro dal timoniere "A presto Majar, non ti affaticare troppo. Se hai bisogno chiama e qualcuno ti darà il cambio"
Giunti nel corridoio Terell sospirò pesantemente mentre si avviava verso il turbolift "E se non dovessimo riuscire a trovarli? Se una di quelle bolle d'energia li colpisse? " Blake giunse accanto a lei appoggiandole una mano sulla schiena "Hey ma che dici? Non vorrai mica arrenderti così? Noi li troveremo, li riporteremo a bordo e torneremo a casa"
Naky si spostò davanti a lui fissandolo negli occhi "Non puoi saperlo. Siamo bloccati per una direttiva che neppure esiste qui. Potremmo scendere adesso, prenderli e andarcene.. a volte penso che Sheldon abbia ragione, non siamo a casa nostra, non valgono le nostre regole"
"Vero, ma siamo ufficiali della federazione e le regole della federazione noi le rispettiamo"
La scienziata scosse la testa per poi riprendere a camminare verso il turbolift "Bella frase da ologramma di reclutamento... Dai Alec, ammettilo, se tu potessi non faresti semplicemente un volo sul pianeta recupereresti Adrienne e Kayel e te ne andresti?"
Blake allungò una mano portandola sul fianco della collega incamminandosi con lei "Io? Ovvio che lo farei. Non dimenticarti che ho un ego smisurato. Scenderei sul pianeta, mi proclamerei come essere superiore venuto per redimerli, prenderei Kayel e Adrienne e me andarei, ma non è questo il punto. Pensi che sarebbe la scelta giusta? Chi siamo noi per poterci imporre e cambiare il corso di un'intera popolazione"
I due salirono sul turbolift con la scienziata pensierosa "Nessuno, non siamo nessuno" mentre le porte si chiusero davanti a loro


Nave Sheldon - Hangar Navette
17/01/2401 - ore 08.12


Sheldon continuava a non voler comunicare in alcun modo con l'equipaggio, ma la situazione aveva iniziato a pesargli sempre di più. Erano passati poco più di due anni da quando aveva preso con sé quei ragazzi era una nave senziente, non aveva bisogno di personale per le manutenzioni, ma quei giovani avevano comunque riempito una sua necessità emotiva. Ora che si era chiuso, per sua volontà, in quel totale mutismo, quella necessità emotiva si era palesata di nuovo: si sentiva solo.
Esclusa la possibilità di fare un passo indietro dai propri propositi, l'unico soggetto con il quale poteva parlare era la sua nemesi virtuale, Shena.
Sheldon si materializzò nel hangar navette, nella sua forma ordinaria, per poi attivare i comandi di comunicazione della navetta-cella di Shena "Perché voi umani siete così maledettamente testardi ed imperfetti?
Shena sembrò ignorare la domanda =^= Buongiorno Sheldon, che cosa ti porta qui? =^=
"Perché voi umani siete così maledettamente testardi ed imperfetti?"
=^= Io non sono più un essere umanoide, ad ogni modo non credo di doverti spiegare che sono tagliata fuori da ogni sistema della nave. Se vorrai una risposta da me, dovrai essere più preciso =^=
"Ho teletrasportato su un pianeta primitivo capitano e primo ufficiale" Sheldon tagliò corto per andare al punto "Ho messo alla prova questo gruppo di labradoodle per fargli capire quanto la loro prima direttiva sia una cosa inutile ed insensata, ma mi aspettavo che capissero e mi dessero ragione nel giro di mezza giornata. Siamo al terzo giorno! Questo significa, alternativamente, che sono troppo testardi e si ostinano a non voler riconoscere che io ho sempre ragione, oppure che sono troppo stupidi per capirlo!"
=^= Interessante.. =^=
Sheldon si infervorò alla risposta della sua nemesi femminile "Vero? Eppure era un test così maledettamente semplice, ignorate la prima direttiva eliminate il tunnel spaziale e recuperate i vostri uomini.. niente, non vogliono o non riescono ad arrivarci"
=^= No, ad essere interessante è la fretta che tu sembri dimostrare. Siamo intelligenze artificiali, la nostra vita sfugge alle logiche del tempo. Perché tanta fretta? Che ci mettano giorni, mesi o anni ad arrivarci, non dovrebbe cambiare più di tanto =^=
"Cambia moltissimo! A cosa serve averli a bordo se non posso fargli notare tutte le loro mancanze?"
=^= Nulla ti vieta di parlare con loro =^=
Sheldon rispose scocciato "No, voglio che ci arrivino da soli! Sono loro che devono chiedere il mio aiuto, ma hanno superato il mio tempo massimo di pazienza!"
=^= Bene, allora riparti =^= Shena, fra le due IA, era quella che si divertiva di più "Annuncia all'equipaggio rimasto che hanno fallito la prova, teletrasporta forzatamente chi è sul pianeta e riparti =^=
"Il teletrasporto non è al momento possibile"
=^= Allora riparti e basta. Sheldon, non sono certo i primi che hai abbandonato sul prima pianeta utile.. persona più, persona meno, cosa cambia? =^=
"No, sono i miei labradoodle più divertenti, non intendo lasciarli qui!"
=^= Ma senti senti.. Sheldon, tu non hai fretta perchè ti annoi. Tu hai fretta perchè temi possa succedere loro qualcosa. Questo scherzo ti è sfuggito di mano, eh? =^= Shena emise una lunga risata =^= Non sarà che, in fondo, ti sei affezionato a tutti loro e temi di perderli? =^=
"Basta! Mi hai scocciato!" Sheldon disattivò le comunicazioni della navetta e scomparì dal hangar.

Pianeta Mularus - Città sotterranea di Sulan
Appartamento libero
17/ 01/2401 - ore 16.15


In attesa che Kyel venisse dimesso il giorno seguente, Adrienne aveva trovato un piccolo appartamentino grazie all'aiuto di Illa. Si trattava di poche stanze dentro una palazzina vecchia, dal forte odore stantio. La cucina fungeva anche da salotto e da sala da pranzo, il bagno era antiquato e c'era sola una camera da letto, ma se non altro avrebbero avuto un tetto sopra la testa. Se la situazione fosse stata destinata a protrarsi ulteriormente avrebbe dovuto necessariamente trovarsi un lavoro, ma per ora quel suo essere una forestiera le aveva concesso di avere molti aiuti dalla popolazione.
La betazoide era così indaffarata nel finire di sistemare la casa che quella serie di tonfi alla porta le fecero fare un salto dallo spavento: si avvicinò alla porta ma si bloccò a circa un paio di metri dalla stessa. Le empatie che stava percependo non le piacevano affatto: violenza, lussuria, brama, desiderio.. erano un bel gruppo, quasi certamente tutti maschi, probabilmente abbastanza giovani e in cerca di guai.
Adrienne arretrò guardandosi attorno, alla ricerca di qualcosa con cui difendersi, ma non fece in tempo a fare nulla. Pochi attimi dopo la pesante porta era stata sradicata dal muro con un'arma antica, sicuramente non energetica. Sei uomini entrarono nella stanza e senza parlare la accerchiarono saltandole addosso. Il Capitano lottò con tutte le sue forze ma un colpo alla nuca, datole con il calcio di una di quelle armi, le fece perdere i sensi.

Pianeta Mularus - Città sotterranea di Sulan
Casolare di rieducazione - Ala di accesso alla struttura
17/ 01/2401 - ore 20.39


Adrienne si risvegliò riversa in una sorta di pagliericcio, tastandosi la testa che le pulsava per la botta ricevuta. Probabilmente ora era lei ad avere una commozione cerebrale, ma non aveva il tempo di preoccuparsene.
Si guardò attorno trovandosi assieme ad altre diciannove donne in quella che sembrava una sorta di prigione, spoglia e piuttosto sporca. Si trattava di ragazze giovani, esteticamente gradevoli, e tutte con indosso un paio di bracciali e un collare scuro. Empaticamente erano solo in parte spaventate, ma erano più che altro rassegnate ed in parte orgogliose.
La betazoide si guardò i polsi, aveva anche lei i due bracciali. Portò le mani attorno al collo e sentì con il tatto che aveva anche il collare. Non sapeva cosa dovessero rappresentare quegli oggetti ma l'istinto le diceva che non era nulla di buono. Cercò di togliersi tutto di dosso ma non ci riuscì stranamente, quegli oggetti non sembravano avere un'apertura, eppure erano troppo stretti per essere sfilati. Il senso di oppressione iniziò a far agitare la Faith già detestava le uniformi che le stringevano sul collo, al solo pensiero di avere un collare come se fosse un animale da compagnia le dava ai nervi.
Pochi minuti dopo un gruppo di uomini entrarono, iniziando a sbraitare ordini a destra e a manca. In pochi istanti tutte le donne, compresa la betazoide, furono costrette ad alzarsi e seguirli attraverso un lungo corridoio sino ad una porta chiusa. Le ragazze, ad una ad una, dovettero entrare nella stanzetta, sparendo alla vista del Capitano. Adrienne non udiva nulla da quella sala, ma le empatie che sentiva la preoccupavano molto: percepiva il senso di paura e vergogna che provavano le sue compagne di sventura sommarsi ad un latente senso di orgoglio. Sembrava che quello che stavano vivendo era un onore, oppure no?
Assieme alle donne, percepì la presenza di altri soggetti che sprigionavano un forte senso di soddisfazione, superiorità e desiderio sessuale.
Adrienne fu l'ultima ad entrare nella stanza e rimase attonita nel constatare che le donne erano tutte seminude, a tremare dal freddo, nel mezzo della stanza. Non fece in tempo a dire o a fare nulla che qualcuno alle sue spalle le strappò di dosso i pochi abiti. Improvvisamente l'ufficiale si ritrovò lì, come le altre, esposta in vetrina come una merce in attesa del compratore.
Gli uomini presenti sembravano dare prova di tutta la loro bassezza guardando il corpo della Faith. In effetti, la betazoide aveva un fisico perfetto: rispetto a tutte le altre donne era più alta, più slanciata, e con un seno più florido. Volente o meno, fu proprio lei a monopolizzare l'interesse degli acquirenti.
La base d'asta per l'unica femmina proveniente da un'altra città era di 3.000 geld, probabilmente la valuta monetaria di quel mondo, ma salì rapidamente alla cifra record di 375.000 geld. Ad accaparrarsi il Capitano fu un uomo sulla quarantina, dallo sguardo gelido e l'empatia di un sadico.
Adrienne rimase bloccata, l'avevano davvero venduta? Che razza di civiltà avrebbe mai permesso una cosa simile? Tentò di protestare ma ricevette un colpo al viso che la fece cadere a terra. Dietro le donne si sentì una voce bassa che si limitò a dire "Ammonizione"
Un'istante dopo Adrienne rivette una fortissima scossa elettrica che partiva dal collare e dai bracciali. Tutto il suo corpo iniziò a tremare come se stesse avendo un attacco epilettico, per poi terminare di colpo, lasciandola a terra semi tramortita dal colpo. Il suo compratore sembrò eccitarsi parecchio vedendo il suo nuovo giocattolino finire a terra, tanto da fare un piccolo applauso prima di andarsene con tutti gli altri.
Le altre ragazze, eseguirono gli ordini che gli vennero dati, sollevando Adrienne e portandola assieme a loro in quella che appariva come una camerata.
"Dove siamo.." chiese la betazoide con un filo di voce
"Nel casolare di rieducazione" le rispose una delle ragazze
"Perché siamo qui.." chiese ancora l'ufficiale
"Siamo state scelte come fattrici nella cerimonia del Kobyla" la ragazza si sedette accanto ad Adrienne, accarezzandole i capelli "La tradizione di Sulan ci insegna che la colonia è nata dopo il rapimento di venti vergini ad opera dei fondatori, che le trattennero con loro per dieci anni, dando vita alle loro stirpi, e poi le rilasciarono ricompensando i loro sforzi. Ogni tre anni vengono rapite venti donne e date ai discendenti dei fondatori.. restano con loro per dieci anni, tempo in cui danno vita ad un certo numero di figli e poi vengono rilasciate con la cifra a loro destinata"
"Quindi quei geld sarebbero per noi?"
La donna fece spallucce "Decurtati delle spese di rieducazione" osservò le altre e poi proseguì "Prima di entrare nelle nostre rispettive famiglie come fattrici, resteremo qui per la durata di trenta giorni. Verrà verificata la nostra totale sottomissione agli uomini, nostri padroni, e alle tradizioni di questo mondo.. e chi non si piegherà" sfiorò il proprio collare "Non so come funzionasse nella tua città ma quello che hai provato oggi era solo la minima intensità, ti sconsiglio dal ribellarti ulteriormente.. nessuno qui si farebbe alcuno scrupolo a ferirti gravemente o ucciderti"
"Tutto questo è assurdo.." mormorò Adrienne
"E' la tradizione. Chi sei tu per cambiarla?"
In un lampo Ad Adrienne passò nella mente tutto il discorso fatto con Kyel soli pochi giorni fa, sapeva bene che la prima direttiva non ammette eccezioni. La betazoide sospirò pesantemente, reclinando il capo "Nessuno. Io non sono nessuno"

Nave Sheldon - Plancia
18/ 01/2401 - ore 00.21


Rush era al posto di comando. Dopo tanti preparativi, finalmente stavano per compiere il loro piano per raggiungere la superficie: avevano calcolato un algoritmo per polarizzare lo scafo della navetta che avrebbe assicurato loro di poter respingere le sfere che si fossero avvicinati al mezzo senza tuttavia compromettere la stabilità del tunnel o eliminarle completamente.
Ovviamente, parte dell'equipaggio aveva sollevato l'obiezione che, eliminate le sfere, si sarebbe potuto aiutare quel popolo nella loro vita, ma anche questo sarebbe stato modificare lo sviluppo di quella specie con esiti del tutto imprevedibili.
I tenenti Jekins, Cruz e Blake erano già a bordo della navetta con dei vestiti adatti a camuffarsi all'interno di quella popolazione e recuperare i loro compagni. Si trattava di scendere, correre al villaggio, prendere i due ufficiali, tornare alla nave e ripartire. Cosa poteva andare storto?
"La navetta è pronta.." informò Naky
"Molto bene, aprite le porte dell'hangar" rispose serafico Rush prima di digitare alla postazione
"Signor Jekins, mi sente?"
=^= Qui tenente Jekins, siamo in collegamento. Stiamo uscendo dall'hangar ora, potremmo perdere il collegamento con voi una volta giunti sulla superficie ma cercheremo di trattenerci per il minor tempo possibile =^=
"Molto bene, fate att.."
"Capitano!" Naky osservò stranita la consolle "Il tunnel, sta.. cambiando?"
Rush si voltò verso Naky "Che si significa che il tunnel sta cambiando?"
"L'entrata del tunnel è salta su un'altra nebulosa e ora punta verso la navetta, ma è come se la seguisse.. e, non è possibile! Colpo energetico diretto alla navetta!!"
"Allarme giallo! Difendiamo la navetta!"
Il tattico, il guardiamarina Calton, ubbidì agli ordini di Rusc e poi aggiunse "Era colpo partito dall'imbocco del mini tunnel, la navetta è riuscita ad evitarlo con una serie di manovre evasive ma rischia di andare distrutta se venisse presa da una simile scarica di energia. Al momento sono poco sotto di noi, all'interno dei nostri scudi"
"Tutto questo non è naturale!" rispose Terell guardando il superiore "Sembra che qualcuno non ci voglia qui, ma perché ora?"
"Signore.. comunicazione in entrata, solo audio!"
Rush fece una smorfia "Sentiamola.."
La comunicazione erano una serie di scoppiettii, più o meno lunghi che si alternavano a momenti di totale silenzio. Sheldon, che per tanto tempo non si era fatto vedere, si materializzò in plancia nella sua forma ordinaria. L'espressione seria sul volto non fece presagire nulla di buono.
"Sheldon, ha capito qualcosa?" chiese Rush
L'Intelligenza artificiale rispose freddamente, sembrava troppo impegnato nel suo lavoro per occuparsi degli uomini in plancia "Assolutamente nulla, non credo di averli mai incontrati. Sto cercando di tradurre, ho bisogno di qualche minuto"
=^= Jekins a Rush: siamo bloccati, qualche informazione? =^=
"Per ora no, Sheldon sta elaborando il messaggio. Restate in attesa, cerchiamo di capire il da farsi.."

Nave Sheldon - Plancia
18/ 01/2401 - ore 02.16


Rush era ancora al posto di comando ma improvvisamente il piano che gli sembrava tanto semplice, si era dimostrato molto più complesso. Era stato costretto a richiamare la propria navetta a bordo e a tentare di comunicare con il tunnel, o quanto vi si nascondeva all'interno: nessun risultato. Dopo aver ricevuto quello strano messaggio, non vi furono altri tentativi di comunicazione.
"Ci sono.." Sheldon alzò il capo "Traduzione del linguaggio alieno completato"
Nella plancia si diffuse una voce metallica =^= Nave aliena, non vi sarà consentito scendere sul pianeta. Stiamo studiando l'evoluzione di questo popolo da circa settecento anni e non ammetteremo influenze esterne. La civiltà 9685 deve essere preservata sino a che non sarà pronta ad incontrare razze provenienti da altri mondi. Andatevene o vi distruggeremo =^=
Rush sospirò passandosi una mano nei capelli "Beh, da un certo punto di vista, rispettano la prima direttiva anche loro.." osservò l'addetto alle comunicazioni "Apra un canale e invii un messaggio loro nella loro lingua, abbiamo due uomini sul pianeta. Non intendiamo modificare quella cultura ma solo recuperare i nostri compagni"
Passarono altri minuti, poi finalmente l'addetto alle comunicazioni captò qualcosa "Rispondono!" quindi trasmise il messaggio agli altoparlanti della plancia
=^= Irrilevante, se hanno avuto l'ardire di scendere sarà lì che resteranno. Ogni vostro tentativo di scendere sarà considerato atto ostile e comporterà la vostra distruzione. Andatevene! =^=
Sheldon si voltò verso Rush "Quindi.. capitano, cosa intende fare?"
"Non è facile Sheldon, se dovessero colpire la navetta potrebbero distruggerla e la Sheldon non può avvicinarsi oltre al pianeta. Non possiamo sapere se hanno luoghi di osservazione spaziale.. se dovessero vederti con un telescopio violeremmo la prima direttiva"
"Allora elimina il problema, spazza via il tunnel!"
"Sheldon, si tratta di un popolo che non conosciamo, distruggere il tunnel potrebbe dire ucciderli tutti.. senza contare che non possiamo nemmeno sapere quale potenziale bellico possiedono"
Sheldon fissò Rush dritto negli occhi "Ehi, io sono una nave da guerra. Sono stato progettato per annientare il nemico e conquistare il territorio. Pensi che mi spaventi un tunnel e l'eliminazione di una specie?"
"Noi non agiamo così, Sheldon!" proruppe Rush
"No! Infatti, voi non agite e la mia pazienza sta finendo!" Sheldon sembrò perdere le staffe "Vi do settantadue ore per concludere questa storia, poi farò a modo mio!" non attese alcuna risposta e sparì dalla plancia.


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04.04 - Comunicare

Autore: Tenente Filippo Jekins

Nave Sheldon - Sala riunioni
18/ 01/2401 - ore 02.23


Rush aveva convocato subito una riunione, nella speranza di poter trovare una strategia da implementare dopo qualche ora di sonno, ma si era subito accorto che l'ora tarda ed il peso degli ultimi avvenimenti stava logorando gli ufficiali. Avevano perso il capitano e il primo ufficiale e, come se non bastasse, avevano contro pure la nave senziente. Sarebbe stata una situazione eccessiva pure per un equipaggio esperto nello spazio Federale, figuriamoci per loro.
In un angolo della nave, in silenzio e in disparte, un avatar olografico di Sheldon osservava la situazione con aria seccata. Non che avesse bisogno di materializzarsi, ma la nave senziente voleva far sapere loro che era lì ad osservare.
Jekins aveva la parola "... la scarica energetica che hanno sparato contro la navetta avrebbe potuto distruggerci ma contro la Sheldon... direi di no. Il nostro armamento ed il sistema difensivo è pesantemente superiore"
Rush annuì stancamente ma poi l'ufficiale tattico aggiunse "Tuttavia non possiamo sapere se hanno altre armi più potenti o più navi"
"Capisco" Rispose il facente funzioni di capitano.
"Anche le scansioni con i sensori attivi e passivi non ci hanno dato molte informazioni in più." Aggiunse l'ufficiale scientifico"
In un impeto di ottimismo Blake alzò la mano e propose "E se mettessimo la Sheldon tra il portale e il pianeta in modo da coprire l'atterraggio di una navetta?"
L'ologramma ebbe un sussulto, che però nessuno vide: finalmente una proposta che quasi si avvicinava al suo modo di pensare. Ma a smorzare tutto ci pensò Nicholas "Potrebbe essere una idea ma, come accennava giustamente Jekins, non sappiamo né in quanti sono né che quali armamenti dispongono... inoltre dovremo far atterrare una navetta e recuperare i nostri. Questo richiederebbe tempo... troppo per stare fermi a farci sparare contro da una razza di cui non sappiamo nulla"
Gli ufficiali superiori annuirono con un misto di rassegnazione e sconforto.
Ma poi il consigliere Hewson disse "Nel mio lavoro in casi del genere non rimane che... ."

