Operazione Praga










USS RAZIEL

presenta


USS RAZIEL

Operazione Praga

Missione 04






Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della USS RAZIEL,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM


Starfleet Italy

Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della USS RAZIEL, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.




Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.



Anno pubblicazione 2017



www.starfleetitaly.it | USS RAZIEL








Equipaggio

Capitano Capitano Hazyel

Capo SEC/TAC Tenente Idrissa Naidoo

Ingegnere Capo Tenente Lucius Fox

Primo Ufficiale Tenente Comandante Francis "Frank" Moses

Timoniere Tenente Dave Chase

Capitano
Hazyel
Capitano

Tenente
Idrissa Naidoo
Capo SEC/TAC

Tenente
Lucius Fox
Ingegnere Capo

Tenente Comandante
Francis "Frank" Moses
Primo Ufficiale

Tenente
Dave Chase
Timoniere

Ufficiale Medico Capo Tenente Comandante Elaina Tarev

Ufficiale Scientifico Capo Tenente Comandante Alexander Wood

Tenente Comandante
Elaina Tarev
Ufficiale Medico Capo

Tenente Comandante
Alexander Wood
Ufficiale Scientifico Capo


USS RAZIEL

Autori

Capitano
Hazyel
Vanessa nd

Capo SEC/TAC
Idrissa Naidoo
nd nd

Ingegnere Capo
Lucius Fox
Stefano Zaniboni

Primo Ufficiale
Francis "Frank" Moses
Franco Carretti

Timoniere
Dave Chase
Marco Tassinari

Ufficiale Medico Capo
Elaina Tarev
Ilenia De Battisti

Ufficiale Scientifico Capo
Alexander Wood
Mauro Fenzio






Sommario


Sinossi
04.00 - Mosca andata e ritorno
04.01 - Il Gulag
04.02 - Attacco al Potere
04.03 - Conflitto di Interesse
04.04 - Indagini non ufficiali
04.05 - Stringere il cerchio
04.06 - Nulla è ciò che appare
04.07 - Operazione Praga
04.08 - Invulnerabilita' e Potere
04.09 - Prototipo
04.10 - E' tempo di andare
04.11 - Corsa contro il tempo
04.12 - Un inganno tira l'altro

Sinossi

* teaser ad opera di Franco *



04.00 - Mosca andata e ritorno

Autore: Tenente Comandante Francis "Frank" Moses

SOL III (Terra)
Mosca, Gol'yanovo
10 gennaio 2397 ore 22:12


Odore di chiuso misto a sudore, fumo di sigarette e altre schifezze non ben identificabili. Le fascette di plastica che legavano le braccia alla sedia, mordevano la carne in profondità. Le mani erano ormai diventate delle appendici insensibili.
Stava attendendo da due ore ormai. Due ore lunghe e piene di pugni e calci. Sputò un grumo di sangue e cercò di muovere la mascella indolenzita.
"Che fine ha fatto Gregoy?" chiese il tizio grosso che lo aveva malmenato fino ad un attimo prima.
"Arriva..." rispose l'altro che lo aveva malmenato per le due ore precedenti ed ora era stanco.
Non riusciva a vederli bene, vuoi per la scarsa illuminazione, vuoi per gli occhi gonfi.
Frattura del setto nasale e almeno due costole rotte. Pensava che ci sarebbero andati giù più pesanti, ma invece Gregoy aveva dato ordini differenti... forse per avere il privilegio di farlo fuori personalmente.
L'energumeno alzò il pugno per un altro momento di antistress, ma il rumore della porta che si apriva lo bloccò con il braccio alzato. I due si voltarono guardinghi ed il prigioniero strizzò gli occhi per poter vedere chi era arrivato... inutilmente.
"Bene, bene, bene..." Gregoy, capo indiscusso del sindacato russo, aveva una voce estasiata.
Assassino, trafficante d'armi. Qualsiasi cosa fosse reato lui l'aveva fatto... anche più di una volta.
Per anni tutte le polizie della terra avevano cercato di mettergli le mani addosso, compresa la sicurezza della Flotta Stellare quando si è scoperto immerso fino al collo nei traffici illeciti con il Dominio.
Tutto inutilmente.
Gregory era intoccabile in quella che una volta era l'antica Russia. Nessuno poteva avvicinarlo senza che lui non lo sapesse e nessuno si era mai avvicinato così tanto da poterlo almeno vedere in faccia... e rimanere vivo almeno.
Tutti tranne due uomini.
Uno dei due uomini era legato ad una sedia... forse Gregoy avrebbe cancellato una delle due macchie nel suo altrimenti perfetto curriculum.
Il secondo uomo della lista invece era un'altra storia... ogni volta che Gregoy veniva a sapere che Lui tornava sulla terra, il criminale russo si faceva venir voglia di controllare i suoi affari ad un sistema solare di distanza. Due anche meglio.
Ma ora erano solo loro due.
"Gregoy apprezza la tua visita!" commentò il russo assaporando il momento.
"Ancora a parlare di te in terza persona?" rispose il prigioniero sollevando lo sguardo.
"Gregoy tenta da anni di mettere le mani addosso al suo federale preferito..." l'uomo parve non ascoltarlo continuando il suo personale monologo. "Certamente questa volta Gregoy non fallirà!"
Il russo fece un cenno ad uno degli uomini della sua scorta che gli porse un'arma vecchio modello. Una pistola di almeno quattro secoli prima.
"Gregoy ama le vecchie armi. Armi da uomini. Non quei pezzi di plastica che sparano raggi colorati... armi da bambini quelle. Se fosse stato qualcun altro Gregoy avrebbe lasciato che Victor e Vassily facessero il lavoro..." il russo lo guardò con un sorriso "Ma per il mio Tenente preferito farò un eccezione!" commentò sollevando l'arma e puntandola in mezzo agli occhi del prigioniero.
Naidoo guardò la bocca dell'arma da fuoco e poi gli occhi del suo assassino.

FLASHBACK
Base Stellare K-4 Empireo
Ponte 4 - Sala riunioni principale
19 dicembre 2396 ore 21:25


"Ne sono sicuri?" chiese Moses all'Ammiraglio Bates per l'ennesima volta.
"Certo che ne sono sicuri Comandante, altrimenti non vi avrei nemmeno interpellati!" rispose piccata la donna.
Trovava fastidioso l'abitudine di suo marito di dubitare di qualsiasi informazione che lui personalmente non aveva verificato.
Gli occhi di Moses mandarono un bagliore di divertimento e la donna sbuffò. La stava stuzzicando... più tardi gliela avrebbe fatta pagare. Magari in privato.
"Capitano è indispensabile prendere sul serio questa minaccia - continuò l'Ammiraglio - una minaccia di attacco terroristico non è da prendere alla leggera."
"Sono d'accordo con lei - confermò Hazyel accavallando le gambe con fare pensieroso - ma il signor Moses ha ragione... non è una cosa normale un attacco terroristico sulla Terra. Avete i vostri problemi come tutti, ma il terrorismo ve lo siete lasciati alle spalle da secoli ormai. Sappiamo chi sta organizzando tutto?"
"Dalle voci pare sia una fazione anti federale e soprattutto xenofoba. 'La terra ai terrestri'... una di quelle cose assurde e radicate fra le persone con un basso livello culturale. Il razzismo abbonda fra gli stupidi. Ma i segni di un attentato sembrano tutti presenti: acquisti di materiali sospetti, aumento di traffico su canali sospetti..."
"Che tipo di attacco vi aspettate?" la interruppe Moses.
L'Ammiraglio Bates guardò gli uomini e le donne sedute nella stanza:
"Una bomba sporca..."
Naidoo fischiò fra i denti e Moses s'incupì.
"Mi potete spiegare meglio?" chiese Sarah Mendel sentendo che l'aria nella stanza si era fatta di colpo gelida.
"E' un tipo di arma molto antiquato e pericoloso." si intromise l'ingegnere capo
"Sono armi radiologiche progettate per spargere materiale radioattivo in una vasta area. Non sono devastanti come un'arma nucleare ma sono molto più difficili da individuare."
"Ma ormai non provocherebbe più i danni che dovrebbe. Nel giro di un mese saremmo in grado di eliminare tutta la contaminazione. Non voglio dire che non sia pericoloso - si affrettò a dire Wood sollevando le mani - ma se io volessi provocare distruzioni troverei certamente metodi migliori."
"Migliori forse, ma anche più facilmente individuabili" commentò Naidoo
"Tutti i materiali che al giorno d'oggi potrebbero provocare grandi distruzioni sono mantenute sotto stretto controllo. Le vecchie scorie radioattive invece sono un altro paio di maniche."
"Esatto!" riprese l'Ammiraglio Bates "E qui veniamo direttamente a lei Tenente Naidoo.
Lui sollevò un sopracciglio sorpreso.
"Abbiamo saputo chi sta fornendo il materiale ai terroristi."
"Gregoy..." sibilò il capo della sicurezza con un ringhio animale.
"Vedo che si ricorda di lui..." confermò la donna.
"Gregoy Golubev?" chiese Moses sorpreso ed ebbe in risposta un cenno di assenso dalla moglie.
"Potete spiegare? Chi è questo Gregoy?" domandò Hazyel.
"E' una leggenda metropolitana. Lo spauracchio che le mamme criminali raccontano ai loro figli quando fanno i cattivi. 'Comportati bene o Gregoy verrà a prenderti per farti diventare come lui!'" rispose Moses con un grugnito.
"La beffa più grande che il diavolo abbia mai fatto è stato convincere il mondo che lui non esiste." commentò Naidoo accigliandosi.
"E come catturiamo qualcuno che nessuno al mondo riesce a trovare?" chiese la dottoressa Tarev con un brivido.
"Sembra che qualcuno ci sia... e che Gregoy abbia un conto in sospeso con lui." rispose la Bates.
"Quindici anni fa circa, quando ancora ero nella squadra omicidi di Pretoria, incrociai Gregoy per pura fortuna. Riuscii quasi a catturarlo, ma sfuggì all'ultimo momento. Ha anche tentato un paio di volte di farmi uccidere, ma da quando sono entrato nella Flotta Stellare non ho più sentito parlare di lui." spiegò Naidoo
"Credo di essere l'unico ad averlo visto in faccia."
"No..." la voce di Cortez raggiunse gli altri raggelandoli.
Tombstone non si sentiva mai: non interrompeva, non faceva domande, non dava suggerimenti. Era come un'arma, un affilato coltello da combattimento, lasciato su un tavolo in attesa di essere usato.
"Anch'io ho avuto il piacere di incontrarlo." terminò con un tono inespressivo che fece rabbrividire Elaina.
Visto che tutti lo guardavano, fu costretto a dare una spiegazione e lo fece con un tono neutro e incolore. Durante tutto il racconto i suoi occhi erano persi nel vuoto e la sua voce rimase distaccata.
"Adesso ogni volta che arrivo sulla Terra passo almeno una settimana in Russia a cercarlo, ma da quel che so, ogni volta che io arrivo, lui parte per una meta il più lontano possibile dal pianeta" terminò Cortez.
"Chissà perché..." commentò Fox deglutendo per l'agghiacciante racconto e guadagnandosi un'occhiataccia dalla Mendel.
"Secondo quello che si dice in giro: Satana in persona cerca Gregoy per strappargli il cuore con un cucchiaino..." commentò Moses con un ghigno.
Fra lo stupore di tutti Cortez aprì il taschino della divisa tattica e gettò sul tavolo un cucchiaino da dolce.
"Per non dimenticare..." spiegò Tombstone senza cambiare espressione.
"Err... ehm.. Ok.." balbettò l'Ammiraglio presa un po' alla sprovvista dalla situazione
"Mi perdoni Ammiraglio, ma ancora non mi è chiaro. Come lo troviamo?" chiese di nuovo il medico di bordo.
"Farò da esca!" affermò lapidario Naidoo.
"Si farà uccidere!" commentò Wood.
"E' l'unico modo di prenderlo. Se io arrivo alla sua portata non si farà scappare l'occasione. Basterà un piccolo incarico di una settimana presso la base a Mosca... qualcosa di improvviso e tanto breve da non dargli tempo di pensare. Una volta che i suoi uomini mi avranno preso, voi mi seguirete e noi prenderemo lui."
Tutti guardarono il Capitano Hazyel che osservava intensamente Naidoo dall'altra parte del tavolo. Alla fine acconsentì con uno sguardo di ghiaccio negli occhi.
"Cercate solo di non arrivare tardi..." mormorò Naidoo.
Hazyel e Moses fecero un lieve cenno di assenso.

SOL III (Terra)
Mosca, Gol'yanovo
10 gennaio 2397 ore 22:23


"Hai niente da dire a Gregoy prima di morire?" chiese l'uomo con un ghigno di sufficienza.
"Sì..." Naidoo sputò di nuovo del sangue a terra e poi tornò a guardarlo negli occhi
"Gregoy Golubev ti dichiaro in arresto!"
Le luci si spensero all'improvviso. Nessun rumore, solo qualche grugnito nel buio. Corpi umani che cadono. Poi un faro si accese illuminando con la sua luce azzurrina i due contendenti.
Gregoy aveva ancora l'arma puntata sul volto di Naidoo, ma decine di puntini rossi danzavano sul suo corpo e sul suo volto.
Al di fuori del perfetto cerchio creato dalla luce, forme più nere dell'oscurità si muovevano silenziose con occhi verdi che risplendevano raccapriccianti.
Il criminale deglutì e rimise la sicura alla pistola.
Una mano emerse dal buio e gliela tolse lentamente.
"Non potete fare nulla a Gregoy. Gregoy sarà libero in breve tempo..." commentò il russo con un sorriso.
"Non questa volta... tu parlerai. E ci dirai tutto quello che vogliamo sapere della bomba sporca" lo avvertì Naidoo, mentre qualcuno dal buio tagliava i legacci che lo trattenevano alla sedia.
"Gregoy non parla!" rispose lui con sicurezza mentre un tintinnio metallico si avvicinava nell'oscurità.
"Oh Gregoy, tu parlerai... eccome se parlerai" sorrise Naidoo guardando il buio e pregustandosi quello che stava per accadere.
L'uomo in tuta da combattimento aveva il viso nascosto dall'elmo, ma il cucchiaino d'acciaio che batteva ritmicamente contro il fucile laser che portava a tracolla era inconfondibile.
Gregoy lanciò un grido di terrore e cercò di scappare, ma altre mani lo afferrarono e lo trascinarono nell'oscurità. Il suo grido fu troncato di netto.
"Tu sei pazzo fratello!" commentò Di Nardo aprendo la visiera dell'elmo "Hai rischiato grosso..."
"Una normale giornata d'ufficio" rispose il capo della sicurezza appoggiandosi all'amico.
"Pensi che parlerà?" domandò il suo vice passandogli un tricorder lungo il corpo e facendo una smorfia per le condizioni del suo compagno.
"Probabilmente racconterà anche le marachelle che faceva da ragazzino - intervenne Moses uscendo dal buio - Aveva un terrore folle di Cortez. Sicuramente racconterà tutto. Fatti dare un'occhiata dalla dottoressa, non hai un bell'aspetto." terminò il Primo Ufficiale guardando le tumefazioni del viso.
"Naidoo a Raziel, due da far risalire." chiamò Naidoo appoggiato ancora alla spalla del suo vice. Un attimo dopo i due sparirono in una cascata di luci.
"Pensa che sia un semplice attacco terroristico?" chiese Hazyel togliendosi il casco della tuta e guardando Moses negli occhi.
"Mmpfh... Potrebbe essere, ma qualcosa mi dice che catturare Gregoy è stato solo il primo passo. E che i terroristi non centrano nulla in questa storia."
"E' quello che penso io. Vada con gli altri e si assicuri che Cortez non faccia fuori il russo... almeno non prima di aver parlato" commentò sarcastico il Risiano.
Moses mostrò un sorriso da lupo e si dileguò nel buio.
"Hazyel a tutte le squadre. La festa è finita per ora... tutti a casa."


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04.01 - Il Gulag

Autore: Tenente Dave Chase

SOL III (Terra)
Russia, Swerdlofsk
Gulag, Cella G1
11 gennaio 2397, ore 01.00


Dopo l'assalto per la liberazione di Naidoo, il prigioniero era stato trasferito in una delle installazioni segrete della Flotta, lontano da occhi indiscreti, per evitare che il prigioniero tentasse la fuga.
Su quella prigione giravano moltissime storie, infatti era stata ricavata da un vecchio Gulag dell'epoca della Guerra Fredda della storia Terrestre.
Si diceva che gli spiriti dei detenuti di un tempo si aggirassero ancora tra i corridoi di quella fredda prigione in cerca della loro tanto agognata libertà.
Gregoy si svegliò con un brivido che gli correva lungo la schiena: l'unica cosa che riusciva a ricordare era il suono della voce di quel diavolo di Tombstone che lo veniva a prendere, poi da lì il buio.
*Maledetto Naidoo, maledetto, se Gregoy riuscirà ad uscire da questa fogna gli aprirà il cranio e ci piscerà dentro* pensò digrignando i denti, mentre nella fioca penombra osservava la sua cella con sguardo schifato: era una sorta di sgabuzzino di tre metri per tre, con sbarre elettrificate a protezione della porta principale.
Non sapeva dire quanto tempo fosse passato dal momento della cattura a quello del suo risveglio, ma tutto il corpo gli doleva.
Con il mal di testa che lo incalzava come un chiodo rovente nelle tempie, capì che l'avevano messo al tappeto con un raggio stordente.
Finita la sua analisi, notò che nella cella era presente solo una squallida brandina, dove si andò a sedere aspettando la venuta dei suoi carcerieri.
*Non gli lascerò la soddisfazione di svegliarmi.. resisterò e rimarrò sveglio...* pensò mentre tutte le fatiche della giornata gli gravavano sulle spalle.

SOL III (Terra)
Russia, Swerdlofsk
Gulag, Cella G1
11 gennaio 2397 ore 05.45


"E' durato più di quanto mi aspettassi, ma finalmente è crollato, Tombstone andiamo a dargli il buongiorno?" domandò Naidoo con il labbro rotto dovuto alle torture subite in serata.
"Certamente Tenente, ho una strategia per farlo parlare, mi lasci indossare la tuta e la raggiungo nella cella"
Tombstone, con un sorriso maligno, si congedò dal parigrado, mentre quest'ultimo, scortato da due incursori, si dirigeva verso la cella del prigioniero.
Gregoy stava dormendo un sonno agitato sul pagliericcio, così Naidoo gli diede il buongiorno lanciandogli una secchiata di acqua ghiacciata.
"Sveglia principessa, è ora di cantare"
Esclamò a pieni polmoni Idrissa, mentre il malvivente veniva tirato su di peso dal giaciglio bagnato, disorientato, ma con la furia che cresceva in lui.
Naidoo se ne disinteressò completamente e, con un semplice cenno, ordinò che Gregoy venisse legato e bendato.
"Bene adesso ci facciamo una passeggiatina"
Gli incursori trasportarono di peso il prigioniero fino alla cella degli interrogatori, reagendo rudemente ai suoi rabbiosi tentativi di liberarsi dalla loro morsa.

SOL III (Terra)
Russia, Swerdlofsk
Gulag, Sala Interrogatori
11 gennaio 2397, ore 6.00


Quando il cappuccio fu rimosso, Gregoy, sbatté gli occhi più volte per mettere a fuoco l'ambiente circostante.
Quello che vide furono le pareti coperte di muffa e umidicce di quella che una volta era una sala interrogatori o di tortura.
Cercò di scrollarsi, ma i suoi movimenti erano bloccati: era stato legato ad una sedia scomodissima che gli premeva sulla schiena, impedendogli qualsivoglia tipo di azione.
Ai suoi fianchi, i suoi guardiani erano pronti a intervenire per bloccarne le velleità combattive.
Di fronte a lui, c'era un tavolo di ferro arrugginito con chiazze rossastre lavate via malamente illuminate a malapena dalla scarsa illuminazione presente nella stanza.
Le luci tremolavano in maniera inquietante ed il tutto era accentuato dal vetro riflettente che dominava la parete di fronte a lui, rimandandogli la sua immagine riflessa provata dalle percosse ed il volto solcato da profonde occhiaie.
La stanza non era ben illuminata, ma ben presto vide davanti a lui l'uomo che l'aveva catturato.. la pelle scura offriva un'ottima mimetizzazione nella penombra, ma il ghigno presente nel volto del carceriere si accentuava col colore bianchissimo dei denti della sua nemesi
"Bentrovato Gregoy, spero che la tua nuova sistemazione sia di tuo gradimento, piaciuta la sveglia?" domandò Naidoo con uno sbieco sorriso che gli affiorava dalla bocca tumefatta.
"Coff... Gregoy ha soggiornato in posti migliori, ma non poteva aspettarsi di più da voi poveracci della Flotta Stellare, dice bene?"
"Molto simpatico.. ma bando alle ciance, dove hai messo il materiale radioattivo? Chi è il tuo mandante?"
Il criminale tirò su pesantemente col naso con fare meditabondo
"Mmm... materiale radioattivo, Gregoy non ne sa nulla, io e i miei amici stavamo facendo solo una passeggiata per le fresche vie russe, prima di incontrare.."
"Le idiozie lasciamole per dessert! Abbiamo le prove che la tua organizzazione è in possesso di questo materiale, dobbiamo usare le maniere forti per farti parlare?" domandò Naidoo mentre apriva la comunicazione con Tombstone.
"Se aveste avuto le prove, non saremmo qua, e Gregoy non avrebbe soggiornato in questo squallido posto, io vi servo e quindi dovrà essere più gentile e Gregoy forse.. chi lo sa.. potrebbe condividere qualcosa.. dietro lauta ricompensa ovviamente.. amici che gli hanno commissionato un lavoro con pagamento anticipato e senza nomi, proprio come piace a Gregoy" affermò il criminale con voluta boria e superiorità.
Da un angolo in completa ombra dietro di lui un oggetto metallico lo colpì alla nuca, poi disegnando una piroetta, si fermò con precisione chirurgica sul tavolo.
Era un cucchiaio d'argento.
Appena il malvivente mise a fuoco l'oggetto gli si sbarrarono gli occhi iniziò ad agitarsi rabbiosamente sulla sedia, col solo risultato di prendersi una doppia razione di pugni da ciascuna delle sue due guardie.
Una volta calmatosi forzatamente, si palesò dall'oscurità una figura per lui inconfondibile che gli agguantò il collo e si piegò fino a raggiungere l'orecchio di Gregoy.
Naidoo non sentì cosa Cortez disse al prigioniero, ma gli occhi sbarrati di quest'ultimo urlavano tutta la sua frustrazione ed il panico puro che attraversava ogni fibra del suo essere.
"Sarò breve, non abbiamo tempo, sappiamo dei tuoi traffici illeciti... A noi ci interessa solo un certo tipo di materiale... Cosa sai delle bombe sporche?"
Gregoy era scosso da tremori ed il volto era una maschera di terrore, ma dall'espressione si capiva che ora voleva collaborare, così Tombstone allentò la presa dopo un cenno di Naidoo.
"Coff.. Coff.. il materiale radioattivo l'abbiamo requisito mesi fa da una discarica in Argentina, è stoccato in un capannone vicino a Mosca. La cittadina è Chimki, il magazzino è il numero 23 nello spazioporto."
"Poi?" domandò il responsabile della sicurezza della Raziel
"Il compito dell'associazione di Gregoy era quello di consegnarlo, la data di scambio è prevista tre sette giorni da oggi, ma Gregoy non sa niente di più."
Tombstone si staccò dal prigioniero, e con un movimento brusco girò la sedia, così da vedere in faccia il malvivente.
"Sappi che se le indicazioni sono sbagliate, io tornerò da te e non sarò così gentile come questa volta!"
Gregoy deglutì, ma non fece in tempo a rispondere in quando Naidoo lo addormentò con un ipo-spray.
"Direi che qua abbiamo finito, rimettiamo il ratto in gabbia e andiamo a riferire" esclamò Niadoo ordinando ai due carcerieri di scortare il prigioniero nella sua cella.
"Tenente Naidoo a Capitano, siamo riusciti ad estorcere le informazioni volute dal prigioniero"
=^= Ottimo, allora vi facciamo teletrasportare subito, appena saliti a bordo faremo un briefing nel mio ufficio con tutti gli ufficiali superiori. =^=

SOL III (Terra)
USS Raziel
Ponte 1 - Ufficio del Capitano
11 gennaio 2397, ore 8.00


"Grazie all'interrogatorio dei signori Naidoo e Cortez, siamo riusciti a sapere dove avverrà lo scambio che ci interessa.. come ben sapete non vogliamo solo requisire il materiale per la bomba sporca, ma i nostri ordini prevedono di sgominare tutta l'organizzazione, così da eliminare subito la cellula terroristica che minaccia la Terra.. dai primi controlli effettuati dal Comandante Mendel, pare che i sensori non riescano a bucare il magazzino.. con ogni probabilità è schermato, quindi prima dello scambio che avverrà tra una settimana, dobbiamo andare a fare un sopralluogo, per vedere cosa ci aspetta e prepararci al meglio. Volontari?" domandò il Capitano Hazyel.
Tutti i partecipanti alla riunione si guardarono e con decisione si alzarono tre mani erano quelle che si aspettava: ovviamente Naidoo, capo della sicurezza con un conto aperto nei confronti di Gregoy, Moses, il suo Primo Ufficiale come supervisore e Chase, indispensabile alla guida dello shuttle che avrebbe portato il terzetto a Chimki.
Hazyel annuì soddisfatto
"E' una semplice ricognizione, quindi siate silenziosi e niente eroismi, dobbiamo fare un solo sopralluogo per ottenere più informazioni possibili in vista dell'attacco della prossima settimana. Sono stato chiaro?"
"Sissignore" risposero Naidoo e Chase.
Moses si limitò ad un laconico "Mhpf"
"Ottimo signori.. a rapporto tra quindici minuti all'hangar due!"


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04.02 - Attacco al Potere

Autore: Tenente Comandante Elaina Tarev

FLASHBACK
SOL III (Terra)
Russia - Mosca
Università Statale Lomonosov
Studio del prof. Smirnov
10 gennaio 2397 - Ore 18:34


Il professor Smirnov se ne restava impettito di fronte alla finestra, osservando pensieroso il ghiaccio sciogliersi a poco a poco dentro il proprio bicchiere di scotch. Era un uomo che difficilmente si impressionava, ma le ultime informazioni che gli erano giunte alle orecchie erano riuscite a turbarlo parecchio. Sentì bussare alla porta, ma non si voltò neppure, limitandosi ad attendere l'entrata della segretaria.
"Professore, è arrivato il professor Kuznetsov"
La segretaria fissò il professore con espressione interrogativa: "Non mi risultava fosse stato inserito un nuovo appuntamento questo pomeriggio"
Smirnov ignorò lo stupore della propria segretaria
"Molto bene Dionisiya, lo faccia accomodare" fece una piccola pausa "E cancelli il resto degli appuntamenti di questo pomeriggio, ho alcune questioni di una certa importanza di cui discutere con il mio collega.. non desidero essere disturbato"
Dionisiya si limitò a sospirare "Posso portarvi del te?"
Smirnov si voltò per poi scuotere il capo
"No, siamo a posto così.. ora vada pure!"
"Suvvia Andrey, potresti essere più gentile con una gentil donna di così sopraffini maniere.."
Smirnov si voltò ad osservare il collega scuotendo il capo
"E' mai possibile che appena ti passa davanti una donna a te impazzisca l'ormone?"
Kuznetsov osservò il fondoschiena della segretaria mentre usciva e, solo quando la giovane si richiuse la porta alle spalle, tornò a fissare il collega
"Io? Hai una segretaria che probabilmente potrebbe avere l'età di tua nipote! Non venirmi a dire che è qui per la sua grande esperienza!"
"Beh, anche gli occhi vogliono la loro parte!"
Smirnov sospirò osservando l'amico "Lo sai?"
Il volto di Kuznetsov si fece serio "Le voci corrono, soprattutto se si hanno delle buone conoscenze" si servì uno scotch per poi tornare a guardare il collega "Una bomba sporca? Qui, sulla Terra?"
Smirnov strinse con forza il bicchiere in mano
"Ma quel che è peggio è questo bieco e patetico tentativo di incolpare noi!" scosse il capo come a voler allontanare dalla mente quel pensiero "Terra ai terrestri.. potrà non piacere ai molti, ma si tratta di ciò in cui noi crediamo! Come possono anche solo pensare che un gruppo dissidente che vorrebbe vedere una maggior tutela per la propria razza, porterebbe avanti le proprie iniziative andando ad uccidere proprio i terrestri? Sarebbe come se un gruppo organizzato per la salvaguardia delle foreste facesse sentire la propria voce attraverso una massiccia campagna di disboscamento!"
Kuznetsov scosse mestamente il capo
"Siamo visti come un gruppo terrorista.. ergo siamo tecnicamente dei possibili responsabili"
Smirnov sbuffò sonoramente
"Sono i classici termini di grande impatto, utilizzati impropriamente per attribuire ai gruppi dissidenti la parte del cattivo.. ma io questo non intendo accettarlo! Le nostre ideologie non saranno ben viste dalla Federazione Unita dei Pianeti, ma le abbiamo sempre portate avanti senza l'ausilio della violenza!"
Kuznetsov si scolò rapidamente il proprio drink per poi tornare a guardare il collega "Calmati, ti farai venire un embolo così" poggiò il bicchiere sulla scrivania "E quindi per te è tutto falso?"
Smirnov scosse per un attimo il capo tornando a fissare i finestroni
"No amico mio, non credo sia tutto falso.. credo possa essere vero, anche se non ho davvero idea di chi possa esservi dietro! So per certo che non siamo noi, ho parlato con ogni singolo personaggio di un certo rilievo.. nessuno si sta muovendo senza avvertirci."
Fece una pausa di qualche istante, bevendo qualche sorso del proprio drink
"Molte cose mi sfuggono, ed io detesto non capire a cosa sto per andare contro! Una notizia ci collega ad un fantomatico attacco ai danni della popolazione del nostro stesso pianeta ed io non ho la minima idea di chi vi sia dietro. Perché lo fanno? E' per riuscire in un attacco diretto contro la Federazione o tentano di metterci alle calcagna forze talmente superiori che ci schiacceranno come moscerini?"
"Temi che sia stato tutto studiato per attaccare il nostro movimento?"
Smirnov si voltò ad osservare l'amico
"Pensi che esisterà ancora per molto il nostro movimento se finiremo per essere accusati ufficialmente di terrorismo?"
"Probabilmente no" Kuznetsov sospirò incrociando le braccia al petto "Ma cosa potremmo fare? Suvvia, siamo degli accademici.. i nostri discorsi sono filosofici, di certo non siamo le persone adatte per scendere in campo a difendere con la forza le nostre idee!"
Smirnov annuì
"Lo so, ma non resterò fermo a vedere come andrà a finire!"
Kuznetsov si avvicinò al collega: "Andiamo, non hai considerato che potrebbe essere solo un caso che abbiano scelto noi come capro espiatorio?"
Smirnov scosse il capo
"Non ho mai creduto nelle coincidenze, ad ogni modo ho intenzione di indagare! Conosco alcuni ottimi investigatori privati, vedremo cosa mi sapranno dire"

USS Raziel
Ponte 1 - Ufficio del Capitano
11 gennaio 2397, ore 08:04


La riunione era da poco terminata, molti degli ufficiali si stavano dirigendo all'esterno già con in mente le proprie idee sul da farsi, in particolare i tre ufficiali che si erano proposti per la missione.
Dal canto loro, Wood e Tarev si osservarono per qualche istante restando immobili, poi presero la parola.
"Signore non ritiene che possa essere un azzardo questa ricognizione?"
La voce di Wood fece fermare tutti gli ufficiali, che si voltarono indietro restando in attesa.
Tarev prese la parola subito dopo
"Lodevole tentativo andare ad osservare cosa vi sia in quel deposito, ma il mio compito è fare in modo che voi restiate vivi.. sarebbe oltremodo sconsiderato e pericoloso andare in un luogo che ipoteticamente potrebbe essere saturo di radiazioni"
"Ma Comandante" intervenne Chase "Non abbiamo rilevato fuoriuscita radioattiva nei pressi del magazzino"
"Se per quello non abbiamo rilevato assolutamente nulla all'interno del magazzino, non abbiamo idea di quale sia lo stato di quei contenitori ne se tali scorie siano state stoccate in modo appropriato" intervenne Tarev con espressione seria in volto
"Senza contare che le scorie di cui parliamo appartengono al passato, questo significa che si tratta di materiale estremamente pericoloso contenuto in contenitori obsoleti.. creati in un periodo di tempo in cui le conoscenze tecnologiche e metallurgiche potevano dargli l'illusione di essere al sicuro.. ma soltanto l'illusione, non erano di certo i migliori sistemi contenitivi esistenti oggigiorno" concluse Wood portando lo sguardo sul Capitano
"Comandanti.." intervenne Moses "Capire cosa vi sia in quel magazzino ha un'importanza che definirei cruciale. Se in così poco tempo siamo giunti alla localizzazione delle scorie non possiamo dare con assoluta certezza che quelle scorie si trovino ancora lì.. i compratori anonimi potrebbero essere già andati a prelevarle.."
"Oppure potrebbero non essere mai state lì" intervenne Naidoo "Il nostro informatore non è di certo una persona onesta e mossa da grandi ideali patriottici.. ammetto che la paura che provava apparisse reale, sicuramente Tombstone lo terrorizzava al punto di cantare ma.. non possiamo dare per certo che fosse tutto vero, controllare è fondamentale"
Anche Chase annuì alle parole di Moses e Naidoo
"Ritengo che sarebbe utile avere occhi e orecchie all'interno di quel magazzino.. se riuscissimo ad installare qualche piccola apparecchiatura in grado di trasmettere alla Raziel, potremmo valutare il momento in cui vi sarà lo scambio e capire cosa stiamo affrontando esattamente! Al momento sappiamo che vi è il rischio che venga creata una bomba sporca, ma l'assoluta certezza di chi siano i mandanti, cosa vogliano colpire e se vi siano altre bombe simili non le abbiamo!"
Wood assentì per un attimo prima di ribattere
"Non lo metto in dubbio, Tenente. Tuttavia sono dell'idea che il rischio delle radiazioni non sia stato preso nella dovuta considerazione"
Dal canto suo, Elaina scosse il capo amareggiata cercando poi di portare argomenti a sostegno delle preoccupazioni sue e del compagno
"Io posso capire tutto, ma vorrei che anche voi comprendiate di cosa stiamo parlando io ed il Comandante Wood. Gli effetti delle radiazioni possono essere devastanti sin dal primo momento, comportando i danni più disparati: si rischia un alterazione momentanea dell'emoglobina o la nausea, ma anche la perdita dei capelli, emorragie sottocutanee e danni diretti alla struttura del DNA. Senza contare i danni che si potrebbero rilevare a lungo termine, come problematiche successive alla pelle, il midollo osseo e agli organi riproduttivi"
Lo sguardo di Elaina si portò sui tre membri della squadra di sbarco
"Dite un po', siete così tranquilli sul rischio di rimetterci tutti i vostri girini?"
Chase fece una faccia pensierosa
"Beh, veramente al mio vivaio ci terrei.."
Il Capitano Hazyel, che fino a quel momento era rimasto impassibile ad ascoltare il proprio equipaggio fece un paio di colpetti di tosse prendendo la parola
"Signori, la ricognizione è necessaria e verrà fatta con tutte le cautele del caso, indosserete le tute Eva. Partirete fra mezz'ora, per dar modo alla sezione ingegneria di predisporre le microspie ambientali e alla sezione medica e scientifica di predisporre eventuali farmaci che possano rendervi meno sensibili alle radiazioni, qualora vi fossero"
Quindi si voltò ad osservare Elaina
"Lei ed il suo collega potrete monitorare l'intera ricognizione assieme al Comandante Mendel alla Stazione Ombra.. oltre che fornire la copertura farmacologica che riterrete necessaria per minimizzare i rischi per i colleghi"
Poi portò lo sguardo su Moses
"La squadra di sbarco presterà attenzione alle indicazioni che il tricorder gli darà sulle radiazioni e salirà a bordo qualora il Comandante Tarev riterrà troppo pericoloso proseguire. Ed ora, in libertà."

