L'Asta










USS RAZIEL

presenta


USS RAZIEL

L'Asta

Missione 11






Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della USS RAZIEL,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM


Starfleet Italy

Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della USS RAZIEL, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.




Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.



Anno pubblicazione 2022



www.starfleetitaly.it | USS RAZIEL








Equipaggio

Capitano Capitano Hazyel

Ingegnere Capo Tenente Lucius Fox

Primo Ufficiale Tenente Comandante Francis "Frank" Moses

Timoniere Tenente Atena "Starscratcher" Prince

Ufficiale Medico Capo Tenente Comandante Elaina Tarev

Capitano
Hazyel
Capitano

Tenente
Lucius Fox
Ingegnere Capo

Tenente Comandante
Francis "Frank" Moses
Primo Ufficiale

Tenente
Atena "Starscratcher" Prince
Timoniere

Tenente Comandante
Elaina Tarev
Ufficiale Medico Capo

Ufficiale Scientifico Capo Tenente Comandante Alexander Wood

Tenente Comandante
Alexander Wood
Ufficiale Scientifico Capo


USS RAZIEL

Autori

Capitano
Hazyel
Vanessa nd

Ingegnere Capo
Lucius Fox
Stefano Zaniboni

Primo Ufficiale
Francis "Frank" Moses
Franco Carretti

Timoniere
Atena "Starscratcher" Prince
Silvia nd

Ufficiale Medico Capo
Elaina Tarev
Ilenia De Battisti

Ufficiale Scientifico Capo
Alexander Wood
Mauro Fenzio






Sommario


Sinossi
11.00 - STRISCIA DI SANGUE
11.01 - UNA NOTTE DA LEONI
11.02 - UN SOLO MOSES NON BASTA
11.03 - INDOSSARE LE PELLI ALTRUI
11.04 - TRADIMENTI
11.05 - MISSING IN ACTION
11.06 - QUATTRO AMICI AL BAR
11.07 - INTRECCIO DI INTRIGHI
11.08 - FINO AD UN PASSO DALL'ASTA
11.09 - LA RESA DEI CONTI

Sinossi

teaser ad opera di Vanessa

"Una serie di omicidi rivela una terribile minaccia: una lista di agenti operativi è stata trafugata e pronta ad essere venduta al miglior offerente.. cosa c'è sotto? Non tutto è come sembra.."



11.00 - STRISCIA DI SANGUE

Autore: Capitano Hazyel

SOL III - San Francisco
Luogo imprecisato nei pressi degli Uffici del Comando di Flotta
03 luglio 2400 - ore 18:16


La giovane sorrise con espressione divertita, osservando il suo terminale, mentre scaricava un'enorme mole di dati senza che gli esperti del Comando di Flotta se ne accorgessero.
Era passato svariato tempo da quando lei, ancora giovanissima, si era vista respingere la domanda per entrare in Accademia ed ora finalmente avrebbe avuto la sua vendetta su tutto il sistema.
Ripensò a quel momento in cui, ancora sedicenne, si sentì rifiutata per non aver superato il test psico-attitudinale.
Era stato un vero e proprio affronto! Un genio come lei che veniva mandata via solo perché qualcuno metteva in dubbio la sua capacità di sostenere lo stress? No, era inaccettabile!
Tornò a fissare il terminale mentre sul suo volto le si allargava un sorriso cattivo: "Voglio proprio vedere come vi salverete da tutto questo.."

Vulcano
Xir'Tan
17 luglio 2400 - ore 10:41


Ti'kal si osservò ancora attorno.
Vi era stata una nuova scossa tellurica e nuvole di polvere rossastra vorticavano intorno alla Vulcaniana.
Xir'Tan, il più piccolo dei tre continenti del mondo natio, concentrava su sé stesso, grazie agli oltre quaranta vulcani attivi tra le sue colline frastagliate, la massa più instabile dal punto di vista tettonico dell'intero pianeta con terremoti frequenti e dalle conseguenze poco prevedibili.
L'isola, infatti, era troppo instabile per ospitare permanentemente più di una manciata di Vulcaniani, ma la costante attività sismica ne aveva fatto, da sempre, un'importante fonte di metalli e minerali.
In ogni caso, chiunque le avesse dato appuntamento lì, non lavorava sicuramente per il Vulcan Mining Institute.
I suoi sensi erano all'erta, ma la tranquillità dominava il suo animo.
Aveva avuto una carriera cinquantennale presso la Intelligence della Flotta Stellare e si era ritirata da poco meno di una decina di anni per potersi dedicare alla famiglia.
Una scelta logica, secondo i parametri Vulcaniani: aveva dato tutto ciò che poteva fornire alla Flotta Stellare ed il suo tempo ora era passato.. doveva occuparsi del benessere dei suoi famigliari.
Una scelta emozionale avrebbero detto i Terrestri: qualcuno l'aveva minacciata ed una serie di strani incidenti avevano messo in allarme il marito ed il figlio più grande.
I suoi nipoti erano in pericolo e lei non poteva permetterlo: il suo rientro a casa era dovuto all'affetto che provava ed all'istinto materno di protezione.
Forse avevano ragione, ma, dal suo rientro su Vulcano, nulla era più accaduto.
Nulla fino a quello strano messaggio.
Aveva provato a rintracciarne la fonte, l'autore ed aveva tentato tutta una serie di strade per venirne a capo, ma invano.. chiunque fosse aveva competenze informatiche avanzate, chiunque fosse voleva parlare con lei ed avrebbe messo in pratica le sue minacce se non faceva come voleva.
Era chiaramente una trappola, ma in quel messaggio aveva dato prova di conoscere segreti che non avrebbe dovuto.
Udì un fruscio all'improvviso.
Ti'Kal fece finta di non averlo sentito e continuò a camminare lentamente.
Ne udì un secondo dietro di lei.
Continuò fino ad un piccolo avvallamento delimitato da rocce.
Lì rimase immobile, pronta ad avventarsi su chiunque cercasse di intrappolarla sfruttando le nuvole di polvere che la circondavano.
Quando sentì il colpo di phaser partire da davanti a lei, si diede della ottusa.
Era una mossa logica distrarla alle spalle per poi attaccarla di fronte.
Che il decennio in compagnia della famiglia l'avesse davvero rammollita come diceva Moses?
Quel vecchio burbero satanasso che tanto la voleva al suo fianco nella caccia a Jak'Al?
Era una caccia alle streghe, lei lo sapeva bene.. una parte di lei si sarebbe lasciata tentare, ma poi la logica aveva fatto il resto.
Non poteva difendere la sua famiglia ed aiutare un amico nello stesso tempo: aveva fatto la scelta più sensata.
Almeno fino a quel momento.
Aveva evitato, per un soffio, il colpo di phaser, le bruciava la spalla destra, ma era viva ed armata.
Dovevano essere almeno in tre, in base alla tempistica dei fruscii e dello sparo.. oppure due, di cui uno decisamente agile.
L'istinto la fece voltare di scatto e parare l'affondo con l'Ahn'woon che teneva lungo il braccio sinistro.
Era bastato un secondo per liberare l'antica arma Vulcaniana, niente di più che una striscia di pelle larga quindici centimetri e lunga trentacinque.
Avvolse l'Ahn'woon attorno al braccio dell'aggressore come una frusta, mentre con la mano libera impugnò il phaser e gli piazzò un colpo dritto in mezzo agli occhi.
Il volto era coperto da una maschera, ma Ti'kal non poteva star ferma ad esaminare il corpo esanime del suo avversario.
Sentì dei fruscii, approfittò di una nuvola di polvere per mimetizzarsi e si avvicinò agli aggressori: inaspettatamente erano almeno in cinque ed armati di fucili phaser.. tutti mascherati in viso..
Se rimaneva ferma l'avrebbero freddata come uno squallido plotone di esecuzione, Ti'kal partì, quindi, all'attacco destreggiandosi abilmente fra l'Ahn'woon ed il phaser.
Fu colpita almeno un paio di volte, ma tutti i suoi avversari erano a terra.
Udì un piccolo applauso alle sue spalle, si voltò e fece fuoco.
Chiunque fosse davanti a lei, aveva fatto un balzo notevole per evitare il suo colpo.
Ti'kal vide solo un'ombra, prima di vedersi mozzare di netto la mano con il phaser..
La Vulcaniana non si scompose, resistette al dolore ed attaccò con l'Ahn'woon riuscendo a bloccare il braccio al suo aggressore.
Questi aveva però una forza considerevole per riuscire a sbilanciarla, tirandola verso di sé quanto bastava per infilzarla con la seconda arma che teneva nel braccio libero.
La trapassò da parte a parte e, mentre sangue verde sgorgava abbondantemente dalla ferita, chiunque fosse l'aggressore mascherato la ringraziò per il sacrificio: la sua famiglia, come promesso, sarebbe stata salva.
La sua uccisione sarebbe stata la prima di una lunga serie.
Il tempo della pace, era finito.
Era giunta l'ora della vendetta.

Vulcano
Kir
21 luglio 2400 - ore 09:36


Era diventato pigro.
Philip Broyles se lo stava ripetendo da mesi.
Un tempo era mattiniero e solerte.. col passare degli anni amava oziare a letto più del dovuto.
Non che fosse un'ora tarda, per lo più che non aveva impegni ufficiali come Contrammiraglio della Flotta Stellare, ma non si sentiva a posto con la coscienza.
O era l'abbondante cena che si era lasciato tentare di consumare la sera prima? E quello che sentiva non era rimorso, ma una difficoltà digestiva condita da una mezza sbornia?
Chi poteva dirlo..
Si tirò su dal letto e, prima di andare a farsi una doccia, attivò la consueta casella vocale.
Tutti gli aggiornamenti a lui diretti venivano dirottati su quella casella che puntualmente andava a svuotare pianificando la giornata..
Beh.. quasi.. in realtà aveva un valido e giovane assistente per quello.. gliel'aveva trovato la figlia, invaghitasi di un Vulcaniano.
Che fosse successo prima o poi, l'aveva messo in conto vista la passione sua e della moglie per Vulcano, ma la figlia era ancora troppo giovane per poter pensare a certe cose.
Per un padre, forse, una figlia sarebbe sempre rimasta troppo giovane per andare via da lui.
Ma in quel caso, era vero.
Non volendo ferirla con un rifiuto, il giovane Vulcaniano, che, come minimo, aveva una cinquantina di anni più di lei, aveva accettato di far parte dello staff del Contrammiraglio per tutti i periodi in cui la famiglia Broyles soggiornava su Vulcano.
Una mossa saggia, logica ed astuta..
Col passare del tempo, Philip aveva imparato ad apprezzare quel potenziale futuro genero.
Instancabile, preciso, attento e premuroso.
E, non da sottovalutare, meno rigido di molti suoi conterranei.
Philip sorrise, ma il sorriso divenne di pietra un passo prima di entrare in bagno.
Broyles lo aveva preso così tanto in simpatia da rimanere assolutamente meravigliato e sconvolto dall'apprendere che una comunicazione, criptata, urgente ed importante, era rimasta pressoché dimenticata e messa soltanto in quel momento nella casella vocale.
Un messaggio di Ti'kal.
Una richiesta d'aiuto.
Qualcuno la stava minacciando.
Qualcuno che conosceva il suo passato.
Qualcuno che sapeva cose che non doveva sapere.
Philip Broyles lasciò perdere la pulizia personale e si precipitò al proprio comunicatore.
Stranamente non vi era segnale.
Una cosa del tutto anomala.
Così anomala che prese un phaser, ma anche quello risultava inattivo.
Qualcosa non quadrava.
La sua famiglia era lontana, nella piccola villa doveva esserci solo lui ed il suo aiutante Vulcaniano.
Nessuna scorta o ufficiali di collegamento.
Non erano necessari, lui era in permesso e non svolgeva certamente attività di importanza tale da giustificare una squadra a sua difesa.
Per sicurezza, tolse tutte le tre divise di scorta che custodiva nel piccolo armadio della sua camera da letto, allentò, senza troppa fatica, il tubo reggi abiti e si diresse, armato di quello in una mano e del phaser inattivo nell'altra, verso la porta.
L'aprì in silenzio e si diresse furtivo verso la piccola dependance del Vulcaniano.
Tutta la casa era assolutamente in ordine e quieta.
Aprì la porta e non vide molto: le tende erano state tirate.
Si avvicinò alla finestra e le aprì.
Quando si girò, gli mancò il fiato: sul letto era riverso il giovane Vulcaniano, immerso in sangue verdastro, con ancora rigurgiti che uscivano dalla sua bocca.. come se cercasse di parlargli assieme.
Philip si precipitò al capezzale del giovane amico e cercò di percepire le sue ultime parole..
Ci mise un po'.. decisamente troppo.
Quando capì che gli stava dicendo di stare attento, fu troppo tardi.
Aveva abbassato la guardia e qualcuno era dietro di lui.
Quel qualcuno aveva fatto un piccolo applauso quando si accorse che il Contrammiraglio aveva finalmente capito gli spasmi del moribondo.
Broyles si alzò di scatto e si precipitò armato sull'assassino.
Quest'ultimo non aspettava altro, estrasse repentinamente due lame nascoste e, sfruttando la carica dell'ufficiale federale, lo infilzò sotto la cassa toracica in entrambi i lati da parte a parte, riuscendo persino a sollevarlo di peso e tenerlo a penzoloni a sgocciolare di fronte a sé.
Mentre le forze lo stavano abbandonando, Broyles mormorò qualcosa..
Non seppe nemmeno cosa, ma il suo avversario lo ringraziò ugualmente per il suo sostegno ed aiuto alla causa.
La sua famiglia sarebbe stata salva, il suo sacrificio sufficiente per lavare via la colpa.

Vulcano
USS Zen
28 luglio 2400 - ore 11:08


L'uccisione di un Contrammiraglio della Flotta Stellare non era cosa da poter passare inosservata.
La moglie aveva fatto la macabra scoperta soltanto al suo rientro da un viaggio di studio.
Lo shock e lo scalpore furono tali e tanti che ci fu un subbuglio di ruoli e persone.
Si attivarono i Vulcaniani, attraverso la V'Kor, il corpo di polizia, e la V'Shar, ossia i servizi di Intelligence.
Si attivò la Flotta Stellare, in tutti i suoi dipartimenti, a partire da quello della sicurezza, per passare al controspionaggio fino alla stessa Intelligence.
Sul posto furono dirottate due navi: la USS Tornado e la USS Zen.
La prima, di classe Akira e guidata dal Capitano Rosenburg era, già di per sé, sufficiente per supportare le squadre investigative Vulcaniane.
La seconda, di classe Norway e guidata dal Capitano Georgij Zukov, sembrava essere lì quasi per errore, per un eccesso di scrupolo oppure per una dimenticanza di qualcuno al Comando di Flotta.
In realtà, aveva una seconda finalità.
Mentre Zukov dava man forte al collega Rosenburg, il suo Numero Uno, il Comandante Martak , ed il terzo ufficiale in comando, il Tenente Chase, si stavano adoperando sul far luce ad un'altra sparizione.
Una considerata esponenzialmente molto più importante rispetto all'uccisione di Broyles.
Erano sulle tracce di Ti'kal.

SOL III - Australia
Canberra
28 agosto 2400 - ore 23:24


Un appuntamento con un vecchio amico.
Un brindisi per festeggiare la pensione, se così si poteva dire: l'ultima missione del suo Comando si era rivelata fallimentare.
La USS Tornado, in quasi un mese, non aveva scoperto nulla sull'uccisione di Philip Broyles.
Una valanga di indizi che si erano tramutati in montagne di indagini senza fine e senza sbocchi.
Come da millenaria tradizione, in casi spinosi come quello, nessun risultato voleva dire carriera finita.
Gli mancavano ancora pochi mesi, ma Rosenburg fu gentilmente invitato a farsi da parte: una medaglia alla carriera, una stretta di mano ed un bel ringraziamento al servizio reso.
L'invito del vecchio compagno di Accademia, anche lui in pensione ed in disgrazia, fu, pertanto, da un lato una gradevole sorpresa, dall'altro un altro passo verso la piena consapevolezza del suo nuovo status.
Lukas non era mai stato un grande affabulatore, né un grande Capitano. Era sempre stato un po' lo zio bonaccione di tutti, un Trill pronto a valorizzare i propri ragazzi, ma non particolarmente dotato.
Amava spassionatamente due cose: la sua nave, la USS Leicester, e la figlia.
Per amore della prima, aveva abbandonato la seconda.
Quando perse la Oberth razziata dai pirati per il tradimento di uno dei suoi, corse dalla figlia.
Ma non la trovò: era stata uccisa su New France.
L'amico si era reinventato Sceriffo per poterla vendicare e, solo da poco, era tornato sulla Terra.
Effrentis aveva chiesto ospitalità a Rosenburg presso Canberra.
Le distese australiane erano da sempre spazi sconfinati in cui poter stare in solitudine coi propri pensieri, belli o brutti che fossero.
Rosenburg non si era mai costruito una propria famiglia, aveva la sorella coi figli ed a lui stava bene così.
Uno zio assente, ma presente.
Un secondo papà per loro, senza lo stress di essere veramente il loro padre.
Era un pensiero egoistico.
I nipoti conoscevano il caratteraccio scorbutico dello zio, ma sapevano che, per qualunque problema, lui ci sarebbe sempre stato.
Da piccoli, li aveva raddrizzati a suon di ceffoni quando mancavano di rispetto alla madre.
Tutti ceffoni meritati ad adolescenti troppo esuberanti.
Nessuno di loro aveva scelto la carriera nella Flotta Stellare, troppo indisciplinati, ma avevano continuato ad amare la loro terra e ad essa si dedicavano anima e corpo.
Tanto era l'amore e l'affetto che continuavano a badare anche al ranch dello zio, come se quello zio scontroso non fosse sempre per lo spazio, ma si fosse giusto assentato un attimo prima del raccolto.
Rosenburg camminò fra nuvole di polvere che si alzavano sollevate dal vento.
Sulla veranda poté scorgere la sagoma paffuta del suo vecchio amico, alzò una mano per salutarlo da lontano e gli parve che anche Effrentis avesse il braccio alzato in segno di saluto.
Più si avvicinava, però, e più quella sensazione di non essersi accorto di qualcosa, lo attanagliava.
Rosenburg era un Capitano di vecchia scuola, grande e grosso, eppure un brivido freddo scese lungo la sua colonna vertebrale.
Lukas era praticamente immobile ad aspettarlo ed allora di cosa aveva paura?
Che una volta sedutosi assieme all'amico sarebbe stato definitivamente in pensione?
O c'era dell'altro?
Una folata improvvisa di vento gli schiarì le idee: Effrentis era là, in piedi, infilzato come un maiale e stecchito.
Qualcuno si era preso la briga di bloccargli in alto il braccio in segno di saluto.
Qualcuno sapeva di quell'incontro.
Il colorito dell'amico era decisamente troppo pallido per essere stato messo lì da poco.
Qualcuno si era finto Effrentis e voleva che Rosenburg tornasse a casa.
Per un'ultima volta.
Un piccolo applauso alle sue spalle.
Rosenburg si voltò di scatto.
Un secondo dopo la sua testa rotolava nella polvere, mentre la sua enorme mole ancora si ergeva dritta ed incredula eruttando sangue dal collo, prima di crollare rovinosamente a terra.
Il suo aggressore ringraziò Rosenburg per il suo sacrificio, raccolse qualcosa dentro la sua sacca e se ne andò.

SOL III - San Francisco
Comando di Flotta
Controllo dei sistemi informatici
18 settembre 2400 - ore 03:52


L'Ammiraglio Rexen camminava freneticamente da una parte all'altra della stanza, osservando con preoccupazione crescente i vari monitor.
C'era voluto decisamente troppo tempo perché si accorgessero che qualcuno non autorizzato era riuscito ad accedere ai sistemi informatici del Comando.
Com'era possibile che nessuno lo avesse notato prima?
Non erano stati violati i programmi più criptati e dotati di maggior sistemi di difesa, ma, ciò nonostante, la sicurezza informatica era stata beffata e la cosa mandava il Tellarite in bestia
"Quello che non capisco è che sembrerebbe aver raccolto informazioni di qualsiasi genere senza una logica, molte delle quali sono pubbliche!" la giovane Guardiamarina indicò un punto dello schermo "Guardi qui ad esempio, aveva bisogno di accedere al nostro database per conoscere l'elenco delle direttive federali? Non credo.."
"Continuate a cercare, sono certo che sia un diversivo.. un modo, come un altro, per celare ciò che realmente gli interessava prendere.. ciò che voleva è in bella vista sotto un'immensità di dati del tutto inutili e.." il sangue gli si gelò nelle vene mentre osservava lo schermo "Oddio.. no"
Anche i sottoposti rimasero bloccati per svariati secondi nessuno aveva più il coraggio di parlare, ma tutti sapevano che cosa voleva dire quello che stavano osservando.
Rexen fu tentato più volte di sfiorare il comunicatore con un'ansia crescente.
Avrebbe dovuto avvertire i colleghi che la sicurezza di centinaia di operativi poteva essere stata compromessa, ma, come in un puzzle, sapeva che dare l'allarme avrebbe costituito la parte successiva del piano.
Chiunque fosse dietro alla scomparsa di Ti'kal, all'uccisione di Broyles, alla scomparsa in azione della USS Zen ed al barbaro omicidio di Effrentis e Rosenburg, sapeva esattamente che mosse svolgere per arrivare a quel punto.
Quale sarebbe stato il prossimo?
Un allarme generalizzato avrebbe smosso polvere proprio laddove era necessario che restasse per celare l'identità degli operativi.
Non poteva avvertire nessuno: né il Dipartimento della Sicurezza Interna, ancora scosso dai recenti avvenimenti degli anni passati, né il Controspionaggio, né i Nove della Intelligence, né far filtrare qualcosa per far abboccare all'amo qualche pesciolino interessato della Sezione 31.
Rexen doveva studiare accuratamente la propria mossa, in una lunga ed estenuante partita a scacchi.

SOL III - Parigi
Montmartre
21 settembre 2400 - ore 21:32


Era tutto il giorno che Frank veniva trascinato da Victoria in giro per Parigi.
Aveva accettato di farle compagnia non soltanto per poter stare qualche ora con la figlioccia o per proteggerla, ma, soprattutto, perché aveva temuto che, se le avesse detto lui di no, lei avrebbe chiesto al Risiano di farle da Cicerone.
Parigi era, da sempre, una delle città più romantiche della Terra e.. beh.. Frank voleva stare tranquillo.
Negli ultimi mesi c'erano state troppe novità e nessuna, o quasi, piacevole.
Prima aveva scoperto che il suo vecchio sodale Sloan non solo era vivo e vegeto, ma stava svolgendo non si sa che missione per conto di uno dei boss di New France.
Proprio quella maledetta colonia in cui l'ennesima pista su Jak'Al era naufragata.
Era poi venuto a sapere della scomparsa di Ti'Kal.. una vecchia e cara amica sparita nel nulla.
Come se non bastasse, anche l'uccisione di Broyles.
Non che gli fosse mai del tutto piaciuto, ma era un amico di Bernadette e, tutto sommato, si era rivelato un valido alleato in qualche caso spinoso del passato.
Da ultimo, ma non ultimo, la sfortuna che sembrava perseguitare il povero Lukas Effrentis: quel Trill, dopo la propria nave, il proprio comando e la propria figlia, ora aveva perso anche la vita in un, quanto mai strano, caso di rivalità famigliari.
Secondo la Homeland Security, sia lui sia il reale obiettivo, il Capitano Rosenburg, erano finiti vittime di un colpo di testa di uno dei nipoti di quest'ultimo, in preda ad una crisi derivante da abuso di sostanze stupefacenti.
Per quanto la famiglia di Rosenburg difendesse a spada tratta il presunto duplice assassino, la Homeland asseriva di avere prove inconfutabili ed incontrovertibili.
Tutto era così strano e fugace.
Victoria parlava e rideva, ma lui a malapena si lasciava andare in grugniti, mugugni e borbottii.
Aveva altro cui pensare: qualcosa che lo turbava nel profondo.

SOL III - Parigi
Passy
21 settembre 2400, ore 21:48


Da ultimo, erano stati sulla Torre Eiffel e lì l'atmosfera si era resa incandescente.
Sophie du Plessis aveva accettato con entusiasmo l'invito di Hazyel di vedersi quel giorno.
Non sapeva nemmeno che lui fosse sulla Terra, ma poco importava: aveva dato buca alle amiche e si era fatta bella nel minor tempo possibile: d'altronde lui, per lei e la sorella, era pur sempre il migliore amante sulla piazza.
Per quanto il padre le considerasse due brave santarelline, le due ragazze non avevano mai smesso di cacciarsi nei guai in rapporti sessuali impossibili. Neppure ora che Sophie aveva quasi ventisette anni.
Il sesso con Hazyel era sempre stato altamente appagante e la lontananza aveva reso Sophie passionale e focosa all'ennesima potenza.
Solitamente il Risiano bastava per soddisfare abbondantemente entrambe, ma quella sera sarebbe stata sola.
Brividi intensi di piacere ed eccitazione le avevano percorso il corpo per tutta la giornata, con conseguenze abbastanza evidenti sul succinto abito da sera.
Hazyel aveva insistito nel voler vedere Parigi, al posto di trascorrere interamente la giornata e la nottata con lei a letto.
Sophie aveva acconsentito, in fondo il Risiano era molto più che un rapporto sessuale: era un amico, un confidente, un complice..
Col passare dei minuti e delle ore, però, la buona volontà di Sophie aveva ceduto e sulla Torre Eiffel aveva fornito un assaggio di ciò che avrebbe voluto procurare al compagno.

SOL III - Parigi
Place de la Concorde
21 settembre 2400, ore 23:32


Dovevano attraversare a piedi il Pont de la Concorde.
Victoria si stava godendo la fresca brezza che proveniva dalla Senna, ignorando volutamente Moses.
Per tutta la giornata lei era stata entusiastica, lui pensieroso e musone, ma poco importava: lei era felice di essere lì e non avrebbe permesso a Frank di rovinarle la giornata.
Forse fu per quello che non se ne accorse subito.
Moses, dal canto suo, continuava a pensare a Jak'Al ed agli amici perduti per strada.
Era contento per Victoria, ma troppo occupato per dare soddisfazione alla figlioccia.
D'un tratto, un campanello di allarme scaturito dal puro sesto senso, fece drizzare le antenne di Frank.
Si guardò attentamente attorno, senza dare nell'occhio.
La scena sembrava tranquilla: un mare di gente in riva alla Senna a godersi la serata autunnale.
C'erano tanti poliziotti.
La cosa doveva tranquillizzarlo, invece lo metteva in allarme.
Erano tanti.. perfino troppi.
D'istinto capì, erano tutti eccessivamente armati per essere lì di pattuglia.
Mentre stava per chiamare Victoria, vide, con la coda dell'occhio, uno dei poliziotti puntare l'arma contro di loro.
Strattonò la figlioccia, scaraventandola contro la base della Fontaine des Mers, mentre estraeva i phaser.
Prima che il poliziotto potesse prendere nuovamente la mira, fu freddato da Frank.
Dopo il primo, il secondo, il terzo.. il quarto.
Da lì fu l'inferno: da una parte Moses, dall'altra un gruppo selvaggio di aggressori.
Per quanto classificabile come un reduce altamente distruttivo, Frank sapeva che non sarebbe durato a lungo.
Doveva resistere abbastanza per dar modo alle squadre della Homeland Security di intervenire.. doveva lottare a sufficienza per far sì che il Dipartimento di Sicurezza della Flotta potesse agire.
Quelli, però, erano decisamente troppi e pesantemente armati.
Victoria aveva dismesso la sua aria di sognatrice ed aiutava il patrigno come poteva, ma non era mai stata un'abile combattente.
Fortuna, se così si poté definire, fu che trovò un tombino dell'impianto fognario poco distante dal punto in cui si stavano riparando dall'assalto concentrico degli aggressori.
Bastò un cenno dello sguardo fra i due e, dopo aver messo a segno un altro doppio colpo letale, Moses e Victoria si addentrarono in cunicoli scuri e maleodoranti.
Dietro di loro, rumori concitati di voci e passi.
Erano seguiti.
Braccati.
Come bestie.
Passarono sotto un altro tombino aperto e fu allora che Victoria vide le striature rossastre sul corpo di Frank.
Moses era stato ferito, quanto e come non poteva saperlo.
Lui non glielo avrebbe detto se non un secondo prima di crollare a terra.
Avevano bisogno di aiuto.

SOL III - Parigi
Ubicazione sconosciuta
21 settembre 2400, ore 23:48


Erano sbucati fuori nel cortile di una sorta di palazzone diroccato.
Non erano sicuri dove si trovassero e perché avessero avuto quella possibilità.
Entrambi sapevano che puzzava di trappola, ma non potevano vagabondare ancora per molto al buio dell'impianto fognario.
Le maglie di ricerca dei loro aggressori si erano ristrette.
Anche in quel momento non erano lontani da loro.
Attraversarono di corsa l'ampio cortile semibuio, quando all'improvviso una serie di faretti inondarono di luce lo spiazzo.
Si udì distintamente un applauso.
Stare in piena luce permise a Victoria di vedere quanto Frank stesse soffrendo.
Il patrigno era pallido in volto, ma lo sguardo era combattivo e l'istinto guerriero dominava le sue azioni: avrebbe avuto abbastanza adrenalina in corpo per distruggere da solo un battaglione Romulano in assetto da combattimento.
Un uomo con maschera incappucciato si fece notare, come un'ombra furtiva fra due punti di luce.
Moses non sparò.
Il gioco si ripeté una, due.. tre volte..
Alla fine, Moses tentò il tiro, ma gli fu fatto saltare via il phaser dalle mani.
Chiunque fosse là, oltre a loro due ed alla misteriosa figura mascherata, era sicuramente un ottimo cecchino.
Danni alla mano di Moses trascurabili, phaser distrutto.
Si udì un secondo applauso.
Victoria cercò di provocare il loro misterioso aggressore, in modo da guadagnare tempo e capire contro chi avevano a che fare.. seguì una risata ed un altro applauso.
Frank stava diventando un pezzo di ghiaccio, Victoria pregò in cuor suo che succedesse qualcosa.

SOL III - Parigi
Ubicazione sconosciuta
21 settembre 2400, ore 23:58


Finalmente lo aveva in pugno.
Un altro del suo lungo elenco di persone da eliminare.
Se avesse accettato di sacrificarsi, la sua famiglia sarebbe stata salva.
Il torto lavato col sangue impuro.
Il rituale sarebbe stato completo e lui avrebbe continuato la sua opera.
Lo vide crollare a terra ed alzare l'altra mano in cui aveva ancora un phaser.
Un secondo dopo, in mezzo ad urla di terrore della donna dai capelli rossi, anche quel phaser fu spazzato dalle mani della sua vittima.
Aveva assoldato un ottimo cecchino, non poteva negarlo.
Automaticamente la figura incappucciata si trovò costretta ad un ennesimo applauso.
Man mano che lui si approssimava a loro, la giovane cercava di frapporsi fra lui ed il vecchio.
Era una stupida ed una sciocca se sperava di salvarlo.
Avrebbe solamente condiviso la sua sorte.
Quando furono abbastanza vicini da poter scorgere bene i loro volti, vide un improvviso sogghigno in mezzo alla maschera di dolore di Frank Moses.
Si voltò di scatto e vide qualcosa che lasciò tutti sorpresi.
Un essere alto quasi due metri stava letteralmente volando giù da uno dei cornicioni che circondavano il cortile.
Più esattamente da quello in cui aveva piazzato il suo cecchino.
La luce abbagliante del faro che era dietro a quell'essere gli conferiva un aspetto quasi ultraterreno.
Il corpo scuro, in ombra, veniva definito alle sua spalle da un'aura luminosa che faceva brillare i biondi capelli, come se ali senza forma lo stessero sostenendo.
Sapeva che non era vero, ma quel tipo era veramente quasi nudo, il portamento e la corporatura fisica lo rendevano angelicamente possente ed imponente allo stesso tempo.
Uscendo dal cono di luce alle spalle ed entrando in un altro laterale, poté notare gli occhi: erano azzurri o grigi.. riflettevano tranquillità nei propri mezzi ed un istinto omicida quasi etereo.
Non sembrava armato, a parte i due coltelli da combattimento Kabar che stringeva fra le mani.
Nulla in confronto alle sue due Katane.
Eppure si trovò a tentennare.
Permettendo al suo avversario di avvicinarsi troppo.
Estrasse le due Katane e con un balzo si spostò dalla posizione in cui si trovava per evitare di rimanere fra Moses ed il misterioso angelo arrivato in soccorso del vecchio bastardo.
Decise di attaccare.
Per quanto la velocità e l'agilità con cui aveva sferrato i colpi fossero quasi perfette, il suo avversario aveva parato con facilità i suoi attacchi, manovrando alla perfezione i due Kabar.
Nuovamente un sogghigno da parte di Moses.
La cosa iniziava a diventare indisponente.
Aveva studiato la sua esecuzione nei minimi dettagli, odiava dover affrontare imprevisti.
Quell'enorme massa di muscoli era decisamente un imprevisto.
Tentò un nuovo assalto, ma fu respinto.
Prima che potesse studiarne un terzo, l'essere fu nuovamente investito da un fascio di luce e, dal nulla, nella sua mano destra comparve una Tik'leth, un'arma Klingon molto simile ad una spada.
Non ebbe tempo di riprendersi dallo stupore, che l'essere attaccò con un sorriso.
Un sorriso ricco di tranquillità, determinazione e condito da abbondante istinto omicida.
Si aspettava un attacco di forza, facilmente eludibile in destrezza, invece i colpi erano calibrati e mirati con precisione.
Quando vide un varco della difesa del suo aggressore, tentò un affondo con la Katana che aveva nella mano destra.
Si accorse dell'errore solo quando si ritrovò la Katana in pezzi, tanta era la forza del colpo del suo rivale.
Prima che le cose peggiorassero, si disimpegnò esibendosi in un improvviso triplo carpiato all'indietro, fece un piccolo applauso e sparì dalla vista del terzetto.

SOL III - Parigi
Ubicazione sconosciuta
22 settembre 2400 - ore 00:20


Frank sorrideva sghembo, mentre un'affannata Tarev stava cercando di esaminarne le ferite col tricorder.
Terr e Stromm erano partiti alla caccia del misterioso aggressore.
Cortez si era piantato al fianco di Hazyel che, a torso nudo, stava stringendo a sé una tremante Victoria.
"Se non arrivavi in tempo.. se non era per te.. noi a quest'ora.. Frank.. o sì insomma.."
"Shhh.. guarda che mi ha avvertito lui.. " disse il Risiano
"Sì, ma hai rischiato la vita.. solo e quasi disarmato contro quel pazzo.. ho avuto paura"
"La rischierei mille volte per te, Victoria lo sai.."
Alla rossa Consigliera di Empireo le si riempirono gli occhi di lacrime.. ora che l'adrenalina stava scemando, stava realizzando tutto ciò che era successo.
Stava abbracciando il suo Capitano.. stava abbracciando colui che amava da sempre, ma che non avrebbe mai ammesso pubblicamente.. stava abbracciando Hazyel, per di più seminudo, di fronte ai suoi colleghi.. aveva le braccia attorno al collo del Risiano con Moses presente.
Hazyel le asciugò le lacrime con la mano sinistra poi sollevandole il mento la baciò teneramente sulle labbra.
A Victoria cedettero la gambe e si trovò ancor di più avvinghiata al corpo scultoreo del Risiano.
A Cortez spuntò un sorriso sardonico.
Alla Tarev venne spontaneo un piccolo risolino.
A Frank gli occhi diventarono fessure, perse il sorriso e borbottò l'indicibile prima di perdere i sensi.