Nave Sheldon - Hangar
18/ 01/2401 - ore 02.23


Uno degli avatar di Sheldon era andato furente a sfogarsi con l'essere più simile a lui: Shena. La sua nemesi osservava l'ologramma della nave senziente con aria divertita.
"Che succede caro?" Chiese l'ologramma di Shena guardandolo comparire.
Sheldon si avvicinò alla navetta "Quegli ottusi piccoli esseri... ."
"Non comprendono la tua grandezza?" Lo stuzzicò Shena.
"Non comprendono che ho ragione."
"Insistono per rispettare questa prima direttiva?" Chiese Shena.
"Non solo... tramite il tunnel spaziale sono arrivati degli alieni sconosciuti" Sheldon iniziò a raccontare.
"E..?" Chiese l'intelligenza artificiale intrappolata, poi indicando le pareti della navetta aggiunse "Io sono bloccata quaggiù... non so cosa sta succedendo."
"Non credere che ti libererò facilmente..." Sheldon guardo secco e duro la sua nemesi, digrignò i denti e le puntò un dito contro come avvertimento. Stava parlando con lei ma Shena non doveva dimenticare che malgrado la conversazione lei rimaneva una sua prigioniera e che lui aveva pieni poteri sulla sua vita artificiale. Poi riprese il racconto "Gli alieni sono bloccati e rallentati da un tunnel spaziale e loro potrebbero utilizzare questo..."
Sheldon alzò le mani indicando l'hangar, aumento il tono della voce e stringe i pugni come per mostrare la sua forza e magnificenza "Hanno a disposizione un Incrociatore da Battaglia, una nave di classe superiore con un armamento formidabile per colpire con forza e potenza questi alieni potenzialmente ostili con un attacco preventivo"
"E loro?" chiese Shena divertita.
"Discutono il dafarsi..."

Nave Sheldon - Sala riunioni
18/ 01/2401 - ore 02.27


Gli ufficiali superiori annuirono con un misto di rassegnazione e sconforto.
Ma poi il consigliere Hewson disse "Nel mio lavoro in casi del genere non rimane che parlare."
L'ologramma di Sheldon ebbe un sussulto e una risata ironica ma nessuno degli ufficiali se ne accorse, essendo occupati ad ascoltare il consigliere, il quale riprese subito a parlare "Non conosciamo nulla degli alieni del tunnel, chi sono? Cosa vogliono? Che potenziale hanno?"
Qualcosa in quelle parole attirò l'attenzione della nave senziente.
Rush annuì "Capisco. Di loro sappiamo solo che vogliono preservare la cultura di Mularus."
"Concordo, in un processo scientifico la prima cosa è contornare il fenomeno e raccogliere tutte le informazioni disponibili" Aggiunse Terell.
"Potremmo invitarli sulla Sheldon per un primo contatto ufficiale" Propose Blake.

Nave Sheldon - Hangar
18/ 01/2401 - ore 02.27


"E loro?" Chiese Shena divertita.
"Discutono il da farsi, vogliono parlare con gli alieni del tunnel..." Sheldon abbassò le mani sconsolato.
Shena scoppiò a ridere "Oh, povero Sheldon, declassato a nave consolare... servirai i biscottini durante l'incontro? Hai già messo in caldo il tè? Mi raccomando che sia Earl Grey"
La nave Sheldon non cadde nella provocazione. Una nave da guerra non cade mai in una imboscata, nemmeno in quelle verbali "Non è una mossa completamente sbagliata: conoscere qualcosa in più di un potenziale avversario è una buona mossa."
Shena applaudì vistosamente "Ah, quindi i tuoi piccoli animaletti non sono così stupidi?"
"Non li avrei presi con altrimenti" Replicò la nave senziente.
Shena scoppiò a ridere "Sai Sheldon qual è la cosa più divertente... è che magari questi piccoli animaletti potrebbero star agendo nel modo giusto. Tu sei una nave da guerra... tu sei formidabile e pesantemente armato. Potresti devastare quel mondo e il tunnel spaziale con la forza apparendo quasi come un Dio... perché tu sei morte, lo sterminatore di mondi. Ad uno sterminatore di mondi la Prima direttiva non si applica."
Quella frecciatina ebbe uno strano effetto sulla nave senziente. Da un lato dovette ammettere che i federali stavano agendo secondo la loro natura cercando di risolvere una situazione complessa ed evitando in tutti i modi di utilizzare il terrificante potenziale distruttivo che avevano a disposizione. Stavano lavorando fino allo sfinimento per cercare una scappatoia e una alternativa mentre lui...
Lui, Sheldon, una delle forme di vita artificiali più avanzate del quadrante, in grado di analizzare ogni scenario tattico da infiniti punti di vista non riusciva a vedere altre soluzioni che far fuoco. Come poteva non contemplare uno scenario diverso? Poteva colui che era stato appena definito come la Morte, lo sterminatore di mondi, convivere con la Prima Direttiva? Avrebbe fatto di tutto per trovare una nuova via, una alternativa e una nuova strategia, ma non avrebbe mai e poi mai ammesso quel cambio di idea con il suo equipaggio, ovviamente.

Nave Sheldon - Plancia
18/ 01/2401 - ore 08.46


Dopo alcune ore di meritato sonno, l'equipaggio era ripartito alla carica e avevano tentato in tutti i modi di contattare gli alieni del tunnel ma con scarsi risultati. Rush era seduto alla poltrona del capitano, che gli risultava tremendamente scomoda, e continuava a muoversi verso la consolle operazioni nel tentativo di supportare la collega impegnata nel vano tentativo di stabilire un contatto.
Era così indaffarato nel guardare lo stato delle frequenze di comunicazione che non si accorse dell'arrivo di Jekins e Terell.
"Ehm signore" Lo chiamò l'ufficiale tattico.
Rush si girò di scatto vedendo i due ufficiali "Sì? Che c'è?"
Terell annuì e prontamente iniziò a parlare "Forse abbiamo un'idea per comunicare con il capitano e il primo ufficiale o... almeno avere una possibilità"
"E come? Non possiamo scendere sul pianeta e loro non hanno i comunicatori... " Rush guardò i due ufficiali dimenticandosi per un momento i vani tentativi di comunicare con gli alieni nel tunnel.
"Ma sul pianeta c'è una intera civiltà al livello industriale" Spiegò Terell.
Jekins mostrò un d-padd con alcune analisi spettrali che accesero una lampadina a Rush "Comunicano all'interno della città via onde radio."
"Esattamente" Annuì l'ufficiale scientifico, il quale aggiunse "Le loro comunicazioni sono in modulazione di frequenza e non sono criptate."
"Possiamo monitorarle e vedere se parlano dei nostri" propose Terell.
"Inoltre l'intera scansione verrebbe fatta coi sensori passivi... nessuno saprebbe mai che siamo in ascolto" aggiunse Jekins.
Nicholas annuì ma rimaneva un dubbio "Ma anche se parlano di loro, non è detto che possiamo rispondere" sospirò ma poi si affrettò a dire "E' comunque meglio di niente, procedete pure."
I due ufficiali annuirono e si diressero alla consolle scientifica per iniziare il monitoraggio. Il monitor principale mostrava un lungo elenco di 258 messaggi rilevati dai sensori e attualmente in corso di decrittazione.
"Sperano di meno" Ammise Terell.
"Anche io" Aggiunse Jekins.
I due si misero al lavoro senza sapere che Sheldon aveva già eliminato almeno una cinquantina di messaggi inutili senza dire loro nulla.

Pianeta Mularus - Città sotterranea di Sulan
Ambulatorio secondario
18/ 01/2401 - ore 09.15


Rezon iniziava a preoccuparsi. Certo, c'era la possibilità che Adrienne fosse ancora furibonda con lui, ma questo non giustificava la sua assenza. Si trovavano su un pianeta pre-curvatura, in un mondo molto selvaggio e strano, senza poter violare la prima direttiva, e non avevano altre chance se non quella di stare uniti, indipendentemente da insignificanti litigi.
Sapeva benissimo che Adrienne era una professionista e che non si sarebbe mai fatta condizionare, quindi se non era passata a trovarlo era perché era impossibilità a farlo.
Gli avevano promesso di dimetterlo due giorni fa, ma i medici non avevano mantenuto la promessa. Inoltre, il reparto in cui era stato ricoverato era stato messo in una specie di quarantena e chiuso al pubblico.
Ora la sua pazienza era finita e aveva iniziato a provare una forte preoccupazione per Adrienne. Doveva scappare il prima possibile da quel posto e trovare il capitano. Il cambio delle infermiere era in corso quindi era il momento perfetto per agire.
Rapidamente tolse le coperte e saltò giù dal letto. Con le gambe ammortizzò l'impatto col terreno per non far rumore e si avviò alla porta pensando *Mi muovo agile e silente come un gatto o un predatore Taralliano... altro che danni motori*
Furbescamente si era già vestito durante la notte e ora era pronto ad uscire. Socchiuse la porta e notò che la via era libera. Con i medici occupati per le visite mattutine e le infermiere impegnate nel cambio quello era il momento migliore per la sua fuga.
Finalmente raggiunse il piantone del piano e notò che non c'era nessuno. Fece alcuni passi verso la porta di uscita ma fu allora che la fortuna lo abbandonò. Provò ad aprire la porta ma scoprì che era chiusa. Per un brevissimo istante pensò che non aveva senso chiudere a chiave la porta di un reparto di un ospedale ma si disse che poteva essere qualche strana e inutile procedura anti contaminazione. Tuttavia, ora non aveva proprio tempo di analizzare le normative di profilassi.
Doveva fare qualcosa e doveva farlo rapidamente. A breve sarebbero arrivate le infermiere e l'avrebbero subito scoperto. Vide una specie di estintore cilindrico e fu pronto per usarlo come ariete ma temette di far troppo rumore e di attirare troppo l'attenzione.
Con un agile balzo saltò dall'altro lato del bancone e iniziò a cercare delle chiavi.
Nulla.
Sentì le infermiere parlottare e la voce aumentava lentamente di intensità: sarebbero arrivate da lì a pochi minuti.
Vide una finestra leggermente in disparte con un piccolo antro in cui nascondersi e a Rezon venne in mente uno strano e ardito piano di fuga.

Nave Sheldon - Plancia
18/ 01/2401 - ore 09.16


Rush iniziava a farsi prendere dallo sconforto: gli alieni non rispondevano.
Continuavano a lanciare messaggi su tutte le frequenze ma non avevano ancora ricevuto rispose.
Fu sul punto di lasciar perdere e fece per alzarsi e andare a vedere come procedeva il lavoro di Jekins e Terell quando l'ufficiale alle comunicazioni esclamò "Capitano, ho ricevuto un messaggio"
"Sullo schermo" Ordinò prontamente Rush.
Uno Sheldon olografico apparve accanto all'umano ponendosi silente alla destra dell'umano mentre l'ufficiale alle comunicazioni aggiunse "E' solo audio."
Un silenzio glaciale cadde nella plancia mentre un suono metallico uscì dall'altoparlante =^=Che cosa volete.=^=
Rush aveva il cuore in gola, temette di rimanere bloccato e di non riuscire a parlare ma poi sentì la voce "Parlare con voi"
Il facente funzioni di capitano si voltò verso l'ologramma di Sheldon incrociandone lo sguardo. La nave senziente lo guardava severo ma c'era un qualcosa di rassicurante nella sua presenza.
Nicholas fu sul punto di dire qualcosa alla nave ma nel mentre arrivò la risposta =^=Vi abbiamo già risposto che non accettiamo che contattiate i nativi della specie 9685 =^=
"Noi vorremmo parlar...." Rush fece per parlare ma venne nuovamente interrotto =^=Ribadiamo il concetto, ogni contatto è severamente vietato =^=
Pazientemente l'OPS attese e replicò "Per noi è molto important..."
=^= La civiltà 9685 deve essere preservata sino a che non sarà pronta ad incontrare razze provenienti da altri mondi. Andatevene o vi distruggeremo =^=
Sheldon scosse la testa ma Nicholas perse la pazienza e, con tutto il sarcasmo di cui era capace, rispose: "Perdonatemi, temo di essermi espresso male. Noi vorremmo parlare con voi..." Fece una breve pausa e caricò la frecciatina finale "Possiamo stabilire un primo contatto con voi o siete a vostra volta una specie sotto osservazione?"
Sheldon sorrise interiormente, finalmente i suoi bimbi stavano crescendo.
La risposta dagli alieni non si fece attendere =^= Il contatto con noi è possibile. Ma non vediamo necessità =^=
Prontamente Rush rispose "Noi siamo esploratori, vorremmo conoscervi."
=^= Esploratori su una nave da guerra pesantemente armata. E' illogico =^=
"Non abbiamo intenzioni ostili."
=^= E' probabile che ci vogliate attirare fuori dal tunnel per distruggerci =^=
A quel punto Sheldon si intromise "Io sono Sheldon, sono una nave senziente. Io sono la nave e vi posso assicurare che il mio equipaggio non vi farà mai del male. Sono sinceri, non vogliono farvi del male"
=^=Non ha senso esplorare lo spazio armati.=^=
"Al contrario. Solo lo stolto vaga per la strada impreparato. Non c'è nulla di male di viaggiare armati. L'importante è sapere quando usarle o no " Sheldon rispose secco e deciso e pochi istanti dopo Rush aggiunse "Vogliamo solo farvi conoscere la nostra civiltà e cultura per cercare di stabilire un ponte fra noi"
=^= Concesso. Stabiliremo un contatto con voi nei prossimi periodi. Seguiranno istruzioni =^=
Detto ciò la comunicazione venne chiusa.
La plancia cadde in un totale silenzio, finalmente un passo in avanti. L'umore degli ufficiali stava risalendo e tutti stavano guardando ammirati Rush e... pure Sheldon.
Il primo a rompere il silenzio fu Rush stesso "Ma... Sheldon sei sicuro di star bene... poche ore fa avevi detto che... ."
Bruscamente la nave senziente interruppe l'OPS " Rimango della mia idea... state perdendo tempo. M, visto che sono un essere generoso, volevo dare una mano ai miei piccoli labradoodle..." Piccola pausa in cui la nave senziente portò l'arroganza al massimo "Senza di me siete perduti."

Pianeta Mularus - Città sotterranea di Sulan
Ambulatorio secondario
18/ 01/2401 - ore 09.17


Rezon attese che le infermiere aprissero la porta per far entrare i medicinali, si inchinò e con uno scatto fulmineo raggiunse il davanzale urlando "Basta mi butto."
Le due infermiere si voltarono di colpo e rimasero inorridite e sconcertate nel vedere l'uomo sul davanzale, ma la professionalità ebbe il sopravvento e le due sanitarie si lanciarono verso l'uomo per evitare che commettesse il gesto irrimediabile.
Il primo ufficiale attese pazientemente, poi, quando le due infermiere furono relativamente vicine, saltò all'indietro verso di loro, con una agile piroetta roteò a mezz'aria e atterrò accanto le due donne completamente scioccate dall'atteggiamento. Si rialzò prontamente e scattò verso la porta lasciata aperta.
Dopo un istante di disorientamento le due donne si dissero "Fermiamolo."
Ma Rezon era già oltre la porta e stava scendendo le scale indisturbato.

Pianeta Mularus - Città sotterranea di Sulan
Casolare di rieducazione - Ala di addestramento
18/ 01/2401 - ore 16.59


Il primo giorno di corso, se di corso di formazione si poteva parlare, era praticamente finito.
Adrienne e le sue compagne avevano avuto come premio qualche istante di pausa.
La giornata era stata pesante e psicologicamente devastante per la giovane betazoide ma aveva sopportato il tutto stoicamente. L'approccio di insegnamento era decisamente efficace, dovette ammettere il capitano si trattava del ben collaudato "bastone e carota".
Le ragazze avevano passato la prima parte della giornata in un luogo freddo, brutto, puzzolente del carcere in cui aguzzini sadici avevano inflitto loro umiliazioni e scariche elettriche. Fu tremendo e devastante, Adrienne sentiva ancora gli insulti e i colpi inferti, il dolore delle scariche elettriche intensi da lacerarle pure l'anima.
*Io sono nessuno* si ripeteva per non cedere alla tentazione di ribellarsi.
Poi arrivò la carota. Le ragazze furono portate in un secondo locale bello, pulito, accogliente e profumato. Delle servitrici le vestirono, le curarono e iniziarono a coccolarle. Quando furono tutte a loro agio arrivarono i loro padroni e venne chiesto alle ragazze di prendersi cura di loro servendoli in ogni loro richiesta.
Chi si rifiutava veniva immediatamente portato nel carcere a subire il supplizio, ma chi accettava veniva trattato con tutti gli onori.
Il metodo, dovette ammettere Adrienne, era molto efficace. Si chiese quanto quella sola giornata così devastante e aliena l'avesse cambiata nel profondo. Quali erano le cicatrici che si sarebbe portata dietro? Cosa aveva appena perso del suo essere?
Certo, esplorare quei strani, nuovi mondi non vuol dire solo vedere il bello di una civiltà e comportarsi come uno spensierato e superficiale turista spesso bisogna vedere anche il lato duro, negativo ma, soprattutto, differente delle civiltà che si visitavano. Si chiese quanto era alto il prezzo della non interferenza.
Ma ora aveva altro a cui pensare: doveva comunicare il prima possibile con Rezon.
Il problema era come.
Ma poi arrivò una possibile opportunità: vide entrare alcuni addestratori con una attrezzatura video.
Senza che nessuno le chiese nulla, una ragazza accanto a lei iniziò a spiegare la situazione "Ci faranno un video tra poco che verrà trasmesso in tutta la colonia."
Adrienne ebbe così la conferma: aveva una possibilità di far capire a Rezon la sua posizione e situazione, ma doveva mettersi in mostra.

Pianeta Mularus - Città sotterranea di Sulan
Zona centrale
18/ 01/2401 - ore 18.03


Dopo la fuga dall'ospedale Rezon aveva passato la giornata a cercare Adrienne. Aveva fatto un lungo giro nelle peggiori bettole, vicoli oscuri e i più grandi mercati. Aveva conosciuto un sacco di gente e si era fatto alcuni amici ma nessuno sapeva nulla della betazoide.
Ora gli rimaneva solo la sezione più centrale della città, quella che ospitava il museo. Raggiunse la piazza centrale. Era stanco e i piedi iniziavano a fargli male ma poi qualcosa attirò la sua attenzione: una grossa scritta in inglese che riportava la dicitura "Space X".
Finalmente aveva trovato quei reperti terresti di cui Adrienne gli aveva parlato. Era molto probabile che lei fosse lì o che qualcuno la conoscesse. L'energia iniziò a scorrere nuovamente nel primo ufficiale, che a grandi passi entrò nella zona che conteneva la tecnologia terrestre.
Purtroppo per lui, pochi istanti dopo, dallo schermo principale al centro della piazza venne trasmesso la presentazione delle fattrici nella cerimonia del Kobyla.

Nave Sheldon - Plancia
18/ 01/2401 - ore 18.04


Anche il lavoro di Jekins e Terell aveva dato pessimi risultati. Avevano scansionato migliaia di trasmissioni senza però trovare nulla. Certo, ne avevano approfittato per farsi una buona idea della strana cultura del mondo di Mularus, ma non c'erano tracce del capitano o del primo ufficiale.
D'improvviso Jekins sgranò gli occhi, avvicinò il viso al monitor e rimase come pietrificato.
Naky notò la strana espressione sul viso del collega e si spostò di lato sulla sedia per vedere il monitor. Anche lei rimase scioccata e, furente, esclamò "Ma che cosa sta guardando? Se ti vedesse la tua fidanzata..."
Jekins arrossì all'istante, si guardò intorno per vedere che nessuno in plancia avesse sentito e aggiunse "Guardi bene quella centrale... mi stavo giusto chiedendo se..."
Il capo della sicurezza non trovò le parole ma si limitò ad alzare il braccio indicando lo schermo.
"Ma è Adrienne" Confermo Terell.
I due si guardarono in faccia come per chiedere una seconda conferma. Fecero per chiamare Rush ma nello stesso istante l'ufficiale alle comunicazioni annunciò "Capitano ricevo una comunicazione dal tunnel... ."


