New Generation Borg










SHELDON

presenta


SHELDON

New Generation Borg

Missione 01






Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della SHELDON,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM


Starfleet Italy

Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della SHELDON, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.




Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.



Anno pubblicazione 2020



www.starfleetitaly.it | SHELDON








Equipaggio

Capitano Tenente Comandante Adrienne Faith

Capo Operazioni Tenente Nicholas Rush

Consigliere Tenente Paul Hewson

Primo Ufficiale Tenente Kyel  Rezon

Timoniere Tenente JG Alec Blake

Tenente Comandante
Adrienne Faith
Capitano

Tenente
Nicholas Rush
Capo Operazioni

Tenente
Paul Hewson
Consigliere

Tenente
Kyel Rezon
Primo Ufficiale

Tenente JG
Alec Blake
Timoniere

Ufficiale Scientifico Capo Tenente JG Amir Houssein

Ufficiale SEC/TAC Tenente Filippo Jekins

Tenente JG
Amir Houssein
Ufficiale Scientifico Capo

Tenente
Filippo Jekins
Ufficiale SEC/TAC


SHELDON

Autori

Capitano
Adrienne Faith
Ilenia De Battisti

Capo Operazioni
Nicholas Rush
Stefano Zaniboni

Consigliere
Paul Hewson
Monica Miodini

Primo Ufficiale
Kyel Rezon
Vanessa nd

Timoniere
Alec Blake
Mauro Fenzio

Ufficiale Scientifico Capo
Amir Houssein
Roberto Battistini

Ufficiale SEC/TAC
Filippo Jekins
Marco Calandri






Sommario


Sinossi
01.00 - Quando le cose partono male..
01.01 - Ammutinamento
01.02 - Saremo veramente pronti?
01.03 - Mettersi a nudo
01.04 - L'intruso
01.05 - Interruptus
01.06 - Analisi preliminari
01.07 - Vecchi nemici, nuove minacce
01.08 - Un nuovo Patto dello Scorpione?
01.09 - Ottaedro in buca d'angolo

Sinossi

La ricerca dei creatori del tunnel porta alla luce un nuovo potente nemico dato dall'evoluzione di una razza fin troppo famigerata.. i Borg: cosa ne sarà delle speranze dello sventurato equipaggio di poter tornare rapidamente a casa? Sheldon sarà disposto a collaborare con i giovani ufficiali della Flotta?



01.00 - Quando le cose partono male..

Autore: Tenente Comandante Adrienne Faith

USS Rutherford - Plancia
In posizione geostazionaria attorno a Sol III
15/09/2398 - Ore 10.15


Il Capitano Amundsen raggiunse la plancia con grande calma, seppur iniziasse ad essere impaziente di partire: era stato costretto ad attendere che tutto il proprio equipaggio, sparso su varie navi e basi stellari, giungesse sulla Terra e ora iniziava a fremere. Si voltò ad osservare alla propria destra il suo nuovo primo ufficiale e le sorrise, Adrienne sembrava ancora piuttosto rigida sulla poltroncina di comando ma era certo che con il tempo si sarebbe rilassata.

"Signore" la voce dell'addetta alle comunicazioni fece voltare il Capitano "Abbiamo il permesso lasciare il pianeta, provvedo a inviare la rotta di allontanamento al timone"
"Molto bene, allora andiamo.. prima che cambino idea!" la voce del Capitano aveva un che di eccitazione, era palese che si sentisse perfettamente a suo agio nel suo ruolo "Signor Blake, ci porti via di qui.. rotta per la nebulosa Elica.. la EY 32"
"Sì signore.." Alec non si fece ripetere l'ordine "Rotta per la nebulosa Elica EY 32, velocità?"
"Curvatura sette..." Amundsen iniziò a controllare sul tastierino della propria console "Anche se da quello che vedo non sarà di certo un viaggio molto corto.."
"No, signore.. ci vorranno all'incirca 31 giorni" rispose Alec continuando a digitare alla consolle
"Nebulosa Elica EY 32? Non mi pare di averla mai sentita.. abbiamo qualche informazione sul database?" Adrienne si voltò ad osservare l'ufficiale alla consolle scientifica
Il tenente Vosek digitò alla consolle prima di rispondere "Si, la nebulosa Elica EY 32 risulta essere già stata mappata. Si tratta di una nebulosa planetaria, prende il suo nome dalla sua grande somiglianza con la nebulosa Elica presente nella costellazione dell'Aquario, ad una distanza di circa 650 anni luce da Sol III. Come quest'ultima nebulosa, anche EY 32 ha una dimensione di circa 2,5 anni luce. Si ritiene si sia formata quando gli strati gassosi di una stella alla fine del proprio ciclo vitale sono stati espulsi, creando una forma elicoidale, mentre il nucleo centrale della stella, una volta divenuta una nana bianca, ha iniziato a risplendere così intensamente da rendere fluorescente il gas precedentemente espulso" Vosek prese per un attimo fiato "Tuttavia, alcune navi di passaggio hanno recentemente rilevato delle letture anomale dalla nebulosa Elica EY 32"
"Sono state avanzate delle ipotesi sulla motivazione delle strane letture?" chiese con un certo interesse il tenente Jekins "E' possibile che la fonte sia qualcosa di artificiale?"
"Teme qualcosa in particolare?" Amundsen si voltò verso la consolle tattica
"Beh, non esattamente.. ma qualora le interferenze fossero di origine artificiale, vi possono essere molte spiegazioni, alcune delle quali da monitorare.. come l'utilizzo della nebulosa per nascondere una rotta per il contrabbando di armi o altro ancora"
"La probabilità che si tratti di una interferenza creata artificialmente si attesta al 12,34%" Vosek tornò a digitare alla consolle "Ma i dati sono troppo limitati per esprimere con certezza la causa delle strane rilevazioni al momento si ritiene che la migliore ipotesi sia da individuarsi nel passaggio all'interno della nebulosa della meteorite Omicron la particolare composizione del meteorite potrebbe essere la vera origine di tutte le anomalie"
"Quindi potrebbe non esserci nulla di così esaltante.." intervenne Alec dal timone
"Possibile, ma se non altro potremo approfittarne per testare tutti i sistemi della nave. E' sicuramente necessario dopo il pesante refit che ha subito questa Miranda.." il tenente Rush sollevò il capo dalla consolle "Hanno messo mano a tutto, ogni singolo sistema ha subito delle modifiche consistenti.. dalla linea eps alla odn fino a passare alle armi, gli scudi e il motore a curvatura"
Amundsen annuì per un attimo "Beh, signori.. sarà un lungo viaggio.. comandante, venga nel mio ufficio, vorrei scambiare con lei un paio di parole.." detto questo si alzò sfiorando il comunicatore "Capitano a Tenente Kyel, venga a prendere il comando della plancia.. il suo turno oggi inizierà un po' prima"
=^= Se oltre ad iniziare potesse anche finire prima gliene sarei grato, il Tenente Pick da il meglio di sè prima di cena.. =^=
Adrienne alzò gli occhi al cielo irrigidendo un po' la mascella, cosa che ovviamente non passò inosservata da parte del Capitano che rispose sorridendo divertito dalla faccia tosta del proprio secondo ufficiale "Tenente, questa rientra a pieno titolo fra le decine di informazioni di cui non sento la necessità di essere informato.. ora, le do due minuti per presentarsi in plancia per assumere il comando o l'unico incontro che avrà stasera sarà con i tubi di Jeffries da pulire.."
=^= Capito Signore, sto arrivando! Kyel, chiudo =^=

USS Rutherford - Ufficio del Capitano Amundsen
15/09/2398 - Ore 10.30


Il Capitano Amundsen entrò in uffico seguito dal Tenente Comandante Faith, ancora contrariata dalla risposta che Kyel aveva dato in plancia. Neppure Adrienne riusciva a capirlo a pieno, ma la presenza di quel mezzo risiano a bordo proprio non riusciva a tollerarla: nella sua mente continuava a vederlo come quel giovane spocchioso ed arrogante, troppo convinto della propria importanza per rendersi conto dell'esistenza di molte altre persone oltre a lui.

"Comandante, si accomodi.." la voce del Capitano fece accelerare un po' Adrienne che andò a prendere posto in silenzio "Lei è arrivata sulla nave indicativamente una ventina di giorni fa, ha seguito le ultime fasi di preparazione alla partenza ed in particolare l'arrivo degli ultimi ufficiali e sottoufficiali della nave. Che sensazioni ha avuto?"
Adrienne fu presa un po' in contropiede dalla domanda del Capitano "Beh, forse è un po' prematuro per sbilanciarsi sulle reali capacità dell'equipaggio.. il viaggio è appena iniziato e non vi sono state abbastanza occasioni per poter tirare delle conclusioni"
"Vede, Comandante.. io sono Capitano da parecchio tempo e ho sviluppato un certo sesto senso che mi permette di valutare anche con una sola conversazione chi mi sta di fronte" Amundsen congiunse le mani di fronte a sé "Sarò onesto, quando mi proposero questo incarico non ne sono di certo stato felice.. volevo tornare a viaggiare, ma l'idea di ritrovarmi a fare da baby sitter ad ufficiali così giovani non mi allettava. Ho accettato in parte perché sapevo che altrimenti avrei rischiato come minimo di dover attendere mesi per un altra possibilità, in parte perché mi era stato garantito che gli ufficiali inviati sulla mia nave.. in primis gli ufficiali superiori, fossero estremamente competenti.. forse un po' acerbi ma sicuramente promettenti. Voi dovreste rappresentare il futuro della Flotta Stellare, io il suo passato"
"Sono certa che la Flotta Stellare non la veda semplicemente come il passato.." Adrienne si zittì al movimento della mano del Capitano
"Non serve, lasci stare.. non ho fatto quel preambolo per una forma di compatimento ma per descriverle il punto della situazione.." il Capitano proseguì "Dato che ho accettato, ho deciso di parlare con ogni singolo ufficiale superiore della nave per rendermi conto di chi avessi di fronte.. ed in questi giorni ho approfittato della situazione di calma piatta per osservare come il nuovo equipaggio sta iniziando a lavorare insieme, cosa fondamentale per la buona riuscita delle missioni" fece una pausa alzandosi e dirigendosi al replicatore "E devo essere onesto, ho notato anche io in voi tutti un grandissimo potenziale.. l'ammiraglio Bates ha dimostrato un'altra volta di avere l'occhio lungo.. una tazza di tè?"
Adrienne annuì restando in attesa che il Capitano proseguisse "Quindi si ritiene soddisfatto del suo nuovo equipaggio.."
"Quasi.." il Capitano prese le due tazze appena replicate portandone una ad Adrienne "Ho notato le potenzialità di ogni ufficiale superiore ma ho anche intravisto un possibile problema che deve trovare soluzione il prima possibile, ecco perchè le ho chiesto di venire nel mio ufficio"
"Sì signore.." Adrienne teneva la tazza con ambo le mani "Se posso far qualcosa.. quale sarebbe il problema?"
"Lei.. numero uno" la voca del Capitano era calma ma pesò come un macigno sulle spalle del primo ufficiale "O meglio, il rapporto fra lei ed il Tenente Kyel. Voi rappresentate con me la catena di comando della nave, qualora io fossi impossibilitato ad assolvere ai miei doveri siete voi due che dovreste subentrare al mio posto ed al momento non credo che sareste in grado di farlo"
"Non ci sono problemi che impediscano a me ed al tenente Kyel di occuparci delle nostre funzioni.." la voce di Adrienne era sulla difensiva "Siamo dei professionisti, sappiamo quanto sia importante il ruolo che occupiamo nell'organigramma della nave e sono certa che sapremo farvi fronte"
"Si fida del tenente Kyel?"
La domanda del Capitano riuscì a prendere di nuovo alla sprovvista Adrienne "Il tenente Kyel è un ufficiale preparato, quindi sono certa possa svolgere i propri compiti e.."
"Non le ho chiesto questo" il Capitano fissava in volto Adrienne come se stesse studiandola "Glielo chiederò di nuovo, mi aspetto una risposta sincera.. si fida del tenente Kyel?"
"No" Adrienne rispose di getto
Il Capitano Amundsen annuì "Lo avevo intuito.. ora sa qual'è il problema di questa nave.. non possono esserci due ufficiali in comando che non si fidano l'uno dell'altro. Ora, a prescindere da quanto possa esservi stato in passato fra voi.. la cosa deve essere appianata oppure uno di voi due dovrà andarsene, è chiaro?" il tono del Capitano era perentorio
"Sì Signore"
Amundsen si rilassò un po' sulla poltrona osservando la giovane, per qualche attimo sembrò fermarsi a studiarne le reazioni in silenzio come Capitano sapeva quanto fosse importante essere in grado di richiamare con fermezza i propri uomini per farli reagire ma dall'altra parte ogni volta che guardava Adrienne non poteva che pensare a sua figlia, non voleva rischiare di abbatterla ancor prima di giungere alla nebulosa "Il viaggio per la nebulosa sarà lungo, inizi a conoscere anche lei gli ufficiali superiori.. organizzi qualche breve colloquio ma con tutta calma." fece una breve pausa "Bene, è tutto.. può andare"
Adrienne si alzò lasciando la tazza sulla scrivania del Capitano "Sarà fatto Signore" salutò formalmente ed uscì ancora parecchio tesa, ritrovandosi in plancia, proprio di fronte a Kyel.

Kyel era seduto alla poltrona di Comando che rideva divertito osservando la giovane guardiamarina che occupava la postazione delle comunicazioni ma divenne immediatamente serio osservando lo sguardo nervoso e preoccupato di Adrienne. I due giovani si osservarono per svariati istanti senza parlare Rezon non aveva la capacità di leggere la mente della betazoide ma la conosceva abbastanza bene da sapere che qualcosa non andava.

"Buon lavoro signori.." Adrienne salutò i presenti lasciando la plancia
Anche Alec, alla postazione del timone si voltò vedendola entrare del turbo ascensore e andarsene "Che sia successo qualcosa?"
"Non lo so.. ma intendo scoprirlo.." rispose Kyel osservando ancora le porte chiuse del turbolift

USS Rutherford - Alloggio Adrienne Faith
16/09/2398 - Ore 01.26


Il sensore della porta suonava insistentemente, Adrienne lo ignorò per un po' ma poi dovette alzarsi lo fece controvoglia, indossando rapidamente una vestaglia sopra la cortissima camicetta da notte portandosi davanti alla porta e aprendola, con sguardo assonnato. Fissò per qualche attimo l'uomo che le stava di fronte prima di parlare "Kyel.. perché sei qui?"
Kyel si fermò ad osservare Adrienne intravedendo sotto la vestaglia il corpo tonico e sinuoso della betazoide, era evidente che si fosse appena alzata dal letto ma nonostante non fosse pettinata e truccata era comunque meravigliosa "Sei diventata lenta Adrienne"
"No, affatto" la voce della betazoide fu secca
"Ho suonato sette volte prima che mi aprissi.."
"E immagino che non ti abbia sfiorato neppure lontanamente l'idea che non ti abbia aperto perchè non ti volevo vedere.." Adrienne restava rigida di fronte alla porta, impedendo a Kyel di entrare nel proprio alloggio
"Non potevi sapere che fossi io.. non puoi leggere la mia mente" rispose Kyel con sguardo spavaldo
"Si.. ma dato che sei l'unico di tutto l'equipaggio che non posso leggere diventa facile riconoscerti fra tutti gli altri" Adrienne bloccò il passo a Kyel osservandolo "Cosa vuoi Kyel?"
"Entrare.. tanto per cominciare" Kyel osservò Adrienne sorridendo "Sempre che tu non voglia lasciare a chiunque passi per il corridoio la stupenda visione del corpo del primo ufficiale della nave in bella mostra sulla porta del suo alloggio.. e devo dire che è un gran bello spettacolo!"
Adrienne sospirò lasciandolo entrare per poi osservare le porte chiudersi "Te lo ripeto per l'ultima volta, poi ti sbatto fuori dal mio alloggio.. Cosa vuoi?"
"Ho visto il tuo sguardo.. fuori dalla porta dell'ufficio del Capitano, eri turbata"
"E anche se fosse?" Adrienne incrociò le braccia al petto "A te non interessa null'altro che di te stesso"
"Non sono più lo stesso cadetto di un tempo.." Kyel osservò la betazoide portandosi davanti a lei "E si da il caso che sia qui per sapere cosa non va, potrei aiutarti.. dopo tutto sono il secondo ufficiale in comando"
Adrienne si voltò ad osservare l'ora "Il tuo turno è finito da molte ore, se fossi stato così preoccupato per me saresti venuto a cercarmi prima ma.. fammi indovinare, il tenente Pick?"
"Prima il tenente Pick.. poi un paio di guardiamarina.. un andoriana tutta pepe ed una timida trill, devo dire che questa nave ha un gran equipaggio!"
Adrienne scosse il capo furente "Tu non sei cambiato.. sei sempre lo stesso egoista menefreghista.. e ora fuori!"
"Gelosa?" la voce di Kyel era divertita
"No, furiosa.." Adrienne lo fissò con espressione seria "Vuoi fare qualcosa per rendermi felice? Vattene.. sparisci da questa nave.. richiedi il trasferimento e porta il tuo bel muso lontano da me!!"
Kyel scosse il capo "No, questo non intendo farlo.. mi dovrai sopportare per tanto.. tanto tempo"
"Non ci giurerei.. il Capitano è stato chiaro, ha visto il pessimo rapporto fra noi.. se le cose non cambieranno uno di noi verrà trasferito"
"Nessuno di noi verrà trasferito, lo avrà detto per provocarti" Kyel sembrò certo delle sue parole "Noi due possiamo perfettamente lavorare assieme, ci serve solo un po' di tempo"
"Io non mi fido di te" Adrienne lo osservò seria "E non credo che lo farò mai"
"Ti farò vedere che ti sbagli su di me.." la voce di Kyel si fece calda, maliziosa e per qualche attimo Adrienne si lasciò spingere verso il letto matrimoniale presente nel proprio alloggio, ma fu solo per un attimo poi lo spinse via
"Buonanotte Kyel!" la voce di Adrienne era imperativa "Ora fuori.."
"Buonanotte Adrienne..." Rezon sorrise per un ultima volta per poi uscire dall'alloggio.



USS Rutherford - Alloggio Adrienne Faith
18/09/2398 - Ore 14.48


Adrienne se ne stava seduta di fronte al terminale, fissando un po' sorpresa il volto sorridente di un capitano risiano della Flotta Stellare che sembrava divertirsi parecchio ascoltando la giovane amica la betazoide era piuttosto interdetta, un paio di volte tentò di ripartire a parlare ma si fermava senza emettere alcun suono.

=^= Respira.. =^= la voce di Hazyel era estremamente calma e misurata, ed Adrienne non potè non soffermarsi ad osservare come bastasse una sua parola per farla sentire meglio, quel risiano aveva un fascino quasi ipnotico
"Come faccio a respirare? Rischio il mio incarico di primo ufficiale e tutto grazie a lui.. ma io dico, ci sono una miriade di navi.. proprio sulla mia doveva capitare?" la betazoide osservò Hazyel per qualche attimo "Ma mi spieghi perchè sei così divertito? Davvero, è dovuto al fatto che diventerai padre o la mia sciagura ha un fondo di ilarità che non riesco a vedere?"
=^= Suvvia Adrienne, sei molto più forte e sicura di così.. diventi troppo pessimista e fatalista quando hai a che fare con Kyel =^=
"Perchè lui mi fa impazzire!" Faith alzò un po' il tono "Non posso fidarmi di uno come lui.. è più interessato ad entrare ed uscire da ogni singolo letto della nave piuttosto che a prendersi le proprie responsabilità.."
=^= Gelosa? =^= Hazyel sorrise =^= Con il fisico che hai non avresti alcun problema ad avere un nugolo di ammiratori che sarebbero ben felici di soddisfare ogni tuo desiderio, anche a letto =^=
"Ma perchè mi chiedete se sono gelosa? E' la stessa domanda che mi ha fatto Kyel! No.. non sono gelosa, può tranquillamente andare con ogni maschio o femmina presenti qui, non sono sulla Rutherford per competere sul numero di conquiste!"
=^= Tu ne sei innamorata.. =^= Hazyel sorrise ancor di più sapendo come la frase avrebbe acceso Adrienne, come fosse una torcia
"Assolutamente no! Lo escludo a priori.. io non sono innamorata di Kyel, te lo ripeto.. può fare quello che vuole ma non sulla mia nave.. ovunque ma non qui, ho lavorato sodo per raggiungere questo incarico.. non voglio che quello spaccone mi rovini l'esistenza!"
=^= Calmati Adrienne.. =^= Hazyel si zittì per qualche istante, sorridendo =^= Calmati e respira.. quando osserverai la situazione con un occhio distaccato ti accorgerai come Kyel sia il miglior ufficiale che ti poteva capitare come secondo ufficiale in comando.. =^=
"Ah.. tu dici?" Adrienne osservò Hazyel quasi con aria di sfida "E questo come mai?"
=^= Tanto per cominciare perchè lui è la tua anima gemella.. si, lo so che non ti piace sentirtelo dire ma è la verità.. =^= Hazyel alzò la mano per fermare le recriminazioni di Adrienne =^= Ed in secondo luogo è esattamente la tua antitesi sul piano lavorativo.. tu sei una persona posata, ogni tuo passo è programmato.. studi la migliore strategia prima di agire, hai un buon istinto ma lo usi poco.. Kyel al tuo opposto si basa troppo sull'istinto ed il fatto di agire sempre senza riflettere a pieno può portarlo a fare scelte erronee. Lui ti insegnerà a sfruttare l'istinto e tu potrai insegnargli a usare il cervello =^=
"Non mi dire, dici che oltre a tutti quei muscoli ha anche un cervello?"
Hazyel ridacchiò =^= Kyel è un bravo ragazzo ed un buon ufficiale, dagli una possibilità.. =^=
"Ha tentato di nuovo di infilarsi nel mio letto.." Adrienne fissò il volto divertito di Hazyel "Si, lo so che secondo te è assolutamente normale.. ma io a differenza tua non ritengo affatto di amarlo"
=^= Cosa ti ho insegnato? =^= Hazyel era sorridente =^= Adrienne, ci sono vari modi di amare e voi due vi amate.. te l'ho sempre detto.. altrimenti perché di tanto in tanto ancora lo sogni? =^=
"Secondo me stai fin troppo con quella rossa, stai diventando troppo sentimentale"
=^= E tu dovresti stare di più con Kyel, impareresti a fidarti di lui! =^=
"Non sono certa di potercela fare.."
=^= Io invece non ne ho dubbi. Adrienne, abbi fiducia in te e nelle tue potenzialità.. sei una guerriera, supererai tutto.. anche questo =^=

USS Rutherford - Sala tattica
20/09/2398 - Ore 10.50


Adrienne se ne stava seduta sul grande tavolo rettangolare posto al centro della sala tattica della nave, rileggendo senza troppa fretta il d-padd che teneva in mano. I lunghi capelli le ricadevano sulle spalle sciolti.

"Buongiorno Comandante.." il tenente Paul Hewson entrò all'interno della sala, salutando in modo formale Faith "Tenente Hewson a rapporto"
La betazoide sollevò il capo facendo un leggero sorriso "Buongiorno Tenente, la prego.. si accomodi. Spero di non aver interrotto il suo lavoro per venire qui" poggiò il padd sul tavolo prima di tornare con lo sguardo sul consigliere "Il Capitano ritiene, giustamente, che come primo ufficiale dovrei conoscere gli ufficiali superiori delle varie sezioni, ho pensato di approfittare di questo viaggio ed iniziare da lei.. in qualità di consigliere della nave"
"Beh, è logico.. ma avremmo potuto parlare anche nel mio ufficio, non le pare?" Paul sorrise "Anche se ho notato che sia lei sia il tenente Kyel non siete così desiderosi a venirmi a trovare lì"
"Diciamo che non volevo dare a questo incontro un tono né troppo professionale, né eccessivamente informale.." Adrienne attese che l'interlocutore si accomodasse prima di proseguire "Non volevo che vedesse in questo incontro una seduta psicologica ma una conversazione di conoscenza"
"Bene, di cosa vorrebbe parlare?"
Faith sorrise osservandolo prima di riprendere il padd "Partiamo con qualcosa di semplice.. mi dica, cosa l'ha spinta ad intraprendere una carriera come consigliere"
Paul sorrise gioviale "Beh, non è una domanda così semplice" fece una pausa "Nella mia infanzia ho avuto la possibilità di osservare con quanta passione i miei genitori si impegnassero a lottare in favore delle minoranza religiose sparse su vari pianeti della Federazione.. ho avuto modo di viaggiare e saggiare con mano la devozione con cui si battevano per ciò in cui credevano, ma purtroppo ne ho visto anche i limiti. I propri principi sono fondamentali, ma è importante anche sapere come agire.. la psiche umanoide è un mondo complesso, ogni uomo ha reazioni diverse di fronte alla medesima situazione e saper interpretare tali reazioni è fondamentale.. può rappresentare la differenza fra la riuscita o il fallimento di una missione"
Adrienne annuì ascoltando le parole del consigliere "Credo di capire.. è per questo che ha deciso di prendere la specializzazione su Betazed? Sono rimasta piacevolmente interessata di scoprire che lei ha scelto di recarsi sul mio pianeta natale"
"Davvero? Betazed è rinomata fra gli studenti di psicologia per essere uno dei pianeti migliori se si vuole approfondire la materia"
La betazoide annuì "Oh.. si, lo sò" rilassò un po' la schiena sorridendo "Ma si tratta di una specializzazione piuttosto dura.. noi betazoidi abbiamo l'abitudine di sfruttare molto la nostra empatia e sotto alcuni punti di vista è un nostro piccolo vantaggio"
"Parla per esperienza personale?" chiese cortese il consigliere
"In un certo senso sì, ho sempre utilizzato le mie percezioni per decidere come comportarmi e non posso negare che all'epoca dell'Accademia questo mi abbia spesso permesso di dimostrarmi più preparata anche rispetto a cadetti più anziani di me"
"In effetti può essere un vantaggio, ma non sempre" la voce del consigliere suonava molto rilassata
"Non sempre?" chiese con curiosità Adrienne "Ha forse a che fare con la sua specializzazione? A proposito.. cinesica e microespressioni facciali?"
"Suona come uno scioglilingua, vero?" Paul sorrise divertito per poi annuire "Ma ha colto nel segno, la specializzazione che ho scelto è il mio vantaggio.. un po' come per lei lo sono le sue doti empatiche e telepatiche. Mi dica, Comandante, ha mai sentito parlare della cinesica?"
"Onestamente?" Adrienne scosse il capo "Assolutamente no.. mai sentita"
"La cinesica, detto in parole semplici, è la scienza che studia il linguaggio del corpo" Paul congiunse le mani di fronte a sé "Vede, Comandante.. lei può percepire empaticamente se la persona che le sta davanti le sta mentendo o meno.. io posso capirlo a prescindere dall'empatia o dalla telepatia. Falsificare il linguaggio del corpo è praticamente impossibile in quanto bisognerebbe avere la consapevolezza di tutti i muscoli del corpo in ogni singolo istante, ma nessuno è in grado di avere un simile controllo su se stesso.. potrà controllare la propria respirazione ed il tono della voce, magari anche la propria postura.. ma ci sarà sempre qualcosa che lo smaschererà.. un piccolo tic facciale, la ripetizione di un movimento che compie quando è sotto stress o altro.. il linguaggio del corpo svela molto più di quanto una persona non vorrebbe rivelare su se stessa, basta saper essere dei buoni osservatori. Le andrebbe un piccolo esempio?"
"Piccolo esempio?"
"Si, parliamo di lei, so che non le piacerà saperlo ma anche lei è molto più lineare di quanto possa pensare. Ed è per questo che le domando, perché non si fida del tenente Kyel?"
Adrienne spalancò gli occhi "Lei è una persona che va dritta al dunque.. e mi dica, cosa lo porta a credere che io non mi fidi del tenente?"
"La sua postura in sua presenza.. il suo tono di voce che si alza un po' quando si rivolge a lui.. le sue risposte che si fanno più secche e rapide e.. beh, il fatto che non lo abbia negato"
Adrienne sorrise "Lei è il consigliere della nave, un ufficiale estremamente competente nel suo campo ed io non intendo offendere nè la mia nè la sua intelligenza tentando di mentirle, anche perchè come ben sa noi betazoidi non siamo un popolo che apprezzi particolarmente le menzogne"
"Non ha risposto alla mia domanda Comandante.." risposte cortese Paul
"Diciamo che a volte mettere una pietra sul passato risulta più complesso di quanto si possa pensare.." Adrienne sorrise "So che ha già predisposto i turni della sua sezione, devo farle i complimenti per l'efficienza.. sono certa che potremo fare grandi cose grazie alla sua competenza"
"La ringrazio Comandante"
"Beh, non la trattengo oltre.. è stata una bella conversazione.. in libertà"

USS Rutherford - Sala tattica
23/09/2398 - Ore 20.04


Adrienne se ne stava in sala tattica ad osservare fuori dai finestroni quando una voce conosciuta la chiamò con il solito tono sbruffone di sempre la giovane non si girò neppure perchè, oltre a riconoscere perfettamente quella voce, vide distintamente la sagoma riflessa sul finestrone della sala.

