*** in scrittura ***










USS RAZIEL

presenta


USS RAZIEL

*** in scrittura ***

Missione 14






Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della USS RAZIEL,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM


Starfleet Italy

Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della USS RAZIEL, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.




Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.



Anno pubblicazione 2024



www.starfleetitaly.it | USS RAZIEL








Equipaggio

Capo SEC/TAC Tenente Comandante T'Pak figlia di Sandor

Primo Ufficiale Tenente Comandante Francis "Frank" Moses

Ufficiale Medico Capo Tenente Comandante Elaina Tarev

Tenente Comandante
T'Pak figlia di Sandor
Capo SEC/TAC

Tenente Comandante
Francis "Frank" Moses
Primo Ufficiale

Tenente Comandante
Elaina Tarev
Ufficiale Medico Capo


USS RAZIEL

Autori

Capo SEC/TAC
T'Pak figlia di Sandor
Monica Miodini

Primo Ufficiale
Francis "Frank" Moses
Franco Carretti

Ufficiale Medico Capo
Elaina Tarev
Ilenia De Battisti






Sommario


Sinossi
14.00 - FANTASMA DAL PASSATO
14.01 - SECLAR 9
14.02 - IN VIAGGIO

Sinossi

*teaser ad opera di Monica*



14.00 - FANTASMA DAL PASSATO

Autore: Tenente Comandante T'Pak figlia di Sandor

Vulcano
Città di ShirKhar (periferia)
30/11/2403 - ore 08:32


T'Pak, dalla terrazza della casa di famiglia, ammirava il panorama arido, così diverso, ma allo stesso tempo simile, all'altro suo pianeta d'origine.
Su Vulcano si respirava aria calda e secca, mentre il tasso di umidità su Qo'Nos era così elevato che rendeva difficile viverci, tranne per i Klingon ovviamente.
Lei non aveva ancora capito dove si sentisse meglio, forse perché su nessuno dei due pianeti si era mai sentita veramente a suo agio, tranne quando era con i suoi genitori, avvolta dal loro amore e sostegno.
Iniziavano i problemi quando doveva rapportarsi con gli altri: non era mai abbastanza in controllo delle sue emozioni per i Vulcaniani, che fossero coetanei o adulti, e poco aggressiva per i Klingon.
Decisamente non si sentiva a casa e, in quel momento, dopo essere tornata su Vulcano per via della morte del nonno, l'ultimo legame con la famiglia di suo padre, non vedeva l'ora di sbrigare le ultime pratiche burocratiche e tornarsene su K4.
L'unica nota positiva di questo viaggio, improvviso e tragico, era la possibilità di riabbracciare sua madre dopo tanto tempo: era da quando era stata assegnata alla stazione K4 che non si erano più viste e questo era spesso motivo di discussioni nelle loro video chiamate. Questo e la reticenza di T'Pak di fornire maggiori informazioni sul suo nuovo incarico.
Samara era una donna intelligente e perspicace ed aveva intuito che quel lavoro, all'apparenza poco gratificante, al limite di una retrocessione, doveva mascherare qualcosa di più, perché conosceva troppo bene sua figlia da sapere che non avrebbe mai accettato qualcosa che non riteneva alla sua altezza.
Lei e il suo defunto marito Sandor l'avevano cresciuta incoraggiando ad essere conscia delle proprie capacità ed a pretendere sempre il rispetto che le era dovuto, non perché figlia loro, due stimati scienziati, ma per il suo valore e il suo onore.
Altro motivo di discussione tra le due donne era il fatto che, secondo Samara, la figlia aveva smesso di cercare chi aveva tradito suo padre e farle ottenere così la vendetta che agognava da anni.
Erano su Vulcano ormai da due settimane e non avevano ancora toccato l'argomento.
Fu solo quando pensava di averla scampata, ovvero una volta tornate in quella che era, a tutti gli effetti, la casa di T'Pak - in quanto Samara, vedova, aveva ceduto la quota di eredità alla figlia - che sua madre tornò all'attacco.
Erano ancora fresche e, in quanto dotata di memoria eidetica non le avrebbe più scordate, le parole della madre che la accusavano di essersi arresa, che non le importava più di vendicare la morte del padre e che quella era una vergogna che sarebbe ricaduta non solo su di lei, ma su tutta la Casata Klingon.
T'Pak avrebbe voluto dirle che non era vero, anzi che il suo decidere di rimanere nel progetto Empireo era proprio legato alla possibilità di trovare il vero responsabile della sua morte, colui che l'aveva tradito e venduto a Jak'Al.
Non poteva farlo, e nonostante si sentisse morire dentro, le disse, con tutto il controllo emotivo che aveva appreso dal nonno - in realtà l'unico insegnamento che aveva dato alla nipote che mai aveva accettato davvero - che era arrivato il momento di metterci una pietra sopra perchè erano passati troppi anni, ogni indizio aveva portato ad una pista senza esito e che era ora che se ne facesse una ragione.
Mentre diceva queste parole vedeva il disprezzo dipingersi sul volto di sua madre che uscì dalla stanza urlando "Molto bene. Se non se ne vuole occupare sua figlia, ci penserà la sua vedova.. ma Sandor sarà vendicato!"
T'Pak aveva guardato, con rabbia e dolore, la porta sbattere dietro alla figura infuriata della madre e, se avesse potuto piangere, lo avrebbe fatto!

Base Stellare K4 - Empireo
Ponte 6 - Alloggi Ufficiali Superiori
18/02/2404 - ore 22:30