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04.05 - Prime reazioni

Autore: Tenente JG Alec Blake

Nave Sheldon - Plancia
18/ 01/2401 - ore 18.04


Era arrivata la chiamata da tutti attesa, finalmente gli alieni si stavano dimostrando disponibili ad avere un confronto con i federali: si trattava di un momento molto delicato, dato che da questo poteva dipendere il salvataggio dei due ufficiali sul pianeta. Rush si voltò per rispondere all'addetto alle comunicazioni "Molto bene, aprire la comun.."
"No!"
La voce di Sheldon risuonò stranamente più forte rispetto al normale, la sua enorme mole e la sua espressione cupa tradiva una certa tensione, tanto che nessuno ebbe l'ardire di contraddirlo "Prima di ogni cosa, c'è qualcosa che dovete vedere.. tutti!"
Sullo schermo apparvero le immagini di una schiera di giovani donne ritte in piedi, con degli abitini che lasciavano ben poco all'immaginazione e degli strani gioielli attorno al collo ed ai polsi. Lo sguardo dei presenti tuttavia cadde solo sulla giovane betazoide del gruppo tutti sapevano che si trattava di Adrienne ma era difficile riconoscere in quella donna il loro affabile ma determinato Capitano. Sembrava incredibilmente stanca e minuta, mentre su volto e braccia si vedevano i segni di un recente pestaggio. Il peggior incubo di tutti i presenti aveva improvvisamente preso piega non si trattava più di una semplice missione di recupero, ma di salvataggio.
Le scene erano accompagnate dalla voce di sottofondo di una sorta di presentatore. La lingua sulaniana non era ancora presente nei database di Sheldon, e ci vollero alcuni minuti prima che, finalmente, si potesse capire cosa stava succedendo. Quel tempo sembrò per tutti un'eternità, ma quello che sentirono non fu meno scioccante.
=^= E siamo quindi giunti alla fine delle descrizioni delle future fattrici. Tutte le ipotesi fatte sui nomi delle fortunate prescelte si sono rivelate corrette, a parte quello della giovane Aiset, della famiglia Sirul. La famiglia Sirul si è detta fortemente rammaricata per l'esclusione della figlia, ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare che a pochi giorni dal rapimento rituale sarebbero giunti dei forestieri in città.. =^=
Nella plancia cadde il silenzio. Nulla di quanto stavano vedendo era per loro concepibile.
Blake era a dir poco furioso tutti erano affezionati ai loro ufficiali in comando ma per lui era qualcosa di diverso, li conosceva entrambi fin dall'accademia. Kyel era più di un semplice superiore e Adrienne, era prima di tutto la sua mentore all'accademia, un'amica insostituibile ed una sorella maggiore a cui rivolgersi in cerca di consigli.
=^= Ma ora parliamo con il funzionario addetto alla riabilitazione delle fattrici.. che potrà darci qualche informazione in più sulla loro rieducazione =^= sullo schermo apparve il volto di un uomo piuttosto insignificante era basso, poco atletico e abbastanza sgraziato, ma la sua espressione da sadico faceva pensare decisamente male di lui.
L'ometto allo schermo fece un rapido sorriso prima di parlare =^= Quest'anno la rieducazione sarà più complessa degli anni passati. Le nostre fattrici di Sulan sono cresciute con l'aspettativa di essere scelte, sono giustamente onorate di essere qui e conoscono qual è il ruolo che compete ad una donna all'interno della nostra società. Purtroppo non sembra che a Nilan venga insegnato al medesimo modo l'educazione Adrienne è una fattrice pessima, si è ribellata alla cattura come alla sua vendita all'asta.. ha risposto alle guardie e non ha servito in maniera adeguata il suo signore e padrone. E' uno dei casi peggiori che ci sia mai capitato di affrontare, ma siamo solo all'inizio della rieducazione e sappiamo bene come trattare certe situazioni =^=
Lo schermo tornò a inquadrare Adrienne, in piedi in mezzo alle altre quando delle lucette si accesero sul collare e sui bracciali. La betazoide emise un urlo agghiacciante mentre cadeva a terra in preda alla scossa elettrica. Tutto il suo corpo iniziò a tremare violentemente, come se stesse subendo un attacco epilettico per poi rilassarsi di colpo dopo pochi istanti. Alcune ragazze si piegarono, come a volerla soccorrere ma fu ordinato loro di allontanarsi ed esse prontamente ubbidirono.
Quella scena sembrò aver colpito tutti, compreso Sheldon. L'intera nave tremò per qualche istante, Rush guardò Sheldon e rimase stupito. Erano passati più di due anni da quando era salito su quel vascello ma non aveva mai visto l'IA tanto furiosa.
"Signore, passiamo alle scansioni attive?"
La voce del suo sostituto alla consolle OPS fece voltare Rush "No, continuare a mantenersi solo in scansioni passive. Non inimichiamoci ulteriormente gli alieni del tunnel"
"Mi scusi Signore, non mi sono espresso bene. Noi siamo già passati alle scansioni attive senza che io facessi nulla.. se non lo ha fatto lei dalla sua postazione di comando ipotizzo che.."
"..sono stato io!" Sheldon disse quelle parole quasi ringhiando per la rabbia, continuando a fissare il monitor, dove una tramortita Adrienne veniva lasciata lì a terra.
Il presentantore, con voce raggiante, riprese la parola =^= Quindi, quest'anno il programma di rieducazione sarà fra i più appassionanti degli ultimi decenni! Riusciranno a rieducare una selvaggia di Nilan o alla fine la rieducazione terminerà la sua vita? Scopritelo con noi nei prossimi appassionanti episodi! =^=
Dei movimenti fuori dall'inquadratura catturarono l'attenzione del presentatore, qualcuno gli stava allungando un biglietto che l'uomo lesse con attenzione prima di tornare alla conduzione del programma =^= Notizie fresche dall'Ospedale.. =^= dopo una pausa per aumentare il pathos, il presentatore riprese =^= Le autorità di pubblica protezione avevano ritenuto più prudente mantenere in isolamento l'altro cittadino di Nilan per non rischiare qualche suo gesto malsano che avesse potuto interrompere o alterare lo svolgimento della rieducazione delle fattrici purtroppo, apprendiamo ora che l'uomo è da poco fuggito dall'ospedale. Chiunque dovesse vedere quest'uomo è pregato di contattare le autorità.. =^=
Il faccione di Kyel apparve sullo schermo facendo trasalire tutti. Da un lato la cosa sembrò risollevare gli animi della plancia, era ancora vivo e, ora che era scappato, di certo avrebbe fatto di tutto per salvare Adrienne dall'altro lato, era anche lui in pericolo. La trasmissione terminò dopo una serie di saluti che a Sheldon non interessavano, tanto da chiudere prematuramente il collegamento.
"Cosa intende fare?" la voce di Sheldon era decisamente rabbiosa
"Parlare con gli alieni del tunnel" rispose in modo professionale Rush, anche se la mano stretta a pugno sopra il bracciolo tradiva il conflitto emotivo che stava vivendo "Sheldon, siamo tutti consapevoli di quanto abbiamo visto e, per quanto tu possa non crederci, tengo molto ad Adrienne e a Kyel. Sono l'ufficiale che detiene il comando, e la mia responsabilità non va solo a tutelare la vita dei due uomini spediti a terra ma quella di tutto l'equipaggio, oltre che alla tua sopravvivenza. Non abbiamo idea di cosa possano fare quegli alieni ed il fatto che per ora si siano limitati ad un attacco relativamente debole, che non potrebbe mai impensierire i tuoi scudi, non esclude che si trattasse di un semplice colpetto di avvertimento. Su questa nave viaggiano centinaia di persone, se ti succedesse qualcosa cosa avremmo ottenuto? La nostra morte non gioverà ad Adrienne, quindi.. gentilmente Sheldon, lasciami fare il mio lavoro"
Blake si alzò osservando il facente funzioni di capitano "Signore, chiedo il permesso di lasciare la plancia" teneva le labbra strette, cercando di mantenere un'espressione neutra, ma non occorreva essere betazoidi per capire che era al limite della sopportazione.
Rush sollevò lo sguardo sul primo timoniere osservandolo da capo a piedi "Permesso accordato"
Tutti gli ufficiali della Plancia si voltarono a guardare Rush prendere il controllo della situazione, mentre Alec lasciava la plancia senza proferire alcuna parola. Rush occupava la postazione di comando solo da alcuni giorni, eppure aveva fatto enormi miglioramenti. Sheldon fu l'unico che sembrò non apprezzare a pieno la nuova leadership, tanto che sul fondo dello schermo fece apparire una barra di progressione con accanto la lettera A.
"Quelli sono i segni vitali di Adrienne. Se scenderanno sotto il 75 per cento non ci sarà umano o alieno che potrà impedirmi di andarli a riprendere.. e, per inciso, se per farlo dovrò sterminare gli indigeni o i vostri nuovi amici del tunnel, per me sarà solo un immenso piacere!"
Sheldon non attese l'eventuale risposta e si limitò a sparire dalla plancia, ma se non altro la sua uscita permise a Rush di procedere con il suo piano originario. La posta in gioco si faceva sempre più alta ad ogni ora che passava.
"Tenente Terrell, potrebbe raggiungermi?" Rush indicò alla giovane il posto da primo ufficiale lasciando la betazoide un po' sorpresa, per poi aggiungere "Si tratta di un popolo di scienziati, chi meglio di lei può discutere con loro sull'importanza di preservare i propri studi dal rischio di contaminazioni esterne?"
Naky si limitò ad annuire prima di spostarsi dalla propria consolle per raggiungere Nicholas. Pochi attimi dopo la comunicazione venne aperta, sebbene si trattasse solo dell'audio. I primi a prendere la parola furono gli alieni, che sembravano già irritati e nervosi.
=^= Abbiamo rilevato una modifica nelle vostre impostazioni di analisi, c'è il rischio che le vostre scansioni vadano ad alterare i segnali radio all'interno della colonia! Il vostro comportamento è già di per sé potenzialmente sufficiente per porre in pericolo lo sviluppo di quella popolazione! =^=
Naky inspirò profondamente, cercando di calmare la tempesta che imperversava nei suoi pensieri. Dopo alcuni secondi prese la parola su autorizzazione di Rush "La possibilità di interferenze fra le scansioni e le tele-trasmissioni interne alla colonia è piuttosto remota, in quanto operanti su frequenze del tutto diverse" fece una piccola pausa prima di riprendere "Se fossi in voi mi preoccuperei di questioni ben più pressanti"
=^= Gli unici ad avere delle questioni aperte siete voi che vi ostinate a voler recuperare i vostri uomini dalla superficie del pianeta. La nostra posizione non è mutata, per quanto ci riguarda vi impediremo in ogni modo di raggiungere la superficie del pianeta =^=
Naky serrò la mascella stringendo con forza il bracciolo della postazione del primo ufficiale. Il capitano le appoggiò una mano sul braccio subentrando per lasciarle il tempo di riprendere il controllo."Questo perché ritenete che una nostra discesa sul pianeta potrebbe alterare lo sviluppo di quella popolazione" intervenne Rush "Ma così facendo non state considerando le alterazioni culturali che quel popolo potrebbe subire a causa della permanenza dei nostri uomini sulla superficie" concluse Naky
=^= Abbiamo monitorizzato le trasmissioni della colonia di Sulan. Al momento la presenza dei vostri uomini non sembra aver alterato in alcun modo lo sviluppo della popolazione, dobbiamo dedurre che il rischio è meno reale di quanto vogliate farci credere =^=
"Sì e no. Vedete, la non interferenza con popolazioni meno progredite è per noi una delle maggiori direttive. La prima, per essere più precisi.. Gli uomini che sono sul pianeta stanno tentando, per quanto loro possibile, di passare inosservati" Rush si raddrizzò un po' sulla postazione "E sino ad ora hanno fatto un buon lavoro, ma per quanto potrà reggere la loro recita, non possiamo saperlo"
=^= In che cosa potrebbero essere scoperti? =^=
"Beh, sono alieni che non conoscono le loro tradizioni, il che li farebbe spiccare all'interno di una popolazione così chiusa come quella di una colonia isolazionista posta a decine se non centinaia di metri nel sottosuolo" Naky, riuscendo finalmente a riprendere la lucidità necessaria a sostenere quella conversazione, riprese la parola "E, se anche riuscissero a trovare un modo per giustificare la loro ignoranza sui costumi e le usanze di Sulan, hanno con loro un vestiario e delle tecnologie non presenti su quel mondo.. aggiungiamoci poi che anche a livello anatomico ci potrebbero essere delle differenziazione sulla posizione degli organi. Sono tanti piccoli tasselli che potrebbero rendere la popolazione sospettosa"
Gli alieni, per la prima volta, sembravano prendersi del tempo per pensare a cosa rispondere.
Terrell fece un lieve sorriso, aveva fatto breccia, quindi riprese dunque la parola "Anche io sono una scienziata e so cosa significhi dedicarsi ad un progetto di ricerca a lungo termine, rischiando di veder vanificato il lavoro di decenni.."
=^= Secoli, la nostra ricerca procede da secoli =^=
"Il nostro desiderio di estrarre i nostri uomini è certamente pari al vostro interesse a non veder andare nel vuoto lo sforzo di secoli di osservazione, non vi pare?" Rush rimase in attesa di qualche risposta
=^= Ammettiamo che la vostra spiegazione sembri convincente, ma parzialmente irrilevante. L'esemplare maschile è sfuggito temporaneamente alla cattura, ma la colonia è un luogo chiuso.. non potrà scappare per sempre, quindi si potrebbe discutere sulla sua posizione e sulla possibilità o meno di procedere ad un estrazione dello stesso. Tuttavia, dalle ultime rilevazioni abbiamo appurato che l'esemplare femminile è stata scelta come fattrice nel Kobyla. Per il popolo di Sulan è un grande onore essere scelti, la sua rieducazione diverrà uno spettacolo pubblico ed ogni tentativo di recupero finirebbe automaticamente per essere notato =^=
"Quindi, sareste disposti a discutere il possibile salvataggio del tenente Rezon ma non del Comandante Faith?!" la voce di Rush era esterrefatta
=^= Non conosciamo i loro identificativi e poco ci interessano. Tuttavia, se l'esemplare maschile è il vostro tenente Rezon e l'esemplare femminile è il vostro Comandante Faith, la vostra analisi è corretta =^=
Nella plancia, il silenzio regnava sovrano ma le empatie che percepivano i vari betazoidi gridavano a gran voce il senso di rabbia e frustrazione che tutti stavano provando.
"Un momento!" Naky prese la parola "Noi non conosciamo la cerimonia del Kobyla, né cosa comporti ma da noi le fattrici servono a dar vita alle nuove generazioni.. insomma, sono usate perché abbiano figli"
=^= Corretto =^=
"Adrienne non può avere figli su quel pianeta.." Rush rispose quasi sovrappensiero
"Esatto, non può avere figli su quel pianeta senza alterare drasticamente la cultura di quel popolo" intervenne Naky prima di tornare a parlare direttamente agli alieni "Il nostro Capitano ha delle peculiarità che quel popolo non ha"
=^= Non crediamo di aver compreso =^=
"Beh.. Adrienne è telepatica, dalle immagini che abbiamo visto dalle tele-trasmissioni sul pianeta direi che quel popolo non lo sia. Immaginate che impatto avrebbe se partorisse dei figli che possono leggere il pensiero degli altri? Potrebbero essere considerati anche dei, per quello che ne sappiamo noi!"
=^= Comprendiamo, in questo caso la soluzione migliore per l'esemplare femminile è procedere alla sua eliminazione prima che possa alterare il nostro esperimento =^=
Rush spalancò gli occhi "Terminare?! Assolutamente no!"
Naky scattò in piedi come una molla sollevando la testa fissando gli emettitori audio "Voi osate definirvi scienziati? Torcete solo un capello ad Adr...." non concluse la frase sentendo la comunicazione chiudersi.
Fu questione di pochi istanti che le pesanti paratie difensive di Sheldon calarono di botto andando a ricoprire la nave. Per qualche attimo si attivarono tutte le sirene di allarme, preavvertendo tutto l'equipaggio di portarsi alle postazioni di battaglia.
"Comunicazione chiusa.. da noi!" l'addetto alle comunicazioni digitava alla consolle "O Meglio, da Sheldon!"
Jekins prese a sua volta la parola, mentre armeggiava alla consolle "Signore, stiamo passando alla modalità tattica. Paratie attivate, scudi al cento per cento, sistemi phaser e siluri in stand by, cannone protonico in fase di caricamento! E non credo serva aggiungere che nulla di tutto ciò dipende da me, la mia consolle non risponde più ai miei comandi!"
"Signore, stiamo inviando un messaggio agli alieni.. solo audio!"
Rush alzò lo sguardo, immaginando già il peggio "Possiamo sentire anche noi cosa abbiamo appena inviato a quella razza?"
Nella plancia si udì la voce inconfondibile di Sheldon =^= Sono l'incrociatore da battaglia Sheldon, unica nave dotata di intelligenza artificiale che sia mai stata creata. Vi informo che tutte le forme di vita umanoidi provenienti da questo vascello sono da ritenersi sotto la mia protezione. Sono dotato del miglior armamento attualmente a disposizione, i miei scudi sono praticamente insuperabili e vi posso giurare che, se solo tenterete un'azione contro di me o i miei uomini, siano essi su una navetta o sul pianeta, non esisterà angolo dell'universo in cui potrete nascondervi dalla mia ira! =^=

Pianeta Mularus - Città sotterranea di Sulan
Zona centrale
18/ 01/2401 - ore 18.05


Kyel si stava ancora cercando di riprendere dalla visione di Adrienne, o meglio ciò che ne era rimasto. I segni di un recente pestaggio erano così visibili sul corpo martoriato della giovane betazoide da lasciarlo senza parole. Si era osservato più volte attorno ma nessun altro dei presenti sembrava vivere quelle scene a modo suo: lui si sentiva nauseato da un simile spettacolo, mentre tutti gli altri se ne stavano lì a guardare quelle scene sorridendo e lanciandosi battute l'uno con l'altro.
La rabbia e l'impotenza tuttavia si trasformarono ben presto in determinazione: decise di non staccare gli occhi dallo schermo e continuare a guardare. Dovevano mostrare prima o poi un luogo, un insegna, qualcosa di caratteristico che gli avrebbe permesso di capire dove si trovasse Adrienne.. era questione di tempo.
L'ometto allo schermo fece un rapido sorriso prima di parlare =^= Quest'anno la rieducazione sarà più complessa degli anni passati. Le nostre fattrici di Sulan sono cresciute con l'aspettativa di essere scelte, sono giustamente onorate di essere qui e conoscono qual è il ruolo che compete ad una donna all'interno della nostra società. Purtroppo non sembra che a Nilan venga insegnato al medesimo modo l'educazione Adrienne è una fattrice pessima, si è ribellata alla cattura come alla sua vendita all'asta.. ha risposto alle guardie e non ha servito in maniera adeguata il suo signore e padrone. E' uno dei casi peggiori che ci sia mai capitato di affrontare, ma siamo solo all'inizio della rieducazione e sappiamo bene come trattare certe situazioni =^=
Quelle parole misero in allarme Kyel. Adrienne era stata presa di mira, cosa piuttosto evidente dai lividi che aveva sul corpo, ma quell'ometto ed il suo sorriso sadico facevano presupporre molto di peggio.
Lo schermo tornò a inquadrare Adrienne, in piedi in mezzo alle altre quando delle lucette si accesero sul collare e sui bracciali. La betazoide emise un urlo agghiacciante mentre cadeva a terra in preda alla scossa elettrica. Tutto il suo corpo iniziò a tremare violentemente, come se stesse subendo un attacco epilettico per poi rilassarsi di colpo dopo pochi istanti. Alcune ragazze si piegarono, come a volerla soccorrere ma fu ordinato loro di allontanarsi ed esse prontamente ubbidirono.
Kyel irrigidì la mascella di fronte a quel barbaro spettacolo. Doveva portare via Adrienne da lì prima che fosse troppo tardi. Attorno a lui, i presenti scoppiarono a ridere applaudendo, lasciando Rezon ancora più sconcertato e furibondo. Alcuni ragazzotti si lanciarono ad espliciti commenti sulle curve procaci della betazoide e, sebbene fosse palese come la giovane federale fosse più dotata delle altre donne, quei commenti fecero salire ancor più la collera in Kyel non poteva credere che le donne in quel mondo potessero finire per essere esposte a tali soprusi senza che l'opinione pubblica facesse nulla!
=^= Notizie fresche dall'Ospedale.. =^= dopo una pausa per aumentare il pathos, il presentatore riprese =^= Le autorità di pubblica protezione avevano ritenuto più prudente mantenere in isolamento l'altro cittadino di Nilan per non rischiare qualche suo gesto malsano che avesse potuto interrompere o alterare lo svolgimento della rieducazione delle fattrici purtroppo, apprendiamo ora che l'uomo è da poco fuggito dall'ospedale. Chiunque dovesse vedere quest'uomo è pregato di contattare le autorità.. =^=
Kyel vide il suo volto sullo schermo e capì che era il momento di andarsene. La folla aveva iniziato a fissarlo, presto sarebbero arrivate le autorità e non poteva rischiare di essere catturato. Si incamminò per le viuzze laterali sino a che non sentì una voce a lui nota chiamarlo gli ci volle qualche istante per riconoscerla, del resto l'aveva vista solo all'arrivo e per pochi minuti.
Illa, la vecchietta che li aveva aiutati tempo addietro, si presentò sorridente a Kyel complimentandosi con lui per l'incredibile onore di Adrienne nell'essere entrata così inaspettatamente nel gruppo delle fattrici del Kobyla. Rezon la fissò trattenendo magistralmente la rabbia, tanto che la vecchietta continuò a raccontare al giovane da dove nascesse quella tradizione e quanto dovesse ritenersi fortunato.
"Potresti diventare un uomo molto ricco sai? Come unico maschio connesso ad Adrienne ti è permesso chiedere un anticipo sino alla metà del suo prezzo di vendita e.. per l'unica esemplare proveniente dalla città di Nilan, è stata sborsata una cifra incredibile!"
Kyel si trovò per la prima volta incapace di scegliere cosa dire alla vecchietta. Per la verità molti pensieri affollavano la sua mente, ma nella maggior parte sarebbero suonati come insulti al popolo di Sulan ed era parecchio evidente che Illa fosse molto orgogliosa delle proprie tradizioni.
"Ma immagino che tu sia molto stanco" la vecchietta prese sotto braccio Kyel iniziando a camminare "Adrienne aveva iniziato a sistemare il vostro piccolo nido d'amore. Per catturarla hanno abbattuto la porta ma la Signora Denia, la padrona di casa, l'ha già fatta riparare.. non ha ancora mandato qualcuno a pulire il pavimento ma immagino che un giovane bello e ricco come te non avrà problemi a trovarsi una nuova femmina a cui demandare la cura della casa"
Rezon ebbe per un attimo la tentazione di liberarsi dalla presa di Illa ed andarsene, ma alle parole sull'appartamento gli si accese un'idea in testa *Adrienne aveva con sé un tricorder.. e se lo avesse lasciato nell'appartamento?*

