La speranza che venne dal passato










USS HOPE

presenta


USS HOPE

La speranza che venne dal passato

Missione 07






Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della USS HOPE,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM


Starfleet Italy

Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della USS HOPE, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.




Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.



Anno pubblicazione 2018



www.starfleetitaly.it | USS HOPE








Equipaggio

Capitano Tenente Ferris Bueller

Capo Sicurezza Tenente JG Lon Basta

Consigliere Tenente JG Caytlin

Primo Ufficiale Tenente Xyr del Clan Clos

Timoniere Tenente JG Catalunya "Luna" Jones della Casata di Klaa

Tenente
Ferris Bueller
Capitano

Tenente JG
Lon Basta
Capo Sicurezza

Tenente JG
Caytlin
Consigliere

Tenente
Xyr del Clan Clos
Primo Ufficiale

Tenente JG
Catalunya "Luna" Jones della Casata di Klaa
Timoniere

Ufficiale Medico Capo Tenente JG Melanne Graahn

Ufficiale Scientifico Capo Tenente JG Edison Ray Tucci

Ufficiale Tattico Capo Tenente JG Rest figlio di Retok

Tenente JG
Melanne Graahn
Ufficiale Medico Capo

Tenente JG
Edison Ray Tucci
Ufficiale Scientifico Capo

Tenente JG
Rest figlio di Retok
Ufficiale Tattico Capo


USS HOPE

Autori

Capitano
Ferris Bueller
Franco Carretti

Capo Sicurezza
Lon Basta
nd nd

Consigliere
Caytlin
Vanessa nd

Primo Ufficiale
Xyr del Clan Clos
Massimo Gallo

Timoniere
Catalunya "Luna" Jones della Casata di Klaa
Silvia nd

Ufficiale Medico Capo
Melanne Graahn
Maddalena Duci

Ufficiale Scientifico Capo
Edison Ray Tucci
Ermes Cellot

Ufficiale Tattico Capo
Rest figlio di Retok
Ilenia De Battisti






Sommario


Sinossi
07.00 - La Distesa
07.01 - Il passato che ritorna
07.02 - Il dodecaedro delle Bermude
07.03 - Eroi o folli
07.04 - Bolle e decisioni...
07.05 - Conto alla rovescia...
07.06 - Ciao, sono io
07.07 - Da che parte stare?
07.08 - La storia siamo noi... ma nessuno lo sa
07.09 - Contrappasso
07.10 - La fine della speranza

Sinossi

L'anomalia scoperta dalla Hope si rivela essere la prigione di una nave stellare vecchia di 80 anni.
Riusciranno a riportare la Esperanza a casa? Oppure rimarranno intrappolati in quella stessa prigione?



07.00 - La Distesa

Autore: Tenente JG Edison Ray Tucci

Confini Distesa Shackleton - USS Hope, Ponte di Comando - 20 Marzo 2396, Ore 10:00


"Quindi questa è la distesa" disse il capitano osservando l'immagine sullo schermo principale.
"Sì signore" rispose Tucci voltandosi per osservare anche lui il panorama che campeggiava davanti a loro. Un insieme di nebulose, sistemi stellari e campi di asteroidi che riempivano un'area di circa centoquarantasette anni luce.
"Impressionante" commentò Bueller.
"Già" confermò Luna che si trovava al timone "Chissà se questa bellezza..." accarezzò con la mano la sua postazione "...riesce a passare in mezzo a quel campo di asteroidi..."
"Non ci pensi nemmeno tenente" ribatté Xyr "secondo il regolamento capitolo quarantadue, paragrafo diec..."
"Va bene, va bene, non lo farò" tagliò corto il timoniere *Per ora almeno* concluse mentalmente con un sorrisetto.
"Signor Tucci cosa sappiamo di questa distesa?"
"Anche se si trova nel settore Alfa e vicino sia alla Federazione e l'Impero Klingon, è praticamente un'area inesplorata e non mappata. Prende il suo nome dall'esploratore britannico del ventesimo secolo, Ernest Henry Shackleton, mi pare fosse tra gli scopritori del polo sud magnetico della Terra. Circa due anni la Flotta ha iniziato la costruzione della Base Stellare 364, e da circa sei mesi da lì sono partite le prime esplorazioni"
"Storia a parte, qual'è la situazione attuale?"
"Le spedizioni hanno mappato circa l'uno per cento, dell'area" Tucci si era portato al fianco del capitano e continuava, come ipnotizzato, a guardare lo schermo principale.
Bueller lo guardò "Solo l'uno per cento? In sei mesi?"
"Sì, a quanto sembra i campi elettromagnetici della distesa, disturbano sia le comunicazioni sia i sensori di tutte le portate e tipologie. Costringendo le spedizioni a procedere a rilento, e riducendo la permanenza all'interno della distesa per uscirne e trasmettere i dati rilevati"
Luna intervenne girando lateralmente la propria sedia, per poter vedere meglio i due ufficiali "Forme di vita?"
"Nessuna forma di vita intelligente, se è questa la domanda" disse Edison
"Ma sono stati rilevati dei pianeti di classe M, con flora e fauna ma nulla di senziente"
"Bhe!" il capitano si alzò in piedi "Tenente Jones imposti la rotta che ci è stata trasmessa dalla Base Stellare 364, signor Tucci lei si occupi dei sensori vediamo di fare il massimo con quello che abbiamo"
Voltò le spalle allo schermo "Tattico, stiamo entrando in territorio sconosciuto e non sappiamo cosa ci aspetta, stiamo sul chi vive tenente Rest, ma senza esagerare"
Si mise di nuovo seduto e puntando il dito in direzione della Distesa Shackleton, che era ancora inquadrata sullo schermo principale, disse "Attivare!"



Distesa Shackleton - USS Hope, Bar di Prora - 20 Marzo 2396, Ore 11:00


Strauss finì di lucidare un ultimo bicchiere, poi lo ripose sul ripiano e guardò fuori dalla vetrata panoramica. Si erano addentrati nella Distesa di Shackleton, ne aveva sentito parlare durante l'installazione della base stellare 364, ma non aveva approfondito la conoscenza della regione.
"Potrebbe essere interessante" mormorò.
"Come, capitano?" chiese Caytlin, il consigliere della nave, seduta a uno dei tavoli vicino al bancone, stava sorseggiando un thè mentre leggeva qualcosa sul suo D-PAD.
"Mi scusi, stavo pensando ad alta voce" sorrise "e poi non sono il capitano, sono il barista"
"Ufficiosamente il 'barista'" sorrise la risiana "Cosa stava dicendo prima?"
"Nulla di particolare, stavo pensando al fatto che avete una nuova nave, una nuova missione e questa distesa inesplorata, sarà un buon posto dove farvi le ossa"
"Farci le ossa? pensavo che quella fase l'avessimo già superata"
"Tenente" il capitano la guardò "non smetterete mai di farvi le ossa: siamo esploratori, per quanto gireremo lì fuori" fece un cenno del capo in direzione della grande vetrata "ci sarà sempre qualcosa di nuovo da scoprire e nuove culture da incontrare, e per un motivo o per l'altro sarà ogni volta come la prima volta"
"Non la facevo così romantico signor Strauss, dovrebbe passare a trovarmi qualche volta, mi piacerebbe approfondire questo suo aspetto" Caytlin sorseggiò un po' della sua bevanda, senza togliere lo sguardo da Nicholaus.
"Attenzione tenente, non esageri, sono pur sempre un suo superiore"
"Ah! Mi scusi pensavo fosse il barista" nuovamente la donna sorrise.



