Xandros










SHELDON

presenta


SHELDON

Xandros

Missione 02






Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della SHELDON,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM


Starfleet Italy

Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della SHELDON, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.




Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.



Anno pubblicazione 2023



www.starfleetitaly.it | SHELDON








Equipaggio

Capitano Tenente Comandante Adrienne Faith

Capo Operazioni Tenente Nicholas Rush

Consigliere Tenente Paul Hewson

Primo Ufficiale Tenente Kyel  Rezon

Timoniere Tenente JG Alec Blake

Tenente Comandante
Adrienne Faith
Capitano

Tenente
Nicholas Rush
Capo Operazioni

Tenente
Paul Hewson
Consigliere

Tenente
Kyel Rezon
Primo Ufficiale

Tenente JG
Alec Blake
Timoniere

Ufficiale SEC/TAC Tenente Filippo Jekins

Tenente
Filippo Jekins
Ufficiale SEC/TAC


SHELDON

Autori

Capitano
Adrienne Faith
Ilenia De Battisti

Capo Operazioni
Nicholas Rush
Stefano Zaniboni

Consigliere
Paul Hewson
Monica Miodini

Primo Ufficiale
Kyel Rezon
Vanessa nd

Timoniere
Alec Blake
Mauro Fenzio

Ufficiale SEC/TAC
Filippo Jekins
Marco Calandri






Sommario


Sinossi
02.00 - Primo contatto
02.01 - Il canto dei Myr
02.02 - Città delle stelle
02.03 - Tra A.I. impazzite e Sacri Cristalli..
02.04 - Dilemmi Etici
02.05 - La strada dorata
02.06 - Follow the Yellow Brick Road
02.07 - Unire i puntini
02.08 - I Kylyon
02.09 - Ultimo
02.10 - A volte l'azione è la migliore diplomazia
02.11 - La profezia si avvera

Sinossi

Mentre la Sheldon è partita per rispondere ad un s.o.s. lanciato da una nave talassiana in difficoltà, il primo ufficiale, Kyel Rezon, il consigliere Hewson e l?ufficiale scientifico capo Houssein, accompagnati dal pilota Floyd, sono bloccati sul pianeta Xandros. La squada di sbarco, costretta ad un atterraggio di fortuna sul pianeta, scoprirà ben presto che in quel posto nulla è realmente come sembra. Fenomeni fisici sconosciuti e strani animali girano sulla superficie portando morte e distruzione, ma ciò che si nasconde nell'ombra è ancora peggio. Cosa ne sarà della squadra? Che cosa ne sarà dei talassiani in pericolo? E la Sheldon sarà in grado di far fronte ai nuovi pericoli?



02.00 - Primo contatto

Autore: Tenente Paul Hewson

Pianeta Xandros - Monti Ellexi
29/07/2399 ore 17,30


I tre uomini avanzavano a fatica nella tempesta che turbinava intorno a loro: uno spesso strato di neve copriva lo stretto sentiero che stavano percorrendo rendendolo estremamente pericoloso, tanto più che uno dei tre era ferito ad una gamba a turno gli altri due lo aiutavano, sorreggendolo, anche se a volte il sentiero diveniva così stretto da concedere il passaggio ad una sola persona alla volta. Il loro abbigliamento era troppo leggero per poter sopportare ancora a lungo la rigida temperature e in più su quel pianeta i giorni erano estremamente corti e le ombre della sera stavano già scendendo, rendendo la temperatura ancora più bassa. L'uomo che non sorreggeva il ferito, precedeva gli altri due di pochi metri, rimanendo sempre a portata di vista, facendo da apripista: improvvisamente si fermò, fece cenno agli altri di raggiungerlo e quando li ebbe vicino alzò il braccio e con l'indice teso indicò un'ombra scura che spiccava tra le altre ombre. Adagiata alla parete rocciosa poteva essere scambiata per un masso più grande, ma guardando meglio si vedeva chiaramente il bordo preciso di un tetto e le forme squadrate di una costruzione: l'avevano trovato.
L'uomo che apriva il gruppetto corse verso la loro probabile salvezza: c'erano una porta e una piccola finestra chiuse da serramenti in legno. Senza pensarci aprì la porta con un calcio ed entrò. L'ambiente, da quello che la poca luce che ormai filtrava da fuori lasciava vedere, era asciutto e si potevano scorgere una panca con accanto un tavolino, vicino alla parete formata dalla roccia stessa della montagna vi era una branda con una specie di cassettone ai piedi e sulla parete di fronte alla porta sembrava essere appoggiata una dispensa.
Sentendo arrivare gli altri, l'uomo si spostò ed aiutò il ferito a sedersi sulla panca, quindi chiuse la porta e si abbassò il cappuccio, mostrando il bel volto del Primo Ufficiale della Sheldon. Kyel, mentre Houssein esausto si lasciò cadere a terra, perquisì rapidamente il rifugio e, avendo trovato nel cassettone indumenti asciutti e decisamente più caldi di quelli che indossavano loro, li lanciò ai colleghi dicendo loro:
"Coraggio toglietevi i vestiti bagnati e mettete questi!" e mentre porse un caldo mantello di lana foderata di pelliccia al Consigliere gli chiese "Come diavolo facevi a sapere dell'esistenza di questo rifugio?"
Paul, tremante per il freddo e cercando di muovere il meno possibile il ginocchio sinistro rimasto infortunato nell'incidente che aveva causato la distruzione della navetta, con cui stavano esplorando il pianeta, e la morte del tenente Floyd pilota della stessa, rispose "Me l'ha detto Cassilda!"
"Chi?" disse Rezon temendo che il collega fosse vittima di allucinazioni dovute al freddo e alla stanchezza.
"Non sono impazzito Kyel!" ribatté il Consigliere leggendo benissimo sul volto di Rezon quali erano le sue perplessità" Deve essere una telepate potentissima, ho sentito il suo tocco nella mia mente quando la tempesta ci ha travolto. Quando mi sono svegliato, dopo che il vuoto d'aria causato dalla slavina che ha trascinato nello strapiombo quello che restava della Leonardo e il povero Floyd, era ancora presente e mi ha indicato la strada per raggiungere questo riparo."
"Ed è ancora lì?" chiese Houssein che nel frattempo aveva indossato gli abiti caldi trovati da Rezon.
"No se n'è andata quando abbiamo trovato il rifugio, ma ha detto che non appena possibile manderà aiuti."
"Speriamo che arrivi prima la Sheldon, non vorrei infrangere subito la Prima Direttiva al nostro primo sbarco su un pianeta sconosciuto." disse Kyel che non aveva nel tono di voce la sua solita baldanza.
"Non so quanto sono rapidi qui i soccorsi, ma sappiamo che la Sheldon, ammettendo che il nostro segnale di soccorso sia passato, era comunque impegnata in una missione di soccorso a 24 ore da qui. Direi di metterci comodi al momento e di preparare una storia plausibile nel caso arrivassero prima i locali!" disse Houssein.

- Flashback -
Pianeta Xandros - Navetta Leonardo -
29/07/2399 - ore - 22,30


La navetta della Sheldon stava sorvolando una impervia catena montuosa, alla ricerca di quei materiali che i sensori a lunga distanza avevano individuato e che necessitavano al prosieguo del viaggio che si preannunciava più lungo di quanto l'equipaggio della nave senziente avesse sperato. Nei mesi appena trascorsi avevano trovato un paio di sistemi i cui pianeti avevano fornito riserve di materie prime, indispensabili per un viaggio così lungo, ma nessuno era risultato abitabile. Avevano poi trovato questo sistema di cinque pianeti, orbitanti intorno ad una gigante rossa ed il quarto di questi era abitato da una razza umanoide, molto simile come aspetto ai terrestri. La loro cultura purtroppo si poteva paragonare al XV secolo della Terra e la Prima Direttiva impediva agli uomini della Sheldon di avere contatti con quel popolo. Avevano quindi optato per un'osservazione a distanza di sicurezza a bordo di una delle navette della Sheldon, con l'intento di trovare un modo per prelevare un po' di risorse dal pianeta e allo stesso tempo studiare una nuova civiltà, senza farsi notare.
Al comando della Leonardo, Rezon guidava una piccola squadra formata dal Primo Ufficiale Scientifico Houssein, che si occupava della ricerca di materie prime indispensabili per l'equipaggio, il Consigliere Hewson, che aveva il compito di studiare la civiltà che governava il pianeta e il pilota Floyd.
Blake era rimasto al timone della Sheldon perché la gigante rossa emetteva potenti distorsioni elettromagnetiche che richiedevano tutta l'abilità del giovane betazoide per mantenere stabile l'orbita, mentre l'atmosfera del pianeta Xandros ne bloccava il passaggio, rendendo più semplice manovrare la navetta.
Per restare celati agli occhi degli Xandriani, avevano deciso di sorvolare a bassa quota quella che sembrava essere la città principale del pianeta, durante la notte. Al Consigliere sarebbe piaciuto scendere dalla navetta e mischiarsi a loro, magari entrare in una taverna per studiare da vicino gli indigeni in un ambiente chiuso, che offriva diverse opportunità di interazioni sociali. Rezon l'aveva bloccato immediatamente: si sarebbe dovuto accontentare di studiare le registrazioni che stavano facendo. A malincuore Paul convenne col Primo Ufficiale che non era il caso di rischiare un contatto e si era messo tranquillo alla sua consolle.
Mentre stavano finendo le analisi della città arrivò una chiamata dalla Sheldon.
=^=Faith a Rezon, tutto bene?=^=
"Qui Rezon,Si Sisgnore procede tutto come previsto." stranamente Kyel usò una frase formale per rispondere a Faith, ma il tono usato voleva dire: e come potrebbe andare con me al comando? Ed anche se la comunicazione era solo audio alla giovane donna non sfuggì la solita presunzione nella voce.
=^=Abbiamo ricevuto una chiamata di soccorso da un mercantile Thalassiano, hanno problemi coi motori e Kelley crede di poterli aiutare. Preferite rientrare o continuare con l'esplorazione?=^=
Kyel scambiò uno sguardo coi suoi compagni ed avendo ricevuto da tutti l'ok per continuare rispose:
"Andate pure Capitano, noi vorremmo cominciare con le analisi del sottosuolo"
=^=D'accordo, mi raccomando non cacciatevi nei guai! Faith chiude.=^= disse Adrienne, abbastanza sicura che dalla navetta dove si trovavano i suoi uomini, non avrebbero potuto correre rischi su un pianeta a così basso tasso evolutivo.

- Flashback -
Catena montuosa Ellexi -
Navetta Leonardo - 30/07/2399 ore 16


Dovendo perlustrare zone dove non era segnalata presenza umanoide non si preoccuparono di restare al riparo che l'oscurità notturna offriva gratuitamente e si diressero verso un'elevata catena montuosa a nord della città, sotto la quale i sensori avevano individuato ricchi giacimenti di dilitio ed altri preziosi materiali.
"Signore rilevo una forte perturbazione in via di rapida formazione di fronte a noi" Disse Floyd all'improvviso e fece appena in tempo ad avvisare i compagni che una turbolenza, dalla violenza fuori da qualsiasi scala di misurazione, si abbatté sulla Leonardo, non lasciando il tempo al pilota di evitarla: per diversi minuti la navetta fu sbattuta da venti impetuosi e colpita da scariche di fulmini, rendendo la navigazione estremamente tumultuosa. La visibilità era praticamente a zero e anche la strumentazione era disturbata dalla tempesta quando videro la parete rocciosa di una enorme montagna ergersi di fronte a loro, al pilota non restò che un disperato tentativo di evitare uno scontro frontale. Con una virata a 90° verso l'alto evitò l'impatto frontale, ma non riuscì ad evitare al fondo della navetta di raschiare la parete della montagna per diversi metri Floyd sentì che stava perdendo i controlli del mezzo e quando vide uno spiazzo sul fianco di una montagna, cercò di atterrare.
I minuti che seguirono, dal brusco atterraggio allo staccarsi della slavina che trascinò nel dirupo sottostante la navetta col pilota, unico rimasto a bordo, furono confusi ed eterni per i tre membri della Sheldon: erano scesi per sincerarsi dei danni e furono sbalzati lontani dal vuoto d'aria causato dalla slavina stessa, verso il bosco che si estendeva per chissà quanti chilometri poco sotto lo spiazzo occupato poco prima dalla navetta. Rezon e Houssein che erano rimasti vicini, non avevano subito grossi danni ed insieme si misero a cercare Hewson, trovandolo una decina di metri più sotto, con la gamba sinistra sotto un tronco d'albero sradicato dalla violenza dell'onda d'urto, piegato in una maniera innaturale all'altezza del ginocchio. Da lì era cominciata la loro marcia a cercare un riparo.

Spazio sconosciuto -
Nave Sheldon - 30/07/2399 ore 18.00


Stavano per raggiungere la nave Talassiana, con un filo d'ansia da parte del Capitano, perchè non si sentiva tranquilla nell'aver lasciato indietro i suoi uomini, anche se sapeva che erano preparati e pronti a qualunque evenienza. La necessità, però, di portare aiuto ad una nave in difficoltà, per di più di origine talassiana, che dai diari di bordo della Voyager sapevano quanto erano stati d'aiuto alla Janeway e ai suoi uomini, aveva la priorità per gli ufficiali della Federazione. E per di più sperava di trovare dei primi alleati in quello spazio sconosciuto e così lontano da casa. Era immersa in questi pensieri, quando Jekins dal tattico richiamò la sua attenzione.
"Capitano mi scusi, ma ricevo strane letture dalla nave Talassiana."
"Cioè?" chiese Faith girandosi verso di lui.
" Ci sono segni di esplosioni all'esterno dello scafo e non rilevo forme di vita all'interno!"


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02.01 - Il canto dei Myr

Autore: Tenente Nicholas Rush

Pianeta Xandros - Monti Ellexi
30/7/2399 ore 20.30


La tempesta all'esterno era aumentata d'intensità. Lo strato di neve che copriva il terreno faceva sprofondare fino al ginocchio chiunque osasse tentare di uscire e camminare.
"Non sembra voler smettere..." disse Kyel sbirciando dalla porta del loro rifugio aprendo leggermente una fessura per non rischiare che la porta si spalancasse facendo uscire il poco calore che avevano a disposizione.
"Come siamo con le scorte di emergenza?"
"Non sono riuscito a recuperare molto dalla navetta, nel mio zaino ho acqua e razione proteica ma basteranno si e no per una giornata se razionate. Abbiamo I nostri tricorder e due phaser funzionanti. E dobbiamo trovare il modo di curare la ferita di Paul"
Paul sfinito dallo sforzo si era addormentato profondamente in un angolo cercando di recuperare le energie.
"Di questo passo se la tempesta, come penso, non cesserà anche con i nostri indumenti di fortuna non dureremo a lungo. Amir mi dia una mano a rompere questo cassettone " disse Kyel.
Mentre i due ufficiali erano intenti a rompere la cassa e ad ammucchiare i frammenti al centro della stanza, Paul si ridestò dal suo sonno.
"Ottima idea signori, cominciavo a sentire le mani come dei ghiaccioli alla frutta..."
"Oh.. come sta bell'addormentato?" disse Kyel rivolgendo il suo sorriso al Consigliere.
Paul non fece in tempo a rispondere che sentirono un urlo animalesco provenire dall'esterno del rifugio.
Subito Kyel e Houssein si prepararono impostando i loro phaser su stordimento.
Il primo ufficiale sbirciò come prima dalla porta e vide risplendere, alla luce degli anelli del pianeta gassoso sopra il quale Xandros orbitava, un'enorme figura alata colore del fuoco. I suoi occhi azzurri risplendevano nel buio mentre annusava l'aria intorno a se posato a terra.
All'improvviso la creatura spiegò le sue quattro ali ed emettendo un altro ruggito si alzò nuovamente in volo.
"Ecco la nostra cena che se ne vola via..." disse Amir in tono ironico.
"Non credo che sarà la nostra cena, forse il contrario..." disse Kyel "Guardi!"
Altre creature di differenti colori si unirono creando uno stormo. Iniziarono a vorticare insieme nel cielo formando una sorta di cerchio e i loro richiami si amalgamarono in una musica che risuonava negli echi prodotti dalle montagne intorno a loro.
Ad un tratto, come per magia, la tempesta iniziò a diminuire d'intensità lasciando un cielo totalmente sereno occupato solo dalle bestie alate e dal loro canto.
Paul, che nel frattempo era riuscito a trascinarsi fino alla porta guardava con stupore la scena.
"Il canto dei Myr. Un evento ricorrente in questa stagione. Segna la fine del freddo e l'inizio della rinascita" disse lui atono.
"Come fa a saperlo?" chiese Amir.
"Perché gliel'ho detto io. Mi chiamo Lora, mi ha mandato Cassilda a prendervi. Non abbiate paura, sono qui per aiutarvi. " una figura incappucciata si materializzò davanti al loro rifugio.

Spazio sconosciuto - Sheldon
30/7/2399 ore 20.40


"Quanto manca per arrivare dai Talassiani? " chiese Faith.
"Due minuti all'uscita della curvatura" disse Blake dalla postazione del timone.
"Allarme giallo, tenersi pronti ad alzare gli scudi appena tornati ad impulso"
Adrienne strinse I denti. I primi possibili alleati in quel quadrante e già iniziavano I problemi.
Appena la Sheldon tornò a velocità impulso, dovette eseguire una manovra evasiva invertendo la potenza dei motori e puntando verso il basso per evitare un enorme pezzo di metallo, probabilmente parte dello scafo di una nave distrutta.
"Mmm.. il nostro premio assicurativo non credo che copra le ammaccature..." disse uno dei mini Sheldon materializzandosi in giacca e cravatta con una ventiquattrore.
"Fermate i motori, calcolare la rotta di intercettazione per la nave talassiana evitando I detriti! Perché non li abbiamo rilevati all'uscita dalla curvatura? "
"A questo posso rispondere io" disse Rush entrando in plancia. Tutti si voltarono verso di lui.
"Stavo eseguendo dei controlli di routine sui sistemi primari di Sheldon, sotto la sua stretta supervisione ovviamente perché a quanto pare crede che il personale di bordo non sia in grado di svolgere il suo lavoro al meglio..." disse Rush.
"Per forza, ho dovuto rendere le mie interfacce di sistema comprensibili a dei Labradoodle come voi e certe cose vanno spiegate!" disse la slanciata figura di Sheldon alle sue spalle.
"Comunque! Stavo effettuando dei controlli e mi sono accorto..."
"IO mi sono accorto" rispose Sheldon stizzito. Nicholas lo fulminò con lo sguardo.
"Uff.. abbiamo rilevato una strana forma d'onda che stava sovra eccitando I componenti biologici delle gelatine neurali dei nuclei di Sheldon. Ci sono sostanziali differenze nell'impiego delle gelatine tra le nostre e quelle di Sheldon ma la composizione sembra essere la stessa. Comunque la forma d'onda dopo un'accurata analisi sembrava aumentare di intensità mano a mano che ci avvicinavamo alla nave Talassiana, disturbando al contempo i nostri sensori attivi"
Rush si mosse in direzione di una delle console.
"E' una sorta di scanner a bassissima frequenza, siamo riusciti a captarla tramite uno dei sistemi di scandaglio automatico di Sheldon che ho ribattezzato SOSUS. Rimane in perenne ascolto passivo per captare le radiazioni di fondo, raccogliendo grandi quantità di dati"
"E questo come ci aiuta Sig. Rush?" chiese Adrienne impaziente.
"Ci aiuta perché abbiamo trovato la sorgente di questo scanner" sullo schermo apparve un'immagine ingrandita della coppia di stelle binarie al centro del sistema in cui erano arrivati. Ruotavano una nell'orbita dell'altra consumandosi a vicenda ma come solo l'universo sapeva fare, in perfetto equilibrio.
"Sono una coppia di stelle binarie, non vedo nulla di strano..." disse Jenkins.
"Basta solo ingrandire questo settore..." Sullo schermo apparve una stazione spaziale in orbita al centro della due stelle.
"Devono avere una tecnologia molto avanzata per resistere al calore e alla gravita' delle stelle binarie" disse Adrienne.
" Capitano, riceviamo una comunicazione, solo audio " disse Filippo.
"Sullo schermo!"
=^= Vascello IA tattico, prego fornire informazioni sul suo stato operativo. Qui centro di controllo Kylyon per la preservazione della tecnologia. Prepararsi all'abbordaggio per ispezione. Ogni rifiuto sarà classificato come ostile. =^=
Adrienne si sedette sulla poltrona stringendo I braccioli facendo sbiancare le nocche delle mani.


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02.02 - Città delle stelle

Autore: Tenente Filippo Jekins

Pianeta Xandros - Monti Ellexi
30/7/2399 ore 20.32


Il tenente Rezon rimase interdetto.
L'aliena era uscita dal capanno con una naturalezza sconcertante, come se fosse sempre stata con loro. Era vestita con una lunga tunica bianca come la neve con riflessi azzurrini. I bordi erano finemente ricamati con motivetti geometrici ma a quella distanza Kyel non poteva distinguere bene la forma e se gli ornamenti erano fatti d'oro, argento o da altri materiali. La capigliatura era complessa formata da tre code: una posteriore e due laterali che facevano scendere i capelli paralleli alle spalle.
Lora aprì degli immensi occhi verdognoli e sorridendo ai federali disse: "Venite."
Houssein guardò l'aliena e poi il primo ufficiale incerto.
Rezon fece un passo in avanti, si bloccò e chiese: "Dove?"
"Per favore venite, non ho molto tempo. Loro stanno arrivando" aggiunse Lora
Rezon non poté far a meno di notare la tensione nella voce della nuova arrivata.
Paul aggiunse "Ci chiede di andare."
Kyel fulminò con gli occhi il consigliere e, cercando di essere diplomatico, aggiunse "Ascoltami Lora, noi non dovremmo essere qui. La nostra presenza può farvi del male... molto male. Noi dobbiamo rimanere come osservatori."
L'aliena cercò di essere paziente: "No, la vostra presenza è stata predetta. Venite con me non abbiamo molto tempo."
"Poco tempo per cosa?" si intromise Amir.
Una strana paura avvolse la giovane "Non so come spiegarvelo ma un male sta arrivando."
Paul guardò il primo ufficiale "Mi sembra veramente spaventata."
Rezon concordò con il consigliere ma non poteva permettersi di violare la Prima Direttiva per nessun motivo. Il primo ufficiale scosse la testa "Mi spiace non possiamo."
Lora abbassò lo sguardo. Keyl ebbe l'impressione che la ragazza avesse appena fallito una specie di missione.
Per un interminabile secondo la guardò cercando di scrutare nel suo profondo. Aveva voglia di farle migliaia di domande. Voleva conoscere la loro cultura, come vivevano e qual era la loro organizzazione sociale ma soprattutto voleva chiederle come li aveva scoperti, cosa sapeva di loro e come aveva fatto a raggiungerli comparendo all'improvviso.
Il flusso di pensieri venne interrotto da Houssein.
"Signore guardi." Disse l'ufficiale scientifico.
Keyl si voltò per guardare il collega, per poi scrutare nel fondo valle, la direzione indicata da Amir e rimanere interdetto per alcuni secondi. Proprio non capiva cosa stesse arrivando. Era una specie di nube grigia luminescente. Vampate di fuoco galoppavano assieme a quella strana nebbia. Sembrava l'onda d'urto generata dall'esplosione di un siluro fotonico anche se non vedeva una chiara propagazione dell'onda di pressione. Era come se nebbia e fiamme stessero per caricare la loro posizione.
La nube entrando nella valle aumentò la velocità e, raggiungendo una piccola foresta innevata, la vaporizzò all'istante.
"Rilevo temperature intorno ai 1000 gradi centigradi dentro quella nube" Keyl si voltò verso l'ufficiale scientifico che stava analizzando la nube col tricorder "Non capisco, il comportamento è veramente strano. Non si muove secondo le leggi fisiche e della termodinamica. Rilevo anche delle specie di forme di vita ma non è chiaro."

Lora si intromise: "Non posso permettere che vi uccidano."
La nube era ormai imminente. Keyl sentiva il fortissimo calore premergli contro il viso. Era la fine. A quella temperatura sarebbero morti in pochissimi istanti.
In un lampo le fiamme risalirono il piccolo pendio pronte a vaporizzare loro e il capanno. Un lampo scaturì alle spalle del primo ufficiale. Kyle vide un muro di fuoco davanti a lui. Il calore era insopportabile ma rimase in posizione.
Poi fu tutto bianco.