T'Pak aveva fatto una doccia lunga e rilassante e se ne stava comoda sdraiata sul letto, rileggendo nella sua mente tutto quello che aveva scoperto sulla morte di suo padre.
Era rientrata alla Base quasi con sollievo i giorni di licenza, che si era presa per assolvere ai doveri di famiglia, erano terminati nel peggiore dei modi: lei e sua madre non si erano nemmeno salutate.
Sul momento ci era rimasta male, ma comprendeva la rabbia di Samara per le parole che le aveva dovuto dire sulla fine delle ricerche su colui che aveva venduto suo padre a Jak'Al.
La routine lavorativa quotidiana aiutava a distrarre la sua mente da quel litigio ed a farle vedere le cose con più lucidità.
Erano passati più di vent'anni dal suo assassinio e, effettivamente, non sapeva più dove cercare un'indizio che potesse metterla sulla strada giusta.
Forse doveva ammettere con sé stessa che si era arresa e che sua madre aveva ragione ad accusarla di aver smesso di cercare la verità per suo padre. O forse, più semplicemente, aveva bisogno di aiuto.
Si ripromise di ricominciare le indagini su quell'oscuro episodio, facendosi aiutare dai suoi colleghi, di cui aveva imparato a fidarsi, e le loro straordinarie capacità, con un po' di fortuna, sarebbero state di aiuto a svoltare nelle indagini.
La prossima volta che avrebbe parlato con sua madre, avrebbe così potuto comunicarle che la sua caccia riprendeva e di non preoccuparsi che avrebbero ottenuto la loro vendetta.
Con un trillio improvviso, che la destò dai suoi pensieri, l'addetto alle comunicazioni di turno la avvisava di avere una trasmissione in arrivo da Qo'Nos.
T'Pak ipotizzò che fosse sua madre che, una volta calmata, la chiamava per fare pace.
Un po' presto per i suoi standard! pensò mettendosi seduta, conoscendo la testardaggine della madre.
Sul monitor apparve, invece, il volto di suo zio Skar, fratello maggiore di Samara.
=^=Saluti nipote. Ti trovo bene!=^=
"Grazie Zio, che chiamata inaspettata: tutto a posto?" chiese l'Ufficiale della Sicurezza che era in lei, abituata a cogliere nei suoi interlocutori ogni minima reticenza.
=^=Spero di sì... hai notizie di tua madre?=^=
"In che senso?" rispose allarmata
=^=Beh... ecco.. l'aspettavamo di rientro due giorni fa, ma non si è vista. Cioè la nave che l'aveva accompagnata su Vulcano è tornata, ma di lei nessuna traccia. Il Comandante ha detto che a metà del viaggio di ritorno ha chiesto di essere portata su DS9 che aveva degli affari da sbrigare e che all'offerta del Comandante di aspettare per portarla poi a casa, ha risposto che non ce n'era bisogno, che era una cosa che avrebbe richiesto del tempo. Però non risponde alle mie chiamate e sulla Base dicono che non è più a bordo, ma che nemmeno ci sono tracce di una sua partenza: tu ne sai qualcosa? Perchè a me non ne aveva parlato!=^=
"No zio, io non ne so niente" rispose T'Pak con calma all'unico parente che l'aveva rispettata da sempre, mentre la sua mente immaginava già scenari tragici "Vedrai che non è niente di preoccupante, stai tranquillo"
=^=Scusa se ti disturbo, molto probabilmente per niente, ma, da quando tuo padre è morto, è mia responsabilità tenerla al sicuro: lei è una scienziata, non una guerriera. Sai, ultimamente non faceva che parlare di voler avere a tutti costi la sua vendetta e non vorrei che si fosse cacciata in qualche guaio!=^=
Era proprio quello che temeva anche lei, ma non lo disse al Klingon per non farlo preoccupare ulteriormente.
"Hai fatto bene a chiamare: non appena so qualcosa ti avverto. A presto!" T'pak chiuse la comunicazione, si rivestì in fretta ed uscì, con ancora i capelli bagnati, diretta da colui che sicuramente avrebbe potuta aiutarla.

Base Stellare K4 - Empireo
Ponte 5 - Alloggio del Capitano
18/02/2404 - ore 22.45


Fortunatamente Hazyel era sveglio e non particolarmente occupato, così T'Pak non si sentì in colpa per averlo disturbato, probabilmente per niente, ma sapeva che il suo intuito non sbagliava mai e, se anche lui avesse concordato con lei, allora la cosa era seria.
Una volta entrata, il Capo della Sicurezza andò subito al punto, parlandogli di come era morto il padre, delle sue indagini al riguardo, anche se molte di queste cose erano già note al Risiano, e di come la sete di vendetta di sua madre fosse cresciuta a dismisura negli ultimi anni.
"Perchè pensi che possa essersi messa in caccia personalmente?"
"Una volta, parlando di come non avessi più tracce da seguire, mi espose un astruso piano per spingere ad uscire allo scoperto il traditore. Sappiamo chi è stato fisicamente a costringerlo ad uccidersi, ovvero pirati affiliati a Jak'Al, ma la cosa che le brucia di più è che qualcuno di cui si fidava l'abbia tradito ed è a questo essere senza onore che mia madre vorrebbe togliere la pelle. Lei mi disse che avrebbe potuto fare da esca, che potevamo rivelare che aveva trovato dei documenti di mio padre, inerenti al progetto segreto su cui stava lavorando e per il quale si è sacrificato. Lei era convinta che chi aveva complottato per averli una volta, l'avrebbe certamente rifatto. Pensavo di averla dissuasa sul mettere in opera un piano così da sola, ma dopo quello che mi ha comunicato mio zio e anche per come ci siamo lasciate su Vulcano, temo che non vi abbia rinunciato!"
Hazyel ascoltò attentamente le parole del suo ufficiale e, dopo aver messo in conto che T'Pak fosse troppo coinvolta per essere lucida totalmente, arrivò ugualmente alla stessa conclusione della Klingon/Vulcaniana.
"Credo tu abbia ragione: tua madre sta cercando di incastrare il traditore."
T'Pak si accasciò sul divano su cui il Capitano l'aveva fatta accomodare.
"Cosa diavolo le è venuto in mente? E' una scienziata, non un guerriero, se il suo piano dovesse attirare l'attenzione di persone sbagliate, non è in grado di difendersi. Devo trovarla a tutti costi!" disse alzandosi, con l'aria di chi voleva partire immediatamente, senza peraltro sapere dove andare.
"Calmati! Cosa pensi di fare da sola? Mettiamo in campo i nostri uomini e vedrai che la troveremo prima che si metta nei guai!"
I due ufficiali si guardarono negli occhi per qualche secondo e T'Pak trovò nello sguardo deciso del suo Capitano la certezza che con lui e gli altri al suo fianco, non sarebbe successo niente di male a sua madre.

Marte
Cantieri Navali Utopia Planitia
Ufficio Amministrativo
19/02/2404 - ore 07.00