SOL III - San Francisco
Comando di Flotta
Servizi Segreti di Intelligence
22 settembre 2400 - ore 03:09


L'incontro si stava a poco a poco surriscaldando mentre la portata del problema si stava rendendo palese a tutti.
"Qui l'unica cosa assolutamente certa è che non basterà richiamare tutti a casa per poter risolvere la questione!" la voce dell'ammiraglio Rexen era spazientita "Non è praticamente possibile trovarli così rapidamente. Oltretutto alcuni di loro operano nelle zone più periferiche dello spazio federale, ora che li avremo raggiunti li troveremmo già defunti!"
"Ma possibile che non si abbiano indizi su chi sia questo maledetto hacker?" intervenne il Contrammiraglio Darion "Non potrà mica essere un fantasma!"
"No, ma poco ci manca!" il Contrammiraglio Sothe osservò il collega prima di leggere sul proprio pad "Hanno individuato il modo in cui l'hacker è riuscito ad entrare e, da quanto vedo, stanno analizzando come sia riuscito a programmare il cavallo di Troia per farla breve stanno cercando nel programma la firma dell'hacker in modo da poter dire di chi si tratta ma.. al momento non hanno raggiunto dei risultati"
"Attraverso la programmazione? Credono che ci abbia inserito il suo nome, cognome e magari l'indirizzo?" la voce di Darion non sembrava molto convinta.
"In un certo senso sì.. A quanto pare, è una cosa comune che gli hacker inseriscano un segno di riconoscimento nelle proprie opere.. una sorta di firma che li contraddistingue. Stanno cercando questa firma."
L'entrata del Contrammiraglio Bates fece voltare tutti "Signori, abbiamo delle nuove informazioni!"
Often si rabbuiò in un istante mentre leggeva il pad ricevuto da Bernadette
"Sta per vendere i nostri al miglior offerente!" si prese un attimo prima di proseguire, del resto la notizia aveva fatto scendere il silenzio nella sala
"Un archivio, denominato Scheletri nell'armadio è stato messo in vendita.. la Intelligence ha scoperto che le informazioni su come e dove si terrà di preciso l'asta non sono ancora state precisate.. ulteriori indicazioni arriveranno nei prossimi giorni, ma certamente quest'asta sarà l'evento dell'anno e dubito che la Flotta Stellare sarà invitata"
"Gli inviti arriveranno solo ai peggiori criminali del Quadrante e dubito che sarà aperta al pubblico" Darion sospirò
"Non sarà affatto semplice infiltrarsi, per quello ci servono i migliori sul campo" Often si voltò verso i colleghi "Penso che siamo tutti d'accordo di inviarvi l'Empireo, specialmente perché sono gli unici che hanno resistito finora, e.."
Bernadette Bates, punta sul vivo, prese la parola "Prima di inviare i nostri uomini, con mio marito ancora ferito, possiamo avere la certezza che si tratta del nostro archivio? I dati sulle operazioni attuali non sono stati violati.."
"E' il nostro database.." la voce di Rexen si fece furente "Per dare la prova che si tratta di un elenco veritiero di agenti sotto copertura sono state rese disponibili le informazioni su cinque dei nostri uomini.. quando lo abbiamo scoperto era troppo tardi, non abbiamo potuto fare nulla per loro: Ti'Kal è stata soltanto la prima goccia di questa sciagurata striscia di sangue"


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11.01 - UNA NOTTE DA LEONI

Autore: Tenente Comandante Francis "Frank" Moses

Sol III - San Francisco
Comando di Flotta
Sezione Crimini Informatici
22 settembre 2400 - ore 04:00


"Ancora niente?" chiese Gary McKinnon piegandosi in avanti per osservare lo schermo sul quale il collega lavorava.
"Niente ancora, Solo... questo tizio è bravo." rispose Kevin Mitnick, nome d'arte Condor, rivolgendosi al suo capo reparto.
Kevin adorava usare i nickname, lo facevano sentire un agente speciale. Beh.. in fondo lo era, ma così faceva più figo.
"Hai contattato qualche esterno?" domandò frustrato Gary che non si capacitava come il fior fiore della sezione cibernetica della Flotta Stellare fosse stata messa in scacco da un comune hacker.
"Non possiamo farlo, Rexen ci farebbe fuori!"
"Si ok... a chi hai mandato i dati?" Gary sapeva bene che Kevin odiava perdere quanto lo odiava lui. Ammiraglio o no avrebbe fatto di tutto per scoprire chi aveva forzato i loro firewall e scaricato i dati segreti.
"E va bene... C0mrade, Iceman ed Astra. Ma ancora non mi hanno detto niente." ammise Kevin con un sospiro.
"Lo Shadow Crew?"
"Troppo pericoloso, sono difficili da gestire."
"E l'Ombra?" chiese ancora Gary
"E come faccio a contattarlo? Non abbiamo idea di chi sia, di solito si fa vivo lui quando ha delle informazioni utili per noi... non lascia mai un modo per contattarlo e i crediti che gli passiamo per le informazioni spariscono nel nulla come se non fossero mai esistiti, ho tentato spesso di rintracciarli."
=^=Mi cercavate?=^= La scritta apparve sul portatile personale che Kevin teneva aperto sulla scrivania... e dire che la connessione lì dentro doveva essere criptata.
"Parli del diavolo... avevo lasciato dei messaggi nel dark web, ma non credevo si facesse vivo." borbottò Kevin digitando la risposta al messaggio: =^=Abbiamo bisogno di aiuto per trovare la firma dell'hacker che è riuscito ad entrare nella nostra banca dati... Ombra è una cosa seria...=^=
=^=Lo immaginavo, sono già a lavoro. Vi farò sapere.=^=
=^=Come diavolo hai fatto ad entrare anche tu nel nostro database?=^=
=^=Non l'ho fatto... ho hackerato C0mrade, Iceman e Astra... buona giornata.=^=
"Non ha hackerato la Flotta, ma tre hacker professionisti che hanno collaborato alla creazione dei firewall che usiamo? Praticamente può fare quello che vuole questo qui" commentò Gary preoccupato, ma non era il momento per pensare all'Ombra, avevano altri guai molto più pressanti.
In realtà, l'Ombra non aveva bisogno di hackerare i firewall della Flotta per entrare nei database, aveva la sua password, che era, fra parentesi, di un livello superiore a quella di Gary e Kevin.
Sarah Mendel si stiracchiò e si alzò dalla sua poltrona all'interno del Trono di Odino "Che ore sono?" chiese in generale rivolta a tutta la stanza. Su vari schermi apparve l'ora e Cippy trillò il suo dissenso sul fatto che la padrona fosse ancora sveglia.
"Poche storie Cippy, la cosa sembra seria. Sarà una lunga giornata! Prima di tutto una damigiana di caffè e poi ci mettiamo a lavoro... perché non abbiamo fatto installare un replicatore dentro il Trono di Odino?"
Il piccolo meccanismo svolazzante rispose con tono petulante.
"Ma quello era il nostro periodo salutista, adesso siamo nel periodo 'chi se ne frega'... dovrò parlarne con Lucius, ho proprio bisogno di un replicatore qui dentro."

Sol III - Parigi
Casa sicura
22 settembre 2400 - ore 05:20


"Come sta Moses?" chiese Hazyel guardando la Tarev che entrava in cucina dove lui era seduto a sorseggiare un tè.
"Ho rigenerato i tessuti e starà bene, ma le terminazioni nervose sono ancora infiammate. Il dolore dev'essere notevole, ma preferisco aspettare un'oretta prima di operare di nuovo sui nervi... ha collezionato una nuova serie di cicatrici di tutto rispetto."
Scosse la testa ripensando al reticolo di segni sul corpo dell'uomo
"Non ho idea di come abbia fatto a resistere prima che tu arrivassi."
"Cattiveria e rabbia... stava proteggendo Victoria, per fermarlo avrebbero dovuto usare un cannone particellare" rispose Hazyel sorridendo.
"Stessa cosa per te... mi hanno detto che sei saltato da un palazzo mezzo nudo e armato solo di un coltellino svizzero."
"Era una Tik'leth, non è proprio un coltellino"
"Mi domando chi passeggia per Parigi armato di un Tik'leth"
"Avevo anche due Kabar..."
"Naturalmente... lei come sta?"
"Meglio... adesso è sulla Raziel in orbita. Sulla nave hanno l'ordine di non farla scendere nemmeno se minacciasse tutti con un phaser."
"Lo faranno? Lo sai che stravedono tutti per Victoria e sono parecchi che le devono un favore."
"Ho fatto credere loro che l'ordine è del vecchio orso... dubito che qualcuno sulla nave sia tanto sciocco da ripagare quel debito" il Capitano della Raziel sorrise divertito.
"Vogliamo parlare anche del bacio?" chiese Eliana con gli occhi che le scintillavano.
Il comunicatore trillò.
=^=Bates a Hazyel!=^=
"Ammiraglio mi dica... l'ho messa in viva voce"
"Salvato in corner..." sussurrò la Tarev con un sorriso.
=^=Abbiamo qualche novità. I file sottratti al Comando di Flotta saranno messi all'asta tra due settimane, ancora non sappiamo dove, ma abbiamo alcuni infiltrati in gruppi criminali che potrebbero farci sapere presto qualcosa... infiltrati che, vorrei precisare, stanno rischiando la vita rimanendo al loro posto nonostante ci siano anche i loro nomi su quei file=^=
"Lo sappiamo Ammiraglio... appena avete qualcosa per noi saremo pronti a partire. Ho dato ordine alla Mendel di iniziare a creare le nostre coperture, ci faremo trovare fra gli invitati all'asta costi quello che costi." rispose il Risiano con sicurezza.
=^=Un'altra cosa. T'ikal, Broyles e Rosenburg erano della vecchia guardia, avevano con sé dei rilevatori ambientali. Quelli di T'ikal e Rosenburg erano danneggiati, ma Broyles ci ha aiutato. C'è una registrazione che potrebbe interessarvi=^=
"Mandi pure"
=^=*Suono di applauso* Ammiraglio la ringrazio... *Gorgoglio incomprensibile* il suo sostegno e aiuto alla causa è stato encomiabile *Gorgoglio incomprensibile* il suo sacrificio è sufficiente a lavare le sue colpe... la sua famiglia non subirà conseguenze, ha la mia parola.=^=
"La voce non è riconoscibile, sembra che usi una sorta di camuffamento vocale, ma quell'applauso..."
=^=Dal tuo rapporto anche il vostro assalitore si era messo ad applaudire... mi pare un po' strana come coincidenza. E anche lui usava qualcosa per distorcere la propria voce.=^=
"Lei..."
=^=Lei?=^=
"Era una donna, me ne sono reso conto subito dopo i primi secondi di combattimento."
=^=Capisco... comunque se supponiamo che le morti e l'attentato a Frank siano tutti eventi collegati, non sarà difficile scoprire chi è questa donna. Non sono molte le azioni che hanno visto partecipare Moses, T'ikal, Broyles e Rosenburg insieme=^=
"E il quinto? Mi aveva detto che l'hacker ha messo online cinque nomi."
=^=Il quinto si chiama Paul Saint James, ma quello non sarà un problema=^=
"In che senso?" chiese Hazyel
=^=Paul Saint James non esiste, è il nome che Moses dava a tutti i civili che lavoravano non ufficialmente nelle missioni. Praticamente non esiste un Paul ma ce ne sono centinaia. L'assassina non riuscirà a trovare nulla di concreto=^=
"Però potremmo sfruttare la cosa a nostro vantaggio facendole trovare un Paul Saint James messo a sua disposizione da noi. Ne parlerò con il Comandante Mendel."
"Scusate..." si intromise la dottoressa Tarev "Ma l'assassina ha detto a Broyles che il suo sacrificio era sufficiente e la sua famiglia non subirà conseguenze... con il Comandante Moses però ha fallito."
"Vai a chiamare Frank!" ordinò Hazyel "Ammiraglio, lei deve mettersi al sicuro."
=^=Io non corro rischi, dato quello che è successo sono confinata qui in Ammiragliato finché non risolviamo la cosa e quindi dubito fortemente che riesca ad entrare al Comando di Flotta.=^=
"Victoria è al sicuro sulla Raziel e suo figlio Robert è imbarcato sulla USS Sarek"
=^=Avvertirò il Capitano Edison che potrebbero esserci guai e che tenga d'occhio Robert senza fargli sapere niente, non voglio che si preoccupi=^=
"Ammiraglio, Robert è figlio suo e di Moses... se gli tiene nascosto che la sua famiglia è in pericolo se la legherà al dito" commentò il Capitano della Raziel
=^=Hazyel i suoi sottintesi non mi piacciono molto e me la legherò io al dito=^= ribatté lei divertita
"Capitano! Moses non c'è più!" avvertì Eliana tornando in fretta dalla camera del degente.
"Lo immaginavo... Margaret è un possibile bersaglio.. deve averci sentito parlare. Credo che penserà lui alla ragazza... meglio così, viste le sue condizioni, non volevo farlo partecipare alla missione."
"Se è per quello, non doveva nemmeno alzarsi dal letto!" intervenne spazientita la dottoressa Tarev
=^=Tranquilla Eliana mio marito ha la pelle dura come il duranio ed è altrettanto testardo, non saresti riuscita a fermarlo nemmeno se eri in camera con lui quando se n'è andato. Adesso penserà lui a Margaret, voi potete prepararvi per la missione. Bates chiudo.=^=

USS Raziel
Ponte 1 - Trono di Odino
22 settembre 2400, ore 13:50


Il Tenente Comandante Sarah Mendel stava sbavando sulla tastiera.
"Chiudo un attimo gli occhi per riposarli" aveva detto a Cippy mezz'ora prima, ma la stanchezza e la notte in bianco l'avevano fatta crollare.
Fu svegliata di soprassalto dal trillo felice della IA svolazzante: aveva terminato l'analisi dei file e scovato quello che la sua padrona stava cercando.
"Sì ho capito! Stai calmo!" esclamò Sarah spostando la pallina che sbatteva sullo schermo come una mosca impazzita.
Aprì i pezzi di codice su diversi schermi e li confrontò. C'era una sola stringa che non portava a niente, era sospesa lì in mezzo al codice, mischiata ad altre stringhe esattamente uguali.
"System.err.exit... esci su errore dal sistema. Ma niente porta a quella stringa e quella stringa non porta a niente. È come se non esistesse per il programma... Cippy fai un controllo se ci sono attacchi con firme uguali."
Dopo qualche secondo, una lista di software utilizzati in attacchi ad infrastrutture della Flotta Stellare apparvero sullo schermo.
"Tutti attacchi falliti e tutti ad installazioni della Flotta Stellare, ce l'hanno proprio con noi... questo me lo ricordo. L'ultimo attacco era praticamente inutile... no aspetta un secondo! Cippy metti gli attacchi in ordine di data."
"Che figlio di puttana!" esclamò Sarah dopo alcuni minuti "È stato davvero un genio... lo odio." borbottò mordendosi un unghia. "Ogni attacco puntava a far cambiare determinate cose sui firewall, ad ogni nostro aggiornamento lui contrattaccava con un altro virus che esponeva altre falle e via così, finché i nostri aggiornamenti non hanno proprio aperto la falla che lui aspettava... davvero bravo!"
"E ora vediamo chi sei... fai una ricerca su qualsiasi programma o software creato" la ricerca fu molto veloce, più di quanto Sarah si sarebbe aspettata. "Solo cinque programmi, e tutti creati da... Sybil Horizon durante i suoi studi all'accademia. Computer, mostrami le informazioni su questa ragazza... ok non sono una psicologa, ma direi che era fuori di testa, ecco perché l'hanno cacciata, ma non si erano accorti di quanto brava fosse e quanto questa espulsione l'avesse fatta arrabbiare. Secondo lei era stata cacciata per un errore del sistema... System.err.exit... appropriato."
Sarah lesse le ultime note poi, con un sospiro, premette sul comunicatore =^=Mendel ad Hazyel, ho il nome del nostro hacker. Se facciamo un salto a San Francisco lo becchiamo di sicuro=^=
=^=Ci vorrà un salto parecchio lungo Comandante, siamo partiti due ore fa verso K4... scommetto che ha fatto nottata e si è addormentata sulla tastiera come al solito. Invii le informazioni all'Ammiraglio Bates, penserà lei a far arrestare l'hacker... e vada a farsi una dormita decente... è un'ordine=^=
Sarah Mendel arrossì.

SOL III - Toscana
Lucca - Isola Santa
Casa di Margaret Bates/Moses
22 settembre 2400 - ore 18:05


L'arco del teletrasporto emise il consueto scintillio ed una giovane di circa vent'anni apparve sul disco di ricezione.
Margaret tirò un sospiro a pieni polmoni assaporando l'aria delle montagne toscane: la mattina prendeva il teletrasporto per andare a lavorare al Comando di Flotta a New York e la sera tornava in quello splendido posto che chiamava casa.
Quel paesino toscano era un luogo nascosto nel cuore delle Apuane, sulle rive di un piccolo lago circondato da boschi di castagno.
Le casette di pietra, dai tetti di ardesia, fedelmente ricostruite al posto degli antichi ruderi preesistenti, erano dei veri gioielli in mezzo ad un luogo incantato.
Sebbene avessero l'aspetto vetusto di antiche case di campagna, all'interno erano provviste di tutti i comfort tecnologici di cui la gente era ormai abituata... o almeno casa degli altri.
Lo stabile zero zero aveva avuto un proprietario che, se proprio non detestava la tecnologia, poco ci mancava.
Aveva la cucina al posto del replicatore alimentare, aveva la doccia ad acqua al posto di quella sonica e un caminetto a legna al posto del riscaldamento centralizzato. Insomma era la casa di suo padre anche se non aveva idea di quando ci andasse.
Era arrivata in quella casa cinque anni prima per aiutare Frank a preparare le sue cose per il trasferimento al nuovo incarico e se ne era immediatamente innamorata.
Ancora non capiva perché avesse scelto di lavorare in un luogo sperduto come la Macchia di Rovi, ma, in realtà, di lui non sapeva molto... non c'era quasi mai sia adesso che nella sua infanzia.
In una normale famiglia, probabilmente, l'assenza di uno dei genitori avrebbe portato alla separazione dei coniugi e anche a portare i figli a dimenticarsi, o quasi, del genitore assente, nella sua, invece, le cose erano andate diversamente.
Quando Frank Moses tornava a casa per i figli era sempre stata una festa e faceva dimenticare loro il tempo che passavano senza di lui.
Margaret amava il padre alla follia e tutt'ora lei e Robert si contendevano l'affetto del paterno come due bambini... e lei era convinta di essere in vantaggio sul fratello.
Quando aveva chiesto al padre di venderle la casa, pensava che lui avrebbe detto no. Invece l'aveva guardata intensamente per un lungo momento, come se il suo cervello vagliasse decine di scenari e poi aveva acconsentito senza battere ciglio.
Solo che non gliel'aveva venduta, solo prestata, almeno finché il suo incarico alla stazione lo teneva lontano da loro.
Tornò a guardarsi attorno e notò subito la signora Wojciechowski, la sua vicina di casa, una vecchietta di oltre 90 anni che camminava a stento e che si ostinava ad andare a fare la spesa personalmente invece di ordinarla via comunicatore.
La signora Wojciechowski non era nemmeno la più vecchia, a pensarci bene il più giovane abitante di quel paesino era lei con i suoi 23 anni, gli altri partivano tutti dagli 80 anni suonati.
Forse era per quello che suo padre aveva accettato di farla vivere lì, non c'era il rischio di incontrare qualche baldo giovane.
"Signora! Ancora con quelle borse!?" la rimproverò Margaret fermandola e prendendo le buste della spesa.
"Ah Margaret che fortuna che sei passata di qua, se non ci fossi tu!" le sorrise la vecchietta dandole un buffetto sulla guancia.
"Non faccia la furba con me, sa benissimo che torno sempre a quest'ora e lei è lì che mi aspetta con le borse in mano" le sorrise la giovane.
"Ah! Beccata!" sghignazzò la vecchietta prendendo il braccio che le veniva offerto.
"Oggi c'è un sacco di via vai" riprese la donna guardando a terra per controllare che non ci fossero buche lungo il suo cammino "Il vecchio Johnson mi diceva stamattina che ha male all'anca... vuol dire che ci sono guai in arrivo!"
"Dubito che il signor Johnson abbia mai azzeccato una previsione del tempo."
"Può darsi... - poi continuò come se niente fosse - la mia amica Kimberly e quella pettegola della signora T'Vek sono ai ferri corti e si sono chiuse in casa... sicuramente è maretta anche lì. Abitano di fronte a noi e mi guarderei bene dal mettere il naso fuori stasera. La T'Vek è una tipa strana, ha troppi grilli per la testa."
"Certo signora Wojciechowski" concordò Margaret senza nemmeno ascoltarla veramente.
Quando finalmente abbandonò le borse della spesa sulla soglia della vicina e si trovò nella pacifica solitudine della sua casa, la giovane tirò un sospiro di sollievo.
La vicina non stava mai zitta ed ogni giorno le raccontava vita, morte e miracoli dei vecchietti che si aggiravano nel borgo, ma in fondo era simpatica.
Tutti quanti in paese si comportavano come dei nonni che facevano a gara per prendersi cura della nipote.
Gran parte della serata passò a preparare la cena, mangiare e guardare un film, finché, intorno a mezzanotte, un forte rumore all'esterno la costrinse a dare un'occhiata dalla finestra.
Tutto il paesino sembrava dormire, sicuramente i vecchietti erano crollati già da ore.
Nel silenzio della notte quel forte rumore la incuriosì spingendola ad uscire per dare un'occhiata, fece alcuni passi all'esterno e sentì il lieve rumore di un applauso.
La giovane si voltò incuriosita.
Ad una decina di metri da lei un gruppo di uomini armati puntavano dei phaser nella sua direzione.
"Tu devi essere Margaret..." la voce dell'uomo davanti a lei era meccanica, la ragazza provò un brivido di paura, ma era comunque un ufficiale addestrato della Flotta Stellare e non si poteva far certo bloccare dal panico.
"Chi siete?"
Si guardò intorno: poteva intravedere movimenti furtivi nel buio.. per fortuna, gli abitanti del borgo erano a letto, altrimenti la situazione poteva peggiorare.. anche se un numero così alto di nemici non erano certo una gran fortuna per lei.
"Mi dispiace, ma tuo padre non si è sacrificato per la sua famiglia... non avermene a male" la voce meccanica era quasi dolce, come se si scusasse veramente per quello che stava per fare.
"Che volete da me e mio padre?" chiese lei facendo qualche passo indietro lungo il portico che condivideva con la vicina.
"Voglio che paghi per quello che mi ha fatto" rispose l'uomo, questa volta con rabbia.
"Ed hai portato solo quattro gatti con te?" la voce alle sue spalle fece fare un balzo spaventato a Margaret che si girò con un grido sorpreso.
"Papà!" per un attimo fu felice della sua presenza, poi la paura tornò ad assalirla. Loro cercavano proprio lui. Che diavolo ci faceva suo padre lì?
Tornò a guardare i suoi avversari ed intanto indietreggiò verso il padre che, seduto sulla panca a dondolo, si accendeva un sigaro con un accendino.
"Vattene di qui, stanno cercando te, io cerco di distrarli" sussurrò la ragazza all'indirizzo del padre.
Moses guardò la figlia divertito e soffiò una nuvola di fumo.
"Mettiti seduta qui vicino a me tesoro, vedrai che andrà tutto bene."
Visto che la figlia non accennava a sedersi, la prese gentilmente per il braccio e la costrinse a mettersi seduta.
Margaret, con orrore, si rese conto che il padre era ferito.
La mano che l'aveva afferrata era debole e tremante, lui sembrava sul punto di svenire anche se non lo dava a vedere.
Un nuovo applauso derisorio disturbò la quiete della notte.
"Quindi sei venuto a saldare il tuo debito... posso assicurarti che alla tua morte, tua figlia non subirà nessun danno" disse l'uomo dalla voce meccanica.
"Mmpf! Poche ciance e venite a prendermi se proprio volete" commentò Moses espirando una nuova nuvola di fumo.
Due uomini in tuta nera e passamontagna si fecero avanti guardinghi.
L'uomo davanti a loro non sembrava impugnare armi, ma il loro leader aveva detto che era pericoloso.
Avrebbero voluto sparargli almeno con il settaggio su stordimento per poi farlo finire dal capo, ma sapevano bene che lui voleva che le vittime fossero indebolite, ma sveglie.
Quando raggiunsero una distanza di tre metri da loro, la porta della vicina si aprì, la signora Wojciechowski ne uscì claudicante imbracciando un enorme fucile ad impulsi che scaricò a bruciapelo sui due malcapitati facendoli volare ad almeno quindici metri dalla loro precedente posizione.
"Ehi teppistelli!" esclamò la vecchia, mentre con mano ferma e senza esitazione faceva scorrere la slitta per ricaricare "È questa l'ora per fare casino alla porta di una vecchietta?"
"Adria, ti trovo in forma vecchia ciabatta!" borbottò Moses con un ghigno divertito mentre Margaret guardava la vicina a bocca aperta.
"Lo sapevo che ci avresti portato guai, l'anca di Johnson non mente mai!" lo rimproverò la donna, ma ne suoi occhi si leggeva un antico scintillio battagliero.
Gli assassini scelsero quel momento per iniziare a sparare.
La vecchia signora si gettò all'interno della casa al riparo con sorprendente agilità e Moses tirò un'altra boccata dal sigaro mentre i phaser venivano deviati dallo scudo che li circondava.
"Adria ha paura che T'Vek le spari dalla casa di fronte mentre fa la pennichella pomeridiana.. quelle due non sono mai andate molto d'accordo, però lei è stata la prima a tentare di uccidere l'altra cinquant'anni fa su Romulus, così ha fatto montare uno scudo di livello dieci sull'altalena." spiegò Frank alla figlia che continuava a guardarlo a bocca aperta mentre i phaser continuavano a tempestarli.
"Romulus? Sparare? Perché mai la signora T'Vek dovrebbe sparare? Eppoi non era Vulcaniana?"
"No è Romulana, ex Tal Shiar e T'Vek adora sparare alla gente..." indicò la finestra della casa di fronte. La vecchietta in questione aveva appoggiato un fucile di precisione sul davanzale e iniziava a freddare con colpi mirati gli avversari che si stavano disperdendo ovunque in cerca di riparo.
Gli abitanti del paese iniziarono ad uscire, tutti armati e con un sorriso sulle bocche sdentate.
Un piccolo manipolo di nemici, nascosto dietro il furgone del lattaio, fu spazzato via dalla signora Pucci, la pescivendola, con un bazooka a concussione che fece volare il furgone sopra un albero.
Marvin Boggs, il fornaio, lanciò una granata con un lanciagranate che aveva tolto da un maialino di pezza che teneva sempre sul banco del suo negozio.
Tutto attorno a Margaret era follia e distruzione: gli abitanti del borgo erano irriconoscibili e meglio armati di un plotone di incursori.
"Ma... ma..." farfugliò la giovane guardando il padre.
"Benvenuta al Santuario, la casa dei RED... Reduci Altamente Distruttivi" borbottò Moses tirando una nuova boccata dal sigaro... nella via a fianco, quasi a voler sottolineare le sue parole, il chiosco dell'edicola esplose in migliaia di schegge.
"Peccato che il nostro ospite non è rimasto a godersi la festa."
Solo allora Margaret si accorse che l'uomo con la voce meccanica era svanito lasciando i suoi uomini nei guai.

SOL III - Toscana
Lucca - Isola Santa
Casa di Adria Wojciechowski
23 settembre 2400 - ore 02:14


"Kimberly sta curando tuo padre, tranquilla non è niente di grave.. è solo un po' stanco... si è rammollito in questi ultimi anni."
"Mi pare di capire che né mio padre, né voi tutti, siete quello che io credevo."
"Siamo dei comuni pensionati, niente di più, niente di meno" rispose la vecchietta sedendosi su una sedia accanto a lei come se avesse trecento anni.
"Sta esagerando signora, l'ho vista saltare come una gazzella poco fa."
"Non so di cosa tu stia parlando tesoro... vuoi del latte caldo?"
"Margaret preparati dobbiamo andare" Moses uscì dalla camera indossando una maglia pulita seguito dalla vecchia Kimberly. Per la prima volta Margaret vide le cicatrici sul corpo di suo padre, nel corso degli anni lui aveva fatto di tutto per non mostrarle ai figli.
"Andare dove?" rispose lei intontita.
"Ho parlato con tua madre, abbiamo un incarico" rispose Frank "Ti saluta..." aggiunse poi come se se ne fosse dimenticato.
"Hai bisogno di qualche genere di prima necessità?" chiese la vecchietta girando la statuetta di un gattino sul finto caminetto.
L'intera parete si aprì rivelando un arsenale degno di uno stato in guerra.
"Solo della vecchia Bessy" rispose lui spingendo avanti la figlia che era rimasta di nuovo imbambolata.
"Non se ne parla! Non Bessy!"
"Fallo a nome dei vecchi tempi..." disse lui con un sorriso
"Ai vecchi tempi ho cercato di farti fuori due volte!"
"E io non ho reagito, quindi mi devi un favore."
La vecchia ci pensò un attimo e sbuffò
"Ok, ma se me la graffi ti vengo a cercare."
Il battibecco fra i due continuò mentre scendevano verso la dispensa.
Lì, dietro una parete illusoria, c'era parcheggiata una navetta Tipo 6 che sembrava essere più vecchia della signora Wojciechowski di almeno vent'anni.
"Salta su!" ordinò Frank spingendo la figlia.
"Papà..."
"Sei sicuro? Puoi lasciarla qui con noi, veglieremo su di lei come abbiamo sempre fatto." chiese Adria
"Papà..." cercò di nuovo di intervenire Margaret
"Non posso portarla da sua madre perché è blindata in Ammiragliato e lasciarla qui non è il caso... siete più pericolosi voi di quei mercenari e ora che lei sa e non dovete più nascondere i vostri hobby diventereste ancora peggio. Preferisco portarla con me."
"Papà!" la giovane si mise quasi ad urlare
"Che c'è?!" domandò Moses esasperato
"Io non mi muovo di qui finché non mi dici cosa sta succedendo!" rispose lei esasperata.
"Ok, ma non qui... salta su e ti spiego tutto, promesso."
E fu così che Margaret Bates/Moses scoprì perché suo padre era sempre assente e perché il suo corpo fosse un reticolo di cicatrici.

SOL III - San Francisco
Tenderloin District
23 settembre 2400, ore 09:32


La navetta era stata rimandata a casa con il computer di bordo, al suo posto Frank aveva fatto salire la figlia su un blindato delle forze speciali.
La casa era sorvegliata da quando Sarah Mendel aveva dato il nome dell'hacker ed un contingente della sicurezza aveva monitorato la zona tutto il tempo, senza molto successo.
"Non c'è nessuno in casa?" chiese Moses all'ufficiale al comando.
"Non lo sappiamo, le scansioni sono state deviate da qualche congegno di disturbo e ci sono dei server lì dentro che producono un certo calore, quindi anche gli infrarossi non servono a molto. L'Ammiraglio ci ha detto di aspettare lei, altrimenti avremmo già fatto irruzione."
"Bene, datemi una squadra e andiamo a verificare. Tenente, le affido mia figlia, la tenga chiusa nel blindato anche con la forza se necessario."
"Mmpf!" bofonchiò Margaret battendo il piede a terra.
Il Comandante Moses non diede tempo alla giovane di discutere e, con la squadra, entrò di soppiatto nell'edificio fatiscente, poi, raggiunto l'appartamento, sfondarono la porta e si catapultarono all'interno.
A terra, riversa in una pozza di sangue raggrumato, c'era Sybil Horizon. Il suo corpo era ormai freddo da tempo e la gola tagliata non buttava più sangue.
"Era solo una ragazzina..." mormorò Moses chiudendole gli occhi con le dita. "Impacchettate tutto e inviatelo alla Sezione Indagini Crimini Informatici... fate più in fretta che potete, dobbiamo sapere dove avverrà l'asta."
Frank lanciò un ultima occhiata alla vittima e poi uscì dall'appartamento.