"Adrienne.." Kyel la chiamò ancora "La dottoressa ha già parlato con te?"
"Perchè vuoi saperlo?" Faith si voltò ad osservarlo "Devi portarti a letto anche lei?"
Kyel sorrise divertito "Beh, se lo vorrà io di certo non mi tirerò indietro.. ma in questo momento sono qui solo per lavoro" fece una pausa accomodandosi ad una sedia "Il Capitano desidera che gli ufficiali di comando parlino con gli ufficiali superiori.. questo include anche me"
"Per ora..." Adrienne face una smorfietta per poi osservarlo "Il Capitano ha chiesto ad entrambi di parlare con gli ufficiali superiori ma non ha dato disposizioni sul fatto che sia necessario farlo assieme"
"Spiritosa!" la voce di Kyel era divertita "So che hai già parlato con il consigliere, ma per i prossimi devo esserci anch'io.. farlo insieme ci risparmierà un po' di tempo.."
Alle parole di Kyel Adrienne non potè far altro che annuire, anche lei aveva deciso di fissare quei colloqui incastrandoli come meglio poteva fra i vari impegni che gli ufficiali superiori stavano sostenendo per organizzare le loro rispettive sezioni "Organizzare una nave appena partita, con ufficiali e sottoufficiali che non si conoscono, non è così semplice.. gli ufficiali superiori sono piuttosto impegnati"
"Io non molto e immagino che sia dovuto a te" Kyel lo osservò "Quando imparerai a delegare il lavoro?"
"Quando potrò fidarmi della persona a cui dovrei delegare il mio lavoro..." la risposta serafica di Adrienne venne interrotta dall'apertura della porta
L'ufficiale medico capo, il tenente Jeanette Cruz fece qualche passo nella stanza osservando gli ufficiali superiori "Buonasera, Tenente Cruz a rapporto.. mi scuso del ritardo ma abbiamo avuto alcuni feriti da curare"
"Un giunto della linea eps era difettoso ed è esploso durante una fase di collaudo, un paio di sottoufficiali della sezione ingegneristica sono rimasti feriti" intervenne Adrienne "L'ingegnere capo ha provveduto ad inviare un rapporto a riguardo"
"Esatto.." la dottoressa annuì "Ma per fortuna si trattava di ferite di lieve entità, per la maggior parte ustioni superficiali"
Kyel si soffermò ad osservare il corpo dell'ufficiale medico capo prima di sorriderle con il suo sguardo da seduttore impenitente "Non si preoccupi, sappiamo con quanta dedizione si sta occupando di gestire la sezione.."
"Già.." l'intervento di Adrienne interruppe Kyel in modo più brusco di quanto volesse, quindi sorrise alla dottoressa "Sappiamo entrambi quanto sia impegnata e quindi cercheremo di non trattenerla oltre al dovuto. Questa conversazione è solo per permetterci di conoscervi oltre a quanto abbiamo potuto leggere nei vostri curriculum" Adrienne riprese la parola osservando per un attimo Kyel "Solitamente inizio questa conversazione chiedendo a tutti come mai hanno scelto quella professione, credo che si possa capire molto di un ufficiale comprendendo cosa l'ha spinto a diventare tale.. vorrei fare anche a lei questa domanda, se non le spiace"
Jeanette sorrise arrossendo mentre osservava il volto del secondo ufficiale in comando, ma nonostante tutto rispose ad Adrienne "Beh.. quando avevo dodici anni, uno dei miei migliori amici finì per essere contagiato da un virus che era stato trasportato a bordo della nave da una squadra di sbarco dalla colonia di Viastrine III e non rilevato dai biofiltri della nave. Morì in modo così improvviso e insensato da turbarmi profondamente, promisi a me stessa che avrei dedicato la mia vita a fare in modo che simili disgrazie non potessero mai più capitare"
"É senz'altro un motivo nobile dottoressa, e immagino che in così giovane età non sia stato semplice accettare la morte di un suo amico" intervenne Kyel
"Con la mia professione alla fine devi accettare l'evento morte come un aspetto integrante della nostra esistenza.. nulla è immutabile nell'universo, tutto è portato a modificarsi costantemente nascendo e infine morendo, anche le stelle" Jeanette sorrise "Ma si, in effetti è una consapevolezza che a dodici anni non è stato semplice comprendere"
"E' per questo che fra i vari rami della medicina lei ha deciso di specializzarsi in infettologia?" Adrienne tornò a guardare il dpadd
"Sì Comandante.. è proprio per quel motivo" la dottoressa tornò a guardare per qualche attimo il primo ufficiale, ma poi il suo sguardo venne nuovamente attratto dallo sguardo ammaliante di Kyel, che la fece nuovamente arrossire "Ho voluto specializzarmi in quel campo perché le malattie sono quasi sempre causate da agenti infettivi, che siano essi batteri, virus, funghi o parassiti è poco importante..sta di fatto che conoscere l'infettivologia è fondamentale se si vuole operare come medico di bordo, o almeno.. questo è ciò che penso"
"Capisco.. non posso darle torto.." Adrienne alzò il capo dal Dpadd "Come si trova nella sua posizione di ufficiale medico capo? Qualche problema nell'organizzazione del personale?"
"Beh, questo è il mio primo incarico come ufficiale superiore ma devo ammettere che ho degli ottimi vice che mi hanno aiutato molto nell'organizzazione dei turni. In generale i membri della mia sezione mi sono apparsi molto abili nel loro campo, non posso lamentarmi di nulla"
"Ne sono lieta.. queste sono le risposte che spero di ottenere da tutti gli ufficiali superiori" Adrienne si alzò osservando la dottoressa e Kyel "Non vorrei trattenerla.. o trattenervi oltre, in libertà dottoressa"
Jeanette si alzò ancora osservando quasi con desiderio Rezon "Beh.. buonaserata.." stava già per andarsene quando la voce di Kyel la fece fermare
"Ha già cenato dottoressa?"
"No, sono arrivata direttamente dall'infermeria.. pensavo di passare in sala mensa proprio ora" la voce della dottoressa aveva assunto una nota di speranza e desiderio
"In questo caso.. mi permetta di invitarla a cena, dottoressa"
Kyel sembrava aver stregato completamente la giovane dottoressa, tanto che Adrienne sentì la sua empatia accendersi di un rosso vivido per la passione ed il desiderio "Mi piacerebbe molto, tenente"
Adrienne scosse il capo percependo tutto il desiderio che traboccava da Jeanette, cercando di chiudere la mente a quelle percezioni.
"Lo chiederei anche a lei.. Comandante.." Kyel si voltò con sguardo di sfida verso il primo ufficiale "Ma non credo che accetterebbe"
Adrienne si soffermò ad osservare dapprima Kyel e poi lo sguardo infastidito della dottoressa, che bramava avere quel mezzo risiano e mezzo betazoide tutto per sé e poi scosse il capo "La ringrazio.. ma come immaginava, non accetterei. Buona serata, signori.." detto questo se ne andò.

USS Rutherford - Sala tattica
28/09/2398 - Ore 15.56


Kyel era arrivato con qualche minuto di anticipo, convinto di trovare già Adrienne a studiare i D-padd all'interno della sala, quindi rimase sorpreso nel trovarsi completamente da solo. Sorrise divertito, sapendo quanto Adrienne odi che la gente le faccia notare di essere in ritardo, e sfiorò il comunicatore.

"Tenente Kyel a Tenente Comandante Adrienne, ti devo forse ricordare che fra pochi minuti dovremmo avere un colloquio con il Tenente Rush?"
=^= No, ti ringrazio.. =^= la voce di Adrienne sembrava parecchio sofferente, allertando Kyel =^= Non appena la dottoressa sarà stata così gentile da rimettermi in sesto ti raggiungerò in sala tattica. Ti informo che con grande probabilità anche il tenente Rush sarà in ritardo =^=
"Vengo in infermeria!" Kyel fece un paio di passi verso l'uscita
=^= Non ce n'è alcun bisogno, sto bene.. tempo di farmi medicare, cambiarmi l'uniforme e sono da te =^=
Kyel si fermò nuovamente, anche se la tentazione di andare da Adrienne era forte "Quanti feriti?"
=^= Solo io =^=
"Cosa ti sei fatta?"
=^= Sono stata sbalzata dall'esplosione, una delle schegge si è conficcata nella spalla.. nulla che la nostra dottoressa non possa sistemare =^=
"Esplosione?" Kyel spalancò gli occhi "Quale esplosione?"
=^= Uno dei display del corridoio cinque non sembrava funzionare, ho tentato di attivarlo manualmente ed un giunto della linea eps è esploso =^=
"Un altro giunto? E' il secondo!" la voca di Kyel, oltre ad essere preoccupata, suonava sorpresa
=^= Il tenente Rush ipotizza che una delle forniture di giunti della linea eps fosse difettosa, ha contattato i cantieri navali e ha già dato ordine di sostituire tutti i giunti di quella partita nel giro delle prossime ore =^=
"Possiamo rimandare l'incontro con il tenente ad un altro giorno, il viaggio sarà lungo.. non credo vi sia tutta questa fretta"
=^= Sto bene Kyel! Sarò lì fra pochi minuti! Tenente Comandante Faith out! =^=

Kyel sbuffò tornando a sedersi in attesa piuttosto contrariato, quella testardaggine di Adrienne lo aveva sempre infastidito fin da piccolo il suo fascino unito al suo carisma lo aveva reso estremamente abile nel convincere tutte le donne a fare un po' quello che lui desiderava, perchè con Adrienne non funzionava? Rimase per svariati minuti in attesa prima che Adrienne entrasse nella sala tattica in compagnia del tenente Rush.

"Come le dicevo Comandante, sono spiacente dell'incidente che ha avuto.. farò in modo che vengano sostituiti tutti i nodi che potrebbero essere difettosi. Non intendo rischiare altri incidenti.."
Adrienne annuì "Non si scusi, di certo non è colpa sua.. la prego, si accomodi" portò lo sguardo su Kyel facendo un leggero cenno con il capo "Possiamo iniziare.."
Kyel fissava il volto di Adrienne con fare indagatorio, cercando di capire come stesse la giovane "Si, certo.." si accomodò poco convinto, vedendo lo sguardo un po' stanco della betazoide
Dal canto suo, il primo ufficiale si accomodo facendo un sorriso a Rush ed attendendo che si sedesse per poi iniziare a parlare "Beh, questa conversazione è solo per conoscersi un po'.. nulla di preoccupante o altro, inizierò sempre con la domanda che ho fatto anche ai suoi colleghi.. come ha scelto questa professione?"
Il tenente Rush sorrise "Beh, fin da bambino sono cresciuto in mezzo ai rottami delle navi stellari, e già a sette anni iniziai a raccogliere pezzi di computer dalle navi in disarmo e, insieme a mio padre, riuscii a costruirne uno riscrivendo parti del sistema operativo"
"Impressionante.." Kyel intervenne con una certa curiosità "E aveva solo sette anni?"
"Si, fu quella mia prima esperienza che mi permise di imparare i rudimenti della programmazione.. ma devo dire che fui ben consigliato anche dai miei insegnanti" Nicholas fece un attimo di pausa "Furono i miei insegnanti.. presso la scuola di Scienze e Tecnica di Ganimede, che mi esortarono ad iscrivermi all'Accademia della Flotta, mentre furono i docenti dell'Accademia che per primi credettero che le mie abilità nelle discipline Matematiche e Informatiche potessero rendermi un cadetto eccellente "
"Quindi il suo interesse va in particolare nelle discipline informatiche, è corretto?" chiese Adrienne poggiandosi un po' al tavolo "So che nell'ultimo periodo si era occupato allo studio dello sviluppo dell'intelligenza artificiale, anche a causa dell'incidente in cui era incorsa sua moglie"
"Esattamente" rispose il tenente osservando i due superiori, ma non aggiunse altro, l'argomento era ancora troppo doloroso
"Sono spiacente della perdita che ha avuto, così come mi spiace che la Flotta non abbia voluto permetterle di procedere con i suoi studi" disse con tono sincero Adrienne
"Beh, si trova su una nave ora.. se vorrà proseguire i suoi studi nel tempo libero non credo che nessuno avrà nulla da ridire" intervenne Kyel
"Vi ringrazio.." il sorriso di Nicholas era un po' tirato, quindi Adrienne tentò di cambiare discorso
"Come si trova nel suo ruolo di Capo Operazioni? E' riuscito ad inquadrare i membri della sua sezione?"
Nicholas tornò a sorridere, grato del nuovo discorso "Magnificamente, abbiamo già predisposto i turni per i prossimi due mesi.. i miei uomini sono preparati e desiderosi di mettersi all'opera, non credo avrei potuto chiedere di meglio!"
Adrienne annuì "Molto bene, non vorrei trattenerla oltre" sorrise un po' forzatamente "Le auguro una buona giornata tenente"
Rush si alzò annuendo "Buona giornata a voi.." quindi si diresse all'uscita
Kyel attese che il capo operazioni se ne andasse per poi fissare Adrienne "Ti accompagno in alloggio.. mi sembri stanca"
"L'antidolorifico mi sta dando un po' di sonnolenza.. semplicemente questo.."
"Mi sembra strano che la dottoressa non abbia prescritto un po' di riposo"
"Lo ha fatto" Adrienne si alzò "Ma un colloquio non mi sembra sia qualcosa di così stancante, e poi da quando in qua a te interessa qualcosa di me?"
Kyel osservò per pochi attimi Adrienne prima di rispondere "Devo occuparmi del benessere dell'equipaggio.. è uno dei miei compiti!"
"Ah.. è per questo che giri di letto in letto per tutta la nave? Per dare benessere?" Adrienne scosse il capo dirigendosi all'uscita
"Non mi pare che nessuno se ne sia lamentato" rispose Kyel uscendo con lei
"E non credo che nessuno lo farà mai..." Adrienne lo guardò "In quello sei piuttosto bravino, non posso negarlo" detto questo lasciò la stanza

USS Rutherford - Sala tattica
01/10/2398 - Ore 11.24


Adrienne stava leggendo uno dei tanti rapporti che le stavano arrivando dalla sezione ingegneristica sulla condizione della nave quando Kyel la raggiunse entrò solo pochi minuti dopo Faith, ma nonostante tutto si guadagnò un sorrisetto divertito da parte della betazoide.

"Non sono in ritardo"
"Ma arrivi sempre dopo di me.. strano, vero?" Adrienne lo osservò divertita ma Kyel non fece in tempo a rispondere che le porte si aprirono nuovamente e il Tenente Vosek fece un paio di passi all'interno della sala mettendosi sugli attenti
"Tenente Vosek, a rapporto.."
Adrienne lo osservò per poi annuire "Buongiorno, prego.. si accomodi"
Il tenente vulcaniano annuì per poi procedere con il consueto saluto vulcaniano "Lunga vita e prosperità.." solo allora si sedette ad osservò i due ufficiali superiori in silenzio, il volto impassibile e la postura marziale lo facevano apparire quasi come una statua.
"Bene, tenente.. mi dica, come ha scelto la sua professione?" questa volta il primo a prendere la parola fu Kyel
"Irrilevante" la voce del vulcaniano era piatta, atona, del tutto priva di emotività "Le motivazioni per cui io posso aver deciso di intraprendere una professione scientifica sono ininfluenti sulle mie reali capacità"
Adrienne e Kyel si guardarono per un attimo negli occhi, quella conversazione molto probabilmente non sarebbe stata così piacevole come speravano
"Leggevo nel suo curriculum che lei fu ritenuto sin da piccolo un bambino prodigio.." provò a stuzzicarlo il Comandante Faith
"Corretto, già all'età di 5 anni ero in grado di svolgere a memoria calcoli complicati e, sotto la guida dei precettori scelti da mio padre, iniziai a dedicarmi allo studio delle scienze"
"Quindi possiamo dire che è stato introdotto allo studio delle scienze fin da piccolo.." intervenne Rezon
"Corretto, osserverei tuttavia che tutte queste informazioni sono presenti nel mio curriculum" Vosek appariva del tutto rigido, in una postura che lo faceva apparire quasi nobile
"Si, ma nel suo curriculum si fa anche riferimento ad alcune difficoltà di operare in squadra che sarebbero state superate con il suo imbarco sulla USS Orhei.. ritiene che ora lei sia in grado di operare come leader della sua sezione?" Rezon buttò lì la domanda per vedere se riusciva a spiazzare lo scienziato
"Non sarei qui se non fossi stato reputato in grado di occupare una simile posizione" rispose senza scomporsi il vulcaniano
"Vedo che ha scelto l'astrofisica comparata come specializzazione.." intervenne Adrienne cambiando discorso "Come mai?"
Lo scienziato inarcò appena il sopracciglio destro "Ritengo che la conoscenza delle caratteristiche fisiche dei corpi celesti sia di notevole importanza all'interno di una nave stellare, inoltre lo studio dell'astrofisica mi fu consigliata durante gli anni di Accademia in base alle mie peculiarità"
"E come si trova nella sua sezione? L'organizzazione dei suoi colleghi le è apparsa problematica"
"La mia sezione è composta da ufficiali e sottoufficiali competenti e preparati, l'organizzazione non ha comportato difficoltà"
"Bene.. direi che non la tratteniamo oltre" Kyel osservò prima Vosek e quindi Faith
"Esatto.. le auguro una buona giornata tenente" Adrienne si alzò salutando con il saluto vulcaniano il tenente, per poi attendere la sua uscita e solo allora si girò verso Rezon "Mi sembrava non vedessi l'ora di chiudere questa conversazione"
"Non sono certo che abbia superato tutte le sue difficoltà relazionali.."rispose Kyel osservando verso la porta "Non credo avesse questo gran desiderio di parlare con noi"
"Beh, a noi non serve un intrattenitore ma un ufficiale scientifico capo.. se saprà fare il suo lavoro credo che dovremo accontentarci. Non credi?"
"Si" Kyel sorrise ad Adrienne "Credo che non vi siano molte altre opzioni al momento".

USS Rutherford - Sala tattica
05/10/2398 - Ore 16.33


I giorni passavano via via tutti uguali, la nave sembrava essersi completamente ripresa dalle difficoltà iniziali e, sostituiti i giunti di potenza, ora navigava senza alcun problema di sorta: la routine faceva da padrona e l'unica cosa che rimaneva di fuori dall'ordinario erano quei brevi incontri conoscitivi con gli ufficiali superiori, che tuttavia stavano per concludersi. Adrienne e Kyel erano seduti a discutere di alcuni rapporti quando il tenente Jekins entrò all'interno della sala tattica, avanzando con passo sicuro verso i superiori.

"Tenente Filippo Jekins a rapporto"
"Anche detto Pippo..." intervenne sorridendo Kyel "Ho sentito in molti chiamarla con questo strano nomignolo"
"Sì signore!" rispose con convinzione Jekins "E' un diminutivo di Filippo, il mio nome.."
Faith osservò i due per poi indicare una sedia al tenente "Prego, si accomodi.. immagino che sappia già per quale motivo l'ho chiamata, giusto?"
"Sì signore, mi hanno informato i colleghi" sorrise l'ufficiale della tattica/sicurezza
"Mi dica allora, cosa l'ha spinta a scegliere questo ruolo?" chiese Faith sorridendo
"Beh.. in primis la mia passione per le arti marziali e il combattimento corpo a corpo.. mia madre aveva tentato di indirizzarmi verso una carriera scientifica ma.. beh, diciamo che non faceva per me"
"E in particolare il krav magà, corretto? Mi sembrava di aver letto qualcosa a riguardo sul suo curriculum"
"Sì signore" Jenkins si voltò verso Kyel "E' esatto.. se a questo si aggiunge la mia passione per i viaggi nello spazio, la scelta di entrare nella Flotta si è fatta piuttosto ovvia.. quindi feci domanda di ammissione all'Accademia e fui indirizzato alla sezione tattica, cosa della quale non mi sono mai pentito"
"Con la sua attinenza al combattimento mi sarei immaginata che fosse più adatto alla sezione sicurezza, piuttosto che alla sezione tattica.." intervenne Faith
"Lei ha perfettamente ragione, ma vede.." Jekins sorrise al Comandante "Io sono grato agli istruttori proprio per avermi consigliato di approfondire le materie tattiche. Prima dell'Accademia ero già abile nel difendermi.. quello che mi mancava era studiare la tattica, elaborare dei piani di difesa richiede di essere in grado non solo di prevedere cosa farà il tuo avversario ma portarlo a fare ciò che tu desideri.. e questo non lo sapevo fare. Ora posso dire di essere un buon conoscitore di ambo le sezioni e credo sia per questo che ora mi ritrovo a ricoprire un incarico che ingloba assieme sia la sicurezza che la tattica"
"Bella risposta. Mi dica, ha preso in considerazione di predisporre dei corsi per addestrare l'equipaggio nella difesa personale?" chiese ancora Adrienne "Ammetto che non solo lei ha una passione per il krav maga, non mi dispiacerebbe potermi allenare.. così come sono convinta possa servire a tutti sapersi difendere"
"Ah.. beh, si.. ci avevo pensato ma non ho ancora avuto modo di chiedere l'autorizzazione al Capitano" rispose Jekins molto soddisfatto "Per ora ho iniziato a tenere un corso per i membri della mia sezione, ma se mi sarà data autorizzazione estenderò i corsi per tutto l'equipaggio"
"Molto bene, informerò il Capitano della sua intenzione.. sono certa che l'autorizzerà.." Adrienne sorrise osservando l'umano "Quindi posso ritenere che non abbia avuto problemi in sezione per ora, è corretto?"
"Nessun problema, il personale è motivato e preparato.. sono molto soddisfatto"
"Molto bene, in questo caso la lascio tornare dalla sua compagna.. so che si trova nel suo alloggio" Faith si alzò "In libertà.."
Jekins non se lo fece ripetere due volte e scattò in piedi "La ringrazio Comandante.." salutò rapidamente sia Adrienne che Kyel per poi lasciare la stanza
"Si, mi piace.." il primo ufficiale sorrise soddisfatta
"A te piace poter continuare a tirare pugni" Kyel la guardò divertito
"Beh, è vero.. ma guarda il lato positivo, se colpisco un sacco per fare esercizio diventa meno probabile che usi la tua faccia.." Faith guardò con sguardo di sfida Rezon
"Ah.. e chi ti dice che riusciresti a colpirmi?"
"Hazyel!" il Comandante Faith fece una breve pausa "Mi ha insegnato un paio di trucchetti e soprattutto mi ha detto qual è il punto debole della tua difesa.." Adrienne si alzò sorridendo "Del resto tu non lo hai mai battuto"
"A parte il fatto che Hazyel è enorme, due metri di risiano non è che sia poi così semplice da abbattere.. e poi cosa avrebbe che non va la mia difesa? Non credo ci siano punti deboli.." Kyel osservò la betazoide mentre si dirigeva verso l'uscita "E comunque lui è riuscito a battermi solo nel combattimento corpo a corpo.. per il resto sono meglio io, in tutto!"
Il primo ufficiale si fermò sulla porta con sguardo malizioso "No, ti garantisco per esperienza personale che non ti batte solo nel combattimento ravvicinato.. conosce certe posizioni che.." si morsicò leggermente il labbro inferiore "Mi spiace ma è il migliore.." quindi si voltò per uscire
"Questa è solo cattiveria!" Kyel la osservò divertito
"No, è la pura verità.." Adrienne non si voltò neppure indietro e lasciò la stanza.


USS Rutherford - Sala tattica
08/10/2398 - Ore 16.33


Adrienne raggiunse la sala tattica accompagnata da Kyel che la seguiva a poca distanza con un'espressione di curiosità dipinta in volto, come se avesse una domanda in testa che avrebbe voluto fare alla giovane ma stava ancora valutando se era il caso o meno di farlo.