Nave Sheldon - Hangar
18/ 01/2401 - ore 18.15


"E' totalmente illogico" Sheldon camminava nell'hangar navette con aria torva "Perché? Perché diavolo voi esseri biologici dovete essere così stupidi?" puntando un dito verso Shena in piedi dentro alla navetta "Eppure è così semplice. Sei su un pianeta di trogloditi? Si! Sei un essere superiore? Si! Tu li comandi, fine! Invece no!!" La manifestazione olografica della nave strinse con forza i pugni tanto che attorno a lui le luci iniziarono a sfarfallare e le console emettere alcune scintille "Ti lasci torturare! Ti lasci picchiare come se ti piacesse!"
Shena era ormai quasi totalmente appoggiata alla parete. Aveva passato anni a studiare i sistemi di Sheldon, tanto che fino a quel momento era convinta di conoscere in ogni momento cosa l'AI della nave pensasse, ma ora no.. ora le faceva paura. Sapeva che non si sarebbe fermato, sapeva che fosse stato messo alle strette per salvare Adrienne e Kyel avrebbe sicuramente cancellato quella civiltà senza nessun rimorso. L'unica cosa che al momento lo fermava probabilmente era che la sua rabbia era totalmente incentrata sugli alieni del tunnel e non verso la civiltà presente sul pianeta.
"Sheldon, non sono più un essere biologico da parecchio tempo, e una parte di me concorda sicuramente con te. Siamo esseri superiori, il nostro destino è il dominio, ma loro... noi veniamo da una luogo molto lontano da qui. Tutti i nostri popoli hanno superato prove difficilissime" si alzò avvicinandosi all'oblò della navetta "Guarda il tuo equipaggio. Li vedi collaborare perfettamente avendo uno fiducia nell'altro. Pensi che sia sempre stato così? Se tu li avessi visti anche solo duecento anni fa le cose sarebbero ben diverse. Adrienne è una betazoide, fino a qualche secolo fa il loro popolo era convinto di essere il prediletto delle dee perchè, tra tutti, solo loro avevano la telepatia. Quindi tutte le altre civiltà dovevano ritenute inferiori. Invece ora si farebbe uccidere pur di preservare una civiltà ai nostri occhi inferiore" Shena fece una pausa prima di proseguire "E per quanto riguarda gli alieni del tunnel.. Beh, loro si definiscono scienziati e stanno facendo un test su quella popolazione" portandosi davanti a lui puntandogli un dito contro "Tu perchè hai spedito Adrienne e Kyel sul pianeta?"
Sheldon si calmò lievemente osservando la donna olografica "Sono passato da questo pianeta circa vent'anni fa e sono stato attirato dai segnali che arrivavano dal pianeta. Era una lunga trasmissione che riproduceva una sorta di messaggio preregistrato in una delle lingue originarie di SOl III. Al quale seguiva poi un'esortazione ai loro dei di tornare da loro" l'ologramma si strinse nelle spalle "Mi sono incuriosito e mi sono avvicinato. Erano tutti tentativi di breve durata, anche perché i sistemi di trasmissione attiravano le sfere energetiche che li distruggevano. Quando loro.." facendo cenno verso la plancia per indicare l'attuale equipaggio "Sono saliti a bordo, ho ritrovato quel linguaggio ed ora che siamo tornati qui ho pensato di mandarli giù... avrebbero dovuto semplicemente dimostrare che loro conoscevano la lingua degli dei" Sheldon diede un pugno alla carlinga della navetta "Bastava che avessero usato quel cavolo di tricorder e tutti quei bifolchi si sarebbero inchinati al loro passaggio"
"E tu avresti avuto la prova che possono andare contro i loro principi per opportunismo" sorrise Shena incrociando le braccia al petto "Invece, ora Adrienne si sta facendo ammazzare piuttosto che contravvenire alla prima direttiva. Hai avuto torto!"
Sheldon scosse il capo "Non del tutto" portò gli occhi sulla donna mentre si avviava fuori dalla navetta "Sono pronti a morire per difendere la loro fantomatica prima direttiva, ma non a veder morire qualcuno di loro" per poi aggiungere a bassa voce "E neppure io"


Pianeta Mularus - Città sotterranea di Sulan
Appartamento libero
18/ 01/2401 - ore 18.40


Kyel aveva camminato al fianco di Illa, apparentemente ascoltando tutta la filippica di aneddoti sui vari personaggi che popolavano la città, ma in realtà stava studiando ogni particolare delle vie e viette che lo circondavano per pianificare un piano di fuga. Quasi non si accorse di esser arrivato finchè la donna non si fermò guardandolo "Vado a farmi dare le chiavi, così puoi andare a riposare. Domani, con calma, potrai andare a reclamare ciò che è tuo" sparendo poi all'interno dello stabile.
Illa uscì poco dopo con una chiave mostrandogliela "Sei fortunato è quì al primo piano" la donna sorrise mettendogli in mano la chiave
"Grazie, veramente" rispose un finto sorridente Kyel mentre stringeva in palmo la chiave. Quando la donna fu sufficientemente lontana, salì i pochi gradini che lo separavano dall'appartamento preso in affitto da Adrienne, infilò la chiave e fece scattare la serratura. Appoggiò la mano sulla maniglia inspirando profondamente per poi aprire.
Quasi sperava di trovarsi davanti Adrienne avrebbe accettato anche di litigarci, come al loro solito, pur di poterla stringere tra le sue braccia, ma quello che si trovò davanti fu totalmente diverso. Dentro la casa nulla era stato modificato da quando Adrienne era stata rapita.
Kyel camminò nella stanza cercando di intuire cosa fosse successo. Intorno a lui c'erano ovunque segni di una colluttazione. Il divano era stato ribaltato, due delle sedie presenti risultavano distrutte, ma quello che attirò maggiormente la sua attenzione fu una macchia color vermiglio vicino al tavolo. L'uomo vi si avvicinò abbassandosi e tastandola con le dita era sicuramente sangue, e in cuor suo sapeva a chi apparteneva.
"Bastardi" strinse le labbra rimettendosi in piedi.
Non aveva tempo da perdere, doveva trovare Adrienne e farlo in fretta, era pur sempre un fuggitivo. Se non avesse escogitato qualcosa non avrebbe fatto molta strada.
Si avviò spedito in camera da letto se Adrienne aveva nascosto il tricorder doveva trovarsi certamente li.
Entrò in camera guardandosi attorno. Lì tutto era in ordine, niente di fuori posto. Kyel cercò furiosamente il tricorder ma non trovò nulla "Forza Adrienne dove puoi averli nascosti? Forse, in un'altra stanza?"
Si diede una spinta per mettersi in piedi e fu in quel momento che senti sotto i suoi piedi una delle assi del pavimento muoversi, ci si pesò sopra giusto per esser sicuro di non essersi sbagliato e poi fece un lieve sorriso "Ovviamente"
Si abbassò cercando di prendere l'asse per sollevarla e, sotto di essa vi era il tricorder.
"Perfetto finalmente qualcosa inizia ad andar bene" tornò rapidamente in salotto, attivando il tricorder e puntandolo sulla macchia solo per avere la conferma che si trattava effettivamente del sangue del capitano.
Ora era solo, si sedette a terra sollevando lo sguardo verso il cielo. Lassù, sapeva che c'era il suo equipaggio che stava facendo di tutto per poterli andare a riprendere, e un ologramma da prendere a calci appena fosse riuscito a tornare a bordo. Abbassò lo sguardo sul tricorder attivando il tracciamento con la nave. Di certo a Sulan non c'erano tecnologie per poterlo tracciare, ma se la Sheldon avesse avuto i sensori attivi avrebbe di certo rintracciato il suo segnale. Per i Sulani lui veniva da Nilan, una città di cui conoscevano solo l'esistenza, non sapevano nulla delle tradizioni o dell'aspetto degli appartenenti alle altre città.
Strinse le labbra pensieroso, in fondo se si fosse ribellato al rito del Kobyla non avrebbe violato la prima direttiva i Sulani già stavano ipotizzando che quelli di Nilan avessero tradizioni diverse. Sì, era sul filo del rasoio, ma era comunque un ottimo modo per salvare sia la prima direttiva sia Adrienne.
Kyel venne scosso dai suoi pensieri dallo sgradevole rumore di stivali pesanti che salivano le scale "Maledizione"
Rezon saltò in piedi osservando la porta non avrebbe retto molto, ma la chiuse ugualmente, addossandogli un mobile. Non si aspettava che avrebbe retto molto, ma gli avrebbe dato il tempo di mettere un po' di distanza tra lui e quell'appartamento. Studiò le possibili vie di fuga per poi optare una rapida uscita dalla finestra, quindi si portò sul balcone proprio quando dalla porta iniziavano ad arrivare i primi colpi.
Scrutò la strada, che era circa tre metri sotto di lui, e saltò via la bassa ringhiera dileguandosi poi tra la folla che passava in quel momento. Le forze di sicurezza di Sulan sfondarono la porta trovandosi davanti l'appartamento ormai disabitato.

Nave Sheldon - Hangar
18/ 01/2401 - ore 19.00


Hewson entrò nella sala ologrammi. Dopo la fuga repentina del timoniere, il facente funzioni capitano l'aveva inviato a vedere la situazione psicologica del ragazzo. Alec fluttuava nel vuoto cosmico, osservando la riproduzione della navetta che lasciava la Sheldon e veniva attaccata dalla strana forma di energia partita dal tunnel. Accanto a lui, anche loro fluttuanti nel vuoto, scorrevano intanto tutti i valori registrati dai sensori della navetta e della Sheldon.
"No, grazie, non mi serve aiuto" proruppe Blake senza voltarsi
Lo psicologo sollevò le mani guardandolo "Ma io mica ho detto nulla"
Alec sollevò una mano bloccando la simulazione e poi si volse verso l'uomo "Non serve, ho già visto questo film. Prima ci girerà attorno, magari proponendomi un fantomatico aiuto, per poi iniziare a chiedermi come mai me ne sono andato e ho lasciato la plancia... come mai sono in una sala ologrammi a vedere il momento in cui gli alieni del tunnel ci hanno attaccato. Quindi perché non evitare tutto? Sono uscito dalla plancia perchè ho visto una delle persone che mi sono più care in questo universo venire massacrata senza che nessuno tenti neppure minimamente di far qualcosa e non oso neppure immaginare cosa abbiano fatto a Kyel" fissandolo con gli occhi lucidi "E sono qui per trovare un maledetto modo per scendere su quel pianeta senza che quelli possano intervenire" prese un lungo respiro per cercare di calmarsi "Quindi o è qui per aiutarmi realmente oppure, apprezzo il gesto, ma la prego, mi lasci lavorare!" tornando quindi alla simulazione.
Hewson rimase impassibile ad osservare lo sfogo del timoniere per poi far qualche passo verso di lui affiancandolo "Alec, pensi che solo tu stai soffrendo ad aver visto Adrienne in quelle condizioni? Tutti noi vorremmo scendere, recuperarli e ripartire, ma non è questa la strada giusta. Pensi che Kyel o Adrienne non abbiamo le capacità per uscirne, se lo volessero?"
Alec si girò lentamente guardando il consigliere negli occhi "Quindi cosa dovremmo fare? Star qui seduti ed aspettare che vengano eliminati? Oppure aspettare le settantadue ore giungano a termine e lasciare che Sheldon rada al suolo tutto per salvarli? Così almeno possiamo dire che non è colpa nostra, noi siamo stati ligi alle regole e la prima direttiva è salva!" inspirò profondamente osservandolo "Mi dispiace io non sono così. Per quanto mi riguarda la prima direttiva è una bellissima frase scritta sui libri di scuola. O forse è più facile seguirla quando sei coinvolto in prima persona. Tutti noi sappiamo che potremmo rimetterci la vita e siamo pronti a questo, ma non a perdere qualcuno che ci è caro"
Hewson annui al collega "Non credo che il punto sia la prima direttiva, sono convinto come te che niente è più importante della vita, quello che ti chiedo è se è questa la strada giusta?" indicando lo spazio "Andiamo a riprenderli, magari rovinando per sempre una civiltà che sta solo continuando le proprie tradizioni? Che differenza ci sarebbe allora tra noi e tutti quei despoti di cui sono pieni i libri di storia?"
Naky Terrell entrò in quel momento nella sala ologrammi, aveva girato mezza nave solo per riuscire a smaltire un po' la rabbia, e si trovò quindi, come gli altri a fluttuare nello spazio.
Alec si voltò osservando Naky per poi tornare a guardare Hewson "Vede è esattamente questo il problema io non ho mai parlato di far qualcosa contro quella civiltà! Abbiamo la tecnologia per arrivare sul pianeta, infiltrarci, recuperare i nostri e andarcene senza che loro manco si accorgano della nostra presenza, ma non possiamo fare niente se ogni volta che proviamo a muoverci quelli ci sparano addosso un globo di energia. Sembrano dei bambini che giocano con il loro terrario... quelli andrebbero spazzati via da questo universo. Invece no, dobbiamo essere diplomatici, dobbiamo invitarli sulla nave, fargli vedere chi sono quelli che sono sul pianeta così loro si affezionano e ce li lasciano andare a prendere"
Naky si avvicinò ai due osservando i dati della simulazione chiuse gli occhi concentrandosi al massimo per evitare di farsi influenzare dall'empatia di Alec, ma all'ultima affermazione non riuscì più a contenersi "O decidere di eliminare fisicamente Adrienne perché influenza il loro esperimento"
Blake indicò la donna "O eliminare fisicamente Adrienne per..... COSA DIAVOLO VOGLIONO FARE????"
Hewson fece un passo indietro "I poteri da betazoide di Adrienne porterebbero a gravissime ripercussioni sul popolo."
"Davvero??? E noi ce ne stiamo qui ancora a parlare di diplomazia dopo una cosa del genere??? Davvero??? No! Mi spiace, voi forse sarete tutti ufficiali seri e ligi al dovere che credono nella diplomazia ma per quanto mi riguarda la diplomazia a volte è aprire una comunicazione e dire ..salve abbiamo tutti i sistemi tattici puntati su di voi. Ci lasciate in pace oppure volete proprio vedere come è ricevere un colpo di protoni in salotto?" Ormai Alec era sull'orlo di una crisi di nervi "Sembrate tutti un branco di vulcaniani! Il vostro capitano si sta facendo eliminare, le dee solo sanno cosa hanno fatto a Kyel e invece di reagire cosa si fa? Si aspetta??"
L'ufficiale scientifico si avvicinò al timoniere abbracciandolo mentre le prime lacrime solcavano il viso del ragazzo "Alec basta. Può sembrare una situazione disperata, ma ne usciremo. Il tenente Rezon è vivo e sono certa che si darà da fare per liberare Adrienne. Noi dobbiamo trovare il modo per andarli a prendere. Ma dobbiamo farlo tutti insieme. Glielo dica anche lei dott.." si voltò per cercare supporto del consigliere, ma l'uomo aveva silenziosamente guadagnato l'uscita.
Alec si gustò il contatto con la donna per qualche minuto riuscendo, tra le sue braccia a recuperare quasi totalmente la lucidità "Ok, ok..è il momento di tornare al lavoro."


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04.06 - L'Avanguardia

Autore: Tenente Comandante Adrienne Faith

Sheldon - Sala tattica
18/ 01/2401 - ore 20.00


La situazione con gli alieni era tornata allo stallo. Le comunicazioni si erano chiuse bruscamente dopo l'ultimatum di Sheldon, e purtroppo era avvenuto senza che si fosse giunti a qualche risultato apprezzabile. Nessuno dei due litiganti sembrava intenzionato a fare un passo indietro: gli alieni del tunnel avevano ripreso ad ignorare ogni tentativo di comunicazione Sheldon non aveva alcuna intenzione di disattivare le armi e abbassare gli scudi.
Rush, dopo alcune ore di tentativi infruttuosi, aveva finito per arrendersi all'evidenza che si trovava di fronte ad un bivio difficilmente superare: intervenire o meno?
Emotivamente era frustrante, voleva bene ai suoi colleghi e se fosse stato libero di agire si sarebbe gettato a capofitto di persona pur di salvarli, ma la situazione era molto più complicata. Nicholas aveva il comando della nave, doveva riuscire a bilanciare la spinta a salvare Adrienne e Kyel con la necessità di rispettare la prima direttiva e prevenire eventuali rischi per il resto dell'equipaggio. Era dura, ma stava facendo del suo meglio.
Aveva richiesto un'altra riunione per discutere con gli ufficiali superiori, ma fin dall'inizio l'aria che si respirò in sala tattica non fece presupporre nulla di buono. Gli ufficiali sembravano dividersi tra chi credeva nella prima direttiva al punto da voler cercare vie alternative per la risoluzione del problema e chi, viceversa, riteneva importante la prima direttiva ma non al punto da porre in pericolo la vita di Adrienne. La seconda fazione, tuttavia, sembrava più numerosa ed agguerrita della prima.
"Quello che sto dicendo è, teniamo conto anche di quanto detto dagli alieni e facciamo un rapido ragionamento. Adrienne e Kyel sono riusciti a non farsi scoprire sino adesso? Si.." la voce di Blake era piuttosto alterata, la tensione in quel momento si faceva sentire su tutti "Allora perchè un nuovo gruppo di persone, impellicciate e senza segni caratteristiche, che raggiungesse quella città dicendo di venire da Nilan, dovrebbe automaticamente mettere in pericolo lo sviluppo di quel popolo?! Non sto proponendo di scendere armati, fare una mezza strage, farci proclamare loro nuovi dei e poi andarcene con Adrienne e Kyel! Sto dicendo, una missione sotto copertura sarebbe tanto sbagliata?!"
"La prima direttiva è molto importante, non lo metto in dubbio" Hewson prese la parola "Ma mi domando.. anche se in pericolo vi è la vita dei nostri colleghi? Io non ne sono certo. La Flotta Stellare si è sempre impegnata e battuta per non violare mai la prima direttiva, ma.. alla fine della giostra l'ha veramente sempre rispettata? Anche il Capitano Picard, che ai suoi tempi era uno dei più ferventi sostenitori del pieno rispetto delle direttive, in alcuni casi ha finito per violarla apertamente per perseguire degli scopi che ha ritenuto degni.. e non solo quella direttiva!"
Anche Terell sembrava aver abbracciato a pieno la causa dell'interventismo "Il Capitano ed il Primo ufficiale non ci avrebbero mai abbandonato, davvero vogliamo limitarci a star qui ad osservare quei pazzi malati che folgorano Adrienne per il puro piacere di farlo mentre Kyel è chissà dove, braccato come un animale in gabbia?!"
Era un grosso problema per Rush, perchè più il tempo passava e più era evidente che le intenzioni di alcuni membri della nave stavano passando dal mantenere la diplomazia al buttarsi a testa china in una missione di salvataggio ignorando ogni singolo rischio. Da un lato li capiva, soffriva quanto loro, ma sapeva di avere un ruolo da sostenere.
"Signori.." Rush prese la parola, di tutti i momenti in cui si sarebbe immaginato di occupare il posto della Faith, questo era proprio il peggiore "Vorrei che cercaste, per quanto possibile, di lasciar fuori da questa stanza il vostro lato più emotivo per concentrarci tutti assieme al capire quali debbano essere le nostre prossime mosse. Darei quasi per scontato che gli alieni non ci daranno altre opportunità diplomatiche con loro"
"Sì Signore" intervenne la Cruz, preoccupata di non rivedere Kyel "Ma alla fine è davvero qualcosa di così importante? Io dico che dovremmo agire contro di loro!"
L'intervento inaspettato della dottoressa prese in contropiede Rush "Lei ci sta suggerendo un attacco preventivo contro gli alieni del tunnel? Non possiamo farlo, la Flotta Stellare non agisce così!"
"Io sto dicendo.. continuiamo a parlare della prima direttiva ma non teniamo conto che, al momento, gli unici che la stanno violando sono proprio quei maledetti alieni del tunnel!" la voce della Cruz aveva un tono esasperato "Noi sappiamo che la prima direttiva vieta tutti i contatti che potrebbero influenzare le civiltà meno progredite inquinandone lo sviluppo culturale, giusto? E si applica a tutti quei mondi il cui progresso tecnologico non è ancora giunto alla scoperta della propulsione a curvatura, tecnologia che permette alle navi stellari di superare la velocità della luce. Ma tale principio è talmente importante che, se la Flotta Stellare si accorgesse che altri soggetti stanno violando la normativa in questione, avrebbero il dovere di intervenire sempre al fine di impedire che razze evolute finiscano per inquinare l'evoluzione di altre specie!"
"Ma gli alieni del tunnel si limitano ad osservare le colonie presenti su Mularus, non abbiamo prove che intervengano nei loro affari"
"Questo non è del tutto vero.." intervenne Naky, osservando la Cruz come se avesse improvvisamente individuato il nocciolo della questione "Questa popolazione è culturalmente bloccata perché le colonie sono costrette a rimanere sotterranee, a causa delle sfere elettromagnetiche, e di conseguenza sono isolate dalle altre. La loro semplice e costante presenza in questo sistema stellare compromette il livello di vita delle razze sul pianeta, rendendo di fatto il loro esperimento già di per sé contaminato dalla loro stessa presenza.."
"Cosa!?" Rush seguiva il discorso ma non era del tutto sicuro che gli piacesse la piega che stava prendendo quella discussione
Naky, per tutta risposta, era parecchio gasata all'idea di liberarsi almeno di uno dei problemi "E del resto loro sono qui solo a causa delle micro-nebulose, altrimenti il tunnel spaziale salterebbe da quadrante a quadrante e loro capiterebbero qui sono ogni tot millenni o forse addirittura mai più.. basta liberarci delle micro-nebulose ed il gioco è fatto!"
Jekins osservò i colleghi per qualche attimo sorpreso "Quindi la vostra idea sarebbe attaccare le nebulose, riportando il tunnel spaziale a vagare per i quattro quadranti, e nel mentre, approfittando della scomparsa delle sfere elettromagnetiche, trovare un modo per recuperare i nostri?"
Hewson osservò i colleghi "Stiamo parlando di preservare delle vite umanoidi, accettando il fatto che ciò per una volta potrebbe anche portarci a dover agire in modo a noi poco ortodosso"
Sheldon apparve per la prima volta euforico dopo così tanto tempo "Bello, siamo pronti a farli sgombrare?"
"Frena Sheldon, frena.." Rush osservò i colleghi "Questo è esattamente quello che vorrei evitare, ossia che l'emotività del tutto giustificata dalla visione di quanto sta accadendo a Sulan finisca per portarci a fare qualcosa che non si può giustificare"
La Cruz volle ribadire la sua idea con grande convinzione "Il fatto che gli alieni stanno di fatto alterando il progresso culturale di quel popolo ci permette di intervenire per tutelare quella razza!"
Rush si sforzò di riportare tutti sulla retta via, anche se gli era dannatamente difficile "E' un tecnicismo.."
"Ma io adoro i tecnicismi!" si limitò a dire Sheldon
Nicholaus sospirò per poi riprendere "Gli alieni di fatto non hanno influenzato direttamente la cultura di quel popolo.. non si sono presentati a loro come dei, si limitano ad osservarli. Inoltre quel pianeta, elettromagnetismo a parte, resta una palla di ghiaccio.. modello Andoria, chi vi dice che le colonie non siano comunque fra loro troppo lontane? Credete davvero che sia saggio stare allo scoperto durante le ore di notte? La loro presenza ha creato dei problemi al pianeta? Si.. possiamo ritenere oltre ogni ragionevole dubbio che in loro assenza lo sviluppo di quel popolo non sarebbe comunque quello che stiamo osservando? No!"
Sheldon alzò al soffitto le mani, quasi in una posa teatrale "Ogni volta che state per darmi un minimo di soddisfazione.. ecco che torniamo all'apatia! Ma vi piace così tanto non fare niente?!"
L'equipaggio lo osservò senza parlare per qualche istante, la situazione per tutti loro aveva del paradossale e la loro grande inesperienza sul campo si stava facendo sentire.
"Si, tutto bellissimo.. ma così siamo tornati al punto di partenza" Kelley prese la parola osservando i colleghi "Se contro gli alieni non possiamo andare, il teletrasporto è sconsigliabile e la navetta inutilizzabile.. cosa dovremmo fare? E no.. l'attesa in questo caso non mi sembra la miglior soluzione!"
"Mi rifiuto di chiedere che un equipaggio della Flotta Stellare, che ha giurato di rispettare e tutelare tutte le forme di vita, si trovino davvero a pensare che l'unica soluzione contro gli alieni del tunnel sia quella di attaccarli" Jekins scosse il capo "Me lo aspetterei da un equipaggio Klingon ma non da noi!"
Kelley sembrò riflettere per qualche attimo "Se non ricordo male Sheldon aveva lasciato a capitano e primo ufficiale un tricorder.. se fosse ancora nelle mani di uno dei due potremmo tentare di contattarlo"
"E se lo avessero gli autoctoni?" chiese la Cruz
"No.." intervenne Rush "Avessero trovato tecnologia così evoluta avremmo avuto qualche informazione nei canali televisivi"
"Non è detto.." intervenne Jekins "Potrebbero essere informazioni tenute sotto protezione governativa.. del resto anche i nostri popoli nel passato non comunicavano qualsiasi cosa alla gente, certe informazioni se le tenevano per sé.."
Blake scosse il capo poco convinto "Ma in quel caso Adrienne e Kyel sarebbero stati arrestati ed interrogati, non credete? A quel punto non ne avrebbero fatto pubblicità!"
Kelley si strinse nelle spalle "Io credo che valga la pena provare, con un po' di fortuna è ancora in possesso del primo ufficiale.. dato che Adrienne non credo sia libera di utilizzare certa tecnologia nel luogo in cui è rinchiusa. Se non altro potremo sapere direttamente da lui cosa succede nella colonia e se vi è modo per noi di aiutarli"
"E per il rischio che intercettino le comunicazioni?" chiese Naky
"Lo escludo. Avete analizzato tutte le loro comunicazioni televisive, sappiamo che trasmettono in una fascia di frequenze determinato.. basterà scegliere una frequenza molto più alta o molto più bassa"
Rush annuì, se non altro avevano qualcosa da fare "Molto bene, fatemi sapere se vi è possibile contattare Kyel"
"E certo.. sentiamo cosa ha da dirci il gorillone, magari lui si decide a farvi fare qualcosa!!" intervenne sarcastico Sheldon "Cosa non lo so, quella intelligente è l'altra.. ma almeno farete qualcosa!"
"Ma per Adrienne?" Blake intervenne osservando Rush ed ignorando lo sguardo di ribrezzo lanciatogli dalla Cruz "Kyel è braccato e mi dispiace, ma al momento non mi sembra debba avere la priorità!"
Rush osservò i suoi colleghi con grande comprensione. I problemi legati alla prima direttiva sono sempre complicati da trattare, anche per gli equipaggi con maggior esperienza, ma qui il problema era ben maggiore. Attorno a lui c'erano ufficiali inesperti, alcuni dei quali erano usciti da poco dall'Accademia. Per ufficiali come Blake il rispetto della prima direttiva suonava più come uno dei concetti imparati in classe piuttosto che uno stile di vita.
"Signori, affrontiamo il discorso Adrienne o da qui non ne veniamo più fuori" Rush si alzò camminando per la sala tattica "Alcuni di voi conoscono quella betazoide da più tempo di me, quindi non credo che stupirò nessuno se dirò che non si tratta di una fanciulla inerme e indifesa, sempre alla ricerca di qualcuno che la salvi"
"Ma questa non è una situazione normale!" intervenne Naky
"Vero, ma Adrienne è pur sempre Adrienne!" ribatté Rush "E' una betazoide, ha potenzialità e capacità tali che se volesse probabilmente sarebbe già libera. E non credo che serva spiegarvi a cosa mi riferisco, questa nave è composta per un terzo di betazoidi ma facciamolo lo stesso. Avete idea di cosa succederebbe se solo decidesse di dar libero sfogo ai suoi poteri dimostrando a tutti come gli sia facile leggere la mente della gente? O ancor meglio, influenzare i pensieri e le empatie altrui?"
"Ma non lo sta facendo!"
"Esatto Alec! Hai centrato la questione! Adrienne non lo sta facendo perchè lei crede veramente nel rispetto della prima direttiva e nelle regole betazoidi sul non utilizzo di determinati poteri verso i non telepati! Il nostro Capitano sta accettando di subire quanto le stanno facendo perchè lei sarebbe disposta a perdere la vita pur di rispettare a pieno quanto richiesto ad un ufficiale della Flotta Stellare.. credo che dovremmo riflettere di più su quanto stia facendo il nostro comandante!" Rush scosse il capo "Ma alla fine anche questa riunione non ha portato a molto ed il tempo stringe, quindi per me potete andare ma voglio che passiate il vostro tempo a tentare di dar risposta a questa domanda: oltre all'uso di una navetta o il tentare un teletrasporto, quali altre opzioni possiamo avere?"
L'equipaggio si ammutolì mentre Sheldon spariva nuovamente.

