Decima Missione










USS SEATIGER

presenta


USS SEATIGER

Decima Missione

Missione 10






Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della USS SEATIGER,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM


Starfleet Italy

Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della USS SEATIGER, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.




Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.



Anno pubblicazione 0000



www.starfleetitaly.it | USS SEATIGER








Equipaggio

Capitano Capitano Arjian Kenar Geran

Capo Operazioni Tenente Zoe Ocano

Capo Sicurezza Tenente Anna Maria Calvi

Ingegnere Capo Tenente Comandante Droxine Carelli

Primo Ufficiale Comandante Dewey Finn

Capitano
Arjian Kenar Geran
Capitano

Tenente
Zoe Ocano
Capo Operazioni

Tenente
Anna Maria Calvi
Capo Sicurezza

Tenente Comandante
Droxine Carelli
Ingegnere Capo

Comandante
Dewey Finn
Primo Ufficiale

Ufficiale Scientifico Capo Tenente Jason "Skon" Queen

Ufficiale Tattico Tenente Comandante Tkar

Tenente
Jason "Skon" Queen
Ufficiale Scientifico Capo

Tenente Comandante
Tkar
Ufficiale Tattico


USS SEATIGER

Autori

Capitano
Arjian Kenar Geran
Michele Congia

Capo Operazioni
Zoe Ocano
Zoe Ocano

Capo Sicurezza
Anna Maria Calvi
Monica Miodini

Ingegnere Capo
Droxine Carelli
Massimiliano Badi

Primo Ufficiale
Dewey Finn
Franco Carretti

Ufficiale Scientifico Capo
Jason "Skon" Queen
Patrizia Mutto

Ufficiale Tattico
Tkar
Silvia Brunati






Sommario


Sinossi
10.01 - Una chiamata inaspettata
10.02 - Buoni e cattivi
10.03 - Puzza di bruciato
10.04 - Alleanza insospettabile
10.05 - Patto con il diavolo
10.06 - La misteriosa talpa
10.07 - Se non puoi batterli ...
10.08 - Giochi di spie
10.09 - Ancora sospetti
10.10 - Rovescia il tavolo

Sinossi

Decima Missione



10.01 - Una chiamata inaspettata

Autore: Tenente Zoe Ocano


USS Seatiger - Ponte Ologrammi
02/05/2398, ore 15:00 - D.S. 75333.22



La musica orientale echeggiava nel dojo di Sensei Sat?, una stanza spoglia con il pavimento in legno di bambù e le pareti di carta di riso sorrette da assi anch'esse di bambù.
Nella parete opposta alla porta d'ingresso vi era un piccolo altare dove sopra c'era il ritratto del Sensei Hachiro, che alla lettera significa "ottavo figlio", maestro illuminato della famiglia Sat?.
Sulla destra del ritratto in verticale vi era una scritta in cinese che tradotta recitava 'Il Tai Chi Chuan è simile al flusso incessante di un lungo fiume' a destra invece vi era la scritta 'Applicate la forza interna con continuità come se dipanaste un filo di seta dal bozzolo': erano i due mantra principali del Tai Chi Chuan della famiglia Sat?.
Zoe le due frasi le conosceva a memoria e ormai non ci faceva più caso-
Iniziò il suo allenamento dopo il Kai Bu, ovvero la posizione di apertura, e con sicurezza aveva proseguito con il Ma Bu, ovvero la posizione del cavaliere, e quindi la posizione del Gong Bu, la posizione dell'arciere.
La sua mente era concentrata, pronta per passare alla successiva figura quando venne
interrotta dalla voce roca del Sensei.

"Zoe la gamba che va dietro devi lasciarla leggermente raccolta, ma il piede che la sorregge deve essere ben saldo al pavimento e a novanta gradi rispetto all'asse del corpo, altrimenti non potrai bilanciare il colpo diretto del nemico."

Zoe arrossì ammettendo l'errore.
"Si Sensei"

Il maestro incalzò.
"Devi avere la mente libera, libera ma vigile Zoe."

In quel momento si materializzò un combattente che con un colpo rapido fece crollare Zoe al tappeto.
Sensei Sat? rincarò la dose: "Mente libera ... mente libera Zoe, ricorda che nel Tai Chi i pensieri
sono il preludio della sconfitta."

Zoe seguì i consigli del suo Sensei assumendo la postura corretta, il combattente colpì di nuovo, ma questa volta Zoe attutì il colpo per poi atterrarlo con un una mossa rapida della mano che aveva dietro il corpo, colpendolo al torace.

"Vedi la mente libera e la postura corretta fanno sì che il nemico fallisca... devi fare molta pratica su questo aspetto."

Zoe assunse la posizione di saluto.
"Si Sensei faro in..."

Non finì la frase che venne interrotta dal suono del comunicatore.

=^= Tenente Ocano qui è il capitano Kenar ... a rapporto nel mio ufficio =^=

Sorpresa da quella chiamata inaspettata, rispose con voce formale
"Agli ordini signore"
=^= Bene Tenente, l'aspetto =^=

Zoe rimase per un attimo interdetta poi si riprese
"Computer chiudere simulazione."

Il dojo sparì quindi Zoe uscì rapidamente dal ponte ologrammi.

USS Seatiger - alloggio Tenente JG Ocano
02/05/2398, ore 16:12 - D.S. 75333.36


Dopo una rapida doccia Zoe indossò l'uniforme di servizio chiedendosi come mai il capitano la volesse nel suo ufficio.
Come spesso le accadeva quando era nervosa, parlava a voce alta come se questo servisse a
risolvere i suoi problemi.
Cercò una motivazione nella sua mente.

"Nel l'ultimo turno non si sono rivelati problemi..." disse, quando ad un certo punto nella sua mente si fece strada una possibile situazione.

"Accidenti! Nel turno appena terminato forse avrei dovuto stilare il rapporto personalmente e non lasciare che se ne occupasse il Guardiamarina Stiller..."
Ci pensò sù un attimo.
"Ma lo ha fatto decine di volte e non mi ha mai messo in difficoltà con il Capitano."

Ormai era pronta e rassegnata si avviò all'esterno con passo rapido.
"È inutile arrovellarsi il cervello: tra pochi minuti scoprirò la motivazione."

In quel momento incrociò un guardiamarina che sentendola parlare ad alta voce la guardò incuriosita, Zoe ricambiò lo sguardo e con un sorriso imbarazzato fece un cenno di saluto subito ricambiato dal subalterno.

*Ecco ora sarò per tutti Ocano la matta che parla da sola mentre si aggira per i corridoi della nave ... che figura.*

USS Seatiger - Ufficio del Capitano
02/05/2398, ore 16:15 - D.S. 75333.36


Dopo qualche minuto finalmente Zoe giunse davanti alla porta dell'ufficio del Capitano. Controllò per l'ultima volta l'uniforme e fece un lungo e profondo respiro, come a prendere coraggio, quindi
premette il pulsante vicino alla porta.
Il capitano azionò l'apertura della porta e con voce decisa invitò Zoe ad entrare.
"Avanti"

Zoe entrò velocemente e sentì un leggero brivido quando la porta si chiuse alle sue spalle, arrivò di fronte alla scrivania e assumendo la posizione di attenti si presentò come prevedeva il regolamento.

"Tenente Junior Grade Zoe Ocano, a rapporto signore." rimase in attesa di un riscontro del Capitano che non tardò ad arrivare.
"Prego Tenente, si sieda." Indicando una poltroncina davanti a sé.

Zoe sempre più nervosa si sedette rimanendo però rigida e mordicchiandosi di tanto in tanto il labbro inferiore.
Il capitano era intento a leggere un D-Padd, ma con la coda dell'occhio notò il nervosismo dell'ufficiale, quindi con un mezzo sorriso abbassò il dispositivo e lo ripose sulla scrivania.

"Non sia nervosa Tenente, non è la prima volta che ci confrontiamo, giusto?"
Zoe fece un sorriso forzato.
"Giusto, ma le altre volte sapevo l'argomento dell'incontro, mentre questa volta la sua chiamata è stata come dire ... inaspettata."
"Spero non inopportuna. L'ho forse distolta da un qualche impegno?"
"No Signore, assolutamente ... ero in pausa"
Si affrettò a rispondere ma decise di non specificare oltre.
"Ottimo così avremo modo di parlare con tranquillità" prese di nuovo il D-Padd.
"Ho seguito con molta attenzione il suo operato con la squadra gamma."
"Spero di non averla delusa Signore"
Il capitano sorrise
"Stia tranquilla, non sono qui per rilevare qualche sua mancanza..."
Fece una piccola pausa.
"Anzi devo constatare che suo operato è ammirevole sotto l'aspetto dell'attaccamento alla Seatiger e altamente professionale in tutte le altre circostanze. Ho letto il suo ruolino e l'ho trovato impeccabile, ma le cose che mi hanno particolarmente colpito è il suo nuovo protocollo operativo che ottimizza le procedure di verifica del funzionamento dei sensori e, soprattutto per come è riuscita ad aggirare i protocolli di sicurezza dell'ultima nave aliena incontrata, riportando a casa illeso l'away team."
Finalmente Zoe si ammorbidì.
"Grazie signore, ho fatto solo il mio dovere".

Il Capitano rimase un attimo in silenzio poi guardando Zoe negli occhi aggiunse:
"Tenente, mi piacerebbe conoscerla meglio, però come può ben immaginare non ho il tempo necessario per conoscere approfonditamente tutti i componenti del mio equipaggio. Vorrei farle una domanda... dove si vede tra dieci anni."
Zoe rimase pensierosa poi con un'espressione sicura.
"Io tra dieci anni?!"
"Sì, tra dieci anni ... come vede il suo ruolo nella Flotta?"
Il Capitano attese la risposta.
"Con rispetto parlando spero di star seduta lì al suo posto, al
comando della Seatiger"

Il Capitano esplose in una risata
"Accidenti ambiziosa ...vedo che lei non è una persona che si accontenta."
"Vede Capitano, io non mi accontento mai, è forse un difetto?" Ribatté Ocano
"Assolutamente, si deve pensare in grande e non bisogna mai accontentarsi, non mi piacciono gli ufficiali che si accontentano."
"il mio mantra è 'per avere cose che altri non hanno, bisogna fare cose che altri non fanno' e questo mi spinge a fare sempre di più."
"Ottimo, bene torniamo al vero motivo per cui l'ho chiamata, come lei ben sa il Tenente Comandante Tholos è stato riassegnato alla task force che studia il modo per farci tornare a casa, quindi si è reso disponibile il posto di Capo Operazioni, dopo varie valutazioni e visto il suo stato di servizio, come gestisce i momenti di stress e soprattutto per come conduce la squadra gamma ho pensato di affidare a lei il comando Tenente."

Zoe rimase per un attimo interdetta.
"Sono onorata di questa sua offerta che accetterei senza riserve, ma nella sezione ci sono molti Tenenti quindi io come Tenente Junior Grade come potrei essere il capo?"

Il capitano aprì una piccola scatolina che era appoggiata sulla scrivania che Zoe presa dal nervosismo non aveva minimamente visto.

"Presto fatto, per risolvere il problema la nomino Tenente..."
Gli porse la scatolina con le mostrine quindi gli porse la mano
"Congratulazioni"
Zoe prese la scatolina quindi strinse la mano del Capitano.
"Grazie Signore, spero di ricambiare la sua fiducia"
Il Capitano sorrise.
"Ne sono sicuro ... computer il Tenente Junior Grade Zoe Ocano matricola Alfa6400288 viene promossa al grado di Tenente e in data stellare 75333.40 cessa l'incarico di capo operazioni della squadra gamma e assume l'incarico di Capo Operazioni, autorizzazione Kenar-Charlie-Mike-sette-due. Bene Tenente, non c'è altro può andare."
Il capitano tornò a sedersi sulla sua poltrona e Zoe si alzò assumendo la posizione di saluto.
"Grazie signore buona giornata"
Zoe uscì dalla stanza molto più sollevata di quando era entrata.


