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USS SEATIGER - MISSIONE 04 RSS USS SEATIGER - Missione 04

04.03 "La sedia"

di Tholos del Clan Rashan , Pubblicato il 20-04-2017


USS Seatiger, Plancia
02/01/2395, Ore 16:25 - D.S. 72004.61


Erano spariti nel nulla da pochi istanti, ma quell'attesa stava logorando i nervi di Finn. La poltrona era diventata improvvisamente scomoda e non c'era verso di trovare una posizione che lo soddisfacesse. Nulla, niente da fare, non riusciva proprio a mettersi comodo. No! La poltrona non era cambiata anzi la poltrona del capitano era il sedile più comodo di tutta la plancia. Era il povero primo ufficiale a non riuscire a starsene buono in attesa che i suoi ufficiali terminassero le analisi. Aveva condotto la nave più di una volta in battaglie impossibili, ma lì aveva preso decisioni importanti una dietro l'altra senza aver il tempo di stabilire se fossero giuste o no. Ora, invece, doveva attendere. Una cosa che aveva trovato difficile fin dai tempi in cui era una rock star.
Aveva smesso, saggiamente, di guardare Tholos e Anari lavorare per non mettere loro fretta o pressione, ma nemmeno poteva conversare con il consigliere Cacciatore in quanto non voleva disturbare gli altri ufficiali di plancia. Per alcuni istanti guardò la nave di classe Daedalus sullo schermo, ma non trovò nulla di interessante nella vista di quella antica nave stellare federale. Aveva letto di sfuggita qualcosa in passato su quella classe, ma ora non ricordava nulla. Infine decise di richiamare sul monitor posto nella poltrona del capitano una serie di informazioni sui sistemi della nave al fine di impiegare il tempo in maniera costruttiva. Era impegnato ad analizzare un sistema di bordo chiamato navigatore inerziale quando la voce di Anari lo richiamò:"Comandante, ho terminato le analisi."

Finn si alzò di scatto dalla poltrona: "Quindi?"
Con un baleno il primo ufficiale raggiunse la scienziata.

"Ho rilevato negli istanti subito precedenti alla scomparsa dell'away team in picco gravimetrico con una relativo spostamento di fase." Illustrò Anari, ma ormai Finn si era perso in quelle parole ed era in trepidante attesa di capire se gli avevano appena comunicato una buona o una cattiva notizia.

"Dove sono?" Chiese lui con una certa ansia.

"Sfasati dimensionalmente." Iniziò a dire Anari, per poi continuare: "È come se fossero appena fuori dalla nostra dimensione."

"Sono qui ma è come se non li vediamo?" Chiese speranzoso l'umano.

"Sì."

"Come facciamo a riportarli indietr..." Ma la domanda venne sostituita da una nuova: "Come facciamo ad evitare che anche noi subiamo lo sfasamento?"

Quella semplice correzione di priorità fece voltare tutti gli ufficiali di plancia che guardarono Finn con un aria tra lo sbalordito e il meravigliato che il mestiere da Primo Ufficiale stesse finalmente entrando in lui!?

Tholos fu il primo a rispondere: "Sto modificando le frequenze degli scudi per garantirci una protezione... ma non so se sarà sufficiente."

"Cerco di mettermi a distanza di sicurezza pur rimanendo a distanza di teletrasporto." Fu il commento di McAllan.

Risolta la situazione Finn si voltò verso Anari: "Come possiamo riportarli indietro?"
"Difficile da correggere lo sfasamento... sto cercando di ripolarizzare gli emettitori dei sensori dorsali... ci vorrà tempo." Ripose la donna mentre lavorava sulla consolle.

Finn tornò a sedersi alla poltrona de capitano. Ma questa volta non si sedette composto, timoroso e pensieroso. Si sedette svaccandosi come una rock star può fare o come un comandante che ha tutto sotto controllo può fare: comodamente sprofondato, testa appoggiata tutta a destra, gamba sinistra sul bracciolo penzolante di fuori e sulle labbra un motivetto rock.

"Bene.. riportiamo sul palco le special guest star della squadra di sbarco." Il primo ufficiale scrollò la testa: "Non credevo di ridire ancora una volta queste parole... non sapete che fatica ho fatto più di una volta per far salire certe prime donne o certi musicisti inaffidabili." Alla parola inaffidabili tutti gli ufficiali di plancia strabuzzarono gli occhi sorpresi che provenisse da Finn.

"Tipo?" Chiese curioso McAllan.

"Allora vi racconterò una storia, vi ricordate del chitarrista dei..."

USS Seatiger, Infermeria
02/01/2395, Ore 16:27 - D.T. 72004.62


Il capitano Kenar si era nuovamente assopito. Questa volta era un tranquillo sonno senza sogni, riposante e rinfrescante. Era come sommerso in un vuoto amichevole e rilassante che lo avvolgeva proteggendolo dall'ambiente esterno.
Lui e il suo simbionte. Non c'era nessun'altro. Erano in perfetta simbiosi.
In quella bolla protettiva il capitano poteva sentire perfettamente i pensieri del simbionte e i due stavano dialogando come mai prima. D'improvviso percepì qualcosa di solido attorno a lui. Lentamente portò le mani ai lati e sentì dei braccioli.
Si guardò intorno e si trovò su una poltrona. Era su una poltrona da capitano, molto simile a sua ma con delle differenze che soltanto un capitano poteva cogliere.