USS Raziel
Ponte 1 - Stazione Ombra
11 gennaio 2397, ore 08:23


Elaina accedette alla Stazione Ombra, restando per un po' immobile per abituarsi a quell'insieme di schermi che proiettavano un'incredibile mole di informazioni differenti: il Comandante Mendel era troppo presa a predisporre il collegamento sicuro con la squadra di sbarco per potersi accorgere della collega, ma il provvidenziale squittio di Cippy la mise sull'avviso.
"Benvenuta nel mio regno, dottoressa"
"Come fai ad analizzare così tante informazioni assieme? Sono qui da pochi secondi e già inizia a girarmi la testa"
Sarah sorrise indicandole uno schermo
"Non si preoccupi dottoressa, le informazioni che desidera monitorare appariranno tutte qui.." fece una piccola pausa osservando la collega "Ma.. è qui da sola?"
Elaina osservò Sarah con espressione perplessa
"E chi ti aspettavi portassi? L'infermeria è già allestita e pronta ad un recupero di emergenza, quindi tutto il personale medico attualmente a bordo è lì"
"Veramente non intendevo il personale medico, ma il Comandante Wood, anche lui non mi sembrava felice di questa missione sul pianeta!"
"Gli ho chiesto di andare in laboratorio per dare avvio alla replicazione di alcune sostanze, fra le quali lo iodio nascente.. e lui è stato più che felice di rintanarsi nel laboratorio!"
Sarah osservò con espressione accigliata Elaina
"Mm.. aria di burrasca in vista?"
Elaina inclinò il capo per poi osservare i vari schermi
"Burrasca? Stanno cambiando le condizioni meteorologiche sul luogo dello sbarco?"
"Ehm.. no, è solo un modo di dire terrestre" sorrise divertita Mendel
"Sta a significare che fra te ed Alex sembrerebbe esservi qualche piccola incomprensione. Avete forse litigato?"
Elaina scosse il capo
"No, almeno non esattamente.. gli ho fatto una domanda per me molto importante e la sua reazione mi ha dato decisamente fastidio"
"Una domanda? Tutto questo nervosismo solo per una domanda.. dev'essere qualcosa di importante"
Mendel rimase per un po' a riflettere per poi tornare con lo sguardo su Elaina
"Non gli avrai chiesto tu di compiere il rito dell'unione, vero? I terrestri ci tengono ad essere loro a fare la proposta, li intimorisce un' iniziativa femminile in quel campo"
"No, non gli ho chiesto di unirci.. gli ho chiesto cosa ne pensasse di avere un figlio con me!"
Alle parole di Elaina, Sarah spalancò gli occhi restando a bocca aperta
"O mio dio.. e lui ti ha detto di no?" fece una piccola pausa, ignorando per il momento i cinguettii di Cippy "Beh, a volte succede che i maschi terrestri si facciano prendere un po' dal panico di fronte ad una simile richiesta.. forse ha bisogno solo di un po' più di tempo!"
"Ma lui non mi ha detto di no, Sarah!"
Il Comandante Mendel apparve confusa
"Ah, ma se ti ha risposto di sì perché te la prendi? Non ti avrà chiesto di lasciare il lavoro per questo?"
"Non mi ha risposto neppure di si.. semplicemente non ha risposto affatto! Sono passati ormai svariati mesi da quando gli feci la domanda e ancora non mi ha dato risposta. Detesto questa sorta di attesa, vorrei che prendesse una decisione anziché restare in silenzio.. cosa pensa? Che possa scordarmelo o che con il passare del tempo potremmo semplicemente far finta che non sia successo nulla?"
Mendel scosse il capo "Non saprei cosa dirti.. ma se vuoi un consiglio dagli un altro po' di tempo, lui ti ama.. se non ti ha ancora risposto è perché al momento non sa cosa dirti..."
=^=Moses a Stazione Ombra.. noi siamo pronti a scendere, la connessione funziona?=^=
La voce di Moses fece sobbalzare ambo le giovani. Sarah sfiorò uno degli schermi attivando immediatamente il collegamento
"Stazione Ombra a squadra di sbarco.. io ed il Comandante Tarev siamo pronte.. buona fortuna signori!"

Sol III (Terra)
Russia - Chimki
Spazioporto, magazzino n.23
11 gennaio 2397, ore 08:35


La squadra di sbarco scese dalla navetta, posizionata in un'area ben poco frequentata per non attirare l'attenzione, e si diresse rapidamente verso il magazzino 23, rimanendo piuttosto sorpresi nel trovare un semplice meccanismo a combinazione per l'apertura della porta. Moses fece cenno a Naidoo di procedere, ed al tattico bastarono pochi minuti per interfacciare il tricorder al sistema di chiusura e trovare la combinazione corretta.
"Trovato.." Naidoo digitò rapidamente per poi aprire la pesante porta metallica del magazzino "Pensavo che sarebbe stato decisamente più complesso accedere al suo interno.."
"Il tricorder non mi segnala alcun tipo di radiazione al momento, l'area sembrerebbe sicura" intervenne Chase portando lo sguardo su Moses
"Molto bene.. entriamo" Moses si diresse all'entrata controllando la zona, ma rimase piuttosto deluso dal vedervi all'interno solo una serie di casse piuttosto anonime ed alcuni barili sigillati con il simbolo del pericolo radioattivo impresso sul lato. Restò per qualche istante ad osservare i barili, poi fece motto alla squadra di proseguire e riaprì il collegamento con la Stazione Ombra
"Siamo sul posto, come vedrete dai monitor la zona è sicura.. ci sono dei barili con il simbolo del pericolo radioattivo, ma sembrerebbero ben sigillati"
Naidoo si avvicinò ai cinque barili analizzandoli con il tricorder
"Confermo.. il materiale radioattivo è qui dentro" si osservò per un po' attorno "Consiglierei di posizionare le microspie piuttosto in basso, in modo da nasconderle meglio ed evitare che possano accorgersene"
Moses annuì "Molto bene.. si faccia aiutare dal Tenente Chase, appena avrete finito potremo andare" quindi proseguì per la sua ricognizione analizzando le varie casse "Qui vedo soltanto casse vuote o piene di ciarpame, nulla di realmente interessante"
=^=Stazione Ombra a squadra di sbarco=^= la voce di Mendel riecheggiò dentro i caschi dei tre membri dell'equipaggio =^=Un paio di persone si stanno dirigendo verso la vostra posizione..=^=
Moses fece cenno ai colleghi di nascondersi come lui dietro le casse più all'ombra Naidoo e Chase fecero giusto in tempo a posizionare le microspie ed a nascondersi che due tizi entrarono di soppiatto nel magazzino.
Moses si sporse quel tanto che gli permettesse di osservare i due uomini, ma i loro volti non gli dissero nulla.
"Un lavoro facile, no? Non avrei mai immaginato che saremmo riusciti ad arrivare qui così facilmente! Dovremo uscire a festeggiare questa sera, Dimitry!"
L'uomo più basso e tarchiato si voltò verso l'altro uomo, decisamente più alto e magro, mollandogli una pacca sulle spalle che per poco non lo fece cadere a terra
"I nostri clienti saranno molto felici di noi!"
"Tu sei sempre troppo ottimista Ljubim, i nostri clienti non sono interessati a trovare il carico radioattivo, ma capire chi abbia deciso di tentare di affibbiargli questo attentato.." scosse il capo osservandosi attorno
"Quei fanatici xenofobi non saranno contenti.. qui non c'è nulla che possa far pensare a chi vi sia dietro a tutto questo"
"Suvvia, Dimitry! Basterà mettere un paio di cimici.. piuttosto, ma noi dei clienti normali li avremo mai? Questa volta addirittura un gruppo anarchico come Terra ai terrestri.. bah! Dove andremo a finire.."
Dimitry non rispose, si limitò a nascondere le proprie cimici su delle casse vicine ai barili e a far motto al collega
"Andiamocene di qui, questo posto mi mette i brividi.. mi serve una vodka per scaldarmi"
"Una vodka?" Ljubim rise divertito dirigendosi all'uscita con il collega "Facciamo una bottiglia, quella si che può scaldarci per bene!"
Moses rimase al riparo sino a che fu certo che se ne fossero andati, poi fece un cenno verso i due colleghi e si diresse con loro all'uscita del magazzino in assoluto silenzio.
Solo una volta uscito, dopo aver fatto riattivare il dispositivo di bloccaggio delle porte, osservò per qualche istante i colleghi
"C'è decisamente qualcosa che non va.. Stazione Ombra, avete sentito tutta la conversazione di quei due?"
=^= Sentita e registrata Comandante Moses =^=
"Molto bene, torniamo alla navetta.. qui abbiamo finito"

USS Raziel
Ponte 1 - Ufficio del Capitano
11 gennaio 2397, ore 10:07


Hazyel era seduto alla scrivania e ascoltava con attenzione il rapporto che stava facendogli Moses con espressione seria, per poi incrociare le braccia al petto
"Non ha la netta sensazione che sia stato tutto troppo facile?"
Moses si sedette per poi annuire
"Sì, decisamente! Quando abbiamo iniziato queste indagini tutto faceva pensare che trovare le informazioni sull'attentato sarebbe stato incredibilmente complesso.. eppure senza eccessivi sforzi abbiamo catturato Gregoy, lo abbiamo fatto confessare e siamo giunti al magazzino. E' stato tutto molto semplice, ma fino a quel momento potevamo pensare alla nostra bravura.."
"Ma ci sono riusciti anche quei due uomini ad arrivare allo stesso magazzino.." intervenne Hazyel "E questo non può che farci pensare che in realtà noi siamo arrivati a quel magazzino perché qualcuno voleva che giungessimo a quel magazzino.. qualcuno voleva che arrivassimo lì, ma perché?"
"E chi? Se quei due hanno ragione non è il gruppo terroristico ad essere il mandante.." intervenne nuovamente Moses "E ciò confermerebbe i nostri dubbi di partenza.. la questione della bomba sporca non mi ha mai convinto fino in fondo.. ci deve essere molto di più sotto"
=^=Plancia a Capitano Hazyel, mi scusi signore.. il Contrammiraglio Bates è salita a bordo e la sta raggiungendo in ufficio, necessita di parlare con lei=^=
Lo sguardo di Hazyel si spostò per qualche istante su Moses ma, notando che anche lui sembrava essere all'oscuro dell'arrivo della compagna, evitò di fargli domande e sfiorò il comunicatore
"Molto bene"
Pochi minuti dopo Bernadette fece la sua comparsa con espressione seria in volto "Capitano.." lo sguardo della donna si portò su Moses per qualche attimo "Comandante.."
Hazyel e Moses si alzarono entrambi per salutarla formalmente, ma la donna si limitò a fare un cenno della mano
"Sono decisamente in ritardo, ma necessito di avere un riassunto di quanto avete scoperto sino ad ora.. non voglio ritrovarmi del tutto impreparata"
Lo sguardo di Hazyel si spostò su Moses per qualche attimo, poi tornò a concentrarsi sulla Bates
"Mi perdoni la domanda Ammiraglio, come mai sarebbe in ritardo?"
La Bates sospirò vistosamente
"Sì, oramai il Comando di Flotta si sarà riunito già da qualche minuto per iniziare a mettere a punto una strategia di difesa dei centri nevralgici di SOL III..." la donna osservò i due con espressione seria "La situazione è grave, la Terra è in stato di emergenza.. non possiamo rischiare che la vita di migliaia di persone sia messa in pericolo"
Hazyel e Moses spalancarono gli occhi, mentre un brivido percorse loro la schiena. Moses osservò nuovamente la moglie "Tutti quegli ufficiali superiori..:"
"Riuniti in un unico posto.." terminò la frase il Capitano scattando dalla propria poltroncina sfiorando il comunicatore
"Hazyel a Plancia: apritemi un canale con il Comando di Flotta.. massima priorità!"

SOL III (Terra)
San Francisco - Comando di Flotta
Sala riunioni 2A
Contemporaneamente


Gli Ammiragli erano seduti attorno al grande tavolo ovale della sala riunioni predisposta per l'incontro, e parlottavano nervosamente fra loro. La riunione non era ancora iniziata eppure l'aria si stava già facendo rovente a causa dei recenti allarmi.
"Direi che è inutile aspettare ancora, il Contrammiraglio Bates ci raggiungerà appena potrà.." intervenne Kreen con espressione infastidita "Abbiamo tutti di meglio da fare che attendere i classici ritardatari!"
Darion si voltò con espressione decisamente infastidita verso Kreen
"Ti faccio notare che Bernadette non è la classica ritardataria.. evidentemente ha avuto dei ritardi durante il viaggio di arrivo!"
Quindi osservò i colleghi
"Ad ogni modo possiamo iniziare anche per me.. sono certo che potremo riportare alla nostra collega tutto ciò che avremo deciso non appena sarà arrivata"
Often osservò gli altri ammiragli per controllare che fossero tutti d'accordo, quindi prese la parola
"Molto bene signori, credo che sappiate tutti perché siamo qui.. abbiamo ricevuto la notizia che su SOL III un gruppo terroristico denominato "Terra ai terrestri" ha intenzione di far esplodere una bomba sporca.. non sappiamo dove potrebbe avvenire questo attentato, ma dobbiamo predisporre dei piani di emergenza ed evacuazione per arginare il rischio"
"Ma siete tutti così convinti che questo pericolo sia reale?" Kreen prese la parola osservando i colleghi "Andiamo signori! Una bomba sporca proprio sotto il naso della Flotta Stellare? Non ci credo affatto!"
=^=Ammiraglio Often, la USS Raziel chiede insistentemente di poter parlare con voi.. il Capitano Hazyel afferma che si tratti di vita o di morte=^=
La voce del giovane attendente fece arrestare Often dal rispondere a Kreen, allungò la mano per attivare l'interfono ma l'esplosione fu più rapida.
Il forte spostamento d'aria lo scagliò indietro e lui sbatté contro la parete della stanza rimanendo a terra privo di sensi.
Non avrebbe saputo dire per quanto tempo era rimasto incosciente, ma quando finalmente riuscì ad aprire gli occhi poté vedere un gruppo di medici che si muovevano fra i vari feriti portando loro soccorso.
"Ammiraglio, non si alzi.. ci occuperemo di lei" la voce di Elaina attirò l'attenzione di Often, che si fermò ad osservarla ancora stordito
"Ha preso una botta in testa, ha un piccolo trauma cranico. Starà meglio molto presto, non si preoccupi"
"Non sono preoccupato per me, ma per gli altri. E' stata una bomba, vero?"
Elaina osservò l'ammiraglio con espressione seria: "Tutto fa pensare a questo, ma sarà necessario fare delle indagini più accurate"
"Mi dica la verità, come stanno gli altri?"
Often cercò di mettersi seduto per osservare coi propri occhi dove fossero gli altri ammiragli, ma Elaina glielo impedì
"Mi duole informarla che l'ammiraglio Kreen e l'ammiraglio Friesian sono deceduti, gli altri Ammiragli sono stati solo feriti.. per ciascuno la gravità è ancora da accertarsi.. come vede però siamo in tanti qui pronti ad aiutarvi"
Elaina osservò i colleghi per poi tornare ad osservare Often
"Ora si rilassi, fra pochi minuti la porteremo via di qui".


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04.03 - Conflitto di Interesse

Autore: Tenente Idrissa Naidoo

SOL VII (Urano)
Orbita alta
SS Belladonna - Sala Mensa
11 gennaio 2397, ore 10:30


Lo schermo antistante la cucina era sintonizzato su uno dei tanti canali che trasmettevano notizie ventiquattro ore su ventiquattro, un Boliano in giacca e cravatta stava intervistando un Caitiano vestito con goffi pantaloni, ma nessuno dei presenti stava prestando attenzione.
Una donna Bajoriana di mezza età, seduta a capotavola dell'unico tavolo presente nella piccola mensa, osservava concentrata un Kal-toh indecisa sulla prossima mossa.
Dall'altro lato del tavolo se ne stava accovacciato un ragazzo Andoriano intento a tamburellare incessantemente le dita sulla la superficie del tavolo.
"Shriroth dannazione la vuoi smettere con quelle mani? Non riesco ad addormentarmi."
La voce proveniva da un possente Nausicano disteso su un vecchio divano posizionato vicino alla porta che dava alla plancia.
"Sei troppo tranquillo Groga, guarda lì: un servizio sulle colture idroponiche? Qualcosa non va."
"E io dico che tu ti preoccupi troppo."
"Zitti!" sentenziò la donna "Se mi fate sbagliare ancora mossa giuro che vi sparo fuori dal portello stagno."
In quel momento sullo schermo apparve il logo del notiziario straordinario ed i tre cessarono il battibecco.
Conclusa la breve sigla comparve una Umana in tailleur nero, mentre in sovra impressione sotto di lei spiccava un'enorme scritta "Esplosione al Comando di Flotta".
"Pochi minuti fa una deflagrazione ha turbato le vite dei cittadini di San Francisco. L'esplosione è avvenuta alle dieci e zero sette circa, fuso orario locale. Dalle prime informazioni sembra che abbia interessato solo il quarantaduesimo piano dell'edificio ospitante il Comando della Flotta Stellare. Ma ecco, si... Dovremo avere delle immagini in diretta."
Sullo schermo apparve una immagine dell'edificio, ripresa a parecchi isolati di distanza. Mostrò prima il complesso ripreso nella sua interezza per poi zoomare sul piano interessato dove si potevano distinguere vetrate in frantumi.
"Merda!" gridò Shriroth saltando dalla sedia "Lo sapevo! Ci stavano mettendo troppo. Siamo fottuti!"
Anche il Nausicano aveva perso la faccia tosta ed osservava la donna con sguardo angosciato.
Spento lo schermo la Bajoriana si alzò e si diresse verso la plancia
"Prepariamoci a salpare."
"Si capo." Risposero i due in coro.

SOL III (Terra)
San Francisco
Ospedale Militare Letterman
Contemporaneamente


Elaina, che stava controllando le cartelle cliniche degli Ammiragli in uno dei terminali del reparto di terapia intensiva, quando si sentì picchiettare sulla spalla non sobbalzò più di tanto poiché aveva percepito l'arrivo di Alexander da quando era entrato nella stanza.
"Come mai da queste parti?" gli domandò voltandosi verso di lui.
"Sono venuto a trovarti" le rispose sorridendo.
"Non è divertente" ribatté la Betazoide con tono stizzito "Stiamo tutti lavorando sodo. Non dovresti distrarti per venire a salutarmi"
"Calmati" disse Alexander assumendo un atteggiamento sulla difensiva
"Devo recuperare dei campioni biologici dagli Ammiragli, e mi servono anche gli indumenti che indossavano. Sarei comunque passato di qui."
Dalla faccia della donna, il Comandante Wood capì che la giustificazione non sarebbe bastata.
"Non è un buon motivo per farmi perdere tempo. Comunque ho fatto mettere i vestiti in dei contenitori laggiù. Per i campioni fatti aiutare da un infermiere."
"E... gli Ammiragli come stanno?"
"Tutti fuori pericolo. Ora lasciami lavorare" tagliò corto la Tarev voltandosi di nuovo verso il terminale.
Mentre Alex si allontanava Elaina poteva percepire la sua confusione per quanto appena accaduto ed il fatto che il compagno non avesse capito il perché della sua reazione la rendeva ancora più furiosa.

SOL III (Terra)
San Francisco
Comando di Flotta - Sala riunioni 2A
11 gennaio 2397, ore 15:45


"Signori, non avete idea di quanto siamo stati fortunati." Esordì Fox.
"Prego?" domandò stupita il Contrammiraglio Bates, di fianco a lei Hazyel e Moses.
"L'ordigno ha mal funzionato. È detonato solo l'innesco"
"L'area è già stata bonificata dalle radiazioni?"
"Non c'è ne è stato bisogno Ammiraglio, non era una bomba sporca."
"Qualcuno si è preso la briga di acquistare del materiale radioattivo per incolpare gli attivisti e non lo ha neanche usato" borbottò Moses perplesso.
"Cos'è che non si è innescato esattamente?"
"Una bomba all'antimateria, Comandante. Non voglio neanche pensare a cosa sarebbe successo se fosse esplosa. Siamo di fronte ad una tecnologia veramente avanzata e..."
Fox tentennò per qualche istante osservando i superiori
"Sembra fosse contenuta in un involucro capace di schermarla dai sensori."
Alle parole del Tenente, Frank strinse i pugni diventando paonazzo, una vena ricolma di rabbia gli pulsava sulla tempia sinistra.
"Se non c'è altro tornerei sulla Raziel per continuare le analisi dell'ordigno con il personale della sicurezza" si affrettò ad aggiungere Lucius dopo aver visto la reazione del proprio Comandante.
"È stato disarmato completamente?" chiese il Capitano
"Si signore. Abbiamo trasferito l'antimateria nel nucleo della nave. Ora è solo un pezzo di metallo innocuo."
"Perfetto, vada pure Tenente."
Fox trotterellò velocemente lontano dagli ufficiali superiori, Bernadette osservò il marito ancora ribollente e gli posò una mano sulla spalla.
"Non facciamo di nuovo l'errore di giungere a conclusioni troppo affrettate."

SOL III (Terra)
USS Raziel
Ponte 1 - Ufficio del Capitano
11 gennaio 2397, ore 22:00


"Che cosa?" sbottò Moses osservando lo schermo principale dell'ufficio del Capitano per poi puntare l'indice verso di esso con fare accusatorio.
=^=Avete capito bene, richiamate i vostri uomini e rientrate alla base=^=
Dall'altra parte dello schermo il volto ed il tono di voce del Contrammiraglio Bates facevano bene intuire che non vi era spazio per negoziare, per quanto lei stessa fosse la prima ad essere riluttante alla sola idea di dare quell'ordine.
"Non si preoccupi Ammiraglio, Hazyel chiudo."
I presenti osservarono lo schermo diventare dapprima nero e poi riaccendersi mostrando i colori ed il logo della Flotta Stellare.
Dopo un minuto buono di silenzio, Chase prese la parola:
"Per quanto sia affascinante osservare il salvaschermo della Flotta qualcuno mi spiega cos'è appena successo?"
"Un attentato alle più alte cariche della Flotta Stellare per di più nel suo quartier generale è una faccenda che definire grave è un eufemismo"
Commentò Naidoo dopo essersi schiarito la gola
"Il ministro della difesa ha affidato le indagini all'Homeland Security, che è un'agenzia civile, per evitare conflitti di interesse"
Frank sbatté entrambi i pugni sulla scrivania ricolmo di rabbia
"Conflitto di interessi un paio ..."
"Ok, ok. Abbiamo capito" disse il Capitano agitando la mancina in direzione di Moses come si fa con i bambini, il suo sguardo era ancora fisso sullo schermo.
"Richiamate l'equipaggio."
I presenti si scambiarono sguardi increduli ed iniziarono a lasciare la stanza.
"Dove andate?" lo sguardo di Hazyel tornò sui colleghi
"Non vi ho ancora congedato"
La truppa tornò sui propri passi e, una volta rientrata, il Capitano si alzò dalla poltrona per avvicinarsi con aria meditabonda.
"Questo è quello che faremo: Wood e Mendel continueranno le analisi dei dati raccolti sul punto dell'esplosione. Naidoo e Chase da voi voglio sapere se ci sono stati movimenti sospetti di merci o persone in arrivo o in partenza dalla Terra e da San Francisco negli ultimi mesi, o anni se necessario. Moses lei si occuperà del passaggio di consegne dell'indagine: cerchi di essere il meno efficiente possibile."
"Come un cadetto al primo incarico" commentò il vecchio orso.
Il Capitano annuì in direzione del Comandante per poi portare lo sguardo su Fox "Lei Tenente continui l'analisi sull'ordigno, dobbiamo riuscire a scoprire da dove arrivano i vari componenti o se c'è una firma particolare nella sua costruzione che può farci risalire a qualcuno. Inoltre se per quando arriverà il momento della partenza non avremo nuove informazioni la Raziel avrà un guasto che ci costringerà ad una sosta prolungata presso i cantieri di Utopia Planitia"
"Affermativo Capitano, mi inventerò qualcosa per simulare un guasto credibile."
"Perfetto, se doveste avere bisogno di me sarò al Letterman dal Comandante Tarev. Se me lo permetterà vorrei fare qualche domanda agli Ammiragli. Siete liberi di andare."
Dopo essersi congedati gli ufficiali iniziarono a lasciare la sala, ognuno diretto ad eseguire le mansioni assegnate.


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04.04 - Indagini non ufficiali

Autore: Tenente Comandante Alexander Wood

SOL III (Terra)
San Francisco
Comando di Flotta - Sala Riunioni 2A
11 gennaio 2397, ore 22:14


Erano passati pochi minuti dal momento in cui Hazyel aveva dato le sue disposizioni, ma tutto l'equipaggio si era già attivato, consapevoli che il tempo sarebbe stato decisamente tiranno.
Il Comandante Wood, ancora pensieroso per la strana conversazione avuta con la compagna, si era fatto teletrasportare con alcuni sottoposti a pochi metri dalla zona di detonazione, mentre il Comandante Mendel rimaneva connessa con lui via sub spazio.
=^= Mendel a Wood, la sala che cercate è a circa cinque metri dalla vostra posizione.. la porta è alla vostra destra..=^=
"Grazie, tienimi d'occhio i movimenti degli investigatori del Homeland Security, se si avvicinano facci teletrasportare sulla nave.. vorrei evitare di farmi pescare con le mani nella marmellata"
Alexander fece cenno alla squadra di avanzare, controllandosi attorno alla ricerca di qualsiasi cosa potesse essere al di fuori del normale.
=^= Certo Comandante, mi tenga aggiornata =^=
Wood si portò rapidamente verso la zona della detonazione
"Signori, non serve ricordarvi che non avremo molto tempo.. cercate di osservarvi attentamente attorno.. ogni cosa fuori posto, per quanto possa sembrare inutile, potrebbe essere un indizio fondamentale. E, ovviamente, rapidi.. fra poco la squadra scientifica della Terra sarà qui e per allora noi dovremo essere già sulla nave.."
Le parole gli morirono in bocca mentre osservava la scena di desolazione che gli stava di fronte.
La zona della detonazione appariva una zona di guerra, l'odore del sangue e del bruciato si sovrapponevano tra loro dando una strana sensazione di pericolo.
Alex rimase immobile per qualche attimo ad osservare la zona, mentre la rabbia gli montava dentro, ma era consapevole di non avere il tempo di lasciarsi andare alle emozioni: avanzò sino al punto in cui era stato collocato l'ordigno e si piegò sulle gambe per osservare il pavimento.
Rimase decisamente stupito di quale bravura avesse avuto la squadra della sicurezza della Raziel: erano riusciti a recuperare realmente tutti i pezzi dell'ordigno e ciò che restava erano solo pezzi del mobilio.
Lentamente iniziò a controllare l'area sino a che un luccichio attirò la sua attenzione, vi si avvicinò con curiosità e lo prese in mano: era uno strano orecchino, probabilmente d'oro, con incastonata una pietruzza blu cobalto, ma decisamente pacchiano e fin troppo grande per essere considerato bello.
"Comandante, ha trovato nulla?" chiese il tenente Pavlov, una giovane umana piuttosto nervosa dal trovarsi in quel luogo
"Sì, ma non credo abbia molta importanza, probabilmente un Ammiraglio ha perso un orecchino"
Alex mostrò l'orecchino alla giovane e parve bloccarsi nell'osservare la sua espressione dubbiosa
"Cosa c'è Elga?"
"Signore, se lo lasci dire, nessun Ammiraglio indosserebbe una grossolanità di tal genere.. mi capisca, gli Ammiragli sono persone abbastanza sofisticate e quello.. beh, mettiamola così.. me lo aspetterei da una donna che pratica il lavoro più antico del mondo.."
Alex spalancò gli occhi
"Tu ti rendi conto che questa non è una stanza in cui possono entrare proprio tutti? Probabilmente non ci saremmo entrati mai neppure noi se non fosse stato per quella bomba.. devo presupporre che hai appena offeso un Ammiraglio?"
Osservò il gioiello
"Io non me ne intendo, ma probabilmente è una questione di gusti, a te non piace.. magari ad Elaina piacerebbe"
Il Tenente Pavlov alzò le spalle
"Se lo dice lei, Comandante.. per me se le regala una cosa simile la pianta su due piedi" fece una piccola pausa allontanandosi "E io le darei pure ragione"
Wood sollevò gli occhi al cielo
"Ma io dei sottoposti carini e simpatici non li posso proprio avere, vero?"
Il Tenente Pavlov si voltò divertita
"Beh.. ognuno ha ciò che si merita, Comandante"
Quindi tornò a scansionare il pavimento
"Credo di aver capito perché l'ordigno non abbia funzionato a pieno. Credo che abbiano usato un detonatore decisamente molto vecchio, i residui dell'esplosione indicano l'utilizzo di un sistema di detonazione che non viene più utilizzato da almeno una cinquantina di anni.. solo che non capisco perché non abbiano cercato qualcosa di più recente"
Si alzò e tornò ad osservare l'ufficiale superiore "Forse non sono riusciti a recuperare materiali migliori per mancanza di agganci..."
Wood osservò la collega
"Hanno agganci tanto buoni da potersi permettere di comprare materiale radioattivo, ma non hanno agganci sicuri per acquistare dell'esplosivo?"
Scosse il capo
"No, deve esserci qualcos'altro sotto.. sembra quasi non avessero il tempo per ottenere di meglio. Da quando è iniziata tutta questa faccenda mi sembra che le cose siano state fatte con una grande fretta, anche se non capisco il perché.."
=^=Mendel a Wood, il tempo a disposizione è finito.. recuperate quello che potete e preparatevi al teletrasporto=^=
Alexander infilò l'orecchino in un contenitore e sfiorò il comunicatore
"Siamo pronti"
Il classico sfarfallio del teletrasporto li avvolse portandoli sulla Raziel poco prima che gli scienziati civili entrassero nella stanza, mettendosi al lavoro senza accorgersi di nulla.