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10.02 - Buoni e cattivi

Autore: Tenente Jason "Skon" Queen


USS Seatiger Plancia
30/05/2398 ore 10:00 - D.S. 75409.36


Il tenente Zoe Ocano pensava che il turno Alfa sarebbe stato più esaltante del turno Gamma, chiamato famigliarmente "quello dei notturni". Invece fino a quel momento non lo era stato. Erano infatti quasi due mesi che la Seatiger navigava in un deserto mare di stelle alla ricerca della posizione in cui doveva trovarsi il tunnel di cui aveva parlato l'Ammiraglio Kaloethes.
Avevano incontrato altre navi, ma nessuna tra quelle con cui erano riusciti a parlare gli avevano saputo dare delle informazioni utili a trovarlo.
Ogni tanto Kenar sentiva Pong e sua moglie Luce, ma più si allontanavano e più le chiamate diventavano rare.

Quel giorno era iniziato senza problemi di sorta, come la maggior parte dei precedenti.
Sul ponte c'erano Finn, che strimpellava la sua chitarra seduto sulla poltrona di comando, T'Kar alla consolle tattica che controllava attentamente le letture dei sensori a lungo raggio, e Zoe alla console operazioni e naturalmente il timoniere.
Ad un certo punto TKar disse a Finn "Comandante, ho captato una richiesta di aiuto proveniente dal settore 4285.9."

"Timoniere dirigiamoci lì" disse Finn. Mentre Kenar usciva dal suo ufficio e si dirigeva verso la poltrona di comando, prontamente liberata dal Primo Ufficiale.

Quando arrivarono lì videro una nave assalita da alcune caccia stellari che le sparavano addosso e l'astronave sembrava stesse avendo la peggio.
"Presto andiamo ad aiutarli" ordinò Kenar, quindi attivo il comunicatore =^= Tenente Queen, venga in plancia. =^=
Il mezzo vulcaniano che si trovava in Cartografia arrivò in fretta e si mise alla sua postazione.
La Seatiger si avvicinò all'astronave ed attivò il raggio traente per trarla a sé. Quando i caccia stellari videro la grande nave avvicinarsi fuggirono.
"Capitano" disse Jason " a struttura dell'astronave sta cedendo, consiglio di portarla all'interno dell'hangar. All'interno ci sono cinque uomini e tre donne, e dalle letture tutti umanoidi."

Kenar attivò le comunicazioni: "Kenar a Tenente Calvi."
=^= Qui Calvi, la ascolto Capitano.=^=
"Abbiamo degli ospiti, Tenente. Vada con una squadra di sicurezza all'hangar navette 1, ma cerchiamo di non spaventarli. "
=^= Ricevuto. Calvi, chiudo.=^=
"Capitano ad Infermeria." Attivando una nuova comunicazione
=^= Qui Bruce.=^=
"Dottore, ci raggiunga all'hangar navette 1 ... è meglio che venga anche lei con una sua squadra.
"Signor Queen, mi segua ... sicuramente non conosciamo la loro specie d'appartenenza e la sua esperienza in esobiologia ci sarà utile." Ordinò Kenar alzandosi e facendo cenno a Jason di seguirlo. Poi si rivolse a Finn "A lei la plancia, Comandante e mi raccomando tenga d'occhio quei caccia."
"Si, Capitano" rispose Finn. "Ci penso io a quelli, se si avvicinano ...bum." E mimò con il pollice e l'indice una pistola.
Kenar entrò nel turbolift scuotendo la testa.

USS Seatiger Hangar
30/05/2398, ore 11:00 - D.S. 75409.47


Quando arrivarono nell'hangar gli occupanti stavano cominciando ad uscire dalla nave semidistrutta, e il Tenente Calvi era già lì con i suoi uomini.
Kenar si avvicinò all'astronave e fece cenno ai suoi di stare attenti.
Uscirono tre uomini che sorreggevano le donne mentre altri li seguivano guardandosi attorno attentamente.
Erano simili ai rettiloidi solo molto più esili, gli occhi lunghi e a mandorla e leggere placche sulla testa assomigliavano più a delle lucertole terrestri.
Appena li vide, Kenar disse "Sono il Capitano Kenar, questi sono il Tenente Calvi e il Tenente Queen, siete al sicuro ora."

In quel momento arrivarono i dottori e si presero cura dei feriti. Uno degli occupanti della nave, vestito apparentemente con abiti più raffinati e più ricchi, si avvicinò e disse "Vi ringrazio di averci salvati da quei Solkar, sono implacabili. Sono il governatore del pianeta Kegan Voi ... voi chi siete? Non ho mai visto esseri della vostra razza."
"Siamo della Federazione dei Pianeti Uniti, una repubblica federale che raccoglie sotto la sua egida popoli di diversi sistemi planetari e culturali che condividono gli stessi ideali. Veniamo da un'altra galassia e stiamo cercando un tunnel, un'apertura nello spazio-tempo, per farvi ritorno più velocemente. Ne avete sentito parlare?" Disse Kenar mentre accompagnava i suoi ospiti verso gli alloggi loro assegnati.
"Un tunnel? No, non sappiamo proprio dove possa essere. Venite sul nostro pianeta, forse i nostri scienziati vi potranno aiutare. E forse in cambio del nostro aiuto potreste aiutarci a liberarci dalle incursioni dei Solkar..." disse il governatore e guardandosi intorno interessato, dopo una breve pausa aggiunse "E' proprio una bella nave la sua, Capitano."
Jason notò che un giovane anch'egli ben vestito fece una smorfia di disprezzo e stava per allontanarsi quando il governatore lo chiamò a sé redarguendolo "Vai da tua madre e assicurati che stia bene."
"Si, signore." Rispose il giovane lasciando trasparire una certa ostilità.

USS Seatiger - Bar di Prora
30/05/2398, ore 21:00 - D.S. 75410.62


Quella sera, mentre la Seatiger stava navigando verso il pianeta Kegan, Anena Lawtoein e Anna Calvi si trovavano come ogni sera al Bar di Prora per rilassarsi al termine della lunga giornata di lavoro.
Anena, tornato in servizio, si era occupato dei loro ospiti ed Anna stava notando che stranamente non era del suo solito umore gaio, così gli chiese "Anena, cos'hai?! Mi sembri di pessimo umore..."
L'uomo guardò la donna al suo fianco e disse "Annina, sono solo pensieroso ... i nostri nuovi ospiti non mi piacciono."
"Sono i tuoi poteri el-auriani?" chiese la Calvi.
"Forse, non so." Rispose il consigliere tornando a sorseggiare la sua tisana calda.

USS Seatiger - Sala tattica del Capitano
Nello stesso momento


Il capitano Kenar era nella sala tattica a finire alcuni rapporti quando il comunicatore sulla sua scrivania suonò.
"Qui il capitano Kenar. Cosa c'è?"
=^= Capitano Kenar=^= risuonò una voce dagli altoparlanti nella stanza =^=E' meglio che non rimanga sul pianeta o saranno grossi guai per lei e il suo equipaggio. =^=
La comunicazione si chiuse subito dopo senza lasciare a Kenar il tempo di rispondere.
"Una minaccia o un avvertimento?" Si chiese tra sé il Capitano.

Il buon senso gli suggeriva di accompagnare i suoi ospiti sul loro pianeta natale e riprendere la rotta alla ricerca del tunnel. Ne avevano avuti già fin troppi di guai, ma allo stesso tempo quell'avvertimento - o minaccia che fosse - gli aveva fatto venire voglia di scoprire cosa vi fosse sotto.
Arjian si alzò deciso dalla scrivania.
Avrebbe messo al corrente i suoi ufficiali superiori e l'indomani, quando sarebbero giunti sul pianeta, gli avrebbe ordinato di tenere gli occhi bene aperti.


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10.03 - Puzza di bruciato

Autore: Tenente Comandante Tkar


"USS Seatiger - Ufficio dell'Ufficiale Tattico
31/05/2398, ore 00:13 - D.S. 75408.24


Seduto alla sua scrivania Tkar scorreva i rapporti con espressione neutra, la posa del corpo rilassata e lo sguardo concentrato sul terminale davanti a sé. La riunione con il capitano Kenar l'aveva messo sul chi vive, non che normalmente non lo fosse, ma il fatto che non avessero alcuna informazione utile sul pianeta Kegan Voi lo considerava un fenomeno insolito. Le uniche informazioni era scarse e poco dettagliate e questo, considerata la presenza dei pirati Solkar, era, a suo parere, fortemente sospetto.

Per non parlare della comunicazione misteriosa che il capitano aveva ricevuto e che proveniva sicuramente da uno dei loro ospiti.

Senza pensarci troppo chiamò il tenente Calvi.

"Tenente, può raggiungermi nel mio ufficio?"

=^= Stavo giusto venendo da lei, signore =^= fu la risposta della donna.

Pochi minuti dopo, Anna Maria Calvi entrava nel suo ufficio, come era capitato tante volte prima che fosse nominata capo della sicurezza, e si sedette accigliata, con la mani incrociate sulla pancia e con lo sguardo fisso sulla parete alle spalle di Tkar.

"I nostri ospiti..." iniziò a dire il vulcaniano senza perdere tempo in convenevoli.

"Questi tizi che abbiamo preso a bordo..." disse contemporaneamente il capo della sicurezza riportando lo sguardo su di lui...

Si fissarono per qualche secondo, poi Tkar le fece cenno di proseguire, "non me la raccontano giusta." Concluse Anna dopo un attimo di esitazione, "e non solo per la chiamata misteriosa," precisò, "ho parlato con il consigliere Lawtoein prima che il Capitano ci riferisse quello che era avvenuto e anche lui ha la sensazione che nascondano qualcosa."

"Cosa esattamente?" Le chiese Tkar piegandosi in avanti attento.

"Non lo so," rispose il tenente Calvi con un sospiro frustrato, "sto rintracciando la chiamata che, precisiamo, non sono ancora del tutto sicura se sia una minaccia o un avvertimento, ma una volta che l'abbiamo fatto, cosa facciamo?"

Tkar si massaggiò il mento riflettendo, "penso che in quel caso dovremmo far vedere ai nostri ospiti quanto siamo accoglienti e amichevoli." Rispose.

USS Seatiger - Bar di Prora
31/05/2398, ore 07:01 - D.S. 75409.02


Il comandante Finn si schiarì la gola dopo essere salito sul palco improvvisato e diversi volti si girarono nella sua direzione.

"Eccoci qui," disse con un sorriso imbracciando la chitarra, "non mi capita più spesso di esibirmi davanti al mio pubblico, soprattutto perché non siamo più..ehm...dove avevo un pubblico, ma comunque voi siete fantastici..."

Avevano fatto in modo di convincere i loro ospiti a partecipare ad una piccola cerimonia, con la scusa che anche se si sarebbero fermati su Kegan Voi per cercare informazioni sul tunnel spaziale, era usanza festeggiare la loro partenza dalla Seatiger. Il governatore aveva subito accettato con entusiasmo, forse troppo entusiasmo per quel che pensava lei, ma non era lui il loro obiettivo per il momento.

Sul fondo della sala, accanto al tenente Carelli, Anna Calvi teneva sotto controllo la situazione prestando particolarmente ad uno dei loro ospiti in particolare, che era l'autore della comunicazione con il capitano. Non era stato difficile risalire a chi l'aveva fatta, la cosa complicata era riuscire a parlarci senza che nessuno se ne accorgesse. L'idea del comandante Tkar era perfetta.

I suoi uomini erano distribuiti nella sala e il capitano aveva il compito di distrarre il governatore nel caso in cui la musica del comandante Finn non fosse stata sufficiente, ma Anna era abbastanza certa che lo spettacolo del comandante sarebbe stato più che sufficiente. A pochi passi di distanza dalla sua posizione, Anena era vicino al loro obiettivo, chiacchierando amabilmente con un altro membro della squadra della sicurezza. Il piano era quello di riuscire ad isolarlo e stabilire un contatto, cosa che poteva rivelarsi l'unica falla in tutta quella organizzazione. Sia lei che Tkar avevano però deciso che valesse la pena correre il rischio prima di scendere sul pianeta.

