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USS SEATIGER - MISSIONE 03 RSS USS SEATIGER - Missione 03

03.02 " La solitudine del comando "

di Droxine Carelli, Pubblicato il 11-09-2016


USS Seatiger, Plancia
01/12/2394, Ore 00:23 - Data Stellare 71915.11


La plancia era un formicaio in attività. Tutti erano impegnati nella raccolta dei materiali.
I capi sezione erano alle loro postazioni a supervisionare i propri sottoposti. Tranne il Tenente Carelli che preferiva farlo dalla sezione ingegneria.
Kenar sedeva al suo posto tenendo tutto sott'occhio. Non che servisse a granché. Una volta tanto il capitano era il membro dell'equipaggio più inutile.
Tutti erano impegnati al massimo e conoscevano i propri compiti.
L'unica cosa che poteva fare era chiedere rapporti sullo stato di avanzamento dei lavori, ma cercava di astenersi dal farlo, visto il tono stizzito usato da Carelli l'ultima volta che glielo aveva chiesto.
Accanto a lui Finn, seduto sulla poltrona del Primo Ufficiale, era fonte continua di brusio che Kenar aveva imparato a filtrare.
Ripensandoci sì, Kenar poteva ritenersi il secondo membro meno utile.
Soddisfazione.
Manca poco ormai. La maggior parte delle operazioni devono essere in dirittura di arrivo... Odio dover rimanere fermo con i motori smontati...
Il capitano della Seatiger si scosse dai suoi pensieri. Finn gli aveva fatto una domanda. La recuperò dalla piccola regione della sua memoria a breve termine dove stoccava l'incessante chiacchiericcio del Primo Ufficiale.

"Il motivo di tutta questa fretta mi chiede? "
"Già. In fondo non siamo minacciati da nessuno nell'immediato. Con un po' più di tempo magari la nave si poteva riparare meglio."
"Ha ragione ma vede... Qui abbiamo un vasta regione piena di detriti utili ad una nave come noi. Tecnologia, materiali e soprattutto armi. L'impero lascia depositi di armi incustoditi? Non credo. E se lo fa... immagino che non siamo gli unici a trovare utili i materiali che fluttuano da queste parti. Ed in genere gli sciacalli sono territoriali..."

Finn ci rifletté un attimo.

"Oh."
"Ma si tranquillizzi. Non mi aspetto problemi. Riusciremo e raccogliere ciò che ci serve ed in poco tempo saremo in viaggio."
In quel momento Tkar parlò dalla sua postazione.
"Capitano. Navi in avvicinamento."

Finn deglutì.

"Capitano... mi ricordi di parlarle dell'usanza terrestre degli scongiuri..."
"La conosco già. Tkar, rapporto."
"Un gruppo di cinque navi in arrivo. Sono al limite dei sensori a lungo raggio, ma il profilo energetico di almeno due di esse è compatibile con navi di classe Galaxy."
"Allarme rosso. Tkar trovi un buon nascondiglio."
Attivò il comunicatore.
"Tenete Carelli. Ho bisogno della curvatura. Adesso."
=^= Faccio quello che posso. Carelli chiude. =^=
"Signor Tholos. Faccia rientrare le navette. Tkar, crede che ci abbiano rilevati?"
"È improbabile, capitano. I relitti ci forniscono un po' di schermatura. Ma a distanza ravvicinata non basterebbe."

Nei concitati minuti che seguirono l'equipaggio lavorò come un ingranaggio ben oliato.
La Seatiger trovò riparo nella carcassa smembrata di una grossa nave.

"Bene signor Tholos. Emissioni energetiche al minimo. Solo sensori passivi. Carelli, a che punto siamo con quei motori?"
=^= A buon punto. Venti minuti al massimo. Ma senza energia non posso fare test di accensione. =^=
"Speriamo di non averne bisogno. Nel caso rischieremo. Tkar. Situazione?"
"Le navi si stanno avvicinando alla nostra posizione."
"Ci hanno individuato?"
"Non credo. Non ancora. Ma rileveranno sicuramente le tracce di ionizzazione nostre e delle navette. Temo che sia solo una questione di tempo prima che ci trovino."
" L'importante è guadagnare tempo per il tenente Carelli. "
Sperando che la Seatiger sia più veloce di quelle navi. E che non riescano ad impedirci di allontanarci. Pensò tra sé.