Il Comandante Tellarite Laekin era arrivato, come sempre in anticipo, in ufficio, nonostante l'impiego burocratico, a cui era stato assegnato negli ultimi dieci anni, non fosse quello a cui aveva sempre agognato.
Aveva svolto quella mansione con precisione e rigore, al limite della puntigliosità il suo impegno, però, non era servito per ottenere una promozione o una nuova assegnazione con un compito più consono alle sue capacità.
Nessuno aveva mai veramente apprezzato le sue doti di ingegnere, c'era sempre stato qualcuno più capace di lui e, soprattutto, con agganci migliori dei suoi, che gli passava davanti, lasciandolo lì a macerarsi nell'invidia.
Quando anni prima era stato contattato da una organizzazione, che aveva scoperto troppo tardi, essere di stampo criminale, che gli aveva promesso vantaggi economici e di carriera se li avesse aiutati, non ci aveva dovuto riflettere molto prima di accettare.
In fondo avrebbe solamente dovuto spiare un suo amico, il cui progetto, per un nuovo tipo di propulsione, aveva attirato l'attenzione del Capo del gruppo.
Il progetto Hermes del suo amico Sandor era una collaborazione tra la Flotta e l'Accademia delle Scienze di Vulcano e il livello di sicurezza voluto dal suo ideatore era altissimo.
Niente era trapelato a chi non era tra gli addetti alla ricerca, quindi, anche il semplice fatto che quelli dell'organizzazione sapessero della sua esistenza, significava che erano introdotti molto dentro al sistema e, pertanto, la promessa di aiutarlo a far carriera non era campata per aria.
Lui stesso sapeva dell'esistenza di questo progetto soltanto perché, in quanto ex compagno di studi di Sandor presso l'Accademia, era tra i pochi amici del brillante ingegnere e quando ne aveva l'occasione, non avendo lui una famiglia a cui tornare, passava le sue ferie nella casa di lui e della sua bella sposa Klingon.
In un paio di occasioni lo aveva sentito discutere con un suo collaboratore di tale progetto Hermes e alla sua richiesta di informazioni al riguardo, aveva ottenuto come risposta un semplice "Top secret".
Non ci aveva più pensato fino a quando l'uomo che l'aveva reclutato per la misteriosa società, che non poteva sapere essere una delle tante di Jak'Al, si era fatto vivo con quella richiesta e per fargli capire che potevano mantenere quello che dicevano, poco dopo ottenne la direzione di un cantiere per la costruzione di una nuova nave.
Purtroppo nei mesi successivi non gli riuscì di ottenere informazioni utili, solo qualche frammento di conversazioni rubate ad un congresso su un'idea di propulsione rivoluzionaria e poco più.
Al contrario, le pressioni dei suoi nuovi soci erano aumentate, fino a sfiorare le minacce, se non avesse avuto novità in fretta.
L'unica cosa che gli riuscì di fare, fu di mettere una microspia nel computer personale di un collaboratore di Sandor e fu così che scoprì quando la nave sperimentale fu pronta per il viaggio inaugurale, comunicando data e coordinate del varo al suo collegamento.
Le cose non andarono, però, come avevano sperato i suoi committenti, poichè quel cocciuto di un Vulcaniano aveva preferito sacrificare lui e i suoi uomini pur di non far cadere in mano nemica il suo progetto e tutto fu perduto: la possibilità di fare carriera e il benessere economico a cui agognava spariti con l'esplosione di quella dannata nave!
Da allora aveva tenuto un profilo basso per evitare di venire scoperto nelle indagini che seguirono all'incidente.
L'organizzazione, che lo aveva reclutato, aveva mostrato il suo potere, in quanto ogni traccia che avrebbe potuto portare a lui era stata abilmente cancellata.
Oramai non ci pensava più, fino a quando, improvvisamente, il programma che aveva creato anni addietro perché trovasse, tra tutte le comunicazioni in entrata ed in uscita dalla flotta, ogni tipo di legame al progetto Hermes, si era riattivato. Qualcuno aveva parlato in rete di questo progetto e il suo malware si era risvegliato.
La cupidigia, che lo aveva corrotto una volta, tornò a farsi sentire e non ci volle molto a decidere che, se avesse scoperto chi mandava quel messaggio e, cosa ancora più importante, se quel qualcuno possedeva informazioni su Hermes, avrebbe potuto contattare l'uomo che anni addietro gli aveva offerto la Luna e poi se l'era ripresa.
Nel fare in fretta per non perdere la traccia, si era dovuto fidare di quello strano barista Boliano che sembrava conoscere chiunque, se qualcuno ne avesse bisogno.
Una notifica sul suo pad personale lo fece trasalire: Nadils, uno dei membri della particolare squadra di recupero consigliata dal Boliano, lo avvisava che avevano intercettato chi aveva inviato quel messaggio e che adesso era loro ospite: volevano istruzioni al riguardo.
Dietro al Trill si intravedeva la forma addormentata di una femmina Klingon, il cui volto familiare non vedeva da molti anni: Samara!


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14.01 - SECLAR 9

Autore: Tenente Comandante Francis "Frank" Moses

Base Stellare DS9
Passeggiata
21/02/2404 - ore 13.50


"Sono arrivato un paio d'ore fa... ho chiesto in giro, ma pare che tua madre sia arrivata e ripartita quasi subito. È salita su una navetta commerciale con rotta verso la Terra... o, almeno, è quello che dicono i documenti d'imbarco."
=^=Strano... non capisco. Perché partire per la Terra?=^= la fronte del Capo della Sicurezza dell'Empireo si increspò
"Se vuole posso prendere la prima nave diretta verso il sistema Sol III e seguirne le tracce" rispose Cortez appoggiato alla balaustra della passeggiata.
=^=No... qualcosa non torna. Tutte le tracce che portavano verso la Terra erano vicoli ciechi e mia madre lo sapeva bene=^=
Cortez sollevò le spalle come se il suo interlocutore potesse vederlo "Forse ha scoperto qualcosa di nuovo?"
=^=Non credo sia possibile nel poco tempo che ha avuto a disposizione. Tenente mi dispiace averla mandata a fare un viaggio a vuoto, lei era in licenza e le abbiamo rubato del tempo prezioso. Proverò a contattare degli amici su Sol III in modo che la intercettino quando arriverà.=^=
"Non si preoccupi Comandante, stavo facendo una visita di... cortesia su Cardassia Prime. Il Capitano mi ha detto di mettere vitto e alloggio sul suo conto. Mi farò un week-end qui alla stazione a spese sue prima di tornare da voi, i miei affari su Cardassia erano comunque conclusi. Cortez chiudo."
L'uomo chiamato Tombstone era un professionista, non era uno che lasciava perdere: sia che si trattasse di affari da chiudere su Cardassia Prime che cercare tracce di una donna nei guai, soprattutto se madre di una collega.
Non gli costava nulla fare qualche altra verifica.

Base Stellare DS9
Alloggi di Quark
21/02/2404 - ore 17.29


"Sei invecchiato..." borbottò l'umano guardando il Ferengi
"Anche tu non sei una ninfetta Bajoriana... e non lo sei mai stato a dire il vero" rispose l'attempato Quark guardandolo con sguardo sfacciato.
Quark era ormai molto avanti negli anni: un'età in cui, se non eri già un Magus, non eri più nessuno.
A differenza di altri Ferengi, lui aveva però avuto la fortuna di conoscere e diventare amico di persone molto importanti della Federazione. Persone che lui stesso ammirava... anche se non lo avrebbe mai detto.
Da tempo aveva lasciato la conduzione del locale della passeggiata, preferendo affidarsi a qualcuno sveglio e non ad un membro della sua famiglia.
La scelta era ricaduta su un uomo di nome Zed che lui aveva addestrato fin dalla giovane età per sostituirlo e che, anche questo non l'avrebbe mai ammesso, considerava come un figlio.
Zed si era preso carico degli affari di Quark e il vecchio si limitava ad andare ogni tanto a borbottare al locale, solo per dare fastidio agli ufficiali della Flotta di stanza alla stazione.
"Sei stato gentile a suonare..." mormorò Quark continuando a guardarlo di sottecchi
"Avevo paura di farti venire un infarto se, tornando a casa, mi avessi trovato seduto sulla poltrona."
"L'ultima volta che l'hai fatto c'è mancato poco. Rom se l'è fatta sotto... Insomma Cortez cosa vuoi da me?"
"Ho bisogno di sapere cosa ha fatto una Klingon arrivata alcuni giorni fa: Samara del Clan Horey'So" chiese Cortez arrivando finalmente al punto. Lo sguardo di Quark si incupì e una gocciolina di sudore apparve improvvisamente sulla sua fronte.
"Samara... Samara... non mi pare di aver mai sentito... Ehi! Cazzo!! Cortez smettila di lanciare coltelli!" esclamò il Ferengi adocchiando il pugnale che era fiorito sulla spalliera della sua poltrona preferita.
"Scusa mi è sfuggito di mano... adesso vengo lì a prenderlo." rispose minaccioso l'uomo alzandosi lentamente.
"Ok! Ok! Samara! La cosa è un po' complicata... è arrivata cinque giorni fa credo, qualcuno le aveva fatto il mio nome."
"Cosa voleva da te?" chiese l'incursore dopo essere tornato a sedersi sul divano.
"Una cosa assurda... un accesso al DarkNet."
"La rete di comunicazione criminale? E cosa voleva farci?"
"A messo in vendita qualcosa chiamato Hermes... non ho idea di cosa si trattasse."
"E tu come lo sai?" chiese sospettoso Cortez
"Beh ho chiesto a Zed di dare un'occhiata ai log del computer che aveva usato... Regola dell'acquisizione numero 7: Tieni sempre le orecchie aperte"
"C'è altro?"
"A quanto dice Zed, la Klingon non era certamente una professionista del settore... ha commesso molti errori. Diciamo che non sarà difficile per qualche malintenzionato risalire fino a lei."
Cortez rimase per qualche minuto in silenzio, poi si alzò e riprese il coltello che aveva lanciato.
"Grazie di tutto Quark, te ne devo uno..."
"Bah, scaleremo dal debito che ho con il Vecchio Orso."
"Chi è il capo della sicurezza della stazione?"
"Tenente Comandante Solvik, uno stramaledettissimo Vulcaniano. Ti assicuro che è anche peggio di come era Odo... che il Grande Legame l'abbia in gloria! Non me ne passa una... riesce a capire se sto facendo qualcosa solo annusando l'aria del locale!"
Il messicano fece uno sbuffo a mo' di saluto e uscì.

