Il complotto di Entrax III










USS NOVALIS

presenta


USS NOVALIS

Il complotto di Entrax III

Missione 14






Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della USS NOVALIS,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM


Starfleet Italy

Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della USS NOVALIS, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.




Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.



Anno pubblicazione 2016



www.starfleetitaly.it | USS NOVALIS








Equipaggio

Capo Sicurezza Tenente Comandante Nathel Sev

Consigliere Tenente Comandante Dwalla Thevek

Primo Ufficiale Comandante Coral Nimosit

Timoniere Tenente Lan Oxila

Ufficiale Medico Capo Tenente Comandante Otello Di Maria

Tenente Comandante
Nathel Sev
Capo Sicurezza

Tenente Comandante
Dwalla Thevek
Consigliere

Comandante
Coral Nimosit
Primo Ufficiale

Tenente
Lan Oxila
Timoniere

Tenente Comandante
Otello Di Maria
Ufficiale Medico Capo

Ufficiale Scientifico Capo Tenente Comandante Denay Kuz

Ufficiale Tattico Capo Tenente Comandante Aleksei Romanov

Tenente Comandante
Denay Kuz
Ufficiale Scientifico Capo

Tenente Comandante
Aleksei Romanov
Ufficiale Tattico Capo


USS NOVALIS

Autori

Capo Sicurezza
Nathel Sev
Federico nd

Consigliere
Dwalla Thevek
Silvia nd

Primo Ufficiale
Coral Nimosit
Riccardo Renzetti

Timoniere
Lan Oxila
Mauro Fenzio

Ufficiale Medico Capo
Otello Di Maria
Otello Di Maria

Ufficiale Scientifico Capo
Denay Kuz
Ilenia De Battisti

Ufficiale Tattico Capo
Aleksei Romanov
Patrizia Mutto






Sommario


Sinossi
14.01 - La fortuna con la 'C' maiuscola
14.02 - I primi minuti...
14.03 - Semi
14.04 - Sviluppi
14.05 - Il complotto
14.06 - Una rapida partenza
14.07 - Entrax III
14.08 - Chi cerca, trova
14.09 - Sotto la tempesta
14.10 - Sceneggiate
14.11 - A rischio eliminazione
14.12 - Lealtà e Inganno
14.13 - Negoziato

Sinossi

Quattordicesima missione della USS Novalis



14.01 - La fortuna con la 'C' maiuscola

Autore: Comandante Coral Nimosit

USS Novalis - NCC 1772 - Alloggio del Tenente Comandante Dwalla Thevek
D.T. 22/06/2395 - Ore 00.17 - D.S. 72471.38


Dwalla era immersa nella vasca da bagno e si stava godendo quel meraviglioso momento di relax gustandosi il suo cocktail preferito, il romulan ale cocktail.
Poggiò il bicchiere ormai vuoto sul bordo della vasca, azionò lo scarico e si asciugò con cura. Senza badare a vestirsi andò direttamente a letto infilandosi sotto lenzuola di seta.
Prese dal comodino un D-Padd. Le ultime valutazioni dello stato psicologico dell'equipaggio avevano dato risultati incoraggianti. Il suo lavoro negli ultimi mesi a bordo della Novalis l'aveva molto gratificata e il Capitano ne era molto soddisfatto.
Grazie alla sua abilità nel 'leggere' le persone era riuscita a risolvere dissapori e assecondare desideri inespressi, permettendo di aumentare l'efficienza dell'equipaggio del 10,7%. E la stessa abilità le aveva procurato quella settimana di turno Alfa. Sarebbe dovuta essere in plancia a quell'ora di notte se non avesse vinto quelle partite a poker.
Nel Texas Hold'em non c'entra la fortuna: si punta sui giocatori, non sulle carte. Un gioco fin troppo facile per una esperta del metodo di Ekmann in grado di analizzare ogni minima microespressione. Un lieve senso di rimorso l'aveva tormentata, d'altronde per lei era così facile capire gli altri solo da come si comportavano. Tutti quegli studi sul linguaggio non verbale non servivano solo ad avere la meglio nelle contrattazioni diplomatiche, ma le davano un indubbio vantaggio in quasi tutti i giochi di carte. Beh, lei l'aveva fatto notare, ma non le si era dato retta. Beh... chi l'aveva accusata di sola fortuna era ora al posto suo in plancia... e ci sarebbe stato per l'intera settimana. Chiuse la luce ed esercitò su se stessa una antica pratica di rilassamento: nel tempo di un sospiro si addormentò.

USS Novalis - NCC 1772 - Plancia
D.T. 22/06/2395 - Ore 04.23 - D.S. 42471.85


Il turno gamma. Lo spauracchio di ogni ufficiale. Il momento peggiore di tutta la giornata, quando sai che gli altri dormono beatamente nei propri alloggi, al contrario di te, e sai anche, con assoluta certezza, che qualcosa accadrà. Perché, seguendo pedissequamente la legge di Murphy, gli avvenimenti peggiori tendono a materializzarsi durante il turno gamma. Nimosit ne era assolutamente consapevole e certo, mentre imprecava silenziosamente, appollaiato sulla poltrona del capitano al centro di una plancia semideserta. Stavano tornando dal quadrante Beta, dal sistema Orellius dopo aver portato rifornimenti e assistenza tecnica alla postazione scientifica presso l'Osservatorio Epsilon XXIV. Una eruzione solare del tutto eccezionale aveva affascinato gli studiosi presenti ma, allo stesso tempo, causato parecchi inconvenienti tecnici di un certo rilievo, tanto che le navette standard adibite al rifornimento della stazione non erano state in grado di atterrare sulla superficie di Orellio II, l'unico pianeta di classe M del sistema, a causa delle potenti interferenze elettromagnetiche. La Novalis, che si trovava da quelle parti, aveva ricevuto l'incarico di portare assistenza. Tutto era filato liscio fino ad allora, e comunque erano stati in grado di testare a fondo la bontà delle riparazioni eseguite sulla nave in condizioni probanti.
C'era di che essere contenti. Ma il primo ufficiale non era dell'umore adatto. Stava cercando di dare un nome, un senso a ciò che stava provando, anche se la cosa gli era sempre riuscita maledettamente difficile. Rammarico? No. Tristezza? Mmm, no. Ira? Nemmeno. Era ancora immerso nei suoi pensieri tanto che colse appena le parole del giovane ufficiale tattico dietro le sue spalle.
"Qualche problema comandante? "
Il ragazzone biondo, del quale Nimosit non riusciva mai a ricordare tutti i nomi o i cognomi, aveva infranto una delle principali leggi non scritte che ogni buon ufficiale di plancia conosce, a proprie spese. Mai chiedere ad un superiore come sta! Errore fatale. Per fortuna del ragazzone Nimosit aveva altro per la testa che schiaffarlo a lucidare ogni singolo siluro nella santa barbara per un simile affronto! Si voltò molto lentamente, fissando il sottoposto con sguardo serio che ebbe l'inevitabile effetto di spegnere il sorriso sulle labbra dell'altro.
"Vede guardiamarina, quando la classe e la tecnica incontrano sulla
propria strada la fortuna, quella con la c maiuscola... La classe e la tecnica non possono che soccombere" E si voltò di nuovo senza dare ulteriori spiegazioni al giovane ufficiale che se ne stette alla sua consolle interdetto e perplesso.
La fortuna con la 'c' maiuscola alla quale si riferiva il primo ufficiale era quella, a detta sua, sfoderata dal comandante Thevek in una delle partite a poker che erano soliti giocare, insieme ad altri colleghi, alla fine del turno. La cosa che maggiormente rodeva a Nimosit non era la sconfitta in sé, ma il perdere una scommessa fatta con quella donna! In palio c'era una intera settimana di turno gamma, ed era appena cominciata. Disappunto! Ecco, quella era la parola che descriveva alla perfezione il suo stato d'animo. Totale disappunto. Scrollò le spalle per cercare di allontanare da sé quei pensieri nefasti, aveva una nave da comandare!
"Signore!"- intervenne l'ufficiale alle comunicazioni, un giovane bajoriano un po' troppo apprensivo.

"Forse dovrebbe vedere questo."
"Questo cosa tenente." In fondo l'idea di alzarsi dalla poltrona del capitano non era poi così male, a quell'ora di notte. Aveva bisogno di sgranchire le gambe e di cambiare punto di vista. Si avvicinò lentamente alla postazione delle comunicazioni sbirciando da dietro le spalle dell'ufficiale.

"Ripeto. Questo cosa! Non vedo niente."

L'altro armeggiò con la consolle e sullo schermo si materializzarono dei grafici colorati che scorrevano da destra a sinistra. Era ben nota la tendenza dei giovani ufficiali a considerare di vitale importanza anche il più insignificante dei particolari.

"Signor Devreij, cosa stiamo osservando da due minuti buoni? " L'altro parve scuotersi.
"Sembrerebbe un segnale audio ritrasmesso da qualche boa subspaziale." Nimosit lo squadrò.
"Le do 120 secondi per capire cosa sono esattamente quei grafici e per darmi una spiegazione chiara, puntuale e soprattutto soddisfacente. Intesi?"
L'altro sbiancò.
"Sissignore." - E si mise subito al lavoro, mentre il primo ufficiale se ne tornò verso la sua poltrona certo che il buon Devreij avesse interpretato male qualche flebile suono galattico. - "Confermo signore, si tratta di un semplice segnale audio, ma che si ripete all'infinito!" Fece il giovane dopo 115 secondi. Nimosit sospirò.
"Molto bene signor Devreij, mi illumini."
"È un segnale solo audio, questo rende più difficile percepire questo tipo di segnali." - cominciò con lo sguardo sempre fisso sullo schermo e le mani che volavano sulla consolle. "Ha fatto un bel po' di strada, rimbalzando su parecchie boe subspaziali. All'inizio del segnale c'è una sequenza di codice, una specie di parola chiave... È troppo debole, devo passarlo su qualche filtro selettivo."
Improvvisamente un campanello d'allarme suonò nella testa di Nimosit,
non piú così sicuro che lo zelante ufficiale avesse preso un granchio.
"Controlli la sequenza di codice iniziale, verifichi che non si tratti
di qualche codice federale!" Devreij eseguì l'ordine del superiore.
"Fa che non sia un seclar, fa che non sia un seclar..." Ripeté Nimosit mentalmente come fosse un mantra.
"È un codice di sicurezza della flotta! " Fece l'altro con un tono più alto del necessario.

"Bingo!"
"Odio il turno gamma." Concluse il primo ufficiale, sconsolato.

Il debole segnale intercettato dal buon Devreij altro non pareva essere che un semplice ed efficace S.O.S.. Non restava che determinare chi lo avesse inviato, perché e soprattutto da quale posizione. Tutti interrogativi che Nimosit doveva condividere con Kuribayashi, anche se detestava svegliare il capitano durante il suo meritato riposo.
Tuttavia non sembrava trattarsi di una bazzecola da dimenticare, poteva essere importante.
"Signor Devreij, se lei si sbaglia io finirò a pulire i tubi di Jefferies con lo spazzolino da denti. " - sentenziò posando una mano sulla spalla del giovane. - " E lei avrà l'onore di farmi da assistente! " Concluse fulminando l'ufficiale alle comunicazioni.

USS Novalis NCC 1772 - Alloggio del Capitano
22/06/2395, Ore 04.28 - D.S. 42471.86


=^= Nimosit a Kuribayashi. =^=
Il capitano riemerse dal sonno profondo in pochi attimi, come d'abitudine dopo i lunghi anni di servizio su una nave stellare.
"Parli pure numero uno. "
=^= Mi maledico per averla disturbata capitano, ma forse c'è qualcosa che dovrebbe vedere..... O forse sarebbe meglio dire... Ascoltare.=^=
"Bene... Mi dia cinque minuti."
In quel preciso istante un altro campanello suonò nella testa di Nimosit, mentre un sorrisetto sadico si stampava sul suo volto.
=?= Forse potrebbe essere importante anche il parere del consigliere. =^=
Kuribayashi ci pensò su per un secondo.
"La chiami, ci vediamo tra cinque minuti in plancia. "
=^= Molto bene, Nimosit chiudo. =^=

USS Novalis - NCC 1772 - Sala tattica
D.T. 22/06/2395 - Ore 04.33 - D.S. 42471.87


Attorno al grande tavolo c'erano soltanto Kuribayashi, il Comandante Thevek ed un sospettosamente arzillo Nimosit.

"Bene numero uno, siamo ansiosi di capire perché ci abbia tirato giù dalla branda nel cuore della notte."

Lo incalzò il capitano.

"Già! " - rincarò la dose la donna, incrociando le braccia sul tavolo sporgendosi verso il primo ufficiale. -"Non vedo l'ora!". L'avvenente Consigliere era riuscita a mettersi la divisa, ma non era riuscita a domare i suoi capelli. Nimosit si stava godendo l'immagine di un diavolo per capello.

"Comprendo il vostro scetticismo, ma abbiamo intercettato un messaggio d'aiuto, un S.O.S., sotto forma di segnale audio. Pochi kb appena distinguibili dal rumore di fondo dell'Universo, sembra essere di natura artificiale, quindi creato appositamente per essere rimpallato dalle boe subspaziali"

Kuribayashi si accigliò più di quanto già non fosse "Che tipo di S.O.S.?"

"Da dove proviene?" Gli fece eco Thevek sinceramente incuriosita
"Devrei ci sta ancora lavorando. Sta cercando di decrittare il segnale.... "
"Quindi è un segnale in codice. Quale può esserne la fonte? "
"Ho fatto fare una verifica perché sentivo puzza di bruciato..... " - passò velocemente lo sguardo dall'uno all'altra. -".... È un codice di sicurezza della flotta. Non ci sono margini d'errore."

Un trillo alla porta.

"Dev'essere Devreij." Sentenziò Nimosit
"Entri pure tenente." - L'altro entrò con aria trafelata. -" Si sieda e ci dia qualche dettaglio in più il comandante Nimosit ci ha già chiarito alcuni punti. " Il giovane posò un Dpad sul tavolo prima di prendervi posto.

"Si tratta senza dubbio di un nostro codice di sicurezza, anche se un
pò datato. "
"In che senso... Datato? " Chiese Thevek perplessa e curiosa allo stesso tempo.
"I codici di sicurezza presentano una sequenza iniziale del segnale ben identificabile, ovviamente da chi è autorizzato a decifrarla."
Spiegò l'ufficiale.
" Ovviamente. " intervenne Kuribayashi.
"In genere queste sequenze vengono aggiornate periodicamente per
questioni..... Di sicurezza."
"Da quanto tempo non viene aggiornata questa specifica sequenza."
Chiese Thevek che aveva già capito dove l' altro volesse andare a parare. Devreij la fissò per un attimo, prima di riabbassare lo sguardo sul Dpad che aveva difronte.
"Quattro anni, all'incirca. "
"È tanto tempo. " Si meravigliò Nimosit. Devreij annuì.
"Troppo. Per essere normale. " Gli fece eco il capitano.
"Ma c'è dell'altro signore. " - continuò il bajoriano. - " La sequenza presenta dei codici speciali, normalmente impiegati solo per segnali riservati ai più alti gradi della flotta. " Calò un silenzio carico di molti interrogativi.

"Dobbiamo verificare a chi possa appartenere un simile segnale, potrebbe essere importante. " Intervenne Nimosit. Kuribayashi annuì pensieroso.

"Si può ascoltare? Lei ha parlato di un segnale audio, giusto? "
Chiese il consigliere. Devrei, annuì, armeggiando col Dpad.

"Ho provato più e più volte a passarlo sui nostri filtri, cercando di ricostruirlo con l'ausilio delle subroutine che abbiamo a disposizione ma la qualità è bassa e l'audio sembra irrimediabilmente danneggiato. Presumo che chi lo abbia inviato possa avere avuto parecchi problemi." Digitò un comando mentre i suoi tre superiori attendevano impazienti.

=^=......rizzazione ...#####....98..... #### ...codice...####....... mia navetta
..######.. Sistemi ....##... al minimo. .... posizione ...####.. .....
romul...### ....assistenza imm...#### ....raccolto .... #### ....sicurezza ...
####.... fate presto=^=

Un silenzio carico di pathos durò ben oltre il termine della breve riproduzione.

"Dobbiamo assolutamente vederci chiaro. " - intervenne Kuribayashi dopo un po' -" Ma abbiamo bisogno di quante più informazioni riusciamo a scovare."

Dwalla era ancora immobile. Un freddo e viscido presentimento le stava scorrendo sulla schiena facendole pulsare le cicatrici delle fruste.
Non ne era sicura, il segnale era ancora troppo disturbato per esserlo, ma quella voce le aveva portato a galla avvenimenti di quasi 55 anni prima, quando era ancora una ragazzina precocemente sviluppata. Non era però possibile...

"Io e Devreij vediamo se riusciamo a tirar fuori qualcos'altro da questo file. " Propose Thevek cercando di controllare la sua voce.
Kuribayashi annuì in risposta. Con la mente ancora ottenebrata dal sonno e dalla preoccupazione per questo nuovo imprevisto non sembrava essersi reso conto del turbamento della sua Consigliere. Nimosit, che contrariamente al suo superiore era in piedi e sveglio da ore, la osservò per un lungo istante. Dwalla resse lo sguardo dietro un'imperturbabile maschera.

"Chiami in plancia anche il comandante Kuz, potrà senz'altro aiutarvi." aggiunse quindi il Numero Uno, non del tutto convinto, ma lasciando a Dwalla il beneficio del dubbio.

"Sono d'accordo. Signor Nimosit a lei la plancia, non appena sarà definito il luogo dal quale prevedibilmente è stato generato l'S.O.S. diriga la nave verso quelle coordinate, massima curvatura." - il primo ufficiale fece cenno di aver compreso. - "Aprirò un canale criptato col Comando di Flotta, invierò la registrazione e li metterò al corrente del nostro cambio di rotta. Al lavoro!" Tutti gli ufficiali si alzarono lasciando la sala tattica ed un pensieroso Kuribayashi alle prese con molti, troppi interrogativi.

USS Novalis - NCC 1772 - Alloggio del Tenente Comandante Denay Kuz
D.T. 22/06/2395 - Ore 04.53 - D.S. 42471.91


Il trillo della porta strappò bruscamente Denay dal sogno che stava facendo e nella foga di alzarsi rimase impigliata nel lenzuolo
dann...affare... ma chi... Pensò tra s'è.

Un secondo trillo la svegliò completamente e con poche mosse si liberò facilmente delle coperte andando ad aprire la porta in vestaglia.
"Arrivo! Arrivo!" disse più a se stessa che alla persona dall'altro lato della porta. Premette il pulsante e si trovò sotto il naso una tazza fumante di profumatissimo caffè krepelliano, una delle sue miscele preferite. Ne aspirò una profonda annusata e poi alzò lo sguardo verso il possessore del braccio che le offriva la tazza.

"Buongiorno comandante Kuz, mi dispiace svegliarla nel cuore della notte, ma abbiamo bisogno di lei" disse Dwalla guardandola con occhi gentili.
"Ah... non era necessario il caffè... poteva chiamarmi con l'intercom"
"Una piccola gentilezza per metterla a suo agio... è questo il compito del Consigliere. Fare in modo che voi possiate sempre dare il massimo."

"Entri" disse Denay sorseggiando il caffè "mmm è proprio buono... il mio preferito a quest'ora del mattino..." la trill diede un'occhiata alla mezzosangue betazoide "ha usato uno dei suoi trucchetti con me?"
"Solo a fin di bene comandante."
"Vado a cambiarmi, intanto può aggiornarmi?" disse Denay alzando gli occhi al cielo

Nei pochi minuti che Dwalla impiegò ad aggiornare la collega circa gli avvenimenti dell'ultima mezz'ora, la bionda trill aveva indossato l'uniforme ed era pronta.

"Bene, allora possiamo andare. Devo sentire il codice, ma ho in mente un paio di algoritmi per migliorare il segnale."
"Potere di una tazza di caffè" concluse Dwalla uscendo dall'alloggio con Denay e dirette in plancia.


USS Novalis - NCC 1772 - Plancia
D.T. 22/06/2395 - Ore 05.08 - D.S. 42471.94


"Ecco fatto. Ottimo lavoro tenente Devreij" disse Kuz "comandante vuole ascoltare il messaggio pulito?"
"Certamente" disse Dwalla rivolta all'ufficiale scientifico, poi si girò verso Nimosit che il quel momento stava controllando i calcoli di rotta del giovane timoniere del turno gamma e gli fece cenno di avvicinarsi."

"È pulito?" disse Nimosit che in pochi passi si era portato dietro di loro
"Sì, stavamo per sentirlo"
"Proceda Tenente"

L'audio era notevolmente migliorato e il segnale completo.

=^=Autorizzazione Delta Kilo 0098. Nome in codice Selk. La mia navetta è fuori uso. Sistemi vitali al minimo. Ultima posizione è 4178/6434 nella zona neutrale romulana. Richiedo assistenza immediata.
Ho raccolto dati vitali per la sicurezza della federazione. Vi prego fate presto=^=

"Dwalla tutto bene?" Nimosit non si era accorto di aver dato il tu al Consigliere in plancia. Era stato distratto dal pallore e dal sudore freddo che vedeva sul viso della sua collega.

Dwalla richiamò tutto il suo lato vulcaniano per gestire la mole di emozioni che in quel momento la stava scuotendo. Selk. L'ufficiale federale vulcaniano sotto copertura che l'aveva salvata dai ferengi quando aveva solo 16 anni. Non aveva mai più sentito quel nome, quando aveva indagato le avevano detto che era rimasto ucciso in servizio. Ma quella voce era senza dubbio la sua: non l'avrebbe mai e poi mai dimenticata. Annuì lentamente in direzione del primo ufficiale

"Sì Comandante, tutto bene... Devo parlare con il Capitano"
"Guardiamarina, rotta per 4178/6434. Massima curvatura. Attivare"
disse quindi Nimosit "Comandante Kuz a lei la Plancia. Noi
raggiungiamo il Capitano in sala Tattica"

USS Novalis - NCC 1772 - Sala Tattica
D.T. 22/06/2395 - Ore 05.10 - D.S. 42471.94


"Avanti" disse Kuribayashi in risposta al trillo della porta. Aveva appena finito di parlare con il Comando di Flotta e la comunicazione che aveva avuto non lo aveva né tranquillizzato né soddisfatto. Vedere la faccia sconvolta della sua Consigliere fu un duro colpo. Fino a quel momento il comandante Thevek era stata un faro di buonumore.
Dalla sua imposizione dal comando di flotta, sia lei che il comandante Moore si erano adattati benissimo a bordo della Novalis e Kuribayashi non poteva esserne più soddisfatto. La posizione del Consigliere era quella che lo preoccupava di più. Di solito era una posizione fiduciaria. La persona al fianco sinistro del Capitano doveva essere in sintonia con lui per poter offrire il massimo appoggio. Dwalla non solo era in perfetta sintonia con lui, ma sembrava in perfetta sintonia con ogni membro dell'equipaggio.

"Capitano, abbiamo pulito il messaggio"
"Ascoltiamolo"

Fecero partire la registrazione pulita e il volto di Kuribayashi si incupì ulteriormente. C'era qualcosa di molto oscuro in quella faccenda. Quasi non sentì il suo Numero Uno ricominciare a parlare

"... e ora siamo in rotta di intercettazione a massima curvatura. Le coordinate indicano un punto a circa 3 parsec dal territorio federale, ma dentro la zona neutrale romulana. Il rendez vous è previsto tra..."

Un segno di Kuribayashi aveva interrotto le parole del Numero Uno.

"Ho parlato con l'Ammiraglio Armstrong. Mi ha dato ordini chiari e nessuna spiegazione. Dobbiamo riprendere la nostra rotta e ignorare il messaggio"
"Ma.. .Signore!" disse Nimosit "Ha sentito il messaggio! Selk parlava di informazioni di vitale importanza per la sicurezza della flotta! Non possiamo..."
"Comandante gli ordini sono gli ordini... riprendiamo la rotta precedente."
"Capitano... se questi sono gli ordini le chiedo di concedermi una licenza e una navetta." si intromise Dwalla che grazie al grande controllo mentale era riuscita a calmarsi "e un pilota... in tutti questi anni non sono mai riuscita a imparare a pilotare una navetta"
"Comandante non posso lasciarla qui. Sulla rotta precedente avremmo raggiunto il sistema Kowerelliano in tre giorni e a quel punto potrà prendere licenza."
"La prego Capitano" la voce di Dwalla era scesa a supplica "lei non capisce..."
"Capisco benissimo... neanche a me piace lasciare qualcuno in difficoltà, ma gli ordini sono chiari!"
"Capitano... non capisce... Selk... lo conosco... mi ha salvato la vita... il minimo che posso fare è salvare la sua"
"Mi racconti tutto dall'inizio."

Nota: brano scritto in collaborazione con il Consigliere Dwalla "Silvia" Thevek


Torna all'indice


14.02 - I primi minuti...

Autore: Tenente Comandante Denay Kuz

USS Novalis, Plancia
D.T. 22/06/2395 Ore 05.10 - D.S. 72471.82


Denay osservò il Tenente Comandante Thevek e il Comandante Nimosit sfrecciare via con un leggero disappunto disegnato sul viso, poi si portò lentamente alla postazione di comando e sbuffò, immaginandosi ancora avvolta nel tiepido abbraccio delle lenzuola e in compagnia del suo soffice cuscino. Era ancora sovrappensiero quando le si disegnò un grosso sorriso piuttosto sadico sul viso, cosa abbastanza insolita il cambio di umore dell'ufficiale non sfuggì al giovanotto alla tattica, il quale fece un paio di colpetti di tosse per attrarre la sua attenzione.

"Tutto bene comandante?"
"Tenente, non le nascondo che questo turno extra proprio non ci voleva. Ieri sera il tenente Oxila si è presentato nel mio alloggio chiedendomi aiuto per un suo progetto, è partito a parlare per ore ed alla fine se ne è andato che erano circa le quattro. Devo aver dormito un'ora o forse un po' di più e la stanchezza è molta, ma ammetto che la comunicazione scoperta abbia stuzzicato la mia curiosità. E dato che sono così felice, perché non dividere con altri la mia gioia?"
Denay sorrise al apertamente al giovane per poi premere il comunicatore.

USS Novalis, Alloggio del Tenente Oxila
D.T. 22/06/2395 - Ore 05.15 - D.S. 72471.83


Lan era profondamente addormentato nel suo letto, un leggero rivolo di bavetta aveva creato una piccola macchia sul lenzuolo accanto al suo volto e il leggero russare si spandeva nell'aria. Tutto era perfetto, il letto abbastanza comodo e la temperatura ottimale gli stava garantendo il riposo che tanto agognava dopo un'intera giornata di duro lavoro.

=^=Tenente Comandante Kux a Tenente Oxila: potrebbe raggiungermi in plancia? =^=

La chiamata sul momento parve per il giovane solamente un parto della sua immaginazione, tanto che aprì per un attimo un'occhio girandosi dall'altra parte e riprendendo in pochi minuti a dormire tranquillo.

=^=Tenente Comandante Kux a Tenente Oxila: gentilmente, potrebbe raggiungermi in plancia? =^=

Alla seconda chiamata, Lan aprì gli occhi grattandosi il mento ancora semi-assopito. Lentamente si sedette sul proprio letto osservandosi attorno con la stessa espressione sveglia di chi inizia a dubitare anche del proprio nome, ed infine osservò il soffitto scuotendo il capo.

"Che strano.. continuo a sognare che Denay mi stia chiamando."

=^=Tenente Comandante Kux a Tenente Oxila: E' sveglio? Riesce a raggiungermi in plancia o è troppo impegnato? =^=

Alla terza chiamata Lan scattò in piedi svegliandosi di colpo e osservò il proprio alloggio alla ricerca del comunicatore: la scena di devastazione che gli si palesò di fronte allo sguardo lo lasciò parecchio stupito. Quel luogo aveva certamente conosciuto tempi migliori, ma fra i turni e i suoi vari progetti la cura dell'ordine era finito nel dimenticatoio per troppo tempo. I vestiti sembravano aver preso il possesso del pavimento, mentre le scarpe troneggiavano sopra il divano. Con una certa fretta Lan recuperò da una catasta di vestiti la casacca dell'uniforme per poi sfiorare il comunicatore.

