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USS SEATIGER - MISSIONE 01 RSS USS SEATIGER - Missione 01

01.07 " Cosa c'è sotto "

di Droxine Carelli, Pubblicato il 01-06-2015

Arcadia - Salone Eventi
24/11/2394 Ore 16:40 - Data Stellare 71897.79


Le due delegazioni erano sedute ai lati di un tavolo. A fronteggiarsi.
Da una parte i federali: il capitano, Droxine ed il consigliere Lethas.
Dall'altra gli ufficiali dell'arcadia, capeggiata da Khayr. Truce come sempre.
Erano presenti poi Yattaran, che faceva le veci del mastino che ringhia agli ospiti inattesi, mentre Daiba cercava di contenerlo. Quest'ultimo cercò di spezzare la tensione nella stanza.

"Capitano, faccio portare qualche rinfresco?"
Ma fu Kenar a rispondere.
"Molto gentile ma non serve... ho idea che il nostro anfitrione voglia ridurre il tempo della nostra permanenza al minimo. A tal proposito, capitano Khayr, che ne dice di vuotare il sacco? "

Segui un silenzio di tomba. Buona parte dei presenti avevano anche smesso di respirare.
Il capitano dell'Arcadia continuò a scrutare l'altro con uno sguardo in grado di fondere il duranio ancora per qualche secondo. Poi parlò.

"Lei è molto diretto, capitano."
"Quando serve. E con lei serve. Di rado sbaglio a giudicare un carattere."
"Yattaran, Daiba. Fuori."

Non aveva neanche alzato lo sguardo.
Yattaran, che stava assumendo un bel viola cupo, aprì la bocca per protestare, ma una mano di Daiba sulla spalla lo fermò. Sbuffò ed uscì con il compagno.
Quando i membri dell'equipaggio dell'Arcadia furono usciti Khayr chiamò seccamente un nome.

"Tochiro."

Subito una figura bassa e tarchiata si materializzò dal nulla. Completo di abiti rozzi mezzo stracciati e cappello a tesa larga.

"Saaalve... come va?"

Kenar non era molto stupito dall'apparizione. Che l'equipaggio fosse composto per la maggior parte da personalità olografiche era ormai noto. Yuki sembrava non essere consapevole della propria natura. Questo Tochiro a quanto pare sì.

"Salve. Con chi ho il piacere di parlare?"
"Chi ero, vorrai dire. Visto che sono morto da un bel po' di tempo."

Arjan sospirò e si appoggiò allo schienale della sedia.

"Forse è meglio che mi diciate davvero tutto. Credo ne gioveremo entrambi."

Tochiro fece un sorrisone.

"Lo crede anche il musone accanto a me... altrimenti col cavolo che mi chiamava. Vuol far fare tutte le chiacchiere a me. Che altrimenti si rovina l'immagine del bel tenebroso."

Khayr gettò uno sguardo al compagno.

"Tochiro, vai avanti per favore. "
"Molto bene. Capitano, come avrà notato questa è una nave pirata... abbiamo anche l'equipaggio fantasma."
"Personalità olografiche. Abbiamo visto. Con tecnologia molto avanzata. Troppo per quest'epoca."
"Bingo! Il signore vince il biscotto. Infatti noi veniamo da un futuro molto lontano."
"Era una delle ipotesi. Ma la vostra nave non presenta alterazioni cronali."
"Non mi intendo di meccanica temporale. Non vi saprei dire. Ma conta poco."
"Lasciamo la questione da parte per ora. Vada avanti, la prego."
"Nel nostro tempo la federazione è solo un ricordo. Imperi e regni sono nati e caduti. La tecnologia si è sviluppata ed andata persa. E di nuovo riconquistata. Quindi non si aspetti chi sa quali conoscenze da noi. Il livello tecnologico del nostro tempo non è poi molto diverso dal vostro."
"La tecnologia olografica..."
"L'abbiamo ereditata. Ne sappiamo qualcosa più di voi ma non sapremmo costruire un emettitore portatile da zero. Ma andiamo avanti."

Kenar annuì.
Tochiro assunse un'aria ispirata.

