Missione in Corso










USS PYTHEAS

presenta


USS PYTHEAS

Missione in Corso

Missione 07






Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della USS PYTHEAS,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM


Starfleet Italy

Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della USS PYTHEAS, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.




Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.



Anno pubblicazione 2017



www.starfleetitaly.it | USS PYTHEAS








Equipaggio

Capitano USS Curie Capitano Suri figlia di Kellam

Capo Sicurezza USS Baffin Tenente Piotr Alexei Volkoff

Ingegnere Capo USS Baffin Tenente Comandante Alan Brown

Timoniere USS Baffin Tenente Steve Payton

Ufficiale Medico Capo USS Curie Tenente Comandante Luz Fuentes

Capitano
Suri figlia di Kellam
Capitano USS Curie

Tenente
Piotr Alexei Volkoff
Capo Sicurezza USS Baffin

Tenente Comandante
Alan Brown
Ingegnere Capo USS Baffin

Tenente
Steve Payton
Timoniere USS Baffin

Tenente Comandante
Luz Fuentes
Ufficiale Medico Capo USS Curie

Ufficiale Tattico Capo USS Baffin Tenente Comandante Alexandros Nurell

Tenente Comandante
Alexandros Nurell
Ufficiale Tattico Capo USS Baffin


USS PYTHEAS

Autori

Capitano USS Curie
Suri figlia di Kellam
Elena Fuccelli

Capo Sicurezza USS Baffin
Piotr Alexei Volkoff
Franco Carretti

Ingegnere Capo USS Baffin
Alan Brown
nd nd

Timoniere USS Baffin
Steve Payton
Stefano Zaniboni

Ufficiale Medico Capo USS Curie
Luz Fuentes
Monica Miodini

Ufficiale Tattico Capo USS Baffin
Alexandros Nurell
Marco Calandri






Sommario


Sinossi
07.01 - La Sulaco
07.02 - Nuovi Amici
07.03 - Il Dispositivo
07.04 - Regole!
07.05 - Piccole scoperte
07.06 - Inganno o verità
07.07 - Incontri ravvicinati del IV tipo
07.08 - Attacco a sorpresa

Sinossi

Missione in corso...



07.01 - La Sulaco

Autore: Tenente Steve Payton

FGS Sulaco - Plancia - 16/11/2396 - ore 23.00


"Cosa farai con i tuoi soldi una volta che avremo portato questo ghiaccio su Ceres?" chiese Boone al suo secondo.
"Che domande amico, li spenderò nell'unico modo sensato possibile..." disse Kariin con sguardo ammiccante.
"Il solito vecchio porco, non pensi mai ad altro vero? Ma il denaro guadagnato con la spedizione precedente l'hai già terminato?"

"I bordelli su Ceres sono tutto meno che economici mio caro, dovresti provare una volta! Almeno dammi soddisfazione!"
"Guarda passo, se lo sapesse mia moglie mi trancerebbe la sotto senza la minima esitazione..."
La superficiale conversazione fu interrotta dal trillo dell'interfono.
"Controllo da radio, riceviamo richiesta di soccorso da radiofaro su banda uhf."
"Radio da controllo, ricevuto arriviamo."
La Sulaco era una vecchia nave trasporta ghiaccio di proprietà della Congregazione Federale del pianeta Natvel, ormai prossima al pensionamento. La plancia era molto piccola e si potevano contare i numerosi interventi di riparazione e tentativi maldestri di aggiornamento dei sistemi. Nulla a che vedere con le ultimissime navi che i cantieri di Ceres sfornavano.
Ceres era la stazione spaziale costruita dalla Congregazione all'interno di una gigantesca roccia presente nella cintura di asteroidi in rotazione attorno ai maggiori pianeti del sistema. Una linea di demarcazione del territorio.
"Siamo qui Kaho che succede?" disse il capitano del trasporta ghiaccio al suo ufficiale delle comunicazioni.
"Signore abbiamo stimato la posizione del radiofaro, se modificassimo la nostra traiettoria per rispondere alla chiamata di soccorso dovremmo deviare da quella attuale e impiegheremmo più tempo del previsto per arrivare su Ceres. Comunque saremo a portata di navetta in due ore."
"Più tempo, addio bonus di consegna..." bisbigliò l'ufficiale navigatore.
"Capitano non possiamo ignorare la chiamata, dobbiamo andare in loro soccorso!" gli disse Kaho.
Il capitano rimase sovrappensiero qualche minuto.
"La chiamata é stata registrata dal nostro giornale di bordo? La Compagnia é al corrente?"
"No signore il sync del nostro giornale di bordo con i registri generali é previsto fra due ore."
"Gli uomini sono stremati, se vedono sfumare altri soldi rischiamo grosso, inoltre la chiamata potrebbe essere una trappola dei pirati o peggio una pattuglia del pianeta Kereven... Sono sicuro che quei cani bastardi farebbero questo e altro per arraffare un carico di ghiaccio... Cancellate ogni traccia della segnalazione dai nostri computer e dal giornale di bordo. Proseguiamo."
"Ma Boone non possiamo lasciarli morire la fuori! Potrebbero essere persone innocenti!" gli fece eco Kaho.
"Non discutere gli ordini del Capitano, esegui!" disse Kariin facendo la voce grossa.
"Si signore..." gli disse Kaho con tono poco convinto.
=^= Cancellazione dei log di navigazione completata. =^=
Uscendo dalla sala di monitoraggio il capitano diede una pacca sulle spalle al suo secondo.
"Vedi ti sei comportato come un ottimo secondo, prima. Mi sa che é in vista un'ottima promozione per qualcuno!"
"Non cerco il comando Boone, voglio solo arrivare a Ceres prima di te fidati."

FGS Sulaco - Plancia - 17/11/2396 - ore 4.00


Kariin non riusciva a dormire. Non gradiva passare troppo tempo nello spazio, il suo corpo ne risentiva. Aprendo le porte della plancia Lex Kamal, il timoniere, lo salutò con uno sbadiglio.
"Ehi Socio, come mai in piedi a quest'ora?"
"Socio? Ci stiamo prendendo troppe libertà Lex."
"Mi scusi, SIGNORE." disse Kamal facendo il broncio.
Kariin divertito gli mise una mano sulla spalla.
"Dai dammi il cambio va a prenderti qualcosa per tirarti su."
Rimasto solo si sedette ad una delle console. Non riusciva a non pensare alla chiamata di soccorso che avevano ricevuto. Distrattamente iniziò a navigare tra i menu del computer e recuperò il file di log eliminato per ascoltarlo. Riproducendolo si sentiva poco o niente qualche sibilo: la registrazione conteneva giusto i metadati essenziali, informazioni che ogni computer poteva interpretare come richiesta di aiuto. Mentre ascoltava il brusio di fondo, sullo schermo apparve però un messaggio:" Sub Frequenza rilevata. Passare all'analisi approfondita?". Esitando leggermente avviò il comando di decodifica. Quello che sentì dopo gli gelò il sangue.
"Aiuto... Aiutatemi vi prego..." una voce di donna molto flebile e disturbata uscì dagli altoparlanti.
Gli fu subito chiaro cosa doveva fare.

FGS Sulaco - Plancia - 17/11/2396 - ore 6.00


La plancia era al completo: tutti gli ufficiali superiori erano presenti. Kariin fu l'ultimo ad arrivare e appena varcò la soglia il capitano era scuro in volto infine iniziò il suo discorso agli ufficiali superiori.
"Signori, la chiamata di soccorso che NON abbiamo mai ricevuto ieri é stata trasmessa da qualche anonimo benefattore pezzo di merda al comando centrale. Ora ci chiedono con ben poca cortesia di rispondere alla chiamata se non vogliamo finire in grossi guai."
Nella sala si levarono dei brusii con imprecazioni molto poco felici.
"Il secondo guiderà una squadra di soccorso che raggiungerà la fonte del segnale e farà rapporto. Kariin scegli tu gli uomini che intendi portare."
Con fare nervoso il capitano si girò e usci dalla plancia.
Kariin deglutì osservando le reazioni dei suoi compagni.
"E comunque io non ho intenzione di andarci!" disse con tono infastidito Khara, l'addetta alla navigazione.
"Tranquilla non sei stata invitata." gli fece eco Kariin.
"Cos'é dobbiamo aspettare mentre la nave fa marcia indietro e rischiamo di perdere il nostro carico? La trovo una scelta di merda." disse Amos, il capo della sicurezza.
"Non possiamo fare altrimenti, sapete in che guai legali possiamo infilarci se non eseguiamo gli ordini, potremmo perdere molto di più del denaro..." disse Kariin cercando di darsi un tono autoritario.
"Se lo trovo quel bastardo che ha fatto la spia lo butterò fuori dalla camera di equilibrio personalmente!" disse Amos.
"Lex pinga il radiofaro e fai sapere a Ceres che tarderemo. Navigatore traccia una rotta per il segnale."
"Con una manovra flip'n'burn dovremmo essere a portata entro 50 mila km."
Si rivolse poi al suo capo ingegnere.
"Nyomi abbiamo una navetta in stiva o sbaglio?"
"Sta insieme per grazia divina, ma un viaggetto di 100 mila km dovrebbe sopportarli."
"Bene perché vieni con noi. Lex anche tu. Chiamata generale."
=^= Qui é secondo che vi parla, ieri sera alle ore 23.00 abbiamo ricevuto una chiamata di soccorso vicino a CA2216862.Devieremo dal nostro percorso per indagare. Tutto l'equipaggio si prepari al flip'n'burn."
In pochi minuti tutta la nave fu messa in sicurezza. Tutti in plancia si sedettero alle proprie postazioni e si bloccarono al sedile con le cinture di sicurezza.
"Iniziò manovra!" urlò Kamal.
I propulsori della nave si spensero e i razzi di manovra entrarono in funzione facendole fare una rotazione completa di 180 gradi sull'asse verticale.
"Operazione di flip completata. Accensione propulsori principali fra 3... 2... 1... ORA!"
Gli enormi motori si attivarono contemporaneamente con un boato e la spinta contraria fece contrarre i muscoli di Kariin. Alcuni membri dell'equipaggio a causa dell'enorme forza G ridipinsero i tavoli della mensa con grande gioia del cuoco.

Navetta di Salvataggio C1 - 17/11/2396 - ore 9.00


"Per la cronaca ragazzi, io non vorrei stare qui adesso."
"Nemmeno io."
Dissero ad alta voce Sim, il medico di bordo, e Amos, responsabile della sicurezza.
"E chi lo vorrebbe?" gli fece eco Lex che stranamente sembrava il più contento del gruppo.
"Come sta la mia carretta arrugginita?" disse accarezzando i pannelli impolverati della navetta.
"Ragazzi poche smancerie. Sulaco ci stiamo avvicinando al segnale del radio faro." disse Kariin.
=^= Ricevuto, attendiamo informazioni =^=
"Nyomi rilevi qualche dato in piu'?"
"La nave é la Scopuli, niente ID o transponder. Il reattore sembra disattivato ma non vi é nessuna perdita radioattiva."
Sullo schermo."
Sullo schermo apparve un asteroide di medie dimensioni e davanti ad esso, la Scopuli completamente buia ed inerme alla deriva.
"Cosa puoi dirmi riguardo a quell'enorme buco sullo scafo?"
"Secondo i sensori é un grosso buco nello scafo..." disse Nyomi con sarcasmo.
"Il sistema sulla Cant non rileva niente nel raggio di un milione di km. Direi che abbiamo risposto solo noi all'annuncio." disse Lex.
"Ok molto bene siamo venuti, abbiamo guardato, non ci é piaciuto, ce ne andiamo. Nessuno saprà che non ci abbiamo messo piede." disse il dottore con fare nervoso.
"Calma signori dobbiamo investigare e investigheremo. Magari possiamo trovare qualcosa di prezioso su quella nave, no? Lex portaci a distanza di sicurezza. Entreremo dalla camera di equilibrio posteriore."disse Kariin.
"Se troviamo qualcosa che non ci piace, tagliamo la corda in fretta e riduciamo tutto in rottami."
"Ottimo piano Socio."