"Tenente Oxila a Tenente Comandante Kuz: arrivo."
=^= Molto bene, la attendo. Tenente Comandante Kuz out =^=

USS Novalis, Sala Tattica
D.T. 22/06/2395 Ore 05.20 - D.S. 72471.84


In sala tattica scese per alcuni minuti il silenzio. Il Capitano Kuribayashi e il Primo Ufficiale si erano accomodati e si erano messi ad osservare il giovane consigliere in attesa che iniziasse a parlare, mentre Dwalla stava facendo uso di tutta la sua esperienza per reprimere quel fiume di emozioni e ricordi che l'avevano pervasa dopo aver sentito nuovamente quella voce. La giovane fece un leggero sospiro per poi sedersi di fronte ai due ufficiali e iniziare a parlare in modo lento e deciso, allo scopo di apparire più convincente possibile.

"Capitano, non credo di aver mai avuto l'occasione di parlarle della mia infanzia. All'età di quattro anni fui catturata da un equipaggio ferengi che, scoperte le mie potenzialità, mi posero sotto le cure di una sorta di istruttore. Non intendo parlare di quel periodo, è una questione secondaria in questo momento. Ad ogni modo, all'età di sedici anni, mentre ero sulla stazione spaziale Wal'eh, fu un ufficiale federale sotto copertura che riuscì a farmi scappare dalla mia prigionia, e quell'ufficiale era proprio Selk. In tutta coscienza io non posso abbandonare la persona a cui devo la mia salvezza."
"Consigliere, capisco le sue motivazioni ma non sono sufficienti a violare gli ordini dell'ammiraglio..."

Dwalla non si fece prendere in contropiede, mantenendo quella maschera di tranquillità necessaria per apparire credibile di fronte ai due ufficiali superiori. Abbassò per un attimo il capo per poi annuire.
"Sono consapevole che non posso richiedere ne a lei ne a nessun'altro di mettere a repentaglio la propria carriera per una mia scelta personale, ma quell'ufficiale ha inciso così profondamente nella mia esistenza che non potrei mai lasciarlo in pericolo. Non le chiedo di disubbidire ad un ordine diretto, ma solo di lasciarmi andare. Mi basta una navetta e un pilota, nulla di più."
"Richiesta respinta. Comandante, io non ho i suoi poteri empatici, ma credo di essere abbastanza esperto da poter ritenere la sua richiesta più come una decisione dettata dall'emotività piuttosto che da una ragionata analisi della situazione."
"No Capitano, le garantisco che sono certa delle mie scelte."

Il Capitano Kuribayashi alzò la mano attendendo che la consigliera si fermasse, poi si alzò andando ai finestroni in modo da poter riflettere prima di rispondere al Tenente Comandante Thevek.

"Consigliere, a parti invertite, se la cosa non la riguardasse così personalmente, sono certo che lei sarebbe la prima ad invitare alla calma. La questione è decisamente più complessa di come appaia, e il fatto che l'ammiraglio abbia dato un ordine senza dare spiegazioni ha di certo un significato profondo, che non possiamo ignorare. Fra tre giorni raggiungeremo il sistema Kowerelliano, in questo periodo potremo riparlare con calma della sua decisione, ma fino ad allora lei manterrà i suoi attuali ruoli e funzioni. Può andare, in libertà."

Dwalla non aveva certamente intenzione di arrendersi, nonostante tutto sapeva che insistere in quel momento sarebbe stato solo una riprova delle parole del capitano, quindi si alzò salutando formalmente ed uscì. Appena la giovane fu uscita, il comandante Nimosit sospirò brevemente prima di tornare ad osservare il capitano.

"Signore, non ritiene che sia un po' prematuro e incosciente la decisione del Comando? Se davvero si è di fronte ad un nuovo pericolo per la Flotta? Se davvero siamo ad un passo da informazioni cruciali e semplicemente gli stiamo voltando le spalle.. siamo certi di essere pronti alle conseguenze?"
"E se il Comando di Flotta fosse a conoscenza di informazioni che noi non abbiamo e la loro decisione fosse molto più ponderata di quanto ci sia possibile sapere al momento? Numero Uno, gli ordini sono chiari e non interpretabili, per questo proseguiremo sulla nostra rotta. Se vi saranno altri dati o altre scoperte, esse saranno comunicate prontamente all'ammiraglio, il quale potrà decidere se cambiare idea o proseguire con le proprie decisioni. Non sempre gli ordini sono come li vorremmo, ma tuttavia siamo chiamati a rispettarli. Mi sono spiegato?"

Il tono fermo e sicuro del capitano fermarono qualsiasi altro desiderio del Comandante Nimosit di tentare di dissuadere il capitano, e lentamente portò la mano al comunicatore anche se dal suo volto trapelava una certa insoddisfazione per le decisioni prese.

"Si, Capitano. Informo il Tenente Comandante Kuz di far modificare rotta e velocità della nave."
"Non è necessario che la chiami con il comunicatore, Comandante. Se non erro i prossimi turni gamma sono suoi e non vorrei mai che un Comandante non mantenga la parola data. Può tornare al suo turno in plancia, in libertà."
"Capitano, ma.. lei sa della scommessa?"
"E' la mia nave.."

Il Comandante Nimosit osservò per un po' stupito il capitano, per poi salutarlo formalmente ed uscire a sua volta dalla sala tattica, lasciandolo da solo ad osservare dai finestroni lo spazio sconfinato all'esterno del vascello.

USS Novalis, Plancia
D.T. 22/06/2395 Ore 05.20 - D.S. 72471.84


Il Tenente Oxila era arrivato in plancia da pochi minuti e già si era ritrovato ad occupare il timone, con grande soddisfazione della Guardiamarina Sarja che poté staccare prima. Sbadigliò osservando la consolle, mentre il Tenente Comandante Kuz gli faceva un rapido riassunto di quanto avevano scoperto fino a quel momento, ed infine scosse il capo.

"Per me è chiaro.. quel tenente è già morto, pace all'anima sua."
"Tenente, pensa davvero che un messaggio stia rimbalzando fra le boe da più di quattro anni senza che nessuno lo abbia mai scoperto? Anche se i codici di sicurezza utilizzati sono decisamente antiquati è più ovvio pensare che il messaggio si stato inviato relativamente in tempi recenti, e questo farebbe pensare che l'ufficiale sia vivo."
"Oppure potrebbe significare che sia morto da tempo e che tutto ciò non sia altro che un tentativo di attirare una nave federale in una grossa trappola. Dalle coordinate che vedo impostate sulla consolle temo che la parte del tonno la stiamo interpretando proprio noi."
"Non comprendo i suoi riferimenti ittici, tenente, ma sembra ovvio che il suo desiderio di esplorazione sia inversamente proporzionale al suo desiderio di dormire"
"Qualsiasi desiderio è inversamente proporzionale alla voglia di essere a letto in questo momento!"

La risposta schietta e sincera del Tenente Oxila fece sorridere la giovane Denay, ma un pensiero la colse poco dopo. Prese il suo D-padd per un attimo iniziando a leggervi alcuni dati ed infine alzò nuovamente il capo verso il timoniere.

"Tenente, gentilmente, mi ripete le coordinate?"
"Si signore, le coordinate impostate sono 4178/6434."
"Tenente, la prego, mi faccia un controllo in database delle coordinate 4178/6434."
"Si comandante, posso provarci, ma la zona neutrale non è propriamente una delle zone meglio scandagliate dalla Flotta Stellare. C'è la possibilità che si tratti di una zona completamente sconosciuta."
"Provi lo stesso, potrei errare, ma ho la netta sensazione di aver già sentito parlare di quelle coordinate, anche se al momento mi sfugge il motivo..."
"Controllo eseguito Comandante, mi risulta si tratti di un'area di spazio completamente vuota."
"Provi a controllare se in prossimità di quel punto vi siano dei sistemi stellari, se non erro dovrebbe esserci qualcosa di veramente molto vicino."
"Esatto Comandante, lì accanto è presente il sistema stellare Entrax: si tratta di un sistema stellare formato da sette pianeti: tre pianeti rocciosi interni e quattro giganti gassosi esterni. Secondo il database, il terzo dei pianeti rocciosi è un classe M abitato da una varietà di forme di vita più o meno complesse: nel 2385 fu concesso alla USS Mendel la possibilità di recarsi sul pianeta per poter eseguire degli studi sulla fauna e prelevare dei campioni di batteri, ma le furono concessi solo tre giorni."

Denay diede una piccola pacca sul bracciolo della poltrona che occupava mentre un sorriso di soddisfazione le si disegnò sul volto. Prese il proprio D-padd e iniziò nuovamente a digitare con rapidità, annuendo sempre molto appagata.

"Esatto! Io stessa ho potuto studiare solo i dati e alcuni dei batteri replicati dagli originali. Uno dei miei primi studi fu proprio l'analisi dei cianobatteri allo scopo di creare un sistema più efficiente di filtraggio dell'aria per le tute EVA. Appena potrò tornare nel mio alloggio vedrò se riesco a recuperare tutti i miei dati, ma a ricordi miei quel pianeta non lo considererei la miglior meta turistica di questo quadrante."
"Motivo in più per tornare sulla rotta precedente, non ho un buon presentimento e continuo a pensare che non sia altro che una trappola."

Denay era sul punto di rispondere alle parole del Tenente Oxila ma, vedendo con la coda dell'occhio il Comandante Nimosit accedere in plancia, scattò in piedi per salutarlo formalmente. Dal canto suo, il Comandante era ancora immerso nei suoi pensieri per farci realmente caso, e si limitò ad un cenno del capo verso la giovane.

"Timoniere, tornare nella rotta precedente, velocità di crociera. Comandante Kuz, riprendo la plancia, è libera di andare!"

Denay ovviamente non se lo fece ripetere due volte e, lanciata un'occhiatina al tenente Oxila, scattò nuovamente sugli attenti per salutare il Comandante Nimonist, si girò lentamente verso l'uscita della plancia e se ne andò, già pregustandosi il momento in cui sarebbe potuta finalmente tornare a dormire.


Torna all'indice


14.03 - Semi

Autore: Tenente Comandante Nathel Sev

USS Novalis, Plancia
22/06/2395 - Ore 5.45 - D.S. 72471.89


Nimosit era seduto sulla poltrona del Capitano mentre supervisionava il turno gamma.
Come al solito le attività di plancia erano routine, e questo aumentava la noia.

"La prossima volta che voglio scommettere sarà il caso che mi ricordi di questi simpatici momenti..."
Il tempo passava lentamente, molto lentamente, troppo lentamente.
Controllò qualche rapporto rimasto indietro, ma anche questo compito fu terminato molto prima della fine del turno e nuovamente gli tornò in mente la richiesta d'aiuto. E le parole di Dwalla. Difficile ignorarle. Ma gli ordini sono ordini. E il Capitano era stato decisamente chiaro. Il Comando di Flotta lo era stato addirittura di più.

"Inutile pensarci ancora..."

Ma il discorso era stato chiuso troppo precipitosamente. Per fortuna a breve avrebbe finito il turno e sarebbe potuto andare a letto e, forse, avrebbe smesso di pensarci.
In quel momento entrò Sev.

"Comandante, cosa fa sveglio?" Chiese Nimosit.
"Buongiorno Signore. Ispezione a sorpresa. Non vogliamo mica che qualcuno si addormenti durante il turno no?" Rispose gioviale come spesso il Capo Sicurezza faceva.
"Assolutamente no...." Si fermò e capì le parole di Sev e si rizzò nella poltrona. In effetti il pensare in quel silenzio con le luci abbassate l'aveva fatto sprofondare nella poltrona.
"Ti vedo pensieroso..."

Nimosit conosceva Sev da tempo e il suo essere schietto e diretto, anche a dispetto delle regole, erano spesso d'aiuto.
Fece cenno al bajoriano di seguirlo in sala tattica e lì, In breve,
mise al corrente il collega della situazione. Man mano che il racconto proseguiva l'aria serena di Sev svaniva per lasciare posto a preoccupazione e disappunto.

"L'autenticità del messaggio è stata confermato?"
"Si, ma il codice era vecchio."
"Posso parlare liberamente?" Chiese Sev

Nimosit fu colto alla sprovvista, di solito Sev parlava sempre liberamente.

"Si certo...Nat...quando mai non l'hai fatto?"
"Non mi piace per niente, Coral. Lo sai come sono cresciuto e come la penso. Non si lascia..."
"...indietro nessuno, lo so." Completò il Primo Ufficiale. "Ma non sempre si può salvare tutti."
"Sono consapevole di questo, ma ciò non toglie che salterei sulla navetta con Dwalla per andare a vedere."
"Infrangendo gli ordini di Kuribayashi e del Comando?"
"Per salvare qualcuno e potenzialmente acquisendo informazioni per salvare la Federazione? E me lo domandi?"
La discussione si stava animando, Nimosit era in sintonia con Sev, e la pensava esattamente come lui, ma...

"Nat, gli ordini sono troppo chiari, non puoi interpretarli in modo...artistico, come spesso fai..."

Nimosit si rese conto che invece di aiutarlo Sev lo stava mettendo a disagio e soprattutto stava complicando le cose, e stava per perdere la pazienza.
Apparentemente anche Sev se ne rese conto.

"Si...hai ragione...ma..." Sev appariva sconfitto, e deluso.
"Amico mio, temo che questa volta non ci sia spazio per i ma..." disse Nimosit mentre appoggiava una mano sulla spalla dell'amico, in fondo anche lui odiava non soccorrere qualcuno, ma erano ufficiali, e gli ufficiali devono obbedire.
Sev portò la mano destra sull'orecchino e giocò un po' con il ciondolo. Poi iniziò a lisciarsi la barba. Era chiaramente alla ricerca di una via d'uscita.
Nimosit attese un minuto, poi vedendo che il bajoriano non diceva più niente fece per uscire. Proprio in quel momento Sev lo bloccò per un braccio.
"Gli ordini sono che non possiamo andare là, ma qualcuno ci impedisce di guardare là?"
"Bè, il Comando ci ha ordinato di ignorare il messaggio..."
"E se noi ignoriamo il messaggio ma indaghiamo su cosa può esserci di interessante in quel settore?"
"Non regge..." rispose con rammarico Nimosit e fece per uscire, ma Sev strinse più forte la mano costringendo il Primo Ufficiale a girarsi e a guardarlo direttamente negli occhi. Sev era famoso per il suo approccio poco canonico, ma questa volta rischiava di esagerare.

"Non possiamo ignorarlo. Tutti noi, gli agenti sotto copertura, il personale dislocato nelle basi di spazio profondo, chi presta servizio a bordo di vascelli ai confini con zone di guerra...tutti noi ci siamo arruolati per esplorare e portare pace, tutti noi siamo pronti a dare la vita per questo, tutti noi sappiamo che potremmo dover essere abbandonati per tutta una serie di cause, tutti noi desideriamo che ciò non accada...ma tutti noi facciamo quello che facciamo perché sappiamo, inconsciamente, che nessuno verrà abbandonato. Questa è la molla. Se viene ignorata una richiesta di soccorso cade questa fiducia." Lasciò il braccio di Nimosit e con sguardo serio e sconsolato riprese. "Non farlo accadere."
Nimosit non rispose, si girò ed uscì per terminare il peggior turno gamma della sua vita.

USS Novalis, Alloggio Kuribayashi
D.T. 22/06/2395, Ore 6.15- D.S. 72471.94


Il Capitano era rientrato nel suo alloggio molto pensieroso. La situazione lo infastidiva. Non era tipo da ignorare una richiesta di soccorso, tanto più se proveniva da un agente della Flotta. Ma gli interrogativi erano molteplici, troppi. Credeva veramente a ciò che aveva detto a Nimosit.
Spesso la Flotta aveva una visione d'insieme che ai Capitani mancava, per questo l'assegnazione delle missioni arrivava direttamente dal Comando.
Ma d'altro canto nello spazio aperto i Capitani avevano un ampio margine decisionale. Questa autonomia era stata pensata perché, nonostante il Comando fosse estremamente informato, poteva capitare che solo il Capitano avesse tutti i dati per poter decidere.
Ma era inutile dilungarsi con questo pensiero, non era questa la situazione.
Si sedette su una poltrona sorseggiando un tè nella speranza di rilassarsi.
Un flusso incontrollato di pensieri lo portò ad analizzare il comportamento dei suoi ufficiali. Se per identificarsi in loro o prevedere eventuali iniziative non lo sapeva. Ovviamente conosceva a memoria i vari curriculum, ma doveva applicare le sue conoscenze e le sue impressioni.
Nimosit aveva espresso le sue impressioni chiaramente, ma era un ottimo ufficiale, avrebbe seguito gli ordini. Nonostante questo, era sicuro che ci avrebbe ragionato su, in fin dei conti, questo era uno dei motivi che lo rendevano un ottimo Primo Ufficiale.
Dwalla. Su di lei non c'erano dubbi. La conosceva poco, ma sicuro che era intenta a meditare nel tentativo di trovare una scusa per andare a salvare il suo amico. La capiva benissimo.
Moore. Lo conosceva poco, meno di Dwalla, ma era un ufficiale Tattico come pochi. Calcolava attentamente le mosse e cercava di avere sempre il vantaggio. Sicuramente le informazioni potenziali lo potevano ingolosire.
Kuz. La Trill aveva seguito gli ordini senza problemi e confidava nella naturale saggezza del simbionte.
Oxila era a bordo da poco, ottimo timoniere. Di più era difficile dire.
Sev. Ecco, lui era un problema. Ci poteva scommettere la nave che
sarebbe partito al salvataggio. Quel testardo bajoriano poteva creare problemi.
Lo conosceva da anni e aveva imparato ad apprezzare, a volte odiare, quel suo spirito ribelle.
Di Maria. È un medico, se qualcuno è pericolo e necessita di curemediche non ci pensa due volte. Ma è comunque un ufficiale, sa qual è il suo dovere.
Borodin. L'ingegnere Capo era l'ultimo arrivato, doveva affidarsi al suo curriculum. Era pericolosamente simile a Sev. E il suo passato tra le fila della milizia bajoriana lo avvicinava al capo della sicurezza.

Finito il tè si rese conto che questi pensieri avevano un unico scopo: proteggersi da un ammutinamento.
Rabbrividì al pensiero, e ricacciò subito i vari dubbi. La Novalis aveva un equipaggio di cui andare fiero, non era una nave di pirati.
Ogni ufficiale aveva la sua morale, le sue idee.
Forse potevano disubbidire agli ordini, era vero, ma, e ora ne era sicuro più che mai, lo avrebbero fatto solo se spinti al limite. E se questo succedeva non doveva trattarli come insubordinati, ma doveva ascoltarli e prendere in considerazione seriamente le loro obiezioni.
No, non sarebbe stata una giornata facile.

USS Novalis, Alloggio Kuz
D.T. 22/06/2395, Ore 6.15 - D.S. 72471.94


Kuz era tornata nel suo alloggio intenzionata a riprendere a dormire, ma oramai era troppo tardi e lei era troppo sveglia. Ne approfittò per fare una colazione lenta, cosa che non le capitava mai, e ripensò al sistema Entrax e alle sue analisi. Qualcosa non tornava...o meglio, le sembrava che la situazione non fosse...chiusa.
Con questi pensieri terminò la colazione e si diresse verso il laboratorio scientifico 1 e prese servizio con un ora di anticipo. Si chiuse nel suo ufficio e iniziò a guardare la consueta pila di rapporti che rimaneva indietro.
Per quanto si sforzasse non riusciva a concentrarsi del tutto sui rapporti, qualcosa le richiamava alla mente il sistema Entrax.

USS Novalis - NCC 1772 - Alloggio Thevek
22/06/2395, Ore 7.45 - D.S. 72472.11


Dwalla si trovava da tempo nel suo alloggio intenta in una profonda meditazione. Per rilassarsi e cercare una soluzione. La situazione era surreale. L'unica cosa che voleva...no, doveva fare, non poteva farla.
Gli ordini erano troppo chiari e precisi. Ma doveva trovare una soluzione, doveva forzare la mano al Capitano e alla Flotta e andare a salvare Selk. Non c'erano alternative, glielo doveva. E più ci girava intorno più chiaro diventava. Non c'erano alternative.
Il codice di sicurezza era vecchio, ma forse era l'ultimo di cui era riuscito ad entrare in ossesso...probabilmente era sotto copertura...magari la copertura era saltata ed era stato catturato e tenuto prigioniero per quattro anni.
Interruppe la meditazione e gli venne in mente un antico filosofo terrestre, Occam, e il suo principio. "A parità di fattori la spiegazione più semplice è da preferire".
Era troppo complicato pensare ad una trappola ordita con codici antiquati. L'unica spiegazione che aveva davvero senso era una: la richiesta era vera.
Forse si poteva comunicare con Selk.
Si alzò, si sistemò l'uniforme e uscì dall'alloggio con passo deciso.
Aveva bisogno di Kuz e Moore. Per primo doveva trovare il Nathan, che,se non ricordava male era di turno in plancia.

USS Novalis, Plancia
D.T. 22/06/2395, Ore 8.00 - D.S. 72472.14


Moore entrò in plancia per prendere il posto di Nimosit. Il Primo Ufficiale aveva passato le ultime due ore a fare tutto quello che gli capitava, anche semplici compiti da Guardiamarina, tutto pur di non pensare alle parole di Sev.
Salutò Moore e gli fece il consueto rapporto pre passaggio comando ed entrò nel turboascensore.
Lentamente si avviò al suo alloggio salutando con un cenno il personale che incrociava e passò davanti all'alloggio di Sev e ripensò allo scambio intercorso poche ore prima mentre continuava il suo tragitto.
Quando finalmente poté sdraiarsi sul letto ebbe la consapevolezza che il suo riposo sarebbe stato disturbato dal fantasma di quell'ultima frase.
"Non farlo accadere."
"La fa facile lui...come diavolo crede che io possa farlo?!?!"
Mentre malediceva Sev per avergli turbato il futuro riposo, scivolò in un tormentato sonno.


Torna all'indice


14.04 - Sviluppi

Autore: Tenente Comandante Dwalla Thevek

USS Novalis, Plancia
22/06/2395 - Ore 8.01 - D.S. 72472.14


Moore stava analizzando alcuni rapporti anche se aveva il diritto di sedersi sulla poltrona del Capitano, visto che in quel momento era facente funzioni del turno Alfa, stava tranquillamente in piedi alla sua postazione. Non sopportava granché lo stare seduto, soprattutto quando doveva pensare e in quel momento la sua testa era piena di pensieri. Non ultima un'impercettibile vibrazione che probabilmente sentiva solo lui per effetto del suo speciale addestramento con armi da tiro, in cui anche il più minimo disturbo poteva rovinare il punteggio.

"Guardiamarina Kol, può controllare gli stabilizzatori? C'è una fastidiosa vibrazione" disse rivolto al giovane ufficiale che occupava la postazione OPS.
"Ha ragione signore, c'era un disaccoppiamento di 0,3 millimetri... ma come ha fatto?"
"Allenamento." disse in modo lapidario, distratto dall'ingresso in Plancia di Dwalla.
"Comandante, non è di turno in plancia, cosa posso fare per lei?" disse formalmente Nathan sforzandosi di tenere il Lei. Dopo anni di amicizia sarebbe stato troppo facile cadere in discorsi informali, ma sul ponte di comando certe cose non erano ammesse.

"Comandante, ho bisogno di parlarle" disse Dwalla con una ritrovata calma.
"Probabilmente so di cosa vuole parlarmi, ma forse è meglio che ne parliamo quando avrò finito il turno alle 14:00."
"È importante!" sottolineò Dwalla, con una punta di impazienza.
"Lo comprendo perfettamente, ma al momento non possiamo fare nulla quindi..." rispose Nathan abbassando leggermente il tono della voce e facendo capire a Dwalla che doveva portare pazienza.
"Capisco... bene, Comandante allora a dopo..." disse Dwalla facendo per andarsene, ma Nathan le afferrò il braccio e lei, come di consuet,o venne travolta dai pensieri dell'amico. La cosa insolita è che questa volta non erano solo piccole immagini, ma Moore si stava davvero concentrando per comunicarle un messaggio.
"Posso solo immaginare quello che stai passando in questo momento, ma non possiamo fare nulla finché non otteniamo qualche informazione di più e il mio turno in plancia è un'occasione. Tu chiedi aiuto agli altri, nessuno sembra particolarmente felice di lasciare qualcuno indietro e credo che Sev sia quello più risentito a bordo, dopo di te ovviamente, quindi indaga ... e alle 14 svilupperemo un piano."

Era passato solo un secondo e nessuno si era accorto della cosa Nathan liberò il braccio di Dwalla e lei gli fece un cenno di intesa prima di risalire sul turboascensore.

USS Novalis, Laboratorio Scientifico 1
D.T. 22/06/2395, Ore 8.09 - D.S. 72472.15


"È permesso?" disse Dwalla entrando nel laboratorio.
Kuz sollevò gli occhi stanchi dalla pila D-padd e bevve un sorso dalla tazza di caffè fumante "Certo, comandante Thevek... cosa posso fare per lei?"
"Beh intanto sono venuta a controllare se stesse bene e a giudicare dal rossore della sua sclera credo che lei abbia bisogno solo di dormire ancora un po'... non è riuscita a riprendere sonno?"
"No... ho provato, ma un ronzio mi frullava nella testa. Inoltre la sua sveglia di stamattina non è l'unica responsabile. Il Tenente Oxila è ben più responsabile di lei del mio sonno: mi ha tenuta a parlare di un suo progetto per ore!"

Dwalla colse qualcosa, un segno di interesse per il giovane timoniere, ma lì per lì non disse niente: probabilmente quel seme non si era ancora schiuso nelle idee della giovane Trill, si concentrò invece sull'altra informazione.

"Quale ronzio la tormentava?"
"Una stupidaggine a cui non so dare un senso."
"Comandante, neanche io so dare un senso a tutto questo e a essere sincera con lei vorrei essere là a cercare Selk, ma se non posso, allora vorrei concentrarmi sull'unica cosa che posso fare... ho bisogno di altre prove per convincere il Capitano e sono certa che lei può aiutarmi. Allora: qual'era la stupidaggine?"
"Le coordinate da cui proviene il messaggio sono molto vicine ad un sistema solare: il sistema Entrax, una nana gialla intorno a cui ruotano 7 pianeti, di cui uno di classe M in cui però non c'è nessuna forma di vita particolarmente evoluta. Nel 2385 la USS Mendel venne autorizzata a compiere dei rilevamenti, ma poté restare solo tre giorni"
"Cosa scoprirono?"
"Da un punto di vista scientifico, scoprirono centinaia di nuove specie di animali, di vegetali e di funghi, oltre a batteri e altre forme di vita unicellulari e pluricellulari. Ricordo che passai ore a leggere i rapporti di quelle scoperte, poi però me ne sono dimenticata. Gli accordi impedivano sia all'Impero Romulano che alla Federazione di annettere quel pianeta e non c'erano speranze di andarci presto, però una cosa mi colpì ed è quella cosa che mi ha rovinato il sonno: la Mendel scoprì su una delle lune del primo gigante gassoso una vasta colonia di spore Tyk!" disse Kuz enfaticamente come se questa informazione fosse sufficiente.
"Scusa... cosa sono?" disse Dwalla confusa
"No, scusami tu... le spore Tyk sono una forma di batteri anerobi che si nutrono di raggi gamma a bassissima frequenza. Si trovano spesso vicine ai giacimenti di Dilitio e sulla base delle dimensioni della colonia di spore, sembrò che almeno il 40% del volume della luna fosse composto da dilitio! Con le tecniche di raffinazione e di ricristallizzazione quella luna, da sola sarebbe in grado di rispondere interamente alla richiesta di dilitio della Federazione per almeno vent'anni." Riprese Kuz "Ecco perché me lo ricordavo. Da quel momento il pianeta è al centro di una contesa territoriale, al momento insoluta."
"Caspita! Un momento... la Federazione sta preparando una nuova conferenza che dovrebbe portare alla ridefinizione del trattato di pace con l'Impero Romulano. Per farlo tutte le contese territoriali devono essere risolte... ora capisco... comandante Kuz, le sono grata! Non si affatichi troppo: eventualmente si faccia prescrivere un collirio dal dottor Di Maria..." Dwalla fece per andarsene e la trill riprese in mano un D-padd, ma quando fu dalla porta fece nuovamente capolino "Ah... Denay, oggi pranzo con Nathan, vuoi unirti a noi?"
Un sorriso apparve sul volto della Trill "Senz'altro!"