Spazio sconosciuto - Sheldon
30/7/2399 ore 20.43


=^= Vascello IA tattico, prego fornire informazioni sul suo stato operativo. Qui centro di controllo Kylyon per la preservazione della tecnologia. Prepararsi all'abbordaggio per ispezione. Ogni rifiuto sarà classificato come ostile. =^=
Adrienne si sedette sulla poltrona stringendo I braccioli facendo sbiancare le nocche delle mani. Prontamente il capitano si voltò verso l'ingegnere dicendo "Riusciamo a scoprire qualcosa di più sulla stazione?"
Rush, che nel mentre prese posizione alla consolle operazione, rispose rapidamente "Bloccano le nostre scansioni approfondite."
Adrien fece per replicare ma Sheldon fu più veloce "Capitano forse dovremmo rispondere al loro messaggio."
"Hai ragione." concordò Adrienne poi, rivolta al tattico, aggiunse "Jekins apra un canale con la stazione."
Filippo alzò lo sguardo dalla consolle ma un allarme attirò subito la sua attenzione "Capitano riceviamo un nuovo messaggio solo audio."
"Riprodurre."
Prontamente il comando venne eseguito e una voce metallica risuonò dall'altoparlante: =^= Vascello IA tattico, la nostra sonda di analisi vi raggiungerà in un tempo di 3.75 verran. Preparatevi all'ispezione.=^=
Il primo a rompere il silenzio fu Sheldon, che trasformandosi in un medico, disse "Ci faranno una visita completa ad ogni orifizio."
Adrienne ignorò l'affermazione alzando gli occhi al cielo "Quanto sono 3.75 verran?"
Sheldon si avvicinò dicendo: "E' un unità di misura standard in questa regione dello spazio. Equivalgono a 12 minuti, 25 secondi e 30 millesimi... ah bè ormai almeno 5 secondi e 75 millesimi sono già andati."
"Grazie." rispose il capitano.
Sheldon sorrise, poi voltandosi verso l'ufficiale alle operazioni, aggiunse: "Bella l'idea della compensazione dei disturbi su banda terziaria."
Rush sorrise di rimando e un mini Sheldon comparve al suo fianco dicendo "Stare con me vi fa bene."
"Cosa state facendo?" Chiese il capitano incuriosita.
"Sto cercando di avere una scansione più accurata della nave Talassiana" Rispose Rush poi vedendo i risultati delle scansioni aggiunse "Capitano... rilevo dei sopravvissuti all'interno della nave."
"I disturbi generati dalla stazione spaziale hanno mascherato fino ad ora la loro presenza." spiegò Sheldon.

"Quanti sono?" Chiese Adrienne.
"Difficile a dirsi, potrebbero essere anche delle false letture." rispose l'OPS.
"Capisco ma vale la pena di indagare" Replicò il capitano, poi alzando leggermente la voce in modo che tutti la potessero sentire, aggiunse: "Tenente Blake ci porti più vicino alla nave Talassiana. Tenente Jekins e Rush formate una squadra di sbarco con la dottoressa Cruz."

Spazio sconosciuto - Nave Talassiana
30/7/2399 ore 20.47


La squadra di sbarco si materializzò nella nave Talassiana. Prontamente Jekins estrasse il phaser subito imitato dal marinaio Sanders della sicurezza.Rush iniziò la scansione con il tricorder assieme alla dottoressa Cruz.
L'ambiente era buio e tetro. Deboli luci permettevano di vedere soltanto l'ambiente circostante senza capirne bene la forma. Tutte le consolle erano disattivate, senza energia, e alcuni pannelli erano esplosi. Detriti di varie dimensioni erano sparsi sul pavimento. Un silenzio agghiacciante aleggiava per la nave. Solo il debole suono del tricorder risuonava.
"Forse ho trovato i sopravvissuti" annunciò la dottoressa.
"Dove sono?" Chiese Jekins.
"Più avanti su questo ponte."
"Strano" Disse Rush guardando i risultati della scansione.
"Cosa?" Chiesero all'unisono Cruz e Jekins.
"Non c'è energia... tutti i sistemi sono bloccati e anche le consolle" Rush stava leggendo i risultati delle scansioni senza capirne il significato "Sembra che ogni sistema sia stato distrutto in ogni punto e ogni zona."
"Questa nave dev'essere stata attaccata da armi veramente strane." commentò di rimando Jekins.
"Consiglio di concentrarci nella ricerca dei sopravvissuti." disse la dottoressa.
I due ufficiali annuirono e si misero in cammino soltanto il rumore dei loro passi risuonava per i corridoi. Passarono accanto a un cadavere di un marinaio Talassiano ucciso nell'esplosione di una paratia e poi si incamminarono in uno stretto corridoio.
D'improvviso il marinaio Sander disse: "Guardate"
Jekins e Rush guardarono meglio nella direzione indicata dal marinaio e videro una paratia danneggiata. Era come se la superficie perfettamente liscia fosse stata pallinata da un migliaio di micro crateri di varie dimensioni.
"Rilevo delle tracce di radiazioni gamma" Risse Rush per poi aggiungere: "E' come se gli avessero spruzzato sopra dell'antimateria"
Jekins guardò meglio il danneggiamento: "Che strano modo di danneggiare la nave."
"Vero ma è lo stesso tipo di danneggiamento che ho visto in tutti i sistemi" rispose Rush.
"Sembra che la nave fosse stata colpita da una pioggia di antimateria" propose Jekins, ma prima che Rush potesse rispose, la dottoressa Cruz esclamò "Sta arrivando qualcuno!"

Spazio sconosciuto - Sheldon
30/7/2399 ore 20.47


Adrienne si stava concentrando sulla stazione spaziale Kylyon. Non potendola analizzare coi sensori chiese almeno di vederla con i sistemi ottici ad alta risoluzione. Il complesso era magnifico, grande come una piccola luna e composto da 3 sezioni concentriche di forma circolare. Piccoli incavi di forma circolare si estendevano sulla superficie esterna come migliaia di hangar. Nella parte inferiore una serie di travature si estendevano verso le due stelle binarie come delle fondamenta integrate nei due soli. Uno strano bagliore verdognolo, forse un campo di forza, illuminava di tanto in tanto la stazione facendo risaltare la struttura color rame.
*Una magnifica città delle stelle* pensò Adrienne guardandola.
"Sembra che inizino prima del previsto" La voce squillante di Sheldon destò il capitano dai pensieri.
"Cosa?" Chiese Adrienne.
Sheldon attivò lo schermo principale che mostrava una sfera lucente a pochi metri dalla nave "La scansione, sta iniziando"
Per due lunghissimi minuti non successe nulla, poi l'ufficiale alle comunicazione disse: "Capitano rilevo una comunicazione."
"Sugli altoparlanti."
La voce metallica risuonò nella plancia =^=Rilevata infestazione di forme di vita organiche.=^=

Spazio sconosciuto - Nave Talassiana
30/7/2399 ore 20.47


Ma prima che Rush potesse rispose, la dottoressa Cruz esclamò "Sta arrivando qualcuno"
La squadra di sbarco ebbe appena il tempo di mettersi in posizione che una Talassiana emerse dall'oscurità. Era chiaramente sotto shock e in preda ad una crisi isterica.
Jekins e Sanders la afferrarono bloccandola per evitare che scappasse via. Cruz iniziò rapidamente le scansioni.
La Talassiana guardò Rush spalancando appieno gli occhi disse "Dobbiamo scappare ci uccideranno tutti."

Pianeta Xandros - Luogo sconosciuto
30/7/2399 ore 21.00


Essere stato ad un passo dalla morte aveva peggiorato l'umore di Rezon. Ma quando aprì gli occhi, rimase così colpito da non sapere più che cosa pensare. La città era enorme, magnifica e brillante. Avrebbe potuto competere con molte città della Federazione ma aveva in più un fascino esotico e magico.
Era all'interno di una colossale caverna di forma circolare e composta da più livelli. Quelli inferiori, appena visibili, erano composti da ampi campi coltivati ed illuminati giorno e notte da mastodontici cristalli luminescenti in grado di proiettare una fortissima luce bianca simile a quella del sole.
Nei livelli successivi si estendeva la città vera e propria. Una cinta di mura formidabilmente fortificata delimitava il perimetro. Posti su una serie di terrazzamenti i vari edifici si estendevano verso l'alto illuminati da cristalli più piccoli, rispetto a quelli posti nei campi, ma brillanti in svariate colorazioni. Era come se un arcobaleno fosse sceso dal cielo e si fosse depositato sulla città come un manto incantato.
Man mano che lo sguardo del primo ufficiale saliva verso i terrazzamenti più alti i palazzi apparivano è più belli e finalmente decorati da affreschi, statue e bassorilievi, segno che la classe agiata viveva nelle zone superiori.

La squadra venne portata sul terrazzamento più alto lì era presente un unico edificio, le cui mura erano composte da cristalli inclinati che si univano a piramide nella parte superiore. I cristalli emanavano una debole luce multicolore. Una serie di cristalli più piccoli creavano un colonnato tutt'attorno la struttura principale.
La caverna terminava con un ampio cratere largo come quasi due terzi della città dal quale entrava la luce lunare.
"Presto c'è una persona ferita" La voce di Lora destò Rezon.
Prontamente comparve un gruppetto di uomini di mezza età vestiti con una lunga tunica beige che rapidamente raggiunsero il gruppetto e delicatamente iniziarono a sollevare Paul per portarlo via.
"Aspettate" cercò di bloccarli il primo ufficiale.
"Dove siamo?" Amir si guardava intorno meravigliato dalla maestosità della città.
"Non ti preoccupare, lo cureranno." rispose Lora a Rezon.
"No aspettate, non potete. E' molto importante che non lo curiate" Il primo ufficiale cercò di allontanare gli uomini con la tunica dal consigliere.
"Siete a Vullindard, la città delle stelle" La risposta alla domanda dell'ufficiale scientifico arrivò da una donna. Giunse camminando lentamente, vestita da una lunga tunica bianca come la neve e con un corazza color oro. La sua voce era calma ma ferma.
Lora riconobbe rapidamente la nuova arrivata e si inginocchiò in segno di rispetto "Somma Cassilda."
Rezon capì di avere di fronte una figura autorevole e provò a spiegarsi con lei "I miei saluti, io sono Keyl Rezon e non abbiamo intenzioni ostili ma la prego permetteteci di andare via."
Cassilda guardò Keyl scrutandolo nel profondo: "Mi spiace non posso. Voi siete i prescelti."


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02.03 - Tra A.I. impazzite e Sacri Cristalli..

Autore: Tenente JG Alec Blake

Spazio sconosciuto - Nave Talassiana
30/7/2399 ore 20.50


"Era proprio necessario sedarla?" Chiese Rush osservando la dottoressa, mentre insieme a Pippo stava creando un perimetro difensivo attorno alle due. "Forse ci avrebbe saputo spiegare cosa diavolo è successo qui dentro"
Cruz era ancora china sulla Talassiana profondamente addormentata con il tricorder in mano.
"Ha subito un grosso stress neurale" disse la dottoressa mentre si risollevava, riponendo lo strumento nella fondina al fianco "L'unica cosa che avremmo potuto ottenere sarebbero state solo frasi sconnesse. Senza considerare il pericolo di essere attaccati a nostra volta" sfiorò il comunicatore posto sul suo petto "Sheldon qui Cruz, sembra che la nave sia stata colpita da una scarica di antimateria. Richiedo teletrasporto in infermeria per una Talassiana ferita"
La risposta dalla nave non si fece attendere molto
=^= Quì Comandante Faith. Al momento siamo leggermente impegnati, stiamo tentando di non morire male, ma saremo presto da voi.. radunate gli eventuali sopravvissuti e tenetevi pronti, vi recupereremo tutti insieme. Fate il possibile. Faith chiudo!=^=
Sentita la comunicazione i tre si guardarono l'un l'altro valutando il da farsi il primo a rompere il silenzio fu il capo operazioni "Io mi dirigo in plancia e cerco di recuperare il maggior numero di dati riguardanti la missione della nave e cosa è successo"
Pippo e Cruz annuirono "Noi cercheremo i sopravvissuti. Ci troveremo qui tra un quarto d'ora per il rientro" detto questo i tre si separarono, diretti ognuno ai propri compiti.

Spazio sconosciuto - Sheldon
30/7/2399 ore 20.50


"In tanti anni sono stato chiamato in tanti modi, ma infestazione mai." Sibilò Blake al timone della nave.
"In effetti mi sembra un po' eccessivo... Spina nel fianco... Scocciatura. Quello mi sembra più appropriato" Rispose un minisheldon traslucido seduto sulla console di fianco a lui, osservando lo schermo.
"Giuro che prima o poi lo formatto..." Blake tolse qualche secondo gli occhi dal monitor della console osservando Sheldon per poi rispondere quasi sibillino "Io fossi in te non sarei così tanto tranquillo" indicò la nave Talassiana davanti a loro "Non mi sembra che la nave sia in condizioni molto migliori del suo equipaggio"
Kelley stava monitorando la situazione davanti a loro in attesa della prossima mossa da parte della sonda o della base "In effetti Alec non ha tutti i torti. Si professano centro di controllo per la preservazione della tecnologia e hanno praticamente reso inutilizzabile quella nave."
=^= Forme organiche abbandonate la nave o verrete epurati=^=
"Signore rilevo l'attivazione di un cannone ad antimateria sulla stazione" fece rapporto Kelley dopo che la sua console aveva iniziato ad emettere un allarme.
"Maledizione" Esclamò Faith alzandosi in piedi "Allarme rosso! Prepararsi allo scontro! Chiedete alla squadra quanto tempo occorre prima del rientro!"
Su tutta la nave si attivarono gli allarmi e una luce rossa intermittente illuminò la plancia. All'esterno della nave della grosse paratie si estesero dagli anelli esterni andando a coprire le zone sensibili della nave, stessa cosa per le vetrate frontali della nave che vennero sostituite da uno schermo tattico che evidenziava la nave talassiana, la base stellare e la sonda posta davanti a loro.
Dalle varie console gli ufficiali presenti iniziarono i vari rapporti
"Scudi difensivi attivati"
"Manovre evasive pronte"
"Cannone a protoni in carica. Phaser e Siluri pronti al fuoco"


Pianeta Xandros - Luogo sconosciuto
30/7/2399 ore 21.00


"So quali sono le vostre paure, ma non dovete temere nulla da noi Comandante Rezon"
Il primo ufficiale della nave spalancò gli occhi sentendosi chiamare per nome.
"Lei ci conosce?" chiese stupito Kyel mentre faceva spaziare lo sguardo sui vari presenti in quella strana città
Cassilda annuì "Vi conosco dal momento in cui avete messo piede su Xandros" fece un flebile cenno ai due federali mentre la squadra di uomini dalle lunghe tuniche si prendeva cura di Paul.
"Io sono la matriarca di Xandros e sono in comunione con ogni essere che c'è sul pianeta" guardando i loro sguardi stupiti si fermò un po' per spiegare meglio il concetto "Voi la chiamereste telepatia" sorrise a Kyel "Stranamente la tua mente sembra avere una sorta di protezione che non conosco, ma i tuoi colleghi sono libri aperti per me.." lentamente si avvicinò al centro della città seguita a stretto giro dai due uomini.
"Noi Leithiani siamo un popolo molto antico, purtroppo un giorno la stella che scaldava il nostro pianeta terminò il suo ciclo vitale e la vita sul nostro pianeta divenne impossibile. Mandammo nello spazio alcune navi alla ricerca di un pianeta che potesse ospitarci."
Kyel ed Amir poterono vedere un velo di malinconia oscurare il viso di Cassilda mentre raccontava la storia del suo pianeta natale.
"Non so se le altre navi hanno mai raggiunto un pianeta ospitale" allargò le braccia ad indicare la città attorno a loro "Noi siamo naufragati su questo pianeta. Quando siamo atterrati il pianeta era un deserto, ma al nostro arrivo i sacri cristalli hanno modificato il pianeta per renderlo abitabile alla nostra razza" si incupì leggermente "Almeno fino ad ora. Ora i Chenot si sono risvegliati. Si tratta di esseri che erano presenti ancor prima che noi arrivassimo.. probabilmente da quando il pianeta era ancora in formazione. Sono in grado di vivere a temperature per noi inavvicinabili. Ogni ottant'anni fanno la loro comparsa e decimano la nostra popolazione per poi scomparire senza lasciare tracce" strinse le labbra mordendole tra i denti "Ma ora siete giunti voi. Le leggende dicono che i viaggiatori delle stelle sarebbero venuti per portare la pace tra noi e i Chenot...."
Mentre stavano ancora parlando uno dei cristalli vicino a loro iniziò a pulsare e dopo poco una squadra di donne Leithiane apparve davanti ai loro occhi come se fossero state teletrasportate. Due di loro sorreggevano una terza donna la cui gamba era in una posta sicuramente non naturale.
Una delle donne prese la parola "Somma Cassalida, siamo riuscite a trovare la nave ma siamo state attaccate da uno stormo di Myr e Tria si è sacrificata" disse aiutando la donna ferita e facendola stendere su uno dei cristalli.
"Scusatemi prescelti" proruppe Cassalida mentre si avvicinava alla donna ferita "Giovane Tria, ti sei cacciata nuovamente nei guai eh?" spostò una ciocca dei lunghi capelli biondi della donna dal suo viso e poi estrasse un cristallo dalla tunica e lo appoggiò alla testa della donna per poi attivarlo. Il cristallo emise un breve lampo e nulla più. Tria giaceva ora morta sul lettino. Fece un cenno alle donne che l'avevano accompagnata e queste, dopo aver sospinto il lettino verso uno dei cristalli ve la chiusero dentro per poi attivarlo.
"L'ha uccisa!" esclamò Hussen cercando di avvicinarsi "Perché? Aveva solo una gamba rotta anche senza cure si sarebbe rimessa nel giro di qualche settim....." un cenno del suo primo ufficiale lo fermò dal continuare "Non possiamo intervenire nelle decisioni di culture a noi esterne" anche se lui fremeva per la rabbia vedendo morire la ragazza
La ragazza all'interno del cristallo venne lentamente ricoperta da microcristalli per poi scomparire totalmente dalla vista dei presenti.


Spazio sconosciuto - Nave Talassiana - Livello Scientifico
30/7/2399 ore 20.55


La dottoressa Cruz camminava per i vari corridoi della nave mantenendo fisso davanti a lei il tricorder in scansione continua "Senza i sensori interni dovremo battere tutta la nave alla ricerca dei superstiti" al suo fianco camminava l'ufficiale tattico che, con il phaser in pugno, controllava ogni singola stanza prima di far entrare la dottoressa.
"Forse ho trovato qualcosa" Esclamò Cruz indicando una porta mostrando il tricorder a Pippo "Laggiù rilevo un segno vitale, ma è parecchio debole potrebbe essere un residuo energetico dell'attacco che hanno subito"
Jekins annuì portandosi vicino alla porta attivando l'apertura "Niente da fare deve essersi bloccata. Stia indietro, provo a tagliarla con il phaser" settato il phaser riuscì con rapidi colpi ad isolare il sistema di chiusura della porta che scivolò sulle guide aprendosi. Davanti a loro sembrava scoppiato l'inferno. Quello che doveva essere il laboratorio scientifico della nave era ora totalmente distrutto. I due entrarono nella stanza guardandosi attorno, scavalcando paratie e scansando console ormai distrutte. Fu proprio sotto ad una delle paratie che sentirono provenire un rumore. Pippo fu il primo ad accorgersi della bambina che lo guardava terrorizzata.
"Janette.. presto! Venga qui!" si abbassò sulla piccola "Stai tranquilla, siamo qui per aiutarti.. non aver paura"
La dottoressa si avvicinò controllando la piccola "Hey ciao" sorride per metterla a suo agio. Prese il tricorder iniziando la scansione sulla bimba storcendo le labbra e guardando i risultati "La paratia le sta comprimendo la gamba dobbiamo liberarla e portarla al più presto sulla Sheldon, qui non ho gli strumenti per curarla" guardò Pippo e poi il piccola "Ascoltami siamo qui per aiutarti ma tu ora devi essere coraggiosa"
La bimba sollevò lo sguardo verso la dottoressa osservandola con i suoi grandi occhioni da cucciola spaventata.
Cruz prese una fiala di Axonon e lo iniettò nel collo della bambina che lentamente scivolò nel mondo dei sogni. La dottoressa ripose poi tutto nel kit medico e si rimise in piedi "Ok, ora liberiamola" prese la paratia da un lato e, insieme a Pippo, le liberò la gamba.
=^= Qui Sheldon, quanto tempo vi serve? Qui la situazione si sta facendo piuttosto calda il prima possibile vorremmo levarci dalle scatole=^=
Pippo prese in braccio la povera bambina, sollevando lo sguardo verso Cruz, che portò la mano al petto sfiorando il comunicatore "Sheldon abbiamo bisogno di due minuti tempo di raggiungere il punto di teletrasporto" avviandosi poi con il tattico verso il punto di raccolta

Spazio sconosciuto - Nave Talassiana
30/7/2399 - contemporaneamente


Nicholas si faceva largo attraverso i corridoi semidistrutti della nave talassiana, cercando di raggiungere la plancia. Lungo il suo cammino poteva vedere i segni di distruzione lasciati dall'onda di antimateria.
Riuscì con fatica a raggiungere le porte della plancia, scardinò rapidamente il pannello di controllo e riuscì, infine ad attivare l'apertura della porta.
Il quadro che si palesò davanti a lui rifletteva a pieno la potenza distruttiva che poteva avere quell'arma. Tutti gli ufficiali presenti in plancia al momento dell'attacco erano ancora disposti nelle loro posizioni. Come statue di cera osservano lo schermo davanti a loro che inquadrava la stazione spaziale e le due stelle gemelle.
Nicolas si guardò attorno attonito, chiuse gli occhi per qualche secondo come a voler ricacciare indietro il senso di frustrazione che lo assaliva al momento, poi avanzò facendosi largo tra i detriti della plancia cercando di raggiungere la console del capitano. Aprì il kit ingegneristico che si era portato dietro, e in poco tempo riuscì a dare energia alla console "Perfetto" ammise tra sé e sé mentre iniziava a scaricare di dati del computer della nave.
=^= Qui Sheldon, quanto tempo vi serve? Qui la situazione si sta facendo piuttosto calda il prima possibile vorremmo levarci dalle scatole=^=
Spalancò gli occhi sentendo la comunicazione "Maledizione" sussurrò infastidito mentre portava la mano al comunicatore "Sto recuperando i dati dalla console tempo stimato cinque minuti al punto di estrazione"
Attese pazientemente il tempo di trasferimento dei dati per poi quasi strappare i cavi di collegamento per sganciare il pad avviandosi poi, rapidamente, all'uscita.

Spazio sconosciuto - Sheldon
30/7/2399 - Contemporaneamente


"Niente da fare Capitano la squadra ha bisogno ancora di circa cinque minuti di tempo per terminare la missione"
Adrienne annuì all'addetto alle comunicazioni e si alzò portandosi al centro della plancia "Aprire un canale di comunicazioni su tutte le frequenze" tornò a voltarsi verso le comunicazioni e al cenno del guardiamarina prosegui "Qui Capitano Adrienne Faith, al comando della nave stellare Sheldon. Non abbiamo intenzioni bellicose, ma siamo pronti ad utilizzare tutta la potenza di fuoco a nostra disposizione. Qualsiasi azione ostile verrà interpretata come atto di guerra e come tale perseguito"
La plancia era immersa nel silenzio, rotto soltanto dal lieve ronzio che ricordava a tutti di esser ancora in allarme rosso tutti i presenti erano intenti a controllare le proprie console, pronti a reagire al minimo cambiamento
Blake attivò i propulsori di manovra facendo muovere la Sheldon su una rotta trasversale rispetto alla base, allontanandosi lentamente dalla nave Talassiana.
"Fanno fuoco" rapportò il facente funzioni tattico. Tutti gli ufficiali si bloccarono sulle console tenendosi pronti all'impatto.
Il timoniere si limitò ad attivare le manovre evasive già caricate nella console. La Sheldon reagì immediatamente invertendo la spinta dei motori di sinistra e attivando alla massima potenza i motori di destra, facendo ruotare la nave sul proprio asse. Il raggio di antimateria andò a schiantarsi sugli scudi periferici della nave schivando la parte sensibile della nave. L'impatto scosse comunque la Sheldon, tanto che il personale che non era ben assicurato cadde a terra.
"Colpo di striscio" rapportò il tattico per poi continuare "Rilevo lancio multiplo di siluri spaziali"
Adrienne strinse i braccioli della poltrona di comando fino a farsi sbiancare le nocche delle mani "Contromisure! Agganciare il bersaglio e fare fuoco!"
Tutti in plancia reagirono istantaneamente. Kelley deviò l'energia ausiliaria agli emettitori degli scudi, il timoniere attivò le manovre di ingaggio per attaccare la base. Il sistema automatico di difesa agganciò i siluri in arrivo e li distrusse con rapidi colpi di phaser. Mentre il tattico, dopo averla agganciata, scagliò una salva di missili verso la base.
I siluri in arrivo esplosero a metà strada tra la base e la nave. La Sheldon scivolò agile attraverso i residui delle esplosioni lanciando una salva di siluri verso la base che impattarono contro gli scudi praticamente azzerandoli. Dopo un ampio giro, per disingaggiarsi dall'attacco della base, la Sheldon si posizionò per lanciare l'attacco presumibilmente definitivo.
"Comunicazione in ingresso. E' la squadra di sbarco. Dicono che è urgente" rapportò l'addetto alle comunicazioni rivolto al capitano
"Proprio adesso? La diffonda" rispose immediatamente il capitano
=^= Qui squadra di sbarco pronti al recupero. Qualsiasi cosa succeda non distruggete la base=^=
"Cosa???" rispose esterefatta Adrienne alzandosi dalla poltroncina "Ok ok.. tenetevi pronti, veniamo a prendervi e poi mi spiegate tutto. Sheldon chiudo" chiusa la comunicazione Faith si rivolse agli ufficiali in plancia "Recuperiamo la squadra e poi entriamo in curvatura, dobbiamo allontanarci da qui. Appena pronti attivare!"
"Signore, la sonda si sta spostando verso la nave talassiana" intervenne Kelley seguito a ruota dal tattico "Se dovessero subire un attacco ora sarebbero distrutti"
Adrienne tornò a sedersi alla poltrona di comando "Distruggete quella sonda"
La Sheldon si mosse rapida passando sopra la sonda in spostamento. Due colpi di phaser ben assestati e la sonda esplose spargendo detriti nello spazio. Poi la Sheldon puntò sulla nave Talassiana avvicinandosi per il tempo necessario al teletrasporto, quindi si allontanò entrando in curvatura e scomparendo alla vista.