Scopuli - Plancia - 17/11/2396 - ore 9.30


All'interno del relitto era tutto buio. Non avevano trovato corpi o altro. Solo qualche oggetto fluttuante per mancanza di gravità. Anche con le luci della tuta era difficile orientarsi. Quella nave metteva i brividi.
Il gruppo si era diviso: Nyomi e il dottore si erano diretti verso la sala macchine, mentre Amos e Kariin stavano cercando la plancia.
Arrivati di fronte alle porte scorrevoli faticarono non poco per aprire uno spiraglio ed entrare.
Scrutando l'interno della sala, Kariin intravide uno strano riflesso sotto una delle console di fronte allo schermo principale della sala. Aiutandosi con la torcia riuscì a strappare una piccola scatola dall'alloggiamento in cui era stata inserita. Una piccola luce rossa lampeggiava ad un ritmo di 4 secondi circa.
"Trovato il radiofaro."
"Sarà un'esca dei pirati. Avevo ragione, é stata una perdita di tempo." disse Amos.
=^= Comandante messaggio in fascia stretta dalla Sulaco. É urgente.=^= disse Lex in cuffia a Kariin.
=^= Passameli =^=
=^= Kariin rileviamo due navi in avvicinamento. Non le abbiamo rilevate prima forse a causa dei detriti lasciati dagli asteroidi. =^=
=^= Leviamo subito il culo da qui. =^=
=^= Nyomi, abbiamo compagnia e sembra che siano armati di pessime intenzioni. Tu e il dottore portate i vostri culi alla navetta =^=
=^= Qui Nyomi, ricevuto arriviamo. =^=
Il gruppo tornò di corsa alla camera di equilibrio della navetta.
"Lex torniamo indietro. Due navi in avvicinamento."
"Ricevuto. Dovrete reggervi le budella, ci sono moltissimi detriti. Dovrò fare qualche manovra per evitarli."

FGS Sulaco - Plancia - 17/11/2396 - ore 9.45


La situazione era precipitata in fretta: due navi di fattura sconosciuta erano spuntate all'improvviso. I sensori della Sulaco per quanto poco avanzati erano riusciti a captare il pre riscaldamento delle armi.
"Navetta C1 noi siamo pronti al recupero, dove siete?"
=^= Sulaco le navi ci stanno addosso, al momento una di loro ha aperto il fuoco sul relitto della Scopuli, mentre l'altra ci insegue tra i detriti. Stiamo cercando riparo dietro l'asteroide! =^=
All'improvviso molti allarmi iniziarono a suonare. Era l'allarme di collisione.
"Capitano ci sparano! Siluri in avvicinamento su 6-4!"
"Manovra a dritta 20 gradi! Cerchiamo di allontanarci!"
"Capitano le nostre manovre sono ridotte a causa del ghiaccio che teniamo in stiva! Non riusciremo ad erogare sufficiente potenza per manovrare!"
"Rilasciate le morse dei container, cerchiamo di alleggerirci il più possibile!"
Dalla radio arrivava la voce di Kariin:
=^= Sulaco, dovete rilasciare il carico o non farete in tempo a... =^=
Il messaggio si interruppe. I siluri lanciati contro la Sulaco la centrarono in pieno provocando una gigantesca esplosione.

USS Baffin - Plancia - 17/11/2396 - ore 9.50


Enizia entrò con passo svelto in plancia.
"Rapporto!"
"Rilevata esplosione a circa 1 milione di km, nessuna nave rilevata." rispose Nurell dalla sua postazione.
"Signor Payton tracci una rotta e ci porti a 50 mila km. Comunicate la variazione di rotta alla Curie. Allarme Giallo. Su gli scudi!"
In pochi minuti uscirono dalla curvatura: intorno a loro solo rocce e detriti.
"Rapporto!" Enizia era nervosa. Qualcosa non andava.
"I nostri sensori rilevano asteroidi di ghiaccio di piccole dimensioni oltre a numerosi detriti. A giudicare dalle analisi sono metalli, probabilmente parti di scafo appartenuti ad una nave."
"Ci sono superstiti?"
"Stiamo scandagliando la zona ma non rileviamo alcun segnale."
"Capitano, rilevo un'altra nave in uscita dalla curvatura!"
Di fronte a loro si stagliava una nave enorme, chiaramente una nave da battaglia. Aveva gli scudi alzati e le armi erano puntate contro il convoglio.
"Capitano ci stanno analizzando, le loro armi sono in fase di pre riscaldamento."
"Non facciamoci prendere dal panico. Non voglio fare niente per irritarli. Proviamo a chiamarli e a spiegargli la situazione."

"Capitano ci stanno chiamando loro!."
"Sullo schermo."
=^= Navi sconosciute, vi parla la nave federale Galintius vi chiediamo di abbasare gli scudi e preparatevi ad essere abbordati. Sulla base dello statuto di Natvel, vi dichiariamo in arresto per crimini contro la Congregazione Federale.=^=

Un silenzio cadde sulla plancia.


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07.02 - Nuovi Amici

Autore: Tenente Piotr Alexei Volkoff

USS Baffin - Plancia - 17/11/2396 - ore 9.50


L'essere sul monitor principale la osservava con sguardo inquisitorio e con un po' di sorpresa mista a curiosità, probabilmente dovuta al fatto che non aveva mai visto nessuno simile ad Enizia.
L'alieno aveva una struttura massiccia, con la pelle violacea dall'aspetto gommoso. I muscoli del trapezio sembravano risalire lungo il collo fino a congiungersi sulla testa formando una sorta di protezione. Il viso era delicato, di forma triangolare, con un mento appuntito ed una bocca piccola. Gli occhi erano grandi, di un celeste luminoso e il naso simile a quello dei felini.

Già di per se era difficile iniziare un primo contatto, se poi si partiva fin da subito con l'essere accusati di un crimine, la faccenda poteva diventare molto più complicata e rischiosa.

Enizia, come qualsiasi altro Capitano della Flotta Stellare, era un capace diplomatico. Beh, forse un tantino focosa nell'approccio, ma non sarebbe stata scelta per andare nel quadrante delta se non fosse stata in grado di risolvere la situazione.

"Sono il Capitano Enizia della USS Baffin. Ci deve essere un malinteso. Siamo arrivati in questa zona dopo aver registrato alcune esplosioni nell'area... stavamo solo controllando che qualcuno non avesse bisogno di assistenza."
L'uomo sul monitor lanciò uno sguardo a qualcuno non in vista, immediatamente l'immagine andò in pausa sostituita da un logo con una scritta in caratteri sconosciuti.

Enizia ne approfittò per guardare verso il comandante Nurell al tattico.
"Per quello che posso capire, sono pesantemente armati. Cannoni soprattutto... sembrano antiche navi da guerra del ventesimo secolo terrestre. Senza una scansione attiva non posso capire che tipo di armamento hanno."
"Per il momento non creiamo problemi. Già il fatto che ci considerino criminali non è un buon biglietto da visita." commentò l'andoriana continuando ad osservare il logo in attesa del ripristino delle trasmissioni.
"Capitano, comunicazione della Curie. Secondo i loro sensori una navetta è alla deriva nel campo di asteroidi, cinque uomini a bordo. Il motore della navetta ha ceduto ma sembrano stare tutti bene." avvertì l'addetto alle comunicazioni.
"Per il momento non facciamo niente... non conosciamo la situazione. Non vorrei creare ulteriori fraintendimenti. Continuate a monitorare la situazione, in caso di emergenza li trasporteremo a bordo."

=^=Capitano Bellamonte della nave federale Galintius a USS Baffin, ci scusiamo per il nostro increscioso comportamento... dovete capire che le circostanze ci hanno imposto di essere un po' rudi. I nostri sensori confermano che il vostro arrivo è stato simultaneo al nostro.=^=
"Non si preoccupi Capitano, la capisco benissimo... Se mi permette vorrei invitare lo stesso sulla nostra nave lei e il suo staff. Potremmo aiutarvi nel capire cosa è successo in questo settore se ce lo permettete."
=^=Farò preparare una navetta. Sarò lieto di salire su una così bella nave.=^= per la prima volta l'alieno parve sorridere, si vedeva chiaramente quanto fosse curioso di salire a bordo.
=^=Scusatemi per l'interruzione...=^= il volto di Suri apparve su una metà dello schermo principale, gli occhi dell'alieno si spalancarono ancora di più per la sorpresa =^=Sono il Capitano Suri della USS Curie, vorrei comunicarle che c'è una navetta nel campo di asteroidi, sembra che la situazione stia peggiorando.=^= commentò la vulcaniana con un tono freddo che non sembrava adeguarsi alla notizia appena data.
=^=Abbiamo rilevato anche noi le condizioni della navetta, purtroppo i miei ufficiali ritengono di non poter arrivare in tempo per salvarli. Raggiungerli in tempo con una navetta di soccorso prima che i motori esplodano... faremo il possibile, ma...=^= gli occhi di Bellamonte si velarono di tristezza.

"Se permette Capitano ci pensiamo noi." propose Enizia cogliendo l'occasione di rendersi utile al nuovo popolo. "Signor Volkoff vada ad accogliere i nostri ospiti, li faremo teletrasportare direttamente in infermeria... è probabile che siano spaventati, cerchi di non essere minaccioso."
"Carino e coccoloso... capito." commentò Piotr mentre si dirigeva verso il turbo ascensore.
"Comandante Nurell, teletrasporti gli uomini della navetta direttamente in infermeria... e allerti una squadra della sicurezza per ogni evenienza" l'ultima frase fu un sussurro non recepito dai microfoni ambientali.
"Teletrasporto avviato. Tutto l'equipaggio è in infermeria..." Enizia fece un cenno di ringraziamento e si voltò di nuovo verso il monitor principale.
"Ecco fatto Capitano... il nostro dottore farà un controllo di routine sulle loro condizioni per verificare che stiano tutti bene."

=^=Come siete riusciti a portare quegli uomini a bordo senza inviare nessuna navetta?=^= Gli occhi del Capitano Bellamonte sembravano ancora più grandi del normale.
=^=Si chiama teletrasporto=^= intervenne Suri spiegandone brevemente il funzionamento.
"Se vuole le possiamo dare una dimostrazione pratica... ci dia delle coordinate e in quanti volete salire a bordo e saremo felici di darvi un passaggio." l'entusiasmo che trapelò negli occhi del Capitano Bellamonte fece sorridere l'andoriana.

=^=Infermeria a Plancia...=^=
"Signor Maurian, come stanno i nostri ospiti?"
=^=Stanno bene signore, solo qualche bruciatura e intossicazione da fumo a causa dell'incendio scoppiato a bordo... però dovrebbe raggiungermi qui in infermeria, insieme al Capitano Suri al più presto.=^= dal tono del medico di bordo, Enizia capì che la cosa doveva essere importante.
"Arriverò a breve..." poi tornò a rivolgersi al video "Capitano, ci faccia sapere quando è pronto, la faremo teletrasportare a bordo. Capitano Suri la aspetto in infermeria, il dottor Maurian vuole parlarci." la vulcaniana fece un semplice cenno di assenso e poi la comunicazione fu interrotta.



USS Baffin - Infermeria - 17/11/2396 - ore 10.14


Quando le porte dell'infermeria si aprirono Enizia notò subito una certa agitazione. Da un lato gli infermieri si occupavano degli alieni tratti in salvo. Da quello che poteva vedere appartenevano tutti alla stessa razza del Capitano Bellamonte, cambiavano solo le sfumature della pelle.
Dall'altro lato della stanza, Suri, arrivata velocemente grazie al teletrasporto e l'immensa stazza di Volkoff facevano da schermo a qualcuno disteso su uno dei lettini diagnostici. Il Dottor Maurian le fece cenno di avvicinarsi e gli altri si fecero da parte dando una risposta alle domande che l'assillavano.

Sul lettino, il primo ufficiale della FGS Sulaco, li guardava sbalordito.
"Lei è un terrestre?!" commentò Enizia rimanendo basita.
"E' quello che dicono anche loro, ma io sono un Natvel... nato e cresciuto sul pianeta!" rispose Kariin con un tono strafottente che nascondeva la sua sorpresa e il suo timore.
"E ci sono altri Natvel con DNA terrestre?" chiese Maurian divertito.

L'uomo li guardò, soprattutto i due umani e sollevò le spalle. "Sentite, io non so chi siete e come potete notare dai miei compagni, non siamo del tutto simili..."
"Del tutto?" borbottò Volkoff guardando i Natvel dalla pelle colorata in diverse sfumature di blu e viola "Io direi per niente!"
"E' stato malato da piccolo!" esclamò uno dei Natvel cercando di dare supporto al suo primo ufficiale con una scusa talmente ridicola da guadagnarsi uno scappellotto da parte di uno degli altri.
"Ma posso assicurarvi che sono nato sul pianeta, in un piccolo villaggio vicino alla capitale. Posso solo dirvi che questa situazione mi sta spaventando a morte." terminò Kariin.