USS Raziel
Ponte 1 - Stazione Ombra
11 gennaio 2397, ore 22:24


"Mendel a Wood, il tempo a disposizione è finito.. recuperate quello che potete e preparatevi al teletrasporto"
La voce della Mendel sembrava sempre rimbombare un po' all'interno di quella sua piccola alcova personale della Stazione Ombra.
Cippy continuava a cinguettare con decisione indicando all'ufficiale prima uno e poi l'altro schermo
"Lo so Cippy.. lo so!"
=^=Siamo pronti=^= la risposta di Wood non si fece attendere e Sarah digitò rapidamente attivando il teletrasporto
"Ed una cosa è fatta..." disse fra sé e sé tornando a digitare alla consolle
"Disturbo?" Fox fece qualche passo all'interno della Stazione Ombra "Sarah potresti darmi una mano?"
Mendel fece un piccolo sobbalzo per la sorpresa, poi annuì prontamente
"Ehm.. si, se non si tratta di qualcosa di molto lungo posso provarci.."
Fox si soffermò per un attimo a guardare gli schermi, spalancando gli occhi: ovunque volgesse lo sguardo non riusciva a scorgere altro che stringhe di dati, incomprensibili o quasi, che scorrevano ad una velocità pazzesca, mentre Cippy volava da una parte all'altra
"Ma... Sarah, che stai facendo?"
"Sto per forzare i sistemi di sicurezza del Comando di Flotta.." rispose senza scomporsi Sarah, continuando a digitare al terminale.
Fox spalancò gli occhi stupito "Cosa stai facendo tu?"
Sarah si fermò per un attimo ad osservare il collega
"Abbiamo bisogno delle registrazioni ambientali almeno di quella stanza e del corridoio adiacente.. dobbiamo farci un'idea di chi sia entrato lì! E dato che ufficialmente siamo fuori da ogni indagine..."
"..non possiamo rivolgerci ai canali ufficiali per avere quelle registrazioni" rispose Fox, completando la frase della Mendel
"Esatto, inoltre una nostra squadra scientifica ha fatto delle analisi poco fa.. ed è meglio che non risulti dalle registrazioni o saremo in un mare di guai.." rispose Sarah tornando a digitare freneticamente al terminale
"Mm.. si immagino, ma sembra parecchio complesso.."
"Il sistema di sicurezza al Comando di Flotta è parecchio ostico" rispose Sarah "Ma ci sono quasi.."
All'improvviso sullo schermo centrale le stringhe di dati sparirono, facendo apparire il classico logo federale su sfondo blu
"Eureka!" proruppe Sarah tutta soddisfatta "E adesso scarichiamo ciò che ci serve ed eliminiamo le prove del nostro intervento di oggi..."
Si bloccò per un attimo tornando ad osservare Fox
"Non mi hai detto perchè sei qui.."
Fox sembrò ricordarsene solo ora
"Si, giusto. Mi servirebbe la planimetria del Comando di Flotta, vorrei fare alcune simulazioni per ricostruire la dinamica dell'esplosione"
Mendel sorrise apertamente
"Te le invio al terminale della sala macchine fra pochi minuti!"
Fox sorrise dirigendosi all'uscita
"Grazie Sarah, sei sempre la migliore!"

USS Raziel
Ponte 1 - Ufficio del Capitano
11 gennaio 2397, ore 22:36


Naidoo e Chase stavano ancora richiamando tutti i dati dei viaggi avvenuti che giungevano o partivano da SOL III nelle ultime quattro settimane, ma la mole di informazioni che il computer stava via via computando sembrava non finire mai.
=^=Mendel a Naidoo: sto scaricando tutte le registrazioni ambientali della sala riunioni e del corridoio delle ultime due settimane, mi occorrerà un po' di tempo. Appena finito ti invio tutto in ufficio?=^=
Naidoo sorrise osservando Chase, poi sfiorò il comunicatore
"Certo, tanto ci troverai qui per le prossime ore.."
"Prossime ore?" proruppe Chase osservando la consolle "Facciamo per i prossimi giorni?.. anzi no, parliamo direttamente di settimane"
Naidoo annuì con sguardo serio
"Si tratta di SOL III, un pianeta decisamente importante all'interno della Federazione Unita dei Pianeti, c'era da aspettarselo che il nostro lavoro si sarebbe trasformato nella classica ricerca dell'ago nel pagliaio. Ad ogni modo noi cerchiamo delle anomalie, giusto?"
Chase annuì
"Esatto, quindi possiamo iniziare a scremare tutti i dati che abbiamo trovato eliminando ciò che non sembra interessare particolarmente, come tutti i dati relativi alle navi della Flotta Stellare che si occupano di pattugliare questo settore"
Naidoo annuì digitando al terminale
"Esattamente.. e poi possiamo escludere anche tutti quei cargo che tornano regolarmente sulla Terra per i propri traffici, essendo trasporti sostanzialmente fissi non credo possano ritenersi un'anomalia.."
Chase osservò il terminale
"Restano ancora molti cargo?"
Naidoo annuì per poi osservare Chase
"Il piano non è andato decisamente come avrebbero voluto... e se avessero tentato di tagliare la corda?"
"Sì, è possibile in effetti. Del resto più aspettano e più rischiano di attirare l'attenzione"
Chase si allungò al terminale per osservare i dati che vi scorrevano lentamente fino a fermarsi su di una scheda
"Ottima intuizione.. in questo modo ci rimane una sola possibilità"
Naidoo annuì leggendo il terminale
"Sì, la SS Belladonna sarebbe dovuta rimanere nel sistema per un'altra settimana ed invece è scappata via poco dopo che i notiziari hanno trasmesso la notizia dell'esplosione al Comando di Flotta.. credo sia il caso di informare il Capitano"

USS Raziel
Ponte 1 - Plancia
11 gennaio 2397, ore 23:46


Il Comandante Moses aveva la stessa espressione della vittima sacrificale che osserva la pira sulla quale gli daranno fuoco fra pochi minuti.
Aveva ritardato quel momento finché aveva potuto, ma oramai gli agenti del Homeland Security avevano chiamato così tante volte che non poteva più ignorarli.
Anche l'addetto alle comunicazioni sembrava non poterne più, ed osservava il Comandante quasi con sguardo supplichevole.
"Signore, ci richiamano.. non so che altro inventarmi"
Moses si passò una mano sulla faccia decisamente infastidito
"Molto bene, sullo schermo"
Appena lo schermo si accese, Moses si ritrovò a fissare la faccia di un umano all'incirca sulla quarantina, rosso in volto dalla rabbia.
=^=E' quasi un'ora che tento di contattarla, Comandante Moses! Un'ora è un'eternità!=^=
L'uomo sembrava sul punto di esplodere, tanta la rabbia che lo aveva preso =^=Sono l'agente McWilliams, esigo che inviate tutte le prove che avete raccolto direttamente nei nostri laboratori! Abbiamo perso già fin troppo tempo per la vostra incompetenza..=^=
Moses osservò la faccia di quell'uomo e si trattenne dal rispondergli a tono, riflettendo per qualche attimo su come guadagnare tempo
"Mi spiace, ma non potremo ottemperare alla vostra richiesta.. almeno per un po'.."
=^=Come sarebbe a dire che non potete ottemperare??=^=
La faccia dell'agente McWilliams sembrò divenire ancora più rossa
=^=Esigo una spiegazione! La vostra mancanza di professionalità rasenta il ridicolo!=^=
Moses si trattenne ancora dal rispondere, stringendo con forza i braccioli della poltroncina
"Purtroppo abbiamo avuto dei problemi con il teletrasporto che ci hanno costretto ad eseguire una serie di diagnostiche ulteriori a tutti i sistemi.. abbiamo dovuto ricorrere alla diagnostica di livello uno, non vorremmo mai che un disguido vi faccia perdere le vostre prove, no?"
L'agente sembrò calmarsi un po'
=^=Molto bene, e quanto vi occorre per ultimare queste diagnostiche, di preciso?=^=
Moses osservò i dati sul proprio bracciolo per poi tornare a prestare lo sguardo sullo schermo
"Direi all'incirca una decina di ore.. minuto più, minuto meno"
Le parole del primo ufficiale ebbero lo stesso effetto di un drappo rosso agitato di fronte al toro, l'agente scattò dalla poltroncina su cui era seduto allungandosi verso lo schermo
=^=Cosa? Dieci ore? Ma lei è folle! Siete gli ufficiali più incompetenti con cui abbia mai avuto a che fare, adesso capisco perché vi hanno sbattuto in una base dimenticata da Dio! Siete la vergogna della Flotta Stellare!=^=
Moses oramai stringeva così forte i braccioli della poltroncina che le nocche gli erano diventate completamente banche
"Sì, ha ragione.. ma avrà tutte le prove domattina, buona serata.."
Fece segno all'addetto delle comunicazioni di chiudere le comunicazioni e, non appena lo schermo tornò scuro, si alzò furente:
"Signori, torno nel mio alloggio, venite a disturbarmi a vostro rischio e pericolo!"
*La prossima volta la figura da pivello la dovrà fare Hazyel, io a questo non mi presto più!* pensò Moses abbandonando la plancia e sfiorando il comunicatore
"Moses a Wood e Fox: ho guadagnato una decina di ore, quindi le vostre indagini dovranno essere fatte tutte stanotte"

USS Raziel
Ponte 2 - Ingegneria
11 gennaio 2397, ore 23:53


=^=Moses a Wood e Fox: ho guadagnato una decina di ore, quindi le vostre indagini dovranno essere fatte tutte stanotte=^=
Fox alzò il capo dal terminale, sospirando pesantemente e ritornando ai propri calcoli: aveva ricostruito attraverso un'accurata simulazione la dinamica dell'esplosione per poi spostare il proprio interesse a verificare quali sarebbero state le reali conseguenze se la bomba fosse esplosa correttamente.
Lo scenario che poteva osservare dal terminale sembrava quasi apocalittico: l'esplosione non avrebbe soltanto fatto sparire tutto ciò che era all'interno di quella stanza, ma avrebbe lesionato i pilastri portanti con una probabilità del 76,34%, comportando il crollo dell'intero edificio.
A conti fatti, se l'ordigno fosse stato posizionato in altri punti, come direttamente sotto le colonne portanti principali, situate nell'area dei turbo ascensori, avrebbero avuto una percentuale talmente alta da potersi avvicinare al crollo certo, ma la bomba era stata posizionata proprio dove si sarebbero riuniti gli Ammiragli.
"Trovato qualcosa?" la voce di Naidoo fece voltare Fox di scatto
"Scusami, non volevo interromperti.. dopo aver verificato i dati relativi alle partenze da e per Sol III, volevo farmi un'idea di massima di come stanno proseguendo le indagini"
Fox fece un cenno del capo
"Proseguono, anche se un po' a rilento.. ho fatto alcune simulazioni. Secondo le mie ipotesi la distruzione dell'intero edificio non era nelle intenzioni di chi ha messo la bomba, ma semplicemente un danno collaterale.. al massimo qualcosa di utile per nascondere le prove. Avrebbero potuto cancellare quell'edificio semplicemente posizionando la bomba più vicino ai pilastri portanti.."
"Ipotizzi quindi che l'obiettivo fossero direttamente gli Ammiragli"
Intervenne Naidoo annuendo:
"Già, capisco.. ammetto che la scelta della localizzazione per piazzare la bomba mi abbia dato la tua stessa impressione fin dall'inizio"
Naidoo si avvicinò a ciò che restava dell'ordigno
"E di questa che mi sai dire? C'è qualcosa di utile?"
Fox annuì osservando Naidoo
"Si e no.. sicuramente era una parte dell'ordigno che presumevano sarebbe andata distrutta.. quindi non si sono preoccupati di usare particolari cautele per non lasciare tracce.. ho trovato del materiale biologico, più o meno integro.. è stato inviato in laboratorio dal Comandante Wood. Ho potuto inoltre constatare come la bomba sia piuttosto moderna, ma non il detonatore.. quello avrà all'incirca una cinquantina d'anni"
Naidoo sollevò lo sguardo su Fox
"Da cosa lo deduci?"
Fox incrociò le braccia al petto
"L'involucro esterno è schermato esattamente come le casse che abbiamo recuperato su Risa, il che potrebbe voler dire un coinvolgimento di.."
".. Jak'Al" terminò Naidoo annuendo serio
Fox prese fra le mani il contenitore dell'antimateria
"Questo contenitore non avrà più di tre anni, si tratta di una nuova lega metallica in grado di offrire un'ottima resistenza agli urti.. un carico di contenitori simili è stata rubata ad un laboratorio civile da Andoria all'incirca sei mesi fa.. ed è da qui che ho ritrovato la presenza di materiale organico"
Quindi indicò i resti del detonatore
"Mentre quello è decisamente più antico.. come ti dicevo per la sua composizione dovremmo stimare che sia stato creato almeno una cinquantina di anni fa"
"Ci sono dei segni di riconoscimento?" chiese interessato Naidoo
"Sul contenitore dell'antimateria no, ma sul detonatore credo vi fosse la firma del suo costruttore.."
Fox digitò al proprio terminale facendo apparire l'immagine di una serie di frammenti, evidenziando alcune zone più scure
"Questo annerimento non è stato causato dall'esplosione, ma da una tinta indelebile"
Naidoo fece una piccola smorfia incurvando il capo prima a destra e poi a sinistra
"Sembra un quadro cubista.. non riesco a vedervi nulla di sensato"
Fox sorrise
"Con l'esplosione i frammenti del detonatore si sono contorti, ma data la ricostruzione dell'esplosione e del detonatore originario possiamo ricostruire l'aspetto che aveva quel simbolo inizialmente" iniziò a digitare al terminale sorridendo
"E adesso? Che te ne pare?"
Sullo schermo i vari frammenti si riunirono riprendendo la forma del detonatore, proprio sul fondo Naidoo poté finalmente notare una stella a sette punte impressa nel metallo e colorata di un rosso sgargiante
"Una stella a sette punte?"
Fox annuì soddisfatto "Già, è tutto quello che ho potuto trovare da queste prove.. e molto prima di quanto mi fosse stato richiesto" ammiccò divertito osservando Naidoo
"A questo punto non mi resta che preparare tutti i frammenti per essere inviati ai cari investigatori.."

SOL III (Terra)
San Francisco
Ospedale Militare Letterman
12 gennaio 2397, ore 8:04


Il Capitano Hazyel si stava incamminando per i corridoi dell'ospedale per raggiungere il proprio medico capo ancora impegnata nella cura dei feriti: per l'occasione aveva dismesso i propri abiti consueti, optando per un camice bianco da medico.
La sera precedente era riuscito a contattare Elaina, del resto avrebbe voluto velocizzare il più possibile la chiacchierata con gli Ammiragli, ma aveva finito per accogliere la richiesta del proprio sottoposto e posticipare l'incontro al giorno seguente.
Arrivato all'area della terapia intensiva, si soffermò per qualche attimo ad osservarsi attorno, notando un numero decisamente alto di medici e agenti di sicurezza.
Elaina era ad un terminale: appariva stanca e piuttosto contrariata.
Le occhiaie che le erano apparse sotto gli occhi erano il primo sintomo della privazione del sonno ma c'era sicuramente di più: forse non se ne rendeva conto neppure lei, ma Hazyel vedeva molto di Dhania nella dottoressa, e quell'espressione del viso voleva dire solo una cosa, rabbia inespressa. Avanzò con passo cauto, non volendo intralciare il lavoro dei vari infermieri che si spostavano da un lettino all'altro
"Dottoressa Tarev"
Elaina si voltò immediatamente e dall'espressione del volto Hazyel ne ebbe la conferma, era decisamente stanca e di pessimo umore
"Buongiorno" la voce della donna era piuttosto bassa
"Ritiene possibile parlare con qualche Ammiraglio?"
Hazyel optò per non indagare lo stato d'animo della Betazoide: la fretta di parlare con gli Ammiragli, prima che gli investigatori gli precludessero ogni possibile contatto con le vittime, non gli permetteva di occuparsi dell'Ufficiale Medico.
Elaina osservò per qualche istante il Capitano.. aveva ritardato quel colloquio per mantenere calmi gli Ammiragli, ma a questo punto non poteva che acconsentire:
"Vi sono ancora tre Ammiragli in stasi.. stiamo procedendo con la ricostruzione di ampie aree del derma andate distrutte, risvegliarli ora è escluso. Altri Ammiragli sono a casa loro.. qui che possano parlare con lei ne rimangono solo quattro, la pregherei di ricordare che si tratta di persone ferite, sarebbe auspicabile che non si agitino"
Hazyel annuì semplicemente lasciandosi guidare verso il gruppo di alti ufficiali che parlottavano fra loro: il contrammiraglio Often sembrava aver intrapreso una conversazione avvincente con il suo parigrado Darion, sotto lo sguardo piuttosto annoiato degli Ammiragli Geek e Sabor.
Elaina si fermò un po' indietro, lasciando che il Capitano potesse parlare in tranquillità con gli Ammiragli.
"Ma smettila, l'unico motivo per cui tu sei rimasto ferito meno di me è per quella ciambella di grasso che ti circonda l'addome.. anche se cadi rimbalzi"
Often ridacchiava osservando Darion
"Puoi dire quello che vuoi, ad ogni modo io sono rimasto ferito in modo più leggero di te, il che significa solo una cosa.. ho un fisico più forte del tuo!"
Darion si diede un paio di colpetti sul ventre
"E questo non è semplice adipe.. sono addominali da tavola, e per farli ci sono voluti anni ed anni di rigorose diete ingrassanti.."
L'Ammiraglio si fermò ad osservare Hazyel
"Buongiorno Capitano, perché la sua presenza qui non mi stupisce affatto?"
Hazyel sorrise apertamente
"Perché mi conosce molto bene, Ammiraglio.. vorrei farvi alcune domande, tanto per farmi un'idea di quello che è successo"
Often osservò Hazyel con espressione divertita
"Ed ovviamente è spinto dalla pura e semplice curiosità, insita nel suo carattere, nel volerci porre queste domande, immagino.."
Fece una piccola pausa per poi proseguire
"Ad ogni modo temo che non ci sia decisamente molto da dire, siamo stati informati circa tre giorni fa che era stata indetta una riunione su questa ipotetica minaccia incombente, e siamo venuti su SOL III. Abbiamo saputo della sala in cui dovevamo recarci solo il giorno precedente e, per quello che ne so, si tratta di una sala riunioni che solitamente non viene molto utilizzata, quindi almeno a livello teorico nessuno avrebbe dovuto entrarci prima di noi"
Darion ascoltava le parole del collega limitando a dei cenni del capo, di tanto in tanto, per poi prorompere con gioia
"Oh! Finalmente il mio attendente!" alzò il braccio per farsi notare "Tenente Donovan.. venga qui!!"
Il Tenente arrivò di corsa
"Ammiraglio, in molti vorrebbero informarsi sulle sue condizioni.. posso comunicar loro che si sente meglio?"
Hazyel osservò solo di sfuggita l'attendente, tornando a parlare con gli Ammiragli
"Quindi non era successo nulla di strano? Non è capitato nulla di anomalo in questi giorni?"
Tutti e quattro gli Ammiragli scossero il capo in segno di diniego, Darion nel frattempo tornò a prestare attenzione al proprio attendente, che appariva teso e preoccupato
"Digli quello che ti pare, ma ora ascoltami, ho un incarico per te di importanza vitale.. non ne posso più del cibo di ospedale, quindi ora tu corri fuori di qui e vai in quel grazioso bar che sta a pochi passi da qui.. quello che sforna quelle enormi brioche alla crema.. hai capito a che mi riferisco?"
L'attendente annuì, attirando l'attenzione di Elaina
"Ehm, sì ammiraglio.."
"Bravo.. vai e prendine una mezza dozzina.. corri!"
Darion sorrise tutto felice
"Ah, e già che ci sei, anche un vassoio di pasticcini non ci starebbero male!"
L'attendente sembrò decisamente sollevato di potersene andare, ma il suo atteggiamento finì per attrarre anche le attenzioni di Hazyel.
"E tu guarda chi c'è qui?" la voce dell'agente McWilliams fece voltare sia il Capitano che i vari Ammiragli
"Voi non dovreste essere qui, e lo sapete bene! State intralciando le indagini e questo è intollerabile!" l'agente si diresse verso la dottoressa
"Parlo principalmente con lei, cosa ci fa ancora qui?"
Elaina, spalancò gli occhi stanchi, decisamente perplessa dalla domanda
"Ehm.. siamo in un ospedale ed io sono un medico.. credo che la connessione luogo-lavoro dovrebbe rendere abbastanza palese la motivazione per cui mi trovo qui"
Le parole di Elaina non fecero altro che far imbufalire McWilliam che le si portò a pochi centimetri
"Ora mi ascolti bene, lei non è un medico di questo ospedale, ma di quella sottospecie di bagnarola che avete il coraggio di chiamare nave! Qui dentro ci sono persone dotate di esperienza e professionalità, non si tratta di morette di dubbia capacità che sono state spedite su delle basi inutili solo per fornire qualche pillola per il mal di testa!"
McWilliam indicò la porta
"Quindi, dato che sappiamo entrambi che lei è qui solo per permettere ai suoi colleghi di continuare a ficcare il naso nelle mie indagini, la informo che non è più gradita in questo ospedale.. muovi il culo ed esci da qui, bambolina!"
Elaina, già di pessimo umore di suo, stava per rispondere a tono, ma il tocco sulla spalla della mano di Hazyel la fece trattenere quel tanto che bastò per far si che fosse il Capitano stesso a parlare
"Dottoressa, lei è una dottoressa.. non si tratta né di una semplice moretta, né tanto meno di una bambolina.. a sua discrezione può rivolgersi a lei con il termine di Comandante o dottoressa. Sono stato sufficientemente chiaro?"
La voce di Hazyel, in questo caso decisa ed autoritaria, ebbe l'effetto di far arretrare un po' l'agente.
McWilliams sembrò ammutolirsi di fronte allo sguardo deciso di Hazyel
"Andatevene, o vi accuserò di intralcio alle indagini.."
Detto questo si allontanò, dirigendosi dagli Ammiragli
Rimasti da soli, Hazyel portò lo sguardo su Elaina
"Hai notato qualcosa di strano durante la mia chiacchierata con Often e Darion?"
"Sì e no, gli Ammiragli erano sinceri.. non sapevano nulla, ma.."
".. l'attendente sembrava sentirsi in colpa di qualcosa"
Hazyel annuì
"Ho avuto anch'io la stessa identica sensazione"
Il volto del Capitano si rasserenò un po', mentre un sorriso si faceva largo sulle sue labbra
"Non ci resta che parlare con lui.. andiamo, ti offro un caffè.. qui oramai non hai più nulla da fare"
Elaina annuì togliendosi il camice e si diresse con il suo superiore verso l'uscita.

USS Raziel
Ponte 2
Laboratorio Medico-Scientifico
12 gennaio 2397, ore 8:13


Wood era tornato in laboratorio dopo qualche ora di sonno, i pensieri che gli erano venuti per via dell'attentato e la strana rabbia della compagna gli avevano reso difficile prender sonno, ma ora si sentiva rinvigorito.
Appena entrato, trovò il tenente Pavlov già al lavoro
"Comandante, buongiorno. Come ha richiesto, abbiamo preparato tutti gli indumenti per il teletrasporto.. abbiamo tentato altre analisi ma nulla, non c'era niente di indicativo"
Wood si limitò ad annuire
"Capisco, del resto ci eravamo accorti fin subito che quello era un vicolo cieco" quindi si portò al terminale "Ciò che dobbiamo ancora risolvere è il mistero dell'orecchino ritrovato"
"E' permesso?" la voce di Naidoo fece voltare Wood
"Certamente, cosa posso fare per lei Tenente?"
"Speravo ci fosse qualche nuovo indizio per comporre questa sorta di puzzle, so che il Tenente Fox le ha inviato dei campioni organici.."
Wood annuì per qualche attimo "Si, ho messo i campioni del Tenente e quelli che ho rinvenuto io su questo orecchino nella centrifuga.. fra poco dovrebbero essere pronti per essere analizzati"
Naidoo annuì con decisione
"Avete già iniziato a fare qualche ipotesi? Ogni idea potrebbe essere d'aiuto in questa fase delle indagini.."
Wood si voltò ad osservare Naidoo
"Abbiamo appurato che il detonatore è decisamente vecchio.. almeno una cinquantina d'anni"
"Possiamo dire che abbia almeno quarantasei anni, in effetti.."
La voce di Naidoo apparve molto sicura
"Abbiamo individuato la firma, il simbolo della stella a sette punte stampata in colore rosso era il marchio di un certo Sertuk, un famoso dinamitardo tellarita convinto che le sue bombe fossero una sorta di opera d'arte.. un modo per creare piccole stelle artificiali.. ma tutti i dati portano a ritenerlo deceduto 46 anni fa, per un malfunzionamento della sua ultima opera d'arte"
"E qui si aggancia il mio problema.. questo piano sembra andare a due velocità" intervenne Wood
"Due velocità?" Naidoo si voltò a guardare Wood perplesso "In che senso?"
"Capiamoci, ricercare l'acquisto di materiale radioattivo ponendolo relativamente in vista in modo da far ritenere che il pericolo sia più reale possibile farebbe pensare che vi sia stato sotto uno studio puntiglioso del piano, almeno a livello teorico.. ma per quanto riguarda la fase esecutiva, sembrerebbe essere stata fatta decisamente di fretta.. detonatore vecchio, carica che non esplode nemmeno.. sembra tutto troppo affrettato.."
Naidoo rimase in silenzio
"E questo cosa le fa pensare Comandante? Sembra che si sia già fatto qualche idea"
Wood si voltò, l'espressione seria
"Si tratta soltanto di un'ipotesi, ma l'impressione è che si tratti di un gruppo di ex-galeotti" incrociò le braccia al petto
"L'impressione è che un gruppo di persone abbiamo premeditato, magari anche per un lungo periodo come vendicarsi della Flotta, e appena usciti abbiano tentato di fare tutto nel minor tempo possibile.. con risultati fortunosamente meno letali di quelli che avrebbero voluto"
Il suono della centrifuga fece voltare gli ufficiali, Wood fu il primo a muoversi per raggiungere la consolle, dove fece partire una comparazione all'interno dei database federali alla ricerca di corrispondenze di DNA.
"Faccia un tentativo con la sua idea.."
Naidoo si avvicinò a Wood
"Provi a controllare prima le schede di chi è finito dentro"
Wood annuì restringendo la ricerca e non ci volle molto perché il computer gli fornisse i risultati che tanto speravano entrambi: sul terminale apparvero le schede di tre personaggi piuttosto noti alla Flotta Stellare.
Naidoo sorrise soddisfatto
"Sembrerebbe che la sua intuizione fosse corretta ed abbiamo finalmente tre soggetti da rintracciare.."
Sfiorò il terminale aprendo la prima scheda:
"Shriroth, maschio, Andoriano.. si è fatto dieci anni per tentato omicidio"
Sfiorò nuovamente il terminale aprendo la seconda scheda
"Groga, maschio, Nausicano.. anche lui si è fatto sempre dieci anni per tentato omicidio"
Infine, aprì la terza scheda
"E dulcis in fundo, Malika Laan, femmina, Bajoriana.. e pure lei si è fatta dieci anni per tentato omicidio"
Wood rimase in attesa, osservando lo schermo:
"Tutti e tre hanno avuto la stessa condanna, ma chi volevano uccidere?"
Naidoo digitò nuovamente al terminale
"A quanto pare l'Ammiraglio Bates.. credo che Moses non la prenderà affatto bene"
Wood annuì pensieroso
"Non vorrei essere nei loro panni.." quindi si voltò ad osservare l'orecchino
"Rimane solo una domanda, ma come ci è arrivata una ex galeotta dentro quella sala riunioni?"
"C'è un solo modo per saperlo" intervenne Naidoo
"Visionare le registrazioni ambientali.."

SOL III (Terra)
San Francisco - Bar "Sweet Desire"
Contemporaneamente


Hazyel ed Elaina arrivarono al bar trovandovi ancora il povero attendente in attesa: il Tenente Donovan picchiettava con il piede per terra con una certa frustrazione, osservando di tanto in tanto in direzione della barista.
"Quanto manca? Avrei un po' di fretta.." il Tenente tentò nuovamente di incalzare la barista
"Gliel'ho già detto.. è questione di minuti!" la barista sembrava piuttosto nervosa
"Questa mattina le brioche alla crema sono andate letteralmente a ruba e abbiamo dovuto farne una seconda infornata, se ha un po' di pazienza potrà averle!"
Hazyel sorrise divertito per poi alzare una mano
"Buongiorno, io e la mia amica vorremmo due caffè.."
Il sorriso del Risiano fece passare tutto il nervosismo alla barista, che rimase per qualche istante imbambolata a fissare quei due occhi così magnetici e penetranti
"Magari anche tre, se il Tenente qui presente vuole unirsi a noi.."
Donovan si voltò perplesso "Come scusi?"
Hazyel scosse il capo, sfoderando tutto il suo fascino
"Non si scusi, lavorare per degli Ammiragli deve essere decisamente stressante... dato che deve aspettare comunque, perché non si prende un paio di minuti? Si siede per un attimo e si rilassa.."
Donovan parve illuminarsi ad osservare il volto di Hazyel, finendo per annuire quasi con gioia.
Elaina era rimasta un po' indietro ad osservare la scena.
La capacità di Hazyel di trovare sempre il modo di ottenere ciò che voleva dal prossimo la lasciava stupita, tanto da avere il serio dubbio di essere di fronte ad un Betazoide abilmente camuffato: forse sua madre, la cara Dhania, aveva insegnato fin troppi trucchetti al suo amante, ma quel che era certo è che le doti del Capitano fossero molto maggiori di un semplice bel visino.
Hazyel fece cenno ad Elaina di avvicinarsi porgendole un caffè e prendendo posto ad un tavolino
"La vedo molto nervoso Tenente.. qualcosa non va?"
Donovan sembrò restio a parlare, era evidente che nascondeva qualcosa che lo preoccupava
"Beh.. come ha detto lei, il mio lavoro è molto stressante"
"Gran brutta situazione quella che è avvenuta al Comando di Flotta.." intervenne con voce rilassata Elaina, per introdurre la questione
Hazyel, a sua volta prese la tazza di caffè annuendo
"Già.. gran brutta situazione, ma da quello che so le indagini stanno proseguendo spedite.. se in quella stanza è entrato qualcuno se ne accorgeranno in fretta"
A queste parole, Donovan si irrigidì completamente, la tensione in lui era massima
"Già.. sì, avete sicuramente ragione"
Hazyel tornò a guardarlo con espressione quasi magnetica
"Tenente, ma lei è sicuro di star bene? E' successo qualcosa che la preoccupa.. parli liberamente, non lo tenga dentro.."
La voce suadente del Capitano e quei suoi due occhi quasi ipnotici sembrarono avere un effetto micidiale su Donovan
"Io in quella stanza ci sono entrato la sera prima della riunione.." lo disse quasi senza rendersene conto e se ne pentì subito dopo, ma ormai la frittata era fatta
"No, aspettate, non sono entrato lì per quello che pensate!"
Hazyel ed Elaina si guardarono per un attimo in faccia, poi il Capitano proseguì: "E perché sei entrato lì?"
Il Tenente si fece rosso, evidentemente imbarazzato
"Beh.. avevo incontrato una tipa.. una Bajoriana.. uno schianto. Insomma, io non sono uno che solitamente ha molta fortuna con il gentil sesso, e tutto all'improvviso un gran bel pezzo di carrozzeria viene da me e inizia a farmi la gattina"
Si asciugò la fronte con la mano
"All'inizio sembrava quasi irreale ma.. lei era così focosa, così sexy.. continuava a dirmi che per il lavoro che faccio ero davvero una persona importante.. che vi devo dire? Mi ha fatto perdere la testa!! E poi se ne è uscita con la proposta di farlo direttamente al Comando di Flotta.. lo so che avrei dovuto dire di no, ma ero ubriaco fradicio e avevo una voglia di darci dentro con quella gran pezzo di.."
"Abbiamo capito!" intervenne Elaina spalancando gli occhi
Hazyel sorrise divertito, Dhania gli aveva raccontato che la figlia era fin troppo pudica per i suoi gusti
"Dunque l'ha portata in quella stanza per fare l'amore?" concluse sorridendo "E come è andata?"
Il Tenente per un attimo sorrise: "Credo che sia stato il miglior sesso di tutta la mia vita, ci siamo dati talmente dentro che alla fine siamo crollati dal sonno sul pavimento.. mi sono risvegliato ancora nudo che era quasi mattina, mi sono vestito in fretta e furia e sono fuggito di lì.. ho rischiato di essere visto"
Hazyel annuì per un attimo "Capisco.." quindi sorseggiò un po' del proprio caffè.