Base Stellare DS9
Ufficio della Sicurezza
21/02/2404 - ore 19.32


Solvik osservò per qualche attimo l'uomo che era appena entrato.
A quell'ora gli uffici della sicurezza erano chiusi al pubblico se non per casi di emergenza, ma nessuno dei suoi uomini sembrava intenzionato a bloccare l'intruso che, in realtà, si guardava attorno in cerca, forse, proprio di lui.
"Posso aiutarla?" chiese il Vulcaniano avvicinandosi e mettendo le mani dietro la schiena.
"Comandante Solvik? Mi hanno detto che dovevo chiedere a lei. Una Klingon, circa cinque giorni fa, è passata qui alla stazione, doveva riprendere una navetta che l'avrebbe portata a casa su Qo'Nos, ma i parenti ne hanno perso le tracce. Da quello che ho scoperto chiedendo in giro si sarebbe imbarcata su una nave diretta su Sol III, ma sappiamo per certo che non aveva nessuna ragione per farlo."
"Nome?" chiese l'altro rimanendo impassibile.
"Samara del Clan Horey'So"
"Mi segua prego" il capo della sicurezza accompagnò il suo ospite nel proprio ufficio e si mise a sedere al terminale. "Ci risulta in effetti una Samara del Clan Horey'So arrivata in data stellare 81127.14. In effetti aveva un posto prenotato sulla Santa Maria, una corvetta diretta sulla Terra... aspetti un attimo."
Il Vulcaniano sembrò leggere un rapporto e incupirsi perché si era accorto che qualcosa gli era sfuggito.
"Una donna klingon, una certa Kotah del clan Horey'So, doveva imbarcarsi ieri mattina sulla Korath, una nave messaggera dell'Impero diretta verso Qo'Nos... ma non si è mai presentata. Dato il tipo di nave ci ha comunicato che l'ospite non si era presentata ed è partita senza aspettare. Ma quante possibilità ci sono che due donne dello stesso clan fossero alla stazione? Computer, verificare l'arrivo di un passeggero di nome Kotah del clan Horey'So alla stazione."
=^=Nessun passeggero con quel nome è mai giunto sulla stazione.=^=
"Verificare che una Klingon di nome Samara del Clan Horey'So sia a bordo della Santa Maria diretta verso Sol III"
Questa volta il tempo di risposta necessitava di qualche minuto, il computer della stazione si era messo in collegamento con la nave in questione per confermare quanto richiesto.
Alla fine la solita voce femminile rispose con voce incolore =^=Negativo, nessuna Samara del Clan Horey'So viaggia sulla Santa Maria.=^=
"Due Klingon dello stesso casato e nessuna delle due sembra aver fatto quello che annunciava di fare." commentò sbuffando Cortez "Mi può dire altro? Se è ancora alla stazione o se ha preso un'altra nave?"
Solvik rimase per qualche attimo in silenzio per poi poggiare i gomiti sulla scrivania e unire i polpastrelli delle dita.
"Tenente... se vuole spiegarmi perché un incursore dei Servizi della Flotta segue quella Klingon potrei esserle di maggior aiuto."
Per la prima volta nella sua vita, il messicano rimase basito.
"Si chiede come ho fatto a capirlo? Certo molte sono congetture. Il suo portamento, il fatto che, non appena entrato, abbia controllato con lo sguardo ogni stanza ed uomo presente negli uffici, mi ha suggerito che lei abbia un addestramento di tipo militare. Non un semplice addestramento della Flotta Stellare, ma qualcosa di più specifico. Poi ho notato l'orologio che porta, ne ho visto uno uguale indossato da un ufficiale degli incursori che era in missione con me su Terrail IV... uno strumento che, sebbene mascherato, ha le emissioni tipiche di un comunicatore della Flotta."
"E il Tenente?" chiese Cortez incuriosito
"Qui devo ammettere che sono solo ipotesi. Non mi sembra un tipo avvezzo alle formalità della Flotta, lei non è più molto giovane, ma il suo aspetto mi da l'impressione di un uomo nato per combattere... Non che lei non sia avvezzo al comando, ma un normale ufficiale della Flotta Stellare si sarebbe semplicemente presentato per chiedere informazioni, ma lei sembrava restio a fornire le sue generalità, da qui l'idea che lei sia dei Servizi di Intelligence. Per quanto riguarda il suo grado è solo una supposizione, quando mi ha chiesto se fossi il Comandante Solvik ho notato un particolare irrigidimento... come se si fosse messo inconsciamente sugli attenti."
"Impressionante... Comandante, le posso dare nomi di ufficiali che potrebbero confermare le mie credenziali, ma preferirei evitarlo. Potrebbe chiedere informazioni a Quark, è stato lui a mandarmi da lei."
"Non è certo la persona più indicata per rassicurarmi delle sue buone intenzioni..." commentò con un velo di sarcasmo il Vulcaniano.
"Ha detto di dirle di aiutarmi come favore personale a Zed... anche se non ho capito bene il nesso" rispose Cortez un po' imbarazzato
"Il figlioccio di Quark è mio marito. Mi fa arrivare questo messaggio solo quando è una cosa molto importante... Bene Tenente, vediamo cosa possiamo trovare."