SOL III, San Francisco - Jack's Bar
22/06/2395, Ore 9.02 - D.S. 72472.38


"Altro caffè?" disse Laureen, l'attraente cameriera dai capelli rossi guardando gli occhi neri dell'uomo. L'aria era già calda in quel sabato mattina di fine giugno e una piacevole brezza portava ai tavolini esterni del Jack's Bar il profumo del mare. La voce mielosa lo distrasse dal panorama: sulla passeggiata molte persone camminavano o facevano jogging e sullo sfondo del mare e delle inconfondibili linee rosse di uno dei ponti più famosi della terra. Posò il D-padd e guardò la ragazza intensamente.

"Grazie, Laureen." disse con voce calma e profonda.
"Subito." disse lei scoccandogli un occhiolino e rientrando nel locale per trasmettere la comanda. Neanche il tempo di smettere di sorridere e riprendere il D-padd in mano che una voce familiare lo distrasse e lo incupì.

"Sai... non dovresti mangiare quelle cose... non fa bene alla linea."
"Sai... dovresti farti fli affari tuoi di tanto in tanto. Cosa vuoi, non dovremmo neanche farci vedere insieme..." disse l'uomo alzando gli occhi sul giovane in abiti eleganti
"Niente... volevo solo informarti. È sorto un problema, ma è stato subito risolto. L'Agente Selk è scappato su una navetta. È stata distrutta, ma sembra che sia riuscito a mandare un messaggio e che questo sia stato ricevuto da una nave della Flotta."
"Selk?"
"I nostri uomini stanno analizzando i detriti, appena potrò confermarti che è morto, lo farò."
"Non ti fidare, se non lo vedi con i tuoi occhi ... Considera quel dannato vulcaniano ancora vivo. E il messaggio? Quale nave l'ha ricevuto?"
"La Novalis. McClay ha ordinato a Kuribayashi di rientrare e ignorare il messaggio e se c'è uno che segue gli ordini quello è Kuribayashi, quindi non dobbiamo preoccuparci."
"Bene, però tieni sotto controllo la cosa. Ora vattene!"

Il giovane salutò con un cenno del capo e riprese a passeggiare confondendosi nella folla.
In quel momento Laureen arrivò con la brocca fumante di caffè e riempì la tazza dell'uomo.

"Consigliere Noxin, posso portarle qualcos'altro?"
"Niente grazie, Laureen." rivolgendole un sorriso.
In quel momento sopraggiunse un Tenente della Flotta Stellare
"Ehm ehm... Signore, la attendono al Consiglio della Federazione tra dieci minuti." disse rispettosamente l'ufficiale.
"D'accordo..." Noxin bevve rapidamente il caffè e riprese il D-padd "Andiamo. Laureen...:ì a domani" disse con un sorriso e se ne andò seguendo l'ufficiale.

USS Novalis, Ufficio del Consigliere
22/06/2395, Ore 9.05 - D.S. 72472.39


"Avanti!" disse Dwalla rispondendo al trillo della porta. Aveva passato l'ultima ora ad aggiornarsi sul panorama diplomatico distesa sulla poltrona di pelle. Sebbene il lavoro sulla Novalis la appagasse, la diplomazia internazionale era un capitolo così importante della sua vita che ne rimaneva sempre affascinata e soggiogata. Il Senato Imperiale Romulano, l'Alto Consiglio Klingon e il Consiglio della Federazione stavano lavorando duramente, nonostante resistenze interne considerevoli in tutti i fronti, al fine di organizzare una Conferenza su Nyke II. Dal lato Federale le resistenze erano molteplici, soprattutto da parte della fazione politica capeggiata dal Consigliere Noxin, astro della politica Federale e dato come possibile futuro Presidente della Federazione. Stava quindi cercando di capire i possibili scenari.
Fu così, semisdraiata, gambe piegate e piedi sul divano che Sev trovò il Consigliere.

"È permesso? Scusi comandante Thevek non volevo disturbarla" disse Sev, notando la posa rilassata della collega.
"Tenente Comandante Sev, è da molto che non mi veniva a trovare... credo che la nostra ultima seduta sia stata circa sei mesi fa in occasione della valutazione annuale. Le avevo suggerito di passarmi a trovare qualche volta, ma non l'ha mai fatto. Cosa la porta qui?"
"Selk." disse lapidario Sev.
Il Bajoriano non si trovava molto a suo agio con il Consigliere. Non perché la trovasse antipatica o altro, solo che si sentiva sempre nudo di fronte a lei e non era ancora pronto a condividere le parti intime della sua anima. Le sue ferite dovevano essere solo sue.

"Ah! Capisco..." rispose Dwalla incupendosi
Sev rimase sorpreso non aveva ancora notato della vulnerabilità nel Consigliere ed ora si rendeva conto evidentemente di essere capitato nella ferita psicologica di qualcun altro.
"Ecco... vede Consigliere, so come si sta sentendo. Quando Nimosit mi ha detto che non saremmo andati a recuperarlo perché gli ordini erano quelli, mi sono sentito tradito. Nonostante tutti i rischi che corriamo, mi aspetto che semmai dovessi averne bisogno, altri vengano ad aiutarmi... quindi volevo solo dirle... che sono dalla sua parte e che qualunque ..." e Sev abbassò il tono della voce " ... qualunque cosa abbia in mente, mi consideri arruolato."
"La ringrazio, beh... per il momento allora la invito a pranzo. Mangeremo insieme al Tenente Comandante Kuz e al Tenente Comandante Moore. Più siamo meglio stiamo."
"Perfetto...allora a dopo. Magari avviso anche Di Maria..."
"Mi sembra perfetto"

Spazio: Coordinate Sconosciute - USS Ghostshell di Classe Luna refit X senza numero di registro - Quartier Generale dello Starfleet Internal Security
22/06/2395, Ore 9.30 - D.S. 72472.43


Dalla sua scrivania, l'Ammiraglio Nadja Valar stava leggendo i rapporti della mattina. Da quando la Flotta Stellare aveva ricevuto la doccia fredda della Sezione 31 e si era accorta che l'Intelligence federale, Dipartimento di Sicurezza di Strafleet, o comunemente chiamato DSS, non era in grado di affrontare da solo minacce interne, il Presidente della Federazione e il Capo di Stato Maggiore di Starfleet avevano deciso di creare un servizio di controspionaggio talmente segreto che neanche i servizi segreti ne avrebbero mai dovuto sapere nulla. La betazoide era stata reclutata insieme a pochi altri agenti al fine di formare una rete di sicurezza per prevenire gli attacchi interni da parte di agenti doppiogiochisti o infiltrati. Ufficialmente erano tutti morti in servizio e celebrati con grandi onori: una vita quindi difficile al servizio del benessere della Federazione. Era andato tutto bene per anni, finché uno dei suoi agenti migliori, Selk, non era sparito nel nulla durante una missione. Poteva succedere: spesso gli agenti infiltrati non erano in grado di comunicare per evitare di farsi scoprire, ma quella missione Selk l'aveva voluta con tutte le sue forze, nonostante i dubbi di Nadja. E a ripensarci probabilmente aveva avuto ragione. Dalla scoperta di una fonte di dilitio così vasta dentro la Zona Neutrale, il sistema Entrax era diventato al centro di una rete spionistica volta a modificare gli equilibri per riuscire a ottenere i permessi di estrazione. Ora, a distanza di due anni, ecco che Selk, dato morto almeno sei volte, riappariva dal nulla con un messaggio di soccorso raccolto dalla Novalis. Nadja stava pensando alle motivazioni dell'Ammiraglio Anthony McClay, che oltre al suo lavoro, nel tempo libero era anche direttore del DSS: perché mettere tutto a tacere? Se la Novalis avesse recuperato Selk, sarebbe stato facile prenderlo. Forse era collegato ad un rapporto che aveva letto tempo fa circa un furto subito dal DSS di un dispositivo capace di riconfigurare i cristalli di dilitio e trasformarli in trilithium, un minerale artificiale altamente instabile e incredibilmente potente che fino a quel momento era stato usato per scopi militari al fine di produrre una nuova generazione di siluri per la Flotta Stellare, capaci di far passare i siluri fotonici per miccette. O forse era solo quell'alienazione che veniva a chi faceva il lavoro della spia per troppo tempo.
Il suo problema in quel momento era che la Ghostshell era troppo lontana per andare a salvare Selk e non poteva rischiare che fosse nuovamente catturato.
Nadja posò il D-padd e si alzò per andare a prendere un caffè dal replicatore, quando la porta del suo ufficio si aprì e il suo attendente entrò.

"Ammiraglio, mi scusi, ma mi sembrava importante. Ho appena ricevuto il risultato dell'intercettazione di trenta minuti fa. Il Consigliere Noxin è stato visto con un agente del DSS che sappiamo in realtà lavorare per i Romulani.
"Voglio sentire l'audio"
L'attendente fece partire la registrazione. Finito di sentire, l'Ammiraglio Valar prese un grosso respiro.
"Bene... vogliono giocare pesante... Mi metta in contatto con il Capitano Kuribayashi della USS Novalis. Linea sicura. Sul mio terminale. Ma prima voglio riguardare i curricula degli ufficiali superiori, magari troviamo qualcosa che possiamo usare..."
"Subito, Ammiraglio"


Torna all'indice


14.05 - Il complotto

Autore: Tenente Comandante Otello Di Maria

USS Novalis, Ponte 8 Infermeria
22/06/2395, Ore 9.31 - D.S. 72472.39


L'infermeria era apparentemente tranquilla oggi per il Dottor Di Maria.
Aveva solo un paio di ricoverati non gravi e un guardiamarina con fratture multiple guaribili in una decina di giorni.
Era lì seduto nel suo ufficio intento ad esaminare una cartella clinica in attesa che finisse il turno.
Ma realmente la stava solo fissando in quanto il suo pensiero era rivolto
alla sua ragazza bajoriana, medico pure lei,che erano più di due mesi che non la vedeva e che si potevano sentire solo ad orari prefissati e l'appuntamento di oggi era per le quattordici.
Non poteva assolutamente mancare a quell'appuntamento altrimenti doveva attendere altri due giorni prima di sentirla. Ogni volta incrociava le dita affinché tutto filasse liscio, ma un cicalino blocco i suoi pensieri.

Mosse controvoglia la mano e schiacciò quel bottone del comunicatore.

"Si mi dica." rispose con voce secca.
=^= Dottor Di Maria, il tenente Dwalla chiede di poter parlare con lei. =^= disse l'infermiera di turno.

Mille pensieri volarono per la testa del medico, chiedendosi il motivo della possibile visita, e che sicuramente non portava nulla di buono.
Prima di rispondere passarono una decina di secondi.
=^= Dottore, il consigliere attende una risposta... =^=
"Si, la faccia passare, grazie."

Dwalla arrivo quasi subito nell'ufficio del suo collega Di Maria che l'accolse con un sorriso smagliante.

"Benvenuta! A cosa devo l'onore della sua visita?"

Il consigliere con un sorriso altrettanto smagliante disse: " Dottore ho un
forte dolore al polso destro puo' fare qualcosa per me?"

Il medico la guardo perplesso, aveva intuito che il motivo della visita era un altro, ma stette al gioco e sorridendo le rispose "Certo mi faccia dare un occhiata, si accomodi."

Di Maria prese il polso destro e iniziò a muoverlo per capire il problema.
Ma in quel preciso momento ebbe un sussulto lasciando la mano del tenente.
Lei sorridendo disse "Mi dispiace per la sua ragazza, ma io ho bisogno del suo aiuto".
"In che senso, scusi?" rispose Otello.

Il lato vulcaniano di Dwalla fu diretto e senza mezzi termini aggiunse." devo sapere se lei è dei nostri o meno ... per un eventuale salvataggio di Selk, l'aspetto oggi alle quattordici a pranzo con Moore e Sev per farci una 'chiaccherata'..."
Il medico rimase senza parole e malvolentieri disse di sì, perché voleva capirne di più.

"Bene Dottore, sapevo che potevo contare su di te , ti aspetto alle 14,10 a pranzo..." fece qualche passo e voltandosi aggiunse "Non dimenticare di salutarmi la tua compagna".

Spazio: Coordinate Sconosciute - USS Ghostshell di Classe Luna refit X senza
numero di registro - Quartier Generale dello Starfleet Internal Security
22/06/2395, Ore 9.48 - D.S. 72472.43


L'Ammiraglio Valar stava esaminando insieme ai suoi più stretti collaboratori i cv degli ufficiali superiori della Novalis, per cercare qualche elemento da utilizzare a suo favore.

"Che mi dite del Capitano e del suo Primo Ufficiale?" chiese ai sottoposti.

"Capitano Tetsuya Kuribayashi, terrestre, sezione comando e navigazione... assegnato come consulente diplomatico al progetto di recupero e di trasferimento nel quadrante gamma..."

"Coral Nimosit, Primo ufficiale, terrestre, inizialmente appartenente alla sezione ingegneria. E' stato
timoniere a bordo Novalis. Primo classificato alla Australian Offroad Race gara di 2000 km nel deserto australiano fatta con mezzi terrestri fuoristrada costruiti dai piloti..." Rispose con voce ferma,l'attendente Nadja.
"E del resto degli ufficiali che mi dice?" Aggiunse.
"Tenente Comandante Natel Sev, bajoriano, sezione sicurezza. Ha lottato nella resistenza durante
l'occupazione dei Cardassiani. Assegnato sulla sulla Winchester nelle squadre di intervento speciale..."

"Tenente comandate di Maria Otello, terrestre, ufficiale medico capo... specializzazione in traumatologia e medicina aliena (Bajoriana,Boliana e Klingon)... Corso base di sopravvivenza in ambienti ostili e tecniche di rianimazione..."

"Tenente Comandante Dwalla Thevek, vulcaniana e betazoide, consigliere di bordo.
Laurea in medicina e chirurgia (2351) Specializzazione in Psichiatria (2352)
Specializzazione in Psicologia (2354)Specializzazione in Xenopsicologia (2355)
Dottorato in Psichiatria (2357)Diploma in tecniche diplomatiche Studi di
Psicologia Forense avanzata (2366)Studi specialistici sul metodo FACS di Ekmann per umani e alieni (2379)
Studi di Esoantropologia (2385)........"

"Tenente Comandante Grigory emilovic Borodin , terrestre , ingegnere capo,Diplomato Accademia della Flotta Stellare, sezione Ingegneria, specializzazione in meccanica quantistica e dinamica dei circuiti bioneurali,Corso in tecniche di contro-terrorismo (2385), note: caratteristiche di eccellente problem-solver. "

"Bene basta così, gli ufficiali sembrano tutti altamente specializzati, passatemi subito il capitano della Novalis."

Dopo qualche minuto: " Signore il capitano Kuribayashi è in linea".

L'ammiraglio fece un sospiro e di getto rispose "Capitano Buongiorno sono
l'Ammiraglio Valar..."
"Buongiorno ammiraglio a cosa devo la sua chiamata?" rispose subito.
"Sarò diretto con lei Capitano, quello che le sto comunicando deve rimanere riservato ed esigo da lei la massima riservatezza".
"Ammiraglio, sa che su di me può contare ..." aggiunse Kuribayashi.
"Prima di tutto e' solo?" chiese l'ammiraglio".
"Si signore, sono solo." rispose .
"Da fonti certe so che lei da qualche giorno ha ricevuto una chiamata di soccorso da un pianeta vicino alla sua nave e dato che non ho nessuno nelle immediate vicinanze ho necessità che lei si diriga sulle coordinate di quella chiamata per fondarne l'autenticità, ho bisogno che non vada con tutta la nave ma che organizzi una missione con una navetta e delle persone fidate su di essa. Capitano sa come funzionano queste cose, la zona è in mezzo ad una contesa interplanetaria e non voglio che vada qualcosa di storto, la questione è molto delicata, sono stato chiaro?"

"Signore ma se troviamo chi ha inviato quella chiamata di soccorso, lo dobbiamo recuperare?" chiese il capitano.

"Queste sono informazioni che saprà al momento opportuno, per ora organizzi questa navetta attenendosi agli ordini e qualsiasi cosa succede, ne devo essere informato personalmente, solo con me si deve interfacciare e nessun altro è chiaro capitano?!"

Il capitano annuì all'ammiraglio, ma nello stesso tempo si
chiedeva il motivo di questo
cambio di ordini da parte della Flotta Stellare e pensandoci meglio avrebbe fatto anche contento quella parte degli ufficiali che volevano andare a salvare Selk. Quindi mentre pensava la prima cosa da fare era convocare subito una riunione informale fra tutti gli ufficiali e procedere con l'esecuzione degli ordini.

Sistema Entrax, coordinate sconosciute - pianeta sconosciuto


Intanto in uno dei pianeti del sistema Entrax, un individuo era accampato in una grotta, con un fuoco acceso e lontano da occhi indiscreti chiedendosi quando qualcuno si sarebbe fatto vivo per recuperalo.
Non era la prima volta che si trovava in condizioni estreme e dopo tanti anni sapeva come gestire
la situazione. Ma questa volta era diverso in quanto sul pianeta c'erano solo alcuni umanoidi che vivevano allo stato brado senza nessuna tecnologia che gli poteva dare la possibilità di scappare e poi la navetta oramai era distrutta da tempo e per uscirne fuori doveva solo sperare che quel messaggio l'avrebbe ricevuto qualcuno amico.
Si era ben sistemato dentro la grotta aveva una piccola radio solo ricevente e aveva costruito una piccola batteria che gli permetteva di caricare i due phaser e poi aveva recuperato quello che poteva dalla navetta distrutta, come la borsa di pronto soccorso, un paio di coperte termiche, una piccola torcia e una tuta ev con il quale si era salvato insieme ad un suo collega e poche altre cose. Il resto dell'equipaggio era morto dopo la distruzione della navetta.
Adesso i due agenti erano gli unici custodi di alcune informazioni segrete della Federazione.


Torna all'indice


14.06 - Una rapida partenza

Autore: Tenente Lan Oxila

USS Novalis, Turbolift
22/06/2395, Ore 13:48 - D.S. 72472.80


Il tenente Oxila stava tornando al suo alloggio dopo essere riuscito, finalmente, a cedere ad altri il timone, ma, nonostante la stanchezza che aveva addosso, continuava ad avere una terribile sensazione che non sapeva spiegarsi. Nel mentre che attendeva di raggiungere il proprio ponte, continuava a pensare a tutto ciò che aveva visto: l'interesse del Comandante Kuz per quel pianeta era in fondo l'ultimo dei suoi problemi, ma l'atteggiamento sbirciato in plancia sia del consigliere che del comandante Moore lo impensieriva un po'. Ancora perso nei suoi pensieri sfiorò il comunicatore:"Tenente Oxila a Comandante Kuz: ha qualche minuto da dedicarmi?"
=^= Sono spiacente, Tenente, ma sto andando in alloggio solo per cambiarmi. Sono stata invitata a pranzo dal consigliere e temo di arrivare tardi. La informerò non appena sarò libera. Comandante Kuz, chiude.=^=
Il tenente Oxila rimase per un attimo stupito dalla risposta, ma fu solo un attimo: "Computer, fermare il turbolift, ho deciso di fare una deviazione."

USS Novalis, Turbolift
22/06/2395, Ore 13:51 - D.S. 72472.81


Il Comandante Kuz era arrivata in alloggio da pochissimi minuti e stava cercando di lavarsi il viso per far sparire, o almeno attutire, i segni dell'insonnia. Rendendosi conto dell'inutilità di tutto il suo lavoro, gettò la spugna andandosi a cambiare, ma non fece in tempo a prendere l'uniforme dall'armadio che udì un segnale acustico inconfondibile. Sbuffò sonoramente dirigendosi all'entrata del suo alloggio per poi aprire la porta e fissare con sguardo stupito il tenente Oxila.

"Lan, ma cosa ci fai qui? Sono più che certa di averti detto di non avere tempo in questo momento!"
Lan alzò una mano per fermare Denay e poi le girò lentamente attorno entrando in alloggio: "Ricapitolando bene, arriva un messaggio sul quale abbiamo l'ordine tassativo di non indagare per nessuna ragione che, per una strana casualità del caso, proviene da un pianeta che tu hai studiato per anni ma non hai mai potuto visitare. A livello teorico qui tutto si sarebbe dovuto fermare e, invece, alcune cose mi fanno pensare che ci sia ancora qualcosa sotto: l'atteggiamento in plancia del consigliere, l'invito a pranzo del comandante Moore, allargato stranamente anche a te.. non sono nato ieri, che cosa vi siete messi in testa?"
Lo sguardo di Denay si fece decisamente più serio, mentre incrociava le braccia al petto.
"Onestamente non so dove tu voglia andare a parare, non sono betazoide e non sono dotata di poteri tali da poter leggere nella tua mente. Ho ricevuto un invito a pranzo e dato che non avevo ragioni per rifiutare, ho semplicemente accettato. Ti sarei grata se mi lasciassi cambiare, detesto arrivare in ritardo"
"Se per questo detesti anche che Dwalla ti legga la mente, o forse mi sbaglio?"
Denay evidentemente infastidita iniziò a cercare di spingere verso l'esterno il giovane tenente, ma lui per tutta risposta le afferrò il mento con la mano destra facendole alza il volto.
"Allora Denay, mi sbaglio? Guardami in faccia e dimmi che non state pensando di fare di testa vostra. Dimmi che non stai per dare un calcio a tutta la tua carriera arrivando ad un ammutinamento, perché è questo che sarebbe... un ammutinamento"
Denay scacciò la mano di Lan fissandolo negli occhi.
"Qui non si tratta di un ammutinamento Lan, nessuno sta pensando di trasgredire ad un ordine diretto, ma riflettere a livello teorico su di un problema non mi sembra una cosa così grave..."
"Dici? La maggior parte delle guerre nel mio mondo erano iniziate da riflessioni teoriche trasformate in pratica, e per la cronaca sono sempre finite malissimo per chi riteneva di essere nel giusto. Ad ogni modo, vogliamo ragionare per ipotesi? Ti racconto una storia: anni fa un ufficiale della Flotta, che chiameremo Alfa, è stato catturato dai romulani e, sotto tortura o per la somministrazione di droghe, ha rivelato i suoi codici di sicurezza prima di essere ucciso. Passano gli anni e i nostri cari amici romulani si ritrovano, per un qualsiasi motivo, a voler portare una nave federale in uno specifico sistema stellare e, ricordando di avere ancora quei codici, lanciano un messaggio. Questo messaggio viaggia per lo spazio e viene captato da una nave in cui, al posto di ascoltare gli ordini, alcuni ufficiali pensano bene di portarsi a controllare. E indovina la conclusione? La trappola scatta, i cari ufficiali fanno la fine di un pollo allo spiedo diventando prigionieri dei romulani e la Flotta stellare si ritrova a dover spiegare perché dei suoi uomini hanno violato la zona neutrale. Dici che come ricostruzione è abbastanza convincente?"

Nel mentre che Lan parlava, la pazienza di Denay sembrava via via vacillare sempre di più.
"Lan, sono decisamente in ritardo e non intendo discutere con te proprio in questo momento. Sono in ritardo e non farò neppure in tempo a cambiarmi grazie a te! Gentilmente, esci, non voglio ripetertelo"
"Ed io non voglio andarmene fintantoché non mi assicuri che non farete nulla di avventato! Inoltre, se proprio vuoi saperlo.."

Lan avrebbe continuato a discutere a lungo con Denay, ma il segnale acustico dell'interfono lo fermò:
=^= A tutti gli ufficiali superiori, portarsi in sala tattica per una riunione urgente. =^=
Lan tirò un leggero sospiro rilassandosi un po', quindi si voltò verso Denay facendole un piccolo sorriso: "Salvata dall'interfono, eh?"

Denay scosse il capo per un attimo ed infine seguì Lan, dirigendosi in sala tattica.

USS Novalis, Sala tattica
22/06/2395, Ore 14:08 - D.S. 72472.85


Gli ufficiali si erano accomodati da pochi minuti, quando Kuribayashi entrò nella stanza: non aveva ancora iniziato a parlare, ma la sua espressione pensierosa e seria fece zittire tutti i presenti, attirando l'attenzione generale.

"Signori, cercherò di essere molto chiaro fin da subito. Tutto ciò che verrà detto in questa sala non dovrà uscire di qui, dato che si tratta di informazioni confidenziali."

Lo sguardo del capitano vagò per la sala concentrandosi per pochi attimi sul volto di ogni presente e, solo dopo essersi assicurato che tutti avessero compreso l'importanza della questione, riprese a parlare.

"Questa mattina l'ammiraglio Valar mi ha contattato per informarmi di un contrordine: ci è stato chiesto di predisporre una navetta che si porti verso il sistema Entrax per indagare sul messaggio rilevato, in modo da verificarne l'autenticità. Ci è stato richiesto che fosse solo una navetta a partire, in modo da non destare sospetti, e questo comporta che solo alcuni ufficiali potranno partire. Evito di chiedervi chi si vuole proporre per la missione, posso già immaginare che partireste tutti, ma vi faccio notare che la situazione è molto delicata e complicata dalla zona in cui opererete. Domande?"

Lo sguardo si mosse fra i vari volti fino a soffermarsi sul viso del Comandante Nimosit, che prese la parola: "Signore, siamo felici di avere la possibilità di poter andare a recuperare un nostro collega, ma non comprendo perché sia giunto un nuovo ordine da un ammiraglio differente del primo, senza contare che non ricordo di aver mai sentito parlare di questo ammiraglio Valar. Come mai due ordini contraddittori fra loro?"

Il capitano Kuribayashi scosse per un attimo il capo e poi prese in mano il proprio D-padd consultandolo.
"Comprendo le sue perplessità, Numero Uno, ed onestamente è il motivo per cui ho preferito attendere prima di farvi venire in sala tattica: ho approfittato di questo tempo per verificare cosa potesse dirmi il database sulla carriera dell'ammiraglio Valar, e devo dire che i dati sono completi sino a circa un decennio fa, poi si fanno decisamente fumosi e frammentari, tanto da pensare che ci sia lo zampino dell'Intelligence. Ho riflettuto molto sul da farsi e ho deciso che la richiesta debba essere ottemperata."

Il Primo Ufficiale annuì per un attimo, ancora piuttosto pensieroso, mentre il tenente Oxila fissava ad uno ad uno i propri colleghi con espressione decisamente seria e, vedendo il silenzio degli altri, chiese la parola.
"Signore, mi scusi se in questo frangente apparirò come il guastafeste, ma se il messaggio fosse solo una montatura? Se al sistema Entrax ci fosse un bel falco romulano ad attenderci, la navetta quali speranze avrebbe?"

Lo sguardo di molti ufficiali si posò severo sul Tenente, ma lui sostenne il confronto tornando a guardare il capitano, serio e professionale.

"Tenente, non creda che non vi abbia pensato anche io, so cosa vi sto chiedendo mandandovi con una navetta ad affrontare l'ignoto, ma la comunicazione con l'ammiraglio Valar mi ha portato a ritenere che vi sia qualcosa sotto. Sono convinto che valga la pena andare a dare un'occhiata. Comandante Kuz, da quello che ho potuto comprendere lei ha studiato per parecchi anni i dati relativi a quel pianeta e ai batteri che vi abitano, ritengo sarebbe una buona idea che facesse un rapporto su tutte le informazioni che potrebbero essere utili alla squadra."