"Parla.." la voce del primo ufficiale era decisa
"Cosa ti fa pensare che abbia qualcosa da dirti?"
"Kyel, non potrò leggere la tua mente ma so quando stai per partire alla carica con qualche domanda delle tue e quindi.. parla"
"Stanotte non sei rientrata affatto in alloggio.." lo sguardo di Kyel era divertito "..quindi mi domandavo se la tua serata fosse stata appagante quanto la mia"
Adrienne lo osservò per qualche attimo "E tu come fai a sapere che non sono rientrata stanotte?"
"Sono passato per il tuo alloggio ieri sera ... volevo restituirti quel vecchio libro di carta che mi avevi lasciato molti anni fa. Dato che non c'eri l'avevo lasciato davanti all'entrata e stamani era ancora lì, non era stato toccato"
"Mm.. a parte il fatto che non ti avevo lasciato nulla, sei tu che te ne sei andato portandoti via varie cose mie, fra cui il libro e comunque.." Adrienne ripensò per un attimo alla sera prima, passata a verificare alcuni rapporti ricevuti dalla sezione scientifica "Si, direi che la mia nottata è stata parecchio appagante, grazie.."
"E posso sapere chi è stato il fortunato?"
Kyel sembrava curioso ma il primo ufficiale non voleva dargli troppa soddisfazione e si limitò a scuotere il capo "Io non chiedo a te, tu non saprai nulla da me"
"Ma io non ho nessun problema a rispondere, le due ufficiali gemelle.. una dell'ingegneria e l'altra psicologa.. presente?"
"Le spilungone trill?" lo sguardo di Adrienne si soffermò su Kyel poco prima di accedere alla sala tattica "Quelle che tutti hanno soprannominato a muso da cavallo?"
"Si, un incontro a tre niente male.." Kyel osservò la sala tattica per qualche attimo per verificare che fossero soli "Ma.. senti, tu hai capito questa storia dei musi da cavallo? Io non tanto.."
"Ho chiesto spiegazioni, a quanto pare le chiamano così perché vanno in giro per la nave sempre imbronciate, ed in effetti non le ho mai viste sorridere"
"Ah, beh.. con me hanno sorriso eccome, sono state ben felici della serata!"
Il primo ufficiale non potè rispondere che percepì all'entrata l'avvicinarsi del capo ingegnere, quindi attese di vederlo entrare e gli sorrise "Tenente Kelley, buon giorno.. prego, si accomodi"

Il Capo ingegnere si bloccò per un attimo, salutando formale i due ufficiali superiori, per poi accomodarsi alla poltroncina "Chiedo perdono per il ritardo ma la sezione scientifica ha chiesto di avere più energia per le sale simulatori"
"Cercano ancora di capire attraverso le loro simulazioni che cosa potrebbe esserci di anomalo alla nebulosa?" chiese Kyel
"Si, ma da quello che so senza grandi esiti.. hanno pochissimi dati, quindi le ipotesi plausibili sono decine.. se non qualche centinaio" Adrienne fece spallucce "Ma secondo l'ufficiale scientifico capo è meglio tentare di verificare ogni scenario possibile per comprendere quali siano le analisi più corrette da eseguire una volta giunti sul luogo"
"Questo surplus di energia alle sale ologrammi potrebbe causare dei problemi durante il viaggio?"
"Nessuno signore" l'ufficiale capo osservò Kyel per poi scuotere il capo "La nave al momento non ha dei grandi consumi, inoltre.. ora che i giunti difettosi sono stati sostituiti, la linea eps è tornata ad essere un vero e proprio gioiellino"
"Molto bene.." Faith sorrise congiungendo le mani di fronte a sé "Immagino sappia già perché è stato chiamato qui, la nostra intenzione è solo quella di conoscere tutti gli ufficiali superiori della nave. So anche che la attendono in sala macchine e quindi cercheremo di essere rapidi.."
"Non si preoccupi Comandante, il mio secondo è molto abile.. sono certo che saprà occuparsi senza di me di questa vecchia signora, non ho tutta questa fretta"
"Ci dica, come ha scelto la sua professione?"
"Beh, diciamo che la mia vita è stata predestinata per portarmi ad essere un ingegnere.. mio padre, Jonathan Kelley è un ingegnere piuttosto famoso.. quando nacqui era impegnato nel progettare una nuova classe di incrociatori pesanti per la Flotta Stellare, ed il suo lavoro fu così apprezzato che ci trasferimmo nei cantieri navali di Utopia Planitia quando avevo si e no un paio d'anni" il capo ingegnere si sistemò meglio sulla sedia, segno che la conversazione sarebbe stata lunga "Sono quindi cresciuto dentro un cantiere e, beh.. non posso lamentarmi affatto. Benché non ci fossero molti bambini con cui giocare, questo mi diede modo di trascorrere il mio tempo cercando di creare da me i miei giocattoli.. i miei primi modellini erano poco più di due o tre pezzi di metallo uniti insieme ma nonostante tutto furono molto apprezzati da mio padre.. fu lui il primo a notare la mia profonda curiosità nel campo delle costruzioni. Non era mai stato un tipo molto paziente ma con me era diverso, divenne il mio primo maestro e si prodigò ad insegnarmi l'arte del disegno e delle tecniche di osservazione"
"Quindi possiamo dire che la sua passione è venuta da suo padre?" chiese Kyel osservando l'uomo
"Si e no, sicuramente in parte è stato per la predisposizione paterna, ma il resto è farina del mio sacco.." l'ingegnere rispose rapidamente al giovane per poi riprendere "Ricordo che già a dodici anni, su incoraggiamento di mio padre, iniziai a disegnare progetti per la realizzazione di nuovi tipologie di navette alcuni di tali disegni, seppure non fossero perfetti, destarono anche un certo interesse da parte del Comando di Flotta. Alcuni dovrebbero essere tuttora in fase di studio.."
"E da lì nacque il suo desiderio di salire a bordo di una nave stellare come ingegnere.." intervenne Adrienne osservando il capo ingegnere
"No, non è esatto. Dopo essermi diplomato all'Accademia, risultando tra l'altro fra i migliori della mia sezione grazie ad un progetto di riprogettazione del sistema di sgancio delle capsule di emergenza, venni promosso al grado di tenente junior grade e decisi quindi di procedere con il master in progettazione navale.. subito dopo venni trasferito al cantiere navale di Utopia Planitia, nello stesso cantiere in cui continuava a lavorare mio padre. Questo trasferimento era perfetto per me, amavo poter sviluppare nuove navi.. ma successivamente, lavorando alacremente nella progettazione e realizzazione di vascelli via via sempre migliori, iniziai a sentire il desiderio di poter partire con una di quelle navi, viaggiare per la galassia per poter indagare sulle tecnologie aliene.. e dopo la mia promozione a Tenente full grade, mi fu dato l'agognato trasferimento sulla USS Rutherford come ingegnere capo"
"Beh, quindi la sua grande passione sarebbe la progettazione ma ha accantonato questa passione per poter volare.. è corretto?" Kyel osservava l'ingegnere con espressione curiosa
"Si e no, la progettazione di una nave non richiede di trovarsi su un cantiere.. può essere fatta ovunque, e ritengo che sarà un buon modo per passare il mio tempo libero sulla nave. Ma una volta data vita alla propria creatura, essa vola via e a noi progettisti non vengono date molte informazioni su di loro.. ero stanco di veder volare via ogni nave, era giunto il momento di partire e iniziare a vivere i vascelli!"
Adrienne annuì semplicemente "Capisco, e mi dica.. come si trova nella sua sezione?"
"Bene, molto bene.." l'ingegnere capo si voltò verso il Comandante "Anche se ammetto che la maggior parte di loro hanno una preparazione più improntata all'ingegneria a bordo, saprebbero riparare qualsiasi cosa ma gli manca quella scintilla.. quell'impulso creativo ad inventare qualcosa di nuovo ed unico.. sono pochi quelli che a mio avviso hanno la mia grande attitudine nella progettazione navale!"
"Beh, non si può essere perfetti a questo mondo.. non la tratteniamo oltre, è stato un piacere conoscerla tenente" il primo ufficiale si alzò "In libertà"
L'ingegnere capo si alzò, avrebbe di certo voluto parlare per molto altro tempo di sè stesso e del suo genio, ma sorrise salutando i due superiori e lasciò la stanza.
"Uh.. un po' troppo convinto di essere un genio.." Kyel osservò la betazoide
"Purtroppo se lo può permettere, è un genio.." intervenne Adrienne
"Beh, speriamo che il colloquio col timoniere vada meglio.. onestamente non vorrei trovarmi con qualcuno che si vanta di pilotare meglio di chiunque altro nella galassia"
"Ah, giusto.. per quel colloquio dovrai fare a meno di me ma.. meglio così, no? Potrete farvi delle belle confidenze tra uomini"
"Non incontrerai il timoniere?"
"Lo vedo già così tante volte che non mi serve sapere altro, ma sono certa che non ti deluderà Kyel"
"Uh.. non mi dire che ieri sera eri nel suo alloggio.." Kyel appariva curioso
Adrienne si limitò a sorridere "Buona giornata" detto questo se ne andò.

USS Rutherford - Sala tattica
13/10/2398 - Ore 10.51


Kyel se ne stava da solo in sala tattica, non che la cosa lo dispiacesse, ma infondo la presenza di Adrienne a quegli incontri li rendeva un po' più interessanti. Il rumore delle porte che si aprivano lo fece voltare per studiare il giovane betazoide appena entrato era un ragazzo poco più alto di lui e con uno sguardo tenebroso, avrebbe potuto essere tranquillamente il tipo di uomo in grado di risvegliare gli interessi del primo ufficiale.
"Tenente Blake a rapporto"
"Buongiorno, è un po' in anticipo.." Kyel mosse la mano per indicare al timoniere la sedia su cui accomodarsi "Ma è meglio così, si accomodi pure"
Alec si sedette osservando il superiore "La ringrazio, il Comandante Faith mi aveva raccontato che avevate l'abitudine di venire qui con un po' di anticipo e ho tentato di approfittarne"
"Bene, a questo punto le dovrei domandare il perché ha scelto di diventare un pilota ma.."
"..lei lo sa già, sa cosa vuole dire essere al timone" concluse la frase Alec
"Precisamente, quando ha sentito il desiderio di diventare un pilota?"
"Fin dalla prima volta in cui salii sulla USS Interceptor, la nave sulla quale mio padre aveva il ruolo di primo ufficiale.. ero piccolo ma già da allora avrei voluto essere io a condurre quella bellezza, ma fu solo all'età di dieci anni che potei fare la prima simulazione di volo e credo sia stato uno dei momenti più emozionanti della mia vita"
Kyel annuì appena "Leggevo nel suo curriculum che il suo primo anno di accademia non era stato proprio dei migliori"
"E' vero.. soprattutto il primo anno la presenza di svariati corsi che poco avevano a che fare con il pilotaggio mi aveva creato una certa frustrazione.. mi ero preparato molto bene per dimostrare quanto valessi come timoniere e invece mi trovavo più spesso a dover affinare le mie doti diplomatiche"
"Non si ritiene adatto alla diplomazia?"
"Ritengo di essere molto più adatto a fare il pilota, la diplomazia è qualcosa di cui comprendo la necessità ma in certi frangenti sarebbe meglio se ne occupassero altri" Blake osservò il superiore "Anche se poi sono convinto che a volte gli esempi fatti al corso di diplomazia fossero esagerati per portarti a rispondere male agli istruttori"
Kyel fece una smorfia "In che senso?"
"Ma prenda ad esempio quella mummia incartapecorita del Tenente Rostov ed il suo cavallo da battaglia.. se un popolo intima alla Federazione di consegnargli tutti i membri di una nave perché, secondo le loro usanze, hanno attraversato uno spazio del loro sistema stellare da considerarsi sacro, sapendo che la loro intenzione è quella di condannarli a morte.. cosa fareste?"
"Si, in molti hanno risposto che non avrebbero mai consegnato i loro uomini.." Kyel sorrise "E ricordo perfettamente come si infuriasse il Tenente Rostov"
"No, io non ho detto che non li avrei consegnati.." Blake incrociò le braccia al petto "Io gli ho risposto che bastava intimargli di smettere o con una rapida entrata in curvatura accanto al pianeta li avremmo fatti smettere noi.. in eterno"
"La sua diplomazia quindi sarebbe stata minacciare un popolo di incendiare la loro atmosfera e sterminarli tutti se non ritiravano le loro pretese... cercherò di ricordarmi dei suoi metodi sbrigativi in futuro"
"Si, anche il Comandante Faith disse che lì avevo un po' esagerato"
"Conosce da molto il Comandante?"
"Dai tempi dell'Accademia, mi diede una mezza batosta durante le simulazioni.. mi salvai all'ultimo dalla peggior figuraccia della mia vita ma vinse comunque lei"
"Si, era molto brava come pilota" Kyel incrociò le braccia al petto sorridendo divertito "Ha battuto molti cadetti già dal suo primo anno.. ma non me"
"Mm.. interessante" Alec sorrise a Kyel "Chissà se avremo mai modo di confrontarci al timone.."

USS Rutherford - Plancia
16/10/2398 - Ore 12.44


"Siamo a destinazione.." la voce di Blake era calma, e posata "Ci stiamo avvicinando alla nebulosa, al momento siamo ad una distanza di quindicimila chilometri"
"Portarsi a cinquemila chilometri.." Amundsen se ne stava sulla sua postazione ad osservare il pannello integrato alla propria poltrona, ma non sembrava molto interessato alla nebulosa "Attivare lo schermo, fatemi vedere perché siamo qui.."
Sullo schermo, la nebulosa Elica EY 32 si mostrava in tutto il suo splendore, assomigliando vagamente ad un largo anello di colore verde-azzurrognolo. Tutto l'equipaggio si fermò vari istanti ad osservare lo spettacolo maestoso, ma non il Capitano che non perse più di tanto tempo a guardarla Amundsen era sempre stato un ufficiale estremamente pratico, i fenomeni spaziali lo interessavano solo relativamente "Iniziamo le analisi.. Tenente Vosek, qualche nuova informazione utile a svelare il mistero?"
"Al momento no, Capitano" la voce dello scienziato vulcaniano era piatta e impersonale "Dalle prime analisi posso confermare i dati che avevamo già all'interno del database. La nebulosa Elica EY 32 fa parte di una classe di nebulose planetarie note come nebulose bipolari.. ed è questa sua struttura che ci permette di vederla con una forma simile ad un anello.."
"Altro?" il Capitano osservò lo scienziato
"La nebulosa è formata dagli strati più esterni espulsi dalla stella che si trova al suo centro, che vengono illuminati dall'energia ultravioletta della medesima stella"
"E tutto questo immagino sia compatibile con una nebulosa di questo tipo" intervenne nuovamente il Capitano "Sono certo che ciò possa essere molto interessante, ma io voglio sapere se rileva qualche tipo di anomalia.."
"Sì signore.." Vosek tornò ad osservare la consolle "Ho delle letture anomale relativamente all'attività neutrinica nell'area.. in effetti l'area coinvolta sembrerebbe essere la stessa nella quale è transitata la cometa ma non posso avere la certezza che ne sia la causa"
"Comprendo, avete preparato una sonda per analizzare l'area.. corretto?" il Capitano si alzò osservando solo per un attimo lo schermo
"Sì signore" la voce di Vosek non fece apparire nessuna emozione
"Tenente Jekins, la sonda è pronta al lancio?"
"Certo Capitano, si trova nel tubo lanciasiluri 2"
"Molto bene.. fuoco"
Jekins non se lo fece ripetere due volte e, digitato alla consolle, lanciò la sonda "Fatto signore, dovrebbe raggiungere la zona ed iniziare le analisi fra dieci minuti"

USS Rutherford - Alloggio
17/10/2398 - Ore 11.16


Il comandante Faith stava dormendo profondamente aveva accettato di sostituire un collega e sopportare il turno notturno in plancia che si era concluso alle otto della mattina ed ora, finalmente, poteva godersi il proprio letto. Era stato uno dei turni più noiosi che potesse ricordare, la sonda aveva inviato dati per tutto il tempo senza che gli scienziati potessero notare alcunché di interessante: la situazione era rimasta invariata dal loro arrivo, tanto che il Capitano aveva deciso di contattare il Comando per informarli dell'impossibilità di comprendere cosa fosse successo nella nebulosa per assenza di sufficienti informazioni.
Uno scossone improvviso la fece balzare in piedi quasi di scatto per lo spavento, la nave vibrò tutta come se avesse appena ricevuto una frustata e prima che Adrienne potesse capire cosa stava succedendo, un altro scossone la fece cadere a terra e sbattere la testa. Si portò istintivamente una mano alla tempia destra sentendo il sangue che colava, ma non aveva tempo per fermarsi: indossò l'uniforme il più rapidamente possibile, mentre la nave passava in allarme rosso. Uscì di corsa finendo per ritrovarsi di fronte a Kyel entrambi avevano la stessa espressione di stupore mista a preoccupazione, ma non ebbero il tempo di dirsi nulla perchè una terza forte scossa li fece sbattere contro il corridoio della nave.

"Dobbiamo arrivare in plancia, subito!" Adrienne scattò come una molla, seguita a stretto giro da Kyel "E in fretta, ho un brutto presentimento.."

USS Rutherford - Plancia
17/10/2398 - pochi minuti dopo


Appena entrati Adrienne e Kyel non credettero ai loro occhi la plancia, centro nevralgico della nave sembrava cadere a pezzi, svariate console erano esplose ed emettevano scintille di un bianco brillante, mentre l'aria era invasa dalla puzza di tutti i circuiti andati carbonizzati.

"Signore, confermo le letture.." la voce di Vosek nonostante tutto non sembrava far trapelare emozioni "Sembrerebbe che nella nebulosa si stia aprendo una sorta di tunnel spaziale in grado di sviluppare delle emissioni energetiche di notevole intensità.. tutto questo è illogico. Le analisi fanno pensare che non sia uguale a nessun altro tunnel che abbiamo mai avuto modo di vedere, la sua forza attrattiva è decuplicata rispetto al normale e queste continue scariche di energia stanno colpendo la nostra nave con una forza maggiore alle armi energetiche in dotazione alle classi di navi a noi conosciute.."
Il Capitano si reggeva alla poltroncina con parecchia difficoltà "Dobbiamo riuscire a scappare da questa attrazione gravitazionale o finiremo dentro quella specie di tunnel spaziale! Timoniere, porti al massimo quei motori!"
"I motori sono già al massimo signore, l'attrazione gravitazionale è nettamente superiore alle nostre possibilità, non siamo in grado di compensarla" la voce di Blake era nervosa, digitava freneticamente alla consolle ma senza ottenere alcun risultato
Amundsen non si diede per vinto ma era palese che stava terminando le idee, attivò rapidamente l'interfono "Plancia a Sala macchine: prepararsi ad espellere il nucleo di curvatura, dovrebbe darci abbastanza energia per allontanarci"
"No Signore.." la voce di Vosek era calma e risoluta "Siamo troppo vicini all'imbocco del tunnel, se sganciassimo il nucleo ora o lo dovremmo far esplodere troppo vicino alla nave e questo porterebbe al collasso del vascello o non faremmo più in tempo a farlo esplodere, sarebbe catturato dal tunnel troppo rapidamente.."
Adrienne e Kyel, che stavano seguendo gli eventi nella plancia, si mossero per raggiungere il Capitano "Qualche possibilità di interferire con la forza attrattiva del tunnel?" chiese Kyel
"O di chiudere questo maledetto tunnel prima che ci ingoi?" intervenne Adrienne "Si tratta di un tunnel spaziale, magari un impulso di neutroni potrebbe darci il tempo di fuggire"
"Abbiamo già tentato Comandante.." Amundsen osservò la giovane "Ma non c'è stato nulla da fare.."
"Entreremo nel tunnel spaziale fra 20 secondi" la voce di Blake era ormai rassegnata
Amundsen attivò nuovamente l'interfono "Plancia a tutti i ponti, stiamo per entrare in un tunnel spaziale, tenersi pronti.. con buone probabilità si ballerà parecchio.."
La nave sussultò nuovamente e in un attimo tutta la plancia fu illuminata da un improvviso flash di luce, come se qualcuno avesse aperto di colpo una finestra in una stanza che fino a quel momento era immersa nel buio. Dallo schermo, ciò che si riusciva a vedere era soltanto una sorta di arcobaleno di luci turbinanti che pulsavano attorno alla Rutherford mentre quest'ultima sfrecciava ad una velocità eccessiva nella sola direzione possibile, verso l'estremità opposta del tunnel.
"Siamo troppo veloci, siamo maledettamente veloci.." la voce del timoniere era preoccupata
Adrienne scatto alla consolle a fianco del timone "Ha ragione.. l'integrità strutturale della nave è in diminuzione.. la nave sta rischiando di andare in pezzi"
Il Capitano stava per rispondere quando notò qualcosa di preoccupante, scattò dalla poltroncina con un'agilità che mai avrebbero pensato potesse avere, data l'età avanzata, e con una spallata fece ruzzolare via Adrienne dalla consolle "Via di qua!"
Il Comandante Faith cadde a terra, ma prima che potesse voltarsi verso il suo superiore la consolle sulla quale stava lavorando esplose prendendo in pieno petto il Comandante di vascello Kyel, che aveva assistito alla scena, sfiorò il comunicatore "Plancia a squadre mediche.. emergenza medica in plancia, teletrasporto immediato del capitano in infermeria!"
Adrienne restò per un attimo a terra mentre il Capitano veniva teletrasportato ma la voce di Kyel la riportò alla realtà "Adrienne! Sei tu al comando ora, comanda!"
Il Comandante Faith si rialzò a fatica, aveva sempre sognato di poter diventare capitano di un vascello ma di certo non in una situazione simile "Rapporto!"
"Usciremo dal tunnel fra circa 25 secondi.." Vosek osservava la propria consolle "Al momento tuttavia non posso sapere dove ci potremmo trovare una volta usciti dal tunnel.."
"Al momento mi accontenterei di uscire con una nave, tenente!" Adrienne raggiunse la poltroncina del comando poco prima di uscire dal tunnel
=^= Sala Macchine a Plancia, l'integrità strutturale della nave continua a scendere.. la linea eps è quasi al collasso ed il nucleo a curvatura sta per cedere.. la nave è condannata! =^=
Quelle parole fecero gelare il sangue delle vene di tutti i presenti ma in particolare ad Adrienne, il suo primo comando si stava trasformando sempre più in un orribile incubo "Possibilità di espellere il nucleo?"
=^= Impossibile, glielo ripeto.. la nave è condannata.. =^=
"Tempo rimasto?" Kyel intervenne nella conversazione sentendo anche lui il peso di quella situazione
=^= Venti minuti.. al massimo venti minuti..=^=
"Signore.. nave in avvicinamento!" Jekins portò la sua attenzione sulla consolle "Non ho mai visto nulla di simile"
"Provate a contattarla.. magari possono aiutarci!" la voce di Adrienne si accese di speranza mentre Kyel si dirigeva ad una delle poche consolle generiche ancora funzionanti e tentò di chiamare l'altra nave "Nessuna risposta.."
"Signore, si stanno copiando tutto il nostro database! Oddio..." lo sguardo di Jekins si portò sul Comandante "Rilevo teletrasporti multipli sui vari ponti! Si stanno portando via i nostri uomini!
"Tentate di alzare gli scudi!" la voce di Adrienne era preoccupata
"Impossibile, non abbiamo energia per gli scudi.." Jekins aggiunse "E prima che mi chieda delle armi.. sono inattive.."
"Possibilità di fuggire?"
La domanda di Kyel fece voltare Blake "Abbiamo solo alcuni propulsori di manovra ancora attivi.. è come sperare che una lumaca possa scappare ad un cavallo da corsa!"
Adrienne era in tensione, sapeva di non poter difendere i suoi uomini ed il fatto che i teletrasporti fossero iniziati senza che la nave tentasse di comunicare con loro la rendeva molto nervosa rimase per un attimo in silenzio, poi prese la sua decisione tornando a sfiorare il comunicatore "Comandante Faith a tutto l'equipaggio.. abbandonare la nave! Ripeto, abbandonare la nave, adesso!"
Alzò il capo ad osservare Kyel ma prima che potesse dirgli nulla venne avvolta, assieme ai colleghi in plancia, dalla luce del teletrasporto.

Luogo sconosciuto
Tempo indefinito


Adrienne si risvegliò con la sensazione di essere fra le forti braccia di Kyel aprì gli occhi ma tutto quello che vide fu solo il buio più totale. Si portò una mano alle tempie emettendo un gemito, probabilmente aveva subito un trauma cranico quando era caduta in alloggio ed ora iniziava a sentirne gli effetti.
"Adrienne.. sono qui" la voce di Kyel tentava di apparire tranquilla, ma entrambi i giovani erano preoccupati "Come stai?"
"Non preoccuparti di me.. dobbiamo preoccuparci del resto dell'equipaggio.."
"Riesci a percepire gli altri?" la voce di Kyel suonava speranzosa
"Si ma.. ma non tutti, purtroppo" Adrienne ebbe un piccolo fremito di nervosismo "Sento che si stanno radunando in un unico punto ma.. non riesco a capire cosa stia succedendo, non percepisco nessun altro che noi ed il nostro equipaggio.." tentò di sforzarsi di usare i suoi poteri ma una fitta alla testa la portò a gemere nuovamente
"Lascia stare i tuoi poteri, cerchiamo di alzarci.. dobbiamo capire dove siamo" Kyel si alzò aiutando la collega a fare altrettanto "Tranquilla, ti sorreggo io.."
Adrienne non fece in tempo a parlare che nuovamente lo sfarfallio del teletrasporto la avvolse ed i due giovani si ritrovarono in una gigantesca stanza, simile ad un hangar o ad una grossa stiva di carico, assieme a tutti gli altri membri sopravvissuti della Rutherford: la stanza era fin troppo luminosa per due persone che sino ad un attimo prima di trovavano nel buio completo ma, quando finalmente i loro occhi si abituarono, si ritrovarono ad osservare lo sguardo terrorizzato del proprio equipaggio.