=^=Plancia a Capitano, il Capitano Bellamonte è pronto al teletrasporto.=^=
"Attenda un attimo... Dottor Maurian, come sta il Signor..." guardò l'umano sul lettino con fare interrogativo.
"Kariin"
"Come sta il Signor Kariin?" ripeté lei rivolta al medico.
"Sta bene, una piccola bruciatura da plasma ma è già stato risolto il problema."
"Signor Kariin se la sente di venire con noi ad accogliere il Capitano Bellamonte? Immagino che vorrà chiederle cosa è successo."
"Non che abbia capito molto di quello che è successo, ma immagino di non potermi tirare indietro." detto questo l'umano si alzò dal lettino guardando Volkoff che lo sovrastava di almeno quaranta centimetri "Che vi danno da mangiare su questa nave?"

"Latte..." rispose Volkoff con un ghigno.

"Teletrasportate il Capitano Bellamonte e il suo staff nella Sala Convegni. Dite allo staff di preparare un rinfresco per gli ospiti... il Dottor Maurian potrà fornire le loro specifiche biologiche per evitare di avvelenare qualcuno per sbaglio."



USS Baffin - Sala Convegni - 17/11/2396 - ore 10.25


Il gruppetto di ufficiali della Baffin, in compagnia di Kariin della FGS Sulaco, arrivarono nella sala proprio mentre lo staff usciva. Avevano imbandito un tavolo di ogni genere di frutta e verdura. Il Comandante Thurax e il Consigliere Appel stavano facendo gli onori di casa.
"No Capitano, non sono un terrestre, sono un Trill." stava dicendo il Primo Ufficiale della Baffin mostrando le macchie distintive ai lati del collo.
"E io sono un'andoriana!" esclamò allegramente Enizia porgendo la mano al natveliano che la guardò un po' confuso "E' un usanza terrestre, si porge una mano senz'armi per mostrare di non aver cattive intenzioni." commentò Appel con un sorriso.
"Questo è Kariin, primo ufficiale della FGS Sulaco, credo che possa darci una spiegazione su quello che è successo qui."

"Il tutto è iniziato ieri intorno alle 23. - iniziò Kariin prendendo una mela da una fruttiera e annusandola incuriosito - Stavamo tornando su Ceres con un carico di ghiaccio quando abbiamo ricevuto un sos proveniente da questa zona. Inizialmente il capitano aveva deciso di ignorarlo cancellando la ricezione dal diario di bordo." Kariin fece spallucce quando il Capitano Bellamonte lo guardò in malo modo. "Durante la notte ho cercato di non pensarci, ma alla fine i miei sensi di colpa hanno avuto la meglio ed ho inviato il tutto al Comando Centrale che ci ha ordinato di intervenire."

"Dato che ci trovavamo in zona per della esercitazioni, il Comando ci ha chiesto di darvi supporto. Per questo siamo arrivati qui..." spiegò Bellamonte

"Siamo arrivati sul posto intorno alle 9.00, la situazione non ci è piaciuta fin da subito. La nave era nascosta nella fascia di asteroidi ed era stata abilmente camuffata per sembrare una grossa roccia. Siamo entrati agganciandoci con la navetta ad un portello stagno. Era senza energia e pareva abbandonata anche se era evidente che fosse una nave laboratorio dei Kereven."

"I Kereven qui? Così all'interno del territorio? Ne è sicuro?" chiese il Capitano di nuovo nervoso.

"Indubbiamente... se anche non era possibile capirlo dal tipo di nave, era palese da altre cose... tipo di scrittura sulla documentazione, lingua del sistema operativo della nave. Certo poteva essere stato fatto di proposito, ma sembra una messa in scena un po' troppo esagerata solo per farsi scoprire da un piccolo mercantile come il nostro."

"Continui prego."

"C'è poco da aggiungere, due navi hanno attaccato proprio quando avevamo spento il radiofaro. Forse è stato questo a salvarci... la Sulaco non ha avuto la stessa fortuna. Siamo risaliti sulla navetta e abbiamo cercato di far perdere le nostre tracce fra gli asteroidi, ma quella navetta stava in piedi per miracolo e alla fine il motore ha ceduto. Pensavamo di essere perduti, ma all'improvviso i Kereven se ne sono andati e siete comparsi voi."

"I loro sensori devono aver registrato il nostro arrivo e hanno preferito fuggire." commentò Suri "Un attimo dopo la vostra nave è uscita dalla curvatura."

"Chi sono i Kereven?" chiese Thurax cercando di far chiarezza sulla faccenda.

"Sono i nostri chiassosi vicini." commentò con leggerezza il natveliano, per poi farsi di colpo serio "O almeno è quello che la Congregazione Federale afferma, in realtà la situazione sta diventando sempre più pressante. La Congregazione Federale è composta da solo cinque popoli. I Natvel, cioè noi, i Siliani, i Reticuli, gli Anunnaki e i Clarion, ma il nostro territorio e molto vasto... forse troppo per soli cinque mondi. I primi contatti con i Kereven sono stati fin da subito disastrosi e le cose non stanno certo migliorando."

"Ma della donna a bordo della Scopuli si sa nulla? Intendo la nave che aveva richiesto aiuto." si intromise Kariin.

"Mi dispiace, ma quella misteriosa nave è stata il primo obbiettivo delle navi avversarie" spiegò il Primo Ufficiale della Baffin.

"Povera donna..." fu l'unico commento dell'uomo.

"Adesso, se non le dispiace, ci può spiegare perché un uomo con il DNA terrestre è nato e vive su Natvel?" chiese Enizia.

"I suoi colleghi mi hanno spiegato tutto" rispose Bellamonte indicando Appel "Ma non so cosa dirle, io stesso ero molto sorpreso quando ho visto che molti di voi avevano la sua stessa fisionomia, nessuna razza della Congregazione ha i vostri tratti somatici. Per quanto riguarda il Signor Kariin, un minimo numero della popolazione di Natvel, circa lo 0,5 per cento, ha questo aspetto. Naturalmente sappiamo che non sono autoctoni, ma per quanto ne so io ci sono sempre stati. Anche il marito di mia zia appartiene alla sua razza. Purtroppo un natveliano ed un... terrestre non possono avere figli insieme, per questo ce ne sono così pochi, ma per quanto ne so, sono sul nostro pianeta da generazioni."

"Affascinante..." commentò Suri con tono neutro.


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07.03 - Il Dispositivo

Autore: Tenente Comandante Alexandros Nurell

USS Baffin - Sala osservazione - 17/11/2396 - ore 10.35

La riunione era finita ormai da parecchi minuti e Kariin aveva sentito un grandissima voglia di starsene da solo. Aveva vagato per quell'immensa nave camminando per corridoi senza avere una precisa direzione o uma meta. Aveva incrociato alcuni membri dell'equipaggio senza vederli o notarli. Aveva visto più razze quel giorno che in tutta la sua vita. Ma il flusso di pensieri gli impediva di vedere queste nuove forme di vita o l'eleganza dei corridoi di una classe Sorvereign.
I suoi piedi lo portarono in una specie di salotto forse una piccola sala osservazione per il relax dell'equipaggio. Kariin arrivò ad un largo finestrone che si affacciava sullo spazio. Appoggiò la testa al vetro ericominciò a pensare a quanto fosse cambiata la sua vita in poche ore. Aveva risposto ad una richiesta d'aiuto, facendo la cosa più giusta e rispettando il codice d'onore dei marinai delle stelle. Era stato un gesto di generosità e altruismo che però gliaveva cambiato la vita. Quella sua scelta aveva portato la distruzione della nave su cui serviva come primo ufficiale e la morte di quasi tutto il suo equipaggio. Persone con cui aveva lavorato negli ultimi anni erano appena morte. Poi erano arrivati degli alieni che lo avevano salvato da morte certa ma gli avevano raccontato quella storia assurda sulle sue origini. Troppo assurda per essere falsa... aveva pensato. Come poteva essere vero che lui proveniva dall'altro lato della Galassia. Per un istante pensò se anziché agire con generosità e rispondere alla richiesta d'aiuto avesse agito con egoismo e menefreghismo così come aveva fatto il capitano nulla sarebbe cambiato e lui avrebbe continuato la sua solita, banale e tranquilla vita su un mercantile.
Una parte di lui avrebbe preferito ciò mentre un'altra lo stava spingendo a chiarire il mistero delle sue origini e a scoprire cosa era successo a quel vascello scientifico.
"Pensieri?" Chiese una voce.
Kariin si voltò di scatto e riconobbe Sim, il medico della Sulaco:"Dottore... ." Il primo ufficiale lasciò la frese in sospeso.

Per qualche strana ragione Sim iniziò a fare il rapporto sullo stato di salute dei 4 sopravvissuti.Kariin ascoltò con poco interesse ma quando il medico disse la parola "capitano" l'umano rispose seccato:"Il capitano è morto."
"Ora è lei il capitano." Rispose con noncuranza il dottore. "... e devo farle il rapporto sullo stato di salute compreso il suo, capitano."
Sentirsi chiamare capitano infastidì non poco Kariin che rispose con evidente disappunto:"Capitano di che cosa?"
Il medico rimase impassibile mentre l'umano continuava a parlare:"Sono capitano di un ammasso di gas molecolare e frammenti di scafo grandi appena come una mia unghia e di qualche mole di ghiaccio vaporizzato."
Sim si sedette ad un tavolo accanto a Kariin e lo invitò a sedersi. L'umano si sedette a sua volta muovendo la sedia con fare poco aggraziato.
"E' stato lei?" Chiese il medico con un sorriso malizioso.
"A fare che cosa?"
"Ad informare la Congregazione del messaggio di SOS." Il medico guardò l'umano accusare il colpo e capì di avere ragione.
"Sì." Ammise Kariin.
"Ecco perché lei sarà... anzi è un bravo capitano." Il medico si alzò e fece per andarsene dicendo:"Sono sicuro che la Congregazione Federale le darà presto un suo comando."
Ad un passo dalla porta Sim aggiunse:"Tranquillo il suo segreto è un buone mani con me... ha fatto la cosa giusta."

Malgrado quelle parole Kariin rimase altri minuti chiuso nei suoi pensieri.

Nave stellare Kirrirrs della flotta d'assalto Kereven plancia - nel frattempo


Il capitano Larring era seduto alla sua poltrona e osservava la situazione visibilmente soddisfatto. Aveva recuperato il dispositivo segreto, ucciso tutti i sabotatori e abbattuto un mercantile nemico. Ma la cosa più importante aveva potuto testareoperativamente il nuovo dispositivo e... aveva funzionato bene. Per una strana ironia i sabotatori aveva rubato una serie di prototipi ma erano stati fermati dai due incrociatori comandanti dal capitano Larring su cui erano stati appena installati i nuovi dispositivi segreti. Gli unici altri due dispositivi.

Ora il capitano si stava godendo la strana tranquillità della plancia in penombra. I suoi ufficiali lavoravano in silenzio come separlare potesse sabotare il funzionamento del dispositivo protettivo.
L'ufficiale tattico si alzò dalla poltrona e raggiunse il capitano: "Signore ho terminato le analisi."
"Sugli alieni?" Chiese Larring.
"Si signore."
"Sono due navi di tipologia e classe differenti molto potenti e ben armate... direi molto superiori alle nostre."
Spiegò il tattico per poi mostrare i dati su un dpadd:"Molto avanzate... poco fa hanno avvolto la navetta in un campo energetico e hanno teletrasportato via la squadra della Congregazione Federale."
"Teletrasportato?"

"Sì è come se avessero compresso i loro corpi in un fascio di dati e riassemblati a bordo." Illustrò il tattico.
"Ingegnoso dovremmo catturare questa tecnologia." Rise il capitano pregustando il prossimo obbiettivo.
Ma l'ufficiale tattico riportò il capitano alla realtà: "Signore c'è il discorso della Galintius... ."
"Di che?" Chiese il capitano seccato.
"Dell'incrociatore della Congregazione Federale." Spiegò il tattico generando ulteriore rabbia nel superiore.

"Come faccio a liberarmi di loro!" Il capitano era furente si alzò di scatto dalla poltrona dando una serie di calci ad una serie di armi poste poco dinnanzi.
"Col dispositivo." Rispose con calma il tattico con un sorriso feroce.
Larring si voltò e fece un cenno al subordinato di proseguire: "Parla ma attento non tollero piani campati in aria."
"Potremmo avvicinarci protetti dal dispositivo e far fuoco sulla nave di sorpresa colpendo il nucleo di curvatura." L'idea era tanto semplice quanto efficace e fece breccia dell'abile capitano Larring tanto famoso quanto speitato in battaglia.

"Bene." Tornò a sedersi alla sua poltrona.
"Con la spinta inerziale residua noi e la nostra nave saremmo in posizione di tiro tra 13 minuti." Spiegò il tattico.
"Giusto il tempo di caricare tutte le armi al massimo."