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11.02 - UN SOLO MOSES NON BASTA

Autore: Tenente Comandante Elaina Tarev

Sol III - San Francisco
Ospedale Militare Letterman
Reparto di Medicina legale (Sala 02)
24 settembre 2400 - ore 16:32


Francis Moses era in piedi, fuori dalla sala autoptica, in attesa di poter entrare, e, nel mentre, stava fissando, fuori dalle grandi finestre, la silhouette della città che si stagliava all'orizzonte.
In verità, era lì solo fisicamente: la sua mente era attraversata da un turbinio di pensieri.
L'ultima volta che aveva percorso i corridoi di quell'ospedale stava per andare a conoscere i due nuovi mini-membri del suo equipaggio e approfittarne per canzonare un po' i due papà, ancora frastornati dall'evento.
Era stata una giornata spensierata, ma quella gioia era ormai lontana.
*Era solo una ragazzina..* l'immagine di Sybil Horizon si era conficcata nella sua mente, tanto che involontariamente Frank si ritrovò a digrignare i denti *..il suo sguardo.. era terrorizzata. Sapeva che stava per morire e che non avrebbe potuto far nulla per impedirlo*
"Comandante Moses?" la voce di un giovane internista umano interruppe i suoi pensieri "Mi scusi, l'Ammiraglio Bates ci ha informati del suo arrivo. Prego, si accomodi.."
Frank non se lo fece ripetere due volte ed entrò nella sala, ritrovandosi, nuovamente, a fissare quel giovane corpo ricoperto, dai piedi sino alle spalle, da un leggero lenzuolo verde acqua.
Nella sua carriera aveva visto centinaia di persone morire e molte delle quali le aveva spedite personalmente al creatore, ma quando vedeva qualcuno di così giovane passare a miglior vita si sentiva stringere il petto.
L'internista osservò per qualche attimo Moses per poi aggiungere "L'Ammiraglio ha informato il direttore dell'ospedale che aveva intenzione di avere il rapporto su quanto riscontrato sulla vittima il prima possibile, ma se preferisce che ne parliamo in un altro luogo"
"Proceda, dottor Adler"
Lo sguardo glaciale di Moses fece desistere il medico dal proseguire con la sua domanda mandandolo, per un attimo, in confusione nel sentirsi chiamare per nome, poi si ricordò che indossava la targhetta identificativa e riprese il suo lavoro
"Come vuole, allora possiamo procedere" attivò il sistema di registrazione audio e iniziò a leggere sul proprio pad
=^=Sono il dottor Adler Steward e sto per procedere con il controllo autoptico sul corpo di Sybil Horizon. La giovane è stata ritrovata all'interno di un edificio residenziale sito a San Francisco e, per la precisione, nel distretto Tenderloin, via Saint Clément n. 15. É stata dichiarata ufficialmente deceduta il 23 settembre 2400 alle ore 09:58. La vittima è una femmina di razza mista nata da madre Terrestre e padre Trill di venti anni. Dalle prime osservazioni si è determinato che si tratti di omicidio perpetrato con un'unica ferita da taglio al collo che ha reciso la carotide e la giugulare=^=
"Da cosa lo deduce?"
La domanda di Moses fece quasi trasalire il dottore, che era così immerso nel suo lavoro da essersi quasi dimenticato della presenza dell'ufficiale della flotta
"Ogni ferita d'arma bianca ha delle sue peculiarità che permette di catalogarle nelle tre grandi macro-categorie delle ferite da taglio, da punta o da punta-taglio. Nel nostro caso..." il medico si avvicinò indicando con il dito il collo della giovane "..la ferita si presenta con una lunghezza ben maggiore alla sua profondità e con i margini che combaciano perfettamente tra di loro è ben visibile che la divaricazione della lesione, nel suo punto massimo, raggiunge circa il centimetro. Le estremità della ferita hanno una forma di angolo acuto, con una evidente continuazione su un piano cutaneo più superficiale nelle classiche codette, certamente prodotte dal margine tagliente nella fase di penetrazione e di estrazione dell'arma"
"Codette?"
"Esatto, codette.. si tratta di ferite secondarie che si producono in fase di estrazione e penetrazione nel corpo"
"E da questo cosa possiamo dedurre?"
"Molte cose in effetti! Si tratta certamente di una ferita lineare. Questo tipo di ferite si realizza quando la lama si trova in posizione perpendicolare rispetto al piano cutaneo, attraverso un meccanismo di pressione e scorrimento, il che mi porta a ritenere che l'assassino sia più alto della vittima"
Per rendere l'idea il dottore passò un dito sul collo di Sybil
"L'arma è penetrata dal lato destro del collo, ha percorso i tessuti, determinando una ferita continua e sostanzialmente rettilinea, ed infine è uscita dal lato sinistro. La regolarità dei margini e la discontinuazione netta dei tessuti mi portano a determinare che l'arma usata fosse un tagliente tipico, ossia un'arma costruita per essere destinata al taglio e costituita da una lama provvista almeno di un margine tagliente. Non si tratta di un'arma improvvisata.."
"Come fa a sapere la direzionalità del colpo?"
"Per la forma che assumono le codette. Vede, quando si utilizza un'arma come un rasoio per ferire qualcuno, i segni che si lasciano sul corpo hanno delle caratteristiche tali da permettere di determinare anche la direzione. Ad esempio, ipotizzando che io decida di colpirla con un rasoio ad altezza del ventre o di un'altra superficie piana. Nel momento in cui la colpirei cercherei di affondare il colpo il più rapidamente possibile, quindi avremo una ferita di penetrazione molto breve che raggiunge rapidamente una buona profondità.. successivamente trascinerei la lama, creando la ferita, ed infine continuerei il movimento estraendo l'arma nel contempo.. la ferita di estrazione apparirebbe molto più lunga di quella impiegata in fase di penetrazione. Ma non è questo il nostro caso.."
Il dottore tornò nuovamente sul corpo della giovane
"Se la superficie è curva, come il collo o gli arti, le codette possono mancare oppure, come nel nostro caso, sono invertite: quella di entrata è lunga, mentre quella di uscita è breve. Considerata la direzionalità, la precisione e la profondità della ferita posso dedurre che l'assassino si trovasse alle spalle della vittima e che il colpo sia partito da destra a sinistra, il che rende necessariamente il nostro aggressore mancino o ambidestro"
"Quindi la ragazza avrebbe dato le spalle al suo assassino?"
"Ipotizzo di sì, permane la possibilità che l'aggressore si sia portato rapidamente dietro alla giovane per aggredirla, ma è poco credibile difficilmente la ragazza sarebbe rimasta immobile ed essendo così giovane aveva dei buoni riflessi, inoltre avrei dovuto comunque riscontrare delle ferite da difesa che qui non abbiamo. Devo quindi concludere che, con un alto grado di probabilità, la ragazza si fidasse dell'assassino"
Moses si limitò ad annuire "Prosegua"
Il medico annuì tornando al suo lavoro in modo piuttosto freddo
=^=Il cadavere è stato ritrovato in posizione supina, il che presuppone che sia stato voltato dall'assassino immediatamente dopo l'avvenuta aggressione=^=
Adler alzò lo sguardo su Moses ma, prima che potesse chiedergli nulla, aggiunse
"Dato che l'assassino era posizionato dietro la vittima, quest'ultima, una volta che è stata colpita, sarà caduta in avanti e quindi in posizione prona. La ferita era troppo grave e ha certamente comportato l'immediata perdita di conoscenza, non avrebbe avuto la forza di voltarsi da sola. D'altro canto, se fosse stata voltata dopo un certo lasso di tempo, il sangue fuoriuscito dalla carotide e dalla giugulare avrebbe imbrattato i vestiti della vittima davanti e non sulla schiena.. o meglio, non solo sulla schiena"
Moses si limitò ad annuire incrociando le braccia al petto e rimpiangendo un po' l'assenza di Tarev *Se qui ci fosse Elaina in meno di dieci minuti avrei avuto i dati che mi servivano e me ne sarei già andato*
=^=Il corpo, fin dal suo ritrovamento, aveva raggiunto una temperatura di equilibrio con quella ambientale, e questo va analizzato con gli ulteriori parametri desumibili dalla vittima e dal luogo di ritrovamento. La giovane godeva di ottima salute e non faceva uso di sostanze stupefacenti, non soffriva di malattie o infezioni e non vi sono segni che stesse compiendo degli sforzi fisici tali da comportarne una temperatura corporea ante mortem più alta del normale indossava degli abiti che hanno in parte rallentato la dispersione di calore, ma non in modo eccessivo. Allo stesso modo, da quanto risulta dalle rilevazioni fatte nel luogo di ritrovamento, la temperatura era controllata da un impianto di riscaldamento tarato per mantenere all'interno dell'edificio i ventiquattro gradi costanti con un grado di umidità omogeneo ed ottimale. Tutto ciò porta a ritenere che, in base alla temperatura, l'uccisione è avvenuta oltre le diciotto ore prima del rinvenimento=^=
"Non potrebbe essere più preciso sull'ora del delitto?" la voce di Moses suonò piuttosto scocciata
"Mediante l'algor mortis no, ma la temperatura cadaverica è un parametro molto utile a stimare il momento in cui è avvenuto il delitto solo nelle prime dieci, dodici ore. Non si preoccupi, il livor ed il rigor mortis ci sono molto più d'aiuto. Secondo i rilevamenti che mi sono stati consegnati, al momento della dichiarazione del decesso le analisi effettuate riportavano la presenza macchie ipostatiche semi fisse di color verdastro"
"Macchie ipostatiche?"
"Rappresentano la consueta decolorazione della salma a causa della stasi del sangue non più pompato dal cuore, che, per gravità, filtra lentamente verso il basso attraverso i tessuti"
Il dottore portò lo sguardo su Moses per poi aggiungere
"Quando una persona viene a mancare tutte le sue funzioni vitali cessano, fra cui anche il sistema cardiocircolatorio. In questo modo, il sangue finisce per restare bloccato nelle vene e nelle arterie e con il tempo, per gravità, finisce per cadere.. per così dire.. verso i tessuti che si trovano più in basso creando una sorta di chiazze che inizialmente ricordano molto degli ematomi.. dato che poi il sangue coagula questi ematomi passano dal colore rosso, al verde e, infine, raggiungono una tonalità brunastra. Nel nostro caso il grado di coagulazione individuato fa ritenere che l'evento omicida sia avvenuto all'incirca tra le 35 e le 38 ore prima del rinvenimento.. e ciò è confermato anche dal livello di rigidità cadaverica"
Moses iniziava ad essere impaziente con la sgradevole sensazione di essere tornato a dover subire le noiose lezioni dell'Accademia
"Riassumendo, possiamo dire che questa giovane è morta perché un soggetto ignoto, di cui lei si fidava, si è portato dietro di lei e le ha tagliato la gola per poi voltarla sulla schiena. L'omicidio è avvenuto all'incirca fra le 20.30 e le 23.30 del 21 settembre. Corretto?"
Il medico alzò il capo per poi annuire, ma non fece in tempo ad aggiungere nulla perché Moses gli aveva voltato le spalle andandosene di gran carriera
"Molto bene, appena avrà un rapporto scritto lo invii al Comando di Flotta, all'attenzione dell'Ammiraglio Bates.."

USS Raziel
Ponte 1 - Stazione Ombra
24 settembre 2400 - ore 18:16


Elaina era sbucata nuovamente a guardare se Sarah Mendel avesse finalmente scoperto dove si tenesse l'asta fino ad allora non aveva avuto molto successo: purtroppo tutte le spie e gli infiltrati della Flotta erano silenti.
"Qualche novità?" chiese la dottoressa
"Le stesse di dieci minuti fa.."
"Neppure sulla USS Zen?" aggiunse Elaina sperando in qualche notizia
"No, ma ho un buon presentimento. Sono sicura che Chase stia bene"
"Sarà anche vero, ma a me non basta" Elaina sospirò sedendosi a terra e guardando Sarah al lavoro.
Erano in viaggio da un po' di tempo e, all'inizio, non ci aveva neppure fatto caso più di tanto, ma, più si allontanavano dalla Terra, più Elaina aveva la netta sensazione che si erano scordati di qualcosa di assolutamente fondamentale.
"Dici che arriverà?"
La domanda di Sarah prese Elaina alla sprovvista "Arriverà chi?"
"Lo sai.."
Elaina sospirò pesantemente.
Il Comandante Moses era apparso dal primo momento come la classica spina nel fianco: una persona a cui avere gente intorno sembrava infastidire, estremamente burbero con tutti, pignolo fino all'inverosimile e sempre pronto a richiamare i suoi sottoposti per qualsivoglia cavillo ritenesse fuori posto.
Ma, conoscendolo, era diventato il loro Comandante Moses, l'ufficiale che si sarebbe fatto in quattro per loro, l'uomo che certamente avrebbe fatto di tutto se fossero stati in pericolo. Ed ora che non c'era, chi più chi meno percepiva che qualcosa non era come sempre.
"E' ferito, il Capitano ha deciso che fosse più prudente non venisse in missione ed io, in qualità di medico, credo abbia preso la scelta migliore"
"Ammettilo, anche tu stai sperando, come me, che se ne infischi degli ordini e ci raggiunga nella zona dell'asta. Il fatto è che senza di lui mi sento come Linus senza la sua coperta.."
Sarah si fermò dal suo lavoro e, vedendo la faccia perplessa di Elaina, aggiunse
"Era un fumetto del mio mondo, Sol III, di parecchi secoli fa. Si trattava di un bambino che girava sempre con in mano una coperta e quella gli serviva per sentirsi al sicuro. Il Comandante con noi aveva lo stesso effetto, con lui in campo ci siamo sempre sentite più sicure perché abbiamo l'idea che lui possa fare qualunque cosa"
"Anche se decidesse di voler ignorare gli ordini, cosa che, di fatto, ha già fatto quando se ne è andato per raggiungere la figlia, ora è impegnato a proteggere Margaret.. come madre non posso che ritenere corretta la sua scelta"
Sarah sorrise divertita "E come ufficiale della Raziel? Dai.. dillo.."
"Sì, lo vorrei qui con noi. La verità è che un solo Frank Moses non basta, ne servirebbero almeno due. E comunque, a questo punto, dovremo operare anche senza quella rete di sicurezza del nostro Primo Ufficiale, la situazione è troppo grave per poter attendere.." Elaina sospirò nuovamente "..anche se non sarà semplice"
"E quando mai è stato semplice?" Alexander entrò nella Stazione Ombra assieme a Fox "Le missioni che riceviamo sono sempre tra le più complesse che vi siano. Credo che, dopo questa, ci dovranno per forza dare una meritata vacanza da qualche parte"
"Sicuro?" Lucius osservò Wood sorridendo divertito "La scorsa volta hanno rapito tutte le donne e hanno creato il gemello di Isabella unendo le cellule di Elaina con quelle del Capitano. Proprio sicuro che a noi le vacanze facciano bene?"
"Mm.. in effetti le vacanze non fanno per noi, meglio tornare al lavoro" Alexander sorrise di rimando alle parole di Fox per poi guardare le due donne, nel mentre anche Terr raggiunse la Stazione Ombra
Elaina osservò i colleghi che scherzavano tra loro, ma non riusciva a condividere il loro piccolo momento di spensieratezza "Resta il fatto che sarà strana una missione senza Moses"
"Non è del tutto vero, siete tutti stati allenati dal Comandante. Avete passato ore ed ore nella sala ologrammi per apprendere le tecniche di autodifesa e devo dire che non ve la cavate male, alcuni di voi hanno anche un ottimo destro" Terr si voltò divertito verso Tarev "A proposito di destro, ma com'è finita la storia del pugno che hai sferrato a.. non ricordo il nome"
"Il Comandante David Canter, l'ex mentore di Victoria"
Sarah si voltò a guardare Elaina con espressione dubbiosa sul volto "Che poi, ma serviva proprio tirargli un pugno sul naso Elaina?"
"Così impara a leggere forzosamente la mia mente! E' altamente maleducato entrare nei pensieri altrui senza permesso. Ora sa che con me gli conviene evitare!"
Wood e Fox sorrisero divertiti, mentre l'ingegnere aggiunse "Se non altro non se l'è presa più di tanto.."
Elaina scosse il capo infastidita "No, il Capitano Jameson si è messo a ridere dicendo che, se fosse stato in me, lo avrebbe fatto prima, mentre Moses si è limitato a rimarcare qualcosa sul fatto che non accompagno abbastanza il colpo con il corpo e che devo migliorare la mia agilità"
Wood sorrise divertito "Andiamo, questa missione andrà bene anche se saremo sotto copertura senza il Primo Ufficiale"
"Sono d'accordo con te Alex" Terr sorrise per poi osservare la Mendel in attesa, ma, non vedendo novità, aggiunse "Io ed il tenente Fox intendiamo verificare quale potrebbe essere la migliore attrezzatura da portare sotto copertura.. magari migliorando i sistemi di comunicazione in modo da schermarli da possibili sistemi di rilevazione, vedrete che questa volta non ci saranno sorprese"
Wood salutò Terr e Fox prima che uscissero per poi aggiungere "Torno anche io in laboratorio, stiamo studiando un sistema di tracciamento con l'utilizzo di una sostanza che, a prima vista, potrebbe essere scambiata per profumo. Se dovesse funzionare, potremmo seguire eventuali soggetti o oggetti anche solo spruzzandogliene poche gocce addosso. Questo ci permetterà, caso mai dovessimo, di pedinare qualche criminale per trovare il luogo dell'asta.. è pur sempre una possibilità" quindi Alexander salutò e se ne andò a sua volta.
Le due donne rimasero da sole, Sarah restò per un attimo pensierosa per poi osservare Elaina "Ti hanno convinta?"
"No" fu la semplice risposta di Elaina "So di essere addestrata, so che mi ha preparato al meglio.. ma so che al solo pensiero che non vi sia Moses temo per il risultato della missione, ma forse è solo una preoccupazione inutile"
"Neppure io mi sento convinta" Sarah tornò ai monitor "Ci conviene tornare a lavoro, se dovesse spuntar fuori qualche novità certamente il Capitano ne vorrà essere informato"
"Ed io a questo punto me ne torno in infermeria a..." Elaina, in effetti, in quel momento non è che avesse proprio molto da fare, quindi fece spallucce "..meditare sulla possibilità di clonare il Comandante Moses, arrivederci"
"Bella battuta" rispose Sarah, sorridendo, per poi voltarsi di scatto, guardando Elaina andarsene "Perché stavi scherzando, vero?!?"

USS Raziel
Ponte 1 - Alloggio Atena Prince
25 settembre 2400 - ore 14:38


Atena aveva finito il proprio turno da un po' e, almeno in teoria, avrebbe dovuto mangiare qualcosa e tentare di riposare, eppure, in quel momento, anche le più semplici azioni le sembravano prive di significato.
Quanto era successo aveva impensierito tutti i membri dell'Empireo, ma per lei era stato molto più duro: la sparizione della USS Zen era qualcosa che l'aveva turbata nel profondo.
I suoi colleghi avevano in parte minimizzato, asserendo che si trattava di un gruppo di ufficiali esperti e che presto avrebbero trovato il modo di far sapere a tutti che stavano bene, ma quelle parole non erano comunque riuscite a tranquillizzarla.
Atena si soffermò a guardare la foto del Capitano Georgij Zukov sentendo una stretta al cuore.
Non le era mai stato facile fidarsi del prossimo e, di conseguenza, nessuno era mai riuscito a vederla per la donna che era, se non quel Capitano.
Il rapporto che il univa non era quello di un ufficiale con il suo sottoposto, assomigliava più a quello fra padre e figlia.
La timoniera si trovò a ripensare al primo periodo che aveva trascorso sulla Zen e del momento in cui conobbe Georgij: tra loro si sviluppò subito un'affinità naturale.
Atena sentì, improvvisamente, di aver trovato casa, di avere una sua zona sicura e questo la portò a sorridere di nuovo e, almeno in parte, recuperare un po' di spensieratezza.
Poi tutto era di nuovo cambiato, le era stata data la possibilità di andare avanti e dimostrare a tutti di che pasta era fatta.
Era un grande cambiamento, non tutti avrebbero accettato le sue particolarità e lasciare la Zen era come lasciare la sua famiglia, ma Zukov la convinse che quella era la scelta migliore per lei.
Aveva lasciato quell'unità sapendo che, se avesse davvero avuto bisogno di lui, il buon Georgij ci sarebbe stato ed ora, che era proprio il suo padre adottivo ad essere forse in pericolo, lei si sentiva impotente.
Avevano un compito da svolgere, centinaia di vite dipendevano da quanto avrebbero fatto, eppure lei non riusciva a non colpevolizzarsi per non essere stata sulla USS Zen, con la sua famiglia, nel momento del bisogno.
Il suono del sensore della porta era il segnale, inequivocabile, che qualche scocciatore era venuto a disturbarla, e, in fondo, sapeva bene di chi si trattasse.
Il suono si ripeté di nuovo, insistentemente, fino a che Atena non si decise ad aprire.
"Comandante Winslow.."
Victoria sorrise ad Atena "Come hai fatto a capire che ero io?"
"Beh, diciamo che non sono in molti a venire nel mio alloggio"
Atena fece un passo indietro lasciando entrare la consigliera, purtroppo gli alloggi della Raziel non era propriamente il massimo della comodità e quindi le due optarono per sedersi sul letto di Atena "Posso fare qualcosa per lei?"
"Speravo di poter fare io qualcosa per te"
Atena scosse il capo "So a cosa si riferisce, ma parlarne non mi è di nessuna utilità, sono un ufficiale della Flotta e farò il mio lavoro, è quello che avrebbe voluto il Capitano Zukov"
Victoria osservò Atena rendendosi conto che non avrebbe parlato con lei, forse avrebbe tentato di nuovo ad affrontare quell'argomento in una loro prossima seduta, ma in quel momento era del tutto inutile.
Si alzò sorridendo "Come vuoi, ma ricordati che ci sono sempre. Se sentirai il desiderio di parlarmi, sai dove trovarmi, buona giornata" Victoria lasciò l'alloggio, ma, fatti pochi passi lungo il corridoio, si fermò a riflettere *Con me non ne vuoi parlare, ma riuscirai a dir di no anche a lui?*
=^=Victoria ad Hazyel, come immaginavo non ha aperto bocca=^=
=^=Vuoi che ci provi io?=^=
=^=Sì, questa era esattamente la mia idea. Victoria chiudo=^=

USS Raziel
Ponte 1 - Alloggio Atena Prince
25 settembre 2400 - alcuni minuti dopo


Hazyel suonò un paio di volte restando in attesa.
Aveva preso in considerazione l'idea di andarsi a cambiare, quasi come se, indossando un abito civile, potesse apparire meno pericoloso, ma aveva desistito.
Nel bel mezzo di una missione così delicata, un ufficiale superiore che venisse pescato ad intrufolarsi nell'alloggio di un altro in abiti civili avrebbe dato adito a pettegolezzi.
"Victoria, già cambiato idea?" Atena spalancò gli occhi sorpresa alla vista del Capitano
"Posso?" Hazyel indicò l'interno dell'alloggio con un accenno di sorriso sul volto, senza forzare la timoniera ad invitarlo dentro
Atena era rimasta talmente sorpresa da essersi bloccata, ma alla richiesta del Capitano fu richiamata da Diana *Allora, finiscila di fissarlo con quella faccia de ebete e fallo entrare*.
La timoniera si spostò lateralmente, ancora un po' confusa di vedersi arrivare in alloggio il Risiano.
"Posso fare qualcosa per lei, signore?" la domanda di Atena era un po' rigida, non si trovava mai molto a suo agio in compagnia maschile
"Ho pensato che avessi voglia di parlare un po', sono stati giorni piuttosto pesanti per tutti e so quanto tu fossi affezionata all'equipaggio della USS Zen"
"Lo ha pensato lei o il Consigliere?"
Hazyel sorrise alla domanda "Potrei rispondere che menti geniali pensano all'unisono, ma, in fondo, ha davvero importanza chi ha avuto l'idea?"
"Immagino di no" Atena si sedette sul suo letto, mentre Hazyel appoggiò la schiena alla parete di fronte, restando in piedi.
Non voleva che un'eccessiva vicinanza alla timoniera potesse turbarla, ma dato che Atena era rimasta in silenzio, il Risiano portò lo sguardo verso il soffitto e riprese a parlare
"Allora parto io. Sulla USS Zen c'è un mio uomo, il Tenente Chase e sono preoccupato per lui. Dave è.. perché mi rifiuto di usare un tempo passato.. un uomo socievole e sincero, con un grande cuore. Aveva perso un occhio per cui si era resa necessaria la sua sostituzione mediante una protesi bionica: dalla sciagura, tuttavia, aveva anche guadagnato qualcosa, del resto la sua protesi era in grado di permettergli di percepire per intero lo spettro elettromagnetico. Era successo durante il secondo anno d'Accademia, il Tenente aveva partecipato ad un'esercitazione di volo atmosferico e, mentre stava eseguendo una manovra particolarmente delicata, la navetta subì un malfunzionamento riuscì a salvarsi, ma perse l'occhio sinistro"
Atena stava ascoltando irrigidita, ma dentro di sé si sentiva combattuta *Forse ha ragione.. forse parlarne con qualcuno potrebbe farmi bene*
*Ma dico, stai scherzando?* gli fece eco Diana *Ti sembra il caso di sfogarti con il Capitano? Lo sai che potrebbe metterti fuori servizio se ti ritenesse troppo turbata? Hai intenzione di farti tutto il resto della missione bloccata dentro questa stanza? Impazziresti in meno di un giorno!*
Nessuna risposta, ma Hazyel non voleva arrendersi
"Mi ricordo che era stato reclutato personalmente dal Comandante Moses, lo aveva convinto grazie alle specifiche di questa nave. Ma Chase non era solo il nostro timoniere, era un amico.. riusciva a fornire sostegno a Sarah quando erano sotto copertura ed aveva stretto amicizia con tutti gli altri ufficiali superiori. Era un po' emotivo forse, qualche difetto lo aveva anche lui, ma era entrato nel cuore di tutti. Poi è arrivato il momento di lasciarlo andare perché potesse progredire nella sua carriera, diventare con il tempo anche lui un ufficiale al comando di una propria unità"
Il Capitano fece una pausa, sornione
"E' stato dura per tutti vederlo partire, Sarah ed Elaina sono rimaste depresse per svariati giorni, ma sapevamo tutti che era la cosa migliore per lui.. come lo sapeva il Capitano Zukov quando ti ha mandato qui"
"Io non sono riuscita a legare così tanto con gli altri ufficiali, a parte un po' Sarah. A dir la verità, non credo di aver quasi mai parlato con Elaina, se non in occasione delle poche visite mediche fatte"
Hazyel non si scompose più di tanto
"Elaina è una Betazoide che ne ha passate tante e che tende a basarsi parecchio sulle sue percezioni empatiche, quando qualcosa non le torna preferisce alzare uno scudo con il suo interlocutore.. semplicemente non vi conoscete ancora abbastanza l'una con l'altra.."
Hazyel fece una piccola pausa per poi proseguire
"In ogni caso.. anche il Comandante Tarev non è più la stessa donna che si è imbarcata sulla nave molti anni fa. Tutti noi siamo portati a cambiare a causa delle esperienze che viviamo e lei.. beh, ne ha vissute di molto forti.. come anche te"
*Lo sai che adesso si aspetta che sia io a parlare..* Atena tornò a rivolgersi mentalmente al suo alter ego
*E tu lascialo aspettare, si stancherà prima o poi*
*Ne sei veramente sicura che questo Capitano possa giungere al punto di stancarsi e lasciar perdere?*
Diana controbatté immediatamente *No, ma non è sicuro confidarsi proprio con lui, credimi. Lo sto facendo per proteggerti, non puoi sapere con certezza a quali conseguenze porterà. Inoltre, pensi davvero che parlandone improvvisamente riapparirà la Zen con tutto il suo equipaggio illeso?*
"Potrei continuare a parlare di Dave per molto ancora, ricordo ogni singola missione a cui ha partecipato.. ma a questo punto forse sarebbe più sensato se a parlare fossi tu, Atena"
"Non ho molto da raccontare.." Atena era ancora sulla difensiva, indecisa se lasciarsi andare per una volta o dar retta a Diana
"Per come la vedo io.." Hazyel incrociò la braccia al petto osservando la timoniera "..poco è sempre meglio di niente"
"Beh, sa già molto dal mio curriculum. La USS Zen è stata la mia casa per molto tempo e sono molto legata al suo Capitano, quindi credo sia normale che io sia un po' in ansia per lui.. non credo ci sia altro da aggiungere, sono solo preoccupata"
Hazyel annuì osservandola "Zukov è un brav'uomo, un ottimo Capitano ed un amico prezioso per tutto il suo equipaggio e per le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo"
Atena rispose con una piccola smorfia "Non tutti la pensano come lei"
"Le viene in mente qualcuno che potesse avercela con lui?"
"La USS Zen non si occupava solo di inviare informazioni alle altre navi della Intelligence. Il suo scopo principale era svolgere operazioni di prevenzione della pirateria al confine dei settori controllati dal Sindacato di Orione. Non credo che serva dire che se qualcuno non vedeva di buon occhio quella nave era proprio.."
"..il Sindacato di Orione" concluse Hazyel per poi fare un passo avanti "Sentirò l'Ammiragliato chiedendo di allargare le indagini anche in quella direzione. Magari si scopre qualcosa di nuovo.. appena avrò qualche notizia ti terrò aggiornata"
"Grazie Capitano" fu la rapida risposta di Atena.
Hazyel accennò un sorriso verso la donna e poi lasciò il suo alloggio.

Sol III - San Francisco
Luogo imprecisato
26 settembre 2400 - ore 06:37


L'assassino, ancora incappucciato e mascherato, entrò di soppiatto nel proprio rifugio, sprangando la porta e lasciandosi, almeno per il momento, tutto il mondo alle spalle.
Aveva passato tutta la notte per le bettole più malfamate della città per parlare con chiunque potesse avere notizie o idee su come avvicinare quel maledetto Comandante o la sua famiglia e cosa aveva ottenuto? Assolutamente nulla!
Il Comandante Moses sembrava intoccabile e la sua famiglia anche peggio: la moglie era un Ammiraglio e lavorava al Comando di Flotta, impossibile raggiungerla il figlio, da quanto aveva sentito, si era diplomato in Accademia anni fa e si era imbarcato su una nave, il che lo rendeva difficilmente reperibile infine, c'era la figlia che, oramai, era, a sua volta, fuori portata.
Raggiunse la piccola e spartana camera da letto, togliendosi la maschera e guardandosi per qualche attimo allo specchio.
Aveva solo ventidue anni ed il suo viso sembrava quello di tante adolescenti, eppure i suoi occhi azzurri, seppur incorniciati dalle occhiaie per l'assenza di riposo, erano ancora carichi di tutta quella determinazione che le aveva instillato il padre prima di morire.
*Avrò la mia vendetta, non mi importa quanto ci vorrà*
Si abbassò il cappuccio lasciando che la sua fluente chioma bionda le ricadesse libera sulle spalle, poi iniziò a spogliarsi e restando completamente nuda ammirò il proprio corpo.
L'essere per metà Risiana era certamente un vantaggio, il suo corpo, praticamente perfetto, le aveva aperto molte più porte che il Latinum e la sua totale disinibizione in campo sessuale aveva fatto il resto.
Droga, sesso e Latinum erano le tre strade che le avevano permesso di uccidere molte persone, perché con Moses tutto questo sembrava non funzionare?
Stava per entrare nel bagno e godersi una doccia, prima di dormire qualche ora, quando vide il grande schermo del suo computer accendersi da solo.
La cosa non solo non la stupì, ma le donò una gioia insperata.
Da quando era iniziata quella strana storia la sua cara amica informatrice aveva sempre dimostrato l'impressionante abilità di sapere sempre dove si trovava e di poter sfruttare ogni apparecchiatura elettronica come più voleva.
Sino a che non si era palesata lei, tutti i suoi piani di vendetta erano solo i patetici vaneggiamenti di una giovane frustrata dalla vita, che era stata costretta a passare di casa famiglia in casa famiglia da un sistema che prima l'aveva ingoiata e poi sputata via al raggiungimento della maggiore età, con un buon capitale da parte e una rabbia omicida nel petto.
Ma poi era arrivata lei: si era presentata definendosi una sua amica e le aveva offerto una mano non aveva idea di chi fosse e francamente neppure le interessava, ma le informazioni che le aveva dato e tutti quegli insegnamenti su come sfruttare il Latinum ed il sesso per raggiungere i suoi obiettivi erano esattamente ciò di cui necessitava.
Senza perder tempo, si spostò al terminale, non si prese neppure la briga di coprirsi, restando totalmente nuda. Sullo schermo apparve una sagoma nera indistinta, la sua amica non era di certo il tipo che permettesse a qualcuno di vederla in volto.
"Sei tornata? Era qualche giorno che non avevo notizie da parte tua"
La consueta voce metallica non tardò a propagarsi attraverso il sistema acustico interno dell'appartamento:
=^=Non ritenevo vi sarebbe stata la necessità di nessun'altra comunicazione. Il nome dei tuoi obiettivi era nelle tue mani, così come il nome e la localizzazioni delle loro famiglie o di parte di essi. I sicari erano stati debitamente pagati ed il tuo addestramento avrebbe dovuto permettere di concludere la faccenda rapidamente e senza troppa pubblicità =^=
"Beh, ecco..."
=^=Hai fallito=^= la voce metallica era neutra, non esprimeva alcuna emozione, eppure quelle parole pesavano come macigni
=^=Il Comandate Moses è un ex operativo sgradito alla Flotta che è stato promosso a Primo Ufficiale di una base totalmente inutile in modo che possa raggiungere la pensione senza mettere in imbarazzo sé stesso, la sua famiglia e la Flotta Stellare. E' un buono a nulla, eppure sei comunque riuscita a fallire=^=
"Non era da solo e la prima volta ci ero arrivata molto vicina.."
=^=Dire di essersi avvicinati ad un obiettivo è un modo, come un altro, di ammettere un fallimento, mascherandolo come un mezzo successo=^=
"C'era un'altra persona, sono quasi certa fosse un Risiano.. aveva il nostro simbolo al centro della fronte e, beh.. era molto forte e veloce. Sono certa fosse qualcuno molto allenato, una persona normale non sarebbe così veloce"
=^=Di Risiano ci sarebbe il suo Ufficiale superiore, il Capitano Hazyel, ma anche lui non vale nulla. Si è portato a letto mogli e figlie di Ammiragli molto influenti che, alla fine, pur di liberarsi di lui, hanno avuto la bella pensata di promuoverlo Capitano e spedirlo così lontano da SOL III da mettere in sicurezza le proprie donne. Mi sono informata su di lui e, a parte il fatto di essere un Risiano, non credo affatto abbia altre qualità.. un appetitoso giocattolino sessuale=^=
"Se quel Capitano è un buono a nulla, allora ti garantisco che non è stato lui a scontrarsi con me" la giovane mezza Risiana scosse con vigore la testa "Chi mi ha attaccato era davvero molto forte ed agile"
=^=Era un maschio, certamente in uno scontro basato sulla forza bruta avrebbe avuto facilmente la meglio.. ma in velocità no. Mi domando se tutti i problemi che hai avuto in quello scontro siano dipesi dal fatto che quel Risiano fosse davvero così abile o dal desiderio sessuale che ti ha suscitato vederlo=^=
La giovane mezza Risiana arrossì di botto dando modo alla voce metallica di proseguire
=^=Te lo saresti portato a letto, ecco tutto. Ti sei distratta perché pensavi a quello, hai perso la concentrazione ed hai fallito. Ma la vera disfatta è avvenuta in Italia=^=
"Sì, è vero.. ma dai, in quale paesino sperduto potresti mai trovare un gruppo di anziani così?" la voce della mezza Risiana si alzò di un'ottava "Avevano addirittura un bazooka a concussione.. te ne rendi conto? Quale nonnino terrebbe un bazooka a concussione a casa propria? E' stato un autentico delirio, praticamente non si è salvato nemmeno un mercenario.. e per fortuna che erano dei professionisti"
=^=Di questo non devi preoccuparti, altri sette uomini si metteranno in contatto con te domani stesso. Piuttosto, devi concludere il lavoro=^=
"La fai facile te, dubito che quel Comandante se ne andrà in giro liberamente e, anche se lo facesse, sono certa che si guarderà molto bene le spalle. Oltretutto la sua famiglia è intoccabile.."
=^=Uno scrittore, vissuto molti secoli fa su SOL III, disse che la famiglia non consiste semplicemente nell'insieme di coloro con cui condividiamo il nostro sangue, ma anche in tutte quelle persone a cui noi daremmo il nostro=^=
La voce metallica si fermò per un attimo poi riprese
=^=Se non puoi arrivare ai suoi famigliari, allora punta a chi più vi assomiglia=^=
Sullo schermo apparve la fotografia di due bambini, dovevano avere quasi due anni. La piccola aveva i capelli lunghi e molto scuri, che incorniciavano un visetto vispo e sbarazzino su cui spiccavano due bellissimi occhi scuri. Il maschietto, viceversa, aveva i capelli corti e biondi che facevano ancor più risaltare due stupendi occhi grigi-azzurrognoli.
"Chi sono?"
=^=I figli del medico della base, avuti con l'ufficiale scientifico ed il Capitano.. credo che a quel Risiano non sia ancora passato il vizietto di portarsi a letto tutti quelli su cui riesca a far presa ed il risultato è stato quei due marmocchi. Stranamente sembra che al Comandante piacciano, le mie fonti dicono che lo hanno visto con quei bimbi su Risa è abbastanza affezionato a loro da trascorrervi del tempo assieme, non credo che se lo perdonerebbe se morissero a causa sua=^=
"E.. cosa dovrei fare"
=^=Quanto è necessario, il Comandante non si è sacrificato e per questo tutta la sua famiglia dovrà pagare, e se ciò non è possibile, a pagare saranno tutti coloro a cui è legato=^=
"Capisco, quindi devo partire immediatamente per Risa"
=^=Non sarà necessario, i bambini sono su SOL III, in visita ai nonni paterni, o almeno ad alcuni di essi. Sembra che siano stati prelevati da Risa e portati qui dalla nonna materna, una Betazoide di nome Dhania =^=