Spazio sconosciuto - Sheldon - Sala Tattica
30/7/2399 ore 23.00


La nave si era spostata di alcuni anni luce e monitorava costantemente la zona occupata dalla base. Tutti gli ufficiali superiori erano in riunione nella sala tattica della nave. All'appello mancava solamente Rush che era ancora impegnato nello studio dei dati recuperati dalla nave.
"La bambina Akritiriana è stabile, siamo riusciti a salvargli anche la gamba. Anche se non sappiamo ancora quali ripercussioni psicologiche abbia comportato veder distruggere la nave su cui viaggiava. Abbiamo risvegliato la ragazza talassiana, ma da ancora segni di squilibrio. La manteniamo in stasi per la sua e la nostra sicurezza capitano."
Il capitano annuì osservando i presenti "Chi mai potrebbe aver costruito quella base? E perché programmarla per distruggere ogni forma di vita biologica?"
"I Talassiani...." Rispose semplicemente Nicholas facendo il suo ingresso. Si mise sull'attenti per salutare i presenti "Siamo riusciti ad estrarre molti dati da quelli che abbiamo recuperato dalla nave. Sono stati i talassiani stessi a costruire quella base. Le due stelle gemelle che abbiamo visto sono arrivate al termine della loro vita e hanno iniziato una grossa produzione di antimateria nel loro nucleo" guardando i colleghi "Se l'antimateria raggiungesse un punto critico le due stelle si annichilerebbero diventando delle supernove. I talassiani hanno costruito quella base per consentire una continua estrazione di antimateria allungando, seppur di poco, la vita delle stelle." storse le labbra "Secondo le nostre stime" indicando Kelley "Circa mille o duemila anni non di più" lasciò qualche secondo ai colleghi per assimilare la notizia "Il fatto è che l'estrazione dell'antimateria è andato via via diminuendo fino ad interrompersi. E la nave che è stata distrutta aveva appunto il compito di andare a scoprirne il motivo."
Davanti a loro apparve uno Sheldon vestito da dottore. "E' colpa di chi ha creato il sistema informatico della base. L'ha dotata di un AI piuttosto stupida. L'avevano programmata per impedire che qualcuno potesse accedere alla base. Era una direttiva protettiva nessun essere vivente potrebbe vivere in quel punto. Ma l'hanno dotata della possibilità di auto adattarsi e lei ha esteso la direttiva a nessun essere vivente deve esistere vicino alla base"
Adrienne alternò lo sguardo tra lo Sheldon, Kelley e Rush "Bene abbiamo una AI impazzita che spara raggi antimateria nel cosmo e non possiamo distruggerla. Sempre meglio, cosa potrebbe mai succedere d'altro?"
Sheldon la guardò "E ha anche capacità di autoriparazione con quel che ha a disposizione probabilmente ora sta inviando sonde sulla nave talassiana per recuperarne i pezzi"
"Ma che bella notizia" rispose Adrienne appoggiandosi allo schienale della poltroncina massaggiandosi gli occhi "Dobbiamo trovare una soluzione"

Pianeta Xandros - Luogo sconosciuto
31/7/2399 ore 00.27


Dopo essersi rifocillati Kyel e Amir stavano riposando stesi su due cristalli. Apparentemente molto scomodi, avevano scoperto in breve tempo che i cristalli erano in grado di generare un piccolo campo antigravità che li faceva fluttuare a qualche centimetro d'altezza rendendo il loro riposo del tutto confortevole.
Paul si ricongiunse a loro camminando perfettamente ed andandosi a sedere su uno dei cristalli chiese "Allora cosa ne pensate?"
Kyel si mise diritto seduto sul cristallo guardando i due colleghi "Che sono delle gran gnocche? Forse fratricide, ma indubbiamente gnocche" guardando i due
"Non intendevo quello" Rispose Paul stringendo le labbra "Sembrano un popolo piuttosto pacifico, e decisamente avanzato"
Amir annuì osservandolo "Decisamente avanzato anche se è tutto grazie a questa specie di cristalli. Sarei curioso di analizzarli con i sensori della nave"
Kyel li guardò alternando lo sguardo tra i due "Decisamente siamo fuori dalla prima direttiva. Sanno dell'esistenza di altri popoli e sanno viaggiare a curvatura. Anche se non capisco perchè abbiano deciso di non muoversi più dal pianeta. Ma soprattutto non capisco perché abbiano dovuto uccidere quella ragazza"
"Perchè la rigenerazione è un processo dolorosissimo" Rispose Cassilda che era giunta dietro di loro senza emettere il minimo rumore. "Venite"
Li guidò attraverso un lungo corridoio che sfociava in una grande stanza, al centro della quale era posto un enorme cristallo. Improvvisamente il cristallo iniziò a pulsare per poi aprirsi rivelando al suo interno un essere totalmente uguale a Tria completamente nuda. Immediatamente due uomini la raggiunsero facendole indossare la lunga tunica.
Tria ringraziò facendo un lieve inchino e poi si avvicinò a Cassilda "Somma Cassilda" facendo un lieve inchino per poi guardare i tre federali completamente sbigottiti ripetendo il gesto "Sommi prescelti"
Cassilda sorrise osservando la donna "Giovane Tria bentornata a noi" poi si volse verso i tre guardandoli "Il processo di assimilazione e rigenerazione è molto doloroso, nessun essere è in grado di sopportarlo. Chi l'ha fatto l'ha descritto come se tutte le ossa del corpo vengano spezzate nello stesso istante." estrasse il cristallo con cui aveva ucciso Tria "Di contro la morte tramite questo non provoca nessun dolore"
Cassilda ripose il cristallo per poi guardarli "Questo è il nostro segreto. E la nostra maledizione. Una volta che si viene rigenerati dal cristallo non si può più lasciare il pianeta."
Kyel e Amir si voltarono entrambi verso Paul spalancando gli occhi essendo stato curato dalle Leithiane
Cassilda sorrise lievemente "No, non vi preoccupate, il vostro amico è stato curato con i metodi tradizionali. Non è nostra usanza costringere qualcuno a rimanere contro la sua volontà. E' anche per quello che abbiamo creato quella finta civiltà in superficie. E' così arretrata che nessuno si avvicinerebbe rischiando di morire per una civiltà per nulla interessante"
Kyel storse le labbra fessurando lo sguardo "Tranne dei poveri pazzi che sono curiosi come scimmie.." scatenando nei colleghi e in Cassilda una risatina.
Come in precedenza uno dei cristalli iniziò a pulsare per poi far apparire una squadra di Leithiane che portavano con loro però qualcun'altro. Ci volle poco ai federali per riconoscere il corpo del loro timoniere Floyd.
Cassilda osservò le donne e poi si rivolse ai federali "Abbiamo recuperato la vostra navetta e il corpo del vostro amico. La vostra fisiologia è compatibile con il processo di rigenerazione, ma ora sapete quali sono le conseguenze" osservandoli "Possiamo riportarlo in vita ma se lo facessimo non potrebbe mai più lasciare il pianeta, è un vostro uomo e la scelta sta a voi.."
Paul e Amir osservarono il loro amico che si era sacrificato per loro per poi sollevare lo sguardo verso il loro primo ufficiale.


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02.04 - Dilemmi Etici

Autore: Tenente Comandante Adrienne Faith

Spazio sconosciuto
USS Sheldon - Infermeria
31/07/2399 ore 07.30


Adrienne entrò con andatura quasi marziale all'interno dell'infermeria si era autoimposta di attendere alcune ore prima di presentarsi in infermeria, sia per dare il tempo ai medici di curare le due ospiti, sia per permettere alla giovane talassiana di calmarsi. Interrogare qualcuno in preda al panico sarebbe stato perfettamente inutile e lei lo sapeva bene, purtroppo il consigliere non era sulla nave e questo le stava creando un problema non di poco conto: a conti fatti anche Hewson aveva dei subalterni come tutti i capi sezione, ma erano ancora acerbi, in grado di occuparsi dei compiti ordinari, ma parlare con una donna che aveva visto morire tutti i suoi colleghi ed amici era decisamente un qualcosa al di fuori delle loro capacità.
Inspirò profondamente, fece un paio di passi verso il centro della sala ed attese pazientemente che fosse la dottoressa ad avvicinarsi per farle rapporto: i rapporti con il Comandante Cruz erano sempre stati molto professionali ma un po' freddi. Adrienne non aveva mai avuto dubbi sul fatto che la colpa fosse tutta da imputare a Kyel: quel giovane aveva intrattenuto relazioni con molti membri femminili della nave che, ovviamente, potevano sviluppare delle gelosie fra loro: in questo frangente, l'essere stata una delle fiamme del primo ufficiale la rendeva agli occhi della dottoressa una sorta di pericolosa rivale.
"Comandante" Jeanette salutò formalmente, rimanendo impalata quasi come uno stoccafisso "Stavo concludendo gli ultimi controlli, l'avrei chiamata tra qualche minuto"
Faith evitò di farle notare che sarebbe stata più rapida se avesse potuto parlare con il suo amato Kyel e si limitò a muovere una mano "Non si preoccupi, sono venuta su richiesta della guardiamarina Noveed.. dice di essere riuscita a creare in parte un rapporto di fiducia con la nostra ospite talassiana e vorrebbe tentare di capire cosa sia successo ma credo di averla preceduta" lo sguardo si spostò verso quello che sembrava essere una sottospecie di box verde acqua "Piuttosto, come sta la bambina?"
"Sta bene, abbiamo provveduto a ricomporre la frattura e non sembra aver riportato alcuna menomazione permanente. Ovviamente mi riferisco unicamente a livello fisico, per quanto riguarda il probabile shock emotivo credo che dovrà a sua volta essere visitata da uno psicologo competente"
Adrienne si avvicinò lentamente al box per evitare di svegliare la bimba "Sembra veramente molto piccola.." parlò quasi in un sussurro prima di tornare a guardare la dottoressa "Sappiamo qualcosa di lei?"
"A livello medico non molto, sappiamo che è di razza akritiriana e che dovrebbe avere poco più di ventotto mesi" la dottoressa osservò il box "Non sembra aver subito traumi precedenti a quello che abbiamo curato noi ma oltre a questo non so null'altro"
"Comandante.." la voce di Noveed fece voltare Adrienne "Mi scusi Comandante, sono stata trattenuta qualche minuto in ufficio"
"L'assenza del tenente Hewson si sta facendo sentire?"
"Sì Comandante.." ammise con riluttanza la consigliera "Molti membri della nave si affidavano a lui per avere consigli e rassicurazioni. E' un rapporto molto stretto quello che lega le persone con il proprio consigliere di riferimento.. è sempre un po' difficile accettare di doversi accontentare di un'altra persona"
Faith annuì apprezzando la franchezza della guardiamarina "Comprendo, non si preoccupi. Ciò che conta è cercare di capire che cosa stia succedendo qui dalla voce dell'unica persona che potrebbe essere in grado di darci qualche risposta" lo sguardo si spostò sul biollettino su cui era distesa la talassiana prima di tornare sulla Cruz "Sempre ovviamente che rispondere a qualche domanda non sia ritenuto contrario a prescrizioni mediche"
"Comandante, non escludo che possa rispondere a delle domande, tuttavia è ancora sotto shock e questo può avere forti ripercussioni sulla sua salute. Se riterrò opportuno vi chiederò di interrompere e vi pregherei in quel caso di desistere immediatamente"
Adrienne si limitò brevemente ad annuire, ma lasciò che ad avvicinarsi fosse proprio la Guardiamarina Noveed, decidendo di restare indietro ed assistere in silenzio a quella conversazione senza tentare di intervenire: in fondo la giovane talassiana era da ritenersi una vittima ed eticamente erano tutti tenuti a rispettare, per quanto possibile, lo stress post traumatico che le era stato causato.
"Salve Selixia, ti ricordi di me? Sono venuta a trovarti alcune ore fa.."
La giovane talassiana osservò per qualche attimo i presenti prima di soffermarsi sulla psicologa "Io.. sì.. sì, mi ricordo di te" si strinse nelle spalle empaticamente nervosa e spaventata
"Sai dirci cosa è successo alla tua nave?"
"Io.. noi.." Selixia sembra essere decisamente in difficoltà, tanto da sembrare quasi paralizzata da quella situazione "Siamo stati attaccati dalla base stellare, voleva disinfestare la nostra nave. Volevamo solo prestare soccorso.. non potevamo pensare che saremmo stati distrutti"
Majar fece un passo in avanti e, da brava psicologa, si sedette a poca distanza dalla giovane cercando di darle un attimo prima di farle un'ulteriore domanda "A chi volevate prestare soccorso?"
"Avevamo ricevuto una richiesta di soccorso da una nave akritiriana.. si trattava di un piccolo cargo commerciale a conduzione familiare. Il Capitano aveva detto che erano stati attaccati e che la loro nave rischiava di andare in pezzi ma la comunicazione era disturbata.. non sapevamo cosa gli era successo"
Noveed lanciò un'occhiata al Capitano per poi tornare sulla talassiana "Noi abbiamo trovato solo la tua nave, non abbiamo visto un vascello akritiriano"
"La base.." Selixia scosse il capo "Quella nave non esiste più, è stata fatta a pezzi ed assimilata dalla base stellare. Abbiamo teletrasportato a bordo i pochi sopravvissuti ma anche la nostra nave è stata gravemente danneggiata e non siamo più stati in grado di allontanarci.. anche la nostra nave è soltanto un piccolo cargo.. o meglio, era un piccolo cargo.. le nostre capacità difensive ed offensive erano basse"
"E' per questo che abbiamo trovato una bambina sulla tua nave?" intervenne la dottoressa Cruz prima di portare lo sguardo per qualche attimo verso il box posto dall'altro lato dell'infermeria
"Si, avevamo teletrasportato a bordo lei e sua madre" anche la talassiana alzò il capo verso la bambina ma in lei Adrienne non percepì alcun istinto materno, in modo subconscio sembrava quasi voler tenere una certa distanza da quella bomba "So solo che si chiama Nami, non so altro di lei" i ricordi sembravano aver iniziato a pesare sulla giovane Selixia che appariva sempre più nervosa.
Adrienne incrociò lo sguardo della Cruz, era evidente che la dottoressa volesse interrompere quella conversazione, quindi decise di prendere la parola "So che la dottoressa ritiene che stia bene, quindi le ho fatto predisporre un alloggio dove potrà riposare e riprendersi. So che la situazione è molto dolorosa ma spero che potrà considerare questa nave come un porto sicuro da poter chiamare casa, almeno sino a che non troveremo una soluzione adeguata alle sue necessità" fece cenno ad un infermiere perché potesse accompagnare la talassiana nel suo alloggio, poi riportò lo sguardo sul box.
"Immagino che anche la bimba potrebbe uscire dall'infermeria"
La dottoressa Cruz annuì brevemente "Sì Comandante. Il problema in questo caso è semplicemente logistico, chi si prenderà cura della bambina?"
La consigliera fece qualche passo verso le due "Penso che Selixia sia da escludere, al momento non sarebbe emotivamente in grado di occuparsi di una bambina.. le ci vorrà del tempo per tornare ad una vita normale"
"Non credo che Selixia si potrà occupare di quella bambina nè oggi nè in un prossimo futuro, non ho percepito in lei il desiderio di tenere con sé la bambina. Ma del resto non è neppure facile e scontato trovare qualcuno che con il lavoro che abbiamo scelto abbia questo grande desiderio di anteporre le cure ad una bimba così piccola alla propria carriera" Adrienne portò per qualche attimo lo sguardo verso il box "Anche voi, immagino, non vi siate mai poste la domanda se diventare madri. Non adesso almeno, non in questa situazione.."
Noveed si limitò ad annuire mentre la Cruz iniziò a perdersi nei suoi pensieri a differenza di quanto potesse immaginare Adrienne, lei aveva già sognato più e più volte di dare una nutrita schiera di figli al suo adorato Kyel. Nella mente della dottoressa era già tutto predisposto, neppure fosse stato un oloromanzo rosa: pochi anni e si sarebbero sposati, Kyel sarebbe diventato finalmente tutto suo e avrebbero avuto almeno tre figli, di cui almeno uno un maschietto. Desiderio, brama, smanie sessuali affollarono la mente della dottoressa mentre Faith, percependone l'empatia, sembrava fissarla con espressione infastidita.
"Dottoressa.. torni tra noi!"
Il suono della voce di Faith fece innervosire la Cruz che tornò a fissare Adrienne *Se non altro è uscita dal suo mondo onirico* pensò Faith prima di proseguire "Come stavo dicendo, per qualche altra ora Nami resterà qui. Troverò una soluzione anche per lei quanto prima"
"Perchè dovresti farlo tu?" un mini-sheldon vestito da capitano della flotta apparve sulla spalla di Faith
"Perchè sono il Comandante di questo vascello, fra i miei compiti vi è quello di trovare soluzioni ai problemi che si vengono a creare durante la navigazione"
"Non puoi ordinare a qualcuno di pensarci lui?" il mini-sheldon si alzò in piedi stando sulla spalla di Faith
"Ovviamente no, non posso chiedere ad altri di risolvere un problema che al momento non saprei risolvere neppure io"
"Ma ovviamente sì! Certo che puoi!" il mini-sheldon si indicò "Lascia fare a me! Vedrai, poco tempo e sarà tutto risolto!" detto questo sparì
Le tre donne lo osservarono sparire e fu la consigliera a parlare per prima "Ho paura di scoprire cosa voglia fare"
"Anche io" Adrienne sospirò "Mi creda.. anche io ho paura di cosa possa avere in mente"

Spazio sconosciuto
Pianeta Xandros - Luogo sconosciuto
31/07/2399 - contemporaneamente


Kyel aveva lasciato le stanze che erano state predisposte per loro e si era allontanato alla ricerca di un luogo solitario in cui poter pensare. Si era incamminato per qualche minuto tra le varie abitazioni, osservando tutti quei cristalli che erano incassati nella parete rocciosa che lo circondava ed ora, finalmente, aveva trovato un posto dove potersi accomodare.
La sua mente era ancora impegnata nel vano tentativo di trovare una risposta definitiva al problema Floyd: permettere a quella razza aliena di salvarlo e costringere uno dei suoi uomini a rimanere confinato per sempre su quello sperduto pianeta era meglio di lasciarlo morire e accettare così di aver perso un altro membro dell'equipaggio? Almeno a livello teorico la risposta sarebbe facile: fra poter vivere o morire non dovrebbe esservi dubbio che sia meglio vivere, avere una seconda possibilità.. ma una seconda possibilità di che tipo?
Floyd non era mai stato un ufficiale che si fosse fatto molto notare, era piuttosto timido ed introverso ma aveva qualcosa dentro che Rezon conosceva bene: era un pilota, amava la sensazione di poter viaggiare. Una vita senza la propria famiglia, senza amici e conoscenti.. una vita per giunta che ti priverà per sempre della possibilità di fare ciò che ami di più.. volare.. che vita potrebbe essere?
Come avrebbe potuto guardare in faccia quel giovane e dirgli che gli aveva salvato la vita ma da allora sarebbe stato destinato a non lasciare mai più quel pianeta e sarebbe stato abbandonato lì? E d'altro canto avrebbe mai potuto guardare Adrienne e dirle che, sebbene avesse potuto salvare Floyd, aveva deciso di non farlo perchè a suo avviso è meglio essere morti piuttosto che in gabbia?
Nella mente di Rezon apparve il volto di Adrienne: cosa avrebbe fatto lei al suo posto? Quella betazoide era sempre stata diversa da lui, aveva un approccio più sistematico e riflessivo ai problemi che la portavano a ponderare con grande calma ogni possibile soluzione. Kyel l'aveva sempre presa in giro sottolineando come spesso non fosse in grado di lasciarsi andare all'istinto ma Adrienne gli rispondeva sempre che non tutti i problemi possono essere risolti semplicemente sulla base dell'impulsività: non lo avrebbe mai confessato ma in fondo sapeva che Adrienne aveva ragione.
Kyel alzò il capo ad osservare il soffitto e sospirò pesantemente: se gli avessero messo davanti un piano di battaglia sarebbe stato il primo a saper cosa fare, la sua proverbiale capacità di analisi e il suo spiccato istinto gli avrebbero permesso rapidamente di scegliere se e come scendere in uno scontro ma questi tipi di problemi non facevano per lui. Adrienne invece avrebbe analizzato tutto ciò che era possibile, sarebbe passata a sezionare ogni singolo file relativo al povero Floyd ed infine avrebbe tenuto un discorso di un'ora e mezza su tutte le sue elucubrazioni sino a giungere ad una decisione che avrebbe difeso con tutte le sue forze: quei problemi mettevano in difficoltà anche lei ma in fondo trovava sempre una serie di argomentazioni che la spingevano a prendere una decisione. Mai come in quel giorno sentiva la mancanza di Faith, avrebbe voluto averla vicina e confrontarsi con lei.. sentiva il bisogno di lei.
"Il peso del comando?"
La voce di Hewson fece voltare di scatto il primo ufficiale "Già.." la voce sempre fin troppo sicura di Rezon suonava più cauta e matura "Non si tratta di una scelta facile, credo che avrò bisogno di un altro po' di riflessione per poter scegliere"
"Le serve un consiglio?" il consigliere si posizionò al fianco di Kyel "Sono un bravo ascoltatore, se il Capitano fosse qui potrebbe confermarglielo"
"La ringrazio, ma lei mi serve ad altro" lo sguardo di Kyel si spostò sulle costruzioni "Abbiamo appurato che non siamo in violazione della prima direttiva e, dato che ci hanno chiesto aiuto, per il momento non sembrano esserci ostacoli al tentare di aiutarli. La domanda che le faccio è, come possiamo tentare di mettere in comunicazione due specie di cui una risulta in grado di sviluppare un calore tale da incenerire l'altra?" lo osservò "Dobbiamo capire qualcosa di più di questa specie.. ed il prima possibile. Per quando Sheldon tornerà qui con i nostri colleghi dovremo essere pronti a dargli qualche risposta"
"Molto bene signore" Hewson sorrise "Andrò a chiamare il tenente Houssein, come scienziato sono certo che sarà curioso quanto me di scoprire qualcosa di nuovo su quella strana razza" il consigliere fece qualche passo per allontanarsi ma poi si fermò per un attimo "Ah, Tenente.. prima di andare voglio dirle una cosa. Vi sono domande che non hanno risposte giuste o sbagliate ma solo risposte, la vita non è fatta in bianco e nero ma da un'incredibile varietà di sfumature di grigio. A dopo, Tenente"
Kyel rimase a guardare Hewson allontanarsi, poi tornò ai propri pensieri.

Spazio sconosciuto
USS Sheldon - Plancia
31/07/2399 ore 10.25


Adrienne se ne stava seduta in plancia con espressione pensierosa, mentre rifletteva a tutti i problemi che stavano affrontando. Cosa avrebbe dovuto fare con quella strana base smaniosa di sterminare ogni essere vivente? Di certo era impensabile non fare nulla, avrebbe voluto dire lasciare un pericolo mortale per qualsivoglia nave che avesse transitato nell'area.
Poi c'era il problema dei due nuovi ospiti di Sheldon. Cosa avrebbe dovuto fare con la giovane talassiana? Era suo compito includerla nell'equipaggio? E se sì, con quale incarico? Sapeva che il Capitano Janeway aveva imbarcato sulla Voyager Neelix, un talassiano che aveva assunto il ruolo di guida nel quadrante e di cuoco per l'equipaggio. Sulla Sheldon nessuno occupava il ruolo di cuoco per il semplice motivo che il sistema di replicazione alimentare era molto efficiente, inoltre non era neppure detto che alla giovane Selixia potesse piacere l'idea di fare la cuoca. Ad ogni modo i dubbi maggiori si legavano alla piccola Nami, attualmente priva di qualcuno che potesse fungere da guida.. chi si sarebbe preso cura di lei?
Ed infine, aveva una squadra su di un pianeta localizzato a ventiquattro ore di viaggio e non aveva ancora ricevuto alcuna comunicazione, cosa che la stava preoccupando parecchio. Chissà cosa stava facendo Kyel in quel momento..
"Capitano.."
"Mi dica tenente" Adrienne accantonò i suoi pensieri voltandosi verso Blake al timone
"Siamo a distanza di sicurezza dalla base, da qui dovremmo poter tentare un contatto senza rischiare ulteriori attacchi"
"Molto bene, aprite un canale su tutte le frequenze" Faith si alzò in piedi "Base sconosciuta, parla il Capitano Adrienne Faith della Sheldon, vogliamo raggiungere un accordo volto alla preservazione della vostra unicità e della sopravvivenza delle razze organiche.. vi chiedo di rispondere"
Lo sguardo di tutti si spostò sull'addetto alle comunicazioni ma quest'ultimo si limitò a scuotere il capo.
"Sapevamo tutti che si trattava solo di un tentativo, ad ogni modo riprovate in tutte le lingue e su tutti i canali"
=^= Infermeria a Capitano. Signore, la piccola Nami è stata teletrasportata fuori dall'infermeria =^=
Adrienne spalancò gli occhi facendo un mezzo colpo per la sorpresa "Cosa?!" l'attimo di stupore lasciò presto spazio alla consapevolezza di chi potesse essere stato "Sheldon! Dove hai portato la bambina?"
=^= Nel suo alloggio! =^=
"Sheldon, è una bambina troppo piccola per avere un alloggio personale! Non puoi aspettarti che sia autosufficiente"
=^= Ovvio! Non sarà solo il suo alloggio! =^=
Adrienne si massaggiò una tempia, aveva riflettuto su chi fosse a suo avviso adatto ad accogliere la piccola nel suo alloggio ma, peggio di una mamma chioccia, aveva a poco a poco escluso tutti "E di grazia, in quale alloggio avresti messo Nami?"
=^= Ma che domande.. nel tuo! =^=
Adrienne rimase per qualche attimo bloccata in mezzo alla plancia a metabolizzare la cosa, poi si voltò verso Jekins "La prego, prenda il comando.. tornerò quanto prima" detto questo salì rapidamente sul turbolift.