Nave stellare Galintius plancia -10.50
Il sotto protettore stellare Gullaris era alla sua prima missione nello spazio profondo. Parecchie settimane di esercitazione estenuanti e poi finalmente azione. Due navi aliene avevano attaccato un mercantile. Ma la situazione si era rapidamente sgonfiata e stabilizzata in un primo contatto pacifico.Anziché una battaglia le era capitato un seccante lavoro di ufficio: controllare i dati che avevano raccolto la squadra di sbarco della Sulaco. L'ufficiale della sicurezza un certo Amos aveva avuto il buon senso di fare un backup dei dati su un dispositivo mobile. Una scelta sensata per tutti tranne che per la povera Gullaris a cui le era stato affidato l'incarico di analizzarli.

L'equipaggio aveva il possibile per condurre un analisi ben fatta con i pochi mezzi a loro disposizione.
La ragazza stava lavorando sulle analisi esterne fatta dalla navetta quando sentì una presenza dietro di sé.
Il giovane protettore stellare Saltodipalmo era dietro di lei cercando di attirare la sua attenzione. Da mesi la corteggiava senza successo: "Dai vieni a mangiare... andiamo a prenderci qualcosa."
"Non posso."
"Perché?" Chiese lui facendo finta di essere offeso con una mossa teatrale.
"Ho del lavoro da fare." Disse lei.
"Potrai farlo dopo."
"No vorrei finire... ." Poi con un sorriso malizioso, aggiunse: "Magari l'aiuto di un protettore stellare della sezione scientifica può aiutarmi a capire una cosa."
Saltodipalmo non aveva proprio voglia di lavorare e sbuffo seccato ma si chinò sulla consolle: "Qual è il problema?"

La ragazza mostro un rilevamento fatto dalla navetta verso la nave Scopuli e ingrandì verso la falla dello scafo.
"Che grande buco." Commentò lui.
"Già l'equipaggio della Sulaco lo a scambiato per una falla ma guarda ai bordi... nessuna bruciatura."
"Vorrai dire ossidazione da shock termico." La corresse lo scienziato interessato a questo strano mistero.
"E guarda le analisi ambientali... nessun segno di decompressione." Aggiunse lei poi voltandosi verso il giovane aggiunse: "E' come se una sezione fosse invisibile."
Saltodipalmo rimase qualche istante pensieroso poi iniziò a parlare ad alta voce come per dar sfogo a quello a cui stava pensando: "Esiste una teoria... un campo quantico in grado di generare l'invisibilità nei corpi a cui è applicato... ."

Uss Curie Plancia- nel frattempo

Il capitano Enizia era tornata in plancia soddisfatta dell'esito dei negoziati. Malgrado le prime difficoltà era andato tutto molto bene e poteva affermare di aver stabilito un primo contatto pacifico. Appena raggiunse la postazione del capitano, il comandante Nurell esclamò: "Capitano rilevo due navi in occultamento in rapido avvicinamento."
"Se sono occultate come facciamo a rilevarli?" Chiese il capitano.
"Si tratta di un sistema rudimentale... ." Dopo alcuni istanti il tattico aggiunse:" Hanno le armi cariche e puntate verso la Galintius."
"Comunicazioni chiamatemi il capitano Bellamonte."
Nave stellare Galintius plancia - nel frattempo
Anche se ara una giovane sotto protettore stellare, Gullaris fece per voltarsi per informare il capitano Bellamonte. Se esisteva un dispositivo in grado di rendere invisibili le navi avrebbe avuto implicazioni tattico/strategico importanti. Come per prevedere le mosse della collega Saltodiplamo le mise una mano sulla spalla: "Cosa vuoi fare?"

"Informare il capitano."
"E' solo una teoria... rischiamo di fare una figu... ." Non riuscì a terminare la frase in quanto arrivò una strana comunicazione in plancia.
I due ufficiali si voltarono e la conversazione confermò i loro sospetti. Il capitano Enizia stava dicendo:=^=Ci sono due navi invisibili in avvicinamento... .=^=
Saltodiplamo e Gullaris si avvicinarono al capitano Bellamonte cercando di dire qualcosa ma una serie di allarmi e di esplosioni avvolse la plancia.


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07.04 - Regole!

Autore: Tenente Comandante Alan Brown

Nave stellare Kirrirrs - plancia - 17/11/2396 10:50


La plancia era immersa nella penombra, il silenzio degli uomini era assoluto. Solo i volti concentrati erano visibili, rischiarati da sinistre luci azzurre e verdi. Le console illuminate delle varie postazioni vibravano e crepitavano. La tensione era papabile e cresceva ad ogni secondo. Le comunicazioni con la nave gemella erano state interrotte. Silenzio radio prima dell'attacco.
"FUOCO!"
Successe tutto in pochi secondi. Le due navi spararono contemporaneamente uscendo dall'occultamento che le proteggeva. Ognuna aveva un proprio bersaglio sullo scafo della Galintius ed entrambe lo centrarono. Gli uomini esultarono, scaricando rabbia e tensione nello stesso momento.
"Obbiettivo centrato Capitano! Stiamo analizzando la nave per riscontrare i danni. "
"Signore! Una delle navi sconosciute sta aprendo il fuoco contro di noi!" comunicò il tattico, sgomento.
"Manovre evasive timoniere. Ritirata! Comunichi al Capitano Soder di fare altrettanto." Il capitano Larring non ci pesò due volte.
Prima che potessero iniziare le manovre di allontanamento per riprendere l'occultamento la USS Baffin fece fuoco e colpì i motori di una delle due navi.
"Capitano Larring. La Feront è stata colpita. I motori sono fuori uso. Non riusciranno ad allontanarsi: verranno catturati."
"Non preoccupatevi il Capitano Siaminar sa il fatto suo. Allontaniamoci il più velocemente possibile."
Il Capitano Larring era ben consapevole della pericolosità della situazione e dei protocolli da adottare in queste situazioni. Il dispositivo non poteva cadere in mani nemiche e nessuno doveva sapere. Prima di agire però invio un messaggio in codice al quartier generaele. Quasi con rabbia digitò un codice sulla console della sua postazione.

USS Baffin - Plancia - 17/11/2396 11:10


Fortunatamente, un istante prima che i siluri colpissero il nucleo di curvatura un bagliore azzurro aveva avvolto parzialmente la grande nave da battaglia Natvel.
"Situazione!" disse Enizia rivolta al tattico.
"Signore, l'estensione dei nostri scudi ha potuto proteggere solo parte dello scafo della Galintius. Rileviamo danni ingenti su molti ponti. Non ci sono, però, tracce di perdite del nucleo."
"Chiami Bellamonte! Aggiungete la Curie alla chiamata e avvertiteli che ci sarà da trasportare delle squadre di primo soccorso direttamente sulla Galintius. Tenete sotto controllo la nave nemica rimasta. Se si azzardano a caricare le armi sparate dei colpi di avvertimento."
"Capitano, la Galintius."
Quando lo schermo si accese un giovane ufficiale ferito al volto in modo lieve si presentò. "Sono il Protettore Stellare Saltodipalmo, il capitano è stato ferito e non può parlare. Abbiamo subito delle perdite e registriamo gravi danni su tutta la nave."
"Protettore Stellare per adesso non correte più pericolo," tentò di rassicurare Enizia "le navi che vi hanno attaccato sono fuggite o sono state rese inoffensive. Se ce lo consentite siamo pronti ad inviare delle persone per soccorrere i feriti. Mettiamo a disposizione anche le nostre infermerie per curare i casi più gravi."
"Grazie Signore, abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile. Attendiamo i vostri soccorsi."
"Enizia a Capitano Suri."
"Capitano, eravamo in ascolto. Stiamo già inviando delle squadre. A breve avremo i primi riscontri."
"Grazie Capitano, mi tenga informata."
"Signor Nurell, apra un canale con la nave rimasta. Ordini la resa immediata."
"Non rispondono capitano."
"Proporrei un gentile segnale di avvertimento, Signore." Propose Volkoff dalla sua postazione.
"Proceda tenente." Disse Enizia.
Un potente colpo di faser mancò, seppur di poco, la nave nemica.
"Tenente, prima o poi finirà che qualcuno si farà male."
Mentre il Tenente Volkoff faceva spallucce: "e tre... due... uno..."
"Capitano ci chiamano dalla nave nemica." informò l'addetto alle comunicazioni.
"Sullo schermo!"
"Sono il Capitano Siaminar della Feront, Gemma di Keren. Siamo pronti ad arrenderci."
"Molto bene Capitano. Sono Enizia del clan Gishna Capitano della USS Baffin. Abbassate gli scudi e preparatevi all'abbordaggio." Chiuse la comunicazione.
"Abbordaggio Capitano?" chiese Nurell alzando il sopracciglio della sua parte vulcaniana.
"Una frase un po' romantica Comandante. Prima di agire volevo parlare con il Capitano Bellamonte, speriamo stia bene."

USS Curie - Infermeria 1 - 17/11/2396 11:40


"Ha fatto benissimo capitano. Come nuovi amici della Congregazione non potete conoscere le nostre leggi e regole ma avete agito con coraggio e spirito di amicizia. Questo vi fa onore. Purtroppo però adesso non possiamo usare il teletrasporto per portare sulla Galintius i prigionieri. Dobbiamo usare una navetta e mandare il messaggio di 'arresto formale' della Congregazione. Altrimenti i vostri sforzi saranno stati inutili e saremmo costretti a liberare i nostri assalitori."
"Mi faccia capire bene Capitano, se non seguiamo le vostre procedure non potremmo trattenere i prigionieri? Anche se ci hanno sparato addosso?"
"Purtroppo è così Capitano Enizia. Hanno sparato alla Galintius e non alla Baffin e siamo nel nostro territorio. Ahimè, questa è la legge."
"Potrebbe essere una trappola." Azzardò il tenente Volkoff.
"Ne sono consapevole Tenente e, mi creda, non sono per niente contento nel mandare i miei uomini su quella nave. Ma la legge..."
Volkoff sapeva perfettamente il significato della parola "burocrazia". L'aveva dovuta affrontare tante e tante volte. Ogni tanto con le parole. Molto spesso con le armi. La memoria del ricordo era aspra con lui. Aveva perso dei cari compagni per colpa di questo nemico dalle sembianze amichevoli. Si era unito alla Federazione anche per scacciare questo serpente che comunque riusciva sempre a ritornare a morderlo. Sapeva che ogni arma era impotente contro di lui. Si piegavano i governi. Si piegavano gli uomini. Stava per allontanarsi disgustato e avvilito quando inaspettatamente un amico gli tese una mano.
"Tenente!" lo incalzò Bellamonte "questo strumento che chiamate teletrasporto è veramente sbalorditivo. Chissà quante vite avete salvato sul fil di lana." L'occhiata di Bellamonte a Volkoff fu sufficientemente eloquente per il russo.

USS Baffin - Plancia - 17/11/2396 12:30


Il piano era semplice e accontentava un po' tutti. Una navetta della Galintius era partita per prelevare gli ufficiali comandanti della nave nemica che sarebbero stati condotti a bordo e arrestati. Ogni uomo era stato dotato di un marker per l'aggancio al teletrasporto, nel caso di una trappola sarebbero tutti ritornati indietro in un lampo.
Volkoff non pensava ad una trappola. La nave aveva tentato la fuga con manovre di disimpegno reali e i loro motori erano stati veramente colpiti. Temeva più che altro qualche colpo di mano dei prigionieri.
La navetta stava ormai tornando con i prigionieri quando Nurell spezzò il silenzio della plancia. "Capitano! Rileviamo un comportamento anomalo dei sistemi di bordo della nave nemica."
"Di che si tratta Comandante?" Chiese Enizia.
Volkoff si era girato verso il tattico, ma invece di aspettare i dettagli premette d'istinto il pulsante ed inviò immediatamente il segnale a tutti i ponti teletrasporto della Baffin e della Curie già preallertati. Contemporaneamente estese nuovamente gli scudi della Baffin per proteggere la navetta di abbordaggio.
"Sembra... Signore! Credo che abbiano attivato l'autodistruzione!"
Prima che qualcuno potesse intervenire la nave catturata esplose come un petardo in mille bagliori variopinti. Nessun Federale o Congregato morì in quell'azione, il destino non fu lo stesso per alcuni Kereven.