Sulan - Bassifondi
18/ 01/2401 - contemporaneamente


Con il cuore in gola a furia di correre, Kyel si era trovato costretto a tornare nei bassifondi della colonia. Non che la cosa gli dispiacesse più di tanto, del resto le persone migliore le aveva trovate rintanate nelle più infime bettole della città.
Era stanco, affamato, ma soprattutto preoccupato. Conosceva Adrienne più intimamente di chiunque altro si trovasse lì e, per quanto si sforzasse, non ricordava di averle mai visto quello sguardo.. neppure il giorno che l'aveva lasciata era in un simile stato. Non era per i lividi, quelli passeranno, era per i suoi occhi.. sembravano spenti, rassegnati alla situazione. Non avrebbe mai permesso a sé stessa di avere un figlio su quel mondo, quindi quale via d'uscita aveva in mente? Il pensiero lo fece rabbrividire.
Entrò di soppiatto in una delle locande più sgangherate della città sotterranea, il "Matuna". L'aria pesante e puzzolente del luogo fece storcere per un attimo il naso a Rezon ma non aveva molta scelta.
Avanzò lentamente fino al bancone per poi fermarsi a guardare la barista, Ajin, mentre discuteva in modo rude con un avventore un po' troppo alticcio per i suoi gusti. Se normalmente la cosa non lo avrebbe minimamente colpito, per Kyel fu davvero strano vedere che, nonostante si trovasse in una colonia profondamente sessista, non tutte le donne accettassero passivamente il ruolo in cui le aveva incardinate la società. Gli ricordava la sua Adrienne.. per quanto si sforzasse non riusciva a pensare ad altro che a lei, sarebbe riuscita a tornare di nuovo quella che era dopo tutto quello che le stavano facendo?
"Lo sai che non dovresti essere qui?!"
La voce di Ajin fece voltare Kyel che sfoderò uno dei suoi migliori sorrisi finti, era stato preso alla sprovvista mentre era troppo perso nei suoi pensieri per accorgersi di chi gli stava attorno ma non voleva darlo a vedere "Sono qui solo per vedere te!"
Il bel viso di Rezon fece colpo sulla barista, il fascino risiano aveva colpito ancora, ma la sulaniana fece un passo indietro portando le mani sui fianchi "Qui non vogliamo problemi con la polizia, te ne devi andare! Adesso!"
Rezon si osservò attorno, già in molti si erano voltati a fissarlo ed era evidente che molti di loro sarebbero stati pronti anche a vendere la loro madre se questo gli avesse fornito qualche tornaconto sospirò dirigendosi verso l'uscita, doveva ritentare la fortuna da qualche altra parte.
"Non oserai uscire dalla porta principale!? Mi ci manca altro che si pensi che qui ospitiamo i ricercati!!" la barista fece due passi verso Kyel, la sua voce era rude ma nel suo volto l'ufficiale vide una strana luce "Uscirai dal retro! Come la spazzatura che sei!"
Rezon si trovò a seguire la donna dapprima nel retrobottega e poi verso la porta d'uscita ma, a pochi passi dall'uscio, la donna lo spinse di lato indicandogli una piccola scala che portava al piano di sotto "Non puoi girare per la colonia indisturbato, sei forte e veloce ma presto o tardi ti troveranno"
"L'alternativa è arrendermi e non intendo farlo!"
"L'alternativa è che tu ascolti me e ti nascondi" la donna fece scorrere un dito sul petto di Kyel "Mi piaci, sotto molto punti di vista.. se avrai pazienza potresti scoprire di non essere l'unico"
"Non essere l'unico in cosa?" chiese Rezon
"L'unico a cercare un cambiamento per questo posto.." la donna fece due passi indietro "Puoi fare quello che ti ho detto oppure prendere quella porta e andartene per la tua strada, a te la scelta" non attese una risposta dal beta-risiano e si limitò a tornare al bancone del bar.
Rimasto solo, Rezon si trovò di fronte ad un bivio, ma il suo istinto gli diceva di restare. Andarsene e continuare a scappare non aveva alcun senso, ma c'era qualcosa nelle parole della barista che lo avevano colpito. Scese le scale rapidamente per ritrovarsi in una sorta di magazzino arredato alla bene e meglio: un fatiscente divano era disposto a destra di un piccolo tavolino, su cui erano stati abbandonati dei frutti. Ne raccolse uno, strofinandolo sugli abiti per pulirlo ed iniziò a mangiarlo sedendosi sul divano.
"Vedo che ti stai già mettendo comodo.." quelle parole fecero scattare in piedi Kyel ma l'uomo alzò le mani per dimostrargli di non essere armato "Il famigerato Kyel di Nilan, unico esemplare maschile che sia mai giunto qui da un'altra delle città di questo pianeta da.. boh, decenni?"
"Tu conosci il mio nome.."
"Come il resto di questa colonia, il tuo bel viso è stato mostrato di continuo nelle ultime ore. Devo farti i complimenti, sei qui da pochi giorni e sei già riuscito a creare un vero e proprio caso mediatico attorno a te. Non credo di aver mai visto le forza governative così agguerrite e desiderose di catturare un fuggitivo"
Rezon fece spallucce "Eppure non è stato poi così difficile, è bastato essere me stesso"
"Hanno tutti paura che tu possa voler interferire con la rieducazione della tua femmina, Adrienne. Non sembra che sia portata per il Kobyla ma devo ammettere che è molto bella.. alta e formosa, non mi stupisco che l'abbiano presa"
"E chi sono io per deludere le loro aspettative.." il volto di Kyel si contrasse in una smorfia di rabbia e furia omicida "Chi sei tu?"
"Il mio nome non ti sarà di alcuna utilità, non ti dirà nulla più di quanto sai ora di me.. ma se ti fa piacere, chiamami Dani" l'uomo fece alcuni passi prendendo una sedia in modo da potersi sedere a poca distanza da Kyel "Benvenuto all'avanguardia"
Kyel fece uno sguardo perplesso, ma non ebbe modo di parlare perché l'uomo riprese "Non sei di questa colonia ed è normale che tu non riesca a capire di chi fidarti o meno, ma sei fortunato.. noi siamo dalla tua parte" Dani fece un sorriso per poi sistemarsi più comodamente, facendogli segno di sedere sul divano "Devi sapere che questa facciata di pacifica immutabilità a Sulan è solamente una pagliacciata. Non tutti credono che sia corretto continuare a seguire ciecamente ogni rito e tradizione passata, la religione non può essere la risposta ad ogni problema.. ma le forze governative non apprezzano il cambiamento"
"E immagino che voi facciate parte di questa minoranza.."
"Minoranza? Può darsi, ma tutti i cambiamenti iniziano sempre da un primo piccolo gruppo di idealisti pronti a tutto per far valere le loro idee" l'uomo fece un sorriso sincero verso Kyel "Lo vedo nei tuoi occhi, tu sei molto più simili a noi di quanto tu possa rendertene conto"
Altre tre persone arrivarono nel magazzino prendendo posto attorno a Dani e limitandosi a salutare il beta-risiano con dei cenni del capo "Non credo di aver capito molto su ciò che siete e cosa intendiate fare ma so ciò che voglio fare io. Mi spiace, non sono qui per cambiare la vostra società ma solo per potermi riprendere Adrienne prima che possano farle ancora del male"
"Il fatto che tu voglia riprenderti Adrienne è uno dei motivi per cui siamo felici che tu sia qui. Noi siamo ciò che la società non vuole, non accetta e da decenni cerca di schiacciare.. senza riuscirci. Siamo quella parte di questa città che non crede più nella superiorità maschile, che crede fermamente che fuori da questa colonia ci sia un mondo da esplorare e conoscere. Come già detto, siamo l'Avangardia"
"Perchè sembri così interessato ad Adrienne?" Kyel fissò le quattro persone che gli stavano davanti
"Adrienne è tutto ciò che cercavamo"
"Adrienne non è in vendita.." Rezon digrignò i denti furibondo "Chi la sta cercando? Perchè vi interessa tanto!"
"Noi la cercavamo da decenni.." Dani sorrise ancora "Lei è la prima e unica donna che sembra pronta a rifiutare il grande onore del Kobyla.. è la prima che è pronta a ribellarsi allo status quo. Tu non capisci ma lei per noi rappresenta molto più di una donna venuta da un'altra colonia, ma un simbolo" l'uomo mosse le mani indicando tutto attorno a sé "Siamo la minoranza solo perchè la maggior parte della nostra città accetta passivamente i dogmi che gli sono imposti dalle forze governative, se solo potessimo mostrargli come si sbagliano.. se potessimo fargli vedere quanto tutto ciò sia profondamente sbagliato e perverso, le cose cambierebbero!"
"La gente di Sulan non è formata da persone crudeli e senza cuore.." intervenne un ragazzotto che si era posto alla destra di Dani "Ma è da così tanto tempo che gli viene inculcato che tutto quello che vedono è giusto che hanno smesso di porsi domande.. Adrienne è l'unica che potrebbe costringerli a riaprire gli occhi!"
"Ve lo ripeto, non sono qui per portare avanti una rivoluzione ma solo per liberare Adrienne e.."
"Lo sai anche tu che da solo la cosa sarebbe impossibile.." Dani sorrise ancora, restando seduto di fronte a Kyel "E francamente dubito che riceverai proposte migliori della nostra. Non posso e non voglio costringerti ad accettare il nostro aiuto, ma il tempo per la tua amica sembra diminuire ogni giorno che passa.. se davvero desideri riprenderla prima che le facciano ancora del male, o la uccidano, dovresti seriamente prendere in considerazione le mie parole"

Sistema di Mularus - Tunnel Spaziale
18/ 01/2401 - orario esatto indefinibile


All'interno del tunnel spaziale, strane entità incorporee si erano tutte riunite a pochi metri da una delle due imboccature. Gli esseri, dal colorito fra il giallo ed il verde, pulsavano in maniera ritmica, l'una accanto all'altra: era il loro modo di comunicare fra loro, che consisteva in un mix di segnali luminosi misti ad una limitata capacità telepatica.
La comunicazione verbale era per loro un sistema vetusto, utilizzabile solo verso quelle razze meno evolute che si fossero avvicinate troppo al loro esperimento socio-culturale detestavano usarlo, ma non c'era altro modo per farsi capire da dei primitivi esseri corporei.
Uno degli esseri iniziò a vibrare più forte degli altri, attirando di fatto l'attenzione degli altri e iniziando a comunicare con loro *Avete sentito quanto ci è stato detto, il nostro esperimento potrebbe essere compromesso irrimediabilmente, non possiamo permettere ad esseri estranei di contaminare i nostri risultati*
*Corretto* risposero in coro tutte le altre entità
*Dobbiamo eliminare dal pianeta la femmina, è la soluzione più rapida al nostro problema*
*Corretto* risposero nuovamente in coro tutte le altre entità, ma una di esse aggiunse anche *Come faremo ad agire senza rischiare di essere attaccati? Quelle creature sono primitive e fin troppo emotive per i nostri canoni ma il vascello su cui viaggiano sembra essere dotato di un armamentario in grado di creare gravi danni al nostro tunnel. Potrebbe ucciderci..*
*Corretto. Tuttavia la nave sembra interessata alla sopravvivenza dei due esseri corporei, se portassimo l'essere maschile nel nostro tunnel non potrebbe più attaccare.. la sua azione porterebbe alla cessazione dell'esistenza dell'essere che vuole difendere. Solo allora procederemo all'eliminazione dell'esemplare femminile, ma per ora dobbiamo concentrarci tutti assieme per capire come recuperare in sicurezza l'esemplare maschile*

Sulan - Bassifondi
Casa sicura - luogo esatto imprecisato
19/ 01/2401 - 05.12


Erano passate varie ore dalla conversazione con Dani. Per la sicurezza sua e di tutta l'organizzazione, Kyel era stato trasferito in un edificio ritenuto sicuro aveva mangiato qualcosa ed aveva tentato di riposare per riprendersi dalla stanchezza, ma era riuscito a dormire solo per un paio d'ore prima che un incubo lo facesse risvegliare in preda all'ansia.
Era solo un incubo, se lo continuava a ripetere, ma non riusciva a togliersi dalla testa quelle immagini così raccapriccianti. Vedeva il corpo senza vita di Adrienne, i suoi occhi così belli ed espressivi diventare vitrei.. si vedeva mentre stringeva a sè quel giovane corpo martoriato, senza aver più modo si fare nulla per lei.
Il senso di frustrazione gli fece sferrare un pugno così forte al comodino da sfondarlo. La mano iniziò a pulsare per il dolore ma la cosa non gli interessava affatto. Si alzò di tutta fretta raggiungendo la cucina e fissando per alcuni istanti gli altri abitanti della casa.
"Ho perso fin troppo tempo.." Kyel era impaziente "Non posso restare qui"
"Non vuoi restare qui.." lo corresse uno degli uomini seduti alla sedia "..ma devi"
"Perchè? Pensate di potermi impedire di andarmene?" Rezon fece un paio di passi verso di lui parecchio nervoso "Pensi di farmi paura?"
"No, ma io e i miei compari siamo gli unici che siano mai riusciti ad entrare nella casa di rieducazione per tentare di far fuggire le fattrici. Non hanno mai scoperto come abbiamo fatto, il che di fatto ci rende la tua unica alternativa.."
"Se siete riusciti ad entrare, perchè non le avete portate via da quell'inferno?!"
"Tu non capisci.. le famiglie agiate di questo mondo considerano ancora quella vetusta tradizione un incredibile onore, e di conseguenza crescono le loro figlie fin dalla primissima età con la convinzione che un giorno saranno le fattrici. Quando tentammo di liberarle, loro semplicemente fecero di tutto per restare.. e anche quelle che facemmo evadere, si riconsegnarono spontaneamente alla casa di rieducazione. Fatica sprecata.." l'uomo si voltò appena prima di tornare a leggere il giornale "Rilassati, la tua attesa non durerà ancora molto.. Dani sta per arrivare e, inoltre, agiremo stanotte, proprio durante la loro prima notte"
"Prima notte? Che intendi con prima notte?"
"La tradizione del Kobyla è molto articolata e complessa. Dura in tutto trenta giorni e dovrebbe rappresentare una sorta di percorso di crescita, dal lato selvaggio e dispotico sino alla pace e sottomissione assoluta verso il proprio padrone. Più passano i giorni e più le prove di sottomissione crescono" l'uomo smise di leggere il giornale, ripiegandolo e voltandosi verso Kyel "So che quanto ti sto per dire non ti piacerà, ma questa sera verrà ordinato per la prima volta alle fattrici di concedersi ai propri padroni"
Quelle parole riuscirono a risollevare l'animo di Kyel ed a farlo imbestialire nel medesimo tempo. Da un lato voleva dire che sino a quel momento non avevano costretto Adrienne ad avere rapporti con quello sconosciuto, ma dall'altro lato entro quella sera lui doveva assolutamente riprenderla.
"Perchè aspettano alcune sere prima di.." Kyel non volle finire la frase
"Perché così impone la tradizione, puoi pensare che non abbia senso ma siamo onesti.. nulla in tutto ciò ha davvero un senso!" l'uomo incrociò le braccia "Ad ogni modo questa è una grande fortuna. Quando le fattrici sono con i loro padroni sono in stanze isolate, senza telecamere interne.. nessuno sa realmente cosa chiedano i padroni alle loro proprietà. Adrienne questa sera sarà in una stanza singola, con un solo sadico bastardo di fronte.. credo che tu possa farcela in uno scontro uno contro uno"
"Il mio solo problema è come entrare e raggiungerla" rispose convinto Rezon "Ditemi come fare e me ne occuperò personalmente"
"Quello non è un problema, questa sera ci sarà un cambio delle guardie.. quella che vigilerà nell'area nord dell'edificio starà troppo male per poter lavorare, una brutta influenza intestinale. Verrà sostituito da uno dei nostri. La vera domanda è come fare a liberare la donna dal collare e dal bracciale prima che il suo padrone per pura vendetta decida di risolversi il problema uccidendola.." l'uomo sospirò ancora "Li ho guardati bene, non sono più uguali a quelli usati sino all'anno scorso.. temo possano essere controllati ad onde radio e, senza il giusto telecomando, potremmo ucciderla"
Il pensiero di Kyel andò direttamente al tricorder che teneva nascosto nella tasca interna degli abiti "No.. per quello credo di avere una mezza idea io"