USS Raziel
Ponte 1 - Ufficio del Capitano
12 gennaio 2397, ore 8:22


Naidoo aveva attivato da poco le registrazioni ambientali ed aveva preso posto alla scrivania del Capitano, accanto a lui Chase osservava con interesse il lavoro del collega.
"Direi di iniziare dal momento in cui sono entrati gli Ammiragli e tornerei indietro sino al momento in cui qualcuno accede a quella stanza, tanto per capire chi abbia avuto la possibilità di mettere la bomba.." asserì Naidoo mentre digitava alla consolle
"Direi che è un'ottima idea.." intervenne Chase sorridendo
A poco a poco il filmato venne riavvolto fino al momento in cui un Tenente non particolarmente attraente entrava nella stanza in compagnia di una donna vestita come una prostituta.
"Ma con tutti i posti dove darsi alla pazza gioia non c'era nulla di meglio che il tavolo di una sala riunioni?" Naidoo arcuò un sopracciglio perplesso
"Evidentemente non abbiamo la loro fantasia.." ridacchiò divertito Chase
Naidoo annuì lasciando che il filmato riprendesse a velocità normale
"Sarà, ma io ho un'altra idea del luogo perfetto"
Sullo schermo, intanto, si poteva vedere il Tenente sollevare di peso la donna, ponendola sul tavolo, spogliarsi con una fretta tale da rischiare di strappare letteralmente i bottoni della camicia ed infine iniziare a barcollare.
"Un momento, questo non mi pare normale.." intervenne Chase osservando il povero Tenente finire privo di sensi sul pavimento "Non mi pare per nulla normale"
"Lo hanno drogato, mi sembra abbastanza certo.." Naidoo si protese verso lo schermo che rivelava come la donna, dopo essersi osservata attorno, avesse messo qualcosa sotto il tavolo e se ne fosse andata.
"Che cosa ha fatto prima di andarsene? Mi sembra abbia lasciato qualcosa dietro di sé.."
Naidoo tornò a digitare alla consolle tornando indietro ed allargando l'immagine sino ad individuare l'oggetto che la donna teneva in mano
"Non c'è più dubbio.. la bomba è stata messa sul luogo da lei..ed io questo viso l'ho già visto poco fa.."
"Sappiamo già di chi si tratta?" chiese Chase
"Si.. di una certa Malika Laan.. è arrivato il momento di fare rapporto al Capitano ed al Primo Ufficiale".


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04.05 - Stringere il cerchio

Autore: Tenente Lucius Fox

USS Raziel
Ponte 2 - Ingegneria
12 gennaio 2397, ore 11.00


Erano ormai passate tre ore da quando Fox aveva messo piede nella sala macchine sempre chino sopra al suo tavolo da lavoro con le maniche della tuta da lavoro fatte su fino a poco prima del gomito: la sera prima, mentre esaminava i residui della bomba, aveva proceduto ad una scansione tridimensionale di ogni singolo pezzo e ne aveva prodotto un'esatta replica al computer.
Grazie ad alcuni algoritmi di ricostruzione del tenente Mendel, aveva lasciato lavorare il computer tutta la notte per elaborare le parti mancanti, andate distrutte o perse in piccoli frammenti derivanti dall'esplosione, per cercare di capire qualcosa di più su quell'ordigno.
*Roba da dilettanti, come si fa a collegare il circuito H34 all'innesto E27? E questa bruciatura? Non sembra data dall'esplosione ma da qualcos'altro..*
Il risultato della nottata di elaborazione del computer fu una piccola scatola delle dimensioni di un portagioie con all'interno piste di circuiti dorati su più schede, disposte una sopra l'altra, con in cima una serie di micro led probabilmente posti ad indicare lo stato di funzionamento.
Rimuovendo ogni componente con precisione chirurgica e mettendo ogni pezzo di fronte a lui a confronto con la sua controparte bruciacchiata fu la penultima scheda ad attirare la sua attenzione: di tutti i componenti ritrovati quello era il più danneggiato e su cui aveva meno informazioni.
"Computer cos'è questo? "
=^=Socket LGA1151=^=
"Socket per cosa? L'alloggiamento è vuoto"
=^=Microprocessore Stem di tipo 3=^=
"Perché non è presente nella ricostruzione?"
=^=Informazioni incomplete. Il processore è stato tolto dalla produzione in data stellare 2349 e dichiarato non sicuro. Vi è una direttiva di ritiro di tutte le unità vendute=^=
"Interessante, motivo della dismissione?"
=^=Perdita di efficienza su cifratura AES, frequenza di esecuzione delle istruzioni troppo lenta, consumo energetico troppo alto...=^=
"Fermo, hai i dati di consumo energetico?"
=^=Affermativo=^=
"Mostrare"
*Bingo! Ecco spiegata la bruciatura!*
Il computer gli mostrò una perizia effettuata da alcuni ingegneri sul processore Stem che evidenziava come il componente potesse creare corto circuiti in maniera imprevedibile a causa dei micro transistor utilizzati nel processo di costruzione dell'architettura.
"Fox a Mendel, puoi dedicarmi qualche minuto del tuo tempo?"
=^=Qui Mendel, sì certo, cosa ti serve?=^=
"Devo fare shopping"

USS Raziel
Ponte 1 - Stazione Ombra
12 gennaio 2397, ore 11.20


"Non so veramente come fai con tutti questi schermi, mi mandano in confusione" disse Fox mentre si massaggiava le tempie.
"Ma guarda che è semplice e c'è un preciso ordine" disse Sarah con un mezzo sorriso.
"Cosa dobbiamo cercare?"
"Se dovessi acquistare qualcosa bandito dal mercato normale a causa della sua pericolosità a chi rivolgeresti?"
"Dipende dall'oggetto, di che pericolo parliamo?"
"Microprocessori Stem, sai di quelli usati nei sistemi embedded programmabili.. Ma forse ne sai più tu di me"
Fox porse alla collega un dpadd con le informazioni che aveva messo insieme studiando il detonatore.
"So dove possiamo cercare.." le dita di Sarah volavano sulla tastiera orografica di fronte a lei.
Alcuni schermi cambiarono, le stringhe di codice lasciavano spazio a quelle che sembravano discussioni tra utenti con pseudonimi impronunciabili.
"Sulla DarkNet si trova poco o nulla, è roba vecchia. Avrà cinquant'anni quel processore.. Aspetta guarda questo: un utente ne parla in questa chat pubblica. Domanda dove potrebbe procurarsi alcuni modelli prodotti proprio in quegli anni: molte risposte a vuoto, mentre questo sembra dargliene una precisa"
"Cosa dice?"
"Risponde con una serie di numeri: 50 5 6 14 25 14"
"Uso un algoritmo di comparazione... Dammi solo un secondo..."
Sullo schermo centrale iniziarono a scorrere stringhe di codice ad una velocità impressionante ed ai lati si aprirono finestre di dialogo con i possibili match.
"Vediamo: il numero di telefono di un hotel di Caracas, la previdenza sociale di un agricoltore romano e ...."
"Praga" disse con tono solenne Fox

USS Raziel
Ponte 1 - Ufficio del Capitano
12 gennaio 2397, ore 11.40


Naidoo aveva alzato il sopracciglio ascoltando tutto l'intervento di analisi di Fox.
"Mi viene in mente solo un nome a Praga che possa avere le mani in pasta in questi affari: Otar Botkoveli. Ricercato per traffico illegale di ogni genere. So che fa parte della famiglia dei Dvali e che gestisce un Casinò clandestino nel distretto ?istá"
"Se troviamo lui, possiamo stringere il cerchio intorno ai nostri terroristi e magari avere una pista per trovarli. Ho contattato un mio amico, mi ha assicurato che nessuna nave si è avvicinata al pianeta e non sono stati autorizzati teletrasporti da e per la Terra dopo l'attentato. Quindi se abbiamo fortuna potrebbero essere ancora sul pianeta" disse DiNardo.
Moses, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, si alzò dalla poltrona del Capitano, assente a quella riunione.
"Signor Fox, mi risulta che in sala macchine abbiate problemi con i super conduttori del reattore a curvatura. In quanti giorni crede che sia possibile fare un'analisi approfondita e far pervenire al centro ricambi le richieste di sostituzione con eventuale arrivo dei pezzi di ricambio?"
Nella stanza i presenti rimasero interdetti poi si girarono fissando il Capo Fox attendendo una sua risposta.
Sentendosi gli occhi di tutti addosso Lucius iniziò a balbettare:
"P-Problemi con il reattore? N-non ne sa-sapevo nulla signore, controllo subito ma ma ..."
Moses si avvicinò a lui
"Stia tranquillo Capo, sono quei magneti che ogni tanto fanno i capricci, è un buon momento questo per far prendere respiro a tutti no? Un periodo di franchigia.." disse il Comandante strizzando un occhio.
Fox, inteso quello che il suo superiore gli stava dicendo, riprese a respirare.
"Ehm sì certo, quei maledetti magneti, devo dire che il centro ricambi ha una partita scadente, inoltrerò subito una richiesta e metterò i miei al lavoro. Direi che in sette giorni a stare larghi possiamo risolvere l'intoppo."
"Con calma signor Fox, non c'è fretta, dobbiamo comunque avvisare l'Ammiraglio Bates di questo inconveniente, poi si sa quanto siano fiscali i burocrati del centro ricambi, non vorremo mica sbagliare le richieste di componenti per via della nostra fretta, le pare?"
Moses sfoggiava un sorriso da vampiro.
"Assolutamente, signore"
Tutti i presenti sorrisero. Rimaneva solo da convincere l'Ammiraglio.

USS Raziel
Ponte 1 - Ufficio del Capitano
12 gennaio 2397, ore 12.15


=^=Capitano Hazyel spero sia urgente, ha interrotto una riunione importante=^= esclamò Bernadette con un tono leggermente infastidito.
"Mi scusi Ammiraglio per averla interrotta, ma volevo portare alla sua attenzione un piccolo problema che abbiamo avuto qua sulla Raziel"
=^=Che genere di problema?=^=
"Il nostro Capo Ingegnere, il signor Fox, questa mattina ci ha segnalato un guasto in sala macchine che ha colpito il reattore a curvatura.. nulla che non si possa riparare, ma è un problema che è meglio risolvere subito, non vorremmo rimanere alla deriva nello spazio mentre torniamo alla base proprio in un momento come questo, le pare?"
Bernadette alzò un sopracciglio.
=^=Che guaio Capitano, un guasto del genere proprio alla luce di quello che è successo.. Quanto tempo serve ai vostri per risolvere il problema?=^=
"Ammiraglio, lo sa meglio di me come sono i burocrati.. noi siamo una piccola nave, di scarsa importanza.. se tutto fila liscio in una settimana circa dovremmo aver risolto. Fra l'altro, visto il periodo di forte stress, ho notato un certo calo di rendimento degli ufficiali superiori, suggerirei un periodo di franchigia..."
La Bates si massaggiò le tempie e poi fece un lungo sospiro.
=^=Va bene Hazyel, potete prendervi qualche giorno di riposo. Voglio però un suo rapporto dettagliato a cose fatte, chiaro?=^=
"Assolutamente, signora" disse Hazyel sfoderando il suo sorriso.
=^=E Capitano, fate attenzione..=^=
"Come sempre Ammiraglio. Hazyel chiudo"
L'immagine dell'Ammiraglio Bates scomparve lasciando spazio al logo della Raziel sullo schermo.
"Bene e anche questa è fatta. Moses lei e Naidoo potete andare subito a prepararvi, avete un teletrasporto per Praga vi attende. Passate prima dal Comandante Mendel per definire i dettagli"
"Mpff.. va bene"
"Fate delle ricognizioni, individuate il Casinò.. solita procedura Moses, la conosce meglio di me.. non agisca da solo per quanto possibile. Chase e Fox vi dovrebbero raggiungere nel giro di ventiquattro ore. Devono fare una tappa intermedia ed utilizzeranno come pretesto un piccolo viaggio di piacere per andare a trovare gli zii di Chase che abitano a Vienna"
"Lei non viene Capitano?" domandò Naidoo
"Non subito, ho delle questioni in sospeso a Parigi"

SOL III (Terra)
San Francisco
Deposito Tartarus, Zona Industriale
12 gennaio 2397, ore 16.00


"Mamma mia si gela qua fuori, non potevi lasciare la tua roba in città?" disse Chase avvicinando le mani alla bocca tentando di scaldarle.
"E continuare ad occupare un appartamento? Non mi sembrava molto corretto.. Poi avrei dovuto chiedere favori a destra ed a manca per farmi controllare la mia bimba e.. mamma mia solo al pensiero mi si gela il sangue.. portarla a fare un giro... E se l'avessero sporcata? O peggio, ammaccata?" esclamò Fox con una punta di fastidio nella voce.
"Anche tu però come sei pretenzioso.."
"No caro, meticoloso. Allora SSD125B eccolo là in fondo" disse Lucius indicando un container nero.
=^=Richiesto codice di accesso=^=
"Fox, d3l3nd4, richiedo apertura"
"D3l4..? Che razza di codice è?"
"È un vecchio modo di scrivere, si chiama Leet. Si sostituiscono le vocali con numeri. Per la cronaca è Delenda. Dalla mitologia di Cartagine"
"Adesso capisco perché sei ancora single, troppe cose da nerd" disse Chase prendendo in giro l'amico.
La pesante porta del container si aprì con un cigolio. Il vento invernale fece svolazzare un telone di pelle chiazzato da macchie di olio.
"Papino è a casa! Ti sono mancato vero?" disse Fox rivoltando il telo e scoprendo il fulmine giallo con la stessa innocenza di un bambino a natale.
"Forza papino dobbiamo sbrigarci: il teletrasporto merci che abbiamo prenotato per spostare la tua bimba in Europa di certo non aspetta noi.."
Aprendo lo sportello, Chase fu investito dall'odore dei sedili in pelle.
"Amico che strano odore che c'è qui, leggermente dolciastro, non è l'odore classico della pelle, hai dato qualche prodotto?"
La faccia di Fox mutò immediatamente.
"E' stata Penelope, per un mio compleanno mi ha regalato un'essenza per lucidare la pelle molto simile al profumo che le piaceva tanto.."
Pentitosi di aver toccato un nervo scoperto Chase si affrettò a scusarsi:
"Non volevo.."
"Bah tranquillo, l'ho superata ormai.."
"Ti va di raccontarmi? Non hai mai parlato molto volentieri della tua vita prima di K-4.."
"Certo, abbiamo tanto tempo da passare in auto.."
Il fulmine giallo si accese con un rombo.

SOL III (Terra)
Praga
Stazione metropolitana di Ruszicka
14 gennaio 2397, ore 10.00


Moses stava salendo i gradini di cemento uscendo dalla stazione della metropolitana.
In giro vi erano diversi poliziotti che, a campione, controllavano le ID card delle persone. Una misura cautelare voluta a seguito dell'attentato a San Francisco.
Moses si guardò intorno massaggiandosi il lobo dell'orecchio, attivando la comunicazione.
"Mpf signor Fox, dov'e'? Sono arrivato già da sette minuti ed ancora non la vedo"
"Mi scusi signore, ma hanno dovuto fare controlli all'ingresso in città alla mia Camaro, non capita tutti i giorni di vedere una macchina d'epoca. Comunque siamo arrivati e.. ora la vediamo.. siamo dal lato opposto della piazza, le sue ore nove"
Un rombo fece voltare Moses: la macchina gialla a strisce nere di Fox era ben visibile rispetto alle poche auto a levitazione magnetica dalla forma aerodinamica e color acciaio che circolavano nelle strade.
Aprendo lo sportello vide Fox alla guida e Chase sul sedile posteriore.
"Buongiorno Comandante. "
"Mpf le sembra un buongiorno? Odio questa città, troppo sporca per i miei gusti. E' sicuro che quest'affare non ci esploda sotto al culo Fox? "
Chase trattenne una risatina.
"Sicurissimo signore" rispose fieramente Fox.
"Se avete finito di ridere muoviamoci e raggiungiamo Naidoo e Wood, abbiamo del lavoro da fare."
"Siamo solo in cinque, signore? Certo non dobbiamo fare un assalto in stile teste di cuoio, ma pensavo che tutta la squadra fosse impiegata.." domandò Chase perplesso.
"DiNardo ci raggiungerà nel pomeriggio.. per quanto riguarda il Capitano e la Dottoressa sono partiti per delle questioni urgenti a Parigi. Non vi è dato sapere altro."
"Capisco Signore.." borbottò Chase con tono un po' deluso.
Moses fece spallucce e fece cenno a Fox di partire.. dopo pochi istanti, l'auto si rimise in carreggiata e lasciò la piazza.
Di sottofondo nell'auto vi era la trasmissione di un notiziario relativo ai recenti eventi:
"Ancora nessuna traccia dei fuggitivi da SOL VII. Pare si tratti di ex galeotti in qualche modo coinvolti con l'attentato a San Francisco. Non ne sappiamo molto di più di fronte allo stretto riserbo tenuto sia dalla Flotta Stellare, sia da parte degli organi investigativi della Homeland Security. Quello che sappiamo è che le ricerche hanno dato finora risultati infruttuosi e che le autorità paiono sempre più brancolare nel buio. Lasciatemelo dire, sono giorni da dimenticare. Io sono Eliza Cassan per voi da Picus TV, il vostro canale di informazione."


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04.06 - Nulla è ciò che appare

Autore: Capitano Hazyel

FLASHBACK
USS Raziel
Ponte 1 - Ufficio del Capitano
12 gennaio 2397, ore 12.00


"Comandante Mendel isoli il mio ufficio. Livello di protezione massimo. Dall'esterno deve risultare vuoto"
=^=Ricevuto Capitano.. un attimo solo.. tre.. due.. uno.. eseguito! Mendel chiudo!=^=
"Mmpf.. questa sceneggiata serve veramente?"
"No.. forse no, ma è l'unico modo per far sì che mi stia a sentire prima di partire alla carica direzione Praga.."
"Senti ragazzino, nessuno meglio di te dovrebbe saperlo che se mi toccano la famiglia o minacciano di farlo non mi ferma niente e nessuno, tanto meno isolare questo ufficio"
"Ricordo i tuoi pugni Moses, li ricordo molto bene.. ma ti ho giocato quella volta e ora vorrei evitare che ci prendessero per il naso"
"Mmpf.. hai avuto solo fortuna, lo sappiamo entrambi.."
Di fronte al sorriso divertito ed all'espressione impertinente del Risiano, Frank avrebbe voluto prenderlo nuovamente a cazzotti.. ma, in fondo, proprio in fondo, il ragazzino aveva ragione.. quindi Moses si limitò ad un burbero:
"Va avanti"
"Questa storia puzza di bruciato fin dall'inizio con la minaccia terroristica della bomba sporca.. con colpevoli serviti su un piatto d'argento, sia i mandanti sia gli esecutori tanto che lo stesso Gregoy è stato catturato senza ostacoli da parte delle sue solite coperture politiche.."
"Sì l'ho notato.. sarò vecchio, ma non rincoglionito ragazzo: era il classico diversivo per poi colpire il reale obiettivo.. con una fuga di notizie pilotata hanno dato il pretesto alla convocazione d'emergenza degli Ammiragli, ove far brillare una bomba per uccidere mia moglie"
"L'Ammiraglio Bates è vulnerabile in molti altri luoghi, senza movimentare tutto questo gran bailamme"
"Mmpf.. Non credo proprio" borbottò Moses
"Lo so io, lo sa Victoria e lo sa pure lei dei tuoi compari in pensione che la sorvegliano ovunque vada"
Frank fulminò il Risiano con uno sguardo di fuoco, ma non disse nulla.
"Quella bomba era potenzialmente in grado di compiere una strage non solo nella sala riunioni, ma in tutta quella parte del complesso del Comando. Una bomba ben congegnata, ma volutamente resa meno letale utilizzando componenti datati o non sicuri, come a far credere che i terroristi si fossero messi paura dalle indagini in corso ed avessero deciso all'ultimo di accelerare i preparativi."
"Magari è stato così e solo per un caso fortuito mia moglie era con noi e non in quella sala con gli altri. L'Ammiraglio Kreen era un inutile borioso, ma l'Ammiraglio Frieisian era un brav'uomo e non meritava quella fine. E non posso accettare di pensare che ci poteva essere lei al suo posto. Quei tre bastardi me la pagheranno"
"SE sono stati loro, la pagheranno.. hai la mia parola"
"Ragazzino hai visto il video, è stata quella Bajorana a mettere la bomba, senza ombra di dubbio"
"Certo, ma nessuno dei tre, in base ai loro precedenti, ha mai avuto a che fare con bombe. Nessuno dei tre può essere classificato come dinamitardo o piromane. Nessuno dei tre poteva essere così morbosamente attratto dall'esito dello scoppio della sua creazione per voler indugiare ad assistervi."
"Ma l'hanno fatto!"
"Mah.. un dinamitardo sarebbe rimasto in zona: l'eccitazione sarebbe stata maggiore! Loro invece sono scappati sulla nave e rimasti in orbita alta attorno a SOL VII e sono rimasti lì fino a quando?"
"Mpff.. fino a quando i canali di informazioni non hanno dato la notizia, interrompendo le ordinarie trasmissioni.. dopo di che hanno immediatamente tagliato la corda, senza nemmeno sapere chi avessero ucciso"
"E questo ha permesso la fin troppo facile identificazione della loro nave in allontanamento da Urano. Debbono essere stati pagati per compiere una strage, allettati dal potersi vendicare dell'Ammiraglio Bates. Quando si sono accorti di aver fallito, sono scappati per paura di ritorsioni da parte del mandante"
"Mmpf.. se così fosse ci vengono fornite troppe piste e troppi indizi. Anche Praga dovrebbe essere una trappola.."
"Esatto chiunque tiri le fila di questo gioco ci sta muovendo tutti come burattini.. l'altra sera ho beccato due agenti della Homeland Security che mi stavano pedinando.. ed anche stamattina quando ero all'ospedale per parlare con gli Ammiragli ero sorvegliato. Non a caso dopo poco è arrivato come una furia quel deficiente borioso di McWilliams.. stanno cercando uno scontro e stanno offrendo noi in pasto agli investigatori civili che ci seguiranno ovunque ci spostiamo".
"Mmm.. abbiamo ricevuto l'ordine di tornare alla base, ma so già che scelta compiere per farci rimanere bloccati qui senza alimentare particolari sospetti.. il problema sarà Praga"
"Non credo Moses, per Praga ho già un piano"


FLASHBACK
SOL III (Terra)
San Francisco - Comando di Flotta
12 gennaio 2397, ore 12.10


"Comunicazione dalla USS Raziel, Ammiraglio"
"Dica loro che non posso ora.."
"Hanno insistito, Signora.. questione di pochi minuti"
Bernadette inspirò pesantemente, prima di rivolgersi al suo interlocutore: l'agente speciale Griffin Dowd.
A differenza del collega McWilliams, questi sembrava algido come un ghiacciaio: gli occhi piccoli e stretti sembravano essere in grado di squarciare qualsiasi velo posto a protezione dei propri segreti e quegli occhialini portati quasi sulla punta del naso fungevano da scaltro specchietto per le allodole, conferendogli una mite aura da passacarte.
Anche senza la soffiata dell'Ammiraglio Rexen, Bernadette aveva intuito chi realmente guidava le indagini della Homeland Security.
Sotto la sua aria gentile, Dowd riceveva continuamente aggiornamenti tramite auricolare e freneticamente digitava sul suo dpadd con espressione impassibile.
L'interrogatorio, perché così si poteva chiamare, era in corso da più di un paio d'ore: inframmezzate da decine di domande di routine o prive di reale significato, Dowd infilava, simulando assoluto disinteresse, questioni di primaria importanza per le indagini, non tralasciando di insinuare sospetti, di lanciare provocazioni e frecciatine o a millantare conoscenze di fatti ancora da accertare.
Nella sua strategia, Dowd aveva già formulato varie ipotesi sul perché la Bates non fosse stata presente alla riunione, pur essendo convocata.
Dalla semplice abitudinarietà al ritardo, aveva vagliato in successione: un'indisposizione dovuta a non meglio definite esigenze di coppia, un'impossibilità dovuta ad una liaison col fin troppo giovane ufficiale comandante della USS Raziel, un'incapacità nel cogliere l'importanza della minaccia terroristica oggetto della riunione, fino ad arrivare ad insinuare che la Bates non fosse presente alla riunione perché a conoscenza dell'attentato che ne sarebbe seguito.
Dowd ignorava che la Bates rientrasse nella Commissione dei Nove.. del resto sarebbe parso anomalo il contrario, essendo una struttura rigidamente segretata e protetta ad ogni livello all'interno del Comando di Flotta.
Ignorava, pertanto, di avere di fronte una controparte addestrata, ma era un osso duro e Bernadette non voleva commettere un passo falso, neppure minimo.
La serpe che aveva di fronte se ne sarebbe accorta ed avrebbe utilizzato quella informazione a proprio vantaggio.
Quella richiesta di comunicazioni da parte della Raziel rischiava di giocare a tutto vantaggio dell'agente speciale della Homeland Security.
Se fosse stata interrogata da McWilliams, Bernadette era certa di riuscire ad ingannarlo senza problemi. Con ogni probabilità le avrebbe impedito di ricevere la trasmissione e dalla nave avrebbero intuito ed agito di conseguenza.
Dowd era diverso e Bernadette sapeva che non le avrebbe fatto quel favore. Aveva tentato di convincere il suo attendente che non era il momento più adatto, ma il Vulcaniano Terel aveva insistito, non tanto verbalmente, ma con lo sguardo.
Una persistenza non da lui. Erano ormai parecchi anni che era al suo fianco e, a parte la rigidità tipica della sua specie, era un ottimo consigliere: efficiente e puntuale, a volte bastava un mero battito di ciglia da parte sua affinché fosse consapevole di cosa lei voleva.
In quel caso, non aveva capito o non aveva voluto capire non essendo Terel uno sprovveduto, Bernadette aveva optato per la seconda opzione: dalla Raziel dovevano comunicarle qualcosa di importante.
Il problema era farlo senza che Dowd se ne accorgesse.
"Capitano Hazyel spero sia urgente, ha interrotto una riunione importante" esclamò Bernadette con un tono leggermente infastidito.

FLASHBACK
SOL III (Terra)
Montreal - Stanza 404
12 gennaio 2397, ore 21.41


Il cicalino alla porta si era fatto insistente. Troppo.
Eliza Cassan era appena rientrata da un'estenuante maratona in diretta ed era semplicemente disfatta. Aveva chiesto di non essere disturbata, ma a quanto pare qualcuno era riuscito ad eludere lo zelante custode del complesso ove abitava.
Al primo trillo, aveva fatto finta di nulla.. idem al secondo.. al terzo.. ma ogni suo sforzo era stato vano. Il fastidioso ospite non atteso e sgradito aveva deciso di tormentarla.
Eliza si tirò su dal divano, prese una bomboletta spray al peperoncino che teneva sempre vicino alla porta e sbirciò fuori dallo spioncino.
L'ospite, chiunque fosse, le stava dando le spalle osservandosi indietro furtivamente, mentre trafficava per aprire la serratura.
Ad Eliza si gelò il sangue addosso. Avrebbe dovuto chiedere aiuto, ma era come paralizzata. Per fortuna, la porta che la divideva dallo scocciatore era stata blindata e rinforzata di recente per difendere la sua privacy da fans troppo esagitati. Non avrebbe ceduto facilmente.
All'improvviso, dalla penombra vicino agli ascensori brillò la luce di un phaser. Un secondo dopo, lo scocciatore era riverso a terra.
Istintivamente Eliza aveva controllato le chiusure aggiuntive interne e tutte erano al loro posto: era al sicuro.. eppure la curiosità era troppo forte in lei e continuò a sbirciare attraverso lo spioncino il lungo corridoio che portava alla sua porta.
Pur osservandolo da lontano, il nuovo arrivato aveva un non so che di familiare, anche se poteva sbagliarsi.. un energumeno di circa due metri.. poteva capire come mai dabbasso avevano finto di non vedere, meglio evitare guai.. anche lei con la sua misera bomboletta avrebbe potuto far poco.
Eppure.. eppure sì, sembrava sorriderle nella penombra, mentre si avvicinava al corpo dello scocciatore.
Come faceva a sapere che era lì? Che continuava ad essere attaccata allo spioncino come una vecchia pettegola? E poi quel sorriso chi le ricordava?
L'energumeno rimase nella penombra delle luci soffuse del corridoio fino quasi alla sua porta.
Eliza era quasi ipnotizzata dalla curiosità e paralizzata dalla paura.. ad un tratto lo vide e le tremarono le gambe, mentre una sfilza di palpiti le agitavano il corpo.

FLASHBACK
SOL III (Terra)
Montreal - Stanza 404
12 gennaio 2397, ore 00.08


=^=Ho fatto quanto richiesto, Capitano=^=
"Molto bene signor Wood, ha accettato?"
=^=Sì ho convinto mio fratello ad anticipare la partenza per la sua tournée in Europa ed a darmi un passaggio.. ufficialmente sarò a casa dei nostri genitori a Las Vegas.. anche se francamente non so quanto possa durare questa farsa, Signore=^=
"Quarantottore almeno durerà.. ed è il tempo che ci serve. Attui il piano concordato con la Mendel non appena tutta la squadra sarà a Praga, ma prima dell'arrivo di DiNardo"
=^=Ricevuto=^=
"Hazyel chiudo"
Il rumore della doccia sonica si era interrotto.. segno che Eliza aveva finito di lavarsi: meglio non farsi trovare con le mani nella marmellata.
Decise di aspettarla appoggiato allo stipite dell'antibagno, anche per non darle troppo tempo di riflettere sulla sua visita.
Si conoscevano da anni, da quando lei era una timida inviata su Risa, ma di tempo ne era passato.
L'aveva trovata più scaltra e spregiudicata, non a caso era riuscita in breve tempo a diventare anchorman della sua emittente scalzando vecchi mostri sacri del giornalismo.
La grande grinta e determinazione nel lavoro l'avevano trasformata anche a letto: prima era decisamente più succube, ora pareva voler lei a condurre le danze.
Hazyel l'aveva lasciata fare, piacevolmente stupito.
Gli aveva giusto concesso il tempo materiale per impacchettare lo stalker per poi saltargli addosso. Non si ricordava di averle mai fatto quell'effetto, ma era cambiata. Prima si lasciava corteggiare prima di cedere alle avance. Ora si prendeva quello che voleva. E a quanto pare, quella sera, cercava un po' di divertimento dopo tanto stress.
Lui l'aveva accontentata.. ora toccava a lei: do ut des.
Lei lo sapeva anche se cercava di dissimulare, mentre si passava la matita nera attorno agli occhi. Era un vezzo che aveva sempre avuto: amava evidenziare il suo sguardo.
Non ne aveva mai avuto bisogno veramente: gli occhi verde acqua sembravano incastonati in un viso quasi perfetto, con naso allungato ma fine, due labbra sottili il tutto incorniciato da un taglio a caschetto che sembrava fatto su misura per rendere quel volto una piccola opera d'arte.
Anche in quel momento, vestita con quella buffa vestaglia nera dall'ampio collo ondulato color pesca, annodata al collo da una fascetta nera e sorretta a vita da una cintura allacciata appena, Eliza era irresistibile.
Lei lo sapeva e giocava su questo apposta mentre con fare ammiccante sbirciava il torso nudo del Risiano, fingendo indifferenza.
Lui le andò dietro e l'abbracciò baciandole dolcemente il collo.
"Di cosa hai bisogno muscoli d'oro?" fece lei canzonatoria
"Io? Tratti sempre così le tue fonti d'informazione? Sarebbe da essere gelosi"
"Geloso tu? Quando mai.."
La risata colse entrambi all'unisono e rimasero abbracciati così per quasi un minuto.
Alla fine, Eliza decise di prendere l'iniziativa:
"Voglio uno scoop!"
"Tu vuoi tante cose tesoro. Mi hai voluto prima, mi vuoi ora e pretendi pure uno scoop.. la celebrità ti ha fatto diventare esigente, sai?"
"Due cose su tre le vuoi pure te muscoli d'oro.. cosa vuoi in cambio di uno scoop?"
"Oh una cosuccia da niente.."
Le sussurrò qualcosa nell'orecchio, gli occhi della giovane donna si spalancarono dallo stupore, ma alla fine acconsentì:
"D'accordo furbacchione, però ti devi impegnare ancora un po' stasera, lo sai? Specie se non potrò usare l'esclusiva di tutta questa faccenda.. A che ora parti per Parigi?"
"Fra quattro ore"
"Oh abbiamo così tanto tempo ancora? Ottimo.."
Hazyel sorrise prima di venir travolto dal bacio prolungato di Eliza.