Quando Finn iniziò a suonare catturando l'attenzione di tutti, il consigliere si chinò verso l'obiettivo e le sussurrò qualcosa all'orecchio. La compagna del governatore si guardò nervosamente attorno, poi annuì un paio di volte brevemente e quel movimento fu sufficiente per il capo della sicurezza, che fece cenno al suo uomo vicino ad Anena di avanzare frapponendosi fra il governatore e la sua compagna, coprendone così lo spostamento verso un lato della mensa.

"Perfetto," mormorò Anna continuando a tenere sott'occhio la situazione. Ora toccava al consigliere.

USS Seatiger - Bar di Prora
Contemporaneamente


Finn era nel suo elemento, la folla lo adorava e applaudiva con entusiasmo e anche i più incerti, i Keng...Kgen... insomma quelli che avevano soccorso, sembravano divertirsi. Certo erano un pubblico un po' difficile, ma quando non ne aveva trovato? Ed era sempre riuscito a conquistarli tutti. Un occhiolino qui, un sorriso di là ed erano suoi.

Con la coda dell'occhio vide il consigliere appoggiato ad una parete, dietro una pianta parlare con una delle donne salita a bordo. Forse era lei la persona che aveva inviato il messaggio al capitano! In tal caso doveva tenere l'attenzione di tutti concentrata su di lui! Con uno swing alla chitarra attaccò la parte più importante del suo pezzo, quella del ritornello ed invitò il suo pubblico ad applaudire. Lo sguardo gli cadde proprio in quel momento sul capitano per poi spostarsi sul governatore che lo stava applaudendo. Era fatta! Un altro fan era entrato nel circolo magico di Finn!

In quel momento però, il governatore girò la testa alla sua sinistra, per parlare con la donna che non era più dove doveva essere e si guardò attorno come per cercarla. Preso dal panico il comandante fece l'unica cosa possibile, saltò fra la folla adorante o meglio, in direzione del governatore.

USS Seatiger - Infermeria
31/05/2398, ore 07:25 - D.S. 75409.07


"Le porgo di nuovo le mie scuse governatore per questo episodio increscioso," ritto accanto al biolettino, il capitano Kenar cercò di rabbonire il loro ospite che stava venendo trattato per i lividi causati dall'essere stato preso in pieno dal comandante Finn, "il mio primo ufficiale ogni tanto si fa prendere dall'entusiasmo quando si esibisce e.."

"Non fa nulla capitano!" il governatore rispose con un tono accomodante, anche se il suo sguardo diceva tutt'altro, "È stato un incidente," aggiunse, "non incrinerà di certo i nostri rapporti."

Accanto al biolettino, la sua compagna lo guardava preoccupato e, dietro di lei, il consigliere Lawtoein gli lanciò uno sguardo d'avvertimento. Annuendo impercettibilmente il trill riportò lo sguardo sul governatore: "È un sollievo sentirglielo dire," gli rispose, "darò subito disposizioni che siate trasferiti sul vostro pianeta e, alla vostra convenienza, proseguiremo con i nostri incontri."

"Certo, certo," rispose in tono sbrigativo il governatore che sembrava avere decisamente fretta di sbarcare, "non appena sarò a palazzo, organizzeremo una festa per ringraziarvi, siete invitati tutti," esclamò con un ampio sorriso, "vi faremo vedere come si festeggia su Kegan Voi!"

Kenar rispose a sua volta con un sorriso, poi si scusò per allontanarsi con Lawtoein.

"Dobbiamo parlare capitano," gli disse il consigliere ribadendo l'ovvio, "e in fretta"."


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10.04 - Alleanza insospettabile

Autore: Tenente Anna Maria Calvi


USS Seatiger, Sala Tattica
31/05/2398, ore 08:40 - D.S. 75409.21


Il governatore di Kegan e il suo seguito avevano lasciato la Seatiger per fare ritorno sul loro pianeta da circa 10 minuti e Kenar aveva convocato immediatamente gli ufficiali superiori in sala Tattica per ascoltare dal Consigliere cosa era riuscito a carpire dalla compagna del governatore.

"Allora cosa c'è che non va su quel pianeta? È riuscito a scoprirlo Consigliere?"
"Purtroppo il tempo avuto a disposizione con Treena non è stato molto, considerato anche quello perso a convincerla che non l'avrebbe vista nessuno." Rispose Lawtoein portando un velo di delusione sui volti dei compagni, però dopo una pausa ad effetto riprese "Ha fatto, però, in tempo a dirmi che il pianeta è una polveriera. Il governo centrale, di cui il marito fa parte, ha instaurato un regime repressivo, nato dopo una crisi economica senza precedenti per il loro pianeta. Dalla fine della crisi sono passati ormai 6 anni, ma il governo non ha cambiato registro, anzi! Le repressioni sono aumentate, specialmente verso chi si oppone e così sono nati dei movimenti ribelli che puntano a rovesciare lo status quo, tra cui i Solkar da cui erano stati attaccati. "

"Perché ha voluto avvisarci? Non è strano che si metta contro il marito?" Chiese Ocano.
Anena scosse la testa pensieroso "Non so perché si sia messa contro al marito, ma mi ha detto che uno dei modi usati dal governo per uscire dalla crisi economica è stato quello di catturare le navi che si imbattevano nell'orbita del loro pianeta, per depredarne la tecnologia. E non si sa che fine hanno fatto gli equipaggi di quelle navi. Ed è quasi certa che questa pratica non sia finita, nonostante le smentite di suo marito!"
"Siamo sicuri di voler accettare l'invito del Governatore?" Chiese Finn che tutto sommato, stava bene sulla Seatiger gli sarebbe dispiaciuto vederla smantellata, per non pensare troppo a che fine avrebbero fatto lui e i suoi amici!
"Non credo che abbiamo alternative!" Gli rispose Calvi.
"Mi spiace Numero Uno, ma il Tenente Calvi ha ragione: se quello che ha confessato Treena è vero, dobbiamo fare qualcosa perché questa pratica, indegna di una civiltà civile, cessi." Rispose Kenar risoluto.
"E se non dovessimo riuscire, dovremo fare in modo che chiunque si avvicini al pianeta lo sappia, così da non caderne vittime."
"Molto giusto Signor Queen. Di questo si occuperanno Carelli e Ocano. T'Kar, Calvi, Queen e il Consigliere scenderanno con me sul pianeta. Il Governatore sarà deluso dal fatto che non scendiamo tutti a terra?"
"Può darsi che provino a fare scendere il resto dell'equipaggio con qualche stratagemma. " confermò T'Kar.
"Signor Finn non faccia scendere nessuno, se non dietro mio preciso ordine!" Disse Kenar al suo Primo Ufficiale, cercando di usare un tono il più persuasivo possibile, nella speranza di non essere frainteso.
"E se la dovessero obbligare in qualche modo a dare questo ordine? Come faccio a sapere che è proprio quello che vuole?"
"Finn, confido nelle sue speciali capacità per capire, nel caso, se si trattasse di un tranello!" Rispose il Capitano cercando di non far trasparire troppo il fastidio per il suo Ufficiale, in fondo ci provava a fare del suo meglio.
"Ho trovato: stabiliamo una parola d'ordine. Che ne dice di ... potrebbe andar peggio, potrebbe piovere!" Disse Finn entusiasta. Gli altri ufficiali si guardarono l'un l'altro basiti.
Poi Kenar rispose " Sono certo che non ne avremo bisogno..." poi notando la delusione sul volto dell'uomo continuò "ma se sarà necessario, la useremo."
Finn batté una mano sul tavolo per approvare la decisione del Capitano che continuò " non ho bisogno di dirle di stare in allerta, giusto Numero Uno?" Chiese Kenar alzandosi per porre fine alla riunione.
"Lo sa Capitano che può contare su di me!" Rispose, mentre alle sue spalle gli altri ufficiali scuotevano la testa sconsolati.

USS Seatiger, Sala teletrasporto
31/05/2398, ore 15:30 - D.S. 75409.99


Poche ore dopo il ritorno dei Kegan sul loro pianeta arrivò una comunicazione video dal Governatore Sonag: aveva parlato al Primo Ministro di come la Seatiger era intervenuta in loro difesa dai pirati e adesso tutti su Kegan erano entusiasti di incontrarli e ringraziarli a dovere e che l'invito era esteso ovviamente a tutti i membri dell'equipaggio, in nome di un produttivo scambio culturale.

Kenar aveva ringraziato e assicurato la loro presenza, anche se era da escludere che sarebbero scesi tutti sul pianeta, perché era contro al protocollo di bordo. A quelle parole l'entusiasmo di Sonag scemò drasticamente, ma terminò la chiamata confermando che erano impazienti di mostrare loro come fossero riconoscenti i Kenag.

Il Capitano Kenar fece passare un tempo congruo affinché non pensassero che fossero troppo desiderosi di incontrarli, senza sembrare scortesi. Quando entrò in sala teletrasporto, la squadra di sbarco, a cui Calvi aveva aggiunto un paio dei suoi uomini, era già in postazione.

"Signori non ho bisogno di dirvi di essere prudenti e di tenere le orecchie e la mente aperte: non conosciamo questa società e la verità a volte può avere più di una faccia, cerchiamo di non farci influenzare dalle parole di Treena, è la sua versione e prima di fare qualsiasi cosa ci servono prove."

Salì sulla piattaforma, ma prima di dare l'ordine per il teletrasporto chiamò in plancia.
"Kenar a Finn: noi scendiamo. Le lascio la Seatiger, cerchi di farmela trovare in ordine. "
=^=Capitano, quando mai l'ho delusa?=^=
"Lasci perdere Signor Finn. Tenente Ocano, monitorate costantemente i nostri segnali ... voglio che siate sempre pronti a riportarci a bordo se necessario. "
=^=Sì Signore, ho già predisposto i sensori.=^=
"Molto bene. Ci sentiamo presto. "
Poi rivolto all'addetto al teletrasporto "Energia!"

Pianeta Kenar, città di Kuala (capitale del pianeta)
31/05/2398, ore 15:40 - D.S. 75410.01


Sonag, con una delegazione di guardie, stava aspettando nel punto concordato per lo sbarco dei membri della Federazione. Aveva scelto lo spiazzo dietro al palazzo del governo, dove un piccolo spazioporto avrebbe accolto il loro mezzo di trasporto e siccome avevano annunciato l'arrivo di una piccola delegazione, non sarebbe stato troppo grande. Guardò il cielo cercando di cogliere il punto da cui sarebbero arrivati, quando una serie di luci sfavillanti apparvero sul piazzale davanti a lui.
Pochi secondi e le figure di Kenar e dei suoi uomini si materializzarono come per magia, tra i mormorii delle sue guardie.

"Credo che non conoscano il teletrasporto!" Disse piano Kenar alla squadra.
"Meglio, e credo sia un bene far credere che la nostra nave ha ben altre qualità che non hanno visto nel poco tempo in cui sono rimasti a bordo." Rimarcò T'Kar
"Avete notato il comitato d'accoglienza? Mi sembrano un po' troppo armati per essere dei diplomatici!" Disse Calvi.
"Immagino che sia per la nostra sicurezza " rispose il Consigliere con non celata ironia.

Così parlando il gruppo della Seatiger si era incamminato verso Il Governatore che li aspettava in cima ad un'ampia scalinata di materiale simile al marmo che dava l'accesso ad un palazzo elegante e dalle linee pulite, anch'esso rivestito del medesimo materiale, così da rifulgere alla luce del sole come un faro in mezzo alla città.
Sonag si staccò dal gruppo e gli si fece incontro.