Il trill si guardò attorno e si ritrovò in plancia. Ma non era la plancia della sua Seatiger, ma probabilmente quella di una classe Intrepid.

Prima che potesse chiedersi dove si trovava, vide una donna davanti a lui con i gradi da capitano.

"Ammiraglio Janeway..." La riconobbe Kenar.

"Lei ha intrapreso un lungo viaggio, capitano." Esordì la donna e, prima che il trill potesse controbattere, aggiunse: "Ma le manca qualcosa."

"Una rotta." Intuì Kenar.

"Esattamente."

"Gliela darò io..."

Pochi istanti dopo Kenar si svegliò di soprassalto, prontamente - ancora una volta - il dottor Bruce gli fu vicino per calmarlo.

USS Indefatigable , Zona Cargo
02/01/2395, Ore 16:30 - D.T. 72004.62


Fu il tenente comandante Barret questa volta ad inarcare un sopracciglio: "Seatiger... non ricordo nessuna nave federale con questo nome." Breve pausa in cui la donna li indicò: "E non riconosco le vostre uniformi..."

A quelle parole, i sopravvissuti reagirono serrando i pugni e stringendo a loro armi di fortuna. La situazione stava degenerando. TKar capì che si trovava di fronte delle persone confuse e spaventate che avevano appena perso molti colleghi e amici, con poche probabilità di tornare a casa vivi e la loro apparizione di certo non aiutava... anzi rischiavano di diventare dei capri espiatori.

Il capo della sicurezza si giocò tutto con un'accurata selezione di parole:"La Seatiger è una nave scientifica della Flotta Stellare, non potete conoscerla perché è stata varata 250 anni dopo la vostra partenza." Breve pausa: "Veniamo dal futuro."

Barret accusò il colpo indietreggiando di qualche passo. Il resto dell'equipaggio si guardò l'un l'altro come per chiedere conferma di quanto detto. La flemma vulcaniana e la semplicità con cui il comandante aveva spiegato la situazione aveva colpito.

"Siamo nel futuro!?!" Esordì Barret.

TKar scosse la testa: "Temo di non poterle rispondere."

"Prima direttiva temporale?" Chiese lei.

"No." Tkar avanzò di un passo: "Siamo anche noi dispersi in que spazio."

Ci fu un lunghissimo e interminabile minuto di silenzio in cui ognuno si perse nei propri pensieri cercando di elaborare mentalmente la situazione, poi TKar chiese:"Come siete finiti qui? Cosa vi è successo?"

Barret si ridestò scuotendo la testa:"Venga le faccio vedere." La donna indicò una porta.

TKar seguì l'ingegnere e, quando lei fu prossima ad aprire la porta, la sentì dire:"Abbiamo trovato un manufatto..."

Detto ciò Barret aprì la porta e il volto del vulcaniano fu illuminato da una forte luce...

USS Seatiger, Plancia
02/01/2395, Ore 16:30 - D.T. 72004.62


Malgrado le difficoltà, Anari aveva sfoderato le sue abilità nel cercare di portare in salvo la squadra di sbarco e eventuali sopravvissuti, e stava procedendo.
Finn stava osservando il progredire quando Tholos richiamò la sua attenzione.

"Comandante rilevo qualcosa che non va."

"Che cosa?" Chiese Finn avvicinandosi alla postazione operativa.

"Uno dei siluri della Indefatigable... ha il campo di contenimento dell'antimateria instabile." Annunciò Rashan, poi puntando le antenne verso Finn, aggiunse:"Se dovesse esplodere ... la Indefatigable..."

"...esploderebbe in una nube di gas... fine molto rock, ma che vorrei evitare." Rispose Finn intuendo cosa poteva succedere.

"Non riesco a teletrasportarlo ... troppo instabile, dovremmo disinnescarlo manualmente salendo sulla nave." Aggiunse l'OPS.

Finn fu sul punto di dare l'ordine, ma venne fermato da Anari: "Lo sconsiglio... l'armeria è la zona con la più alta densità di sfasamento ... rischiamo di sparire prima di poter arrivare alla testata."

"Ma anche sotto sfasamento potremmo agire sul siluro per metterlo in sicurezza?" Chiese Tholos.

"Difficile a dirlo ... c'è una probabilità del 47,8% di non riuscire ad interfacciarsi in maniera normale con la materia solida." Rispose Anari.

"Cosa?" Finn si era perso in quel mare di parole.

"Significa che potremmo camminare per la nave e respirare, ma potrebbe essere impossibile eseguire movimenti complessi con precisione." Tradusse Anari per il primo ufficiale e, dopo alcuni istanti, Tholos aggiunse: "Sarebbe come operare a cuore aperto bendati e con una scure al posto del bisturi laser, e non è l'approccio migliore per mettere in sicurezza una testata fotonica."

Finn tornò a sedersi alla poltrona del capitano. Doveva prendere una difficile decisione: avrebbe rischiato di teletrasportare una seconda squadra col rischio di perderla e non riuscire a disinnescare il siluro o lasciare TKar a farcela da solo con poche possibilità di avvertirlo dell'imminente esplosione?