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USS SEATIGER - MISSIONE 04 RSS USS SEATIGER - Missione 04

04.04 "Tutti i guai vengono al pettine"

di Dewey Finn, Pubblicato il 02-05-2017


USS Seatiger, Plancia
02/01/2395, Ore 16:35 - D.S. 72004.63


"Signore, se posso permettermi..." McAllan ruotò la poltrona di timoniere pur lanciando continue occhiate verso la nave di classe Daedalus sullo schermo.
"Dimmi Fab... ehm... mi dica Signor McAllen." si corresse Finn facendo affiorare un sorriso sul bel volto di Anari.
"Credo ci sia un altro modo per 'operare' su quella nave e togliere quel siluro difettoso." l'uomo aggeggiò sulla sua consolle finché l'immagine della zona in questione non fu ingrandita e posta al centro dello schermo.

L'area era stata colpita da qualcosa che aveva strappato le pareti in duranio della nave come se fossero state di cartapesta. Il ponte era chiaramente compromesso, ma uno scintillio azzurrino rese evidente che un campo di forza si era immediatamente attivato per salvaguardare la zona.
Il siluro che minacciava la nave era ancora chiaramente visibile. Inquietanti scintille statiche si dipanavano toccando le pareti come serpenti lascivi in cerca della preda. Finn deglutì.

"Che... Che idea ha avuto Tenente?" chiese il Primo Ufficiale al secondo tentativo, dopo aver di nuovo deglutito.
"Un WorkBee!" commentò McAllan
"Un che? Abbiamo un alveare anche?" chiese Finn confuso.
"Una navetta di manutenzione, ne avevamo due nell'hangar, ma una è stata distrutta. Se le modifiche agli scudi per evitare la fluttuazione quantica reggono, posso guidare quella che rimane direttamente in quello strappo e rimuovere il siluro."
"Signor McAllan, quel posto è parecchio stretto, un WorkBee ci passa a malapena." commentò il Capo Carelli calcolando mentalmente le dimensioni del danno visibile sullo scafo dell'altra nave.
"Sono abituato a muovermi negli spazi stretti." commentò il timoniere della Seatiger riferendosi al suo fisico possente.
"E' possibile signor Carelli?" chiese Tholos speranzoso, l'idea di rimuovere il siluro con il teletrasporto gli faceva fremere le antenne... e questo era sempre sintomo di guai in arrivo.
"I WorkBee sono molto maneggevoli e la loro strumentazione permette anche di fare lavori di precisione. Ma saprà quello che deve fare? Cosa tagliare o spostare per rimuovere un siluro in avaria senza che gli scoppi tutto in faccia?" chiese ancora Carelli.
"Beh quello no... so solo di essere l'unico che può guidarlo lì dentro senza andare a sbattere contro qualcosa. Però dovrete essere voi a dirmi quello che devo fare... non ho mai disinnescato un siluro fotonico..." Fabrizio pensò che la sua idea si stava trasformando inesorabilmente in una pessima idea.
"Dall'interno, potrebbero in qualche modo aiutarlo?" chiese Finn guardando Carelli.
"Beh si, sicuramente ci agevolerebbero il compito, ma ancora non abbiamo scoperto come contattarli."

"Bene è deciso! Signor McAllan vada a rimuovere quel coso prima che esploda. Signor Tholos si prepari a teletrasportarmi a bordo della Indefatigable, avvertirò io il signor TKar, poi porti la Seatiger fuori dall'area di pericolo." Finn si alzò e si stirò la divisa copiando i gesti del Capitano.

USS Seatiger, Turbo ascensore
02/01/2395, Ore 16:55 - D.S. 72004.67


"Ti ha dato di volta il cervello?!" strillò Anari colpendo con rabbia l'ascensore con un pugno.
"Eh?" balbettò Finn guardando lo sguardo omicida della collega.
"Cosa ti è saltato in mente?" chiese lei agguantandolo per il davanti dell'uniforme e sbattendolo contro la parete.
"Che ho fatto adesso? Mi pareva una buona idea!" tentò lui "Fabrizio andrà a staccare quel coso con quell'aggeggio che diceva, e io vado ad avvertire Tkar ... poi saprà lui cosa fare."
"Al minimo errore il siluro potrebbe esplodere e la Indefatigable verrebbe vaporizzata!"
"Senti Anari, il Capitano sta male e devo prendere io le decisioni. Il teletrasporto è un rischio enorme, l'hai detto tu stessa, e l'idea di Fabrizio è buona, l'ha detto Carelli. TKar può aiutare a staccare il siluro da dentro la nave e quindi facilitare il lavoro. Per avvertire Tkar bisogna salire su quella nave lì fuori e non posso mandare te o Carelli, perché siete necessari per spiegare a Fabrizio come togliere il siluro e Tholos deve mandare avanti la baracca finché non avrete finito o finché non torna il Capitano. Rimango soltanto io e grazie a Dio riesco per lo meno a portare un messaggio dal punto A al punto B... di solito. Quindi non vedo il problema. Torna in plancia e fai quello che devi fare ... e questo è un'ordine!" esclamò infine Finn uscendo dal turbo ascensore e dirigendosi verso la sala teletrasporto.