"Capitano Kenar, benvenuto sul nostro pianeta. Ma che spettacolare mezzo di trasporto possedete, siete una continua sorpresa! Il nostro Sovrano è ansioso di conoscere gli eroi che ci hanno salvato."
"Grazie Governatore, ma abbiamo solo risposto al vostro segnale di soccorso. Chiunque altro al posto nostro lo avesse raccolto, sarebbe intervenuto in vostro aiuto." Rispose Kenar.
"Non ci conterei troppo! In questo settore i pirati Solkar sono molto temuti e pochi avrebbero osato sfidarli!"
"Allora è stato un bene che abbiamo intercettato noi la richiesta d'aiuto!"
"Sicuramente. Ma non stiamo qua, prego seguitemi." Disse Sonag facendo loro strada, mentre le guardie si aprivano per farli passare, ponendosi poi di scorta.
Anena li guardò, ammirando i colori sgargianti delle uniformi, poi disse piano ad Anna di fianco a lui "Certo che ci hanno riservato un'accoglienza da re!"
"O semplicemente non vogliono che fuggiamo!" Rispose pragmatica la donna, ricevendo in cambio uno sguardo preoccupato.

Da una finestra al terzo e ultimo piano del palazzo, l'elegante figura di Treena osservava l'arrivo degli stranieri: era un po' delusa aveva sperato che le sue parole li avessero convinti a scendere in forze sul pianeta.
Dal letto situato al lato opposto alla finestra un'imponente Kenag la guardava con lussuria.

"Cosa fai ancora lì? Torna a letto! Tuo marito non starà via tutto il giorno!"
"Per essere il Capo dei ribelli Solkar non dai poca importanza a quelli che potrebbero essere i tuoi alleati migliori?" Rispose Treena tornando verso il suo amante con movenze sinuose.
"Al momento i nostri probabili alleati sono impegnati ad ascoltare i salamelecchi del Primo Ministro." Disse Raz, scrittore celebrato per hobby e pirata per vocazione, sottolineando che anche lei era una ribelle, anche se sotto copertura "ho tutto il tempo per godere ancora della tua compagnia: devo dimostrarti quanto mi sei mancata in questi tuoi giorni d'assenza! E comunque se non si fossero immischiati quei federali, tuo marito sarebbe nostro prigioniero, così invece abbiamo perso il modo di ricattare il Governo!" e così dicendo afferrò Treena per la vita con la coda e la trascinò a letto e le parole non furono più necessarie.


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10.05 - Patto con il diavolo

Autore: Tenente Comandante Droxine Carelli


Pianeta Kegan, città di Kuala Sala ricevimenti - Palazzo del Governo
31/05/2398, ore 15:50 - D.S. 75410.03


Il primo ministro Kellig fece gli onori di casa e accolse il gruppo con cordialità.
Il viso da rettile non trasmetteva troppe emozioni, ma questo era dovuto più alle limitazioni dei muscoli facciali.
Era abbigliato con un abito scuro fittamente ricamato con fili d'oro. Abbastanza ricco per testimoniare il suo status, ma non abbastanza da ostentare opulenza.
Li fece accomodare in una piccola sala ricevimenti. Questa era intima ma con sufficiente spazio per accomodare tutti.
Anena ne approfittò per ammirare il mobilio. Il tavolo a cui si stavano sedendo era riccamente intarsiato e lucidato, ma non abbastanza da risultare eccessivo. Quadri di paesaggi ameni adornavano le pareti.
Complessivamente tutto molto di buon gusto. Niente dimostrazioni di forza o di grandezza.
In linguaggio non verbale, la stanza - come pure i loro ospiti - cercavano di mettere a loro agio gli ospiti. Il che era di per sé un tentativo di manipolazione.

*Ben fatto.* approvò.

Condivise a bassa voce le sue riflessioni con il capitano.
Kenar annuì prendendone atto.

Quando si furono tutti seduti il primo ministro si alzò rivolto ai suoi ospiti. Dietro di lui rimaneva una piccola rappresentanza dello staff. Kenar non dubitava che tra di loro fosse mescolato personale della sicurezza. Nel complesso comunque si rimaneva in un buon equilibrio di "ci fidiamo, ma non siamo stupidi".

"Signori. Vi rinnovo ancora i ringraziamenti per il vostro intervento. Miei e, per estensione, di tutto il popolo. Detto questo non vorrei annoiarvi troppo con discorsi istituzionali. Noi politici siamo noiosi per natura e ce ne rendiamo perfettamente conto."

*E siamo sempre pronti ad indurre simpatia ai nostri interlocutori.* pensò Anena.
"Naturalmente sarete nostri graditi ospiti fin quanto vorrete rimanere. Non posso però trattenere la mia curiosità e non posso fare a meno di chiedervi cosa vi porti in questa sperduta regione di spazio."

Arjan prese parola.
"La ringrazio per l'accoglienza, primo ministro. È molto gradita. In realtà siamo capitati qua per caso. È possibile che abbiate sentito parlare di noi. Siamo dispersi in questa regione di spazio da molto tempo ormai. Il nostro principale obiettivo è tornare a casa."

Arjan distese i palmi delle mani in un gesto di apertura.
"Nel frattempo, primo ministro, non nascondo che ci sono state delle... vicissitudini con l'Impero. Non conosciamo i vostri rapporti con loro. Non vorremmo provocarvi dei guai."

Il volto Kellig si fece greve, per quanto il volto del rettile ne fu in grado.
"La ringrazio per la sua onestà. La ricambierò."

Li guardò per un lungo momento, poi attivò qualcosa.
La stanza fu attraversata da un lampo di luce.
T'Kar ed Anna erano già seduti a metà, allarmati. Ma il primo ministro fece un gesto rassicurante.

"Mi prego di non allarmarvi! Questo serve solo per avere una certa privacy."
Fece un cenno con la testa al suo entourage. Questi sembravano bloccati nella posizione in cui si trovavano al momento del lampo. Anche i due uomini della sicurezza della Seatiger lo erano. Gli ufficiali invece non erano stati influenzati.
"I miei colleghi ed i vostri si trovano in una sorta di stasi. In questo stato non saranno consapevoli fino a quando non disattiverò il dispositivo che sta provocando il campo. Gli unici esclusi siete voi ed io. Al termine dell'effetto ricorderanno confusamente solo una noiosissima riunione."

Arjan riacquistò la propria compostezza.
"È un dispositivo ben ingegnoso..."

Kellig afferrò la domanda insita nei puntini di sospensione.
"E troppo avanzata per la tecnologia locale."

Kenar lascio che un silenzio spingesse l'altro a rivelare di più. Ebbe successo.
"Infatti non proviene da questa regione di spazio. In effetti nemmeno da questo universo. Ma dal vostro."

Tutti i federali al tavolo lo guardarono con intensità.
"E dal mio."

Arjan lo fissò.
"Questo è sicuramente inaspettato, primo ministro."
"Lo credo bene. Ma temo di doverla sorprendere ben di più. Ora, signori, farò qualcosa che non mancherà di allarmarvi. Raccomando a tutti di non perdere la calma. Non siete soggetti a nessuna minaccia."

Poi la figura prese a mutare.
I tratti rettiloidi di fusero e di ricomposero in una figura umanoide, con tratti appena abbozzati, di una consistenza gelatinosa.

In un palazzo vicino
Contemporaneamente...


Treena si stiracchiò soddisfatta nel letto. Guardò Raz che si rivestiva.
"Te ne vai già?"

L'interpellato si stava infilando i pantaloni saltellando su una gamba sola.
"Il tuo tono mi lusinga, amore. Ma la ribellione non va avanti da sola..."

Treena emise un gorgoglio gutturale di rimpianto.
"Ci sentiremo presto. Tienimi informato su tutto. Specie sui nuovi ospiti di tuo marito. Quella nave mi fa gola, ma non vorrei che fosse un boccone troppo indigesto."

Treena si distese di nuovo sul letto.
"Avrai mie notizie, come al solito."
Raz uscì.

Treena si stiracchiò e rimase a fissare per un po' il soffitto.
Poi la sua forma tremolò per poi ricompattarsi in una grossa goccia gelatinosa.
Non c'era niente da fare, rifletté. Gli amplessi in forma kegan la rendevano sempre nostalgica. Poi aveva voglia di tornare ad una forma neutra.
Quanto le mancava il Grande Legame...

USS Seatiger, da qualche parte
Contemporaneamente...


La figura era strettamente legata, bendata ed imbavagliata. A nulla erano serviti i tentativi di liberarsi.
Non riusciva nemmeno a capire dove si trovasse. O come avesse fatto ad arrivarci. Aveva ripreso i sensi solo poco prima. Tentò di chiamare aiuto ma riuscì ad emettere solo un mugugno strozzato.
Nessuno sentì.

Pianeta Kegan, città di Kuala Sala ricevimenti - Palazzo del Governo
Contemporaneamente...


Arjan non poté fare a meno di enunciare l'ovvio.
"Lei è un Fondatore! "
"Corretto, Capitano."

Kellig lasciò ai suoi ospiti qualche secondo per riprendersi dallo shock.
Rimase fermo seduto ad osservarli, conscio di dover apparire il meno pericoloso possibile.

"Credo che vi debba qualche spiegazione, primo ministro. Se lei è il primo ministro."
"Lo sono. Regolarmente eletto. Non le devo spiegazioni, ma gliele darò di mia volontà."

Fece una pausa. Un po' teatrale, pensò Anena.

"Durante quella che voi federali chiamate la 'guerra del dominio' io ed i miei compagni fummo inviati attraverso il portale spaziale dei profeti con una missione di infiltrazione. Come tanti altri. Era l'avanzata finale. La fotta era composta da oltre 2800 navi. Il colpo finale che avrebbe posto fine alla guerra. Ma non arrivammo mai a destinazione. Durante il viaggio fummo sbalzati fuori dal tunnel. Ci trovammo in questo universo. Tuttora non conosciamo le cause."

Arjan ricordò la fine della prima fase della guerra del dominio. Se la flotta fosse riuscita a passare avrebbero sicuramente vinto. L'alleanza Federazione-Klingon non sarebbe mai riuscita a respingerla. Invece scomparve nel nulla.
Opera dei Profeti, probabilmente. L'operato di quelle entità rimaneva misterioso. Questo significava che Kellig era lì da circa 24 anni.

Il mutaforma continuò.
"Prima di continuare voglio fare una premessa. La mia razza, per difendersi dalle persecuzioni dei non-cambianti ha imparato a difendersi con il segreto ed il sotterfugio. È il nostro modo di lottare. Noi agiamo nell'ombra. Ci infiltriamo e combattiamo il nemico dall'interno. Al contrario con voi io adesso mi porrò completamente a nudo. Questo va contro ogni mio istinto, lo capisce?"

Il capitano della Seatiger annuì.
"Lo faccio, Capitano, perché penso che la collaborazione sia la miglior via. E conoscendo la Federazione credo che l'inganno abbia minori possibilità di successo di una franca mano aperta."

Arjan annuì ancora.
"Continui."
"Prima, capitano mi accordi un favore. Se lei è qua di fronte a me, a capo di una nave federale senza essere Vorta o Jem'Hadar significa che la guerra non è andata bene. Non per il dominio."

Arjan pensò alla storia recente. Per un momento considerò l'idea di mentire. La scartò.

"Dopo la scomparsa dell'armata di cui faceva parte, la guerra ha subito una battuta di arresto. Per poi riprendere peggiore di prima. Avreste vinto se non fosse per uno stratagemma di cui c'è ben poco di cui andare fieri. La Federazione è riuscita ad infettare il Grande Legame. Questo ci ha permesso se non di vincere almeno di fermare la guerra."

Per la prima volta il primo ministro mostrò un'emozione genuina. L'intera figura sembrò ribollire. T'Kar ed Anna si tesero di nuovo.