L'inesauribile Finn nel frattempo cercava di fare conversazione.
"Magari sono amichevoli, che dice?"
"Non ci scommetterei. Di sicuro non correremo il rischio se possiamo."
"Ha notato che stiamo bisbigliando tutti? Per non farci scoprire! Come se i suoni potessero propagarsi nello spazio... che stupidi eh?"
"In realtà i suoni si possono propagare nel vuoto. Le bobine di curvatura possono raccogliere le vibrazioni e trasmetterle nel subspazio. Dove possono venire raccolte dalle bobine delle altre navi. Si chiama Effetto Boccaloni. Quindi parli piano per favore."

Finn rimase a bocca aperta a questa rivelazione. Poi la chiuse. Sul viso del Primo Ufficiale passarono diverse espressioni: sorpresa, dubbio ed infine sospetto. Si guardò intorno. Tutti evitavano accuratamente di guardarlo. Le spalle di Anari vibravano visibilmente.
Si girò verso il capitano con aria interrogativa.
Quest'ultimo fece un sospiro.

"Solo uno scherzo, Numero Uno. Mi perdoni. Però per favore faccia silenzio ugualmente. Vorrei concentrarmi."

Finn assunse un'espressione stizzita. Si guardò ancora intorno. Molti ridacchiavano apertamente. Anari era piegata in due sulla sua consolle. Così abbozzò e fece uno dei suoi sorrisoni.

"Ahh Ahh. Si prende in giro quell'ignorantone del vostro Primo Ufficiale eh? Bravi bravi. Capitano, non credevo che possedesse un tale senso dell'umorismo. Mi ha sorpreso. "
" Lei porta allo scoperto il peggio di me, signor Finn. "
" Il meglio! "
In effetti non so cosa mi abbia preso. Ridicolizzare il Primo Ufficiale di fronte all'equipaggio non è certo una cosa che si trova nei manuali della Flotta. Eppure guardalo lì. Non ne è toccato minimamente. Anzi, questo stupido siparietto comico ha alleviato la cappa di tensione che alberga su di noi. L'equipaggio non ride di Finn, ma con Finn. Nonostante la sua incompetenza come ufficiale si fidano di lui. Forse perché ha già salvato loro la vita. Più di una volta. Certo più di me...

La voce di Tkar lo scosse dai suoi pensieri.
"Capitano. Le navi si dirigono verso di noi."
"Ci hanno individuato?"
"Non credo. Sembra che stiano esplorando con uno schema di ricerca radiale sulla nostra posizione. Sembra che sappiano che ci siamo ma non dove esattamente. "
"Carelli. Ci serve la curvatura. Ora."
=^= Ce l'ha. Massima curvatura 7.6 ma continuo a lavorarci. =^=
"Signor McAllan. Tracci una rotta di allontanamento ed appena ha la visuale libera parta alla massima curvatura."

La USS Seatiger uscì dal relitto con un'agile manovra e puntò verso lo spazio aperto, zigzagando pericolosamente vicino ai detriti.
McAllan dalla postazione di timoniere iniziò il conto alla rovescia.
"Curvatura tra 5, 4, 3..."
La nave fu scossa da un contraccolpo.
"Raggio traente da una delle navi più grandi. Le altre navi stanno convergendo tutte su di noi."
Disse Tkar.
"Siluro sui loro emettitori."
"Siluri offline."
"Fuoco con tutti gli emettitori phaser disponibili allora."

I sottili raggi di energia della Seatiger colpirono ripetutamente l'altra nave. Alla fine il raggio traente si interruppe lasciandoli liberi.

"Capitano! Sono su di noi!"
"Curvatura! Attivare!"
Ma la nave fu di nuovo scossa.
"Altre due navi ci stanno bloccando con i raggi traenti, capitano."

Kenar soffocò un'imprecazione.
"McAllan. Giri la nave. Tutte le armi sui bersagli. Pronto con le manovre evasive se riusciamo a liberarci."