USS Baffin - Plancia - 18/11/2396 10:00


"Chissà come stanno andando gli interrogatori sulla Galintius." Si chiese ad alta voce Payton.
Il Capitano era pensieroso e non rispose al suo ufficiale timoniere. Intervenne invece Volkoff: "Probabilmente le loro leggi disciplinano rigorosamente come tenere un legale e onesto interrogatorio."
L'ironia non sfuggì a nessuno. E Enizia stava esattamente pensando la stessa cosa. Ma guardando il capo della sicurezza aggiunse: "Anche le nostre Tenente, sa?. Però con le doti mediche della dottoressa Fuentes o con l'aiuto delle capacità del Comandante Tynan potremmo ottenere qualche informazione in più."
"Certo Capitano, ne parlo subito col Capitano Bellamonte." Rispose Volkoff visibilmente più motivato.
"Molto bene Tenente, affido a lei la questione. Vedo che ha stretto ottimi legami con i nostri amici."
"Io e il Capitano Bellamonte abbiamo scoperto molte affinità reciproche. Come il rispetto delle regole!"
"Più che altro la loro interpretazione..." non si capì chi lo disse.
"In ogni caso, mi sembra, che i prigionieri abbiano ancora addosso i nuovi tag miniaturizzati del teletrasporto. Lei sa come il Comandante Brown ci tenga ai suoi gingilli." Concluse il Russo.
"Proceda Tenente."


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07.05 - Piccole scoperte

Autore: Capitano Suri figlia di Kellam

Nave stellare Kirrirrs - plancia - 17/11/2396 12:32


Le luminarie erano appena state assorbite dal nero dello spazio profondo, congelando per diventare inutili scorie proiettate nel campo di asteroidi. Il capitano Larring abbassò la mano con la quale istintivamente si era protetto dal bagliore dell'esplosione della Feront. Aveva gli occhi umidi, ma non gli importava che gli uomini in plancia se ne accorgessero o meno.
Il capitano della Feront doveva fare in modo che il dispositivo non finisse in mano al nemico. Tutto giusto, tutto corretto, tutto secondo le regole. Fuori carattere per un uomo come Siaminar, che aveva sempre guardato alle regole con ironia e distacco. Alla fine, però, le aveva rispettate. Proprio alla fine.
Larring si alzò in piedi, con lentezza e determinazione, irrigidendosi in un saluto allo schermo centrale che inquadrava le navi nemiche al di là della nube di gas e detriti che era stata la Gemma di Kerent. Lanciò uno sguardo severo all'intorno, e con un momento di troppo di ritardo gli uomini di turno in plancia si alzarono a loro volta dalle loro postazioni, per salutare il sacrificio del capitano Siaminar.
"Eri un giocatore, Siaminar - scandì a voce alta, con le mani tese verso lo schermo - Sapevi che la vita a volte serve pessime carte, con le quali dobbiamo fare i conti. Non meritavi di finire così, né tu né quelli dei tuoi uomini che ti sono stati accanto negli ultimi istanti, ma hai fatto il tuo dovere fino all'ultimo. Kereven te ne sarà grata."
Lasciò che le parole galleggiassero per qualche istante nell'atmosfera della plancia prima di abbassare le mani e tornare a sedersi. Gli uomini ripresero le loro postazioni con un sospiro che a lui parve di sollievo. Erano così contenti che fosse toccato alla Feront e non a loro?
Alzò di nuovo lo sguardo verso lo schermo centrale, sentendo montare dentro di sé una rabbia sorda. Le sagome delle navi aliene spiccavano sul nero del cielo. Era colpa loro se Siaminar era dovuto morire. Chi erano? Da dove venivano? Perché si erano messi di mezzo? Era stato un grave errore ingaggiare combattimento senza sapere esattamente con chi avevano a che fare, e non dubitava affatto che al Comando Centrale di Kereven questo errore sarebbe stato fatto pesare su di lui.
"Signore?" - la voce esitante del timoniere ruppe il silenzio.
"Cosa?" - ringhiò.
Il timoniere deglutì:
"Io-io volevo solo chiedere... Devo calcolare la rotta per Kereven, capitano?"
Quello che era installato sulla sua nave era ormai l'ultimo prototipo del congegno strategico stealth. Quindi, la migliore rotta da seguire sarebbe stata quella di Kereven per mettere al sicuro il dispositivo, pensò Larring. Nello stesso tempo, era quella che più gli ripugnava.
Mezzo ciclo fa, avrebbe potuto farlo. Se la sua nave avesse ripreso la rotta anche solo mezzo ciclo prima, sarebbe stato accolto alla capitale del suo pianeta come il capitano che era intervenuto a proteggere la loro base spia e aveva distrutto un mercantile nemico. Adesso, era il capitano uscito sconfitto da uno scontro. Sentiva di non poter riprendere la rotta per Kereven, così, con Siaminar morto e la Feront distrutta.
"No! - esclamò. Era come se qualcosa gli fosse esploso dentro - Il nostro dovere adesso è scoprire chi sono i nuovi alleati della Congregazione di Natvel. Se sono così forti, se hanno a disposizione tecnologie così avanzate, Kereven deve saperlo... Dobbiamo sapere con chi abbiamo a che fare!"

Nave stellare Gallintius - hangar navette - 17/11/2396 16:02


I feriti ed i prigionieri provenienti dalla Feront erano stati raccolti in un hangar navette della Galintius, trasformato provvisoriamente in area ospedale. L'hangar era stato diviso da un campo di forze - se ne vedeva lo scintillio che lo tradiva. Da una parte all'altra, Enizia poteva sentire grida, voci, proteste o lamenti in lingue che il traduttore universale non riusciva a interpretare. Da un lato del campo di forze erano stati confinati i Kereven giudicati abbastanza sani da poter essere un problema, sorvegliati da guardie armate. Due guardie armate seguivano anche lei, sia pure con il blando pretesto di accompagnarla nella nave da guerra. Bellamonte era stato chiaro: non doveva interrogare i prigionieri.
Da quello che poteva vedere, i Kereven erano mediamente più bassi dei Natvel. Si trattava di bipedi dalla pelle granulosa, grandi occhi posti ai lati della testa ed una antenna cornea che seguiva la curvatura del capo. Due arti superiori muniti di tre dita prensili. Più di uno si avvicinò alla barriera per guardarla passare, con occhi sbarrati dallo stupore o con uno sguardo carico di odio.
I Kereven feriti erano invece stati distesi su brande da campo, accuditi da membri dell'equipaggio intervallati da guardie della sicurezza armate. In mezzo a loro, Enizia identificò Luz Fuentes e due assistenti medici dell'equipaggio della Curie. Appel era più distante, in fondo all'hangar, apparentemente impegnato a trasportare dei feriti verso un'area allestita per operazioni. Per fortuna il capitano Bellamonte aveva accettato la loro offerta di cure mediche.
I tre stavano medicando una Kereven con una larga ferita alla testa, dalla quale continuava ad uscire un denso umore verdastro, simile al sangue dei vulcaniani. Più in là, Enizia vide passare tra le barelle Volkoff, accompagnato da un comandante Tynan con una espressione di intensa sofferenza in volto.
Enizia attese che la dottoressa finisse di suturare la ferita prima di avvicinarsi:
"Come procede?"
La dottoressa accennò alla sala:
"Potrebbe andare peggio. Molte ferite lacero contuse, molte fratture, ma non ho ancora visto feriti di cui dover riservare la prognosi."
"E il capitano Bellamonte?"
"Gli ho ricucito la ferita prima di scendere qui ad occuparmi dei prigionieri, capitano - rispose Luz - L'ho dovuto medicare in plancia. Non voleva sentirne parlare di andare in infermeria. Non con una nave occultata ancora in giro in zona."
La Kereven appena medicata ebbe un sussulto. Enizia sogghignò:
"Si, la stiamo monitorando. In questo momento il capitano dell'altra nave non sembra far niente a parte starsene acquattato tra le rocce di quel campo di asteroidi."
"Non è possibile! - esclamò la donna - Il campo di smorzamento è totale!"
"Chi è lei? Come si chiama?" - domandò Luz
"Antarr. Primo ingegnere tecnico a bordo della Scopuli"
Enizia drizzò le antenne:
"La nave occultata che abbiamo colpito era la Feront. Dunque lei apparteneva all'altra nave, quella che era stata parzialmente camuffata da asteroide"
La donna serrò le labbra. Enizia resistette alla tentazione di chiamare Tynan, ma l'ufficiale scientifico si era già avvicinato, a guardare con intensità la donna distesa sulla barella. Dietro di loro, le guardie della sicurezza Natvel si stavano già agitando ed Enizia comprese che la sua permanenza a bordo non sarebbe durata ancora a lungo. Per distrarli, si avviò docilmente in direzione dell'uscita dell'hangar.
"Non siamo suoi nemici, Antarr - sentì dire la dottoressa Fuentes alle sue spalle e si girò - Siamo esploratori provenienti da un altro Quadrante. Non siamo qui per combattere guerre"
Enizia vide Antarr alzare uno sguardo gelido verso l'umana:
"Avete combattuto insieme ai Natvel. Questo vi qualifica come nemici, qualunque cosa diciate ora per discolparvi"

U.S.S. Curie - sala riunioni 1 - 17/11/2396 17:40


"Discolparvi? Ha detto così? - domandò Suri - La nostra è una missione esplorativa. Il nostro principale compito è quello di instaurare relazioni diplomatiche, di amicizia con altri pianeti. L'ultima cosa che possiamo fare è quella di trascinare la Federazione dei Pianeti Uniti in un conflitto locale nel profondo del Quadrante Delta"
Enizia sospirò:
"Ne sono consapevole. E continuo a chiedermi se nelle circostanze in cui ci siamo trovate, avremmo potuto fare qualcosa di diverso."
C'erano delle poltrone vuote nella sala riunioni uno. Il personale medico spedito a bordo della Galintius non era ancora tornato a bordo delle rispettive navi, mentre il navigatore Payton ed l'ingegnere Brown erano impegnati a non perdere di vista le tracce della nave occultata superstite.
"Mi scusi, capitano - replicò Nurell - Avremmo dovuto lasciare che le due navi occultate colpissero la Galintius? Il conto delle vittime dei Kereven è già abbastanza alto con la distruzione di quel mercantile!"
"Non possiamo neanche entrare brutalmente nel conflitto - disse Timeran Breel - Con la nostra tecnologia, scateneremmo uno squilibrio a favore dei Natvel. Inoltre, non conosciamo la storia di queste popolazioni... Anche se in effetti mi piacerebbe molto approfondirla"
Suri comprese:
"Soprattutto per quanto riguarda una certa minoranza, nativa dal nostro Quadrante?"
Timmy assentì:
"Col suo permesso, vorrei chiedere al capitano della Galintius l'autorizzazione ad accedere al loro database storico e culturale"
Suri fece per replicare, ma fu interrotta dal suono della porta che si apriva alle sue spalle:
"Comandante Tynan a rapporto, signore" - disse l'ufficiale scientifico della Curie. Dietro di lui, comparve la massa imponente del russo Volkoff.
"Che cosa siete riusciti a scoprire?" - domandò Suri, accennando ai due di sedersi al tavolo da riunioni. Il trill appariva provato. Timeran lo fissò preoccupata. Più che sedersi, parve crollare sulla poltrona a lato del capitano.
"Antarr, la donna con cui ha parlato anche lei, capitano - disse Tynan rivolgendosi ad Enizia - è la scopritrice locale dell'occultamento. Lo ha perfezionato mentre stava lavorando su quella nave spia, la Scopuli, ed ha prodotto alcuni esemplari, due dei quali sono stati installati in via sperimentale su due navi militari Kereven."
"Molto bene..."
"Che cosa sia successo poi, non sono in grado di dirlo con precisione - continuò Tynan -C'è stato un incidente, questo è sicuro... Ma non so di che tipo. Antarr, e tutti quelli che avevano presente la cosa nelle loro menti, pensavano ad un sabotaggio. Questo ha indotto il capitano della Feront e dell'altra nave a decidere prima l'evacuazione, quindi una sorta di trappola per cercare di stanare gli eventuali complici dei sabotatori"
"Inutile dire che la trappola invece si è chiusa sulla Sulaco e sul suo sventurato equipaggio" - aggiunse Volkoff, quindi il suo sguardo passò dall'una all'altra dei due capitani:
"Quanto di questo possiamo condividere con i Natvel?"