"Il Grande Legame è..?"
"Salvo, crediamo. Dopo la fine della guerra abbiamo sviluppato una cura. Crediamo che il danno sia stato riparato. Ma questo non giustifica la bassezza dell'atto. Come vede nemmeno la Federazione è del tutto scevra di empietà."

La figura gelatinosa si ricompose.
Ci volle un po' prima che ritornasse a parlare.

"È stata un'azione senza dubbio sconsiderata e terribile. Ma avete voluto riparare senza averne reale vantaggio. Anzi, contro il vostro interesse. È qualcosa. Me la farò bastare. Diciamo che la guerra tira fuori sempre il peggio degli esseri senzienti. Di qualsiasi forma o natura."

Arjan ed il suo staff si rilassarono di nuovo. La tempesta sembrava essere passata.

"Bene capitano. Andiamo avanti. Una volta arrivati la nostra nave non era in condizioni di proseguire. Eravamo convinti che se il tunnel spaziale ci aveva depositati qui, qui avesse le maggiori probabilità di ricomparire. Non avevamo torto. Talvolta ci arrivavano notizie della manifestazione del portale. Ma non siamo mai riusciti a raggiungerlo. Decidemmo che dovevamo raccogliere più dati possibile. Quindi trovammo questo pianeta che era sull'orlo di una crisi economica grave. Non fu difficile dare un ultimo colpetto. Dopodiché, come è nella nostra natura, abbiamo preso il controllo politico. Non è stato difficile. Non per noi. È stato necessario instaurare un regime piuttosto repressivo, ma questo è stato soprattutto per impedire che questa società implodesse."
A queste rivelazioni Arjan indurì lo sguardo, ma non disse nulla.

"Naturalmente ci aspettavamo una nascita di un movimento di resistenza. Per cui lo abbiamo avviato noi stessi... controllando così entrambe le fazioni. I cosiddetti 'Pirati Solkar'. Ci servono come valvola di sfogo. Il popolo li idealizza... ma in realtà ci servono esattamente come il governo che presiedo. Il miglior modo di vincere un gioco è sedere ad entrambi i lati del tavolo. Abbiamo però scelto questa pittoresca soluzione anche per una altro motivo: i pirati depredano le navi per finanziarsi. A noi interessano i dati che esse contengono. Mappe, rilevazioni, scansioni, tutto. Queste servono per alimentare un database che abbiamo faticosamente strutturato in tutti questi anni.
Siamo vicini a determinare il luogo ed il momento in cui provocare l'apertura del tunnel spaziale che ci riporterà a casa. Ma ci manca la nave con la tecnologia adatta. E qui entrate in gioco voi."

Arjan sospirò.
"Capisco."
"Capitano, capisco cosa sta pensando. Come questo sia a tutti gli effetti dal suo punto di vista un patto con il diavolo. Ma io non mi considero tale. Non lo porterò come giustificativo morale, ma la civiltà su questo pianeta sarebbe crollata, senza di noi. "
"Si sarebbero rialzati. Ed avrebbero imparato qualcosa nel farlo. E vogliamo parlare di tutte le navi depredate in questi anni?"
"Capitano, come ho detto non stavo accampando attenuanti morali. Avevamo i nostri obiettivi da perseguire e lo avremmo fatto in ogni caso. Ma credo fermamente che non abbiamo avuto un'influenza poi così negativa su Kegan. Il resto è filosofia."

Arjan fissò per un po' i lineamenti molli del suo interlocutore. Sentiva la tensione dei suoi compagni. Giustamente tenuta a freno per lasciare a lui il ruolo di comando.
"Bene. Lasciamo da parte per il momento quella che lei chiama 'filosofia'. Posso chiedere quanti siete?"
"Certamente, capitano. Questa è probabilmente l'informazione tatticamente più interessante. Cionondimeno lo rivelerò. Spero che questo le dia la misura di quanto tengo a questo accordo."

Arjan annuì. *Posto che tu dica la verità...*
"Siamo in tre. Oltre me avete già conosciuto Treena. Lei si occupa di tenere sotto controllo il capo dei ribelli. Un sempliciotto imbarazzante. Non ha idea di cosa ci siamo dovuti inventare per riuscire a non catturarlo. Ma è molto carismatico e manipolabile."

Kellig accennò al governatore bloccato in stasi dietro di lui.
"Il povero Sonag qui non sarebbe contento di saperlo... "
"Ed il terzo?"
"Il terzo, capitano, si trova sulla sua nave."

Arjan sentì distintamente un ansito provenire da Anna. T'Kar ed Anena furono più controllati.
"Si rilassi, capitano. Non è una minaccia. È un'assicurazione. Non conosciamo né lei né il suo equipaggio. Del resto ha ammesso anche lei che la Federazione ha un lato oscuro. In breve, per quanto vogliamo accordarvi fiducia, non siamo stupidi. Il nostro compagno ha sicuramente sostituito uno dei suoi. Un ufficiale. Ma stia tranquillo. Aveva ordine di rendere solo inoffensivo chi avrebbe sostituito. Nessun danno."
"E se decidessi di rifiutare? "
"Allora potrà andarsene. E noi proseguiremo con le nostre ricerche in autonomia. Qualora però decidesse di interferire con noi, in quel caso sì. Il nostro compagno infiltrato agirebbe."

Anna non riuscì a rimanere ulteriormente in silenzio ed esplose, ignorando l'occhiataccia di T'Kar.
"Siamo sicuri che non sia un bluff? Esisterà questo fantomatico terzo agente? Ho controllato personalmente. Se ne è andato lo stesso numero di individui che è arrivato."
"Era in stato di unione con Treena. Una volta a bordo si è scisso ed è andato per la sua strada. È una tattica ben collaudata. La usiamo da anni per impadronirci delle navi."

Arjan riprese parola, sorvolando l'intervento non richiesto di Anna.
"Perché non farlo anche questa volta?"
"Era il piano originale. Ho deciso di cambiarlo quando mi sono reso conto di chi siete e da dove venite. Treena non era d'accordo, ma ho insistito. Il motivo lo ho già detto: la nave non vale un decimo di quanto vale completa di un equipaggio motivato. Per avere successo avremo bisogno l'uno degli altri. Insieme torneremo a casa. Ne sono convinto. Lo può considerare un atto di fede."
"Però lei tiene il mio equipaggio in ostaggio."
"E lei me. Questo ci porrebbe in uno stupido stallo che non porterebbe a nulla di costruttivo. Ma collaborando..."

Kellig controllò qualcosa dall'apparecchio che teneva bloccati quasi tutti i presenti.
"Ora, capitano, le chiedo di prendere una decisione. È vero che questo ingegnoso ninnolo chi ha procurato del tempo per parlare con la dovuta privacy, ma fuori di questa stanza il tempo scorre ed alla fine qualcuno finirà per disturbarci. Mi dica, accetterà una mano tesa?"


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10.06 - La misteriosa talpa

Autore: Comandante Dewey Finn


Pianeta Kegan, città di Kuala Sala ricevimenti - Palazzo del Governo
31/05/2398, ore 16:00 - 75410.05


"Credo che ci sia poco da pensare..." sospirò Kenar "La Federazione e il Dominio non sono più in guerra e sia noi che voi siamo dispersi in un altro universo, quindi ritengo che sia logico darsi una mano a vicenda."

Il Fondatore parve sorridere per quanto fosse possibile capirlo dai suoi tratti liquidi.

"Il problema è un altro..." si soffermò a riflettere.
"Immagino si riferisca alla situazione politica del pianeta. Non credevo che un capitano della Flotta Stellare fosse così lungimirante." rispose sorpreso Kellig
"Con la vostra uscita di scena non si fermerà la situazione fra i pirati e il governo del pianeta, prima di andarcene dobbiamo risolvere la questione..." terminò Kenar facendo capire che era un punto imprescindibile per la riuscita della loro alleanza.

"Temevo che la pensasse così, devo dire che speravo in una più veloce risoluzione della situazione, dopotutto non è il vostro mondo."
"Non è nemmeno il nostro universo, ma non ho intenzione di andarmene e lasciare una situazione che potrebbe sfociare in una guerra civile."

Il Fondatore parve riflettere poi con un cenno del capo parve acconsentire alla richiesta del trill.

"Bene, discuteremo insieme su come portare le due fazioni alla pace. Per il momento continuiamo la nostra finzione a beneficio dei locali."

Il tempo tornò a scorrere e la serata proseguì. Ogni tanto uno degli uomini della Seatiger si avvicinava al suo capitano per chiedere consiglio o per suggerire linee d'azione, ma Kenar faceva cenno di no con la testa e li esortava a gustarsi la serata.

Di chi poteva fidarsi? Uno di loro era stato sostituito. Poteva richiedere delle scansioni una volta a bordo, ma non sapeva con certezza se il Dominio poteva essere rilevato, in teoria sulla Seatiger dovevano esserci già dei sensori che avvertivano della presenza di cambianti a bordo... cosa che non aveva funzionato a quanto pareva.

Chi poteva essere stato sostituito?
Non conosceva pienamente le abilità dei Fondatori, sapeva delle loro abilità di predere l'aspetto di chiunque e di qualisiasi oggetto, ma immaginava che non potessero conoscere tutto delle loro 'vittime'... passioni, ricordi, conoscenze.
Da quattro anni i membri della Seatiger vivevano a stretto contatto, Kenar era certo di conoscere ormai ogni singolo membro del suo equipaggio, ma quanto approfonditamente?
Si era sempre tenuto un po' distaccato dai suoi sottoposti, pensava che fosse meglio per l'equipaggio che il loro Capitano rimanesse una figura 'super partes', la colonna portante del loro sogno di tornare a casa... sapeva che se si fosse aperto di più avrebbero capito che anche lui aveva i loro stessi timori.

Quindi chi avevano sostituito?
Qualcuno dello staff di comando?
Ma l'Ufficiale Scientifico Capo, il Capo Operazioni, l'Ingegnere Capo e i capi della Sicurezza e del Tattico erano i candidati più probabili. Però ognuno di loro, per accedere alle proprie postazioni, aveva necessità di codici che difficilmente l'infiltrato poteva scoprire in così breve tempo.
L'unico che poteva prendere parte alle riunioni e che non aveva necessità di una postazione in plancia era il consigliere di bordo.

Kenar lanciò un'occhiata all'el-auriano.
Lawtoein rimaneva un'incognita anche per lui... anche se ormai apprezzava quello strano guardiamarina e la sua acuta intelligenza, non avrebbe potuto avere la certezza che fosse stato sostituito.
Il Capitano della Seatiger si ripromise di cambiare il suo modo di porsi con la ciurma e iniziare a consocere meglio i membri della sua nave.

USS Seatiger, sala teletrasporto
31/05/2398, ore 23:34 - D.S. 75410.91


Era stata una giornata stressante. Passare la serata in compagnia di membri del governo kegan, alcuni dei quali erano fondatori, aveva messo a dura prova i nervi dell'away team.

"Nessuno faccia parola di quello che è successo. Non possiamo sapere chi sia stato sostituito dal fondatore... vorrei evitare qualsiasi genere di problema." Kenar non aggiunse che non poteva fidarsi neppure di nessuno di loro "E dato che stiamo collaborando, non ci sono problemi... l'unica cosa vorrei conoscere sono le condizioni del membro sostituito. La cosa non può andare avanti all'infinito. Domani parlerò di nuovo con Kellig, se non si fida di noi può sempre dirlo e noi ce ne andremo."

I membri dell'away team fecero un cenno di assenso, ma si vedeva chiaramente che ognuno scrutava l'altro con un misto di sospetto e curiosità. Poi tutti uscirono per raggiungere le proprie sezioni per aggiornarsi sulla situazione. Solo Anena rimase indietro con il Capitano, ma tacque fino a raggiungere l'ascensore della plancia per poi bloccare la corsa dello stesso a metà strada.