FLASHBACK
SOL III (Terra)
Parigi - Hotel Napoleon
13 gennaio 2397, ore 10.23


=^=Jaz e Jonson in posizione Capitano=^=
"Molto bene" rispose Hazyel massaggiandosi il lobo dell'orecchio destro, mentre col braccio sinistro abbracciava la dottoressa Tarev nell'ampia hall del resort
=^=Dai dati inviati dal Comandante Mendel, alla serata di gala di stasera ci saranno almeno una ventina di agenti della Homeland Security oltre al normale servizio d'ordine=^=
"Faremo in modo che continuino a seguirci allora. Signor Jonson, al momento opportuno, dovrà iniziare di nuovo ad impersonarmi affiancando il Comandante Tarev, come avete fatto nella giornata di ieri. L'avevo avvertita che le sue ottime imitazioni l'avrebbero cacciata nei guai, prima o poi"
=^=Ehm.. grazie Capitano=^=
"Signor Jaz, a lei il compito di garantire le vie di fuga e preservare l'incolumità del Comandante Tarev.. nessun rischio inutile o ne risponderete personalmente. Siete due incursori esperti, eseguite alla lettera il piano e poi evacuate senza lasciare traccia"
=^=Roger=^=

SOL III (Terra)
Parigi - Gran Galà
14 gennaio 2397, ore 20.08


Non era la miglior serata per organizzare un ricevimento in grande stile, a così breve tempo dall'attentato che aveva scosso San Francisco.
Ciò nonostante nessuno aveva declinato l'invito ed anzi c'erano state numerose aggiunte dell'ultimo minuto.
Fra queste, grazie alla solerte opera di Lorraine Du Plessis, c'era l'inedita coppia formata dal Capitano Hazyel e da un'incantevole Elaina Tarev.
Il primo indossava uno smoking color blu, in tessuto finemente lavorato, la seconda portava invece un lungo abito da sera nero senza scollatura, ma con la schiena scoperta.
Nel pomeriggio, non appena glielo avevano portato da provare, Elaina si era dimostrata riluttante all'idea di indossare un vestito così lontano dal suo modo di essere, specialmente se abbinato a quel paio di tacchi per lei così alti da apparire quasi vertiginosi.
C'era voluta tutta l'abilità diplomatica di Lorraine per convincerla che era uno schianto.
Elaina aveva mantenuto la sua contrarietà fino a quando, poco dopo le diciannove e trenta, non si era vista con l'acconciatura ed il trucco pronti, adeguatamente abbinati con sapiente maestria all'abito indossato.
Di lì a poco avrebbe fatto girare la testa a molti.
Era quello che doveva fingere di fare: avrebbe dovuto accettare di danzare con tutti coloro che fossero stati così galanti da offrirle un ballo, alternando quelli con il Capitano Hazyel.
Dalle frecciatine della Du Plessis, il Risiano non sapeva ballare granché bene: probabilmente la sua stazza comprometteva la grazia necessaria per essere un buon ballerino.
Le decine di leggeri pestoni da lei ricevuti in un paio di giri di danza confermavano quel dato nonostante la goffaggine fosse abbastanza evidente, però, al Capitano non stavano certo mancando inviti a ballare: mogli, figlie e persino madri di dignitari si facevano in quattro per farsi notare.
Ovviamente non era il solo: erano una mezza dozzina i cavalieri giovani e di bell'aspetto che venivano maggiormente sollecitati a ballare dal gentil sesso, ma a differenza del Risiano, gli altri ne erano anche capaci.
Dal canto suo, Elaina stava richiamando parecchie simpatie e tutto giocava a suo favore: più cavalieri cambiava, più poteva percepire le emozioni più disparate.
Il Risiano poteva carpire qualche confidenza rivelata con troppa fretta da qualche invitata, ma spettava alla Betazoide scrutare le aure emotive dai vari partecipanti al ricevimento.
Certo non era brava come sua madre Dhania e l'enormità del numero di invitati le avrebbe causato roboanti mal di testa, ma voleva ripagare la fiducia riposta in lei dal Capitano.
Sapeva cosa cercare e l'avrebbe trovato: non appena il piano della squadra a Praga si fosse attuato, infatti, qualcuno avrebbe emanato un'aurea dal colore sfumato fra il violaceo ed il verdastro, il colore delle ecchimosi, legato ad un mix di collera, paura, rabbia ed invidia.
Lei se ne sarebbe accorta e sarebbero stati guai.


FLASHBACK
SOL III (Terra)
Praga - Distretto di Cista
14 gennaio 2397, ore 18.47


Il sole era tramontato da più di due ore ed una spessa coltre di bruma era scesa sulla città.
Le strade si stavano lentamente svuotando: il freddo pungente aveva dissuaso dal compiere passeggiate inutili.
C'era poca gente in giro: era un buon segno, ma quella relativa quiete dava i brividi a Chase.
Aveva tentato di richiamare alla mente alcune delle tecniche Vulcaniane di rilassamento che aveva imparato nel corso degli anni, ma quella sensazione di gelo che gli penetrava fino alle ossa, non gli consentiva di concentrarsi. Batteva i piedi e si sfregava le mani, cercando di dare il meno possibile nell'occhio.
All'improvviso un rumore metallico lo fece sobbalzare prima ed appiattire poi contro il muro. Una coppia di mezz'età era uscita dalla porta sul retro del Casinò gestito da Botkoveli. Chiaramente ubriachi e su di giri per la vittoria appena ottenuta, barcollavano e ridevano in maniera sguaiatamente fastidiosa, almeno per Dave che invece era costretto a battere i denti da oltre un'ora.
Moses aveva dato ordine a DiNardo di imbucarsi in quel Casinò aperto ventiquattrore su ventiquattro e, grazie al mini apparato fornito dalla Mendel, ora tutta la squadra aveva ben chiara la fisionomia del padrone di casa: sulla sessantina, con folte sopracciglia modellate per conferirgli un'aria più truce a degli occhi marroni sennò fin troppo vacui, coi capelli già molto imbiancati ai lati, mentre sulla fronte ancora orgogliosamente neri.
Dall'ispezione fatta da Naidoo, erano riusciti a scoprire, senza particolari difficoltà, che quotidianamente Botkoveli svolgeva tre visite di controllo al suo Casinò, alternando le vie d'uscita, ma prediligendo quella sul retro, ove un'auto a levitazione magnetica ed un solo autista, scelto fra un ristretto elenco, ma mai lo stesso, erano pronti ad aspettarlo.
Abbastanza banale, ma la protezione della famiglia dei Dvali doveva essere sufficiente per quel losco figuro se non prendeva altre precauzioni.
Il compito di Chase era particolarmente elementare, almeno secondo Moses.. doveva semplicemente sostituirsi all'autista e rapire Botkoveli. Il fatto che la sua abilità nel corpo a corpo fosse arrugginita e che non sapesse in quale momento agire erano per il Comandante del tutto ininfluenti. Alle sue obiezioni, si era limitato a rispondere che avrebbe capito facilmente quando entrare in azione.
Ancora non si erano quietati del tutto gli echi delle risate della coppia di ubriachi che con un rombo stava aumentando di potenza: segno inequivocabile dell'arrivo dell'auto a levitazione di Botkoveli. Nel giro di un'ora, non ne erano passate altre così a bassa quota.
Chase strinse i denti, rimpiangendo di non avere in aiuto almeno il Tenente Naidoo, ma anche lui a quanto pare era indisponibile.

SOL III (Terra)
Parigi - Gran Galà
14 gennaio 2397, ore 21.27


La notizia arrivò in sala come un uragano inaspettato e inarrestabile.
Si dipanò e moltiplicò nei vari comunicatori con trilli e cicalii, assumendo caratteri sempre più imponenti in un'iperbole di emozioni.
Sgomento, rabbia, angoscia, turbamento, tristezza, terrore, sdegno, inquietudine, commozione, costernazione regnavano sovrane.
La notizia veniva riportata su ogni bollettino d'informazione dei mass media:
"Attentato a Praga!" era la scritta che campeggiava ovunque "Dopo San Francisco, tocca a Praga, l'onda del terrore non accenna a fermarsi"
"Ci sono delle vittime!"
"Nuovamente colpiti membri della Flotta Stellare, massimo riserbo da parte delle autorità, ma ci sono delle perdite.."
"Fonti non confermate rivelano che sono stati colpiti ufficiali di varie unità in libera uscita in differenti aree della città"
"Un'esplosione pare aver interessato un mezzo a levitazione magnetica che trasportava appartenenti della Flotta, che ha perso quota inabissandosi nelle acque del Danubio"
"Testimoni narrano anche di un successivo ed intenso scontro a fuoco attorno ad uno dei ponti sul fiume"
"Pare ci sia stato un cruento scambio di colpi phaser.. nuovamente colpiti membri della Flotta Stellare, probabilmente accorsi a soccorrere i colleghi ed attaccati da ignoti terroristi"
"Sangue è stato ritrovato sul ponte e segni di trascinamento.. è plausibile che per mettersi in salvo, gli ufficiali si siano buttati nelle gelide acque del Danubio? Rischiare il congelamento pur di rimanere in vita?"
Elaina aveva la testa che scoppiava, in quel turbinio caotico di emozioni in libertà.. cercava di isolarsi dal contesto limitandosi a percepire le sensazioni attorno a sé, ma era dannatamente ben più difficile di quello che si aspettava.
Ogni tanto le pareva di percepire un brillante arancione, ma non riusciva a mettere a fuoco chi emanasse così tanta e piena soddisfazione per il risultato raggiunto.
"Testimoni oculari parlano di un altro intenso combattimento all'esterno di un noto Casinò nella zona di Cista, quartiere di Praga, non lontano dai recenti tragici avvenimenti.. su questi fatti però mancano ancora conferme"
"Attenzione, ultime notizie: risultano coinvolti anche agenti della Homeland Security.. alcuni residenti della zona affermano con forza di aver notato individui armati.. e da essi essere stati fatti allontanare in maniera brutale poco prima degli attentati ai danni di ufficiali in libera uscita della Flotta Stellare".
"Una domanda ci poniamo tutti con angoscia: avrebbero potuto aiutare le vittime? O sono loro stessi cagione di quanto successo? Rimanete sui nostri schermi! Presto altri aggiornamenti con in studio Eliza Cassan"
L'aurea arancione brillante era sparita.
Al suo posto ce n'era una dal colore sfumato fra il violaceo ed il verdastro.
Non ci fu bisogno che Elaina lo indicasse fra la folla: l'enorme mole del Capitano Hazyel stava già muovendosi con determinazione al suo inseguimento.
Il piano era compiuto.


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04.07 - Operazione Praga

Autore: Tenente Comandante Francis "Frank" Moses

FLASHBACK
SOL III (Terra)
Praga - Rozvadov Casino
14 gennaio 2397, ore 18.30


DiNardo barcollò mentre beveva il suo dodicesimo drink e si rovesciò gran parte del suo Martini, agitato non shakerato come aveva espressamente richiesto, direttamente sulla camicia.
"Per la miseria!" esclamò biascicando le parole e passandosi la mano sull'indumento come se fosse semplice polvere e non un liquido.
"Questa camicia mi è costata un rene!" commentò in direzione di un tizio nerboruto appoggiato ad una colonna vicino all'ingresso della sezione VIP, il quale lo degnò appena di uno sguardo indifferente.
"Ehi pollastre!" lo smoking era già stato dimenticato.
Poco più avanti due giovani donne in abito lungo parlavano sommessamente osservando un tavolo di baccarat.
Anche in quel caso DiNardo fu ignorato.
Il suo sguardo si fece annebbiato, emise un piccolo rutto e sventolò la mano davanti al naso per disperdere l'odore di alcool poi, convinto di essere di nuovo a posto, si girò verso l'uomo in nero e gli mise in mano il bicchiere ormai vuoto
"Adesso ti faccio vedere come si fa amico!"
Mentre il buttafuori prendeva il bicchiere quasi sovrappensiero, DiNardo si diresse verso le due giovani afferrando il sedere di ognuna con la mano.
"Amiche mieeee!"
Qualsiasi fosse il proseguo della frase fu troncato dal grido di sorpresa delle due ragazze e dal subitaneo schiaffo di risposta di una delle due.
DiNardo arretrò incalzato dalle loro urla che lo insultavano in svariate lingue e dialetti fino ad una spinta finale che lo catapultò all'interno della sala VIP.
"Scusate l'intrusione signori!" esclamò mentre cercava di districarsi dai resti del basso tavolino che aveva appena fracassato.
"Le ragazze della Terra non sono più come... una volta..." terminò dopo un attimo di indecisione come se non avesse capito nemmeno lui cosa volesse intendere.
Due mani simili a badili lo afferrarono per il colletto e lo sollevarono brutalmente da terra, si ritrovò a viaggiare a faccia in giù sulla spalla del buttafuori fino ad una porticina nel retro del locale, infine volò scompostamente verso un mucchio di sacchi dell'immondizia sui quali rimase sdraiato ronfando beatamente.
=^=Confermi?=^= la voce di Moses gli arrivò nitida attraverso l'auricolare, DiNardo aprì un occhio e controllò che il buttafuori se ne fosse andato.
"Confermo, Botkoveli si trova all'interno!" mormorò lui in risposta alzandosi e barcollando lungo il vicolo "Dite alle guardiamarina Novak e Josel che mi dispiace averle toccate in maniera così volgare."
=^=Si certo, proprio dispiaciuto!=^= commentò Chase in tono divertito.
"E' uno sporco lavoro, ma qualcuno doveva farlo... comunque le pillole della Doc tolgono tutto il divertimento del bere!"
=^=Vatti a lavare e piantatela di chiacchierare, rende-vous fra un'ora al Karluv most!=^= sbraitò il Primo Ufficiale chiudendo la comunicazione.
"Si capo!"
DiNardo continuò per un po' a camminare barcollando poi, quando fu certo di essere abbastanza lontano, si raddrizzò e chiamò un taxi.

FLASHBACK
SOL III (Terra)
Praga - M?stská policie
14 gennaio 2397, ore 18.35


"Ma ora non sei più nella polizia di Pretoria." commentò l'ispettore all'indirizzo di Naidoo
"No Antonín ormai ho saltato la barricata e sono approdato nella grande e gloriosa Flotta Stellare!" rispose Naidoo con un sorriso.
Antonín Janda era un amico di lunga data. Si erano conosciuti durante un caso riguardante una serie di omicidi senza spiegazione ma che avevano collegato Praga e Pretoria, ed i due erano rimasti in contatto finché Naidoo non era entrato all'Accademia.
Il capo SEC/TAC della Raziel era andato a colpo sicuro contattandolo. Certo, non era uno stinco di santo. La polizia Ceca non era rinomata per la sua integrità, ma Idrissa pensava che tutto sommato Antonin non fosse così marcio sotto sotto.
"Quindi che ti serve?" chiese Janda senza mezzi termini.
"E' così palese?" rispose Naidoo continuando a sorridere "Bene, avrei bisogno di un piccolo favore. Una retata al Rozvadov Casino..."
Il poliziotto Ceco fischiò sommessamente
"Lo chiami piccolo? Lo sai di chi è quel casinò?"
"Si..." confermò il Tenente.
"Se qui richiedo una retata, fra dieci minuti al casinò lo sapranno e, se anche ci fosse qualcosa da trovare, non lo troveremo mai."
Neidoo fece spallucce e il suo sorriso si accentuò.
"Ah capisco! Ok mi andava proprio di fare un giro inutile fino al distretto di Cisa, oggi non è nemmeno una brutta giornata... ci sono solo meno venti gradi lì fuori!"
"Sapevo di poter contare su di te amico mio!"
"Naidoo a Moses, ci stiamo muovendo..."

FLASHBACK
SOL III (Terra)
Praga - Rozvadov Casino - Esterno
14 gennaio 2397, ore 18.48


Chase si alzò dal suo riparo improvvisato proprio mentre la macchina atterrava. Nessuno si mosse al suo interno ed i vetri a specchio gli impedivano di vedere quanti fossero gli occupanti. Bel problema...
Il timoniere della Raziel represse l'ennesimo brivido, un misto di eccitazione, paura e freddo. Lui era un pilota, non un uomo della sicurezza!
E se fossero stati in due? E se fossero stati armati? A direi il vero, visto chi era venuto a prendere era sicuro che fossero armati! Moses aveva sbagliato a mandare qui lui... Non era meglio un incursore? Uno qualsiasi avrebbe fatto meglio di lui.
Nonostante i suoi pensieri disfattisti e pieni di timore, il suo corpo si era mosso da solo. Si era aggiustato gli stracci che portava e che lo facevano sembrare un comune clochard e si era avvicinato all'auto.
"Ehi amico! Hai qualche credito?" chiese bussando al vetro. Nessuna risposta.
"Ehi dico a te!" ci provò di nuovo, stesso identico risultato.
Non poteva rompere il vetro, non poteva tirare fuori un arma. E non aveva nemmeno molto tempo... Naidoo doveva essere ormai in arrivo.
Chase fece qualche passo barcollante verso la ruota anteriore della macchina poi iniziò a rovistare all'altezza del pube. Pochi attimi dopo l'urina calda rispetto al freddo esterno fece alzare un velo di vapore.
Le portiere anteriori dell'auto si aprirono immediatamente. Due uomini molto grossi in abito scuro e cravatta ne uscirono facendo cigolare l'auto quando le sospensioni tornarono al loro posto con un sospiro di sollievo.
*Dov'è Cortez quando serve?* pensò Chase guardando sbigottito i due gorilla e rimettendo in fretta i gioielli di famiglia al sicuro.
L'energumeno alla guida disse qualcosa in un dialetto ceco che il traduttore non sembrava conoscere. L'altro tirò fuori dal cappotto un manganello e si fece avanti con un sogghigno.
=^=Tue ore sei...=^= la voce cavernosa di Cortez lo fece sussultare.
Chase guardò nella direzione indicata e notò una spranga di metallo grande quanto uno shinai, l'afferrò con gratitudine e si mise in posizione di difesa senza nemmeno riflettere.
Dopo anni di addestramento il corpo si muoveva da solo, come se ogni movimento e colpo fossero codificati nel suo DNA.
Con una certa sorpresa si rese conto che fare il pilota aveva allenato i suoi riflessi molto meglio di quanto pensasse. I colpi erano rapidi e potenti, pochi secondi dopo l'autista e il guardaspalle erano esamini a terra con un accenno di sorpresa negli occhi ancora aperti.
Due tonfi sordi alle sue spalle lo fecero girare fulmineo. La sbarra colpì tanto rapida da sibilare nell'aria, ma le due figure che erano atterrate si scansarono con grazia schivando l'arma improvvisata.
=^=Buono drago! Sono i ripulitori...=^= commentò Cortez con uno sbuffo di derisione.
I due non parlarono, afferrarono i corpi e le funi che li collegavano al tetto della casa adiacente si tesero facendoli schizzare di nuovo verso l'alto come delle molle.
Chase scosse la testa fra il sorpreso e il divertito, si liberò della sbarra e degli stracci che indossava buttandoli nel cassonetto vicino e si infilò in macchina.
"Chase a Moses, sono in posizione."

FLASHBACK
SOL III (Terra)
Praga - Rozvadov Casino
14 gennaio 2397, ore 19.20


Chase digrignò i denti e fece scartare l'auto schivando i passanti che affollavano il marciapiede. L'auto passò fra il tetto di un grosso camion e cavi di corrente dell'illuminazione stradale.
"A San Francisco gli interrano i cavi!" borbottò fra i denti mentre si infilava a tutta velocità dentro un vicolo.
Le quattro auto nere che lo inseguivano sfrecciarono dietro di lui senza perdere il ritmo e senza lasciarsi distanziare. Erano professionisti, questo lo doveva ammettere, ma lui lo era di più.
Lanciò un occhiata nello specchietto retrovisore e vide che Botkoveli era ancora esanime dopo aver picchiato la testa contro il vetro blindato alla prima curva stretta.
Prima dell'arrivo di Naidoo con la polizia ceca, dal locale erano sciamati fiori diversi individui. Probabilmente quelli che avevano qualcosa da nascondere.
Botkoveli, con l'aiuto delle guardie del corpo, si era fatto strada fino all'auto ed era salito per primo. Chase aveva approfittato della cosa per partire immediatamente lasciando i due guardaspalle con un espressione ebete sul volto.
Il suo passeggero aveva sbraitato un po' per alcuni secondi e Deve si era limitato a sterzare bruscamente ed a ricevere in risposta il soddisfacente rumore di una testa che sbatteva.
Dopo pochi secondi, dalle vie vicine, quattro auto nere si erano lanciate al suo inseguimento sibilando. Come previsto dal Capitano, i palesi tentativi di nascondere la loro destinazione ultima, cioè Praga, ai servizi segreti civili, avevano avuto l'effetto di richiamare uno sciame di vespe al loro inseguimento.
Chase si chiese perché la Homeland Security ce l'avesse tanto non loro. Né il Capitano, né tanto meno il Primo Ufficiale si erano sbottonati.
Dave aveva l'impressione che quei due non parlassero nemmeno fra loro, eppure sembravano essere arrivati alla medesima conclusione... qualsiasi essa fosse.
Il Karl?v most, il ponte che collegava la città vecchia al quartiere di Mala Strana passando sopra il fiume Moldava, distava appena poche centinaia di metri. Secondo gli ordini lui doveva attraversare il ponte e poi svignarsela di lì il più velocemente possibile. Niente di problematico..
Duecento metri più avanti Moses si accese il sigaro proteggendo la fiamma del fiammifero con la mano. Bernadette l'avrebbe ammazzato se solo avesse avuto il sentore che non aveva mai smesso di fumare quei 'cosi puzzolenti'. Tirò ed emise una nuvola di fumo con soddisfazione.
*Amo vivere pericolosamente!* pensò con un ghigno.
"Moses a tutte le unità, iniziate le danze!"
L'auto gli sfrecciò accanto a non più di due metri proprio quando stava per attraversare. Sentì il clacson delle macchine che seguivano, ma non ci fece caso.
Prima che l'auto nera lo prendesse in pieno, premette il pulsante del detonatore che teneva in tasca. L'auto alla quale era appoggiato pochi momenti prima esplose e l'onda d'urto fece rovesciare e sbandare le macchine nere.
Dalla strada attigua arrivò un furgone con il logo della Flotta che, vedendosi la strada sbarrata dal groviglio di auto, sbandò a sua volta e fu costretto a scendere di quota colpendo con violenza il parapetto del fiume.
Cinque guardiamarina dall'aria smarrita, ma dai fisici stranamente possenti, scesero dal furgone frastornati.
Stessa cosa fecero gli uomini delle macchine nere. Il loro primo errore fu non notare che non c'era l'ombra di civili in un area normalmente affollata di turisti, il secondo fu tirare fuori le armi.
Le cinque vittime dell'incidente passarono dal frastornato al professionale in un battito di ciglia mettendosi immediatamente al coperto e tirando fuori le armi a loro volta. Il furgone dietro di loro saltò in aria e fu scaraventato nel fiume.
Lo scontro a colpi di phaser fu intenso. Un colpo particolarmente sfortunato colpì una macchina parcheggiata facendo saltare un pezzo di carrozzeria che si infilò con violenza nella gamba di un incursore.
Moses, che fino a quel momento era rimasto in disparte, lo trascinò al coperto e si tose la cravatta per usarla come laccio emostatico improvvisato.
"Bene signori, abbiamo attirato abbastanza attenzione, è il momento di filarsela!"
Una nuova detonazione fece saltare un tombino che divideva i due gruppi di combattimento ed una nuvola densa di fumo nero dette il tempo a Moses di afferrare il ferito e buttarsi nel fiume saltando il parapetto.
Un attimo dopo altri quattro tonfi indicarono che gli altri lo avevano immediatamente seguito nelle gelide acque sottostanti.
In altre parti della città molti attentati, rumorosi quanto inoffensivi, erano stati eseguiti ai danni di altrettanti ignari ufficiali della Flotta Stellare in franchigia a Praga.
In seguito, intervistati dai mass media, avrebbero raccontato come uomini armati e vestiti di nero, li avessero presi di mira nel tentativo di ucciderli o rapirli.
Nessuno di loro seppe mai di essere stati parte di un piano ben congegnato e che nessuno di loro aveva mai corso un reale pericolo.
Alcuni minuti dopo decine di teletrasporti simultanei portavano al sicuro gli uomini della Raziel dai loro rispettivi luoghi di rende-vous.
Grazie ai Comandanti Wood e Mendel i segnali furono talmente dirottati e confusi da renderne impossibile il tracciamento.

SOL III (Terra)
Parigi - Gran Galà
14 gennaio 2397, ore 21.27


=^=Jaz, Jonson, dileguatevi con la dottoressa Tarev appena vi è possibile.=^=
"Ricevuto" rispose Jonson che, sfruttando il notiziario, si era sostituito al Capitano come compagno di danza della dottoressa.
La dottoressa Tarev lo guardò sovrappensiero.
Jonson era qualche centimetro più basso di Hazyel e meno possente, ma i tratti del viso erano molto simili e poteva essere scambiato facilmente per il giovane Risiano, soprattutto perché si era fatto applicare sulla fronte lo stesso stemma razziale.
Dalla sua Jonson aveva la bravura nel ballo. Appena si erano scambiati i ruoli, aveva notato immediatamente la differenza fra i due.
Nonostante la notizia avesse bloccato molti presenti della sala, i due avevano usato la scusa del ballo per dirigersi verso le uscite e attendere l'ordine di evacuare.
Elaina lo guardò ancora una volta e pensò che fosse un bell'uomo. Non certo quanto Hazyel che sembrava avere quel non so che di magnetico e che attirava ogni donna e molti uomini, ma Jonson aveva uno sguardo più rassicurante, sembrava meno pericoloso, nonostante fosse un incursore addestrato ad uccidere.
Lui la guardò percependo che gli occhi di lei lo stavano fissando e ricambiò lo sguardo con una muta domanda negli occhi.
Quando aveva fatto la sua comparsa nella sala a braccetto con Hazyel aveva percepito su di sé gli sguardi di molti uomini. Dovendo aprire le sue percezioni per trovare il bersaglio della loro missione, aveva ricevuto molte sensazioni provenienti da quelli che la fissavano.
Desiderio, lussuria, pensieri poco piacevoli che si frammezzavano con sensazioni di invidia provenienti da molte donne.
Jonson non era addestrato come Hazyel a mascherare i suoi pensieri e le sue emozioni quando si erano avvicinati aveva percepito solo pensieri galanti che l'avevano fatta sentire bene.
Si chiese quanto tempo fosse che non provava la stessa cosa con Alexander. Quanto era passato dall'ultima volta che lui era stato gentile e galante con lei? Immagini e ricordi degli ultimi periodi le susseguirono nella mente in brevi flash mnemonici.
Si rese conto con orrore che Alexander era sempre estremamente galante e dolce con lei. Non le aveva mai fatto mancare una parola gentile o un gesto di attenzione e lei in cambio lo stava costringendo a rispondere ad un quesito che lei stessa aveva ammesso con se stessa solo ora.
Si lamentava perché non aveva ancora detto nulla sulla possibilità di avere un figlio? Che diritto aveva lei di chiedere una pronta risposta se in 34 anni non si era mai posta nemmeno lei la domanda?
Lei gli aveva buttato fra le mani quella patata bollente all'improvviso aspettandosi da lui una risposta immediata e non ricevendola l'aveva preso come un affronto personale.
Non erano bambini e si amavano, se era necessario riparlarne lo avrebbero fatto, non aveva senso tenere il broncio e chiudersi a riccio.
Elaina sorrise e Jonson sollevò un sopracciglio confuso.
Lei gli dette un misterioso buffetto di ringraziamento e gli fece cenno che era l'ora di andare.

SOL III (Terra)
Parigi - Hotel Napoleon
Contemporaneamente


Hazyel aveva seguito la sua preda lungo i corridoi del quarto piano dove si svolgeva il Galà.
Al suo avvicinarsi le telecamere di sorveglianza si guastavano come per magia mentre lui si muoveva come un felino in caccia contraddicendo la goffaggine nel ballo.
La sua preda era poco più avanti e sembrava furiosa dal passo veloce che stava tenendo lungo il corridoio.
Stava per prendere l'ascensore, forse per dirigersi verso la sua camera, quando lo squillo di un comunicatore le fece cambiare idea.
Si guardò attorno un attimo e poi si diresse verso il balcone stringendosi nella pelliccia che le adornava le spalle. Hazyel la seguì prima che le porte automatiche si chiudessero.
Finalmente la donna si decise ad accettare la chiamata.
"McWilliams! Che le è saltato in mente scatenando quel putiferio a Praga! Dovevate solo seguire gli uomini della Raziel e aspettare il mio via!" la voce della donna si alzò di un'altra ottava "Mi dia una spiegazione o la faccio diventare un ausiliare del traffico!"
=^=Direttore Trammell non ho idea di quello che sia successo! Non siamo stati noi ad attaccare i federali. Gli uomini della Raziel sbucavano da tutte le parti. Me lo lasci dire, quelli non sono semplici idioti mandati a riscaldare una sedia su una base sperduta!=^=
"McWilliams si preoccupi di far sparire la presenza dei nostri uomini a Praga, io e lei faremo i conti al mio ritorno." la donna chiuse con rabbia il comunicatore rimettendolo nella borsetta. Doveva pensare ad una soluzione e in fretta... presto qualcuno avrebbe fatto delle domande e lei avrebbe fatto una brutta fine se le risposte che avrebbe dato non fossero piaciute ai poteri che la manovravano.
Con un ringhio tirò fuori ancora il comunicatore dalla borsetta e con rabbia digitò un semplice numero. Attese alcuni secondi e poi una voce afona di donna le rispose con un semplice =^=Si...=^=
"Chi diavolo ci hai messo contro Corinne?!" esclamò piano ma con rabbia il Direttore della Homeland Security al suo interlocutore.
=^=Niente nomi stupida! Tieni impegnati gli uomini della Raziel finché non ti dico io di smettere. Il vostro goffo tentativo di strappare loro le indagini sul caso ha fatto in modo che non si muovessero dal sistema solare. Voglio che rimangano li a costo di tenerceli con la forza. Adesso fai quello per cui sei pagata e senza far domande! E non chiamare più questo numero!=^=
Questa volta Catherine Trammell, direttore della Homeland Security, lanciò letteralmente il comunicatore oltre il balcone per sfogare la sua rabbia.
"Bella serata non è vero?" la voce alle sue spalle la fece voltare di scatto.
Dietro di lei il giovane Capitano della Raziel la stava guardando con un sorriso. Un sorriso che però non si rifletteva nei suoi occhi azzurri che erano invece due schegge gelide.