Tholos si intromise.
"Capitano, ci chiamano."
"Sullo schermo."

Sul visore principale apparve la figura di una plancia non dissimile a quelle delle navi della Federazione. Poltrona al centro e consolle davanti ed ai lati. Prevalevano toni di marrone chiaro. In piedi davanti alla poltrona. Si ergeva corrucciato un umanoide. Al contrario dei rettili che avevano incontrato fino a quel momento era vagamente simile ad un romulano per le ossa della fronte ed il colorito verdastro.
=^= Sono il capitano Nado della FL Zuma della Flotta Libera dell'Impero Mammifero. Voi disattiverete immediatamente armi, motori e tutti i sistemi non essenziali. =^=
"Sono Il capitano Arjan Kenar della USS Seatiger della Flotta Stellare. Non avete alcun diritto di trattenerci. Esigo che disattiviate immediatamente i vostri raggi traenti. "
=^= Capitano Kenar lei appena aperto il fuoco su di una delle navi della Flotta Libera. L'unico motivo per cui non abbiamo ancora risposto al fuoco è che vogliamo sapere chi vi manda. Ma ci direte la vostra affiliazione più tardi. Ora fate come vi ho detto o estrarremo le informazioni dalle vostre ceneri! =^=

Nado sembrava intenzionato ad aggiungere altro, ma fu interrotto da un membro del suo equipaggio. Nado lo fulminò con lo sguardo ma poi fece un cenno e la comunicazione audio fu interrotta. I due intavolarono una conversazione sempre più concitata.
Kenar e Finn si guardarono perplessi.
Alla fine il capitano si rivolse di nuovo al visore.
=^= Avete detto che il nome della nave è Seatiger. Lo confermate? =^=
" Certamente. "
=^= Barak è grande! Io vi accolgo con onore, fratelli! =^=

L'altro estrasse da una fondina al fianco quella che evidentemente era un'arma a raggi simile ad un disgregatore klingon, la pose sui palmi delle mani che rivolse in avanti offrendola al capitano della Seatiger con un profondo inchino. Kenar e Finn si guardarono ancora. Molto più perplessi.


Diario personale del capitano.
Data stellare 71915.92


Dovrei essere contento di aver evitato una battaglia. E che un avversario mortale si sia rivelato amichevole. Un possibile alleato addirittura.
Eppure... c'è uno scintillio sinistro negli occhi del capitano Nado. Qualcosa che non riesco a mettere a fuoco. Comunque come dice un vecchio proverbio terrestre 'A caval donato non si guarda in bocca'. Così ho invitato il nostro ospite a visitare la Seatiger.
Mi aspettavo che rifiutasse. Invece ne è stato fin troppo felice. Ha detto che sarebbe stato onorato di poggiare piede sulla nave degli eroi di Vor'Chai. Non ho idea di cosa intendesse, ma ho intenzione di scoprirlo. Ho chiesto al Tenente Cacciatore di interrompere la convalescenza per partecipare all'incontro. Ho idea che le sue valutazioni saranno utili.


USS Seatiger, Sala teletrasporto
01/12/2394, Ore 08:30 - Data Stellare 71916.03


In sala teletrasporto, pronti ad incontrare i loro ospiti, c'erano Kenar, Finn, Cacciatore e due uomini della sicurezza. In onore degli ospiti, in teoria. In pratica erano gli unici federali armati.
Due figure si materializzarono sulle piattaforme.
Kenar riconobbe il capitano Nado. Nell'altro gli sembrò di riconoscere l'ufficialeche aveva confabulato con Nado informandolo della natura della Seatiger.
Subito il capitano gli si fece incontro alzando entrambe le braccia in un estrososaluto.