"Capitano, so benissimo che posso essere uno dei possibili sospettati, anche se dubito che un fondatore possa copiare la mia innata eleganza e 'joie de vivre'. Detto questo non mi aspetto che lei faccia commenti su possibili azioni da intraprendere nel caso scoprissimo l'infiltrato, però in qualità di consigliere vorrei esporle delle mie perplessità su quanto ci è stato detto: Uno..." disse alzando l'indice della mano destra "la guerra con il dominio è finita vent'anni fa, nel 2375: poco prima della fine, 2800 navi hanno tentato di attraversare il tunnel bajoriano e si sono ritrovati in questo universo. Sicuramente migliaria di uomini degli equipaggi era composto da Jem'hadar che ormai dovevano essere morti per mancanza del ketracel bianco... fra atroci tormenti vorrei aggiungere, ma sicuramente c'erano anche i vorta a bordo e non sappiamo se davvero ci fossero solo tre Fondatori, anche se è plausibile. Ma 2800 navi stellari sono difficili da nascondere. Dove le hanno messe e soprattutto, sono davvero rimasti in tre? che fine hanno fatto i Vorta?"

Kenar era d'accordo su tutta la linea. Anche lui dubitava che fossero rimasti solo i tre Fondatori, anche se quegli esseri venivano considerate divinità per i sudditi del dominio, i Fondatori potevano aver semplicemente ordinato ai loro uomini di far rotta dentro una stella per tenere un basso profilo e non farsi scoprire, ma sembrava impossibile che delle 2800 navi non ce ne fosse rimasta nemmeno una... ma allora cosa volevano da lui? Quale tecnologia gli era necessaria e che il dominio non avesse? Il dominio era tecnologicamente avanzato, se Kellig voleva il suo aiuto questo avvalorava la possibilità che non ci fosse nessuna nave del dominio.

Il Capitano fece ripartire il turbo ascensore.

"Secondo - riprese il consigliere alzando il secondo dito - un membro dell'equipaggio è praticamente tenuto in ostaggio e non sappiamo quali siano le sue condizioni. Anche se Kellig ci ha detto di stare tranquilli la cosa non può andare avanti per molto... dobbiamo scoprire chi è la talpa il prima possibile, suggerirei anche, per dimostrare la nostra disponibilità, di rivelare la sua identità e poi ospitarlo sulla nave come ospite e dargli accesso alle nostre riunioni. Se vogliamo riportare la pace su Kegan dobbiamo per forza di cose avvalerci del loro aiuto.

Le porte si aprirono sulla plancia e Kenar fece un cenno di assenso verso Anena. Era d'accordo su tutta la linea, ma come scoprire chi fosse il fondatore? Di certo non sarebbe stato facile.

"Capitano in plancia!" avvertì Finn alzandosi dalla sedia di comando "Spero che la cena sia andata nel migliore dei modi... ho ordinato alcune scansioni del sistema per verificare la presenza di pirati ma senza risultato, sono certo che collaborando con il signor Tkar potrei fare di meglio."

Portamento, modo di fare e di parlare, conoscenza delle procedute tecniche e tattiche per casi come quello che stavano affrontando. Tutto ineccepibile e degno dei migliori ufficiali della flotta stellare.

Quindi quello non era Finn...

Kenar scosse la testa, Anena guardò Finn basito. Gli ufficiali in plancia lo guardavano come se al Primo Ufficiale fosse spuntata una seconda testa già da qualche ora...

"Non ci credo... anche da rapito il comandante Finn riesce a risolvere la questione." mormorò il consigliere sorridendo.

"È una sua dote naturale. Prenda una squadra e vada a liberarlo... io faccio due chiacchiere con la nostra talpa." sorrise il Capitano di rimando. "Signor Finn - disse poi rivolgendosi al Fondatore che sembrava di non aver capito di essere stato scoperto - mi segua nel mio ufficio, io e lei dobbiamo parlare."


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10.07 - Se non puoi batterli ...

Autore: Capitano Arjian Kenar Geran


*** FLASHBACK *** USS Seatiger, Da qualche parte


\"E\' inutile che ti dimeni, non puoi liberarti.\" Disse una voce proveniente da un imprecisato posto nelle sue immediate vicinanze.

Stordito com\'era non avrebbe potuto giurarci, ma il suono di quella voce così di primo acchito gli parve stranamente familiare. Anche troppo. Avrebbe voluto fargli qualsiasi domanda pur di udirla nuovamente per capire perché gli era parsa conosciuta, ma tutto ciò che poteva dire erano solo degli inarticolati mugugni causati dal bavaglio che gli avevano ficcato in bocca per non fargli dare l\'allarme.

\"Incaprettato e imbavagliato ... e purtroppo non è un gioco erotico di un gruppo delle mie più focose fan.\" pensò tra sé mentre inerme e messo fuori gioco, giaceva riverso sul pavimento \"Che brutta fine che hai fatto Dewey!\"

Finn era così, anche nei momenti più bui aveva il bisogno di sdrammatizzare per farsi e fare coraggio. E in effetti la maggior parte delle volte sembra funzionare.

Sentì dei passi avvicinarsi dalle sue spalle e poi improvvisamente più niente.

Il rumore di una lama che veniva sguainata ruppe il ronzio di fondo dei motori della nave. Almeno aveva capito che si trovava ancora a bordo della Seatiger.

*Avrei preferito un\'uscita di scena più spettacolare, ma non si può avere tutto dalla vita ...* continuò ironicamente tra sé *E\' andata così caro Dewey ... è stato bello finché è durato ...*

Improvvisamente qualcuno lo strattonò e gli afferrò bruscamente la benda dietro la nuca.

*Adieu, mon ami!*

Ancora qualche strattone, quindi l\'aggressore cominciò a tagliare il nodo della benda.

\"Tranquillo, non è ancora arrivato il tuo momento...\"

*Questa voce sembrerebbe ... ma no, non può essere ...*

Con un altro strattone, lo rigirò verso di lui affinché potesse guardarlo in faccia.

Finn aprì lentamente gli occhi per poi sgranarli mugugnando rumorosamente per l\'estrema sorpresa: davanti infatti si trovò un individuo con le sue stesse fattezze, oltre ad avere la sua stessa voce, ma guardandolo meglio meglio notò un\'espressione diabolica nel suo sguardo.

\"Ora ti levo il bavaglio,\" Lo informò l\'impostore premendogli un ginocchio sul petto per tenerlo fermo \"ma se ti azzardi ad urlare ti taglio la gola ... Hai capito?\"

Finn annuì con la testa.

Il losco figuro gli strinse con forza la mascella per aprirgli la bocca e inizio a tirare fuori il bavaglio.

Finalmente quella stoffa era fuori dalla sua bocca.

\"Ehi!\" Esordì il vero Finn \"Ne ho visti di cosplayer, ma una rappresentazione così fedele proprio mai. Penso che neanche mia madre sarebbe in grado di distinguerci...\"

L\'impostore sembrò non cogliere il significato del termine \'cosplayer\', probabilmente perché il suo traduttore non era riuscito a trovare un termine analogo nella sua lingua.

\"Basta fare il buffone! Mi servono i tuoi codici di comando.\"

Finn gli rise in faccia.

\"A ricordarmeli! Si vede che non sei di questa nave, altrimenti sapresti che ogni due per tre devo chiedere al Capitano di rigenerarmeli perché me li scordo...\"

Il falso Finn trovò la risposta di Dewey disarmante ... di solito da coloro ai quali aveva cercato di estorcere informazioni importanti era abituato a ricevere le solite noiose frasi da eroe e/o martire. Ma non da questo umanoide. Quasi gli sembrò interessante ... certamente era un episodio che avrebbe condiviso con il Grande Legame appena ne avrebbe avuto la possibilità.

\"Vedrai che in un modo o nell\'altro mi dirai quel che voglio sapere ...\" Lo tornò ad incalzare ...

\"Come faccio a dirti quel che non so!? E poi, tu sei come me, ma non sei me ... Io sono come te, ma non sono te ... ammesso e non concesso che me li ricordassi, perché dovrei condividere con te ciò che non riesco a ricordare a me stesso?!\"

L\'impostore fu disorientato dalla parlantina del suo prigioniero, tanto che fu quasi tentato di rificcargli in bocca il bavaglio. Ma per fargli capire che faceva sul serio, decise di mostrargli la sua vera natura così le sue sembianze da Finn cominciarono a tremare come un budino fino a prendere una consistenza fluida.

\"Un Fondatore!\"

Il mutaforma parve compiaciuto di aver zittito l\'umano logorroico, ma la soddisfazione durò pochissimo perché Finn sentendosi messo all\'angolo, decise di giocarsi tutte le carte che aveva a disposizione ... fosse stata anche quella di mettere a dura prova la pazienza del suo rapitore.

\"Non ho mai visto un cosplayer bravo come te! Ok, ok ... lo so ... non puoi rivelarmi i tuoi segreti ... e non li voglio sapere, magari però potresti fare da \'special guest\' ai miei show e fare questo trucchetto per il mio pubblico ... \"

\"Chiudi la bocca umanoide, o te la chiuderò io!\"

Il mutaforma riprese le sembianze di Finn e con una manata attacco un dispositivo al petto di Dewey.

\"Ehi! Ma che modi!\"

\"Vedrai che ti farò passare la voglia di fare il buffone... quando non avrò più bisogno di te, ti farò sparire definitivamente.\"

Il mutaforma attivò il dispositivo e Dewey sparì in un turbinio di molecole azzurrognole prima che potesse replicare nuovamente.

Imprigionato in un buffer ben camuffato del teletrasporto, nessuno lo avrebbe trovato e soprattutto avrebbe smesso di irritare il Fondatore almeno per il momento.


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10.08 - Giochi di spie

Autore: Tenente Anna Maria Calvi

USS Seatiger, Plancia - Ufficio del Capitano -
31/05/2398 ore 23:44


Il mutaforma con le sembianze di Finn era in piedi davanti alla scrivania di Kenar, senza immaginare di essere stato scoperto così velocemente: si aspettava che il Capitano facesse al suo Primo Ufficiale un resoconto di quanto accaduto sul pianeta, quindi rimase molto sorpreso quando si sentì chiedere:

"Allora, mi dica, qual è il suo nome? E soprattutto, dove ha nascosto il mio Primo Ufficiale?"

Il mutaforma guardò stupito il Capitano Kenar, che sedeva tranquillo alla sua scrivania, le mani incrociate sul grembo.

"Non capisco, come è possibile che mi abbia riconosciuto subito? Sono la copia esatta di quel Finn!" Rispose il fondatore ammettendo così di essere altro rispetto al suo aspetto.

"Diciamo che conosco bene il mio Primo Ufficiale.... quindi è disposto a collaborare? E immagino che abbia modo di comunicare coi suoi amici: se vuole dirgli che avete perso la possibilità di spiarci è libero di farlo." Disse Kenar soddisfatto di non dover cercare l'infiltrato tra tutti gli uomini del suo equipaggio.

=^=Ocano a Capitano. Non riusciamo a trovare il Signor Finn da nessuna parte. =^=

Kenar guardò il suo finto Ufficiale che, sapendo che tanto presto o tardi l'avrebbero trovato ugualmente, confessò dove aveva nascosto il petulante umano.

"Ha sentito Tenente? Lo recuperi e lo mandi in Infermeria per un controllo. Capitano a T'kar, mi raggiunga nel mio ufficio." pochi secondi dopo il Tattico entrò nell'ufficio del Capitano, mettendosi alle spalle di Kenar.

"Non è per sfiducia, non vorrei che le venisse l'idea di assumere la mia identità. Ora come può immaginare Kellig mi ha esposto la vostra situazione e il vostro desiderio di collaborare con noi per tornare tutti al nostro universo. E credo anche che possa essere una collaborazione fruttuosa, però gli ho chiarito che prima di tutto dobbiamo risolvere la situazione su Kegan, come rappresentanti della Federazione è nostro dovere rimediare al caos causato dal vostro intervento e provare a riportare la pace."