SOL III - Las Vegas
Residenza dei coniugi Wood
27 settembre 2400 - ore 15:22


La giovane mezza Risiana aveva atteso più di un giorno, monitorando gli spostamenti dei vari occupanti di quella casa, in attesa del momento propizio per colpire e, finalmente, la sua grande occasione era arrivata.
I nonni avevano lasciato temporaneamente i nipoti con la babysitter e si erano concessi una passeggiata per le vie della rumorosa città di Las Vegas.
Sapeva che doveva sbrigarsi, i nonni non lasciavano quasi mai i nipoti e, quando succedeva, non era mai per più di due o tre ore, ma voleva essere sicura che, quando avrebbe agito, la babysitter non sarebbe stata fra i piedi.
Continuò ad attendere fino a che i bambini furono messi a dormire nella cameretta e la tata se ne andò a leggere un libro nel soggiorno, ascoltando della musica ad un volume forse un po' eccessivo, solo allora si mosse.
Si arrampicò sull'albero di castagno presente nel giardino sul retro e forzò, senza troppa fatica, l'apertura della finestra senza lasciarne quasi alcuna traccia.
Scivolo all'interno della stanza come fosse un fantasma, guardando nella penombra i due lettini con le sponde alzate. Entrambi i bambini sembravano dormire profondamente, così decise di avvicinarsi alla bambina.
Isabella dormiva con il ciuccio in bocca, era coperta solo fino alla vita da un leggerissimo lenzuolo color pesca ed era in compagnia di un orsetto di pezza bianco che stringeva fra le braccia.
La sua espressione, del tutto innocente ed inconsapevole, fu come un pugno allo stomaco anche per quell'insensibile assassina.
Si ritrovò ad indugiare per svariati istanti, continuando a guardare quella creaturina ancora così piccola, ma aveva un compito da portare a termine e lo avrebbe fatto.
"Mi dispiace, ma voi siete le persone più legate a quel Comandante che io possa raggiungere e lui ha rifiutato, per ben due volte, di sacrificarsi per chi ama. E' un peccato sprecare delle vite ancora così giovani.."
La giovane mezza Risiana estrasse dalla fodera un pugnale, dalla lama argentea, ed alzò il braccio, pronta a sferrare il suo attacco, ripromettendosi di donare a quelle di piccole vittime una morte rapida ed indolore.
"No no!"
La mezza Risiana si voltò di scatto vedendo il piccolo che, alzatosi in piedi, si teneva alle sponde del letto fissandola con i suoi occhietti azzurri ed un broncio molto determinato sul volto.
Gabryel, fra i due gemelli, era quello più buono e remissivo, mentre Isabella tendeva a imporsi di più per il suo carattere forte e testardo.
Tuttavia, benché per i Risiani non fosse molto comune il sentimento della gelosia, il piccolo era estremamente protettivo e possessivo verso la sorella.
Isabella spesso lo faceva impazzire, ma era sua sorella e nessuno doveva toccarla!
La giovane assassina si trovò nuovamente ad indugiare di fronte allo sguardo risoluto e caparbio del bambino, rimanendo bloccata a guardarlo.
Le ricordava così tanto sé stessa da giovane che non poté far altro che riporre la lama nel fodero non sarebbe più riuscita a far loro del male, ma non poteva nemmeno andarsene e arrendersi.
Quelle due creature erano la migliore carta che aveva in mano per arrivare a Moses, ma forse non serviva ucciderli: se li avesse portati con sé quante possibilità c'erano che quel vecchio ufficiale se ne sarebbe rimasto al riparo senza tentare di salvarli? Nessuna.
Nella testa della giovane un nuovo piano prese forma: i piccoli li avrebbe solo presi in prestito per quel tanto che gli bastava per costringere Moses ad esporsi in campo aperto, nel luogo che avrebbe scelto lei e quella volta non ci sarebbero state brutte sorprese.
Si ricordò di avere con sé una bomboletta di gas anestetizzante che spruzzò sui volti di entrambi i bambini: Gabryel ricadde sul lettino addormentato, mentre Isabella continuò a dormire con il suo orsetto.
La giovane si sporse solo di poco dalla finestra per non attirare attenzioni moleste e, con un segnale concordato, fece avvicinare una coppia di mercenari il fatto che si trovassero sul giardino sul retro della casa e che quel posto fosse ben riparato anche dalla vista di eventuali vicini ficcanasi era stata una fortuna, ma non era il caso di rischiare.
Lasciò cadere fra le braccia dei due complici i piccoli ancora addormentati, poi rapidamente uscì dalla cameretta, chiudendo alle sue spalle la finestra e scendendo, senza eccessivo sforzo, dall'albero.
*E adesso vediamo cosa farai, caro Comandante*

SOL III - Las Vegas
Residenza dei coniugi Wood
27 settembre 2400 - ore 16:42


Katherine Lewis, la madre di Wood, fu la prima a rientrare in casa e si diresse direttamente verso la stanza dei bambini.
Aprì lentamente la porta per vedere se stessero ancora dormendo e le scappò una piccola risatina nel vedere i lettini vuoti.
Isabella e Gabryel avevano imparato da svariato tempo come evadere dai propri lettini e non era affatto strano che si nascondessero per fare uno scherzo ai loro nonni.
Si osservò attorno guardando la stanza, sapeva perfettamente che i nascondigli dei nipoti erano quattro: sotto ai loro lettini, dietro al fasciatoio, dietro all'enorme peluche a forma di elefante ed infine il loro preferito, ossia dentro all'armadio.
"Mm.. ma cosa vedono i miei occhi, qui mancano due bambini.. se li prendo me li mangio" Katherine rise divertita abbassandosi di scatto per vedere se i piccoli erano effettivamente sotto i due lettini
Niente. Non c'era nulla.
"Ah, sembra proprio che non siate qui.. ma tanto vi trovo.." la donna si spostò silenziosamente fino al fasciatoio, un massiccio mobile in mogano che era stato usato tanti anni prima per il piccolo Alexander. Sorrise propendendosi dietro allo stesso "Siete qui?"
Niente. I piccoli non c'erano.
Katherine passò dalla spensieratezza ad una sorta di ansia, in effetti, non aveva ancora finito di controllare tutti i punti in cui i bimbi si sarebbero potuti nascondere, ma, di solito, li sentiva ridacchiare dal loro rifugio, quel giorno la stanza era troppo silenziosa.
Fece pochi passi spostando il grosso peluche "Isabella, Gabryel.. siete qui?"
Niente. I piccoli non c'erano.
Ormai con il cuore in gola andò nell'ultimo posto dove i piccoli potevano essersi nascosti: il grande armadio aveva le ante inferiori quasi del tutto vuote ed offriva molto spazio perché i piccoli vi si potessero nascondere.
La donna aprì le ante del mobile e rimase paralizzata per qualche istante: i bambini non erano in camera.
Corse fuori tornando di corsa verso Dhania ed il marito Stephan con il terrore negli occhi "I bambini! I bambini sono spariti, non riesco a trovarli!"
Stephan spalancò gli occhi, sorpreso di trovare la moglie così tanto angosciata "Kathy, tesoro.. calmati. Sai che si divertono a giocare a nascondino"
"Ti ripeto che non ci sono! Ho cercato in tutta la cameretta!"
L'uomo cercò di calmare la moglie "Magari si sono nascosti nella stanza accanto, non facciamoci prendere dal panico. Ora controlliamo bene, vedrai che li ritroveremo"
Dhania annuì per tranquillizzare la donna "Oh, li troveremo in un attimo, non è facile nascondersi da chi può percepire gli altri empaticamente"
La Betazoide non finì del tutto la frase, accelerando il passo per raggiungere la cameretta e fu lì che il cuore le mancò di un battito
"Non ci sono i bambini..." si spostò per la casa camminando fra i vari corridoi come a volersi accertare di aver ragione, o, quanto meno, si prese qualche istante per riuscire ad accettare la situazione prima di esternarla a voce
"Katherine ha ragione: non ci sono i bambini! In questa casa percepisco la nostra presenza e di nessun altro! Ci siamo solo noi tre!"
Ciò che avvenne da quel momento fu tutto estremamente rapido.
I coniugi Wood ebbero la lucidità di contattare le forze dell'ordine della città di Las Vegas che raggiunsero la loro casa in pochi minuti: raccontarono agli agenti di aver lasciato i bambini alla babysitter e questa li aveva messi a dormire nei loro lettini.
Isabella e Gabryel si nascondevano spesso per giocare, ma non erano mai usciti di casa. Perché mai si sarebbero allontanati? Perché la babysitter non se n'era accorta?
Gli agenti avevano poi notato una serie di segnali poco incoraggianti: l'albero di castagno che dava sulla finestra della cameretta dei bambini aveva dei segni sulla corteccia ed un piccolo ramoscello era stato spezzato.
Controllata la finestra, fu evidente che era stata forzata, anche se in maniera molto accorta, quindi qualcuno era entrato in quella stanza ed aveva portato via i gemelli.
Gli agenti interrogarono anche la babysitter che, richiamata dai Wood, era tornata nella villa, ma non seppe dare alcuna informazione agli inquirenti: aveva messo a dormire i piccoli alle quattordici, aveva fatto spesso su e giù sino alla cameretta sino a che non era stata certa che dormissero profondamente e, solo allora, si era messa a leggere nel soggiorno.
Da quella posizione avrebbe visto la porta aprirsi se i piccoli fossero usciti, ma non avrebbe mai potuto notare se qualcuno entrava dalla finestra.
Ci era voluto poco tempo, ma il quadro che si profilava di fronte agli agenti era quello di un rapimento. Il detective incaricato del caso, non appena giunto sul luogo, si ritrovò la patata bollente del dover avvertire i familiari.
"Signori Wood, signora Majka, sono il detective Romes Bai del Terzo Distretto di Las Vegas. Mi duole informarvi che abbiamo motivo di credere che i vostri nipoti siano stati rapiti"
Katherine, a stento, trattenne un grido di dolore, mettendosi le mani davanti alla bocca, mentre Dhania cercava di riprendersi, chiudendo la mente a tutte le percezioni che le arrivavano addosso.
Stephan, angosciato e furioso, fu il primo a prendere la parola "Ma come è possibile? Perché rapire due bambini così piccoli? Cosa pensano di ottenere?"
"Speravo poteste darci voi una possibile pista. Avete notato movimenti sospetti intorno alla casa negli ultimi giorni? Qualcosa che, sul momento, vi era sembrato poco importante e potreste aver lasciato correre?"
Katherine scosse il capo "No, non abbiamo visto nulla"
"Ed io non ho percepito nulla" intervenne Dhania scuotendo il capo "Non posso credere che qualcuno abbia potuto prendersela con due bambini piccoli.. davvero, non posso crederci"
"Signori, fatevi forza. Ritroveremo quei bambini, ma è importante che voi cerchiate di restare lucidi" il detective attese qualche attimo, poi riprese "Il rapimento potrebbe aver a che fare con i genitori dei bambini?"
"No, lo escludo" Stephan scosse il capo convinto "Sono ufficiali della Flotta Stellare, questo è vero, ma sono stanziati su una base molto tranquilla. Non è di certo un lavoro che ti crea molti nemici essere gli ufficiali di una base periferica in cui non succede mai nulla, al massimo si annoiano"
"I genitori!" Katherine guardò gli altri due "Dobbiamo avvertirli, farli tornare indietro!"
Stephan scosse il capo "E come facciamo? Sono in viaggio, non è così semplice contattarli"
"Devono essere avvertiti, devono sapere cosa sta succedendo!" Dhania osservò i genitori di Wood con una grande determinazione sul volto "Chiamiamo il Comando di Flotta, loro sapranno come mettersi in contatto con Elaina, Alex e Hazyel!"

SOL III - San Francisco
Comando di Flotta
Ufficio Contrammiraglio Bates
27 settembre 2400 - ore 17:38


Moses camminava avanti e indietro sotto lo sguardo divertito della moglie. Le ferite erano state trattate e si erano perfettamente rimarginate, la figlia Margaret era stata scortata sino al Comando ed ora era al sicuro assieme alla madre, tutto andava bene a parte una piccola cosa: lui non era dove avrebbe voluto e dovuto essere!
Moses si fermò di colpo guardando la moglie "Perché ridi tanto?"
"Ti guardavo.." Bernadette appoggiò i gomiti sulla scrivania osservandolo "Sembri un'anima in pena"
"Mi sento in trappola, sono bloccato su questo pianeta senza poter far nulla!"
"Benvenuto nel mio mondo, amore.." Bernadette sorrise "Guarda che nostra figlia ed io siamo letteralmente bloccate qui dentro al Comando"
Moses si limitò a far spallucce "Mmpf.. è per la vostra sicurezza, non certo per un mio capriccio personale. Fino a che la situazione non si risolverà questo è il posto più sicuro qui sulla Terra"
Bernadette sorrise divertita alle parole del marito "Non credo che Margaret sia dello stesso avviso, sai?"
Frank rispose stizzito "Margaret è troppo testarda!"
"Già.. mi domando da chi mai possa aver preso il suo caratteraccio"
"Mmpf.. ad ogni modo, a che punto sono le indagini?"
"Stiamo ancora cercando di scoprire la zona dell'asta, ma riteniamo che la localizzazione esatta si scoprirà solo all'ultimo minuto, è più probabile che informino i partecipanti di portarsi in una data area e lì attendere ulteriori istruzioni. Sono informazioni cruciali e, chiunque le ha, sono certo che sappia bene di avere la Flotta alle calcagna"
"Quindi, al momento, non hanno nulla in mano. Male, molto male, mi aspettavo di meglio dal mio equipaggio. La Raziel è sempre diretta verso K4?"
"Fammi indovinare, stai già studiando il modo per raggiungerli, vero?"
"Rexen mi deve un favore, mi basta solo un passaggio in fondo.. a massima curvatura, ovviamente"
"Hazyel ritiene che, per questa volta, sia meglio che tu stia in panchina, devi riprenderti a pieno dalle ferite, hai perso parecchio sangue e, per quanto tu possa sbuffare, prima o poi, dovrai accettare il fatto che gli anni passano anche per te"
"Non accetto lezioni da quel pivello, l'equipaggio ha bisogno di me!"
"Sei preoccupato per loro eh? Vecchio orso, ammettilo.. ti sei affezionato a loro e hai paura che, senza di te, possa succedergli qualcosa di male"
"Il mio primo pensiero è alla missione, non voglio che nulla vada storto, la vita di molti ufficiali è in pericolo"
"Mm.. questo è vero in parte. Il fatto è che tu ti sei affezionato a loro ed il tuo equipaggio si è affezionato a te. Caro mio, ti ho visto.. te con la vecchiaia mi stai diventando sentimentale!"
"Hai visto cosa? Se fossi in te, prenderei un appuntamento con l'oculista!"
Bernadette ridacchiò pronta a rispondergli quando si sentì chiamare dal suo attendente
=^=Ammiraglio, una donna, di nome Dhania Majka, chiede insistentemente di poter parlare con qualcuno che possa metterla in contatto con la USS Raziel. Abbiamo fatto le verifiche del caso e si tratta realmente della madre del Comandante Tarev. Dal tono di voce sembrerebbe molto urgente, posso passarla a lei?=^=
Bernadette guardò per qualche attimo Frank, il suo sesto senso non le faceva presagire nulla di buono e lo sguardo del marito le fece capire che stavano condividendo le stesse paure =^=Sì, certo. Trasferisca la chiamata al mio terminale=^=
Sullo schermo, l'immagine statica del logo della Flotta Stellare venne presto sostituita dallo sguardo angosciato di Dhania =^=Ammiraglio, ho davvero molta urgenza! Bisogna chiamare immediatamente Elaina, Alexander e Hazyel per farli tornare qui su SOL III! Non c'è un minuto da perdere!"
Moses digrignò i denti, il suo istinto gli diceva che quanto avrebbe sentito non gli sarebbe piaciuto. Bernadette, dal canto suo, cercò di capire cosa stava succedendo "Si calmi e mi dica cosa è accaduto.."
=^=Li hanno rapiti! Hanno preso i bambini! Non sappiamo chi siano stati e perché, ma Isabella e Gabryel sono scomparsi! Dobbiamo informare immediatamente i genitori, devono tornare qui su SOL III!=^= una voce lontana sembrò attrarre l'attenzione di Dhania =^=Il detective mi sta cercando, devo andare..=^=
"Signora Majka, vada pure e stia tranquilla. Le prometto che faremo tutto il possibile per aiutarla. Vedrà che li riporteremo a casa sani e salvi"
Bernadette vide la chiamata chiudersi e portò lo sguardo su Moses "Era sconvolta, povera donna. Dici che la cosa possa avere a che fare con te?"
"E con chi altri?" Moses si rabbuiò all'improvviso "E' come una partita a scacchi, ha tentato di attaccare direttamente me, ma ha fallito.. ha tentato di colpire il mio unico familiare a cui aveva accesso, ma ha fallito. Ed ora, questo.."
=^=Ammiraglio, è giunto un messaggio indirizzato a lei, ma senza indirizzo del mittente. Stavo per eliminarlo, ma sembra contenere una olofoto all'interno=^=
Bernadette alzò il capo verso il marito sfiorando ancora l'interfono =^=Me la invii al mio terminale=^= quindi, senza perdere un secondo, aprì il messaggio bloccandosi nell'osservare l'immagine inviata.
"E' quello che penso?"
"Sì Frank, la foto è di Isabella e Gabryel. Il messaggio dice che se ti sacrificherai, i bimbi avranno salva la vita. Si farà vivo lui per il luogo e la data, ma ti intima di non chiedere aiuto né alle forze dell'ordine né alla Flotta Stellare"
Bernadette si morse il labbro "Dobbiamo chiamare Hazyel e.."
"NO!" il tono di Moses si fece perentorio "A cosa servirebbe? Sono in missione, centinaia di vite dipendono da loro, non possono semplicemente voltarsi e tornare a casa! Sarebbero costretti ad andare avanti, ma non sarebbero concentrati e questo li farebbe fallire!"
"Ma Frank.."
Moses si voltò a guardare la moglie con uno sguardo di fuoco "Me ne occuperò io, è il momento di chiudere il conto con la tizia incappucciata!"
"E pensi davvero che ti permetterò di fare tutto da solo? Non posso darti nessuno degli operativi se le loro identità sono a rischio.. quindi o avvertiamo qualcuno della Homeland Security e del Dipartimento di Sicurezza della Flotta di cui ci possiamo ciecamente fidare o ti servirebbe l'aiuto di qualcuno! Sei forte, sei esperto, ma quella gira in compagnia di mercenari armati!"
"I suoi amichetti sono morti tutti.."
"E pensi che non se ne sia già procurata altri?" Bernadette lo fissò preoccupata "Non voglio che tu ci vada solo"
"Non ci andrò da solo.." Moses guardò la moglie "Sul messaggio mi intimava di non rivolgermi alla polizia o alla Flotta, ma non era specificato che non potessi portarmi qualche vecchio amico"
Il Contrammiraglio Bates ci mise un attimo a capire di cosa parlava il marito e, prima che lei potesse urlargli dietro che era un pazzo, Moses aveva già lasciato l'ufficio.

SOL III - Toscana
Lucca - Isola Santa
Piazza del piccolo paesino
27 settembre 2400 - ore 18:21


L'arco del teletrasporto permise a Moses di raggiungere molto rapidamente il piccolo paesino toscano diroccato fra le montagne.
Non si soffermò a guardare il paesaggio, sebbene lo avesse sempre amato, e percorse rapidamente le viette sino a raggiungere la piazza.
Il paese era così piccolo da avere una sola piazzetta, in cui una volta alla settimana si teneva il mercato.
Al centro dello spiazzo, tuttavia, era stata posta una campana: i turisti di passaggio pensavano che fosse un cimelio storico, ma, in realtà, la sua funzione era ben diversa.
Moses raggiunse la campana iniziando a suonare con forza lo strumento. Bastarono pochi attimi ed all'interno di tutte le case si accesero le luci. Moses sorrise, aveva attirato l'attenzione generale.
Pochi minuti dopo una nutrita folla di vecchietti si erano radunati in piazza e fissavano Moses in attesa di capire cosa fosse successo
"Ho bisogno che voi tutti vi coalizziate e mi diate una mano a risolvere un problema di vitale importanza"
La signora Wojciechowski, metà Terrestre e metà Vulcaniana, si fece largo, un po' claudicante, nelle prime file: "un momento, forse non te lo ricorderai più, ma noi siamo qui per vivere in tranquillità ciò che resta della nostra vita e vorremmo che sia ancora molto lunga!"
Indicò poi la signora T'Vek "Senza contare che io non farò mai nulla assieme a lei, non mi fido! Sarebbe capace di spararmi alle spalle!"
"Se avessi voluto farti secca, lo avrei già fatto e non basterebbe lo scudo che hai fatto installare sul dondolo a fermarmi!" replicò stizzita la Romulana
T'Vek si voltò quindi verso Moses "Non ho mai fatto ciò che voleva un federale e di certo non inizierò ora, non sono interessata a nessuna missione. Se la sbrighi da sola la Federazione a risolversi i problemi"
L'Andoriana Pucci Zh'shivok, chiamata signora Pucci per comodità, scosse il capo a sua volta "No, credo di aver fatto abbastanza durante la mia carriera, ora è il momento che i giovani si diano da fare.. io ho la mia attività e, per quanto mi riguarda, sono felice così"
Ad uno ad uno, tutti i presenti scossero il capo e si prepararono a tornarsene a casa, ma Moses sorrise, sapeva bene di avere un asso nella manica.
"Un momento!" Moses attese che tutti tornassero a guardarlo per poi estrarre di tasca due fotografie e metterle di fronte a loro
"Si chiamano Isabella e Gabryel, hanno quasi due anni e sono stati rapiti alcune ore fa dallo stesso tizio che era venuto qui da voi. E' questo il mio problema, quindi non dite no a me, ditelo a loro due.."
"Sei un gran bastardo.." la Klingon Ki'Mbeir Lyn, dal nome così impronunciabile da essere stata ribattezzata Kimberly, fissò con sguardo truce Moses
"Grazie, lo prendo per un complimento. Allora? Che cosa decidete?"
Nessuno sembrò volerlo esprimere a parole, ma tutti erano pronti a vivere un'ultima missione dopo tanti anni di sedentarietà.
Rimasero in silenzio per svariati istanti assaporando quel momento di piacere donatogli dall'adrenalina che entrava in circolo.
"Vabbè.." il Boliano Marvin Boggs, il fornaio, fu il primo a muoversi "Vado a riprendere il maiale!"

USS Raziel
Ponte 3 - stiva di carico 2
27 settembre 2400 - ore 20:49


Hazyel fu il primo ad arrivare, assieme a Victoria, e prese posto a capotavola, nella consueta ricostruzione olografica che utilizzavano come sala tattica.
Il Capitano portò lo sguardo sulla Consigliera, vedendola un po' sovrappensiero. "Qualcosa non va?"
Victoria si voltò verso Hazyel sorridendogli "Oh, stavo solo pensando. Ho spesso assistito alla lotta che si facevano i miei fratellastri per avere le attenzioni paterne, ma non avrei mai pensato che anche su questa nave il sentimento non fosse poi così diverso. L'assenza di mio padre si sta facendo sentire parecchio e la cosa mi ha un po' sorpresa"
"Ti riferisci a qualcuno in particolare?"
"Beh, forse le più preoccupate per l'assenza di Moses sono Elaina e Sarah: erano abituate ad agire sapendo di avere le spalle coperte da mio padre ed ora sembra che siano più tese del solito.."
Victoria si sedette a sua volta "Ma in verità è una sensazione molto più generale, che riguarda un po' tutti i membri della nave. Era mio padre che gestiva le squadre da terra.. dava ordine ai vari gruppi sul come muoversi, dove andare e si preoccupava di mantenerli tutti al sicuro. Adesso che lui non c'è è come mancasse il loro leader, quella persona su cui fare affidamento se le cose andassero male"
"Hai provato a parlare con loro?"
La consigliera fece spallucce "Con Sarah sì, ma con scarsi risultati. E con Elaina, beh.. dopo l'esperienza con quella Trill cerca di evitare il più possibile i consiglieri di bordo, quindi neanche con lei ho avuto grandi risultati. Ad ogni modo, tese o no, sono certa che sapranno assolvere ai loro compiti"
Hazyel non rispose, sentendo gli altri ufficiali entrare in sala ologrammi
"Buonasera signori, prendete posto" il Capitano attese che si accomodassero tutti prima di iniziare a parlare "Molto bene. Come già sapete la data indicativa in cui si terrà l'asta è il 7 ottobre, purtroppo non ne abbiamo ancora la certezza, ma per il momento dovremo accontentarci.. Signor Terr, vuole prendere la parola?"
"Sì Capitano" l'ufficiale tattico si alzò in piedi osservando i colleghi "Siamo stati informati che è stato registrato un numero insolito di navi in transito nel settore Nausicano.. riteniamo che questo aumento di navi sia dovuto proprio all'asta"
"Ammesso che possa effettivamente essere il luogo che stavamo cercando.." prese la parola Atena "Non credo che potremmo semplicemente presentarci lì con la Raziel, è una nave federale"
"Se è per quello, non credo che potremmo presentarci noi a prescindere dalla nave" intervenne Fox guardando i colleghi "L'asta non era ad invito?"
La Mendel sospirò pesantemente "Già, chissà perché ho come l'impressione che a noi quell'invito non arriverà"
"Beh, se non arriverà direttamente a noi vorrà dire che prenderemo quello di un altro" rispose Hazyel mentre si girava un po' con la poltroncina attivando lo schermo visore, su cui apparve la faccia di un Boliano
"Vi presento Daithaw Belall, soprannominato anche il ratto. Nel suo curriculum abbiamo contrabbando di droga e di armi, pirateria e attività di ricettazione per un gruppo criminali e terroristico controllato da un Klingon. Fino ad ora non era ancora stato arrestato perché si sperava ci portasse al suo capo, ma.."
Hazyel fece una pausa tornando a guardare i suoi uomini
"Circa due giorni fa, ha ricevuto l'ordine di presentarsi ad una certa asta a nome del suo capo, che, a quanto pare, si trova in spazio Klingon e non farebbe in tempo ad arrivare di persona."
Altra breve pausa.
"Nel primo pomeriggio di oggi, il nostro infiltrato a bordo ha deciso che valesse la pena chiudere la partita e consegnare Belall alla Flotta.. è sfumata un'indagine sotto copertura che è durata più di quindici mesi, ma la precedenza, al momento, è recuperare quella lista. Mentre stiamo parlando, ho già ordinato la deviazione di rotta in plancia, arriveremo alla nave di Belall entro due o tre giorni"
"Quindi l'idea è che prenderemo il posto di questo Belall all'asta?"
"Sì, la sua cattura è stata tenuta segreta proprio per permetterci di prendergli la nave e presentarci noi all'incontro. Ognuno di voi avrà una sua identità che è ricalcata su uno dei membri effettivi della nave di Belall, mi aspetto che impariate tutti quei dati entro domani pomeriggio. La dottoressa Tarev si occuperà di modificare i tratti somatici della squadra per poter ricalcare al meglio la parte"
"Si ma.." Wood prese la parola "Il sistema Nausicano non sarà frequentato quanto SOL III ma non lo vedo adatto ad un'asta clandestina"
Terr osservò Wood annuendo "E difatti non sarà lì l'asta, sappiamo però che in molti hanno attraversato quell'area per andare verso il sistema planetario W3Z"
Eliana fece una smorfia "Ed è in quel sistema che si terrà l'asta?"
"Ne dubito fortemente, per come la vedo iom si tratta solo di un punto di incontro.. verificheranno che non ci siano federali nascosti e, a poco a poco, ci daranno indicazioni sempre più precise, sino a raggiungere il luogo effettivo in cui si terrà l'asta"
"Esatto Comandante" Hazyel osservò Terr "E questo è giusto il primo indizio. Domande?"
"Sì Signore.." Sarah prese la parola un po' titubante "Non essendoci il Comandante Moses, chi prenderà il posto di Belall?"
"Semplice" Hazyel sorrise tranquillo "Io".


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11.03 - INDOSSARE LE PELLI ALTRUI

Autore: Tenente Lucius Fox

USS Raziel
Ponte 3 - Stiva di carico 2 (riconvertita a sala ologrammi)
30 settembre 2400 - ore 21.00


Dopo aver concluso il proprio turno in Sala Macchine, Fox e Skip si trattennero un po' di più per fare la conta dei materiali per la missione sulla nave di Belall.
Dovendo trasferirsi su una nave non federale, Lucius non voleva rischiare di rimanere impreparato per qualsivoglia malfunzionamento.
Inoltre, voleva assicurarsi di avere il materiale necessario per andare sotto copertura e, dato che mancava ancora qualche ora al loro rende-vous con la nave di Belall e la USS Wallace, aveva deciso di sfruttare quel margine di tempo per far partire le diagnostiche delle tute Prophet.
Mentre i due ufficiali erano intenti ad approntare la diagnostica, le porte della Stiva si aprirono e fece capolino Malice:
"Signori Buonasera..." disse lei avvicinandosi e nascondendo le mani dietro la schiena.
Skip, con un cacciavite modulare in mano, fece per mimare il saluto militare:
"Buonasera a Lei Tenente, come andiamo stasera?" disse lui, sorridendo e colpendo il collega con il piede per distoglierlo dal computer e costringendolo a girarsi.
"Andrebbe tutto bene, ma ho alcuni problemi nel mio alloggio: il condotto EPS che passa vicino alla brandina emette di nuovo quel fastidioso ronzio.. la mia compagna di cuccetta ha preferito andare a riposare nella cabina 10 mentre i colleghi sono di turno in plancia.. visto che la 9 presenta ancora quel problema con le piastre di gravità e, dato che il prossimo passo sarebbe quello di usare la violenza, chiederei se qualcuno di voi avesse qualche minuto per venire a sistemarlo..."
Fox subito scosse la testa: "Mi dispiace Tenente, ma siamo piuttosto impegnati con i preparativi per domani, manderemo qualcuno il prima possibile"
Skip era sbalordito: Lucius che si rifiutava di aiutare una collega?
"Capisco... mi premeva avvertirvi. Buona serata a voi allora... fece lei, girandosi e mascherando un sorrisino.
"Eh no! Siamo gentiluomini Lucius! Tu vai a dare una controllata, qua ci penso io" esclamò Skip dando letteralmente in mano la cassetta degli attrezzi al collega.
"Non ti riconosco più... piuttosto che avere relazioni umane, preferisci passare le notti da solo in compagnia di queste tristi macchine?"
"Uffa.. e va bene vecchia suocera.. altrimenti continuerai tutta la notte a brontolare. Vediamo questo condotto EPS!" disse Fox avviandosi verso l'uscita seguito da Malice.
Arrivati al micro alloggio, non appena le porte si chiusero dietro di loro, con sorprendente forza, Malice spinse il Capo Ingegnere contro la parete:
"Ti pare quello il modo di rispondere ad una Signora?" domandò lei avvicinandosi.
Fox diventò subito rosso in faccia: "beh.. sono stato credibile, no?" disse lui aggiustandosi gli occhiali.
Lei si sciolse i capelli e si mise in punta di piedi per raggiungere le labbra di Lucius: "mah.. non lo so... dipende dalle argomentazioni che mi esporrai tra pochi minuti..."
Il bacio fu delicato: le loro labbra si incontrarono, lentamente, sfiorandosi per poi aumentare l'enfasi mano a mano che i loro corpi si cingevano in un abbraccio.
Si staccarono un attimo, appoggiandosi fronte contro fronte:
"Ehm.. beh allora.. che ne dici?" chiese Fox sorridendo
"Diciamo che non te la sei cavata male, potrei anche perdonarti" disse lei ridendo e saltando addosso al Capo Ingegnere.
"Aspetta... dici che è' il caso? E' la vigilia di una missione delicata!" domandò lui con ben poca convinzione.
Malice fece un sorriso malizioso
"Sarà di buon auspicio, credimi.." rispose con un filo di voce togliendo delicatamente gli occhiali a Lucius.

USS Raziel
Ponte 3 - Stiva di carico 2 (riconvertita a sala ologrammi)
01 ottobre 2400 - ore 10.00


Tutti gli ufficiali superiori erano raccolti nuovamente intorno al grande tavolo olografico in attesa dell'arrivo di Fox che da lì a poco avrebbe esposto loro le dotazioni per la nuova missione.
Lucius arrivò tutto trafelato aggiustandosi gli occhiali:
"Buongiorno a tutti, scusate l'attesa, ma non riuscivo a trasportare tutto il materiale..." tossì un paio di volte per schiarirsi la voce e si sfregò le mani.
Tutti lo guardavano con attenzione: il Capo Ingegnere richiamò i comandi fluttuanti per mostrare ai colleghi i dati sui membri principali dell'equipaggio che andavano ad interpretare.
"Come potete vedere.. siamo abbastanza fortunati, se così ci possiamo definire, in quanto ad assortimento di canaglie: abbiamo il Boliano Belall che sarà interpretato dal nostro Capitano, il suo secondo Preed, un umano che si e' fatto un nome con la ricettazione di manufatti antichi che sarà sostituito dal nostro Terr e la sua collega Bajoriana Stith sostituita da Stromm. Per u loro sporchi traffici hanno addirittura uno scienziato di bordo, il Denobulano Gunn, che sarà di competenza del Comandante Wood. Come immagino avrete potuto leggere dai fascicoli, la lista dei reati e delle accuse è più lunga del ponte di Verrazzano a New York."
Tutti sfogliavano le pagine sui loro pad alzando non poco le sopracciglia.
"E se andiamo avanti l'equipaggio non migliora, ma diciamo che, oltre ai nomi appena citati, nessun altro spicca in maniera particolare. Sono loro i maggiormente riconoscibili." disse Fox.
"Ora, veniamo ai problemi: Capitano, come può notare Belall, sebbene alto quasi quanto lei, non ha la sua forma fisica: ha un bel po' di pancia e le mani rugose... anche il Denobulano Gunn ha delle connotazioni della pelle così simili a quella delle tartarughe, dovute ad un tentativo di ricostruzione della pelle in seguito ad un incidente mentre tentava di maneggiare del plasma, che risultano veramente difficili da mascherare o da replicare, perciò a questo giro sarete dotati - rullo di tamburi prego - del Sistema Integrato di Mimetizzazione a Bilanciamento Automatico anche detto, per i non addetti ai lavori, SIMBA, di cui ora Skip vi darà una dimostrazione" disse Fox gonfiando il petto.
"Chi? Io? Di nuovo?"
"Io non posso farlo.. su offriti volontario.. non fare il timido!"
"Davvero, Capo? L'ultima volta per togliermi anzitempo quella roba di dosso ci ho messo almeno dieci giorni e prude un sacco..." brontolò Skip, avvicinandosi e scuotendo la testa.
"Suvvia non fare il bambino..." disse Lucius, imbracciando sulla schiena una specie di zaino collegato, con un grosso tubo, ad un vaporizzatore e sistemandosi due grossi occhialoni.
Non appena in posizione, Skip chiuse gli occhi e Fox prese a inondare il suo secondo di liquido rosa, della stessa consistenza della gelatina, dal collo in giù.
"Ehm.. che odore... sì insomma.. particolare.." esclamò Victoria, un po' perplessa, agitando la mano davanti al naso.
"Sì, scusate, e' la gelatina di sospensione necessaria per la conduzione elettrica."
Lucius si sfilò gli occhiali, ammirando il suo operato, e prese a digitare comandi sulla consolle.
Skip, con la faccia schifata, iniziò a spostare schizzi di gelatina che gli erano inavvertitamente finiti in faccia: "Bleah... in pratica mi hai smerdato..."
Lucius lo ignorò totalmente ed iniziò a spiegare:
"I nostri corpi, come immagino tutti voi saprete, hanno una leggerissima capacità di conduzione elettrica nell'ordine tra i 10 e i 100 millivolt: siamo riusciti a produrre dei micro naniti in grado di azionarsi, utilizzando l'energia elettrica prodotta, e stimolare la gelatina organica creando così delle tute mimetiche che ci aiuteranno a replicare con una precisione del 98% i tratti somatici dei nostri alter ego ingannando anche gli scanner più' sofisticati. Grazie ad una accuratissima scansione del computer effettuata dai colleghi della USS Wallace, abbiamo mappato al millimetro tutte le imperfezioni del corpo di Belall. State a vedere..."
Fox prese il suo tricorder dalla fondina ed iniziò a passarlo sull'addome del collega e poi via via sulle altre parti del corpo: all'improvviso, il fisico di Skip prese a brillare di una tenue luce rosa come una fioca lampadina e, lentamente, il suo corpo divenne totalmente blu e sul suo addome la melma si addensò creando una leggera pancia pronunciata.
"I miei complimenti Tenente, questa volta vi siete davvero superati!" disse Wood che si era alzato ad esaminare il corpo di Skip rimanendo a bocca aperta. "Fantastico, contatto fisico autentico! La sensazione restituita al tatto è pari a quella reale!"
"Grazie Comandante, è un buon prototipo, ma non è esente da difetti... dovete stare lontani assolutamente da qualsiasi fonte di calore eccessiva e, soprattutto, a generatori che emettono alte frequenze: a causa della sua viscosità la melma non reagisce molto bene da quanto abbiamo potuto notare dai nostri test..."
"Altrimenti?" chiese Terr.
"Altrimenti inizierà a brillare di bellissimo verde fosforescente e la pelle potrebbe irritarsi un po'..." disse Lucius.
"Un po' dice lui.. ma poi grattarmi tocca sempre a me" brontolò Skip
"Sempre a borbottare stai.. comunque.. avrete poi a disposizione le solite maschere con chip vocale per alterare le vostre voci, occhiali con tricorder incorporato e tutta la strumentazione delle missioni precedenti. "
"Allora non resta che inzaccherarsi tutti!" affermò Terr.