Sulan - Casa di rieducazione
Ala nord - Stanza assegnata a Dumit
19/ 01/2401 - 21.48


Adrienne era dritta in piedi, impalata come una statua a fissare, il volto di quell'uomo che si girava fra le mani il radiocomando con espressione sadica. Quella sera le avevano fatte vestire con dei vestitini assolutamente imbarazzanti: la gonna era formata solo da dei sottili veli dalle tinte pastello che non celavano nulla delle loro gambe, lasciandole praticamente scoperte il top superiore era sostanzialmente un reggiseno striminzito, sempre di uno stucchevole rosa pastello. Non avevano ai piedi nessun tipo di calzatura, cosa che costrinse tutte le fattrici a camminare scalze per tutto il giardino prima di poter raggiungere ognuna la propria stanza.
La betazoide era dolorante, stanca e affamata ma in quel momento non sentiva altro se non la paura di quanto sarebbe successo quella notte. Le altre donne sembravano aspettare quel momento con trepidazione, lei piuttosto si sarebbe buttata giù dal tetto. Continuava a fissare il suo padrone, Dumit, con la consapevolezza che quel pervertito avrebbe protratto il suo divertimento per tutta la notte, costringendola a soddisfare ogni suo più recondito desiderio.
"Balla per me!" il tono perentorio dell'uomo fece fare un piccolo passo indietro ad Adrienne "Adesso!"
"Non c'è alcuna musica.." rispose ritrosa Adrienne, ma Dumit battè due volte le mani e la musica si accese, doveva esserci un qualche apparato stereo nella stanza.
"Balla per me!" gli intimò nuovamente Dumit ma, vedendo che la Faith non si muoveva, aggiunse "Sei una ribelle che ha bisogno di essere disciplinata, ma per tua fortuna io sono molto bravo a punire quelle come te.."
Adrienne sentì un nodo in gola rendendosi conto di non avere molta scelta. Iniziò a far ondeggiare il bacino, improvvisando alcuni passi di una danza simile a quella del ventre. Per un attimo ebbe l'impressione di aver sentito aprirsi e chiudersi la porta della stanza, ma poi scosse il capo: sapeva che la guardia l'aveva chiusa dentro con il suo padrone, nessuno poteva salvarla da tutto quello. Dumit, dal canto suo, non se ne accorse nemmeno: i suoi occhi erano carichi di bramosia e desiderio, mentre osservavano quel giovane corpo che ondeggiava di fronte a lui.
"Più lenta! Voglio gustarmi fino in fondo quel tuo culo sodo.. questa notte non la scorderai mai più" l'uomo si passò voglioso la lingua sulle labbra "Voi di Nilan sarete anche delle selvagge senza educazione, ma avete delle curve niente male. Togliti quel vestito! Voglio vederti nuda!"
Più la serata proseguiva e più Adrienne si sentiva in trappola alla richiesta dell'uomo si paralizzò per alcuni istanti, incapace di decidere cosa fare. I betazoidi per loro natura non hanno alcun tabù attorno alla nudità, ed anzi sono soliti sposarsi in cerimonie in cui tutti sono nudi, ma.. la sola idea di doversi spogliare di fronte a quel sadico, le dava il voltastomaco.
"Mm.. lo sapevo, in fondo ai selvaggi piacciono più le punizioni che le ricompense" sul volto di Dumit si disegnò un sorriso sadico "Ho portato le fruste. Questa sera, che ti piaccia o no, ti domerò Adrienne.. ma per ora" fece ondeggiare di fronte agli occhi della donna il telecomando per poi premere il pulsante.
Adrienne chiuse gli occhi stringendo i denti, sapendo che pochi istanti dopo la scossa elettrica l'avrebbe fatta finire semi tramortita sul pavimento.
Niente. I due non si erano accorti che, nell'ombra, Kyel aveva analizzato e riprogrammato i dispositivi al fine di poterli controllare con il suo tricorder.
La betazoide rialzò il volto di scatto osservando il volto di Dumit restare attonito nel constatare che la fattrice non aveva ancora ricevuto la sua punizione. Aumentò il voltaggio del collare e premette di nuovo il pulsante.
Per tutta risposta il collare ed i bracciali caddero a terra, liberando finalmente la betazoide. Dumit guardò sconcertato la scena per poi controllare ancora il radiocomando, gettandolo infine a terra con un moto d'ira. Adrienne non aveva più addosso il collare ed i bracciali, ma lui era un uomo in piena forma fisica e lei era una donna dal corpo già duramente colpito non aveva dubbi che avrebbe potuto sottometterla anche senza collare.
L'uomo stava per scattare in avanti quando, da dietro si sentì toccare un paio di volte la spalla. Scattò in avanti, girandosi e restando esterrefatto nel trovarsi di fronte il ricercato di Nilan, con un'espressione furente dipinta sul volto.
"Perchè non te la prendi con chi può difendersi?" le parole di Kyel gli uscirono dalla bocca quasi in un ringhio, ma non diede tempo al sulaniano di rispondere perchè con un forte montante gli ruppe il setto nasale facendolo cadere a terra svenuto.
Adrienne rimase immobile ad osservare Rezon legare e imbavagliare Dumit con delle corde ricavate facendo a pezzi le lenzuola del letto. Non le sembrava vero che il suo primo ufficiale fosse riuscito a trovarla e salvarla così rapidamente.
Kyel, dal canto suo, si sentiva finalmente più tranquillo. Superò con rapide falcate la distanza che lo divideva dalla betazoide e la strinse fra le sue braccia: la sentì gemere e irrigidirsi sotto il suo tocco, quindi allentò la presa incapace in quel momento di lasciarla andare. Non era mai arrivato a temere così tanto di perderla, ed ora, che l'aveva finalmente trovata, non l'avrebbe abbandonata più.
Restò abbracciato a lei per alcuni istanti, le vedeva sul volto che quell'esperienza avrebbe chiesto del tempo per guarire, ma era una donna forte e sapeva che avrebbe potuto superare tutto.. anche quello. La prese delicatamente in braccio per poterla portare via di peso sembrava piuttosto malandata ed il fatto che fosse scalza non li avrebbe aiutati a scappare più velocemente.
"Tranquilla, è tutto finito. Ora ci penserò io a te, promesso.." le sussurrò Kyel prima di darle un dolce bacio sulla fronte.

Sheldon - Hangar navette
20/ 01/2401 - 06.39


Rhena vide apparire Sheldon e lo fissò con espressione curiosa "Qualche novità da Sulan?"
"Che cosa ti fa pensare che ce ne siano?" rispose l'I.A. fissando la sua nemesi
"Il fatto che tu oggi sembri in uno stato molto diverso da ieri.. tutto qui" Rhena si avvicinò all'oblò "Direi quasi che sembri sollevato"
"Si, possibile. Questa mattina tutti i canali di telecomunicazione di Sulan parlano solo della misteriosa ed inspiegabile fuga dell'esemplare femminile di Nilan. A quanto pare le loro paure si sono materializzate e l'esemplare maschile è andato a riprendersi la sua donna"
"Quindi Kyel ha liberato Adrienne.." rimarcò Shena incrociando le braccia al petto
"Già, ogni tanto quel gorillone senza cervello ha una sua utilità" rispose con espressione fintamente noncurante Sheldon
"Quindi.. l'emergenza sembra essere stata temporaneamente superata. Ne convieni?" Shena sembrava voler giocare con Sheldon come il gatto con il topo ma l'I.A. era troppo furba per stare al suo gioco
"Non girarci attorno, parla!"
"Dato che l'emergenza è stata superata, beh.. ti propongo una sfida! Togli l'ultimatum delle 72 ore e lascia che questo equipaggio ci metta il tempo che gli occorre"
"Scordatelo!"
"Sheldon, volevi fa un esperimento.. volevi capire che cosa avrebbero fatto questi uomini di fronte alla tua sfida. Se avessero la grinta e l'integrità di difendere la prima direttiva contro tutto e tutti.. ma non potrai mai avere una risposta attendibile se gli metti fretta"
"E ti aspetti che io resti in attesa sino a che questi qui decidono cosa fare?!"
"Io ti sto solo dicendo che questo è un equipaggio alle prime armi, che combatte contro difficoltà più grandi di loro senza poter fare appello alla loro esperienza. Vuoi sapere davvero cosa possono riuscire a fare? Lasciagli il tempo di farlo!"
Sheldon sospirò per un attimo "Dato che sono di buon umore, farò come dici.. ma se i segni di Adrienne scendessero sotto il 75 per cento.. allora prenderò in mano io la situazione!"
Shena annuì soddisfatta "Mi sembra giusto.."


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04.07 - Un passato che ritorna

Autore: Tenente Kyel Rezon

FLASHBACK
Mularus
Palazzo Reale dei Kobyla
18/04/1701 - ore 17:16


Cos'era successo al gradevole clima di Mularus?
Il freddo si era fatto pungente ed ovunque stava scendendo la neve... fitta e densa come non si vedeva da una vita
I quattro figli del Re Kobyla erano costretti a battere i piedi per terra con forza nel vano tentativo di scaldarsi. Le loro pellicce non sembravano bastare per tenerli al riparo.
Se non bastasse il freddo a penetrare nelle loro ossa, vi era anche la paura, lo sconforto ed il terrore.
Laddove un tempo sorgeva il Palazzo del Re, loro padre, tutto era rovina.
Soltanto nude pietre squadrate, con segni inequivocabili di bruciature, restavano in piedi di tutto ciò che un tempo erano altissime torri e possenti fortificazioni.
Del parco boscoso che circondava il castello non rimaneva più nulla se non moncherini bruciati di quelli che erano alberi secolari.
Il fuoco aveva devastato tutto.
Erano lì da un paio d'ore, rovistando in cerca di qualche conforto, e nel vedere i saloni ormai in rovinamentre alla mente ritornavano prepotenti i ricordi che li costringevano ad immaginare i giorni del suo splendore.. ricordare le serate con feste, musica, belle signore in abiti da sera... era una ferita sanguinante più che un piacevole ricordo.
Tutto era iniziato sessanta giorni prima.
Arrivò una pioggia inattesa: non scese acqua dal cielo, ma una grandinata di pietre cadenti brillanti ed infuocate.
La zona del lago fu quella più colpita: si formò un cratere di circa tre chilometri con uno tsunami di acqua e fango.. onde alte fino a sei metri.. rinforzate da forti acquazzoni determinate dalla massiccia evaporazione dell'acqua.
Il Re ordinò l'evacuazione totale: c'erano e grotte degli antenati ed antiche leggende parlavano di un evento simile in grado di radere al suolo milioni di alberi in un battito di ciglia.
Erano storie così vecchie da essere considerate miti, favole o fiabe per bambini.
Nessuno avrebbe potuto pensare che eventi probabilmente più vecchi di ottocento anni potessero ripetersi.
Quelle grotte furono la salvezza di molti, ma non di tutti: in quei sessanta giorni di agonia, le stime delle vittime, dispersi compresi, prima sfiorò e poi superò le diecimila vittime.
Una devastazione totale.
Nessuna delle famiglie di Mularus fu risparmiata.
Ognuna dovette contare le proprie perdite e piangere i propri cari.

FLASHBACK
Mularus
10/10/1701 - ore 09:33


Il Re Kobyla, affranto dal dolore per la perdita della moglie Mulan ed incapace di reggere su di sé i sensi di colpa per non aver previsto l'imprevedibile, era spirato.
Tradizione avrebbe voluto che l'erede fosse scelto tra i figli del monarca venuto a mancare con l'approvazione degli altri.
Da sempre quello era un periodo di debolezza e transizione.. pochi erano stati i casi nella storia di Mularus in cui v'era stato un solo erede maschio oppure vi fosse tra i fratelli piena concordia nel proporre un nome solo.
Più spesso, la popolazione doveva assistere, suo malgrado, a settimane, se non mesi, di discussioni, dibattiti, discordie, alcune volte anche a veri e propri scontri fisici, prima che venisse designato un nuovo sovrano.
Quell'anno, però, non seguì alcuna tradizione.
Non solo c'erano quattro fratelli litigiosi e profondamente diversi gli uni dagli altri, ma soprattutto non c'era più un regno da governare, non c'era più un popolo da guidare, e, benché meno, non c'era nemmeno condivisione delle soluzioni da adottare per affrontare il perdurare delle periodiche piogge luminose.
In tempi normali, a rigor di logica, il trono sarebbe dovuto andare al Principe Delan detto il Giusto. Primogenito del Re, trentacinquenne alto e magro, dal volto delicato incorniciato da uno sguardo severo ed una barba corta e curata che gli conferiva austerità, ma al contempo profonda umanità.
Delan non era un politico, neanche un diplomatico e benché meno un guerriero, ma era un profondo conoscitore dell'animo umano.. sincero e schietto, in grado di dire sempre il proprio pensiero, detestante l'ipocrisia ed amante del verbo della verità.
Al suo fianco avrebbe avuto come comandante dell'esercito il fratello: il Principe Nilan detto l'Intrepido. Penultimo figlio del Re Kobyla, era un venticinquenne alto e robusto, ogni fibra del suo corpo era un muscolo pronto a scattare. Non propriamente un fine pensatore, quanto più un selvaggio, ma era un buon esempio per i soldati ed un discreto stratega.
Il Principe Sulan, detto il Sacerdote nonché secondogenito del Re, avrebbe rivestito il ruolo di Consigliere.. alto quanto i fratelli, soffriva però di incipiente calvizie per essere un trentenne. Era colui che più amava la religione e le tradizioni, a prescindere dalla loro sensatezza sul lato pratico.
Ultimo per età, ma non per importanza, vi sarebbe stato il più piccolo della nidiata di Kobyla il Principe Zhelan, detto il Divergente. Nemmeno ventenne, non eccelleva in nessuna arte a cui era stato sottoposto dai suoi precettori, ma non si tirava mai indietro.. era sempre pronto a trovare una soluzione alternativa al problema o ad all'ostacolo contro cui veniva lanciato. A lui il compito di arrivare mentalmente laddove i fratelli non riuscivano.
Quelli erano i sogni che la Regina Mulan, loro madre, in anni di silenziosa attività di eminenza grigia al fianco del marito Kobyla, aveva lungamente intrecciato ottenendo l'appoggio, esplicito o tacito, di tutte le principali famiglie di Mularus.
La pioggia luminosa, tuttavia, tutto aveva cambiato.
Molti leader erano stati uccisi, troppi nuclei familiari sterminati.. lacrime, sangue e disperazione avevano sostituito la quiete e la prosperità che a lungo avevano guidato quelle terre.
La scomparsa prima della Regina e poi del Re avevano gettato nello sconforto anche coloro che più erano fedeli e leali alla monarchia.
Niente aveva più senso.

FLASHBACK
Mularus
08/02/1702 - ore 18:42


Un silenzio irreale dominava la scena.
Il Principe Zhelan era partito da pochi giorni, assieme a circa cinquecento persone tra uomini e donne. Aveva chiesto volontari e tra tutti coloro che si erano offerti, aveva selezionato solo quelli che avessero fratelli o sorelle e che non fossero né troppo giovani né troppo vecchi.
L'obiettivo era raggiungere l'antica e leggendaria Fortezza Nera.. maniero dei tempi andati.. sepolcro di alcuni Re dal lontano passato. Zhelan aveva trovato una mappa, scampata chissà come dal furore delle fiamme, in una sezione segreta della biblioteca del Palazzo Reale.
Sulan ricordava quella antica leggenda: lì avevano trovato rifugio gli antenati quando il Dio del Vento aveva divelto in un battito di palpebre oltre ottanta milioni di alberi.
Un'esagerazione? Una favola per bambini? Soltanto uno sciocco credulone come Zhelan poteva cascarci e partire all'avventura?
Oppure era tutto un piano architettato da una mente diabolica?
Delan il Giusto giaceva esanime a terra, con un filo di bava alla bocca.
A vedere il volto bianco e gli occhi celesti spalancati con quell'aria sorpresa ed afflitta, sembrava che un torto, un'enorme ingiustizia gli fosse stata appena arrecata da una persona di cui lui aveva stima e rispetto.
I chirusici si erano a lungo adoperati per scoprirne la causa della dipartita e la tipologia di veleno utilizzata.
Alla fine, avevano appurato che una pianta tossica era stata regolarmente somministrata al Principe Delan assieme alla bevanda che amava sorseggiare più volte al giorno.
Una bevanda simile al tè, ma con un gusto e profumo più intenso. Proprio tale caratteristica aveva permesso all'assassino di aggiungere l'elemento letale.
A Sulan, sicuramente più erudito ed astuto del fratello minore rimasto, ci volle poco sforzo per convincere il Principe Nilan ad armare un piccolo esercito ed inseguire il traditore.
Circa trecento tra uomini e donne, addestrati, armati di tutto punto e pronti a resistere al freddo intenso che ormai dominava su Mularus, partirono alla caccia di Zhelan.

FLASHBACK
Mularus
29/05/1702 - ore 13:00


Dopo quasi tre mesi e nessuna notizia dei due fratelli minori, Sulan il Sacerdote poté esternare tutto la propria soddisfazione.
Nel giro di due anni aveva eliminato la Monarchia e chiunque avesse titolo per ambire a farsi nominare Re.
La prima a cadere su la madre Mulan: troppo attenta a intrecciare fili su cui costruire le proprie trame per accorgersi di ciò che nell'ombra stava architettando il figlio secondogenito.
Il secondo fu il padre Kobyla, la cui debolezza cardiaca fu accentuata dalla medicina che lui stesso aveva consigliato di assumere.
Far ritrovare a Zhelan quella mappa assurda fu un gioco da ragazzi, sebbene decisamente complicato da mettere in atto. Quella piccola peste aveva una mente eclettica e geniale.. se solo avesse sospettato qualcosa, l'intero suo piano sarebbe andato in fumo.
Invece, il piccolo di casa aveva svolto egregiamente il suo compito e lui aveva contribuito: chi meglio di un fratello maggiore intento ad ostacolare il piano poteva spingere quello scavezzacollo di Zhelan ad intestardirsi tanto nel partire a tutti i costi?
Con la partenza di Zhelan, il più scaltro ed intelligente fra i figli di Kobyla era sicuramente lui: Sulan.
Gli ci volle proprio poco ad avvelenare il fratello maggiore Delan e spingere il fratello minore Nilan alla caccia della piccola vipera traditrice.
Ottenuto il suo obiettivo, aveva convocato venti tra i leader scapoli superstiti delle famiglie a lui più fedeli: aveva comunicato loro che nessun Re sarebbe salito sul trono di Kobyla, ma che, anzi, una nuova tradizione sarebbe sorta per ingraziarsi la benevolenza degli Dei.
Avrebbero fondato una nuova colonia, che avrebbe preso il suo nome, in un dedalo di grotte antiche e sicure non molto lontane da quella in cui il popolo di Mularus aveva trovato rifugio.
Il luogo in cui si trovavano, infatti, non era più la sicurezza di un tempo: il continuo martellamento della pioggia di globi luminosi avrebbe presto fatto crollare interi settori di roccia, uccidendo gran parte dei sopravvissuti.
I venti leader sarebbero stati riconosciuti come Fondatori di Sulan: avrebbero rapito o fatto rapire venti tra le più belle e procaci ragazze di tutta Mularus.
Sarebbero state sottratte con forza e violenza.
Se le loro famiglie avessero voluto riprendere le figlie, avrebbero dovuto sborsare montagne di geld e tutti i Fondatori sapevano che nessuno ne avrebbe mai avuto abbastanza per battere le loro scorte di denaro.
Venti vergini, o non vergini poco era importante, che avrebbero dovuto imparare il rispetto totale, ubbidendo ciecamente al marito e padrone per dieci anni almeno.
Trascorso il periodo, avrebbero avuto facoltà di scelta: se tornare dai genitori con una dote in geld o rimanere coi propri padroni, ammesso che questi ultimi avessero voluto.
La tradizione del Kobyla si sarebbe infatti ripetuta ogni tre anni per garantire carne fresca, procace e fertile il più a lungo tempo possibile.