"Capitano, m'inchino alla vostra perspicacia. Io sono Timor e a quanto pare la mia missione è fallita miseramente, ma questo dimostra quanto siete abili e preparati e quindi in grado di aiutarci a tornare a casa.... sempre che decidiate di collaborare con noi." rispose il mutaforma, cambiando il suo aspetto in quello rettiloide che usava su Kegan "O devo ritenermi un suo prigioniero?"

"No, si ritenga libero di riunirsi coi suoi amici, se crede che sia meglio così. Se dovesse però decidere di restare a bordo della mia nave come punto di collegamento con gli altri Fondatori sul pianeta e magari cominciare già a condividere le informazioni che avete ottenuto sul tunnel spaziale, cosicché i miei Ufficiali possano studiarle, sarà il benvenuto. Ad una condizione: non potrà girare da solo per la nave, sarà sempre sorvegliato. Può capire questa mia richiesta ?" disse il Capitano che voleva evitare di avere un altro ufficiale sostituito dal mutaforma.

"La capisco e mi stupirei del contrario. Mi rapporto con Kellig e Treena e poi le comunicherò la decisione."



Pianeta Kegan, città di Kuala (capitale del pianeta)- Palazzo del Governo
01/06/2398, ore 01:10


Kethro, il figlio del Governatore Sonag, era nervoso. Dopo la morte di sua madre, avvenuta 5 anni prima, il padre si era risposato con l'ambiziosa Treena, imponendogliela come nuova madre. Ma la cosa a lui non era mai andata giù: come faceva a non accorgersi che quella femmina mirava solo alla carica importante del genitore e che per lui non provava per niente il sentimento di grande affetto che invece manifestava in presenza del marito. Per di più, negli ultimi mesi era certo che tradisse suo padre, ma non avendo prove del tradimento, non poteva presentarsi da lui lanciando accuse verso la femmina per cui aveva perso la testa. Tra poco però avrebbe saputo la verità: grazie ad una delle cameriere di Treena, che aveva una cotta per lui, aveva fatto installare una microspia nella camera della matrigna, approfittando del viaggio di rappresentanza, che lui e la sua famiglia avevano dovuto compiere. Durante l'assenza della padrona, la giovane ed ingenua cameriera aveva installato il piccolo congegno, certa della ricompensa che avrebbe poi ottenuto dal bel rampollo del Governatore. Aveva finalmente scaricato i file delle registrazioni effettuate dalla microspia e stava scorrendole veloci, agitato per quello che avrebbe potuto scoprire, anche se pensava che erano tornati su Kegan da nemmeno 24 ore e pensava che lei non avesse avuto il tempo per ricevere il suo amante. E invece si sbagliava: il video mostrava nel pomeriggio del giorno prima il poeta Raz entrare di soppiatto nella camera di Treena per essere raggiunto poco dopo da lei. le immagini che seguivano non davano adito ad essere male interpretate.

Kethro guardava le immagini del tradimento sul monitor e per il bene che voleva a suo padre, aveva sperato di sbagliarsi. La verità però era che Treena non era la bella Kegana innamorata di suo marito, ma solo un'arrampicatrice sociale, una sgualdrina, una...."Ma che accidenti succede?" disse ad alta voce il giovane, cadendo quasi dalla sedia su cui era seduto, quando il video mostrò Treena che, una volta uscito il suo amante dalla stanza, cominciava a tremolare e il suo corpo assumeva una gelatinosa forma argentata.

Il giovane rimase immobile per lo shock, davanti al monitor con l'immagine fissa al momento in cui, quella che doveva essere la sua matrigna, cambiava forma, sempre più incredulo di quello che il video mostrava.

"Cosa sei Treena? e ci sono altri come te tra noi?" pensò Kethro riavendosi "e se fosse una testa di ponte aliena, venuta a preparare un'invasione? Devo avvisare mio padre!"

Chiese al computer di rintracciare il genitore che, per fortuna, non si era ancora ritirato nel suo appartamento, ma era ancora nella sala del ricevimento, poiché, anche se i Federali erano tornati sulla loro nave da poco prima di mezzanotte, la festa data in loro onore era continuata e suo padre era sempre tra gli ultimi a lasciare un'evento, lasciò quindi la sua stanza e si diresse di corsa dal padre col portatile su cui aveva scaricato il video.

Una volta entrato nel grande salone cercò Sonag tra gli ospiti e finalmente lo vide al buffet intento a parlare col Primo Ministro Kellig. Cercò di capire se anche Treena fosse presente: per fortuna doveva già essersi ritirata, quindi si avvicinò a suo padre, il quale, notando il volto serio del figlio, si allarmò-

"Tutto bene Figlio?"

"Padre, Primo Ministro: credo che ci sia un pericolo maggiore per noi che i pirati Sokar! Guardate cosa ho scoperto." disse porgendo il tablet ai due adulti. Kellig, temendo quello che le immagini potevano mostrare avendo visto Treena nelle immagini che scorrevano, interruppe la visione del video dicendo "Non qui, andiamo nel mio ufficio."

Kethro e Sonag lo seguirono e una volta entrati il Fondatore si diresse alla sua scrivania dove, non visto dagli altri, azionò un allarme silenzioso, che avvertiva i suoi simili di un probabile pericolo e li metteva in comunicazione audio, in modo che potessero essere tutti al corrente. Essendo Timor a bordo della Seatiger, solo Treena, che in realtà era solo sul terrazzo della sala delle feste, perchè mal tollerava la presenza tutta insieme di tanti Kegani, ricevette il messaggio e si mise in ascolto. E siccome quel terrazzo correva tutto lungo la facciata, sino all'ufficio di Kellig, vi s'avvicinò nel caso il compagno dovesse aver bisogno d'aiuto-

Intanto Kethro aveva fatto ripartire l'immagine. Sonag da prima pensò che era un ulteriore tentativo del figlio per mettere in cattiva luce la moglie, ma quando il video mostrò il corpo di lei trasformarsi in una strana forma gelatinosa, inorridì, facendo un balzo in avanti per prendere il tablet dalle mani del figlio e vedere meglio.

Kellig si mostrò sorpreso, ma in realtà si diede della stupido per essere stati smascherati da un ragazzino. Si prese qualche secondo per pensare, poi diosse:

"Ragazzo, hai fatto vedere a qualcun altro queste immagini in cui Treena cambia forma?"

"No Signore, appena le ho viste sono corso qui!2

"Hai fatto bene. Ora vediamo di risolvere il problema." ed estrasse da uno scomparto della sua scrivania un disgregatore del Dominio e fece sparire il Governatore in un lampo di luce rossa.

Le urla di Kethro si strozzarono in gola quando vide Kellig assumere la forma del padre appena morto e Treena entrare dalla porta del terrazzo .

"Mi dispiace ragazzo, non dovevi immischiarti in cose che non ti riguardano." e l'ultima cosa che il giovane rettiloide vide prima di morire, fu Treena che sorridendo si trasformava in lui.

Kellig, con l'aspetto del defunto Governatore, disse alla sua complice.

"Controlla il tuo appartamento, ci devono essere delle microspie e controlla che questa sia l'unica copia del video che ti smaschera. Poi Sonag e famiglia torneranno nel loro casa di campagna perché Treena deve riprendersi dallo spavento del rapimento, poi tu nei panni di Sonag tornerai a palazzo, con la scusa di adempiere ai tuoi doveri ufficiali. Timor è stato scoperto e gli dirò di tornare sul pianeta per aiutarci a sistemare le cose. Gli uomini della Federazione devono pensare che qua è tutto sotto controllo e non dubitare delle nostre intenzioni, se vogliamo avere il loro aiuto."

"Perchè non facciamo intervenire i Vorta e conquistiamo il pianeta una volta per tutte? Perchè questi sotterfugi Kellig?" disse una stanca e insoddisfatta Treena.

"Quante volte te lo devo ripetere, sono troppo pochi per mantenere l'ordine se decidessimo di occupare Kegan! No è meglio che stiano nascosti ancora un po', pronti ad intervenire quando sarà il momento." rispose Kellig tornando nei panni del Primo Ministro


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10.09 - Ancora sospetti

Autore: Tenente Jason "Skon" Queen

USS Seatiger Sala tattica del Capitano
2/06/2398 ore 7:00


Kenar passò in rassegna con lo sguardo tutti gli ufficiali superiori che erano seduti intorno al tavolo: erano tutti presenti, tranne Finn che era ancora in infermeria.

"Vi ho riunito così presto perché ormai penso che ormai sappiate tutti cosa è accaduto al nostro Primo Ufficiale Finn, ma soprattutto che abbiamo a che fare con dei Fondatori. Adesso vi metto al corrente di tutto..." e riferì tutto ciò che sia Kellig che Timor gli avevano detto.

Alla fine del resoconto tutti gli ufficiali si guardarono l'uno con l'altro: chi più, chi meno tutti avevano avuto contatti con il Dominio e conoscevano la guerra che era stata ingaggiata contro di loro dall'inedita Alleanza del Quadrante Alfa composta dalla Federazione dei Pianeti Uniti, dall'Impero Klingon e dall'Impero Romulano.

Jason si protese in avanti e intervenne "Capitano?"

"Si, Signor Queen" disse Arjian.

"Primo punto. Signore, lei sa che io ho avuto modo di conoscere molto bene i Fondatori. Li ho studiati a fondo come esobiologo e so per certo che per ognuno di loro c'è uno stuolo di Vorta creati appositamente per servirli. Perciò mi pare è strano che dicano di essere solo loro tre."

"2800 navi sono molte." Commentò a voce alta Calvi "Come è stato possibile che siano state distrutte tutte?!"

"E questo è il mio secondo punto, Tenente Calvi." Disse Jason. "I Profeti sono degli esseri molto potenti ... ho cercato di studiarli andando io stesso diverse volte all'interno del Tunnel Spaziale, ma con scarsi risultati. Tuttavia, sebbene imperscrutabili, dubito che abbiano deliberatamente distrutto 2800 navi...piuttosto è più probabile che la flotta all'uscita dal tunnel si sia ritrovata disseminata nello spazio e nel tempo. Con una buona probabilità diverse saranno naufragate in questo universo e magari ce le stanno nascondendo. Chiedo quindi il permesso di scendere sul pianeta per fare alcune ricerche."

"Non se ne parla nessuno può andare giù da solo, non vorrei che sostituissero anche lei come hanno già fatto con Finn." Obiettò la Calvi.

"Il Tenente Calvi ha ragione, Queen. Avremmo di nuovo una spia dei Fondatori nel nostro equipaggio." Disse Arjian.

"Con una serie di analisi mirate il dottor Palmer potrebbe scoprire che non sono un vero vulcaniano. Potrei farmi passare per un semplice botanico che è sceso sul pianeta per effettuare delle ricerche scientifiche."

"Va bene Tenente Queen, ma stia molto attento."

"Lo farò Signore."

"Va bene signori. La riunione è finita: tornate tutti ai vostri posti."

Mentre uscivano Anna Calvi con un sorrisetto disse "Sarebbe un'ottima spia, signor Queen."

"Lo so ma non mi è mai piaciuto spiare gli altri, tenente." Fu la risposta enigmatica del giovane vulcaniano.



Pianeta Kegan, Giardini della città di Kuala
02/06/2398 ore 9:00


Era appena sceso sul pianeta quando vide Kellig e Timor che lo osservavano da lontano.

*Interessante!* Pensò tra sé Jason *Devono avere qualche dispositivo che li avverte quando qualcuno scende sul pianeta.*

Era sceso in una zona un po' appartata del giardino proprio per evitare di essere intercettato.

"Prendiamolo e facciamo prigioniero" disse Timor. "Posso salire sulla nave al posto suo."

"Non essere stupido. Hai visto come il loro capitano ti ha scoperto subito. Non vorrei che decidesse di non aiutarci." Rispose Kellig.