"C'era una volta un impero grande e potente. Bé lo era. Perché come tutti gli imperi era arrivato alla fine del proprio ciclo vitale. C'erano già state alcune rivolte ed i suoi nemici esterni aspettavano l'inevitabile tracollo per gettarsi sul cadavere e spolparne le carni prelibate. Tutto andava come doveva andare, quindi. Un copione ben collaudato e solido."

Fece una pausa ad effetto e sospirò.

"Ma l'imperatrice (o imperatore, se preferite, data la natura biologica della classe dominante) non voleva rassegnarsi. Anche qui nulla di nuovo. Sfortunatamente l'impero aveva per secoli profuso un volume di risorse incredibile per piegare un oggetto che riteneva la chiave per un potere sconfinato. Voi, capitano, credo
che lo chiamiate Guardiano dell'Eternità."

Il capitano della Seatiger si sporse in avanti, interessato. E preoccupato. Tochiro gli rivolse un sorriso triste.

"Sì, capitano. Fa bene a preoccuparsi."

Si infilò un mignolo nel naso pensosamente. Estrasse ed ispezionò il risultato.

"Altri regnanti avrebbero cercato di cambiare il passato e tutto sarebbe finito lì. Ma la meccanica temporale era abbastanza conosciuta agli scienziati dell'impero da sapere bene che questo avrebbe solo generato un universo alternativo. Il glorioso impero nella linea temporale originale sarebbe sempre marcito come un frutto troppo maturo. Questo ovviamente era inaccettabile per l'egocentrica imperatrice/ore. Quindi ordinò di piegare la macchina eterna per sovrascrivere la vecchia linea temporale con la nuova. Più gloriosa e congeniale al regnante."

Kenar ora era pallido come uno straccio.

"Questa è pazzia!"
"Nessuno ha mai accusato la classe regnante di sanità mentale."
"Non mi intendo troppo di meccanica temporale ma credo che questo sia impossibile!"

Per la prima volta Khayr prese la parola.

"E non lo è. L'ultima volta che abbiamo visto il guardiano urlava... la parola 'errore' all'infinito. In questo momento sta cucendo le due linee temporali. Qualcosa contro natura che provocherà un disastro immane. Alla fine la tensione sarà troppa ed il multiverso si aprirà come una cerniera. Se siamo fortunati l'energia temporale liberata solo un numero imprecisato di universi paralleli contigui. Nell'ipotesi peggiore il multiverso stesso cesserà di esistere."

Arjan fissò incredulo il capitano dell'Arcadia.

"Ma perché l'imperatrice sta facendo una cosa simile?"
"Per la sia pur piccola possibilità che funzioni. Perché nella sua minuscola mente egocentrica il trono di un piccolo impero vale molto di più di un'infinità di universi infiniti."

Su questa affermazione calò un silenzio pesante.
Che fu spezzato da Tochiro.

"Bé... dopo questo po' po' di colpo di scena immagino che il resto della storia vada un tantino sottotono: coraggioso capitano della guardia bla bla ribellione all'infame piano bla bla equipaggio sterminato bla bla genio senza rivali (io) estrae schemi del teletrasporto bla bla download in schemi olografici bla bla giuramento di sangue per abbattere turpe imperatrice."

Droxine guardava l'altro ingegnere con intensità.

"Lei sa di non essere il vero..."

La voce le morì in gola sotto lo sguardo dell'ometto.

"Io SO si essere 'il vero'."

Poi sospirò.

"Sentite... capisco che quest'epoca sia piuttosto retrograda per quanto riguarda le personalità olografiche... ma da dove veniamo noi sono discretamente diffuse... e la discriminazione è considerata molto negativamente..."

Droxine era rossa come un peperone.

"Mi scusi io..."
"Quanto al fatto si essere o meno i 'veri' noi stessi... se ne può discutere all'infinito. Abbiamo ereditato l'anima dei nostri antenati biologici? O siamo meri echi? Alla fine è tutto troppo filosofico per me. Preferisco lo spirito etilico allo spirito etereo. Penso quindi sono. E questo mi basta."

Melek parlò per la prima volta.

"Mentre ritiene che gli altri potrebbero non reagire bene..." Tochiro sembrò dubbioso.
"Alcuni forse... ma non osiamo rischiare."

Khayr parlò con la sua voce profonda.

"È una vergogna per me ingannare il mio equipaggio. Ma in questo momento è necessario. Va sotto la mia responsabilità. E sotto la mia colpa."