Base Stellare K4
Ponte 4 - Ufficio del Capitano
23/02/2404 - ore 09:31


=^=Grazie al Capo della Sicurezza di Deep Space Nine abbiamo scoperto che Samara ha creato una serie di false piste per confondere il più possibile un eventuale inseguitore. Prima una nave diretta sulla Terra, poi una diretta su Qo'Nos... A dire il vero non siamo certi che sia stata lei a creare una serie di tracce discordanti sui suoi spostamenti... abbiamo anche trovato una traccia che sembra indirizzare verso il Quadrante Gamma e la Stazione DS16G.=^=
"Quale traccia sembra la più veritiera?" chiese Hazyel
=^=Nessuna. Alla fine il Capo della sicurezza di DS9 ha scovato un video che ritrae una femmina Breen imbarcarsi su una nave diretta verso la Coalizione Tzenkethi. Brutta zona e brutte persone.=^= avvertì Cortez
"Come ha capito che si trattava di lei. Essendo un Breen, immagino fosse mascherato." chiese T'Pak poco convinta
=^=Solvik mi ha fatto un'intera lezione su come riconoscere il tipo di camminata di una persona. Per conferma ha fatto comparare al computer il video di Samara all'arrivo alla stazione con quello della Breen e il computer ha confermato che si trattava della stessa persona... E solo dopo mi ha detto che non aveva notizia di nessuna Breen arrivata alla stazione. Credo di aver trovato il primo Vulcaniano con del senso dell'umorismo.=^=
"Dove si trova adesso Tenente?" chiese Hazyel
=^=Sono diretto alla Base Stellare 621 per dare un'occhiata alla situazione. Se era diretta lì potrei scoprire qualcosa, se siamo fortunati non ha preso una nave troppo veloce e potrei addirittura raggiungerla... sto spremendo la navetta che il Comandante Solvik mi ha gentilmente prestato.=^=
"Bene ci tenga informati, noi partiamo fra qualche ora, però saranno necessari una ventina di giorni per raggiungerla... per il momento sarà solo, ma è autorizzato a chiedere supporto se ne ha bisogno... solita copertura della base K4. Hazyel chiudo."
Il Capitano alzò gli occhi, davanti a lui T'Pak e Moses attendevano.
"Comandante T'Pak, ha qualche idea del perché sua madre possa essere salita su una nave diretta alla Coalizione?"
"Nessuna Capitano... e nel corso delle mie indagini gli Tzenkethi non sono mai usciti fuori." rispose il capo della sicurezza.
"Tu cosa ne pensi?" chiese il Risiano al suo vice
"Difficile da dire, potrebbe aver scoperto qualcosa che T'Pak non ha mai saputo anche se ne dubito. Quello che mi preoccupa è il suo accesso al DarkNet, ho paura che abbia usato sé stessa come cavallo di troia." la voce di Moses era cupa.
"Lo penso anch'io - sospirò Hazyel - gli Tzenkethi sono per lo più dei pirati, credo che qualcuno abbia abboccato alla trappola di Samara, qualcuno che sa cos'è Hermes o, per lo meno, cosa suppone che sia."
"Il progetto Hermes aveva a che fare con il motore di una nave sperimentale, ma è comunque un progetto di ventitré anni fa... il progetto è secretato quindi non ho potuto leggerlo nemmeno io, ma in ventitré anni la tecnologia ha fatto passi da gigante. Cosa potrebbe aver inventato mio padre che è ancora necessario tenere sotto segreto ai giorni nostri?" chiese T'Pak
"Non lo sappiamo. Abbiamo richiesto l'accesso anche noi, ma non lo abbiamo avuto. Il Progetto Hermes è stato dichiarato 'pericoloso per la Flotta Stellare' che è praticamente ai limiti di un SECLAR 9. Di solito un tale livello di sicurezza viene applicato per delle armi... non so perché l'abbiano fatto per un motore di una nave" borbottò Moses
"Qualsiasi sia il motivo dobbiamo recuperare Samara, la situazione è sicuramente troppo pericolosa per lei. Andremo fino alla Base Stellare 621 alla massima velocità consentita e lì ci faremo dare una navetta civile per entrare nel territorio Tzenkethi se sarà necessario. In libertà!"
T'Pak si alzò ed uscì dall'ufficio mentre Moses rimase indietro.
"Frank, dai l'incarico al Guardiamarina Mauser, forse riesce a scovare qualcosa per scoprire cos'è il progetto Hermes... questa storia mi sembra ogni momento più strana."
"Ci stavo pensando anch'io... la cosa più strana è che persino i Nove ci ha negato l'accesso alle informazioni. Non è una cosa da loro."
Hazyel fece un cenno affermativo e il suo Primo Ufficiale uscì.
*Cosa ci nascondete?* pensò il Capitano della Raziel appoggiando la testa allo schienale della poltrona.

Luogo sconosciuto


"Cosa dicono i dati?" chiese la donna seduta alla sua scrivania.
"Hazyel ha intrapreso l'unica strada tra le centinaia a disposizione che potrebbe portare la Federazione alla catastrofe." rispose l'uomo seduto davanti a lei.
"L'avrei scommesso. Quale parte del Seclar 9 non capiscono?" la donna sospirò rassegnata. "Avete avvertito il professor Sandor?" chiese dopo un attimo di riflessione.
"Lo sapeva già prima di noi... dopotutto ha creato lui il progetto Hermes."
"Per fortuna è un Vulcaniano e capirà che dobbiamo tenere la cosa segreta... chiama a rapporto Gabryel, si dovrà occupare della baracca in mia assenza."
"Ha intenzione di andare lei Capitano?" chiese l'ufficiale allarmato "Lo sa vero che è contro il protocollo! Non può incontrare quelle persone."
"Hai letto le loro schede... pensi che qualcun altro sarebbe in grado di fermarli?" sorrise lei divertita.
L'uomo scosse la testa, sapeva bene che il Capitano Isabella Tarev era l'unica che poteva fermare il suo patrigno prima che lui e il suo gruppo distruggessero la linea temporale.