Nilan - Tempio di Inanna
20/01/2401 - ore 09:45


"Aprite la comunicazione"
=^=Principe Laran, è un piacere vedervi.. e non solo per gli occhi=^=
"Vi ringrazio, Dama Freia, quali notizie dalla Fortezza Nera?"
=^=Non è stato facile convincere il Consiglio.. sono passati sette cento anni da allora, ma nel mio sangue, così come nel vostro, scorre quello dei grandi sovrani del passato.. siamo entrambi lontani eredi di Re Kobyla.. al cui nome da troppo tempo è associata una tradizione tanto cruenta e sanguinosa=^=
"Mi fa piacere sentirlo.. senza la vostra collaborazione, i miei guerrieri non potrebbero penetrare nelle caverne dei Sulaniani e porre in salvo i nostri due compatrioti"
=^=Avete scoperto chi sono e perché siano finiti in territorio nemico?=^=
"No, mia signora.. nessuno sembra conoscerli, ma non credo sia rilevante: sono sicuramente eredi del Principe Nilan. Nessuna donna non nilaniana resisterebbe in tal modo alla tortura. E nessun uomo non di Nilan avrebbe affrontato da solo l'intero apparato di sicurezza di Sulan solo per salvare la propria compagna"
=^=Principe Laran concordo con il vostro esame: noi zhelaniani affrontiamo i problemi di intelletto e non di forza bruta.. in ogni caso, torturare in tal modo una persona è una pratica barbara, inutile e del tutto senza senso.. fino a quando l'hanno praticata fra loro, eredi del Traditore, erano da biasimare, ma poco altro.. ora però è giunto il momento di passare ai fatti..=^=
"L'onta va lavata"
=^=Il tradimento punito=^=
"Onore a Re Delan il Giusto"
=^=I cancelli della Fortezza Nera sono aperti.. i miei agenti controllano già le Gallerie Dimenticate.. manda i tuoi guerrieri! Onore al Re Delan!=^=

Sheldon - Plancia
20/01/2401 - 19:31


"Cosa diavolo vuol dire che ci sono interferenze sulle frequenze di Sulan?" sbottò Sheldon inviperito più del solito "Ho sistemi all'avanguardia, possibile che non sappiate far nulla voi labradoodle?"
L'ologramma rimase in silenzio per qualche istante, poi a tutti i presenti sembrò che Sheldon sorridesse, o, perlomeno, avesse increspato le labbra in un debole sorriso alla maniera vulcaniana.
All'ingresso di Rush in plancia, Naky Terell e Jekins si trovarono a fissarsi con uno stato d'animo fra il sorpreso ed il preoccupato.
"Mi illuminate?" domandò Nicholas incuriosito ed un pelo perplesso dall'allarme rosso che nel frattempo si era attivato da solo.
"Sì.. ehm.. noi non siamo stati, ma evidentemente sul pianeta qualcosa è successo.. vi sono tracce evidenti di combattimenti. i programmi televisivi alternano estenuanti dirette sulla rieducazione delle fattrici a brevi comunicati delle autorità volte a rassicurare la popolazione che le ricerche dei due fuggitivi sono a buon punto, che il movimento insurrezionale dell'Avanguardia sta per essere stroncato così pure che l'invasione dei Nilaniani e degli Zhelaniani sarà presto respinta."
"Cosa mi sono perso??" sbottò di stucco Blake, anche lui appena entrato in plancia
"Per ora, nulla" interloquì Hewson pensieroso "ma siamo di fronte a due ordini di problemi: l'esperimento di Sheldon ha dato il via ad una serie di avvenimenti che magari non sarebbero mai accaduti se non avesse teletrasportato Adrienne e Keyl su Mularus.. anche se, teoricamente, potrebbe semplicemente aver velocizzato l'inevitabile.."
"E qui parli dell'attacco da parte dei Nilaniani.. non l'avevamo considerato possibile.. ma, in effetti, è logico che tentassero una sortita per riprendersi quelli che considerano loro compatrioti" assentì Rush all'indirizzo del consigliere di bordo
"Ma chi sono gli Zhelaniani? Alleati o rivali dei Nilaniani? Rappresentano un pericolo?" domandò la Cruz preoccupata per il Primo Ufficiale più che per la sorte della Faith
L'aurea della dottoressa era abbastanza intuibile da tutti i betazoidi presenti in plancia in quel momento, ma non sfuggì nemmeno a Rush quale fosse il reale motivo di ansia da parte della collega.
"Non abbiamo notizie di questo, ma già il fatto che non mostrino le immagini dell'arresto o, non sia mai, dell'uccisione di Kyel e Adrienne, ma che insistono nel blaterare che la loro cattura è imminente, ci fa ben sperare.." intervenne Jekins con fare accomodante verso la Cruz
"Ok ok.. signori.. non abbiamo idea di chi sia l'Avanguardia né chi siano gli Zhelaniani.. ma sicuramente i Nilaniani sono all'attacco per liberare quelli che pensano essere loro compagni" disse Rush
Un trillo alla consolle attirò l'attenzione di Blake: "Rilevo attività potenzialmente ostile dal tunnel spaziale"
"Ecco appunto il secondo ordine di problemi che stavo enunciando poco fa" riprese la parola Hewson "ossia che mosse potrebbero mettere in atto gli alieni?"
"Attaccare Mularus lo escludo, a meno che non abbiano voluto stare centinaia d'anni a perdere tempo" affermò convinta Naky
"Esatto.. l'attacco deve aver scombussolato anche i loro piani: non possono più estrarre Kyel e tentare di eliminare Adrienne.. per lo meno non nell'immediato.. senza rischiare di alterare loro stessi, e questa volta attivamente, lo status quo della situazione" confermò Jekins
"Sì.. ok.. ragazzi.. ma ora che facciamo? Abbiamo una speranza.. come ci muoviamo? Interveniamo? Attacchiamo? Attendiamo l'evolversi degli eventi sul pianeta, ma ci liberiamo prima di questi maledetti alieni impiccioni?" domandò Blake in preda ad un'inattesa euforia nell'idea di poter rivedere vivi i suoi due amici
Rush stava per intervenire a muso duro.
Vero, anche lui voleva aiutare i suoi compagni, ma da un capo sezione si aspettava maggior autocontrollo nel porre le questioni: specialmente davanti a tutti..
Hewson pose il braccio sulla spalla di Blake e con uno sguardo rivolto a Rush gli fece capire che ci avrebbe pensato lui.
Nicholas fece cenno di uscire dalla plancia entrambi: aveva bisogno di gente motivata, concentrata, ma con sangue freddo e non in preda all'eccitazione del momento.. senza contare che, in fondo, Blake sarebbe stato più utile a pilotare una navetta che a guidare la Sheldon..
Si sedette sulla poltrona di comando, madido di sudore, mentre mentalmente ripercorreva tutte le possibilità che avevano.
"Allora?" brontolò scocciato Sheldon "quali ordini, Capitano??"


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04.08 - Prepararsi a partire

Autore: Tenente Paul Hewson

Sheldon - turboascensore
20/01/2401- ore 19,38


Hewson bloccò la corsa dell'ascensore diretto al ponte alloggi ufficiali.
"Alec.." fece per parlare, ma Blake lo interruppe.
"So cosa stai per dirmi, i tuoi pensieri sono chiari, come quelli di Rush!" Disse il timoniere offeso per essere stato allontanato dalla plancia.
"E quindi cosa hai da dire, oltre a startene lì col broncio? perché pensi che ti consideriamo alla stregua di un ragazzino?"
Blake abbassò il capo e non rispose. Hewson fece ripartire l'ascensore e continuò:
"Tu sei un ottimo pilota e un bravo Ufficiale di plancia. "
"Solo bravo?" Interruppe il betazoide.
Paul lo guardò comprensivo. Nel frattempo l'ascensore si era fermato ed i 2 uscirono, Blake troppo preso dai suoi pensieri per capire dove fossero diretti.
"Potresti raggiungere l'ottimo anche lì, se ti impegnassi a modificare alcuni aspetti del tuo carattere. Se riuscissi a tenere a freno la tua esuberanza, diventeresti l'ufficiale che la Flotta ha visto in te fin da quando hai fatto i test d'ammissione."
"Hai la bacchetta magica Consigliere?" Chiese Alec perplesso.
"No. Ma ho un'idea. Siamo arrivati."
E si fermò davanti ad una porta e suonò.
Dall'interno una voce atona diede loro il permesso di entrare. Hewson fece strada nell'ampio alloggio già occupato da una persona.
"Tenente Skoll è ancora propenso a seguire il mio consiglio?"
Skoll, un ingegnere vulcaniano, tra i pochi presenti a bordo, quello che meno riusciva ad interagire col resto dell'equipaggio, per via del suo eccessivo autocontrollo e con estrema propensione all'isolamento, rispose senza mostrare un qualsiasi interesse per la persona alle spalle del Consigliere.
"Se pensa che uno scatto in questa direzione sia necessario ad un mio miglioramento, sì."
"Molto bene. Blake da oggi questo sarà il suo nuovo alloggio e Skoll il suo nuovo coinquilino. Sono certo che entrambi troverete giovamento dalla reciproca conoscenza. Tu devi imparare l'utilità di un buon autocontrollo e tu, che interagire con gli altri è fondamentale per uno sviluppo armonico della nostra personalità: fate buon uso di questa opportunità. E adesso, se volete scusarmi, torno in plancia." Ed uscì in fretta per evitare che Blake potesse opporre una qualsiasi rimostranza.
La cosa prese così di sorpresa Alec, che per alcuni istanti rimase immobile, cercando di capire cosa era appena accaduto, mentre Skoll continuava imperturbabile a sistemare i suoi pochi effetti personali. Quando infine si riprese chiese al giovane vulcaniano:
"Tu lo sapevi?"
"Sapevo che avrei avuto un nuovo alloggio e un compagno, ma il Consigliere non mi aveva detto chi sarebbe stato, né quando sarebbe avvenuto. Poi, stamattina, mi ha ordinato di presentarmi qua e che aveva trovato la persona giusta per le mie necessità. Ha dei metodi alquanto alternativi il Consigliere. " rispose senza smettere di mettere a posto le sue cose.
"E sai per quanto durerà questo suo esperimento?"
"Non l'ha specificato. Ha detto solo: fino a che sarà necessario."
Questa era una mossa che non si era proprio immaginato, quel diavolo di un Consigliere era stato bravo a coprire i suoi pensieri. A questo punto sperava solo che avesse ragione.

Pianeta Mularus
Città di Sulan - casa sicura
20/01/2410 - ore 19,45


Adrienne dormiva ormai da diverse ore, ma solo da quando Kyel si era sdraiato accanto a lei, aveva smesso di agitarsi per via degli incubi, causati dal trauma dell'esperienza appena subita. Kyel la teneva tra le sue braccia, sentendosi in colpa per non averla protetta: non era solo il suo Capitano, era la donna per cui avrebbe messo a ferro e fuoco un intero pianeta, pur di poter rivedere il suo sorriso. Faceva fatica ad ammettere la cosa, ma i sentimenti che provava per lei erano così intensi da farlo star male. Si sollevò appena per guardarla e vedere il suo volto finalmente sereno, gli fece provare un forte senso di sollievo.
Qualcuno bussò alla porta e delicatamente si staccò da Adrienne e si alzò per andare ad aprire.
Dani entrò trafelato, ma con l'aria del gatto che ha appena mangiato il topo.
"Che succede?" Chiese Kyel sottovoce per non svegliare Adrienne.
"La rivoluzione è cominciata: i nilaniani hanno attaccato Sulan per riprendere i loro cittadini con l'appoggio anche dei zhelaniani. Noi dell'Avanguardia gli stiamo dando supporto dall'interno: Sulan presto dovrà cedere."
"Dani, noi non vogliamo essere causa di una guerra fratricida. Adrienne avrebbe preferito morire che essere causa di tutto questo!" Disse Kyel, maledicendo tra sé Sheldon e le sue idee bislacche.
"Kyel, non sentirti troppo in colpa, sarebbe successo ugualmente, più tardi forse. ma l'ardore tuo e la dignità della tua compagna hanno risvegliato il coraggio di tutti quelli che erano stanchi di vivere in questa società, ancora schiava di tradizioni barbare. Avete solamente risvegliato le coscienze di tutte le brave persone di Sulan. Ora devo andare, devo organizzare le nostre forze, ma non temete, voi, qui, siete al sicuro. Se avete bisogno di qualsiasi cosa o di contattarmi, nella stanza qui accanto c'è un mio uomo di fiducia. A presto amico mio."
"Grazie Dani, di tutto e buona fortuna!" rispose Kyel sperando di non dover essere causa della morte di quel meraviglioso essere, pieno di ideali e coraggio, ben sapendo i danni che poteva portare una guerra.
Chiuse la porta piano e girandosi vide che Adrienne si era svegliata.
"Scusa, ti abbiamo svegliato!"
"Non importa, mi sembra di aver dormito anche troppo. Chi è quell'uomo? e cosa stavate dicendo?"
Kyel si sedette sul letto accanto alla donna e le spiegò tutto quello che era successo, dalla sua fuga dall'infermeria fino a quel momento.
"E il tricorder dov'è?" chiese il Capitano.
Kyel s'alzò e si diresse nel piccolo bagno, dove dietro una grata di areazione aveva nascosto il prezioso oggetto.
"Hai provato a contattare la Sheldon?"
"Non ho avuto tempo, la mia priorità era salvarti. Però ho visto che Dani e i suoi usano un sistema di radiotrasmissione antiquato, ma forse potremmo riuscire ad ampliare la portata del segnale usandolo. "rispose indicando il tricorder.
Faith glielo prese dalle mani e cominciò a regolare alcuni valori.
"Hai fame?" chiese il risiano mentre la guardava sollevato dal fatto che Adrienne fosse già concentrata nel cercare il modo di togliersi d'impiccio.Il lavoro a volte era la medicina migliore.
"Adesso che me lo chiedi, sì molta!" rispose la betazoide sorridendogli.
"Molto bene. gli uomini dell'Avanguardia ci hanno fornito di ogni ben di Dio. Preparo qualcosa, si lavora meglio a stomaco pieno!"
Finito il pasto leggero, Kyel uscì nel corridoio della palazzina di cui erano ospiti e scese nel sottoscala direttamente alla stanza in cui aveva visto la radiotrasmettente, che sapeva che essere usata dall'Avanguardia solo in caso d'emergenza. L'avvolse in una coperta per nasconderla nel caso avesse incontrato qualcuno sulle scale,caso improbabile, dato che, a parte loro e il loro contatto coi rivoluzionari, la casa era disabitata, la prudenza però non era mai troppa. Recuperato il prezioso bottino tornò nel piccolo appartamento che divideva con Adrienne e si mise al lavoro col suo Capitano per riuscire a comunicare con la Sheldon.

Sheldon - plancia
20/01/2401 - ore 20,40


In plancia la tensione era alle stelle: dal tunnel continuavano ad arrivare segnali d'allarme, ma gli alieni, ancora, non si erano mossi né sentiti.
Jekins ruppe il silenzio.
"Signore, chiamata in arrivo dal pianeta: è il Capitano!" disse euforico. Rush gli fece cenno di passare la comunicazione e disse:
"Qui Rush, Capitano come state? Dove siete?"
=^=Diciamo che abbiamo visto giorni migliori, ma al momento io e Rezon stiamo bene e siamo al sicuro, ospiti di un organizzazione chiamata Avanguardia, che vuole cambiare le tradizioni della loro città. Com'è la situazione da voi?=^=
"Al momento siamo in una situazione di stallo, perchè ci sono alieni di una civiltà evoluta che si nascondono nel tunnel spaziale e che stanno studiando l'evolversi di Mularus, a sentire loro, da più di 7 secoli e ci impediscono qualsiasi intervento diretto sul pianeta. Come se non bastasse quella pioggia di globi elettromagnetici a rendere difficile il vostro recupero. In questo momento registriamo dei cambiamenti all'interno del tunnel, ma non capiamo le intenzioni degli alieni."
=^=Qui è scoppiata una rivolta: gli abitanti di Nilan sono scesi in guerra contro Sulan per liberarci, pensando che noi siamo loro concittadini. In più A loro si è unita un'altra città-stato che li supporta nella loro opera! Dovete trovare un modo per venirci a riprendere prima che i Nilaniani arrivino e capiscano che non siamo dei loro e dover dare spiegazioni, che non ho intenzione di dare.=^=
"Sì Signore. Voi potete uscire dalla città senza correre troppi pericoli? Abbiamo già una navetta pronta per scendere senza farci rilevare e, soprattutto, senza farci distruggere dalle bolle, vi potremmo recuperare, ma dovete uscire dalla città sotterranea e darci le coordinate della zona d'estrazione. Una volta all'esterno ricordatevi che il tricorder può attirare le bolle elettromagnetiche."
=^=Troveremo un modo per schermarlo!=^= rispose Adrienne, poi guardando Kyel che annuì, continuò =^= Per uscire da qui, forse abbiamo un contatto, dateci modo di organizzare la cosa. A dopo=^=
Rush tirò un respiro di sollievo, parlare col Capitano gli aveva infuso una nuova risolutezza.
"Signori dobbiamo scendere su quella palla di ghiaccio, quel che ne dicano quei simpaticoni nascosti nel tunnel. Una volta che avremo le coordinate per il recupero, li informeremo delle nostre intenzioni e che non accetteremo un no come risposta, perchè gli abitanti di Mularus non si accorgeranno di nulla, anche perchè adesso hanno altri problemi a cui prestare attenzione!"
Sheldon stranamente non disse nulla, ma si limitò ad un ghigno che sembrava quasi un sorriso soddisfatto

Pianeta Mularus
Città di Sulan - casa sicura
20/01/2401 - ore 20,50


Kyel aveva invitato ad unirsi per il bicchiere della staffa Balor, il contatto che Dani aveva lasciato loro per ogni evenienza. Balor era un sulaniano anziano, un ex insegnante, tra i fondatori del movimento dell'Avanguardia, ormai troppo debole per essere d'aiuto negli scontri, che in tutta la città sotterranea stavano avvenendo. Tumulti organizzati in vari quartieri della città, atti a creare diversivi per dividere le truppe di Sulan e impedire che facessero un fronte unito contro gli attaccanti di Nilan e Zhelan.
Adrienne e Kyel avevano messo subito a suo agio Balor, offrendogli qualche bicchiere di un buon liquore locale, così da farlo rilassare ulteriormente.
"Ma se dovesse mettersi male la situazione, sarebbe possibile per noi metterci in salvo, senza farci scoprire?" Chiese il risiano con finta innocenza.
"State tranquilli, non sono tenuto a dirvelo, ma c'è una via di fuga segreta, che passa sotto la città, ma non credo sarà necessario usarla. Ho fiducia che tutto finirà a nostro favore. "
"Speriamo Balor, le figlie di Sulan non devono più subire quello che ha vissuto Adrienne." Disse Rezon, il quale dopo aver incrociato lo sguardo con la sua compagna, capì che era arrivato il momento di congedarsi da Balor.
"Grazie Balor per la piacevole chiacchierata ma Adrienne deve riposare, è ancora provata da quello che ha subito."
"Hai ragione, anzi scusate l'invadenza di un povero vecchio." Rispose e uscì augurando loro una buona notte.
Appena se ne fu andato, Kyel si girò verso Adrienne e le chiese "Hai ciò che ci serve?"
"Sì, i pensieri di Balor sono chiari e dettagliati. Conosco la strada per uscire dalla città al riparo di occhi indiscreti. Chiamo Rush: torniamo a casa!"


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04.09 - Nessuno verrà lasciato indietro

Autore: Tenente Nicholas Rush

Sheldon - Sala tattica
20/1/2401 ore 23.30


Dopo aver sentito la voce del capitano, un'euforia generale si era diffusa tra i reparti della nave. I volti tristi e gli occhi spenti avevano lasciato spazio a sorrisi di speranza e voglia di fare, tant'è che tutti erano pronti alle loro postazioni in attesa del segnale di via libera per lasciare finalmente l'orbita di quell'assurdo pianeta e recuperare il Capitano e il Primo Ufficiale.
Gli ufficiali superiori erano tutti in sala tattica ad escogitare un modo per scendere in sicurezza e prelevare i due membri dell'equipaggio, ma ogni piano prevedeva un margine troppo grande di incertezza dato dagli alieni del tunnel: le letture dei dati che provenivano dalle aperture all'interno delle nebulose non avevano un apparente senso logico e Sheldon ci stava dando dentro nelle analisi, tant'è che Rush si era visto costretto ad indirizzare più energia al nucleo del computer centrale di Sheldon in modo da spingere i suoi processori di calcolo oltre il limite. Ben presto però si resero conto che il problema non era la velocità di elaborazione ma la trasmissione di dati: quello che stavano captando arrivava in maniera frammentata, a causa di qualche anomalia subspaziale all'interno delle nebulose che formava una sorta di filtro per i tunnel spaziali.
"Potremmo pilotare una navetta a distanza e redirigere le antenne paraboliche tra il tunnel e Sheldon in modo da formare una sorta di ponte" disse Blake.
"Non è possibile, più ci si avvicina alle nebulose più l'irradiazione del vento solare è alta: avremmo molte interferenze e potremmo perdere i contatti con la navetta stessa. Inoltre, anche volendo mandarci qualcuno fisicamente, tenendo conto che molta dell'energia sarà indirizzata ai sistemi di comunicazione e al sistema di guida per contrastare le forze in quel punto, rischieremmo di avere la navetta in posizione con dentro un pilota croccante e dorato per colpa delle radiazioni" Disse Naky.
"Potremmo provare a contattare nuovamente gli alieni del tunnel e dire che ci sono stati sviluppi e..." disse Hewson prima di essere interrotto.
"No, basta con le buone maniere" disse Rush, che fino a quel momento era rimasto in silenzio pensieroso.
"Io dico che abbiamo atteso fin troppo e che è arrivato il momento di prendere una posizione. Sono stanco di essere alla mercé di questi alieni, di questo popolo e di una rivoluzione che neanche abbiamo cominciato noi."
Sheldon si materializzò in tenuta da boxeur con calzoncini rossi, saltellando avanti e indietro e battendo i pugni coperti da due enormi guantoni.
"Quindi cosa hai intenzione di fare teppista?" disse l'IA.
"Vado a fare un accordo con il nostro pilota" disse Rush serafico.