Il Comandante Kuz osservò per un attimo il capitano e poi annuì brevemente cercando di recuperare tutte le idee. "Si Capitano, il sistema stellare è composto da sette pianeti, che si suddividono in tre pianeti rocciosi interni e quattro giganti gassosi esterni. Di questi pianeti solo il terzo dei pianeti rocciosi è un classe M, ed è attualmente abitato da una varietà di forme di vita più o meno complesse: nel 2385 fu concesso alla USS Mendel la possibilità di recarsi sul pianeta per poter eseguire degli studi sulla fauna e prelevare dei campioni di batteri, ma le furono concessi solo tre giorni."
Il Comandante Sev osservò con interesse la giovane scienziata cercando di incalzarla per farla accelerare.
"Ipotizzando che la navetta sia scesa sul pianeta di classe M, cosa ci aspetta una volta che scenderemo sulla superficie?"
"Beh, Comandante, non è semplice riassumere in pochi minuti tutte le informazioni riguardanti un intero pianeta. Anche tralasciando tutte le informazioni riguardo i dati meno essenziali, dovete tenere conto che questo pianeta, esattamente come molti altri si suddivide in continenti, per la precisione cinque. In ognuno di questi continenti, a causa delle grandi catene montuose o dei quattro oceani, si sono sviluppati degli ecosistemi molto differenti, con piante velenose, animali più o meno pericolosi e popolazioni a diverso stadio di sviluppo, anche se ancora classificabili come primitive. Certo, potrei tentare di riassumere il tutto in un rapporto, ma mi occorrerà almeno un paio di giorni."
"No, comandante, la navetta dovrà partire fra un ora. Andrà anche lei con la squadra e informerà i suoi colleghi non appena vi troverete sul luogo"
Il Comandante Kuz osservò per un attimo in capitano per poi annuire silenziosamente, spostando lo sguardo sugli altri presenti in riunione. Intanto il capitano riprese il proprio D-padd con espressione cupa in volto.
"Voglio che lei, Comandante Nimosit, si prepari a partire per il sistema stellare Entrax. Voglio che verifichiate se il messaggio sia reale o meno, e credo sia inutile aggiungere che mi aspetto torniate tutti sani e salvi. Gli altri ufficiali che partiranno con lei sono il Comandate Kux, dato che conosce bene il pianeta, il Comandante Sev, per la sicurezza, e il Comandante Di Maria, casomai fosse necessario soccorrere Selk"
Dwalla stava già per intervenire ma un gesto della mano del capitano la fermò, lasciandola per qualche attimo sorpresa.
"Potete andare, la partenza dovrà avvenire entro un'ora, quindi sbrigatevi. Consigliere, la prego di seguirmi in ufficio."
Gli ufficiali, ancora un po' perplessi dalla situazione, salutarono formalmente dirigendosi all'uscita, mentre Dwalla si portò con passo nervoso verso l'ufficio del Capitano.

USS Novalis, Corridoi nei pressi della stiva
22/06/2395, Ore 14:46 - D.S. 72472.92


Lan percorse con rapidità i corridoi, volendo raggiungere il Comandante Kuz prima che entrasse nelle stive. Per qualche istante si osservò attorno, per poi accelerare e portarsi di fronte alla giovane scienziata.

"Denai, aspetta un attimo"
"Lan, cosa vuoi? Non ho decisamente tempo in questo momento, sono in partenza!"
"Lo so che sei in partenza, ma volevo che non ci fossero problemi per il piccolo alterco che abbiamo avuto di fronte al tuo alloggio, e inoltre ci tenevo a salutarti"
La giovane scienziata fece un leggero sorriso, prima di sistemarsi distrattamente un ciuffo di capelli.
"Non c'è problema Lan, può succedere di litigare. Guarda il lato positivo, non ci sono stati ammutinamenti."
Denay cennò con il capo osservando per pochi istanti il giovane e poi se ne andò entrando nelle stive, senza che il Lan riuscisse a dirgli altro.

USS Novalis, Ufficio del Capitano
22/06/2395, Ore 14:46 - D.S. 72472.92


Erano trascorsi meno di due minuti dal momento in cui era entrata nell'ufficio del Capitano, eppure quel silenzio era divenuto decisamente pesante per Dwalla, seppure riuscisse a nascondere con una grande bravura il proprio nervosismo.
"Comandante, so perfettamente che sarebbe voluta partire anche lei, ma non intendo a cambiare decisione: lei mi occorre sulla nave. Come immaginerà questa non è propriamente una missione diplomatica e lei è fin troppo coinvolta per essere pienamente lucida."
"Capitano, io sono perfettamente in grado di controllare le mie emozioni. Ma lei mi vuole sulla nave anche per un altro motivo, vero? In parte quello che ha detto è vero, ma sento che c'è molto di più".

Il Capitano Kuribayashi annuì sedendosi alla scrivania, osservando per svariati istanti il volto del Consigliere.

"Lei ha ragione Comandante, la voglio qui per un altro motivo: ammetto di non ritenere che la sua presenza su quella navetta sia fondamentale, ma d'altra parte inizio a ritenere che la sua opera sia comunque assolutamente necessaria. Io non so cosa potranno trovare i nostri colleghi su quel pianeta, ma so di cosa avranno bisogno, e questo è il tempo. Se effettivamente vi fosse qualcuno che ha qualche interesse attorno al sistema stellare Entrax, ora che è venuto a conoscenza dell'esistenza di quel messaggio, sicuramente tenterà di velocizzare il proprio operato in modo da chiudere tutte le proprie faccende prima che qualcuno scopra qualcosa."
Il Consigliere incrociò le braccia al petto portandosi alla scrivania e prendendo posto ad una delle poltroncine, osservando con espressione interrogativa il Capitano.

"Comandante, cerchi di capire quello che temo è che se dovessero accelerare gli accordi diplomatici e raggiungere un accordo, qualsiasi informazione dovesse trovare il Comandante Nimosit potrebbe a quel punto diventare del tutto inutile..."
"Mi scusi Capitano, lei vorrebbe che io intervenissi alla conferenza diplomatica, alla quale tecnicamente non sono stata invitata, e riuscissi a ritardare il raggiungimento dell'accordo? Non è di certo una cosa così tanto semplice come possa sembrare!"

Il capitano attivò il proprio terminale con espressione molto seria prima di iniziare a leggere.
"Assegnata come membro del corpo diplomatico a Deep Space Delta, base stellare sul confine della Zona Neutrale Romulana nel 2366. Nel 2370, grazie anche alla sua mediazione, viene firmato il trattato di pace Cardassiano, un grande successo della Diplomazia Federale. Nel 2376, con la fine della Guerra del Dominio, riceve la Legione al Merito di Starfleet per i meriti diplomatici durante la guerra e per essere riuscita a convincere i Romulani ad unirsi all'alleanza."
"Capitano, la prego, conosco il mio curriculum, ma quello che mi chiede è probabilmente impossibile."
"Comandante, so di chiederle molto, ma il tempo è ciò di cui hanno bisogno i suoi colleghi e l'unica persona che ha qualche speranza di riuscire in questo è lei. Torni nel suo ufficio e veda se è in grado di studiare qualcosa. In libertà."
Dwalla si alzò ancora un po' pensierosa, nascondendo tuttavia sempre in modo egregio le proprie emozioni, quindi salutò formalmente e lasciò la stanza, proprio nel momento in cui l'interfono iniziò a gracchiare.
"Plancia a Capitano Kuribayashi: signore, la navetta è appena partita."
Il Capitano si alzò lentamente andando verso i finestroni e, osservando le stelle, sospirò mormorando fra se e se: "Buona fortuna, ragazzi".


Torna all'indice


14.07 - Entrax III

Autore: Comandante Coral Nimosit

Navetta Kant, in rotta verso il sistema Entrax
22/06/2395 ore 16.04 - D.S. 72473.06


Il vascello che aveva personalmente scelto per quella missisone era uno shuttle tipo 11. Si trattava di una delle tante navette che la Novalis aveva a sua disposizione, ma era particolarmente indicata per operazioni di recupero in territorio inospitale, esattamente come quella alla quale erano stati assegnati. La sezione posteriore era attrezzata con una piccola ma efficiente infermeria e poteva trasportare fino a dieci persone. Inoltre era pesantemente armata per essere uno shuttle, e questo contribuiva a rassicurare Nimosit in caso avessero fatto brutti incontri.
L'equipaggio era composto da lui stesso, Kuz, Sev ed il dottor Di Maria, oltre a tre addetti alla sicurezza del corpo dei Seal federali esperti in operazioni del genere questi ultimi selezionati personalmente da Sev.

Erano partiti in fretta e furia, visto l'urgenza della richiesta dell'Ammiraglio Valar e probabilmente dovevano ancora del tutto metabolizzare la cosa. Era una strana missione, rifletté Nimosit, mentre controllava i comandi della navetta. Dovette ammettere che erano molte le incognite in quella storia, tuttavia riassaporare il piacere di pilotare un vascello, se pur piccolo come quello, gli stava regalando sensazioni piacevoli. Di Maria era seduto sulla seconda fila di posti, insieme a Sev ed agli altri tre della sicurezza, intenti a riportare alla mente le procedure di base per missioni di recupero. Al suo fianco c'era il comandante Kuz, che lo stava osservando di sfuggita. Se ne accorse con la coda dell'occhio.

"Deve dirmi qualcosa comandante?" La punzecchiò.
"No signore." - Fece lei scrollando leggermente la testa. - "Stavo solo appurando come tutto sommato non le dispiaccia essere su quella poltrona." Lui sogghignò.
"Ed è un male?"
"Affatto signore. Anzi, pensavo di essere l'unica a bordo che trovasse interessante questo tipo di missioni."
"Già. Questo tipo di operazioni possono risultare molto...'seducenti', diciamo così tuttavia sono sempre ad alto rischio e necessitano di approfondita pianificazione. Sono molte le cose che possono andare storte."
"La nostra approfondita pianificazione è durata sì e no quindici minuti!" Sottolineò la giovane incrociando le braccia sul petto.
"Esatto, e questo aspetto non mi fa stare particolarmente tranquillo. Ma a bordo con lei ci sono ufficiali di una certa esperienza, confido che riusciamo a portare a termine il nostro compito senza complicarci troppo la vita." E le sorrise, anche se mille interrogativi si susseguivano nella sua testa.

Stavano viaggiando alla massima curvatura sopportata dalla navetta, tra poco sarebbero arrivati in vista del sistema Entrax. Nimosit era sempre stato convinto che la riuscita di una qualsiasi operazione era tanto più certa quanto più accurata fosse la sua preparazione. Gli anni a bordo di una nave stellare come la Novalis gli avevano fatto però capire che la strategia conta per un buon 80%. L'ultimo 20% si tinge di imponderabile, non c'è verso. In quell'area inesplorata sopravvive chi meglio si adatta alle mutevoli condizioni.
Ignoravano del tutto ciò che avrebbero trovato nel sistema Entrax, dovevano essere cauti ma reattivi nel cambiare modus operandi se ve ne fosse stata la necessità.

Il pensiero corse per un attimo al consigliere. Sapeva che Dwalla si stesse sentendo come una leonessa in gabbia, ed in effetti la visione era particolarmente azzeccata. Ma sapeva anche che il capitano aveva ponderato bene la scelta di tenerla sulla Novalis, il suo ruolo era più importante di quanto apparisse superficialmente. Nimosit aveva fiducia in lei.

Un allarme della consolle di navigazione lo riportò alla realtà.

"Siamo vicini." Annunciò digitando dei comandi.
"Quanto vicini?" Chiese Sev alle sue spalle.
"Bè, non tanto da fare una foto ricordo al sistema, amico mio." - Rispose. - "Vorrei arrivare sul posto senza la banda ed i fuochi d'artificio!!"
"Ottima idea signore, allora non dormiva alle lezioni di tattica come si dice in giro!" Lo schernì l'ufficiale alla sicurezza.

Uscirono dalla curvatura ad una distanza di sicurezza da Entrax, come aveva preannunciato Nimosit, ed impostarono una velocità di crociera che li avrebbe condotti ai margini del sistema in un tempo ragionevole.

"Che ne dite di ripassare il piano?" Annunciò il dottore alle loro spalle. Nimosit annuì. Kuz si mosse subito.
"Ho impostato le coordinate che ci sono state fornite nel messaggio intercettato, provengono da una regione montuosa del continente più vasto del terzo pianeta del sistema. Si tratta di un pianeta classe M, anche se un pò sotto la media come dimensioni."
"Che condizioni ambientali troveremo." Volle sapere Nimosit.
"Freddo. Condizioni meteorologiche avverse probabilmente, è una zona montuosa abbastanza impervia, oltre i 1800 mt di altitudine sul livello del mare."
"Perfetto come nascondiglio." - Sentenziò Sev. - "A bordo abbiamo tutto il necessario per resistere alle basse temperature ed alle turbolenze atmosferiche."
"Dove atterreremo?" Chiese Di Maria.
"Dipende essenzialmente dai risultati della scansione a corto raggio che sto effettuando." Rispose Kuz voltandosi verso il dottore. Intanto potevano cominciare ad osservare Entrax dal lato di dritta.
"Nessun comitato di benvenuto?"
"Sembrerebbe di no signore." Fece lei intenta ad analizzare i dati ricevuti dai sensori della navetta.
"Se ci fossero romulani in gita di piacere però sarebbero occultati e noi non lo sapremmo mai." Puntualizzò Sev. Lei si voltò con un sorriso sardonico in volto.
"Sapevo che l'avrebbe detto comandante. Ho modificato le frequenze di scansione dei sensori per uniformarle a quelle, a noi note, impiegate nei sistemi di occultamento dei vascelli romulani."
Sev, sinceramente stupito, alzò entrambe le mani in un chiaro segnale di resa.

"Colpito e affondato." - Lo sfotté Nimosit. - "Dunque?"
"Soli soletti signore!"
"Molto bene. Procediamo." Concluse Nimosit, dando avvio alle manovre di ingresso nell'atmosfera del terzo pianeta.

La scelta del punto di atterraggio sarebbe stata piuttosto complicata, rifletté Nimosit. Oltre all'orografia del terreno e alle condizioni climatiche non favorevoli avrebbero dovuto fare i conti con la quasi inaccessibilità dei luoghi per far atterrare lo shuttle. Era prioritario poter trovare un luogo d'atterraggio strategico ma allo stesso tempo ben riparato e protetto da occhi, e sensori, indiscreti.
Appena la navetta federale ebbe fatto il suo ingresso nell'alta atmosfera planetaria, un piccolo vascello si disoccultò dove prima c'era solo spazio. Lo stemma dell'impero romulano stampato ben in vista sulla fiancata dello scout a lungo raggio di classe Rehntet.

"Le informazioni in nostro possesso sembrano essere vere, dunque." Fece uno dei due ufficiali ai comandi.
"Già. La fonte di queste informazioni è la Flotta Stellare stessa!"
Rispose D'Amarok, osservando la scena ed incrociando le braccia sul petto dove campeggiava il simbolo della Tal Diann, i servizi segreti imperiali.
"Cosa facciamo, signore?"
"Riferiamo, e attendiamo istruzioni dal comando."

USS Novalis, Ponte 9 - Laboratorio astrometrico
Nello stesso momento


In piedi, con i palmi delle mani appoggiate allo schermo sul quale era riprodotto il sistema Entrax, Dwalla quasi sperava che quel contatto fisico bastasse a darle indicazioni sulla strada da seguire e, allo stesso tempo, potesse calmare il turbinio interiore che provava. Una leonessa in gabbia, era così che si sentiva, desiderosa di essere altrove, eppure altrettanto impotente. Mise in atto molte delle tecniche di controllo per riuscire a calmarsi, se pur parzialmente. Il capitano era stato chiaro, anzi....cristallino e le aveva affidato un compito. Lei sapeva di essere l'unica persona a bordo ad avere una se pur minima speranza di riuscire lo sapeva...lo sapeva, ma questo non riusciva ad attenuare il desiderio di essere con i suoi colleghi su quella navetta, verso Entrax, verso Selk! La giovane ed entusiasta Kuz, il ribelle Sev, Nimosit, quell'incosciente! Sperava solo che la buona sorte e la saggezza del dottor Di Maria li avrebbe fatti tornare sani e salvi. Con Selk.
La porta si aprì alle sue spalle, ma lei non la degnò di uno sguardo.

"Pensavo avessi bisogno di una mano." Sussurrò Moore facendo qualche passo avanti nella penombra.
"Si." Rispose lei.

Non c'era molto altro da aggiungere.

SOL III, San Francisco - Lincoln Blvd
22/06/2395 ore 19.57 - DS 72473.51


Il passo sicuro, il respiro ritmico. Il Consigliere Noxin si stava cimentando in uno dei suoi hobby preferiti, lo jogging al calar della sera. Lincoln blvd era il posto ideale per lasciarsi andare e godere del tramonto sulla South Bay e su Baker beach. Il meteo stava cambiando rapidamente, nubi minacciose si stavano addensando all'orizzonte, oscurando parzialmente il caldo sole di inizio estate.
Molti, come lui, dopo una giornata intensa venivano lì e lasciavano ai muscoli il lavoro più faticoso. In una ventina di minuti, rifletté l'ufficiale, si sarebbe lasciato alle spalle il Golden Gate Bridge Welcome Center, a quell'ora ancora pieno di turisti e dopo, prima del calar della sera, avrebbe raggiunto l'antico e prestigioso St. Francis Yacht Club.
Stava ancora pensando a quello quando, quasi dal nulla, gli si affiancò, seguendo il suo passo, un giovane atletico.

"Cosa...ci fai qui?" - Lo rimbrottò dopo un attimo Noxin. - "Non dobbiamo....farci vedere...insieme."
"Kuribayashi ha mandato una squadra su Entrax." Lo ignorò il giovane.
"A fare che?" Maledisse Noxin a denti stretti, temendo la risposta.
"Supponiamo a recuperare Selk."

Un ghignò disgustato si fece largo sul volto prima rilassato del Consigliere.

"Te l'avevo....detto! Quel dannato vulcaniano...non è morto...finché non vedi...il cadavere."
"Qualcuno lo ha avvertito." Sentenziò il giovane.
"E' evidente...che qualcuno lo ha...avvertito. Ora dov'è Kuribayashi?"
"Lo ignoriamo, la Novalis non ha fatto rotta su Entrax."

Silenzio.

"Vattene! Ti ricontatterò io....con i nuovi ordini." L'altro obbedì e lo lasciò al tramonto, alle nubi scure che si addensavano sulla west coast e sul futuro.

Entrax III, posizione sconosciuta
Nello stesso momento


La discesa sul pianeta stava procedendo bene, per lo meno per i parametri di Nimosit. La forte tempesta di neve nella quale erano immersi consentiva solo un volo strumentale e gli scossoni non mancavano di certo. I sensori dello shuttle erano all'opera per scovare un punto ottimale per la manovra di atterraggio.

"Forse ci siamo!" - Intervenne Kuz dopo parecchi minuti - "1.3 kilometri dritto di prua."
"Bene. Comincio a ridurre la velocità e modifico gli angoli di volo." Spiegò Nimosit.
"Non sarebbe più facile far fare tutto al computer?" Chiese Di Maria.
"Forse...ma ci perderemmo tutto il divertimento!" Ridacchiò il primo ufficiale, sotto lo sguardo perplesso del dottore.

Dopo poco furono sopra l'area prescelta, la navetta cominciò una lenta e graduale discesa verso terra, costantemente sballottata dalle potenti raffiche di vento e ghiaccio.

"Che condizioni ambientali ci sono all'esterno?" Fece Sev.
"A parte il vento oltre i 48 nodi, la temperatura è di meno 17 e la visibilità ridotta forse ad un metro."

I dati enunciati dall'ufficiale scientifico non lasciavano molto spazio ai dubbi.

"Uscire così alla ricerca di un superstite in un territorio sconosciuto è pura follia!"
"E noi non siamo dei folli comandante." - Sentenziò Nimosit rivolto al capo della sicurezza. - "Non possiamo fare altro che aspettare che passi la tempesta, o eventualmente che si attenui quel tanto che basta per permetterci di organizzare una ricerca."
"I sensori hanno rilevato quello che resta di una navetta a circa due chilometri da qui. Potrebbe trattarsi di quella di Selk!"
"Potrebbe." - Rivolto a Kuz -"Potremo esserne più sicuri solo dopo la tempesta. Per stasera ci accamperemo qui."

Nessuno di loro era entusiasta all'idea di riposare sui sedili dello shuttle, ma non avevano altra scelta.

Entrax III - posizione sconosciuta
Dieci ore dopo


Alle prime luci dell'alba la tempesta di neve si era molto attenuata anche se un vento teso proveniente da nord persisteva ancora. Non nevicava più, ma la navetta era ormai sommersa da uno strato alto almeno mezzo metro. Dopo una breve colazione Nimosit volle tutti a rapporto nell'infermeria di poppa.

"Bene signori, la nostra missione è apparentemente semplice il nostro compito è quello di recuperare un ufficiale di alto grado dei servizi federali di nome Selk. Supponiamo che sia in grave difficoltà su questo pianeta e sia in possesso di informazioni vitali per la sicurezza della Federazione. Purtroppo abbiamo pochissime informazioni riguardo la sua esatta posizione e le sue condizioni fisiche, ma soprattutto...ignoriamo chi altro possa essere interessato a lui."
"Romulani? Visto che siamo quasi in casa loro?" Intervenne Sev.
"Forse. Ma non solo." Breve pausa.
"Qualche idea signore?" Lo incalzò Di Maria incuriosito. Nimosit ispirò profondamente.
"Come sapete la Novalis ha ricevuto ordini contrastanti, provenienti dal Comando di Flotta e dai Servizi in merito a Selk. Se siamo qui è perché, insieme col capitano, abbiamo ritenuto di dare credito a questi ultimi."

Fece una pausa, lasciando al resto degli ufficiali il tempo per metabolizzare a fondo le possibili implicazioni celate nelle sue parole.

"In sostanza signore, i Romulani potrebbero non essere il nemico, in questo frangente." Riassunse Kuz, dopo alcuni minuti.
"Potrebbero non essere l'unico nemico, perlomeno." Puntualizzò lui.
"Come procediamo quindi?"

Nimosit osservò l'ufficiale alla sicurezza.

"Usciremo da questa navetta appena avremo preso la strumentazione, le armi e gli indumenti protettivi necessari. Cercheremo di localizzare Selk nel più breve tempo possibile, lo preleveremo e lo porteremo sulla Novalis."

Sev annuì.

"Io e la mia squadra siamo pronti, vi faremo da apripista e retroguardia."
"Molto bene, io e Kuz vedremo di guidare il gruppo verso Selk. Dottore, spero vivamente di non aver bisogno delle sue conoscenze mediche, ma non so proprio cosa aspettarmi!" Terminò il primo ufficiale.
"Ovviamente!" Gli fece eco Di Maria annuendo.


Torna all'indice


14.08 - Chi cerca, trova

Autore: Tenente Comandante Denay Kuz

SOL III - San Francisco, abitazione del Consigliere Noxin
22/06/2395 ore 20.43 - D.S. 72473.59


Il Consigliere Noxin era rientrato a casa ancora più nervoso di quando ne era uscito, la pessima notizia che gli era giunta lo aveva parecchio infastidito, tanto da ricondurlo nel proprio studio a lavorare. Iniziò a ricercare tutte le informazioni che poteva trovare sul Capitano Kuribayashi ed il suo equipaggio, soffermandosi su ognuno di essi con morbosa attenzione.
Il consigliere era talmente concentrato che fece un sobbalzo quando sentì il suono acuto del terminale, alzò lo sguardo e lo attivò.

"Prima ti ho detto che non devono vederci insieme, ma questo non era certamente un invito a chiamarmi a casa! Non possiamo rischiare ora che siamo così vicini alla fine!"
"Non temere, il canale è sicuro. Noi sappiamo fare i compiti a casa"
"Se così fosse non avremmo ancora Selk alle calcagna! Avevate un solo compito: farlo sparire! E voi cosa avete fatto? Ve lo siete lasciato scappare!"
"Non è stata colpa nostra, tutto faceva presupporre che non sarebbe sopravvissuto"
"Dovevate controllare meglio! Finché non si vede un corpo non lo si può dare per morto, siete stati degli inetti!"
"Inutile proseguire su questo discorso, abbiamo bisogno di direttive"
"Vuoi delle direttive? Allora di ai tuoi amici di attendere che trovino quel dannatissimo Selk e, una volta che quel ratto sarà uscito dalla tana, spazzateli via tutti! Non deve sopravvivere nessuno! Sono stato chiaro?"
"Molto bene"

La comunicazione si chiuse e il consigliere si alzò recuperando la propria bottiglia di scotch, bevendone un bicchiere pieno in meno di tre sorsate e portandosi alla finestra ad osservare la pioggia che cadeva fitta, ma, dato che neppure quello riusciva a calmarlo, scagliò il bicchiere a terra e se ne andò.

Velivolo romulano non identificato, classe Rehnet - Plancia
22/06/2395 ore 21.02 - DS 72473.63


Il Sub-Comandante Erein guardava con un certo disprezzo lo schermo di fronte a se, ignorando gli sguardi interrogativi che gli lanciava il collega che gli stava al fianco. Un silenzio assordante era sceso sui due ufficiali, dopo l'arrivo dell'ordine di restare in attesa, e nessuno dei due sembrava essere in grado di sopportare quell'inquietudine che li stava attanagliando.

"Sub-Comandante, tutto ciò non ha senso! Come possiamo capire se sono riusciti o meno a recuperare quel dannato vulcaniano se i nostri sensori sono disturbati dalle interferenze geomagnetiche del pianeta? Se almeno potessimo passare ad un monitoraggio attivo potremmo avere qualche dato in più!"
"No! Gli ordini sono chiari, continueremo a monitorare la zona e attenderemo che risalgano dal pianeta, a quel punto li attaccheremo. Non sono ammesse modifiche al piano, sono stato chiaro?"
"Ma signore, loro hanno violato lo spazio neutrale! Durante le trattative si erano impegnati a non accedere a quest'area dello spazio, sono in aperta violazione, perché non li attacchiamo in forza?"
"Perché pure noi siamo in violazione degli accordi, anche il Senato Romulano ha dato la sua parola che non ci sarebbero stati sconfinamenti nella zona neutrale per tutto il tempo delle trattative. Siamo in un vicolo cieco anche noi: non possiamo dire di aver casualmente rilevato la navetta federale, perché in teoria non dovremmo essere qui, e non possiamo neppure dire di avere avuto una soffiata e di essere venuti qui solo a controllare, perché questo porterebbe ad altre domande. Il rischio che capiscano l'esistenza di accordi segreti fra l'impero romulano e alcune personalità illustri della Flotta Stellare è troppo alto, abbiamo investito fin troppe risorse per veder naufragare tutto ora!."
"Ma Sub-Comandante, così ci troviamo con le mani legate!"
"È un rischio del tutto calcolato, inoltre non dimenticare che siamo pur sempre in vantaggio. Loro non sanno che ci siamo, anche se ci avessero cercato di certo non ci hanno localizzati, e il nostro velivolo è pesantemente armato. Appena risaliranno saremo qui ad attenderli."
"Si signore, ma non mi sembra tranquillo neppure lei"
"No, non sono tranquillo, c'è sempre la possibilità che capiti qualcosa di inaspettato. Quei maledetti federali sono spesso dotati di una certa capacità di improvvisazione, quindi è meglio tenersi pronti a tutto"
"Sub-Comandante, non sarebbe il caso di bloccargli almeno le comunicazioni? Se dovessero comunicare con la loro nave su un canale sicuro potrebbero rendere del tutto inutile la loro morte, la Federazione verrebbe comunque informata e tutti i nostri piani andrebbero in fumo"

Il Sub-Comandante Erein si voltò di scatto verso il proprio sottoposto riflettendo .un po' sulle sue parole, evidentemente non aveva preso in considerazione questa possibilità diede una riletta agli ordini pervenutogli e poi annuì, lasciandolo che il collega operasse alla consolle.

"Frequenze distorsive attivate Sub-Comandante, il sistema Entrax diventerà la loro tomba e nessuno potrà intervenire!"

Entrax III - Posizione sconosciuta
23/06/2395 ore 8.01 - D.S. 72474.88


Il piccolo briefing era da poco terminato e tutti i membri della squadra si stavano preparando a partire, il Dottor Di Maria stava selezionando i medicinali da portare con se mentre il Comandante Sev dava le ultime direttive al gruppetto di Seal federali che accompagnavano la squadra. Il Comandate Nimosit era già intento ad aprire il portellone quando una serie di allarmi sonori fecero voltare tutti, in particolare Kuz che corse alla consolle.

"No... no... no no no... non può essere!"

Gli sguardi dei colleghi si fissarono sul Comandante Kuz che, quasi febbrilmente, era intenta a digitare alla consolle. Il Comandante Nimosit tornò rapidamente sui suoi passi con sguardo serio e raggiunse a sua volta la consolle.