U.S.S. Baffin - Area alloggi 17/11/2396 17:40


Quella nave sembrava sterminata. Era scioccante ricordare gli eterni problemi della Sulaco, i suoi spazi angusti, e confrontarla con quella meraviglia lucida e perfetta. Aveva fatto il giro per tutto il corridoio, senza avvertire una sola variazione nella gravità artificiale. Fece istintivamente una smorfia, pensando alla gravità che veniva tenuta nel suo quartiere a Ceres.
Lex si appoggiò alla balaustra, godendosi la vista dello spazio dagli ampi oblò. Alzò un dito, andando a sfiorare il campo di forze. Chissà che tipo di comandi azionavano il timone. Avrebbe potuto scommettere che lì i carrelli portaghiaccio non avevano bisogno delle spinte per funzionare... Quanto sarebbe piaciuta a Boone quella nave!
E io che non volevo neanche fare parte della spedizione, pensò Lex.
Si staccò dalla balaustra, tornando verso l'alloggio che gli era stato assegnato. Aprì la porta, e fu sorpreso di vedere Nyomi ed il dottore che lo stavano aspettando.
"Ma dov'eri? Dobbiamo parlare!" - disse Sim.
Nyomi si era appoggiata su una poltrona, con le lunghe gambe ripiegate. Guardava le stelle attraverso l'oblò, come lui aveva fatto poco prima. Non si era girata quando lui era entrato.
"E di che cosa? Qui siamo prigionieri, anche se ci hanno trattato con tutti i riguardi - domandò Lex - Vuoi fare una sessione di preghiera per i nostri compagni defunti? Perché questo è più o meno il nostro spazio di manovra, finché siamo a bordo di questa nave."
"Sarebbe una buona idea - disse Nyomi, senza voltarsi o muovere un muscolo - Pregare... Ma non per loro. Per noi, perché anche noi siamo morti"
Sim la fissò sorpreso:
"Ma di che stai parlando? - domandò - Sono io quello che compila gli atti di morte, ed il tuo non ricordo di averlo compilato. "
"Ed io credo di essere molto vivo" - aggiunse Lex, avanzando per andarsi a sedere sul bordo del letto. Prima di sedersi, sfiorò con un dito lo schienale metallico della poltroncina di Nyomi.
"Credi... E' la parola giusta" - replicò la donna.
"Ma che ti prende?"
Nyomi si girò, lentamente, a guardare Sim. Gli occhi della donna impressionarono Lex. Sembravano più grandi, profondi e neri di quanto fossero mai stati:
"Il teletrasporto. Quella cosa che ci ha portato via dalla navetta C1 e ci ha fatto conoscere questa bella nave. Quando ci hanno consentito di uscire dai nostri alloggi, sono andata a guardare la piattaforma sulla quale ci siamo materializzati. Perché è questo che fa, quella piattaforma: smaterializza e rimaterializza."
"E allora?" - domandò Lex.
"Per tutti gli dei di Ceres, come fate a non capire? Non si possono spedire esseri viventi nello spazio. Si trasmettono informazioni! Solo informazioni... Quindi l'unica spiegazione è che quel raggio ci abbia smaterializzati analizzandoci fino al livello molecolare, e quindi ci abbia ricostruito su quella piattaforma. Non siamo Lex o Nyomi. Siamo i cloni di Amos, Kariin, Lex, Sim e Nyomi. Ma i nostri veri noi stessi, sono morti. Sono stati distrutti da quel raggio."
Sim la fissò sbalordito:
"E secondo te, la gente di questa nave... Perché loro usano il teletrasporto anche per loro stessi, li ho visti io... Userebbe abitualmente una macchina che li uccide e ricostruisce?"
A Nyomi venne da ridere:
"Che ne sappiamo noi, di questa gente? Magari credono in un dio che li riporta in vita. Magari non gli importa"
"E' assurdo!" - esclamò Lex.
Sim scrollò la testa:
"Forse è così. - disse Sim - Anche se fosse? Io sono io, con tutti i miei ricordi. Mia madre mi riconoscerà. La mia ex compagna non smetterà di darmi il tormento solo perché sono un clone. "
"Io non sono un clone! - protestò Lex. Alzò la parte alta della tuta - "Guarda, Nyomi, vedi qui?"
Nyomi si girò, lentamente. I suoi occhi sembravano pozze oscure. Lex le prese la mano, la costrinse a passarla sul torace:
"Qui c'è la cicatrice che mi sono fatto durante il servizio militare, quando mi scoppiarono i comandi di navigazione della ferraglia che mi facevano pilotare. Nessun clone potrebbe essere costruito in maniera così precisa!"
Sim sbatté la mano sul tavolo, facendolo sobbalzare:
"Non me ne importa niente! Non vi ho cercati per discutere se siamo cloni o no! Se volessi una discussione di filosofia, chiamerei scuola e mi farei passare il mio vecchio professore!"
Nyomi fece un gesto con la mano, come a dire: allora, accomodati.
Il dottore si spostò verso la parete dell'alloggio, dove si apriva la bocca di un macchinario che per precauzione Lex non aveva osato toccare. Premette un pulsante e ordinò:
"Acqua. Un bicchiere"
Sulla parte inferiore, comparve un bicchiere azzurro. Sim lo prese, lo sollevò, quindi con un gesto calcolato lo rovesciò per terra. Lex balzò in piedi:
"Ma che fai, sei pazzo? Lo dovremo ripagare!"
Sim rise. Premette di nuovo il pulsante, quindi ordinò:
"Acqua. Una brocca!"
Stavolta comparve un recipiente più grande. Sim lo prese, e glielo porse. Era acqua, senza dubbio, in una dose sufficiente per la giornata di un paio di lavoratori. Lex lo guardò con gli occhi sbarrati, quindi guardò Nyomi, che sembrava essere stata scossa dalla sua apatia. Nyomi si chinò a bagnare le punte delle dita nell'acqua caduta per terra, le portò alle labbra, quindi si alzò e guardò l'apparecchio.
"C'è una cosa identica a questa anche nell'alloggio che hanno assegnato a me, ma non avevo idea di che cosa fosse... Questa gente ha un erogatore in ogni singolo alloggio? Come fanno a trasportare tutta quest'acqua?"
Sim sorrise:
"Non è un erogatore, Nyomi. Ho chiesto a uno dei membri dell'equipaggio che cosa fosse quell'apparecchio e lui me lo ha mostrato. Non so come funzioni, ma crea acqua e cibo. Capite? C'è acqua a sufficienza per bere fino a scoppiare!"
"Per tutti i..." - Lex fischiò tra i denti.
"Vi rendete conto di quello che vuol dire? - continuò Sim - Se riuscissimo a scoprire come funziona, ad adattarla alla nostra tecnologia, vorrebbe dire niente più buoni per l'acqua. Vorrebbe dire niente più razionamenti, navi portaghiaccio, filtri per i liquami che non filtrano mai a sufficienza... Ceres avrebbe finito la sua lunga sete. E anche la fame, visto che potrebbe produrre acqua anche per le serre idroponiche."
"...E ci renderebbe ricchissimi" - mormorò Lex. Sim lo fissò:
"Veramente io pensavo al bene di Ceres..."
"Ma certo, è per il bene di Ceres! Ma noi diventeremmo ricchissimi facendo il bene di Ceres!" - rise Lex.
"Non per spegnere gli entusiasmi - intervenne Nyomi - Ma come facciamo a portarci su Ceres uno di questi apparecchi? Non credo che ce li cederanno volentieri"
"E allora? Vorrà dire che li ruberemo!" - rispose Sim.


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07.06 - Inganno o verità

Autore: Tenente Comandante Luz Fuentes

17/11/2396 - USS Curie - Infermeria ore 20.15


La situazione al momento era stazionaria: la nave Kereven occultata si limitava ad osservare la situazione senza dare segni di nervosismo e i lavori di riparazione sulla Galintus erano quasi terminati. Ancora un paio d'ore e poi avrebbero potuto prendere il cammino verso Ceres, il loro pianeta principale. Lì Suri ed Enizia volevano instaurare dei rapporti diplomatici con la Congregazione e, ma su questo erano in disaccordo, cercare una mediazione con Kereven.
La Dottoressa Fuentes, nel suo ufficio, stava studiando i dati sugli esami eseguiti da Maurian sull'umano nativo di Natvel, per provare a togliere qualche velo su quel mistero, quando il volto sorridente di suo marito fece capolino dalla porta.
"Ola Luz!"
"Tommy... tutto bene?" chiese la donna, conscia del fatto che la presenza del primo Ufficiale in plancia in situazioni d'emergenza era prioritaria.
"Sì, sì. La fuori sembra tutto tranquillo, così mi sono preso un po' di tempo per mangiare qualcosa. Riesci a farmi compagnia?"
"Volentieri!" rispose Luz alzandosi e andandolo ad abbracciare " una piccola distrazione magari m'aiuterà a capire qualcosa in questa strana storia di terrestri a questa distanza dalla Terra."
" E' davvero misterioso questo fatto. Hai scoperto Qualcosa?" le chiese Pierce uscendo dall'infermeria.
"Ho stabilito che Kariin discende da un ceppo amerindo, collocabile nella zona del sud del Messico e risalente a duemila anni fa circa: dirti come hanno fatto degli umani di quel periodo ad arrivare in questa zona della galassia, è un altro paio di maniche!"
"Timeran spera che una volta arrivati su Ceres, si possano trovare dati più accurati, perché nei file messi a disposizione da Bellamonte non ha trovato nessun riferimento alla loro origine."

17/11/2396 - USS Baffin - Plancia ore 22.40


Enizia era seduta al suo posto e tutti gli Ufficiali Superiori erano al loro posto: stavano per muoversi e, non sapendo come si sarebbero comportati i Kereven, preferivano tenere alta la guardia, pronti ad anticipare ogni loro mossa.
"Enizia a Bellamonte: quando vuole Capitano, noi siamo pronti a scortarla a casa."
"Grazie Capitano Enizia, il viaggio verso Ceres sarà più sicuro in vostra compagnia. Ho provveduto ad informare il Primo Mastro della Congrega della vostra presenza e dell'aiuto che ci avete offerto in questo frangente. Mi ha autorizzato a dirvi che siete attesi con grande impazienza."
"Molto bene. Ringrazi il Primo Mastro da parte nostra e ci faccia strada!" rispose Enizia.
Chiuso il collegamento Nurrell si girò verso il suo Capitano "Speriamo che siano davvero amichevoli come Bellamonte sembra essere, non vorrei infilarmi nella bocca del leone."
"Una volta arrivati a destinazione stia sul chi vive e si coordini con la Curie: al primo segnale che le cose sono diverse da come sembrano, voglio lasciare il loro spazio il più velocemente possibile."

Nave Kirris - contemporaneamente


"Signore si stanno preparando a partire: Cosa facciamo?"
"Li seguiamo. L'occultamento tiene, quindi si tenga a distanza , ma non perdiamoli di vista. Può darsi che ci capiti un'occasione per impossessarci della tecnologia di questi alieni. Ci consentirebbe un ritorno in grande stile!" ordinò Larring con un ghigno compiaciuto.

Nave Galintus - cella di detenzione 1- ore 23.20


Antarr era sdraiata sulla brandina della cella: la testa non le doleva più, le cure di quegli strani esseri erano state portentose. Tutti i suoi compagni, salvati insieme a lei stavano bene, ed erano detenuti nelle altre celle vicino alla sua. Sentì un fruscio venire dalla porta, che si aprì lasciando entrare un Natvel, dai cui gradi sull'uniforme, capì che doveva essere il Capitano. Non si disturbò ad alzarsi.
Bellamonte rimase vicino all'ingresso della cella, come se temesse un'aggressione da parte della prigioniera.
"Non pensavo che la mia fortuna arrivasse a tanto: addirittura la scopritrice dell'occultamento è caduta nelle mie mani."
"Non ti servirò a molto Natvel, perché preferisco morire che tradire Kereven." rispose Antarr fissandolo con occhi carichi di rabbia.
"Il tipico carattere indomito di Kereven! Ma non credere di essere così importante sai! L'arrivo fortuito di questi nuovi giocatori sulla scacchiera, probabilmente renderà inutile la tua brillante invenzione. Mi è dispiaciuto perdere Mallinguo, ma l'esplosione che ha causato la distruzione del vostro laboratorio segreto e la sua morte, ha attirato l'attenzione dei nostri nuovi amici, quindi tutto sommato non è stata una perdita inutile. E comunque ha assolto al suo compito: o rubare il progetto del dispositivo o distruggerlo. Se non vuole darci lei le informazioni a riguardo, prenderemo direttamente la sua creazione dalla nave Kereven che ci sta seguendo e che le potenti navi della Federazione riescono comunque ad individuare."
"Mallinguo? Era una spia? Temevamo la presenza di sabotatori, ma non avrei mai creduto che proprio lui potesse essere un traditore."
"Sa a volte ci sono offerte impossibile da rifiutare!"
"Quando i vostri nuovi amici capiranno chi siete veramente, non so se saranno disposti ad aiutarvi!" disse Antarr alzandosi e guardandolo con aria di sfida.
"Perché chi siamo noi ? Noi siamo le vittime, siete voi che ci avete attaccati!"
"Maledetto!" urlò la femmina lanciandosi contro Bellamonte, ma il Capitano della Galintus era già uscito dalla stanza e ad Antarr non restò che scagliarsi con calci e pugni contro una porta chiusa.