"Ahh capitano Kenar. Non sa che piacere sia essere qua a parlarle. A camminarenella nave che tanta morte ha riversato sui nostri nemici! Questo vascello è benedetto!"
"Uhm posso presentarle il mio Primo Ufficiale il comandante Finn ed il consigliere, il Tenente Cacciatore. "
"La luce di Barak sia con voi. Vi presento il mio nostromo Gharia."
Quest'ultimo rispose con un piccolo inchino. Silenzioso come chiassoso era il suo capitano.
Fatte le presentazioni, il gruppo partì per un piccolo giro della nave, durante ilquale il capitano Nado magnificò la Seatiger. In sala macchine ci fu un attimo di tensione quando i loro ospiti notarono le apparecchiature donate da T'rajk.
Ma il capitano proruppe in una delle sue risate lodandoli per l'utilizzo delle risorse dei rettili contro loro stessi.

"Nulla di meglio che affogarli nel sangue con le loro stesse armi." Disse.
Kenar tirò un sospiro di sollievo.
Il giro terminò nella sala riunioni nove erano stati approntati dei rinfreschi.
Kenar iniziò a sondare i suoi ospiti.

"Capitano Nado. Volevo rinnovarle i ringraziamenti per la vostra accoglienza. Ma confesso che il cambio di atteggiamento mi ha sorpreso. A cosa è dovuto?"
"Come, capitano! La Seatiger è divenuta molto famosa. È la nave che, da sola, ha distrutto l'installazione su Vor'Chai. Un fiume di sangue imperiale è scorso grazie a lei, Capitano!"
E allentò una pacca sulla spalla a Kenar.
Questo la sentì appena. Quella frase lo aveva raggelato. Brutti ricordi riaffiorarono. Si riscosse arrabbiato con sé stesso. Un trill unito avrebbe dovutoavere una personalità più solida. Che bastasse un riferimento al sangue che sentivasulle sue mani a scuoterlo era sintomo della sua debolezza. Doveva parlarne a Cacciatore. Presto.

L'altro, ignaro del turbamento di Kenar, continuò.
"Abbiamo intercettato i rapporti del vostro attacco e lo abbiamo diffuso. Le vostre gesta hanno infiammato i cuori dei devoti alla Causa. Il materiale video in particolare sta facendo il giro della galassia terrorizzando le vili lucertole e incitando i veri mammiferi. "

Vedendo il colorito pallido del suo capitano Finn decise di intervenire nella conversazione.
"Capitano Nado, ho notato che non si è stupito di trovare tecnologia imperiale sulla nostra nave..."
"Certo. Noi come voi siamo venuti qua a fare scorta di materiale dai relitti. Questa zona è una miniera. Ovviamente non siamo i soli a servircene. Ma pochi hanno coraggio di farlo sapendo che è nostra riserva di caccia. Per questo non vi abbiamo attaccato con armi letali. Dovevano sapere chi osava mettersi contro di noi. E punirlo. "
Kenar si era ripreso e decise di farsi chiarire un dubbio.
"Ma se questo campo di detriti è così utile perché l'impero ne permette lo sfruttamento? "
"Ah! Vorrebbero impedirlo! Ma ci sono molte di queste zone, figlie delle guerreprovocate dalle lucertole. Dovrebbero presidiarle tutte pesantemente e questo sarebbe troppo dispendioso, per loro. Peggio ancora sgombrarlo."
Nado bevve un sorso di vino per ammorbidirsi la gola.
"Sa capitano? L'impero avrebbe ampiamente i mezzi per sgombrare tutti i campi
di detriti e contemporaneamente spazzarci via tutti. Ma questo comporterebbe
intaccare i loro agi. Preferiscono aggiungere un grammo di grasso sui loro culi
scagliosi piuttosto che vincere! E si disperano per la paura che gli incutiamo!
Patetiche lucertole..."
E proruppe in una risata sguaiata.
"Comunque abbiamo quasi finito la raccolta. Dopo ci rimetteremo in viaggio verso la nostra base. Voi ovviamente verrete con noi. La mia divisione vi farà da scorta d'onore. Verrete accolti in trionfo come meritate. "