"No, cosa, Comandante Kuz?"
"Mi scusi signore, come vi avevo detto, avevo impostato una ricerca per individuare possibili navi romulane occultate, ma per sicurezza avevo predisposto anche una scansione ciclica che monitorasse i canali di comunicazione. A quanto pare qualcuno ha lanciato una frequenza distorsiva, siamo impossibilitati a comunicare."
"Abbiamo visite impreviste allora."
"Si signore, temo che sia così"

La squadra rimase per qualche attimo in silenzio ma, assimilata la brutta notizia, tutti iniziarono a pensare sul da farsi, osservando con sguardo fiducioso il primo ufficiale Nimosit. L'ufficiale, dal canto suo, osservò per un po' lo schermo e poi si schiarì la voce prendendo la parola.

"Signori, eravamo consapevoli che questa era una possibilità, sapevamo che non sarebbe stata una passeggiata. Abbiamo il vantaggio di sapere che qualcosa ci sta aspettando lì fuori, ora cerchiamo di sfruttarlo. Comandante Kuz, sa dirmi come mai la sua ricerca non ha avuto successo?"
"Signore, se non le spiace risponderei io a questa domanda"

Il Comandante Nimosit si voltò verso il Comandante Sev "Prego, parli pure"

"Il Comandante Kuz ha lanciato una scansione alla ricerca delle frequenze, a noi note, impiegate nei sistemi di occultamento dei vascelli romulani. Se fosse stato un falco impiegato in un giro di ronda che perlustra il territorio, sicuramente sarebbe stato individuato, ma se invece fossero venuti qui appositamente per noi.. "
"Allora sicuramente hanno pensato anche ad utilizzare delle frequenze a noi sconosciute, ecco perchè non li abbiamo trovati. Fortuna vuole che si siano fatti scoprire bloccando i canali di comunicazione.." Concluse il Comandante Nimosit riflettendo sul da farsi.
"Quello che mi domando è perchè non sono già intervenuti" intervenne il Comandante Di Maria "Se sanno che siamo qui e che qui si trova anche Selk, perchè non sono scesi a prenderci tutti? Cosa stanno aspettando?"
"Staranno aspettando che il lavoro duro venga fatto da noi, hanno cercato di eliminare quel vulcaniano e hanno fallito, ora probabilmente vorranno essere prudenti. E ovviamente noi non vogliamo deluderli, quindi, dobbiamo cercare di trovare Selk il prima possibile. Comandante Kuz, io e lei guideremo il gruppo, tutti gli altri di copertura. Muoviamoci!"

USS Novalis - Ufficio del Consigliere
23/06/2395 ore 8.06 - D.S. 72474.89


Dwalla era seduta alla propria scrivania ed osservava pensierosa il proprio terminale, in attesa di avere qualche idea utile per poter agire, ma per il momento non riusciva a pensare ad altro che alla squadra di recupero: non sapeva come stessero, né se la missione stesse dando esiti positivi, e la cosa di certo non le permetteva di restare tranquilla. Sentì il sensore della porta è si voltò vedendo entrare il Comandante Moore.

"Allora, hai avuto qualche idea?"
"Nessuna, e tu?"
"Nessuna Dwalla, mi spiace. Ma possibile che tu non sappia nulla di quei diplomatici? Niente che ci possa aiutare a farti andare lì?"
"No, purtroppo, ed è una cosa molto strana. Finalmente i romulani si rendono disponibili a creare un accordo con la Federazione riguardo la zona neutrale e noi, al posto di scegliere il personale più esperto, preferiamo mandare personale alle prime armi. Mi sembra assurdo!"
"Se avessi qualche informatore sicuro sarebbe tutto più facile, ma il rischio che si scoprano le nostre carte è troppo grande ed inoltre questo non è di certo il mio campo d'azione"

Dwalla si voltò ad osservare il Comandante Moore per qualche attimo interdetta, ma subito dopo iniziò a riaccendersi, mentre la sua mente finalmente individuava una possibile soluzione. Rimase in silenzio per qualche minuto, immaginando tutto ciò che avrebbe potuto fare grazie alla sua fervida immaginazione e poi osservò nuovamente il collega.

"Hai ragione, abbiamo bisogno di informazioni e questo a tutti gli effetti è il mio campo"
"Aspetta Dwalla, se ci interessassimo direttamente della situazione daremmo decisamente troppo nell'occhio. Siamo già stati esortati a lasciar perdere, agire ora così apertamente sarebbe un suicidio"
"Non ti preoccupare, so a chi chiedere. Il suo nome è Samantha Lear, è una cara ragazza che lavora come segretaria del Consigliere Werden. Data la sua posizione e la sua proverbiale curiosità sa sempre tutto di tutti, sopratutto di ogni singolo diplomatico"
"E tu ti aspetti che le tue domande non faranno sorgere dei dubbi?"
"Io non farò alcuna domanda, la lascerò semplicemente parlare. Samantha, come ti dicevo, è una gran cara ragazza, ma non è in grado di mantenere un'informazione per se. E' capace di raccontarti vita, morte e miracoli, di metà Federazione e scordarsi poco dopo di avertelo raccontato. E' tanto cara ma con la testa fra le nuvole."
"Sicura che funzionerà?"
"No, ma male che vada potrò dire di aver tentato"

Entrax III - Posizione sconosciuta
DT 23/06/2395 ore 9.14 - D.S. 72475.02


La squadra camminava da circa un'ora, ma le coordinate sembravano sempre estremamente lontane. La neve caduta durante la notte si era ghiacciata per le basse temperature e aveva raggiunto la consistenza di polvere mista a ghiaccio, che rallentava gli uomini facendoli affondare fino alle ginocchia. Il Comandante Sev si osservava attorno con aria seria e concentrata, lasciando trasparire un po' di fastidio, mentre il Comandante Kuz lanciava di tanto in tanto il proprio sguardo verso il Comandante Nimosit, parecchio pensierosa.

"Deve dirmi qualcosa comandante?" La punzecchiò il Comandante Nimosit
"Non esattamente signore, mi stavo solo domandando cosa faremo una volta trovato Selk. Se abbiamo ragione e ci sono già i romulani ad attenderci, mi domando come riusciremo ad andarcene. Siamo su una navetta, potenziata e ben armata, ma pur sempre una navetta."
"E' proprio per questo che spero di trovare Selk il prima possibile"
"Mi scusi ma non credo di capire"
"Selk è scappato dai romulani" intervenne il Comandante Sev, sempre osservandosi attorno "Evidentemente ha escogitato un trucco abbastanza buono da permettergli di salvarsi e guadagnare il tempo necessario per farci arrivare fino a qui"
"Sempre se è ancora vivo, non dimentichiamoci che ci troviamo in un'area non propriamente ideale alla sopravvivenza. Camminiamo da ore e non ho visto grandi scorte di cibo, inoltre le temperature sono decisamente proibitive" Intervenne il Comandante Di Maria "Potrebbe non essere sopravvissuto, è una eventualità che dovete tenere in considerazione"

Il Comandante Nimosit si voltò indietro per qualche attimo "Dottore, sarò onesto. Sono dell'idea che possa essere ancora vivo, considerata la tempra dei vulcaniani. Ad ogni modo, credo che ne siano convinti i nostri cari amici Romulani. Sono in attesa che lo staniamo noi per loro, e quindi per il momento siamo relativamente al sicuro"

"E se non dovessimo trovarlo, comandante? In che modo potremmo andarcene da questo pianeta?"
"Comandante Kuz, non era lei la prima a voler venire qui?" risponde un po' canzonatorio il Comandante Nimonist "Su, dia un po' di fiducia alle capacità mie e del Comandante Sev! Se non troveremo Selk, saremo comunque in grado di inventarci qualcosa!"

Il Comandante Sev osservò per un attimo il primo ufficiale facendo un sorriso divertito per poi spostare la propria attenzione alla zona circostante "Comandante, la cosa che mi preoccupa ora è che siamo in campo aperto, siamo bersagli facili. Inoltre, non vorrei sembrarvi negativo ma, non vi pare anche a voi che stia tornando il vento?"

USS Novalis - Ufficio del Consigliere
23/06/2395 ore 9.36 - D.S. 72475.06


Dwalla era seduta comodamente sulla propria poltroncina, con una tazza di caffè fumante sulla scrivania: era passato molto tempo dall'ultima volta che aveva chiamato la giovane, e francamente ne avrebbe fatto volentieri a meno, ma in quel frangente non aveva altra scelta.
Appena si aprì il canale, rimase quasi stupita nell'osservare come il tempo fosse stato parecchio clemente con la giovane, come se gli ultimi sette anni non fossero minimamente trascorsi: Samantha era oramai una donna matura, ma la sua alta coda da cavallo e il suo volto, liscio e un po' paffuto, la facevano apparire ancora giovane.

"Ciao Samantha, spero di non averti disturbato"

Samantha apparve piacevolmente sorpresa di vedere Dwalla, tanto da rimanere silenziosa per qualche attimo, un piccolo attimo di pace che durò fin troppo poco.

"O cielo! Dwalla, sei tu? Non credevo proprio di sentirti! Saranno passati secoli dall'ultima volta che ci siamo parlate: ho sentito dire che hai ripreso servizio attivo su di una nave federale! Eh, ti capisco, sai? Anche a me negli ultimi anni è venuta una voglia matta di viaggiare, ma alla fine sono sempre qua. Del resto, fra il lavoro e i figli, alla fine non mi muovo mai da Sol III. Ah, lo sai che mio figlio ha avuto un bambino?"

Dwalla sorrise, sapeva che Samantha era peggio di un fiume in piena, ora non restava altro che attendere "No, non lo sapevo"

"Ah, vedi perchè ti dicevo che dovresti passare di più su Sol III? Non hai idee di quante cose siano successe! Non credo che ci sia stato un periodo simile, siamo sommersi dal lavoro! Il Consigliere Werden è alle prese con un trattato parecchio complesso, e di certo lavorerebbe molto meglio se non avesse sempre la testa per aria. Sua figlia sta passando un periodo di ribellione, e a quanto pare ha iniziato a frequentare Denis Adword, il figlio del Comandante Hatchin, te lo ricordi? Era un diplomatico piuttosto ricercato un tempo, ma ha perso abbastanza popolarità negli ultimi anni"

Dwalla annui brevemente, prendendo il proprio caffè e sorseggiandolo con calma.
"Sarà una lunga, lunghissima, mattinata"

Entrax III - Posizione sconosciuta
23/06/2395 ore 10.24 - DS 72475.15


La squadra avanzava compatta e in silenzio, mantenendo la formazione nonostante le difficoltà: erano partiti alla fine della tempesta per poter sfruttare l'assenza di vento e potersi muovere agevolmente, ma lo stato delle cose era mutato drasticamente in poco tempo. Una leggera brezza si era trasformata in un forte vento, che colpiva con tale forza la squadra da dar loro l'impressione di esserne spostati di peso. Il Comandante Kuz cercava di restare concentrata sul tricorder, per indicare la direzione da percorrere per giungere alle coordinate indicate, mentre gli altri ufficiali si controllavano attorno, cercando di evitare qualche attacco a sorpresa.

Il Comandante Di Maria alzò un po' il capo osservando il Comandante Nimosit "Signore, dovremmo cercare un riparo! La situazione si fa pericolosa, è evidente che siamo finiti in mezzo a una tormenta!"

"Siamo quasi alle coordinate, Signore! Mancheranno si e no una decina di metri!" incalzò il Comandante Kuz "Inoltre rilevo una serie di gallerie rocciose assimilabili a delle grotte proprio alle coordinate, potremmo rifugiarci lì!"
"Molto bene, signori proseguiamo. Un ultimo sforzo, coraggio!" li esortò il Comandante Nimosit.

Il gruppo annuì alle parole del Comandante, aumentando sensibilmente il passo e raggiungendo velocemente la grotta. Il tanto agognato rifugio si rivelò essere, purtroppo, solo una lunga insenatura sul lato sud est della montagna, con un ingresso piuttosto rettangolare e stretto.

"Se non altro non siamo più in mezzo alla tormenta. Comandante Kuz, mi conferma che sono queste le coordinate?"
"Si signore"
"Molto bene, anche se qui non mi pare ci sia molto"

Il Comandante Sev si addentrò un po' alla caverna "Signore, potrebbe essere profonda centinaia di metri questi grotta, forse dovremmo.." prese il phaser "Signore, c'è qualcun'altro in questa grotta!"
Le parole del Comandante Sev fecero scattare tutta la squadra, che in pochi attimi si prepararono, phaser alla mano, a fronteggiare il possibile pericolo. Il Comandante Nimosit si portò verso il Comandante Sev per controllare la situazione, ma era difficile riuscire a capire chi o cosa si stesse celando nell'oscurità.

"Sono il Comandante Nimosit, Flotta Stellare, siamo armati. Ti ordino di farti riconoscere o interpreteremo il tuo rifiuto come atto ostile!"
"Lunga vita e prosperità Comandante Nimosit" un uomo si fece avanti con indosso dei logori abiti romulani "Immagino che siate qui per me"

Il gruppo rimase per svariati secondi a fissare quasi attoniti l'uomo che li stava raggiungendo, sembrava solo lo spettro dell'immagine vista nel database della USS Novalis. Selk appariva nel complesso, parecchio debilitato: il volto scavato e le leggere occhiaie denotavano a primo sguardo la mancanza di cibo e di sonno, ma l'espressione seria e apparentemente imperturbabile non sembrava averlo abbandonato.

"Lei è Selk?"
"E' esatto, Comandante"

USS Novalis - Ufficio del Consigliere
23/06/2395 ore 11.12 - D.S. 72475.25


Dwalla era ancora lì che ascoltava Samantha, e per quanto si stesse sforzando a mantenere un'espressione interessata, iniziava seriamente a non farcela più: oramai anche il quarto caffè era finito e la sua fantomatica informatrice non sembrava arrivare al punto.

"Come ti dicevo, è stata una situazione assolutamente imbarazzante! Tu sai come è fatto Timothy, lui odia i romulani. Immagina la faccia che ha fatto quando il suo unico figlio maschio gli ha annunciato di aver conosciuto la figlia di un commerciante romulano e di essersene innamorato! Per poco non ha fatto un colpo sul posto! Voleva addirittura buttarlo fuori di casa, ma poi è intervenuta la moglie e si è calmato! A proposito di romulani, lo sai che per poco non sei stata chiamata per tornare a trattare con quei simpaticoni?"

Dwalla cercò di non darlo a vedere ma tornò a prestare tutta la sua attenzione a Samantha, annuendo leggermente con il capo.

"A si? Come mai?"
"Ma sei proprio fuori da ogni contatto tu! Il Consigliere Noxin è stato incaricato di gestire le trattative con i romulani relativi alla zona neutrale, per poco non sei stata richiamata tu ma il consigliere ha ritenuto più corretto dar spazio ai giovani, e che giovani! Secondo me il consigliere si è pentito subito, ma sai come sono fatti i tipi come lui! Una volta che hanno detto una cosa la portano avanti, a prescindere che sia corretta o meno! Ad ogni modo, secondo me è un miracolo se le trattative giungeranno al termine! Uno dei diplomatici, il giovane terrestre di nome Stan sta spudoratamente tradendo la moglie con una giovane romulana, un membro del gruppo diplomatico giunto da Romulus. A quanto pare le voci hanno iniziato a circolare, se lo venisse a sapere sua moglie scoppierebbe il dramma! A proposito di dramma, sai chi altro sta tradendo spudoratamente la moglie?"
"No, raccontami tutto.."

Dwalla lasciò che la giovane riprendesse a parlare, quello che voleva sapere lo aveva sentito e per il momento gli era più sufficiente. Iniziò a digitare con calma al terminale cercando tutte le informazioni che poteva trovare sul giovane diplomatico Stan Redir, compreso il nome della moglie. Annuì per un attimo a Samantha, in modo che proseguisse con il suo interminabile monologo e poi scrisse un breve messaggio, predisponendolo perché risultasse anonimo.

"Mi spiace, Stan, tua moglie non la prenderà bene, ma il tuo sacrificio potrebbe salvare molte vite..."


Torna all'indice


14.09 - Sotto la tempesta

Autore: Tenente Comandante Nathel Sev

Entrax III - Posizione sconosciuta
D.T. 23/06/2395 ore 10.35 - D.S. 72475.18


Sev diede rapide istruzioni alla scorta per mettere in sicurezza il perimetro mentre Di Maria visitava Selk. Nel frattempo Nimosit e Kuz analizzavano la grotta e le zone limitrofe tramite i tricorder in attesa di poter parlare con il vulcaniano.
Dopo pochi minuti il Dottore fece un cenno di assenso e i tre ufficiali si avvicinarono.

"Come accennavo prima, Selk, siamo ufficiali della Flotta. Io sono il Comandante Nimosit, primo ufficiale della Novalis." Esordì Nimosit, poi continuò indicando, uno alla volta gli altri ufficiali. "Questi sono il Comandante Sev, capo della sicurezza, e il Comandante Kuz, capo scientifico. Il nostro Dottore lo conosce già."
I vari ufficiali fecero un cenno di saluto e Selk ricambiò. "Dottore, come sta il nostro amico?" Terminò Nimosit rivolgendosi a Di Maria.
"Sorprendentemente bene per quello che ha passato. È denutrito e ha un principio di disidratazione. Quello che mi preoccupa di più è il principio di assideramento. Niente che non possa gestire, ma ho bisogno di un'infermeria."

Selk a quelle parole non mostrò il minimo cenno di emozione, in pieno stile vulcaniano ovviamente, ma sicuramente erano informazioni che anche lui sapeva.

"Molto bene. Appena il clima ce lo permetterà, torneremo alla navetta e faremo rotta verso la Novalis." Concluse Nimosit.
"Vi ringrazio Comandante. Sa, onestamente non mi aspettavo di essere salvato. Posso chiedere cosa vi ha spinto a venire qui? Il mio codice è a dir poco datato..."
"È una lunga storia..." rispose Nimosit "Ma le portiamo i saluti di una sua vecchia amica...Thevek."
Sentendo quel nome il volto del vulcaniano si illuminò. "Dwalla ... quanto tempo ... Un secondo, è imbarcata con voi sulla Novalis?"
"Esattamente."
"Interessante..."

Sev intervenne dopo aver ricevuto un rapporto da Broxin, l'addetto alla sicurezza boliano che era di guardia all'entrata delle grotta.

"Chiedo scusa signore, ma la tempesta sta peggiorando. Sono costretto a richiamare la mia squadra. Dovremo chiudere l'entrata e stabilire un piccolo accampamento."
Nimosit guardò Sev pensieroso.
"Questo non ci voleva ... ma se non ci sono altre soluzioni ... Dottore, faccia quel che riesce per Selk. Sev, pensa all'accampamento. Kuz, io e lei vediamo di approntare un sistema di sensori per capire cosa succede fuori."

Gli altri ufficiali annuirono e ognuno si diresse ai suoi compiti.

Velivolo romulano non identificato, classe Rehnet - Plancia
D.T. 23/06/2395, ore 10.51 - D.S. 72475.21


Il subcomandante D'Amarok era nel suo alloggio intento a leggere la solita pila di rapporti. Dopo avrebbe dovuto compilare il suo di rapporto, che sicuramente sarebbe stato letto dalla Tal-Shiar, e pertanto doveva criptare con quel codice assurdo che gli era stato consegnato ... assurdo ma sembrava funzionare alla grande, visto che lui era ancora lì.
Uno dei rapporti che lesse era in realtà l'ennesimo ordine da seguire. Lo decifrò. Lo lesse. E scagliò il padd contro la paratia. Era già la decima volta, o forse di più, che gli ripetevano le stesse cose. Credevano di avere a che fare con un inetto? Forse era giunto il momento di far vedere quello di cui era capace.

"D'Amarok a Vimeth." Senza attendere la risposta continuò "Mi trovi quel vulcaniano. Ora!"
=^= Signore, gli ordini che lei...=^=
"Gli ordini sono questi. È chiaro?"
=^= Certo. =^=
" Bene." E chiuse il collegamento. "Dannati Federali, politici e politicanti da strapazzo...mi avete scocciato." Disse pieno di rabbia a voce alta.

Dopo essersi calmato a fatica riprese a leggere i rapporti.
Era immerso nei pensieri che sussultò quando arrivò una chiamata.

=^= Sub-comandante. =^=
Era il suo vice.
"Che c'è?"
=^= Credo che l'abbiano trovato. =^=

Senza rispondere D'Amarok guardò la console e pensò tra sé: "Poco più di un'ora ci hanno messo a rintracciare il vulcaniano...se mi avessero lasciato fare, avremmo già lasciato questo dannato sistema da giorni..."
Si alzò e si diresse in plancia dove pochi minuti dopo entrò.
"Cosa glielo fa pensare?"
"Come sa le scansioni da qui sono molto complesse per via delle interf..."
"Lo so, tagli corto!"
"Certo." Si schiarì la voce e riprese "Abbiamo rilevato un segno di vita vulcaniano, vicini ad uno umano..."

D'Amarok ignorò quello che il suo vice stava dicendo perché fu rapito dai suoi pensieri.

"Signore...? Tutto bene?"
"Acceleriamo le cose. Mi sono stancato."

Entrax III - Posizione sconosciuta
D.T. 23/06/2395 ore 12.49 - D.S. 72475.43


La grotta era fredda e umida, ma fuori era peggio. Erano riusciti a trovare delle rocce ferrose che avevano disposto a cerchio al cui interno erano poste altre rocce. Grazie ai phaser le scaldavano e queste rocce restituivano un po' di calore, non molto, ma a sufficienza per non morire di freddo.

"Là fuori sta migliorando" Disse Kuz interrompendo il silenzio.

Tutti si girarono a guardarla, e lei prese il D-padd su cui lei e Nimosit avevano configurato il programma per la gestione dei sensori che avevano disposto fuori.

"Vedete, il fronte sembra dirigersi decisamente verso Nord. Credo che nel giro di una, due ore, possiamo rischiare un'uscita. Troveremo ancora neve e freddo ma dovrebbe ess..." si interruppe quando un segnale d'allerta invase tutto lo schermo.

Tutti continuarono a guardare la Trill che aveva girato il D-padd e digitava alacremente.

Dopo un paio di minuti Nimosit interruppe quel silenzio.

"Cosa succede, Comandante?"
"Un attimo, signore..." rispose e continuò a interagire con il D-padd. "Si, è decisamente così..." Poi guardò gli altri e riprese "Per farla breve, credo che i romulani abbiano rotto gli indugi. Hanno scansionato il pianeta con scansioni attive talmente potenti da creare un ritorno sui nostri sensori. Ci hanno individuato."

A quelle parole Sev e i tre agenti della sicurezza scattarono in piedi e si misero a controllare l'equipaggiamento per poi muoversi.
Nimosit meditò sul da farsi per un po' e poi fece la domanda che tutti stavano pensando.

"Possono teleportarci?"
"Assolutamente no." Ci pensò nuovamente e riprese "Il teletrasporto funziona a brevissima distanza"
"Quindi devono mandare giù qualcuno." Concluse Nimosit, alzandosi.

Entrax III - Posizione sconosciuta
D.T. 23/06/2395 ore 13.07 - D.S. 72475.47


La navetta Romulana con a bordo quattro agenti della sicurezza atterrò a circa tre chilometri dalla grotta dove avevano individuato Selk. Uno rimase di guardia dentro la navetta a coordinare, gli altri tre che uscirono dirigendosi il più in fretta possibile verso il loro obiettivo.

Entrax III - Posizione sconosciuta
D.T. 23/06/2395 ore 13.21 - D.S. 72475.49


Dentro la grotta il campo era stato smontato, e avevano pensato ad un piano d'azione.
Sev e un addetto della sicurezza avrebbero fatto strada verso la navetta seguendo la mappa tracciata all'andata. A seguire Kuz, Di Maria e Selk. Chiudevano la fila Nimosit e gli altri 2 agenti.
La tempesta di neve era decisamente calata, fortunatamente, ma comunque era impegnativo muoversi e la visibilità era limitata.
Avanzavano lentamente con la neve fino al ginocchio.

"Quanto manca ancora?" Chiese Di Maria urlando per farsi sentire.
"Non molto, 25, 30 minuti direi...se manteniamo questa andatura." Rispose Sev dopo aver guardato la mappa. "Come sta andando?"
Di Maria guardò Selk e poi rispose. "Siamo al limite!"

Lo scambio fu interrotto dalla comunicazione di Casey, uno degli agenti in retrovia.

"Contatto!! T2, 6, 5" Fu la semplice comunicazione che indicava l'identificazione di due bersagli, con la posizione rispetto al gruppo. Senza ulteriori comunicazioni Casey si trovò un riparo e puntò il fucile in direzione dei bersagli, subito imitato dall'altra agente che chiudeva la fila.
Sev si voltò verso l'ultimo agente e gli diede l'ordine di raggiungere gli altri e di rallentare gli assalitori. Poi attivò un canale sicuro con gli altri ufficiali.

"Individuati due bersagli, i ragazzi li rallenteranno, noi continuiamo a muoverci, aumentando il passo. Kuz, a lei la mappa."
"E come li recuperiamo?" Chiese Nimosit
"Ci seguiranno, non staranno fermi a fare le 'paperelle', signore. Poi li recupereremo con il teletrasporto."
"Ricevuto. Muoviamoci!"

Il gruppetto iniziò a muoversi rapidamente mentre Sev guardava intorno a loro attraverso il mirino del fucile. Alle loro spalle si iniziarono a sentire i colpi dei phaser e dei disgregatori accompagnati dai messaggi in codice che si scambiavano i membri della sicurezza.

"T1, 5 verso 4." Bersaglio uno ore 5 in movimento verso ore 4.
"Roger." Rispose Broxin, che si diresse ad intercettarlo.
"T1, 7. 0." Intervenne Keller, un'umana, ad indicare che uno degli assalitori, in posizione ore 7, era stato neutralizzato.
"Rapporto!" Tuonò Casey.
"T2, 4." Rispose per prima Keller.
"T1, 6!" Ne era arrivato un altro.

Dopo una ventina di minuti arrivarono in vista della navetta e velocemente salirono a bordo. Di Maria portò Selk direttamente in infermeria, Sev, Nimosit e Kuz si trovarono nella piccola plancia per avviare la navetta. Dopo pochi minuti era tutto pronto.

"Stavo pensando...." Sev interruppe il momento di silenzio. Nimosit e Kuz si girarono verso di lui. "In orbita abbiamo un falco da guerra, che ha inviato una squadra a terra...se noi saliamo con la nostra navetta..."
"...verremmo distrutti senza speranza." Concluse Nimosit "Non riusciremmo a partire in curvatura in tempo..."
"Esatto. Problema: loro sparano a tutto quello che sale...ma siamo sicuri proprio a tutto...?" Riprese il bajoriano.
"Cosa vuoi dire?" chiese Nimosit
"Sparerebbero anche ad una navetta romulana...?"
"Credo proprio di..." Poi capì. "Oh no...non mi dirai che vuoi..."

Lasciò la frase a metà perché il sorriso beffardo di Sev valeva già come risposta.

"E come intendi procedere?"
"Ci teletrasportiamo dentro la navetta e andiamo via con quella." Poi si voltò verso Kuz e riprese "Possiamo teletrasportarci, vero?"

Kuz, che fino a quel momento aveva seguito in silenzio, si girò verso la console e si mise a fare dei calcoli mentre rispondeva.

"Le interferenze impediscono il teletrasporto se non a brevissima distanza. Abbozzando i conti direi 5-600 metri, non di più..."
"Ok, allora andiamo dalla loro navetta, la prendiamo e andiamo via."
Nimosit si rivolse alla Trill. "Riesce a trovare la loro navetta?" le chiese mentre anche lui si metteva ad interagire con la console.

Dopo qualche minuto Kuz rispose.

"Dovrei averla trovata. Rilevo delle emissioni a circa 9 chilometri da qui compatibili con quelle emesse da un motore romulano. È acceso, l'ho trovato solo per questo, altrimenti con queste interferenze sarebbe stato molto più difficile."

"Mi dia la posizione." Disse Nimosit mentre prendeva i comandi. Poi si girò verso Sev. "È acceso il motore, quindi immagino che ci sia qualcuno all'interno. Immagino anche che tu ti renda volontario per mettere in sicurezza la navetta...giusto?" Era a metà strada tra un rimprovero e un ordine ma con una vena di complicità.

Sev diede seguito solo alla vena di complicità.

"Certo!"
"Bene. Controlli prevolo completati, siamo pronti a partire. Kuz, si prepari a prendere a bordo i nostri compagni, volerò sopra di loro."
"Pronta, signore."