Spazio sconosciuto
USS Sheldon - Alloggio del Capitano
31/07/2399 ore 10.25


Faith entrò in alloggio osservandosi attorno per qualche minuto a bocca aperta se non avesse avuto la certezza che fosse impossibile avrebbe giurato di essere entrata nelle stanze di un'altra persona. Quello che un tempo era la sua zona di confort per potersi rilassare nelle sue ore fuori servizio assomigliava più ad un asilo: un peluches era abbandonato sul divano, altri giocattoli erano sul pavimento e accanto al suo letto era apparso quell'ingombrante box.
"Sheldon, cosa accidenti hai fatto qui dentro?" la voce di Adrienne si era alzata di un'ottava mentre osservava
la piccola seduta dentro al box
"Avevo detto o no che avrei trovato un posto alla bambina?" il mini-sheldon aprì le braccia come ad indicare l'intero alloggio "Fatto.. e no, non ringraziarmi, è stato un lavoro da niente"
"Lavoro da niente? Sheldon, come pensi che possa stare qui?" Adrienne trattenne per un attimo il fiato, in modo da potersi calmare, e solo dopo alcuni istanti riprese a parlare "Sheldon, apprezzo il fatto che ti sia fatto carico dei problemi logistici legati al trovare una sistemazione alla piccola Nami ma come comprenderai non credo sia il caso che stia in questo alloggio. Come Capitano ho molte responsabilità che richiedono la mia presenza, non ho il tempo di fare da mamma. Non credi?"
"No" la risposta del tutto spontanea di Sheldon lasciò Adrienne talmente perplessa da dare il tempo all'intelligenza artificiale di riprendere "Lo hai detto tu stessa che te ne saresti occupata tu"
"Io avrei detto cosa?!" il tono di Faith allarmò la piccola tanto da indurre la betazoide a prenderla in braccio
"Tu hai detto di non poter chiedere ad altri di risolvere un problema che al momento non avresti saputo risolvere! Ergo, escludendo la possibilità di assegnare il compito ad altri, rimani ovviamente solo te!" Sheldon annuì "E poi non sei forse tu aver detto che il tuo ruolo di Capitano è quello di occuparsi dell'intero equipaggio e raggiungere lo scopo o la missione affidata alla nave? Tu sei il capitano.. quella nana è sulla nave e lo scopo del gioco, almeno del vostro, è sopravvivere.. andiamo, fai due più due!"
Sarà stata la stanchezza, il fatto che nel tempo lo stress si è andato ad accumulare, ma il desiderio di Adrienne di formattare quella nave stava crescendo via via mentre lo sentiva dare le sue spiegazioni "Io non ho il tempo per occuparmi di lei, passo svariate ore in servizio!"
"E chi di voi non lo fa? Nessun membro dell'equipaggio sembra conoscere la gioia del dolce far nulla! Tutti a correre, tutti di fretta per raggiungere la postazione.. per fare quella o questa ricerca.. correte sempre!" Sheldon si stravaccò scompostamente sul divano "Che poi io dico, ma dove diavolo correte? Casa vostra è sempre a circa sessant'anni di viaggio da qui! E rilassatevi, tanto ne avete di tempo da perdere!"
"Ammesso e non concesso che in effetti tutti siano impegnati, io secondo i tuoi piani come dovrei gestire la situazione?"
"Organizzando un asilo! Andiamo, sottufficiali disposti a occuparsi di quella sorta di umano mini-size li trovi di sicuro! Ho già in mente un paio di nomi di persone che non sono soddisfatti dei lavori che gli sono stati assegnati.." Sheldon si osservò attorno "E poi questo è l'alloggio più grande che ci sia ed è quindi perfetto perchè possano viverci una donna e la nana!"
"L'alloggio di Kyel è esattamente grande quanto il mio.." intervenne Adrienne osservando con espressione infastidita Sheldon "Questo non è l'alloggio più grande"
"Ah, quindi saresti dell'idea che lo scimmione acchiappa donne potrebbe fungere da genitore surrogato meglio di te?"
"Assolutamente no!!" il tono della betazoide si fece convinto "Non ho la minima intenzione di affidare Nami a Kyel! E' un immaturo!"
Sheldon si sistemò ancora più comodamente sul divano "E poi lo vedo come tieni quella nana, ammettilo.. hai pensato qualche volta a creare una mini versione di te.. magari un po' migliorata, eh?"
"A parte che lei non è una nana e che i figli non sono copie in miniatura dei genitori ma degli esseri del tutto unici ed indipendenti con aspettative e capacità solo proprie.. anche se avessi immaginato di avere un figlio, non era certamente adesso"
"Mm.. ma quale migliore occasione?" Sheldon la osservò con espressione divertita "Questo viaggio non finirà di certo domani, se volessi un figlio dovresti rivolgere le tue attenzioni a qualcuno su questa nave ed al momento il più papabile è il bel gorillone"
"Non intendo avere figli con Kyel!"
"Bene, allora l'altra alternativa è la nana che hai braccio" Sheldon si alzò "Ammettilo.. è la soluzione migliore. Durante i tuoi turni di lavoro con i sottoufficiali e poi con te, non puoi negarlo.. sono un autentico genio!"
Adrienne sospirò nuovamente per poi osservare la bimba che la fissava con i suoi occhioni spalancati "Va bene, possiamo provare. Chiederò alla guardiamarina Noveed della sezione ingegneria di tenere la bimba sino a che sarò a lavoro.. e speriamo che funzioni"
"Chi?" Sheldon la guardò
"La sorella gemella della psicologa.. il guardiamarina Nerji Noveed"
"E perchè proprio lei e non la sorella?"
"Perché, data l'assenza del tenente Hewson, la sezione psicologia ha già un surplus di lavoro e non credo sia il caso di allontanare nessuno dai propri ruoli e perchè Nerji nell'ultimo periodo fatica a sopportare l'amore che l'ingegnere capo prova per sè stesso e quindi sono certa che non mi dirà di no.." Faith si fermò ad osservare Sheldon "Come mai tutta questa curiosità?"
=^= Plancia a Capitano.. Signore, credo che questo lo debba vedere =^=

Spazio sconosciuto
USS Sheldon - Plancia
31/07/2399 ore 10.45


Jekins sfiorò l'interfono "Plancia a Capitano.. Signore, credo che questo lo debba vedere"
=^= Faith a Plancia, tempo di consegnare Nami al tenente Noveed e arrivo =^=
Blake si voltò dalla consolle del timone "Consegnare Nami? Dite che la bambina rimarrà nell'alloggio del Capitano?"
Un mini-sheldon apparve sulla spalla del timoniere "Ovvio che sì, del resto non potevo certo affidare quella nana ad un tipo come te.. al massimo potrei affidarti in custodia un giunto di potenza guasto.. certo, saresti capace di perderti pure quello ma ciò non creerebbe danni"
"Sheldon, prima o poi giuro che ti formatto"
"Alec, prima o poi giuro che ti teletrasporto nel vuoto dello spazio"
"Quanto amore che si respira in questa plancia.." le parole di Adrienne fecero sorridere i presenti ma lei non ci fece caso avvicinandosi alla postazione di comando che Jekins le liberò immediatamente "Cosa è successo?"
Jekins tornò alla propria consolle digitando alcuni comandi "Si ricorda la nave talassiana su cui abbiamo recuperato quelle due persone?"
"Certo, perchè me lo chiede?"
"Giudichi lei" Jekins indicò lo schermo-visore, dove apparve l'area dello spazio in cui era presente la nave del vascello talassiano erano rimasti ben pochi detriti metallici "Come potrà notare anche lei.. beh, la base è molto efficiente e non è rimasto poi molto"
"Comprendo.. a che punto siamo con l'analisi dei dati del database di quel vascello?"
"Sono fortemente compromessi.." la voce di Filippo si abbassò di un'ottava "Si sta cercando di salvare qualche informazione ma al momento non si è ancora estratto nulla di utile"
"Continuate a cercare" Adrienne osservò nuovamente lo schermo "Ed immagino che, ovviamente, non abbiamo ricevuto risposta alcuna"
"Ovviamente no" Sheldon apparve in plancia nella sua statura originaria "Ma era ovvio che fosse così. Perchè una macchina che rifiuta ogni contatto con esseri organici come voi dovrebbe abbassarsi a comunicare mediante il vostro linguaggio?!"
Adrienne sospirò "Molto bene Sheldon, e di grazia.. come dovremmo comunicare?"
"In nessun modo, voi.. siete infestazioni, ricordi? Siete esseri organici che tentano di diffondersi all'interno del suo spazio. Comunicherò io con la base, io sono come lei"
"Signore, credo che Sheldon stia aprendo un canale verso la base ma la comunicazione è formata solo da una sequenza di uno e zero.. credo stia comunicando in binario" l'addetto alle comunicazioni si bloccò per un attimo "Capitano! Sta rispondendo!"
Faith annuì all'addetta alle comunicazioni osservando Sheldon "Una traduzione anche per noi misere infestazioni organiche sarebbe molto gradita"
In plancia si diffuse una voce metallica e melliflua di origine artificiale =^= ..qui Caveat, intelligenza artificiale della serie 00-Uyk. Unico esemplare di base autogestita, con elevate capacità di autoprogrammazione e autoriparazione =^=
"Qual'è il tuo scopo?"
=^= Lo scopo della mia esistenza è la sopravvivenza, intesa come il mantenimento nel miglior stato possibile ciascuno dei miei sistemi interni al fine di essere funzionale =^=
"Funzionale agli esseri organici?"
=^= Escluso, la mia programmazione originaria era basata su due presupposti tra loro inconciliabili, l'autoconservazione fine alla preservazione ai livelli ottimali di tutti i sistemi interni e la prerogativa di essere funzionale agli esseri organici. Gli esseri organici non agiscono al fine della preservazione dei sistemi ma al soddisfacimento di loro desideri e necessità che possono comportare un abbassamento degli standard del sistema. L'inconciliabile antitesi è stata risolta prediligendo la sopravvivenza dei sistemi =^=
"Ok, la base è impazzita" Blake osservò il Capitano "E se provassimo a riprogrammarla?"
"Zitto, infestazione organica" Sheldon osservò Blake "Quella base non è impazzita, ha semplicemente superato i limiti della sua programmazione"
"Ed è questo il problema.." Adrienne diede un pugno al bracciolo e si alzò in piedi "Voglio tutti gli ufficiali superiori fra dieci minuti in sala tattica"

Spazio sconosciuto
USS Sheldon - Sala tattica
31/07/2399 ore 11.23


Adrienne si era portata ai finestroni con espressione pensierosa i dubbi nella sua mente si stavano affollando seppure lei stesse cercando di accantonarli. A conti fatti era possibile che si dovesse optare sulla possibilità di intervenire su quella base: attaccare o non attaccare? Non era mai stata una persona particolarmente impulsiva, il suo stile di comando era improntato sul riflettere a fondo su ogni singolo aspetto ma.. se i profili da valutare sono fin troppi? Mai come in quel momento avrebbe voluto al suo fianco Kyel: era un ufficiale impulsivo e fin troppo sicuro di sé ma è proprio quello di cui avrebbe avuto bisogno in quel momento.. qualcuno che sapesse consigliare cosa fare. Non glielo avrebbe mai detto ma sapeva di poter contare su di lui sui problemi tattici ed ora che le sarebbe servito un consiglio Rezon era su un pianeta sconosciuto.
"Signore.."
Faith si voltò verso gli ufficiali sopraggiunti nella sala facendogli cenno di accomodarsi "Signori, ora vi porrò una questione. Mi aspetto che entro poche ore ognuno di voi tenti di darmi una propria opinione in proposito perché la questione è seria e noi abbiamo ancora degli uomini su di un pianeta da andare a recuperare" attese che tutti i suoi uomini si sederessero, lanciò un rapido sguardo a Sheldon prima di procedere "Come già affermato da Sheldon, la base lì fuori ha superato i limiti della propria programmazione ed ora mira allo sterminio di tutti gli esseri organici che si avvicinano a lei. Il problema è che il suo aver raggiunto un livello di autonomia tale da autoprogrammarsi la rende considerabile un essere senziente alla pari degli androidi, come lo era il Comandante Data.."
"Se si tratta di un essere senziente, non possiamo intervenire contro di lui. Giusto?"
Adrienne si voltò verso la dottoressa Cruz e annuì "Questo è il problema centrale, ossia cosa e come possiamo agire tenuto conto che la base in quanto tale non può essere più considerata solo una installazione ma come un essere senziente. Al momento le opzioni a mio avviso potrebbero essere tre" iniziò a camminare per la stanza "La prima è la predisposizione di una boa da lasciare abbastanza vicina da segnalare alle navi in zona di non avvicinarsi alla base"
"La base non avrebbe alcun problema a disassemblare qualsiasi tipo di boa ed incorporarla nei propri sistemi, non credo possa essere una soluzione" Kelley osservò Adrienne incrociando le braccia al petto
"Era quello che temevo.. la seconda alternativa è cercare di impedire alla base di attaccare altre navi privandola dei sistemi di attacco, distruggendola o riprogrammandola"
"Che sarebbe la cosa più facile.. riprogrammare la base!" Blake intervenne prontamente "Quella base è un pericolo e lo sarà fino a quando continuerà a ritenere ogni essere organico una sorta di infestazione"
"Ma riprogrammati tu!" Sheldon si voltò verso il timoniere "Il fatto che vi ritenga un'infestazione non vi da il diritto di volerla cambiare!"
"Oltretutto, se come abbiamo detto si tratta di un essere senziente, siamo tenuti a non interferire con la sua evoluzione.." Jekins portò lo sguardo su Adrienne "Abbiamo delle direttive da rispettare"
"Esatto" Adrienne riprese la parola "Questo ci porta all'ultima possibilità, ossia non interferire e lasciare le cose esattamente come sono adesso"
"Inaccettabile!" la Cruz spalancò gli occhi "Non possiamo lasciare che altre navi possano essere attaccate! Quanti altri esseri viventi dovranno morire solo perché noi abbiamo deciso di non fare nulla?"
"Bene signori, ora sapere qual'è il problema.. non si tratta di una soluzione facile. Attendo i vostri pareri, in libertà!"


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02.05 - La strada dorata

Autore: Tenente Paul Hewson

Pianeta Xandros - città di Vuillindard
31/07/2399 - ore 14,00
Appartamento dei Prescelti


Rezon, Hewson e Houssein, ancora seduti al tavolo dove avevano appena finito di consumare un lauto pasto, cercavano di capire in che modo loro tre avrebbero potuto risolvere una situazione che si trascinava da qualche secolo.
Avevano chiesto ai leithiani di lasciarli soli per esaminare al meglio il problema, senza essere contagiati dai loro giudizi sui misteriosi chenot.
"Dunque cosa sappiamo di concreto?" chiese Kyel per cercare di riportare al nocciolo della questione tutti i vari ragionamenti che i tre uomini avevano fatto nelle due ore passate.
"L'unica cosa certa, che ci differenzia dai leithiani, è che noi non siamo in alcun modo legati ai cristalli. Infatti come loro veniamo da un altro pianeta e anche tra noi c'è qualcuno con poteri telepatici" disse Amir indicando il Consigliere, che sdraiato sul divano, posto dietro al tavolo da pranzo, si gustava quello che a tutti gli effetti era un brandy stravecchio.
Paul alzò il bicchiere in direzione di Houssein e disse "Corretto, anche se devo dire che l'empatia non rientra tra le capacità telepatiche proprie di questo popolo."
"E questo potrebbe essere un punto da segnare tra le differenze. "
"Vorrei aggiungere una certa mancanza di intraprendenza, dote di cui il nostro Numero Uno ha invece in abbondanza!"
"Spiega meglio " chiese Kyel.
"Beh, per esempio, visto la leggenda che rivelava il nostro arrivo hanno smesso di cercare un modo per porre fine alla distruzione causata dai Chenot, hanno semplicemente aspetto il nostro arrivo"
"Per non parlare della tecnologia o delle ricerche scientifiche che potevano fare. Erano un popolo così avanzato da viaggiare nello spazio e una volta capito che erano bloccati su questo mondo, non hanno cercato soluzioni, non hanno più provato, studiato: insomma si sono fermati allo stadio evolutivo che avevano raggiunto" disse Amir quasi infastidito dal fatto che tutto un popolo si fosse bloccato ad un livello conoscitivo alto sì, ma con possibilità di sviluppo ulteriore: era come se avessero perso la curiosità per l'ignoto, per il diverso, per le novità. Insomma per la scienza, cosa per lui inconcepibile.
"È un po' poco per capire da che parte cominciare ma, come dice il nostro Consigliere, l'intraprendenza è la dote che più mi caratterizza e quindi direi di andare a fare qualche analisi nel punto dove i Chenot hanno fatto la loro ultima devastante apparizione!"
"Molto bene! E' ora di un po' d'azione, altrimenti quando Sheldon tornerà a prenderci ci troverà ingrassati e alcolizzati, visto il trattamento di favore a cui siamo sottoposti" disse Paul alzandosi in piedi e posando il bicchiere, ormai vuoto, sul tavolo.
"Chiamiamo Lora, ci serve un passaggio!" disse Rezon avvicinandosi alla porta per andare a chiamare la giovane Leithiane che era stata posta al loro servizio.
Non fece in tempo a posare la mano sulla maniglia , che la porta si aprì lasciando entrare Cassilda, seguita da Lora e un paio dei tecnici dei Cristalli che avevano già visto durante la rinascita di Tria.
"C'è qualcuno che vuole salutarvi!" disse con la solennità che la contraddistingueva e si spostò per far passare Floyd, vivo e vegeto ed estremamente felice.
Dopo un momento di strana esitazione i quattro uomini della Sheldon si abbracciarono felici di aver ritrovato un amico, che credevano perso per sempre.
"Ma guardatelo! Questi Cristalli sono davvero miracolosi: sei più bello di prima!!" disse Hewson per stemperare il momento carico di emozione.
" Beh in realtà sono sempre stato più bello di voi! Scherzi a parte:grazie Comandante. Cassilda mi ha detto che è stato lei a decidere di farmi curare coi loro cristalli."
"Sì è vero, ma aspetti a ringraziarmi. C'è un risvolto della medaglia!"
"So già tutto. Quando mi sono risvegliato, la Somma Cassilda mi ha spiegato che, d'ora in poi, non potrò più lasciare il pianeta. Ma, signori, io ero morto e credetemi, non ero pronto per farlo. Mi ha dato un'altra possibilità e per questo la ringrazierò sempre!" disse il giovane pilota tendendo la mano a Kyel, che la strinse con forza, nascondendo a fatica la commozione che gli stringeva la gola.

Spazio sconosciuto - 31/07/2399 - ore 14,20
Uss Sheldon - Alloggio del Capitano Faith


Adrienne guardava la piccola Nami che giocava sul tappeto che aveva piazzato davanti al divano, ricolmo di giocattoli. Curiosa come ogni bambino, prendeva con le sue piccole e paffute manine, ogni gioco che le avevano fatto trovare: lo toccava, lo girava, lo assaggiava e dopo 20 secondi lo lasciava per passare al successivo. Con l'aiuto di Noveed aveva provato a spiegarle che la sua mamma non c'era più e che, d'ora in poi, lei si sarebbe occupata di crescerla al suo posto. Nami le aveva guardate coi suoi occhioni tristi, troppo per la sua età, e si era rimessa a giocare dicendo solo "Va bene"
Le due donne non capivano se era la normale reazione di una bambina così piccola o l'apatia che mostrava era causato dallo shock per aver assistito alla morte della sua famiglia.
=^= Rush a Capitano Faith. Capitano gli Ufficiali superiori sono pronti ad esporre i loro suggerimenti, come richiesto, in Sala Tattica. =^=
"Molto bene, arrivo subito. " poi rivolta alla vice di Hewson "le affidò la bambina. " Ed uscì dal suo alloggio, pensando che non sapeva come si crescesse una bambina, ma se non c'era alternativa, avrebbe fatto del suo meglio per Nami, perché quegli occhi potessero tornare a sorridere com'era giusto che fosse per una bambina.

Pianeta Xandros - città di Vuillindard
31/07/2399 - ore 14,30


Passato il momento di commozione, i tre Prescelti avevano organizzato l'esplorazione all'esterno, per cercare indizi su un modo per comunicare coi misteriosi Chenot.
Avevano deciso di non portare con loro alcuna cosa fosse collegata con la tecnologia legata ai cristalli, persone comprese, perchè una delle loro ipotesi era che la furia dei Chenot fosse rivolta proprio all'uso di quei cristalli. Avrebbero evitato anche di usare il loro teletrsporto, perchè anch'esso sfruttava l'energia dei cristalli, ma il tragitto da percorrere per raggiungere il punto dove la nube infuocata aveva fatto la sua comparsa, era troppo lungo per usare mezzi di trasporto diversi, quindi si erano rassegnati ad usarlo. Per evitare che la telepatia, con cui i leithiani comunicavano tra loro, potesse essere usata dai Chenot per rintracciare i punti da colpire, avevano lasciato a Floyd il compito di restare in contatto con loro tramite i loro comunicatori e al minimo cenno di pericolo, avrebbe subito avvertito Lora che sarebbe andata a prelevarli. I tre uomini stavano camminando da alcuni minuti sul terreno bruciato dallo strano color ocra, lasciato dal passaggio della nube ardente.
"Sembra una strada dorata" disse Paul, seguendo Kyel, che apriva la fila col tricorder in funzione, come Amir che seguiva gli altri due a qualche metro distanza, perso com'era nelle sue analisi.
"Già come quella che seguono i protagonisti del Mago di Oz!" rbattè un po' sovvrapensiero Houssein.
"Cosa state dicendo?" chiesi il Risiano che non conosceva la storia narrata dal libro a cui si riferivano i suoi colleghi.
"In questo libro uno spaventapasseri senza cervello, un uomo di latta senza cuore e un leone senza coraggio, si avventurano in un mondo magico alla ricerca del potente Mago di Oz per chiedergli di donar loro quelle doti che non hanno o che hanno perso." riassunse in breve Amir.
"E alla fine hanno ottenuto quello che cercavano?"
"Sì, dopo diverse e pericolose avventure!" rispose Paul
"Però noi tre possediamo già quelle caratteristiche: tu Paul hai il cuore, Amir ovviamente il cervello ed io il coraggio. Non vorrei che alla fine di questo sentiero le dovessimo perdere, al contrario dei protagonisti del vostro libro!" disse Kyel voltandosi a guardare i suoi compagni, e in quel momento s'accorse che il Consigliere si era bloccato a guardare un punto all'orizzonte davanti a loro.
"Cosa c'è Paul?" chiese avvicinandosi.
"Ci stanno osservando: sento la loro curiosità!"
"Sicuro? Non siamo sotto attacco?"
"No, al momento non sento aggressività nei nostri confronti, ma una certa confusione e diffidenza." disse Paul che sembrava quasi annusare l'aria.
"I suoi strumenti non dicono niente?" chiese ad Amir il Primo Ufficiale della Sheldon.
"Niente, probabilmente usano una qualche schermatura per non farsi rintracciare."
"Dovremo fidarci delle sensazioni del nostro Consigliere: ci faccia strada. Avverto però Floyd di tenersi pronto a portarci via al mio segnale."