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04.08 - Invulnerabilita' e Potere

Autore: Tenente Comandante Elaina Tarev

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SOL III (Terra)
Parigi - Gran Galà
14 gennaio 2397 - ore 21:14


Il Gran Galà proseguiva indisturbato e, seppure l'umore dei vari commensali avesse assunto una nota di cupa malinconia e tristezza per il nuovo attentato, tutti sembravano intenzionati a non tornarsene a casa.
Elaina continuava ad attrarre l'attenzione di alcuni corteggiatori piuttosto insistenti, che non perdevano l'occasione di tentare di offrirle qualcosa da bere ogni qualvolta il suo accompagnatore si allontanava, ma in generale i presenti avevano abbandonato la pista da ballo per poter parlare di quanto stava accadendo a Praga.
Il piano proseguiva decisamente nei migliori dei modi, Hazyel era riuscito ad allontanarsi senza destare particolari attenzioni, mentre Johnson stava impersonando alla perfezione il proprio Capitano.
Eppure Elaina non era completamente a suo agio.
Se vi fosse stata sua madre Dhania al posto suo avrebbe avuto molte meno difficoltà a leggere le empatie attorno a sé, ma Elaina era ancora giovane e non aveva ancora affinato del tutto le proprie capacità telepatiche.
Dopo aver individuato Catherine Trammel in quella massa di persone, la dottoressa pensava che non vi fosse più nulla da scoprire in quella festa, tanto che le ci vollero svariati minuti per accorgersi di essere in errore.
Fu piuttosto difficile all'inizio, ma infine riuscì a rilevare qualcos'altro.
Attorno a sé riprese a percepire qualcosa di più immerso in quella cupa cappa di tristezza e malinconia dovuta agli attentati: c'era ancora qualcuno che si distingueva nella massa degli individui per alcuni accenni di soddisfazione qualcuno a quel gala era informato sui fatti e interiormente sembrava essere soddisfatto di quanto stava succedendo.
Elaina non era ancora in grado di dire chi fosse, quell'emozione sembrava apparire e scomparire, come se quell'individuo avesse un certo controllo delle proprie emozioni, ma sapeva che c'era.
"Buonasera, è tutta la serata che osservo la più bella stella dell'universo e finalmente sono riuscito a raggiungerla. Vuole qualcosa da bere?"
La voce dell'ennesimo giovanotto eccitato fece voltare Elaina
"Non vedo perché rispondere di no" sorrise celando le proprie preoccupazioni, ma fu decisamente sollevata nel vedere Johnson avvicinarsi
"Io un motivo per dir no direi che ci sia" il sorriso di Johnson fece spegnere di colpo i desideri del giovane pretendente
"Vieni, vorrei dirti un paio di cose"
Elaina sorrise a Johnson osservandolo, era un giovane molto bello e aggraziato, simile ad Hazyel, ma gli mancava qualcosa
"Certamente.." si voltò verso il giovane oramai piuttosto avvilito "Non si preoccupi, avremo tempo in seguito" ammiccò al giovane seguendo Johnson nel salone osservandosi attorno.
Approfittarono di un piccolo lato appartato per potersene restare abbastanza in disparte, e piuttosto vicini, da potersi sussurrare nell'orecchio senza che nessun altro tentasse di ascoltarli.
"Comandante, direi che presto saremo pronti a ripiegare.. direi che sia il caso di tenerci nella zona sud-est della sala, l'uscita secondaria in quella zona è più isolata, saremo poco notati.." la voce di Johnson, seppure fosse soltanto un sussurro, tradiva tutto il suo desiderio di concludere il prima possibile quella missione
"C'è qualcosa che non va qui ed io voglio capire cosa, percepisco qualcosa"
Johnson studiò per un attimo il volto di Elaina
"Comandante, niente iniziative personali, noi dobbiamo assicurare la sua incolumità. Se solo dovessero torcerle un capello, non esisterebbe più un solo posto in tutta la galassia abbastanza sicuro per salvare me e Jaz dalle ire di Hazyel e Moses.."
Elaina non poté che sorridere, percependo l'effettiva preoccupazione del giovane
"Ho solo bisogno di aspettare una percezione più nitida di quella sensazione di soddisfazione che continua ad aleggiare in qualcuno, forse quando un po' di persone se ne saranno andate sarà più semplice. Proviamo a restare un po' di più.. magari lo riuscirò ad individuare"

SOL III (Terra)
Parigi - Hotel Napoleon
14 gennaio 2397 - ore 21:35


Catherine Trammell era ancora in silenzio, ad osservare lo sguardo apparentemente divertito del Capitano della Raziel.
Doveva ammetterlo, se non altro con sé stessa, aveva abbassato la guardia sull'onda della rabbia e si era fatta seguire come il più inesperto degli agenti.
Osservava con sguardo furioso l'uomo che aveva di fronte, il suo istinto la portava a credere che quell'attraente Risiano doveva sicuramente centrare qualcosa con quanto accaduto a Praga, ma non riusciva a credere che un così abile stratega potesse essere relegato in una base di second'ordine.
Si costrinse a controllare la propria respirazione, doveva tentare di girare quella situazione a proprio vantaggio, almeno per quanto possibile.
Era pur sempre a capo della Homeland Security e nessuno gli aveva fatto degli sconti sulla strada verso il successo.
Se era arrivata ad essere la donna più importante di tutta la sua agenzia lo doveva in parte al suo bell'aspetto, ma soprattutto alla sua grande capacità di studiare chi aveva di fronte ed agire di conseguenza.
"Si, davvero una bella serata.. peccato il suo epilogo" la voce di Catherine si era fatta nuovamente misurata ed Hazyel se ne accorse subito
"Immagino che lei sia il Capitano della USS Raziel, ho sentito molto parlare della sua nave in questi giorni"
Hazyel fece spallucce, cercando per il momento di mantenere la conversazione sul generico per studiare un po' quella donna
"Beh, non saprei per quale motivo, in fondo siamo dei semplici ufficiali che si godono un'inaspettata vacanza"
Hazyel capì immediatamente di non essere di fronte ad una donna come molte altre, gli insegnamenti di Dhania e le sue doti naturali da ottimo osservatore gli permisero di iniziare a farsi un'idea più corretta di Catherine.
Sotto quello sguardo glaciale e quel sorriso sibillino, si nascondeva la psiche complessa di una donna sicuramente intelligente, ma anche narcisista e profondamente doppiogiochista.
"Immagino sia dovuto ancora a quel danno ai motori.. un po' provvidenziale, non le pare?" lo sguardo di Catherine si posò indagatore su Hazyel
Hayel fece un leggero sorriso, studiando la sua interlocutrice
"Purtroppo tutte le navi stellari necessitano di opere di continua manutenzione, il normale logorio può provocare dei danni.. la fortuna vuole che il mio capo ingegnere se ne sia accorto in tempo"
"E dovrei fingere di crederci?" il tono canzonatorio attirò la curiosità di Hazyel ma non fece tempo a rispondere che lei proseguì
"Oh, ma sì.. sono certa che qualsivoglia controllo confermerà la sua versione, Capitano"
Hazyel si soffermò ad osservare per qualche attimo gli occhi di lei e ne rimase colpito: per qualche istante ebbe l'assoluta convinzione che il loro restare su SOL III non solo non le desse affatto fastidio, ma al contrario fosse esattamente ciò che lei desiderasse.
Aveva già avvertito quella strana sensazione durante la conversazione che Catherine aveva avuto con quella Corinne, ma non aveva colto a pieno tutte le parole, aveva semplicemente avuto la sensazione che la invitassero a tener impegnato lui e tutto il suo equipaggio.
Quella percezione lo disturbò parecchio, fino a quel momento era certo di aver fatto tutto ciò che doveva per tutelare l'obiettivo di quell'inspiegabile attacco, ma se si fosse sbagliato?
Catherine, a sua volta, studiava il volto di Hazyel cercandovi quei segnali di colpevolezza che si sarebbe aspettata di trovare: la sua fonte era stata molto chiara quando aveva affermato che l'equipaggio della Raziel era responsabile di quell'attacco terroristico.
Le era stato spiegato in modo molto convincente, da parte di una persona al di sopra di ogni dubbio, che l'equipaggio in questione era stato inviato su una base decisamente inutile per liberarsi di loro.
Le loro possibilità di promozione erano praticamente inesistenti, sarebbero rimasti lì fino alla fine della loro carriera, in attesa che quella monotona routine cessasse.
Chi meglio di un gruppo di ufficiali delusi e frustrati potrebbero decidere di vendicarsi contro il Comando di Flotta?
Eppure Hazyel non aveva assolutamente l'espressione del colpevole, e la cosa la infastidiva.
Vi era la possibilità che quel Risiano avesse un'incredibile capacità di bluffare, ma potrebbe essere stata la sua fonte a ingannarla, potrebbero averla preso in giro fin dall'inizio e questo non poteva accettarlo.
"Capitano, non credo che ci sia altro da dire.. la prego di andare. La pregherei di non lasciare il pianeta, ma ho come l'impressione che non serva dirglielo: sento che la vedrò nuovamente sbucare alle mie spalle molto presto.." detto questo si allontanò muovendo appena una mano in segno di saluto.

SOL III (Terra)
Parigi - Gran Galà
14 gennaio 2397 - ore 21:46


La serata, intervallata da continui richiami all'attentato di Praga, sembrava oramai diretta verso il suo epilogo.
Molti commensali avevano optato per lasciare il gran galà in anticipo, ma Elaina sentiva ancora di tanto in tanto apparire, nella folla di emozioni che la attorniavano, quel punto di arancio, quella strana sensazione di soddisfazione mista a qualcos'altro di ancora indefinibile.
Sbuffò leggermente delusa, mentre con il suo accompagnatore si dirigeva verso l'esterno: del resto l'ordine del Capitano era stato chiaro, aveva temporeggiato per un po', ma era effettivamente arrivato il momento di lasciare la festa.
Ora che il numero di persone era sceso, Elaina stava via via sempre più restringendo il campo dei possibili obiettivi.
Si sentiva ad un passo dall'individuare il suo ago nel pagliaio, eppure quel forte cerchio alla testa iniziava a renderle difficile concentrarsi: stava sfruttando al massimo il proprio potenziale telepatico e ne pagava le conseguenze.
Dal canto suo Johnson continuava a portare avanti egregiamente la copertura, nonostante un velo di preoccupazione per l'espressione un po' sofferente di Elaina.
Johnson si era affiancato alla dottoressa per chiederle come stava, ma Elaina lo ignorò, concentrando la propria attenzione su un uomo seduto con un paio di amici su di una panchina, all'esterno del Galà.
Era un signore distinto, non dimostrava più di una quarantina d'anni e se ne stava un po' in disparte ad osservare con lo sguardo un po' sornione le persone con cui stava conversando.
Ora che quella strana figura era finalmente in un luogo più tranquillo, le sue emozioni si erano fatte nitide, seppur contrastanti: Elaina percepiva in lui la soddisfazione di quanto avveniva, evidentemente quanto successo a Praga non lo aveva turbato, ma vi era anche qualcos'altro di ancora più pregnante.
La dottoressa arrestò il passo per concentrare al massimo le proprie energie rimanenti e spalancò gli occhi quando finalmente capì quella strana sensazione di onnipotenza che sembrava permeare l'empatia di quell'uomo.
Era la consapevolezza non solo che tutto stava andando nei migliori dei modi, nonostante tutto, ma soprattutto quella insita cognizione di essere completamente intoccabile a prescindere da tutto e da tutti, questo lo rendeva soddisfatto e rilassato.
Johnson le mise una mano sulla spalla per poi sussurrarle
"Andiamo?"
Elaina ascoltò Johnson ma il suo sguardo si incrociò con quello dello sconosciuto
"No, aspetta.." si spostò di fronte a Johnson "Hai ancora la microcamera da polsino?"
"Si, certo, ma.." rispose in un sussurro Johnson
"Alle mie spalle, circa ore sette, vi sono tre uomini intenti a parlare. Faccia loro un paio di foto"
Elaina sussurrò al giovane restando in attesa che lui le confermasse con il capo l'avvenuta azione
"Bene. Torniamo a bordo, vorrei proprio sapere chi è..".


USS Raziel
Ponte 1 - Stazione Ombra
14 gennaio 2397 - ore 22:18


Il Comandante Mendel se ne stava come di consueto attorniata dalle decine di monitor della Stazione Ombra, digitando a destra e manca fra i vari monitor.
Si era connessa a tutti gli organi di stampa del pianeta per verificare che l'intervento della Raziel fosse rimasto totalmente celato, e non poté che sorridere soddisfatta nel vedere che il loro piano stava procedendo in maniera impeccabile.
Le uniche informazioni relative agli attentati di Praga si riferivano ad ignoti agenti vestiti con abiti neri, possibili agenti della Homeland Security, che avevano inspiegabilmente aperto il fuoco su ignari membri della Flotta Stellare.
Per il rapimento le cose si erano messe ancor meglio, dato che, come era ovvio, nessuno aveva sporto una denuncia ufficiale.
Il rapito era pur sempre un criminale e non è mai una buona idea dar carta bianca alla polizia di indagare in certi luoghi, inoltre il fatto che il tutto fosse avvenuto in un vicolo privo di telecamere rendeva praticamente impossibile la loro individuazione.
Sarah allungò una mano nella direzione in cui fluttuava Cippy ed attivò l'ennesimo schermo per sintonizzarlo sul telegiornale: pochi attimi dopo la voce di una giovane giornalista si diffuse in tutta la stanza.
=^= Le indagini sono ancora in corso, ma tutti i testimoni hanno confermato che gli attacchi sono stati organizzati da un gruppo nutrito di ignoti, vestiti tutti rigorosamente di nero. Non si hanno ancora notizie certe sull'appartenenza o meno degli attentatori a qualche agenzia nota, ma i servizi segreti terrestri hanno negato che gli uomini ripresi dalle telecamere stradali possano essere loro agenti. Si tratta della peggiore catena di attentati ai danni della Flotta Stellare che si sia mai verificata sul nostro pianeta, ancora adesso non siamo in grado di prevedere quali saranno le conseguenze. =^=
"Sarah, ti disturbo?"
Elaina fece qualche passo all'interno della Stazione Ombra osservandosi attorno
"Non dovrebbe esser qui Alex?"
Sarah si voltò per un attimo e lanciò un piccolo fischio nel vedere la dottoressa ancora fasciata all'interno dell'abito da sera
"Wow.. devo dire che quello è un ottimo incentivo per convincere qualsiasi individuo di sesso maschile a fare un figlio..."
Elaina spalancò gli occhi per un attimo e poi si osservò
"Ero sotto copertura, Sarah! Su, non prendermi in giro!"
La Mendel ridacchiò divertita
"Come vuoi, ma per me quell'abito può funzionare. Ad ogni modo Alex è andato a bere un caffè, iniziava ad avere il mal di testa a causa di tutti questi monitor" sorrise divertita inclinando il capo "Ti serviva altro?"
Intanto la voce della giornalista continuava in sottofondo
=^=In questi momenti difficili, in molti hanno sottolineato l'incredibile abilità degli ufficiali della Flotta Stellare coinvolti nei vari attentati. Senza la loro incredibile esperienza, il numero dei feriti sarebbe salito vertiginosamente. Questi valenti uomini e donne, seppure sotto attacco, sono riusciti a difendere sé stessi ed a non colpire alcun civile. =^=
Elaina annuì
"In effetti si, avrei bisogno di una tua magia"
Sarah spense il telegiornale
"Una mia magia? Addirittura?" sorrise divertita "Su, dimmi cosa posso fare per te.."
Elaina si avvicinò alla collega porgendogli un chip
"Qui dentro ci sono delle foto di un uomo che era al Gran Galà di Parigi, vorrei sapere chi è"
Sarah prese il chip caricando l'immagine, poi osservò lo schermo con espressione dubbiosa
"Lo sai che non sarà una cosa molto rapida?" iniziò a digitare alla consolle
"Un riconoscimento attraverso un'immagine non è impossibile, tutti in questa galassia abbiamo almeno un documento, ma.. comprenderai che il numero di raffronti che dovrà fare il computer sarà incredibilmente alto"
"E non c'è proprio modo di accelerare questi controlli?" la incalzò Elaina
"L'unico modo per accelerare il tutto sarebbe sperare che sia un personaggio molto famoso, ma..."
Le parole di Sarah le si spensero sulle labbra quando il computer, inaspettatamente in fretta, segnalò l'esistenza di una corrispondenza dell'immagine al 99,989%
"Elaina, hai una fortuna sfacciata, c'è già un raffronto"
Sarah digitò al terminale con una certa curiosità
"Si tratta sicuramente di qualcuno molto importante, le sue foto sono su quasi tutti i giornali"
Elaina si avvicinò ad osservare a sua volta il monitor
"Si, mi aveva dato l'idea di qualcuno di importante"
"Tipetto interessante ti sei scelto.. il suo nome è Dominique Lefebvre, si tratta di uno degli uomini più ricchi di Francia, attualmente uno dei maggiori azionisti della Weyland-Yutani Corporation, fido braccio destro dell'anziana a capo della Compagnia, Corinne.. non ci sono prove di alcun tipo contro di lui, ma in effetti sembrerebbe che tutti coloro che gli si siano opposti siano scomparsi, morti oppure siano stati resi inoffensivi da gravi dissesti finanziari che li hanno messi sul lastrico. Non lo definirei un tipo con cui scherzare"
Elaina si fece improvvisamente seria per poi annuire alla collega
"Uhm.. grazie Sarah, ora vado a cambiarmi" salutò con il capo dirigendosi all'uscita
Mendel ridacchiò ancora
"Ma no! Vai da Wood.. dai che ci scappano due gemellini!"
Elaina si voltò indietro facendole una linguaccia scherzosa, poi uscì dalla stanza.

SOL III (Terra)
Praga - nei pressi dello Spazioporto
Magazzino Z-21
14 gennaio 2397 - Ore 22:25


Il team della Raziel era in attesa, osservando la sagoma di Botkoveli legato ad una sedia poco distante da loro con un cappuccio in testa.
Avevano provveduto ad inoculargli il mix medicinali creato da Elaina ed ora attendevano che facesse effetto.
Creato dalla combinazione delle varianti sintetiche del tiopental sodico e dell'acido gamma idrossibutirrato avrebbe reso molto più collaborativo l'uomo, per poi cancellargli totalmente la memoria di quanto sarebbe accaduto.
Moses osservò il padd cennando con il capo verso i colleghi, poi si diresse dall'uomo tirandogli via il cappuccio: lo sguardo di Botkoveli appariva appannato, come se l'uomo fosse in uno stato di trance.
"Sei stato tu a vendere di recente un Microprocessore Stem di tipo 3?" chiese con tono sicuro Moses
Botkoveli annuì con il capo
"Jeden.. ho venduto quattro microprocessori" il tono sommesso un po' scoordinato di chi sta parlando senza neppure accorgersene convinse tutti della veridicità di quelle parole
La squadra si guardò in faccia preoccupata
"Quindi potrebbero esserci altre tre bombe in attesa di detonare?" chiese Chase mettendosi a fianco di Moses
"A chi lo hai venduto? Chi è il compratore?" lo incalzò Naidoo fissandolo in volto
Botkoveli scosse la testa
"Non sa.. non conosce, era prima volta che comprava qualcosa da me."
"Conosci almeno il suo nome?"
Botkoveli scosse nuovamente la testa
"Ne, non conosce suo vero nome.. contattato sulla rete, unica volta che sentito lui era via comunicazione con alteratore di voce. I soldi li ha inviati direttamente su mio conto, metà anticipo.. resto dopo consegna"
"E tu non hai provato a controllare da dove provenissero i soldi? Non temevi di poter essere truffato?"
"Jeden.. io tentato di rintracciare provenienza di soldi, temevo non ricevere ultima parte denaro. Miei uomini riusciti a risalire al conto di un uomo.. Griffin Herbert George Wells, ma no esiste.. nome di fantasia"
"Come è avvenuto lo scambio?"
"Come da ordini, consegnati a bella donna Bajoriana.. Botkoveli no conosce suo nome, ma era una bella donna, con grandi seni.. tipo di donna che fa girare testa a tutti"
Moses sbuffò dando un pugno alla parete mentre gli altri ufficiali si fissarono infastiditi, era stato l'ennesimo buco nell'acqua: ogni volta che si sentivano vicini ad una svolta si ritrovavano impietosamente al punto di partenza.
Frank si voltò verso Tombstone e gli altri incursori
"Mettetelo a nanna con l'intruglio preparato dalla dottoressa e scaricatelo da qualche parte.." poi si riavvicinò al gruppo con sguardo decisamente furente
"La situazione non va affatto bene, risaliamo sulla Raziel"

USS Raziel
Ponte 1 - Alloggio del Comandante Elaina Tarev
Contemporaneamente


Dopo la lunga giornata, Elaina era finalmente riuscita a concedersi una meritata doccia.
Tolti gli odiatissimi tacchi alti e infilatasi sotto l'acqua calda, finalmente iniziò a risentirsi se stessa: il mal di testa, dovuto all'eccessivo utilizzo delle proprie facoltà telepatiche, si stava smorzando via via sempre più in una sorta di leggero cerchio alla testa, più che altro un piccolo fastidio piuttosto trascurabile.
Se ne rimase sotto l'acqua per quasi venti minuti, e vi avrebbe passato ancora più tempo se non avesse sentito il trillo del sensore della porta.
*Qualcuno qui... adesso.. ma perché?*
Piuttosto infastidita uscì rapidamente dalla doccia
"Avanti.. arrivo immediatamente!" cercò di recuperare il più rapidamente possibile l'uniforme, quando percepì alle sue spalle la presenza di Wood
"Alexander Wood! Nessuno ti ha insegnato che si bussa prima di entrare nel bagno di una ragazza?" lo redarguì Elaina con tono semiserio
"Certo, ma la scena della mia compagna mezza nuda con indosso solo un asciugamano non ha prezzo" si avvicinò abbracciandola dolcemente
Elaina lo osservò scuotendo il capo con espressione divertita
"Sei senza speranze.. su, lasciami che non mi sono ancora asciugata, così ti bagnerai l'uniforme!"
Dal canto suo Alexander continuava a tenere la propria compagna fra le braccia, per nulla convinto di volerla lasciare andare, spostandole distrattamente un ciuffo di capelli che le era ricaduto davanti al viso
"Sinceramente bagnare l'uniforme è l'ultimo dei miei pensieri"
Approfittò della vicinanza per darle un leggero bacio sulle labbra, sperando di non veder rovinato quel momento d'intimità dopo gli ultimi mesi passati in un gelido distacco.
Elaina intanto lo osservava facendo una leggera smorfia
"Beh, ma se poi finisci a pulire i tubi di Jeffries non dare la colpa a me! Io ti avevo avvertito!"
Alex la osservò sorridente, felice che la compagna sembrasse essere tornata quella di sempre
"Mmh.. se pulire i tubi di jeffries è la punizione per stringerti appena uscita dalla doccia, mi licenzio dal progetto Empireo e apro un centro di pulizia tubi!"
Rise divertito per poi fare spallucce
"Avevo voglia di vederti e parlare un po' con te, tutto qui"
"Ehm.. si.. e dobbiamo proprio farlo in questo minuscolo bagno?"
Alexander ci pensò qualche attimo, come accorgendosi solo in quel momento che forse non era il posto migliore per intavolare una conversazione
"Ehm.. penso di no.. hai ragione, ti aspetto di là" si allontanò restando in attesa per qualche minuto e fu un po' deluso dal vedere tornare la compagna nuovamente in uniforme
"Allora, di cosa volevi parlarmi?"
"Mmh.. a dire il vero volevo parlare di noi"
Alex si fermò ad osservare il volto della compagna
"Sono mesi che non riusciamo quasi a star vicini.. in laboratorio a volte mi sembra di stare con un collega maschio piuttosto che con la mia compagna. E' abbastanza chiaro che ho combinato qualcosa, e ti assicuro che ci ho pensato, ma non riesco a capire cosa"
Elaina inclinò il capo osservandolo, riflettendo per alcuni istanti su cosa rispondere
"Alexander, ci conosciamo da molti anni.. dovresti saperlo che detesto aspettare"
Lui annuì prontamente
"Sì! Lo so che detesti aspettare ed infatti quasi mai lascio qualcosa in sospeso con te"
Elaina rimase interdetta, il dubbio che lui non avesse capito la sua richiesta la lasciò per svariati istanti senza parole
"Alex.. la mia domanda.. l'avere un figlio io e te, ricordi?" fece una pausa cercando di riprendere il filo del discorso
"Non ti sembra che possa essere una questione su cui una risposta sarebbe quantomeno gradita?"
Alexander osservò la compagna spalancando gli occhi, con la tipica espressione di chi è appena caduto dalle nuvole
"Ah.. quello?" nella sua mente gli tornò alla memoria quel fatidico momento che, dopo tutto quel tempo, aveva rimosso
"Elaina perdonami, me l'hai detto appena prima che le porte del turbo ascensore si chiudessero lasciandomi lì come un pinguino.. francamente non pensavo parlassi sul serio"
Improvvisamente nella sua mente tutto aveva nuovamente un senso, sia l'espressione di Elaina, che si era fatta via via sempre più irritata negli ultimi mesi, sia quella serie di mezze frasi apparentemente prive di qualsiasi significato
"Oddio.. e tu sono sei mesi che aspetti una risposta?"
"Si, all'incirca sei mesi"
Alexander scoppiò a ridere divertito accarezzando il volto della compagna
"E tu non potevi dirmelo nuovamente? ..che sciocca che sei.." strinse a sé Elaina, sorridendo
"Sono certo che tu possa capire che l'avere un figlio sia un passo molto importante, quindi sarei un incosciente a dire semplicemente sì su due piedi, senza neppure rifletterci" portò lo sguardo sulla compagna accarezzandola
"D'altra parte non posso negare di averci pensato parecchio dopo la tua frase e sono giunto alla conclusione che non esiste nulla in questo universo che mi farebbe più felice di avere un figlio da te.." la accarezzò nuovamente, sorridendole dolcemente
"Quindi sì, avremo un bambino..."

USS Raziel
Ponte 1 - Ufficio del Capitano Hazyel
15 gennaio 2397 - ore 07:15



Hazyel era in ufficio da parecchie ore a riflettere ancora su quello strano sguardo che aveva colto sul volto di Catherine Trammell: la sensazione di essere stato preso per il naso non gli permetteva di restare tranquillo.
Attivò il terminale e cercò di verificare se fosse successo qualcos'altro di davvero rilevante in qualche altra area della zona federale, ma fu un buco nell'acqua.
Solo il suono del sensore riuscì a distoglierlo dai propri pensieri.
"Buongiorno" Hazyel osservò l'entrata di Moses, ancora piuttosto infastidito dalla piega degli eventi, e dietro di lui tutti gli altri ufficiali superiori in silenzio, attese qualche attimo e poi riprese a parlare
"Credo sia arrivato il momento di tentare di tirare le somme di quanto abbiamo scoperto recentemente"
"Mmpf..." Moses portò lo sguardo sul Capitano "Sarà una cosa breve.."
Hazyel osservò per un attimo il suo Primo Ufficiale, condividendone il senso di frustrazione, ma poi tornò ad osservare Naidoo
"Inizi lei.."
"Siamo venuti su questo pianeta sulla base del temuto pericolo che venisse detonata una o più bombe sporche su un non determinato luogo di SOL III.. abbiamo iniziato le indagini e tutto sembrava estremamente semplice, abbiamo trovato il venditore.. rintracciato il materiale radioattivo e predisposta la trappola per catturare la cellula terroristica"
"Ma era una falsa pista" intervenne Chase
"E difatti è esplosa una bomba del tutto diversa all'interno del Comando di Flotta, proprio al centro della sala predisposta in modo che le più alte cariche dell'Ammiragliato presenti su SOL III potessero discutere della minaccia in corso"
"Dalle analisi fatte sul luogo siamo riusciti a individuare il gruppo che ha messo la bomba, un gruppo di delinquenti mossi dal desiderio di uccidere l'ammiraglio Bates.."
Wood proseguì il racconto
"Ma erano solo delle pedine che sono scappate ben presto, appena hanno scoperto che l'ordigno non aveva distrutto tutte le prove hanno lasciato il sistema rendendosi facilmente rintracciabili"
"Ed era un ennesimo buco nell'acqua, erano stati usati come pedine per poi fargli ricadere addosso tutte le colpe"
Hazyel annuì
"Ma dal sopralluogo nel luogo della detonazione erano stati trovati anche i residui dell'ordigno" intervenne Fox
"Attraverso la ricostruzione virtuale dell'ordigno abbiamo individuato il motivo per cui la detonazione ha avuto problemi, il sistema di innesco era obsoleto, montava ancora un Microprocessore Stem di tipo 3, ritenuto troppo pericoloso oggigiorno"
"Ma è stato un altro buco nell'acqua"
"Abbiamo solo un nome, probabilmente inventato.. Griffin Herbert George Wells, vale a dire l'intestatario del conto dal quale è partito il pagamento per quei microprocessori" Moses incrociò le mani al petto
"Purtroppo è davvero un buco nell'acqua" Mendel osservò Moses prendendo la parola
"Ho cercato quel nome in tutti i database federali, ma nulla.. allora ho allargato la ricerca agli archivi culturali e.. beh, l'ho trovato. Herbert George Wells era uno scrittore nato nel 1866" fece una piccola pausa "Griffin, invece, era il nome di uno dei suoi personaggi.. meglio conosciuto come l'uomo invisibile.. devo dire che c'è una certa ironia nell'aver scelto un simile alias"
"Ed infine, tanto per concludere l'elenco delle stranezze, la Homeland Security ci sta con il fiato sul collo da quando hanno preteso di avere il completo controllo di queste indagini e ci ha intimato di lasciare il pianeta"
"Cosa che noi non abbiamo fatto, anzi, abbiamo organizzato una serie di falsi attentati contro i membri della Flotta per incolpare la Homeland Security e liberarci dal loro guinzaglio" bofonchiò Moses a mezza bocca
Hazyel si alzò in piedi
"Siamo andati al Galà per individuare chi potesse effettivamente alterarsi e abbiamo individuato niente di meno che Catherine Trammell, la direttrice della Homeland Security. Ho parlato molto poco con lei, ma la sensazione che ho avuto era che ci volesse bloccati qui, su SOL III.. sensazione che si è rafforzata da quanto sono riuscito a sentire della conversazione che stava tenendo"
Osservò i presenti soffermandosi su Moses "Non sono riuscito a comprendere tutte le parole, ma la sensazione era che qualcuno la invitasse caldamente a tenerci impegnati qui"
"Cosa significa?" chiese Frank incupendosi
"Significa che, qualsiasi cosa stia succedendo, sembrerebbe che ci sia qualcuno che voglia ad ogni costo che la USS Raziel non lasci SOL III" la risposta di Hazyel fu secca e convinta "A pelle non credo che Catherine sappia tutto, ma sono certo che la decisione di estrometterci dalle indagini e l'ordine di andarcene non fossero altro che un modo per convincerci a restare qui!"
"Praticamente siamo cascati nella loro trappola!" Moses sbuffò sonoramente "E adesso cosa si fa?"
Hazyel scosse il capo "Ho tentato di cercare notizie di una certa rilevanza su altri pianeti federali, non ne ho trovate.. quindi è possibile che non abbiano ancora agito. Dobbiamo trovare un modo rapido di capire dove colpiranno e poi andarcene di qui"
"Forse una persona che sa cosa sta succedendo c'è.. ma non sarà facile" la voce di Elaina fece voltare tutti i presenti "Ho percepito soddisfazione, invulnerabilità, convinzione di onnipotenza in un altro presente al Galà.. era un uomo pienamente soddisfatto anche dopo gli attentati di Praga.. i suoi piani non erano stati turbati da tutto ciò, anzi, empaticamente ne sembrava anche sollevato"
"Di chi si tratta?" Hazyel si sporse in avanti con interesse
"Dominique Lefebvre" Mendel intervenne osservando i colleghi "Si tratta di uno dei maggiori azionisti della Weyland-Yutani Corporation, nonché braccio destro di Corinne, l'attuale proprietaria della compagnia"
Hazyel alzò il capo di colpo come se all'improvviso tutto iniziasse ad avere un senso "Corinne.. Corinne è anche il nome della persona con cui parlava Catherine e che le intimava di tenerci qui in qualsiasi modo.. ed il cerchio si chiude, tutto gira attorno a loro" fece una pausa "Molto bene, allora dobbiamo arrivare a lui"
"Non sarà affatto facile, questo non è semplicemente un criminale.. ma uno degli uomini più ricchi di Francia, potente ed influente"
Mendel osservò il Capitano in volto
"C'è un motivo se Elaina ha percepito una convinzione di onnipotenza, quell'uomo è intoccabile"
Hazyel incrociò le braccia al petto
"Dobbiamo arrivare a capire cosa sta succedendo, e, in assenza di altre idee, non credo che ci restino molte possibilità. Dobbiamo non solo trovare un modo per arrivare a quell'uomo, ma anche studiare un piano per lasciare questo pianeta il più rapidamente possibile, sono certo che la Homeland Security non ce lo renderà affatto semplice.." posò lo sguardo sui suoi uomini "Signori, voglio delle idee entro un'ora.. in libertà"

SOL III (Terra)
Birmingham
Weyland-Yutani Corporation Tower
Ufficio di Corinn
15 gennaio 2397 - ore 07:42


Dominique Lefebvre entrò con passo sinuoso all'interno dell'ufficio della vecchia Corinne con la stessa espressione soddisfatta di un felino dopo il pasto.
Fece un leggerissimo inchino osservando la donna e si diresse verso la sua scrivania.
"Corinne, mia cara, ti vedo sempre più bella, anche così di mattino presto"
"Smettila Dominique! Sappiamo bene entrambi che questa malattia mi sta trasformando nella brutta copia di me stessa!"
Corinne alzò il capo osservando l'uomo decisamente infastidita
"Può darsi, ma infondo se la realtà non è come la si desidera che male c'è nel cambiarla con un po' di sana e gratificante finzione?"
Il sorriso felino di Dominique lasciò per qualche attimo l'anziana signora senza parole
"Io ho tutte le intenzioni di cambiare la realtà, ma con fatti concreti! A me una mera finzione non basta affatto!"
Corinne si sporse un po' verso l'uomo
"Piuttosto, la USS Raziel?"
Dominique sorrise
"Da quello che ne so hanno scoperto un'anomalia nel motore e saranno costretti a restare qui qualche giorno.. inoltre, ora che inspiegabilmente la Homeland Security ha dato di matto ed ha iniziato a colpire a casaccio membri della Flotta dubito che ci sarà qualche modo per farli smuovere di qui"
"E' stata un'idea tua Praga?" gli occhi di Corinne si focalizzarono sul suo interlocutore
"No, ed onestamente non mi interessa sapere chi vi sia dietro.. un nuovo gruppo terroristico, meri emulatori in cerca di fama, qualche agente impazzito della Homeland Security oppure ufficiali della flotta fuori controllo.. ciò che importa è che non ne siamo responsabili noi. Si tratta di un insieme di avvenimenti del tutto scollegati dal nostro piano che giocano a nostro vantaggio, non credo che avremmo mai potuto sperare di meglio"
Corinne annuì lentamente, il suo sguardo freddo e calcolatore si spostò per un attimo al proprio terminale
"Molto bene, ci siamo tolti dai piedi la Raziel.. sono sicura che senza di loro le cose saranno comunque più semplici" alzò il capo "Da qui può partire la fase Ba'ku senza problemi"
Dominique si rabbuiò per un attimo "Ba'ku? Quel popolo isolazionista che ha deciso di vivere senza l'utilizzo della tecnologia?" scosse il capo "Non è facile raggiungerli, quel pianeta è sotto la protezione della Flotta Stellare.."
Corinne alzò una mano
"Il modo in cui vi arriveranno non è affar mio.."
Dominique inclinò il capo "Ammesso e non concesso che vi riescano, che cosa può esserci di così importante lì?"
Corinne si osservò per un attimo, la lunga malattia la stava divorando togliendole ogni residuo di forza, solo la sua incredibile forza di volontà le permetteva di alzarsi giorno dopo giorno ed andare a lavoro
"Che cosa c'è su quel pianeta?" lo sguardo tornò su Dominique esprimendo tutta la sua determinazione "Probabilmente, l'unico modo che io conosca per cambiare la realtà".