Sev si stava preparando per l'abbordaggio e aveva appena comunicato, sempre in codice, agli agenti della sicurezza di tenersi pronti al teletrasporto. Con un pollice alzato fece capire al Primo Ufficiale che tutto era pronto poi si diresse verso l'infermeria.

"Dottore, iniziamo a ballare. Raccogliamo i nostri, potrebbero aver bisogno di assistenza." Poi uscì senza attendere la risposta.

Di Maria guardò Selk che capì la domanda.

"Sono in condizioni buone, posso aiutarla."
"Ecco...il paziente che assiste il dottore...non si finisce mai di vedere cose nuove..." Disse sospirando il dottore.

Nimosit decollò a razzo e sfrecciò sopra gli agenti della sicurezza e fornì fuoco di copertura regalando un po' di calma mentre Kuz operava sul teletrasporto. Dopo pochi secondi il familiare turbinio di luci azzurre si trasformò nei tre agenti. Casey era ferito ad una gamba e fu portato in infermeria.

La navetta sfrecciava alla velocità massima consentita.

"Arrivo tra 45 secondi." Informò tutti Nimosit.
"Si sta muovendo. La navetta si è alzata." Intervenne Kuz.
"Li sta andando a prendere. Mi porti dentro ora!" Le fece eco Sev.
"Teletrasporto tra 10 secondi ..."

Dopo 15 secondi Sev si ritrovò dentro la navetta Romulana, alle spalle del pilota. Non attese nemmeno un secondo e sparò con il phaser impostato su stordimento, il romulano non si rese conto di niente. Prese i comandi e trafficò un po' prima di trovare il controllo dei propulsori e fermò la navetta.

Si guardò rapidamente intorno mentre legava il romulano. La navetta era composta da 4 locali, la piccola plancia, un'infermeria, un magazzino che fungeva anche da sala motori e una piccola stanza con 4 letti a castello. Dopo aver appurato che non c'era nessun altro a bordo contattò i colleghi.

=^= Qui Sev. La navetta è mia. Potete venire.=^=

Senza ricevere risposte si vide materializzare Di Maria con i due pazienti. Dopo pochissimo arrivarono tutti tranne Nimosit.

Kuz anticipò la domanda di Sev.

"Ha detto che arriva subito...aveva un'idea."

Dopo un minuto arrivò anche lui.

"Che succede...?" Domandò Sev.
"Ho pensato di usare la nostra navetta per darci più tempo." Rispose Nimosit mentre si dirigeva alla console dei comandi mentre appoggiava lì vicino un D-padd. "Mentre uno di noi pilota questa navetta qualcun altro pilota la nostra per 'distrarre' i Romulani." Spiegò mentre indicava il D-padd che aveva lì a fianco.
"Ottima idea signore." Affermò Kuz.
"Decisamente. So anche a chi affidare il compito." Disse Sev mentre si girava verso Keller facendole segno di avvicinarsi. "Lei ha l'abilitazione da pilota da combattimento, quindi prenderà il controllo della nostra navetta. Non ci aspettiamo che la navetta sopravviva allo scontro, ma deve durare il tempo necessario per farci telare da qui. Ricevuto?"
"Completamente signore, li farò impazzire!" Rispose la donna prendendo il D-padd.

Entrax III - Posizione sconosciuta
DT 23/06/2395 ore 13.52 - DS 72475.55


I romulani che erano sbarcati avevano chiamato il loro compagno appena si erano accorti del teletrasporto e si erano diretti verso la navetta per velocizzare l'operazione di recupero.
Ad un certo punto videro tra le nuvole la navetta che li superava velocemente.

"Xikot, dove stai andando?" Non ricevendo risposta riprovò " Xikot, rispondi, dannazione, siamo qui dove stai andando...?"

I due romulani si guardarono non capendo la situazione.


Torna all'indice


14.10 - Sceneggiate

Autore: Tenente Comandante Dwalla Thevek

USS Novalis, Ufficio del Consigliere
23/06/2395 Ore 11.33 - D.S. 72475.25


La mente di Dwalla stava vorticando di idee. Le succedeva sempre così. Di fronte ad un problema impiegava sempre un po' di tempo per studiare e capire quella era la fase in cui la sua insoddisfazione e insofferenza raggiungeva l'apice. Poi... BUM! improvvisamente ogni cosa le risultava chiara e ogni azione successiva talmente evidente che era come se fosse sempre stata lì, in attesa del momento giusto per attivarsi.

Davanti alla specchiera stava pensando e ammirando quello che vedeva. Tolta l'uniforme della Flotta Stellare e indossato un elegante vestito bianco di cotone con un'ampia scollatura, si era truccata con molto gusto usando colori pastello che si sposavano bene con la sua carnagione olivastra frutto del suo DNA misto.

"Perfetta" pensò dandosi un colpo di spazzola per ravvivare i suoi capelli.

Si sedette al computer e si mise in comunicazione con il Senatore Toolaq su Romulus.

=^=Dwalla Thevek!! Che meravigliosa sorpresa!=^= Esclamò l'affascinante romulano dai capelli brizzolati. Nonostante la non più giovane età, Toolaq era rimasto il bell'uomo che Dwalla ricordava.
"Jolan Tru, Toolaq, è un piacere vederti in buona salute." rispose Dwalla
=^= Il piacere è mio... sei bellissima esattamente come ti ricordavo...=^=
"Grazie... anche se gli anni passano anche per me purtroppo..." disse Dwalla teatralmente.
=^=Non dire sciocchezze... non sei cambiata di una virgola. Che piacere... a cosa devo questa chiamata?=^=
"Avevo un po' di nostalgia dei bei tempi andati... mi ricordo con molto piacere le nostre serate a ballare in terrazza sulla tua casa nel mare di Apnex..."
=^=Ricordo bene le nostre serate... perché non mi vieni a trovare? Lavori ancora all'Accademia della Flotta Stellare?=^=
"Non più... avevo bisogno di un po' di azione. Ho provato a rientrare nel corpo diplomatico, ma immagino che non mi volessero più. Così mi sono trovata a fare il consigliere di bordo su una nave della Flotta."
Questa era una mezza verità. Dopo l'ultima missione della Novalis le avevano offerto un incarico diplomatico, ma ormai l'eccitazione per il servizio attivo l'aveva avvinta e poteva dire onestamente, ma solo con sé stessa, di trovarsi proprio a suo agio sulla Novalis. In quel momento però doveva continuare la sceneggiata.
"Ci sono rimasta un po' male... intanto perché non posso più vedere vecchi amici..."
=^=Che peccato... ma aspetta un momento. La Federazione e l'Impero stanno preparando una conferenza su Nyke II. Io parteciperò, insieme alla rappresentanza consolare, in qualità di portavoce del Senato. Non ti nego che i rapporti in questo momento sono un po' tesi. Ci sono forze che non desiderano una vera pace con la Federazione... soprattutto alla luce dei recenti eventi su Garivan III...=^=

Dwalla sorrise, aveva letto quell'aggiornamento quella stessa mattina e ancora non ci poteva credere.

=^=Ah, sì... una vecchia classe Miranda al comando di un guardiamarina appena diplomato all'Accademia e un equipaggio di cadetti hanno distrutto in combattimento un falco da guerra e preso oltre 200 prigionieri... immagino che il vostro povero comandante non sia molto felice in questo momento..."
Anche il Senatore sorrise.
=^=Eh sì... il Comandante Lahkath è caduto in disgrazia... e poi... sconfinare così in territorio Federale...=^=
"Cose che non si fanno... vero Toolaq?"
=^=Esattamente! È proprio quello che dicevo ieri al Comandante Molok...=^=

Come entrambi sapevano perfettamente, il Comandante Molok era una delle figure di spicco dell'intelligence romulana.

=^=Comunque, come ti dicevo... abbiamo appena saputo che un membro del Corpo diplomatico federale ha dovuto dare forfait per alcuni eventi personali... la moglie lo ha trovato tra le braccia di una delle nostre segretarie. Potrei fare qualche pressione sull'ambasciatore per chiedere tuo intervento... così intanto potrei ammirarti dal vivo... che ne dici?=^=
"Non saprei... ci dovrei pensare un po'... non posso prendere una licenza in questo momento..." rispose Dwalla, sfoggiando uno sguardo più adatto a nascondere una scala reale a poker.
=^=Suvvia... porterò anche una bottiglia di Jilah's...=^=

Il Jilah's era la migliore birra romulana in assoluto. Impossibile da trovare all'infuori di Romulus e anche lì comunque destinata solo alle classi superiori.

"Beh... in tal caso non posso certo rifiutare... ma solo se mi prometti di portarmi a ballare come una volta."
=^=Senz'altro... ti farò avere un invito alla conferenza... a presto Dwalla=^=
"Non vedo l'ora... e grazie."

Dwalla spense la comunicazione e sorrise soddisfatta.
"Uomini..." pensò sistemandosi il vestito all'altezza del seno "...basta poco ad una ragazza per farsi invitare al ballo... bene mi dovrò preparare e informare il Capitano..."

Il trillo della porta la distrasse.

"Avanti!"
Moore entrò e si fermò un secondo a guardarla... "Hai chiamato il Senatore Toolaq."
"Ma come fai... guarda che qui quella telepatica sono io."
"Ti conosco... cara mia... e conosco il punto debole del Senatore... e da quello che vedo credo proprio che tu abbia avuto successo." concluse Moore facendo un fischio di approvazione.
"Scemo... ora vattene che devo cambiarmi... non posso presentarmi a Kuribayashi così."
"Perché no? Non penso che gli dispiacerebbe... o forse sì... meno male che non c'è il Comandante Nimosit."
"Mmm si... lo penso anche io..." disse lei soppesando un po' l'idea, prima di incupirsi leggermente. Non avevano ancora notizie dell'Away Team e non sapeva né se avessero trovato Selk, né se stessero tutti bene.

"Allora procediamo con il piano" concluse Moore "e non ti preoccupare... staranno tutti bene"

Entrax III - Navetta Romulana catturata - Ionosfera
23/06/2395 ore 13.52 - DS 72475.67


"L'area di disturbo sta terminando, tra pochi secondi potranno esaminare la navetta e si accorgeranno di certo che non ci sono romulani a bordo." disse Kuz controllando la strumentazione a fianco di Nimosit.
"Alzare gli scudi." disse Nimosit.
"Scudi alzati." rispose Sev
"Allora contattiamo la Kant."
"Frequenze aperte. Canale sicuro. I romulani non possono rintracciarla." disse Kuz.
"Ottimo comandante..."
"Comandante Nimosit a Tenente Keller..."
=^=La ascolto, Signore.=^=
"Procediamo con il piano. Stia pronta per un teletrasporto d'emergenza."
=^=Sì, signore!=^=

La navetta federale, che fino a quel momento aveva volato ad una quota più bassa seguendo le interferenze geomagnetiche che la tenevano totalmente invisibile ai sensori, si proiettò nello spazio e venne subito intercettata dalla nave romulana che ingaggiò il combattimento. Nonostante le manovre estremamente abili, la differenza di potenziale tra le due navi era così estrema che con pochi colpi la navetta federale era già messa male. Intanto la navetta romulana rubata si stava avvicinando a grande velocità pronta a mettere a segno un unico colpo per fuggire a grande velocità.

"Gli scudi della Kant sono al 35%." disse Kuz
"Kuz pronta con il teletrasporto di emergenza. Ci avvicineremo il più possibile."
"Deflettore pronto per l'impulso tolaronico." intervenne Sev.
"Colpo diretto sulla Kant! Keller ha impostato una rotta di collisione."
"Le funzioni vitali di Keller sono instabili!" disse Di Maria.
"Teletrasporto di emergenza! Attivare!"

Kuz attivò il teletrasporto e prese a bordo il tenente. Di Maria si mosse rapidamente a controllarne lo stato di salute

"Diverse bruciature e fumo nei polmoni. Niente di troppo grave. Aiutatemi a portarla nell'infermeria..." disse rivolto agli agenti della sicurezza.

La nave romulana iniziò la manovra per evitare la navetta federale, ma questa andò comunque a colpire di striscio.

"Fluttuazioni negli scudi!" annunciò Kuz "Ci contattano"
"E' il momento Sev!" disse Nimosit

La bolla di energia dell'impulso tolaronico partì dal deflettore della navetta romulana e andò a colpire le gondole di curvatura.

"Colpiti! Non potranno usare la curvatura per almeno un'ora, le bobine di campo vanno completamente smagnetizzate..."
"E allora approfittiamo della cosa... curvatura 8, attivare!" disse Nimosit impostando la rotta e facendo entrare la navetta in curvatura lasciando indietro i romulani.
"Ottimo lavoro ragazzi... anche questa volta ce l'abbiamo fatta... e grazie Selk, la sua idea ha funzionato alla perfezione."
"In tanti anni si imparano un sacco di trucchi... dobbiamo sbrigarci... può impostare queste coordinate?" disse Selk passando un D-padd a Nimosit. Questo lo guardò un momento, poi alzò le sopracciglia "Saremmo un po' lontani dalla Novalis. Il Capitano mi ha detto di venirla a recuperare e di riportarla sulla Novalis."
"Lo so, Comandante, ma non è ancora il momento... le informazioni che possiedo vanno portate all'Ammiraglio Valar e queste sono le coordinate del rendez-vous. Ne va della sicurezza della Federazione. Ah inoltre le chiederei di disattivare il transduttore dell'accoppiamento della singolarità artificiale."
"Ma è il sistema primario di controllo del nucleo!" rispose Nimosit
"Lo so benissimo comandante, ma il rischio è minimo, almeno finché non superiamo curvatura 7, e come bonus la nostra traccia di curvatura diventa praticamente impossibile da trovare."
"E lei come fa a saperlo?" disse Kuz.
"Comandante, faccio questo lavoro da molto tempo. Sapere queste cose mi ha tenuto vivo. Comandante Nimosit, capisco la sua riluttanza, ma non abbiamo tempo da perdere..."

Nimosit ci pensò un po', poi diede un'occhiata alle persone che erano con lui.

"Ok, andiamo a queste coordinate. Kuz avvii la comunicazione sicura con la Novalis. Sev, aiuti Selk con il trasduttore."
"Subito comandante."
"... e speriamo di non finire in pulviscolo spaziale ..." pensò Coral.

USS Novalis - Sala Tattica
23/06/2395 ore 14.03 - DS 72475.69


Quando Kuribayashi entrò nella sala i suoi ufficiali superiori erano già seduti ai loro posti. Moore aveva ingaggiato una discussione con Borodin circa i consumi della nave e sulla necessità di organizzare i rifornimenti in modo lungimirante e in accordo con i movimenti delle altre navi della Flotta. Da bravo stratega quale era cercava di ottenere dei vantaggi a lungo termine. Il Tenente Oxila invece appariva molto preoccupato e questo nonostante Dwalla cercasse di farlo stare meglio. Il consigliere, nonostante i suoi pensieri, cercava comunque di massimizzare l'umore dell'equipaggio. Tutti però scattarono sull'attenti quando il Capitano entrò seguito a ruota da Roth.

"Riposo, riposo... allora abbiamo ottime notizie" disse accomodandosi "Comandante Roth..."
"Dieci minuti fa ho riscontrato nella traccia sub-spaziale una frequenza disturbata. Prima che partisse, il tenente comandante Kuz ha avuto una brillante idea: nascondere le informazioni criptandole dentro i disturbi di frequenza, così chiunque avesse intercettato il messaggio avrebbe provato a pulire il segnale eliminando il disturbo, ma avrebbe trovato solo una comunicazione standard senza alcuna informazione. Così avviando un programma adatto abbiamo potuto ricevere questo messaggio..." disse Roth avviando lo schermo della Sala Tattica.

Apparve il volto di Nimosit.

=^=Speriamo che questo messaggio arrivi... allora sono il Comandante Coral Nimosit della USS Novalis. La missione è stata un successo. Abbiamo recuperato Selk vivo, denutrito, ma vivo. Il dottor Di Maria ha già prestato le prime cure, ma non sembrano esserci gravi ripercussioni. Siamo stati intercettati dai romulani su Entrax. La navetta Kant è andata distrutta, il tenente Keller è leggermente ferita, ma niente di grave. Attualmente siamo a bordo di una navetta romulana che abbiamo catturato e ci stiamo dirigendo nel sistema Jaal'ho, su richiesta di Selk. Per il successo della missione manterremo il silenzio radio fino al rendez-vous con la Novalis tra 7 giorni nel sistema Nyke. A presto!=^=

La comunicazione si spense.

"Come avete visto, la nostra missione procede e possiamo considerare almeno la prima parte un successo. Aggiornamento comandante Thevek?"
"Sono riuscita a ottenere un invito come membro del corpo diplomatico. Suggerirei di muovere su Nyke II il prima possibile. Il responsabile per la Federazione è un certo Consigliere Noxin, un astro nascente della politica Federale. Vorrei arrivare prima di lui per verificare una teoria"
"Di cosa si tratta?"
"Chiamiamolo istinto... non ho nessuna prova, ma solo dei fatti separati di cui propongo una possibile lettura: sia nella Federazione che nell'Impero ci sono forze che desiderano il fallimento delle trattative su Nyke. I romulani stanno agendo in modo molto sottile: invieranno una selezione diplomatica molto forte e molto ben disposta, ma mie fonti mi hanno confermato che la Tal 'Shiar, l'intelligence romulano, ha sconfinato più volte nell'ultimo periodo, causando tensioni. Ovviamente negano tutto e hanno scaricato tutta la colpa su comandanti - a loro dire - incapaci, ma fatto sta che ciò ha generato risentimento. Dalla parte Federale il comportamento del Consigliere Noxin mi sembra, a voler essere buoni, ingenuo. La rappresentanza Federale, scelta personalmente dal Consigliere è poco più che un guazzabuglio di giovani alle prime armi, che darebbe ai romulani un vantaggio non da poco nelle trattative e c'è da chiedersi a quale vantaggio il Consigliere Noxin miri." disse Dwalla.
"Scusa se ti interrompo, ma credo di sapere quali possono essere eventuali altri obbiettivi" disse Moore alzandosi e cominciando a camminare lungo la sala "credo che la conferenza su Nyke sia solo un pretesto. Al momento nessuna delle due parti intende fare il vero passo: l'eliminazione della zona neutrale. Nyke dovrebbe essere più una ridefinizione di alcuni confini... ma ho controllato... Entrax non rientra tra i sistemi di cui si parlerà. La realtà è che molti dei sistemi nella zona neutrale interessano più ai romulani che alla Federazione quindi credo che il Consigliere Noxin abbia fatto un qualche genere di accordo per includere questi sistemi in modo indiretto. Presso la Federazione la sua immagine sarebbe simile agli antichi conquistatori terrestri del XVII secolo, concedere sistemi minori ai romulani da una parte, come perline, e poi presentarsi con solo Entrax come gioiello e attirare a se la fama. Ciò lo porterebbe vicino alla Presidenza della Federazione nel giro di poco"
"E' possibile... ma questo sarebbe un uso alquanto privato delle forze della Federazione" disse Kuribayashi "Non ci resta che controllare. Quindi il piano procede. Tenente Oxila, rotta per Nyke, curvatura 8. In libertà"


Torna all'indice


14.11 - A rischio eliminazione

Autore: Tenente Lan Oxila


Velivolo romulano non identificato, classe Rehnet - Plancia
23/06/2395 ore 13.52 - D.S. 72475.55


La fuga dei federali fece sprofondare la plancia del vascello romulano in un clima di profondo nervosismo e inquietudine: nessuno aveva il coraggio di parlare ma tutti erano pienamente consapevoli che avevano fallito nel loro compito e avevano consegnato alla Federazione informazioni tali da porre ogni loro piano sul viale del tramonto. Il Subcomandante si era riseduto alla postazione di comando con sguardo nervoso, per poi inviare delle coordinate al timoniere.

"Dirigersi a quelle coordinate, massima curvatura"
Il timoniere si voltò perplesso "Signore, entriamo nello spazio federale?"
Il Subcomandante annuì "Avrei decisamente preferito evitarlo, ma non possiamo permettere a Selk di scappare. Attivare, timoniere."

Il timoniere si limitò ad annuire rapidamente, ma il resto dell'equipaggio apparve perplesso e sconcertato da quell'insolito ordine: iniziarono a guardarsi fra loro senza capire, per poi tornare a fissare l'ufficiale superiore, indecisi sulla possibilità o meno di chiedere qualche spiegazione o rimanere in silenzio.

"Mi scusi signore" intervenne alla fine l'ufficiale tattico "Ma stiamo tentando alla cieca di individuare la navetta?"
Il comandante scosse il capo "Non esattamente, appena saremo abbastanza vicini potremo localizzare il segnale della navetta. Non credo che serva ricordarle che abbiamo installato nei nostri velivoli un dispositivo di posizionamento e controllo remoto."
"Si signore" rispose il centurione "Ma dovremmo essere decisamente vicini alla navetta, e questo presupporrebbe sapere che effettivamente quella navetta passerà in una determinata area."
"E' proprio per questo che ci stiamo portando in un'area federale" rispose il Subcomandante D'Amarok "La nostra spia ci ha segnalato le coordinate del luogo di raccolta di Selk, è vero che potrebbe scegliere di percorrere un percorso più o meno ampio, ma alla fine dovrà per forza passare in quell'area."
Il centurione scosse il capo "Signore, non credo di capire. Perché dovrebbe puntare ad un luogo di recupero vecchio di quattro anni? E poi perché dovrebbero passare per forza in quell'area?"
"Meigok, non consideri che le spie alla fin dei conti sono persone che per un lasso di tempo sono tagliati fuori dal loro mondo, sono sotto copertura, e per uscirne seguono un preciso piano ideato in precedenza per velocizzare le operazioni. Inoltre la nostra spia ci ha informato che in effetti tutto è stato predisposto per l'arrivo di Selk a quelle coordinate. Andrà lì, ne sono certo." fece una piccola pausa "E per raggiungere quel luogo dovrà per forza passare per quel collo di bottiglia, è lì che dobbiamo aspettarli"
"Collo di bottiglia signore?" chiese un po' intimorito il timoniere.
"Esatto, ho detto proprio collo di bottiglia. Selk ha fretta, può anche allungare un po' il tragitto per rendere più difficile localizzarlo, ma non può evitare di passare in quell'area. Sostanzialmente quello è l'unico punto in cui il campo di battaglia ci è favorevole: nell'area a nord-est di quelle coordinate vi è una grossa supernova, i cui campi gravitazionali non darebbero scampo alla navetta, mentre verso sud-ovest c'è un'area di spazio instabile e impraticabile per le navette. Le tempeste di plasma in quella sottospecie di nebulosa sono talmente forti che se vi entrassero si auto-eliminerebbero, togliendoci ogni problema."
"Potrebbero tentare di aggirare esternamente l'area" incalzò il centurione alla console tattica.
"No, lo escludo" rispose il Subcomandante "Vorrebbe dire perderci troppo tempo e i nostri amici federali hanno fretta, molta fretta. Passeranno per la strettoia, e a quel punto riusciremo a individuarli e catturarli"

SOL III - San Francisco, abitazione del Consigliere Noxin
23/06/2395 ore 13.56 - D.S. 72475.56


Il nervosismo del Consigliere Noxin stava diventando sempre più visibile e nulla sembrava in grado di farglielo passare: aveva bevuto quasi tutta una bottiglia di scotch, ma neppure il leggero stato di ebrezza riusciva a tranquillizzarlo in quel momento. Sul pavimento si poteva vedere un padd quasi del tutto distrutto che emetteva ancora qualche flebile luce, ma sarebbe stato impossibile tentare di leggere lo schermo. Il rumore della chiamata fece voltare il consigliere verso il terminale, furente in volto.

"Consigliere, ho delle notizie da darle."
"Notizie? Le uniche notizie che voglio avere è sapere che quel dannato vulcaniano è morto con tutti gli altri federali ficcanaso che sono andati a cercarlo!"
"Purtroppo non è questa la notizia che le devo comunicare, anzi, dalle mie informazioni Selk ed il gruppo di federali sono riusciti a imbrogliare la nave romulana e darsi alla fuga. Abbiamo rilevato un loro messaggio ma sono stati furbi, non hanno dato alcuna sorta di informazione, non sappiamo esattamente dove si trovino."
"Incapaci!" sbottò di colpo il consigliere "E vi reputate una razza superiore agli umani? Siete dei buoni a nulla! Non posso crederci che siate riusciti a farveli sfuggire!"
"Si calmi Consigliere, non sappiamo dove si trovino ora ma sappiamo dove stanno andando. Non creda, anche noi rolumani abbiamo le nostre spie, e sono sistemate in posizioni strategicamente adatte per permetterci di concludere la missione. Si tratta di un contrattempo, lo uccideremo un po' più tardi del previsto, ma lo uccideremo."

Il Consigliere Noxin scosse il capo "Mi ci mancava solo questo! Non bastava che mi ritrovassi quella viscida serpe al seno appioppatami su richiesta di un senatore romulano, devo pure sperare che all'ennesimo tentativo riusciate ad uccidere Selk e quel drappello di federali!" tornò a fissare lo schermo "Io devo salire a bordo per recarmi su Nike II, quindi voglio che tu recepisca a pieno il mio messaggio perché per un po' non ci dovranno essere comunicazioni. Voglio che invii qualcuno dei tuoi uomini su Nike II, mettili sulle tracce di una certa Dwalla Thevek e questa volta fai in modo che la facciano fuori! Ricordati che se vado a fondo io ci andrai anche tu e i tuoi amici!"
Il giovane fissò con espressione un po' disgustata il Consigliere "Non mi serve certo che me lo ricordi lei, so quello che devo fare. Selk, questa Dwalla, e tutti coloro che si metteranno in mezzo verranno fatti sparire."
"Bene, e questa volta niente contrattempi!"

USS Novalis - Sala Tattica
23/06/2395 ore 20.06 - D.S. 72476.26


Gli ufficiali chiamati alla riunione avevano preso posto da poco tempo quando il Capitano Kuribayashi fece il suo ingresso con una espressione molto seria dipinta sul volto. Tutti i presenti si concentrarono immediatamente sul loro superiore ammutolendosi di colpo.

"Signori, buonasera, vi ho chiamati per fare il punto della situazione. Siamo in un'orbita geostazionaria intorno Nike II, in anticipo rispetto alla delegazione federale di quasi venti ore. Abbiamo rilevato la presenza di un falco romulano, e siamo stati contattati dal Senatore Toolaq, che appariva desideroso di avere un colloquio con lei, Comandante..." lo sguardo si posò per qualche attimo su Dwalla prima di tornare ad osservare in generale i suoi uomini "Non credo che serva ricordare a nessuno di voi che la situazione è delicata e potenzialmente pericolosa, non voglio che nessuno di voi scenda sul pianeta da solo"
"Mi scusi signore," prese la parola Dwalla "devo contraddirla: il Senatore Toolaq mi ha invitato qui a questa conferenza con la specifica intenzione di incontrarmi. Il rapporto di fiducia che ho con lui finirebbe per incrinarsi se dovessi presentarmi con una scorta armata."

Il Capitano annuì rapidamente "Sono consapevole che presentarsi con una scorta non sia segno di piena fiducia, consigliere, ma non sapendo a cosa andrete incontro sul pianeta ho deciso che scendere da soli sia troppo pericoloso. Lei è un ufficiale estremamente capace, sono certo che saprà come ammansire il senatore."

Dwalla stava già per rispondere quando si fermò a riflettere "Bene signore, in questo caso chiedo che ad accompagnarmi sia il tenente Oxila." fece un leggero sorriso "Sono certa che lui sarà più che sufficiente, inoltre non essendo un tattico, sarà decisamente più semplice motivarne la presenza."

Il tenente Oxila si voltò di scatto, con sguardo esterrefatto, ma non fece in tempo a rispondere perché il Comandante Moore prese la parola "Molto bene, se è così io e un paio dei miei uomini le chiediamo in veste formale di concederci qualche giorno di licenza per poterci svagare sulla superficie di Nike II."

Il Capitano si voltò ad osservare l'espressione di Moore "Formalmente vuole una licenza, e informalmente? Ha delle fonti su Nike II?"
Il Comandante Moore sorrise apertamente "Esattamente Capitano, ho alcune fonti non propriamente ufficiali che potrebbero raccontarmi che aria sta tirando sul pianeta, ma ho bisogno di potermi muovere con un po' di libertà e l'uniforme sarebbe solo d'impiccio."
Il Capitano annuì "Molto bene, andatevi a riposare, scenderete sul pianeta domattina. In libertà."