Falco da Guerra "Gloria di Khar'shan"
Piattaforma di Teletrasporto
2 Ottobre 2400 - ore 16.59


L'agente Eilos Pimento era irrequieto: i mesi sulla Khar'shan a guardarsi continuamente le spalle dal branco di taglia gole che aveva appena consegnato alla Flotta Stellare l'avevano abituato a non abbassare la guardia ed a dormire con un coltello sotto al cuscino.
Gli ci sarebbero voluti altrettanti mesi per tornare ad una vita quantomeno normale, oppure tornare nuovamente sotto copertura.
D'altronde, ragionava, il brivido della caccia e di infiltrarsi era una sensazione che dava dipendenza e non l'avrebbe scambiata con niente al mondo.
Il suo fantasticare fu interrotto dall'attivazione del teletrasporto.
Di fronte a lui, il lampo di luce lasciò spazio all'equipaggio che soggiornava nella cella di detenzione della USS Wallace.
Il senso di déjà vù gli fece istintivamente portare la mano alla fondina del phaser.
"Buongiorno, Tenente Pimento! Felice di trovarla in salute" esclamò Hazyel nelle sue vesti da Boliano, scegliendo di non attivare il camuffamento vocale
"Capitano, benvenuto sulla Khar'shan. Ho già impostato la rotta per il check point nel sistema Nausicano.. ma devo farvi i complimenti per i travestimenti, sono veramente realistici" rispose Eilos allungando una mano verso Hazyel sospettoso.
"Si, è una tecnologia sperimentale... C'è niente che dobbiamo sapere prima di partire? Avremmo un po' di fretta"
"Tutto quello che dovevate sapere ve l'ho già comunicato nella nostra ultima trasmissione: i sistemi sono stati riconfigurati e sbloccati per permettervi l'accesso. Con l'aiuto degli ingegneri della USS Wallace abbiamo bloccato tutte le trasmissioni in uscita per quarantotto ore poi i transponder e le trasmissioni sub spaziali riprenderanno regolarmente. Se questa nave è monitorata in qualche modo, noteranno nei suoi registri che è stata incontrata un'anomalia spaziale transitoria che ha provocato dei malfunzionamenti in tutti i sistemi in modo da non attirare troppa attenzione. Ora, col vostro permesso, dovrei fare rapporto alla Intelligence. "
Detto questo, Pimento salì sulla piattaforma di teletrasporto ed in un lampo scomparve.
"Non è particolarmente loquace quel Pimento" fece notare Wood.
"Come dargli torto, è stato sotto copertura con questa gente per quindici mesi. Anche io sarei desideroso di lasciare questa latrina e di andarmene" sentenziò Fox.
Ogni reparto prese posizione ai propri posti: Hazyel si diresse in plancia e camminò in giro scrutando ciascuna console ed ogni angolo per familiarizzare con la nave che avrebbe dovuto portarlo al fatidico rende-vous.
In meno di due ore, tutte le squadre erano pronte.
Hazyel si appoggiò con i gomiti allo schienale della poltrona di comando.
Richiamò sullo schermo principale il conto alla rovescia per il ripristino delle trasmissioni del transponder.
Mancavano poche ore e poi sarebbero entrati di nuovo nella rete nascosta del capo di Belall.
"Signor Terr, controlli lo stato di tutti i reparti "
"Tutti riferiscono che sono ai propri posti e danno luce verde. Siamo pronti Signore" rispose il responsabile della sicurezza.
"Atena si prepari ad attivare i motori ad impulso, imposti la rotta per il sistema Nausicano" ordinò Hazyel sedendosi.
"Sì Capitano" rispose serafica la Prince
"Attivare!"


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11.04 - TRADIMENTI

Autore: Tenente Comandante Alexander Wood

FLASHBACK
SOL III - Kazakistan
Cosmodromo di Bajkonur
Deposito navale Callisto
28 Settembre 2400 - ore 07:29


Il messaggio della killer non si era fatto aspettare poi molto.
In poche ore aveva fatto pervenire presso il Comando di Flotta il chip con le indicazioni.
E fu così che, già il giorno successivo al rapimento, Frank Moses stava camminando per il polveroso deposito coperto solamente da quello che sembrava un semplice spolverino.
Accanto a lui, una ragazza si guardava attorno decisamente impaurita
Moses si voltò leggermente, osservandola, per poi guardare davanti a sé
"Non sia così preoccupata, sono certo che non ha nulla da temere".
Le richieste della rapitrice erano chiare e Moses, ad istinto, sapeva che i bambini non correvano un reale pericolo, ma il pensiero che qualcuno potesse toccare due esseri così innocenti gli faceva ribollire il sangue nelle vene.
Oltre a quello, aveva ancora davanti agli occhi le immagini della povera Sybil, orribilmente trucidata una volta che aveva assolto al suo compito.
Frank avrebbe voluto urlare e prendere a pugni il relitto di un Runabout vicino a lui, ma non poteva: doveva mantenere lucidità.
Avevano toccato la sua famiglia e l'avrebbero pagata a caro prezzo, ma non era ancora arrivato quel momento.
"Mi sembrava che le richieste fossero chiare" la voce metallica, che avevano imparato a riconoscere, si diffuse nella struttura poco prima che la killer si palesasse a loro con i due bimbi accanto a lei.
Moses si voltò, portando lentamente lo sguardo sul suo avversario.
"E' qui solo per portare al sicuro i bambini. A meno che che tu non voglia presentarti al Comando di Flotta per consegnarli di persona, nel qual caso la mando via"
In effetti, quella parte del suo piano non era propriamente a punto.
"E sia. Vedo che con il tempo sei cambiato, non sei più il codardo che tradisce i colleghi per aver salva la vita. Ti fa onore, il tuo sacrificio salverà la tua famiglia" fece un passo indietro sospingendo i bimbi verso la Guardiamarina per poi sfoderare due lame da sotto l'abito.
I due piccoli osservarono, con gli occhi spalancati, la killer che, fino a quel momento, era stata con loro per poi correre verso Moses
"Tio tio" strepitarono cercando di farsi prendere in braccio.
Moses abbassò lo sguardo verso le due creature "Isabella, Gabryel, ciao piccolini. Ora andate dalla Guardiamarina, poi lo zio arriva"
"Ma dopo gelatone veoo?" i bimbi sollevarono lo sguardo da cuccioli verso lo zio
Al Comandante sorse sul viso un sorriso "Ok, dopo gelatone, ma ora andate" portò lo sguardo sulla donna "Appena via da qui, gli faccia una scansione: voglio sapere se stanno bene"
I piccoli si staccarono da Frank andando a farsi prendere in braccio dalla giovane Guardiamarina che, dopo aver annuito al superiore, fece qualche passo per allontanarsi dalla zona del prossimo scontro.
La mezza Risiana osservò il Comandante fare quelle promesse che non avrebbe mai potuto mantenere: stava tradendo anche quelle due innocenti creature.
Anche per questo l'avrebbe pagata, ma non poteva essere lei a creare un trauma ai due bimbi, quindi decise di attendere in silenzio.
Fu in quel frangente che un colpo phaser andò a colpire proprio tra le gambe della Guardiamarina, mentre un uomo si palesò davanti a lei puntandole contro l'arma
"Non così in fretta, non abbiamo nessuna intenzione di far andar via questi due bimbi" affermò sorridendo beffardo, mentre contemporaneamente altri quattro mercenari apparvero ai lati della struttura.
La mezza Risiana strinse le lame in mano "Dovete lasciarli andare, ha rispettato il patto"
Il mercenario sorrise guardando la donna "Scusa bocconcino, ma non sei tu che paghi e quindi non prendiamo ordini da te. Ti era stato ordinato di eliminare i bambini e, invece, hai voluto salvarli, e ora vuoi addirittura farli andar via. Ora capisco perché è stato così facile manipolarti e farti uccidere tutte quelle persone"
Alla mezza Risiana si gelò il sangue nelle vene. Manipolata? Possibile che la sua amica avesse fatto una cosa del genere?
Il mercenario capì di aver colpito nel segno, anche se non poteva vedere il viso della donna, quindi si voltò verso la Guardiamarina
"Scusa bellezza, niente di personale" sollevò il phaser, ma un secondo dopo un colpo energetico proveniente da uno dei relitti lo schiantò a terra.
Prima che gli altri mercenari potessero rendersi conto di quel che succedeva subirono la stessa sorte.
La mezza Risiana osservò la scena, ma le ci volle molto meno tempo dei mercenari a realizzare che Moses non aveva rispettato il patti.
Spiccò un salto per poter fuggire, ma un forte dolore le incendiò una spalla.
La sua rapidità l'aveva salvata da una morte certa fuggì tenendosi la spalla ferita, ma il dolore che le bruciava l'anima era ben peggiore della sofferenza che provava nel fisico: lei era stata usata.
Il Comandante Moses fissava la donna fuggire ormai lontana.. fece un flebile sorriso per poi avvicinarsi alla Guardiamarina ed ai bimbi.
Isabella fissò lo zio per poi portarsi un dito davanti alla bocca "Shhh.. fa la nanna!" disse sussurrando ed indicando il mercenario.
Moses non poté che sorridere a tanta innocenza "Sì, fa la nanna.. era tanto stanco"
Gabryel fissò il mercenario corrucciando le labbra decisamente pensieroso, poi guardò Moses "Sensa ossetto? Non ha pauaa dei moltri?"
Dai quattro lati della sala intanto i membri del RED stavano arrivando per congiungersi a Frank
La signora T'Vek uscì dal nascondiglio con ancora imbracciato il fucile di precisione "Visto? li ho presi tutti!!"
L'anziana fu seguita a ruota dalla signora Wojciechowski "Presi cosa? Che se non c'ero io saremmo ancora qui"
Dietro alle due, camminava l'Andoriana Pucci che scuoteva la testa:
"Senza i miei tricorder per occultare i segni vitali non avremmo neppure iniziato! Quindi finitela pettegole.."
Marvin si avvicinò per ultimo osservando le tre litiganti "Ma finitela di litigare! Guardate chi abbiamo qui.." guardando i bambini
L'effetto dei bimbi su RED fu eclatante, tutti si dimenticarono ogni passata disputa per avvicinarsi ai piccoli e coccolarli.
Isabella e Gabryel, dal canto loro, si gustarono le effusioni, ma poi la bimba osservò Moses "Tio, gelatone?"
"Esatto vecchio brontolone, dopo quello che hanno passato, un gelato è quantomeno obbligatorio" affermò irruente Ki'Mbeir Lyn
Gabryel osservò la donna Klingon come per volerla studiare meglio ed annuendo con un cipiglio molto serio "Ti ti gelato"
Moses alternò lo sguardo sui RED per poi soffermarsi sui bambini, sollevando gli occhi al cielo
"Sì, appena siamo a San Francisco prendiamo tutti il gelato, ma prima andiamo all'ospedale Letterman per una visita medica" sentenziò avviandosi alla navetta con il resto della squadra.

Falco da Guerra "Gloria di Khar'shan"
Ponte C - Stiva di carico
4 Ottobre 2400 - ore 11.00


Sarah era sprofondata dentro ad una paratia cercando di collegare due cavi, quando Elaina fece il suo ingresso nella piccola stiva guardandosi attorno.
Cippy svolazzava attorno alla paratia comunicando con i suoi soliti cinguettii.
"Sì, lo so che devo pensare ai protocolli di comunicazione, ma se non aggancio il coassiale qui siamo senza sensori. Maledizione, perché i cavi devono essere sempre corti"
La Mendel diede uno strattone ad un connettore riuscendo ad unirlo con la sua controparte e, finalmente, la console accanto a lei prese vita, iniziando le procedure di diagnostica
Quando il Capo Operazioni riuscì finalmente a rimettersi in piedi, si trovò davanti l'ufficiale medico che la guardava.
"Ehm.. esattamente quando sei arrivata?" domandò Sarah mentre si spostava verso il terminale centrale della stiva, prendendo posto e digitando alcuni comandi
Elaina si guardò attorno "Più o meno tra il coassiale ed i sensori" poi curiosa si avvicinò all'amica "Cosa avresti combinato?"
La Mendel sorrise fiera
"Dubito che ci faranno arrivare senza una bella scansione a tutta la nave, e dubito anche che desisterebbero al primo tentativo se non trovassero niente. Quindi chiunque punti i sensori verso di noi vedrà una stiva di carico schermata, ma, affinando la ricerca, potrebbe scoprire che trasportiamo armi e attrezzature elettroniche. La nomea del nostro equipaggio farà in modo che nessuno pensi di approfittarne"
Cippy riprese a cinguettare
"Sì, lo so, è solo una spunta delle cose da fare. Uffa!" sbraitò contro la sua A.I. Svolazzante.. per poi avvicinarsi ad Elaina quasi sussurrando "Seriamente a volte mi pento di averlo creato così preciso."
La Tarev sorrise lievemente, guardandola "Puoi sempre riprogrammarlo! Hai ancora molto lavoro?"
Sarah prese una pinza di giunzione fingendo di sparare verso la piccola paletta volante
"No, tantissimo no, diciamo che, però, è un po' noioso. Devo implementare il nuovo sistema di comunicazione. Ho terminato i comunicatori, ma non ho ancora impiantato il sistema software."
Sarah fece girare la poltroncina per poter guardare l'amica negli occhi
"Per evitare che possano essere scoperte le comunicazioni, abbiamo creato un sistema che registra il messaggio, poi lo comprime, inviandolo come un singolo impulso ad alta frequenza che passerà come rumore di fondo. Nessuno ci farà caso. Ora manca il sistema di decompressione sulla nave. E poi devo calibrare i sensori per il nuovo tracciante che avete studiato. Tu? Ancora convinta di voler clonare Moses?" sorridendo "No, perché, se ci riesci, ne vorrei una versione mignon da tenere in Stazione Ombra come talismano"
"Se non andasse contro l'etica ci farei un pensierino." Elaina scosse la testa e rimase pensierosa qualche secondo "Sia chiaro.. ho piena fiducia nel Capitano e sono certa che ci guiderà benissimo, ma..."
"Ma è un solitario. E' per quello che lui e Moses sono un'ottima squadra. Il Capitano tende a darci completa fiducia e da il massimo di sé stesso quando è da solo. Il Comandante, invece, lavora meglio come coordinatore della squadra e la sua assenza ci fa sentire più scoperti. Ma stai tranquilla.. siamo il progetto Empireo per qualcosa, no? Siamo il meglio in queste missioni" Sarah osservò Elaina sorridendo "Alexander che ne dice?"
Elaina si strinse nelle spalle "Lui? Dice di esser tranquillissimo, che siamo addestrati e che non c'è nulla di cui preoccuparsi, anche se non c'è il Vecchio Orso, ma mi sa che, ogni tanto, si dimentica che sono Betazoide. Non lo ammetterà mai neppure sotto tortura, ma l'assenza di Moses preoccupa anche a lui"
Sarah si fece scappare una risatina guardandola "Beh, speriamo veramente che tutto vada bene se no chi lo sente Moses quando ritorna? Ci mette a fare addestramenti per i prossimi due anni"
Elaina spalancò gli occhi "Ecco, questa è un'eventualità a cui non avevo minimamente pensato e che sinceramente non mi manca. Mi sa che vado a ricontrollare il tracciante se effettivamente è così invisibile" alzandosi dalla poltroncina. "A presto Sarah" uscendo poi dalla sala
"A presto Elaina" mentre Cippy riprendeva a cinguettare "Lo so che il flusso ai sensori non è ancora calibrato, ma non ho ancora finito la diagnostica"

Sistema Nausicano
Falco da Guerra "Gloria di Khar'shan"
Ponte B - Plancia
06 Ottobre 2400 - ore 03.34


"Signore tre minuti all'uscita dalla curvatura" rapportò Atena dalla console del timone
Hazyel, imbrigliato nelle eccessive forme del Boliano Belall, sollevò lo sguardo in direzione della donna alzandosi in piedi.
Indossava un'uniforme federale da Capitano che sicuramente aveva visto giorni migliori, visto che riportava vistosi segni di bruciature da phaser e strappi qui e là
"Molto bene, signori, ci siamo quasi.. spero che abbiate letto e memorizzato i bei curriculum dei nostri alter ego. Si va in scena."
La console delle comunicazioni richiamò l'attenzione di Fox, travestito da Orioniano "Trasmissione in ingresso: proviene da uno degli asteroidi"
Il Capitano volse lo sguardo sull'ingegnere, annuendo "Sullo schermo!"
Pochi secondi dopo apparve il famigliare viso di un Nausicano, dalle prominenti creste e dai capelli corti, che rimase qualche secondo a fissare il Boliano per poi iniziare a ridere
=^=Non sapevo che ti fossi arruolato nella Flotta Stellare come Capitano. Correva voce che ti avessero preso=^=
Hazyel storse le labbra, guardando il Nausicano, per poi iniziare a ridere
"Cararn, secondo te, chi ha avuto la meglio tra me e quel borioso Capitano?" sfoggiando tronfio la logora uniforme
=^=Meglio così, sono certo che i nostri ortaggi saranno certamente di tuo interesse. Appena arrivi, vieni al bar.. mi devi offrire da bere=^=
Terr, dalla console tattica, fece un cenno al Capitano che annuì riportando l'attenzione sul Nausicano
"Non mi interessano i tuoi ortaggi" calcando la parola "Sono qui per caricare carne, ma sono certo che tu lo sai bene vista la scansione che hai appena fatto. Non cercare di fregarmi, sei tu che mi devi una bevuta dopo quel bel carico che ti ho fatto fare" poi fece cenno a Fox di chiudere la chiamata.
La Tarev, le cui forme erano state mutate in quelle di una Cardassiana, si voltò ad osservare il Capitano "Ortaggi?"
Hazyel fece cenno ad Atena di avvicinarsi all'asteroide e portarsi a distanza di teletrasporto, quindi si volse verso Elaina
"Ortaggi sono le armi, mentre la carne sono informazioni.. anche se tutti sanno perché siamo qui, continuano ad usare un gergo contro le intercettazioni"
"Ok.. pronti a scendere" disse poi rivolto alla squadra ed avviandosi in sala teletrasporto "Se abbiamo ragione, faremo solo un breve scalo per evitare brutte sorprese, poi ripartiremo"

Asteroide Pico 223
Base Nausicana - Bar
06 Ottobre 2400 - ore 04.55


Hazyel entrò nell'ampia salone, insieme al resto della squadra di sbarco, passando in rassegna i presenti e facendo una rapida panoramica di tutti i crimini a loro imputati.
Compravendita di organi, commercio di schiavi, numerosi killer prezzolati, mentre i trafficanti d'armi non si riuscivano neppure a contare.
"Belall, sporca canaglia" un Tellarite arrivò accanto all'ufficiale della Raziel assestandogli una pacca sulla spalla che lo fece quasi barcollare "Ti vanno maledettamente bene gli affari. Ti vedo ben inspessito" assestandogli un colpo sulla prominente pancia. "Non tenerti tutti gli affari per te, passali agli amici"
Hazyel faticò un poco a restare in piedi di fronte all'irruenza del Tellarite
"Amici cosa, Katr? Gli amici non mi fanno saltare gli affari. Ci ho perso una vagonata di Latinum con quel carico di armi"
Il Tellarite scoppiò in una risata fragorosa tenendosi la pancia "Sì, me lo ricordo, è stato veramente un tocco da maestro riuscire a soffiarti quel carico" e, detto questo, prese il Boliano sottobraccio, incamminandosi con lui nella sala.
Il resto della squadra, preso di sorpresa da quell'improvvisata, iniziò ugualmente a distribuirsi, cercando di mimetizzarsi tra quella feccia.
Stromm prese sottobraccio il suo amante, impersonato da Terr, e s'incamminò sinuosa verso un gruppo di trafficanti che confabulavano fra loro ed il loro arrivo fu accolto come quello di due vecchi amici.
"Allora ho sentito che avete fatto dei buoni affari con quel carico di statuine votive" li interpellò un umano, vestito come se fosse appena uscito da uno scavo archeologico, che si avvicinò a Stromm, squadrandone le fattezze Bajoriane "Anche se sarei pronto a trafugare uno dei cristalli dei profeti per una notte con Stith" concluse ridendo.
"Giù le mani, vecchio mio.. lo sai bene che lei è fuori dalla tua portata" rispose Terr mantenendo, comunque, un atteggiamento amichevole, essendo quell'umano un caro amico di Preed.
Tarev e Wood si incamminarono, invece, verso un nutrito gruppo di scienziati riconosciuti per non essere esattamente dei benefattori.
"Kita Gasler e Tapar Gunn" li apostrofò un Ferengi che si avvicinò ai due guardandoli intensamente.
Elaina ed Alexander, a loro volta, osservarono il Ferengi cercando di capire chi fosse e come fosse legato ai loro alter ego, ma il loro interlocutore li anticipò, mettendo in mostra in un sorriso i suoi denti aguzzi.
"Sono Rigar Sir... non vi ricordate?" domandò sghignazzando "Beh.. effettivamente ho contrattato solo con Belall.. vi sono state poi utili quelle cinque Orioniane che vi ho mandato per i vostri esperimenti?" ridendo ancora "Pensavano di andare a fare un viaggio d'istruzione e, invece, che fine hanno fatto?"
Elaina, sentendo quanto la suo alter ego potesse essere una bastarda di prima categoria, strinse i pugni, lottando con se stessa per non malmenare quell'essere immondo.
Wood osservò il Ferengi fessurando lo sguardo "Nessuna informazione è gratuita, dovresti saperlo" per poi fare un mezzo sorriso.
Rigar Sir osservò il finto Denobulano.. sicuramente quell'informazione gli sarebbe stata utile, ma avrebbe potuta averla in altri modi senza pagare, quindi annuì per poi guardarli "Se avete bisogno di altre cavie, sapete dove trovarle" detto questo si allontanò.
Elaina rispose a denti stretti "Ovvio, non ci dimentichiamo di una risorsa così importante. Tranquillo, ti cercheremo presto"
Wood sfoggiò un sorriso malizioso "Oh, sì, certo che ti cercheremo..." poi si rivolse alla compagna "Lo so, la vita di una dottoressa esperta in modifiche genetiche illegali è orribile, ma pensa che, finito qui, qualcuno manderà una soffiata alla Flotta su un certo trafficante di cavie da laboratorio"
Fu in quel momento che il Nausicano che li aveva accolti fece il suo ingresso in sala
"Sono certo che siate tutti a conoscenza che non sarà qui il nostro incontro, ma, come immaginate, abbiamo bisogno di sicurezza. E, infatti, i miei uomini hanno scoperto che, tra di noi, sono riusciti ad infiltrarsi delle spie federali" fece scorrere lo sguardo sui presenti che iniziarono a mormorare tra di loro.
Un unico pensiero colse i membri della squadra. Possibile che li avevano scoperti? Come era possibile? Istintivamente tutti si voltarono verso il Capitano che, in quel momento, stava facendo roteare nel bicchiere uno strano cocktail dai colori cangianti, apparentemente, senza nessun pensiero al mondo.
I secondi passarono come macigni finché due Klingon sfoderarono le armi, puntandole alla schiena di due umani.
I membri della squadra di sbarco emisero un flebile sospiro di sollievo mentre si rendevano conto che la loro copertura era ancora integra, ma, ben presto, si resero conto che dovevano far qualcosa per fermare quello che, a tutti gli effetti, a breve, sarebbe stato un omicidio.
I due uomini vennero scortati vicino al Nausicano che li osservava compiaciuto
"In effetti, stavate per farmela, ma gli scanner hanno evidenziato delle modifiche chirurgiche fresche. Ora, come potete immaginare, la vostra sfacciataggine vi costerà la vita" ridacchiando facendo un cenno ai Klingon che sollevarono le armi in direzione dei due.
"Aspettate!" sia Wood che Tarev proruppero in un grido all'improvviso e tutta la sala si voltò ad osservarli.
Il primo a parlare fu Alexander "Voi volete la loro morte. Ma perché dovrebbe essere una cosa rapida e quasi indolore?"
Elaina fece ricorso a tutte le sue arti interpretative "Ho giusto bisogno di un paio di cavie per tentare una modifica del gene 24" sfoggiò il suo miglior sorriso osservando i due infiltrati "Moriranno, ma brameranno che la morte li venga a prendere. Mi sembra una punizione migliore, no?"
Hazyel nelle vesti di Belall rise fragorosamente "Agli ultimi che avete operato sono letteralmente esplosi i polmoni, è stato.. ehm.. interessante"
Tutta la sala scoppiò in una fragorosa risata mentre il Nausicano osservava i due "Beh, a quanto sembra siete capitati nel posto sbagliato. Prendeteli" poi rivolto ad Hazyel "Belall però ricordati che mi devi un favore" ridendo per poi guardare il resto dei presenti "L'incontro si terrà tra cinque giorni. Appena tornati alle vostre navi riceverete le coordinate"

Falco da Guerra "Gloria di Khar'shan"
Ponte C - Celle detentive
06 Ottobre 2400 - ore 06.05


Terr e Stromm sospinsero i due prigionieri nelle celle, attivando i campi di forza
"Ora restate qui, noi abbiamo cose più importanti da fare" ordinarono, uscendo dal ponte ed andandosi a riunire al resto della squadra.
"Cosa pensate di farne?"
Hazyel sospirò guardando i colleghi "Al momento, li terremo qui. Non sappiamo ancora se sono effettivamente dei federali. E, anche se lo fossero, non possiamo presentarci come loro alleati. Se sarà necessario, contatteremo il comando per confermare la loro identità.." si voltò verso i colleghi sorridendo "Magari potrebbe succedere che una squadra con delle strane tute nere abbordi la nave e li faccia fuggire. Per ora assicuriamoci che non scappino e non sospettino di nulla"
=^=Qui plancia abbiamo le coordinate del punto finale=^=
Hazyel si avvicinò alla paratia premendo il pulsante dell'interfono "Perfetto.. partenza appena pronti"

FLASHBACK
SOL III - San Francisco
Luogo imprecisato
30 Settembre 2400 - ore 06:37


L'assassina s'incamminò lungo il vicolo con le mani in tasca era stata tradita da colei che aveva eletto a suo mentore?
Era ancora sicura che quelli che aveva ucciso erano realmente dei traditori?
Attorno a lei camminavano altre figure, forse esseri che come lei si erano persi e cercavano qualcosa che potesse ancorarli ancora a questa vita, ma lei non se ne preoccupava, ormai una sola cosa contava riuscire a trovare la verità.
Sentì un colpo provenire dalle sue spalle e provò la spiacevole sensazione di un phaser puntato tra le scapole.
"Hai fallito di nuovo! E, questa volta, ti sei fatta anche scoprire, ormai sei un peso e la nostra comune amica non è soddisfatta. Prima che ti venga qualche strana idea.. il phaser è settato per uccidere eD i miei uomini ti tengono sotto tiro."
Per confermare le parole del mercenario, tre figure incappucciate si palesarono dall'ombra, mostrando dei phaser.
"Ora faremo un bel giretto. O, per lo meno, sarà bello per noi, tu non so se ti divertirai stavolta. Reputalo un regalo da un'amica"
"Mmpf.. la tua amica fa degli strani regali" la voce proveniva da un uomo, appoggiato ad uno dei muri, che, lentamente, si incamminò verso di loro.
La killer riconobbe immediatamente Moses, mentre il mercenario non immaginava chi aveva davanti.
"Fatti i maledetti affari tuoi, vecchio, se non vuoi che ti spedisca al creatore qui e adesso"
I suoi soci puntarono i phaser, con un sorriso sulle labbra.. sorriso che si spense, inevitabilmente, quando dei flash di teletrasporto fecero apparire una decina di tattici con i fucili phaser spianati.
Li avevano circondati. La partita era persa.
Il Comandante Moses si fece largo tra la squadra, arrivando davanti alla killer ed all'uomo.
"Non mi piace che mi chiamano vecchio" bofonchiò sollevandolo quasi di peso e sospingendolo verso i suoi uomini per farlo arrestare
"E tu ragazza.. non provare neppure a scappare. Durante lo scontro al deposito navale, ti abbiamo iniettato un radio marcatore. Per i prossimi cinque anni non esiste posto nell'universo dove potresti nasconderti in cui non ti potrei trovare. E, anche se non ci crederai, noi siamo ciò che ti divide da una vita in fuga"
La killer sollevò lo sguardo sull'uomo chi era realmente questo?
Era stato spedito su una base soltanto per non creare imbarazzo?
No, decisamente no.. era operativo e decisamente ben preparato.
Una sola domanda riuscì a proferire mentre uno dei tattici la stava arrestando "Perché? Avresti potuto aspettare che finissero il loro lavoro. Ho messo in pericolo la tua famiglia e i tuoi amici. Perché salvarmi?"
Moses voltò lo sguardo su di lei
"Perché mi servi. Sei l'unico modo che ho per catturare chi sta realmente dietro a tutto questo" strinse le labbra voltandosi.
La verità è che non avrebbe sopportato di assistere ancora ad un'autopsia di una giovane ragazza.
E' vero, aveva ucciso, aveva messo in pericolo la sua famiglia ed i bambini, ma era stata manipolata e, se qualcuno doveva pagare, non era solo lei.
"Aspettate" esclamò la donna mentre la stavano portando via "Quando la prenderete, voglio cinque minuti con lei" fissando seria il Comandante.
Moses accennò un sorriso "La Flotta Stellare non permette queste cose" sfiorando il comunicatore per farsi teletrasportare ed infine sussurrò "Non ufficialmente".

FLASHBACK
SOL III - San Francisco
Comando Flotta Stellare
Ufficio Contrammiraglio Bates
01 Ottobre 2400 - ore 11:37


"I bambini sono tornati a casa e la rapitrice è sotto custodia, direi che puoi calmarti" affermò, sorridendo, la Bates mentre osservava il marito che camminava, nervosamente, avanti e indietro per l'ufficio
"Ora puoi passare tranquillo il resto della convalescenza"
Moses annuì, continuando a muoversi concitatamente, mentre il Contrammiraglio guardava il pad che aveva appena ricevuto.
"Chissà come se la caveranno Hazyel e gli altri sulla base Kassioper?" proruppe Bernadette sorniona.
Moses si voltò di scatto mentre il pad scivolava sulla scrivania nella sua direzione
"Hanno messo le mani sul computer della ragazza che abbiamo preso ed abbiamo torchiato un pochino il capo dei mercenari. A quanto sembra, è lì che, alla fine, si terrà l'asta"
Il Contrammiraglio si appoggiò allo schienale
"Peccato che tu abbia ancora due settimane di convalescenza....." per poi guardare il terminale olografico davanti a lei
"Se ti muovi, c'è una navetta pronta allo spazioporto. Abbiamo un infiltrato su quella base, anche se dovrai improvvisarti barista." sorrise, guardandolo, per poi alzarsi, avvicinandosi a lui e dandogli un bacio
"Potrei ordinarti di rimanere sulla Terra, ma, probabilmente, troveresti un modo per scappare. Tanto vale farti partire con la mia benedizione... Ma stai attento"


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11.05 - MISSING IN ACTION

Autore: Capitano Hazyel

FLASHBACK
SOL III - San Francisco
Comando Flotta Stellare
Ufficio Contrammiraglio Bates
01 Ottobre 2400 - ore 12:32


Frank era uscito da meno di mezz'ora e già Bernadette si stava pentendo di averlo lasciato andare.
Avrebbe potuto costringerlo, con le buone o con le cattive, a restare con lei, a continuare le indagini sulla Terra.. ma a poco sarebbe servito..
Arrestata la killer e messi fuori gioco i mercenari, dopo aver messo sotto protezione lei e la figlia, niente avrebbe trattenuto oltre Moses dal tornare dai suoi uomini.
Il Vecchio Orso, che amava lavorare in solitaria, dopo aver perso il fraterno amico, nonché padre naturale di Victoria, ora sembrava non riuscire a fare a meno della sua squadra.
Il team di mocciosi all'asilo, come da sua definizione di un tempo, era cresciuto e lui pareva non riuscire a starne senza.
Dai rapporti del team di psicologi guidati dalla stessa Victoria, il rapporto era duale.. anche molti membri di Empireo sembravano profondamente legati a Moses.
Il che era un'ottima cosa.. umanamente.. ma questo rapporto lo stava nuovamente allontanando da lei e da Margaret in un momento di estrema fragilità.
Inoltre, chiunque fosse il mandante, non si sarebbe mai fermato..
"E' ora di andare, signora.. ci stanno aspettando" il suo aiutante Vulcaniano, il Comandante Terel, parlò lentamente con la sua consueta tonalità bassa e calda, sebbene inespressiva.
Erano anni che lavoravano insieme.. laddove non arrivava la caparbia tenacità di Bernadette, ci riusciva l'apparente, eppur minacciosa, neutralità di Terel.
Moses sapeva di poter contare sul Vulcaniano per vegliare su moglie e figlia e di poter partire tranquillo, eppure non sarebbe stato così semplice.
Una lacrima sgorgò, impertinente ed inopportuna, rigando il volto di Bernadette che l'asciugò, soffocando un moto di stizza con sé stessa, mentre si alzava per raggiungere la porta del proprio ufficio.

FLASHBACK
SOL III - San Francisco
Spazioporto
01 Ottobre 2400 - ore 12:54


Frank, abitualmente, non ci avrebbe messo tutto quel tempo a raggiungere lo spazioporto.
Dapprima era stato obbligato ad attendere di farsi controllare le medicazioni e che la sua nuova identità di copertura come barista fosse pronta.
Poi aveva incrociato Margaret sul piede di guerra.
La piccola di casa aveva accumulato su di sé un sacco di pregi, ma, in versione guerrafondaia, anche tutti i difetti di famiglia.
Non era stato facile spiegarle che doveva andare via per il bene di tutti.
Per il suo, per quello del fratello, della madre e della sorellastra che amava tanto e più di una sorella vera.
Ed anche per un sacco di persone che lavoravano nella Flotta Stellare e che, in quel preciso frangente, erano in pericolo per colpa di qualcuno che voleva vendicarsi.
Un qualcuno che nessuno sapeva chi fosse e perché lo facesse.
Per Latinum? Solo per Latinum?
Era una motivazione troppo grezza e banale per un piano così articolato.
C'era sicuramente dell'altro e lui doveva scoprire cosa.
Margaret non l'aveva presa benissimo: aveva usato tutti i trucchi psicologici appresi da Victoria, le minacce nemmeno troppo velate di Bernadette, le sfuriate rabbiose di Robert, gli occhioni dolci e coccoloni che sfruttava impertinente da bambina..
Niente: Frank era stato irremovibile, lui doveva partire.
Margaret era letteralmente esplosa furibonda: in tanti anni era la prima volta che litigava seriamente con la figlia più piccola.
Era una cosa che l'aveva profondamente turbato.
Era abituato, fin da quando erano piccoli, che i suoi due figli si contendessero ogni attenzione quando lui tornava da loro.
Fosse stato per poco o per tanto tempo.
Quell'ira della figlia, invece, dovuta a sincera ed estrema preoccupazione per lui, era la prima volta che Frank era costretto a dovervisi confrontare e scontrare.

FLASHBACK
SOL III - San Francisco
Spazioporto
01 Ottobre 2400 - ore 13:12


La preda era arrivata.
Finora si era rivelato un nemico degno di rispetto, in grado di mettere sotto scacco mercenari esperti e killer di prim'ordine.
Eppure, in quel momento, viaggiava da solo, in mezzo a centinaia di persone, con passo incerto e con solo uno zaino sulla spalla.
Era evidente dove corresse: verso una navetta che l'avrebbe portato in orbita e di lì verso la base Kassioper.
La Flotta era così prevedibile dopo tutto.
Nonostante le precauzioni del Nausicano Cararn, vi erano ancora infiltrati fra i suoi ospiti: poco male..
Una volta eliminato Moses, avrebbero estirpato anche tutti gli operativi presenti alla festa.
Solo allora avrebbe messo all'asta il prezioso bottino.
Una piccola parte del suo terribile piano di vendetta.

FLASHBACK
SOL III - San Francisco
Comando di Flotta
Celle Detentive
01 Ottobre 2400 - ore 13:20


"Non sei la persona che stiamo cercando" affermò soddisfatto Enderby McCormack, uscendo dall'angusta prigione e riattivando il campo di forza
Man mano che l'agente della Sezione 31 si allontanava, le luci iniziarono a riprendere l'abituale intensità, le telecamere uscirono dal loop di riprese a cui erano state indirizzate e, col passare dei minuti, anche le due guardie iniziarono a riprendere conoscenza.