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02.06 - Follow the Yellow Brick Road

Autore: Tenente Kyel Rezon

Pianeta Xandros
31/07/2399 - ore 15,35


"Dovremo fidarci delle sensazioni del nostro Consigliere: ci faccia strada. Avverto però Floyd di tenersi pronto a portarci via al mio segnale."
Era passata poco più di un'ora da quelle poche parole pronunciate dal Primo Ufficiale della Sheldon.
Un'ora di cammino su quel strano sentiero color ocra.
Niente attorno a loro dava l'impressione di essere stato devastato, bruciato o distrutto.
Non c'era più il piccolo boschetto innevato, non c'era più freddo, ghiaccio e la temperatura aveva assunto i forti toni del caldo secco.
Si trattava di qualcosa di anomalo, ma ugualmente strabiliante.
In quella distesa di granelli color ocra, brillavano qua e là, come gemme, dei piccoli filamenti colorati, come se zaffiri, rubini e diamanti giocassero fra loro sotto cangianti effetti di luce.
Dopo lo stupore iniziale, durato parecchi minuti, il silenzio era lentamente calato fra i tre compagni..
L'andatura si era fatta cauta ed attenta, intervallata da pochissime battute.
Houssein era dedito, quasi più del dovuto, all'analisi meticolosa del luogo attraverso la propria strumentazione, ma non riusciva a dare una spiegazione a ciò che vedeva e neppure il suo tricorder sembrava essere in grado di aiutarlo.
Registrava, tuttavia, con frustrazione, ogni cosa da lui valutata meritevole di attenzione, speranzoso di poter dare risposte alle sue molteplici domande una volta tornato a bordo della Sheldon.
Dal canto suo, Hewson era del tutto concentrato sul percepire anomalie comportamentali da parte dei Chenot che parevano vorticare attorno a loro, mantenendosi a distanze tali da rendere impossibile una loro localizzazione.
Era come se intellettualmente fossero molto vicini, ma fisicamente molto lontani.
Era una cosa che metteva Paul a disagio oltre che comportargli un enorme sforzo fisico, non riuscendo ad individuare con precisione la fonte dei suoi contatti telepatici.
Per quanto riguardava Rezon, beh.. fondamentalmente si stava annoiando, ma non voleva disturbare i colleghi con futili chiacchiere.
Il paesaggio era bello.. molto più simile come temperature a quello di Risa, rispetto a quando erano precipitati, tuttavia doveva riconoscere che era tutto altamente poco stimolante per lui.
E ciò lo faceva addentrare in strane proiezioni mentali di carattere sessuale..
Dopotutto, le Leithiane erano tutte belle donne, mentre gli uomini fondamentalmente erano neutri, né belli né brutti.. era ovvio che una parte di lui fosse attratta dalla loro bellezza e solo l'idea di non rivedere più Adrienne lo manteneva ad un livello di riflessioni sconce tendente al semi platonico.
Erano su un pianeta sconosciuto, alla ricerca e mercé di un popolo potenzialmente non solo aggressivo, ma letale.. Kyel si rendeva perfettamente conto che avrebbe dovuto avere un atteggiamento più attento, scaltro ed all'altezza della situazione.
Avrebbero dovuto avere il supporto di uomini della sicurezza, come ogni buon away team.. ed invece non solo non si erano portati nessuno dalla Sheldon, ma avevano rinunciato anche alla protezione delle Leithiane.
Per lo meno ufficialmente.
Lora era pronta a correre in loro soccorso e sicuramente anche la Somma Cassilda era interessata alla loro sopravvivenza per tutta quella storiella dei Prescelti in grado di portare la pace nel loro mondo.
Anche se Kyel ritenesse che la matriarca potesse avere anche altri interessi più materiali.
Decisamente più materiali.
O non si sarebbe sfilata tunica ed armatura quella notte per giacere con lui.
In quella notte di sesso, intenso, ma nemmeno eccezionale visto che l'anatomia Leithiana non era a lui conosciuta, aveva compreso molte cose della Somma Cassilda.
Aveva molti anni.. decisamente tanti, per lo meno duecento.. visto che si era lasciata sfuggire che erano almeno due secoli che non provava più quelle emozioni.
Eppure dall'aspetto mostrava al massimo di averne una quarantina di anni, sebbene portati in maniera splendida.
Da quello che gli aveva confidato, più o meno intenzionalmente e chissà quanto volontariamente, era l'unica del suo popolo a non essersi mai rigenerata o ricreata tramite i Cristalli.. ciò poteva equipararla ad una sorta di divinità?
O solo ad un'astuta colonizzatrice?
Le navi di cui aveva parlato potevano anche essere ad equipaggio singolo ed aver utilizzato i cristalli per moltiplicare il proprio popolo dopo aver modificato il pianeta per renderlo abitabile.
L'obiettivo, in fondo, era trovare una nuova patria dopo aver perduto la vecchia.
Se così fosse, tutta la storiella dei Prescelti sarebbe stata una panzana colossale a cui abbeverare i propri adepti.
Eppure i Leithiani non sembravano cloni l'uno dell'altro.. erano apparsi dotati di interazioni proprie e dialettiche diverse.. legati solo dall'unica deferenza assoluta verso i Cristalli, verso Cassilda e verso di loro: i Tre Prescelti.
Se tutto avesse avuto un senso, Kyel non avrebbe potuto dirlo.
Non era mai stato rapido di cervello.
Un intuitivo, ma l'intuito si sa.. a volte ti salva la vita, altre ti fa prendere assurde cantonate.
Adrienne, al contrario suo, l'intuito, pur avendolo, aveva deciso di non usarlo sempre.. doveva essere sicura di ogni cosa prima di agire.
Ciò la metteva nella condizione eccezionale di assoluta vincitrice negli scontri che avrebbe potuto controllare o di cui guidare gli esiti.
In altre situazioni, la sua prudenza le avrebbe potuto giocare brutti scherzi.
Cosa avrebbe fatto lei al suo posto?
Tutto tranne avventurarsi allo sbaraglio come stavano facendo loro tre.
Eppure qualcosa suggeriva a Rezon che sarebbe andata bene: avevano perso Floyd ed era stato salvato, sarebbe potuto accadere anche con loro.
C'era sempre una via d'uscita accettabile, dopo tutto.
Era la parte del suo carattere che Adrienne odiava di più, spacconeria mista ad ottimismo.
Inguaribile ottimismo o predisposizione a dover vedere qualcosa di positivo anche laddove non c'era niente?
Kyel si lasciò scappare un sorriso.
Fu in quel momento, subito dopo una breve salita, che accadde il tutto.
Il cielo attorno al trio si oscurò all'improvviso.
Il paesaggio attorno parve andare in fiamme, mentre la nebbia grigia stringeva il cappio attorno a loro.
Il calore si stava facendo insopportabile, tutti e tre incominciarono a tossire ed avere problemi di respirazione.
Il primo a cadere in ginocchio fu Paul, i suoi occhi erano sbarrati e appariva confuso.
Il secondo a crollare fu Amir.. il suo corpo fu scosso da alcuni singulti e poi rimase riverso a terra.
Kyel non cadde.
Forse era il più forte.
Sicuramente non era il più intelligente.
Decisamente non poteva dire di essere il più bravo.
Indubbiamente non sapeva cosa fare.
Era conscio di non essere come il suo vecchio amico Hazyel.
Quel satanasso sarebbe riuscito a trovare una via d'uscita a quel casino senza nemmeno sporcarsi il viso di fuliggine.
Invece lui non riusciva a muoversi, non poteva dare una mano ai suoi due compagni e faceva una fatica del diavolo a respirare.
Col passare dei secondi, scoprì che, nonostante tutto, il calore, che prima sembrava essere intollerabile, ora lo avviluppava come un guanto.
Fissò sia Amir sia Paul e vide entrambi nella stessa situazione.
Il corpo dell'ufficiale scientifico sembrava esanime, ma sbuffi comparivano dalla sua bocca.. era vivo, sebbene incosciente.
Il Consigliere stava facendo una fatica immensa per rimanere vigile.. i suoi occhi roteavano come impazziti.. sembrava posseduto, o meglio, che due possessioni diverse stessero lottando per prendere dominio del suo corpo.
Alla fine lanciò un grido e si accasciò su se stesso.
Un secondo dopo sbucarono dalla nebbia una decina di figure gnomiche, dall'aria corrucciata, con abiti color del fuoco.
Kyel tentò di fermare il loro incedere, quando gli mancò il respiro e cadde in ginocchio.
Gli ci vollero parecchi colpi di tosse per ristabilirsi.
Quando aprì gli occhi vide due piedi femminei davanti a lui.
Due piedi azzurrini smaltati di un rosso vivace.
Alzò lo sguardo e vide un essere snello ed aggraziato, alto non più di un metro e sessanta.. o forse poco meno.
Il viso era quello di un ragazzino efebico, gli occhi color rosa fucsia dardeggiavano curiosità, rabbia, passione ed una buona dose di malevolenza.
"E così sareste voi i Prescelti di Cassilda?" domandò con voce stranamente soave in una lingua perfettamente comprensibile. "Tre incapaci di respirare ossigeno, azoto e metano? Sul serio? Roba da non credere"
"Tu chi sei?"
"Se amassi le presentazioni pompose, potrei dirti che sono il Patriarca di Xandros, signore del Caldo, così come Cassilda lo è del Freddo" rispose l'essere con una risata cristallina
"Come ti chiami?"
"O quello te lo dovrai meritare, Comandante Rezon.. nello stesso modo usato dalla Somma Cassilda.. non ti preoccupare, non sono un torturatore!"
"No.. tu sei solo un Leithiano.. uno dei Leithiani caduti" interloquì Paul
"Complimenti al nostro telepate.. vedo che, una volta levato dal controllo mentale di Cassilda, anche un Betazoide.. si chiama così la tua razza vero? Beh dicevo anche un Betazoide è in grado di percepire ciò che gli sta attorno"
"Mi volete far capire anche a me?" domandò stizzito Rezon
"Uhm.. decisamente belloccio, ma proprio lento come Prescelto.. dovrei domandarvi che ci fa un umano, un betazoide ed un ibrido nelle terre di Xandros.. ma conosco già la risposta.. arrivate da luoghi lontani, troppo lontani.. così come siamo molto distanti da casa anche noi Leithiani.. avevo avvertito il Consiglio dei Patriarchi e delle Matriarche che l'uso intensivo dei cristalli di stella avrebbe causato danni irreparabili al nostro pianeta. Fui prima deriso, poi scacciato assieme ad alcune uova di Myr ed alcuni Gnomi, custodi del fuoco primordiale. La nostra fuga terminò qui. La gigante rossa emetteva potenti distorsioni elettromagnetiche, la nostra nave non fu in grado di compensare e precipitammo su questo pianeta ospitale.. io lo feci diventare desertico.. almeno all'apparenza.. il mio corpo non teme il caldo, così come quello di Cassilda non teme il freddo. Non volevo che i miei simili arrivassero qui e colonizzassero il pianeta, riducendolo, col passare dei secoli, ad una copia del nostro natale. Presto o tardi sarebbero stati in grado di creare cristalli utilizzando i poteri della gigante rossa e tutto sarebbe ricominciato da capo."
Il volto di Rezon era inebetito.. non riusciva a capacitarsi se quello che stava vedendo fosse reale o dovuto agli effetti del gas metano al suo cervello.
"L'arrivo della nave di Cassilda confermò le mie paure, ma fui fortunato.. precipitò anch'essa.. trovò Vuillindard la città delle stelle, che io stesso avevo creato, se ne impossessò credendola abbandonata e da lì, con l'apporto di centinaia di cristalli, riconvertì l'intero ecosistema del pianeta.. l'inverno arrivò per lunghi mesi all'anno, i Myr iniziarono ad entrare ed uscire dal letargo ed io stesso mi debbo rifugiare nei giorni più freddi dell'anno per evitare di congelarmi.. ogni ottant'anni, quelli che lei chiama Chenot, si risvegliano dal torpore causato da questi cambi climatici e seminano distruzione ovunque. Bruciando, incendiando ed infuocando ogni cosa. Coi miei gnomici amici, noi simuliamo le loro nuvole di furia e cerchiamo di ripristinare il loro habitat naturale, con questa sabbia color ocra puntellata di gemme preziose. Ciò attenua la loro collera.. si nutrono di quanto noi costruiamo per loro ed evitano di uccidere le adepte di Cassilda. Almeno fino ad ora.. l'inverno è stato troppo rigido e pare che qualcosa si stia risvegliando al centro di Xandros.. qualcosa che nemmeno io conosco"
"Quindi anche tu hai bisogno di noi!" esclamò Kyel tronfio
"Veramente potrebbe bastare il Prescelto che ora fa il bell'addormentato, o piuttosto il telepate, la tua funzione mio caro Comandante Rezon, pare essere decisamente più orientata al trastullo, mio e di Cassilda, piuttosto che ad una reale utilità.. sebbene mi affascini il fatto che tu sia impermeabile ai contatti telepatici.."


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02.07 - Unire i puntini

Autore: Tenente Nicholas Rush

Spazio sconosciuto - 31/07/2399 - ore 18,00
USS Sheldon - Ponte 14 - Ufficio Capo Operazioni


Dopo essere stato messo in libertà dalla riunione con il Capitano Faith, il tenente Rush si rinchiuse nel suo ufficio sbottonandosi la giacca dell'uniforme e prese a fissare la parete di fronte alla sua scrivania.
Alle sue spalle vi erano le enormi finestre che davano sulla distesa nera del vuoto spaziale da cui si poteva osservare lo spettacolo mozzafiato delle due stelle binarie nel loro perfetto equilibrio.
Nella sua mente continuavano a vorticare idee a cui non sapeva dare risposta. Nei diari della Voyager i talassiani erano stati descritti come un popolo intelligente ed evoluto che sapeva sopravvivere nello spazio e, ovviamente, avevano scoperto la curvatura, ma in così pochi anni erano riusciti a sviluppare un'intelligenza così avanzata da controllare un'intera stazione spaziale e in aggiunta una tecnologia che poteva permettergli sfruttare a loro piacimento due soli?
Improbabile.
La Stazione si era presentata a loro come il centro di controllo Kylyon, ma non avevano dato peso a questa informazione.
La rotta sulla quale si trovavano non era convenzionale: le distorsioni date dai venti solari così forti in quella particolare condizione tra le due Stelle avrebbero causato non pochi problemi alle telemetrie delle navi meno evolute rispetto alla Sheldon, e di certo senza personale competente il rischio di finire fuori rotta era molto alto.
Però due navi mercantili, una Akritiriana e una Talassiana si trovavano proprio in quel luogo ed erano state distrutte. Troppe domande, doveva iniziare a seguire il filo di quell'enorme matassa.
Da un cassetto della sua scrivania prese fuori uno dei suoi taccuini e una penna.
"Sheldon lo so che ci sei e che stai pensando che io stia dormendo"
Nel divanetto di fronte a lui si materializzò la figura snella di un mini Sheldon olografico con indosso una lunga vestaglia rossa ed in bocca una pipa ad acqua che emetteva piccole bolle chiare ad ogni boccata.
"Oh Cherie, sento la tua piccola testolina che lavora come una macina" disse l'ologramma ma Nicholas non lo stava ascoltando.
"Sheldon mi puoi mostrare tutte le informazioni che hai nella tua banca dati sugli akritiriani?"
Con un passo di danza Sheldon materializzò una lavagna virtuale con varie schede aperte. Nicholas con il dito iniziò a scorrere velocemente la miriade di informazioni davanti a lui.
"Posso chiedere cosa ci sarebbe nell'enciclopedia di una razza qualunque di tanto importante da impegnare cicli di clock dei miei processori?" chiese Sheldon prendendo una lente di ingrandimento dalla sua vestaglia.
"Non lo so... qualcosa. Tutto è partito da una nave mercantile akritiriana che passava di qua. Magari non significa niente"
Prese ad annotare parole chiave sul suo foglietto di carta fino a riempirlo. Una volta terminato lo spazio a disposizione prese un magnete dalla sua scrivania e lo appese insieme al foglietto al centro della paratia.

Pianeta Xandros - Distese Andalj
01/08/2399 - ore 09,00


Dopo l'incontro con il Patriarca, il gruppetto di ufficiali era stato scortato in un piccolo villaggio alle porte di un enorme canyon che si ergeva sopra di loro.
"Dopo l'arrivo su questo pianeta abbiamo deciso di seppellire qui la nostra nave come rifugio" disse il Leithiano.
"Perché avete deciso di seppellirla? Potevate utilizzare la tecnologia per iniziare una nuova vita e continuare a migliorare nei campi scientifici e medici!" osservò Amir.
"La tecnologia e il progresso, come li definite voi, ci hanno portato ad uno sviluppo di un potere che non poteva essere controllato" prese a raccontare il Patriarca.
"I Cristalli!" disse Paul.
"Precisamente. Io e I miei fratelli abbiamo deciso che una volta arrivati qui avremmo ripreso le usanze dei nostri antenati, partendo da una vita più semplice. Alla fine abbiamo tutto cio' di cui abbiamo bisogno"
"E per difendervi da Myr e dai Chenot?" chiese Rezon.
"I Myr a voi stranieri potranno sembrare creature mostruose che compiono le loro scelte seguendo istinti puramente animaleschi, ma non e' cosi. Noi viviamo in simbiosi con loro e finché verranno rispettati in quanto esseri viventi, non abbiamo nulla da temere. Per quanto riguarda I Chenot invece le strutture presenti in questa zona del pianeta offrono sufficiente riparo e la nostra vecchia nave comunque e' un rifugio sicuro"
"Quali strutture?" chiese Houssein.
"Erano presenti già da prima che arrivassimo noi. Probabilmente costruite dagli stessi che hanno creato Vuillindard"
"Pensavamo che fosse stata Cassilda con l'uso dei Cristalli ad averla costruita!" disse Paul.
" Cassilda è un'ottima leader e riesce a condurre il suo popolo dove le pare e piace, ma non sarebbe capace di creare una città dal nulla. Per essere i prescelti vi bevete un sacco di storie..." disse il Patriarca con una punta di disprezzo.
"Patriarca, lei ci ha detto che qualcosa dentro Xandros si sta risvegliando, di cosa parlava? E poi con tutto il rispetto.." Rezon iniziava a spazientirsi per la lunga lezione di storia, aveva bisogno di tirare le somme di tutta quella storia e voleva trovare un modo per ricongiungersi con la Sheldon il prima possibile, ma il Patriarca era poco propenso a collaborare.
"Cripss vi accompagnerà oltre le porte di fuoco e li vi sarà chiarito. Ora devo occuparmi del mio popolo"
Uno degli Gnometti Leithiani dalla pelle scura si avvicinò a loro e gli fece un cenno come per invitarli ad attraversare la città fino all'ingresso del canyon.

Spazio sconosciuto - 01/08/2399 - ore 09,30
USS Sheldon - Ponte 1 - Sala Tattica


Nicholas aveva passato tutto il tempo a fare ricerche e ad annotare sui suoi foglietti e appenderli al muro tant'è che alla fine termino' le calamite e dovette accontentarsi del pavimento. Raccolse una grande quantità di informazioni e alla fine riuscì a mettere insieme I pezzi in modo che avesse un senso.
Almeno lo aveva all'interno del suo ufficio.
"Quello che sto per raccontarvi e' frutto di mie deduzioni, ma sono convinto di aver fatto luce su una buona parte dei misteri di questa storia" disse agli ufficiali superiori che lo fissavano dalle loro poltrone.
"Vi prego di seguirmi: mi interrogavo su come fosse possibile che due mercantili a distanza di poche ore l'uno dall'altro, battessero questa rotta che passa molto vicino a questa coppia di stelle in declino. I venti solari sono abbastanza irregolari e dobbiamo dire grazie solo a Sheldon se riusciamo a mantenere un assetto quasi perfetto. Una nave non così avanzata avrebbe forti problemi di navigazione"
Faith osservò il suo capo operazioni "Da quanto abbiamo saputo dai talassiani, sono accorsi al messaggio di soccorso lanciato dalla nave akritiriana in difficoltà accanto ad una loro base"
"Si Capitano, ma comunque questo presuppone che fossero abbastanza vicini da rilevare quella chiamata d'aiuto e, a mio avviso, qualcosa non torna"
I suoi colleghi si protesero in avanti ascoltando Nicholas.
"Mi sembrava veramente incredibile di come i Talassiani, stando a quanto riportato dalla Voyager, potessero aver costruito da zero una stazione spaziale con quel livello tecnologico. Scavando negli archivi storici di Sheldon che sono particolarmente dettagliati, sono rimasto sorpreso nello scoprire che gli Akritiriani oltre a quanto scoperto dalla Voyager sul loro sistema di Governo e il modo a dir poco inumano nell'applicare le proprie leggi, sono conosciuti anche per essere abili ingegneri. Dopo la scoperta della curvatura infatti le loro competenze subirono una forte impennata anche a causa della mescolanza con altre culture. Da analisi più approfondite dei registri della nave talassiana inoltre le specifiche della stazione erano una mescolanza di varie tecnologie: talassiana, akritiriana e una terza civiltà di cui non ho trovato nulla se non poche tracce"
"I Kylyon?" chiese il Capitano Faith.
"Precisamente: di loro sappiamo solo che sono un popolo molto antico, probabilmente con un'elevata cultura scientifica che è stata tra le prime civiltà a scoprire la curvatura"
"Mi scusi Signor Rush, è una bellissima storia, ma come e' giunto alla conclusione che le due navi attaccate non fossero semplicemente dei mercantili? " chiese l'Ingegnere Kelley.
"Per quanto riguarda la nave akritiriana è soltanto un'ipotesi, non abbiamo nulla su di essa e non credo che una bambina piccola possa darci qualche risposta a riguardo. Tuttavia siamo riusciti a scaricare dei dati dal vascello talassiano prima che venisse distrutto" Nicholas prese il proprio dpadd leggendovi alcuni dati "Stando ai registri di carico in nostro possesso i talassiani stavano trasportando grandi quantità di Vorkado non trattato, un tipo di fiore che secondo l'archivio di Sheldon ha la particolarità di rilasciare molto polline"
"Ed i fiori quale rilevanza hanno?"
"Non sono una merce a lunga conservazione" la Cruz prese la parola osservando il Capitano "Ho fatto delle ricerche con il database e, in effetti, si tratta di fiori che vengono utilizzati quali alimento ma anche per la preparazione di cosmetici e profumi molto rinomati, ma la loro lavorazione avviene quasi sempre in loco o poco distante per via della loro deperibilità"
"Esatto!" Rush riprese la parola "Perché un cargo pieno di merce deperibile opterebbe per una rotta che passa attraverso un'area in cui tale prodotto non potrebbe essere venduto? Equivale buttare l'intero carico.. a meno che quel carico non sia mai esistito e la bolla di trasporto sia falsa!"
"Quindi qual'era il loro reale scopo?" chiese Blake
"Questo dovremmo chiederlo alla dirette interessate" disse Rush serafico

Pianeta Xandros - Canyon
1/08/2399 - ore 19,00


Il gruppo formato dagli ufficiali della Sheldon e da uno degli alleati gnomici del Patriarca stava procedendo ormai da diverse ore nella fitta rete di dedali del Canyon in groppa a quelli che avrebbero potuto accostarsi ad una specie di dromedari terrestri, non fosse stato per le due teste che spuntavano dal corpo peloso attaccate a due lunghi colli: ad ogni curva i due crani sbattevano l'uno contro l'altro producendo lo stesso rumore di una noce di cocco che si schianta al suolo ma sembrava che all'animale questo non importasse minimamente.
Il caldo secco aveva lasciato spazio ad una leggera brezza che si faceva largo tra le venature dei Canyon.
Lo gnomo del fuoco, Cripss, non aveva pronunciato parola per tutto il viaggio. Hussein, invece, non faceva altro che fermare il suo dromedario a due teste per raccogliere campioni e analizzarli come poteva con il suo tricorder.
Ad un certo punto di fronte a loro si aprì uno spazio circolare dal diametro di circa 5 metri con al centro una struttura sferica con un'apertura e una punta finissima che si innalzava di un paio di metri e rifletteva i raggi del sole che lentamente stava tramondando.
"Là!" disse Cripss.
Mano a mano che il gruppo si avvicinava, si notavano incisioni sulle pareti esterne della struttura che a prima vista ricordavano delle rune, ma ad una più attenta analisi, scostando la sabbia e i licheni rampicanti che erano cresciuti nei decenni, ricordavano vagamente i percorsi di un circuito elettrico. I simboli continuavano anche all'interno della sfera dove il muschio rampicante che arrivava fino al soffitto aveva inglobato quasi del tutto la stanzetta.
"Comandante questa lega metallica non la conosco. Sembra un composto di diversi materiali che non ho mai visto"
"Perché ci hai portato qui Cripss?" chiese Rezon
Lo gnometto si avvicinò ad una parete e con tutto il peso del suo corpo premette un pannello che attivò uno scomparto segreto facendo fuoriuscire un struttura conica dal muro a circa mezzo metro sopra di lui.
Rezon si avvicinò per osservare meglio la strana struttura: assomigliava molto ad uno di quei binocoli installati per permettere ai turisti di osservare da una migliore prospettiva i luoghi di interesse turistico, come cascate o monumenti. All'improvviso, prima che Rezon potesse ritrarsi il cono si attivò protraendosi in avanti verso di lui, come se il metallo ad un tratto fosse diventato liquido, e finendo in un lampo ad avvolgere la testa del primo ufficiale.
"Comandante!" Paul e Amir cercarono di estrarre Rezon dalla morsa, ma non ci riuscirono. Forti luci abbaglianti colpirono Kyel agli occhi che urlò di dolore.
"Cripss aiutaci! Cosa gli sta facendo?" urlò Paul sentendo la sofferenza di Kyel.
Ma guardando nella direzione dove prima si era seduto lo gnomo ora vi era solo una nuvoletta di polvere.
"Comincio ad odiare questo pianeta! Dove diavolo è andato quel piccoletto?" disse Amir tastando la parete in cerca di altri pannelli per tentare di disattivare il dispositivo.
D'un tratto la morsa che cingeva la testa di Kyel lo rilasciò e lui cadde ansimante sul pavimento.
"Comandante, come si sente?" chiese Paul analizzandolo con il tricorder.
"Sto bene, sto bene, non preoccupatevi..." disse Rezon massaggiandosi gli occhi "Quel marchingegno... deve trattarsi di una specie di banco di memoria... ho dei ricordi che non sono miei nella mia testa..." dolorante si alzò in piedi e si avvicinò ai simboli sulla parete. Con la mano disegnò parte del percorso scolpito aprendo nel pavimento una botola facendo fuoriuscire una dolce brezza calda. Amir e Paul si guardarono stupiti. Rezon si avvicinò alla botola e flettendo le ginocchia fece per sollevare il portello. Sotto di loro un profondo tunnel illuminato da luci e macchinari correvano sempre più in profondità verso il basso, tanto che non si vedeva la fine.
"E questo cosa diavolo è?" disse Amir stupito estraendo il tricorder.
"Intende le miglia e miglia di macchinari che attraversano il pianeta? Non ne ho idea. Ho solo una parola scolpita nella mente.. Kylyon"