Confini Distesa Shackleton - USS Hope, Mensa - 23 Marzo 2396, Ore 13:00


"Allora come sta andando" chiese il betazoide guardando Edison.
"Direi piuttosto bene, i sistemi di questa nave sono il massimo, almeno lo sono se paragonati alla vecchia Hope" infilzò un pezzo della bistecca e lo infilò in bocca.
"Sì ma sono già tre giorni che siamo in questa sorta di nebulosa e non stiamo facendo un granché"
"Come no?! Ho raccolto almeno cinquecento petabyte, il tenente Perry della sezione astronomia è entusiasta..."
"Tenente Perry? Chi è questa tenente?" Basta posò la forchetta per fissare l'amico.
Edison continuava a mangiare.
"Allora?" insistette il capo della sicurezza.
"Allora cosa?"
"Rey! Questa Perry, voglio sapere di più"
"Bastava chiedere!"
*Sempre il solito* pensò tra se Lon.
"Si chiama Valentina, è un'astronoma ed il suo primo incarico. E' inglese ma di origini italiane."
"Come l'hai conosciuta e soprattutto quando?"
"Bhe sono l'ufficiale scientifico capo, ovviamente devo conoscere tutti i miei sottoposti di sezione" fece un mezzo sorriso "Sul quando sono passati quasi tre mesi dall'assegnazione avrò pure conosciuto qualche persona nuova, no?"
"Aaa-a... ed è carina?"
"Molto" rispose Edison riprendendo a mangiare.
Basta capì che la conversazione sull'argomento era chiusa, ma notò con piacere che le emozioni che provenivano da Tucci erano di calma e rilassatezza, forse l'amico aveva finalmente trovato l'equilibrio di cui aveva bisogno.



Distesa Shackleton - USS Hope, Ponte di Comando - 23 Marzo 2396, Ore 13:15


Bueller era annoiato, si guardò attorno seguendo con lo sguardo le attività del ponte: tutto tranquillo, l'unica che dava segni di insofferenza era Luna, la donna batteva la punta del piede destro in modo
ritmico, come se tenesse il tempo di una musica che solo lei poteva sentire.
Xyr seduta al suo fianco stava controllando i ruoli di servizio, e ogni tanto registrava delle note utilizzando il pannello integrato nel poggiolo della propria poltrona.
Al tattico c'era un ufficiale di cui non ricordava il nome: attivò la sua consolle e cercò nei ruolini di servizio il turno attuale *Mike Petersen, eccoti qui* quella distrazione durò al massimo cinquanta secondi, la noia stava già tornando, il capitano della Hope sbuffò.
Un segnale di allarme suonò da qualche parte. Ferris si alzò in piedi "Situazione?" chiese.
Dalla postazione scientifica l'ufficiale incaricato si voltò "Un segnale di emergenza: circa a tre anni luce da qui, fuori dalla nostra rotta, capitano"
"Origine?"
"Sembra una boa di emergenza, è una delle nostre"
"Cosa intende?" Bueller si avvicinò alla postazione scientifica.
"Federale, signore. USS Esperanza."
"Xyr? Sono state segnalate navi disperse?"
L'andoriana stava già controllando "Nessuna segnalazione, signore. Ho un riscontro sul nome della nave: USS Esperanza numero di registro NCC-0923, data per dispersa circa ottanta anni fa..."
"Come ottanta anni fa?" chiese il capitano "Come abbiamo fatto a non trovarla prima?"
"Dai registri risulta scomparsa nel settore beta..." disse il primo ufficiale.
"Imposto una rotta?" chiese Luna speranzosa.
"Sì" sorrise di rimando il capitano "Massima velocità, richiamate gli ufficiali superiori in plancia."
Andò a sedersi alla sua poltrona "Attivare quando pronti" disse.

Meno di un minuto dopo la USS Hope NCC 25122-A si gettò nell'ignoto della Distesa Shackleton.


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07.01 - Il passato che ritorna

Autore: Tenente JG Rest figlio di Retok

USS Hope - Alloggio del tenente junior grade Rest figlio di Retok - 23/03/2396 ore 13.00


Rest rientrò piuttosto rapidamente in alloggio, osservandosi attorno nella più totale solitudine: era trascorsa un'altra mezza giornata a bordo della Hope, un'altra mattinata segnata dall'essere nuovamente lì a dover confrontarsi con Basta, con il suo essere emotivo. Non serviva essere betazoide per capire come la sua presenza sulla nave non piacesse affatto a Lon, ne era pienamente consapevole, e la verità era che non era l'unico membro dell'equipaggio che avrebbe volentieri stappato una bottiglia di spumante se non lo avesse visto tornare. Si portò verso l'armadio prendendo alcune candele, doveva meditare: aveva la necessità di dedicarsi un po' di minuti per ritrovare la propria pace mentale e riavvicinarsi alla pratica del Kolinahr.
Era consapevole che sarebbe successo, e del resto era uno dei motivi che lo avevano portato a rifiutare quell'incarico: in una nave con ufficiali tanto emotivi, le peculiarità della sua razza lo facevano risaltare come una fastidiosa mosca bianca all'interno del gruppo. Molti avevano l'impressione che i vulcaniani fossero privi della capacità di provare qualsiasi forma di emozione, ed in fondo alla sua specie quell'idea non dispiaceva affatto: in realtà le emozioni erano parte di ogni vulcaniano, ciò che li caratterizzava era la loro grande capacità di controllare ogni cosa con la propria mente. Se le altre specie si lasciano guidare dal cuore, questo non capita a nessun vulcaniano: è la mente che controlla le emozioni, non il contrario.

Rest si bloccò per un attimo proprio mentre accendeva le candele, un pensiero nella sua mente si stava facendo largo, un dubbio che difficilmente sarebbe sparito così facilmente.