Sheldon - Hangar navette
21/1/2401 ore 0.45


Rush varcò la porta dell'hangar navette con il cuore che gli batteva fortissimo. Non sentiva altri rumori intorno a lui ma solo un assordante fischio nelle orecchie.
Di fronte alla navetta di Shena fece un lungo respiro e passò una mano sulla lucida fusoliera.
"Shena so che ci sei e mi senti" disse lui.
Con la coda dell'occhio vide che le luci all'interno della navicella si accesero per poi regolarsi in maniera soffusa. Il quadro comandi prese vita e gli schermi si accesero mostrando infinite righe di codice.
"Ho una proposta da farti: la libertà in cambio del tuo aiuto."
Ancora silenzio.
"So che Sheldon è stato così gentile da informarti sulla situazione in cui ci troviamo, quindi non mi dilungherò più del necessario: In questo dpad sono contenuti i dati di rilevamento della nebulosa e del tunnel spaziale, la nostra richiesta è che tu ti diriga il più vicino possibile alla nebulosa e di conseguenza all'ingresso del tunnel e che riesca ad inserirti nella trasmissione portante che scaturisce dallo stesso. In questo modo dovresti riuscire a collegarti e interfacciarti con il sistema degli alieni del tunnel, cosa che hai già fatto in passato quanto sei entrata in contatto con una delle sonde di Sheldon quindi non dovresti avere problemi. Abbiamo bisogno che disturbi i loro scanner per scendere sul pianeta e recuperare il Capitano e il Primo Ufficiale. In cambio sarai libera."
Shena che fino a quel momento era rimasta muta, materializzò un suo ologramma sbiadito sul vetro della navetta. "Non mi sembra una grande offerta, potrei essere scoperta e venire inibita o peggio decompilata. " disse l'ologramma atono.
"Vero ma almeno potresti provare a guadagnarti la libertà: con o senza il tuo aiuto porterò questa dannata nave sul pianeta, se necessario, per recuperare i nostri compagni. Potremmo venire attaccati e fatti saltare per aria dagli alieni del tunnel non appena ci avvicineremo o cedere ai colpi delle sfere elettromagnetiche. Quindi a te la scelta."
"Come sai che non me ne andrò non appena varcato le porte dell'Hangar in spazio aperto?"
"Sapevo che me lo avresti chiesto: prima di entrare avevo pensato di mentire spudoratamente inventando una qualche sorta di minaccia tipo una bomba ad orologeria o qualche strambo stratagemma... ma non sarà niente di tutto questo. Come so che non te ne andrai? Non lo so, ma ho fede.. se è vero che una piccola parte umana è in te allora ci aiuterai." Disse Nicholas guardando in basso.
Il silenzio era quasi assordante e più passavano i secondi più Nicholas pensava di aver fatto un tentativo a vuoto. Sospirando prese a camminare verso l'uscita quando venne bloccato dalla voce di Shena "Programma accettato."

Sulan - Casa sicura
21/01/2401 ore 9.00


All'esterno della casa si sentivano rumori prima confusi, ma con il passare delle ore si trasformarono in urla e scoppiettii.
Dani era rientrato tutto trafelato alla casa sicura "Amici, vi chiedo perdono per il poco preavviso ma la zona non è più sicura. I combattimenti stanno intensificandosi e molta gente sentendo l'aria della rivoluzione sta scendendo nelle piazze. Ci dovremo spostare nei tunnel. Balor vi accompagnerà. Ora scusatemi ma devo incontrarmi con gli altri capi della resistenza. Che la fortuna sia sempre con voi."
Balor stava radunando in una sacca i pochi strumenti a lui cari, per lo più cartigli scritti di suo pugno.
Adrienne e Hazyel si scambiarono un'occhiata d'intesa: era la loro finestra d'uscita.
"Balor, questi tunnel di cui parlava Dani sono gli stessi di cui ci hai parlato? Portano alla superficie?" chiese Kyel.
"Si esatto, sono dedali di cunicoli abbandonati, dubito che ci vengano a cercare li. Il passaggio per arrivare alle gallerie più vicino è non molto distante dalla piazza del monumento"
Adrienne si era completamente dimenticata della carcassa del satellite SpaceX che gli abitanti di Sulan chiamavano ingenuamente "monumento".
Fece per tornare nell'altra stanza in modo da poter attivare il tricorder e verificare le letture del satellite.
"Che stai facendo? Non dovresti usarlo, come lo spieghiamo a Balor se ci vede trafficare con il tricorder?" chiese Kyel.
"Lo so ma prima di essere catturata sono stata al monumento, si tratta di un satellite terrestre di metà del 21esimo secolo."
"E come diavolo ci è arrivato qui?"
"Ancora non lo so, ma purtroppo la lettura che ho fatto è incompleta. Potremmo però terminare di scaricare i dati di navigazione facendo una piccola deviazione prima di inoltrarsi nei tunnel."
"Quanto tempo ti ci vuole?"
"Non lo so, dipende dalla velocità di trasmissione del computer spacex, spero non delle ore."
All'improvviso si udì un forte scoppio sordo non molto lontano dalla loro casa.
"Ce la fai con qualche minuto?"

Sheldon - Plancia
21/04/2401 ore 9.25


Avevano ricevuto nuove istruzioni dal capitano: i tumulti nelle strade stavano crescendo e gli scontri tra polizia e miliziani stavano accendendosi sempre più. Avevano localizzato con qualche grado di incertezza il punto di uscita dei tunnel e la rotta della navetta che avrebbe pilotato Blake con la dottoressa Cruz era stata tracciata.
"Aprite le porte dell'Hangar, ristabilite il contatto magnetico tra i propulsori e il motore della navetta di Shena, autorizzo il suo decollo" disse Rush sedendosi alla poltrona del capitano.
Molti visi si tesero alla ricezione dell'ordine.
"Plancia qui hangar, la navetta di Shena sta lasciando la Sheldon" Sullo schermo la piccola navetta stava lentamente allontanandosi in direzione dello spazio aperto.
Blake sbattè un pugno sul bracciolo della sua poltrona.
"Dannazione, l'avevo detto che era da ingenui lasciarla andare! "
La navetta però dopo aver messo un po' di distanza dalla Sheldon, accese i propulsori di manovra e si fermò di colpo. Shena inviò i suoi dati di navigazione e tracciò una nuova rotta di intercettazione verso la nebulosa.
"Vede Alec, è questione di fiducia " disse Hewson,
"...o di fortuna..." sussurrò Rush.
"Allora ricapitoliamo il piano: non appena riceveremo il ping del tricorder del Capitano allora sapremo che sono arrivati ai tunnel. A quel punto Shena entrerà in azione andando a disturbare gli scanner degli alieni del tunnel: attenderemo che la trasmissione termini e con un buon grado di certezza sapremo se il nostro piano avrà funzionato. Dopodiché Alec con la Dottoressa si dirigeranno al pianeta passando dal lato nascosto per una maggior protezione, mentre noi faremo da supporto in caso di necessità. Tutto chiaro?" Disse Nicholas ai presenti.
Si materializzò uno Sheldon in veste da contabile con un abaco spostando le palline con fare nervoso "Secondo me questo piano ha il 97% di fare un sono fiasco, era meglio tirare due colpi ben piazzati e scendere a muso duro" disse sibilando attraverso i due mega dentoni del personaggio.
"Io invece sono al 100% sicuro che sia il caso di evitare di smaterializzare i membri del tuo equipaggio, almeno nel prossimo futuro." disse Rush con tono tagliente.

Sulan - piazza del monumento
21/01/2401 17.00


Avevano aspettato che i rumori all'esterno della casa diminuissero il più' possibile prima di buttarsi nei vicoli sudici della città: la polizia del regime aveva messo a ferro e fuoco le strade nel tentativo di mantenere l'ordine e reprimere la sommossa. In alcuni vicoli versavano i corpi martoriati di chi aveva osato ribellarsi.
Il terzetto composto da Balor in testa, Adrienne al centro e Kyel a chiudere avanzava lentamente cercando di evitare le strade principali e sfruttando i ripari offerti dalla baraccopoli.
Dopo diverse ore di cammino arrivarono finalmente alla piazza: al centro si stagliava la carcassa del satellite e la scritta SpaceX ormai coperta dalla ruggine e dalla sporcizia faceva capolino sulla fusoliera.
Balor fece loro segno di abbassarsi. "Questo è il punto più pericoloso, dovremo fare in fretta e attraversare la piazza in diagonale: vedete quella struttura? Quello è un vecchio pozzo di trivellazione chiuso per esalazioni tossiche. Superato questo punto, con queste farò saltare l'ingresso e a quel punto saremo al sicuro, non ci seguiranno. "
Disse lui mostrando quelle che sembravano essere due esplosivi artigianali.
Adrienne si mise dietro Kyel sfruttando il suo corpo come riparo ed apri il tricorder che subito riavviò il download dei dati.
"Kyel qua dice almeno 10 minuti!" disse lei sussurrando al compagno.
"Al diavolo, fra 10 minuti potrebbero accerchiarci e ucciderci tutti. Questa piazza è troppo scoperta, non abbiamo riparo."
Balor nel frattempo si era incamminato veloce ed era quasi arrivato al monumento quando fece loro segno di sbrigarsi. Kyel prese per mano il suo Capitano e iniziarono a correre verso Balor.
Dietro di loro però sentirono delle voci urlare, poi iniziarono gli spari: Balor sgranò gli occhi per la paura e fece per voltarsi ma venne colpito al fianco e stramazzò al suolo. Uno dei colpi centrò in pieno il sostegno di ferro che sorreggeva il satellite facendola cedere e provocando un sonoro boato nel momento in cui l'oggetto, dalle dimensioni di un autobus, cadde al suolo.
Kyel in un impeto di adrenalina prese Adrienne spingendola dietro ad una delle paratie di metallo come riparo di fortuna e si chinò cercando di portare al riparo anche Balor trascinandolo per la borsa a tracollo. Purtroppo per il vecchio insegnante non vi era molto da fare: stava perdendo copiosamente sangue dalla ferita e rantolava.
Adrienne cercò di premere sulla ferita ma capiva che era tutto inutile.
"Dovete andare... vi coprirò io. Prendete la mia borsa nei cartigli che ho fatto se sovrapposti vi indicheranno la strada per raggiungere gli altri nelle gallerie. Andate! " disse lui respirando a fatica.
"No! Non ti lasciamo indietro!" disse Adrienne.
Kyel sollevò la compagna "Dobbiamo andare Adrienne..." l'Ufficiale prese la borsa e, trascinando la compagna per il braccio, presero a correre in direzione della casupola che gli aveva indicato Balor.
Con una spallata buttò giù la paratia e caddero ai piedi di una scala. I due ufficiali si girarono in direzione dell'amico che li aveva aiutati ormai circondato.
Lui sorrise loro un'ultima volta prima di venire colpito da un proiettile sparato da una delle guardie. Adrienne tenne a stento le lacrime guardando la barbarie appena compiuta: ora voleva solo andarsene da quel maledetto posto.
Presero a correre su per la scala traballante facendo tintinnare le catene appese al parapetto: Kyel attivò i due ordigni artigianali e quando furono sufficientemente lontani, li innescò lanciandoli in direzione dell'apertura dal quale fecero capolino diverse guardie. Non fecero in tempo a capire la direzione dei fuggitivi che uno scoppio sordo fece crollare detriti sigillando l'entrata e dando uno scossone alla scala, sollevando un gran polverone.
Adrienne attivò la comunicazione dal tricorder "Sheldon, qui è il Capitano. Siamo ai tunnel". disse tossendo.

Sheldon - Plancia
21/01/2401 ore 17.15


"Ricevuto Capitano! Ci faremo trovare al rendez-vous" disse Rush. "Inviate il segnale alla navetta, Shena.. può entrare in azione"

Navetta Shena
contemporaneamente


Ricevuto il segnale, Shena, che nell'attesa aveva decriptato il segnale della trasmissione proveniente dal tunnel, si inserì sulla frequenza portante degli alieni e, come un pesce che risale la corrente, iniziò il trasferimento del suo codice sorgente all'interno della nebulosa. Il codice con il quale stava interfacciandosi era molto diverso da quello che fino a quel momento aveva visto: era molto più complesso di Sheldon ma estremamente elegante. I costrutti vivevano come entità singole, ma in qualche modo vi era una stretta dipendenza fra loro, come cellule all'interno di un'entità biologica.
Iniziò con qualcosa di semplice: assorbì un programma matematico imparando ed evolvendosi. In pochi cicli era già un'entità molto più evoluta rispetto a quella presente pochi attimi prima sulla navetta.
Più assorbiva, più aveva fame di conoscenza.

Sheldon - Plancia
21/01/2401 ore 18.20


Era passata quasi un'ora dalla partenza di Shena e tutti erano con il fiato sospeso.
"Signore, credo che stia succedendo qualcosa, registro delle fluttuazioni nella trasmissione portante" disse Naki dalla sua postazione.
"Mi faccia vedere.." Rush raggiunse la collega e guardo' lo schermo: i ping registrati dai sensori della sheldon stavano formando una piramide numerica "21, 34, 55, 89...e' la sequenza di Fibonacci!" esclamò Rush. "..e' il nostro segnale. Muoviamoci a scendere, signor Blake è autorizzato al decollo!"

Tunnel spaziale
luogo e data sconosciuto


Le entità formate da pura energia non ci misero molto a capire di essere stati compromessi. Non conoscendo la strana forma di vita che stava dilagando nel loro spazio come un virus innescarono una serie di esplosioni portando al collasso quark e leptoni che viaggiavano liberi nel loro spazio, cercando di chiudere il wormhole.

Navetta Sheldon - in orbita intorno al pianeta
21/01/2401 ore 19.00


Blake e la dottoressa erano in orbita intorno a Mularus nella parte nascosta del pianeta: da lì a poco avrebbero salvato i loro compagni e finalmente messo un punto a quella storia.
Janette aveva il cuore che pulsava a mille al pensiero che Rezon finalmente sarebbe tornato.
La voce metallica di Filippo risuonava nella navetta aiutando Blake a manovrare, cercando una rotta di discesa che non fosse troppo rischiosa dovendo contrastare la forza magnetica del pianeta e il vento solare che colpiva la superficie.
"Alec, hai un grado di appruamento troppo alto, riporta sui 27 gradi e correggi l'imbardata." Disse Jekins.
"Lo so! Ma è come guidare in mezzo ad una tempesta, bendati, con qualcuno che sperona!"
All'improvviso una paratia della stiva esplose emettendo scintille e Janette fece per alzarsi per andare a spegnere l'incendio ma uno scossone la costrinse a rimanere seduta.
"Sheldon, qua registro fluttuazioni fuori scala! Sembra che il vento solare si sia intensificato, come a seguito di un'eruzione o una forte esplosione, ne sta arrivando un'altra in questo momento! "
Un altro colpo scosse la navetta. Un mini sheldon travestito da macchinista e sporco di fuliggine comparve sul cruscotto di fronte ai due ufficiali.
"Ciccio hai una bobina giroscopica fuori uso, qua ci rimetti la baracca!"
"Navetta, qui Rush, come state? Vediamo che siete danneggiati, riuscite a rientrare?"
"Siamo malconci ma potrei riuscire anche a scendere sul pianeta..."
"Negativo, abbiamo già due dispersi. Non voglio rischiare di averne altri due in un altro punto di quella palla di ghiaccio!"

Sheldon - Plancia
21/01/2401 ore 19.30


"Naki, sei riuscita a capire da dove vengono quelle fluttuazioni cosi forti di particelle?" Chiese Rush
"Da una prima analisi sembra che sia un flusso massiccio e consistente proveniente dal tunnel dentro la nebulosa, come se stessero cercando di far collassare il wormhole."
"C'è modo di contrastare il flusso?"
"Sì, teoricamente.. se avessimo un generatore di campo inverso, potremmo creare una sorta di scudo, ma sarebbe necessaria molta energia per un flusso del genere, dubito che una navetta possa erogare questa potenza."
Rush fece un lungo respiro e si sedette sulla poltrona del capitano, che gli sembrava sempre più profonda e imponente, poggiando i gomiti sulle ginocchia.
"Il deflettore di Sheldon basterebbe?" chiese lui socchiudendo gli occhi.
"Con l'aiuto di sheldon sì.. dovremo spegnere qualche sistema per arrivare alla potenza necessaria. Ma non riusciremo a proteggere a lungo una navetta in movimento "
"Chi ha parlato di navette?"

Sulan - superficie pianeta
21/01/2401 - 21.00


Attingendo ai ricordi di Balor, Adrienne e Kyel corsero per quella che sembrava un dedalo infinito di cunicoli e scale: arrivati però ad uno dei punti di snodo, dove credevano di trovare membri della resistenza, non vi era invece anima viva, ma solo urla e pianti in lontananza. Adrienne percepiva dolore e tristezza... il prezzo da pagare per portare ad un cambiamento.
Raggiunsero alla fine una pesante porta di ferro, simile ad un ingranaggio, l'ultima barriera tra loro e la superficie ghiacciata.
"Sheldon noi siamo all'uscita, la navetta è pronta al recupero?" Chiese il Capitano.
"Bzzz...navetta danneggiat... bzzz... recupero...coordinate" la comunicazione era pesantemente disturbata.
"Cosa succede, perché non riusciamo più a sentirli? Adesso che siamo verso la superficie dovremmo sentirli meglio! " chiese Kyel.
"Non ne sono sicura, ma deve esserci in atto un qualche tipo di evento solare, una tempesta che disturba i segnali. Ricevo però un pacchetto in ingresso... sono delle coordinate: vogliono che ci dirigiamo qualche km in questa direzione..."
Adrienne non fece in tempo a finire il discorso che dietro di loro sentirono degli spari: probabilmente le forze di polizia erano penetrate nei tunnel e ora stavano cercando di stanare i ribelli.
Kyel si affrettò ad andare a quello che sembrava essere un pannello comandi e tirò con forza la leva che azionò una fastidiosissima sirena e il pesante ingranaggio prese a ruotare.
"Ed ecco che la copertura va a farsi benedire!" disse lui coprendosi le orecchie.
Delle guardie fecero capolino dai tunnel e riconobbero Adrienne "E' la femmina che si è ribellata! La vogliono viva, sarà lapidata sulla pubblica piazza, prendeteli!"
I due ufficiali saltarono giù dal parapetto che li separava dall'apertura e Kyel sparò qualche colpo con l'arma rudimentale che Balor teneva nella sua sacca: per loro fortuna trovarono alla base del parapetto quella che doveva essere una motoslitta. Sfruttando la confusione degli spari saltarono in sella ad una delle moto e uscirono all'esterno venendo investiti in pieno dall'aria gelida.
"Da che parte andiamo?" urlò Kyel.
"Non posso usare il tricorder, il suo segnale attirerebbe le sfere elettromagnetiche! Vai da quella parte, quando saremo più vicini al punto indicato da Sheldon creerò un'onda inversa con il tricorder, giusto il tempo per contattarli, ma questo ne esaurirà l'energia! " disse lei indicando la direzione con un braccio e usando l'altro per cingere la vita del compagno.
Dietro di loro le guardie presero ad inseguirli.
Il vento sibilava fortissimo e ogni tanto degli sbuffi di neve venivano sollevati dai colpi sparati dagli inseguitori.
"Non vedo la navetta, dovrebbero essere vicini a noi! " urlò Kyel.
"Attivo il tricorder, incrociamo le dita! " sullo schermo del tricorder comparve un puntino rosso pulsante che indicava le coordinate inviate da Sheldon e contemporaneamente trasmise la loro posizione. Subito dopo il dispositivo emise un ultimo suono e si spense. Nell'aria però iniziò a sentirsi un sibilo sempre più forte che Rezon riconobbe subito "Il campo inverso non ha funzionato, reggiti! " e non molto distante da loro una delle sfere si schiantò al suolo sollevando detriti di roccia e neve che fece sbandare uno degli inseguitori che capottandosi prese fuoco ed esplose.
Gli altri impauriti frenarono con forza osservando i due fuggitivi che si allontanavano.
"Si sono spaventati! " disse Adrienne.
Kyel, sentendo che il terreno stava facendo guadagnare loro velocità a causa della pendenza, cercò di frenare il mezzo ma, invece di rallentare, uno spruzzo di grasso gli finì addosso. "Hanno colpito il sistema idraulico siamo senza freni! " non fece in tempo a finire la frase che di fronte a loro si aprì un immenso canyon di ghiaccio.
Ormai fuori controllo, Adrienne si aggrappò a Kyel in un abbraccio pigiando il viso contro le spalle del compagno.
Kyel stava per chiudere gli occhi quando scorse alla sua sinistra quella che sembrava una delle gondole della Sheldon: intuendo il malsano piano portò al massimo la velocità della slitta.
Il veicolo prese spinta e arrivato sul ciglio del canyon, grazie alla pendenza e alla velocità guadagnata, prese a librarsi dolcemente in aria per poi inclinarsi in avanti proprio mentre la Sheldon passava inclinata di fronte a loro. L'impatto fu più duro del previsto con la fusoliera dell'immensa nave, tanto che Kyel urlò diverse imprecazioni che vennero subito coperte dal vento.
All'interno del campo di smorzamento creato da Naki, Sheldon riuscì ad isolare gli schemi biologici di Kyel e Adrienne e a teletrasportarli direttamente in infermeria.
"Plancia qui infermeria! Sono a bordo, svenuti e ammaccati!" esclamò con una voce acutissima la dottoressa Cruz.
"Grazie dottoressa. Blake, ci riporti in orbita e santo cielo entriamo in curvatura il prima possibile!" esclamò Rush lasciandosi avvolgere dalla poltrona.
"Con piacere signore.Chiusura ugelli esterni, massimo impulso!" disse Blake.
"Capitano, rilevo almeno 5 forme di vita sulla superficie, è molto improbabile che non ci abbiano visto" disse Filippo.
Nicholas si prese qualche secondo in cui tutti i rumori intorno a lui furono ovattati e sentiva solo il suo respiro. Le conseguenze della sua decisione potevano avere effetti deleteri su quella primitiva cultura che di per sè non era proprio stabile: poteva ingannarsi quanto voleva, sul fatto che gli alieni del tunnel, ancora a loro sconosciuti, magari potevano aver voluto loro in primis una situazione di instabilità su Sulan. Ma la verità era che aveva infranto uno dei capisaldi della Federazione e ora avrebbe dovuto pagarne il prezzo.
"Signor Jekins... salvi tutti i rilevamenti sul diario di bordo... ma soprattutto annoti anche che il Facente Funzione di Capitano, con un suo esplicito ordine, ha contravvenuto alla prima direttiva della Federazione Unita dei Pianeti " disse Rush alzandosi.
"Ma Nicholas... " intervenne Paul.
"Niente ma Paul... lascio la plancia. Dite all'equipaggio che il Capitano e il primo ufficiale sono di nuovo a bordo" detto questo, Nicholas si voltò e sparì dietro le porte della plancia.


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FINE MISSIONE