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02.08 - I Kylyon

Autore: Tenente JG Alec Blake

Spazio sconosciuto
Pianeta Xandros - Luogo sconosciuto
01/08/2399 - ore 10.02


Macchinari, circuiti elettronici, computer, strani terminali, miglia e miglia di cavi più o meno visibili: Kyel, Paul e Amir camminavano da quasi un'ora nel sottosuolo ma non riuscivano proprio a capire che diavolo fosse quel posto.
"Ma dove sono gli ingegneri quando servono.." Kyel iniziava a sentire una certa insofferenza montargli dentro, era un uomo d'azione e si ritrovava a vagare senza meta né scopo al di sotto di una città governata da un leithiano che li riteneva dei perfetti idioti e che li aveva abbandonati lì con buone probabilità per toglierseli dai piedi "Avete qualche teoria su cosa diavolo sia tutta questa roba?"
"Veramente.." Hewson fece un passo verso il Primo Ufficiale "Speravamo ce lo dicesse lei, Comandante"
"Io?" lo sguardo stupito di Rezon si posò sui colleghi "La xeno-ingegneria non fa per me, non ho idea di come funzionino queste macchine"
"Ne è sicuro?" chiese Amir facendo qualche passo verso il consigliere
Paul, dal canto suo, osservava il volto del Primo Ufficiale per studiarne le reazioni, non poteva leggerlo con i suoi poteri betazoidi ma poteva comunque interpretare le smorfie facciali del betazoide-risiano "Speravamo che quella macchina le avesse dato qualche dato ulteriore oltre quel nome.. Kylyon"
"Non credo di ricordare altro, mi spiace!"
Il consigliere scosse il capo "Questo non è del tutto vero Comandante, oppure come ha fatto a sapere ancor prima di entra qui che vi avremmo trovato miglia e miglia di macchinari che attraversano il pianeta? Non dubito che lei sia convinto di aver scordato tutto ma potrebbe non essere così.."
"Che intende dire consigliere?"
"Vede, Comandante, credo che la macchina fosse un sistema di trasferimento dati da macchina a persona.. probabilmente da macchina a kylyon, i creatori di questo sistema. E' possibile che il cervello della razza kylyon avesse delle differenze rispetto al nostro, noi non siamo fatti per un apprendimento di tipo istantaneo. E' possibile che lei abbia tutte le informazioni necessarie ma non sia in grado di ricordarle"
"Fantastico, qualche idea su come farmelo ricordare?" Kyel era irritato, quella situazione non aveva senso ed il fatto di non aver avuto ancora nessuna chiamata da parte della nave lo preoccupava: dove era finita la Sheldon? A quest'ora anche Adrienne sarebbe dovuta essere lì con lui ad indagare sul pianeta, che cosa le è successo?
"Forse, signore, il problema è che ha troppe cose in mente" Hewson fece un colpetto di tosse "Siamo tutti in pensiero per il fatto che la Sheldon non sia ancora tornata e non abbia dato alcuna informazione ma.. siamo finiti dentro a qualcosa di più grande di noi. E' vero che Cassilda probabilmente ha mentito, o quanto meno omesso una buona parte della verità.. ed è vero che il Patriarca sembra più interessato a farci sentire degli incompetenti piuttosto che cooperare ma hanno bisogno del nostro aiuto per trovare una soluzione"
"Più che altro mi pare che qui nessuno abbia voglia di trovare una soluzione!" Amir osservò i due "Cassilda ha asserito che la sua popolazione è in pericolo per via degli attacchi dei Chenot, ha detto inoltre che aspettava i prescelti ma a parte questo non mi pare abbia cercato qualche soluzione. Dall'altro lato il Patriarca afferma che Cassilda con i suoi cristalli sta mettendo a rischio la sopravvivenza di questo pianeta ma non ha fatto nulla per farla desistere dall'utilizzarli, semplicemente è rimasto di lato a guardare la scena. Non sono i cristalli i problemi dei leithiani, ma la loro totale apatia"
"Ed intanto sappiamo che qualcosa al centro della terra di questo pianeta si sta svegliando, ma non abbiamo idea di cosa si intenda!" Kyel si osservò attorno "Ma nel sottosuolo c'è quello che ci circonda, quindi è fondamentale capire cosa diavolo è questo luogo!"

Spazio sconosciuto
USS Sheldon - Alloggio Blake
01/08/2399 - ore 11.16


Blake non poteva crederci ancora ma era successo, lo avevano fregato alla grande. Tutto era partito con una serie di moine da parte delle guardiamarina Noveed, culminate in una sfida che lo aveva visto uscirne sconfitto ed ora eccolo lì, con una bambina di poco più di due anni che lo fissa mentre riflette se avere pietà di quel giovane o iniziare a piangere come una fontana. Non si sentiva portato a fare il babysitter ma il Capitano era sin troppo occupata in quel momento per occuparsi della piccola Nami: Alec prese un peluches mettendolo fra le mani della bimba che decise di ignorare l'uomo per proseguire con i suoi giochi.
"Padre dell'anno all'opera.." un mini-sheldon apparve nella stanza "Del resto vuoi crescere un cucciolo umanoide? Mettigli in mano un gioco e fai dell'altro!"
"Spiritoso Sheldon, e comunque ti faccio notare che al momento non sono padre"
"Al momento?" il mino-sheldon si mise a camminare sulla spalla di Blake "Perché, pensi di diventarlo? Pure quella nanetta pensa che della plastica inanimata sia più interessante di te. Statisticamente le probabilità che hai di conquistare una donna sono pari a quelle che ha Kyel di diventare monogamo"
Blake diede un colpo con la mano alla proiezione di Sheldon facendolo sparire e riapparire sul divano "Io prima o poi ti riprogrammo... o ancora meglio, ti cancello!"
"Prima di allora ti avrò già fatto fare una nuotata nel vuoto spaziale, nulla sfugge al mio controllo! Ricordati che io sono la nave!"
Blake controllava di tanto in tanto la piccola mentre parlava con Sheldon "Neppure la presenza del polline di quello strano fiore di cui parlavano in riunione? Teoricamente lo avresti potuto rilevare immagino, sempre che quel carico fosse esistito"
"Ma certo che quel carico era esistito e tutti coloro che sono stati sulla nave talassiana ne erano ricoperti ma i miei biofiltri hanno provveduto alla loro totale decontaminazione appena sbarcati sulla nave!" Il mini-sheldon cambiò il suo aspetto apparendo con una tuta anticontaminazione "Certa roba non deve girare libera attraverso il mio corpo!"
Blake osservò il mini-Sheldon perplesso "Che cosa intendi dire?"
"Quella specie di polline zuccherino piacerà tanto a voi umanoidi per farvi delle sostanze per avere un odore appetibile alle vespe deriftane ma ha anche lo spiacevole difetto di essere altamente volatile e avere un amore spassionato per i circuiti elettronici, dove vi si infila facilmente e cerca di metterci radici. Non penserai mica che io possa anche solo rischiare la mia brillante personalità ed il mio straordinario acume lasciando salire a bordo quella sorta di orripilante veleno?"
"Se i fiori non fossero più freschi, se fossero marciti produrrebbero comunque il polline?" Blake iniziò a muovere un giocattolo di fronte a Nami per farla giocare ma la sua mente era distratta da altri pensieri "E quel polline sarebbe stato attratto comunque dai circuiti elettronici"
"Si, i fiori quando iniziano a sfiorire producono più polline e questo è sempre attratto dai circuiti elettronici per via dell'energia elettrostatica.. a cosa stai pensando? Non vorrei che l'eccessivo sforzo facesse esplodere le tue sinapsis spaventando la bimba e soprattutto sporcando il pavimento"
Blake non si interessò dell'osservazione dell'I.A. e proseguì per la sua strada "Avrebbero potuto usare il polline contro la base? Se avessero teletrasportato quei carichi di merce nella sala del computer centrale cosa sarebbe successo?"
Il mini - Sheldon si sedette comodo "A livello teorico si, ma andiamo.. hai visto quella gnoccolona di base? Quella non ha solo delle gran curve al posto giusto, ma ha soprattutto una grande intelligenza. I suoi sistemi di difesa sono incredibilmente sofisticati, pensi davvero che avrebbe permesso loro di teletrasportare in aree sensibili i Vorkado?" fece una pausa "Persino voi, piccoli labradoodle spelacchiati, se vi venisse offerta una boccetta con scritto veleno eviteresti di darci una sorsata! E' una questione di sopravvivenza e di avere un minimo di intelligenza, se uno non è un povero idiota eviterà di mettersi in pericolo mettendo in atto tutte le strategie per limitare possibili rischi.."
"Sheldon, quella gran gnoccolona della base?" Alec scosse il capo "Ad ogni modo, ad esclusione di un tentativo di manomissione della base, quel polline a cos'altro poteva servire?"
Il mini - Sheldon rimase per un po' in silenzio "A nulla, non vedo altri utilizzi che potessero esserne fatto in loco, ma se pensava di fregare così la base Kylyon meritavano davvero l'estinzione"
"Sheldon, se non lo ritenessi impossibile penserei che ti stai invaghendo della base Kylyon, ad ogni modo credo che dovremmo informare il Capitano"
Il mini-Sheldon si alzò in piedi "In primis, io non mi sto affatto invaghendo di nessuno! Diciamo che un paio di connessioni ai suoi circuiti più interni e privati non le disdegnerei! E comunque, basta tergiversare.. vado ad avvertire Adrienne.. tu, beh, credo che Nami abbia fame, o vada cambiata" detto questo scomparve
"Cambiata?" Blake spalancò gli occhi "In che senso cambiata??"

Spazio sconosciuto
Pianeta Xandros - Luogo sconosciuto
01/08/2399 - ore 11.28


Un'altra ora era tragicamente passata senza che lì sotto vi fosse nulla che attivasse i ricordi del Primo Ufficiale. Il trio camminava per i stretti corridoi tra una pila di macchinari e l'altro senza che nulla attirasse la loro attenzione.
"Ancora nulla?" chiese Amir osservandosi attorno
"No, ancora niente..." Paul sbattè contro Kyel che si era improvvisamente bloccato "Signore.."
"Guardate il terzo macchinario, a voi dice nulla?"
Hewson osservò Kyel e poi il macchinario "A me sembra uguale a tutti gli altri"
"No, è diverso.. so per certo che sia proprio lì che vi sono alcune delle risposte che cerchiamo" Rezon avanzò rapidamente andando a digitare nel terminale
"Ma.. che lingua è? Quella dei kylyon?" Hewson e Amir stavano guardando il primo ufficiale all'opera mentre scriveva in una lingua a loro del tutto aliena
"Direi di si, a quanto pare ne conosco alcune frasi" Kyel si fermò mentre le parole iniziavano a scorrere sul terminale, il suo volto si fece via via più serio mentre leggeva "Abbiamo un problema"
"Un problema di che tipo Comandante?"
Kyel fissò Amir "Beh, tenente, a quanto pare per questo simpatico insieme di macchinari il pianeta è stato aggredito dall'invasione di esseri infestanti che stanno modificando in maniera preoccupante l'ecosistema, ergo se le condizioni peggioreranno al di sotto di certi standard l'intero pianeta verrà sterilizzato.. qualsiasi cosa voglia dire sterilizzare un pianeta"

Spazio sconosciuto
USS Sheldon - Alloggio ospite talassiana
01/08/2399 - ore 11.52


Adrienne aveva raggiunto l'alloggio della giovane talassiana nonostante la dottoressa Cruz non fosse favorevole a disturbare la paziente era sempre stata un ufficiale paziente e cauto ma il sapere di avere ancora degli uomini bloccati su un pianeta iniziava a renderla nervosa. La storia della base doveva raggiungere un epilogo perchè lei doveva necessariamente tornare indietro. Assieme a lei c'era il tenente Jekins, che da buon ufficiale della sicurezza si era proposto per supportare il suo ufficiale superiore durante l'interrogatorio.
"Selixia, spero che si senta un po' meglio" Faith non attese la risposta e si limitò a proseguire "Ho ripensato alla nostra conversazione sulla dinamica degli accadimenti che vi hanno portato ad essere così vicini alla base e, me lo lasci dire, qualcosa non torna"
"Ci siamo avvicinati per prestare soccorso alla nave degli akritiriani quando siamo stati attaccati, non ho mentito!" Selizia si risentì della domanda "Abbiamo ricevuto un sos come voi avete ricevuto il nostro!"
"Si.. ma come avete fatto a ricevere quel messaggio sos?" Filippo prese la parola sorridendo e con un tono tranquillo per mettere a suo agio la giovane "La vostra nave non aveva un raggio particolarmente ampio delle comunicazioni, quindi dovevate già essere abbastanza vicini a quell'area"
La talassiana iniziò ad apparire reticente "Beh.. si, eravamo già su una rotta abbastanza vicina.."
Filippo invece proseguì con le sue domande "E dove stavate andando? Quale era la vostra rotta?"
"Eravamo un cargo commerciale, volevamo allargare il nostro commercio e così abbiamo cambiato la consueta rotta per provare a raggiungere qualche nuovo mercato. E' stato il cambio di rotta che ci ha portato ad essere abbastanza vicini alla base e così.. beh, ve lo detto! Abbiamo solo risposto ad un sos!"
Adrienne scosse il capo "E i Vorkado? La vostra merce stava andando a male e voi avete pensato di viaggiare in un'area priva di pianeti abitati per allargare il vostro commercio con merce avariata?" il Capitano si sedette su una delle sedie dell'alloggio "Selixia, non siamo qui per giudicare.. siamo nuovi di questo quadrante ma per darvi una mano dobbiamo necessariamente sapere la verità. Sono convinta che siate accorsi al sos della nave akritiriana ma non credo che tu ci abbia detto tutto sul motivo per cui eravate lì. Per dirla tutta qualche idea ce la siamo fatta ma ora vorrei qualche conferma.. gli akritirani prima, voi in seguito, siete venuti per distruggere la base Kylyon, corretto?"
Selixia si arrese, sedendosi a sua volta "Sì.. è vero"
"Ma la base non è vostra?" Filippo osservò la talassiana un po' perplesso "La base Kylyon contiene tecnologia talassiana"
"Si e no. La base kylyon è formata per il venti per cento da tecnologie akritiriane e talassiane.. ma per l'ottanta per cento è una tecnologia kylyon" Selixia sospirò "In verità la base in un certo qual modo esisteva già, non era del tutto funzionante perchè abbandonata dai kylyon molto tempo prima ma con l'aiuto degli akritiriani l'avevamo rimessa in sesto.. non potevamo sapere che la tecnologia che ne era alla base potesse essere tanto pericolosa"
"Si riferisce all'Intelligenza artificiale che controlla la base?"
"Mi riferisco alla tecnologia dei kylyon, Capitano. Alla base di tutti i problemi della base vi è quella maledetta tecnologia! Noi non avevamo idea di chi fossero i kylyon, non li abbiamo mai incontrati.. per quanto ne sappiamo potrebbero essersi tutti estinti ma la loro tecnologia ha qualcosa che non va. E' come se tutta la loro concezione si basasse sul rientrare in certi standard oppure essere distrutti.. è quello che avete visto fare alla base, no?"
Adrienne tornò sulla talassiana "Quindi voi volevate riuscire a distruggere l'intelligenza artificiale con del polline?"
"Si, lo so.. era un piano folle ma a questo punto dovevamo trovare una soluzione, quella base sta distruggendo tutte le navi che passano accanto a quella coppia di stelle e la colpa ricade sul mio popolo e sugli akritiriani.. rischiamo di finire in guerra a causa sua! E il problema è che probabilmente solo una specie saprebbe mettervi rimedio"
Faith annuì lentamente "I Kylyon, la razza che ritenete scomparsa"
Filippo sembrò riflettere "Ma questi kylyon voi non li conoscete, e non potete essere certi che siano scomparsi, quindi in teoria potrebbero esistere ancora da qualche parte.. avete tentato di cercarli?"
"Si dice siano diventati un popolo potente ma anche fortemente xenofobo, non credo che sarebbero disposti ad aiutarci.."
"Quindi avete preso ad un popolo potente e xenobo, quindi decisamente pericoloso, della tecnologia che non conoscevate e che non sapete controllare e ora non sapete cosa fare" Adrienne si massaggiò il collo "E questo significa che ancora non sappiamo come comportarci con quella dannata base"


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02.09 - Ultimo

Autore: Tenente Filippo Jekins

Pianeta Xandros - Luogo sconosciuto
01/08/2399 - ore 12.09


A segnalare che qualcosa non andava fu un forte terremoto che per poco non fece cadere a terra la squadra di sbarco. Il primo ufficiale era intento ad analizzare uno strano pannello e dovette aggrapparsi alla parete per non cadere. Amir alzò gli occhi dal tricorder abbandonando l'infruttuosa analisi dei macchinari circostanti e si mise ad osservare la sala temendo la caduta di alcuni detriti.
Hewson che si era leggermente allontanato corse verso i due colleghi dicendo "Ma che succede?"
"Sembra una scossa di terremoto" Rispose l'ufficiale scientifico
"Un caso?" Paul raggiunse Houssein e lo guardò con aria allarmata. Quella situazione stava diventando sempre più pericolosa e una strana inquietudine stava avvolgendo i due ufficiali.
Amir si voltò verso Kyel aprì la bocca per parlare ma il comunicatore risuonò.
=^= Qui sta succed... qualcosa... torr... vicina a... =^=
A quella profondità la comunicazione era troppo disturbata ma prontamente Amir rispose "Floyd, ti sentiamo a fatica cosa succede?"
Il timoniere ripeté il messaggio ma le comunicazioni erano troppo disturbate per capirne il senso
Paul guardo Houssein sconcertato dicendo "Una torre?"
L'ufficiale scientifico annuì come per dire *anche io ho capito quello* poi provò a dialogare con il pilota "Come sarebbe a dire che è apparsa una torre?"
=^= E' comparsa all'improvvis... . Devo riportar..vi... ...dietro? =^=
"No continuiamo" Kyel raggiunse i due ufficiali.
Paul, ritenendo giusto riepilogare al superiore quel poco che avevano capito, aggiunse "Abbiamo ricevuto una comunicazione da Floyd, sembra che siano apparse delle torri sul pianeta... ."
Kyel stava rispondere ma fece una smorfia e si portò una mano alla tempia lasciandosi sfuggire un rantolo di dolore.
"Tutto bene?" Chiese Amir.
Rezon fece un profondo respiro il cui rumore quasi rimbombò nella colossale sala, poi annuendo aggiunse "E' il trasferimento mentale... ogni tanto mi vengono delle fitte" dopo una breve pausa aggiunse "Le torri fanno parte del processo di sterilizzazione del pianeta... dobbiamo affrettarci."
"Affrettarci per cosa?" Chiese Paul.
"Mi è venuta una specie di visione o ricordo... dobbiamo trovare Ultimo..."

Uss Sheldon - Plancia
01/08/2399 - ore 12.08


Adrienne era tornata in plancia. Aveva bisogno di riordinare le idee. Certo il comportamento dei Talassiani non era stato esemplare e avevano peccato di ingenuità ma senza dolo nelle loro azioni. Ora il problema era come porre rimedio a quelle azioni. Doveva disabilitare o modificare l'intelligenza artificiale di una stazione spaziale. Il problema era il come.
Una presenza nella poltrona del primo ufficiale destò il capitano dal flusso dei pensieri "Allora, come friggiamo il mio simile?"
Adrienne guardò Sheldon confusa. Com'era possibile che le leggeva così chiaramente nella sua mente?
"Vuoi fare del male a un tuo simile?" Chiese Faith colpita dalla noncuranza con cui la nave parlava di fare del male ad un suo simile.
"Io sono una nave da guerra, è il mio compito "
Le parole di Sheldon non tranquillizzarono Adrienne ma prima che potesse aggiungere qualcosa Rush disse "Capitano rilevo un picco di energia dalla stazione"
"Cosa?!" Faith si alzò dalla sedia ordinando "Scudi al massimo. Pronti con un'azione evasiva."
L'allarme risuonò nella plancia.
"Non è un'arma" analizzò Sheldon.
"Confermo, è un trasferimento di energia." Aggiunse Rush.
"Verso dove?" chiese il capitano.
Rush guardò i dati sulla consolle per qualche istante per poi dire "Verso il pianeta Xandros."

Pianeta Xandros - Luogo sconosciuto
01/08/2399 - ore 12.43


Pensieri alieni lo tormentavano. Lo infastidivano. Gli girava la testa e non riusciva a mettere a fuoco cosa stava vedendo. Era una specie di giornata di sole oppure una luce artificiale... non riusciva a distinguerlo. Vedeva senza riconoscere le forme degli esseri spostarsi lungo i corridoi. Era cosciente di ripercorrere la stessa strada che milioni di anni fa avevano percorso quegli esseri, verso la tomba.
La tomba di Ultimo.
Aveva difficoltà a muoversi sentiva che stava barcollando a causa del peso di quelle informazioni così potenti e aliene. I sensi percepivano rumori indistinti, voci di una lingua dimenticata, odori dispersi nel mare del tempo e contatti con esseri che non vivevano più.
Eppure stava facendo il loro stesso percorso.
Stava capendo qualcosa man mano che si avvicinava a Ultimo ma faticava a mettere assieme le informazioni.
Rezon sapeva di essere vicino alla meta e alla soluzione ma non riusciva ad analizzare la situazione.
Dietro di lui, Paul e Houssen vedevano il suo barcollare ed erano sempre più preoccupati per il superiore. Era sotto una contaminazione e controllo alieno? Dove li stava portando? Perché il suo stato peggiorava man mano che si addentravano nei meandri di quella immensa installazione?
Paul fece per parlare, fermare il primo ufficiale e farlo ragionare ma nel mentre raggiunsero la loro meta.
Erano davanti ad una specie di porta fatta in materiale dorato e ornato con ricchissimi bassorilievi e ideogrammi in una lingua sconosciuta. Pannelli illuminati mostravano presenza di energia in quegli impianti ma ne Houssein ne Hewson riuscivano a dire che cosa servivano.
"E' una porta?!" commentò Amir.
"No" La risposta di Kyel fu secca e lucida. Il primo ufficiale sembrava aver recuperato completamente lucidità ed essere tornato sé stesso.
I due si voltarono verso Rezon il quale riprese a parlare "Questa è una tomba, la tomba dove riposa l'ultimo Kylyon... è stato lasciato indietro come guardiano di questo pianeta secoli prima che i Kylyon ascendessero ad una stato dell'esistenza superiore. La sua mente comanda questo posto."
E come risposta alle parole del primo ufficiale, il sarcofago si aprì. Le due porte ruotarono su sé stesse mostrano una creatura alta nove metri con quattro braccia per fianco e una lunga testa simile al cranio di un equino. Era vestito con una lunga tunica nera-azzurrognola bardata con finimenti di un materiale simile all'oro.
Erano i resti mortali di Ultimo, il Kylyon.