*Se la mente controlla le emozioni, che cosa ci faccio qui sulla Hope?*

Si sedette sul tappeto osservando le candele di fronte a sé, ripensando in profondo a quell'ultima sera passata su Sol III. Aveva già deciso di lasciare la Hope, aveva comunicato la propria intenzione all'ammiraglio senza tergiversare, con piena convinzione, consegnando alla donna una lista di navi che riteneva più adatte alle proprie peculiarità: la scelta non era stata delle più semplici, ma come ogni vulcaniano aveva dato ascolto alla pura logica, e le sue considerazioni lo portavano molto lontano da lì. Poi si era ritrovato di fronte Xyr, ancora un po' provata emotivamente dalla lettera di Bueller.
Nella sua mente, Rest cercò di ricordare ancora il momento in cui la giovane andoriana lo raggiunse raccontandogli per filo e per segno la lettera con la quale il tenente Ferris declinava l'offerta del proprio incarico come facente funzione di capitano. La notizia lo lasciò spiazzato e, seppure all'esterno non lo desse a vedere, non potè che constatare di aver fatto un errore di valutazione: la sua logica lo aveva portato a ritenere l'accettazione dell'incarico da parte di Bueller quasi una certezza, toccando il 94,65% delle probabilità, eppure lui aveva rifiutato quella ghiotta opportunità.
Xyr gli riportò fedelmente le motivazioni che avevano portato il giovane terrestre a prendere la propria decisione: Bueller sembrava ritenere fondamentale il progetto Hope per tutelare una serie di ufficiali che, privi di questa possibilità, a suo modo di vedere avrebbero finito per marcire in qualche sperduta base stellare o in qualche piccolo vascello con incarichi secondari. Non era dunque il progetto in sé a non essere condiviso dal tenente Ferris, quanto la convinzione che la presenza sua e di Xyr fosse indispensabile. In questo frangente, la decisione presa da Bueller era da ritenersi il risultato della mente di un uomo calmo e posato che aveva analizzato in modo logico la situazione e ne aveva tratto le proprie conclusioni, non la scelta di un terrestre che, sulla base delle sue considerazioni, era considerabile come un giovane oltre modo irruento ed avventato.
Il racconto di Xyr lo lasciò per svariati istanti senza parole, aveva sempre avuto la certezza che al 89,78% il tenente Bueller lo ritenesse un utile spina nel fianco, buono giusto giusto se vi fosse stato un problema tattico da risolvere, ma nulla di più: il suo sistema logico ed anaffettivo di risoluzione delle questioni lo poneva in antitesi ai suoi metodi, il che avrebbe dovuto tradurre per logica la sua uscita di scena come un fatto del tutto positivo: che la sua logica lo avesse portato davvero ad errare nella valutazione di quel terrestre?
Bueller aveva pensato prima di tutto ai membri dell'equipaggio e Xyr sembrava esserne rimasta toccata, del resto lei non si era preoccupata di pensare a cosa sarebbe successo una volta partita, esattamente come lui: Rest lo dovette ammettere, l'unico pensiero che aveva fatto sulla Hope era che un simile progetto fosse fallimentare per la presenza di ufficiali troppo inesperti e fondamentalmente molto emotivi, non si era posto il problema di quali ripercussioni vi sarebbero state per gli altri una volta che quella porta si fosse chiusa. Xyr era stata chiara nell'affermare che vi era un dovere che pesava sugli ufficiali superiori, ed in primis su Capitano e Primo ufficiale: prendersi cura del proprio equipaggio. A conti fatti il suo ragionamento era piuttosto logico ed avvalorato dai fatti: le statistiche di cui era a conoscenza parlavano chiaro, il senso di sicurezza aumenta del 76% la coesione dell'equipaggio, e ciò aumenta del 68% le possibilità che la nave risulti preparata ad affrontare le avversità. Era abbastanza evidente che Xyr ritenesse di aver mancato in quel suo dovere, ma lui poteva ritenersi immune da quella critica? Avrebbe potuto citare a memoria il nome ed i dati principali di tutti i curriculum dei cadetti con cui era stato imbarcato sulla Hope, ma senz'altro non aveva fatto nulla per proteggerli dalle sfide che aveva comportato quel progetto. Il compito che si era prefissato riguardava unicamente un ragionamento squisitamente tattico, in cui ogni membro dell'equipaggio occupava il posto di mera pedina, null'altro che qualcosa di sacrificabile all'occorrenza: nel suo lavoro non aveva mai preso pienamente in considerazione il fattore emotivo, del resto per i vulcaniani era sempre stato un fattore ininfluente, ma per le altre razze? L'aver ignorato volutamente un fattore a suo parere così irrilevante era un suo ennesimo errore di valutazione?

Rest tornò a fissare le candele, doveva ammettere con se stesso più errori di valutazione di quanti avesse mai potuto accettare, ma c'era di peggio. Aveva cambiato idea quando a chiederglielo era stata Xyr: in questa scelta, si era fatto convincere di restare perché la Hope aveva bisogno di loro due o più semplicemente perché glielo aveva chiesto Xyr? Un pensiero lo bloccò di nuovo, mentre ripensava alle parole della giovane andoriana: chi aveva avuto l'idea di mandare proprio Xyr a parlare con lui? Il tenente Ferris...
Nella sua lettera, oltre a citare l'idea che le sue capacità sarebbero risultate necessarie negli anni a venire per dare supporto a Xyr, asseriva che il rispetto che lui nutriva nel tenente lo avrebbero spinto a riesaminare l'idea di accettare l'assegnazione sulla Hope: Bueller non solo era già giunto alla conclusione che avrebbe rifiutato l'offerta, ma sembrava ben sapere che l'unica persona in grado di fargli cambiare idea era proprio Xyr. Ma come era possibile? Come per ogni vulcaniano, non è di certo tipico della sua razza dimostrare le proprie preferenze per altre persone apertamente: le emozioni sono qualcosa che vanno tenute per sé, vanno nascoste al mondo, eppure Bueller sapeva qualcosa... o quanto meno lo aveva intuito. Era stato così disattento da lasciar trasparire qualcosa?