FLASHBACK
SOL III - San Francisco
Spazioporto
01 Ottobre 2400 - ore 13:27


Qualcosa non tornava.
Era una sensazione intrinseca che Moses provava spesso e volentieri, come se fosse innata nel suo sistema sensoriale.
Neanche un sesto senso, un settimo senso naturale.
Nel mezzo della confusione, del chiacchiericcio, dell'agitazione tipica di posti affollati nell'ora di punta come quella, c'era qualcosa che lo disturbava e che non lo faceva sentire tranquillo.
Inizialmente, aveva imputato la cosa alla furiosa litigata con Margaret, ma, col passare, lento ed inesorabile, dei minuti, la sensazione era diventata certezza.
Non aveva, però, ancora compreso cosa.
Erano quelli i momenti in cui detestava essere invecchiato, in gioventù avrebbe avuto i riflessi più pronti ed attivi.
Non si sarebbe mai fatto fregare a Parigi
Lui e Victoria erano salvi soltanto perché, non sapeva da dove e come mai, ma era spuntato Hazyel, praticamente dal nulla e con quasi niente addosso.
In quel momento, quel fottutissimo e fortunatissimo Risiano avrebbe sicuramente già compreso da dove proveniva la minaccia che stava aleggiando sulla sua testa.
I benefici della giovane età si disse Moses, scacciando dalla mente i ricordi di alcune conversazioni con Bernadette e Victoria a riguardo.
Non era più bravo di lui.. ed, anche se lo fosse mai stato, non glielo avrebbe mai ammesso spontaneamente.

FLASHBACK
SOL III - San Francisco
Comando di Flotta
Celle Detentive
01 Ottobre 2400 - ore 13:36


"Allarme Rosso! Attivare campi di forza a tutti i livelli.. integrità della struttura violata.. ripeto.. il Comando di Flotta è sotto attacco.."
=^=Che succede?=^=
"I prigionieri sono stati tutti eliminati.. è stato impiantato loro quello che sembra un servocontrollo neurale.. stiamo verificando con la squadra medica d'emergenza e.. un attimo"
Trascorse un intero minuto di insopportabile fruscio dovuto al comunicatore rimasto attivo, prima che l'ufficiale della sicurezza riprendesse a parlare
"Rettifico.. comunicate al Contrammiraglio Darion che vi sono due superstiti.. in gravissime condizioni, ma respirano ancora.. la killer ibrido Risiana delle Spade ed un giovane mercenario Bajoriano che sta blaterando cose incomprensibili su Profeti e maledizioni.."
=^=Teletrasportateli in infermeria e poneteli sotto massima attenzione.. controllate ogni accesso, voglio sapere come sono entrati!=^=
"Signora.. non ci sono segni di accessi non autorizzati.. chiunque fosse, era della Flotta Stellare ed aveva le abilitazioni per accedere all'area protetta.. i due superstiti non saranno al sicuro nemmeno in isolamento in infermeria.. senza contare che, secondo la squadra medica, sarà complicato rimuovere il servocontrollo neurale. E' stato progettato perché si leghi all'arteria più vicina.. non so dirle come, ma, tentando di rimuoverlo, potrebbe causare l'esplosione del vaso sanguigno ed un'emorragia fulminante"
=^=Maledizione=^=

FLASHBACK
SOL III - San Francisco
Accademia della Flotta Stellare
01 Ottobre 2400 - ore 13:53


La seconda ora del Corso in Deduzioni Logiche & Analisi Operative stava volgendo al termine ed il brusio fra i cadetti stava aumentando di intensità col trascorrere dei minuti e l'avvicinarsi della pausa pranzo.
Una motivazione sufficientemente logica per distrarsi dal compito loro assegnato e che, pertanto, non scompose più di tanto la loro insegnante, il Contrammiraglio T'Li.
Le era bastata un'occhiata, più di mezz'ora prima, per comprendere chi avesse già trovato parte della soluzione al problema operativo che lei aveva posto loro.
Ognuno di loro avrebbe avuto tempo e modo di approfondire quella deduzione, offrendo al contempo una o più soluzioni alla problematica iniziale.
Invece per gli altri.. beh.. non erano, evidentemente, all'altezza del compito assegnato e, pertanto, che bramassero soltanto di andare a mettere qualcosa sotto i denti, era qualcosa di tutto sommato completamente accettabile.
Avere un'insegnante Vulcaniana, per molti di loro, non era facile.
Nonostante le apparenze, inoltre, avere proprio lei non era facile neppure per gli appartenenti alla sua stessa razza.
I suoi test erano stati studiati per potenziare deduzioni logiche e con infinite possibilità sia di successo che di errore
Nel secondo caso, vi era un errore che poteva ugualmente portare alla risoluzione del test.
Nel primo caso, solo una era la strada in grado di assicurare la completa riuscita del compito loro assegnato.
Questa apparente confusione portava, spesso, ad interessanti disquisizioni fra i suoi cadetti Vulcaniani che non comprendevano come la logica potesse essere, in qualche modo, manipolata per addivenire a risultati potenzialmente illogici, ma estremamente fruttiferi.
L'ultimo che era riuscito a risolvere correttamente tutti i suoi test era stato Hazyel.. cosa insolita per un Risiano e che gli aveva valso tutto l'iter successivo di carriera.
Dopo di lui, tanti ragazzi promettenti, ma nessuno degno di essere segnalato alla Intelligence.
La cosa preoccupava T'Li... specie in un periodo in cui la Federazione non solo scopriva al proprio interno infiltrati Romulani come il Contrammiraglio Oh, ma la stessa Flotta Stellare si rivelava fragile su un aspetto mai messo in discussione fino ad allora: la propria lealtà.
Fu allora che, sul pad che stava visionando, apparve il simbolo silenzioso dell'allarme rosso: il Comando di Flotta era sotto attacco ed i prigionieri uccisi.
Per una volta, in tanti anni, il Contrammiraglio T'Li figlia di Vorak fu vista allontanarsi dalla propria aula un nanosecondo antecedente allo scoccare della fine lezione.

FLASHBACK
SOL III - San Francisco
Spazioporto
01 Ottobre 2400 - ore 14:19


Moses, pur rimanendo inquieto, emise un sospiro di sollievo quando vide che la navetta era finalmente arrivata.
L'avrebbe dovuto portare su una obsoleta classe Sydney diretta su Terra Nova, pianeta di classe M appartenente al sistema Cassiopea.
Da lì avrebbe ottenuto un passaggio su un'unità di rifornimento verso la piccola base di Kassioper, orbitante attorno alle due stelle MU Cassiopea A, una sub nana giallo arancio e B, una piccola e relativamente fredda nana rossa.
Inizialmente, la base era stata concepita al fine di studiare l'orbita eccentrica di MU Cassiopea B, ma col passare degli anni era stata prima riconvertita a base di rifornimento e poi progressivamente abbandonata dalla Flotta Stellare ed acquisita da privati che l'avevano trasformata in un'enorme passeggiata ricreativa, ricca di negozi ed attrazioni.
Sulla carta, un buon investimento.. nella realtà molto meno.
I finanziatori Ferengi ben presto avevano presentato il conto ed il tutto era andato lentamente in malora.. resistevano poche attività ed era subentrata, lentamente, ma inesorabilmente, la nomea di piccolo paradiso per personaggi di dubbia moralità e fedine penali non esemplari.
Frank stava per sollevare lo zaino per porlo sulla spalla, quando fu urtato.
Così violentemente che gli scappò un sordo gemito di dolore ed istintivamente si toccò la fasciatura che gli ricopriva il petto.
Fu proprio quando tastò una delle sue ferite che capì tutto e si mosse giusto in tempo prima che iniziasse l'attacco.

FLASHBACK
SOL III - San Francisco
Spazioporto
01 Ottobre 2400 - ore 14:52


Il piano era riuscito.
La preda uccisa.
L'agguato, come concordato, era partito sulla zona passerelle, meno affollata rispetto al terminal principale.
Moses era stato prima circondato e poi attaccato: dalla navetta erano usciti in suo soccorso alcuni marinai sprovveduti ed armati di phaser, puntualmente messi fuori combattimento dal cecchino che dominava l'intera zona.
Con un colpo avrebbe potuto ucciderlo, ma lei voleva fare soffrire atrocemente la preda che aveva osato sfidarla e non soccombere.
Lo avevano attaccato come tanti piccoli squali pronti ad azzannare a brandelli la loro balena.
I phaser settati per far male, ma non per uccidere.
Moses aveva risposto al fuoco, in maniera micidiale.
Ad ogni colpo, o quasi, corrispondeva un mercenario ucciso.
Poco importava, aveva promesso loro che la somma totale di Latinum sarebbe rimasta tale a prescindere dal numero di superstiti
Più la preda faceva resistenza e maggiore era il compenso per coloro abbastanza furbi o fortunati da non farsi ammazzare.
Quando la preda fu abbastanza vicina alla navetta, accadde l'impensabile: una Vulcaniana uscì sparando come in una danza leggiadra.
Le ci volle poco per comprendere che era la stessa che aveva urtato Moses qualche istante prima dell'attacco.
Chiunque fosse, non era meno letale di quest'ultimo.
La situazione era mutata ed il gioco rischiava di non essere più divertente.
Diede pertanto l'ordine via radio: bastava un colpo del cecchino per metterla fuori combattimento.
Ma il cecchino taceva.
All'ennesimo richiamo via radio, dal comunicatore di quest'ultimo si udì una voce femminile, dal forte accento Andoriano, urlare "Fottiti!" in modo chiaro ed inequivocabile.
Fu allora che la squadra di mercenari capì di essere in pericolo.. il loro capo urlò di settare le armi su letale e chiudere la partita.
Non le fu chiaro chi sparò il colpo decisivo: tutti videro la preda volare all'indietro verso la navetta, un secondo prima che questa esplodesse e si portasse via qualsiasi resto della Vulcaniana e del terribile Comandante Moses.

FLASHBACK
SOL III - San Francisco
Spazioporto
01 Ottobre 2400 - ore 15:56


Ci avevano messo un'ora intera.
Una cosa assurda per dei professionisti.. le nuove generazioni erano degli inetti se quelli erano i loro tempi di azione e di estrazione da zona calda.
Sessanta minuti ininterrotti di brontolii e chiacchiere da parte del Boliano.
Teorie di complotti, fantasie di macchinazioni, intrighi, congiure e cospirazioni.
Come se non avesse abbastanza fastidi con tutti i dolori alle sue giunture, sicuri segni premonitori di guai a non finire.
Quando il vecchio Bajoriano/Cardassiano Jorha Johnson stava sul punto di scoppiare, un furgone a sospensione si avvicinò ad uno dei terminal secondari dello spazioporto.
Superò i controlli della sicurezza e, lentamente, si avvicinò ad un'area di sosta.
"Alla fine avevamo ragione, vedi?? Usciranno proprio di là quei pezzi di escremento" esclamò festante Boggs, il Boliano.
"Avevamo? Sono due ore che blateri di qualsiasi faccenda che ti venga in mente.. io una cosa avevo detto.. questa! E ti vuoi pure prendere il merito?"
"Uh.. mamma mia.. come siete brontoloni quando invecchiate voi del vecchio Ordine Ossidiano"
"Ha parlato il giovincello.. piuttosto, hai preparato il maiale?"
"E' sempre pronto.. non appena si allontaneranno, faranno una bella fine.. con i fuochi d'artificio.. come piacerebbe al Vecchio Orso"
Due sorrisi sdentati e crudeli apparvero beffardi sui volti dei due R.E.D.

Falco da Guerra "Gloria di Khar'shan"
Ponte B - Plancia
08 Ottobre 2400 - ore 00:34


"Tempo previsto di arrivo alla base Kassioper?" domandò Hazyel ad Atena
"Questo falco non ha grande capacità di curvatura, Capitano.. posso darle curvatura 8.2 per dodici ore, ma poi dovremmo rallentare bruscamente per evitare surriscaldamenti.."
"Non dobbiamo correre, non è una gara di velocità.. ma di resistenza"
"In che senso?" domandò Fox dalla consolle ingegneristica, ruotando la sua poltroncina verso quella del Capitano
"Ci hanno dato la destinazione troppo facilmente.. avremo presto compagnia o compiti da affrontare per provare il nostro interesse e la nostra autenticità"
"E' sicuro, Capitano?" chiese Wood dall'altra parte della plancia "In fondo, con la trovata di prendere noi i due infiltrati, ammesso che siano tali, abbiamo già dimostrato la nostra.. ehm.. crudeltà minacciandoli delle peggiori sevizie immaginabili"
"Oh.. le assicuro signor Wood che è l'esatto contrario.. ora abbiamo un bersaglio disegnato sulla chiglia dello scafo.. nessuno si sarebbe mai offerto di salvare due spie federali, nemmeno per farle torturare con atroci sofferenze"
"Non potevamo lasciarli uccidere e se ci fosse stato Moses.."
"Li avrebbe fatti ammazzare senza battere ciglio se quella mossa avesse salvato tutti noi.."
"Non è possibile.. il Vecchio Orso avrebbe studiato una strategia" esclamò la Tarev entrando in plancia e dando man forte ad Alexander.
"Senza dubbio.. cosa che faremo anche noi.. anzi, in verità, ho già elaborato un piano nel preciso istante che vi ho dato supporto nella vostra richiesta.. dettata dal cuore, ma non dalla testa.. una cosa che apprezzo.. ma che non ci farà particolarmente amare dai nostri nuovi amici"
"In che senso?"
"Cararn, per essere un Nausicano, è abbastanza sveglio ed è sempre riuscito a togliersi d'impaccio in passato.. ora ha un dubbio sulla nostra lealtà.. non a caso mi ha immediatamente chiesto un favore.. e prima di arrivare su Kassioper, questo favore andrà ripagato o verremo attaccati e distrutti"
"La dotazione bellica di questo falco è abbastanza importante, Capitano.. ho ispezionato personalmente tutti i sistemi d'arma e sono stati decisamente migliorati dalle versioni standard.." si intromise Terr
"Non ne dubito.. ma non conosciamo esattamente contro chi avremo a che fare.. molte delle navi, che ci hanno preceduto, sono state dirottate da Cararn verso il sistema planetario W3Z, direzione zona neutrale Romulana.. noi, e non soltanto noi, ci stiamo dirigendo dalla parte opposta.. sistema Cassiopea.. decisamente troppo vicina alla Terra.. tempo stimato?"
Atena, sentendosi chiamata in causa, fece un rapido calcolo:
"A curvatura 7, quella garantita dalle specifiche Klingon, arriveremo alle 21.35 del 03 novembre.. probabilmente riusciremo ad arrivare prima, ma non so ancora quantificare di quanto.. a livello puramente teorico, non di molto"
"Capite?" domandò Hazyel ai suoi
"Ehm.. cosa?" domandò di getto Lucius
Hazyel non rispose subito, ma si voltò a fissare prima Elaina e poi Navras..
"Troppo tempo.." affermarono entrambi all'unisono
"Esatto.. hanno diviso i compratori e li stanno direzionando in giro per la galassia a perdere l'occasione della vita.. perché? Più passa il tempo e maggiori sono le possibilità che la Flotta riesca a porre sotto protezione i propri operativi.. che li riesca a sganciare dalle missioni in corso o che li faccia agire per chiudere, anzitempo, i loro incarichi"
"Già.. ma perché darci questo vantaggio?" chiese Alexander
"Le ipotesi sono varie.."
"Ad esempio?" domandò, a sua volta, Elaina
"Se voi foste troppo deboli per prendere da soli il potere in una fazione.. non necessariamente criminale.. cosa fareste?"
"Beh... di sicuro non cercherei aiuto in maniera chiara ed inequivocabile, rischiando di venire passato per le armi, se scoperto.. dovrei agire di soppiatto" rispose Wood
"Sì, ma anche così, macchinando nell'ombra, cercando improbabili alleati nella cerchia della fazione al potere, rischieresti di essere tradito ed ucciso.. occorre essere estremamente cauti ed astuti.. e ciò nonostante, non si avrebbe sicurezza di esito positivo" obiettò Terr
"Esatto.. signori miei.."
"E quindi?" chiese Fox
"Potreste mettervi in mostra come uno dei più inflessibili ed incrollabili sostenitori del leader, al fine di ingraziarvi le sue simpatie e l'approvazione dei suoi seguaci, e poi, nel momento in cui una forza esterna dovesse mettere a soqquadro lo status quo e fuori combattimento il leader.. subentrereste istantaneamente al suo posto con l'intero potere, uccidendo la spia, artefice della caduta del precedente capo, assieme a tutti gli accoliti non disponibili a seguire la vostra ascesa, bollandoli come complici e traditori"
"Ok.." disse Elaina "Ma cosa c'entra con noi tutto ciò?"
"Diamo per scontato di essere vittime.. di dover salvare colleghi in pericolo.. dopo gli attacchi a Moses, Rosenburg ed agli altri operativi.. probabilmente lo faremo anche.. ma siamo burattini nelle mani di un abile manipolatore.. anche in questo momento, si sta avvantaggiando della situazione per i suoi piani.. il Latinum fa gola a molti, ma non muove tutto l'universo"
"E quindi?" chiese nuovamente la Tarev
"E quindi.. mia cara" Hazyel si alzò goffamente dalla poltrona sotto le spoglie di Belall, andando vicino alla Betazoide e mettendole entrambe le mani sulle spalle "so perfettamente quanto tu ti senta fuori fase per l'assenza di Frank.. come so che non tutti avete fiducia in me per la riuscita di questa missione in sua assenza.."
Il Risiano non disse altro, limitandosi ad osservare Alexander ed Elaina, mentre a Sarah fischiarono, letteralmente, le orecchie con un Cippy cinguettante, furioso in binario, un qualcosa di vagamente similare ad un "io te l'avevo detto"
Alexander rimase di pietra ed osservò il proprio Capitano, sostenendone lo sguardo avrebbero avuto il tempo di chiarirsi, ma non era quello il momento giusto.
"No.. aspetta.. ma.. io non penso che.." rispose, esitante, Elaina, presa del tutto alla sprovvista
Hazyel non la fece continuare e le si avvicinò all'orecchio bisbigliando
"Shhh.. lo so.. ti conosco.. l'assenza di Frank non è una cosa abituale.. e come dice tua mamma, se qualcosa esce da quello che per te è l'ordinario, ossia come dovrebbero essere ed andare le cose, ti sale la vena pessimista.. non è un difetto se ti manca Moses.. ma non vedere il bicchiere sempre mezzo vuoto.. avrò bisogno di te.. prima della fine"
Hazyel calcò specialmente sulle tre parole finali ed un brivido freddo scese lungo la colonna vertebrale di Elaina mentre qualcosa, nel volto del Capitano, le diede la certezza che era disposto ad aprirsi a lei telepaticamente.
Bastò un solo attimo perché lei percepisse ciò che il Risiano stava per fare e quello che si aspettava da lei.. e la cosa la colpì con la forza di un pugno nello stomaco.
=^=Capitano! Messaggio in entrata! Ci intimano di uscire da curvatura e rimanere in orbita geostazionaria attorno a Burala Prime=^=
Prima che Hazyel potesse rispondere ad Atena, fu sorpreso dalla reazione di Elaina che, vinta ogni barriera di grado, lo afferrò per il braccio, fissandolo con gli occhi spalancati e sussurrandogli all'orecchio "Non lo vorrai fare davvero? Non andartene pure te, per favore"
Lui rispose semplicemente "Devo" poi si staccò da lei e prese nuovamente posto sulla poltroncina del Capitano.
"Sullo schermo"
=^=Belall ci rivediamo..=^= esordì il Nausicano
"Cararn, sentivi già la mia mancanza?"
=^=Ti avevo detto che mi dovevi un favore=^=
"Sei sempre stato un tipo sveglio e rapido, vecchio mio.. cosa posso fare per te?"
=^=Lo sai perfettamente. Si diceva che eri stato attaccato dalla Flotta Stellare e sei ricomparso vincitore.. si diceva che eri sanguinario ed i tuoi uomini non da meno, eppure si sono inventati un esperimento genetico pur di salvare due infiltrati federali.. senza contare che il tuo capo aveva già mandato un'altra nave a contrattare per quella famosa lista.. dunque? Ti potrei chiedere chi sei veramente.. ma non hai segni di modifiche addosso.. quindi sei proprio tu ad essere cambiato Belall.. e voglio sapere perché..=^=
"Cambiato, dici te? Quando mai ho amato prendere ordini da un Klingon? Andiamo.. sono stato al suo gioco.. ma questa è la mia grande occasione, non la sua.. quindi mandi pure quante navi vuole.. i Klaa mi devono inaspettatamente un favore.. e lui, al confronto loro, è una nullità"
=^=Lo è sempre stato.. ma ci permette ottimi affari=^=
"Che porto a termine io.. sempre io.. soltanto io.. a bordo mi danno del bastardo individualista e solitario.. pensa che non sanno nemmeno che ho personalmente interrogato i due prigionieri.. che non hanno voluto parlare e mi hanno talmente innervosito che li ho dovuti uccidere"
Hazyel smanettò un secondo sulla consolle dalla sua poltroncina e sullo schermo apparve la barbara scena dell'assassinio dei due.
Il Nausicano applaudì entusiasta =^=E' per quello che è sparito il tracciante che avevamo immesso loro=^=
"Non ti fidavi di me, Cararn?"
=^=Non mi fido mai di nessuno.. anche se Katr non fa altro che elogiarti per lo splendido carico di armi che ti ha soffiato da sotto il naso=^=
"Gli dovevo un favore.. e so bene che quel Tellarite preferisce rubare al vedersi pagare in marce"
Cararn sghignazzò
=^=Sei più furbo di quanto pensassi, Belall.. buon segno.. ma non abbastanza da crederti.. Rigar Sir ci è rimasto parecchio male a non sapere come hai usato le ragazze che ti aveva fornito=^=
"Perché erano i suoi giocattolini sessuali.. ma, alla fine, erano loro a comandare lui.. ha fatto in modo di liberarsene, ma poi è rimasto senza.. ed è in astinenza.. debbo dire con ragione.. erano bocconcini prelibati.. ma decisamente troppo abituate ad essere viziate.. i miei due scienziati si sono divertiti un mondo a far perdere loro le arie da grandi seduttrici"
=^=Sei un vero bastardo.. e mi sei sempre piaciuto.. quindi ti darò una possibilità.. la tua nave continuerà la sua rotta verso Kassioper.. se eseguirai ciò che ti richiederò, la nave, i compari ed i tuoi affari saranno salvi.. in caso contrario, verranno distrutti..=^=
"Vuoi testare la mia fedeltà? Benissimo.. abbasserò gli scudi e mi farò teletrasportare sulla tua nave.. ma nessuno comanderà ai miei uomini di far alcunché.. non li ho tolti da sotto le grinfie di uno stupido Klingon per darli in pasto alle follie paranoiche di un Nausicano"
=^=Decisamente vecchio mio.. ora ti riconosco.. ma sì. Tu per un po' sarai mio ospite.. al termine, vedrò se condividere con te le informazioni che stai cercando.. ora abbassa gli scudi, prima che mi annoi e decida di farti saltare in aria assieme a quel catorcio che chiami nave=^=
"Dovresti pur sempre provarci.." provocò Hazyel
Per tutta risposta, esattamente a prua del Falco da Guerra Gloria di Khar'shan, si disoccultò un Destroyer di fabbricazione Son'a.
Il confronto di stazza era già di per sé impari.. le modifiche effettuate, fra cui il sistema di occultamento, erano sufficienti per chiudere la partita.. almeno secondo Cararn.
Hazyel, nei panni di Belall, sorrise.
La presunzione di Cararn aveva svelato la nave e sicuramente la Mendel non aveva perso tempo ad attivare la sua griglia di sensori approfonditi per mappare l'insana rivale.
=^=Che hai deciso, Belall?=^=
"Giù gli scudi.."
Terr eseguì l'ordine meccanicamente.
Un secondo dopo.. un fascio di luce si portò via Hazyel.
Due secondi dopo, il Destroyer di Cararn iniziò la sua manovra di allontanamento.
Tre secondi dopo, in plancia proruppero tutti i cinguettii furiosi di Cippy che quasi sovrastavano la voce della Mendel.
=^=Velocità in aumento.. li ho agganciati con i sensori a lungo raggio.. l'immagine è molto debole.. Cippy aumenta e convoglia potenzia ed energia sistemi dai scansione laterale e ricalibra i sensori anteriori.. veloce Cippy.. la nave sta scomparendo dal radar.. cacchio.. il segnale è sempre più debole.. è come se fosse interamente ricoperta di un materiale in grado di assorbire energia e questo rivestimento energetico la rende pressoché irrivelabile.. la percepisco appena.. sono pronti ad andare a curvatura.. curvatura 8.. no.. no.. NO! Li ho persi.. ora provo a studiarne la scia..=^=


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11.06 - QUATTRO AMICI AL BAR

Autore: Tenente Comandante Francis "Frank" Moses

Falco da Guerra "Gloria di Khar'shan"
Ponte B - Plancia
08 Ottobre 2400 - ore 00:44


"Li ho persi..."
Silenzio. Un silenzio assurdo e pieno di sgomento.
Tutti osservavano il monitor come se fosse uno scherzo.
"Terr..." Stromm si era voltata verso di lui come se volesse svegliarlo dal suo sonno.
Lui si guardò un attimo intorno, lanciando un'occhiata Comandante Mendel, ma lei scosse il capo, indicando il groviglio di circuiti che ancora uscivano dalla sua console.
"Tornate ai vostri posti. Sappiamo quello che dobbiamo fare... Signor Prince ci porti su Kassioper!"
Il capo della sicurezza guardò la sgraziata poltrona di comando del falco da guerra e si mise, invece, in piedi dietro la postazione del timoniere.
Nessuno fece commenti per il repentino cambio ai vertici.
Sebbene fosse Sarah il diretto successore al comando della missione, aveva preferito lasciare l'incarico a qualcuno, in quel frangente, con più esperienza.
Sapeva che Terr l'avrebbe tenuta comunque informata, ma lei aveva troppe cose da sistemare per il bene della missione e, comunque, tutti sapevano quello che dovevano fare e che chiunque ci fosse su quella poltrona, avrebbero comunque dato il meglio di loro stessi.


Destroyer Detchiage
Plancia
15 Ottobre 2400 - ore 02:11


"Allora cosa ci facciamo qua? Ti avverto Cararn.. se mi farai perdere l'affare io e te avremo un problema."
Hazyel, nelle vesti di un annoiato Belall, si grattò il grosso ventre prominente.
"Dobbiamo incontrare una persona. È un affare che ho in ponte con qualcuno che conosci..." il Nausicano gli lanciò un'occhiata.
"E chi sarebbe, di grazia?"
"Barios Belall..." rispose divertito Cararn
"Mio fratello? E che ci fa lui qui? Pensavo fosse in una prigione federale!"
Hazyel non si lasciò sorprendere dalla notizia di un incontro con il fratello del Boliano che stava interpretando.
"L'abbiamo fatto uscire giorni fa, avevamo un debito con lui.. e lui delle informazioni per noi. Stiamo andando a recuperare il venditore diretto all'asta e ho pensato che ti avrebbe fatto piacere incontrare tuo fratello." il Nausicano sorrise
"Ottima notizia! Quindi potrò conoscere, per primo, il venditore... direi che, con questa cosa, ti sei guadagnato un favore da parte mia!"
Belall, con sorpresa di tutti, fece alcuni passetti di danza.
"Non sei felice di incontrare tuo fratello?" chiese ancora Cararn mentre il suo tono iniziava a farsi dubbioso.
"Non particolarmente, gli devo parecchi crediti... lui sarà felice di vedermi, io un po' meno. E comunque non siamo così uniti." tagliò corto Hazyel sorridendo
"Capitano, ci chiamano.. è Ginson."
"Sullo schermo"
Cararn lanciò un'ultima occhiata verso il Boliano, i suoi dubbi su quell'uomo stavano vacillando.
=^=Capitano Cararn... lui chi è?=^= sullo schermo apparve il volto di un terrestre
Hazyel non lo conosceva e si avvicinò al Nausicano, mostrandosi interessato alla conversazione
"Non è nessuno d'impor..."
"Buonasera, sono uno dei clienti dell'asta. Cararn è stato così gentile da farmi partecipare ad un primo incontro" lo interruppe il Risiano iniziando a parlare in fretta come qualsiasi Boliano.
"Non ti ho invitato per quello!" cercò di dire il Nausicano, ma Hazyel continuava a parlare sopra di lui.
"Sarà un piacere avervi a bordo, dica al suo capo che sarei felice di conoscerlo prima dell'inizio dell'asta."
=^=La mia padrona non sarà interessata. Fateci salire adesso.=^=
Cararn dette l'ordine e poi si girò verso Hazyel "Come hai fatto a capire che non era lui il venditore?"
"Troppo poco sveglio, aveva scritto galoppino in fronte. Chi ha rubato i file sottratti alla Comando di Flotta non è uno qualunque."
"Ti scopro ogni momento più furbo... ma troppa curiosità può portare in posti molto brutti." lo minacciò Cararn
"Dici? Io credo che soddisfare la propria curiosità eviti proprio di finire nei guai... più cose conosci e più sai di preciso quanto devi correre in fretta."



Destroyer Detchiage
Plancia
15 Ottobre 2400 - ore 05:39


"Fratello si può sapere come diavolo hai fatto a farti catturare?" domandò Hazyel
Barios Belall era l'opposto del fratello: magro come un chiodo e con un pomo d'Adamo che sporgeva in modo comico, era di carnagione più scura e i suoi occhi guizzavano a destra e sinistra come se si aspettasse un attacco in ogni momento.
"E tu cosa ci fai qui?" chiese questi di rimando
"Il buon Cararn non si fidava di me e voleva che qualcuno confermasse la mia identità dato che non poteva farmi fuori e basta. Allora Barios sono tuo fratello?" gli mise fretta Hazyel prendendolo per le guance rinsecchite.
"Piantala! Sì è mio fratello Daithaw, nessuno potrebbe essere così fastidioso se non lui."
"Bravo fratellino, adesso togliti dai piedi che devo parlare con la signora." Hazyel lanciò un'occhiata in direzione della donna che era salita a bordo.
Dire che era bellissima era dire poco.
Lunghi capelli bianchi naturali, occhi viola e una tenue colorazione azzurra della pelle, sulla fronte due accenni di antenne più simili ad escrescenze ossee, molto probabilmente una mezza Andoriana, certamente incantevole.
"Cararn... partiamo, dobbiamo arrivare in fretta alla base Kassioper."
"Certamente..." la voce del Nausicano era pregna di desiderio ed una nota di sottomissione.. quella donna l'aveva certamente ammaliato.
"Signor Belall, oggi sono in vena di festeggiare, mi accompagni al bar... se ce ne uno su questa bagnarola."
Hazyel si guadagnò uno sguardo velenoso da tutti i maschi presenti. Fece per seguirla, ma l'altro Boliano lo fermò.
"Fratello calma i tuoi appetiti, quella donna è pericolosa" bisbigliò Barios all'orecchio di colui che credeva suo fratello.
"Lo so e non ho intenzione di fare niente di stupido, ma ho intenzione di aggiudicarmi l'asta, se parlare con quella donna mi può aiutare ben venga."

Base Spaziale Kassioper
Sala teletrasporto 1
03 Novembre 2400 - ore 22:15


Le cinque pedane del teletrasporto si illuminarono contemporaneamente per poi depositare i nuovi ospiti della stazione.
Terr si guardò intorno rigidamente, lanciando un'occhiata ai suoi colleghi.
"Sei troppo impettito capo" al brusco rimprovero del suo secondo, nei panni della Bajoriana Stith, lui ebbe un fremito e fece un cenno di assenso nella sua direzione.
Era la prima volta che prendeva il comando di una missione della Raziel, senza il Capitano Hazyel o il Comandante Moses a portata di comunicazione.
Non era un novellino, ma, di solito, lavorava da solo o in tandem con Stromm... al massimo in team pronti ad eseguire compiti ben precisi su obiettivi ampiamente studiati e con piani d'azione preorganizzati.
In teoria, la missione su Kassioper non faceva molta differenza.. sapevano cosa fare.. chi impersonare e come.. inaspettatamente, però, essere diventato responsabile dei suoi colleghi non lo stava lasciando affatto indifferente.
L'elevatissimo numero di variabili in grado di far terminare tragicamente la missione da un momento all'altro, la pressoché certa impossibilità di poter contare anche su altri per salvarsi la vita, senza contare il pensiero sull'incolumità dei due ufficiali in comando, erano tutti fattori che non lo facevano affatto stare tranquillo.
Aveva posto Fox e Sarah a guardia della nave.
Sarebbero stati loro a portarli fuori di lì, qualsiasi fosse il risultato dell'asta: un modo l'avrebbero trovato.
Il gruppo prese l'uscita della sala e si immerse nei corridoi della stazione.
L'aria era pregna di odori tanto forti da disgustarli: cibo, spazzatura, spezie e corpi sudati.
Tutto era mischiato in quella base che sembrava un avamposto ai confini della civiltà, pur essendo ben entro i confini della Federazione.
I negozi che ancora resistevano, dall'antico splendore della stazione federale, erano in pessimo stato.
Ovunque regnava sporcizia ed un sinistro sentore di minaccia.
La gente, abbastanza accalcata, dato che si trovavano in una zona di passaggio principale, aveva l'aria inquieta di chi si aspetta il peggio ad ogni passo.
Alle volte, appoggiati alle paratie intenti a bere o fumare, c'erano piccoli gruppi di individui che sembravano di guardia e che fissavano intensamente chiunque ritenessero una minaccia per il loro piccolo e insignificante dominio.
Un paio di donne in abiti succinti si avvicinarono al passaggio di Terr con l'intenzione di offrirsi come passatempo, ma lo sguardo glaciale di Stromm le dissuase immediatamente.
Un Klingon davanti alla porta di un locale fece loro segno di venire avanti.
=^=Preed!=^= la voce del Klingon era metallica e sembrava uscire direttamente da un apparecchio elettronico che portava innestato nella gola.
"Kaba..." lo salutò con un cenno del capo Terr, riconoscendo l'altro come il capo della sicurezza del Nausicano che aveva portato via il loro Capitano.
=^=Entrate, sono praticamente tutti già arrivati. Avete armi?=^=
"Naturale che le abbiamo." lo schernì Stromm, il Klingon le lanciò un'occhiata divertita.
=^=Bene, stasera c'è il pieno. E tutta feccia come voi.=^=
"Tu si che sai come adulare una donna, Kaba!" la bellissima Bajoriana lanciò una risatina deliziata, risata che non raggiunse mai gli occhi dell'ufficiale della Flotta Stellare.
L'interno del locale era spazioso e quasi del tutto vuoto, nonostante l'ora. Probabilmente era stato prenotato per l'asta.
Attorno a loro era raccolta la peggior feccia della Federazione.
Individui dallo sguardo truce e dall'abbigliamento pratico da uomo di frontiera... erano criminali, assassini, razziatori, individui senza scrupoli pronti ad ammazzarsi a vicenda solo per un'occhiataccia.
"Preed! Cosa ci fai tu qui?" un Klingon dall'aria minacciosa si staccò dal suo gruppo per intercettare i nuovi arrivati.
"Riot... il grande capo ha mandato il suo cane più fedele" i due si guardarono in cagnesco.
Terr conosceva bene il curriculum dell'uomo di fiducia del misterioso capo del gruppo terroristico chiamato 'IwHa', era un tipo pericoloso che amava uccidere e torturare chiunque lo ostacolasse.
"Il capo ha mandato me per l'affare, potete anche andarvene!" rispose questi tenendo il volto a pochi centimetri da quello di Navras
"Non mi muovo di qui finché Belall non me lo ordina e, al momento, è in giro con Cararn... ho l'ordine di vincere l'asta. Magari poi possiamo parlare di affari io e te" Terr sorrise malizioso.
"Tu brutto..." Riot spinse il suo avversario ed il capo della sicurezza della Raziel non si fece intimidire, ci fu un breve scambio di ringhi finché Stromm, nelle vesti di Stith non si mise in mezzo dividendoli con il suo corpo.
"Buoni ragazzi, siamo qui per lavorare. Volete davvero che Kaba vi butti fuori sulla passeggiata?" disse la giovane appoggiando la mano sul torace dei due contendenti.
=^=Avrei buttato fuori chi fosse sopravvissuto, ma tu hai rovinato tutto il divertimento!=^= ridacchiò il Klingon dalla voce metallica
I due tornarono ai loro rispettivi gruppi.
Terr diede le spalle a Riot come se per lui la questione fosse conclusa, ma sapeva bene che Stromm avrebbe continuato a tenere gli occhi ben aperti in caso il Klingon avesse tentato qualche azione sgradita.
"Disperdetevi un po' e marchiate i bersagli... ma state attenti." ordinò il mezzo Trill guardando attentamente gli altri membri della missione.
Secondo il piano elaborato, quell'asta era un occasione ghiotta per arrestare i capi o i vice di molte cellule criminali.
Tutti loro avevano, sotto la manica, uno spruzzatore che avrebbe rilasciato un liquido, creato da Wood, il quale poteva essere, in seguito, rintracciato fino ad una distanza di parecchi anni luce.
All'inizio, Alexander aveva pensato di farlo sembrare un profumo, ma, dopo aver osservato le foto segnaletiche delle persone probabilmente presenti all'asta, aveva dubitato fortemente che qualcuno di loro usasse del profumo.
=^=L'asta comincerà non appena arriva il venditore... e non chiedetemi quando.. perché non lo so=^= sbraitò Kaba sopra il vociare di tutti
Molti sbuffarono per quell'attesa inutile, ma, quando il Klingon fece aprire il bar del locale, gli animi si distesero.
Naturalmente far bere quella feccia era come spegnere un incendio con della benzina.
"Ho fatto un piccolo regalo a Riot, una trasmittente delle nostre. Nel caso di bisogno possiamo attivarla, sarà un ottimo diversivo in caso di guai... sembrerà un informatore della Flotta." sussurrò Stromm all'orecchio Terr fingendo un fugace bacio.
"Sei fantastica, dovrei sposarti." rispose lui sorridendo.
"Promesse, promesse..." gli fece eco lei.
"Quando torneranno Belall e Cararn?" chiese Terr avvicinandosi a Kaba, ma questi rispose con una scrollata di spalle.
"Cazzo Kaba, se ci fate perdere l'affare perché Cararn vuole perdere tempo la cosa non finirà bene!" rincarò.
=^=Che ti prende? Di solito non sei così scontroso...=^= gli occhi dell'altro si strinsero sospettosi.
"Non lo so... c'è qualcosa che non va. Il capo della IwHa ci aveva incaricati di partecipare all'asta.. ma ha mandato anche Riot... la cosa non mi piace" rispose in tono cospiratorio Terr
=^=Ho saputo che vi stavano per catturare, forse ha pensato di mandare dei sostituti pensando al peggio.=^=
"Già.. lo avevo pensato pure io.. ma Belall aveva parlato con il grande capo dopo lo scontro con la Flotta Stellare e non ci è stato detto niente... bah.. sarò solo paranoico. Vado a prendermi una birra e vedrai che passerà!"
Il mezzo Trill dette una manata sulla spalla del grosso Klingon e lo lasciò assorto nei suoi pensieri.
Sorrise, il seme del dubbio era stato piantato... nel caso fosse successo qualcosa, quel dubbio avrebbe fatto tentennare Kaba.
"Fate posto! Ci sono delle signore che devono bere!" esclamò Stromm, facendosi largo, insieme ad Elaina, verso il banco ormai gremito di gente.
"Signore? Quali signore?" la risata di allargò fra tutti gli astanti mentre un grasso Pakled afferrava la dottoressa Tarev, stringendola a sé.
"Ehi tu!" Stromm stava per intervenire per difendere la collega quando il medico della Raziel afferrò il Pakled per la mano che la tratteneva.
Con un unico movimento, la dottoressa slogò l'articolazione del polso e del gomito del suo avversario, poi, come per un ripensamento, gli afferrò il collo in una stretta ferrea.
"Non sono in vena stasera, quindi potresti gentilmente farmi spazio?" la voce di Elaina era glaciale.
Il suo avversario era sbiancato, mentre si teneva il braccio ormai inservibile, balbettò qualcosa che sembravano scuse e lasciò il suo sgabello.
"Complimenti..." mormorò Malin colpita "È stato il vecchio a insegnartelo?"
"A dire il vero, è tutta farina del mio sacco... il vecchio orso mi ha dato le basi e mi ha allenato per farmi fare esperienza e resistenza, poi mi ha detto: Sei un dottore, sai come aggiustare le ossa, saprai anche come romperle no? Mi sono resa conto che, in effetti, aveva ragione... slogare le articolazioni non è così difficile... averci pensato prima."
"Forse io e te dovremmo parlarne più approfonditamente quando torneremo a casa..." le due sorrisero mentre il grosso Nausicano dietro il banco porgeva ad entrambe un bicchiere con un liquido ambrato.