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14.02 - IN VIAGGIO

Autore: Tenente Comandante Elaina Tarev

USS Raziel
Ponte 14
Ufficio Responsabile Sicurezza
27/02/2404 - ore 09:31


T'Pak se ne restava, con le mani dietro la schiena, a fissare silenziosamente fuori dai finestroni del suo ufficio.
La nave stava viaggiando a curvatura ed il paesaggio, di conseguenza, non era dei più suggestivi, ma in fondo lei non stava davvero guardando le stelle.
La sua mente era impegnata ad analizzare la situazione e la domanda era sempre la stessa: aveva fatto davvero tutto il possibile per trovare i responsabili della morte del padre? La madre aveva ragione quando la accusava di essersi adagiata sul suo lavoro di ufficiale della Flotta?
Il suono del sensore la distrasse dalle sue riflessioni, riportandola al presente. Qualcuno sembrava intenzionato ad entrare, dato che aveva già suonato almeno tre volte, e certamente non si sarebbe arreso fino a che non avesse ottenuto ciò che desiderava.
"Avanti!"
Ad entrare fu l'ufficiale medico capo, con un bel sorriso stampato sulla faccia. La Betazoide si limitò ad un rapido saluto e, senza nemmeno farsi qualche scrupolo, prese posto alla scrivania, aspettando che la collega della tattica e sicurezza la raggiungesse.
"Comandante, sto bene e non ho nessun bisogno di essere sollevata dal mio incarico. Anche se di mezzo c'è mia madre e, indirettamente, la scomparsa di mio padre, sono perfettamente in grado di fare il mio lavoro"
Elaina sembrò sbattere per un attimo le ciglia, fingendo una innocenza che di fatto non era da lei "Sono l'ufficiale medico capo, non la consigliera di bordo! Lascio le valutazioni psicologiche a chi è preposto a questo lavoro!"
"Dottoressa, non prendiamoci in giro. La conosco abbastanza bene per sapere che lei fa uso dei suoi poteri Betazoidi per interagire con chi la circonda, sono certa che sia qui per farsi un'idea anche su di me!"
"No, si sbaglia. Se mi fosse interessato solo quello non avrei avuto nemmeno la necessità di entrare nella stanza, so perfettamente come sta" Elaina fece una piccola pausa "Percepisco la sua dualità... l'ho sempre sentita, ma ora è più distinta rispetto al solito"
"La mia dualità?!"
"Sta affrontando una questione per lei di vitale importanza e le due parti della sua personalità stanno reagendo in modo diverso alla questione, permettendole di analizzare in modo più completo il quadro generale. Percepisco la sua determinazione Klingon, con una certa dose di velata istintualità che la spingerebbe ad agire, muoversi in solitaria.. d'altra parte sento anche tutta la sua pazienza Vulcaniana, un desiderio di analizzare in modo completo ed efficiente ogni singola variabile per scegliere la strada migliore da seguire. La sua parte klingon sta scendendo a patti con la parte vulcaniana e viceversa.."
Elaina sorrise come se non ci fosse nulla di strano "Lei è la figlia di due mondi, questo le può permettere di prendere la parte migliore di due culture e fonderle insieme creando un essere unico.. lei. Lo vedo anche nei miei figli!"
"Come stanno quelle due piccole pesti?"
"Benissimo. Hanno gradito molto le piccole bathleth che ha regalato loro: mia madre mi ha raccontato che si stanno allenando tutti i giorni imitando le sue mosse.. sembra che l'idea di divenire giovani guerrieri li abbia davvero ringalluzziti!"
T'Pak ridacchiò divertita per poi scuotere la testa "Non mi sembrava che il Comandante Wood ne fosse altrettanto felice"
"Alexander vede Isabella come la sua piccola principessa innocente, una bambolina fragile e delicata.. non ha la minima idea di che razza di peperino sia in realtà!" Elaina inclinò il capo annuendo "Direi che a questo punto possano venire anche tutti gli altri"
T'Pak si limitò per un attimo a studiare il volto di Elaina "Per quale motivo gli altri ufficiali dovrebbero venire qui?"
"Ovviamente per parlare delle sue indagini. A volte ragionare tutti insieme su di un problema è la strada per arrivare a qualche nuova considerazione!" la Betazoide si limitò a sorridere "E poi non le serve a nulla restare chiusa qui dentro a rimuginare sui se o sui ma.. ciò che è fatto è fatto!"
"Perché state facendo tutto questo? Sono certa che abbiate anche voi parecchio lavoro da fare!"
"Non è abbastanza chiaro?" Elaina guardò T'Pak per poi scuotere il capo "Lei fa parte di noi!"
Pochi attimi dopo l'ufficio di T'Pak era stato invaso dai Comandanti Mendel, Fox e Wood. Gli ufficiali entrarono nella stanza come se fossero un po' a casa loro, occupando le varie sedie disponibili e mettendosi, per quanto possibile, comodi.
T'Pak osservò i colleghi prima di parlare "Non per apparire ingrata ma.. cosa vi aspettate da me?"
"Ricominciamo tutto da capo, lei ci dice a che punto è arrivata e noi le diciamo a cosa stiamo pensando.." Sarah osservò la collega tenendo sulle gambe Cippy "E non ometta assolutamente nulla, siamo stati autorizzati ad informarci da lei sulla questione.. dato che, ancora adesso, non ci sono stati concessi gli accessi ai database relativi al progetto Hermes"
"E la cosa non mi piace affatto!" Fox incrociò le braccia innervosito "E' la prima volta che ci viene impedito di svolgere a pieno il nostro lavoro, lo trovo alquanto frustrante!"
"Sono certo che i nostri superiori stiano facendo tutto ciò che è in loro potere per avere rapidamente il maggior numero di informazioni" Wood osservò T'Pak muovendo in aria una mano come ad esortarla a parlare
"Dall'inizio.."
"Mio padre, il dottor Sandor, era un affermato ingegnere che lavorava presso l'Accademia delle Scienze di Vulcano"
Lucius si limitò ad annuire alle parole di T'Pak, riflettendo sulle sue parole "Il che significa che non era un ufficiale della Flotta Stellare come me.. interessante"
Sarah si voltò incuriosita, osservando Fox con un leggero sorriso dipinto sul volto "Il fatto che si tratti di un civile è davvero così rilevante?"
"Non lo so, ma potrebbe anche darsi, non a caso il nome completo di quell'istituzione è Accademia delle Scienze di Vulcano. Si tratta senza alcun dubbio del più rinomato centro di ricerca e di educazione alle scienze in tutta la Federazione. L'eccezionale versatilità dei piani di studio e dei centri di ricerca abbraccia tutti i campi del sapere scientifico e tecnologico, con sezioni che si dedicano anche all'archeologia, alle scienze sociali e alla xeno psicologia..."
Elaina sbuffò leggermente "E tutto ciò in che modo potrebbe esserci d'aiuto?"
"Dottoressa, lei è la solita impaziente" Fox ammiccò all'amica prima di riprendere a parlare "L'Accademia delle Scienze è senz'altro un istituzione versatile, ma il suo primo campo è e resta la scienza ed il loro approccio è tendenzialmente teorico. Devo ipotizzare che, su qualsiasi progetto stesse lavorando suo padre, partiva da un lavoro di ingegneria sperimentale talmente avanguardistico da attirare l'attenzione di persone estremamente pericolose e non solo della Flotta Stellare"
"Credo che questo sia certo" Wood incrociò le braccia al petto osservando i colleghi "Stiamo parlando di un progetto navale di ventitré anni fa.. sono certo che Sandor fosse un luminare nel suo lavoro ma, siamo onesti, in ventitrè anni il progresso tecnologico ha fatto passi da gigante. Eppure Samara sembra aver usato il nome di quel progetto per farsi aprire le porte e ci è riuscita.. dopo tutti questi anni ancora l'idea di mettere le mani su quei progetti fa gola a qualcuno"
"Sappiamo chi furono i primi ad interessarsi ai lavori di suo padre?" Mendel portò nuovamente l'attenzione su T'Pak "Immagino che si tratti di una pista in cui lei ha già indagato"
"La nave sperimentale ideata da Sandor, durante un viaggio segreto di messa a punto, venne attaccata da navi pirata sconosciute. Piuttosto che permettere che la nuova tecnologia cadesse in cattive mani, mio padre optò per l'autodistruzione celando con sé tutti i segreti della sua costruzione" T'Pak raddrizzò le spalle "Le mie indagini sui pirati mi portarono ad individuare una affiliazione fra loro e Jak'Al. Non credo che vi spieghi il motivo per cui questa pista mi abbia portato ad un nulla di fatto"
Per un attimo tutti rimasero in silenzio, attendendo se vi era qualcos'altro che T'Pak volesse aggiungere, ma, dopo pochi istanti, la Tarev sembrò incapace di restare ulteriormente in silenzio "Allora, chi si è venduto suo padre?!"
Alex alzò gli occhi al soffitto "Ecco te pareva, diretta come un siluro al tricobalto" portò lo sguardo su Elaina con un lieve sorriso "Una punta di delicatezza non ci sarebbe stata male..."
"Il Comandante ha ragione, del resto è l'unica conseguenza logica di quanto è avvenuto. Mio padre è finito in una trappola, questo significa che i pirati avevano avuto tutto il tempo di studiare un piano e applicarlo.. non si trovavano lì per caso. Il problema era che, dato che anche solo l'esistenza di quel test era segreto, l'unica persona che avrebbe potuto sapere del test e dell'intero itinerario che avrebbe seguito era mio padre. D'altra parte, se avesse venduto lui tali informazioni, sarebbe stato altamente illogico autodistruggere il vascello"
Sarah Mendel osservò T'Pak "Resta da capire in che modo e chi sia riuscito a carpire quell'informazione da suo padre. Immagino che salvasse tutti i suoi dati in un d-pad o in qualche altro sistema di stoccaggio dati, giusto? Le informazioni, per quanto criptate, possono facilmente essere scoperte da chi ha un po' di conoscenza tecnica"
"Sono arrivata alla sua stessa conclusione, purtroppo mi è stato impossibile determinare chi avesse potuto fare qualcosa di simile a mio padre.."
Fox annuì alle parole della collega "Ma questo le non avrà certo impedito di stilare una lista di possibili responsabili, giusto?"
T'Pak restò per un attimo in silenzio e poi ruotò lo schermo del terminale per permettere ai colleghi di osservare tre differenti volti
"Per le mie analisi, erano solamente tre i soggetti che lavoravano abbastanza a stretto contatto con mio padre da poter scoprire di quel test.. due dottori vulcaniani, a loro volta membri dell'Accademia delle Scienze di Vulcano, e un ufficiale della Flotta Stellare che aveva collaborato al progetto.. nessuno di loro risultava avere competenze da hacker, ma è possibile che non sia qualcosa di cui si sarebbero vantati in giro"
"Vale la pena fare dei controlli comunque.."
T'Pak annuì a Wood "Il Dottor Sisshel risultava al tempo uno dei migliori studenti dell'Accademia, motivo per cui risultava essere stato scelto per aiutare mio padre e svolgere alcuni compiti legati al progetto. So di essere molto imprecisa in questo riassunto ma purtroppo le informazioni su tutto il progetto Hermes e chi vi ha lavorato sembrano quasi totalmente secretate.. ad ogni modo al giorno d'oggi è uno dei docenti dell'Accademia, quindi di fatto ha fatto enormi passi avanti nella sua carriera"
"Anche l'altro Vulcaniano era uno studente?"
T'Pak osservò la Mendel e poi scosse il capo "No, in verità lui era già docente al tempo in cui mio padre perse la vita. E' tutt'ora un docente ed un luminare nel campo dell'ingegneria spaziale, ma anche di lui non saprei dire con esattezza quale fosse la funzione all'interno del progetto Hermes"
Wood osservò le immagini "E ad essi si aggiungerebbe anche un ufficiale della Flotta Stellare"
"Si trattava di un progetto in collaborazione fra l'Accademia delle Scienze e il Comando di Flotta.. c'è voluto parecchio tempo, ma sono risalita ad almeno un ufficiale che, secondo le mie indagini, è stato abbastanza vicino a mio padre da potergli carpire le informazioni necessarie per scoprire il momento e il luogo in cui si sarebbe tenuto quel test.. Si tratta del Comandante Andoriano Ebin Th'Tathrot, anche se a quel tempo era solo un tenente"
Elaina sorrise come un gatto sornione "Ma c'è qualcun'altro che non ti convince a pieno ma, per qualche motivazione di carattere etico o personale, sento che sei restia a metterlo in mezzo a questa faccenda.. chi è?"
Alexander alzò gli occhi al cielo dando una leggera gomitata alla compagna, ma lei lo ignorò aggiungendo "Se c'è un altro possibile sospettato, è del tutto inutile tenerlo nascosto!"
"Si tratta del Comandante Tellarite Larkin e.. beh, lui non era parte del progetto. Non credo possa davvero avere qualcosa a che fare con tutto questo, è un amico di famiglia, mi è stato vicino dopo la perdita di mio padre"
"Eppure il tuo istinto ti dice di non fidarti completamente di lui.." Elaina annuì soddisfatta "L'istinto a volte è una cosa utile, ci permette di vedere cose che altrimenti non si noterebbe mai"
"Quattro possibili responsabili.. ma a che pro avrebbero dovuto vendere tuo padre ed il suo progetto?"
"Onestamente non saprei, avevo ipotizzato i classici moventi.. denaro, potere, evitare ritorsioni.. ma non sono riuscita a trovare nulla che mi confermasse chi fosse il responsabile e perché!"
Sarah sembrò rallegrarsi mentre osservava con puro interesse le quattro persone presenti sullo schermo: "Bene, finalmente qualcosa da fare!"
"Non per essere pessimista, ma vi garantisco che c'è poco o nulla su di loro!"
Elaina sorrise a T'Pak: "Beh, Comandante.. non per essere troppo ottimista, ma Sarah al computer sa fare miracoli!"