Spostò lo sguardo nella stanza, soffermandosi su una delle poche olo-foto della sua famiglia, che ritraeva sua madre seduta e suo padre rigidamente in piedi alle spalle di lei. Il padre, Retok, continuava ad essere un diplomatico di consumata esperienza, mentre la madre proseguiva indisturbata la sua carriera da concertista di arpa. La sua infanzia non era stata sempre delle migliori, da piccolo era difficile per lui comprendere a pieno la disciplina del Kolinahr: la loro costante ricerca di raggiungere la piena purificazione da qualsiasi emozione attraverso la costante ricerca della logica pura, rendeva il loro metodo educativo estremamente freddo e distaccato. Infondo, il loro sistema educativo era profondamente logico: se i genitori non sono sempre pronti a risolvere i problemi dei figli, essi saranno costretti ad imparare molto in fretta ad arrangiarsi da soli, volenti o nolenti, soprattutto se ci si ritrova a vivere su un pianeta ostile come Breen. La prima nota dolente nel rapporto con suo padre nacque quando aveva 16 anni la sua decisione di non accedere all'Accademia delle Scienze di Vulcano per iscriversi presso l'Accademia di Strategia Militare di Zakdorn non fu apprezzata in famiglia: seppure il padre ufficialmente non si era mai opposto alla sua decisione, Rest aveva sempre saputo che quella non era la scelta che suo padre avrebbe voluto da lui. Dopo due anni, si iscrisse all'Accademia della Flotta Stellare, ma i rapporti con il padre erano rimasti ancora freddi e distaccati: anche in quell'occasione non vi fu un'opposizione dalla sua famiglia, ma era piuttosto evidente che non vi erano neppure segni di orgoglio negli occhi di suo padre. Giunto alla fine di quel suo percorso, aveva comunicato al padre le sue scelte, o almeno gli aveva riferito la sua intenzione di proseguire il proprio percorso su di una nave con ufficiali in prevalenza della sua razza, motivando logicamente le sue scelte ed ottenendo un seppur flebile segno di assenso dal padre. Ma ora le cose erano molto diverse, aveva scelto di tornare sulla Hope, cosa che per il momento non gli aveva ancora comunicato: sapeva che non si sarebbe opposto, neppure a quella sua scelta, ma certamente non avrebbe avuto alcun appoggio. Del resto gli era bastato osservare lo sguardo del tenente T'Mant, quando gli comunicò che non sarebbe salito su nessuna delle nave selezionate da lui: quel malcelato disprezzo per aver fatto una scelta poco logica sarebbe stato difficile da eliminare dalla propria mente.

=^=Tutti gli ufficiali superiori sono richiesti in plancia=^=

Il suono dell'interfono interruppe la meditazione di Rest, tutti i pensieri che affolavano la sua testa furono rapidamente repressi per riassumere la sua maschera priva di ogni empatia: se avesse potuto scegliere avrebbe preferito restare lì, ma conosceva i suoi doveri, quindi spense le candele, riponendole al loro posto, ed uscì silenziosamente dal proprio alloggio.



USS Hope - Plancia - 23/03/2396 ore 13.30


Rest entrò in plancia assieme al tenente Graahn, eseguendo un rapido saluto formale e dirigendosi con passo sicuro in direzione della consolle tattica. Ad un cenno del capo di Bueller, Xyr procedette ad un piccolo riassunto di quanto era capitato solo pochi minuti prima.

"Quindi, riassumendo... abbiamo rilevato un sos inviato da una delle boe di emergenza della USS Esperanza NCC-0923, data per dispersa all'incirca ottanta anni fa" Xyr sollevò il capo ad osservare i presenti
"Per la precisione, la sua scomparsa è avvenuta 86 anni fa..." la voce di Rest ruppe il silenzio creatosi in plancia "Da quanto riporta il database, la USS Esperanza è stata data per dispersa pochi mesi prima dello scoppio della rivolta di Ganalda IV, sedata nel sangue dal generale klingon Gorak, avversario politico dell'allora cancelliere Azetbur" Rest si fermò leggendo in silenzio
"C'è dell'altro, tenente?"
Rest alzò il capo verso Bueller "Solo delle teorie, si fa riferimento ad una sorta di antipatia del Capitano della USS Esperanza nei confronti del popolo klingon. Stando a quanto riportato nel database, il figlio del Capitano era un mercante che si è spinto troppo vicino allo spazio klingon: piuttosto di accettare il loro abbordaggio ha tentato la fuga ma il suo cargo è andato distrutto, nessun sopravvissuto. Vi sono state delle illazioni che la Esperanza abbia avuto a che fare con la rivolta di Ganalda IV, ma non vi sono prove a riguardo..."
"E dubito che la Flotta avesse tutto questo interesse a provare un loro eventuale coinvolgimento in spazio klingon" concluse Rodriguez
"Resta da capire perché si trovino qui, in questa distesa..."
"Vi è una probabilità del 75,4% che abbiano optato per una simile tattica per sfuggire ad eventuali inseguitori... si tratta di un'area soggetta a potenti campi elettromagnetici, che disturbano sia le comunicazioni sia i sensori... quindi diviene decisamente più difficile individuare un vascello qui"
"Ne è una riprova il fatto che siamo i primi ad aver captato il loro segnale dopo la bellezza di ottant'anni dalla data della loro scomparsa" intervenne Caytlin "Evidentemente questi campi magnetici hanno impedito la ricezione del segnale fino a che non siamo giunti abbastanza vicini da essere a portata"
Bueller annuì tornando ad osservare gli altri "Al momento ci stiamo addentrando nella distesa, per individuare il punto da cui parte il segnale d'emergenza. Non possiamo viaggiare troppo velocemente a causa dei svariati asteroidi che transitano sul nostro percorso ma grazie alle doti del tenente Jones dovremmo arrivare tra circa tre ore."
"Un momento capitano..." la voce della dottoressa Graahn fece voltare tutti i presenti "Di che tipo di campi elettromagnetici stiamo parlando? Le radiazioni alle quali stiamo andando incontro di che tipologia sarebbero? Non mi dite ionizzanti..."
Tucci intervenne prontamente "No dottoressa, si tratta certamente di una radiazione non ionizzante. I campi elettro-magnetici di quest'area dello spazio si trovano nella regione dello spettro elettromagnetico a lunghezze d'onda relativamente grandi e frequenze relativamente basse, di conseguenza trasportano una quantità di energia tale da non essere in grado di rompere i legami chimici tra molecole"
La dottoressa parve tirare un sospiro di sollievo "Molto bene, una radiazione ionizzante sarebbe stata sufficientemente potente per rompere i legami del dna, ad ogni modo ci tengo a ricordare a tutti che anche le radiazioni non ionizzanti sono pericolose per qualsiasi organismo biologico se l'esposizione prosegue per un lungo lasso di tempo... vi esorto, quindi, a soffermarci il minor tempo possibile e poi uscire da quest'area"
"A quali rischi andiamo incontro esattamente?" la domanda di Rodriguez anticipò di poco i dubbi di gran parte dell'equipaggio
Graahn sospirò per un attimo "Ovviamente dipende dai tempi di permanenza in quest'area, nonché la razza del soggetto... dato che vi sono razze più sensibili o meno a seconda del pianeta di provenienza, ad ogni modo i sintomi iniziali potrebbero andare da problematiche psicologiche, come un anormale aumento dell'ansia, che può sfociare in depressione o in tendenze al suicidio, oppure problemi fisici, come disturbi del sonno, irritabilità, nausea e diminuzione della libido: il problema più grave che potremmo avere inizialmente è dato dai disturbi circolatori, che già di loro possono comportare problematiche più o meno serie, come sensazione di freddo alle estremità, gonfiore agli arti inferiori, stanchezza, cianosi, pressione alta, mal di testa, vertigini e perdita della memoria" fece una breve pausa "Infine, un'esposizione maggiore potrebbe aumentare le probabilità che insorga un tumore"
Bueller alzò il capo "E se polarizzassimo gli scudi?"
"Soluzione fattibile" rispose Doohan "Ma decisamente momentanea, potremo allungare il periodo di esposizione sicuro solo di 12 ore... al massimo di una giornata, non di più"
"E non vi sono soluzioni al problema?" Xyr prese la parola tornando a guardare la dottoressa
"In caso di emergenza resta sempre l'elettrozina, ma si tratta di una soluzione che non durerebbe per molto... inoltre non credo serva ricordare che potrebbe curare gli effetti, ma non può eliminare le radiazioni".
Bueller annuì osservando la dottoressa "In questo caso cercheremo di essere molto rapidi"
"Ma non troppo" la voce di Lon attirò su di sé l'attenzione "Non sappiamo nulla di cosa ci stia aspettando, potremmo trovare solo una boa di emergenza... potremmo trovare l'Esperanza... o potremmo finire diritti dentro una trappola" fece una piccola pausa "Siamo in un'area in cui le comunicazioni sono impossibili, se dovessimo essere attaccati chi lo verrebbe mai a sapere?"
"Devo concordare con l'analisi del tenente Basta" Rest prese la parola "Suggerisco di non andare immediatamente sul punto da cui proviene il segnale ma di tentare di analizzare l'area con i sensori..."
Bueller annuì "Capisco, c'è altro?"
Rodriguez fece un colpetto di tosse "Io sconsiglierei di avvicinarci troppo a prescindere... anche nel caso in cui vi sia solo una boa o la stessa Esperanza"
"Per quale motivo, tenente?" Caytlin osservò il collega
"Molto semplice, quella nave è qui da più di 80 anni... possiamo ipotizzare che sia stata colpita? Bene... ma se non è così deve esserci qualcosa che non le ha permesso di lasciare questa area! Non è che stiamo per andare ad impantanarci pure noi?"
Bueller sospirò nuovamente osservando i presenti "Tenente Dohaan, tenente Tucci... mettetevi all'opera, ho bisogno che migliorate il più possibile la portata e l'efficienza dei sensori... tenente Jones, arresti la nave ad una distanza di sicurezza dal punto di emissione del segnale d'emergenza"