Kenar glissò e non prese impegni.
Il resto della visita si svolse sullo stesso tenore. Alla fine i due visitatori furono accompagnati alla sala teletrasporto da cui erano arrivati. Per i federali fu un sollievo vedere sparire le due figure.
Kenar congedò Finn, ma chiese a Cacciatore di seguirlo nell'ufficio del capitano.
Si sedettero.
"Bene signor Cacciatore. La sua valutazione."
"Non le dirò nulla di sorprendente. Nado è un fanatico da manuale."
"Non si tratta di un inganno elaborato per farci abbassare la guardia, quindi."
"Da quello che posso desumere dal linguaggio del corpo non sembra. Ritengo che Nado abbia una personalità ossessiva. Odia nel sonno, si sveglia odiando e va a dormire sognando sogni di odio. Una personalità piatta e monocorde."
"Come tenevo."
"È pericoloso, capitano. Mancando i riferimenti culturali. Ci basta un commento sbagliato per trovarcelo contro come un cane idrofobo."

Kenar sospirò sconsolato.
" Non è una buona base per un primo contatto. Spero che sia un caso isolato. Almenoil suo nostromo sembra più calmo e riflessivo. Spero che abbia una influenza calmante sul suo capitano."
Cacciatore scosse la testa.
"Temo di doverla deludere. Gharia potrebbe essere più pericoloso del suo capitano. Il suo linguaggio corporeo era più subdolo da leggere, ma una volta imparato dove guardare, non difficile. I suoi occhi si infiammavano quando Nado inneggiava almassacro. Non è meno fanatico di Nado. Inoltre è omosessuale ed innamorato del capitano. Quindi lo sosterrà sempre. "
"Hanno una relazione?"
"Non credo. Nado è probabilmente eterosessuale, ma anche se lo fosse la sua personalità è completamente anaffettiva. Non escluderei impotenza sessuale intermittente. Tra l'altro Gharia tentava di nascondere fortemente la sua inclinazione. Non credo fosse timidezza. È più probabile la presenza di un tabùverso l'omosessualità nella loro cultura. "
"Mmm... spero che Nado e Gharia siano un'eccezione e che abbiamo avuto sfortuna nell'incontrare loro come primi esponenti del loro popolo. "
"Sarà sicuramente così, capitano. Ma... "
"Mi dica."
"Ho controllato il filmato del suo primo incontro con il capitano Nado. In essa
si vede parte della plancia. Il campo è stretto ma si intravedono scritte sui muri."
"Cosa c'è di strano?"
"Non sono diciture tecniche o di servizio. Sembrano scritte a mano. Non ne abbiamo
la traduzione ma credo che siano motti ed inni."
"Non sembra incoraggiante."
"Non sono un sociologo, ma un ambiente in cui tutti vengono continuamente bombardati da concetti ed idee fissi genera una comunità estremamente cuspidale, deprogrammata e riprogrammata."
"Capisco. Altro da aggiungere?"
"No, capitano. Le farò avere un rapporto quanto prima."
"Bene, può andare."
Gabriele si avviò verso la porta ed uscì.
Erano passati pochi secondi quando il cicalino della sua porta suonò.
Da fuori venne la voce di Finn.
"Capitano posso entrare? "
"Entri, signor Finn. "

Le porte si aprirono per lasciar entrare un Finn in evidente stato di agitazione.
"Qualcosa non va, Numero Uno?"
"Nulla va bene, secondo me. Mi dirà lei. L'ultima cassa, la mia cassa, si è aperta."
"Il timer è scaduto quindi."
"No capitano. Ho fatto controllare il tenete Carelli. Secondo lei il timer aveva ancora molto tempo prima di scattare. C'era un secondo dispositivo di apertura nascosto. Genetico pare. È scattata quando ho toccato la cassa poco fa."
"Non può essere. La aveva toccata altre volte."
"Ma oggi avevo stretto la mano dei nostri ospiti."

Kenar inarcò un sopracciglio.
"E cosa c'era dentro?"
"Uno strumento musicale. Per la precisione il pianoforte che ho suonato sulla Buj."
Kenar non commentò, invitando con lo sguardo l'altro a continuare.
"Be'... io, essendo io, non ho resistito alla tentazione di suonarlo un po'."
"Numero uno... è stata una lunga giornata."
"Sì capitano. Vengo al punto. Suonava male e non riuscivo ad accordarlo. Poi mi sono accorto che le corde avevano un luccichio strano. Le ho fatte controllare ad Anari e Carelli. "

Finn fece una pausa per tirare il fiato.
"Sono nanocristalli quantici, signore. Contengono exabyte di informazioni!"
"Che genere di informazioni?"
"Anari è al lavoro nella decrittazione, ma quando ne ho avuto un campione corposoglielo ho portato. "

Finn Estrasse un D-Padd e lo porse al capitano.
"Ho ritenuto meglio che lo vedesse solo lei ed in privato. Ho chiesto ad Anari e Droxine di mantenere una certa discrezione. Vedrà perché."