Anari guardò per un attimo l'uomo grassottelo che si avviava baldanzoso verso la sua destinazione finchè le porte non si chiusero di nuovo, poi si portò le mani ai lati della faccia e sorrise.
"Dei com'è figo quando fa il duro!"

Finn si sitemò sulla pedana di teletrasporto e fece segno all'uomo in servizio di attivare la procedura. Un attimo prima che le luci lo avvolgessero fino a farlo sparire, si sentì distintamente la sua voce dire: "In che senso ... 'vaporizzata'?"

USS Seatiger, WorkBee01
02/01/2395, Ore 16:55 - D.S. 72004.71


McAllan si sentiva un tonno dentro una scatola di sardine... nemmeno sui modelli sperimentali ai tempi del reparto Ricerca e Sviluppo si era sentito così incastrato.
"WorkBee01 a Plancia, sono pronto."
=^=Qui plancia, via libera=^= rispose Tholos attraverso il comunicatore.

La navetta di manutenzione era piccola e maneggevole come si aspettava. Il color giallo canarino la faceva risaltare in modo considerevole nel buio dello spazio. McAllan provò un paio di volte a muovere le braccia meccaniche che si estendevano a prua per familiarizzarsi con i comandi.

Lo spazio antistante la Indefatigable si faceva ogni istante sempre più ingombro di detriti. Più di una volta il timoniere della Seatiger fu costretto a cambiare strada o farsi largo grazie alle braccia meccaniche. Stava sudando abbondantemente, per lo più per la tensione.
"WorkBee a Seatiger. Sono in vista della destinazione... ed è più stretta di quanto immaginassi." commentò l'uomo guardando con occhio critico le ferita aperta sul ponte della nave di classe Daedalus.
=^=Qui Carelli, quella paratia sembra sul punto di staccarsi, forse lavorando un po' di laser possiamo allargare di più la zona... avrà bisogno di tutta la manovrabilità possibile lì dentro.=^=
"Ricevuto Seatiger... così daremo modo al Comandante Finn di arrivare a destinazione."

USS Indefatigable, Zona Cargo
Contemporanemante


Il Tenente Comandante Finn apparve con uno scintillio e si guardò intorno. Le luci di emergenza creavano un alone bluastro su tutte le superfici e l'area era ingombra di rottami.
Con fare professionale si portò la mano al fianco destro per estrarre il tricorder...
Poi passò al fianco sinistro...
Provò anche dietro la schiena.
Niente tricorder...

Con un sospiro tornò a guardarsi attorno, si abbassò per orsservare il pavimento in cerca di tracce lasciate nella polvere, ma trovò solo una griglia di metallo che rendendeva impossibile la procedura, quindi fece l'unica cosa sensata: si leccò il dito indice e saggiò l'aria, poi soddisfatto si diresse nella direzione indicata.

USS Indefatigable, Zona Cargo - In un'altra zona quantica


"Signor DeGraw, è riuscito a capire cosa è successo?" chiese Tkar rivolto all'ufficiale scientifico presente nella squadra.
"Siamo stati spostati su un diverso piano quantistico... per il come ancora non posso formulare un ipotesi." ribatté l'umano controllando le letture del tricorder.
"Nessuna comunicazione dalla Seatiger?" chiese ancora rivolto ai suoi uomini, ma tutti scossero la testa sconsolati.
"Comandante Barret lei ha idea di quello che è successo?" chiese l'ufficiale tattico rivolto all'ingegnere della Indefatigable.
"Nessuna Signore, a dire la verità non abbiamo potuto nemmeno studiare il fenomeno, il nostro tempo l'abbiamo passato a tenere insieme questa bagnarola." la donna minuta dai cappelli castani a caschetto aveva un carattere forte, forse era l'unica cosa che l'aveva mantenuta così attiva, ma era evidente che erano tutti stremati.