USS Hope - Plancia - 23/03/2396 ore 16.00


Quasi tutti gli ufficiali superiori erano ancora in plancia, all'infuori di Dohaan e Tucci che erano ancora in sala macchine per tentare di migliorare l'efficienza dei sensori, e della dottoressa Graahn che era andata ad allertare le squadre mediche d'emergenza. Il silenzio regnava sovrano, venendo interrotto solo di tanto in tanto da alcuni rapporti sull'aumento o sulla diminuzione dei campi elettromagnetici.

"Siamo al limitare della distanza di sicurezza" la voce di Luna fece voltare tutti i presenti
"Analisi dell'area interessata ed intorno alla nave, non voglio alcuna sorpresa"
"La portata dei sensori è stata migliorata dello 0.9% ma resta ancora molto al di sotto degli standard" Rest iniziò a digitare alla consolle "Ad ogni modo rilevo la fonte del segnale... si tratta di una boa di emergenza"
"La Esperanza?" chiese Xyr voltandosi verso il tattico
"Non ve n'è traccia alcuna, il che potrebbe essere positivo... non rilevo neppure gli eventuali relitti"
"Pensa che sia stata distrutta?" intervenne Caytlin
"Difficile da dirsi, senza dati è difficile tentare una proiezione delle probabilità... ad ogni modo le ipotesi più solide sono la distruzione della Esperanza, una sua cannibalizzazione oppure una sua confisca ed utilizzo della stessa... magari al di fuori dello spazio federale..."
"Potrebbe anche darsi che lo stesso equipaggio abbia mantenuto il controllo della nave, trasformandola in una nave generazionale?" chiese Caytlin curiosa
Rest annuì "Sì, non posso escluderlo... anche se rimarrebbe la domanda del perché non siano tornati in spazio federale"
Rodriguez fece spallucce "Forse non vogliono essere trovati"
"Se così fosse sarebbe profondamente illogico aver lasciato una boa di emergenza attiva. Essa comporta, per sua natura, un aumento del rischio di attirare l'attenzione di un vascello federale nell'area" Rest stava ancora digitando alla consolle "Signore, dalle analisi devo ritenere che la boa sia stata lanciata compatibilmente in un lasso di tempo che va da 90,34 a 76,54 anni fa. Ha impattato con svariate rocce spaziali, ma il nucleo non è stato lesionato e dalle scansioni sarei portato a credere che, con una probabilità del 89,34%, vi siano state salvate delle informazioni"
"Possiamo scaricare i dati al suo interno?" chiese Bueller
"No, i campi elettromagnetici disturbano i sistemi"
"E tentare un teletrasporto?"
"Da questa distanza no" intervenne Rodriguez "Ma se fossimo un po' più vicini..."
Bueller sbuffò "Rilevate qualche rischio ad avvicinarci?"
Sia Luna che Rest scossero il capo "I sensori non segnalano alcuna anomalia spaziale che possa interagire con i sistemi propulsivi, a parte i già identificati campi elettromagnetici"
"Molto bene, allora avviciniamoci... appena presa la boa andiamocene di qui" Bueller tornò a sedersi osservando un po' tutti i membri della plancia. Ci vollero alcuni minuti, ma quando vide lo sguardo soddisfatto di Paulo che, quasi miracolosamente, aveva recuperato la sonda, si alzò "Signor Jones, andiamocene di qui... rotta verso la starbase..." si bloccò di colpo sentendo la consolle tattica bippare
"Signore, nave in avvicinamento... i sensori della nostra nave hanno un raggio molto limitato, quindi il vascello deve essere molto vicino alla nostra posizione" la voce di Rest fece spalancare gli occhi a tutti gli altri presenti
"Vascello? Di che vascello si tratta?" Bueller si avvicinò alla consolle tattica
"Sto verificando" Rest digitò rapido alla consolle "Si tratta di un vascello federale... la NCC-0923"
Il resto della plancia si guardò in faccia per poi prorompere tutti "E' la Esperanza!"