Tochiro lo adocchiò con uno sguardo di sufficienza.

"Drammatico come sempre... "

Kenar non si lasciò distrarre.

"E la Hood? Ossia quella che voi chiamate Arcadia."
"Avevano trovato un'antica banca dati. Un museo, si presume. È da lì che viene la maggior parte delle informazioni sulla vostra epoca. Tra le altre cose c'erano i diari della Hood e soprattutto i codici del trasponder. Una volta stabilita una base in quest'epoca l'imperatrice si è procurata i progetti ed ha costruito una copia. Voleva usarla come strumento per destabilizzare la fiducia nella federazione in questo quadrante. Noi gliel'abbiamo sottratta."

Un altro dei sorrisoni di Tochiro.
"Non ne è stata felice." Khayr si alzo dalla sua sedia e si levò per la sua non trascurabile statura.
"Bene capitano Kenar. Noi abbiamo dimostrato buona volontà dandovi le informazioni che chiedevate. Ora mi dica: ci aiuterete?"

Arjan sostenne lo sguardo dell'altro. Uno sguardo famelico, potente. Ne sentiva l'intensità. Istintivamente sentiva che non doveva mostrare nessuna debolezza.

"Vi rendere conto che è difficile credere alla vostra storia?"

L'altro rimase immobile. Come una maschera di pietra.
In quel momento il suo comunicatore trillò. Rispose.
Era Anari.

=^= Capitano. Mi dispiace disturbarla, ma abbiamo un problema. =^=
"Tenente. Non è proprio il momento... di che si tratta?"
=^= Si tratta del signor Finn, capitano... =^=

Sentì l'ufficiale scientifico sospirare.

=^= Sarebbe meglio se tornasse, capitano. =^=

Arjan sollevò gli occhi al cielo e si rivolse al suo omologo.

"Devo tornare a bordo della mia nave. Valuterò la sua storia e le comunicherò le mie conclusioni."
Khayr assentì.
"Mi fido i lei, capitano. Sento che prenderà la decisione giusta, da uomo."
Arjan annuì e usci diretto verso la sala teletrasporto.

*** Flashback ***
USS Seatiger, Plancia
Poco prima


Finn era uscito solo da qualche minuto che fece di nuovo capolino in plancia.
Tentò di attirare l'attenzione di Anari.
"Err... Tenente?"
"Sì comandante?"
"È arrivato un messaggio della flotta stellare ma non riesco ad aprirlo..."
"Che errore le dà?"
"Non lo so. Non si apre."
"Ha provato a chiudere e riaprire l'interfaccia?"
"Sì. No. Non lo so. Senta, potrebbe venire a dare un'occhiata?"
"Va bene... T'Kar, a lei la plancia."

Anari si affrettò nell'ufficio del capitano, dove Finn la aspettava trepidante al terminale.

"Vede? È arrivato un messaggio di priorità alta."
Anari analizzò il problema velocemente.
"È strano. Sembra che i suoi codici di comando non siano validi per accedere a questo messaggio. Eppure dovrebbe avere un livello di sicurezza sufficiente."
"Forse si sono dimenticati di aggiornarli."
"Ne dubito. Comunque lo posso aprire io. Ecco qua, è dell'ammiraglio Crom e... "

Anari si interruppe mentre scorreva velocemente il messaggio. Finn, che aspettava trepidante dall'altra parte della scrivania rimase sorpreso al cambiamento di espressione dell'ufficiale scientifico.
Quest'ultima infatti estrasse un phaser e lo puntò sul primo ufficiale.

"T'Kar, mi raggiunga con una squadra di sicurezza, presto. Abbiamo un problema..."

*** Flashback nel Flashback ***
Ufficio dell'ammiraglio Crom


Il tenente comandante Nightingale entro trafelata nell'ufficio di dell'ammiraglio Crom.

"Tenente, guardi qua. Come è possibile che questo Finn sia stato assegnato alla Seatiger come primo ufficiale?"
"Mi faccia vedere... Santo cielo... deve esserci stato un errore... "
"Ci può scommettere! Ed ora dovremo rimediare. Un gran brutta figura, mi creda... "

La porta dell'ufficio si aprì ancora per far entrare la figura imponente di un vulcaniano.
"Lasci perdere la commedia, ammiraglio. Sembra che dovremo accelerare i tempi. "

Crom sorrise e fece un respiro profondo.
"Grazie al cielo. Questa donna, se così si può chiamare, mi dava i brividi."

