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USS SEATIGER - MISSIONE 01 RSS USS SEATIGER - Missione 01

01.09 " Le conseguenze "

di Anari , Pubblicato il 29-07-2015

U.S.S. Seatiger, Plancia
24/11/2394 Ore 17.06 - D.S. 71897.84


"Sullo schermo." ordinò con decisione, mentre con lo sguardo seguiva le squadre mediche esaminare rapidamente. In realtà era più che altro scena, il terrore che gli aveva attanagliato le viscere poco prima era ancora lì a punzecchiarlo e a fargli rizzare i peli sulla schiena. Ma quantomeno era in grado di dissimulare. Probabilmente in molti non lo vedevano adatto a ricoprire il ruolo, se avesse dato segni d'inquietudine in questa situazione l'intera linea di comando sarebbe caduta come un castello di carte. Forse Anari o qualche altro ufficiale di plancia avrebbe preso il suo posto. Cercò di non pensarci e di spostare l'attenzione sullo schermo, dove campeggiava una strana, ma minacciosa, nave dalla forma tondeggiante, colorata di un tenebroso viola e di nero. Vista da sopra, poteva apparire quasi come la sezione a disco di una nave federale, ma la grande torretta centrale ne rivelava il design a dir poco alieno.

"Tempo all'intercettazione?" domandò, cercando di apparire come il più navigato dei capitani o dei facente funzione, come in questo caso. Si rese conto di un leggero tremolio nella sua voce, si ritrovò a sperare che non inficiasse sulla sua performance, fino ad ora pressoché impeccabile.
"Tre minuti e quarantotto secondi ... - replicò prontamente Tkar dalla sua postazione, attirando l'attenzione di Finn. Il vulcaniano appariva piuttosto arruffato, segno che nemmeno lui era uscito totalmente indenne da qualunque cosa fosse appena successa, ma tutto sommato se l'era cavata meglio di altri - ... le nostre armi sono offline e disponiamo solamente del quaranta per cento della potenza totale degli scudi."

Il Primo Ufficiale deglutì sonoramente, rendendosi conto della gravità della situazione. Se quegli alieni si fossero rivelati ostili, avrebbero trovato nella Seatiger un facile bersaglio e sarebbero stati in grado di appallottolarla come un foglio di carta in meno di un minuto.

"Detesto essere latrice di ulteriori cattive notizie, ma abbiamo un altro problema. Uno bello grosso." intervenne Anari dalla propria postazione, lasciando danzare le dita sulla consolle come se fosse una sorta di pianista intenta a suonare un complicato pezzo di Beethoven o Mozart.

Arcadia, Plancia
24/11/2394 Ore 17:15 - D.S. 71897.86


Khayr aprì lentamente gli occhi, trovandosi davanti il volto alieno di Meeme, che con fare materno teneva la sua testa fra le ginocchia, cercando di risvegliarlo.

"Capitano! - affermò l'aliena accorgendosi del risveglio del mezzosangue - Tutto a posto?"
"Ho passato momenti migliori ..." affermò Khayr, accorgendosi solo in quel momento del fatto che si trovavano in mezzo alla plancia. Quasi completamente al buio. Soli.
"Dannazione!" Gridò, comprendendo la gravità della situazione e cosa era successo, alzandosi di scatto e allontanandosi in fretta dall'abbraccio dell'aliena, cercando di raggiungere un ammasso di vestiti posto in maniera disordinata a terra, poco distante dalla loro posizione. L'impatto con quell'onda, doveva aver interferito con gli emettitori olografici e aveva fatto letteralmente scomparire l'interezza della sua ciurma. Preso dal fervore, aveva una sola priorità. Doveva vedere, doveva verificare che il suo equipaggio fosse ancora presente da qualche parte. Non poteva perdere nuovamente il suo equipaggio.
"Khayr ..." affermò flebilmente l'aliena, osservandolo raggiungere il mucchietto d'abiti e cercare l'emettitore al loro interno con frenesia a dir poco animalesca.
"Meeme, dobbiamo recuperarli ... - affermò, trovando finalmente ciò che cercava e iniziando ad operare sul piccolo aggeggio - ... dobbiamo riportarli indietro."
L'aliena si alzò dalla propria posizione ed iniziò a dirigersi verso di lui.
"Khayr ..." affermò nuovamente, cercando di toccargli una spalla in modo da fargli sentire la sua presenza. Presenza che il mezzosangue ignorò bellamente, prima di entrare nel panico.
"No,no ... no! - biascicò con voce tremante, lanciando con un moto di rabbia l'emettitore contro una parete - dannazione!"
"Khayr, maledizione! Ascolta la donna!" la voce decisa del Primo Ufficiale eruppe dall'emettitore appena scagliato via dal Capitano che ora sembrava proiettare una versione distorta e dall'aspetto bidimensionale, quasi come se fosse una vecchia diapositiva proiettata su un telo.
"Tochiro?" domandò il Capitano mezzosangue, fissando la figura alta metà dell'originale ma larga il doppio, dai colori che parevano modificati utilizzando un effetto seppia.
"Aye. Per favore ricomponiti, ora come ora non sei un bello spettacolo. Senza contare che non ci fai una bella figura con la signora. - replicò Tochiro in maniera decisamente ironica. - Devi aver pistolettato bene con quei comandi per ottenere questo risultato."
"Yuki, Daiba e gli altri?" domandò il Capitano con evidente apprensione, ignorando le parole del suo Primo Ufficiale.
"Stanno, o meglio, staranno tutti bene. - intervenne la donna aliena, guadagnandosi finalmente l'attenzione del Capitano - L'onda che ci ha colpito ha mandato in tilt più della metà dei nostri sistemi, compreso quello degli emettitori. Prima di essere utilizzati nuovamente dovranno essere ricalibrati ..."
"Dubito che Yuki sarebbe felice ritrovandosi così ..." ironizzò Tochiro, indicando se stesso con il tozzo pollicione della mano destra, sorridendo.
"Altri danni?" domandò Khayr, preoccupandosi dello stato della nave, ora che sapeva che il suo equipaggio non era andato perduto.
"Avarie sistematiche su tutta la nave. - replicò nuovamente la donna, in tono calmo - ci vorrà parecchio tempo per sistemare tutto, ma non ci dovrebbero essere problemi ... "
"E i Federali?"
Tochiro e Meeme si scambiarono un'occhiata, insicuri su come continuare. Impossibilitati a dare una risposta.