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07.02 - Il dodecaedro delle Bermude

Autore: Tenente JG Catalunya "Luna" Jones della Casata di Klaa

Distesa Shackleton, USS Hope - Plancia - 23/03/2396 ore 16.11


"Sullo schermo!"
Con sorpresa di tutti i presenti nulla apparve se non la distesa coni suoi turbini di plasma e scariche elettromagnetiche.
"Signor Tucci c'è qualche problema?" disse Xyr
"Un secondo, sto ricalibrando... i sensori ottici non erano in linea con quelli di prossimità... ecco!"
Sullo schermo apparvero le linee della classe Constellation della Esperanza. L'immagine sembrava opaca, come dietro ad un filtro iridescente.
"Dobbiamo avvicinarci ancora. I campi elettromagnetici continuano a deflettere i sensori ottici." riprese Tucci.
"Qual è la distanza rilevata?" chiese Xyr
"Al momento la Esperanza è a 15 milioni di chilometri." rispose Luna.
"Avviciniamoci. Un quarto di impulso." ordinò Bueller.
"Signore rilevo una seconda nave. Sembra un vascello klingon di classe K'tinga. Sta aprendo il fuoco sulla Esperanza!" avvertì Rest.
"Acceleriamo a metà impulso. Allarme rosso!"
Non appena la Hope accelerò, un forte scossone fece barcollare tutto l'equipaggio.
"Cosa è successo?" disse Bueller.
"Abbiamo superato una specie di fronte d'onda non rilevato sui sensori." rispose Luna aggiustando la rotta.

Sullo schermo ora l'immagine era nitida.
La Constellation era impegnata in battaglia con il classe K'tinga, entrambe le navi erano malconce, ma la nave federale sembrava essere messa peggio.
"Signor Jones posizioni la Hope in mezzo alle navi, limitare le manovre evasive. Offriamo protezione alla Esperanza. Signor Rest mirare ai sistemi d'arma del k'tinga!" ordinò Bueller.
Non appena si fu portata in posizione la nave klingon aprì il fuoco, ma gli scudi della nuova classe Intrepid erano impenetrabili per armi così datate.
"Scudi al 93%"
"Fuoco coi phaser!"
Due colpi in rapida successione partirono dai banchi phaser dorsali colpendo i disgregatori del K'tinga e un ultimo colpo con i phaser ventrali disabilitò il lancia siluri.
"Armi disabilitate."
"Capitano! Il K'tinga ha impostato una rotta di collisione!" disse Tucci
"Questi Klingon... Manovre evasive, Rest, fuoco sui motori. Tucci stia pronto con un raggio traente."

La Hope si portò rapidamente sotto il K'tinga, mentre altri due raggi phaser andavano a colpire i sistemi propulsivi della nave klingon. L'ultimo colpo di phaser però destabilizzò ulteriormente il già fragile sistema di curvatura della nave che esplose in mille pezzi. La Hope subì l'onda d'urto principale, ma gli scudi svolsero egregiamente la loro funzione.
"Scudi al 45% Non abbiamo subito gravi danni" disse Rest.
"Nessun rilevo alcuna traccia vitale dal relitto." concluse Tucci.
"Meglio così. Abbiamo concesso loro una morte onorevole sul campo di battaglia. Le loro anime avranno già raggiunto lo Sto'Vo'Kor!" disse Luna.
"Cosa è successo Tenente? Avevo detto di disabilitare, non distruggere. Non mi sembrava il giorno giusto per morire!" esclamò Bueller.
"L'eccesso di energia sui motori deve aver causato una reazione sui sistemi del nucleo a curvatura."
"Capitano, consiglio un analisi di livello 2 su tutti i sistemi della nave" disse Xyr "è già il secondo forte scossone che prendiamo oggi. Ah! E manterrei l'allarme giallo."
"Sono d'accordo. Allerti tutte le sezioni!"
"La Esperanza ci sta contattando" disse Rest
"Sullo schermo!" rispose Bueller alzandosi in piedi.

Un uomo sulla quarantina con la divisa rossa sporca era al centro di una plancia semidistrutta con luci al minimo e fumo ovunque. Il volto era indurito dalla tensione e dava l'impressione di essere un uomo di grande dinamismo.
=^=Sono il Capitano Edmond Coleman della USS Esperanza. Grazie per l'aiuto. Avevamo i sistemi danneggiati quando quei maledetti klingon... Avete un transponder federale, ma non riconosco la vostra nave. È un modello nuovo?=^=
"E' un discorso un po' lungo... e voi avete bisogno di assistenza medica e tecnica. Che ne dice se si fa teletrasportare a bordo, le spiegherò tutto. Noi organizzeremo delle squadre per aiutarvi"
=^=D'accordo... tanto nulla ha senso in questa zona di spazio. Siamo pronti a ricevere le vostre squadre. A tra poco.=^=

La comunicazione si interruppe.
"Bene... mandiamo la dottoressa e il sig. Dohaan. Sig. Rest vada anche lei e veda di controllare il loro database tattico. Caitlyn segui l'away team e la dottoressa. Non sappiamo cosa hanno passato, ma potrebbero aver bisogno di una buona parola da parte di un consigliere. Xyr organizzi le squadre, ma rimarrà qui con me a ricevere il Capitano Coleman. E anche lei sig. Basta, il suo intuito betazoide sarà molto d'aiuto. Rodriguez lei inve..."
"Ma cosa!? Non è possibile..." esclamò Tucci rivolto al computer interrompendo il capitano.
Tutti si girarono verso di lui che di rimando continuò a ignorarli.
"Cosa c'è Tenente?" disse allora Xyr dopo aver preso un respiro.
"I giroscopi sono impazziti... Devo andare in astrometria!" e senza aspettare il permesso dei superiori schizzò via dalla Plancia.
"Tenente Jones?" Disse Xyr.
"In effetti non riesco più a determinare la posizione della nave. È meglio che vada anche io in astrometria."
"Vada pure Tenente."