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04.09 - Prototipo

Autore: Tenente Idrissa Naidoo

SS Styge - Plancia
Spazio Profondo
15 gennaio 2397 - ore 10:50


Lexy era accovacciata sulla poltrona del Capitano, stringeva le ginocchia al petto con i talloni poggiati sulla seduta.
I suoi occhi schizzavano qua e là come un animale chiuso in gabbia mentre osservava l'equipaggio al lavoro.
La Styge era un prototipo top secret di nave militare che la Weyland-Yutani stava preparando come possibile soluzione multi ruolo da presentare durante il prossimo bando armamenti della Flotta Stellare.
Come tutte le navi militari del suo tipo la Styge era spoglia e priva di qualsiasi tipo di distrazione.
Il viaggio era ancora lungo e Lexy si stava annoiando a morte.
"Rapporto!" squillò con voce acuta per la decima volta nell'ultima ora.
Il personale presente si scambiò una serie di sguardi spazientiti e tra i canali di messaggistica interna della nave volarono diversi insulti in direzione della donna.
"Tutti i sistemi operano nella norma, doppieremo Vulcano tra circa tre ore" rispose l'ufficiale addetto al timone.
"Che palle! Di questo passo non arriveremo mai a Ba'ku. A tutta curvatura!" esternò la donna roteando gli occhi.
Il timoniere, un giovane Andoriano, rizzò le antenne in segno di stizza.
"Non possiamo signora, i lavori al nucleo di curvatura non sono ancora stati completati."
"Incredibile! Vado a vedere cosa sta combinando mio fratello" esclamò Lexy smontando dalla poltrona e dirigendosi verso un turbo ascensore
"Non fate schiantare questa bagnarola mentre sono via."
"Faremo il possibile.." rispose sarcastico l'Andoriano tornando a prestare attenzione alla propria postazione.

SS Styge - Ponte 4
Spazio Profondo
15 gennaio 2397 - ore 11.00


Luthor attendeva con sguardo sornione di fronte al turbo ascensore, erano passati diversi minuti da quando la sorella lo aveva contattato per informarlo che stava arrivando per controllare:
"Cosa stava combinando".
Sentendo il rumore dei tacchi provenire in direzione opposta alla sua iniziò a sghignazzare.
"Ti sei persa ancora"
"Zitto per favore!" rispose con tono nasale Lexy che si stava avvicinando tenendo con la mancina un fazzoletto tamponato sopra al naso
"Questa nave è un labirinto puzzolente"
"I sistemi ambientali non sono ancora completamente operativi, dopo tutto questa ..."
"È ancora una nave prototipo bla bla bla" lo interruppe la donna
"Risparmiami la manfrina. Quando parli di questa nave diventi melenso. Non ti ho visto così attaccato ad un oggetto dai tempi dell'asilo."
"Questo oggetto è uno dei progetti più all'avanguardia e con maggiori potenzialità del quale mi sia mai occupato e può diventare un enorme affare per la compagnia."
"Peccato che la zietta non sia dello stesso parere."
Luthor non replicò alla frecciatina e si limitò ad osservare Lexy con sguardo indispettito.
"A che punto sta orecchie a punta?"
L'uomo fece qualche passo di lato e con un ambio gesto del braccio fece segno alla donna di precederlo lungo un corridoio trasversale a quello ove si trovavano.
"Il Dottor Detith sta completando la messa a punto dei sistemi e dovremmo essere pronti per un test nel giro di qualche giorno."
"Siamo sicuri che sia affidabile?" domandò Lexy incamminandosi lungo il corridoio.
"Detith è uno dei migliori ingegneri che Romulus abbia mai sfornato. L'occultamento sarà operativo per tempo."
I due camminarono in silenzio fino all'entrata della sala macchine, le paratie smontate e le varie condutture visibili dentro di esse donavano alla Styge un'aria grezza ed incompiuta che, agli occhi di Luthor, non le rendeva affatto giustizia.
La donna si voltò infine ad osservare il fratello. I visi dei due erano illuminati ad intermittenza da una luce sfarfallante.
"Non ti capita mai di domandarti se non ci siamo spinti troppo oltre?" il volto di lei soppresse le lacrime con una smorfia mente lui le sfilava accanto senza risponderle.

SOL III (Terra)
Birmingham
Weyland-Yutani Corporation Tower
Hard Rock Cafè - 23° piano
15 gennaio 2397 - ore 22.12


Il Comandante Mendel osservava con sguardo assente il suo interlocutore che da ormai qualche decina di minuti la stava inondando di aneddoti sempre meno credibili per cercare di fare colpo su di lei.
Infilata in un tubino nero, su suggerimento di Elaina per non dare troppo nell'occhio dato il tipo di ambiente, aveva subito attirato su di sé molti individui della fauna locale maschile che facevano a gara per abbordarla.
Era stata già più volte sull'orlo di etichettare l'esperienza come la più disagiata della sua vita, ma poi il ricordo la riportava sempre alla mise Orioniana di DK34 e tutto si ridimensionava.
L'improvvisa sensazione di una mano che le cingeva la vita la fece trasalire per qualche istante, ma quando riconobbe il viso di Naidoo la sensazione svanì in fretta sostituita da una sensazione di sollievo.
"La signorina è con me, forza levati di torno" disse il Tenente, che per l'occasione indossava un paio di jeans e una maglietta a maniche lunghe blu notte, mentre faceva allontanare lo scocciatore.
"Perché io devo conciarmi come una ragazza Dabo e tu sei vestito normale?"
Idrissa osservo per qualche istante la collega mentre cercava di capire a cosa si riferisse.
"Sono abbastanza sicuro che ci siano degli interi corsi all'università della Flotta che cercano di dare risposta a questa domanda. Nel frattempo ho trovato un accesso ai piani superiori."
"Ok, per ora mi accontento della risposta, ma se mi rimandano di nuovo in missione conciata così ..."
"C'è un ascensore privato subito dopo la piscina. Serve una chiave per sbloccarlo, ma non credo sarà un problema per te.." si sovrappose Naidoo per non dare modo alla donna di continuare la lamentela.
"Perfetto, conosco questo tipo di ascensori, non sarà un problema bypassarli."
Giunti di fronte all'ascensore Sarah finse di fare delle olofoto al locale mentre Naidoo controllava che nessun sguardo indiscreto potesse capire cosa stavano facendo veramente.
Dopo pochi secondi il pannello dell'ascensore si illuminò per mostrare che era in arrivo, i due ufficiali della Flotta si avvicinarono e non appena le porte si aprirono si infilarono dentro.
"Cinquantesimo piano" ordinò Naidoo e l'ascensore ripartì immediatamente verso l'alto.
"Secondo le informazioni che ho recuperato dovrebbe essere un piano in ristrutturazione, non dovremo incontrare nessuno."

USS Raziel
Orbita terrestre geostazionaria
Ponte 1 - Plancia
Contemporaneamente


"Non potevamo hackerare il sistema dalla Raziel come al solito?" domandò Elaina osservano sullo schermo principale posizione e segnali vitali dei colleghi.
"La Weyland-Yutani ha i sistemi di sicurezza più all'avanguardia della Federazione. Ha un appalto praticamente permanente con la Flotta per il progetto LCARS, si sarebbero accorti che qualcosa non andava.
Da dentro all'edificio il Comandante Mendel può connettersi direttamente alla loro intranet ed eseguire il download delle informazioni che ci servono senza destare sospetti" rispose Fox
"Riusciremo ad aiutarli in tempo se qualcosa dovesse andare storto?"
"I segnali vitali sono agganciati, possiamo tele trasportarli a bordo in qualsiasi momento."
"Quanto tempo abbiamo ancora prima che qualcuno si insospettisca?" intervenne Elaina verso l'ingegnere capo
"Utopia Planitia crede che saremo bloccati qui ancora per ore prima di poterci muovere, su questo frangente il tempo non ci manca."
"Perfetto, come se la cava la squadra due?"
"Ancora fermi al ristorante, passo il feed della telecamera sullo schermo principale" replicò Wood dalla propria postazione mentre digitava i comandi sulla tastiera della consolle.
Sullo schermo principale comparve una piccola finestrella subito al di sotto alla mappa riportante la posizione delle due squadre in missione. Il filmato in diretta mostrava l'interno di un ristorante sfarzoso e proprio al centro dell'inquadratura Dominique Lefebvre intento a rompere le chele di un astice con uno schiaccia noci.

SOL III (Terra)
Birmingham
Parcheggio antistante l'Adam's Restaurant
15 gennaio 2397 - ore 22.12


All'interno di un vecchio furgone per le pulizie Chase se ne stava accovacciato nella postazione di guida, aveva parcheggiato lì ore fa e l'iniziale tensione per la missione era andata pian piano scemando ed ora doveva combattere per non addormentarsi.
Nella sezione posteriore del furgone il Comandante Moses ed il Tenente Cortez tenevano sotto tiro Dominique Lefebvre con una piccola telecamera posta sul vetro posteriore.
Sparsi lungo il pavimento del mezzo erano sparpagliate confezioni vuote di cibo e bevande: il gruppo seguiva l'uomo d'affari francesi da circa mezza giornata, ma era riuscito a consumare cibarie a tempo di record.
"Ma quanto diavolo mangia?" sbuffò Moses "Stiamo invecchiando qui dentro!"
"Avresti preferito andare al posto del Tenente Naidoo dì la verità" lo punzecchiò Tombstone.
"Per carità, ho già una donna e mi basta e avanza. Voglio solo prendere i bastardi che hanno organizzato tutto questo casino al più presto e tornarmene a cercare Jak'Al"
"Ah sì, la tua balena bianca."
Frank si limitò ad osservare il collega senza replicare, l'osservazione lo aveva colto con la guardia abbassata.
"Mi aspettavo che si portasse a cena qualche bella pollastra, o pollastro." continuò Cortez senza dare troppo peso alla reazione del Comandante.
"Forse avrà troppi pensieri per la testa. Se fossi in lui ed avessi veramente architettato gli attentati non mi farebbe molto piacere avere gente in torno."
"Possibile. E.. uhm.. a proposito di gente intorno. Psst... Dave?"
Nessuna risposta.


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04.10 - E' tempo di andare

Autore: Tenente Comandante Alexander Wood

SOL III (Terra)
Birmingham - Adam's Restaurant
Parcheggio antistante
15 gennaio 2397 - ore 23.16


Era passato parecchio tempo da quando Dominique Lefebvre aveva dato avvio alla propria cenetta, o quanto meno erano trascorse molte più ore di quanto il Comandante Moses potesse tollerare.
Nel retro del furgone l'odore dei contenitori di cibo, accatastati senza alcun criterio logico a pochi centimetri dai piedi dei due ufficiali, si stava amalgamando con l'odore muschiato e pungente di sudore, rendendo la permanenza sempre meno piacevole.
"E andiamo, muoviti.." Moses iniziò quasi a ringhiare a denti stretti
"Pazienza, sono cose che richiedono tempo" Cortes osservava con sguardo concentrato in direzione del ristorante "Non possiamo avere fretta ora"
"Ma noi di tempo non ne abbiamo" Moses rispose senza neppure celare il suo nervosismo
"Non sappiamo ancora cosa stia succedendo"
Chase si sporse un po' verso l'abitacolo osservando i due uomini sul retro
"Abbiamo inseguito così tante false piste.. abbiamo trovato semi-verità che si sono rivelate solo fumo negli occhi.. cosa vi fa pensare che alla fine questa sarà diversa?"
"Istinto!" la sincronia con cui sia Moses che Cortes risposero in coro lasciò Chase quasi senza parole per qualche istante
"Ma se siete certi che lui possa darci tutte le informazioni di cui necessitiamo perché mandare il Comandante Mendel ed il Tenente Naidoo in avanscoperta alla Weyland-Yutani Corporation Tower?"
"Perché difficilmente tutto ciò che sta accadendo ha semplicemente a che fare con quella sorta di damerino.."
Moses riportò lo sguardo in direzione del ristorante
"Stanno avvenendo cose troppo grandi perché siano la copertura a qualche affare illecito di Lefebvre.. ma lui è pur sempre un amministratore della Weyland, una delle compagnie più influenti della Federazione.. non arrivi a certi livelli senza forzare le regole"
Chase portò lo sguardo sui due
"Per voi una bomba al Comando di Flotta è solo un forzare le regole?"
"Dipende dai punti di vista" la voce di Cortes si fece quasi tagliente
"Se si è disposti a sacrificare un'intera civiltà per poter avere una nuova arma batteriologica da vendere al miglior offerente, cosa vuoi che sia uccidere una decina di ammiragli o poco più?"
Moses si voltò a sua volta ed annuì a Cortes
"Quando ci si prende la mano, quando si arriva a non vedere più gli altri come persone, ma come semplici ostacoli, diviene oltremodo facile sbarazzarsi di loro.. come fossero oggetti inutili"
Chase spalancò gli occhi pronto a ribattere, ma la voce di Cortes li fece bloccare entrambi
"Si sta per muovere"
Moses sbuffò
"Mpf.. avrà fatto fuori le riserve della cucina" quindi sfiorò il comunicatore
"Moses a Wood, il nostro burattino sta lasciando il ristorante.. diamo avvio al piano. Ah, il Comandante Mendel mi ha detto di ricordarle che se farà qualcosa ai suoi preziosi computer dovrà fare i conti con lei"
=^= Wood a Moses.. ehm.. ci proverò =^=

USS Raziel
Ponte 1 - Stazione Ombra
15 gennaio 2397 - ore 23.31


La Stazione Ombra si stava rivelando una postazione ancor più complessa di quanto apparisse dall'esterno.
Il Comandante Wood passava lo sguardo fra un monitor e l'altro tentando con difficoltà di seguire i vari volteggi di Cippy, che trillando tentava di attirarne l'attenzione.
"Te l'ho già detto che io non capisco nulla dei tuoi trilli, vero?"
Wood osservava la piccola sfera metallica sospirando
"Suvvia, e vienimi incontro"
"Vedo che le cose procedono di male in peggio.."
Elaina fece alcuni passi all'interno della Stazione Ombra osservando Wood
"Si, mi sembri decisamente fuori dal tuo mondo"
Alex si voltò ad osservarla
"Spiritosa, come mai sei qui?"
Elaina fece spallucce
"Al momento non ho molto da fare, dovrò scendere al momento dell'interrogatorio ma.. per ora c'è tempo" sorrise divertita
"Sempre che tu riesca nella tua parte del piano"
=^= Moses a Wood, il nostro burattino sta lasciando il ristorante.. diamo avvio al piano. Ah, il Comandante Mendel mi ha detto di ricordarle che se farà qualcosa ai suoi preziosi computer dovrà fare i conti con lei =^=
La comunicazione di Moses fece ridacchiare Elaina e sbiancare leggermente Wood
"Ecco appunto, Sarah è piccolina e tanto carina ma non vorrei avercela contro" sfiorò rapidamente il comunicatore "Wood a Moses.. ehm.. ci proverò" quindi tornò al terminale che aveva di fronte
"Sai cosa fare?" chiese Elaina avvicinandosi
"Donna di poca fede, certo che lo so!" Wood alzò la mano ad indicare Cippy
"Secondo te perché Sarah l'ha lasciato qui?"
Quindi, sollevato il capo verso la piccola sfera, sorrise:
"Allora Cippy, questo è il nostro grande momento.. possiamo farcela, interfacciati ai sistemi di videosorveglianza dell'area e genera delle interferenze, meglio che nessuno ci veda"
La piccola sfera di metallo iniziò a cinguettare ritmicamente, mentre si interfacciava con il computer di bordo, poi dagli altoparlanti si udì la sua risposta
=^=Interfaccia eseguita, i sistemi di videosorveglianza dell'area sono impossibilitati al funzionamento=^=
"Molto bene Cippy, ora predisporre ed attivare il programma Mendel ESK.23"
La piccola sfera nuovamente riprese a cinguettare ritmicamente per poi rispondere attraverso i terminali
=^=Il programma è stato attivato, i protocolli di sicurezza impediranno a chiunque di risalire alla Raziel. L'operazione può essere monitorata sullo schermo a destra=^=
Elaina ed Alex si misero entrambi ad osservare il monitor: pochi attimi dopo una piccola esplosione controllata, a pochi passi dal ristorante, generò un vasto muro di fumo che fece scappare tutti i presenti nella zona.
La paura di un nuovo attentato fece propendere ogni persona in zona a rientrare nei propri veicoli con grande rapidità e darsela a gambe: anche Dominique Lefebvre optò per salire precipitosamente sulla propria limousine nera, senza neppure guardare chi vi fosse alla guida.
Wood ridacchiò divertito
"É andata.."
Quindi si voltò ad osservare Elaina
"Visto, il piano è andato alla perfezione.. nessun intoppo"
Elaina ridacchiò annuendo
"Non posso contraddirti Alex, è andato tutto nei migliori dei modi.. e senza neppure un ferito da quello che vedo dalle immagini.."
Wood sorrise raggiante
"Dici che potrebbe scapparci un bacio all'eroe della situazione?"
Elaina parve pensarci
"Sai, credo proprio che possa starci.."
Si avvicinò a Wood ma poi si spostò raggiungendo Cippy e schioccando un bel bacio sulla sfera metallica
"Ottimo lavoro Cippy, oggi sei l'eroe della situazione" ridacchiò divertita e poi si diresse all'uscita.
Alex ridacchiò a sua volta
"Avanti lo sapevi che sarebbe finita così! Perché ti stupisci?"
Quindi sfiorò il comunicatore: "Wood a Moses: il burattino è nella scatola, ora sta solo da portarlo al magazzino"
=^= Moses a Wood: molto bene =^=

SOL III (Terra)
Birmingham
Mercedes di Dominique Lefebvre
15 gennaio 2397 - ore 23.40


Chase occupava silenziosamente il posto di giuda con espressione divertita: aveva approfittato della confusione provocata dal finto attentato per poter prendere il posto dell'autista di Dominique e sfrecciare via a tutta forza appena il prezioso carico era salito a bordo.
Nel retro, Lefebvre era troppo nervoso per accorgersi che l'auto aveva superato l'entrata alla sua lussuosissima proprietà: era troppo intento a parlare al telefono.
"Ma sì, te lo ripeto, mi ci sono trovato proprio in mezzo! Tu non hai idea del numero di persone che fuggiva terrorizzata, ho temuto davvero di finire investito!"
Chase cercò di sforzarsi ad udire la conversazione, ma non riuscì a capire né chi fosse, né cosa stesse dicendo.
Intanto Dominique riprese a rispondere
"No, ti ringrazio, ma ho tutte le intenzioni di non muovermi da casa. Questa situazione mi mette decisamente ansia.. viviamo davvero in tempi folli, non si è neppure più sicuri per andare a mangiare un'aragosta in santa pace! Anzi, sai che ti dico? Disdici tutti i miei appuntamenti di domani, credo di essermi meritato almeno un giorno di vacanza. Devo riprendermi, la serata è stata snervante.. evita di dargli il mio numero di telefono, non credo che risponderò!"
Qualche attimo di silenzio, mentre sul volto di Dominique si disegnava un sorriso divertito
"Lo sapevo Sophie che avresti capito la situazione, ci vediamo dopodomani in ufficio"
L'uomo chiuse la chiamata e socchiuse gli occhi
"Alfred, quanto manca? Dovremmo già essere arrivati a casa, no?"
Chase non rispose affatto, ma si frugò in tasca, da qualche parte doveva esserci quella strana boccetta che gli aveva consegnato Elaina.
Dominique riaprì gli occhi osservando nella direzione del conducente
"Alfred, sei diventato improvvisamente sordo?"
Chase rimase ancora in silenzio, ma buttò alle sue spalle l'ampolla, alzando rapidamente il vetro che divideva la posizione anteriore dalla zona passeggeri.
Appena toccato terra, la sottilissima ampolla di vetro si ruppe, rilasciando nell'aria un odore di primule e lavanda: Dominique spaventato tentò di chiamare aiuto, ma l'anestetico fu decisamente più rapido, facendolo svenire in pochi secondi.

SOL III (Terra)
Birmingham
Weyland-Yutani Corporation Tower
50° piano
Contemporaneamente


Il Comandante Mendel era finalmente riuscita ad accedere al database del terminale di Lefebvre e con una notevole difficoltà, mentre Naidoo aveva iniziato a camminare nervosamente avanti e indietro per la stanza.
Avevano lavorato molto per riuscire a giungere lì, ma i risultati che stavano ottenendo sembravano essere decisamente inconcludenti.
"Allora, trovato nulla?" Naidoo appariva nervoso "A quest'ora speravo di essere già sulla nave"
"Lo so, è una cosa condivisa, ma parliamoci chiaro.. non è che non sia in grado di trovare o aprire qualche documento, semplicemente ciò che cerchiamo qui non c'è.."
Sarah continuò a lavorare digitando freneticamente
Naidoo sollevò gli occhi al cielo "Come non c'è nulla?"
Sarah si fermò per qualche attimo osservandolo
"Abbiamo avuto l'accesso alla rete della società e ora posso visionare tutti i dati al suo interno, ma sono certa che esista molto di più.. l'ufficio della titolare, quella certa Corinne.. non è connesso alla linea"
Naidoo la osservò "Ritieni che dobbiamo spostarci in quell'ufficio?"
Mendel scosse il capo
"No, impossibile.. da quello che ho potuto capire dai dati all'interno del database, quell'ufficio ha molti più sistemi di sorveglianza.. sono stati via via ampliati anno dopo anno" fece una piccola pausa "Non posso escludere di poterli aggirare ma.."
"Avremmo bisogno di molto tempo, giusto?" terminò la frase Naidoo
"Quindi siamo qui per nulla? Possibile che non vi sia alcuna anomalia fra tutti quei documenti?"
"Non ho detto questo, qualcosa sono riuscita a trovare"
Sarah digitò nuovamente con rapidità
"Tra i rapporti delle ultime ventiquattro ore si fa riferimento ad un prototipo di vascello federale che ha lasciato la zona demandata ad i test di funzionalità dei motori per dirigersi in una qualche zona non specificata di gran fretta"
"Una zona non specificata?" chiese Naidoo con curiosità
Sarah annuì
"Purtroppo si, ma qualunque cosa gli interessi.. credo che sia appurato che non si trovi su Sol III" spense il terminale con nervosismo
"Nulla di interessante"
Il Tenente Naidoo stava per rispondere alla Mendel, quando un rumore nel corridoio lo fece trasalire
"Sta arrivando qualcuno.."
Sarah sbiancò di colpo
"Ma non era un piano completamente libero?"
"Si, certo.. ma questo non significa che qualcuno non passi a controllare.."
Naidoo si avvicinò alla porta aderendo alla parete
"Sta per arrivare chiama la nave, ci serve un teletrasporto d'emergenza..ora"
Sarah annuì sfiorando il comunicatore
"Qui Mendel, teletrasporto d'emergenza..".
Pochi attimi dopo la guardia giurata entrò nella stanza ma i due ufficiali federali già non erano più lì.

SOL III (Terra)
Smethwick
Area di stoccaggio materiali
Magazzino 32)
16 gennaio 2397 - ore 0.38


Cortes aveva preso il posto Chase alla guida del furgone, mentre un sempre più agitato Moses stava seduto al suo fianco
"Quando diavolo arriviamo?"
"Tra poco stia tranquillo Comandante. Abbiamo trovato un magazzino in disuso e abbiamo fissato lì il rende-vous con il Tenente Chase"
Arrivati davanti al grande portone del magazzino, un Guardiamarina si premurò di aprire le porte per farli entrare.
Al centro del magazzino faceva bella figura di se la Mercedes a levitazione di Lefebvre, mentre il suo proprietario, ancora svenuto, era stato imbrigliato ad una sedia pronto per essere interrogato.
"Il cocktail speciale della dottoressa funziona?" proruppe Moses mentre scendeva dal furgoncino
"Splendidamente Comandante" rispose Chase
"Ma al momento non ha ancora ripreso i sensi"
Proprio in quel momento lo scintillio del teletrasporto fece apparire il Comandante Tarev e il comandante Wood vicino a loro con indosso le tute Eva.
Tarev si avvicinò a Lefebvre iniziando a scansionarlo per valutarne i segni vitali, mentre Wood si avvicinò ai colleghi porgendo loro delle tute Eva.
Chase osservò perplesso
"Ma le droghe non dovrebbero fargli dimenticare tutto quello che accadrà ora?"
Elaina ripose il tricorder guardando il collega
"Si nel cocktail di farmaci ho incluso l'Acido y-idrossibutirrico che bloccherà la memorizzazione di ciò che accadrà, ma, per sicurezza, meglio che non ci veda in faccia" preparando poi la dose di Norep per far riprendere l'uomo.
Moses recuperò la propria tuta indossandola
"Forza muoviamoci voglio sapere cosa stanno combinando e lo voglio sapere in fretta"
Appena tutti ebbero indossato le tute Elaina iniettò il composto nel collo di Lefebvre che lentamente iniziò a riprendere i sensi.
"Cosa diavolo......"
Sbatté gli occhi un paio di volte cercando di mettere a fuoco chi aveva davanti a sé
"Chi siete? Cosa volete da me? Vi siete messi nei guai, voi non sapere chi sono io "
Moses osservò l'uomo davanti a sé
"No sappiamo bene chi sei Lefebvre e sappiamo anche molto bene con che marmaglia sei invischiato. Ora sta a te decidere come vuoi passare la nottata. Se ci dici in fretta tutto quello che vogliamo sapere tra un oretta sarai nel tuo letto e non ti ricorderai nulla di quel che è successo se no sarai nostro ospite per parecchio. Cosa hanno in mente alla Weyland? "
Lefebvre scoppiò a quel punto in una fragorosa risata
"Avanti amico, sono in questo campo da abbastanza tempo da capire che siete solo aria fritta. Non osereste mai farmi del male. La Weyland? Non so di cosa parli.. non riuscirete mai ad estorcermi delle informazioni. La nave di Corinne è al sicuro con me"
Moses osservò stupito l'uomo che aveva di fronte a sé per poi guardare il suo ufficiale medico
Elaina dal canto suo si limitò a sorridere
"Sta solo facendo effetto il nostro cocktail, Comandante non si preoccupi"
Moses scoprì i denti in un sorriso beffardo.
"Una nave? E dove sarebbe diretta?"
Il corpo di Lefebvre iniziò ad essere scosso da un lieve sussulto che si fece via via più intenso per poi sfociare in una risata
"Corine è al sicuro con me!" fece una pausa, sempre ridendo smodatamente
"Volete sapere una cosa? Io quella manco la sopporto.. se non fosse per tutti i soldi che mi dà non le parlerei neppure!" ridacchiò divertito
"Quella carampana viene a dire a me che vuole cambiare la realtà con fatti concreti! E come pensa di farlo? Mandando una nave come il nostro prototipo dritto dritto verso Ba'Ku.. con tutti i rischi che comporta, oltretutto!"
Appena pronunciò il nome del pianeta tutta la squadra della Raziel proruppe all'unisono "Ba'Ku?"
Lefebvre continuava a ridere
"Ma sì ma sì quella nave che cercate. Quella pazza è convinta che quelli della Raziel abbiano nascosto chissà cosa su quel pianeta e che quello possa curarla! Per me si è bevuta anche il rimasuglio di cervello che le era rimasto!"
Moses fece un cenno alla dottoressa che immediatamente sedò il loro prigioniero che lentamente, tra le risate, scivolò nel sonno più profondo
Moses indicò due incursori
"Voi due, portatelo a casa" poi rivolto agli ufficiali
"Noi torniamo immediatamente sulla nave" stringendo i pugni

USS Raziel
Ponte 1 - Ufficio del Capitano
16 gennaio 2397 - ore 1.00


Sedato Lefebvre e riportato a casa sua con le astuzie del caso, tutto l'equipaggio era stato richiamato a bordo per predisporsi ad una partenza di emergenza.
Gli ufficiali superiori erano stati convocati nell'ufficio del Capitano, dove Hazyel stava camminando nervosamente.
Il Comandante Moses era seduto ad una delle poltroncine con in mano un padd che stava riproducendo l'interrogatorio di Lefebvre.
Quando si arrivò al punto in cui si scoprivano i piani di Corinne, Moses strinse lo chassis del pad così forte da farsi sbiancare le nocche delle mani
Chase e la Mendel entrarono in quel momento nella piccola stanza ma il Capitano e il Primo Ufficiale non se ne accorsero minimamente
Dal corridoio, nel frattempo, giungevano le voci dei Comandanti Tarev e Wood impegnati in una concitata discussione
"No no.. Alex tu non hai capito se quella solo pensa di toccare i bambini la sua malattia sarà l'ultima cosa di cui si debba preoccupare, perché io le torco quel suo collo grinzoso fino a farla soffocare"
Wood, che le camminava affianco scosse la testa
"Giusto e poi io la pelo e la metto sotto sale... così, giusto per vederla soffrire" sospirò pesantemente mentre cercava di calmarsi
"No.. non va bene, non dobbiamo farci prendere dalla collera! Dobbiamo rimanere concentrati per riuscire a fregarla!"
I due Comandanti arrivarono insieme davanti alla porta che si aprì proprio nel momento in cui Hazyel stava sferrando un pugno alla scrivania
"Maledizione! Non posso sopportare che possano toccare quei bambini! Dobbiamo fermare quella nave e farlo immediatamente! Voglio delle idee e le voglio subito! Hanno già parecchio vantaggio su di noi, dobbiamo partire ORA!"
Il Capitano della Raziel appariva furioso
"Su forza ci hanno mandato qui perché siamo i migliori, possibile che non riusciamo a cavare un ragno dal buco?"
I suoi ufficiali lo osservavano preoccupati e ammutoliti, finché Chase prese la parola
"Signore noi non possiamo partire finché non veniamo autorizzati dal controllo volo. L'unico modo sarebbe prendere un'altra nave.."
Mendel schioccò le dita: "O il posto di un'altra nave!"
Immediatamente gli occhi penetranti del Capitano della Raziel si posarono su di lei "Come?"
La donna si guardò attorno un po' stupita, convinta di averlo solo pensato.
"E' molto rischioso, ma potremmo provare una cosa. Al controllo volo hanno un database che accoppia numero di transponder e nome della nave. Se riuscissimo a sostituire il nostro numero con il numero di una nave in partenza avremo il via libera. Il problema è che si accorgeranno della modifica"
Chase osservò la collega
"Non se noi facciamo saltare il database e poi lo sostituiamo con uno ad-hoc con il nostro numero di transponder"
Hazyel spostava lo sguardo prima su uno poi sull'altro dei suoi ufficiali
"Non voglio sapere come lo farete ma fatelo, avanti! Alle conseguenze risponderò io!"
Poi sollevò lo sguardo ad osservare gli altri
"Voglio un controllo totale della nave. Sappiamo che stiamo andando a cercare un prototipo e non sappiamo cosa abbia a bordo, ma loro non si aspettano di avere una Defiant alle calcagna. In libertà!"

USS Raziel
Ponte 1 - Plancia
16 gennaio 2397 - ore 3.00


Tutti gli ufficiali superiori avevano già preso posizione alle loro consolle.
Un silenzio assordante invadeva la plancia, rotto solo dal rumore dei passi di Hazyel, che camminava nervosamente sul ponte
"Ma quanto diavolo ci mettono? Avremmo già dovuto essere in viaggio.."
Sfiorò il comunicatore
"Plancia a Stazione Ombra: Comandante Mendel, a che punto siamo?"
=^=Stazione Ombra a Plancia: Capitano hanno appena caricato il database modificato. Stanno riavviando i sistemi=^=
Alcuni secondi dopo l'addetto alle comunicazioni ruppe il silenzio
"Signore, comunicazione in entrata dal controllo volo"
Hazyel e tutta la plancia si voltarono ad osservare il povero Tenente
"Allora?"
"Abbiamo il permesso di decollo ed il vettore di allontanamento! Possiamo partire!"
La sensazione fu la stessa di uno scoppio di una bomba. Dove prima c'erano ufficiali silenziosi, ora c'era un marasma di analisi scansioni e preparativi per l'imminente partenza
"Partenza immediata. Mantenere un basso profilo, ma raggiungere la massima curvatura appena possibile! Tracciare la rotta più rapida verso Ba'ku! Voglio cercare di arrivare prima di loro. Contattate la Empireo su una frequenza sicura, che si tengano pronti anche loro!"


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04.11 - Corsa contro il tempo

Autore: Tenente Lucius Fox

USS Raziel
Ponte 1 - Plancia
16 gennaio 2397 - ore 3.30


Tutti erano indaffarati nel svolgere il compito loro assegnato al meglio e, in sala macchine, gli ingegneri non erano da meno: come piccole api operaie correvano avanti e indietro monitorando lo stato del nucleo e dei sistemi tenendosi pronti alla curvatura.
"Hazyel a Sala Macchine, come procede da voi?"
=^=Qui Fox. Capitano siamo pronti, il motore scalpita=^=
"Empireo ci comunica che hanno ricevuto il nostro messaggio, attendono istruzioni" disse Chase dalla sua postazione.
"Capo possiamo premere un po' di più sull'acceleratore senza rischiare danni al nucleo?"
=^=Posso darle curvatura 9.3.. al massimo 9.4, oltre rischieremmo parecchio ed avremo un bel po' da sudare quaggiù=^=
"Allora curvatura 9.4 sia. Hazyel chiudo. Comandante Mendel invii a Fox quello che avete ricavato sul prototipo della nave federale della Weyland, magari possiamo trovare un punto debole da usare a nostro vantaggio senza far troppo rumore"
=^=Sì signore=^=
Hazyel strinse i palmi delle mani sui braccioli della poltrona pregustando il momento in cui avrebbe fermato quella dannata nave.
"Attivare!"