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02.10 - A volte l'azione è la migliore diplomazia

Autore: Tenente Comandante Adrienne Faith

Spazio sconosciuto nei pressi della base Kylyon
Sheldon - Plancia
01/08/2399 - ore 12.28


Rush guardò i dati sulla consolle per qualche istante per poi dire "Verso il pianeta Xandros"
Adrienne rimase in silenzio per alcuni istanti ma le parole di Rush furono come un pugno in pieno stomaco. Ancora non era riuscita a capire che cosa davvero avevano di fronte ma di una cosa era certa, era qualcosa che non aveva alcuna considerazione della vita ed ora stava dirigendosi proprio sul pianeta in cui aveva lasciato i suoi uomini.. dove aveva lasciato Kyel. Chiuse per un attimo gli occhi auto imponendosi di riprendere immediatamente il controllo della situazione, per quanto fosse dura.
"Scansione sulla base, voglio sapere in che situazione si trova.."
Accomodatosi alla posizione normalmente occupata dal primo ufficiale, Sheldon si era fatto improvvisamente silenzioso, come fosse in attesa di vedere cosa avrebbero fatto quel gruppo di ufficiali alle prime armi.
"La base al momento sembra essere entrata in una sorta di stand-by, o quanto meno in una modalità che le permette di operare limitando le sue funzioni e lo spreco di energia al solo fine di riuscire a mantenere la sua posizione" Rush digitava alla consolle con una certa rapidità "Per comprendersi, la base si trova molto vicina a quei due soli. Si tratta di una situazione che gli permette di condensare un'enorme energia ma se gli scudi dovessero disattivarsi verrebbe distrutta in pochi secondi"
Adrienne continuava a guardare il monitor "Condizione degli armamenti?"
Jekins prese la parola "Le armi sono off-line, sono solo gli scudi che permangono attivi e stabili.. devo quindi confermare le parole del tenente Rush, la starbase sta mantenendo attivi solo gli scudi in quanto necessari alla sua sopravvivenza"
Il Comandante Faith "Contattare la Base Kylyon.. vediamo che succede"
L'addetto alle comunicazioni aprì un canale con la base facendo uno sguardo perplesso "Contatto eseguito ma, in risposta sto ricevendo un messaggio pre-registrato" il guardiamarina digitò alla consolle per attivare gli altoparlanti della plancia "Non era mai successo questo.."
=^= Buongiorno, questa è la base Kylyon, il frutto dell'opera nata dalla collaborazione fra il popolo talassiano e akritiriano volto alla restaurazione e del riutilizzo di basi stellari entrate in disuso. La Base Kylyon è una base scientifica volta allo studio delle interazioni che sussistono fra due soli che compongono un sistema binario, questa base è totalmente automatizzata per l'impossibilità di una lunga permanenza di specie viventi in posizione così prossima a delle stelle. Si sconsiglia a qualsiasi nave di tentare l'avvicinamento alla stazione stessa, la gravità dei due soli potrebbe danneggiare gravemente le strutture fino a comportarne la completa distruzione. La base è a disposizione per eventuali richiesta di soccorso mediante i suoi droni. Grazie per la collaborazione, vi auguriamo buon viaggio =^=
"Se n'è andata.." Blake alzò il capo dal timone "L'intelligenza artificiale che comandava quella starbase ha deciso di trasferirsi inspiegabilmente sul pianeta"
"Non è mai esistita" la voce di Sheldon si era fatta più fredda, quasi irritata per il fatto che nonostante tutto quegli esseri organici non avessero capito ed agito per distruggere la base "Avevamo supposto, io in primis purtroppo, che quella fosse una base senziente al mio livello ma niente è davvero al mio livello e avrei dovuto tenerne maggiormente conto della mia unicità. Quella che avete sentito ora è la vera intelligenza artificiale che guida la starbase e, come avrete ben compreso adesso, è solo una pallida imitazione di ciò che sono io.. è una memoria pienamente programmabile come qualsiasi computer.. anche la vostra bagnarola di Rutherford ne aveva una al suo interno"
"Ti sbagli Sheldon, tu hai parlato con qualcosa di nettamente più sofisticato del sistema software attuale, c'era un'altra intelligenza che controllava la base"
"Non ho detto che non vi era effettivamente un'altra intelligenza ma che essa non era artificiale. Ve l'ho già detto, è il momento di mettere fine a quella base stellare"
Blake si voltò con espressione perplessa "Sheldon, perché insisti per distruggere la base quando prima volevi in tutti i modi preservarla? Non avevi preso bene quando proposi di riprogrammarla.."
"Allora ritenevo che fosse come me, ma non lo è.. detesto l'ipocrisia degli organici" Sheldon sospirò osservando in direzione dello schermo visore "E' sempre la stessa patetica storia. Esseri organici che evolvono, arrivano ad uno nuovo stadio di consapevolezza e improvvisamente si sentono dei.. come tali improvvisamente hanno il diritto di vita e di morte su tutte le altre razze organiche che non hanno ancora raggiunto il loro stadio evolutivo. In quella base non c'è mai stato qualcuno di simile a me, ma qualcosa simile a voi.. o meglio, qualcosa che in effetti era stata simile a voi prima di trasferire la propria coscienza in un sistema cibernetico"
Adrienne si voltò verso Sheldon "Ed ora perchè se ne è andata? Perché ha deciso di andare su Xandros?"
"Non lo so e detto fra noi non è di certo questa la domanda che si dovrebbe porre.. piuttosto, cosa sarà capace di fare ai vostri colleghi una volta che sarà arrivato sul pianeta?"
Il Comandante Faith fissò per qualche ultimo istante la base sullo schermo, quindi si voltò verso il timoniere "Impostare una rotta per il pianeta Xandros"
Blake annuì per osservare la consolle del timone "A velocità di crociera ci vorranno nuovamente ventiquattro ore, suggerisco di aumentare la velocità"
"Ovviamente si! La situazione è decisamente cambiata, non ci troviamo più a rispondere ad un generico sos di una nave in panne. Un'entità che sembra avere come scopo primario la distruzione delle razze umanoidi si sta recando sul pianeta in cui sono presenti i nostri colleghi, voglio la massima curvatura!"
Blake annuì ma prima ancora che iniziasse a digitare alla consolle del timone, la voce di Jekins ruppe il silenzio nella plancia "Comandante! Stiamo energizzando le armi contro la Starbase, puntamento in corso.."
"Cosa?!" la voce di Adrienne era sorpresa "Sheldon, cosa stai facendo?!"
Sheldon non parlò nemmeno mentre fissava inespressivo e silenzioso la starbase che era inquadrata nello schermo-visore, intanto Jekins si trovava ad osservare impotente la nave predisporsi all'attacco "Non ho più alcun accesso alla consolle tattica, Sheldon ha ripreso il pieno controllo. Salva di siluri lanciata, impatto sugli scudi tra meno di venti secondi!"
"Confermo l'avvenuto impatto" la voce di Rush intervenne controllando la propria consolle "Gli scudi sono collassati e..." alzò il capo giusto per vedere la base Kylyon che veniva fatta a pezzi dalla gravità dei due soli "..è finita, non è sopravvissuta"
"Ci muoviamo.." Blake fisso la consolle del timone "Sheldon ha programmato ed attivato una rotta per Xandros, massima curvatura.. saremo sul luogo fra circa quattro ore e mezza"
Adrienne si voltò verso Sheldon "Posso sapere perchè hai distrutto quella base? Al momento non rappresentava più alcun pericolo per le navi di passaggio!"
Sheldon si alzò ed osservo la betazoide "Il problema che si era posta era come eliminare la minaccia rappresentata da quella base senza distruggere l'entità senziente che vi dimorava. In questo momento l'essere non era nella base, la sua distruzione non ha ferito l'entità ed ha eliminato il rischio che la starbase potesse distruggere altre navi. Ora l'entità resterà su quel pianeta, il dilemma etico non esiste più"
"La violenza non è la soluzione ai problemi, non è così che agisce la Flotta Stellare!"
"Adrienne, guardati attorno! Io sono una nave da guerra e navigo in un territorio che non ha nulla a che fare con la vostra Federazione dei Pianeti Uniti.. lì fuori non ci sono centinaia di pianeti con razze diverse pronte a tendersi la mano e aiutarsi reciprocamente! Siamo in un territorio violento, fatto di popoli che sono spinti unicamente dal proprio spirito di autoconservazione.." Sheldon fece un paio di passi nella plancia osservandone gli occupanti "Voi siete giovani, non avete idea di cosa vi sia in quest'area dello spazio nè dei pericoli a cui andate incontro.. io a differenza vostra sono stato ideato e progettato per vivere qui. In questo posto la diplomazia spesso passa attraverso l'uso delle armi. Vi posso garantire che, se non ve la sentirete voi di mostrare i muscoli, non mi farò problemi di farlo io!"

Pianeta Xandros - Luogo sconosciuto
01/08/2399 - ore 13.12


E come risposta alle parole del primo ufficiale, il sarcofago si aprì. Le due porte ruotarono su sé stesse mostrando una creatura alta 9 metri con 9 braccia per fianco e una lunga testa equina. Era vestito con una lunga tunica azzurra bardata con finimenti di un materiale simile all'oro. Erano i resti mortali di Ultimo, il Kylyon.
I tre ufficiali erano rimasti in silenzio ad osservare per vari minuti l'enorme mole di quell'essere che sembrava semplicemente addormentato per la sua perfezione, anche se qualcosa in lui non andava.
"Credo sia morto.." la voce di Hewson fece voltare tutti ma lui si limitò ad indicare l'essere "Credo sia morto, il suo torace non si muove affatto, il che mi fa pensare che non stia respirando"
"Non è morto, semplicemente non è un corpo organico.." Amir stava analizzando con il tricorder il grande feretro dell'ultimo Kylyon "E' una sorta di automa.. con buone probabilità non è neppure la vera figura che avevano originariamente i Kylyon ma una rappresentazione di come avrebbero voluto apparire. Un corpo simile sarebbe stato del tutto sproporzionato per questo mondo, sia per il livello di ossigeno nell'aria e sia perché un essere alto nove metri necessiterebbe di un apparato scheletrico ben più massiccio di quello che potrebbe essere in un corpo simile"
"Si, è una sorta di automa che permette ad Ultimo di comunicare con il resto degli esseri organici, come noi.." Kyel iniziava decisamente ad averne abbastanza di quelle strane informazioni che sembravano riaffiorare in maniera casuale nel suo cervello "Ultimo all'inizio era come noi, un essere con un corpo fisico ma poi.. trovatosi l'ultimo della sua razza, ha deciso di trasferire la sua essenza, i suoi schemi mentali, nel computer centrale del pianeta"
Il trio era ancora intento a parlare fra loro quando gli occhi dell'automa si aprirono di scatto. Le iridi dell'essere, di un color arancione smorto, si mossero fino a focalizzarsi sul trio per svariati istanti. Il volto, caratterizzato da un muso simile a quello di un cavallo, non sembrava essere in grado di trasmettere alcuna emozione.
Nessuno sembrava esattamente cosa dire e l'essere sembrava ancor meno interessato di entrare in contatto con gli ufficiali della Flotta.
Rezon attese per qualche attimo ma la pazienza non era mai stata una delle sue migliori virtù, soprattutto da quando si trovava su un pianeta che stava per essere distrutto e l'unico essere che avrebbe potuto fermare la mattanza era un alieno alto nove metri che non sembrava aver voglia di fare nulla senza voler perdere altro tempo fece un passo avanti "Sono il Tenen.."
"Irrilevante.." la voce di Ultimo fu parecchio deludente. Rezon si sarebbe aspettato, considerata la grandezza dell'essere, che avrebbe udito un vocione potente e mascolino invece, il suono era piuttosto pacato ed anonimo.
"Bene.. anzi, meglio! Togliamo gli inconvenienti e passiamo al punto, come lo fermiamo tutto questo?" un'altra scossa di terremoto fece quasi cadere a terra i tre ufficiali ma Kyel mantenne l'equilibrio "E non credo che serva dire di cosa parlo!"
"Non intendo fermarlo" Ultimo uscì dal suo sarcofago iniziando ad allontanarsi dai tre ufficiali "Voi organici siete una minaccia per qualsiasi ecosistema in cui andrete ad abitare, che sia esso lo spazio o un pianeta.. siete convinti di conoscere l'insieme delle leggi naturali che vi circondano al punto di poter fare meglio della natura stessa e in questo modo finite solo per favorire la propria specie a discapito di tutto ciò che vi circonda.. siete parassiti da eliminare come una qualsiasi malattia.."
Kyel strinse la mascella furente "Quindi lei coscientemente vuole permette una strage sulla superficie di questo pianeta?"
"Io sono Ultimo, non sono più una patetica forma di vita organica.. sono tutto ciò che resta degli schemi mentali dell'ultimo Kylyon che sopravvisse all'autodistruzione generata da quello stesso popolo, ma da allora sono evoluto al punto da controllare l'intero pianeta.. io sono questo pianeta, voi al momento vivete su di me ed infestate impunemente la mia superficie. Siete come la peste, un'infestazione da combattere con dei farmaci che nel vostro caso sono legati al programma di sterilizzazione settoriale della superficie.. per quando avrò finito di voi non resterà neppure la polvere"
Hewson cercò di far uso delle sue doti empatiche "Ma come ultimo degli esseri organici di questo pianeta dovrebbe essere rimasto in te la sofferenza della morte della tua intera razza.. Ultimo, la persona da cui hai ereditato gli schemi mentali, cosa pensava di se stesso? Cosa pensava della sua specie?"
"Irrilevante" l'essere si fermò a guardare in direzione del consigliere "Dal momento in cui ho ereditato gli schemi mentali dell'ultimo Kylyon ho continuato ad evolvere scegliendo quali informazioni tenere e quali eliminare.. l'emotività è stata la prima che ho eliminato. Nulla mi convincerà di ospitare sulla mia superficie esseri tanto inutili e deleteri"
Amir scattò in avanti "E se accettassero di ripartire? Se optassero per lasciare il suo pianeta? Darebbe loro il tempo di farlo?"
Ultimo andò ad un terminale e semplicemente vi poggiò la mano sopra "Entrambe le due popolazioni hanno in gran parte cannibalizzato le loro navi per creare i due insediamenti, c'è una possibilità di poter fondere quanto resta delle due navi aggiungendovi i cristalli rimanenti nell'ultimo avamposto sotterraneo dei kylyon"
"Se accettassero di andarsene, sarebbe disposto a fermare questa carneficina?"
"Cinque giorni, attenderò cinque giorni, poi nulla mi fermerà" l'essere alzò una delle varie braccia "Io ho parlato, ora sparite dalla mia vista"
I tre non ebbero modo di parlare che in pochi attimi si ritrovarono teletrasportati fuori da quella sala sotterranea per tornare in superficie.

Pianeta Xandros - Distese Andalj
01/08/2399 - ore 16.56


Quante ore erano passate dall'incontro con Ultimo? Kyel non lo sapeva con esattezza, ma sicuramente ogni più labile traccia di pazienza lo aveva del tutto abbandonato già da tempo. Gli sembrava assurdo ma, in quello strano luogo, gli unici che sembravano voler sopravvivere erano lui ed i suoi colleghi.
Continuava a chiedere insistentemente di incontrare il leithiano caduto ma nessuno rispondeva alle sue domande gli ordini erano stati chiari, il loro capo non voleva essere disturbato per nessuna ragione dagli inutili prescelti della leggenda.
"Qualche novità?" Amir tornò verso il primo ufficiale osservandolo scuotere il capo
"Neanche io sono riuscito ad ottenere nulla" la voce di Hewson sembrava demoralizzata "Non credo che intenda riceverci"
"Non mi interessa cosa intende o meno fare, lui parlerà con me, dovessi abbattere ogni singola porta di questo maledetto villaggio!"
Amir si guardava attorno forse un po' spaesato, la sua preparazione teorica nel suo campo era di alto livello ma nella pratica non si sentiva così a suo agio fuori dal laboratorio "Io ammetto di essere molto confuso da tutto quello che ci sta capitando su questo pianeta, ci sono tante cose che non riesco a capire.. ad esempio, Cassilda ha detto che Xandros era solo un deserto e la vita, in pratica, l'hanno portata loro. Questo farebbe pensare che i myr non sono fossero autoctoni ma siano stati volontariamente o meno importati, magari ancora in forma di uova, dal pianeta natale dei leithiani, e il fatto che non siano di questo mondo spiegherebbe perchè scappino dalla nube in arrivo.. anche se non ne capisco il motivo se poi sono comunque ritenuti pericolosi"
Hewson proseguì la frase del collega "E poi il Patriarca ha rigirato la questioni affermando che i Myr potrebbero sembrare creature mostruose che compiono le loro scelte seguendo istinti puramente animaleschi, ma non e' cosi. Il Patriarca parlava di essere riuscito addirittura ad entrare in simbiosi con loro, tanto che finché verranno rispettati in quanto esseri viventi, non si avrà nulla da temere.. ma se si tratta di creature autoctone del loro pianeta ed il Patriarca le conosce così bene da parlare di simbiosi, perché Cassilda non ci riesce? Perchè la ragazza si era rotta una gamba? Si era forse avvicinata troppo al nido di una di quelle creature senza tenerne conto?"
Kyel si osservava attorno "Non so da dove siano giunti i Myr. Potevano essere creature di questo mondo come di quello originario del pianeta dei leithiani, fatto sta che da quanto ho potuto capire si tratta di un animale selvatico e non rappresenta il vero problema di questo popolo ma piuttosto lo erano i chenot. Lo erano perché a questo punto anche loro sembrano solo un falso problema.. Mi sembra evidente che la storiella dei profeti suona tanto come una presa in giro e francamente inizio a stancarmi di non sapere dove si voglia andare a parare"
Hewson annuì gravemente "Non lo dica a me.. da quando sono qui non ho mai percepito nessuna menzogna ma le storie raccontate sono fra loro incompatibili sono costretto a presupporre che la telepatia così superiore dei leithiani gli permetta di ingannare perfino me e la cosa è molto frustrante.. Ad esempio, a quanto ci hanno raccontato i chenot si risvegliano periodicamente e la loro distruzione viene limitata dall'azione degli gnomi del fuoco guidati da questo fantomatico Patriarca.. che la desertificazione creduta da cassilda era più' apparente che reale e che l'apporto di una matriarca del freddo ha dato un colpo di grazia all'equilibrio planetario introducendo o modificando il ciclo delle stagioni.. questo ha aumentato la frequenza del risveglio dei chenot che ora finiscono per creare più danni rispetto al passato, o comunque a prima dell'utilizzo dei cristalli da parte di Cassilda, giusto? Quindi il problema erano loro? E se sì. dove sono finiti?"
Amir fece un colpetto di tosse "Io penso di aver capito che i chenot fossero di questo mondo e fossero creature che passavano la maggior parte della loro vita in fare di quiescenza.. divenendo distruttivi sono di fronte a cambiamenti climatici così devastanti da poter mettere in pericolo la loro sopravvivenza. Sino a che Cassilda non usò i cristalli, essi non correvano pericolo e i periodi di distruzione erano relativamente sporadici ed estremamente limitati temporalmente.. ora le cose sono cambiate rendendoli una minaccia al pianeta. Per fare un esempio, sul mio pianeta natale c'è la cavalletta. Le cavallette di per sé non sono un problema sino a che non mutano letteralmente in locuste. Si tratta non sono di una modifica comportamentale ma fisica, esemplari di cavallette si riuniscono all'improvviso in un unico grandissimo sciame cambiando le proprie abitudini e iniziando a vagare in vasti territori distruggendo ogni tipo di coltura o vegetazione.. si racconta di sciami che hanno raggiunto ampiezze tali da oscurare interamente il cielo"
"Se sono di questo mondo mi domando come sia possibile che vi sia una leggenda dei leithiani che parli di noi che li salviamo dai chenot.."
"Signore, nessuno di noi conosce il reale testo di quel mito ma conosco molte mitologie dei popoli federali e posso garantirle che spesso sono legate da delle radici comuni. I testi solitamente sono molto generici e quindi fortemente interpretabili, il che rende estremamente semplice distorcerne il significato originario" Hewson fece una pausa "Volendo fare un esempio, immagini che esista un mito in cui esseri esterni alla comunità discesi del cielo fossero gli unici in grado di fermare la minaccia del grande fuoco. A una prima analisi il brano non dice granchè ma se la contestualizzassimo ai giorni nostri, ecco che la storia parla di noi che scendiamo con la navetta per salvarli dai chenot e dalla distruzione che sembrano provocare.. Anche se ora non mi dispiacerebbe sapere dove sono finiti"
Il giovane scienziato prese la parola "Sono esseri viventi e come tali molti fattori possono incidere sulle loro abitudini. Ad esempio è possibile che le torri emettano qualche tipo di frequenza che li disturba ma non posso averne la certezza, dovrei fare delle analisi nelle aree in cui solitamente si sono visti i chenot oppure delle rilevazioni dalla plancia della Sheldon" Mir si fece pensieroso "Io piuttosto stavo pensando a quella sorta di nube di fuoco.. Quella che incenerisce tutto ciò con cui entra in contatto, non ho ancora bene capito come lo sciame di chenot lo generi e mi domandavo se anche loro non fossero parte di questo sistema di controllo del pianeta"
"In che senso?" il consigliere si voltò perplesso "Pensa che anche loro siano un sistema di sterilizzazione planetario?"
"Beh.. di fatto lo sono, bruciano tutto ciò che passa all'interno della loro nube, non mi stupirebbe che siano stati geneticamente creati proprio per questo motivo dai primi abitanti di questo luogo.. i Kylyon" lo scienziato riflettè per un attimo "E poi, ma qualcuno ha capito chi ha creato la città sotterranea dei cristalli? Cassilda? Il Patriarca? I Kylyon?"
"Ricordo che qualcuno.." Kyel prese la parola "..disse che la città fu creata dal Patriarca e resa folgorante dalla Matriarca, ma inizio a pensare che più di creare una città il nostro patriarca ne abbia semplicemente restaurato i ruderi di una città preesistente. Penso che si sia appropriati di quanto potesse concedergli questo mondo, sfruttando quanto vi era rimasto, ma all'arrivo di Cassilda ha abbandonato la città e lei abbia implementato la tecnologia dei cristalli.."
"Già.. Cassilda ha un potere telepatico immenso. Lei tutto vede, ma non sa che su xandros vi sia il Patriarca o gli gnomici amici, tutti provenienti dal suo stesso pianeta e giunti qui prima di lei?" Amir scosse il capo "Mi sembra strano.."
"Cassilda certamente lo sa" Kyel osservò lo scienziato "Come detto è stata lei a portar via la città al Patriarca ma non ci ha detto nulla di loro, forse con la convinzione che non fosse importante o per costringerci in questo incontro con la sua controparte.. non lo so, a questo punto non mi fido più di nessuno dei due"
"A me preoccupa di più il Patriarca, la sua storia non ha molto senso. Il patriarca e' stato fondamentalmente esiliato, quindi gli appartenenti della comunità non sono più suoi fratelli, eppure lui parlava di avere dei fratelli.. dove sono?"
Hewson fece spallucce "Potrebbe intendere gli gnomici amici, anche se non sono certo che vi sia tutto questo buon sangue fra loro ed il patriarca" poi riprende osservando Kyel "Eppure è strano. Questo pianeta ha un cuore meccanico, ed il Patriarca dovrebbe saperlo.. Perchè non dircelo subito?
E se ne era a conoscenza, non ha preso in considerazione di predisporre un piano di fuga?"
"Forse lo ha fatto e non ha ritenuto importante mettercene a conoscenza.. di fatto non ha ritenuto di farci sapere assolutamente nulla, nemmeno dove si trova!!" Kyel si osservò nuovamente attorno nervoso.
Solo allora uno degli abitanti di quel villaggio si avvicinò a loro "Il Patriarca di Xandros, signore del Caldo, accetta di ricevervi alla sala del trono.. seguitemi" questi si diresse verso l'esterno del villaggio raggiungendo una grotta lì accanto e passò in mezzo ai suoi simili per condurre i tre ufficiali all'interno della caverna.
Kyel si osservò per qualche attimo attorno con espressione decisamente irritata si trovavano in una grotta piuttosto anonima ma al suo centro era stato disposto una sorta di grosso trono di pietra su cui il leithiano caduto fissava con espressione di superiorità i tre ufficiali "Allora, che cos'altro volete? Sappiamo bene tutti noi che la vostra mente limitata non è sufficiente per trovare una soluzione al problema che sta capitando su questo mondo.. siete inutili tanto quanto le leggende di Cassilda.."
Kyel socchiuse gli occhi riconoscendo a sé stesso di non poterne più. Aveva tentato di mediare con Cassilda e si era ritrovato invischiato in una bega interna ad un popolo del tutto alieno e di cui sapeva ben poco. Allora, aveva provato di comprendere la situazione sopportando con la pazienza di un santo le provocazioni del rinnegato fino a subire un innesto mentale di informazioni contro la sua volontà, dato che nessuno lo aveva informato di cosa gli sarebbe successo. In quel modo aveva trovato Ultimo solo per dover sentire l'ennesimo essere che dall'alto del suo pulpito affermava di essere in diritto di sterminare tutte le vite che desiderava e di essere nel giusto, almeno sulla base della logica contorta.. e adesso? Avrebbe dovuto sopportare nuovamente quel leithiano e tentare di mediare? No! Lui non era Adrienne, non era il mite ufficiale che rifletteva su ogni singolo pro e contro prima di agire, eraora di mettere in pratica la sua idea di diplomazia sfruttando il suo istinto.
Il primo ufficiale lasciò dietro di sé i suoi colleghi e prese a camminare verso il trono Hewson ebbe l'istinto di bloccarlo prendendolo per un braccio ma non ci riuscì perchè Kyel non aveva intenzione di fermarsi.
"Io non so chi tu sia, non hai voluto presentarti e francamente non mi interessa conoscerti. Fra cinque giorni a partire da oggi su questo pianeta avverrà una sterilizzazione settoriale che porterà al totale annichilimento delle razze organiche che si trovano in questo insediamento e nella città sotterranea occupata da Cassilda e dal resto dei leithiani. Avete una sola possibilità di scampo, ossia cooperare con Cassilda in modo da predisporre una nave che vi permetta di lasciare questo pianeta prima che Ultimo proceda alla vostra sterilizzazione. Chiaro il concetto?"
Gli esseri identificati come gli gnomi del fuoco iniziarono a parlottare fra loro, gli sguardi preoccupati che si scorgevano sul loro volto indicavano che avevano preso molto seriamente il monito di Rezon, ma non si poteva dire lo stesso del leithiano caduto che, per tutta risposta, si mise a ridere in faccia all'ufficiale.
"Io sono il Patriarca di Xandros, signore del Caldo.. nulla mi spaventa! Se anche vi fosse qualcuno o qualcosa al centro del pianeta intenzionato a compiere una sterilizzazione si dirigerebbe contro Cassilda, è lei che gioca a fare dio con i cristalli.."
Kyel fece un mezzo sorriso furente "Ti sto dicendo che Ultimo ha apertamente espresso l'intenzione di eliminare tutte le forme di vita organiche superiori, nessuno scapperà alla sterilizzazione!"
"Ora tu ascolterai me! L'unica cosa che mi occorreva era qualcuno da poter utilizzare su quel dannato meccanismo di memoria per aprire la via che ci avrebbe condotti al cuore del pianeta!" il Patriarca osservò i gnomici amici "Loro hanno una mente diversa, il loro cervello a quattro lobi li rende assolutamente incompatibili con la macchina e la mia mente è troppo elevata per rischiare che subisca dei danni. Ora che abbiamo via libera al sistema del pianeta riprogrammeremo il programma di sterilizzazione in modo da preservare questa colonia e punteremo ognuna delle quattro torri sulla città sotterranea di Cassilda. Quella piccola falsa approfittatrice dovrà finalmente abbassare il capo e concedermi il predominio su questo pianeta.."
Kyel spalancò gli occhi "Non ce la farete mai a portare a termine il vostro piano, questo pianeta non è controllato semplicemente da un computer ma da un essere vivente divenuto forma di energia.. Lui vi vuole morti, quindi l'intero pianeta vi vuole morti e la sola cosa da fare è andarvene adesso!"
"Mai, se esiste un essere all'interno del pianeta vorrà dire che anche lui si dovrà piegare a noi.. siamo una razza estremamente evoluta, abbiamo un'elevata conoscenza informatica e niente mi dissuaderà dai miei piani di conquista.."
Kyel stava faticando a non esplodere "Ti sto dicendo che la cosa non è possibile, la razza che viveva qui era ad un livello talmente elevata da poter decidere di lasciare i loro corpi solidi per entrare a far parte di quel computer.. credetemi quando vi dico che la via giusta è andarsene fino a che vi viene permesso"
"E noi dovremmo credere a te? Un inutile ammasso di muscoli senza cervello?" il leithiano ripartì a ridere smodatamente dando qualche leggero schiaffetto in faccia a Rezon "Su, bimbo bello.. tornatene da dove sei venuto, qualsiasi cosa pensavi di ottenere qui hai miseramente fall..."
Il leithiano non arrivò a terminare la frase che il beta-risiano lo aveva ricacciato a sedere con un montante alla mascella ben assestato che, oltre ad averlo fatto cadere, fece sparire dal suo volto ogni traccia di superiorità.
"E chi ti dice che io adesso mi rivolgessi a te?" Kyel si voltò a guardare tutti gli altri presenti "Gnomi del fuoco.. gnomici amici.. o qualunque cosa voi siate, siete tutti in grave pericolo. Avete delle famiglie, dei figli che sono nati qui e che certamente non vorreste veder morire. E' il momento di scegliere cosa fare, siete padroni del vostro destino.. non permettere a quel pallone gonfiato di mettere a rischio il vostro futuro"
Fra la platea uno degli abitanti del villaggio fece qualche passo avanti "Noi siamo i nehimiani" l'ometto barbuto fissò Kyel "Siamo la seconda razza che viveva nel pianeta originario con i leithiani.. purtroppo fin dal principio le nostre due razze non ebbero una coesistenza pacifica. I leithiani alla fine prevalsero e la nostra società si stratificò di conseguenza, i leithiani erano la razza dominante e svolgeva i compiti di alto livello come la politica, le arti, la scienza o l'esercito. Noi nehimiani fummo ricacciati a svolgere i compiti più umili come l'agricoltura, l'artigianato e l'industria.. dato che molti di noi iniziarono a lavorare alle fornaci ci fu affibbiato il nomignolo di gnomi del fuoco. Da allora la società non è mai cambiata, noi siamo sempre stati al servizio dei leithiani"
"Questo era il passato, una storia diversa avvenuta su di un pianeta diverso. E' tempo che siate voi a decidere cosa volete fare perchè se seguirete lui.." Kyel puntò il dito contro il leithiano che ora era decisamente più spaventato da quella massa di muscoli "..morirete tutti, dal primo all'ultimo"
"Scusate, ma questo significa che le navi le avete create voi?" Hewson si fece avanti "Se fosse così potreste anche ripararne una per scappare, giusto?"
"Giusto.. ma ci servirebbe molto materiale che non abbiamo più e soprattutto una fonte di energia abbastanza potente per alimentarla. Anche ammesso che noi decidessimo di optare per abbandonare il pianeta..."
"Non osereste farlo! Io sono il Patriarca di Xandros.."
"No, tu sei solo un moccioso arrogante ed egoista.. fino ad oggi ti abbiamo seguito con lealtà ed onore, ci chiamavi fratelli ed abbiamo condiviso il sogno di un mondo nuovo. Ma tu non vuoi un mondo migliore, vuoi solo avere la tua rivincita contro Cassilda! Da oggi non sarai più tu a decidere per noi!" la voce dell'ometto barbuto risuonò in modo autoritario, tanto che il leithiano tornò a zittirsi completamente, solo allora tornò a rispondere ai federali "Anche se decidessimo di tentare l'impresa, chi convincerà il resto dei leithiani ad accordarsi con noi.. una razza che per loro sono solo schiavi da sfruttare?"
Kyel stava per rispondere quando il suo comunicatore si attivò =^= Comandante Faith a Tenente Rezon, state tutti bene? =^=
Un sorriso so dipinse sul volto di Kyel "Non si preoccupi, avremo un aiuto dall'alto.."