A queste parole Cephalotus si tese.
Possibile che fosse stata scoperta?
Ma un attimo dopo delle dita la afferrarono saldamente sulla spalla e lei crollò come un sacco di patate

*** Flashforward nel Flashback del Flashback ***
Località imprecisata. Poco dopo.


Cephalotus si svegliò saldamente legata a una sedia da interrogatorio. Anche nella confusione del risveglio non c'erano dubbi sul suo utilizzo.
Si guardò intorno. Era in una stanza spoglia ed in penombra. Sì, questi luoghi si assomigliavano tutti, in tutte le culture.
Si tese. Si rese conto di non essere sola.
Il gigantesco vulcaniano entrò nel suo campo visivo.

" Ben sveglia. "

La sua voce non conteneva la più piccola emozione. Cephalotus rabbrividì.

"Cosa, cosa volete da me? Perché fate questo? "

L'altro la ignorò.

"Mi dica. Lei sa che siamo reduci da una guerra con il Dominio? Credeva veramente di riuscire ad infiltrarsi con il suo 'travestimento generico'?"

Cephalotus si afflosciò un po'. Era così, dunque. Aveva fallito. La vergogna era su
di lei. Ma poteva fare ancora qualcosa. L'altro avrebbe ancora potuto portare a
termine la missione. Ora il suo dovere era non tradire il suo segreto. Chiuse gli
occhi e si concentrò.

"Non si sforzi troppo. Abbiamo bloccato la bomba genetica impiantata nel suo
corpo. Non si suiciderà."

Cephalotus si sentì invadere dalla disperazione. Poi si fece forza e lanciò uno
sguardo di sfida al vulcaniano.

"Non parlerò. Mi potete torturare quanto volete. Non vi dirò nulla! "
"No, nessuna tortura. "
Poi si chinò su di lei ed allungò le dita verso la sua testa.
"La mia mente nella tua mente... "

Ufficio dell'ammiraglio Crom.
Poco dopo.


Il vulcaniano entrò nell'ufficio.
Crom alzò gli occhi dal terminale che stava consultando.
"Allora? "

"Non sapeva poi molto. Conferma quanto già sapevamo. Le informazioni specifiche riguardano Finn. Come temevamo è stato sostituito per avere un agente sulla Seatiger."
"Ma perché Finn?"
"Nonostante le loro pretese sono un gruppo di dilettanti. Hanno organizzato l'operazione in fretta ed hanno dovuto improvvisare. Finn è praticamente un civile. Questo avrebbe aiutato a mascherare l'ignoranza delle procedure della Flotta."
"Capisco. La... dipartita del signor Finn è confermata? "
"Abbiamo trovato tracce genetiche in un Caffè di San Francisco. Nei bagni. C'è il 92.6% di probabilità che sia stato sostituto. Non aveva nessuna reale possibilità contro un soldato addestrato. "
"Povero ragazzo... era un idiota ma mi dispiace che sia finito così."
Ovviamente il vulcaniano rimase freddo.
"Ora è importante bloccare l'infiltrato. L'imperatrice ha ordinato la fase due. Questo implica l'attivazione dell'agente."
"Manderò un messaggio al capitano Kenar. Ovviamente bloccando i codici di comando di Finn. "

*** Flashback ... di prima ***


Finn fronteggiava Anari, T'Kar e due uomini della sicurezza. E gli puntavano addosso dei phaser!
Anari aveva appena contattato il capitano. Sperò che lui facesse rinsavire gli ufficiali.
Alzò le mani per tranquillizzarli.

"Calmacalmacalma. Si può sapere cosa vi prende?!?"

Anari gli lanciava stilettate dagli occhi.
"Maledetto. Come ha potuto uccidere Tenacious D? E pensare che avevo quasi deciso di donargli il mio corpo! "
"Come sarebbe a dire ucciso?! Io sono ancora qui e... com'era quel discorso sul corpo?"
Finn scosse freneticamente la testa.
"Nonono non distraiamoci. Resta concentrato! Resta concentrato! Mi potete spiegare per pietà?"

T'Kar, impermeabile alla esternazioni dell'ufficiale scientifico, replicò compassato.