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07.07 - Incontri ravvicinati del IV tipo

Autore: Tenente Piotr Alexei Volkoff

USS Curie - 20/11/2396, ore 10.30


=^=Vizzini a Plancia!=^=
"Mi dica Signor Vizzini, novità sui motori della Galintius?" rispose Suri seduta tranquillamente sulla poltrona di comando.
=^=Qui è un macello. Abbiamo ripristinato tutto, ma ci sono alcuni danni a parti che sembrano importanti e che non possono essere replicate. Suggerirei di compiere piccoli salti di non più di dieci minuti e a massimo curvatura cinque... altrimenti non posso promettere che questa bagnarola arrivi a Ceres intatta.=^=
=^=Signor Vizzini! Le spiace? Questa è la mia nave, non la chiami bagnarola per cortesia!=^= Si intromise il Capitano Bellamonte che si trovava di fianco a lui.
=^=Scusi...=^=
"Ho capito comunque il senso, Signor Vizzini. Torni pure sulla Curie. Capitano Bellamonte, non si preoccupi, non abbiamo nessuna fretta." Intervenne Pierce con un sorriso.
"Tempo previsto per l'arrivo?" chiese il Capitano della Curie guardando il timoniere.
"Seguendo le specifiche di viaggio del Comandante Vizzini: due giorni e dieci ore all'arrivo su Ceres."
=^=E i nostri amici cosa stanno facenso?=^= chiese Bellamonte.
"Signor Jenkins?" chiese Suri al tattico.
"La nave kereven continua a seguirci in occultamento signore." Rispose la donna.
"Beh, visto che dobbiamo passeggiare - si intromise di nuovo il Primo Ufficiale - facciamolo come si deve... Capitano Bellamonte che ne dice di visitare un lago del mio pianeta natale?"
=^=Cos'è un lago?=^= chiese il natvel piegando la testa di lato incuriosito.
"Oh... credo che rimarrà molto sorpreso..." rispose Pierce con un sorriso.

USS Baffin - Alloggi - Contemporaneamente.


"Kariin potrebbe essere un po' troppo ligio al dovere e suggerisco di tenerlo fuori, direi che possiamo decidere noi soli un piano per portare via questo... replicatore." Propose Sim guardando gli altri.
"Non possiamo smontare questo?" Disse Lex indicando il replicatore presente nella stanza.
"Si bravo, così poi sapranno che siamo stati noi!" Esclamò Amos dando uno scappellotto al collega. "Approposito, dov'è Nyomi?"
"Al bar. Dice che non gli importa dei replicatori o di altro ormai." Commentò Lex con una scrollata di spalle.
"Ancora con la storia dei cloni?" Domandò Sim esasperato. "Comunque basta chiedere: computer, quanti alloggi liberi ci sono su questa nave?"

=^=Sulla nave al momento ci sono 50 alloggi liberi fra appartamenti riservati ai VIP e alloggi uguali a quello dove risiedete in questo momento.=^=

"Perfetto! E' possibile visitarne uno?" chiese il medico sfregandosi le mani.

=^=Invierò immediatamente una richiesta alla sicurezza per sbloccare i codici delle porte.=^=

"NO!" Gridarono in simultanea i tre aspiranti ladri alzandosi in piedi.

USS Baffin - Bar di prora - Contemporaneamente.


"Dev'essere un mondo duro il vostro." La voce tranquilla del Consigliere della Baffin colse di sorpresa Nyomi intenta a guardare le stelle attraverso le vetrate del bar.
"Mi scusi, non l'avevo vista arrivare... si è un posto davvero duro." rispose lei guardando il bicchiere d'acqua che tenava in mano.
"C'è qualche problema?" Chiese Appel avvicinandosi a lei.
"Solo brutti pensieri... e poca voglia di tornare di nuovo a casa."
"Vuole parlarmene? Sa, il mio mestiere su questa nave è proprio quello di ascoltare i brutti pensieri. Sono il Consigliere Appel a proposito."
"Uno strizzacervelli? Forse mi servirebbe più un prete." Rispose Nyomi senza smettere di guardare il pianeta.
"Addirittura un prete? Mi faccia indovinare: pensa di essersi dimenticata l'anima da qualche parte?" Chiese l'uomo che conosceva bene le paure di chi usava il teletrasporto per la prima volta.

Nyomi si voltò sorpresa e il colore della sua pelle si accentuò. "Pensa che sia pazza a pensare che la mia anima sia rimasta nel punto dove il mio corpo era prima di essere teletrasortato?"
"Affatto... questa è un argomento che i teologi di molti mondi ancora discutono. Se posso vorrei darne la mia versione, o meglio quello che il prete della mia parrocchia mi disse quando ero bambino."
Nyomi fece un cenno con la testa interessata.
"Lui mi diceva che l'anima non è una scintilla nascosta in qualche parte del nostro corpo, l'anima è l'energia che mantiene vivo tutto ciò che siamo. I nostri pensieri, i nostri desideri, il sangue che circola nelle nostre vene e i muscoli che lavorano. La vita che ci pervade e che ci fa andare avanti, è questa la nostra anima. Mi sono sempre attenuto a questo pensiero, e quindi, finchè il mio cuore batterà e il mio stomaco lavorerà come deve: per me sarò ancora in possesso della mia anima." Terminò Louis battendosi una mano sulla pancia prominente.

Nyomi non disse niente, ma seppur ancora pensierosa, sembrò più rilassata. Così il Consigliere della Baffin continuò a parlarle.

Curie - Plancia - 21/11/2396, ore 14.40


"Capitano, i sensori a lungo raggio stanno analizzando il sistema di Ceres" disse l'ufficiale scientifico.
"Qualcosa di particolare?" cheise Suri all'apparenza disinteressata.
"Ricevo molte letture anomale. L'intero sistema è saturo di protoni... siamo ancora molto lontani e non ne posso essere certo, ma il pianeta sembra essere una pezzo di roccia che fluttua nello spazio... sembra un enorme asteroide a stento vivibile. La bassa rotazione rende la gravità quasi nulla. Direi un pianeta di Classe L, ma avrò maggiori informazioni via via che ci avviciniamo."
"Protoni... cosa potrebbe aver provocato un così grande accumulo di protoni?" chiese la vulcaniana con il suo consueto tono distaccato.
"Non posso ancora dirlo, ma posso dirle che qualsiasi cosa sia successa è accaduta minimo mille anni fa. Il decadimento dei protoni è quasi nullo, sebbene costante, e quindi mi è possibile calcolare il periodo esatto dell'evento."
"Informi il comandante Sorin sulla Baffin e fatemi sapere cosa scoprite."

USS Baffin - Alloggi - Contemporaneamente.


"Ok. Non c'è modo di entrare negli appartamenti senza scatenare la sicurezza." disse Sim passeggiando avanti e indiestro nella stanza.
"Potremmo andare in un magazzino? Magari hanno pezzi di ricambio oppure replicatori interi." Propose Lex poco convinto.
"Non riusciamo ad entrare in una stanza, figuriamoci entrare in un magazzino. Io non so nemmeno come smontarlo quel coso. Ho provato a guardare questo qui, ma servono strumenti adatti." Borbottò Amos.
"Forse possiamo contraffarre un ordine della fureria della nave per fare in modo che un replicatore possa essere consegnato sul pianeta." Propose Lex.
"Certo, buona idea! Che moduli servono? Hanno dei moduli o fanno tutto a voce? E a chi dobbiamo consegnarlo?" sbraitò Amos cercando di dargli l'ennesimo schiaffo sulla nuca.
"E che ne so io?! Stavo facendo delle proposte!"
"Rinunciate all'idea - borbottò Nyomi intenta a guardare le stelle fuori della finestra dell'alloggio - questa gente è troppo avanzata tecnologicamente. Non riuscirete mai a rubare un replicatore. E poi l'avete visto il Capo della Sicurezza?"
"Quello mi mette i brividi..." commentò Sim.

La porta dell'alloggio emise un trillo e tutti si voltarono all'unisono come bambini beccati con le mani nella marmellata.

"Avanti..." disse il medico natvel.

La porta si aprì con un sibilo e la minacciosa figura di Volkoff si stagliò sull'ingresso. I Natvel indietreggiarono.
"Non abbiamo fatto niente! Giuro!" balbettò Lex guadagnandosi un'occhiataccia da Amos.
"Non lo metto in dubbio... mi chiedevo se vi andava di vedere una cosa interessante." esclamò il Consigliere Appel facendo capolino "Alcuni di voi hanno proprio bisogno di svagarsi."

Il gruppo seguì il consigliere lungo i corridoi della nave seguiti dall'immensa mole del Capo della Sicurezza, alla fine furono condotti all'interno di una grande sala nera con un reticolo giallo lungo tutte le pareti e il pavimento.

"Qualche suggerimento signor Volkoff?" chiese Appel
"Monte Belukha in Siberia!" propose il russo con un sorriso.
"Andremo un'altra volta alla sua baita a venti gradi sotto zero. Pensavo a qualcosa di più rilassante e caldo per i nostri ospiti."
"Andiamo sul classico allora... Computer, Resort 'Chia Laguna', Risa!"

La stanza cambiò, i Natvel lanciarono uno strillo di sorpresa nel ritrovarsi in un grande appartamento.
"Cosa... cosa..." balbettò Amos guardandosi attorno.
"State tranquilli... ci troviamo in una simulazione. Un gioco, se così si può dire. Non ci siamo mossi dalla stanza."
"Tutto questo non è reale?" chiese Sim sollevando un frutto da un cestino sul tavolo.
"Si e no... funziona un po' come i replicatori. Il computer riproduce gli oggetti della stanza rendendoli solidi, ma solo all'interno di questa stanza. Ve lo mostro..." rispose Appel prendendo il frutto dalle mani del Natvel "Computer porta!"

La porta apparve con un tremolio e poi si aprì con un sibilo, il consigliere lanciò il frutto attraverso la porta e questo sparì prima di toccare terra.

"Naturalmente si può richiedere al computer di produrre cibo reale, così da poter mangiare durante la simulazione."
"Ci ha portato qui per mostrarci una camera?" chiese Lex incupito.
"No..." balbettò Nyomi che come di consueto si era avvicinata alle finestre "Volevano mostrarci questo..."

La donna aprì le porte finestre e davanti a loro, l'oceano cristallino di Risa, mostrò tutto il suo splendore.

"Per gli dei..." commentò qualcuno non meglio precisato mentre Nyomi piangeva per la commozione.

"Fa caldo..." si lamentò Volkoff guadagnandosi una gomitata dall'amico.

Ceres - Sede centrale Congregazione Federale - 23/11/2396, ore 12.10


"Mi scuso per il ritardo Console Villenora, ma la mia nave non era in condizioni di viaggiare a curvatura elevata per i danni riportati." Si scusò il Capitano Bellamonte all'indirizzo di una donna con dei capelli simili alle spine di un istrice e la pelle maculata.
"Non si scusi Capitano, ha fatto più che abbastanza. Farmi attendere non è certo un problema per il quale scusarsi. Voi dovete essere i Capitani Suri ed Enizia della... Flotta Stellare?"
"Esatto Console. E questi sono i nostri secondi in comando: il Comandante Pierce e il Comandante Thurax." Rispose Suri
"Mi scusi la domanda, ma sui vostri mondi comandano le femmine?" Chiese ancora il Console interessata.
"No Console, ci sono pari opportunità per ambo i sessi. E' solo un caso che i due Capitani di questo convoglio siano entrambi di sesso femminile." Rispose il Comandante Thurax con un sorriso.
"Sul nostro mondo sono le femmine a gestire il popolo, dobbiamo imparare tanto di entrambe le federazioni... trovo questa cosa estremamente eccitante!" Commentò il Console mentre le spine sulla testa vibravano. "Lei, comandante Thurax è disponibile all'accoppiamento?" Chiese di nuovo senza nessuno scrupolo.
"Come scusi?" Belland rimase basito dalla domanda.
"Mi perdoni Comandante, i Siliani sono una razza estremamente... passionale. Per loro l'accoppiamento è come un 'prendere il tè fra amici'" si intromise Bellamonte "Console, ma non ho avuto la possibilità di spiegare gli usi e i costumi dei nostri popoli e io stesso non conosco i loro. Non vorrei che certe pratiche siano considerate tabù o altro."
"Tranquillo Capitano, non mi sono per niente offeso - sorrise il trill - anzi sono onorato della proposta, ma sono impegnato e sul nostro mondo le femmine strappano gli organi vitali ai maschi che prendono alla leggera il rapporto. Metaforicamente parlando s'intende!" Spiegò subito per evitare eventuali fraintendimenti.

"Prego, vi abbiamo fatto preparare un ringresco con i nostri piatti tipici. Potremmo parlare anche con gli altri Consoli e non vi terrò tutti per me." Propose Villenora con un gesto della mano e un sorriso all'indirizzo del Trill.