USS Esperanza - Plancia - 23/03/2396 ore 16.32


L'Away team della Hope si teletrasportò direttamente nella plancia della Esperanza. I feriti non mancavano e la dottoressa Graahn non perse tempo in convenevoli cominciando subito a smistare il lavoro ai suoi sottoposti completando in breve tempo il triage e rimandando i più gravi con il teletrasporto all'infermeria della Hope dove ad attenderli c'era il modello 5.1 del MOE, l'ultima versione rilasciata dal Professor Zimmermann e il suo team della stazione Jupiter, per i primi trattamenti di urgenza.
Nel frattempo, un altrettanto rapito Dohaan ammirava come in un museo le meraviglie della tecnica passata.
"Comandante, vado in sala macchine, se non ricordo male le Constellation avevano ancora la camera di premix a vista"
"D'accordo, mi faccia sapere se ha bisogno di altro personale" disse Rest guardandosi intorno. Ovviamente conosceva le insegne dei gradi in uso nel 2314 e identificò subito che il guardiamarina alla postazione scientifica era l'ufficiale con il più alto grado in plancia.
"Buongiorno Guardiamarina, può farmi accedere ai sistemi delle registrazioni dei sensori da quando siete entrati nella nebulosa?"
"Certamente... ehm.. non riconosco i suoi gradi, signore"
"Dal 2361 le insegne dei gradi sono state cambiate è logico che lei non le riconosca. Un pallino oro e un pallino nero indicano il grado di Tenente JG"
"Cos... ehm... capisco, ecco, la consolle è un po' danneggiata, abbiamo sostenuto numerose battaglie... ma può leggere i dati qui, signore." ribatté lui confuso.

Dopo pochi minuti di lettura un sopracciglio si alzò in una delle tipiche espressioni di sorpresa vulcaniane.
"Tenente Rest a Hope" disse il vulcaniano premendo il commbadge sotto lo guardo stupito del guardiamarina, non abituato a quella tecnologia.
=^=Qui Hope, ha bisogno di qualcosa Tenente?=^= gli rispose la voce di Rodriguez
"Ho scoperto una cosa molto interessante. Si prepari a riportarmi sulla Hope"
=^=Rimanga in posizione, la agganciamo.=^=



USS Hope - Sala Teletrasporto 1 - 23/03/2396 ore 16.32


Il raggio di teletrasporto portò con il suo tipico sfarfallio il Capitano Coleman a bordo della Hope. Nonostante fosse ancora un po' in disordine si poteva subito dire che era un bell'uomo. Mento volitivo, occhi profondi, spalle larghe. Anche la sua stretta di mano era salda e forte.
*Un vero Capitano della Flotta Stellare* pensò Xyr occhieggiando il biondino facente funzione e facendone un confronto mentale.

"Capitano, grazie per il vostro tempestivo intervento. A quest'ora la mia nave sarebbe stata distrutta!"
"Si figuri Capitano. Le presento il Comandante Xyr, Primo Ufficiale, e il Tenente Basta, Capo della Sicurezza. E questo è il Capitano Strauss."
"E' un vero piacere" disse Strauss tendendo la mano al Capitano Coleman "È sorprendente quello che sta succedendo... secondo me è tutto un complotto romulano... o forse breen... lei cosa ne pensa?"
Coleman diede un'occhiata a quello che non sembrava un Capitano, ma un oste e un'altra occhiata ai giovani ufficiali.
"Sentite... ho avuto mesi difficili, ma la Flotta Stellare che conosco io non fa cose raffazzonate. Giovani come voi al comando ne ho già visti, ma cosa sta succedendo qui... e cos'è questa nave che non ha nulla delle navi della Flotta Stellare? E poi... ma non era lei il Capitano?" sfuriò Coleman
"Mi rendo conto che sia un po' difficile, ma vede... Siamo un progetto sperimentale della Flotta Stellare. Il Capitano Strauss è il nostro supervisore con mansione di Gestore del Bar di Prora e io sono il facente funzioni di Capitano"
"Ah...vi hanno dato una nave impressionante per essere un progetto sperimentale... l'incrociatore pesante klingon non è durato che pochi secondi contro di voi... darei volentieri un'occhiata alle vostre specifiche"
"Intanto ci segua, le facciamo fare il giro della nave"
"D'accordo... Come avete fatto a trovarci?"
"Abbiamo trovato una vostra boa"
"Ah! Allora siamo vicini alla boa?"
"Come, non stavate cercando di ritrovarla?" disse Bueller
"Impossibile in questa zona di spazio. Stiamo andando da mesi alla cieca"
"Mesi?"
"Sì siamo dentro questa nebulosa da oltre sei mesi. Non riusciamo a trovare un modo per uscire e abbiamo visto una moltitudine di strani fenomeni... è una zona di spazio piuttosto pericolosa...cosa c'è?" disse Coleman guardando le facce perplesse dei giovani ufficiali
"Ehm... Capitano, la vostra nave è data per scomparsa da più di 80 anni"
"Ora si spiegano molte cose...se non siamo nel 2314, qual è la data stellare?"
Xyr e Bueller si guardarono, mentre Basta studiava attentamente le emozioni del Capitano della Esperanza
"73225.93" disse Xyr
"Siamo nel 2396" concluse Bueller.



USS Hope - Sala Tattica - 23/03/2396 ore 19.02


Tutti gli ufficiali superiori della Hope, insieme al Capitano Strauss e al Capitano della Esperanza erano seduti intorno al tavolo della sala riunioni della Hope.
"Le operazioni di riparazione della Esperanza procedono a ritmo serrato, anche se siamo con equipaggio ridotto. La vostra assistenza è stata eccellente. Tenente Dohaan, il nostro Capo McGregor mi ha detto grandi cose della sua abilità con i nostri sistemi e grazie a lei, dottoressa Graahn, abbiamo salvato decine di feriti. Sono in debito con voi" disse Coleman.
Melanne arrossì leggermente e Dohaan sorrise "Devo ringraziare io, è stata una bella esperienza poter lavorare su una tecnologia che ho solo studiato sui libri"
"E questi sono gli altri ufficiali superiori che ancora non ha conosciuto... il nostro Ufficiale scientifico, sig. Tucci e il nostro Timoniere, sig. Jones della Casata di Klaa" disse Bueller
"Casata di Klaa! È Klingon?!"
"Al 25%"
"Ci sono klingon nella Flotta Stellare! Incredibile..."

"Bando ai convenevoli, veniamo a noi. Cosa ci può dire sig. Rest" disse Xyr prendendo la parola
"I sensori della Esperanza hanno indicato le stesse nostre letture, seppur con precisione inferiore. Ho notato una cosa interessante, che potrebbe dare una spiegazione al fatto che a quanto risulta sia dalle dichiarazioni dell'equipaggio e dall'orologio di bordo che per la Esperenza siano passati esattamente 6 mesi, 8 giorni e 3 ore da quando è entrata nell'anomalia, quando invece sono passati 82 anni. Una forte traccia crono-quantica ha marcato la nave e tutto quello che vi era dentro. La stessa traccia, ma del 2396, ha marcato noi. Devo segnalare che dovremmo immediatamente ritirare le nostre squadre dalla Esperanza e non condividere ulteriori informazioni con il qui presente Capitano Coleman"
"Ma cosa sta dicendo!" si alzò dalla sedia infuriato l'interpellato
"Prima Direttiva Temporale" disse laconicamente Xyr
"Mai sentita nominare... da quando la Flotta Stellare ha direttive temporali?"
"Risponderle violerebbe la direttiva e il comandante Xyr mi farebbe rapporto" disse Strauss con un sorriso "quello che deve a questo punto sapere è che non possiamo più dirle niente di quello che è successo e dovremo cancellare la nostra presenza dalle vostre registrazioni. Termineremo le riparazioni, ma unicamente con tecnologia del 2314" prima che Xyr potesse intervenire Strauss continuò "ed è intimato a non riportare nulla di tutto quello che ha saputo qualora riuscisse a rientrare nella sua linea temporale".
"Capisco..."