Il tenente Oxila osservò il Capitano uscire per poi dirigersi da Dwalla con espressione sempre particolarmente stranita, non riuscendo a capire perché avesse scelto proprio lui per accompagnarla ad incontrare il senatore romulano.

"Comandante, mi scusi ma proprio non capisco."

Dwalla si voltò sorridendo "Sono certa che lei sarà perfetto, ho già in mente come giustificare la sua presenza con il Senatore, non si preoccupi! Piuttosto, ha mai bevuto la birra romulana?"

Lan spalancò gli occhi e poi scosse il capo "No, Comandante, perché?"

Dwalla ammiccò sorridendo "Allora mi creda, per lei sarà un'esperienza unica. A domani tenente e mi raccomando, in abiti civili."

Nike II - Luogo sconosciuto
24/06/2395 ore 06.32 - D.S. 72477.45


Un giovane romulano arrivò sul pianeta sfruttando un semplice cargo civile, fra le mani una semplice olofoto del Comandante Thevek: sapeva bene cosa si aspettassero da lui, era un sicario al soldo di chi pagava di più e in quel momento il suo mandante voleva che quella donna morisse. Era un ragazzo estremamente bello ed attraente, e non ci mise molto a capire che quella era la sua miglior carta in quel frangente.

"Mi scusi" si avvicinò ad una delle segretarie presenti alla conferenza "Non vorrei disturbarla ma sto aspettando una mia cara amica, per caso è già arrivata Dwalla?"
"No, in realtà no, ma dovrebbe arrivare al massimo entro domani pomeriggio" disse la giovane arrossendo leggermente
"Ah, molto bene. Mi raccomando, non le dica che ho chiesto di lei, ci tengo a farle una sorpresa" ammiccò il giovane
"Oh, stia tranquillo non le dirò nulla" rispose la giovane per poi andarsene

"Molto bene, ho un po' di tempo per studiare il terreno e trovare il punto migliore per far scattare la mia trappola, ma devo comunque sbrigarmi" pensò il giovane sconosciuto "La prima cosa sarà individuare il luogo in cui alloggeranno sul pianeta."

Nike II - Alloggi del Senatore Toolaq
24/06/2395 ore 10.28 - D.S. 72477.90


Dwalla e Lan erano scesi da pochi minuti dalla USS Novalis e già si trovavano di fronte all'entrata degli alloggi predisposti in fretta e furia per il senatore: Dwalla, nel suo abito satinato, era talmente bella da riuscire a far girare tutti coloro che le passavano accanto, un po' per la scollatura ma soprattutto per il portamento e lo charme che la caratterizzavano.
Appena entrati, il senatore si fece avanti verso Dwalla, ma non parve particolarmente felice di vedere lì presente anche Lan: squadrò il ragazzotto per vari istanti e poi si fermò piuttosto rigido e con espressione alquanto contrariata.

"Dwalla, mia cara, sono curioso. Di grazia, chi è il giovane che ti sta accompagnando?"
"Oh, Senatore, questo è il tenente Lan Oxila ed è la mia guardia del corpo, per tutto il tempo in cui sarò su Nike II."
"Capisco" l'espressione del Senatore si fece ancora più seria "Non sapevo avessi bisogno di protezione dalla mia compagnia, devo dunque ritenere che la fiducia fra noi sia venuta meno?"
Dwalla si voltò verso Oxila "Dacci un momento" quindi si allontanò prendendo il senatore per un braccio "Cerca di capire, Lan è il nostro timoniere di bordo, non un addetto alla sicurezza. E' un giovane tanto caro, ma credo stia provando un certo interesse per una giovane che non si trova qui. Passa il suo tempo a pensare a quella giovane, non potevo lasciarlo a bordo, avrebbe languito tutto il tempo in alloggio. E' giovane e probabilmente innamorato, cerco solo di fargli pensare ad altro."
Il Senatore fece un sorriso divertito "Innamorato? Di una donna che non sei tu? Deve essere un pazzo."
Dwalla sorrise per un attimo "Vedo che sei rimasto sempre il solito adulatore, ad ogni modo spero che la cosa non ti crei troppo disturbo."
Il Senatore scosse il capo "Avrei preferito avere un po' di tempo per parlare solo con te ma, siamo stati tutti giovani alle prime armi in fatto d'amore, non temere. Ho una bottiglia della miglior birra romulana esistente di là, quella gli farà scordare ogni pena"

Lan, ad una certa distanza, non era in grado di sentire le parole dei due, ma le occhiate che gli lanciavano iniziarono a farlo sentire abbastanza in imbarazzo, tanto da farlo voltare per fingere di fissare con falso interesse una scultura che faceva bella mostra di se sopra di un tavolino. Rimase ad osservare con così tanta concentrazione quella scultura, che quando il senatore si rivolse a lui finì per spaventarsi.

"Le piace quella scultura?"
"Si senatore, non sono un esperto d'arte ma è molto bella" rispose Lan ancora un po' imbarazzato "Spero che la mia presenza non le dispiaccia"
"Non si preoccupi, e adesso vanga con noi, è il momento di brindare" il Senatore diede una pacca alla spalla di Lan "Se non ha mai provato la birra romulana, mi creda, sta per fare una esperienza più unica che rara."
Lan annuì brevemente "Anche il Comandante Thevek mi ha detto la stessa cosa ieri sera."
"Beh, è la verità ragazzo" rispose prontamente il Senatore "Solo la verità!"

Velivolo romulano non identificato, classe Rehnet - Plancia
24/06/2395 ore 11.02 - D.S. 72477.97


Il silenzio nella plancia era assoluto, ma la frustrazione aumentava man mano che il tempo passava: il Subcomandante sapeva che probabilmente Selk non avrebbe scelto una via diretta, in modo da rendere più difficile qualsiasi tentativo di individuarlo, ma era passato davvero molto tempo e iniziava a temere di aver sbagliato a portarsi in quel punto.

"Signore! Rilevo il segnale di localizzazione della navetta!" proruppe l'ufficiale alle comunicazioni "Ci passerà accanto fra circa ventisei minuti e quarantanove secondi."
"Molto bene, prepararsi a recuperare il controllo della navetta appena sarà a dieci minuti di distanza, non voglio dargli troppo tempo per accorgersi di quello che sta per accadergli."

Navetta Romulana catturata - Plancia
24/06/2395 ore 11.18 - D.S. 72478.00


Il Comandante Nimosit era tornato da poco ai comandi della navetta, si era concesso qualche ora di sonno su insistenza del dottor Di Maria, ma la situazione non lo rendeva del tutto tranquillo e aveva preferito tornare il prima possibile al proprio posto: l'attuale situazione non lo convinceva sino in fondo e la totale reticenza di Selk a spiegarli dove stavano andando esattamente non rendeva le cose più semplici. Accanto a lui prese posto il Tenente Comandante Kuz, mentre il Tenente Comandante Sev si riportò alla consolle tattica.

"Bentornati signori" proruppe il Comandante Nimosit "Comandante Kuz, appena raggiungeremo le coordinate si prepari a mandare un altro messaggio alla USS Novalis, sono certo che il Capitano vorrebbe avere nostre informazioni."
"Si Com..." la frase del Comandante Kuz si fermò di botto "Signore! Perdiamo l'occultamento! Usciamo dall'occultamento!"
"Lo ripristini!" rispose con tono secco il Comandante Nimosit.
"Impossibile signore, la navetta non risponde."
"Comandante Sev, alzare gli scudi!"
"Ci sto provando Comandante! Le armi e gli scudi non rispondono più a nessun comando!"
"E ora anche il timone è andato, che diavolo succede! Sembra quasi che la nave tenti un ammutinamento!"
"Signore, a ore otto! Si sta disoccultando una nave!" intervenne il Comandante Kuz
"Esatto! E' un vascello romulano, classe Rehnet!" intervenne immediatamente il Comandante Sev "Credo che siano loro ad avere una sorta di controllo a distanza sulla navetta! Dobbiamo trovare dove si trova questo dispoditivo e distruggerlo, o presto ci ritroveremo tutti ospiti delle loro celle detentive!"
Selk si fece avanti intervenendo con quel tono apersonale molto tipico della sua razza "In questo posso aiutare io, ho una certa dimestichezza con i dispositivi romulani."
"Molto bene. Comandante Kuz, aiuti Selk ad eliminare quel dispositivo. Io e il Comandante Sev cercheremo un modo per guadagnare tempo"
Il Comandandante Kuz annuì uscendo con Selk dalla plancia proprio nel momento in cui il Comandante Sev sentì la propria consolle bippare "Signore, ci chiamano."
"Sullo schermo" rispose il Comandante Nimosit "Cerchiamo di guadagnare tempo."


Torna all'indice


14.12 - Lealtà e Inganno

Autore: Tenente Comandante Aleksei Romanov

Sol III - San Francisco - Da qualche parte sul lungomare
DT 24/06/2395 Ore 06,30 - DS 72477.45



Era l'alba e Aleksei aveva già fatto la sua corsa mattutina e ora, ancora umido dalla nuotata che aveva fatto subito dopo, se ne stava sdraiato sulla sabbia a godersi i primi raggi di sole. Non aveva programmi, gli ordini di imbarco che stava aspettando tardavano ad arrivare forse perché l'Ammiraglio Powers sperava che lui cambiasse idea e alla fine decidesse di lavorare con lui. Improvvisamente un rumore lo distolse dai suoi pensieri. Una navetta era appena atterrata. Si sollevò e vide avanzare verso di lui l'Ammiraglio Powers,

Quando si parla del diavolo! Disse tra sé e sé Aleksei.

L'uomo avanzò verso di lui sorridendo "Certo che ti sei scelto un bel posticino, ragazzo mio. Abbiamo faticato a trovarti."
"Buongiorno Ammiraglio." Rispose gentilmente Aleksei, alzandosi e guardandolo attentamente.
"Ho bisogno di te, Aleksei, la Flotta Stellare ha bisogno di te."

Il giovane sospirò poi vide lo sguardo dell'uomo diventare cupo e annui. Raramente aveva visto un'espressione cosi seria sul volto dell'Ammiraglio Powers e disse "Va bene, signore."

Mentre Aleksei si preparava e riempiva lo zaino, l'Ammiraglio prese a girare per l'appartamento e all'improvviso si fermò davanti ad una finestra e sospirò. La tranquillità di quel posto aveva improvvisamente sciolto la tensione accumulata in quei giorni.

"Si ragazzo mio, ti sei trovato proprio un bel posto."
"Sono pronto, Signore." Disse Aleksei andando verso l'Ammiraglio.
Salirono entrambi sulla navetta dove un pilota li aspettava, e quando questa si alzò, improvvisamente i vetri si oscurarono. Aleksei tentò di alzarsi, ma l'ammiraglio Powers gli sussurrò "Non preoccuparti non dobbiamo vedere dove stiamo andando, sono questi gli ordini."

Sol III - Località Sconosciuta
DT 24/06/2395 ore 10.00 - D.S. 72477.85


La navetta entrò in un hangar sotterraneo e Aleksei, insieme all'Ammiraglio Powers, scesero e dopo un breve tragitto arrivarono davanti ad una porta ed entrarono. Aleksei vide seduta ad una scrivania una donna china su un D-Padd. Appena questa sollevò il viso, Aleksei si accorse sorpreso di due cose: la donna era un ologramma, ed era l'ammiraglio Nadjia Valar, data per morta alcuni anni fa.
La donna lo guardò attentamente e disse "È lui?"
"Si. È lui." Fu l'unica risposta di Powers.
"Ho appena letto il suo curriculum Comandante e l'ho trovato interessante, specialmente la parte in cui parla vulcaniano sono pochi quelli che lo parlano e ancor meno quelli che lo capiscono. Ma lei, comandante, a quanto ho letto lo capisce perfettamente e lo parla perfettamente."
"Si Signore." Rispose Aleksei.
"È di poche parole, eh Patrick. Bene mi piace. Ma so che lei parla anche il romulano, è vero?"
Nadjia guardò attentamente Aleksei e notò che gli occhi del giovane Comandante si era fatti improvvisamente più diffidenti, ma non disse niente.
"Bene ho avuto la risposta che volevo, penso proprio che lei sia la persona che fa al caso mio."
Poi girò lo schermo del computer che aveva sul tavolo e Aleksei vide la foto di un uomo sulla quarantina, il volto era sorridente ma gelido. Aleksei provò subito avversione per l'uomo. Venne interrotto dalla sua riflessione dalla voce dell'Ammiraglio Valar. "Lo conosce?"
"No, Signore." Disse Aleksei.
"Questo è il Consigliere Noxin, diciamo che è un astro nascente del Consiglio della Federazione, però crediamo che collabori con i romulani, che vogliono impossessarsi di un pianeta con un minerale raro. Con questo minerale i romulani farebbero un salto avanti da far sembrare noi dei cavernicoli, e questo non deve succedere. Lei deve andare su Nike II dove si svolgerà la conferenza per ridefinire il trattato tra la Federazione e l'Impero Romulano, e deve impedire che questo accada e trovare le prove della colpevolezza di Noxin. Troverà tutto su un D-Padd che troverà sulla nave che l'accompagnerà su Nike II."
Aleksei disse "Perché ha scelto me! E non uno dei suoi agenti."
"Per prima cosa perché l'Ammiraglio Powers si fida di te e sono pochi quelli di cui si fida veramente, credimi. Oltre a ciò ho la certezza che qualcuno della DSS lavora per il Consigliere Noxin, ma non so chi altri, perciò non posso fidarmi di nessuno dei miei uomini. Non devi farlo neanche tu, non fidarti di nessuno. Se hai bisogno contatta l'Ammiraglio Powers. Un'altra cosa importante: su Nike II ci sarà anche il Comandante Dwalla Thevek, ha lavorato come ambasciatrice su Romulus perciò li conosce molto bene. Ora è Consigliere sulla Novalis ed è metà vulcaniana e metà betazoide. Nessuno deve scoprire chi sei e perché sei lì. Ha capito comandante."
"Perfettamente Signore."

Navetta romulana catturata - Plancia
24/06/2395 ore 11:20 - D.S. 72478.00


Lo schermo si accese e apparve il viso di un romulano soddisfatto. "Finalmente siete caduti nelle nostre mani, umani, ora non potete più sfuggirmi."
"Non capisco il motivo della nostra cattura. Sono il Comandante Nimosit della USS Novalis, siamo in missione di salvataggio di un nostro compagno, il Tenente Saval." Disse Nimosit facendo un'aria finta sbigottita.
"Non capisce il motivo della vostra cattura? Umf, voi umani mi sorprendete sempre per la vostra scarsa intelligenza..." disse il SubComandante D'Amarok con una smorfia derisoria, poi continuò "primo avete rubato un nostro shuttle secondo avete a bordo una spia che mi dovete consegnare e per ultimo siete entrati in territorio romulano."
"Be', se è per la navetta, vi porgo le mie più sincere scuse, ma i vostri uomini ci hanno attaccato senza motivo e hanno distrutto la nostra secondo: non abbiamo nessuna spia a bordo dovete credermi, oltre a ciò siamo in zona neutrale, me ne sono accertato personalmente."
Mentre il Sub Comandante romulano si girava chiamato da qualcuno, Coral sussurrò "Avete finito voi due?"
"Quasi fatto Comandante" gli arrivò la voce di Kuz dal fondo della navetta.
Si girò appena in tempo verso lo schermo per vedere il romulano dire "i nostri scanner dicono che avete un vulcaniano a bordo."
"Certo che abbiamo un vulcaniano a bordo, ve l'ho già detto è il nostro ufficiale scientifico." Ribadì Nimosit
"Mi stai prendendo in giro, umano?" domandò D'Amarok con aria minacciosa, era stanco di quei giochetti.
"Noo." disse Nimosit. In quel momento gli arrivò dal fondo dello shuttle la voce di Kuz mormorare "Comandante ce l'abbiamo fatta."
"È stato un piacere parlare con lei, Sub Comandante, mi dispiace ma ora dobbiamo andarcene." dichiarò Coral chiudendo il contatto con la nave romulana poi disse "Kuz andiamocene velocemente, Sev inserisci l'occultamento."

Nave Romulana non identificata classe Rehnet - Plancia
24/06/2395 ore 11:35 - D.S. 72478.03


Il romulano guardò sconcertato lo schermo oscurarsi e gridò "Presto fermateli, sparategli."
La nave romulana iniziò a sparare contro la navetta ma ormai questa era scomparsa.
D'Amarok si girò verso i suoi uomini e disse "continuate a sparare a raffica dovete distruggere quella navetta se quel maledetto Selk riesce a fuggirci siamo tutti morti.". Il Comandante romulano si sedette pesantemente sulla poltrona, era furioso era la seconda volta che quei maledetti umani gli sfuggivano. Sentì la nave sobbalzare ogni volta che i siluri partivano. Dovevano essere lì da qualche parte, ancora dentro il collo di bottiglia, ne era sicuro.
Improvvisamente lo schermo s'illuminò e apparve qualcosa, D'Amarok si alzò di colpo e ringhiò "Si, li abbiamo colpiti finalmente. Continuate a sparare."

Navetta Romulana catturata - Plancia
24/06/2395 ore 11:45 D.S. 72478.05


Nimosit sentì la navetta sbandare e disse "Cosa è successo Kuz?"
Fu Sev a rispondere "Un siluro ci ha colpito di striscio Comandante."
"Accidenti ma in questa strettoia è problematico pilotare e nello stesso momento cercare di evitare tutti quei siluri romulani. Se riuscissimo a uscire nello spazio aperto allora si sarebbe molto più facile." Disse Coral che era al momento alla guida della navetta, poi rivolgendosi verso il vulcaniano "Selk è sicuro che questa è l'unica rotta per arrivare a quelle coordinate?"
"Si, e i romulani lo sapevano ed è per questo che ci hanno aspettato qui." Disse Selk con la sua solita flemma vulcaniana.
Improvvisamente un altro colpo fece tremare la navetta.
"Hanno colpito un motore" riferì Sev.
"Maledetti hanno anche la fortuna dalla loro parte."
"Comandante ho intercettato un'altra nave fuori della strettoia, non riesco ad identificarla, però." Mormorò Sev.
La navetta malconcia riuscì a uscire dalla strettoia chiamata 'collo di bottiglia'
"Ce l'abbiamo fatta" disse Coral sospirando "ora nello spazio aperto non riusciranno a prenderci." Inaspettatamente davanti a loro apparve una nave enorme e nera.
"Maledizione, Sev prepara l'arma a Talaron e tutte le armi che abbiamo, qui nello spazio aperto dovranno faticare per prenderci." dichiarò Nimosit.
All'improvviso sentirono una voce incorporea venire dagli altoparlanti =^= può abbassare le armi Comandante Nimosit, siamo amici. =^=

USS Aiax - in viaggio per Nike II
24/06/2395 ore 15:00 - D.S. 72478.42


La USS Aiax, classe Defiant, viaggiava veloce diretta a Nike II, a bordo, in una delle cabine, Aleksei leggeva i D-Padd che l'Ammiraglio gli aveva consegnato.
La porta si aprì ed entrò un uomo, Aleksei sollevò la testa e disse "tutto bene, Signore?"
"Si tutto bene. Fra un paio d'ore saremo in vista di Nike II. Li hai letti tutti e due?"
"Si e dal quello che ho potuto capire questo Noxin è un tipo molto intelligente, ha scelto gli scarti della divisione Diplomatica proprio per permettere ai romulani di acquisire i diritti sul dilitio di Entrax III."
"Esatto, e sarebbe un grosso problema se ci riuscisse."
"Si ma c'è una cosa che non riesco a capire nel trattato che devono discutere Entrax III non c'è. Deve avere un piano speciale, con un po' di logica riuscirò a scoprirlo."
Poi prese l'altro D-Padd e disse "È questa tizia che mi preoccupa, ho letto il suo curriculum è notevole. È per metà betazoide, se si mette in mezzo non serviranno queste belle orecchie a punta e la mia abilità a parlare romulano, potrebbe capire chi sono. Devo cercare di starle il più lontano possibile"
"Mi dispiace per te ma il Capitano Crockett mi ha appena avvisato che il Comandante Thevek è già sul pianeta, è riuscita a farsi invitare da un Senatore romulano e ha sostituito un membro del nostro Corpo Diplomatico che ha combinato non so che casino. Immagino che quando il consigliere Noxin lo saprà sarà furioso."

Nike II - Nike City - capitale del pianeta
24/06/2395 ore 23:30 - D.S. 72479.39


Aleksei aveva aspettato che fosse notte fonda prima di farsi teletrasportare giù sul pianeta e ora gironzolava per le strade buie, si sentiva a suo agio nell'oscurità, su Vulcano era sempre così. Trovò subito la Sala delle conferenze e controllò attentamente tutte le entrate e le uscite, poi si diresse verso il luogo dove risiedevano i membri della Delegazione della Federazione, e controllò dove ciascuno di loro alloggiava soprattutto la Thevek, sicuramente Noxin aveva qualcosa in mente per lei. Le luci della sua camera era accese, *così la signora è ancora sveglia * pensò Aleksei. All'improvviso vide un'ombra che si aggirava lì intorno e esaminava proprio la stessa finestra, era un giovane romulano. Che fosse stato mandato dal Senatore Toolaq per controllare se tutto andava bene, oppure...
Dopo aver ispezionato attentamente il posto il giovane romulano si allontanò e Aleksei lo seguì in silenzio e lo vide entrare in un fabbricato abbandonato. Lo vide incontrare un giovane incappuccia- to, non osava avvicinarsi di più per timore che lo scoprissero ma sentì i due dire:
"Allora sai cosa devi fare, deve essere eliminata al più presto."
"Ho capito sarà fatto domani."
"Sarai pagato a lavoro finito.

Nike II - Nike City - Esterno dalla Sala dell'Assemblea
25/06/2395 ore 13.00 - D.S. 72480.93


Era appena finita la sessione della mattina e Dwalla era soddisfatta del suo intervento, l'unica cosa che la preoccupava era l'assenza di Nathan, non l'aveva più visto da quando era scesa sul pianeta.
Un giovane romulano in abiti eleganti si avvicinò a lei e disse "complimenti ambasciatrice il suo intervento è stato straordinario."
"Grazie Tharek." Disse Dwalla sorridendo lusingata, un giovane membro della Delegazione Federale glielo aveva presentato quella stessa mattina prima che iniziasse la sessione e il giovane romulano l'aveva fissata sorridendo tutta la mattina, Dwalla si era sentito un po' a disagio.
"E devo dire che è l'ambasciatrice più bella che abbia mai visto e anche la più intelligente, devo dire." Continuò il giovane romulano porgendole un fiore, "posso avere l'ardire di invitarla a cena questa sera."
In quel momento si avvicinò Lan e Dwalla lo presentò "Tharek, lui è il Tenente Lan Oxila la mia guardia del corpo, Lan siamo stati invitati a cena da Tharek questa sera."
Il sorriso del giovane romulano si spense e lo sguardo si indurì un attimo poi il sorriso tornò e la voce si fece melensa "ma Dwalla io volevo stare solo con te, con me sarai al sicuro, te lo assicuro."
Anche Lan si era scurito, quel romulano non gli piaceva per niente, aveva sentito in lui qualcosa che lo metteva in guardia. Non avrebbe mai lasciato il comandante Thavek da sola con lui.
I due si scambiarono uno sguardo, Oxila capì che anche Dwalla aveva avvertito il fulmineo cambiamento del romulano.
"Va bene Dwalla. Ma niente birra romulana stasera quella che ho bevuto l'altra sera mi è bastata." Disse Lan sorridendo.
Aleksei, che si trovava a pochi metri di distanza scosse la testa, *Ci sapeva fare il tizio, era riuscito ad avvicinarla, quella sera doveva tenere gli occhi bene aperti e seguirli dovunque. *

Nike II - Nike City - uno dei bar della città
25/06/2395 ore 18:00 - D.S. 72481.5


Il Consigliere Noxin era comodo in uno dei bar della città e stava sorseggiando un caffè che un giovane gli si avvicinò.
"Che cosa vuoi perché sei venuto?" chiese seccato.
"Volevo avvertirla che va tutto come avevamo previsto, una nostra nave ha attaccato quelli della Novalis con Selk all'interno della strettoia del 'Collo di Bottiglia, da lì non potranno sfuggirci e l'uomo che ho ingaggiato si occuperà stasera della Thevek, così tutti i suoi avversari saranno liquidati e non avrà più ostacoli. Inoltre ho fatto arrestare dalla sicurezza del pianeta un uomo che la seguiva ed è risultato essere il Comandante Nathan Moore della Novalis lo stanno tenendo in custodia."
"Ottimo è proprio quello che volevo sentire, fatemi sapere quando tutto sarà finito cameriere mi porti qualcos'altro di più forte devo brindare."

Nike II - Nike City - Residenza delegazione Federale - appartamento di Dwalla Thevek
25/06/2395 ore 19:00 - D.S. 72481.62


"Comandante forse è meglio non andare a quell'appuntamento." Esordì Oxilia entrando nell'appartamento di Dwalla, poi continuò "quel tipo non mi piace."
"Lo so Lan, non piace neanche a me, ho sentito in lui dei sentimenti negativi, sta organizzando qualcosa contro di me, in special modo, e qualcosa mi dice che c'entra il consigliere Noxin. Ma dobbiamo andarci per scoprire cos'è. Quindi andiamoci preparati."

Nike II - Nike City - Residenza delegazione Federale - appartamento di Dwalla Thevek
25/06/2395 ore 21:00 D.S. 72481.85


Dwalla si stava osservando allo specchio si era messo un abito bianco che le donava particolarmente, aveva un lungo spacco di lato che lasciava intravedere le gambe ben tornite, una generosa scollatura davanti e una ancora più profonda sulla schiena, indossava un paio di scarpette nere dal tacco vertiginoso. Lan entrò in quel momento e disse "È pronta Comandante Thavek."
"Si. E tu Lan."
Il giovane apri la giacca e un piccolo phaser era nascosto al fianco.
"Ottimo." Disse la donna, poi continuò "adesso andiamo e speriamo che le nostre siano solo
impressioni."
Quando il giovane romulano arrivò a prenderli era ammaliato "Dwalla sei bellissima, questa sera tutti gli uomini mi invidieranno". Oxilia lo guardò con aria sospetta, poi li seguì, non gli piaceva per niente quel tipo. Ma forse era solo una sua impressione, come aveva detto Dwalla. Il giovane romulano li portò in un noto ritrovo alla moda della Capitale e riempì Dwalla di gentilezze e attenzioni, mangiarono e bevvero a sazietà, Tharek corteggiò garbatamente Dwalla e rivolse la parola ad Oxila solo raramente.
Quando uscirono lui teneva teneramente un braccio intorno alla vita di Dwalla, e Oxila camminava un paio di passi indietro all'improvviso quando arrivarono in un punto buio e isolato, lui puntò uno stiletto alla gola e si girò verso Oxila e gli intimò "ora tenente Oxila butti il phaser che tiene al fianco" poi ridendo crudelmente continuò "pensava che non me ne fossi accorto."
Poi lo colpì con un forte pugno e Lan cadde a terra svenuto, Dwalla approfittò di questo momento per liberarsi e colpirlo con una mossa di Tai-chi ma il romulano la bloccò all'ultimo momento colpendola con un manrovescio, Dwalla cadde a terra e lui le puntò contro il phaser e ridendo spietatamente disse "Peccato Dwalla sei proprio una bella donna ma i miei ordini sono di ucciderti."
Dwalla fissava il giovane, allora aveva ragione a sospettare di lui. Ora sentiva chiaramente le sue intenzioni voleva ucciderla, sicuramente li avrebbe uccisi entrambi.
"Perché ?" disse tenendo la voce ferma, anche se poteva benissimo immaginare la risposta.
"Hai dato fastidio alla gente sbagliata." Fu la secca risposta del giovane romulano, "e ora preparati a morire, poi toccherà al tuo amichetto."
Dwalla vide che il phaser puntato su di lei era in modalità disintegrazione e inorridì, non sarebbe rimasto niente di loro, sarebbero scomparsi senza lasciare traccia. Improvvisamente dall'ombra arrivò una voce secca e dura, il romulano si girò velocemente ma l'ombra fu più veloce e gli sparò. Dwalla vide il romulano disintegrarsi davanti ai suoi occhi poi guardò il suo uccisore, il cappuccio gli nascondeva i lineamenti.
"Chi sei?" disse cercando di alzarsi, ma il vestito stretto le ostacolava i movimenti. Aleksei si chinò e la sollevò come fosse un fuscello poi disse "non deve avere paura di me, Comandante Thevek, sono dalla sua parte." Per fortuna era arrivato appena in tempo.
Dwalla cercò di guardarlo malgrado il cappuccio e intravide due occhi grigi e due orecchie a punta, ma quando usò i propri sensi da betazoide trovò una mente logica e lineare, era un vulcaniano? Ma i vulcaniani non uccidono o si? Allora era un romulano, forse mandato da Toolaq per proteggerla. Le sue elucubrazioni furono fermate da una voce debole ma chiara "Fermo non ti muovere!"
Aleksei si girò appena e vide alle sue spalle un giovane con un phaser puntato su di lui. Lan Oxilia si era appena ripreso e aveva visto un uomo incappucciato che teneva Dwalla ed era deciso a proteggere il suo comandante.
"Finalmente si è svegliato Tenente Oxilia." Disse Aleksei "deve proteggere un po' meglio il suo Ufficiale Comandante. "Poi la affidò a Lan e continuò "qualcuno vi vuole morta Comandante Thevek deve stare molto attenta."
Mentre il giovane si occupava di lei Aleksei si allontanò in fretta si era fatto notare troppo, ora era il momento di occuparsi del Consigliere Noxin, però prima doveva verificare alcune cose.