SS Styge
Ponte Alloggi
23 gennaio 2397 - ore 04.30


Lexy si coccolava nelle coperte del suo letto: la maschera di bellezza le copriva interamente il viso.
Erano stati otto giorni molto duri per lei e suo fratello: da quando avevano avuto l'ordine di partire, avevano dovuto accelerare sulla tabella di marcia facendo svolgere tutti i test sui sistemi critici della Styge.
Ciò aveva implicato numerosi ritardi dovuti a rotture in altri sistemi e, ogni volta, gli ingegneri dovevano cercare di mettere una pezza nel minor tempo possibile, senza per quello far rallentare la corsa verso Ba'Ku della nave.
Finalmente stava per addormentarsi quando, girandosi, si accorse di non sentire più il materasso del suo letto: stava fluttuando a mezz'aria.
Aprì la bocca per urlare, ma il grido le fu smorzato in gola da un annuncio dell'interfono:
=^=Attenzione calo di potenza ai generatori di gravità artificiale nelle sezioni A4, J3 e S11=^=
"Questa merda di nave.. TI ODIO!" disse scalciando in aria in preda ad una furia isterica.
=^=Gravità ripristinata=^=
Di botto, si ritrovò faccia a terra ai piedi del letto. Rossa in viso dalla rabbia, Lexy si alzò e con tutto il fiato che aveva nei polmoni si mise a sbraitare ed urlare.
"O quegli ingegneri del cazzo iniziano a fare il loro lavoro o comincio ad uccidere qualcuno!"
A passo svelto, uscì nel corridoio con solo addosso la vestaglia che lasciava intravedere le forme sinuose del suo corpo magro e slanciato da ballerina.
All'improvviso uno scossone fece tremare tutta la nave.
Lexy si appoggiò ad una paratia del corridoio e guardò fuori dall'oblò': erano usciti dalla curvatura in allarme rosso.
Mentre faticosamente Lexy si cercava di orientare su quei ponti tutti così anonimi verso la sala macchine, gli altoparlanti della Styge gracchiavano a ritmo continuo:
"Emergenza in sala macchine, si richiede assistenza"
Giunta finalmente di fronte alle porte della sala macchine, Lexy vide suo fratello sbraitare con il Capo Ingegnere dalle orecchie a punta.
"Dannazione un altro ritardo! È la quarta volta in tre giorni che usciamo dalla curvatura in emergenza! Possibile che con tutti i crediti che vi paghiamo non riusciate a far funzionare un dannato reattore a curvatura!"
"Siete voi che ci avete chiesto di spingere la nave a massima curvatura e di testare il sistema di occultamento nello stesso momento! La colpa è vostra e della vostra dannata fretta! I miei colleghi ed io siamo stremati, lavoriamo incessantemente e dobbiamo pure sopportare i vostri capricci! Per fortuna il sistema di occultamento è su un circuito separato ed è andato in protezione senza subire danni. Le piastre si sono spente automaticamente"
"E questa la considerate una fortuna? Diavolo! In questo modo ci vedranno tutti! Per il reattore invece? "
"Dobbiamo prima trovare il guasto e ripararlo, potrebbero essere i super conduttori o l'impianto criogenico che a causa dell'eccessivo calore non è riuscito a reggere il carico di lavoro. Stimiamo dieci ore"
"Ve ne concedo la metà! E se non mi dimostrerete che sapete fare il vostro lavoro troverò qualcuno che lo faccia al posto vostro, con le conseguenze del caso!"
Luthor si voltò poi verso sua sorella:
"E tu che vuoi? Cos'è ti hanno interrotto durante il tuo riposo di bellezza?" chiese con tono iroso.
"Non prendertela con me se la tua nave va in pezzi e non sai fare il Capitano! E comunque esigo che i generatori di gravità funzionino nei miei alloggi Luthor! Io e te dobbiamo riposare a turno! Se continuiamo di questo passo avremo i nervi a fior di pelle e nei momenti cruciali sai meglio di me quanto sia importante mantenere la calma! Un singolo errore può far saltare tutto il nostro piano!"
"Lo so, cosa credi? Mi dispiace, ma il riposo dovrà aspettare: la gravità artificiale negli alloggi non è la priorità: abbiamo cose più importanti da fare al momento.. ognuno di noi deve convivere con le proprie scelte. E noi dovremo vivere con questa."
Luthor si voltò, entrando in sala macchine, lasciando la sorella interdetta sulla porta con il dito alzato in segno di protesta, ma non le lasciò il tempo di replicare che chiuse la porta.

USS Raziel
Ponte 1 - Stazione Ombra
Contemporaneamente


Sarah stava osservando freneticamente tutti gli schermi all'interno del suo piccolo guscio, cercando, nella mole di informazioni ricavate dai database della Flotta e dei pianeti presenti sulle rotte per Ba'ku, possibili riscontri di una nave non federale che avesse delle corrispondenze con le informazioni ricavate dai server Weyland Tower.
Una nave cosi, unica nel suo genere, non poteva passare del tutto inosservata.
A giudicare, inoltre, dalle informazioni allegate, non erano stati ultimati tutti i lavori ai sistemi di bordo ed erano stati condotti pochi test sul nucleo di curvatura, di certo non potevano viaggiare al massimo della potenza.
Cippy iniziò a trillare, attirando l'attenzione di Sarah su uno schermo.
"Che succede?" domandò Moses alle spalle di Sarah facendola trasalire: quell'uomo sapeva come non farsi sentire.
"Cippy deve aver trovato qualcosa: l'ho messo a lavorare su un algoritmo di ricerca per stimare la posizione della nave della Weyland, usando ping dei check point delle rotte meno frequentate e incrociando dati di transponder delle navi che hanno seguito quelle rotte nelle ultime settantadue ore. Se interpoliamo i dati, ipotizzando come variabili lo stato delle rotte, i transponder e calcolando che, allo stato dei lavori registrati nel fascicolo della Weyland Tower, non possono andare più veloci di curvatura 9.0 stimiamo che potrebbero arrivare su Ba'ku indicativamente in sette giorni".
"Mi sembra un margine piuttosto ampio. Per quanto ne sappiamo potrebbero essere partiti molto prima di quel che crediamo ed essere molto più avanti nel loro viaggio verso Ba'ku per fare chissà quali schifezze quei bastardi.."
"Lo escludo che abbiano così tanto vantaggio: dai registri un transponder corrispondente ad una nave di medie dimensioni in fase di collaudo ha lasciato il sistema solare otto giorni fa. Ovviamente non compare su nessun registro della Weyland, pur essendo un loro prototipo. Sono riusciti a farsi autorizzare il decollo, falsificando qualche protocollo.. e, se non avessi cercato sapendo cosa guardare, era anche un ottimo lavoro".
"Mpf.. ormai è solo una corsa contro il tempo"
=^=Fox a ufficiali superiori. Credo di aver trovato qualcosa=^=

USS Raziel
Ponte 2 - Ingegneria
23 gennaio 2397 - ore 04:50


Tutti gli ufficiali avevano i volti tirati e ogni possibile indizio sul prototipo o idea per arrivare più in fretta a Ba'Ku aumentava in loro la tensione come corde di violini tese oltre la loro sopportazione.
In sala macchine i sistemi ambientali lavoravano al massimo, ma, malgrado ciò, si avvertiva un sensibile cambio di temperatura entrando nel compartimento.
Fox aveva le maniche dell'uniforme tirate su e spesso doveva asciugarsi la fronte dalle gocce di sudore.
Wood tollerava molto poco il caldo e non perdeva occasione di lamentarsi.
"Non so come facciate a lavorare con questo caldo, ho già voglia di una cedrata ghiacciata"
"Purtroppo con questi livelli di overclock del reattore non possiamo fare altrimenti, sopportiamo e cerchiamo di raffreddare il più possibile.. Comunque.. sulla base delle informazioni recuperate dalla Weyland Tower sono riuscito a fare una ricostruzione possibile della nave sperimentale"
Fox digitò i comandi sulla sua console e fece apparire un modello tridimensionale esploso della nave. Alcune zone nella parte posteriore e sulla fusoliera in basso pulsavano di un rosso acceso, mentre alcune zone erano mancanti.
"Come potete notare ho evidenziato due macro zone: quella posteriore dove ritengo lo spessore della corazza sia maggiore e, a giudicare dalla documentazione, assemblate con leghe almeno il 20% più resistenti del normale, quindi ipotizzo vi sia collocato il sistema di propulsione"
Con un cenno della mano fece uno zoom sul modello
"La parte interessante sono questi canali che vanno dalla zona del reattore alla seconda macro zona: se notate, nella fusoliera sottostante, i pannelli sembrano essere collocati in maniera da aprirsi, come se fosse un hangar. Ora, non è grande a sufficienza per ospitare delle navette, allora ho avuto un'illuminazione: quando sono andato a misurare le aperture, i valori che sono riuscito ad estrapolare mi hanno ricordato molto una nostra vecchia conoscenza"
Digitò ancora sulla console e di fianco al prototipo apparve la nave del capitano Bishop.
"Mi scusi Capo, ma cosa c'entra quel bastardo di Bishop con il prototipo? " chiese Moses burbero.
"C'entra eccome Comandante" con un cenno evidenziò la zona superiore della fusoliera della nave dei mercenari.
"Ricordate l'arma con il quale hanno fatto esplodere il pianeta? Qua era stata installata frettolosamente e, una volta sparato, un meccanismo così sovradimensionato per la nave di Bishop ha provocato ingenti danni strutturali che hanno compromesso numerosi sistemi. Ma se notate, l'arma, rimossa delle paratie di protezione montate per Bishop e compagnia, combacia al 93% con l'apertura del prototipo."
"Porca.." Moses strinse i denti cosi forte che le ossa della mandibola si pronunciarono sul suo viso. Hazyel invece non faceva trasparire alcuna emozione, come se la sua mente fosse in elaborazione altrove.
Tra gli altri si sollevarono borbottii e imprecazioni.
Dopo qualche minuto per assorbire la notizia, il Capitano prese la parola.
"E questo come ci aiuterebbe?"
"Sappiamo che l'arma dopo ogni colpo sparato deve espellere una notevole quantità di calore, troppo per essere convertito integralmente in energia da riutilizzare quindi da qualche parte deve sfogarsi. "
Con un gesto della mano, Fox fece roteare il prototipo sul suo asse.
"Questi canali potrebbero servire allo scopo: dalla camera di scoppio l'energia in eccesso potrebbe essere convogliata all'esterno e una serie di smorzatori cinetici catturerebbero parte dell'energia e la convoglierebbero altrove, magari su altri sistemi. Almeno io farei cosi " disse Lucius aggiustandosi gli occhiali.
Il Capitano Hazyel, che fino a quel momento aveva tenuto le braccia conserte, indicò con la mano i diversi punti mancanti.
"E di quelle zone che cosa ci può dire? Come mai non fanno parte del modello?"
"Purtroppo quelle zone sono il problema: nei disegni non sono indicate nè il tipo di lega nè alcun tipo di informazione. Per quanto ne sappiamo, potrebbero avere decine di cannoni a fase o postazioni per siluri"
"Che senso ha lanciare siluri ai lati? Avrebbero scarsa precisione, meglio i cannoni a fase ad energia concentrata" obiettò Chase.
"Possibile, anche se negli appunti si faceva riferimento ad alcune piastre di tipo sperimentale che non avevo mai visto. Una combinazione di materiali molto strana come se cercassero di intrappolare i fotoni e l'energia neutrinica. Ma il processo richiederebbe un enorme sforzo da parte della griglia energetica e che comunque non sappiamo a cosa gli serva"
"Meglio di niente... Ottimo lavoro Signor Fox. Preparatemi un piano di abbordaggio per quella nave passando per quei canali di scarico. Ora dobbiamo trovarli e raggiungerli prima che abbiano la possibilità di..."
Non fu necessario per il Capitano Hazyel finire la frase che nella mente dei presenti fioccarono mille modi diversi in cui la storia poteva prendere una brutta piega.


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04.12 - Un inganno tira l'altro

Autore: Capitano Hazyel


USS Raziel
Ponte 1 - Plancia
23 gennaio 2397 - ore 05:59


"Permette una parola?"
Il tono del Tenente Nelek era come ovattato, la Vulcaniana sapeva da parecchi minuti di avere il proprio Capitano alle spalle, ma aveva continuato a gestire in perfetta autonomia il proprio turno in plancia, senza porsi il quesito sull'opportunità di alzarsi o meno dalla poltrona destinata all'ufficiale in comando della nave. La presenza di Hazyel in plancia non era necessaria, quindi era illogico porsi il problema.
Quando era stata assegnata al progetto Empireo come Secondo Ufficiale della USS Raziel le erano state ben spiegate le possibili ed intrinseche problematiche concernenti i propri diretti superiori. Era stata appositamente scelta per controbilanciare, con la propria logica, eventuali azioni impulsive e dannose dettate dai caratteri così diversi, ma allo stesso tempo così simili, del Capitano e del Primo Ufficiale.
Per la verità, nonostante le preoccupazioni iniziali dell'Ammiragliato, la Nelek non era praticamente mai dovuta intervenire per riportare situazioni contingenti sul piano del rigore della logica.
Anzi, a riguardo, nei mesi a bordo, si era sorprendentemente trovata a dovere dar ragione alla Commodoro T'Li quando le aveva suggerito di non basarsi sulle apparenze, ma di lasciare un po' di corda alle idee del Capitano.
Un po', ma non abbastanza da strozzarvici. Erano state le quasi testuali parole.
In un primo momento, aveva pensato ad una qualche momentanea infermità mentale del Commodoro.. nei mesi passati a bordo, tuttavia, si era dovuta ricredere: per quanto apparentemente folli, le idee del Capitano avevano un solido ragionamento logico fondante ed erano assunte con raziocinio, anche se con una coerenza del tutto Risiana e fuori schema.
Quella caccia, tuttavia, le continuava ad apparire senza senso: l'inseguimento alla nave della Weyland Corporation sarebbe stata infruttuosa o comunque priva dei risultati sperati.
La USS Raziel era certamente in grado di raggiungere la nave prototipo, probabilmente senza particolari sforzi, ma non avrebbe potuto bloccarla.
L'abbordaggio senza motivazioni sarebbe costata la carriera al Capitano e probabilmente il pensionamento anticipato del Comandante Moses.
Certo, c'era il concreto rischio che quella nave andasse fino a Ba'ku per compiere qualche azione criminale e nefasta, ma non avevano prove, tranne una confessione, se così si poteva definire, da parte di un uomo rapito, narcotizzato e drogato.
Confessione che non si sarebbe potuta utilizzare sotto Corte Marziale, come nemmeno si poteva addurre, come motivazione della lunga caccia e dell'abbordaggio finale, l'allontanamento non autorizzato del prototipo denominato Styge dalla zona dei test.
Come la USS Raziel era potuta decollare a causa di un bug improvviso del sistema di controllo volo, generato dal Comandante Mendel con il complice silenzio dell'Ammiraglio Rexen, gli avvocati della Weyland avrebbero potuto addurre tale guasto come motivazione per giustificare il piano di volo della loro nave.
Rimaneva la sola scelta della distruzione della Styge, ma, con una probabilità di ottantatré punti percentuali su cento, ciò avrebbe causato una vibrante protesta da parte della Weyland, indagini estenuanti e la conclusione anticipata del progetto Empireo. Per non parlare delle conseguenze nefaste per tutti gli ufficiali che ne avessero preso parte.
L'elementarità logica di tale ragionamento e la sua non comprensione da parte di nessuno degli ufficiali superiori erano causa di preoccupazione per la Nelek e per gli altri Vulcaniani a bordo.
Quando avevano provato a contattarla a riguardo, tuttavia, pur ascoltando e condividendone il pensiero, il Secondo Ufficiale della USS Raziel li aveva fermamente invitati a rimanere al loro posto, in silenzio.
Lei stessa, però, non era tranquilla.
Come Vulcaniana, non lasciava trasparire nulla e ciò era indubbia fonte di sicurezza e tranquillità per gli uomini a bordo, ma era inquieta: in quei giorni, a lungo era stata indecisa se continuare a concedere quel po' di corda al proprio Capitano o se farsi avanti e fargli presente le proprie perplessità.
"Mi dica Tenente"
La Nelek virò di 180° la poltrona di comando, trovandosi addosso gli occhi penetranti del proprio Capitano.
Quel color ceruleo, variante dal grigio al celeste, aveva sempre un qualcosa di magnetico che turbava l'interlocutore di turno, concedendo una mossa ulteriore al Risiano.. in questo caso, si limitò ad un sorriso ammiccante, avvicinandosi.
"Perché?" domandò a bassa voce la Nelek
"Perché? Oh finalmente.. mi stavo domandando fino a quando avrebbe resistito senza chiederlo.."
Il tono non era sarcastico, irrisorio o pungente, solo limpida ironia. Dote non particolarmente apprezzata dai Vulcaniani, ma a differenza di molti suoi compatrioti, riconosciuta e ben accetta dalla Nelek.
"Questa azione non la convince vero?"
"No Capitano"
Il tono di entrambi era dimesso, quasi bisbigliato.
"Eppure è così semplice, Tenente.. finora ci hanno manovrato come burattini.. eppure a me non pare che né lei, né io, né il Comandante Moses abbiamo dei fili attaccati al corpo non trova?"
La Nelek non fece un cenno, nemmeno un battito di ciglia o il classico sopracciglio arcuato. Rimase semplicemente in attesa.
"Ci hanno attirato su SOL III come api sul miele, ci hanno dato in pasto un criminale terrestre, ci hanno offerto su un piatto d'argento i possibili colpevoli di una bomba sporca mentre facevano piazzare un ordigno in Ammiragliato da un gruppetto di disperati, ci hanno poi obbligato a trovare un modo fantasioso per restare sulla Terra facendoci ordinare l'esatto contrario, ossia salpare subito dopo il disastro, sguinzagliandoci infine contro l'intera Homeland Security.. e ora.. nonostante la nostra partenza improvvisa, pare si siano bevuti l'errore tecnico.."
"Ho controllato io stessa l'opera del Comandante Mendel e del Tenente Chase e.."
"E hanno fatto un ottimo lavoro.. con l'appoggio dell'Ammiraglio Rexen, direi addirittura eccellente.. concordo con lei Tenente.. ma al di là di quello, avrebbero potuto contattarci ed intimarci di rientrare fino al termine delle indagini della Homeland Security.. ed invece"
"Invece non è stato fatto, Capitano, ma ci saranno conseguenze sia per la nostra fuga sia per l'attacco alla Styge"
"Attaccare la Styge? Mia cara.. ma quella non è mia intenzione! Certo voglio che siamo pronti a quell'evenienza e voglio conoscere ogni centimetro di quella nave.. ma francamente mi sono stancato di giocare"
"Temo di non seguirla Signore"
"Tenente, provi a rimuovere tutto ciò che sappiamo o che pensiamo di sapere.. scosti per un po' dalla sua logica tutto ciò che le appare possibile.. provi a catalogarlo come impossibile e ad escluderlo.. quello che rimane, per quanto improbabile, nasconde un briciolo di verità"
Per quanto abile dissimulatrice come tutti i Vulcaniani, la Nelek non poté nascondere uno sguardo decisamente disorientato
"Chiunque regga i fili di questa commedia, è convinto che anche ora abbia la partita in mano.. che sia in grado di tessere la trama in tranquillità, mettendoci fuori gioco"
"Uhm.. corretto, ma dubito che il nostro attacco alla Styge possa essere parte di questa trama. Un prototipo di quel tipo, anche se incompleto, vale ugualmente una cifra incommensurabile di crediti.."
"Il nostro attacco alla Styge è stato previsto come danno collaterale.. e la sua incompletezza è tutta da verificare: già allo stato attuale è una nave che, da quanto ho capito, è in grado di assorbire molta energia, presumo quindi con notevole capacità di rigenerazione degli scudi. In grado di reggere a lungo ad un attacco.."
"Ma non è in grado di sfuggirci, Capitano.. quindi che senso avrebbe? A meno che non sia volut... oh!"
"Vede? Tenente ci è arrivata.. avrebbero potuto usare qualsiasi nave della loro flotta o affidarsi a qualche altro mercenario alla Bishop.. invece hanno mandato una nave, un prototipo nemmeno del tutto funzionante e ce lo hanno fatto partire da sotto il naso"
"Sicuri che lo avremmo inseguito appena possibile, o addirittura anticipato per controllare la situazione di persona"
"Esatto Tenente.. quella è l'esca per stanare la volpe, prima di sguinzagliarci contro i cani"

SS Poseidon's Disgrace
Plancia
23 gennaio 2397 - ore 18.29


=^=Come procede?=^=
La voce di donna che giungeva tramite il sistema trasmissioni della nave era ferma ed energica, ma allo stesso tempo affannosa, come se l'interlocutore avesse la necessità di usare un respiratore per comunicare.
Al Capitano Rutherford Xander francamente non interessava. La somma in latinum ricevuta era sufficientemente alta per consentire alla loro mandante di modificare la voce nel modo a lei più consono.
Sempre che fosse realmente una lei. Anche quell'evenienza non era classificata come degna di nota per il Tellarita conosciuto nell'ambiente come The Boar, il Cinghiale.
Ciò era dovuto al fatto che, seppur meno avvezzo agli sfoghi irati tipici della sua razza, caricava a testa bassa quando decideva che la misura era colma per la sua pazienza. Niente era mai stato in grado di fermarlo.
Aveva iniziato dal basso.. come semplice addetto macchine in una nave pirata.. dopo qualche assalto aveva compreso pregi e difetti di tutti gli apparati vitali della stessa, aveva creato amicizie ed inimicizie al solo scopo di arrivare ad ottenere quello che mirava: la poltrona di Capitano.
C'era riuscito nell'immediatezza di un assalto finito male. Con uno spargimento di sangue minimo, ma selvaggio.
Da allora era stato un crescendo rossiniano.. la sua perizia tecnica gli consentiva di analizzare con precisione le opportunità che ogni nave poteva concedergli.. sfruttava con spietata accuratezza ogni capacità vitale della vecchia nave prima di individuare quella successiva, generalmente più grande e potente della precedente.
Nel giro di pochi mesi era riuscito ad assaltare una malconcia fregata Breen. Gli anni successivi li aveva impiegati a depredare decine di navi, razziandone brutalmente ogni apparato o sistema. Eventuali prigionieri erano ridotti a schiavi, ogni pezzo impiegabile veniva utilizzato per la ribattezzata Poseidon's Disgrace, mentre il resto veniva piazzato sul mercato nero.
Un vecchio aforisma terrestre diceva che dove passava Attila non cresceva più l'erba.. tale adagio si poteva sposare perfettamente al Tellarita conosciuto come The Boar.
"Tutto come d'accordi.. grunt.. sempre che farmi fare da dannato babysitter a quelle due.. puah.. sottospecie di navi abbia un fottuto senso.. mah.. una è grande come un moscerino spaziale, l'altra si ferma ogni maledetto giorno.. grunt"
=^=Verrà pagato anche per questa attesa, Xander=^=
"Lo spero bene, quell'acconto del 70% non è sufficientemente alto per farmi perdere tempo! Se assaltassi entrambe quelle cose volanti, mi farei su un bel gruzzoletto: dopo averle ripulite per bene, riuscirei anche a trovare qualcuno interessato a simili carcasse.."
=^=La nave federale vi condurrà dove voglio. Dopo aver fornito le esatte coordinate alla Styge, avete il mio permesso, la mia benedizione e tutta la mia riconoscenza se vorrete fare a pezzi la Raziel. Non voglio testimoni=^=
"Puah.. non ce ne saranno! Ma se la zanzara federale dovesse attaccare la vostra nave?"
=^=Vi assicurerete che tutto venga registrato e diffuso.. l'attacco, l'abbordaggio ed il vostro intervento provvidenziale nel salvataggio della Styge con la distruzione della nave federale. La Flotta Stellare non potrà che piegarsi alle mie richieste.. in ogni caso, io vinco! Xander faccia esattamente quello per cui viene pagato e continueremo a fare buoni affari assieme=^=

USS Raziel
Ponte 1 - Plancia
24 gennaio 2397 - ore 23:27


=^=Mendel a plancia!=^=
"Qui Moses, dica Comandante"
=^=Ehm.. ha presente quella scansione passiva che mi ha richiesto il Capitano sulle griglie posteriori ad intervalli casuali?=^=
"Mpf! Sì.. una precauzione quasi inutile, ma corretta"
=^=Ecco.. ehm.. abbiamo avvistato vele nella nebbia=^=
"Mpf.. quante navi?"
=^=Una sicuramente.. forse due.. ho messo Cippy a lavorare su alcuni algoritmi di calcolo=^=
"Situazione della Styge?"
=^=Sembra ancora una volta in panne oppure si divertono a viaggiare ad impulso! A breve la potremmo intercettare.. quali sono gli ordini?=^=
"Qui Capitano Hazyel.. Comandante Mendel, inizi procedure per allarme rosso!"
"Signor Fox simulare fuoriuscita da curvatura in emergenza"
"Signor Chase, non appena ad impulso accostare di 45° gradi a dritta, poi abbrivi e strambi di poppa"
"Capitano, saremo in uscita in un campo di asteroidi.. è una follia!"
"Signor Chase lei eseguirà alla lettera quanto le sto ordinando o la sollevo seduta stante dall'incarico e guiderò io stesso la Raziel"
"Ma Capitano!? Comandante Moses?"
"Il timoniere non ha torto, dai dati astrometrici la distesa di Baboquivari è poco conosciuta, ma estremamente pericolosa.. la sua caratteristica principale pare essere.. mpfff.."
Lo sguardo di Moses si alzò come scioccato dalla consolle per posarsi su quello del Risiano, i cui occhi brillavano di adrenalina e sprizzavano di una sicurezza quasi gioiosa
"Ma guarda te che razza di for.. mmppf.. o dannazione! Chase che cosa diavolo sta aspettando? Ha ricevuto un ordine diretto dal suo Capitano! Faccia quello che le è stato comandato! IMMEDIATAMENTE.. non mi faccia pentire di averla presa a bordo"

USS Raziel
Ponte 1 - Plancia
25 gennaio 2397 - ore 00.07


Ogni schermo, monitor o visore della piccola nave Federale riproduceva quanto si poteva contemplare anche dagli oblò.
La Poseidon's Disgrace era implosa in due tronconi dardeggianti, in cui le deflagrazioni si susseguivano senza sosta in colorati e brillanti giochi infuocati, prima di spegnersi nel buio dello spazio.
I riflessi delle esplosioni si rispecchiavano negli occhi del Capitano Hazyel e del Comandante Moses, donando loro un'aura di pura potenza.
Dopo l'improvvisa uscita da curvatura, la Raziel era stata guidata dal Tenente Chase in pericolosi esercizi di acrobazie spaziali all'interno del gruppo di asteroidi.
Mentre il Timoniere eseguiva le complesse manovre, usando ogni trucchetto a lui conosciuto, sudando freddo, il Risiano al comando sembrava perfettamente a suo agio, quasi disinteressandosi dell'effettiva esecuzione dei suoi ordini, ma totalmente concentrato nell'impartire un percorso preciso alla sua nave.
La scomparsa dai sensori della nave federale doveva aver messo in agitazione i suoi inseguitori: mentre la nave Breen attivava tutte le sue risorse in una ricerca attiva della Raziel, un'altra unità, di più piccole dimensioni, rimasta fino ad allora a tutti occultata, si era lanciata all'inseguimento all'interno della fascia asteroidale.
Ciò aveva mandato su tutte le furie il Tellarita Xander che aveva subito tentato di contattare il suo mandante, ma invano, essendo le comunicazioni a lunga distanza ostacolate dal campo di forza degli asteroidi.
Visto l'insuccesso, il Capitano della Poseidon's Disgrace aveva dato ordine di aprire il fuoco. Si sarebbe impossessato di due navi, le avrebbe depredate di ogni sistema funzionante o pezzo utile di ricambio e poi le avrebbe distrutte, senza lasciare traccia alcuna, per poi presentarsi ugualmente a chiedere il saldo di quanto dovuto.
La nave occultata, entrata per seconda nella fascia asteroidale, fu del tutto presa alla sprovvista dall'improvviso cambio di programma: la prima raffica di siluri lanciata dalla Poseidon's Disgrace per sgombrare il campo ai phaser, causò la distruzione di un numero considerevole, ben più di quanto ipotizzato, di asteroidi, le cui esplosioni si propagarono in maniera esponenziale ed autoindotta, come se i meteoriti contenessero al loro interno un qualche gas infiammabile.
La serie di detonazioni arrivò con una velocità impressionante a colpire la nave occultata, la quale tentò una manovra evasiva, ma troppo tardi: con enorme rabbia e dispiacere di Xander, fu avvolta dalle fiamme ed esplose in un unico enorme boato.
Mentre il Tellarita malediva se stesso, i suoi uomini e circa tre quarti di tutto il Creato per la terribile perdita in latinum appena consumatasi..
Mentre i sensori della Poseidon's Disgrace faticavano a mettere a fuoco la situazione contingente, in mezzo alla devastazione che avevano di fronte..
Mentre Chase si stava infliggendo dolorosi pizzicotti alle braccia per essere certo di essere uscito vivo da quell'inferno..
"Poseidon's Disgrace siete accusati di pirateria! Abbassate gli scudi e fermate i motori. Ogni altra azione, verrà considerata manovra di ingaggio equiparata all'attacco ad una nave della Flotta Stellare! Vi intimo di eseguire i miei ordini" la voce tonante del Capitano Hazyel aveva fatto capolino sulla plancia della nave Breen.
La prima risposta a quella richiesta fu una sequela di insulti in Tellarite talmente lunga ed infinita che strappò alcuni tirati sorrisi a coloro i quali avevano una qualche conoscenza della lingua del Capitano Xander.
La seconda risposta fu una salva di siluri.
Non ci fu tempo per una terza risposta.
La Raziel, manovrata direttamente da Hazyel, era sbucata dal bel mezzo del nulla sotto la pancia della nave Breen. Dopo un paio di virate eleganti, la Defiant si era lanciata in una sorta di uppercut, effettuato a loop con arrotamenti continui su sé stessa, dal basso verso l'alto.
Alcuni dei siluri della Poseidon's Disgrace furono attratti dalla scia della Raziel, iniziando un inseguimento letale.
Chase con terrore aveva cercato di avvertire i propri superiori, ma aveva letto sui volti del Capitano e del Primo Ufficiale il medesimo ghigno: diverso forse della postura visiva, ma uguale nel significato.
La Raziel proseguì fino all'ultimo secondo la sua rotta folle contro la nave Breen: mentre la più grossa nave tentava una manovra evasiva, scaricando i suoi phaser ventrali, la più agile unità federale parava i colpi con gli scudi, per poi virare bruscamente verso il basso ed impennare subito dopo lo scafo nemico.
I siluri, perso il contatto con la loro preda iniziale, ne individuarono subito una più grossa: l'impatto fu improvviso e devastante.

SS Styge
Sala Macchine
28 gennaio 2397 - ore 13:57


=^=Dirigetevi verso la più vicina stazione di riparazioni=^=
"E Ba'ku?" domandò stizzito Luthor
=^=La tua nave non è pronta ad affrontare la Macchia di Rovi.=^=
"Non lo è mai stata Zia Corinne e tu lo sai" interloquì la sorella
=^=Volevo dare un'opportunità a tuo fratello, Lexy=^=
"Non credo, Zia.. o non avresti mandato pure me. Mi hai rinchiusa in questa bagnarola per un motivo. Io non amo i giocattoli come Luthor.. specie quelli rotti come questo! Scusa fratellino, ma è così.. quindi cosa è andato storto? Abbiamo il diritto di saperlo!"
=^=La Raziel è quasi arrivata alla sua base operativa, fra meno di due giorni sarà là.. non potete far sciocchezze sul loro uscio di casa, con una nave non pronta allo scopo=^=
"Non doveva essere fermata?"
=^=Dalle mie fonti, hanno subito un guasto ed hanno cambiato rotta, evitando il contatto con le navi che le avevo spedito alle calcagna=^=
"Non potevano inseguirla ugualmente?"
=^=Il cambio rotta ha messo fretta al nostro segugio che ha perso l'occultamento. Ciò pare abbia indispettito il Capitano Xander che ha attaccato e distrutto la nostra nave, prima di darsi alla macchia=^=
"Strano.. il Cinghiale è sempre stato un tipo fidato.." esclamò Luthor
=^=Lo so, ma nella zona ove sono stati persi i contatti, non sono stati ritrovati scie di armi federali, quindi né la Raziel né qualsiasi altra nave della Flotta Stellare pare abbia partecipato allo scontro. Ora rientrate! Non fatemi sprecare altro fiato! Ah.. esigo un rapporto dettagliato sul prototipo.. non eravate in gita di piacere!=^=
L'anziana donna fece segno di chiudere la comunicazione, lasciando i nipoti a fissare uno schermo nero con aria basita.


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FINE MISSIONE