"Per ora conentriamoci sul riparare i sistemi della nave. Mentre lei si occupa dei danni strutturali, io e il Signor DeGraw ci occuperemo dei sensori e del reparto scientifico. Se vogliamo risolvere la situazione dovremo aggiornare i sistemi della nave e sarà una cosa lunga."

"Ma Signore, la Prima Direttiva Temporale..." iniziò l'ufficiale scientifico, ma fu subito interrotto.
"Provvederemo a cancellare gli aggiornamenti tramite un backup di ripristino non appena avremo risolto. Adesso proceda come le ho ordinato." ordinò Tkar con il suo usuale tono distaccato.

USS Indefatigable, corridoi
02/01/2395, Ore 17:15 - D.S. 72004.71


Finn stava ormai girando da quelle che parevano ore, ma invece si trattava solo di pochi minuti, e non sembrava riuscire a venire a capo della situazione. Tkar non rispondeva, il computer della nave non rispondeva, né l'equipaggio della Indefatigable, né quello della Seatiger rispondevano... Finn non si era mai sentito così solo in vita sua.

"Cosa farebbe il Capitano se fosse qui?" si chiese dopo essersi seduto nel corridoio appoggiato alla paratia.
"Andrebbe in plancia?" si rispose poco convinto.
"A fare cosa?" si chiese di nuovo confuso.
"E che ne so io?" si rispose acido.
"Non sei d'aiuto..."
"Nemmeno tu..."

Per un attimo vagliò tutte le possibili opzioni che aveva, decidendo che ignorare sé stesso era una punizione adeguata alla situazione e alla fine, dopo aver pensato a cosa avrebbe fatto Tholos, poi cosa avrebbe fatto Anari e così via, arrivo alla conclusione che il 'cosa avrebbe fatto Tkar', sarebbe stata di gran lunga l'idea migliore.
"Vado a sganciare quel siluro!" si disse soddisfatto.
"Ottima idea! E come?" si rispose
"Ci sarà un tasto 'sgancia'!"

Soddisfatto per l'idea avuto si guardò attorno e, dopo aver leccato di nuovo il dito lo espose all'aria, sorrise e si diresse verso sinistra.

USS Indefatigable, Zona Cargo - In un'altra zona quantica


Il lavoro continuò per quelle che sembravano delle ore. Le conoscenze più avanzate di Tkar permisero all'ingegnere della Indefatigable di riparare gran parte dei sistemi della nave in metà del tempo. Gli altri sopravvissuti e il resto dell'away team si fecero strada con la forza, attraverso i corridoi della nave fino a giungere alla plancia.
Console danneggiate, controsoffitti divelti fino a mostrare l'intreccio dei cavi che in alcuni casi scendevano come liane di una giungla equatoriale. La plancia era in condizioni disastrose.

"Situazione!" chiese Tkar guardando la console tattica ormai inservibile.
"Gran parte dei sistemi sono danneggiati. Abbiamo fortunatamente la navigazione... anche se non so proprio dove dovremmo andare." rispose il capo ingegnere grattandosi la testa e osservando il groviglio di cavi che invadeva tutto "Mi ci vorranno degli anni per rimetterla a posto."
=^=Signore, i nuovi sistemi sono in linea!=^= annunciò DeGraw attraverso il combadge.
"Riesce a vedere la Seatiger?" chiese Tkar speranzoso.
=^=Negativo signore... guardi lei stesso.=^=

Il monitor principale tentò di attivarsi. Una profonda crepa sul lato sinistra non prometteva niente di buono. Una paio di volte apparve un'immagine multicolore per poi tornare ad oscurarsi. Poi, come se qualcuno l'avesse preso a calci per farlo collaborare, il monitor ebbe un fremito e tornò a trasmettere le immagini, tranne che nella parte sinistra che si rifiutò di collaborare.