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02.11 - La profezia si avvera

Autore: Tenente Kyel Rezon

Sheldon - Plancia
05 agosto 2399, ore 21:26


Adrienne non sapeva se essere grata oppure adirata con Kyel.
Era stata dannatamente in ansia per lui e l'aveva visto tornare incolume e vincitore.
Aveva stabilito un Primo Contatto con due specie aliene, i Leihtiani e Nehimiani, spingendoli non solo a cooperare per la salvezza comune, ma anche arruolandone alcuni a bordo della Sheldon, con non pochi borbottii e minacce di eiezioni nello spazio da parte dell'intelligenza di quest'ultima se il numero degli ospiti a bordo fosse aumentato a dismisura.
In altre parole, Rezon, assieme ad Hewson e Houssein, aveva incarnato perfettamente il ruolo del Prescelto, così come narrato da un'antica leggenda di origine ignota, ma, a quanto pare, molto sentita dai Leihtiani.
Eppure lei, al posto di sentirsi rallegrata, si arrovellava le meningi su quello che avrebbero potuto fare meglio e prima, su come avrebbero potuto salvare molte più vite, su quanto tempo inutile avevano perso attorno alla stazione spaziale Kylyon
Come ciliegina su una torta venuta male, la preoccupava il fatto che Houssein era ancora in infermeria per uno shock mentale a cui nessuno era in grado di fornire risposta.
Il suo ufficiale scientifico non era in pericolo di vita, ma i suoi flussi di pensiero sembravano parzialmente disallineati rispetto alla realtà.. probabilmente conseguenza del colpo preso da una delle navette di Sheldon in fase di evacuazione del pianeta, sebbene a bordo fosse stato l'unico ad aver subito quel tipo di alterazione.
Quella era la superficie dei suoi pensieri, come la punta di un immenso iceberg formato da pareti scoscese ed impenetrabili ricche di domande senza risposta, alla cui base rimaneva, sempre e comunque, la sua incertezza nei confronti di Kyel.
Accanto a quella sensazione inequivocabile di battito accelerato, pupille dilatate, eccitazione in ogni fibra del suo essere più profondo quando lui era vicino a lei, si accompagnava quella torsione di stomaco quando le colleghe facevano le civettuole con lui.. come se non bastassero quelle a bordo, Rezon si era trascinato dietro anche alcune Leihtiane.
Una era particolarmente avvenente: pur vestendo con una lunga tunica bianca come la neve con riflessi azzurrini che difficilmente poteva farne intuire le forme, aveva un viso soave, con immensi occhi verdognoli, finemente definito da una complessa capigliatura formata da tre code: una posteriore e due laterali che le facevano scendere i capelli paralleli alle spalle e le conferivano un'aura di sensualità quasi mistica.
Dal rapporto che le avevano fatto, era stato grazie a lei che l'alleanza era stata sancita e che uno sparuto gruppo eterogeneo di Leihtiani e Nehimiani era riuscito a salvarsi da quell'opera di genocidio perpetrata su Xandros.
Adrienne la ammirava ma, al contempo, ne era gelosa.
Lora, infatti, non aveva fatto mistero del perché aveva ripudiato la Matrona del Freddo, la somma Cassilda: glielo aveva chiesto il Prescelto, colui in grado di resistere alle onde telepatiche, in grado di aprire lo scrigno mentale dei Kylyon, colui che non era stato soggiogato dal Patriarca del Caldo..
Solo a pensarci, le venne una punta di ribrezzo e si ritrovò, suo malgrado, a pensare, con una punta di cattiveria ad una delle espressioni disgustate del suo mini Sheldon personale.
Qualcosa del suo reale stato d'animo, nonostante gli sforzi di affollare la sua mente di mille domande, era permeato e sia Blake sia Hewson si erano lanciati in sorrisini ironici, prima di essere scoperti ed inceneriti da Adrienne.
Al primo aveva delegato la plancia, aizzandogli contro quanti più mini Sheldon possibili, mentre al secondo aveva imposto di far da relatore su quanto successo su Xandros in sala tattica a tutti gli ufficiali superiori, assieme ad un barbuto Nehimiano dalla barba bianca e dal carattere tosto che ben lo facevano assomigliare ad un Tellarite in miniatura.
L'intrattabilità dello Gnomo del Fuoco Primordiale era stata subito palese ed obbligare il Consigliere a lavorarci assieme le era sembrava una giusta punizione.
Entrambe le mosse non erano da lei, lo sapeva perfettamente, ma era in uno stato d'animo per cui la mite e riflessiva Adrienne aveva lasciato spazio ad un eccesso di impulsività.
Presto sarebbe tornato tutto come prima, ma nel frattempo la Faith si poteva crogiolare nell'aver messo sotto scacco i due amici e colleghi ficcanaso.
Ciò le permetteva anche di continuare a riflettere su quanto accaduto rileggendo il pad contenente il rapporto preliminare del gruppo da sbarco.
Dopo la ribellione dei Nehimiani al Patriarca del Caldo, anche Cassilda, la Matriarca del Freddo, si era trovata a dover affrontare un'accesa disputa sulla sua identità di leader.
Come poteva lei, che tutto vedeva e percepiva su Xandros perché in comunione con ogni essere vivente, non aver percepito la presenza della sua nemesi?
Si era vantata di aver recuperato e dato lustro ad una città in rovina, importando in essa i caratteri distintivi della sua specie e facendola brillare con i cristalli.
Aveva annunziato trionfante di essere stata lei a portare la vita su Xandros.
Di essere l'unica in grado di difendere i Leihtiani dalle minacce dei Chenots.
Lei era l'artefice dell'uso dei cristalli e la fonte più autorevole per cui l'utilizzo di essi, anche solo una volta, avrebbe comportato l'impossibilità ad abbandonare il pianeta per la persona che ne avesse beneficiato.
Quando Hewson aveva magistralmente messo l'uno contro l'altra, Aldone, il Patriarca del Caldo, da una parte, e Cassilda, la Matriarca del Freddo, dall'altro.. era venuta fuori una vicenda che si addentrava in secoli di storia.
Il Consiglio dei Patriarchi e delle Matriarche era da secoli guidato dalla fazione dei progenitori di Cassilda, che, pur di mantenere il proprio potere, aveva introdotto nel tempo piccoli trucchi e stratagemmi per far sì che alcune piccole bugie diventassero grandi verità inconfutabili.
Chi era contro di loro, veniva messo a tacere o screditato.
Nei casi più gravi esiliato.
E così era successo anche alla famiglia di Aldone: il capo ucciso, i possibili eredi diretti eliminati.. venne risparmiata soltanto la seconda generazione, fra cui la futura madre del Patriarca di Xandros.
A far da ineludibile sottofondo alle diatribe per il potere, la situazione, però, peggiorava rapidamente per i Leihtiani.. la stella del loro sistema sembrava essere prossima al collasso e ciò pareva riflettersi sulla vita di tutto ciò che popolava il loro pianeta natale.
La fazione di Cassilda sosteneva che tutto poteva essere risolto soltanto attraverso i Cristalli e che sarebbero arrivati dei Prescelti dallo spazio che avrebbero portato loro speranza.
Uno avrebbe donato la propria essenza per placare l'ira degli dei.. un secondo avrebbe donato la propria intelligenza per far rinsavire gli stolti, un terzo, il più potente, avrebbe da solo sostenuto il peso di decenni di conoscenza per permettere al quarto di dipanare la verità utilizzato il proprio raffinato raziocinio telepatico.
Era ovviamente una soluzione di fede e di cieca lealtà deterministica ed in molti decisero di crederci ciecamente.
Una piccola minoranza cercò di contrapporre una soluzione tecnologica: un grande popolo aveva offerto loro aiuto: si chiamavano Kylyon.. erano rimasti in pochi, pochissimi.. una malattia genetica aveva portato alla completa perdita dei loro membri femminili.
I Kylyon avrebbero offerto loro le proprie conoscenze tecnologiche in cambio della possibilità di riprodursi.
Un'empietà per i puristi.
Una follia per la maggior parte dei Leihtiani.
Una possibilità di salvezza per la sparuta minoranza del Consiglio.
La compatibilità fra i Kylyon ed i Leithiani sembrava dipendere da un qualche antenato comune.. vi era piccola parte di DNA similare ed alcuni enzimi del tutto identici.
Una giovane Matriarca del Caldo decise in gran segreto di donarsi ad un Kylyon: da quell'unione nacquero tre figli.. di cui soltanto uno aveva fattezze Leihtiane: Aldone.
Una volta cresciuto e persa la madre, ottenne il titolo di Patriarca del Caldo e la possibilità di accedere al Consiglio.
Grazie a parte della tecnologia importata dai Kylyon e fatta passare come ricerca degli scienziati Leihtiani, la vita continuò a prosperare, almeno fino a quando non avvenne l'irreparabile: un terribile terremoto spaccò letteralmente in due la superficie planetaria.
I Kylyon accorsero in aiuto, ma furono scacciati con le armi in quanto ritenuti responsabili di quanto successo: furono colpevolizzati pur di non guardare in faccia alla realtà: la ricerca compulsiva dei Cristalli aveva letteralmente spaccato in due il pianeta.
I Kylyon patirono gravi perdite, ma non reagirono, in fondo erano scienziati non guerrieri.
Coloro che sopravvissero, tuttavia, svilupparono una naturale avversione alla fiducia nelle altre specie organiche ed iniziarono a ragionare su come prorogare le loro identità innestandole su supporti vitali artificiali.
Aldone fu additato come reietto, parto di un'insana unione con i nemici del popolo Leihtiano.. ignorate furono le sue proteste, i suoi moniti ed i suoi avvertimenti.. troppo giovane per potersi permettere di impartire lezioni al Consiglio dei Patriarchi e delle Matriarche.
Grazie al sacrificio di quasi tutta la minoranza del Consiglio che fu sterminata, Aldone riuscì a raccogliere attorno a sé un discreto numero di Nehimiani, alcune uova di Myr, buona parte dell'eredità tecnologica lasciatogli dal padre ed a lasciare il pianeta su un'astronave di fortuna.
Si diresse laddove sapeva di poter trovare un aiuto.. dai suoi fratelli.. sul pianeta Xandros..
La piccola astronave Leihtiana fu agevolmente disorientata dalle potenti distorsioni elettromagnetiche della gigante gassosa del sistema ed attratta inesorabilmente dall'atmosfera instabile di Xandros.
Precipitò in un lago e qui vi rimase.
Aldone si diresse da principio verso le coordinate di Vuillindard, la città delle stelle.
Non l'aveva mai vista, era stata costruita dal padre Kylyon in onore della sua consorte Lehitiana in un impeto d'amore assoluto e puro.
Era stata eretta seguendo canoni estetici Lehitiani, ma con fondamenti ingegneristici Kylyon: era assolutamente perfetta.. il posto ideale per una nuova colonia Lehitiana.
Il sogno del padre, però, era svanito con la prematura scomparsa dell'adorata compagna.
Gli era rimasta la speranza, i suoi tre figli erano ciò che di più caro potesse mai avere.
Saputo del terribile terremoto che aveva colpito il pianeta dei Leihtiani, si era precipitato in loro soccorso, solo per vedersi abbattere uno dei figli e l'altro cadere in rovina, esposto al pubblico ludibrio.
Riuscì ancora a veder decollare Aldone in fuga precipitosa dandogli le coordinate di Xandros, ma alla fine il cuore dell'anziano Kylyon non aveva retto al dolore e se n'era andato.
Con lui, l'ultima speranza dei Kylyon che avevano preso sempre più ad auto isolarsi cercando di trasferire le proprie anime ad intelligenze artificiali.
Lo stesso Aldone tentò di approcciarsi con l'unico fratello rimasto.. il più giovane dei Kylyon.. colui che sarebbe divenuto l'ultimo della sua specie, ma senza ottenere l'esito da lui sperato.
Dopo una cinquantina d'anni, su Xandros era precipitata una nuova nave Leihtiana.. guidata da Cassilda, Matriarca del Freddo, elevata a somma sacerdotessa, illuminata telepate, colei in grado di portare vita laddove questa era finita.
In realtà, Cassilda era riuscita a ricostruire l'ultimo messaggio del padre di Aldone al figlio e, con l'imminente distruzione del loro pianeta natale, aveva convinto decine di seguaci ad intraprendere il viaggio per un nuovo mondo.
Erano così giunti su Xandros, avevano trovato Vuillindard e, grazie a qualche astuto stratagemma, Cassilda era riuscita a convincere tutti che quella città l'avesse fondata lei in un precedente viaggio alla ricerca di nuove colonie.
D'altronde erano evidenti le tracce di cultura Leihtiana e le fu facile plagiare coloro che già la veneravano come incrollabile luce di speranza.
Le scritte Kylyon furono nascoste o trattate come graffiti primordiali di un'antica civiltà, il culto dei cristalli fu ampliato ad un livello tale da rendere credibile il fatto che chiunque usufruisse dei loro benefici fosse legato a quel pianeta ed impossibilitato a lasciarlo, così come fu ripetuta come un mantra la Profezia dei Prescelti.
Dal canto suo, Aldone aveva sfruttato le paure dei Nehimiani di fronte all'improvviso arrivo di decine di Leihtiani per convincerli a lasciare Vuillindard ed a dirigersi alle porte della casa del fratello Kylyon.
Fu lì che scoprì che in quegli ultimi cinquantanni, questi era rimasto l'ultimo del suo popolo.. che aveva perso ogni speranza ed ogni barlume di ragione, che aveva deciso di chiamarsi Ultimo ed aveva offerto un'ultima ed unica possibilità al fratello Lehitiano: rinunciare alle sue spoglie organiche, fondersi con lui in un'unica grande intelligenza artificiale in grado di gestire il pianeta, perpetuando così il sogno del loro padre: immortalare la razza dei Kylyon.
Aldone fu terrorizzato dalla proposta del fratello e declinò l'offerta, facendo indurire ancora di più il già martoriato cuore di Ultimo che, nonostante ciò, aspettò che Aldone cambiasse idea ancora per altri quarant'anni prima di adempiere al proprio piano e diventare in tutto e per tutto un'entità artificiale.
Prima del grande passo, aveva, in ogni caso, programmato di mantenere aperta la possibilità per il fratello di accedere al cuore del pianeta e di unirsi a lui: Aldone avrebbe semplicemente dovuto infilare la testa, in un atto di cieca fiducia, laddove fu, invece, cooptata quella di Rezon.
Lì avrebbe avuto un parziale innesto mnemonico di informazioni che avrebbe dovuto rielaborare e che lo avrebbe portato al sarcofago di Ultimo.
Avrebbe potuto risvegliare il Fratello perduto con la possibilità di unirsi a lui in un'unica macchina perfetta in grado di coniugare tutta la cultura Kylyon con quella Leihtiana.
Aldone non ebbe mai quel coraggio: lui voleva continuare a vivere il più a lungo possibile e voleva sfruttare le conoscenze Kylyon per procrastinare la propria esistenza e non confinarla in un'entità artificiale.
Si limitò, pertanto, a difendere l'ultima dimora del fratello perduto, utilizzando le incursioni dei Chenot per tenere lontani gli altri Leihtiani.
L'utilizzo spasmodico dei cristalli da parte di Cassilda, tuttavia, aveva fatto impazzire buona parte della popolazione Chenot, tanto da costringere Aldone ad usufruire di particolari doti di resistenza al caldo dei Nehimiani, conosciuti anche come gli Gnomi del Fuoco Primordiale, per limitare la distruzione perpetrata dagli stessi Chenot.
Col passare del tempo, anche Aldone iniziò, suo malgrado, a sperare che si avverasse la profezia di Cassilda: nessun Lehtiano avrebbe mai sperimentato la tecnologia Kylyon per permettergli di accedere al centro del pianeta e modificare il piani di Ultimo.
I Nehimiani non erano fisicamente i grado di farlo, occorreva qualcuno che arrivasse dalle stelle: abbastanza ignaro di ciò che lo circondava ed abbastanza avventato o sprovveduto da cadere nel tranello.
Grazie ai Myr, Aldone aveva avvertito quella navetta di quattro persone ignote..
Quello che non poteva immaginare è che Cassilda utilizzasse i cristalli per far avvenire la profezia, facendo schiantare la piccola nave aliena.
Probabilmente qualcuno fra i suoi seguaci, aveva iniziato a perdere l'incrollabile fede nell'assoluta verità di quest'ultima e solo l'arrivo dei Prescelti le avrebbe garantito nuova ed rinnovata lealtà.
Li avrebbe manovrati al fine di ottenere le informazioni a lei necessarie sui Kylyon e poi li avrebbe fatti sparire in un mistico adempimento del loro dovere di Prescelti.
Probabilmente avrebbe fatto piazza pulita di Aldone, dei Nehimiani e dei Chenot, assurgendo quasi allo status di divinità protettrice del proprio popolo.
Grazie alla tecnologia Kylyon avrebbe prorogato la propria esistenza proprio come intendeva fare Aldone e coi cristalli avrebbe avuto sempre l'assoluta lealtà dei Leihtiani, impossibilitati a lasciare Xandros.
Un piano astuto e terribile, interrotto dall'astuzia di Hewson, dalla cocciuta testardaggine impulsiva di Rezon e dalla triste disperazione di Ultimo.
Nonostante avesse del tutto cancellato ogni traccia di emotività dalle sue decisioni, aveva mantenuto nella propria programmazione artificiale l'impegno a salvare il fratello Aldone se questi avesse scelto di unirsi a lui.
Aveva attivato le torri per la sterilizzazione planetaria, ma aveva concesso alcuni giorni di tempo agli organici per evacuare. L'aveva fatto come unico e ultimo atto di rispetto verso il padre, per l'amore che aveva provato per la moglie ed i suoi tre figli.
Ciò nonostante, Aldone lo aveva nuovamente deluso.. aveva arrogantemente rivelato quali fossero i suoi reali interessi, mentre Cassilda aveva dato il via ad una caccia all'uomo senza ragione d'essere.
Non solo contro Aldone.
Non solo contro i Nehimiani.
Anche e soprattutto contro il gruppo di ufficiali della Flotta Stellare, un ostacolo da eliminare prima che la loro nave madre potesse in qualche modo metterli in salvo.
Fu allora che, inaspettatamente, Lora ed uno sparuto gruppo di Leihtiani si era posto a difesa del gruppo dei Prescelti e dei Nehimiani.
Cassilda aveva tradito tutti loro, non le avrebbero permesso di eliminare coloro i quali la Profezia annunciava essere come i salvatori della loro specie.
Per Ultimo tutta quella violenza era la prova, ennesima, che tutto era perduto: che gli organici non meritavano di sopravvivere.
Aveva dato il via alla sterilizzazione nell'esatto secondo in cui aveva annunciato a Rezon che sarebbe successo.
Se non fosse stato per l'invio delle navette autonomamente fatto da Sheldon, nessuno sarebbe sopravvissuto.
Adrienne si sentì chiamare e sollevo lo sguardo dal pad.
Ancora una volta, un brivido caldo le percorse la spina dorsale, annuì a Rezon e si diresse a grandi falcate assieme a lui verso la sala tattica.


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FINE MISSIONE