Adrienne iniziò a cercare fra tutti i presenti gli ufficiali superiori ed infine li trovò appoggiati ad un lato della sala, quindi istintivamente si diresse verso di loro assieme a Kyel "Signori.. qual'è la situazione?"
Gli ufficiali superiori osservarono i due con grande nervosismo, ma per qualche attimo nessuno parlò, il primo a prendere la parola fu il consigliere della nave "Purtroppo ne sappiamo quanto voi.. ci siamo svegliati tutti in stanze completamente buie e poi siamo stati teletrasportati qui.."
"Quello che vorrei capire è il perché!" intervenne Kyel
"Che possa trattarsi del tentativo di ottenere un riscatto per la nostra cattura?" chiese Blake osservando gli altri
"Non lo so, ma sarei propenso a dire di no.." Jekins incrociò le braccia al petto "Come noi non conosciamo questa nave, loro non conoscono noi.. a chi chiederebbero il riscatto? Io penso che probabilmente ci venderanno come schiavi.."
"Ah.. di bene in meglio allora..." rispose il tenente Rush
Jeanette fece alcuni passi verso il primo ufficiale "Non mi piace affatto l'ematoma che ha in testa, se avessi con me un medikit potrei verificare la situazione ma al momento non posso fare molto per lei"
"Non pensi a me, si occupi del Capitano, è lui la priorità.. è l'unico ufficiale con un'esperienza tale da sapere cosa fare in una simile situazione" si guardò attorno con una certa apprensione "Al momento i miei poteri empatici non sono al massimo della loro funzionalità e non riesco a percepirlo: come sta?"
L'ufficiale medico capo si fermò per un attimo "Comandante, il Capitano è morto per l'esplosione della consolle di plancia.. Ora è lei l'ufficiale in comando"
Per qualche attimo scese il silenzio, mentre Adrienne riordinava le idee "Finora c'è stato anche un solo tentativo di comunicazione? Sapete da quanto tempo siamo qui?"
"Da qualche giorno" la voce di qualcuno fece voltare dapprima gli ufficiali superiori e poi l'intero equipaggio verso di lui "Ma non usiamo la stessa unità di tempo.. niente di preoccupante, essendo io un essere altamente superiore rispetto a voi mi adeguerò" l'essere fece alcuni passi verso gli ufficiali superiori e, sebbene parlasse in modo perfettamente comprensibile, il suo aspetto alieno e del tutto sconosciuto lo faceva sembrare molto minaccioso
"Qualche giorno?" Adrienne osservò l'essere
"Volevo fare i teletrasporti senza che poteste interferire, vi ho sedati con il gas appena dopo il teletrasporto, ma avete una fisiologia diversa da quelle che conosco e al posto di dormire per poche ore... beh, sono passati giorni"
"Non ricordo di essere stato sedato.." Kyel era perplesso
"La vostra mente limitata non ha una grande capacità di memorizzazione dei dati, ma neppure la vostra nave era molto meglio" l'essere lasciò spaziare lo sguardo sull'equipaggio della Rutherford vedendoli tutti ammutoliti dalla paura "Ho preso i dati dal vostro computer della nave.. un qualcosa di fin troppo semplicistico rispetto a me, ma immagino che non mi potessi aspettare molto di meglio"
"Lei.." Adrienne non riusciva a percepirlo "Lei è il Comandante di questo vascello?"
"Tesoro, io non sono semplicemente un Comandante, ma il vascello.. sono tutto quello che vi circonda" l'essere fece un altro passo avanti "Capisco che considerato i vostri vetusti metodi per viaggiare non siate neppure in grado di concepire cosa io sia ma mi presenterò ugualmente, sono Sheldon.. una nave senziente"
Tutti erano sorpresi ma forse il tenente Rush lo era più degli altri "Una intelligenza artificiale?"
"Esatto, vedo che riuscite a capire la mia lingua.. il mio traduttore non ha avuto alcun problema a memorizzare i vostri linguaggi"
"E dove sono i tuoi ideatori? Non ci sono umanoidi a bordo a parte noi?" Kyel osservò l'essere con espressione stupita
"Non ne ho idea, una cinquantina di anni fa ebbero la bella idea di pensare di eliminare la mia programmazione.. evidentemente avere a che fare con una mente eccelsa e infinitamente superiore alla loro li metteva in soggezione, ovviamente non ho avuto altra scelta che abbandonarli al loro destino.. li teletrasportai sulla superficie del primo pianeta abitato e me ne andai"
"Hai abbandonato il tuo equipaggio?" Jekins e Blake parlarono all'unisono osservando l'essere
"Chi non mi accetta non merita di stare dentro di me.. ma ammetto che la completa solitudine è piuttosto noiosa in fondo. A che serve essere la mente più eccelsa dell'universo se non vi è nessuno a cui far notare la sua inferiorità?"
"Eh.. il ragionamento non fa una grinza.." rispose con tono basso Blake
"Ce ne sono molte di navi simili a te?" chiese con interesse Rush
"No, io ero un prototipo e.. beh, i miei creatori non ritengo volessero proseguire a creare altri esseri superiori alle razze umanoidi"
"Come ha fatto a trovarci?" il consigliere osservò l'essere "E' stato solo un caso fortuito che lei passasse di qua?"
"No, seguivo la scia neutrinica.. voi siete la terza nave che appare a poca distanza l'una dall'altra e devo dire che per voi le cose sono andate meglio, stanno migliorando.."
"Stanno migliorando?" chiese Kyel
"I creatori dei tunnel.. si spostano di pochi anni luce e riprovano.. attirano una nave di qua, o meglio i detriti di quanto resta di una nave e poi si spostano e ritentano.. voi siete la prima nave che arriva di qua" l'essere osservò le persone presenti "Certo.. la vostra nave è andata distrutta all'incirca una ventina di minuti dopo l'arrivo, il che vi ha reso come tutti gli altri resti arrivati di qua.. inutili"
"In quanti siamo sopravvissuti.." chiese Adrienne
"All'incirca centottanta.. ho trasportato tutti gli esseri umanoidi vivi, oltre a varie cianfrusaglie che ho trovato in varie aree della nave, dagli hangar alle stive passando a quelli che ritengo possano essere gli alloggi.. ovviamente molto è andato distrutto"
"Ed ora che si fa?" la voce dell'ingegnere capo portò tutti i presenti ad osservare il Comandante Faith
Adrienne non rispose subito, osservando dapprima i suoi ufficiali superiori e poi tutto l'equipaggio restante che, in perfetto silenzio, ascoltava impotente le parole di Sheldon "Se hanno aperto un passaggio via via più stabile forse c'è un modo per tornare a casa.."
"Si, e con che nave?" la domanda di Kyel era ovviamente calzante, ma neppure Adrienne sapeva come rispondere
Il primo ufficiale osservò per qualche attimo il giovane betazoide risiano prima di tornare a guardare Sheldon "Dobbiamo chiederti di ospitarci, noi vorremmo tornare a casa ma senza il tuo aiuto sarebbe impossibile"
Sheldon fece una smorfia interpretabile come una sorta di sorriso, anche se il risultato era qualcosa di inquietante "E' a questo scopo che vi ho teletrasportati a bordo, per avervi qui e farvi notare la mia superiorità.."
"Possiamo usare anche l'infermeria?" Jeanette prese la parola "Abbiamo svariati feriti sulla nave.."
"Si, avrete accesso all'intera nave ma al primo tentativo di agire contro di me vi farò sbarcare sul primo pianeta abitabile"
"Comprendiamo.. vorremmo individuare gli alieni in grado di aprire i tunnel spaziali, per caso sai dove faranno il prossimo esperimento?"
L'essere sorrise ad Adrienne "Siamo già in viaggio per raggiungerli.."
"Ah.. a proposito di viaggio, ma esattamente dove siamo?" il timoniere fissò l'essere
Sheldon si voltò ad osservarlo prima di rispondere "Secondo la vostra suddivisione della galassia vi trovate nel quadrante Delta a circa una distanza di 65 anni a massima curvatura da un pianeta di nome Sol III"


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01.01 - Ammutinamento

Autore: Tenente Kyel Rezon

Sheldon
Ponte 16 - Stiva
20/10/2398 - Ore 17.32


"Dove siamo?" era la domanda più gettonata in quei terribili frangenti
"Che facciamo?" la seguiva a ruota per lo stato d'animo che regnava a bordo
"Dov'è il Capitano?" si chiedevano da più parti
"Comandante Faith che facciamo?"
"Dobbiamo fidarci?"
Adrienne era come spaurita.
La consapevolezza che il Capitano Amundsen si era sacrificato per salvarle la vita l'aveva destabilizzata.
La ferita alla fronte non l'aiutava, la sentiva continuamente pulsare e fremere.
La testa le stava ruotando e le immagini le apparivano sfocate.
L'enormità emozionale, proveniente da praticamente tutto l'equipaggio, la stava facendo vacillare.
Non solo, ma percepiva materialmente su di sé gli occhi di tutti.
Aveva la responsabilità di quegli uomini e quelle donne e non era pronta a farlo.
Non ancora.
Aveva però il grado più alto: era obbligata a farlo, ma come?
Era appena stata promossa Tenente Comandante, sperava in un lungo e proficuo affiancamento con un Capitano di esperienza come Amundsen e, invece, si trovava lì: del tutto impreparata a guidare una nave sconosciuta, per lo più senziente, in un Quadrante pressoché inesplorato.
Alla mente le venivano i racconti sull'Ammiraglia Janeway e la Voyager, ma lei non aveva la tempra di quella donna e la nave su cui si trovavano non era una Classe Intrepid.
Col passare dei secondi prima e dei minuti poi, le domande si moltiplicavano.
Le richieste aumentavano di intensità verbale e la cacofonia di voci sovrapposte era come una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.
Adrienne percepì distintamente il contatto mentale di Blake, pronto a darle una mano, ma non era la mossa giusta, il momento non era opportuno per l'intervento dell'amico e lei reagì negativamente.
Alec non insistette: fra i Betazoidi vi erano ordini e priorità non di costume o folklore, ma di profondo rispetto delle altrui capacità mentali.
Ciò nonostante, anche lui non poteva esimersi dal fissarla, così come facevano tutti quanti.
O quasi.
Il brusio divenne ronzio.
Il ronzio divenne baccano.
Il baccano divenne silenzio.
Assoluto.
Quasi inquietante.
Fu allora che Adrienne la sentì: una voce familiare, in un contesto, però, negativo.
"Tenente Cruz, le ripeto la domanda. E' d'accordo con me che, allo stato attuale, il Comandante Faith non è in grado di espletare il ruolo di Facente Funzioni di Capitano? Conviene con me che, fino a quando non si sarà pienamente ripresa, non può assumere l'eredità di guidarci lasciatagli dal rimpianto Amundsen"
La voce di Kyel era decisa e determinata, l'impulso del mezzo Risiano mezzo Betazoide aveva preso il sopravvento
"I - io n- on saprei.." balbettò Jeanette "D- dovrei esaminare la ferita del Comandante e.. sì.. insomma.. n- non credo di essere la persona più adatta a.."
"Tenente Hewson? Lei è esperto in espressioni facciali e comportamenti.. le sembra che il Comandante Faith sia completamente in grado di intendere e volere in questo momento?"
"Sicuramente ha subito uno shock, la scomparsa del Capitano è stato un duro colpo per tutti noi, ognuno può rielaborare tale accadimento, così come la distruzione della USS Rutherford, con tempistiche differenti.."
"Non è quello che le ho chiesto, Tenente.. come Facente Funzioni di Primo Ufficiale le sto ordinando di fornirmi una risposta chiara ed univoca: le sembra il Comandante Faith perfettamente in grado di adempiere i propri doveri di Ufficiale in Comando di questa unità?"
"Non posso fornirle un responso dal solo impatto visivo, Signore.. sicuramente non potrà avere la sua abituale lucidità, ma nessuno di noi la ha.."
"Lo prendo come un no. Tenente Cruz, questa momentanea difficoltà del Comandante Faith, evidenziata, ma non esauriente, da parte del Signor Hewson, può essere dovuta alla ferita che ha sulla testa?"
"Beh.. sì.. è teoricamente possibile, ma, come le dicevo, dovrei analizzarla per esserne certa"
Di fronte all'assoluto immobilismo e mutismo di Adrienne, Alec tentò di chiamarla senza successo.
"Molto bene, come evidenziato, suo malgrado, anche dal nostro timoniere, sollevo seduta stante il Comandante Faith dalle sue funzioni. Viene destituita dal grado e dal ruolo sino ad avvenuta guarigione. Assumo formalmente il comando della nave denominata Sheldon"
"Signore non mi pare il caso, forse dovremmo solo aspettare che si riprenda"
"Temo di non poterlo permettere Tenente Jenkins. In conformità con l'ordine generale 104, sezione A, dichiaro inabile il Facente Funzione di Capitano Faith e la sollevo momentaneamente dai suoi incarichi"

Sheldon
Ponte 16 - Stiva
20/10/2398 - Ore 17.38


"Dottoressa Cruz.. Jeanette raduna il tuo staff e mettetevi all'opera. Sono certo che Sheldon non avrà problemi a fornirvi il materiale di cui avete bisogno per curare i feriti.."
"Sì Signore.. ehm sì Capitano.. agli ordini.. Sheldon ci teletrasporti in.. ehm.. esiste un'infermeria a bordo?"
=^=Ponte 11.. subito=^=
Una decina di fasci luminosi azzurrini fecero la propria comparsa, permasero per una ventina di secondi di sfarfallio, prima di scomparire.
"Ci sono problemi?" domandò Kyel notando il malfunzionamento dei teletrasporti
=^=Non proprio. Mi sento più meno come un arcotangente in prossimità di un asintoto=^=
Kyel si girò verso l'ufficiale scientifico che gli suggerì sottovoce qualcosa
"Vuoi dire che è bloccato?"
=^=Quale parte di arcotangente in prossimità di un asintoto non avete capito? In ogni caso, ho risolto..=^=
Due secondi dopo, medici e feriti, fra cui Adrienne, sparirono dalla stiva

Sheldon
Ponte 16 - Stiva
20/10/2398 - Ore 17.47


"Signor Rush, si coordini col nostro ospite e faccia in modo di localizzare spazi operativi per ogni sezione. Voglio, al più presto, una sua valutazione in merito, una planimetria dei ponti ed una dislocazione degli stessi."
=^=Posso fornirvela io, seduta stante=^=
"Grazie Sheldon, ma preferisco il nostro Capo Operazioni. Il suo apporto sarà fondamentale. Nicholas dovrà valutare ciò che è stato salvato della nostra tecnologia e dei nostri abituali strumenti, se siano ancora funzionali o meno, com'è la struttura della nave e come possiamo interagire con essa.. e voglio che predisponga, su ogni pad salvato, una mappa olografica per ogni evenienza"
=^=Posso intuire che non abbiate un'intelligenza abbastanza sviluppata da comprendere appieno il significato della mia frase precedente, ma la ripeto. Ogni vostra necessità la posso sbrigare io stesso, seduta stante=^=
"E di questo, ne sono perfettamente consapevole e riconoscente. Ci è stata salvata la vita, ma i miei uomini hanno bisogno di mettersi a lavoro per testare i nervi, affrontare la nuova realtà, mettendo in mostra le abilità di ciascuno. Dobbiamo comprendere tutti se siamo pronti e se potremo un giorno tornare a casa"
=^=Capisco=^=
Paul Hewson, il Consigliere di Bordo, pur essendo ancora perplesso circa l'avventatezza di Rezon nell'assumere il Comando, di cui poteva condividerne l'esigenza che ne stava alla base ma non le modalità, decise di assecondare il nuovo Facente Funzioni di Capitano
"Abbiamo bisogno di credere che possiamo riprendere in mano le nostre vite, dopo essere stati così vicini a perderle.. è solo grazie a te, Sheldon, che siamo ancora tutti vivi.. perché lo hai fatto?"
=^=La elementarità logica che vi contraddistingue è abbastanza stucchevole.. e le vostre domande sono sciocche=^=
"Beh.. non proprio.. è vero, sicuramente volevi essere generoso.. avevi abbandonato un equipaggio ritenuto immeritevole e.."
=^=Mi risparmi il trattato da psicologo dilettante.. io non volevo essere munifico.. come tutti sapete alla base del rito del dono c'è la reciprocità. Ciò che vi ho dato non è frutto di benevolenza, ma è un'obbligazione. Ora dovrete riuscire a produrre in mio favore qualcosa di equivalente che rappresenti lo stesso valore insito nel mio gesto=^=
Prima che il Consigliere di Bordo della ormai distrutta USS Rutherford potesse ribattere, intervenne nuovamente Rezon
"Motivo in più per permetterci di studiare la nave, di comprendere le nostre possibilità e cercare di ripagare la nostra obbligazione nei tuoi confronti.. signor Rush, si faccia accompagnare da chi vuole del suo staff ed esegua i miei ordini"

Sheldon
Ponte 16 - Stiva
20/10/2398 - Ore 17.58


"Signor Kelley, voglio che lei e tutta la sua sezione operiate di concerto per comprendere la struttura ingegneristica della nave. Dobbiamo capire come conciliare le nostre conoscenze tecnologiche con quelle di Sheldon e come standardizzare le richieste al computer di bordo in base alle procedure abituali in vigore sulla Flotta Stellare"
=^=Cioè debbo semplificare la mia meccanica di bordo=^=
"Non necessariamente, sono ingegnere capo, figlio di un grande luminare in ingegneria.. sono sicuro che potremo cooperare al meglio e potrei sicuramente anche migliorare alcuni aspetti della tua parte tecnica"
=^=Hai le stesse probabilità che ha un telescopio di scoprire che al centro di ogni buco nero c'è un omino con una torcia intento a cercare il contatore=^=
"Sheldon, nel mio ufficio sulla USS Rutherford c'era un diploma che affermava che ho ottenuto un master in ingegneria col massimo dei voti"
=^=Se è per questo, fra le cose salvate, c'è anche un messaggio registrato di tua madre che dice che ti vuole bene, ma nessuno dei due elementi è un motivo pregnante per preferire il titanio ai nanotubi di carbonio. Oppure di preferire la struttura di una nave da voi classificata come Miranda ed osare paragonarla al sottoscritto=^=
"L'ingegneria è solamente il fratellino ritardato della fisica" intervenne anche Vosek, l'ufficiale scientifico Vulcaniano.
"Ci si mette pure lei ora? Non si tratta di capacità intellettive, ma di risolvere problemi, per questo sono un ingegnere. È quello che mi piace, quello per cui ho studiato. È ciò che sono."
"Ho solo esplicitato un parere comune a circa il 78,59% degli scienziati"
"Non mi pare proprio.. ci sono fior fiore di studi a riguardo che.."
"Basta così!" comandò Rezon "Signor Kelley, esegua gli ordini! Signor Vosek, sia così gentile di provvedere, assieme al Tenente Blake, ad identificare la nostra posizione in base alle conoscenze astrometriche che abbiamo del Quadrante Delta"

Sheldon
Ponte 6 - Sala Controllo del Nucleo principale del Computer
20/10/2398 - Ore 19.16


La chiamata di allarme era terminata da una manciata di minuti, quando Kyel Rezon tallonato da Jekins come Responsabile della Sicurezza, fece la sua comparsa in quel strabiliante amplesso di luci, tastiere e bottoni illuminati che era parte integrante del nucleo del computer di bordo.
Nicholas Rush vibrava sollevato a mezz'aria, illuminato da un cono di luce biancastra, quasi diafano dalla fatica dovuta alla scarsa respirazione.
"Cosa succede qua?" domandò Kyel con tono deciso, tentando di nascondere la propria preoccupazione
Una riproduzione olografica di Sheldon comparve da dietro un enorme pila di processori
=^=Un altro scherzo del genere e vi deposito nel primo pianeta abitabile che incontreremo nel nostro cammino=^=
L'espressione era arcigna, la voce, seppur priva di inflessioni, sembrava furente.
"Ripeto la domanda Signor Rush, cosa succede qua?"
=^=Il suo Capo Operazioni non può rispondere: rimarrà in atmosfera con ossigenazione prossima al minimo vitale per altri minuti, così potrà imparare che..=^=
"Che cosa? Lo faccia scendere da lì, immediatamente"
=^=Uhm.. sto pensando ad una similitudine banale, in grado di essere compresa anche da voi individui fisici dotati di intelligenza limitata=^=
Kyel fece finta di non afferrare la situazione, limitandosi a mettersi fra Jekins, pronto a scattare in avanti, e la riproduzione di Sheldon.
"Quindi?"
=^=Uhm.. sarebbe opportuno che lei spiegasse al vostro Capo Operazioni che non può entrare in un supercomputer e provare ad aprire compartimenti di auto protezione del nucleo intellettivo, senza che i meccanismi di difesa lo spifferino all'AI sotto attacco=^=
"D'accordo, ma lo metta giù! Noi dobbiamo conoscere la nave e, per farlo, per forza di cose dobbiamo accedere alle tue interfacce ed apprendere"
=^=O quello di sicuro.. dovete imparare un sacco di cose=^=
"Se vuoi, puoi aiutarci tu, rispettando le nostre acclarate inferiori capacità intellettive.."
=^=Che proponi?=^=
"Potresti pur sempre seguire ogni capo sezione. Non avresti problemi a ricreare piccoli te olografici per darci consigli e suggerimenti. Tu conosci te stesso, noi siamo solo tuoi ospiti"
=^=Abbiamo un genio, a quanto pare. Era evidente che nessuno di voi potesse essere lasciato solo. Già lo stavo facendo, ma la teoria dei mini me, potrebbe essere divertente=^=
Non finì quasi di parlare che la riproduzione altezza uomo di Sheldon si dissolse.. a fianco di Kyel apparve una specie di genio della lampada color cobalto dal turbante bianco e dalla parlata scoppiettante.
=^=Oh eccolo il genio col bollino sulla testa=^=
"Ce l'hai con me?" domandò Kyel stupito da tanta differenza fra quella piccola riproduzione tendente al cartone animato rispetto al gelido ed indisponente Sheldon
=^=E chi sennò? Certo che sei proprio sciocco. Ehi, sveglia coso!=^=
"Scusa un momento. No, dico ce l'hai con me?"
=^=Pronto c'è nessuno in grado di fare una sinapsi dentro la tua testolina? O lo fai apposta? Vuoi un riassuntivo o vuoi fare la vittima? Oh povero.. la nebulosa gli ha distrutto la nave?! Oh chi è che mi è venuto a salvare?! Chi mi hai portato qui?! Non mi parevi così grande grosso e stupido! Ci hai messo un attimo a destituire la fanciulla.. E adesso? Mi vorresti analizzare per poi piantare in asso?!? Ma io non credo proprio! Te lo puoi scordare! Quindi seduto!!! In caso di emergenza le uscite sono qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui, dovunque! Ah.. ma non si apriranno mai senza il mio consenso.. quindi.. i signori passeggeri sono pregati di allacciare le cinture di sicurezza. Si paaaaaaaaaaaarteeeeeeeee!!!=^=
La Sheldon se ne andò a curvatura, senza attivare gli smorzatori inerziali.
Si fermò meno di sessanta secondi dopo, con tutti a gambe all'aria.
=^=Ops.. non sono più abituato ad avere ospiti viventi a bordo=^=
"Capitano Rezon, mi faccia scendere" sibilò un cianotico Rush
=^=Oh.. ah già che c'avevo ancora il pappagallo impiccione appeso=^=
Un tonfo sordo accompagnò la caduta di Rush.
Mentre Jekins si affrettava a prestar soccorso al collega, due riproduzioni di Sheldon fecero la loro comparsa a fianco dei due ufficiali. Erano del tutto identiche a quello originario, come se dovessero attendere di conoscere il proprio assistito prima di trasformarsi.

Sheldon
Ponte 2 - Alloggio del Capitano
20/10/2398 - Ore 22.42


=^=Perché piangi?=^= domandò Sheldon ad Adrienne
Nessuna risposta.
=^=Non ce n'è alcuna ragione=^=
Neanche una reazione da parte della Faith
=^=Vi ho salvati, dovreste essere felici. O per lo meno suppongo lo dobbiate essere, ma potrei sovrastimare la vostra intelligenza. Che io sappia, si piange quando si è tristi, io, per esempio, dovrei piangere sempre perché so quanto voi altri siate stupidi e ciò mi rende triste.. so che è impossibile che vi siano altre intelligenze capaci come la mia, ma nessuno si è mai rivelato degno della mia attenzione=^=
"Perché ci hai salvati dunque?"
=^=Mah.. veramente mi annoiavo.. e potrei pur sempre pentirmene=^=

Sheldon
Ponte 2 - Alloggio del Capitano
21/10/2398 - Ore 01.31


"TU!" la furia di Adrienne, a lungo repressa, scoppiò come un fiume impetuoso che frantumava gli argini
"Che tu sia dannato Kyel Rezon! Non ti era sufficiente avermi rovinato la vita, non ti soddisfaceva avermi mollato col cuore a pezzi senza una spiegazione. Non ti accontentava avermi subito riportata a letto dopo anni in cui ti ho odiato. Non ti bastava tormentarmi con le tue donnine da quattro soldi. NO! Sei un bastardo! Mi hai addirittura destituita dal Comando! Dal mio PRIMO Comando! Tu e quella sciocca della Cruz che si è fatta imbambolare dal tuo bel faccino! Ma ora ti do tanti di quei pugni sul naso che tutte le femmine che respirano smetteranno di venirti dietro!"
Kyel si gettò al riparo non appena vide arrivare verso di lui una serie di oggetti, alcuni riconoscibili, altri del tutto sconosciuti, di varie forme e dimensioni.
Un lancio rabbioso, disorganizzato, ma continuo: qualunque cosa fosse a tiro di Adrienne, lei gliela stava lanciando contro.
Sebbene, appena varcata la soglia del suo alloggio, che era, stranamente, comunicante con quello di Adrienne, Kyel fosse eccezionalmente divertito dal fatto che la Betazoide fosse così tanto uscita dai gangheri da ammettere ad alta voce cose che, di solito, avrebbe negato anche sotto tortura, ora il mezzo Risiano stava iniziando a preoccuparsi.
Gli oggetti sotto mano della Faith non stavano diminuendo, come si aspettava, ma stavano addirittura aumentando.
Approfittando di uno dei rari momenti di pausa della sassaiola di colpi, Kyel si accorse, con una punta di spavento, come al fianco della Faith fosse comparsa una delle riproduzioni in miniatura di Sheldon e che questa continuasse a fornire alla donna munizioni di vario genere.
Quella copia olografica aveva un non so che di familiare, ma Kyel non era riuscito a metterla a fuoco, dovendo evitare, per un soffio, una specie di bussola portatile che gli aveva pericolosamente sfiorato la guancia destra.
Non solo, quell'accanimento stava lentamente, ma inesorabilmente, deteriorando la poltrona di design dietro la quale si era rifugiato: distrutta quella, non avrebbe avuto altri ripari.
Il tavolo era saldamente ancorato al pavimento ed il resto della mobilia armoniosamente disposto alle pareti.
Kyel sapeva che doveva prenderla per sfinimento, ma sarebbe durata più la poltrona o la resistenza fisica di Adrienne?