Kenar accese il D-Padd. Nei successivi minuti fu molto assorbito nel visionarne il materiale. Soprattutto quello video. Alla fine i due si fissarono attraverso la scrivania. Esecuzioni di civili. Nei metodi più barbari. Ed in favore delle telecamere. Attacchi terroristici. Stragi di innocenti. Tutte di mammiferi ai danni dei rettili spesso e di altri mammiferi talvolta. Sullo sfondo bandiere e folla rabbiosa.

"Per onestà intellettuale c'è una cartella con del materiale con campi di concentramento dei rettili. Interrogatori e torture." Disse Finn.
"Non è onestà intellettuale. T'rajk, perché c'è la sua mano scagliosa dietro questo 'regalo', è un buon manipolatore. Fornendo materiale infamante per l'Impero mette in buona luce sé stesso e di conseguenza l'impero, paradossalmente. Del resto tutto scompare confrontato all'altro materiale."
"È vero."
"Lei cosa ne pensa, Numero Uno?"
"Cosa ne penso? Direi che dobbiamo prendere le distanza da questa gente il più presto possibile."
"Ho notato che era stranamente taciturno durante la visita dei nostri ospiti."
"Si chiama tanatosi, capitano. È quando i animali fingono di essere morti. Per i predatori ha presente?"
"So cosa significa tanatosi, signor Finn..."
"Ecco, io avevo una gran voglia di stendermi e fingermi morto. Quei due mi facevano una paura folle. Secondo me dobbiamo entrare in curvatura ed allontanarci alla massima velocità possibile. "
"E per dove?"

Il tono di Finn si fece più deciso.
"Per qualunque posto che non sia qui!"

Kenar alzò la voce senza rendersene conto.
"Dannazione! Non ha capito la situazione vero? Ha sentito cosa ha detto Nado? Le immagini della nostra incursione girano per tutta questa galassia. Siamo mostri per i rettili ed eroi per i terroristi. E sa quale è il corollario? Decine, centinaia di ragazzini ruberanno la prima navetta che troveranno ed andranno a compiere attacchi terroristici emulando le eroiche gesta della Seatiger! E questo significa ALTRO. DANNATO. SANGUE. SULLE. MIE. MANI!"
Kenar aveva sottolineato ognuna delle ultime parole con un pugno sulla scrivania.
Ora si era interrotto e guardava sorpreso la sua mano destra come se non la riconoscesse.
Finn guardava il suo capitano con gli occhi sgranati.

"Capitano..."
"Signor Finn... mi scusi. Temo di aver esagerato."
"Capitano. Io credo che abbia fatto quello che doveva fare. E se c'è sangue sulle sue mani c'è anche su quelle di tutti noi. In particolare sulle mie. Non si faccia schiacciare dalla colpa. Ne condivida il peso con noi. L'equipaggio è con lei. Sempre."
"L'equipaggio è appunto una mia responsabilità. Per questo non posso fare mosse sconsiderate."
"Sono sicuro che prenderà la decisione giusta."
"Grazie, Numero Uno. Può andare, ora."
Finn annuì e si avviò verso la porta. Sulla soglia si girò e disse.
"Capitano... Io non sono veramente un ufficiale della Flotta Stellare. Non ho addestramento e preparazione. Ma ho un buon istinto per i guai. E quell'istinto mi sta dicendo 'corri'."
Kenar lanciò uno sguardo triste al suo Primo Ufficiale.
"Terrò in considerazione il suo consiglio."
Finn uscì lasciando solo il capitano nel suo ufficio.
E mai il capitano Arjan Kenar si era sentito più solo sulla poltrona del comando.