Dall'esterno la Indefatigable risultava messa ancora peggio di quando sembrasse. Intere porzioni della nave erano assenti e i ponti erano visibili come se fosse un modellino in esposizione. Attorno alla nave lo spazio era un pulviscolo colorato totalmente differente dal consueto nero dello spazio.
"Dove diavolo ci troviamo?" chiese il Comandante Barret spalancando gli occhi per lo stupore.
"Ritengo che parte della nave si trovi in un diverso stato quantico... quello che non capisco è come possa rimanere integra."
=^=Forse posso darle io una risposta, anche se non credevo che riuscissero a farlo...=^=

USS Seatiger, Plancia
02/01/2395, Ore 18:02 - D.S. 72004.8


"Rapporto!" chiese il Capitano rientrando in plancia. Il volto era teso e affaticato. Nonostante il parere contrario del medico, che lo voleva in infermeria sotto osservazione, Kenar l'aveva convinto che la situazione attuale era di gran lunga più importante delle sue condizioni fisiche. Un altro medico avrebbe imposto la sua volontà, il dottor Bruce aveva alzato le spalle e si era limitato a dire:"La pellaccia è la sua, faccia come vuole."

"Non è facile spiegarlo..." commentò Anari cercando di rispondere "Posso farle un riassunto... La Indefatigable è parzialmente in due differenti stati quantistici, non sappiamo bene come questo sia possibile, avrebbe dovuto semplicemente esplodere, ma c'è qualcosa che la sta tenendo insieme. Il Signor McAllan è li fuori con un WorkBee e sta cercando di disinnescare, o per lo meno sganciare, un siluro in avaria nell'armeria della nave. Il Signor Tkar e la sua squadra non risponde, c'è qualcosa che rende impossibili le comunicazioni... non sappiamo se si trovano in questo stato quantistico o nell'altro. Il Signor Finn è andato a bordo della Indefatigable per cercare di contattare il Signor Tkar e insieme a lui collaborare al disinnesco del siluro dall'interno."

"Santo cielo... non vi posso lasciare per cinque minuti che succede di tutto!" commentò Kennar sedendosi lentamente sulla poltrona di comando.

=^=McAllan a plancia!=^=

"Avanti Signor McAllan..." rispose il Capitano porgendosi in avanti per osservare i lavori della navetta sul monitor.

=^=Sono riuscito a staccare parte della paratia per riuscire a manovrare meglio, facendolo sono incappato in alcuni cavi che credo siano collegati alla sezione sensori. Sto provvedendo a fare un bypass per permettervi di accedere direttamente ai sensori interni della nave.=^=

"Ottima idea!" commentò Anari mettendosi immediatamente al lavoro. "I sistemi della Indefatigable sono adesso online... analizzo la struttura interna... oh dei!"

"Signor Anari che succede?" chiese il Capitano trattenendosi dall'alzarsi di scatto in piedi vedendo il bel volto della denobulana sbiancare di paura.

USS Indefatigable, hangar 2
02/01/2395, Ore 17:35 - D.S. 72004.75


"Mi sa che non è l'armeria questa..." borbottò Finn guardando l'enorme locale pieno di detriti. Su una lato di esso, come se una mano gigantesca avesse spazzato il ponte, giacevano diversi flyer accartocciati gli uni sugli altri contro la paratia.
Al centro, isolata come una statua in un piazzale, si ergeva un sfera perfetta fatta di metallo. Una luce intermittente verde illuminava lo spazio circostante con una luce inquietante.
"Che cavolo è quella?" Finn si avvicinò alla sfera girando attorno al suo perimetro. Non si notavano aperture ma per il Primo Ufficiale era impossibile osservarla nella sua interezza date le dimensioni.
La sfera era sorretta da delle punte che sembravano uscire dalla stessa e si immergevano nel pavimento della nave. Attorno ad esse il metallo del pavimento sembrava cambiare, come se la sfera tentasse in ogni modo di modificarne la struttura.

"Dove ho già visto una cosa simile?" si chiese Finn continuando ad osservare la sfera.

A terra, impalato da una delle punte, giaceva una forma contorta e spezzata. Finn deglutì un paio di volte prima di piegarsi per osservare meglio.
L'essere aveva un colorito grigiastro con strani congegni meccanici impiantati in diversi punti del corpo. La punta di metallo l'aveva trafitto al centro del torace sfondando tutto quello che c'era al suo interno.

"Mi dispiace amico, ma almeno non hai sofferto..." commentò Finn osservando le parti meccaniche del braccio che ancora ronzavano.

La testa di quello che glie era parso essere un cadavere si voltò verso di lui l'occhio meccanico emise un ronzio mettendo a fuoco il volto dell'uomo davanti a lui.

"L'esistenza come voi la conoscete è terminata, assimileremo le vostre peculiarità biologiche e tecnologiche alle nostre. La resistenza è inutile... noi siamo i Borg!"

Finn scappò urlando.