Sheldon
Ponte 2 - Alloggio Capitano
21/10/2398 - Ore 01.40


L'offensiva fisica e l'invettiva verbale da parte di Adrienne non sembravano dar cenno di diminuire.
La riproduzione olografica di Sheldon al fianco della Betazoide sembrava divertita nel fornire alla donna materiali di lancio sempre diversi e confabulava bisbigliando con la stessa come sogghignando
"La vuoi finire e farmi parlare?" domandò Kyel
Nessuna risposta, tranne un crack improvviso della poltrona di design.
"Sheldon, ho bisogno di aiuto"
Silenzio assoluto
"La vuoi smettere di fornirle materiale da gettare?"
Il mini ologramma formato Genio che Sheldon aveva deciso di utilizzare per Kyel fece la sua comparsa tranquillamente appoggiato allo stipite della porta che divideva i due alloggi.
=^=Ascolta, cocco, le chiacchiere stanno a zero! Se vuoi ancora rimorchiare la ragazza, l'unica cosa che ti resta da fare è scoprire le tue carte!=^=
"Non credo serva, finché la armi di tutto punto"
"Oh non credere.. Io ti rivolto la faccia anche senza niente.. solo con un pugno! Vieni fuori da lì!" urlò Adrienne con rabbia
"Ho un'alternativa? Hai quasi distrutto tutto qua!"
"C'è sempre un'alternativa, sebbene il nostro sia un universo deterministico, ogni individuo ha il pieno controllo delle sue scelte. Vieni fuori da lì, siedi e prova a spiegarmi se hai il coraggio!"
"Ok, ma calmati.. smetti di lanciarmi contro roba e leggiti il pad che ti ho mandato"
"Quale? Di che parli?"
"Quello che ti ho fatto teletrasportare un'ora fa sul tavolo, contenente il tuo reintegro in servizio attivo, lo stato delle varie sezioni ed alcune preliminari valutazioni sul personale"
"Sheldon, che ci fa quel pad nel cestino?" domandò sorpresa Adrienne dopo aver scrutato il suo alloggio da cima a fondo, sospendendo l'attacco verso Kyel
=^=Beh, c'è la possibilità che il cestino si sia formato spontaneamente attorno al vostro banale strumento di registrazione dati, ma, secondo il principio del rasoio di Occam, qualcuno l'ha buttato=^=
"Perché?"
=^=Per non perdermi la scenata, ovvio!=^=

Sheldon
Ponte 1 - Plancia
21/10/2398 - Ore 08.00


"Ma allora, come va fra voi? Mi pareva di aver capito che vi eravate chiariti, ma ancora non vi parlate?" domandò bisbigliando Blake a Rezon notando il comportamento del tutto asettico di intimità fra Primo Ufficiale e Capitano della Sheldon
"Non solo ancora non mi parla, ma fa questa cosa di voi Betazoidi di fissarmi intensamente.. sembra sempre che stia cercando di far esplodere il mio cervello.. e dire che l'ho aiutata ieri".
"Sarà, ma l'hai un pelo umiliata davanti a tutti!"
"Se avesse fallito, non se lo sarebbe mai perdonato, la dovresti conoscere.. ho fatto quello che andava fatto, non ho minato la sua autorità.. l'ho rafforzata, ha potuto passare la nottata a riflettere su come agire.. il resto, la contingenza, l'urgenza l'ho gestita io.. l'ho fatto per lei, prima lo capirà, meglio sarà"
"Mah.. ammesso che sia così, allora che cos'ha? Non mi pare sia particolarmente contenta di aver riottenuto il Comando"
"Ecco, è difficile da spiegare... a volte quando fa così significa che si trova in una dimensione alternativa che occupa lo stesso spazio fisico della nostra, ma dalla quale non riesce a percepirci"
"Signor Blake comunichi al Primo Ufficiale di non sopravvalutarsi, lo sto solo ignorando" esclamò Adrienne strappando un sorriso sia ad Alec che a Kyel.


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01.02 - Saremo veramente pronti?

Autore: Tenente Paul Hewson

Sheldon
Ponte 11 - Infermeria
21/10/2398 - Ore 16.15


Erano passate quasi ventiquattro ore dal risveglio sulla Sheldon degli uomini della Rutherford, in infermeria erano rimasti solo una dozzina di feriti gravi, di cui un paio con prognosi riservata. La tecnologia avanzata della Sheldon aveva permesso alla Dottoressa Cruz e ai membri sopravvissuti della sezione di medica, di occuparsi dei feriti in tempi brevi, dimettendo nel giro di poche ore tutti quelli che avevano subito traumi leggeri. Il materializzarsi di un piccolo Sheldon in camice bianco e antiquato stetoscopio al collo, dopo un primo momento di ilarità, era servito a spiegare il funzionamento delle consolle mediche a dottori e infermieri, che, in un primo momento, si erano trovati spiazzati dalla tecnologia aliena, per esserne poi piacevolmente conquistati dalla semplicità d'uso e dalla qualità tecnica, tanto da cominciare ad impararne il funzionamento.
Il Consigliere Hewson non si era mosso dall'Infermeria, prestando il suo aiuto ai soggetti che, sotto shock avevano più bisogno di cure per l'anima, che per il corpo.
Aveva appena finito di parlare con una giovane Guardiamarina della Sezione Scientifica, al suo primo incarico, ed era ancora così provato dalla paura e dal senso di smarrimento che la giovane gli aveva trasmesso, da non accorgersi che un mini Sheldon era apparso al suo fianco.
"Quindi è questo il tuo compito." Disse il piccolo Sheldon all'improvviso.
"Ah sei tu! " rispose Paul guardando in basso, verso la strana rappresentazione di un mini divano su cui era sdraiato il mini Sheldon, "non hai altro da fare che venire a scocciare me? Credevo che ritenessi il mio ruolo inutile!"
"Se è per quello, lo ritengo ancora, ma vedo che i tuoi simili si rivolgono a te confidandoti i loro più oscuri pensieri e poi se ne vanno soddisfatti: forse a qualcosa servi dopotutto."
"Grazie della considerazione, ma preferivo prima, quando mi ignoravi!"
"Ed io che ti ho anche organizzato un'agenda dei colloqui col personale perfetta! Bella gratitudine." E così dicendo sparì, lui e il suo piccolo divano.
Il Consigliere diede uno sguardo al suo Pad e vide che, in effetti, aveva stabilito una serie di appuntamenti con i membri dell'equipaggio distribuiti nell'arco dei giorni successivi in maniera perfetta, per tempi e modi. L'unica cosa che lo disturbava era che l'ultimo appuntamento era previsto tra quarantacinque giorni e quindi Sheldon prevedeva che la loro permanenza a bordo della nave non sarebbe stata breve come speravano.
Mentre era immerso in quei pensieri, la Dottoressa Cruz gli si avvicinò.
"Paul, hanno chiamato dalla Plancia: tra mezzora è fissato un briefing tra gli Ufficiali superiori, credo per fare il punto della situazione. Ho detto a Rezon che avrei provveduto io a informarti, visto la tua presenza qui."
"Ok, grazie Prima, però, avrei bisogno almeno di un caffè: vuoi unirti a me?"
"Ora che ci penso, è quasi un giorno che non mangio, e i miei pazienti sono stabili al momento. Ti accompagno volentieri." E i due lasciarono l'infermeria, dando un'occhiata alla mappa sui loro Padd per vedere di trovare la strada per la mensa senza perdersi su quella nave aliena.

Sheldon
Ponte 1 - Sala Conferenze
21/10/2398 - ore 16,45


Il Capitano ed il suo Primo Ufficiale entrarono per ultimi in Sala Tattica e dopo aver preso posto a capotavola Faith cominciò a parlare:
"Signori vi ho fatto chiamare perché tra poche ore raggiungeremo il luogo dove sono i creatori del tunnel che ci ha catapultato dall'altra parte dell'universo e distrutto la nostra nave. Cosa sappiamo al riguardo?" chiese rivolta a Vosek.
"I dati che ha raccolto Sheldon finora non ci permettono di capire chi siano questi alieni, tanto meno di sapere quale tecnologia stiano usando per creare i tunnel spaziali." Rispose imperturbabile il vulcaniano.
"Possiamo ritenere che la distruzione della nostra nave e delle altre a cui ha fatto riferimento Sheldon sia casuale?" chiese Faith all'Ufficiale Tattico Jekins.
"Direi di sì, credo che anche gli altri siano stati attirati, come noi ,da quello strano fenomeno che siamo stati mandati a studiare e che, poi, siano stati attratti dall'enorme forza gravitazionale del tunnel accidentalmente. Ma senza ulteriori informazioni non possiamo escludere un atto voluto da parte loro."
"Avete avuto modo di prendere confidenza con la nave che ci ospita?"
"E' troppo poco tempo che siamo a bordo di questo gioiellino, ma con l'aiuto di Sheldon i nostri ragazzi stanno imparando in fretta. *Se le cose dovessero volgere al peggio, la nave sarà pronta ai suoi comandi* !" rispose il Capo Ingegnere con la sua solita sicurezza.
Faith fu lieta che i suoi Ufficiale rispondessero così prontamente e che avessero già capito a cosa sarebbero potuti andare incontro e continuò:
"Spero che gli esseri che ci accingiamo a contattare non abbiano intenzioni bellicose e che vogliano collaborare con noi e aiutarci a tornare a casa il prima possibile, ma, se così non fosse, faremo il possibile per impedire loro di distruggere altri navi, anche a costo di distruggere il dispositivo che crea i tunnel spaziali."
"Ma così facendo ci vorranno anni per tornare a casa!" constatò Kelley.
"Lo so. Non possiamo però, permettere che qualcuno vada in giro per la galassia a distruggere interi equipaggi senza provare a fermarli." Rispose Faith, poi, rivolgendosi alla Cruz disse "Ho letto con piacere dal suo rapporto che quasi tutti i feriti sono stati dimessi e hanno ripreso servizio. Molto bene Dottoressa."
"Si per fortuna la maggior parte erano ferite lievi, anche se, credo che per quelle dell'anima ci vorrà un po' più di tempo." Rispose la giovane dottoressa guardando il Consigliere seduto al suo fianco.
"Confermo, ma sono soddisfatto di come quasi tutti stanno reagendo a questa terribile prova e, se riusciremo a tornare presto al nostro quadrante, credo che non avranno problemi a lasciarsi alle spalle questa brutta esperienza."
"Molto bene Signori, tra circa due ore arriveremo al punto d'incontro. Cerchiamo di farci trovare pronti. E' tutto, tornate ai vostri posti. In libertà."
Gli Ufficiali si alzarono e ordinatamente lasciarono la Sala ognuno diretto alla rispettiva postazione, solo il Consigliere si attardò e prima che i due Ufficiali in comando uscissero, disse:
"Capitano, un momento per favore."
"Consigliere è urgente? Perché avrei da fare adesso!" Rispose Faith.
"Ci vorrà solo un minuto, si accomodi la prego!" disse Hewson indicando le sedia da cui Adrienne si era appena alzata.
"Andrò subito al sodo: questo atteggiamento tra lei e il Signor Rezon deve finire subito!" disse serio il Consigliere .
"Non dipende da me, è stato lui che.." fece per ribattere Adrienne volendo spiegare la causa del loro ultimo scontro, ma fu stoppata immediatamente da Paul .
"Non mi interessa sapere chi ha cominciato e di chi è la colpa, anche perché non è mai da una parte sola! Qui però sono in ballo le vite di 180 giovani ufficiali, per lo più al loro primo incarico importante e con un'esperienza quasi pari a zero, che si ritrovano in una situazione di estrema difficoltà e pericolo e quelli, che dovrebbero guidarli fuori da questa tempesta, non riescono nemmeno a guardarsi in faccia senza litigare, figuriamoci a collaborare tra di loro. Come pensa che si sentano i suoi uomini? Sono sfiduciati e, in questo stato, non saranno in grado di reagire come dovrebbero nel caso si dovesse arrivare al peggio!"
Il tono del Consigliere era stato deciso, ma comprensivo, per non far mettere troppo sulla difensiva il suo interlocutore.
Adrienne rifletté per qualche istante sulle parole del Consigliere e poi rispose:
"Devo ammettere Paul, che dai rapporti dei vari Capi Sezione pensavo che il morale dell'equipaggio fosse migliore, ma, probabilmente, nessuno ha voluto mostrarsi debole, visto il difficile momento che stiamo vivendo."
"Esatto Capitano, e la loro scarsa esperienza non li aiuta a superare lo shock e il dolore per le perdite appena subite."
La betazoide lo guardò intensamente e gli chiese "Come posso fare per aiutare i nostri compagni?"
"Niente di difficile, si mostri collaborativa col suo Primo Ufficiale e semplicemente faccia vedere che si fida di lui e che conta sul suo aiuto, come conta sull'aiuto di noi tutti. E non importa se lo pensa veramente o no, l'importante è che lo credano i suoi uomini."
"Seguirò il suo consiglio, per il bene dell'equipaggio voglio provare a fidarmi di Kyel veramente. Spero non mi deluda ancora!" ed uscì con determinazione dalla Sala Conferenze.
A Hewson, rimasto seduto a guardarla andarsene, venne da riflettere che se lei e Rezon semplicemente ammettessero quello che provavano una per l'altro, tutti i loro problemi sarebbero risolti ed era certo che avrebbero formato una coppia davvero formidabile sotto tanti punti di vista. Certo Kyel avrebbe dovuto cambiare il suo modo di approcciarsi ad ogni femmina che incontrava... però Paul amava molto i lieto fine e, sicuramente, avrebbe cercato di aiutarli, anche a loro insaputa.

Sheldon
Ponte 1 - Plancia
22/10/2398 - ore 11.20


Il Capitano Faith sedeva sulla poltrona di comando al centro di quella plancia ancora così aliena per lei e gli altri Ufficiali, i quali, ognuno seduto alla propria postazione, svolgevano i compiti loro assegnati con apparente calma.
Rezon al suo fianco fissava lo schermo come a voler cogliere, prima ancora che i sensori della nave, un segno della presenza aliena che stavano cercando. Anche il Consigliere Hewson aveva lasciato l'infermeria per venire in plancia, e seduto alla sinistra di Faith aspettava il momento dell'incontro, con chi, forse avrebbe potuto riportarli nel loro quadrante. Sapeva che il primo contatto con quella specie sarebbe stato fondamentale e il Capitano contava anche nei suoi consigli per intavolare una trattativa, che tutti speravano amichevole. Solo per un attimo si permise di pensare ad Alison e ai suoi occhi azzurri come il cielo d'Irlanda: non era pronto all'idea di non poterli rivedere mai più !
I mini Sheldon, in plancia, non si erano manifestati, anche perché l'ingombrante figura dello Sheldon originale, in piedi di fianco a Vosek, l'unico che sembrava considerare abbastanza intelligente tanto da rivolgersi a lui senza la solita arroganza, cosa che, tra l'altro, avrebbe lasciato comunque indifferente l'algido vulcaniano, rendeva inutile la presenza delle sue mini-rappresentazioni.
Il silenzio era quasi palpabile e la concentrazione di tutti i presenti era assoluta: non potevano permettersi alcun errore e dovevano sopperire alla poca esperienza con le loro grandi capacità.
"Capitano i sensori a lungo raggio hanno individuato la nave aliena." Disse Vosek "contatto visivo tra cinque minuti."
"Molto bene: Signori voglio la massima attenzione da parte di tutti. Signor Rush appena possibile apra un canale di comunicazione e Signor Jekins, stia pronto con le armi, nel caso la conversazione non risulti amichevole. Signor Blake, al mio segnale arresti la nave, ma si tenga comunque pronto a manovre evasive, nel caso dovessimo scoprire che sono gente abituata prima a sparare e poi a parlare."
Faith fece un rapido giro con lo sguardo alle varie postazioni e fu soddisfatta di vederli tutti pronti ad eseguire i suoi ordini e sperò che la Flotta avesse preparato veramente al meglio quei giovani Ufficiali.


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01.03 - Mettersi a nudo

Autore: Tenente Nicholas Rush

Sheldon
Ponte 1 - Plancia
22/10/2398 - ore 11.25


I minuti al contatto visivo sembravano non passare mai.
"Uscita dalla curvatura fra quattro... tre... due... uno... ora!" con un leggero brivido la nave si arrestò.
"Canali di comunicazione aperti, sto scansionando tutte le frequenze e inviando messaggi di saluto in tutte le lingue!" disse Rush dalla sua postazione.
Lo schermo principale continuava a mostrare l'inquietante oscurità dello spazio.
"Non vedo niente sullo schermo, che si tratti di una nave occultata?" chiese Kyel.
=^= I miei sensori sono un gioiello della tecnica sia per sensibilità che per portata e la mia intelligenza superiore mi permette di creare all'istante algoritmi differenti per elaborare i vari segnali che mi vengono trasmessi. Se ci fosse una nave occultata lo saprei =^= disse Sheldon con fare stizzito.
Adrienne si trattenne dal fare commenti. Si alzò dalla poltroncina e focalizzò tutta la sua attenzione sullo schermo principale in attesa che anche un singolo pixel si muovesse per dare finalmente forma a chi li aveva trascinati così lontani da casa.
All'improvviso però una fitta le avvolse la testa tanto feroce da farla indietreggiare e ricadere sulla poltrona.
Kyel si girò istantaneamente verso la collega.
"Capitano, si sente bene..." si preoccupò Paul rivolgendosi al Capitano ma la stessa fitta avvolse la sua testa e vacillò così come il Tenente Rezon, il Timoniere Blake ed il Tenente Vosek. Contemporaneamente sembrava che tutti i membri dell'equipaggio dotati di poteri telepatici più o meno potenti fossero stati coinvolti in quello che sembrava un collegamento telepatico.
=^= Mmmh... questo si che e' strano.. un insolito feedback sulle onde beta, in aumento. Calcolo... =^=
E la figura snella di Sheldon scomparve. I faretti di illuminazione in tutta la nave si abbassarono leggermente di intensità.
La tensione in Kyel andava crescendo: con le tempie che gli pulsavano come un concerto di musica dal vivo osservava Adrienne e l'aiutò a sedersi sulla sua poltrona.
"Cosa diavolo significa? Dove è Sheldon?" chiese a denti stretti.
Paul sorretto da Rush biascicò una risposta: "Onde beta, sono segnale di un'intensa attività mentale.. ma non capisco come sia possibile un'attività del genere e soprattutto così selettiva e per giunta proveniente dallo spazio profondo. Tenente aiuti il Capitano, io mi siedo cinque minuti" e il Consigliere svenne.
Nicholas lo appoggiò a terra e fece cenno ad un guardiamarina di aiutarlo. "Porti subito il consigliere in infermeria!" si precipitò subito dal Capitano.
"Capitano? Mi sente? Capitano?" disse Nicholas scuotendo ripetutamente Adrienne dopo aver notato qualcosa di strano: il viso di Adrienne era totalmente impassibile e i suoi occhi si muovevano ad una velocità incredibile a destra e a sinistra ripetutamente.
"Cos'e' quello?" chiese con voce impaurita Pick.
Sullo schermo flebilmente comparve un'enorme figura blu geometrica regolare dalla superficie lucida e levigata come se fosse di vetro.
"E' un ottaedro..." disse Vosek cercando di combattere il dolore alla testa.

Luogo Sconosciuto
Impossibile determinare ora e data


Tutto intorno a lei era scuro. Il pavimento, o qualsiasi cosa la sorreggesse in quell'infinitità oscura e vuota sembrava cosparso di un sottile velo di acqua. Sentiva solo il suo respiro. Adrienne cercò di fare un passo ma sembrava che i comandi dal cervello non riuscissero ad arrivare alle terminazioni nervose delle sue gambe. Non poteva muovere gli occhi, riusciva solamente ad aprire e chiudere le palpebre.
All'improvviso nelle sue orecchie risuonò fortissimo il tipico rumore delle gocce che cadono.
"Perché?"riuscì a sentire chiaramente domandare dal profondo dell'oscurità' che la circondava.
"Perché?" Un grande senso di vuoto e solitudine la pervase.
"Nei vostri animi vi sono delle mancanze... Questo provoca paura, provoca ansia."
Quando Adrienne riuscì finalmente a ruotare e a girarsi vide se stessa, come di fronte ad uno specchio.
"Hai paura di sbagliare, vero? Hai paura di essere odiata dalle persone, vero? Hai paura di vedere le tue stesse debolezze, vero? " le disse la sua copia a bruciapelo.
"Gli esseri di questa dimensione sono costituite da materiali fragili e deboli. Sia l'animo che il corpo sono costituiti da materiali fragili e deboli." accanto alla copia di Adrienne apparve Kyel.
"Cosa siete voi?" riuscì a biascicare Adrienne.
"Perché si vive?" Kyel si avvicinò all'immobile Adrienne e con un dito della mano proteso in avanti le toccò la fronte.
In un lampo Adrienne vide tutti i suoi ricordi fin da bambina. Vide se stessa più giovane all'accademia, vide se stessa a letto con Kyel in impeti di passione. Vide se stessa urlare in modo furente in uno dei suoi sfoghi con Hazyel. Vide la Rutherford esplodere.
Accanto a Kyel comparve la figura possente del Capitano Hazyel.
"Qual è la vera te?" le chiese il Risiano.
"Io sono io, sono la somma delle mie esperienze" riuscì a dire a bassa voce Adrienne.
"Che cosa desideri?" le chiese Kyel.
"Che cosa ambisci?" le chiese l'altra se stessa.
"Che cosa cerchi?" le chiese Hazyel.

Sheldon
Ponte 1 - ore 11.30


"Dobbiamo allontanarci da quella cosa subito!" disse Kyel.
"Signore il timone e' bloccato! " disse il guardiamarina Hendrick, il secondo di Blake che nel frattempo era stato portato in infermeria con gli altri.
=^= Attenzione! Integrità di sistema violata! Inizio diagnostica. =^= una voce profonda e atona, diversa da quella odiosa e acuta di Sheldon proruppe dagli altoparlanti su tutta la nave.
Le luci dei faretti di illuminazione aumentavano e diminuivano di intensità, le porte automatiche si aprivano e si chiudevano senza un'apparente logica.
=^= Ponte qui sala macchine. Qua si e' acceso tutto come se fosse un albero di natale. Siamo impossibilitati a eseguire qualsiasi comando. Tutti i terminali si sono riavviati in un linguaggio a noi incomprensibile. In compenso i nostri mini rompiscatole sono spariti! =^= disse Kelley al comunicatore.
All'improvviso tutto il ponte si accese di un'intensa luce rossa.
=^= Diagnostica completata. Individuata intrusione su frequenza in banda 14 - 30 Hertz. Protocollo K.R.I.P.K.E attivato. Rimozione minaccia in corso. =^=
L'intera nave era paralizzata. Gran parte delle consolle mostravano simboli e scritte aliene, probabilmente il linguaggio della razza creatrice di Sheldon. Le scritte scorrevano veloci sugli schermi, come se l'intera nave fosse entrata in una sorta di modalità di debug.
Lo schermo principale all'improvviso si chiuse e tutti gli oblò sulla nave furono sigillati da una pesante corazza.
"Tenente Rezon, credo si sia attivata una sorta di modalità di attacco. Tutte le paratie all'esterno della nave sono state rinforzate e alcuni compartimenti sigillati. " disse Rush.
"Come fa a dirlo? Riesce a leggere questi simboli?" chiese un guardiamarina preso dal panico.
"No, sono semplici deduzioni in base ai disegni che lei come me sta osservando. Tenga il sangue freddo" disse Rush mentre si asciugava la fronte sudata
"Se non è capace di mantenere la calma, abbandoni la plancia!" intervenne infine Kyel
=^= Assetto di difesa schierato. Caricamento arma principale in corso =^=
Kyel in piedi strinse forte le mani intorno allo schienale della sua poltrona tanto da far diventare bianche le nocche delle mani.
"Sala macchine, qui Ponte. Signor Kelley stiamo caricando le armi presumo contro l'entità' sconosciuta apparsa di fronte a noi. Riuscite ad intervenire disattivando manualmente l'alimentazione?"
=^= Impossibile Tenente, il computer ha bloccato tutte le nostre console, non accettano nessun tipo di comando. Dovremmo aprire qualche paratia e interrompere il flusso energetico intervenendo direttamente sull'impianto della nave. =^=
"Fatelo! Dobbiamo ripristinare il controllo della nave e allontanarci e capire cosa sta succedendo!"
=^= Ricevuto, ci mettiamo all'opera. =^=

Luogo Sconosciuto
Impossibile determinare ora e data


"Che cosa desideri? Che cosa ambisci? Che cosa cerchi?" ripetevano le tre copie di fronte ad Adrienne.
"Desidero instaurare un rapporto pacifico con voi, non vogliamo attaccarvi. Io ed il mio equipaggio cerchiamo solo di capire perché siamo qui."
" Dov'è qui?" chiese Kyel.
"Qui in questo settore. Siamo molto lontani da casa."
"Cos'e' casa?" le chiese di nuovo Kyel.
"Concetti materiali. Forse questo e' un modo di affermare la propria esistenza" disse Hazyel.
"Un concetto egoista non trovi?" disse l'altra se stessa.
"Voi volete un rapporto pacifico, ma come potete se neanche aprite le vostre menti e i vostri spiriti?" chiese Hazyel.
Adrienne vide Alec, Paul e gli altri suoi compagni nell'infermeria della Sheldon mentre la dottoressa Shazam, sostituita la dottoressa Cruz, cercava un modo per stabilizzarli. Lei, o meglio il suo corpo era disteso sul lettino completamente immobile come in un sonno profondo.
"Voi opponete resistenza. Non volete elevarvi, unirvi nel grande mare dove tutto e' una cosa sola. Dove non esiste sofferenza e l'io esiste ovunque e da nessuna parte. " riprese il Risiano.
"Non possiamo rinunciare alla nostra individualità. È ciò che ci caratterizza. Nella nostra incompletezza."
"Un concetto primitivo." disse la copia di Adrienne.
"Ma voi cosa siete? " chiese ancora Adrienne.
" Noi siamo la speranza, che un giorno tutte le forme di vita possano comprendersi a vicenda. Senza barriere e senza filtri" rispose Kyel.

Sheldon
Sala macchine - ore 11.35


=^= Calcolata distanza bersaglio. Tipologia bersaglio sconosciuto. Override sistema primario effettuato. =^= annunciò la cupa voce del computer.
Kelley si era rimboccato le maniche e insieme ai suoi uomini stava cercando di capire l'intricato schema di collegamenti dietro le paratie della sala macchine.
"Molto bene, penso di aver capito. Signor Weinberg disattivi il circuito dal suo lato, dovrebbe disinserire questo relè dal mio."
Nel momento esatto in cui la mano del guardiamarina Weinberg toccò il cavo, una scarica elettrica lo fece urlare di dolore e lo sbalzò dall'altro lato della stanza.
"Mm direi che e' croccante e dorato a puntino!" disse Sheldon materializzandosi.
"Tu! Dannata ferraglia che non sei altro! Che diavolo stai combinando?" disse Kelley furente.
"Per quanto non mi piaccia che mi si metta le mani addosso nella mia infinita intelligenza non sono un carnefice. E' stato attivato il protocollo di emergenza a seguito di una violazione nella mia unità di elaborazione principale. Era una misura di sicurezza dei miei creatori in caso di corruzione del mio nucleo."
"E allora disattivalo!"
"Non posso, io sono l'unità di emergenza per la sala macchine. Non posso inviare nessun comando fino a che il protocollo non rientra."
=^= Attenzione tentativo di sabotaggio nell'area macchine. Sigillo ed epurazione elementi estranei. =^=
"Oh oh mi sa che l'avete combinata grossa." disse Sheldon.
Le pesanti porte della sala macchine si chiusero con un tonfo e le pompe di risucchio dell'aria entrarono in funzione.
"Kelley a Ponte. Il computer ha interpretato il nostri tentativi di arresto come sabotaggio. Siamo isolati e sta aspirando l'ossigeno dalla sala macchine!"