"Si hai ragione. Ancora non capisco come ha fatto a scoprirmi così velocemente."

I due si avvicinarono e Kellig disse "Salve benvenuto sul nostro pianeta. Chi è lei?"

"Sono il Tenente Skon, sono il botanico di bordo e studio le piante dei pianeti che esploriamo." Precisò Jason.

"Interessante. Possiamo assistere?" Chiese Timor per scoprire qualcosa sull'ufficiale.

"Certo." Disse Jason poi raccogliendo una piantina poco distante, disse "questo è molto interessante." E iniziò un discorso astruso sulla somiglianza della pianta con quelle di altri pianeti esplorati. Per ogni pianta, foglia o fiore che raccoglieva iniziava ad elencare differenze e similitudini con gli altri campioni esaminati durante a sua attività. Dopo un po' i due fondatori capirono che non sarebbero riusciti a estorcere niente dal giovane vulcaniano e se ne andarono lasciandolo solo. Finalmente solo, sempre raccogliendo piante, Jason iniziò ad analizzare con attenzione l'area con il tricorder. Lesse solo tracce degli abitanti del pianeta e dei tre fondatori.

Dopo qualche ora stava tornando verso il punto di teletrasporto quando vide una fanciulla rettiloide che piangeva. Le si avvicinò e le chiese gentilmente se c'era qualcosa che non andava.

La fanciulla si asciugò gli occhi e mormorò "Niente è che sono soltanto un'illusa."

"Mi dica." Disse Jason con un sorriso cordiale e comprensivo.

"Quel bastardo del figlio del Governatore mi aveva promesso una ricompensa se avessi messo una microspia nella stanza della sua matrigna. Io l'ho fatto e ora lui fa finta di non conoscermi. E poi è strano."

"Come è strano? E' come se fosse un'altra persona?" buttò lì Jason.

"Si è proprio così." Rispose la fanciulla rettiloide.

*Interessante!* pensò tra sé Jason.

Parlarono ancora un po' e la ragazza gli raccontò che all'interno del palazzo accadevano anche altre cose strane.

Si allontanò e toccando il comunicatore disse a bassa voce "Queen a Seatiger: fatemi risalire."

Dopo il controllo dal dottore, Jason andò dal capitano a fare rapporto e gli raccontò tutto ciò che aveva scoperto, soprattutto quello che la ragazza rettiloide gli aveva raccontato.

Kenar ci pensò un po' poi disse "Lei pensa che abbiano eliminato il governatore e suo figlio e che li hanno sostituito con mutaforma come loro?"

"E' l'unica spiegazione Capitano, bisogna vedere se sono solo loro tre o hanno fatto venire altri mutaforma ad aiutarli. Il tricorder mi dava le letture solo di loro tre, però."

"Va bene facciamogli credere di non aver scoperto niente, ma teniamo gli occhi ben aperti." Disse Arjian.


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10.10 - Rovescia il tavolo

Autore: Tenente Comandante Droxine Carelli

USS Seatiger - Sala Tattica
02/06/2398 ore 20,00


Kenar scrutò il cambiante che sedeva di fronte a lui.
Aveva l'aspetto di Kellig. Era lo stesso individuo con cui aveva parlato in precedenza?
Chi sa se si scambiavano i ruoli di quando in quando?
Probabilmente no, decise. Troppo complicato imparare da zero ad interpretare una persona.
Ma non si poteva mai dire.
"Bene, capitano. Se mi ha convocato qua sospetto che abbia deciso di accettare la nostra proposta di collaborazione."
"In un certo qual modo. Le sottolineo che non approvo i vostri metodi. Per questo ritengo che lasciarvi qua a fare quello che stavate facendo sia più deleterio che portarvi via con noi."
Kellig sorrise.
"E la vostra etica vi impedisce di... toglierci dalla scena in altro modo."
Kenar lanciò all'altro uno sguardo tagliente. Non aveva dimenticato i sospetti del tenente Queen riguardo il governatore Sonag e suo figlio.
"Sì."
"Quindi, visto che siamo ancora qui, presumo che stia ancora pensando di risolvere i problemi sul pianeta. "
"Problemi provocati da noi, aggiungerei."
"Sì, di questo discuteremo tra poco. Prima mi lasci chiedere: perché? Se i problemi li abbiamo provocati noi, cosa c'entra lei e la sua nave? Solo perché proveniamo dallo stesso universo? Si fa carico dei nostri peccati sono per la comune frequenza quantica? Mi sembra un po' troppo anche per voi."
Arjan esitò un attimo. Quella domanda era passata per la testa anche a lui. E non aveva trovato una buona risposta. Non una razionale, almeno. Era solo che sentiva di non potersene semplicemente andare.
"Va fatto. Questa è la nostra condizione. Inoltre nel periodo di permanenza su questa nave lei ed i suoi compagni dovrete accettare una condizione di cattività. Vi daremo degli alloggi decenti ma saranno prese le opportune misure per impedirvi di muovervi a piacimento."
"Naturalmente, capitano, naturalmente. Non mi aspettavo niente di meno. Non ci saranno problemi. E tornando a noi, come avrebbe intenzione di risolvere i problemi di questo ridente pianeta?"
"Credo che l'unico modo sia indire dei colloqui di pace con i pirati, mentre voi indirete delle libere elezioni per far governare i nativi ai nativi."
Kellig scoppiò a ridere.
"Capitano! Ora che ero quasi a pensare che non fosse un ingenuo!"
Il capitano della Seatiger si irrigidì sulla sedia.
"Capitano, il progetto che ha descritto è lungo ed incerto. Ed in definitiva provocherebbe più danni di quelli che vuole riparare. Senza contare che ci vorrebbero anni ed anni di tempo per farlo. Lei rimarrebbe qui per così tanto solo per questo? Senza contare che, anche se ci riuscisse, diventerebbero dipendenti da voi. E questo vi trasformerebbe in noi."
Kellig si appoggiò allo schienale della sedia, sicuro della sia tesi. Arjan si morse un labbro per contenere una risposta salace.
"Quindi? Cosa propone?"
"Di mandare avanti il nostro piano. Che è ben congegnato e solido."
" Ho l'impressione che non mi piacerà."
"Non è detto. Vede capitano, per quanto possa pensare diversamente, il Dominio non è una nazione canaglia da sala ologrammi. Anche il nostro scopo su questo pianeta è, o era, quello di ottenere un governo solido e stabile. Solo che quando siamo arrivati la società versava in una pesante crisi economica. Da cui verosimilmente non si sarebbe risollevata a breve. Quindi ci sostituimmo ai governanti. Sfortunatamente solo misure draconiane avrebbero potuto risolvere la situazione. Instaurammo quindi una dittatura. Di fatto, se non di nome. Nel contempo stimolammo la nascita per un movimento di resistenza contro di noi. Sì capitano. Noi mutaforma sappiamo che l'unico modo per vincere con sicurezza una partita è sedere ad entrambi i lati del tavolo. Con il tempo il movimento ribelle si è evoluto nel groppuscolo dei cosiddetti 'pirati spaziali'. Non a caso la nostra Treena ne ha circuito il leader. Un sempliciotto che non saprebbe allacciarsi le scarpe da solo."
Arjan rimase in silenzio. Kellig aveva ragione: non gli stava piacendo quello che sentiva.
"La crisi economica si è risolta, ma abbiamo mantenuto la mano pesante nel controllo della popolazione. Volevamo farci odiare. Quando la popolazione fosse stata 'cotta' a puntino, ed a questo punto ci siamo, avremmo inscenato un colpo di stato: gli eroici pirati ribelli avrebbero rovesciato il malvagio governo, probabilmente mettendo a morte me ed i miei compagni. Cosa che, come potrà immaginare, non è un grosso problema."
"E voi vi sareste sostituiti ai nuovo governanti."
"Ci saremmo sostituiti agli eroici ribelli. Portati in trionfo ed al comando di una civiltà ormai stabile e con un governo senza problemi di consenso, almeno per qualche anno. Ma ora grazie a lei ed alla sua nave non sarà più necessario."
"In questo modo però le alte cariche del governo sarebbero probabilmente messe a morte. Voi potete sopravvivere ma l'esecutivo correrebbe rischi enormi."
"Capitano, con il suo metodo ci sarebbero disordini, tumulti. Solo per un mero calcolo numerico è la soluzione peggiore. Ed inoltre, mi creda, è vero che siamo stati noi Fondatori a gettare il seme, ma le posso assicurare che i vertici del governo sono punteggiati di individui realmente sgradevoli. Se sapesse cosa alcuni di loro hanno fatto non si farebbe problemi a metterli a morte lei stesso."
"Non credo proprio. Serve sempre un processo."
"No, capitano. C'è troppo odio compresso in questa società. L'unico modo è farla liberare in una volta sola. Un'esplosione cauterizzante. E se facciamo come abbiamo progettato noi fondatori sarà un'esplosione controllata. Volta a dare una spinta al pianeta nella direzione giusta. Provi a chiedere ai suoi esperti di sociologia."
Arjan aveva la schiena rigida. Cercò di rilassarla. Dal punto di vista puramente razionale il cambiante aveva ragione e la sua esposizione aveva anche un certo fascino.
Dall'altro sentiva un nodo all'altezza dello stomaco che bussava alle porte della sua coscienza.
"Ci penserò."
"Ne sono felice, capitano. Mi faccia sapere cosa deciderà."
Kenar fornì la parola d'ordine al tenente Calvi che attendeva fuori per dimostrare di non essere stato sostituito.
Poi Anna scortò l'ospite verso la sala del teletrasporto.



USS Seatiger - Sala Tattica
Poco dopo


Il capitano del Seatiger sedeva a capotavola nella saletta silenziosa perso nei suoi pensieri.
Prendere una decisione non era semplice.
Pragmatismo o idealismo?
No. Aveva bisogno di avere le opinioni dei suoi ufficiali. Avrebbe indetto una riunione. La decisione e la responsabilità sarebbe rimasta a lui ma ora aveva bisogno di buoni consigli. T'Kar, Calvi ed anche Anena avrebbero sicuramente...
Il filo dei suoi pensieri fu interrotto dal cicalino della porta.
"Avanti."
Spuntò il viso sorridente di Finn.
"Capitano! Le ho portato quei rapporti..."
"Avrebbe potuto semplicemente inoltrarli alla mia console."
Finn espresse imbarazzo.
"Ahem, sì capitano. In realtà ero curioso riguardo l'incontro con il cambiante. Come capirà visto quello che è capitato averlo a bordo mi rende nervoso."
Arjan scrutò il suo primo ufficiale.
*Buoni consigli dicevo... ma sì, perché no...*
Rapidamente Arjan espose all'altro la conversazione avuta poco prima.
"Lei cosa ne pensa?"
Finn si concentrò per un po' prima di rispondere.
"Bé capitano. Io di sicuro non sono la persona più adatta a giudicare una cosa simile. Però so che quando al tavolo ti servono delle carte di m... scarse, l'unico modo di vincere è rovesciare il tavolo."
"Lei indulge nel gioco d'azzardo, Numero Uno?"
Il viso di Finn assunse una sfumatura purpurea.
"Ehhh no capitano, era solo una petof... matef..."
"Metafora."
"Quella. Volevo solo dire che se le regole non ti consentono di giocare bisogna uscire dagli schemi e riscriverle."
Arjan guardò il primo ufficiale con espressione seria.
"Capisco, signor Finn. Ne terrò conto."
Questo gli restituì un sorrisone.
"Grazie, capitano. Ora se permette me ne andrei... ho una partita di... cioè una pila di rapporti da leggere che mi aspetta."
"Sicuro, vada pure."
Arjan guardò l'uomo uscire.
Sospirò.
Finn sapeva essere sempre rinfrescante, in un certo qual modo.
Non che la sua tesi gli sarebbe stata veramente di aiuto, in realtà.
Come avrebbe potuto 'rovesciare il tavolo' in una situazione come quella?


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FINE MISSIONE