U.S.S. Seatiger, Infermeria
24/11/2394 Ore 18:18 - D.S. 71897.98


La luce penetrante pugnalò con violenza le pupille di Arjian appena riuscì a scostare le palpebre che sembravano divenute macigni. Cercò faticosamente di proteggersi da quel fastidioso attacco, simile ad un centinaio di aghi intenti a punzecchiargli la retina, portandosi un braccio a coprire gli occhi, prima di rendersi conto della figura al lato del bioletto che lo osservava in silenzio.

"Come si sente Capitano?" domandò l'Ufficiale Medico, esaminandolo con il tricorder medico.
"Come un calzino in lavatrice. - replicò il Trill, cercando di riguadagnare la posizione eretta, tastandosi la fronte dove era ancora possibile vedere i residui di una brutta ferita. - Un po' ammaccato ma sto bene. Cos'è successo?"
L'Ufficiale Medico assunse un'espressione pensierosa, grattandosi una tempia in cerca delle parole giuste.

U.S.S. Seatiger, Plancia
24/11/2394 Ore 18:37 - D.S. 71898.01


Arjan fece il suo ingresso in plancia con passo deciso, provocando una reazione fra tutti i presenti, specialmente in Finn, che evidentemente non vedeva l'ora di passare lo scettro del comando a qualcuno.
"Capitano! - affermò, in tono gioviale, accennando ad un sorriso. - è tornato ..."
Il Trill non rispose verbalmente, producendosi invece in un cenno del capo e avvicinandosi di qualche passo al suo diretto sottoposto.
La Plancia risultava ancora abbastanza malconcia e alcune consolle erano rimaste prive di vita, costringendo alcuni Ufficiali all'utilizzo di ripieghi di fortuna, ma la situazione era molto più rosea rispetto a poco più che un'ora prima.

"Si. - replicò laconicamente il Trill, appoggiando una mano sulla spalla del proprio sottoposto in maniera amichevole - Mi hanno detto che ha fatto un ottimo lavoro ..."

Finn sembrò gonfiare il petto carico d'orgoglio, come una sorta di pesce palla in uniforme federale.

"Abbiamo incrociato una nave chiaramente ostile. - intervenì il capo della sicurezza, con il tipico aplomb vulcaniano, venendo immediatamente interrotto da un esagitato Primo Ufficiale. - ... si, si! Appena sono arrivati a distanza di tiro hanno iniziato a sparare ... pew pew pew ... badabang! Ma noi ... manovra evasiva e poi wroom! - terminò Finn, mimando con le braccia un razzo in partenza e accorgendosi solo dopo di avere gli sguardi di tutta la plancia puntati addosso. Arjian innalzò un sopracciglio, insicuro se essere indispettito dalla spiegazione a dir poco fanciullesca del suo sottoposto. Probabilmente, la pressione dovuta all'improvviso peso del comando aveva gravato in maniera eccessiva sull'equilibrio del Primo Ufficiale. Fortunatamente non aveva provocato danni, anzi, tutt'altro. Finalmente, dopo una serie di interminabili istanti, il vulcaniano decise di riprendere la parola. - Malgrado la maggior parte dei nostri sistemi fosse offline, il Comandante Carelli è riuscito ad attivare la curvatura al momento giusto ..."
"Giusto in tempo!" riaffermò il concetto il Primo Ufficiale, ritornando poi silente pochi attimi dopo.
"Li abbiamo ancora alle costole ... - intervenne il Capo Operazioni andoriano - ... ma non appena riusciamo a trovare un porto sicuro ... "
Sull'intera Plancia piombò improvvisamente il silenzio. Nessuno sembrava voler prendere la parola, scambiandosi semplicemente occhiate preoccupate.
"Il dottore mi ha accennato qualcosa. - intervenne Arjian, sedendosi al proprio posto. - Ma non è entrato nei dettagli. Dove siamo stati trasportati?"
"Bella domanda ... - rispose di getto la denobulana alla postazione scientifica, accorgendosi poi di aver detto quello che in realtà voleva solo pensare. Come se normalmente facesse altrimenti. - Non siamo ancora riusciti a triangolare con esattezza la nostra posizione ma ... "
"Ma?" domandò il Capitano ad Anari, che aveva assunto un'espressione contrita, quasi fosse colpa sua.
"Ma ho il fondato sospetto che la Seatiger non sia più nella sua dimensione di appartenenza."