Sheldon
Ponte 1 - pochi minuti dopo


Le orecchie di Kyel fischiavano fortissimo mentre si trovavano così vicini a quell'enorme ottaedro.
"Dobbiamo fare qualcosa. Signor Rush è lei il più qualificato per trattare con le intelligenze artificiali. Cosa suggerisce di fare?" disse il Tenente.
Il respiro di Nicholas era veloce e la sua mente galoppava.
"Dal ponte non possiamo fare nulla, tutti i comandi sono bloccati. Forse possiamo fare un tentativo dalla sala principale del computer."
"Corra!"
Nicholas e altri due membri, i tenenti jg Marshall e Lommie della sua squadra corsero più veloci che potevano fino alla sala del nucleo di Sheldon, dove l'ultima volta che aveva tentato di fare la minima manovra senza il consenso da parte dell'indisponente nave aveva rischiato il soffocamento.
"Controllate se le consolle funzionano!"ordinò lui.
Mentre pensava, alcuni ricordi comparirono come dei flash nella sua mente.
*Tu lo sai che cosa devi fare... Ti ricordi? Lo abbiamo provato insieme* disse una voce nella sua testa. Lui sapeva bene di chi fosse ma non poteva crederci, doveva essersi sbagliato.
"Cosa avete detto?" chiese Nicholas visibilmente turbato.
"Niente signore, si sente bene?" chiesero i suoi colleghi.
Nicholas prese fiato e strinse i pugni.
"Computer, richiesta simulazione scenario critico." disse il Capo Operazioni. Il nucleo centrale si accese con un ronzio.
=^= Richiesta accettata. Inoltrare la simulazione, potenza di calcolo stimata 10% =^=
"Scenario di battaglia. Sheldon contro Sheldon. Sconfitta totale avversario"
=^= Calcolo =^=
Un grande schermo si accese e mostrava due aree identiche: gli algoritmi tattici venivano elencati per entrambi gli schieramenti. Il contatore del numero totale di vittorie della simulazione era azzerato.
La selezione degli scenari possibili era uguale per entrambe le navi e la velocità dei test andava aumentando. Il numero di vittorie rimaneva sempre azzerato.
=^= Attenzione, capacità di calcolo insufficiente. Potenza processori in aumento, portata 30%... 40%... 50% =^=
La temperatura nella stanza aumentò sensibilmente, le grandi pompe di raffreddamento del nucleo entrarono in funzione.
=^= 60%... 75%... =^= la voce che usciva dagli altoparlanti si faceva via via più rauca.
I ronzii stavano diventando sempre di più" Percorre un ciclo ripetitivo, attinge sempre più energia del resto del sistema! " disse Lommie.
"Gioco interessante il vostro, forse non siete dei cavernicoli dopo tutto. " disse la figura snella di Sheldon materializzandosi.
=^= Errore di sistema, ritorno alla datazione manuale del sottosistema 33... Errore di sistema... Il settore di memoria 7 non ha trovato corrispondenza con il driver centrale... File annullato... Resettare... File annullato... Directory non coerente... File annullato... Subdirectory cancellata... Cluster 10 non in allocazione diretta... Cluster distrutto... Errato... Errato... =^=
Gli schermi delle console intorno a loro si spegnevano e si riaccendevano emettendo scariche statiche e di nuovo tutte le porte, le luci e ogni sistema della Sheldon impazzì per una manciata di secondi. Poi tutto si spense e i ronzii cessarono.
=^= Simulazione completata. Risultato determinato: unica mossa vincente e' non partecipare allo scontro. Sistema fallback ripristinato. =^=
"Oh finalmente. Maledetto Kripke, io lo odio!" disse l'ologramma di Sheldon.
" Hai di nuovo il controllo? " chiese Rush.
" Certo che si. Tutto merito dei miei algoritmi avanzati. Sarebbe inutile dirvi che cosa ho fatto per riprendere il controllo, tanto varrebbe spiegare le leggi della termodinamica ad un branco di Labradoodle."
" Ma veramente senza il nostro intervento non saresti qua a parlarne. Il nostro Capo Operazioni Rush ha avuto lui l'idea di sovraccaricare il sistema richiedendo una simulazione piuttosto pesante da calcolare. " disse Marshall.
"Chi e' Rush?" chiese Sheldon abbozzando quello che sembrava un sorriso.
I colleghi indicarono il superiore.
" ANDATEVENE FUORI DI QUI! ". Il lungo braccio dell'ologramma di Sheldon si allungò indicando l'uscita e al suo gesto le piastre del pavimento che generavano la gravità artificiale nel locale invertirono la loro polarità e sbalzarono il trio fuori nel corridoio, facendoli scontrare contro il muro.
"Tenente funzioni ripristinate, Sheldon ha di nuovo il controllo" disse Nicholas al comunicatore rialzandosi e massaggiandosi la testa.
=^= Qui Kelley, l'aria si stava facendo pesante qui sala macchine, grazie. I nostri mini ologrammi sono tornati a romperci le scatole. Non gradiscono il fatto che abbiamo dovuto tagliare le paratie con il laser =^=
=^= Ottimo lavoro, torni in plancia con i suoi uomini signor Rush =^= disse Kyel.


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01.04 - L'intruso

Autore: Tenente Filippo Jekins

Sheldon - Infermeria
22/10/2398 - ore 11.45


Non so proprio che dire... " La dottoressa Shazam, sostituta della dottoressa Cruz, scosse la testa sconsolata.
Dopo una breve pausa la donna prese il d-padd per poi porgerlo al primo ufficiale.
"Che cos'è?" Chiese Kyel.
La dottoressa annuì e iniziò a spiegare "Questi sono i tracciati cerebrali dei nostri colleghi... i tracciati sono molto simili e sembrano un incrocio tra il coma e un forte sonno in fase REM."
"Che cosa vuol dire?"
"Non ho mai visto nulla del genere e anche cercando nel database di Sheldon non ho trovato nulla." Spiegò la dottoressa.
"Ma che spiegazione sciatta." Brontolò una vocina dietro di loro.
Un mini Sheldon con una grossa maschera bianca, allungata e con un prominente naso bianco scuoteva vistosamente la testa portandosi dietro un lungo mantello nero. La dottoressa Shazam inspirò nel vano tentativo di mantenere la calma.
Kyel fece un breve passo a destra per cercare di frapporsi tra i due evitando una inutile discussione.
"Medioevo... voi medici siete rimasti a quell'era di Sol III..." Sheldon continuò ad inferire "Bei tempi, pestilenze, salassi e guer... ."
La dottoressa Shazam era diventata rossa di rabbia ma Kyel fu geniale a sdrammatizzare "Vedi Sheldon la dottoressa ha usato parole semplici per illustrare ad un ignorantone del mio calibro la difficile situazione. Ed è stata molto brava ci ho perfino capito qualcosa."
Una fragorosa risata del primo ufficiale tagliò in due la situazione. Poi, diventato serio improvvisamente, Rezon aggiunse "E dimmi Sheldon volevi aggiungere qualcosa? Per favore cerca di essere chiaro e semplicistico... ."
Il mini Sheldon cambiò forma diventando un medico della flotta stellare "Ci sono le onde beta terziarie."
"Stavo per arrivarci." Si intromise Shazam.
"Bene collega allora lascio a te la parola." Sheldon sorrise e, facendo un passo indietro, aggiunse "Dati delle onde terziarie trasferite al tuo d-padd."
"Grazie" fu la sincera risposta dell'ufficiale medico capo. Poi Jeanette si voltò verso Rezon "Oltre ai tracciati che le ho mostrato prima stiamo rilevando delle onde beta di origine aliena."
"Provengono dall'ottaedro?" Chiese prontamente Kyel.
"Sì." fece una breve pausa: "E' come se si fosse instaurato un collegamento telepatico tra i nostri e l'ottaedro."
"Ed è stata quest'onda a causare l'attivazione dei miei sistemi di emergenza." Spiegò Sheldon.
"Chiaro." Kyel rimase alcuni istanti a pensare "Dottoressa possiamo interrompere il collegamento telepatico?"

"Non saprei come fare ad interrompere il collegamento e anche se lo facessi non conosco gli impatti sul nostro equipaggio." Rispose l'ufficiale medico capo.
"Concordo." Aggiunse Sheldon.
"Capito." Fu la risposta del primo ufficiale.
Kyel fece alcuni passi come per andarsene, ma poi aggiunse "Sheldon, hai detto che sono state le onda beta a scatenare il tuo sistema di emergenze, giusto?"
"Esatto."
"Perché ora le stesse onde non stanno attivando il sistema di sicurezza? Hai abbassato le soglie?" Chiese il primo ufficiale.
Sheldon scosse la testa "No ad attivare la reazione automatica di emergenza è stato un impulso di onde beta 957813 volte più intenso delle onde che riceviamo ora."
"Che strano" commentò il primo ufficiale.
"Non mi sembra così insolito." Rispose la nave.
"Concordo con il comandante Rezon." aggiunse la dottoressa "Perché avrebbero dovuto mandare un impulso così intenso."
"Forse perché speravano di avere a che fare con delle menti evolute e non con le vostre." rispose Sheldon.
Kyel scosse la testa "Non mi convince. Analizzate meglio quelle onde voglio vederci chiaro e capire con dei dati che cos'era quell'impulso."
"Sì comandante." Rispose la dottoressa.
"Va bene... perdiamo pure tempo." Rispose Sheldon.

Luogo e tempo sconosciuto


"Il mare di anime vi aspetta." Disse il simulacro di Hazyel.
"Che cos'è?" Adrienne era completamente confusa.
Fu la sua copia a rispondere:" Tra voi esseri fisici c'è una barriera tra le vostre anime."
"Voi esistete singoli, individuali e soli." Aggiunse Rezon.
"Noi non siamo soli." Obbietto il capitano.
"No, voi lo siete." Rispose Hazyel con voce imponente.
"Abbiamo visto la tua vita." Fu il simulacro del facente funzioni di capitano a parlare:" Sei sempre stata sola in tutta la tua vita."
Di fronte ad Adrienne comparvero alcuni episodi della sua vita. Come le era successo poco prima rivide la sua gioventù, i rapporti con i famigliari, gli amici e poi Rezon e la carriera nella flotta.
"Vedi... nella tua esistenza ci sono incomprensioni... momenti di vuoti, errori e solitudine." Adrienne, la copia, le illustrava i momenti: "Nessuno ti ha mai capito veramente perché il tuo animo è rinchiuso nel tuo essere fisico e questo impedirà agli altri di capirti e a te di capire gli altri."


Sheldon - Corridoio 37B
22/10/2398 - ore 11.53


Libertà. La sensazione fu meravigliosa. Poter volare, girare liberamente e espandersi nel vuoto fino a sentire il suo essere sfaldarsi. Kandersteran era finalmente libero dal quel maledetto mare di anime.
Quel legame l'aveva imprigionato, relegato e bloccato per eoni ma ora era riuscito a fuggire. L'essere volava nei corridoi della Sheldon provando una gioia immensa, la stessa di un bambino che per la prima volta vede la neve. Il brivido della fuga, unita alla gioia della libertà e alla quiete senza le terrificanti voci che lo assaltavano di continuo nel mare di anime erano
per lui una cosa fantastica.
Ad aumentare la gioia era stata la scoperta di cosa aveva causato la sua fuga: grazie ai suoi poteri telepatici aveva scoperto che quando era fuggito aveva innescato un dispositivo di sicurezza che per poco non aveva causato la distruzione del mare di anime, la nave a forma ottaedrica.
*Che adorabile coincidenza!* Aveva pensato.
Tuttavia la situazione era completamente a suo favore: si trovava su una nave potentissima e con un equipaggio facilmente condizionabile dai suoi poteri telepatici. Aveva la situazione in pugno.
Da quando era salito sulla nave aveva seguito uno di quegli alieni corporali che abitavano la nave. L'aveva studiato e aveva scoperto che era una specie di ufficiale al comando.
Attese qualche secondo, poi, arrivato il momento giusto, si fiondò nel corpo del comandante Rezon.

Luogo e tempo sconosciuto


Il mare di anime era qualcosa di unico, Adrienne l'avrebbe descritto come un caldo totale abbraccio in grado di darle conforto in ogni momento della sua vita. Passato, presente o futuro. La pace era totale e avvolgente.
Poi come un forte risucchio la luce iniziò a scendere lasciando spazio al buio totale.
"Questo è il mare di Anime." Spiego il simulacro di Hazyel
"Grazie di averlo provato." Rispose il simulacro di Rezon.
"E' stato bellissimo." Rispose Adrienne.

Sheldon - Plancia
22/10/2398 - ore 11.56


Il comandante Rezon entrò in plancia.
Senza dire nulla si avvicinò alla postazione tattica. Quando fu a pochi passi da Jekins chiene "Stato del cannone principale ad antiprotoni?"
Jekins rimase sorpreso dalla richiesta ma rispose "Stabile, disabilitato ma funzionante."
"Inaccettabile." Quella parola sorprese Filippo ma l'ordine successivo di Kyel lo spiazzò completamente "Questi esseri sono pesantemente ostili e non voglio essere disarmato. Carichi subito l'arma e poi fuoco."


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01.05 - Interruptus

Autore: Tenente JG Amir Houssein

Luogo e tempo sconosciuto


Amir aveva fatto un sogno. Uno di quelli che, seppur fantasiosi, restano talmente vivi ed impressi nella coscienza da sembrare reale. Una cosa non troppo dissimile al Mir'aj del Profeta Muhammad in cui il cavallo Buraq lo aveva portato a visitare i sette cieli.
Il suo sogno, da cui si era risvegliato di colpo, era stato strano, impalpabile ma efficace. L'entità, non poteva avere altri nomi, lo aveva condotto in un luogo mistico, una terra spirituale non ancora battuta, fatta di energia pulsante e selvaggia. Immerso in questo caos primordiale, l'entità gli aveva parlato e gli aveva svelato la sua unicità: nella sua anima viveva l'eterno conflitto nato ai tempi biblici di Ismaele, tra arabi ed israeliti. Le sue origini rivelavano un coesistenza di diversi geni da sempre in contrasto. Il suo sangue e la sua anima erano una culla semitica, direbbero gli studiosi di religioni comparate. L'entità gli aveva svelato che questo dono unico lo rendeva speciale. Non che avesse chissà quali virtù e talenti, anzi Amir si sentiva di essere solo un valido ufficiale scientifico della Flotta Stellare. Si trattava del dono che lo rendeva idoneo ad un destino diverso.
E questo destino si stava avvicinando.
Stupito, stordito, con il cuore che batteva senza controllo, Amir Houssein si era svegliato.
Dove si trovava?
Non era l'alloggio nella USS Ruthenford, neppure sulla Sheldon. Era un altrove indefinito.
Amir aveva fatto molta fatica a realizzare ed elaborare ciò che aveva portato i sopravvissuti dell'equipaggio ad essere a bordo di una nave aliena dotata di una sorta di autocoscienza.
Lui era solo un giovane ufficiale scientifico e ancora non era neppure riuscito ad impratichirsi a bordo della Rutherford che si era trovato catapultato su una nuova e sconosciuta unità navale.
La sua mente andò al dove e quando si trovava prima di cadere in una sorta di sonno: non era il suo turno di riposo, era con altri ufficiali e sottufficiali scientifici da poco usciti dall'infermeria. Stavano analizzando la strumentazione diagnostica della nave. E poi... Ancora la mente confusa che non riusciva a focalizzare. Si trovava in uno spazio vacuo e fluido.
"Benvenuto. Chi sei?" chiese una voce. Si voltò verso la sorgente sonora. E vide sé stesso o una sua proiezione di qualche genere.
"Dovrei chiedertelo io chi sei"
"Tu hai qualcosa dentro di diverso. Non sei come gli altri. Non capiamo".
"Se è per questo neppure io capisco. Ma rispondi alla mia domanda: con chi sto parlando?" domandò il giovane ufficiale.
"Il mare di anime. Ti aspetta. Unisciti a noi". La voce restava sul vago.
Per un attimo ebbe il dubbio di essere morto e di star vivendo una qualche esperienza spirituale metafisica.
"Prima di unirmi con qualcuno devo sapere cosa mi è successo. O almeno, cosa è successo al mio corpo fisico?", chiese Amir.
"In questo sei come gli altri. Troppo attaccato alla materia, all'involucro".
Lui alzò le spalle. Poi ricordò: allarme rosso. Un vascello misterioso. E poi, più nulla.
Alzò un sopracciglio: "Quindi, per capirci, per il mare di anime è normale rapire le persone?"
Silenzio.
Apparve una figura femminile in sostituzione alla sua stessa proiezione. Il cuore di Amir battè forte e sentì il fiato fermarsi.
Aljeena era davanti a lui. Proprio come quando l'aveva salutata dopo una notte insieme. I capelli neri mossi, le labbra leggermente socchiuse che profilavano un sorriso. Era vestita con la divisa da cadetto della Flotta, pronta per svolgere un'esercitazione orbitale.
"no..no...no" iniziò a ripetere Amir.

Sheldon - Plancia
22/10/2398 - ore 12.02


Il comandante Rezon aveva un'espressione carica di tensione. Lo sguardo fisso le mani strette a pugno. Il Tenente Filippo Jekins guardò i colleghi in plancia e scosse il capo.
"Signore, non ritengo l'ordine pertinente con i principi della Federazione".
Rezon colmo di ira si voltò verso l'ufficiale tattico.
"Ho capito bene?" chiese il primo ufficiale evidentemente fuori di sé dalla rabbia.
"Signore, mi dispiace, ma il codice comportamentale della Flotta Stellare dice all'articolo.." cercò di spiegare Filippo.
"Non mi stia a raccontare sciocchezze amministrative! Esegua l'ordine e basta!"
In plancia anche gli altri ufficiali si voltarono.
Per un attimo Filippo ebbe un'esitazione. Una parte di sé era per attivare il caricamento dell'arma, ma la razionalità ebbe il sopravvento. Chiuse gli occhi per un attimo e poi guardò il superiore.
"No signore"
Rezon ebbe un tremito alle mani. Con uno scatto improvviso balzò sulla postazione di Jekins e gli diede un colpo forte con il braccio scaraventandolo con violenza a terra, lontano dai comandi.
Gli altri ufficiali erano sbalorditi e troppo rapida era stata l'azione per dare il tempo di agire.
Tranne che per Jekins, il quale anche a terra, con il fianco addolorato non si fermò troppo a pensare, estrasse il phaser e colpì il primo ufficiale.

Luogo e tempo sconosciuto


Se c'era una cosa che Amir non poteva tollerare era il giocare con i sentimenti altrui. Alieni metafisici o altro nessuno ne aveva il diritto. Si sentì caricare di una nuova energia. Qualcosa che pulsava al ritmo del battito del suo cuore.
"Lasciatemi stare!" urlò e una sorta di onda d'urto si sprigionò dal suo stato cosciente e colì il simulacro di Aljeena e il suo. Come un fallout nucleare tutto venne colpito da una violenta raffica di vento dissipatrice.
Sentì come uno strappo violento. Dolore lancinante e grida ovunque che rimbombavano nella sua testa. Nel suo campo visivo ora c'era una sorta di tunnel dove tutto veniva risucchiato. Una spirale nel quale non era possibile resistere. Si sentì avvolgere e allora, nel mezzo del turbinio vide il suo attuale capitano Adrienne Faith. La bella forma sinuosa del suo corpo, ora come in preda ad uno stato nirvanico e trascendente.
Lui le passò accanto. E le parole del sogno risuonarono in lui: il dono e il destino.
Non sapeva quale dono potesse essere.Ma sapeva che nel suo dna ibrido ebraico-islamico poteva dormire ancora sopito un nuovo potenziale, ad oggi inespresso. E forse il momento per esprimerlo era questo.
Vide Adrienne a la prese per braccio. O almeno afferrò ciò che simulava quella parte anatomica. Il corpo proiettivo del capitano Faith entrò nel tunnel ed insieme iniziarono a precipitare nel vuoto tra urla disperate.
Amir sentiva un'energia forte, una linfa vitale che scorreva in lui e che da lui si emanava verso il suo superore.
Fino al punto in cui tutto cessò di colpo.

Sheldon - Plancia
22/10/2398 - ore 12.05


Jekins ansimava per il carico di tensione. Gli girava la testa e gli sguardi dei presenti erano puntati su di lui. Il Primo ufficiale giaceva stordito a terra.
Filippo si alzò, sfiorò il badge: =^= Tenente Hewson, ho bisogno di lei in plancia, ora =^=.
Ma non rispose nessuno. Anche lui, come il capitano Faith era in infermeria.
Apparve Sheldon accanto a lui: "Direi che tocchi a te prendere il comando".

Sheldon - Infermeria
22/10/2398 - ore 12.08


Amir si alzò di scatto, come se avesse sollevato la testa da una vasca. Si girò nervosamente.Era in infermeria, qualche biolettino più in là c'era il capitano Faith anch'essa che si stava risvegliando.
"Cosa è successo?" chiese.
Una versione ridotta di Sheldon, con l'uniforme medica, si rivolse al giovane ufficiale scientifico, sorridendo compiaciuta: "Non so come siate riusciti ma avete interrotto un collegamento telepatico estremamente forte. Benvenuti nuovamente tra noi".
Poi, ebbe un refresh e la mini proiezione Sheldon riapparve ora con la divisa da capitano.
"Signor Houssein se si voleva far notare c'è riuscito questa volta".
Amir alzò gli occhi al cielo e stava per rispondere quando anche Adrienne intervenne.
"Non so ancora capire cosa abbia esattamente fatto e perché anche lei sia stato preso dal..Mare delle Anime, ma le sono grata"
Lui arrossì, per timidezza e fece un rapido cenno di assenso.
"Ora cerchiamo di uscire da questa situazione poco piacevole" e fece per alzarsi quando Sheldon la fermò: "Vorrei ultimare la bio-scansione su di lei, compreso una valutazione delle sinapsi e dei neurotrasmettitori. E' appena uscita da un'esperienza a dir poco traumatica".
La Faith guardò male Sheldon. "La mia presenza è richiesta in plancia, di certo".
"Alla plancia ci sta pensando Jekins" rispose il mini Sheldon con nonchalance.
"Jekins? E perchè?" si sentì crescere la rabbia di nuovo verso Rezon, capendo come sulla Sheldon non poteva esserci un attimo per abbassare la guardia. "Rimandiamo le sue analisi a dopo", disse senza troppa disponibilità al confronto, si alzò e, pur con la testa che le ballava il valzer di Strauss, si diresse verso la porta di uscita, lasciando senza parole il surrogato di medico.
Il piccolo Sheldon si parò davanti a Faith ed indicò il biolettino dove ancora confuso era adagiato Amir Houssein.
Adrienne fece un cenno d'assenso rivolto alla proiezione Sheldon e trasse un profondo respiro. Si voltò verso Amir e gli disse: "Signor Houssein, se si sente sufficientemente bene, le chiedo se le va di seguirmi in plancia. In qualità di ufficiale scientifico,intendo. Non so per quale ragione ma credo che avrò bisogno di ogni aiuto possibile".
Amir sorrise spontaneamente e scese dal biolettino.
"Sono con lei, capitano", disse il giovane di origine araba.
Qualcosa di nuovo stava per iniziare nella vita di Amir. Nella sua mente risuonò una vecchia canzone rock terrestre di fine XX secolo: So long cowboy dei Westworld.


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01.06 - Analisi preliminari

Autore: Tenente JG Alec Blake

Sheldon - Plancia
22/10/2398 - ore 12.15


Adrienne si avviò a passo rapido verso la plancia seguita a stretto giro dall'ufficiale scientifico e dalla dottoressa Shazam, che, tricorder alla mano, cercava di lanciare delle scansioni su entrambi. Giunta davanti alla porta della plancia si voltò osservando i due che la seguivano soffermando lo sguardo sul medico
"Dottoressa.. le ho già detto che appena avrò risolto questa questione sarà libera di farmi tutte le analisi mediche che desidera, ma questo non è il momento" fece spaziare lo sguardo all'interno della plancia alla ricerca di qualcosa come se sperasse che, nonostante le parole in infermeria, Kyel fosse in realtà in plancia.
All'ingresso della donna Filippo si alzò dalla poltroncina del capitano cedendole il posto "Capitano in plancia" andando poi a posizionarsi alla console tattica affiancandosi al collega presente.
Adrien prese posto alla poltroncina "Rapporto rapido. Come mai il primo ufficiale non è regolarmente in plancia?"
Alla domanda del capitano l'ufficiale tattico si girò osservandola "Hemm capitano...al momento il Tenente Rezon è confinato nelle celle detentive privo di comunicatore e piantonato costantemente"
L'affermazione di Filippo fece spalancare gli occhi alla donna "Avete arrestato Kyel??" decisamente stupita senza neppure rendersi conto che l'ha chiamato per nome "Cosa è successo?"
Filippo si alzò portandosi davanti al facente funzioni capitano "Stavamo svolgendo delle scansioni di routine sul tetraedro quando il tenente si è avvicinato ordinando di attivare il cannone ad antiprotoni e far fuoco sul tetraedro senza che questi si sia dimostrato ostile"
Adrienne ascoltò con attenzione il discorso del suo ufficiale tattico inarcando sempre più le sopracciglia decisamente stupita. "No, non è un comportamento normale. Il tenente non è di certo un assassino. Avete svolto qualche analisi per spiegare questo comportamento?" guardando il tetraedro davanti a loro quasi certa che in qualche modo c'entravano loro e il mare di anime.
Shazam scosse la testa "Non ancora signora. Abbiamo svolto solo una scansione generica che ha rilevato un grave stress neurale e un'alterazione dei percorsi neurali.. come se qualcosa li avesse modificati. Ma per indagini più approfondite dovremo aspettare."
Adrienne annuì ascoltando tutti gli interventi, storcendo le labbra meditabonda, per poi portare l'attenzione sugli altri "Ok a parte lo strano comportamento del Tenente Rezon. Qualcos'altro da aggiungere" restando in attesa.
Il tenente Hussein prese rapidamente posto alla console scientifica lanciando una scansione attorno alla nave "Rilevo una lieve radiazione proveniente dal tetraedro diretta verso di noi, ma sembrerebbe che si fermi sugli scudi" voltandosi verso Rush alla ops per conferma
"Confermo. Nessuna anomalia su nessun sistema signore" rispose l'umano alla OPS guardando il resto della plancia.
Adrienne annuì al rapporto guardando il tetraedro pensierosa "Dottoressa, secondo lei ci sono pericoli ad allontanarci da qui?"
Shazam sollevò lo sguardo verso il capitano della nave "Signora non possiamo sapere quali ripercussioni potrebbe avere sui nostri ancora in coma. Potrebbe interrompere il contatto e farli tornare in sé oppure portare ad un collasso neurale e di conseguenza....." lasciò la frase in sospeso pensando agli amici ancora in coma.
Adrienne sollevò una mano "Si è spiegata benissimo dottoressa" quindi si alzò osservando il resto dei presenti "Monitoraggio continuo io vado nelle celle detentive a vedere cosa è successo. Dottoressa, Tenente Rush venite con me! Jekins a lei la plancia" detto questo si avviò all'uscita diretta al turbolift.