"Secondo il messaggio appena inviato lei non è lei, signor Finn. Il vero Finn è stato ucciso e sostituito da lei. Quindi in attesa di chiarire la faccenda sarà necessario metterla agli arresti. Non vorrebbe confessare invece subito? In questo modo ottimizzeremmo."

"Ma no che non confesso. Io sono io eccome. Sa cosa si può ottimizzare? "

T'Kar inarcò un sopracciglio e puntò meglio il phaser.

"No! Scusiscusiscusi. Ma io non sono stato ucciso."
"Questo è evidente."
"No! Intendo che io sono Finn. Quello vero!"
"Temo che no possiamo correre rischi. Venga con noi prego."
"Eh no! Non è giusto che qui tutti facciano flashback meno me! Voglio un flashback nche io! "
" ...prego? "
Finn assunse una posa eroica con il dito alzato verso l'infinito.
"Vai con il flashback!!"

*** Metaflashback ***
Paloma Café - San Francisco. 22/11/2394 Ore 12:10 - Data Stellare 71891.80


Finn entrò nel rinomato locale con passo svelto e espressione contratta e si rivolse al barista.
"Un caffè, per favore."

Una figura gli si avvicinò.

"Signor Finn? Salve mi chiamo Thomas Hawthorne e..."

Il corpo di Finn fu scosso da una fitta.

"Può attendere un attimo per favore? Scusi dov'è il bagno?"
"In fondo a destr..."
"Grazie!"

La spia sospirò ed attivò un comunicatore.
"H. a C. ho avvistato il contatto. Procedo con con la fase uno."
Si avviò verso i bagni.
Questi erano vuoti. Tranne ovviamente che per il bersaglio. Individuò facilmente il cubicolo utilizzato. Anche senza controllare i piedi visibili sotto la porta si sentivano gemiti disperati.
"Oddio... non mischierò più indiano e brasiliano... Grande uccello della Galassia aiutami... "
Il sedicente Hawthorne entrò nel cubicolo adiacente ed estrasse la granata ad implosione. Era silenziosa e non rilevabile. Non avrebbe lasciato tracce e non avrebbe danneggiato le strutture. Ma Finn sarebbe sparito definitivamente.
Salì sulla tazza e si sporse sul cubicolo. Aveva la visione perfetta del futuro primo ufficiale della Seatiger.
Attivò la granata e allungò la mano per farla cadere.
In quel momento il cubicolo fu scosso da un tuono proveniente dalle interiora del suo bersaglio. La spia sobbalzò e il il piede scivolò dalla tazza. La granata tracciò un arco in aria ed atterrò sul divisorio tra i cubicoli. Rimase per un lungo istante in equilibrio sotto lo sguardo terrorizzato della spia, ormai
abbracciato alla tazza.
Poi cadde.
FOOMPH
"Pahhhh che sollievo! Cominciavo a temere che non ce l'avrei fatta. Mai più! Ho rischiato di morire!"
Finn si stiracchiò soddisfatto ed andò a bere il suo caffè fischiettando.

***Fine del Metaflashback***



Finn saltellò trionfante.
"Visto!?! Visto!?!"

T'Kar guardava esterrefatto l'uomo. Credeva di essere abituato all'illogicità degli umani ma questo era decisamente troppo.
"Ma... visto cosa?"
"Ma il flashback, no?!?"
T'Kar rivolse uno sguardo perplesso ad Anari, Che lo guardò a bocca aperta. Finn li squadrò esasperato.
"Ma io sono innocente. Come posso provalo?"
T'Kar colse al balzo l'occasione di portare la conversazione su un terreno più convenzionale.
"Questo potrebbe essere semplice. Leggo che i travestimenti genetici non sono perfetti e che ci siano problemi a riprodurre gli organi riproduttivi..."
"AHAH! Allora siamo a cavallo! Ora vi faccio vedere!"

Anari tentò di fermare l'infervorato primo ufficiale.
"Aspetti! Possiamo visitarla in infermeria!"
"Troppo tardi! GIÙ LE BRAGHE!"
E calò i pantaloni dell'uniforme della flotta stellare. Proprio nel momento in cui la porta si apriva.
"ALLORA? CHE MI DITE ADESSO EH?! Oh... salve capitano..."