USS Raziel
Ponte 1 - - Ufficio del Capitano
27/02/2404 - contemporaneamente


Hazyel era seduto alla sua scrivania mentre leggeva con calma alcuni rapporti.
C'era una certa strana sensazione di disagio all'interno della nave, ma nulla fuori dalla norma. Il problema, se tale poteva definirsi, era l'abitudine di tutto l'equipaggio di avere sempre qualcosa da fare per portare avanti le proprie indagini, mentre il dover semplicemente attendere di arrivare alla base stellare 621 prima di poter iniziare a cercare Samara li stava rendendo irrequieti.
Tutti gli ufficiali erano alla ricerca di una pista, qualcosa su cui concentrare le proprie energie. Nella testa di tutti c'era il desiderio di non giungere impreparati nella Coalizione Tzenkethi, ma nessuno aveva idea del perché Samara avesse deciso di andare proprio lì.
"La risposta deve essere nel DarkNet.. Samara ha cercato di ottenere informazioni sbandierando la proprietà dei dati sul progetto Hermes ed è partita alla volta di questo covo di delinquenti, ma sono abbastanza certo che la Coalizione Tzenkethi non abbia alcuna attinenza con le indagini di Samara e non abbia nemmeno alcuna idea di cosa stia succedendo all'interno del loro territorio"
Hazyel sollevò lo sguardo per osservare Moses limitandosi ad annuire
"La scelta di questa zona dello spazio, tuttavia, non è affatto casuale. Non è certo un segreto per nessuno che i Tzenkethi abbiano già combattuto una guerra con la Federazione Unita dei Pianeti. E la situazione politica non può dirsi migliorata dopo che il Dominio era arrivato al punto di requisire la USS Defiant e tentare di attaccare un insediamento Tzenkethi su M'kemas III per scatenare una nuova guerra"
"Vogliono impedire a qualsiasi indagine sulla scomparsa di Samara.."
"Federale e klingon. Samara ha una figlia nella Flotta Stellare e importanti parentele e alleanze all'interno dei casati Klingon.. ma tutti si troverebbero a pensarci molto bene prima di rischiare di scatenare una guerra con gli Tzenkethi "
"Abbiamo ricevuto altre informazioni da Cortes?"
"Nulla di nuovo, tuttavia sembrerebbe che qualcosa si muova a livello dei Nove. Non si è ancora riusciti ad avere i dati del progetto Hermes, ma finalmente sappiamo il nome di uno degli Ammiragli che si erano occupati di supervisionare il progetto. Si tratterebbe dell'allora Contrammiraglio Jacob Hardy, ritiratosi dalla Flotta Stellare all'incirca dieci anni fa"