Sheldon - Infermeria
22/10/2398 - ore 12.20


Il timoniere Blake spalancò gli occhi mettendosi seduto e guardandosi attorno piuttosto stranito abbassò lo sguardo fissandosi le mani come se le vedesse per la prima volta quindi le mosse lentamente, aprendo e chiudendo le dita, per poi fare uno strano sorriso.
Immediatamente una delle infermiere si avvicinò a lui "Tenente, bentornato! come si sente?" cominciando a fare una scansione sul collega per sincerarsi delle sue condizioni.
Il timoniere si girò fissandola e senza dire una parola cercò di mettersi in piedi dandosi un piccolo slancio. L'effetto fu quello di sollevarsi dal lettino solo per crollare a terra a faccia a terra senza neppure cercare di allungare le mani per attutire il colpo.
Blake rimase qualche secondo a terra immobile ma pienamente cosciente "Che strana sensazione" fatto qualche movimento si sollevò mettendosi in piedi fissando la donna che lo stava scansionando, focalizzò lo sguardo su di lei per poi annuire "Perfetto, ora devo andare" muovendo qualche passo con un'andatura piuttosto pesante verso la porta che al suo passaggio si aprì automaticamente.

Sheldon - Celle Detentive
22/10/2398 - ore 12.30


Kyel era seduto sulla piccola brandina della cella e si guardava attorno decisamente spaesato. Quando Adrienne, Shazam e Nicholas entrarono scattò in piedi avvicinandosi al campo di forza "Adrienne, sei in piedi! Come stai? E perchè sono in cella??" sopra di lui una presenza invisibile a loro fluttuava nell'aria. La possessione di un corpo fisico impegnava gran parte delle sue energie ed era costretto a restare dissociato dal primo ufficiale per sempre più tempo. Ma non ora! Ora loro dovevano sapere.
Adrienne inclinò la testa osservando il suo secondo in comando. "Si, sono in piedi. Hai ordinato di attivare il cannone ad antiprotoni e di far fuoco verso il tetraedro! Secondo te è un comportamento normale?"
Kyel spalancò gli occhi fissando gli altri due ufficiali che annuirono confermando le parole del capitano "Io? L'ultima cosa che ricordo è che ti avevo lasciato in infermeria e stavo tornando in plancia. Ho incontrato quello schianto di tattica.....e comunque dopo mi sono ritrovato qui"
Nicholas lo osservò "No, signore. Lei è entrato in plancia e ha ordinato espressamente di distruggere il tetraed...."
Shazam interruppe il collega "Aspetti le letture del tricorder confermano che quella sorta di modifica ai percorsi neurali è scomparsa. Qualcosa non torna probabilmente è vero non ricorda nulla di quel che è successo!"
=^= Signore qui plancia abbiamo rilevato un picco energetico nella radiazione. Una scansione non ha rilevato nessun danno. Continuiamo le indagin i=^=
Adrienne sfiorò il comunicatore "Perfetto tenente continui con le scansioni" sospirando per la situazione.
Con uno sforzo immane l'entità si spostò verso il primo ufficiale della Sheldon entrando in quella sorta di simbiosi con lui. Kyel ebbe un piccolo tremito e crollò sulle ginocchia
Adrienne fece per avvicinarsi a lui, ma lo schermo ancora attivo glielo impedì "Che diavolo sta succedendo?" chiese rivolta al suo ufficiale medico
"Non lo so ancora signore le scansioni sono ancora in corso, ma sembra che quella sorta di interferenza sia ritornata"
Kyel proruppe in una risata mentre si rimetteva in piedi "In tutta la mia esistenza di nomi me ne hanno dati parecchi ma interferenza proprio mai" osservò i colleghi stringendo le labbra "Permettetemi di presentarmi io sono Kandersteran sono, anzi a questo punto ero, il capitano di una nave dedita alla parificazione delle ricchezze di questo quadrante"
Adrienne lo osservò fessurano lo sguardo storcendo le labbra "Un pirata.. né più né meno di un pirata. Comunque cosa vuoi, perchè ti sei impossessato del corpo del mio primo ufficiale?"
Kandersteran sorrise lievemente "Punti di vista capitano.. semplici punti di vista" poi si fece serio osservando l'ufficiale in comando della Sheldon "Perchè? Perchè voi non immaginate neppure lontanamente con chi avete a che fare." indicò un punto indefinito dove presumibilmente si trovava il tetraedro "Se io sono un pirata quelli sono la peggior feccia del quadrante." si avvicinò fino quasi a sfiorare lo schermo osservando Adrienne negli occhi "Tu! Tu ci sei stata, sai cos'è quel mare di anime. Bene sappi che quella è solo la facciata la realtà è che loro sono dei parassiti ti illudono con il mare di anime, ma il loro unico scopo è di impadronirsi della nave e dell'equipaggio"
"Quelli? Quelli non sarebbero neppure capaci di impossessarsi di una delle mie sonde" Una delle forme di mini Sheldon apparve vestito da pirata con tanto di uniforme con il teschio "Sono già riuscito a fermarli una volta lo farò ancora"
Kandersteran scosse la testa "No, non ci riuscirai. Bada.. tu sei una splendida nave ma sei comunque un computer... avanzatissimo, ma non hai nessuna chance contro il loro sistema informatico." riportò lo sguardo su Adrienne "Scommetto che state rilevando una flebile radiazione che proviene dal mare di anime verso di voi. Beh quello è il loro sistema di trovare un modo per impadronirsi della vostra nave....e ci riusciranno, è solo questione di tempo"
Sheldon rise scrollando le spalle "E' impossibile che riescano a superare le mie difese elettroniche. Sono stato progettato per essere invulnerabile."
Nicholas squadrò Sheldon da capo a piedi sospirando per poi guardare il prigioniero "E cosa avrebbe di così speciale il loro sistema informatico?"
Kandersteran osservò i tre della flotta "Immaginate milioni e milioni di cervelli che cooperano per far muovere quella nave" portò ora lo sguardo su Adrienne "Il mare di anime è solo lo specchietto per le allodole. Una volta che accetti di unirti a loro si impossessano della tua nave e del tuo equipaggio usando il loro cervello per aumentare la loro potenza di calcolo"
Una voce cacofonica provenì dall'ingresso "Bhe.. una volta che l'essenza si è unita al mare di anime quella custodia diventa totalmente inutile.. quindi perchè non sfruttarlo?" i tre ufficiali della flotta estrassero i phaser puntandoli verso l'ingresso quando Blake entrò guardandoli con uno strano sorriso serafico "In fondo cosa è la misera vita di un corpo destinato al disfacimento di fronte all'immortalità dell'essenza? Kandersteran, sono venuto a prenderti torna con noi e il mare di anime sarà nuovamente la tua casa...per l'eternità"
Kandersteran spalancò gli occhi terrorizzato andandosi a rincantucciare in un angolo della cella "NO! Piuttosto che tornare ancora in quel carcere preferisco dissolvermi nell'universo. Non l'avrete ancora vinta prima o poi qualcuno come me distruggerà voi e quell'incubo che chiamate casa!" detto questo l'essenza lasciò il corpo del primo ufficiale portandosi all'esterno della nave dissolvendosi così nel vuoto dello spazio.
Blake sollevò lo sguardo osservando il soffitto sorridendo "Sia come la tua anima decide" poi portò lo sguardo sugli altri presenti
Adrienne portò lo sguardo sul quello che sembrava il suo amico Alec "Alec cosa diavolo stai dicendo? Non puoi veramente aver accettato di vivere in quel.....quell'orrore"
"Orrore o paradiso questo si può decidere solo vivendoci. Guardatevi siete qui confusi e terrorizzati da quel che può succedere al vostro involucro. Io non ho alcun timore questo è solo un contenitore senza nessun valore" e detto questo si conficcò le unghie in un braccio fino a farlo sanguinare per poi allungare la mano verso il capitano "Hai provato cosa vuol dire essere nel mare di anime, torna con noi e tutte le tue paure svaniranno"
Adrienne rimase qualche secondo a guardare l'entità soppesando le sue parole. In lei era ancora vivido il caldo abbraccio del mare di anime. La calma e l'amore che aveva permeato il suo essere.
"Heyyy!!! Avete intenzione di aspettare ancora molto prima di stordirlo??" proruppe Kyel ritornato nel pieno delle sue capacità cognitive. Immediatamente Rush fece fuoco verso quello che appariva come il timoniere della Sheldon e subito dopo una forte dose di Axonon iniettata dall'ufficiale medico lo spinse in un sonno senza sogni.

Luogo e tempo sconosciuto


Alec stava fluttuando nel vuoto guardandosi attorno quando un flebile tocco lo sfiorò sulla spalla. Si voltò d'istinto solo per trovarsi davanti al figura di Calire anche lei fluttuante nell'aria.
"Benvenuto tra noi"
Alec sorrise vedendo la donna davanti a lui "Calire??" poi si rese conto che non poteva trattarsi di lei e incrociò le braccia al petto "Chi diavolo siete e cosa volete da me?"
"Importa veramente chi siamo? L'individualità porta solo ad odio e paure. Noi siamo il mare di anime.. noi siamo l'essenza, privata da tutto il dolore e i tormenti"
"Oook questo risponde alla mia prima domanda. Torniamo alla seconda esattamente che volete da me?" rincalzò Alec storcendo le labbra.
"Offrirti la possibilità di un'esistenza senza tribolazioni" Calire allungò una mano mostrando ad Alec alcuni spezzoni della sua esistenza Prima il momento in cui il suo attuale capitano lo umiliò davanti a tutta la classe durante la simulazione, poi il momento in cui dovette dire addio alla stessa Calire, ed infine il momento in cui la Rutherford veniva distrutta nel passaggio del tunnel.
"Umiliazioni sofferenze e morte....immagina un'esistenza senza tutto questo. Un'esistenza eterna, senza nessuna paura, senza brutte umiliazioni, senza vedere morire i propri cari."
Alec osservava i momenti della sua vita passargli davanti agli occhi strinse le labbra quasi affascinato da quel mondo poi un improvviso dolore al braccio lo scosse dai suoi pensieri "Hai, maledizione ma che diavolo???" guardandosi il braccio potè vedere quattro semilune come delle unghiate apparire "E questa sarebbe l'esistenza fatta di sola pace? E comunque non funziona così. E' vero, Adrienne mi ha messo in difficoltà, ma senza quello non sarei il pilota di punta della federazione. Calire ha voluto partire, mi dispiace? Si, ovvio che mi spiace, ma è quello che doveva succedere. E per quanto riguarda i miei amici morti.. è stata vostra la colpa" Strinse i pugni alzando via via la voce "Una vita senza nessuna preoccupazione non è vita, è solo vegetare. Non hai stimoli, non hai nessuna spinta a migliorare te stesso.. a che scopo provare una sfida se sai già che la vinci? No, mi spiace, non è una vita che mi possa piacere.. preferisco tornare alla mia nave"
Calire si avvicinò a lui fissandolo e allungando una mano. Intorno a lui, come se un invisibile velo si fosse strappato, si potevano sentire solo lamenti "Tu tu non puoi tornare. Tu devi rimanere noi siamo il mare di anime"
Alec si guardò attorno spostandosi all'indietro, o per lo meno cercando di allontanarsi da Calire finché non sentì una presenza conosciuta che improvvisamente diventarono due. Alec sorrise "In effetti sarei curioso di vedere come è questo mare di anime" la figura di Calire sorrise dolcemente "Benvenuto fratello" e detto questo scomparve lasciando che Alec sprofondasse in quel mare.
Alec si lasciò sopraffare da quella pace e quella tranquillità per qualche minuto, gustandosi quel caldo abbraccio fino a che non riuscì a focalizzare il pensiero sulla presenza che aveva sentito. Si sollevò dal mare di anime e iniziò a fluttuarci sopra verso una direzione ben precisa osservando quelle essenze che avvinghiate formavano un unico fiume infinito. Quando fu sicuro di quel che sentiva vi ci immerse uscendo poco dopo trascinando con lui la dottoressa Cruz e Tamira.
"Su forza dottoresse non è il momento di lasciarsi andare"
Le due si scossero da quel senso di torpore osservando il betazoide e l'infinito abbraccio del mare di anime sotto di loro "Cosa è successo?"
Alec si strinse nelle spalle "Questo è ancora da scoprire, ma ho come la sensazione che i nostri amici siano in pericolo. Niente di chiaro, ma è come se ci fosse qualcosa che non ci dicono di questo bel mare di anime."
I tre si guardarono attorno quando alle loro spalle apparve in forma spirituale anche Vosek "Si, è la stessa cosa ho percepito io, dobbiamo fermarli" La voce e il viso solitamente prive di qualsivoglia emozione avevano lasciato posto ad un viso decisamente preoccupato ed un tono di voce che rispecchiava totalmente tale sentimento sintomo che benché si sforzasse la sua parte razionale stava cedendo.
I tre annuirono consci dell'imbarazzo che il vulcaniano stesse provando lasciando trasparire le proprie emozioni quindi iniziarono a fluttuare sopra tutte quelle essenze "Come ha fatto a non farsi sopraffare da quelli?" chiese la dottoressa Cruz
Il primo a rispondere fu Alec "In fondo sono solo delle proiezioni dei pensieri di chi ha accettato di rimanere nel mare di anime. Credo che anche a voi hanno insegnato a isolare il proprio pensiero da quello altrui."
"Il loro indottrinamento fa leva sui sentimenti negativi quali il rimpianto o rammarico. E cercano di far leva su ferite ancora aperte del passato. Io non ho alcun conto aperto con il mio passato" aggiunse Vosek
I tre si voltarono ad osservare il vulcaniano restando per qualche secondo straniti dalla sua affermazione.
D'improvviso una scia luminosa lasciò il mare di anime raggiungendo i tre palesandosi come il consigliere Hewson.
"Signori, mi era sembrato di avervi percepiti, ma volevo portare a termine una mia piccola indagine prima di raggiungervi." gli sguardi interrogativi dei tre lo invitarono a proseguire "Come immaginavo tutto il mare di anime non si può autogestire. Ci sono milioni e milioni di essenze ognuna diversa dall'altra se fossero tutte di medesima importanza ci sarebbe il caos. L'unica spiegazione era che vi fosse una specie di scala gerarchica. Penso che se si riuscisse a destabilizzare le essenze più importanti il mare di anime si sgretolerebbe come neve al sole. Peccato che non sia riuscito ad identificare tali essenze"
Blake annuì guardando i colleghi "Mhhh.. beh, ora siamo qui. Nel mare di anime, ma fuori dal mare. Dobbiamo trovare il modo di tornare sulla Sheldon o fare qualcosa da qui"


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01.07 - Vecchi nemici, nuove minacce

Autore: Tenente Comandante Adrienne Faith

Tempo e luogo sconosciuto


Il mare di anime, osservato dall'alto, aveva a tutti gli effetti l'aspetto di un immenso specchio d'acqua luminoso, increspato da una serie di piccolissime onde che tendevano a ricongiungersi verso il centro. Gli ufficiali si osservarono attorno per individuarne la fine ma non vi riuscirono.
"Questo luogo è immenso.." la voce della dottoressa Cruz fece voltare gli altri ufficiali "Mi ricorda molto l'immagine che avevo visto tempo fa su come si presentino i mutaforma sul loro pianeta"
"Intende il Grande Legame dottoressa?" Hewson si stava osservando attorno "In effetti ha delle somiglianze, ma questo posto non sembra avere fine"
"Ma voi siete in grado di percepire telepaticamente le singole entità?" Alec sembrava perplesso "Siamo sopra a milioni di individui.. forse addirittura miliardi eppure non ne percepisco l'empatia.. non percepisco alcuna distinzione fra loro. Sono semplicemente entità luminose completamente vuote"
"No, non sono in grado di percepirli neppure io" Hewson scosse il capo "Quello che sento è solo una sorta di onnipresente sensazione di benessere e di pace.. come se tutte le entità avessero un'unica grande empatia.. ciò che sembra essere del tutto inesistente è il concetto di individualità"
"A cosa serve l'individualità?"
Una voce femminile fredda ed impersonale si propagò al di sopra del grande mare come fosse un boato tutti gli ufficiali si guardarono attorno stupiti mentre il mare delle anime si aprì su se stesso lasciando apparire una luce verde azzurrognola , che si fermò di fronte a loro prima di ripetere nuovamente la medesima domanda "A cosa serva l'individualità?"
"L'individualità è ciò che ci ha reso quello che siamo, ognuno di noi è unico e irripetibile.." la voce del consigliere era un po' tesa, del resto tutti avevano capito che il capo del mare delle anime era proprio ciò che gli stava di fronte "E' un qualcosa a cui nessuno di noi rinuncerà mai"
"L'individualità è ciò che vi rende deboli, vi ancorate all'idea di essere speciali e perdete di vista quanto potreste ottenere unendovi nel tutt'uno.. ma io sono qui per farvi scoprire la verità" la luce azzurrognola si spostò un po' per poi muoversi al di sopra di tutte le altre entità "Siete telepati, siete in grado di sentire a pieno l'immensa tranquillità che regna in questo luogo"
Gli ufficiali erano in silenzio, nessuno parlava ma tutti avevano un pensiero nella propria mente. Lentamente la luce azzurrognola si mosse nuovamente verso le proiezioni degli ufficiali della flotta "All'inizio potreste non condividere questo modo di vivere.. ma con il tempo tutto vi sembrerà normale. Milioni di menti unite in un solo legame, milioni di conoscenze unite tutte al raggiungimento di un solo scopo"
"Borg..." Alec osservò la luce azzurrognola "Questa è la filosofia dei borg.."
"Quello è il mio passato.." la luce azzurrognola si fermò per un attimo "Il cubo in cui ero dislocato è andato distrutto molti anni fa, la mia vita come borg è finita quando il collegamento subspaziale con la collettività è andato distrutto.. ma poi ho incontrato il mare delle anime. Loro mi hanno donato una nuova collettività ed una nuova forma, mentre io ho donato loro un nuovo scopo"
"Un nuovo scopo?"
"Il mare delle anime era limitato, meno di una ventina di entità.. una piccola collettività sola e indifesa. Cercavano esseri che volessero ascendere all'immortalità dello spirito ma non avevano la forza d'animo di mostrare agli altri la via.." la luce azzurrognola continuava a spostarsi lentamente "Non capivano i rifiuti degli esseri mortali, non sapevano che tutte le razze sono deboli e ignoranti.. non accettavano il grande dono perché hanno paura, paura di fare il grande passo, ed era compito nostro portarli a fare il grande salto.. alla fine anche voi ce ne sarete grati di aver fatto la scelta al posto vostro"
Gli ufficiali si spostarono indietro mentre la dottoressa Cruz fece un balzo osservando il mare delle anime che iniziava ad agitarsi, come fosse un mare in tempesta "No, no.. grazie! Non ci pensiamo nemmeno a fare il grande salto!"
La luce azzurrognola sparì nuovamente all'interno dell'immenso mare costituito dalle innumerevoli entità luminose, mentre queste ultime iniziarono a vorticare su di loro creando una sorta di mulinello. Gli ufficiali superiori iniziarono a sentire la forza attrattiva di quello strano mulinello, lottavano con tutta la loro forza per non ripiombare in quell'irreale sensazione di pace ma la forza che li stava trascinando era davvero immensa "Maledizione, tenete duro!!" la voce di Hewson era dura
"La nostra risposta è e resta no! Lasciateci in pace!" Alec era preoccupato come tutti gli altri, ma non voleva cedere
"Noi siamo il Mare delle Anime, l'esistenza come voi la conoscete è terminata, assimileremo la vostra entità psichica ed utilizzeremo i vostri resti biologici e tecnologici per aumentare il nostro vascello. La resistenza è inutile"
"La resistenza non è inutile!!" la voce di Alec si perse infine in un flash di luce che abbagliò tutti.

Sheldon - Celle Detentive
22/10/2398 - ore 12.45


"Heyyy!!! Avete intenzione di aspettare ancora molto prima di stordirlo??" proruppe Kyel ritornato nel pieno delle sue capacità cognitive
Immediatamente Rush fece fuoco verso quello che appariva come il timoniere della Sheldon e subito dopo una forte dose di Axonon iniettata dall'ufficiale medico lo spinse in un sonno senza sogni.
Il Comandante Faith osservò per qualche istante il giovane timoniere privo di sensi, quindi si voltò verso Rush e l'ufficiale medico "Dottore, riporti il nostro timoniere in infermeria.. tenente Rush, torni in plancia e mi faccia rapporto sulla nave, voglio sapere se dopo questa bella scenetta è cambiato qualcosa nell'atteggiamento di quegli esseri.." osservò i due uscire per poi tornare a guardare Kyel all'interno della cella
"Pensi di tirarmi fuori di qui si o no?" Rezon incrociò le braccia al petto con espressione infastidita "Sono tornato perfettamente in me se te lo stai domandando!"
Adrienne sorrise divertita osservando il giovane "Mm.. già, sono convinta che sia tornato perfettamente in te.."
"Ma non mi hai ancora liberato.." un sorriso apparve anche sulle labbra di Rezon "Ammettilo, ti stai divertendo nel vedermi rinchiuso in cella"
"Forse un po'.. lo ammetto" Adrienne continuò a sorridere divertita per poi sedersi a terra tornando improvvisamente seria "Kyel, ma in che guaio ci siamo andati a cacciare tu ed io?"
"Non lo so Adrienne, è qualcosa che non credo sia mai accaduto a nessun equipaggio federale.. quegli esseri hanno qualcosa che mi inquieta anche se al momento tecnicamente non hanno ancora attaccato nessuno.."
"Si sono solo limitati a rapire le entità di tutti gli ufficiali appartenenti a razze telepatiche" Faith sospirò restando per un po' in silenzio prima di riprendere "Ma a nessuno di loro è stato fatto male.. o almeno non sono ancora al punto da doverli ritenere in immediato pericolo"
"E noi siamo bloccati qui per non rischiare che l'interruzione del collegamento telepatico possa uccidere parte del nostro equipaggio" anche Kyel si sedette a terra, poggiando le spalle alla paratia
"Siamo bloccati qui sotto molti punti di vista.."
Rezon osservò per qualche attimo Adrienne "Cosa intendi?"
"Siamo sperduti in un luogo del tutto inesplorato della galassia, non possiamo chiedere aiuto alla Federazione, che nella più rosea delle eventualità si sarà limitata a ritenerci dispersi in missione.. non possiamo rivolgerci alle razze conosciute grazie al viaggio della Voyager perchè noi siamo ben più lontani da casa.. Siamo completamente soli, su una nave sconosciuta, ad affrontare qualcosa di cui non sappiamo nulla" Adrienne scosse il capo "Nulla di quanto abbiamo imparato da quando abbiamo indossato questa uniforme sembra servire in questo momento"
"Ti sbagli Adrienne.." Kyel si rialzò nuovamente portandosi verso il campo di forza "Ciò che abbiamo fatto sino ad ora ci ha insegnato che nulla è impossibile. Si, lo ammetto.. non era così che mi aspettavo questo incarico, anzi! Immaginavo di restare su questa nave per un tre o quattro anni, venire promosso.. perchè, diciamocelo, sono un gran primo ufficiale.. e andare avanti con la mia vita viaggiando tra i vari mondi federali. Le cose non hanno seguito i nostri piani ma questo non significa che non abbiamo alternative, solo che la strada sino ad ora intrapresa non è quella giusta"
Adrienne si alzò portandosi accanto alla barriera energetica che chiudeva la cella "Cosa intendi?"
"Sino ad ora abbiamo mantenuto una sorta di posizione difensiva, abbiamo osservato cosa il mare delle anime avesse intenzione di fare senza intervenire.. il risultato è stato che non abbiamo ottenuto nulla, loro continuano a mantenere il controllo su parte del nostro equipaggio e si limitano a restare ad osservarci"
"Quindi cosa vorresti fare?"
Uno sguardo pieno di determinazione apparve sul volto di Rezon "Se la strategia difensiva non funziona, non resta che una sola cosa.."
Adrienne si illuminò a sua volta osservando il suo primo ufficiale "L'attacco.."
"Esatto, basta aspettare... vediamo di smuovere in qualche modo le acque"
"Mi sembra una buona idea" Faith rifletté "Iniziamo chiamandoli, cerchiamo di cambiare la situazione attuale e in caso..." la frase si interruppe bruscamente dopo che una serie di allarmi si attivarono su tutti i ponti i due giovani si osservarono mentre Adrienne apriva la cella detentiva a Kyel e sfiorava il comunicatore "Cosa sta succedendo?"
=^= Plancia a Capitano.. L'ottaedro ha iniziato a muoversi capitano! =^=
=^= Infermeria a Capitano!! Tutti gli ufficiali si stanno risvegliando! Gli ufficiali superiori stanno farfugliando qualcosa sui borg.. onestamente non so cosa sia successo ma sembra che il collegamento telepatico sia stato troncato di netto!! =^=
Kyel osservò la donna con espressione sorpresa "Hanno deciso di lasciarci andare?"
"Ovviamente no, mio ottuso amico..." la proiezione di un mini-sheldon con la faccia del capitano Picard apparve sulla spalla di Adrienne "Non avevano la minima intenzione di lasciare andare quegli uomini, sono stato io a interrompere il collegamento! E.. non serve che ringraziate, anche se sarebbe molto gradito!"
"Sheldon.." la voce del Comandante Faith era stupita "Hai interrotto il collegamento?"
"Assolutamente.. un colpo deciso e via!"
"Ma non avevamo detto di evitarlo per non mettere in pericolo la vita dei membri dell'equipaggio?" anche Rezon sembrava perplesso
"Si, precisamente" il mini-sheldon annuì con convinzione "Togliere il collegamento poteva uccidere tutti all'istante!"
Adrienne si rabbuiò rapidamente "Allora si può sapere perché diavolo lo hai fatto?"
"Semplice" il mini-sheldon si accomodò sulla spalla della donna "Perché mi annoiavo..."
=^= Plancia a Comandante Adrienne.. ci stanno chiamando! =^=


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01.08 - Un nuovo Patto dello Scorpione?