Ceres - Sede centrale Congregazione Federale - 23/11/2396, ore 14.40


"E così siete interessati a quella piccola percentuale della nostra popolazione che assomiglia ai vostri... umani." Domandò il Console Natvel.
"Esattamente." Confermò Pierce.
"Non credo che riuscirete a trovare niente, nemmeno nei nostri archivi storici. Io stesso ci ho provato una volta, ma la presenza degli umani risale a molto prima dei nostri registri. E si parla almeno di un migliaio di anni... comunque avrete accesso ai nostri archivi, ho fatto predisporre degli accessi."
"La ringrazio console." Rispose Enizia.
"Purtroppo gran parte della storia Natvel è andata perduta dopo un non meglio precisato cataclisma quasi 1500 anni fa. Non ne conosciamo nemmeno la natura." Terminò il Console Natvel.
"Forse possiamo darvi noi una spiegazione. - propose Suri prendendo la parola - Dalle nostre analisi, fino a circa 2000 anni fa, in questo settore di spazio esisteva un tunnel spaziale stabile."
"Cosa sarebbe?" chiese il Console Anunnaki volgendo le antenne simili a quelle di un'aragosta verso la vulcaniana.
"Un tunnel spaziale, come la Flotta Stellare ha imparato per esperienza diretta, è una sorta di ponte o cunicolo subspaziale in grado di collegare due punti dello spazio-tempo 'normale', distanti anche milioni di anni luce.
In generale, i tunnel spaziali sono fenomeni naturali che si manifestano nella Galassia. Sfortunatamente, sebbene siano a tutti gli effetti dei veri passaggi, i punti di partenza e di arrivo dei tunnel spaziali naturali scoperti prima del 2369 si sono sempre dimostrati instabili nello spazio e nel tempo. Di conseguenza, essi costituiscono un biglietto di sola andata. Ma esistono anche dei tunnel spaziali stabili, uno di essi è presente nel nostro quadrante." Spiegò Suri.
"E questo cosa avrebbe a che fare con l'evento che ha quasi distrutto i Natvel?" chiese il Console dei Reticuli.
"Secondo il nostro ufficiale scientifico, esisteva un altro tunnel molto vicino a Ceres, ma per qualche motivo è collassato. La sua distruzione ha scatenato una tempesta di protoni che ha saturato l'intero sistema... credo che le condizioni del pianeta siano dovute a questo evento." Terminò Suri.
"Avete risolto uno dei grandi misteri della nostra Congregazione... nessuno dei pianeti affiliati era riuscito a comprendere cosa fosse successo."
"Ci siamo riusciti solo perchè abbiamo avuto modo di fare un raffronto." Commentò Enizia.
"E' possibile sapere dove fosse l'altra estremità del tunnel?" Chiese Villenora.
"Sarebbe impossibile, ma abbiamo un sospetto: nel quadrante gamma, non molto distante dalla Terra, esiste una stella di neutroni il cui nome è solo un codice numerico. Riteniamo che sia nata dal collasso del Tunnel Spaziale."
"Cosa vi fa pensare che sia quella l'uscita?" Domandò Bellamonte.
"Logica, Capitano Bellamonte. La presenza di un tunnel spaziale vicino alla Terra spiegherebbe come alcuni esseri umani possano essere adesso su Ceres."
"Non spiega molto invece..." sospirò il Console Natvel confuso.
"Sul nostro mondo - intervenne Pierce - c'erano antiche storie di vascelli volanti chiamati UFO e di rapimenti alieni a scopo di studio... crediamo che gli umani sul vostro mondo siano i discendenti di quegli uomini."

Nella sala calò il silenzio.


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07.08 - Attacco a sorpresa

Autore: Tenente Comandante Alexandros Nurell

Ceres - Sede centrale Congregazione Federale - 23/11/2396, ore 14.40


Dopo un lungo e inquietante silenzio il console Annunaki fece la domanda che avevano tutti in mente: "Chi?"
E per dare forza alle parole appena pronunciate aggiunse: "Chi potrebbe aver rapito gli umani e portati dall'altro capo della Galassia?"
"Potrebbe anche aver rapito altre razze e portate qui." Aggiunse il Console Natvel.
"E soprattutto perché?" Aggiunse il capitano Bellamonte.
"Non abbiamo queste risposte." Ammise Suri con la tipica calma Vulcaniana.
"Nemmeno noi." Fu la sincera risposta del console Annunaki.
Capendo che la conversazione stava deviando verso discorsi inconcludenti, il capitano Enizia cercò di riportare il tutto verso una direzione più proficua e utile nell'immediato: "Ma la cosa importante ora è l'incontro pacifico tra i nostri popoli."
Il console Reticuli era dello stesso parere: "Concordo in pieno con voi capitano Enizia."
"Possiamo dire di aver fatto un buon lavoro come capitano della Flotta Stellare quando un primo contatto avviene in questo modo." Aggiunse Suri.
"Vorremmo conoscervi meglio e farvi conoscere meglio la nostra Federazione." Concluse Enizia.
"Bene allora procediamo." Fu la risposta del Console Natvel.

Cella detenzione G-4 angolo traditori - nel frattempo


Al contrario dei Federali, Antarr aveva avuto un'accoglienza decisamente poco amichevole. Identificata come l'inventrice del dispositivo di occultamento Kereven era diventata un prigioniero di importanza strategica.
Non avevano perso tempo: appena il convoglio era arrivato sul pianeta l'avevano prontamente trasferita con una navetta e portata in un centro di detenzione per l'interrogatorio. A dire il vero le avevano fatto ben poche domande, anzi avevano impegnato il tempo a picchiarla e umiliarla cercando di spezzarla prima di chiederle qualunque cosa.

Una forte scarica elettrica quasi letale l'aveva tormentata nell'ultima mezz'ora e il dolore accecante l'aveva fatta urlare fino a farla rimanere senza voce. Il respiro era affannoso, i muscoli indolenziti e le estremità doloranti. Mani poco gentili la rimisero in piedi facendola sedere su una scomoda sedia. Una forte luce la illuminava dall'alto impedendole di vedere oltre a 30 centimetri da lei. Improvvisamente un'ombra emerse dal buio e Antarr capì che era pronta e a breve le avrebbero fatto la prima domanda.
"Come ti chiami?" Chiese l'interrogatore.
Antarr ancora dolorante e ferita ebbe appena la forza di alzare lo guardo e di cercare di mettere a fuoco con gli occhi l'interlocutore. Tuttavia riusciva a vedere a malapena una figura nera.
"Come ti chiami?" L'inquisitore ripeté la domanda con calma.
Antarr cercò di parlare ma il dolore e lo stordimento le fecero uscire dalla bocca solo una serie di suoni gutturali e incomprensibili.

Poi, decisa a non farla vinta ai nemici, aggiunse: "Sapete chi sono..."
Fece una lunga pausa cercando di rimettere assieme le parole:"Io... sono..." Una fitta di dolore la interruppe, poi, con tutto l'odio che aveva in corpo disse il suo nome.
"Antarr..."
Detto ciò abbassò la testa travolta dal dolore causato dalle scariche elettriche a cui l'avevano sottoposta.
L'inquisitore sorrise soddisfatto ma Antarr non vide nulla.
Dopo una breve pausa il carceriere riprese a parlare: "Parlami della nuova arma."
Tutto l'orgoglio e tutta la fedeltà al suo mondo si riattivarono e diedero nuova forza alla martoriata donna: Io non tradirò mai il mio mondo."
"E' meglio per te se collabori."
"No..." Una fitta di dolore colpì la donna ma che riuscì ugualmente a parlare: "Non mi piegherete."
"Questo lo vedremo." La figura si volse verso il buio dicendo: "Fatele fare un nuovo ciclo di cure."

Nave stellare Kirrirrs della flotta d"assalto Kereven - 23/11/2396, ore 14.50


Il capitano Larring aveva di sicuro compiuto un gesto memorabile: entrare nel sistema Ceres senza essere visto fino a raggiungere l'orbita. Quest'azione gli sarebbe valsa in patria onori e gloria. Ma c'era un problema anzi due: la nave gemella era andata distrutta nello scontro contro quegli strani alieni i quali sembravano in grado di poterli rilevare anche se occultati.
Un vero problema: non poteva attaccarli e non poteva nemmeno permettere che la loro tecnologia molto avanzata finisse nelle mani dei loro nemici. Avrebbe segnato la prematura fine del loro vantaggio tattico dell'occultamento.
Da diverse ore aveva nascosto la sua nave in un punto lagrangiano e ridotto l'energia per cercare di ridurre al minimo le emissioni nel tentativo di rendersi invisibile ai sensori nemici. Non era certo della riuscita del suo piano però era pronto a giocarsi il tutto per tutto.
"Le navi alieni tengono la posizione." Le parole dell'ufficiale tattico destarono il capitano Larring dai suoi pensieri.
"Bene." Il capitano respirò a lungo e chiese: "I rilevamenti dell'asteroide sono confermati?"
L'ufficiale scientifico rispose: "Sì signore sull'asteroide sono presenti diversi cannoni al plasma e batterie per missili da attacco."
Larring sorrise dicendo: "Bene procediamo. Timoniere avanti piano non facciamoci scoprire."

Continente sud occidentale di Ceres - 23/11/2396, ore 14.55


Kariin aveva chiesto di essere sbarcato. Avevano accolto quasi subito la sua richiesta. Le autorità civili e militari gli avevano fatto poche domande riguardo l'incidente del mercantile per poi congedarlo e chiedendogli di rimanere a disposizione.

Finalmente solo e attaccato da un turbinio di pensieri si stava dirigendo a casa. Come avrebbe potuto dire alla sua gente e alla sua famiglia che il loro mondo non gli apparteneva? Come poteva dire loro di credere a quegli alieni dall'altra parte della galassia?
D'improvviso vide in lontananza una figura che si sbracciava per chiamarlo. La riconobbe era sua madre. Con un breve sospiro le si avvicinò pronto a raccontarle quella strana storia.

Uss Baffin plancia - 23/11/2396, ore 15.15


La situazione in plancia era tranquilla la Baffin assieme alla Curie stavano orbitando attorno al pianeta e gli ufficiali erano impegnati in attività manutentivi, analisi dei dati e esplorazione di quello strano sistema stellare saturo di radiazione protoniche.
Nurrel era al tattico impegnato a cercare di scoprire la posizione della nave Kereven di cui avevano perso le tracce appena entrati in orbita. La probabilità che la Kirrirrs si trovasse ancora in zona era molto remota tuttavia alcuni strani rilevamenti di echi l'avevano messo in guardia.
Poco distante da lui il tenente comandante Fuentes, che era salita sulla Baffin per ispezionare delle attrezzature mediche, le disse: "Guardi qui."
Nurrel si voltò e vide la dottoressa armeggiare con una consolle scientifica assieme al tenente Wllis.
"Che cosa state facendo?" Chiese Alexandros.
"L'abbiamo trovata." Spiegò l'ufficiale scientifico in seconda il tenente Wllis.
"Chi?"
"La dottoressa Antarr." Spiegò Luz per poi aggiungere: "Dai dati sembra che la sitano torturando."
"Ah." Nurrel sapeva che non potevano intervenire per la Prima Direttiva ma d'altronde la tortura non era una cosa da prendere alla leggera.
"Non mi piace." Fu il commento di Luz.
"Meglio avvertire il capit..."Un allarme si accese dalla postazione di Nurrel.
"Ci stanno sparando addosso?" Esclamò il tattico mentre alzava gli scudi.
Davanti a loro il tenente Payton attivò i motori per un azione evasiva ma il primo colpo centrò in pieno la nave.

Nave stellare Kirrirrs della flotta d"assalto Kereven - 23/11/2396, ore 15.17


Larring era pieno d'orgoglio per il suo equipaggio. Grazie alle preziose informazioni dei loro servizi segreti una sua squadra di ingegneri aveva facilmente preso il controllo di un installazione di difesa planetaria di Ceres. Era stato facilissimo forse nessuno della Congregazione Federale aveva mai pensato che una nave potesse avvicinarsi così alle difese planetarie. Questa leggerezza gli aveva permesso di avere un importantissimo vantaggio contro i suoi nemici.

Sul monitor vedeva i primi missili nucleari partire verso le due navi della Flotta Stallare e i cannoni al plasma eseguire un fortissimo fuoco di sbarramento.
Ora era il suo turno: avrebbe dato loro il colpo di grazia con la sua nave e sarebbe tornato in patria come un eroe.

"A tutte le postazioni condizione d'attacco tutta l'energia alle armi... fuoco!"


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FINE MISSIONE