Luogo sconosciuto
Tempo indeterminato


Isabella osservò per un ultimo istante la propria uniforme, abbandonata in un angolo, prima di mettersi lo zaino sulle spalle. Stava per incamminarsi quando le percezioni che sentì le fecero alzare gli occhi al cielo sbuffando sonoramente.
"Eppure pensavo di essere stata abbastanza veloce.."
"Spiacente di deluderti sorellina" Gabryel raggiunse la sorella a sua volta vestito con abiti civili "Purtroppo per te sono venuto a sapere la tua brillante idea prima che avessi il tempo di metterla in azione"
"Sono nata solo pochi minuti dopo di te.."
"Il che ti rende di fatto la mia sorellina!"
"Gabryel, sono certa che i miei ordini sia abbastanza chiari, no?"
"Cristallini, ma sappiamo entrambi che le cose non andranno come vuoi" Gabryel si appoggiò alla parete osservando la sorella "Perché sono qui? Perché io sono il tuo secondo?"
" Gabryel non iniziare con questo discorso!"
"Isa, rispondi. Perché sono qui?" Gabryel fece un mezzo sorriso "Te lo dico io. Sono qui perché io e te siamo complementari, lo siamo sempre stati.. tu sei la testa, io il braccio. Tu sei la stratega che sta dietro le quinte, coordinando la situazione dalla sala controllo, io sono la persona giusta per operare sul campo. Ciò che mi domando è, perché vuoi agire tu?"
Isabella incrociò le braccia al petto fissando malamente il fratello "Gabryel sono io il Capitano!"
"Questo lo so, ma non ti lascerò comunque scendere in campo da sola. E smettila di imitare nostro zio Frank, ormai ci ho fatto il callo alle tue occhiatacce!" il beta-risiano si avvicinò un po' alla sorella "Te lo ripeto, perché vuoi scendere anche tu in campo?"
"Non sono tenuta a darti delle spiegazioni!"
"Hai ancora troppa soggezione nei confronti dei nostri genitori, sei convinta che, con la loro preparazione, rischiano di scoprirci nel giro di poco tempo.. prima che si possa completare la missione"
"Se sai già tutto, perché me lo chiedi?"
"Perché so bene come ragioni e so che nella tua testolina stai già immaginando una serie di scenari apocalittici, uno peggio dell'altro" il giovane ignorò lo sguardo della sorella "Tu sei fatta per coordinare le operazioni, io per risolvere i problemi sul campo"
"No, Gabryel non resterò in secondo piano questa volta! Questa non è esattamente la prima volta che agisco in prima persona, ammetto che normalmente preferisco delegare, ma ci sono casi in cui non posso farlo e questo è uno di questi casi" Isabella alzò il mento in segno di sfida "Qui la situazione è più complessa di quello che tu consideri. Tuo padre è sempre stato dotato di un ottimo intuito, non pensare nemmeno per un momento di poterci avvicinare ai suoi uomini senza che lui o zio Frank non se ne accorgano!"
"Ti ricordo che mio padre è anche il tuo patrigno, così come Alex è il mio patrigno" Gabryel ridacchiò divertito "La nostra è sempre stata una famiglia di tipo allargato.. mi ricordo ancora i tempi della scuola, quando cercavamo di spiegare a tutti di avere una mamma e due papà"
"Nessun insegnante riusciva a capacitarsi che fossero nati due gemelli da padri diversi.. continuavano a dire che era impossibile!" Isabella scosse il capo ridendo a sua volta "Siamo stati fortunati, abbiamo una famiglia strana, ma meravigliosa"
"Lo credo anch'io" Isabella osservò il fratello "Comunque dobbiamo tener conto che c'è anche qualcun altro che potrebbe crearci grandi problemi"
Gabryel sospirò "Nostra madre.."
"Ha sempre avuto lo straordinario potere di riconoscerci anche senza vederci, ha sempre detto che il nostro essere figli di due mondi ci rende unici. I suoi poteri empatici rischiano di farci individuare ancor prima che la nostra missione abbia inizio!" la beta-umana scosse il capo "Inoltre non pensare che gli altri siano degli sprovveduti. Tutti quegli uomini erano ben addestrati e piuttosto bravini nel proprio lavoro"
Gabryel si sistemò a sua volta lo zaino sulle spalle "Beh, per fortuna che il mio lato forte sta nell'improvvisazione!"
"Non ho nessuna intenzione di portarti con me!"
"Sorellina, vediamo di essere chiari.. questa missione la posso svolgere da solo oppure possiamo farlo assieme, ma non c'è alcuna possibilità che io ti permetta di andare senza di me! Che ti piaccia o meno ho tutte le intenzioni di difenderti, anche dalla tua testardaggine!"
Isabella sbuffò nuovamente, facendo ridacchiare il fratello "Devo ammettere che forse, in questo dato frangente, la soluzione migliore sia proprio quella di agire congiuntamente.. e va bene, non abbiamo tempo da perdere. L'equipaggio della Raziel arriverà alla base stellare 626 cinque giorni dopo il nostro arrivo ed è assolutamente fondamentale arrivare in anticipo per studiare la situazione prima che tutto precipiti" Isabella diede un colpetto alla spalla del fratello "Il nostro intervento qui dovrà essere chirurgico. Non ci troviamo in uno dei posti più sicuri del quadrante alpha.. e nemmeno in uno dei più stabili a livello temporale"
Gabryel restituì quasi in automatico il buffetto sulla spalla della sorella riflettendo sulle sue parole "E davvero così grave come vuoi farmi credere?"
"Non lo so, sicuramente qui il tessuto del tempo è come sfilacciato.. non ho mai visto un punto tanto debole del flusso temporale" Isabella scosse il capo mordicchiandosi il labbro inferiore "Non si tratta semplicemente di una piccola anomalia nel flusso, non è una semplice e piccola variazione che si possa correggere in un attimo.. è come se più punti deboli si fossero formati uno accanto all'altro, rendendo instabile questo frammento della linea temporale"
"Quindi non è stata rilevata una sola variazione alla linea temporale.." Gabryel inclinò il capo "E smettila di morderti le labbra, è un segno di debolezza"
"Sono state rilevate più di un'anomalia del flusso temporale, fra loro concatenate e potenzialmente in grado di comportare lo sconvolgimento della nostra realtà.. sempre che non si sia di fronte alla nascita di un nuovo universo parallelo al nostro"
Isabella scosse il capo
"Samara non avrebbe dovuto decidere di agire in prima persona così presto, ma solo fra sei anni. Avrebbe avuto accesso al DarkNet e sarebbe stata contattata da quattro utenti ignoti, ma avrebbe dovuto seguire la pista di Slaughterhaus46 finendo nei pressi di Ferenginar. Per la nostra linea temporale non si sarebbe messa alle ricerche di un certo Pelfox venendo qui alla Coalizione Tzenkethi e, soprattutto, non si sarebbe fatta catturare come una dilettante allo sbaraglio! Siamo nel posto sbagliato, nel momento sbagliato, ed abbiamo a che fare con le persone sbagliate!"
"E questo avrà mandato all'aria tutti i calcoli del nostro computer quantistico temporale" Gabryel sorrise divertito "Quindi si dovrà un po' improvvisare, proprio quello che piace a me!"
"Non gongolare fratellone, lo sai che non lo sopporto!"
Gabryel diede alla sorella un altro piccolo buffetto sulla spalla, del resto era una loro routine giochicchiare uno con l'altro "Qual è la nostra copertura? Ci presentiamo come una coppia?!"
Isabella fece una smorfia esagerata "Chi?! Io e te?! Che schifo! Non per essere pignola, ma non sei il mio tipo"
"Spiritosa.. molto spiritosa.. Altre indicazioni?"
"Non mandare tutto in malora!"


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FINE MISSIONE