Nike II - Nike City - Luogo sconosciuto
25/06/2395 ore 23:30 - D.S. 72482.13


Il Consigliere Noxin camminava avanti e indietro, era furioso. Quell'imbecille aveva osato chiamarlo per farlo venire lì, a quell'ora poi. Sentì dei rumori e vide il suo contatto nella DSS arrivare.
"Che cosa c'è di tanto importante da chiamarmi a quest'ora? E farmi venire in questo tugurio." dichiarò irato l'uomo.
Il giovane balbettò "Io non l'ho chiamato. Anzi qualcuno ha fatto venire qui anche me, pensavo fosse stato lei."
"E allora chi è stato?"
"Io" disse una voce dall'ombra.
Noxin si girò furioso "chi è lei?"
"Non ha nessun bisogno di sapere chi sono io, quello che deve sapere è che mi hanno mandato qui dei comuni amici che sono molto preoccupati. E a quanto vedo hanno ragione ad esserlo. Siete degli incapaci." L'ultima frase fu detta in una lingua secca e dura.
Il giovane con Noxin sbiancò visibilmente.
"Cosa ha detto?" gridò Noxin, guardando il giovane che balbettò "è l'antica lingua, solo i più alti membri del Servizio Segreto la conoscono."
"Non mi importa che cos'è, voglio sapere cosa ha detto." replicò Noxin.
"Ho detto," puntualizzò Aleksei avvicinandosi lentamente "onorevole consigliere che siete degli incapaci. Tentare di uccidere una rappresentante della Federazione, oltretutto in vista come la Thevek è solo da incapaci. Volevate far arrivare qui tutta la Flotta Federale e far scoprire il vostro piccolo giochino. Sarei quasi tentato di avvertire i miei amici di sospendere tutto e lasciarvela vedere con i vostri simili. Ma le daremo un'altra possibilità veda di non sprecarla." disse minaccioso.
Aleksei si allontanò sorridendo tra sé ora il Consigliere Noxin avrebbe sicuramente fatto una mossa sbagliata.


Torna all'indice


14.13 - Negoziato

Autore: Comandante Coral Nimosit


Navetta Romulana catturata - Plancia
24/06/2395 ore 11:45 - D.S. 72478.05


=^= Può abbassare le armi Comandante Nimosit, siamo amici. =^=

Il primo ufficiale rimase interdetto e confuso per alcuni istanti, fino a quando il volto attraente, ma segnato, dell'ammiraglio Valar comparve sullo schermo della navetta.

"Signore!" - Esclamò alla fine con sollievo. - "Siamo tutti molto contenti di vederla, mi creda."
"Lo immagino" - Fece lei - "preparatevi ad essere teletrasportati."

Nimosit vide i suoi colleghi cominciare a svanire davanti ai propri occhi, prima di seguire la loro stessa sorte, qualche attimo prima che la navetta fosse bersagliata dai colpi provenienti dallo scout romulano e definitivamente distrutta. Gli ufficiali della Flotta non poterono neppure essere testimoni dell'urlo di frustrazione di D'Amarok che quasi increspò lo spazio-tempo circostante, mentre assisteva impotente alla fuga delle sue prede e dei suoi personali sogni di gloria.

USS Ghostshell, sala teletrasporto 1
subito dopo


Si ritrovarono a bordo della potente nave dei servizi segreti federali, difronte a loro alcuni ufficiali e all'ammiraglio Valar che tese subito la mano a Nimosit.

"Come state comandante." Volle sincerarsi senza troppi convenevoli.

L'uomo diede una rapida occhiata alla truppa dietro di lui.

"Un po' ammaccati, ma decisamente tutti interi." Valar annuì poi cercò con lo sguardo l'ultimo di quel drappello, silenzioso ma vigile. Esattamente come se lo ricordava. Si mosse verso quella figura.

"Selk! Amico mio."
Il vulcaniano la fronteggiò senza battere ciglio, poi alzò la mano destra nel tipico saluto della sua razza, mentre la donna, noncurante, lo abbracciò con affetto sincero.
"Sei vivo dunque!" Fece, staccandosi quasi subito dall'altro, ancora un po' stordito.
"Non posso contraddirti, ammiraglio." Rispose con la solita flemma, strappando una smorfia a Nimosit che assisteva alla scena.
"Dottor Di Maria, la nostra infermeria è a sua disposizione" Fece la donna qualche istante dopo "a patto che anche lei si faccia dare un'occhiata."
"Assolutamente sì, ammiraglio, la ringrazio." Rispose lui.
"Stiamo già procedendo a massima curvatura verso la nostra meta, appena sarete pronti vi ragguaglierò sulla situazione. Abbiamo molte cose di cui parlare!" Spiegò la donna alla fine.

USS Ghostshell, sala tattica
un'ora dopo


Per essere una nave fantasma aveva la miglior sala tattica che Nimosit avesse mai visto. Non c'era il classico tavolo da riunione con poltroncine intorno, ma un basso tavolino centrale contornato da comodissime poltrone in pelle, grandi e avvolgenti.

"Ve la spassate di brutto da queste parti!" Si lasciò scappare il primo ufficiale appena mise piede nella stanza. L'ammiraglio Valar sorrise mentre fece cenno ai suoi ospiti di prendere posto a sedere.
"La nostra, comandante, è una vita di privazioni, fisiche, mentali, affettive. Ogni tanto ci piace prenderci cura di noi stessi. È importante mi creda."
"Non volevo sembrare scortese...." Cominciò lui, stoppato dal superiore con un cenno della mano.
"Lo so bene. Non si preoccupi. Mi dispiace non potervi concedere altro tempo, ma dobbiamo sfruttare al meglio quel poco che ci rimane a disposizione."
Attese fino a quando Nimosit, Kuz, Sev, Di Maria e Selk furono seduti nelle rispettive poltrone.
"Stiamo facendo rotta su Nike II alla massima curvatura, là è in corso la rinegoziazione di alcuni trattati tra Federazione ed Impero Romulano. Il sistema Entrax non rientra ufficialmente tra quelli oggetto del negoziato. Ma in realtà è il cuore del problema. Una delle lune di Entrax contiene tanto di quel dilitio da soddisfare il fabbisogno federale per circa 50 anni." Kuz sobbalzó.
"Sorpresa?" Le chiese l'ammiraglio.
"Dalle stime che ne facemmo sulla Mendel si parlava di circa 20 anni, non pensavo...."
"Analisi successive hanno incrementato quel valore, più che raddoppiandolo. Già questo da solo porterebbe un macroscopico sbilanciamento dei rapporti tra le forze del quadrante se una sola delle razze presenti ottenesse i diritti di estrazione. "
"Guerra!" Intervenne Sev.
"Probabilmente. Tuttavia dobbiamo considerare che esistono tecnologie in grado di trasformare il dilito in trilithium, quest'ultimo è un componente altamente instabile e potente. Si stima che un siluro al trilithium avrebbe la stessa potenza distruttiva di circa 40 siluri fotonici standard!"

Pausa.

"Dio mio."
"Esatto comandante." Rispose lei al commento di Nimosit. "Chi potesse disporre di armi tanto potenti avrebbe la capacità di annientare le altre specie del quadrante."
"Al momento chi dispone di questa tecnologia." Chiese il Primo Ufficiale della Novalis.
"Il DSS, anche se a livello puramente sperimentale. Ma ... temiamo che frange deviate dei servizi vogliano aiutare i Romulani ad ottenere i diritti di estrazione su Entrax e le sue lune per poi fornire loro la tecnologia per derivare il trilithium."

"Sarebbe la fine della Federazione!" Concluse Sev sconcertato.
L'ammiraglio Valar annuì grave.
"Come possiamo impedirlo?" Volle sapere Di Maria.
"Abili manovre diplomatiche hanno fatto sì che ai negoziati la Federazione sia rappresentata da degli stolti. Se non agiamo con tempismo questi cederanno su un vassoio d'argento ai Romulani i diritti di estrazione. Il vostro capitano ha suggerito che inviassimo a supporto della nostra delegazione il vostro consigliere, il comandante Thevek, " Nimosit sobbalzò "che é stata molto scaltra nel farsi invitare ed è l'unica capace al momento di raddrizzare la situazione. Adesso è su Nike II. Il vostro compito era quello di ritrovare vivo Selk, che ha le prove di quanto detto, il mio compito è quello di farlo arrivare sano e salvo al negoziato, in modo da smascherare i Romulani ed i loro contatti nei nostri servizi, impedendo loro di impossessarsi di un arma così distruttiva."
"Non pensa che se fosse la Federazione ad impossessarsi del dilito potrebbe sfruttarne a suo vantaggio le caratteristiche, magari anche contro gli stessi Romulani? Probabilmente una guerra sarebbe comunque inevitabile." Concluse Kuz.
"Condivido le sue argomentazioni." intervenne Selk, che fino ad allora era rimasto in assoluto silenzio. "Sarebbe preferibile mantenere un equilibrio che consenta alle nostre specie di non annientarsi vicendevolmente."
"Ma questo non è compito nostro." Spiegò Valar.

Nike II, Nike City - Luogo sconosciuto
25/06/2395 ore 00.43 - D.S. 72479.53


Noxin era scosso. Fino ad allora aveva sempre pensato di avere molta libertà di manovra, scoprire che qualcuno controllava il suo operato così da vicino lo aveva innervosito parecchio. Qualcuno poi a cui non sapeva dare un volto.

In condizioni normali avrebbe fatto fare quel lavoro a qualcun altro, ma fino ad allora quegli incapaci non avevano fatto altro che rovinare tutto! Doveva agire lui stesso. Rifletté mentre nell'oscurità quasi totale camminava a passo svelto fiancheggiando un grosso capannone alla periferia della città. Si fermò poco dopo davanti ad un varco, da un invisibile punto del muro uno scanner biometrico verificò che la retina fosse inserita nel database delle persone abilitate all'ingresso, poi si aprì silenziosamente lasciando entrare il consigliere.
A pochi metri di distanza Romanov osservò la scena, protetto dall'oscurità. Non sarà banale entrare, rifletté, dovrò ricorrere a qualche schema d'attacco della vecchia scuola!
Poco dopo un ubriaco si aggirava barcollando lungo lo stesso fabbricato, canticchiando rime stonate. A mala pena si reggeva in piedi. Si fermò appoggiandosi al muro con una mano proprio in corrispondenza del varco dal quale era entrato Noxin. Cominciò a cantare sempre piu forte, a ridere, sorseggiando allegramente da una bottiglia che reggeva con l'altra mano. Due paia di occhi lo fissavano da una piccola sala tattica dietro il muro.

"Se non smette attirerà di sicuro qualcuno." Imprecò una delle due guardie romulane.
"Feccia umana!" Intervenne l'altro "Lo farei fuori volentieri."
"Non sarebbe saggio lasciare cadaveri davanti all'entrata."
"Lo so bene, che credi." si alzò stancamente "Farò un lavoro pulito." Si diresse al varco a pochi metri di distanza e digitò un codice su un tastierino numerico.

Romanov sapeva di essere studiato dall'interno quello che non sapeva era quanti stavano controllando ogni sua mossa e che armi avessero. Tuttavia, rifletté l'ufficiale, se quello era un luogo segreto doveva essere presidiato da pochi, per non attirare troppo l'attenzione. Nella sua mente ordinata aveva già studiate almeno mezza dozzina di tattiche d'attacco, in base a chi si fosse trovato davanti.
Appena uno dei due romulani scivolò fuori proprio acconto a Romanov, l'ufficiale iniettó una neurotossina sul collo dell'altro che non si aspettava quella reazione. Il tempo di sgranare gli occhi che precipitò nell'incoscienza finendo addosso al federale che fece finta di cadere all'indietro col romulano che gli finì proprio sopra.
L'altra guardia all'interno, assistette alla scena senza accorgersi di niente. Quello che vide fu il suo collega che stese l'ubriaco. I due a terra non si mossero per alcuni minuti.

"Che sta facendo quell'incapace!" Sbuffò infastidito. Dopo un istante si alzò "Lo sapevo ... avrei dovuto pensarci io da subito." Concluse dirigendosi verso il varco.

Romanov attese che la guardia si sporgesse fuori per sparare un minuscolo dardo con la neurotossina direttamente sul collo del romulano che piombò a terra esanime.
A questo punto non perse tempo, si scrollò di dosso la prima guardia e sgattaiolò attraverso il varco, sperando che la sua ipotesi delle sole due guardie fosse corretta.


Nike II, Nike City - Residenza delegazione Federale
Appartamento di Dwalla Thevek
nello stesso momento



Dwalla e Lan avevano fatto ritorno alla residenza della delegazione.
Lui la stava osservando, appoggiato ad una delle grandi vetrate che dava sulla città, mentre lei girava per l'appartamento. Ad un occhio distratto sarebbe sembrato un classico tentativo di mettere in ordine la stanza. Oxila però la studiava sapendo bene che non ci fosse niente fuori posto e che il consigliere stava solo cercando la concentrazione che le serviva per metabolizzare quello che era successo da poco.

"Tutto ok?"
"Si! No! Non lo so..."
"Amico o nemico?" Proseguì il timoniere poco dopo. Lei si bloccò e lo fissò, per diversi istanti.
"Amico, o non staremmo qui a parlarne." Ovviamente si riferivano alla figura incappucciata che li aveva salvati poco prima.
"Ma amico di chi?"
"Buona domanda tenente." Annuì lei con gli occhi oltre la città in lontananza. "Non ho una risposta soddisfacente al momento."
Sbuffò insoddisfatta.

"Ma la troverò." Pensò tra sé la donna.
Così tanti interrogativi si stavano accavallando nella sua mente, tutti ancora senza risposta. Tante tessere di un puzzle del quale non riusciva a vedere chiaramente i contorni. Sapeva che tutto era legato ai negoziati in corso, ma in che modo? Perché lei? Non aveva riflettuto sul fatto di poter rappresentare un bersaglio. Doveva pensare.

"Deve dormire!" - già! Dormire. - "Domani l'aspetta un'altra lunga giornata e deve essere riposata."
Ovviamente Lan aveva ragione.

Nike II, Nike City - Luogo sconosciuto
Nello stesso momento.


Romanov non perse tempo, nonostante non avesse idea di cosa cercare e dove cercarla. Ipotesi. Fino ad allora aveva fatto delle ipotesi. Ma era tutto da verificare. Noxin non era altro che uno strumento nelle mani di qualcuno ben più potente. Aveva la sua rete di pedine che era riuscito sin qui piuttosto abilmente a manovrare per indirizzare gli eventi secondo schemi preordinati. Era un tipo al quale piaceva avere tutto sotto il proprio controllo, rifletté l'ufficiale mentre avanzava cauto nella quasi totale oscurità. Sperava col suo intervento di aver fatto vacillare le certezze del consigliere federale inducendolo a commettere un qualche errore.
A quanto pareva doveva trovarsi in una specie di buio corridoio che scendeva leggermente verso il basso. Pareva esserci una flebile luce a qualche decina di metri dalla sua posizione. Aveva due phaser con sé, uno di questi ben stretto nella mano destra, mentre avanzava lentamente. Si fermò solo appena giunto alla fine del corridoio. Il chiarore si era fatto decisamente più intenso e questo faceva presagire la presenza di un altro locale.
Delle voci concitate provenivano da là.
Cautamente si acquattò al muro cercando di sbirciare dentro.

Nike II, Nike City - Residenza delegazione Federale
Appartamento di Dwalla Thevek
Contemporaneamente


Lo sguardo di Dwalla si posò casualmente sullo specchio di camera e quello che vide non le piacque. Aveva ragione Lan, doveva smetterla di girare in tondo e sbattere la testa contro il muro. Rischiava solo di rompersela. Le prossime due sessioni del negoziato sarebbero state cruciali, rifletté la donna. Fino a quel momento la delegazione romulana aveva fatto la parte dello squalo con la sua preda.
Concessioni e aperture su temi di scarsa rilevanza, mentre Dwalla era convinta che tenessero le carte ben coperte avrebbero scoperto il loro gioco solo al momento opportuno puntando dritti su un obiettivo fino ad allora nemmeno considerato e di scarsa importanza apparente.
Entrax.

"Stavo pensando che, visto quello che è successo stasera, non sia affatto sicuro che lei rimanga qui da sola." Fece Oxila interrompendo quel flusso di pensieri.
"Sta cercando di dirmi qualcosa tenente?"
Chiese lei sorridendo furbescamente. L'altro prima impallidì poi arrossì balbettando una qualche sorta di difesa.
"Sto scherzando Lan. Rilassati."
Il timoniere parve sollevato, ci mancava solo un incidente diplomatico col capo del corpo diplomatico!

"Pensavo solo che ..."
"Hai ragione, non sarebbe saggio." Concluse lei con le mani sui fianchi.

Oxila indicò con il dito indice la stanza attigua.

"Divano."

Nike II, Nike City - Luogo sconosciuto
Nello stesso momento.


Noxin era infuriato. Davanti a lui un giovane romulano, più alto di almeno 15 cm, stava subendo una bella lavata di capo. Quello che però attrasse maggiormente l'attenzione di Romanov si trovava a pochi metri dai due. Su una sedia, legato, il mento appoggiato al corpo, il volto sporco di sangue. Era un umano, difficile dire se fosse ancora vivo o meno.

"Siete riusciti a fallire in tutto, dannazione! Selk è vivo e ne avete perso le tracce. Potrebbe essere già qui per quanto ne sappiamo, e questa sarebbe una catastrofe."
"Si calmi consigliere."
"Ah! Calmarmi. Sono settimane che mi dite di calmarmi ma la verità è che siete solo di intralcio al nostro piano! Avrei dovuto far fare questa cosa a qualcuno dei miei."

L'uomo sulla sedia si mosse, gemendo sommessamente. Per lo meno è vivo, rifletté Romanov. Anche Noxin e il romulano si girarono verso l'umano.

"Cosa avete scoperto da lui?" Chiese il consigliere cambiando discorso.
"Niente, ha resistito fino ad ora. Dovremo cambiare metodo di persuasione." Minacciò il romulano.
"Finirete solo con ucciderlo, non vi dirà niente."

Il romulano estrasse un phaser e lo appoggiò sulla fronte dell'uomo seduto. Doveva intervenire, pensò Romanov.
La sua entrata in scena fu uno shock, soprattutto per Noxin che si trovò a fronteggiare nuovamente lo sconosciuto incappucciato. Il romulano cambiò bersaglio e fece fuoco nella direzione occupata un attimo prima dal federale che però si era già mosso una frazione di secondo in anticipo. Il colpo di phaser dell'ufficiale fu molto più preciso e colpì il romulano proprio al centro del torace, fondendogli alcuni tra gli organi vitali, uccidendolo all'istante. Romanov si guardò intorno subito dopo ma di Noxin nessuna traccia, evidentemente aveva approfittato del breve conflitto a fuoco per dileguarsi. Si avvicinò all'uomo legato respirava, ma a fatica. Escoriazioni, contusioni, tagli, almeno esternamente. Purtroppo non aveva un tricorder medico con sé, ma non ci voleva un genio per capire che avesse bisogno di cure mediche immediate.

"Sono il comandante Romanov della Flotta Stellare." Sussurrò. L'altro aprì l'occhio sano e ispirò.
"Comandante Moore ... USS Novalis." Romanov annuì.
"Comandante, lei ha bisogno di cure mediche immediate. La sua nave è in orbita..."
"Il mio.....comunicatore...." Sussurrò l'altro muovendo gli occhi di qua e di là in cerca del suo combadge. Romanov lo vide a terra, a circa due metri di distanza. Lo raccolse e, dopo aver slegato l'uomo, lo toccò prima di riconsegnarlo a Moore.
"Romanov a USS Novalis."
=/\= È la Novalis, sono il capitano Kuribayashi, lei chi è! =/\=
"Capitano, sono qui con uno dei suoi ufficiali, il comandante Moore che necessita di cure mediche. Teletrasportatelo immediatamente in infermeria."
=/\= Non ha risposto alla mia domanda. =/\= Continuò dopo un attimo il capitano.
"Non sono autorizzato a darle ulteriori informazioni signore, mi dispiace. Romanov chiudo." Moore svanì davanti a lui fece appena in tempo a scorgere un 'grazie' nello sguardo dell'uomo.

Era tempo di muoversi.

USS Ghostshell - ponte 13, corridoi
25/06/2395 ore 05.45 - D.S. 72480.10


Valar procedeva di gran carriera verso l'hangar principale seguita dalla squadra della Novalis e da Selk. Le porte si aprirono al loro passaggio mentre l'ammiraglio si fermò e si girò verso Nimosit.

"Questo è il nostro punto di non ritorno, comandante. Oltre queste coordinate metteremmo a rischio la nostra copertura, la nostra stessa esistenza. Confido nel vostro senso dell'onore e nel vostro coraggio. Da adesso in poi dipende solo da voi." Nimosit gonfiò il petto.
"Ammiraglio ci avete salvato la vita, questo non possiamo dimenticarlo. Inoltre il vostro intervento ci ha dato un vantaggio. Chiunque sia il nostro nemico, non sa dove siamo in questo momento."
"Quella navetta classe 12 è per voi." Fece, indicando lo shuttle "Non è grandissima, ma vi porterà su Nike II molto velocemente. Arrivati lì la chiave di tutto sarà Selk."
Si avvicinò al vulcaniano che come al solito era quasi in disparte.
"Amico mio, non so se questo sia un addio o solo un arrivederci, comunque sia ... buona fortuna. Lunga vita e prosperità. " Lui la fissò per un lungo istante.
"Pace e lunga vita, ammiraglio."
"Molto bene truppa" Fece Nimosit ai suoi "è ora di andare."

Nike II, Nike City - Palazzo Consiliare, Sala dell'Assemblea
25/06/2395 ore 16.12 - D.S. 72480.84


Dwalla era stanca. Le cose si stavano mettendo male. Non tanto perché Noxin fosse sparito senza lasciare traccia anzi di fatto era più un vantaggio che uno svantaggio, visto che aveva sin lì remato contro gli interessi federali in maniera del tutto plateale. Il fatto era che gli altri membri della delegazione si erano dimostrati assolutamente incapaci ed il peso dell'intero negoziato era ricaduto pesantemente sulle sue spalle. Era sola. Non aveva potuto stabilire una strategia insieme con nessuno né chiedere un consiglio. Solo il buon Oxila le era stato accanto, supportandola sempre e, a dire il vero, anche sopportandola!
I Romulani erano invece sicuri, anzi no, tronfi del loro successo finale, non servivano certo le sue qualità empatiche per capirlo. Aveva ancora poche frecce al proprio arco. Per non parlare dei dubbi che la stavano assalendo che fine aveva fatto Moore? Chi era l'uomo incappucciato che le aveva salvato la vita? Selk sarebbe mai riuscito ad arrivare in tempo?

Kuribayashi le aveva chiesto di prendere tempo per dare una chance ai suoi colleghi. Non era sicura di poter andare avanti per molto con la sua strategia. Come avrebbe fatto notare Nimosit ... stava mettendo in atto delle manovre evasive. Solo manovre evasive!

USS Novalis in orbita attorno a Nike II - plancia
Nello stesso momento


"Navetta tipo 12 appena uscita dalla curvatura a cinque minuti dalla nostra posizione, capitano, in rapido avvicinamento!" Annunciò l'ufficiale alle comunicazioni.
Kuribayashi balzò letteralmente in piedi.
"Allarme giallo. Identificateli!" Ruggì l'ufficiale in comando.
"Nessun numero di registro, signore." L'altro annuì "Ci chiamano."
"Sullo schermo."

La faccia stanca del primo ufficiale comparve a tutto schermo.
"Salve capitano, chiedo il permesso di appontare sulla Novalis. Abbiamo una consegna importante da fare."
"Se non è quella giusta, comandante, la spedisco sul serio a consegnare viveri agli avamposti scientifici!" Rispose Kuribayashi per le rime.
"Permesso accordato."

Nike II - Nike City - Palazzo Consiliare, Sala dell'Assemblea
25/06/2395 ore 12.32 - D.S. 72480.88


La delegazione romulana stava snocciolando una interminabile, a loro dire, sequela di azioni scorrette di parte federale che avrebbero potuto far fallire il negoziato già in partenza tuttavia, il buon senso e la grande disponibilità romulana avevano fatto si che quella grande opportunità per il quadrante non andasse definitivamente perduta.

Dwalla aveva voglia di vomitare.

Secondo i romulani alcune fasce della zona neutrale andavano riviste poiché danneggiavano l'impero in quanto ostacolavano alcune fondamentali rotte commerciali. Lo squalo stava puntando la sua preda, pensò il consigliere. La proposta romulana consisteva nel far entrare nella zona neutrale alcuni territori imperiali in cambio di altri che sarebbero diventati romulani a tutti gli effetti. Il sistema Entrax non venne mai menzionato esplicitamente, ma il consigliere della Novalis sapeva che era fra questi ultimi.

Inspiró profondamente. Era il suo turno. Se avesse fallito, una guerra tra Federazione ed Impero Romulano sarebbe stata ben più di un vago esercizio di stile. Stava per cominciare il discorso che aveva preparato quando la sua attenzione fu attratta da uno dei messi consiliari che, entrato quasi di soppiatto, si chinò all'orecchio del cancelliere per sussurrargli qualcosa, con sguardo grave. Il cancelliere, l'arbitro della disputa in quel frangente, quasi sobbalzò, prima di rispondere al messo, con un ulteriore bisbiglio.

Pochi attimi dopo le porte della sala consiliare si aprirono. Dwalla vide il capitano Kuribayashi fare il suo ingresso a passo deciso seguito da un vulcaniano. Gli anni trascorsi erano passati quasi indenni su di lui, l'esilio forzato e le relative privazioni, invece, erano ben visibili ai suoi occhi. Ma era lui senza ombra di dubbi.
Selk!
Sentì i propri battiti accelerare.

Si sorprese a fissare la figura entrata dietro a Selk. Nimosit. Lo vide muovere gli occhi freneticamente per scrutare tutto il consesso, fino ad incrociare il suo sguardo. Poi lui, lentamente, alzò la mano destra con il pollice in sú. Dwalla, con un sorriso tirato sul volto, ricambiò il gesto con sollievo.

L'arrivo in extremis di Selk ebbe l'effetto di una granata al plasma. Quello che successe nei minuti seguenti fu solo bagarre, accuse reciproche, caos, pugni sul tavolo. Il negoziato, così come i romulani lo avevano pianificato, era definitivamente saltato.

Dwalla, quasi in disparte, appoggiò stancamente la schiena sulla poltrona, sciolse i capelli, fin lì raccolti elegantemente dietro la nuca, lasciando che ricadessero morbidi sulle spalle e si godette il momento, liberando molte delle tensioni sino ad allora accumulate.


Torna all'indice

FINE MISSIONE