Base Spaziale Kassioper
Cardura's Bar
03 Novembre 2400 - ore 23:42
=^=Sì...=^= Kaba stava parlando con qualcuno attraverso il suo comunicatore.
Terr si avvicinò sperando in delle novità.
=^=Riferirò.. abbiamo aperto il bar e nessuno pare lamentarsi troppo dell'attesa. Chiudo.=^=
"Qualche notizia?" chiese il capo della sicurezza della Raziel
=^=Pare che il tuo Capitano abbia superato il test=^= la voce metallica del Klingon non permetteva di capire nessuna emozione, ma, nei suoi occhi, c'era meno sospetto.
"Non avevo dubbi su questo.." anche se lo disse, Terr provò un enorme sollievo, il Capitano era salvo "Parlavo dell'asta."
=^=Arriveranno fra qualche ora... pare che il venditore abbia ritardato anche per chiudere una vecchia questione.=^=
L'altro lo guardò aspettando una spiegazione.
=^=È finalmente riuscita ad uccidere l'uomo che stava cercando=^=
"Di chi stiamo parlando?"
=^=Il Comandante Moses della Flotta Stellare.=^=
"Mai sentito..." mormorò Terr mentre le viscere gli si gelavano nel corpo
=^=E non ne sentirai più parlare! Ehi tu.. versaci da bere, vogliamo festeggiare!=^= esclamò il Klingon sbattendo il pugno sul piano di legno.
"Mmpf!" Mormorò il Nausicano dietro al bar.


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11.07 - INTRECCIO DI INTRIGHI

Autore: Tenente Atena "Starscratcher" Prince

Base Spaziale "Kassioper"
Cardura's Bar
03 Novembre 2400 - ore 23:42


Pensieroso e con un gesto meccanico, Terr prese il bicchiere di whisky Aldebarano che il barista Nausicano gli aveva messo davanti.
Forse la notizia lo aveva ottenebrato o forse il travestimento era fatto davvero a regola d'arte, ma Navras non si accorse che il gelo, che provava per l'uccisione di Moses, era del tutto privo di significato.
Bevve un sorso.
Gli anni di allenamento a notare i dettagli gli avevano fatto suonare un campanello d'allarme.. eppure non aveva chiaro cosa non quadrasse in quella storia.
"Non è facile far fuori un Comandante della Flotta Stellare. La tua venditrice deve sapere il fatto suo" esordì
"Puoi dirlo forte.. questo, oltretutto, pare essere stato particolarmente coriaceo" sghignazzò Kaba buttando giù d'un fiato il suo boccale di vino di sangue "Un altro! E che sia di una annata migliore se non vuoi finire fuori da un boccaporto" disse il Klingon al barista
"Mmpf" sbuffò il Nausicano, aprendo una nuova bottiglia di vino di sangue
Quello sbuffo fu per il mezzo Trill come mettere la testa in un secchio d'acqua gelata dopo una sbornia.
Il vecchio orso era sempre qualche passo avanti agli altri.
La presenza di Moses in incognito rendeva le cose più semplici, ma confermava che sapevano troppo poco di quella faccenda.
Per quanto fosse uno degli agenti più capaci della galassia, neanche Moses poteva arrivare in quella base ed ottenere un posto di copertura senza dover, per forza, muovere qualche pedina.. e, solitamente, più pedine era necessario muovere e più si faceva rumore sulla scacchiera.
Un avversario che, fino a quel momento aveva dimostrato di poter arrivare ovunque, non poteva non rendersene conto ed il fatto di voler continuare una vendita di informazioni di quel calibro senza, quantomeno, provare a mischiare le acque per evitare la cattura da parte della Flotta Stellare, aveva sicuramente un significato.
Terr lanciò uno sguardo all'altro lato del bancone dove Stromm e Elaina stavano bevendo i loro drink, osservando la sala, e si accorse che anche loro sembravano aver notato qualcosa di strano..
Sicuro che la Stromm lo stesse seguendo con la coda dell'occhio, Terr finì il suo whisky e ne chiese un altro.
"Non è che avete anche sigari, vero?" disse guardando negli occhi il Nausicano che gli rispose con un cenno e prese, da sotto il banco, un contenitore di legno "sigari Zubani, sono più forti degli altri, devi stare attento umano.. questa roba fa saltare in aria le tue budella mollicce"
Terr lo prese e lo annusò percependo, subito sotto l'involucro di tabacco, un vago odore di ammoniaca e realizzò di tenere in mano un candelotto di esplosivo
"Buon per me che ho lo stomaco di ferro. Dammene un paio" disse Terr con un sorriso

Base Spaziale "Kassioper"
Cardura's Bar
03 Novembre 2400 - ore 23:47


Un anonimo Betazoide era seduto in un angolo insieme ai suoi compagni di ciurma che facevano allegramente baldoria.
Ridacchiando con loro, contava i minuti e controllava discretamente il pubblico che si stava radunando.
Secondo il piano di volo della nave trasporto su cui si era imbarcato, aveva ancora poco più di tre ore prima della partenza e sperava di vedere la donna prima di partire.
Sarebbe dovuta arrivare giorni prima, ma la sua testardaggine aveva rallentato tutto il piano.
Si era trovato costretto, suo malgrado, a causare un intoppo burocratico per rallentare la partenza.
In forma anonima, aveva corrotto uno degli ufficiali addetti al controllo di volo che aveva ricevuto l'ordine di trattenerli fino almeno alle 3.00 del giorno seguente.
Il suo Capitano si era infuriato, ma per l'equipaggio quella sosta forzata si era mutata in una licenza.
Quella donna lo aveva incuriosito da subito. Ne aveva ammirato il potenziale. La mezza Andoriana aveva tutto. Bellezza, intelligenza, mancanza di scrupoli. Sarebbe potuta diventare veramente una delle criminali più importanti della galassia.
Voleva vederla un'ultima volta prima di andarsene.
Sarebbe riuscita a salvarsi?
La risposta l'avrebbe avuta guardando da lontano.
Dopotutto non voleva che lei lo riconoscesse.
Anche se si era camuffato da Betazoide, se l'avesse visto, Eiren Lader era abbastanza in gamba da arrivare a scoprire più di quanto avrebbe dovuto sapere.
Odiava il tipo di missioni che lo costringevano a muoversi di persona, ma quel lavoro poteva farlo solo lui: dopotutto era sempre valevole il detto per cui ci si debba fidare solo di sé stessi.
La situazione dei suoi affari era tale che, periodicamente, si trovava costretto a dover aprire un nuovo mazzo di carte perché quelle, che erano in circolazione, erano troppo segnate.
Con quella manovra, sfruttando Eiren Lader e la sua ridicola ossessione per la vendetta, era riuscito nel suo intento.
La Flotta si era trovata costretta a richiamare i suoi agenti, chiudendo anzitempo operazioni sotto copertura magari durate anni.. molte organizzazioni criminali, satellitari alla sua, erano state mozzate dei loro capi non abbastanza accorti da eliminare gli infiltrati al proprio interno.
Il tutto generava un delizioso caos in cui avrebbe mosso le nuove pedine che stava coltivando da ormai molto tempo. Solo gli affiliati più in gamba sarebbero sopravvissuti.
Eiren Lader era sicuramente fra quelli estremamente capaci.. l'aveva seguita, finanziata, istruita.. senza mezzi e priva di guida non avrebbe potuto fare tutto il lavoro sporco.
Quello che non aveva considerato era l'ossessione che lei aveva sviluppato per vendicarsi dei torti subiti e che le aveva permesso di sprecare anche troppe risorse per eliminare il Comandante Moses.
Dopotutto anche lui ogni tanto sbagliava.
Stava invecchiando, ma aveva sorriso nel riconoscere la sua antica nemesi nei panni di un barista Nausicano. Non era dispiaciuto che lei avesse fallito. Solo lui aveva il diritto di uccidere Frank Moses.
Dopotutto lui era Jak'Al.

Base Spaziale "Kassioper"
Ponte di attracco 3
04 Novembre 2400 - ore 00:07


"E' tutto pronto mia signora" disse un Nausicano alla mezza Andoriana
"Molto bene.. procediamo. Belall, mio caro, porgimi il braccio" disse lei melliflua "da quello che mi hai detto sappi che tiferò per te all'asta, anche se, ovviamente, non posso garantire la tua vittoria... conterà solo se quanto sei disposto a spendere si rivelerà maggiore di quanto saranno disposti a pagare i tuoi avversari"
"Eiren, in ogni caso, posso dire di essere stato felice di averti conosciuta e sappi che potrai sempre contare sui miei servigi" disse Hazyel ossequioso
"Sai Belall, avevo sempre trovato voi Boliani dei grassi e boriosi buoni a nulla. Ma tu non sei né l'uno né l'altro. Anche se sei grasso.. ma su quello si può lavorare" disse lei tagliente sotto una risatina
"Mio fratello, invece, è tutto quello che non sono io: magro, ma borioso e buono a nulla" rispose lui ridacchiando
"Nella mia organizzazione non c'è posto per i buoni a nulla, non me ne vorrai se mi dovessi trovare a doverlo eliminare"
"Come ho detto a Cararn, gli devo troppi soldi"

Base Spaziale "Kassioper"
Cardura's Bar
04 Novembre 2400 - ore 00:15


Tutti gli avventori si voltarono a vedere l'ingresso della bellissima mezza Andoriana a braccetto di un corpulento Boliano.
A seguire, un nutrito gruppetto di guardie Nausicane armate fino ai denti.
La donna entrò nella stanza dove si sarebbe svolta l'asta senza degnare di uno sguardo i presenti.
Il banditore uscì velocemente scandendo bene le parole
"L'asta inizierà tra quindici minuti. Accomodatevi"


Falco da Guerra "Gloria di Khar'shan"
Ponte B - Plancia
04 Novembre 2400 - ore 00:25


"Sono riuscita a inserirmi sia nel computer della Base che nel computer della Detchiage. Nessuno potrà rilevare nulla e non potranno mandare messaggi di nessun tipo che prima non passino da me. Al momento opportuno, potremmo teletrasportare la squadra di incursori direttamente dentro, solo che.." disse Mendel entrando in plancia assieme alla Prince
"blip pip blip" squittì Cippy
"Sì.. sì.. glielo stavo dicendo! Solo che non è possibile confondere i sensori della base senza mettere qualcuno in allerta. Per evitare che si accorgano del teletrasporto dobbiamo avvicinarci a cinque metri dalla nave"
"Devo pilotare uno sparviero Klingon a cinque metri dallo scafo di una nave attraccata ad una base stellare?" disse Atena incredula ad alta voce prima di aggiungere come fra sé e sé "ma ti rendi conto della difficoltà del calcolo della spinta di intercetto per arrivare così vicini senza causare un impatto?"
"Beh... se non si p.." disse Mendel
"Si può.. certo che si può. Mi metto subito a fare i calcoli. Dammi qualche minuto" disse Atena interrompendo Sarah come se lei non avesse parlato e stesse proseguendo un discorso da sola e spostandosi alla consolle di navigazione"
=^=Mendel a Tars, può venire?=^=
=^=Arrivo=^=
Neanche un minuto dopo, l'incursore veterano, bardato di tutto punto, entrò nella plancia dello sparviero.
"C'è del lavoro per noi?"
"Al mio segnale, dovete prendere il controllo della sala macchine e della plancia della nave Son'a in modo da impedirne la fuga.. il Tenente Prince sta calcolando il modo per impedire ai sensori della base di registrare i vostri teletrasporti"
"Siamo solo quattro, ma è fattibile.. potremmo fare un attacco lampo al nucleo di curvatura per danneggiarlo in modo da impedirne l'utilizzo e poi, con un secondo teletrasporto, spostarci in plancia per controllare la situazione" disse Tars elaborando la strategia
"Ci sono, ho finito i calcoli. con lo sparviero è una manovra complicata, ma diventa molto semplice se possiamo manovrare i raggi traenti della stazione"
"Consideralo fatto"
"Bene, in questo modo sposteremo lo sparviero al molo accanto alla Detchiage e, simulando un guasto della morsa di attracco, causeremo una imbardata che si fermerà a esattamente tre metri dallo scafo della nave Son'a"
"Avremo tempo per il doppio teletrasporto?"
"Da quando entreremo nella zona sicura di teletrasporto fino a quando realisticamente torneremo in posizione, avremo circa 90 secondi"
"Ce la possiamo fare"
"Bene.. allora abbiamo un piano"


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11.08 - FINO AD UN PASSO DALL'ASTA

Autore: Tenente Comandante Elaina Tarev

FLASHBACK
SOL III - San Francisco
Comando di Flotta
Servizi Segreti di Intelligence
01 Ottobre 2400 - ore 13:45


Erano passati pochi minuti dal macabro ritrovamento, ma non avevano perso tempo. Il gruppo dei Nove, o, meglio, quelli di loro che si trovavano al Comando, si erano riuniti per discutere su quanto fosse stato riscontrato dalle analisi preliminari.
"Qualcuno è riuscito ad entrare al Comando di Flotta senza che nessuno vi facesse caso, questo presuppone che indossasse l'uniforme della Flotta Stellare, ma, infondo, non è questo ciò che importa" le parole del Contrammiraglio Darion erano dirette a sintetizzare la situazione
"Il sistema di videosorveglianza, quello su cui puntavamo tanto, ha totalmente fallito. Nessuna olocamera, da quella dell'entrata al Comando sino a quella delle celle, ha ripreso la persona che è riuscita a fare un simile attacco. Ed, inoltre, anche gli altri sistemi di controllo non sono stati da meglio"
"Tutto questo può voler dire solo una cosa.." Bernadette Bates annuì alle parole di Often "Non si trattava di un tizio qualunque con indosso un'uniforme della Flotta, né di un comune ufficiale improvvisamente impazzito"
Il Contrammiraglio Frashlar fece una smorfia "Siamo sicuri che non sia responsabilità di un altro hacker?"
"No, lo escludo categoricamente" Rexen prese la parola "Il Comando di Flotta è uno dei luoghi più sicuri presenti su Sol III, soprattutto in questo momento. Dopo l'attacco subito a settembre, tutti i sistemi informatici sono stati controllati ed oltremodo potenziati. La risposta corretta spesso è la più semplice e, allo stesso modo, la più scomoda: chi ha agito lo ha fatto perché poteva farlo. Aveva i codici e le competenze per agire direttamente sui sistemi del Comando"
"Senza contare l'espediente usato" Often osservò il collega "Sarà anche fra i più banali, ma è sempre uno dei migliori. Mandando in loop le telecamere si è assicurato che, se qualcuno avesse fissato i monitor, non avrebbe visto altro che dei corridoi vuoti o scarsamente frequentati. Di fatto avrebbe visto esattamente ciò che si sarebbe aspettato di vedere"
"Qualche notizia delle guardie?" chiese Bernadette "Da quanto ho appurato si sono riprese.."
Frashlar fece una smorfia "Sì, ma solo grazie al loro eccellente stato di salute! Dalle analisi condotte è stato rilevata la presenza di una forte dose di Rorzod nel loro sangue"
Rexen osservò la collega "Rorzod.. non mi dice molto questo nome"
Il Contrammiraglio Tellarite prese la parola "Si trattava di una droga Agaroniana, un'evoluzione sintetica della Ketamina terrestre, ma con effetti di gran lunga maggiori. Rinominata dagli spacciatori con il più accattivante nome di Shadow Hunter, è famosa per i suoi effetti dissociativi ed allucinogeni, che pongono il consumatore in uno stato di totale rilassamento vegetativo. Il soggetto entra in una sorta di completa letargia e, a prescindere dal fatto che perda, totalmente o solo parzialmente, i sensi, gli è impossibile comprendere la realtà che lo circonda"
Darion afferrò il pad per leggere le informazioni che conteneva "Questa roba ha effetti di tutto rispetto.. provoca dissociazioni psichiche con forti allucinazioni visive e auditive, e, a questo, aggiungeteci che, in tale stato, il coordinamento motorio del consumatore è pressoché assente. Il perché una persona possa voler assumere qualcosa che provoca problemi cardiaci, convulsioni, depressione respiratoria e rischio di coma non lo capirò mai"
"C'è qualcos'altro di importante da dire sul Rorzod" Often osservò il collega "E' potente, può essere letale, ma ha effetti di breve durata.. circa 50 minuti. Questo significa che chi è entrato al Comando era sicuro di poter operare in meno di un'ora"
"Spavalderia o esperienza?"
Often si voltò a guardare la Bates "Francamente, Bernadette, temo esperienza sul campo"
Il Contrammiraglio Frashlar ascoltò i colleghi per poi intervenire "E i prigionieri? Abbiamo qualche notizia in più?"
"Abbiamo l'identità di entrambi i sopravvissuti all'attacco" Bernadette prese la parola leggendo nel pad. Il Bajoriano si chiama Neggid Mak e, a parte una vita da sbandato, non c'è molto da dire.. ha iniziato a fare il mercenario da alcuni anni, dopo essere uscito di prigione. La ragazza, in parte Risiana, si chiama Joslyn Payson e, a differenza del suo collega di disavventure, non sembra che si fosse mai macchiata di nessun crimine prima degli omicidi che ha commesso recentemente.."
"Si sa perché lo abbia fatto?" Darion osservò Bernadette interessato "Non credo che una ragazza si svegli all'improvviso e vada ad uccidere delle persone a caso, ho capito che voleva vendicarsi, ma non capisco di cosa"
"Della morte di suo padre, avvenuta su Risa nel 2380, o almeno questa sembrerebbe la versione della sorella Talyn"
"Aspetta.. 2380?" Often fece una smorfia "Non è l'anno in cui vi fu quello strano attacco dei Borg? La bolla rossastra e via dicendo?"
"Precisamente" rispose Darion "Se non ricordo male, intervennero, fra le altre, la USS Blekinge del Capitano Taraniki e la USS Tokugawa del Capitano Tracey.. ma non aveva nulla a che fare con operativi della Intelligence.."
Bernadette ripose il proprio pad "Purtroppo, per alcuni dei sopravvissuti, la colpa fu della Flotta Stellare. Per alcuni, avremmo potuto fare molto di più per la difesa del pianeta.. avanzarono pure che fu colpa della codardia dei nostri ufficiali che vi furono tanti morti. Tesi basate sul nulla se non sul dolore e sulla paura provati.. erano proteste solo di una piccola minoranza della popolazione, ma, se cresci in mezzo a simili bugie, è normale che, ad un certo punto, una ragazza giovane possa anche crederci.. specie se viene abilmente manipolata e le vengono offerti nomi e cognomi di capri espiatori.."
"E per quanto riguarda la loro salute, ci sono novità?"
"No, sappiamo che è stato impiantato loro quello che sembra un servocontrollo neurale, progettato per legarsi all'arteria più vicina. Tuttavia, credo che quello sia stato l'unico vero errore di questo soggetto, ha deciso di usare quell'aggeggio senza eliminare direttamente i due soggetti. Di fatto, ha lasciato, senza volerlo, due sopravvissuti"
"Sempre che ce la facciano.." Rexen scosse il capo
"Riassumendo, chi potrebbe avere le conoscenze e codici abbastanza alti per poter modificare i sistemi di videosorveglianza del Comando di Flotta? Chi può avere una così bassa considerazione della vita per poter utilizzare una droga così potente su degli ufficiali della Flotta e impiantare un servocontrollo neurale nel corpo dei prigionieri? Chi è così spavaldo da fare tutto questo proprio qui con la certezza di impiegare così poco tempo? Sono certo che anche a voi vi sia balzata in mente una sola sezione"
"La 31?"
"Non abbiamo alcuna prova, né certezza di sorte, ma il mio istinto mi dice di sì" Rexen si limitò ad annuire "Sappiamo bene tutti cosa sia la sezione 31, così come sappiamo che non sono i tipi da farsi qualche scrupolo a pestare i piedi alla Flotta"
"Di certo non lo ammetteranno mai, statene certi" Darion scosse mestamente il capo "Anche se non capisco. Se sono davvero stati loro, con che scopo scomodarsi tanto? Sono i mandanti? Non posso credere che sotto il furto del nostro database vi sia la sezione 31"
"Questo non lo credo neppure io, anzi.. tenderei ad escluderlo" Often osservò il collega ed amico "Ma, volendo fare delle ipotesi, chiunque sia stato, potrebbe essere interessato ad eliminare quel database, tanto quanto noi, se ritenesse che fra quei nomi vi possa essere qualcuno della sezione 31. E, se fosse così, ha sprecato il suo tempo, nessuno dei prigionieri aveva informazioni utili su dove siano quei dati"
"Resta anche un'altra possibilità.."
Tutti i presenti si voltarono verso Bernadette
"La scia di omicidi, che sono avvenuti sino ad ora, non sono stati ancora compresi. La giovane Risiana pensava di doverli uccidere per vendicare il padre morto ora sappiamo che era stata usata come una marionetta da qualcuno.. ma chi? Perché voleva uccidere quella lista di persone?" la Bates scosse il capo
"Noi ad oggi non abbiamo ancora individuato il filo di congiunzione fra quei soggetti e mio marito. Se la sezione 31 lo avesse fatto, il loro interesse potrebbe essere non tanto la lista, ma il mandante di tutto questo.. il venditore della lista"
"E perché dovrebbe interessargli quell'individuo?"
"Non lo so, ma è possibile che quel soggetto abbia conoscenza di qualche operazione della sezione 31 e, se è così, questa volta i giocatori in campo saranno più di quelli che vorremmo"

FLASHBACK
SOL III - San Francisco
Porto di Long Beach - Area magazzini
01 Ottobre 2400 - 15:56


Il furgone dei mercenari procedeva il suo tragitto per le strade della città come se non avesse una meta.
Non che la cosa avesse sorpreso più di tanto i R.E.D era ovvio e scontato che quei criminali avrebbero tentato di depistare eventuali inseguitori, ma le loro possibilità di ingannare delle vecchie volpi del loro calibro erano rasenti lo zero.
C'era voluta parecchia pazienza, ma, alla fine, erano giunti alla loro meta: un magazzino in disuso nello storico Porto di Long Beach.
"Non avrei mai scelto un posto simile, mai.. neanche sotto tortura" Boggs, il Boliano, osservava dalla vettura il magazzino quasi in riva al mare "Siamo sin troppo vicini alle zone più turistiche della costiera, questo significa più persone che potrebbero notare degli strani movimenti"
Jorha Johnson fece spallucce mentre ancora teneva le mani sul volante
"Che ci vuoi fare, probabilmente a loro piace la presenza di persone.. o semplicemente hanno ritenuto che i bagnanti preferiscano prendersi il sole piuttosto di venire a visitare vecchi magazzini dismessi da anni. Piuttosto.." il vecchio Bajoriano/Cardassiano si voltò verso l'amico "..se ci sbrigassimo anche noi forse.."
Un'esplosione li prese alla sprovvista, facendoli sobbalzare.
Nel magazzino, una forte detonazione aveva fatto scoppiare i vetri delle finestre e crollare il tetto. I due R.E.D. scesero dal loro mezzo per osservare lo spettacolo dell'intero edificio che andava in fiamme.
"Temo che qualcuno ci abbia appena rubato il lavoro" affermò, ancora sorpreso, Jorha Johnson, mentre faceva motto a Boggs di salire
"Già.. ed io mi sono portato dietro il maiale per niente!" risposte indispettito il Boliano

Flashback
SOL III - San Francisco
Ospedale Militare Letterman
02 Ottobre 2400 - 15:31


I Contrammiragli Darion ed Often percorsero con tranquillità gli ampi corridoi dell'ospedale raggiungendo l'ufficio del Primario, il dottor Andràs Kovács.
Appena bussato, si videro venire incontro un attempato terrestre, di circa sessant'anni, che li invitò ad entrare nella stanza.
"Buongiorno, avete fatto in fretta.."
"Sì, abbiamo una certa urgenza di sapere come stiano i due pazienti" Often entrò al fianco di Darion avviandosi alla scrivania "Siamo già a conoscenza del fatto che le loro condizioni erano critiche"
"Vero, entrambi molto gravi, ma, in verità, i loro casi, per quanto apparentemente simili, erano alquanto differenti"
Darion fece una smorfia "Che cosa intende dire? Ad entrambi è stato impiantato qualcosa vicino ad un'arteria.. no?"
"Non è del tutto esatto. Non gli è stato impiantato, ma solo inoculato un servo controllo neurale progettato perché si legasse all'arteria più vicina" il dottor Kovács proseguì "Se lo avessero impiantato, il servo condotto si sarebbe innestato esattamente nello stesso punto ed alla stessa arteria. Questo non è successo.. o almeno, noi ipotizziamo che sulla giovane qualcosa sia andato storto"
"Alla Risiana, quindi, le cose sono andate peggio.." commentò Often scuotendo il capo "Mi spiace per lei, era così giovane"
"Al contrario, è al Bajoriano che le cose sono andate tutte dannatamente storte" il dottore prese la cartella clinica iniziando a leggerla "Nel suo caso, il servocontrollo si è innestato perfettamente a livello encefalico e la sua attivazione ha generato una emorragia celebrale che l'ha ucciso. Abbiamo fatto tutto ciò che potevamo, ma non c'è stato nulla da fare"
"E per quanto riguarda la ragazza?" chiese Darion speranzoso
"In lei il servo controllo deve avere avuto qualche problema, non è riuscito l'aggancio a livello encefalico, ma è sceso fino allo sterno. L'innesto è avvenuto a livello toracico, dove il servocontrollo si è legato ad un grosso vaso che è stato possibile isolare tramite circolazione extra corporea e, successivamente, sostituirlo con un nuovo vaso ricreato mediante il replicatore genetronico"
"Quindi è salva?" Often sgranò gli occhi sorpreso
"Sì, ma, se fossi in voi, frenerei l'entusiasmo. So cosa mi state per chiedere, se potete farle qualche domanda" il primario li fissò "Vi anticipo subito che la ragazza non ricorda assolutamente nulla, è estremamente disorientata e non riesce a capire perché sia qui. Ricorda di essersi addormentata nella sua cella e poi si è ritrovata qui.. nient'altro"
I due Contrammiragli si afflosciarono un po' a quella notizia, poi si alzarono in piedi "La ringrazio dottore, mi spiace che nel suo reparto vi siano tanti militari di scorta, ma non vorremmo che la ragazza rischi nuovamente la vita"
"Lo capisco perfettamente, non preoccupatevi" il primario si alzò a sua volta "Faremo del nostro meglio perché possa guarire a pieno ed in piena sicurezza"

FLASHBACK
Destroyer Detchiage
Alloggi riservati a Eiren Lader
24 Ottobre 2400 - ora imprecisata


Hazyel era sempre stato caratterizzato dall'avere una straordinaria fortuna, ma, in quel caso, aveva vinto il jackpot.
Non solo era riuscito a mantenere in piedi la sua falsa identità anche di fronte al fratello della sua copertura, Barios Belall, ma si era trovato nella stessa nave della venditrice, l'Andoriana Eiren Lader.
Non lo poteva sapere, e, ovviamente, non si era preparato nulla per l'evenienza nella sua mente, la scelta di passare alla nave di Cararn era stato necessario per tutelare i propri uomini, in primis i Comandanti Wood e Tarev.
Come poteva immaginare di trovarsi, prima del tempo, così vicino al suo obiettivo? Sarebbe stato impossibile, ma, nonostante tutto, un'altra dote del Capitano Risiano era proprio la capacità di improvvisazione.
Hazyel non era tipo da restare con le mani in mano e la sua esperienza come incursore sotto copertura gli aveva insegnato ad approfittare di ogni occasione propizia per agire.
Non era stato facile riuscire ad avvicinarsi così tanto a quella donna di ghiaccio.
Se avesse potuto sfruttare la sua avvenenza sarebbe stato estremamente più agevole, del resto ben poche donne avrebbero saputo dirgli di no.
L'aspetto di Belall, viceversa, aveva come lato positivo solo l'altezza. Era grasso e con svariate cicatrici antiestetiche sparse per il corpo.
I primi tentativi di avance da parte del finto Belall dettero ben pochi risultati, ma i Risiani avevano molte armi al loro arco oltre all'aspetto fisico era stata una caccia più lunga del solito, ma, nonostante tutto, abbastanza divertente.
Ci vollero la bellezza di sei giorni prima che la fredda Eiren Lader accettasse di andare a letto con Hazyel, ma, dopo quella notte, sembrò che l'Andoriana di ghiaccio si fosse sciolta al sole: l'arte amatoria Risiana aveva colpito ancora.
Nei giorni successivi, l'Andoriana volle tenere spesso il conturbante Belall al suo fianco, in particolar modo la notte.
Era la situazione ideale per tentare di farle abbassare abbastanza la guardia per scoprire dove tenesse il chip con il database della Intelligence, ma Eiren non era una sprovveduta e questo richiedeva di strutturare un po' di più il suo piano.
Doveva trovare il modo di costringerla a controllare che il suo prezioso bottino fosse ancora al sicuro.
L'occasione perfetta si presentò quasi per caso.
Nella mattinata del 24 ottobre, Hazyel aveva visto Barios Belall che sgattaiolava fuori dall'alloggio accanto a quello della Andoriana.
Il Risiano era pienamente a conoscenza che le storielle sulle sue incredibili doti sessuali si erano propagate per la nave suscitando le invidie del fratello, tanto che quest'ultimo aveva iniziato a pedinarlo per capire quale fosse il trucco che stava utilizzando, ma questo per lui era positivo.
Passò l'intero giorno con l'Andoriana inserendo, di tanto in tanto, qualche piccola frecciatina a come il fratello si aggirasse furtivo per il ponte alloggi della nave, condendo il tutto con i tanti piccoli aneddoti sulla sua incredibile abilità nel furto.
Inizialmente, Eiren ignorò le parole dell'amante, poi iniziò a prestargli via via sempre più interesse, sino a dimostrare un certo grado di inquietudine.
La trappola del Risiano era scattata, presto o tardi quella donna sarebbe andata a controllare che il suo pacco fosse ancora lì dove lo aveva nascosto.

FLASHBACK
Destroyer Detchiage
Alloggi riservati a Eiren Lader
24 Ottobre 2400 - ore 23:32


La serata era passata nei migliori dei modi per Eiren.
Aveva cenato in alloggio con Belall.. purtroppo la cucina dava sempre piuttosto a desiderare, ma il dopo cena era stato assolutamente indimenticabile.
Era ancora coricata, accanto al Boliano, quando riaprì gli occhi.
Continuava a pensare alle parole del suo amante con ansia sempre crescente: che cosa ci faceva Barios fuori dal suo alloggio?
Le storie sulla sua incredibile capacità di rubare tutto ciò che desiderava costituivano il vero?
Nel pomeriggio, aveva parlato con le guardie Nausicane che, in effetti, avevano confermato come Barios girasse spesso per quel ponte, ma erano convinte controllasse il fratello.
Idioti!
Esseri forzuti, ma senza cervello: li avrebbe sostituiti presto.
Barios doveva certamente mirare a qualcosa di molto meglio.. quel maledetto voleva la lista!
Si rigirò un paio di volte nel letto, indecisa se alzarsi o meno, rosa dai dubbi.
Nel mentre, al suo fianco, Belall continuava a russare pesantemente senza dar segno di essere disturbato dal continuo muoversi della Andoriana.
Eiren restò per un po' a guardare il grasso Boliano che le stava accanto, quasi a sincerarsi che dormisse realmente, poi si alzò, lentamente, per dirigersi all'armadio.
La donna scostò con calma una paratia che nascondeva una piccola cassaforte incastonata nella parete.
Nuovamente Eiren verificò che Belall dormisse per poi digitare la combinazione di undici numeri.
La cassaforte emise un leggero fischio, che fece salire il cuore in gola alla Andoriana, ma il Boliano stava sempre russando pesantemente tirò un sospiro di sollievo e la aprì.
Al suo interno, in un piccolo astuccio in cuoio, il chip isolineare, con tutte le informazioni, era ancora al suo posto.
Finalmente, si sentì scivolare via l'ansia che l'aveva attanagliata per tutto il giorno.
Evidentemente Barios non aveva trovato la cassaforte.
Soddisfatta di sé stessa, si voltò a guardare il Boliano che continuava a russare. Più che addormentato, sembrava in coma: ridacchiò al pensiero di averlo distrutto con la sua passionalità e tornò a dormire al suo fianco.
Quello che non poteva sapere è che Hazyel, nei panni di Belall, stava solo fingendo di dormire.
La prima parte del suo piano era giunto al termine, sapeva dove e come recuperare il chip, ora doveva solo capire come muoversi.