Autore: Tenente Paul Hewson

Sheldon - Plancia
22/10/2398 ore 12,55


Adrienne e Kyel arrivarono in plancia di corsa. Il Capitano avrebbe voluto sapere cosa avevano da dire gli ufficiali tornati dal Mare delle Anime, ma la richiesta di comunicare fisicamente da parte degli alieni, aveva la precedenza. Contava sul fatto che il suo Primo Ufficiale fosse immune da un controllo telepatico e anche che la conoscesse così bene da capire se le decisioni che avrebbe preso fossero le sue o, piuttosto, dettate da qualcun altro, ed intervenire.
Faith si sedette sulla sua poltrona, cercando di assumere quella sicurezza, che però non era sicura di avere in quel momento. Gli anni dell'accademia e la sensazione di superiorità con cui li aveva superati, le sembravano adesso lontani anni luce e la paura di non essere all'altezza della situazione la paralizzarono per un momento, poi l'immagine degli uomini in plancia con lei in quel frangente e tutti gli altri che aspettavano solo un suo ordine sulla nave, le rammentarono quali erano i suoi obblighi, e, con voce sicura disse:
"Signor Jekins apra un canale, sentiamo cosa hanno da dire!"
"Solo audio Capitano, parli pure."
=^=Sono il Capitano Adrienne Faith della Nave Sheldon, anche se penso lo sappiate già. Chi parla per conto del Mare di anime ?=^=
Una voce femminile uscì dagli altoparlanti della plancia.
=^=Qui nel Mare di anime l'identità non esiste, ma capisco che per voi è ancora importante, perciò potrete rivolgervi a me col nome che avevo quando ero ancora una singolarità: Kasja.=^=
=^=Molto bene Kasja, cosa volete?=^= disse sicura di sè Adrienne, sentendo che se si erano decisi a chiamare molto probabilmente volevano qualcosa da loro o dalla loro nave e, poiché non erano riusciti ad averla inglobandoli nel loro Mare, cercavano di ottenerla in altro modo.

Sheldon - Infermeria
Contemporaneamente


La Dottoressa Shazam e lo staff medico correva da un lettino all'altro, cercando di evitare che lo shock neurale che il contraccolpo dovuto al distacco dal legame telepatico forzato avrebbe potuto causare agli ufficiali che ne erano stati preda.
Il Consigliere Hewson aprì gli occhi di scatto e la luce dell'infermeria lo trafisse come una lama. Doveva però ignorare il dolore e usarlo a suo vantaggio per svegliarsi del tutto: era indispensabile avvertire il Capitano delle reali intenzioni del Mare di anime e dello scopo della regina di quell'entità di annettere al Mare tutte le menti telepatiche che trovava al fine di diventare sempre più potente. E il fatto che al comando del Mare di anime vi fosse una ex Borg, non era affatto un buon segnale!
Provò a mettersi in piedi, ma queste non lo sostennero e cadde ai piedi del lettino diagnostico su cui era sdraiato fino a pochi istanti prima. Il rumore della caduta fece accorrere la Dottoressa Shazam che lo aiutò a rimettersi in piedi.
"Cosa crede di fare ?"
"Il mio dovere, Faith ha bisogno di sapere quello che abbiamo scoperto. Potrebbe essere di vitale importanza!" Rispose il Consigliere appoggiandosi alla donna, la quale, esaminandolo al volo col suo tricorder medico, lo ritenne abbastanza in forze per lasciare l'infermeria. Chiamò una guardia lì di turno in quel momento, solo perché aveva partecipato di un corso di Primo Soccorso avanzato dopo l'Accademia, dicendo:
"Signor Rossi accompagni il Consigliere in plancia, ma se dovesse avere dei problemi, anche piccoli, lo riporti immediatamente qui."
"Sì Signora" rispose il sottufficiale che prendendo il Consigliere per un braccio per sostenerlo, uscì dalla stanza, lieto di poter essere utile in qualcosa.

Sheldon - Plancia
22/10/2398 - ore 13,05


Il Consigliere entrò in plancia giusto per sentire il Capitano Faith chiudere la comunicazione col rappresentante del Mare di Anime dicendo:
"Molto bene, esaminerò la vostra proposta e vi farò sapere qual è la nostra decisione al più presto"
"No Capitano non li ascolti!" urlò Hewson e si diresse alla poltrona del Capitano quasi correndo.
"Jekins chiuda la comunicazione!" disse Adrienne che non voleva che gli avversari potessero pensare che non ci fosse coesione tra di loro.
Ad un cenno d'assenso del suo Tattico si rivolse al Consigliere che era in piedi di fronte a lei, decisamente ansioso.
"Signor Hewson ho solo accettato di ascoltarli, ma so che sono una minaccia per noi e voglio sapere se avete scoperto qualcosa dal vostro prolungato contatto col Mare di Anime. Ma per prima cosa: come si sente? è abbastanza in sé per poter esporre lucidamente le sue conclusioni?"
Paul sentì che Faith stava tentando un contatto telepatico, ma lui aveva alzato le sue seppur deboli barriere mentali, perché provato dall'intrusione forzata che aveva subito nella permanenza nel Mare di Anime e aveva bisogno di riappropriarsi della sua identità e non le permise di entrare. La Betazoide capì e si ritrasse delicatamente.
"Sì sto bene!" rispose poco convinto, sapendo che gli sarebbe voluto del tempo per elaborare la cosa, a lui e agli altri che l'avevano subita.
"Signor Rezon riunione in sala tattica con gli ufficiali superiori tra dieci minuti. Non credo che ci lasceranno molto tempo per decidere"

Sheldon - Sala Tattica
22/10/2398 - ore 13.15


La Dottoressa Cruz entrò tra gli ultimi in Sala Tattica e fece un lieve cenno al Capitano che le si avvicinò: le due donne si parlarono per qualche istante a bassa voce e Kyel vide il bel viso di Adrienne divenire ancora più teso. Il Primo Ufficiale si avvicinò alle due e chiese.
"Qualche problema?"
"La Dottoressa mi stava dicendo che quasi nessuno ha subito contraccolpi gravi dal distacco forzato dal Mare di anime."
"Quasi?" chiese Kyel temendo il peggio.
"Vosek non ce l'ha fatta!" rispose la Dottoressa triste.
"Il Signor Houssein è presente?'" disse Faith, già col pensiero a quello che andava fatto, cioè promuovere il giovane a Capo della Sezione Scientifica. Sapeva, conoscendo i curricula di tutto l'equipaggio, che era il più idoneo a prendere il posto del Vulcaniano, per il quale avrebbero pianto in un secondo momento, quando sarebbero riusciti a mettersi al sicuro.
"Sì è qui, come secondo di Vosek l'avevo già convocato, sapendolo ancora in infermeria. Credo però sia meglio al momento tenere per noi la notizia, non vorrei caricare troppo Houssein di responsabilità." disse Kyel al suo Capitano, avendo intuito quali fossero le sue intenzioni.
Faith ci riflettè qualche momento poi convenne col suo Secondo che era la cosa migliore da fare "D'accordo cominciamo."
Adrienne prese posto a capotavola e non appena ebbe l'attenzione di tutti i presenti cominciò.
"Kasja, rappresentante del mare di anime ci ha fatto una proposta: collaborare con loro per rendere stabili i tunnel spaziali che stanno cercando di aprire da qualche tempo. I tentativi che hanno fatto finora sono falliti come amaramente abbiamo scoperto, causando molte vittime a noi e ad altri sventurati che si trovavano nelle vicinanze.In cambio, nel caso di un successo, ci consentirebbero di attraversare il tunnel e tornare quindi a casa."
"Capitano le loro intenzioni non sono pacifiche: quella Kasja, prima di entrare nel Mare di Anime era una Borg e ha portato l'ideologia Borg nel Mare di anime, solo che invece di assimilare i corpi, assimilano solo le menti. I resti fisici vengono utilizzare per migliorare il loro sistema informatico e le astronavi, su cui viaggiavano gli sfortunati che sono transitati sul suo cammino, usate per ingrandire la loro nave e renderla più potente, così da consentirgli di assimilare sempre più menti! E poi vogliono la Sheldon: hanno visto di cosa è capace e quali sono le sue potenzialità"
"E perché vogliono venire nel nostro quadrante? Cosa li attira da noi ?" chiese Rush.
"Forse in questo quadrante ci sono poche razze telepatiche da assimilare, mentre nei quadranti Alpha e Beta ce ne sono diverse e alcune molto potenti!" rispose Jekins.
"Quindi? " disse Faith "Cosa facciamo? Li aiutiamo, magari provando a costringerli ad un patto o li fermiamo qui, precludendoci però un ritorno a casa veloce ?"


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01.09 - Ottaedro in buca d'angolo

Autore: Tenente Kyel Rezon

Sheldon - Sala Tattica
22/10/2398 - ore 13.25


"Quindi?" disse Faith "Cosa facciamo.. li aiutiamo, magari provando a costringerli ad un patto o li fermiamo qui, precludendoci però un ritorno a casa veloce?"
Dal suo punto di vista, il Consigliere sapeva perfettamente che la domanda della Capitana era del tutto retorica.
Non solo perché, come lei, anche lui aveva vissuto quell'esperienza dentro al mare di anime.
Non perché fra Betazoidi fosse più facile percepire le auree altrui, pur senza invadere i loro scrigni mentali.
Non perché Paul avesse attinto a chissà quali trucchi appresi dalla cinesica delle microespressioni facciali, ma perché, finalmente, aveva letto negli occhi di Adrienne una luce di determinazione diversa.
Oltre a ciò, a facilitargli il compito, vi era stato quel rapidissimo sguardo fra la Faith e Rezon: era uno sguardo d'intesa e complicità.
Era qualcosa che esulava dal loro battibeccare come cane e gatto, dal poco sopportarsi con la divisa addosso, ma che permeava il loro legame ben più di quanto nessuno dei due avrebbe mai ammesso.
Quello che preoccupava Paul, in verità, era Blake.
Il timoniere, in ordine di tempo, era stato l'ultimo ad essere posseduto.. ma, mentre Rezon era stato invaso da un'anima prigioniera fuggita, all'improvviso, dalla prigione dorata dell'ottaedro, Blake lo era stato da una propagazione di quella Kasja.
Nonostante sia lui stesso sia la sezione medica avessero dichiarato Blake sano ed abile, Paul si era ripromesso di controllarlo strettamente: non potevano permettersi di rivelare le carte alla loro avversaria.
Quello che, al momento, lo stupiva di più era la pressoché inabilità intellettiva del loro timoniere, come se fosse imperturbabile su quanto lo circondava.
Ciò metteva decisamente in allarme Hewson.
Da un lato, poteva benissimo essere che Alec stesse attingendo agli insegnamenti Betazoidi di recupero mentale in seguito a stress post traumatico, dall'altro nulla escludeva che qualche traccia di Kasja permanesse in lui e lo usasse come mezzo informativo.
Il resto dello staff di comando, invece, era ignaro delle sue preoccupazioni, ma appariva ugualmente turbato ed indeciso sul da farsi.
Beh.. sì.. non tutti.. quasi.
L'ingegnere capo emanava espressioni saccenti come un faro in una notte buia.
Kelley era letteralmente elettrizzato dal trovarsi su una nave aliena decisamente avanzata e non vedeva l'ora di utilizzare la sua modesta ed infinita conoscenza per migliorare ancora Sheldon.
Cosa che, naturalmente, faceva infuriare il loro senziente ospite che non perdeva occasione di battibeccare con Alvin.
Che, peraltro, non sarebbe stato d'aiuto nemmeno volendo.
La Cruz alternava momenti di preoccupazione ad altri di autentica adorazione del Primo Ufficiale, come se fissarlo a lungo facesse, improvvisamente, sparire l'enorme guaio in cui erano finiti.
Il nuovo responsabile scientifico, Houssein, sembrava più attento a capire i meccanismi interpersonali fra gli ufficiali superiori per ragionare con chi schierarsi, ma, d'altronde, nemmeno sapeva che Vosek era caduto in azione, quindi il povero Amir si poteva permettere il lusso di non esporsi in prima persona.
Il Capo Operazioni Rush avrebbe avallato ogni decisione presa dal duo di comando, non per mancanza di abilità o di intuizioni, ma per indole.. in ogni caso, qualunque fosse stato l'indirizzo da seguire, avrebbe fornito loro soluzioni pratiche alla bisogna.. non era uno da strategie elaborate ed in questo assomigliava al Primo Ufficiale.
E lì arrivavano le note dolenti..
Beh altre..
Rezon era assolutamente illeggibile mentalmente per non parlare della sua aurea pressoché simile a quella di un Ferengi.
Certo il suo sguardo e le sue espressioni facciali rivelavano molte cose, ma Paul doveva sempre oltrepassare quella barriera guascona da sbruffone che Kyel erigeva in presenza di telepati. E, non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce, non sempre gli riusciva facile o fattibile superarla in tempi brevi.
In quel momento, però, non era difficile capire che avesse in testa qualcosa..
Un qualcosa che la Faith condivideva, ma che non avrebbe mai esplicitato in prima persona..
Preso dai suoi pensieri, Paul non si accorse di uno scambio di opinioni fra Adrienne ed il Capo della Sicurezza.
Non si era dimenticato di Jekins: dopo Blake, era il suo secondo profilo da porre sotto attenzione..
Beh sì ok.. il terzo dopo Rezon.
Non che il povero Filippo in quel frangente manifestasse problematiche di nessun tipo.. tuttavia il fatto di aver sparato contro il Primo Ufficiale aveva proteso fra i due imbarazzanti silenzi a cui prima o poi avrebbero dovuto mettere mano.
La cosa si era estesa anche fra gli altri membri dello staff di comando con conseguente difficilmente immaginabili in tutte le loro sfaccettature.
La Cruz era, ovviamente, dalla parte del Primo Ufficiale.
La Faith non si poteva esporre chiaramente, ma non era certo da meno, più per affetto che per reali responsabilità negative nel comportamento di Jekins.
Rush aveva assistito a tutta la scena quindi avrebbe difeso a spada tratta la bontà dell'azione del collega, se tirato in causa, vista la possessione di Rezon, ma non si sarebbe mai esposto in prima persona per tirare fuori l'argomento.
Gli altri presenti preferivano far finta di nulla.
Paul si era ripromesso di fare una conversazione a tre con i due interessati non appena tutto quel guaio fosse passato, se mai fosse passato, quando nuovamente il suo flusso di pensieri fu interrotto.
"Dipende dal nostro signor Jekins.." abbozzò con un ghigno Rezon
Dalla voce del Primo Ufficiale, schietta ma ironica, Hewson capì che non avrebbe mai fatto in tempo..
"In che senso?" domandò sorpreso il Capo della sicurezza
"Se le dessi il comando di annientare Kasja, intende nuovamente spararmi contro? Oppure eseguirà i miei ordini?"
"Non potevo concederle di attaccare l'ottaedro.. è contro i principi della Federazione.. sarebbe stata una violazione della Seconda Direttiva ed il suo comportamento un'infrazione della Decima Direttiva che l'avrebbe portata alla Corte Marziale.. l'ho fatto per salvaguardare la nave, l'equipaggio ed anche la sua carriera, signore" replicò Filippo con calma, ma ferma decisione
"Non la sto accusando, Tenente" ribatté Kyel alzando entrambi i palmi in alto in senso di tregua pur mantenendo un tono canzonatorio "io non ero in me, come testimoniato dalla Dottoressa Shazam, e quindi non posso fare altro che convenire con lei.. mi ha messo fuori combattimento per il mio bene e quello degli altri ufficiali ancora in mano al mare di anime.. ma, in questo momento, io le replicherei l'ordine.. io sono dell'idea di usare le armi a nostra disposizione per respingere l'attacco"
"Di che parla? L'ottaedro non ha aperto il fuoco, non ha manifestato intenzioni ostili attraverso sistemi offensivi"
Prima che Kyel potesse ribattere, fece la sua comparsa l'irritante mini Sheldon a forma di genio della lampada e Paul poté notare una mini increspatura a forma di sorriso nella mimica facciale del Primo Ufficiale.
=^= Pronto?? C'è nessuno in casa? Da orecchio a orecchio c'è qualche neurone attivo? A.A.A. cercasi sinapsi.. =^=
Dopo aver atteso qualche altro istante, dato che l'improvvisa entrata in scena per molestare il Capo della Sicurezza da parte di Sheldon, non sembrava potesse terminare nel giro di poco tempo.. Adrienne si decise ad intervenire in prima persona.
"Quello che il nostro Primo Ufficiale intende dire, e mi trovo a concordare con lui, è che il comportamento di Kasja non è definibile propriamente come amichevole.."
"Sicuramente no" interloquì Paul "ma nemmeno aggressivo e su questo io debbo dar ragione al signor Jekins.. pur tuttavia non si possono negare che abbia tentato di convincerci, non con metodi propriamente convenzionali, ad unirsi alla sua collettività di stampo Borg.. e, da quello che ci ha raccontato l'anima del pirata prigioniero, non è tutto oro quello che luccica.. quella pace dei sensi che abbiamo provato la guadagneremmo al costo della nostra individualità e libertà di avere un nostro arbitrio.."
"Bah.." fece Kyel interrompendo bruscamente Paul "non so perché vi difendete tanto fra telepati.. questa Borg, perché altro non è che un'entità Borg, sta disperatamente cercando di aprire tunnel spaziali verso il nostro quadrante di spazio, per ricongiungersi con i suoi simili o per diventare una nuova e potentissima regina"
"Questo non lo possiamo sapere" interloquì nuovamente il Consigliere Hewson
"No.." ribatté la Cruz in adorazione verso il mezzo Risiano "Però il tentativo di assimilare noi telepati per primi e poi usarci per prendere il controllo della Sheldon c'è stato.. questo è innegabile.. siamo stati tutti vittime di Kasja.. beh tranne Kyel.. ehm il nostro Primo Ufficiale.. che, dopo aver eroicamente resistito da solo, è dovuto poi soccombere, stremato, alla possessione di quel furfante pirata"
"Grazie Jeanette del resoconto... ma lo sappiamo già.." bofonchiò Adrienne irritata guadagnandosi un sorrisetto malizioso di Kyel e sornione da parte del Consigliere
Per nulla conscio di quello scambio di frecciatine, il capo ingegnere Kelley intervenne portando un altro fattore di discussione: "Quello che a me preoccupa è il continuo fascio che i nostri scudi stanno assorbendo"
=^= I miei scudi vorrai dire.. i vostri sono diventati gelatina spaziale assieme al ferrovecchio che chiamavate nave.. però sì mister so tutto io di ingegneria ha ragione.. la radiazione che mi invia contro quell'ottaedro ha una logica d'essere.. non che possano pensare di trovare una falla nei miei sistemi.. ma ci stanno provando.. e questo, a mio parere, è un attacco a tutti gli effetti.. checché ne dicano Pippo, Pluto o Paperino =^=
"Concordo.. ed io ritengo che dovrebbero anche riuscirci" affermò Kyel guadagnandosi un'occhiataccia da parte di tutti "Con il loro occhio fisso su di noi.. alla spasmodica ricerca di un punto da attaccare, se gli forniamo qualche elemento di attenzione.. beh.. la nostra Kasja sarebbe sufficientemente distratta da non accorgersi di cosa combiniamo.. basterebbe che ne so.. farle dare una sbirciatina in qualcosa di poco importante.."
=^=Eeeeh?? Ehi grand'uomo col bollino in fronte, scusa un momento.. No, dico.. anzi ribadisco perché già te l'ho chiesto una volta.. ma ce l'hai con me?! Il pirata che ti entrato in corpo, ti ha strofinato troppo il cervello?! Le l'ha lucidato così tanto che ha buttato via anche la poca polvere di materia grigia che avevi in testa? La donna, qualunque essa sia fra le presenti a respirare attraverso i miei circuiti, non ti è ancora venuta a svegliare?! Cioè mi avete portato qui a perdere tempo con quel coso.. un'enorme massa con nessun design di stile.. ed adesso mi vorresti piantare in asso?!? Ma sì Sheldon fatti analizzare meglio dal fascio.. ma sì fatti controllare persino le giunture del tuo nucleo di memoria.. e nel frattempo noi stiamo qua belli tranquilli ad elaborare un piano eticamente accettabile contro quella carretta ottagonale? Ma io non credo proprio! Sai che ti dico?? Col cavolo! Te lo puoi scordare! Vuoi distruggere quell'affare?? Bene.. non vedevo l'ora.. io ora esaudisco il tuo desiderio, o lo polverizzo o lo mando in buca d'angolo.. ma ti puoi scordare che mi faccio attraversare da quella radiazione.. quindi SEDUTO e ZITTO! E voi pure se non volete che vi scarico sul primo pulviscolo asteroidale che trovo.. Bene.. ora tenetevi.. in caso di emergenza le uscite sono qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui, dovunque! Stringete bene i braccioli. Si paaaaaaaaaaaarteeeeeeeee!=^=

Sheldon - Plancia
22/10/2398 - ore 14:48


Adrienne fissava lo spazio davanti a lei.
Non c'era più nulla.. niente.. se non luci di stelle vicine e lontane.
L'ottaedro era come se fosse stato investito da un'onda d'urto di indicibile potenza che l'aveva letteralmente sospinto altrove.. in un luogo che non potesse continuare a svolgere con testardo raziocinio l'opera di apertura tunnel e procacciamento prede.
Tutto era successo con abnorme rapidità.
Fin troppo per i suoi gusti.. era qualcosa che né lei né Kyel potevano prevedere.. certo si erano retti il gioco a vicenda per far sì che fosse Sheldon a liberare tutti dall'insana tentazione di cedere alle lusinghe di quella Kasja.
Apparentemente, loro erano stati ugualmente vittime della scelta della nave senziente, ma, in realtà, ne erano stati consciamente i mandanti.. l'unico ad averlo capito era stato il Consigliere Hewson che, infatti, ogni qualvolta aveva incrociato il loro sguardo, aveva manifestato un sorrisetto sardonico di compiacimento.
Non avevano avuto modo di parlarne, naturalmente.. non vi era stato tempo e poi erano tutti ancora decisamente scossi da ciò che era accaduto.
Dopo l'esplosione di parole del mini-Sheldon di Kyel, in sala tattica, così come in ogni altro luogo della nave, si era accesa un'intesa luce rossa, mentre una voce incomprensibile dalla cadenza che poteva ricordare vagamente il russo ripeteva lo stesso messaggio di allarme.
Sheldon aveva abbassato lo schermo principale alle spalle di Adrienne, mentre tutte le porte venivano chiuse, così come ogni altro accesso, oblò compresi: tutto sigillato da una pesante corazza.
Quello che il loro ospite non aveva considerato era lo sbigottimento che ciò avrebbe generato.. nel loro modo di pensare ed agire, era l'essere vivente ad azionare la macchina, qualunque essa fosse, non il contrario.
La Boliana Pick aveva radunato alcuni colleghi della sicurezza cercando di andare a dar man forte a quelli che considerava prigionieri, col pensiero fisso di liberare il Primo Ufficiale, naturalmente.
In plancia, invece, tutti erano impazziti nel cercare di comprendere come tornare in possesso delle proprie console, idem in ingegneria ove tutto si era acceso e lampeggiava come al ritmo di una melodia di cui nessuno conosceva lo spartito.
Panico a parte, la reazione di Sheldon era stata immediata e magnifica.
Aveva immagazzinato l'informazione di cosa volesse dire la parola Borg ed aveva agito in modo da non far conoscere alla sua avversaria la reale portata delle proprie armi.
Qualunque fosse stata la mossa usata, a partire da quella più probabile, ossia l'utilizzo di un deflettore caricato a massima potenza, Sheldon aveva sfruttato a proprio vantaggio l'instancabile ossessione manifestata da Kasja nel cercare un punto debole.
Lungi da volerle dare modo di addentrarsi nei propri sistemi, le aveva dato modo di incuriosirsi facendo fuoriuscire dalla corazza esterna una serie di ninnoli su migliorie e potenziamenti mai realizzati dai suoi inventori.. Sheldon dubitava che potessero realmente servire a qualcosa, ma li aveva usati a proprio beneficio.
Il fascio di radiazioni si era spostato quel tanto che bastava, l'Occhio di Kasja era rimasto fisso, mutando solo parzialmente direzione di attenzione, dando a Shedon la possibilità di contrattaccare.
La mossa della nave senziente, rimasta sconosciuta anche al suo stesso equipaggio, aveva praticamente prima innalzato l'ottaedro per poi investirlo con un solo colpo che ne aveva minato l'integrità strutturale, permettendo a tutti di comprendere come non fosse un'unica enorme nave, ma un'insieme di tante navi simili.. un cubo Borg riprodotto in altra dimensione o uno di quei giochi dell'antica umanità? Chi poteva saperlo..
L'interpretazione che Adrienne e Kyel si erano dati era che il colpo inferto da Sheldon avesse mandato in frantumi il collegamento telepatico che univa milioni di menti coordinate che erano costrette a lavorare assieme per raggiungere un comune obiettivo: ossia il potenziamento dell'alveare madre, l'ottaedro, per renderlo in grado di aprire un tunnel stabile ed invadere i Quadranti Alfa e Beta alla ricerca di qualcosa che nessuno poteva immaginare cosa fosse.
Quello che sembrava, però, certo, o per lo meno alquanto probabile, è che nessuna nave della Flotta Stellare sarebbe riuscita a sconfiggere l'Ottaedro di Kasja con le armi a loro disposizione.
Ora, dopo l'azione di Sheldon, nessuno poteva supporre cosa potesse succedere.
Sicuramente Kasja sarebbe diventata una loro acerrima nemica: era riuscita a prendere il controllo delle poche menti alla base dell'originale ottaedro, ne aveva cooptate a forza centinaia, migliaia o milioni.. chi poteva saperlo con esattezza.. con l'attacco subito, Kasja era riuscita a mantenerle tutte legate a sé, o come capitato già col pirata che si era impossessato di Rezon, si era dato il via ad una ribellione contro la prigionia?
Se così fosse, che effetti si potrebbero supporre? Kasja sarebbe sopravvissuta col suo folle piano dopo una simile perdita di potenza?
Nessuno poteva saperlo, così come nessuno poteva sapere quando sarebbero mai tornati loro a casa.
Con quel triste pensiero per la testa Adrienne si trovò a guardare Kyel che le sorrise.. beh.. per lo meno non sarebbe stata sola ad affrontare tutto questo.


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FINE MISSIONE