FLASHBACK
Destroyer Detchiage
Alloggi riservati a Eiren Lader
01 Novembre 2400 - ore 21:00


C'era voluto del tempo per essere pronto ad agire.
Hazyel era stato costretto a mantenere un profilo basso per non attirare l'attenzione di qualcuno sulla nave, tra cui l'invidioso fratello Barios, ma non aveva intenzione di perdere l'opportunità: aveva approfittato del tempo libero che gli concedeva l'Andoriana per imbonire parte dell'equipaggio di Cararn e sgraffignare per la nave tutto ciò di cui poteva necessitare.
Non era stato facile, spesso Hazyel aveva temuto di non riuscirci, ma finalmente era pronto.
Aveva raggiunto Eiren nel suo alloggio, come faceva spesso, e le aveva portato la cena. L'Andoriana lo attendeva raggiante, con il corpo fasciato in un semplice tubino color zaffiro, che faceva risaltare il candore della sua carnagione.
Mangiarono poco e in fretta, passando rapidamente al 'dessert' della casa.
Hazyel si impegnò giusto quel tantino di più per stancarla, ed Eiren, pienamente appagata, alla fine era talmente esausta che si addormentò poco dopo.
Hazyel sorrise, facendo uso della piccola dose di anestetico che era riuscito a trafugare dall'infermeria, poi si alzò andando alla cassaforte nascosta.
Recuperare il chip fu un gioco da ragazzi.
Hazyel se lo passò fra le mani, andando al terminale del computer centrale ed accendendolo in modalità passiva con il codice di autorizzazione delta omega 2.
Non ci avrebbe mai creduto ma, durante la sua permanenza forzata sulla Detchiage, Hazyel aveva scoperto davvero molte cose.
Una delle più importanti era che alcuni dei sottoposti di Cararn gestivano un proprio traffico clandestino sotto il naso del loro Capitano e, perché non risultasse nulla sul computer, sfruttavano un sottoprogramma installato dagli stessi mesi prima.
Inserì il chip ed iniziò a visionare quel lungo elenco di nomi. Se quel database fosse giunto nelle mani sbagliate, sarebbe stata una carneficina, ma cosa fare?
Il Capitano escluse l'idea di distruggere il chip.
In primis, perché lo avrebbero scoperto, ma, soprattutto, perché così l'asta sarebbe saltata e, con essa, la possibilità di individuare molti criminali ricercati dalla Flotta.
Una seconda opzione sarebbe stata quella di cancellare totalmente il contenuto del chip, ma anche questa strada si apriva a dei rischi eccessivi.
Se Eiren, prima dell'asta, avesse deciso di controllare il chip inserendolo nella sua console portatile, e lo avesse trovato vuoto, il risultato finale sarebbe stato simile al caso in cui lo avesse trovato in mille pezzi.
Hazyel esitò per qualche istante, ma sapeva di dover fare in fretta, la dose di anestetico era davvero minima.
Iniziò a guardare i dati che gli scorrevano di fronte ed all'improvviso ebbe l'idea. Un largo sorriso si disegnò sul volto del Risiano mentre manometteva i dati del chip.
*Eiren non è interessata ai nominativi, ma solo a ciò che potrebbe ottenere con essi. I compratori, d'altra parte, vogliono dei nomi, io gli farò avere.. quelli dei clienti di Cararn*


Base Spaziale "Kassioper"
Cardura's Bar
04 Novembre 2400 - ore 00:15


Tutti gli avventori si erano voltati a vedere l'ingresso della bellissima mezza Andoriana a braccetto di un corpulento Boliano.
Per la maggior parte dei presenti, era una scena pressoché insignificante, anche perché i papabili acquirenti non erano esattamente lì per ammirare una bella coppietta.
I membri dell'Empireo, invece, tirarono un sospiro di sollievo vedendo apparire il panciuto Boliano: questo stava a significare che il loro Capitano non solo stava bene, ma era ancora della partita.
Gli ufficiali sotto copertura, nella maniera più professionale possibile, non mutarono la propria espressione o postura, ma si sentirono tutti sollevati.
A seguire, entrarono un nutrito gruppetto di guardie Nausicane armate fino ai denti: la loro presenza poteva essere una complicazione, ma erano perfettamente prevedibili.
Già sembrava assurdo che un avversario così bravo a nascondere le proprie tracce non si rendesse conto che fare un'asta in quel modo la metteva in grave pericolo se fosse arrivata addirittura senza scorta si sarebbe potuto iniziare a dubitare delle sue facoltà mentali.
Certo, il dubbio che, sino ad allora, avesse agito sempre guidata, a sua volta, da qualcuno più subdolo ed intelligente era venuto un po' a tutti ed in particolare al Tenente Comandante Terr, ma non era quello il momento giusto per le supposizioni: la priorità era recuperare il database e, in secondo luogo, la venditrice.
La donna sparì dentro la stanza, sempre in compagnia del Boliano, senza degnare nessuno di uno sguardo, mentre Belall diede una rapida occhiata attorno a sé, individuando, in pochi attimi, i suoi uomini.
Anche se non lo diede a vedere, Hazyel era fiero del suo equipaggio e della loro capacità di mimetizzarsi in mezzo a quella marmaglia di farabutti.
Pochi attimi dopo, il banditore uscì velocemente scandendo bene le parole
"L'asta inizierà tra quindici minuti. Accomodatevi"
Era il segnale tanto atteso da tutti i presenti.
Alla Base Nausicana, quasi un mese prima, i partecipanti all'asta erano un gruppo eterogeneo ed estremamente variegato, con criminali che si occupavano di compravendita di organi, commercio di schiavi, numerosi killer prezzolati ed un numero impressionante di trafficanti d'armi.
Ora ne erano restati poco più di una decina.
Katr, il Tellarite che si vantava di aver rubato un affare a Belall, e Rigar Sir, il Ferengi trafficante di schiavi non vi erano più evidentemente erano stati ritenuti non abbastanza meritevoli da partecipare a quella vendita esclusiva.
Kaba, il Klingon a capo della sicurezza, se ne era andato, ma aveva portato via con sé Riot, e Terr sorrise soddisfatto.
Ora che si erano persuasi di aver trovato la spia che stavano cercando, si sarebbero dedicati ad estorcerle la verità questo significava, molto probabilmente, che Riot si era appena trasformato da assassino torturatore a vittima torturata.
Dei pochi rimasti, alcuni erano evidentemente soltanto galoppini al soldo di capi troppo influenti per scomodarsi di persona, ma qualche grosso pesce era rimasto nella lista degli acquirenti.
I più interessanti erano in tre: il Tellarite Mehrarv Grann, famoso contrabbandiere d'armi, il Romulano Yadrod Toser, a capo dell'organizzazione criminale denominata 'Zaathrer', e l'Andoriano Eshryv, sicario di professione e terrorista per diletto.
Il piano elaborato dal team di Empireo era tanto semplice, nella sua realizzazione, quanto efficace.
All'apertura dell'asta, tutti gli invitati si sarebbero precipitati nella sala per raggiungere i posti migliori, senza farsi scrupoli di spintonarsi e pestarsi i piedi l'un l'altro. Non c'era momento migliore per poter arrivare abbastanza vicino ai criminali presenti e spruzzare loro addosso il tracciante radioattivo.
Così, ad uno ad uno, i membri della Raziel si mischiarono fra i vari avventori, intercettando i propri obiettivi.
Per Stromm e Tarev fu un compito estremamente semplice.
Il loro obiettivo, il Tellarite Mehrarv Grann, era troppo impegnato a litigare ferocemente con un Andoriano per rendersi conto che le due donne gli avevano rapidamente spruzzato qualcosa sulla schiena con un semplice e rapido movimento del polso.
Wood ebbe a che fare con il Romulano Yadrod Toser. Alexander finse di spintonarlo, spruzzandogli addosso il tracciante, e stava già per procedere per entrare all'asta quando il Romulano gli si avventò addosso con un pugnale in mano.
Lo scienziato, ben addestrato, fermò l'attacco mollando al criminale un pugno in mezzo al petto che lo fece volare a terra.
"Riprovaci e quel coltellino te lo faccio ingoiare" ringhiò furioso Wood prima di entrare all'asta
Un po' diverso fu per Terr, dato che il suo bersaglio, l'Andoriano Eshryv, era piuttosto diffidente.
Per ben tre volte il tattico si avvicinò e si allontanò di qualche passo per non rischiare di essere scoperto, ma. una volta giunti all'entrata della sala adiacente, riuscì nel suo intento.
Si grattò un orecchio vistosamente: in realtà attivò e chiuse il comunicatore tre volte per avvertire la nave che stavano per entrare all'asta e sparì con gli altri acquirenti.
Stromm seguì la folla dentro la sala, ritrovando tutti i colleghi, tranne uno.
Le percezioni di Elaina l'avevano portata a restare fuori, analizzando i flussi di emozioni che la circondavano.
Più gli acquirenti si spostavano e più il bar finiva per svuotarsi sempre di più.
Buttò un occhio verso il barista, ma questo se ne era andato via, lasciando vuoto il bancone sorrise al pensiero che Moses fosse in azione, ma poi qualcuno attrasse la sua attenzione.
Si soffermò a guardare quello che sembrava essere un anonimo Betazoide, non aveva idea di chi fosse, ma aveva un ego abbastanza grande da attirare il suo interesse.
In lui, il potere e l'egocentrismo si fondevano con la malvagità e la spregiudicatezza in un mix che non poteva lasciarla indifferente.
Quando stava per iniziare l'asta, quell'individuo salutò gli amici e se ne andò da solo Elaina non sapeva bene se fosse una buona idea, ma attese qualche istante e poi lo seguì fuori dal bar.
La Tarev iniziò a camminare per i corridoi seguendolo verso i moli di attracco: la gente, che le passava al fianco, non faceva molto caso a lei, quella base era un porto di mare ed era perfettamente normale che degli estranei girassero per i vari ponti.
*Assassino.. galoppino disposto a tutto.. stupratore.. quello non è molto in sé..* Elaina era sommersa da così tante percezioni da non riuscire sempre a identificare quella che cercava.
Fu in uno di questi momenti di distrazione che, all'improvviso, percepì un cambiamento nello sconosciuto. Che si fosse accorto di essere seguito?
Lo sentì apparire minacciosamente al suo fianco: doveva, quindi, averne avuto il sospetto.
La Tarev non intendeva farsi prendere in contropiede: si voltò subito nella sua direzione, ritrovandosi, però, una lama poggiata alla carotide.
"Mi stai seguendo?" la voce era fredda, quasi glaciale
Elaina ne osservò il volto crudele e, ben conscia dei poteri empatici Betazoidi, optò per la verità e si limitò a sorridere divertita ed annuire "Sì.."
"Perché?" la lama premette di più sulla gola della donna, ma Eliana non indietreggiò
"Perché mi incuriosisci, c'è qualcosa in te.. non so bene cosa sia, ma ha attirato la mia attenzione. Ci siamo già visti da qualche parte?"
"No, non ci siamo mai visti" disse lui mentre si guardava attorno
Quel corridoio era decisamente troppo affollato e stavano già attirando troppo l'attenzione.. lui detestava gli imprevisti "Sparisci!"
Elaina rimase immobile fissando la lama del pugnale, interessata allo strano simbolo impresso al centro di essa.
Lo sconosciuto intercettò quello sguardo "Che cosa guardi?"
"Adoro le armi"
"Io so chi sei, Kita. Tu adori il pericolo e lo devo ammettere, mi piace chi sa osare" disse lui facendo un passo verso Elaina e sorridendo in modo malvagio, ma la donna non abbassò lo sguardo
"Ti do un piccolo consiglio. Vattene via.. adesso! Non provare mai più a seguirmi.. e.. chissà, magari avrai ancora un futuro" sorrise ancora e se ne andò.
Elaina rimase per un po' a fissarlo: ancora non aveva idea di chi fosse, ma quella volta l'istinto le suggerì che non era il caso di seguirlo ulteriormente.

Falco da Guerra "Gloria di Khar'shan"
Ponte B - Plancia
04 Novembre 2400 - ore 00:30


La comunicazione si aprì e si richiuse per tre volte senza che nessuno parlasse: era il segnale. Sarah prese posto sulla poltroncina di comando, stringendo con forza i braccioli "E' il momento, l'asta ha inizio. Diamo il via al nostro piano"


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11.09 - LA RESA DEI CONTI

Autore: Tenente Comandante Alexander Wood

Falco da Guerra "Gloria di Khar'shan"
Ponte B - Plancia
04 Novembre 2400 - ore 00:30


La comunicazione si aprì e si richiuse per tre volte senza che nessuno parlasse: era il segnale.
Sarah prese posto sulla poltroncina di comando, stringendo con forza i braccioli "E' il momento, l'asta ha inizio. Diamo il via al nostro piano"
Nella plancia scese un irreale silenzio. Tutti sapevano cosa fare e quando dovevano farlo gli anni passati insieme li avevano portati a muoversi perfettamente coordinati.
Sarah fu la prima a prendere la parola
"Abbiamo il controllo dei raggi traenti.. non alla massima potenza, ma saranno più che sufficienti per spostare la nave" digitò alcuni comandi alla console per poi sollevare lo sguardo ed osservare Atena "Dovranno bastarti due secondi d'impulso, se superiamo quella soglia si accorgeranno che stiamo usando i loro sistemi"
La Prince storse le labbra pensierosa "Non credo sia sufficiente. Dovremo compensare con i propulsori di manovra, ma se ne accorgeranno"
La Mendel rimase per qualche secondo pensierosa "Ok, penso di sapere come fare. Tu sfrutta i motori e reggimi il gioco.. vediamo di uscirne. Andiamo in scena, pronti al teletrasporto" fece scivolare le mani sui tasti della console, tre secondi dopo un piccolo sovraccarico fece letteralmente esplodere una delle morse di aggancio lasciando la nave a fluttuare nello spazio.
Atena attivò le procedure che aveva impostato ed un raggio traente diede spinta al Falco da Guerra che si portò a circa trecento metri dalla nave avversaria.. i propulsori di manovra fecero il resto portando quasi la nave a cozzare con l'altra
"Teletrasportate la squadra! Ora!" rapportò Atena, che non aveva ancora staccato gli occhi di dosso dalla console
"Squadra trasportata!" rapportò l'addetto alle operazioni "Chiamano dalla base"
Sarah si alzò portandosi al centro della sala "Sullo schermo"
La faccia di un corpulento Tellarite apparve sullo schermo =^=Si può sapere cosa diavolo state combinando?=^=
Sarah sfoderò il suo sguardo più crudele "Questo cesso di nave sta insieme grazie alla ruggine, non c'è una singola cosa che vada bene ed in più ho questa incapace al timone, che quando hanno ceduto le morse è entrata nel panico. Belall dovrebbe rimandarla nella bettola dove l'ha trovata"
Atena rimase qualche secondo interdetta per poi fissare la donna che inveiva contro di lei e, alzandosi di scatto, si proiettò verso Sarah prendendola per il vestito, come a volerla sollevare "Ripeti ancora un'altra volta una cosa del genere e ti sventro come un verme romakiano"
=^=Finitela!!! Non me ne frega nulla delle vostra cavolate. Riportate la nave in posizione ora!=^= la comunicazione si chiuse lasciando le due, l'una con le mani sulla giacca dell'altra
Sarah guardò la timoniera "Ti sventro come un verme Romakiano?"
Atena lasciò andare la giacca della donna "Nella bettola dove l'ha trovata?" riprendendo poi posto alla console del timone.
Sarah fece un fievole sorriso tornando alla postazione di comando "Cosa rapportano dal Destroyer"
"Hanno messo fuori uso il nucleo, ora si stanno trasportando in plancia"
I pochi minuti, che seguirono, sembrarono ore, fin quando la voce dell'addetto alle operazioni tolse tutti d'impaccio "Sono tornati. La nave è stata presa ed è rimasto solo Tars per tenere la posizione"
"Ottimo tempismo, la Flotta sarà qui tra circa un quarto d'ora. Spero che laggiù siano pronti" proruppe Atena dalla console del timone.

Base Spaziale "Kassioper"
Sala delle Aste
04 Novembre 2400 - ore 00:35


Eiren era entrata nella sala, facendo svolazzare l'ampio abito per mettere in risalto le lunghe gambe, andando poi a sedersi in una delle poltrone in prima fila.
Ovviamente, non avrebbe tenuto lei l'asta: un compito di bassa lega mal s'addiceva ad una donna come lei. Al suo fianco aveva preso posto Belall, con l'aria tronfia di chi ha appena pescato l'asso in una mano al buio.
In tutta la sala era sceso un silenzio quasi irreale tutti sapevano cosa c'era in palio e volevano mettere mano su quella lista.
Chi per togliersi la soddisfazione di poter poi rivendere il contenuto, chi per poter eliminare un po' di feccia federale dall'universo, chi semplicemente per aver conferma della fedeltà dei propri subalterni.
La base d'asta era, perciò, incredibilmente alta, ma, nonostante quello, in un primo momento, i rilanci si erano susseguiti in modo febbrile, portando rapidamente il prezzo a lievitare notevolmente.
"Quattro milioni di strisce" proruppe Yadrod Toser osservando con aria di sfida Belall che aveva offerto tre milioni e mezzo poco prima di lui.
Elaina entrò in quel momento nella sala, guardandosi attorno, quindi si avvicinò al compagno appoggiandogli una mano sulla schiena per far notare la sua presenza.
L'ufficiale scientifico si girò ad osservarla sussurrando "Cosa è successo?"
Il medico scosse il capo portando lo sguardo sul banditore ed il Capitano "Poi ti spiego. Come sta andando?"
Lo scienziato osservò qualche secondo la donna per poi riportare l'attenzione davanti a loro "Sono arrivati a quattro milioni"
Il corpulento Tellarite Mehrarv Grann si alzò battendo pesantemente la mano a tre dita sul tavolo davanti a lui "Cinque milioni" inspirando profondamente dal naso porcino che lo fece quasi grufolare.
I membri dell'Empireo alternavano lo sguardo tra i vari avventori soffermandosi di quando in quando sul loro Capitano in bella mostra accanto alla donna, aspettandosi il suo rilancio.
Hazyel, molto teatralmente, rimase in silenzio per qualche momento fingendo di pensare all'offerta del Tellarite "No, per me è troppo, io sono fuori" poi voltandosi verso Eiren sorrise "Poi io ho già trovato quello che cerco" ottenendo in cambio un sorriso ammaliato della donna.
La squadra osservò il Capitano spalancando gli occhi stupiti, possibile che volesse lasciare le informazioni in mano ad uno qualsiasi di quella feccia?
Dal canto suo, Hazyel si limitò a sprofondare nella poltrona accavallando una gamba per mettersi comodo, con tutte le intenzioni di godersi il prosieguo di quell'asta.
Vista l'agiatezza in cui era sprofondato il loro Capitano e, sicuri che non avrebbe mai permesso che quelle informazioni fossero diffuse, i membri dell'Empireo si sentirono sicuri e si sparpagliarono per la sala, per riprendere a contrassegnare i vari personaggi con lo spray marcatore.
Elaina camminava accanto a Wood, ancora pensierosa dall'incontro fatto poco prima, quando qualcosa nell'empatia della persona accanto a lei le fece scattare un campanello.
Tutte le auree erano ormai quasi totalmente appiattite sulla rassegnazione e sulla curiosità, ma non l'umano accanto a lei.
Lui bruciava: ardeva di odio puro e determinazione..
D'istinto, Eleina allungò una mano sul braccio del compagno per richiamarne l'attenzione proprio mentre il banditore sollevava la grossa sfera di marmo utilizzata come martello per decretare la vittoria del Tellarite.
L'effetto della fine dell'asta fu come se qualcuno avesse lanciato una pallina in mezzo ad un branco di cani: più di uno aveva inveito contro il banditore, accusandolo di brogli.
L'umano sfruttò la baraonda e si avviò verso Eiren.
Come tutti i presenti, aveva un phaser agganciato in bella vista alla cintola, ma non era quello il modo con cui aveva deciso di eliminarla: celato in una delle maniche, portava un piccolo spara aghi pneumatico, molto meno appariscente, ma ugualmente letale.
Hazyel si era alzato, restando accanto alla donna e sorridendo compiaciuto per l'ottimo affare fatto da lei.
Fu in quel momento che vide una figura avvicinarsi, ma, più che altro, notò Wood e Tarev alle sue spalle, che la scortavano come due angeli custodi, mentre Terr e Stromm si erano spostati per coprire i lati.
Qualcosa decisamente non andava.
Il sicario della Sezione 31 sollevò il braccio armato per puntarlo verso Eiren, ma il Capitano dell'Empireo fu fulmineo a prenderla per un polso, spostandola all'ultimo, proprio mentre un ago sibilava accanto alle loro orecchie, andando a conficcarsi nel tavolo dietro di loro.
L'umano imprecò verso quel borioso Boliano che gli aveva tolto il bersaglio proprio mentre stava per eliminarla rapidamente, quindi portò un nuovo ago nel sistema di caricamento, ma un lieve tocco ad una spalla lo fece voltare.
Immediatamente dopo, si trovò un diretto in pieno setto nasale da parte di un decisamente alterato Wood che lo spedì direttamente tra le braccia di Terr.
"Ehi amico.. attento.. così puoi farti male" disse quest'ultimo, finendo l'opera con una testata sul naso che lo fece crollare a terra svenuto.
Eiren, ignara di tutto quel che era successo alle sue spalle, sorrise verso Belall
"Calma i tuoi spiriti" fessurando gli occhi sorniona "Avremo tempo di festeggiare.. questa notte.."
Le parole della donna vennero interrotte da una comunicazione su tutti i sistemi di comunicazione =^=Navi federali in avvicinamento.. due minuti all'intercettazione=^=
Stromm, ancora accanto a Terr, si abbassò rapidamente, applicando un segnalatore sul petto dello svenuto, affinché potesse esser identificato come sospettato e teletrasportato durante la retata della Flotta.
Due secondi dopo, iniziarono i teletrasporti di massa verso le navi. Hazyel stringeva ancora tra le braccia Eiren
"Maledetti federali! Possiamo ancora scappare con la mia nave!"
La donna si staccò da lui affiancandosi a Cararn
"Andiamocene" guardando un'ultima volta Hazyel nei panni di Belall "Niente di personale, sei stato un bel passatempo, ma io mi devo salvare"
Mentre entrambi si stavano facendo trasportare sulla Destroyer, Cararn rivolse un ultimo sguardo verso un allibito, almeno all'apparenza, Belall.
Subito dopo i membri dell'Empireo vennero avvolti dallo scintillio del teletrasporto scomparendo alla vista.

Destroyer Detchiage
Plancia
04 Novembre 2400 - ore 00:43


Eiren e Cararn apparvero in plancia per effetto del teletrasporto.
"Forza muovete il cu....." quello che si trovò davanti, però, non rispecchiava minimamente quello che si aspettava.
Tutti i suoi uomini, lasciati a tenere la nave, erano stesi in terra e bloccati con le manette dietro la schiena, mentre una figura, inguainata in una strana tuta tattica integrale, se ne stava appoggiata alla console delle comunicazioni.
L'uomo li osservò "Mah.. ed io che pensavo di aver disperso le vostre molecole nello spazio" poi sfiorò un sensore sulla tuta scomparendo per effetto del teletrasporto.
I due ci misero solo qualche secondo a riprendersi totalmente dallo shock Eiren si avvicinò alla console per cercare di capire chi era quel tipo, mentre Cararn aveva preso posto al timone
"Scopriremo chi è, ma ora dobbiamo sparire per fortuna l'occultamento.. NO no no no no... NO!" tirò un pugno sulla console "Tutti i sistemi sono offline ,il nucleo è disallineato ci vorranno due ore solo per farlo ripartire!"
Entrambi capirono subito che quella, a meno di un miracolo, sarebbe stata la fine, per loro fortuna il miracolo si palesò davanti a loro nella forma della Gloria di Khar'shan, che stava attivando le manovre per allontanarsi dalla stazione preparandosi al salto di curvatura.
Eiren fece sfrecciare le dita sulla console e, dopo pochi secondi, il rubicondo viso di Belall apparve sul monitor principale
"Belall, non possiamo muoverci, ci serve una mano!"
=^=Niente di personale, sei stato un ottimo passatempo, ma ora devo pensare a salvarmi. Su con il morale, dicono che le celle federali siano molto accoglienti=^= facendo poi chiudere la comunicazione.
"Maledetto bastardo!!!" Cararn inveì contro lo schermo nero
Dopo qualche istante, vide la Gloria di Khar'shan partire ad impulso seguita a stretto giro da una classe Defiant che iniziò a bersagliarla di colpi.
"Non penso che andranno molto lontano. Spero di averlo in cella con me!" iniziò a ridere di gusto mentre dei flash alle loro spalle fecero apparire dei federali ad armi spianate.

Falco da Guerra "Gloria di Khar'shan"
Ponte B - Plancia
04 Novembre 2400 - ore 00:43


Le porte del turbo ascensore si aprirono facendo entrare in plancia la squadra di sbarco.
Sarah si alzò dalla poltroncina lasciando il posto al Capitano, mentre il resto degli ufficiali si posizionava alle console.
"Tars è a bordo signore. Comunicazione in ingresso dalla Detchiage"
Hazyel annuì "Sullo schermo" prendendo mollemente posto sulla poltroncina di comando.
Pochi attimi dopo, il viso di Eiren fece la sua apparizione sullo schermo principale della nave
=^=Belall, non possiamo muoverci, ci serve una mano!=^=
Hazyel sorrise restando tranquillamente seduto "Niente di personale, sei stato un ottimo passatempo, ma ora devo pensare a salvarmi. Ma su con il morale, dicono che le celle federali siano molto accoglienti" facendo poi cenno di chiudere la comunicazione.
Moses entrò in plancia, con indosso ancora il travestimento da barista Nausicano, scuotendo la testa "Non si trattano così le donne"
Hazyel sorrise "Comandante lieto di averla a bordo" per poi guardare i suoi uomini "Andiamocene, tra poco qui balleranno"
Atena digitò alla console, mettendo la nave su un corridoio di allontanamento sicuro, per poi dare potenza ai motori ad impulso facendo partire la nave.
Proprio in quel momento, un primo colpo phaser colpì in pieno gli scudi della nave, seguito da un secondo colpo dopo poco, Hazyel sorrise, sentendo gli scossoni
"Certo che non lasciano proprio niente al caso.. sembra che veramente vogliano farci fuori. Rispondiamo al fuoco"
Terr annuì, attivando le armi, mirando alla Defiant che li stava inseguendo e facendo fuoco con i phaser posteriori della nave.
Ad un occhio esterno, poteva sembrare che le due navi si stessero bombardando di colpi, in realtà, entrambe avevano le armi settate perfettamente per impattare sugli scudi avversari senza causare danni di rilievo.
Lo scontro proseguì per alcuni minuti finché entrambi gli ufficiali in comando furono sicuri che erano fuori dal raggio sensori della base.
Hazyel allungò una mano, attivando la comunicazione con la nave avversaria, ed il viso della Nelek apparve sul monitor frontale.
"Raziel può bastare, grazie. Penso che chiunque ci abbia visto fino ad ora sia convinto che ci avete dato la caccia" come risposta un altro colpo andò a schiantarsi sugli scudi della nave.
=^=Non ho fatto in tempo a dare l'ordine. Vi scortiamo fino alla K4, casomai dovessimo incontrare qualcuno di sgradito. Nelek chiudo=^=
La comunicazione si spense lasciando sul monitor centrale solo lo spazio esterno.
Dopo tutto quel tempo, la squadra poteva rilassarsi mentre Hazyel osservava le stelle davanti a lui "Rotta verso casa. Curvatura sei. Anche questa è riuscita"
Fox si girò verso il proprio ufficiale in comando, perplesso:
"Beh, sperando che riescano a recuperare il chip con i nominativi. Altrimenti non abbiamo risolto poi molto"
"Se riescono a recuperarlo, potremmo sbattere parecchia di quella feccia in galera" Hazyel fece un sorriso, alzandosi e portandosi in centro alla plancia "Ho sostituito i dati presenti nel chip originale con il database clienti di Cararn"

Base stellare K4 "Empireo"
Ponte 4 - Ufficio del Capitano
18 Novembre 2400 - ore 09.10


Moses e Hazyel stavano tirando le somme della terminata missione: dovevano ancora capire il coinvolgimento della Sezione 31 in tutto quel bailamme riferito alla lista di operativi trafugata, per non parlare dello spasmodico interesse dell'Andoriana Eiren Lader nei confronti di Moses.
=^=Tarev ad Hazyel. Chiedo di poter conferire immediatamente con lei!=^=
Il Capitano storse le labbra sfiorando il comunicatore
"Venga pure dottoressa" rispose, mettendosi poi seduto ed aprendo una comunicazione con il Comando di Flotta.
Frank osservò l'ufficiale superiore facendosi serio "Che sia successo qualcosa?"
Hazyel fece un mezzo sorriso guardandolo "Davvero non lo immagini? Siamo tornati a K4 e probabilmente hanno contattato la Terra.."
Moses si alzò dalla poltroncina andandosi ad accomodare sul divanetto "Ah già.. i bambini.. una circostanza che avrei evitato volentieri sapessero.."
Due minuti dopo, una furente Tarev fece il suo ingresso in ufficio seguita a ruota dall'ufficiale scientifico "Come diavolo vi è passato per la mente di non dirmi che i miei bambini erano stati rapiti?"
Hazyel osservò i due, fessurando lo sguardo "Prima di tutto eravamo in missione e non avreste potuto far nulla se non il deconcentrarvi, mettendo a rischio la missione e la vostra vita. Secondo, il meglio della Flotta stava già occupandosi del problema."
Wood osservò il Capitano spalancando gli occhi "Il meglio della Flotta? Davvero? Avranno messo qualche sbarbatello che è riuscito a risolvere la questione più per fortuna che per capacità"
Moses avrebbe voluto continuare volentieri a godersi lo spettacolo, spaparanzato sul divano, ma, suo malgrado, storse le labbra alle parole dell'ufficiale scientifico e si accarezzò la barba
"Mmpf.. va bene tutto, ma sbarbatello no" alzandosi, fissando i due, mentre andava ad appoggiare il bicchiere che teneva in mano sul tavolo.
Entrambi i rimostranti tacquero per un istante..
Un avviso sonoro avvisò il Capitano che la comunicazione era stata attivata, Hazyel sorrise per poi voltare lo schermo verso i presenti.
Il viso sereno della Bates, con in braccio i due piccoli, fece capolino dallo schermo
=^=Taooo mamma, tao papy, tao zio" i due bimbi agitavano le mani "Abbiamo mangiato la torta con Babbo Natale=^=
Un sorriso spontaneo nacque sul viso dei tre genitori a vedere i piccoli, ma alle loro parole tutti inarcarono un sopracciglio fu Hazyel a porre la domanda che tutti si chiedevano "Babbo natale?"
La Bates sorrise osservando i piccoli =^= Si, il Contrammiraglio Darion li ha portati a far colazione stamattina.. e sapete com'è..=^=
I quattro ufficiali fecero moltissima fatica a restare seri, immaginandosi involontariamente il paffuto Darion con indosso, al posto della divisa, i classici vestiti di Babbo Natale.
=^=Comunque, come vedete, i bambini stanno bene e non corrono più nessun pericolo. Certo, non vedono l'ora di riabbracciare i genitori... su, da bravi, ora salutate tutti=^=
Entrambi i bambini agitarono le manine in segno di saluto =^=Ciao ciaooo=^= poi mentre la comunicazione si chiudeva =^=Tia, visto che siamo stati bravi, Babbo Natale ci potta i egali?=^=
Hazyel osservò i due, alzandosi in piedi ed incrociando le braccia al petto
"Signori, io non vi ho mai tenuto nascoste cose se non era strettamente necessario. Specialmente se riguardano Gabryel ed Isabella. Ho fiducia in voi e la pretendo da voi. Chiaro? Potete andare!" tornando a sedersi "Anzi no" fece scivolare due pad sulla scrivania "Questi sono le vostre assegnazioni per i prossimi mesi"
Alex ed Elaina presero i pad con l'autorizzazione ad un periodo di licenza premio dopo la missione, scattarono sull'attenti per salutare i superiori e so avviarono fuori dall'ufficio del loro Capitano.
Moses osservò i due allontanarsi "Sai, vero, che avresti potuto dirgli che neppure tu ne sapevi nulla?"
Hazyel si strinse nelle spalle "Sono il Capitano e questo è uno degli oneri. In fondo c'è da capirli, tu che avresti fatto al loro posto?"
"Io avrei fatto rispettosamente le mie rimostranze al mio superiore secondo il manuale del perfetto ufficiale... probabilmente avrei buttato giù la porta" Moses fissò il Risiano con un ghigno diabolico, prima di alzarsi "Vado ad avvisare tutti che ci aspetta un po' di meritato riposo"
Il Capitano si volse verso il suo Primo Ufficiale appoggiando un pad con il disegno di uno strano simbolo sul tavolo "Lo riconosci?"
Un brivido percorse la schiena di Moses "Dove diavolo l'hai trovato?" sollevando il pad e guardandolo con attenzione "E' senza dubbio il marchio di Jak'Al"
Hazyel appoggiò i gomiti sul tavolo guardando Moses
"L'ha visto Elaina sulla lama di un pugnale. Quando stavamo per entrare nell'asta è stata attirata da una strana empatia. Un Betazoide che le sembrava diverso da tutti, così si è messa a seguirlo"
Moses fissò il Risiano "Ovviamente da sola vero? Non si avvisa la squadra di supporto. Avrebbe potuto ucciderla!"
"Calmati.. le ho già parlato io. Comunque ha detto che lui si è accorto che la seguiva e l'ha minacciata con un coltello con inciso questo simbolo. Ne ha fatto uno schizzo per poi mandarmelo e sapere se magari nel database avevamo qualche informazione."
"L'ha minacciata?" chiese il Primo Ufficiale scandendo le parole una ad una "Con un coltello? Senza ucciderla? Strano.." Moses scosse il capo "Almeno sappiamo che fine ha fatto? Con che nave è partito?"
"Purtroppo no. Dopo che l'ha scoperta, Elaina ha scelto, saggiamente, di tornarsene indietro e, quindi, non ha visto altro. Probabilmente è l'unico motivo per cui è ancora viva. E, prima che me lo chiedi, non è tra gli arrestati"
Moses si lasciò cadere sulla poltroncina prendendo un lungo respiro, restando meditabondo, per qualche secondo "Cosa diavolo ci faceva lì? Non è nemmeno andato per l'asta"
Hazyel scosse la testa alzandosi guardando dai finestroni "Non lo so, ma deve avere in mente qualcosa di grosso per spostarsi in prima persona"
Il Primo Ufficiale lo guardò storcendo le labbra "Ho paura che lo scopriremo presto" poi diede un pugno alla scrivania "Maledizione, era così vicino e ci è sfuggito ancora!"
Hazyel si girò osservandolo "Stavolta sì, Frank, ma non può andargli sempre tutto bene"


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FINE MISSIONE