"Abbiamo qualche spiegazione scientifica e soprattutto abbiamo capito dove siamo?" disse Ferris rivolto a Tucci.
"Il problema.. Capitano... è che siamo in una zona di El'han-Xharr-Starmann..."
"Siamo dove?" disse Basta
"E' una zona di grave interferenza gravimetrica in cui alcune delle principali leggi che regolano lo spazio e il tempo non funzionano come dovrebbero" intervenne Luna. Di fronte alle facce stupite degli ufficiali superiori si sentì in dovere di proseguire "Beh.. era una postilla del corso di Geometria Subspaziale... questa Zona è stata teorizzata dallo scienziato vulcaniano El'han, dalla scienziata andoriana Xharr e dallo scienziato umano Starmann nel 2154 dopo studio empirico della Distesa Delfica"
"Mi stupisco sempre di quanto tu possa essere così secchiona" disse Bueller sorridendo
"E' solo che ricordo facilmente queste cose... è stato quel fronte d'onda che abbiamo superato a marcarci temporalmente" riprese Luna "Prosegui Edison"
"E' anche più grave... con i sensori a lungo raggio abbiamo identificato venti zone di emissione di forte interferenza gravitazionale e lungo i loro vettori una contemporanea interazione crono-quantica, questo unito allo spostamento inerziale di una così grande massa, come dimostrato da Ehaxiam, causa una rotazione interna e non prevedibile. Pertanto non riuscendo a identificare un punto fermo non è possibile regolare i nostri sistemi astrometrici"
"Mi scusi Tucci, non ho ben capito..." disse Bueller che usualmente recepiva una parola su 50 di quelle dette dal suo ufficiale scientifico
"Vi spiego io così facciamo prima" disse Luna alzandosi e andando verso uno degli schermi. Lo accese e venne mostrata la Distesa Shackleton.
"Questa è la Distesa e questo" sullo schermo apparve l'immagine tridimensionale di un dodecaedro "è un grosso dado a 12 facce. La sua area si estende su circa cinque anni luce ed ai vertici abbiamo rilevato delle forti matrici gravitazionali. L'interazione di queste matrici gravitazionali ha creato, esternamente, un campo di forte interferenza magnetica, la nostra Distesa Shackleton. Invece, internamente, ha creato una zona ben peggiore. Quando abbiamo superato quel fronte d'onda siamo entrati da una delle facce del dado e ora siamo dentro di questo. I nostri sensori non sono in grado di vedere esternamente al dado quindi possiamo capire solo la nostra posizione relativa dentro il dado, seppur con grossi limiti, quali ad esempio capire a quali facce del dado siamo vicini, ma non possiamo in nessun modo determinare dove ci troviamo nello spazio perché il dado è in rotazione costante e casuale, seppur all'interno della Distesa"
"Digli dell'interferenza crono-quantica" disse Tucci
"Sì ci sto arrivando... allora... ogni faccia del dado ha una propria traccia temporale e da quello che abbiamo capito ciò significa che si può uscire solo dalla faccia con la giusta traccia. Qualunque tentativo di passare per una traccia temporale diversa causerebbe la istantanea annichilazione temporale"
"Saremmo distrutti?" disse Basta
"No... non saremmo mai esistiti" rispose Luna
"Altra cosa interessante è che all'interno del dodecaedro c'è una situazione di coesistenza temporale. Abbiamo sempre concepito il tempo come lineare. In questo spazio invece il tempo non è lineare, ma è ripiegato e occupa lo stesso spazio"
"Corriamo dei pericoli immediati? Sono preoccupata per quelle radiazioni" disse la dottoressa
"Le radiazioni erano esterne al dodecaedro e probabilmente da questo generate" rispose Tucci
"Il problema è quindi che non sappiamo dove siamo e come fare a uscire" concluse Luna tornando al suo posto. Nonostante la gravità della sua descrizione i suoi occhi tradivano l'entusiasmo per quella missione "in pratica siamo nel dodecaedro delle Bermude"


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07.03 - Eroi o folli

Autore: Tenente Ferris Bueller

USS Hope - Alloggio del Capitano - 23/03/2396 ore 23.30


Bueller era seduto da ore nella stessa posizione a leggere e rileggere vecchi rapporti di Capitani ben più esperti di lui. I regolamenti sulla Prima Direttiva Temporale erano chiari quanto quelli per il Primo Contatto, ma fornivano una scappatoia chiara per risolvere la questione... non piacevole o priva di rischi, ma la scappatoia c'era.

Il cicalio della porta lo colse alla sprovvista, sebbene sapesse chi c'era dietro la porta. Dopotutto, l'aveva chiamata lui un'ora prima.

"Avanti!" esclamò semplicemente e la porta, obbediente, si aprì con un sibilo. "Benvenuta Numero Uno... vuole qualcosa da bere?"
"No grazie." rispose rigidamente l'andoriana senza ancora mettere un piede nell'appartamento.
"Coraggio Xyr, checché ne dicano i suoi rapporti, io non mordo." commentò Ferris con un sorrisetto che fece indurire lo sguardo dell'andoriana ma che le fece anche muovere i primi passi nella stanza.

La giovane si guardò attorno. L'appartamento, grande quanto quello che aveva in dotazione lei, era piacevolemente pieno di oggetti. Si era aspetatta del disordine, ma invece era stranamente ordinato e pulito. Sugli scaffali alle pareti, c'erano libri intervallati da trofei sportivi. Un hoverboard dai colori luminescenti galleggiava placidamente sul tavolo emettendo un dolce e rilassante ronzio simile alle fusa di un gatto terrestre.

"Secondo il regolamento quell'affare dovrebbe essere spento e tenuto bloccato, in caso di sbalzi di energia potrebbe schizzare via come un proiettile e ferire qualcuno..." commentò quasi sovrapensiero.
"Chi Gipsy?"chiese Bueller adocchiando l'oggetto "Stia tranquilla non va da nessuna parte senza di me sopra... è buono anche lui, può accarezzarlo se vuole!" disse con un tono divertito il giovane.
"Perchè mi ha chiamato?" chiese Xyr pur supponendo quale fosse il motivo.
Bueller sospirò. "Secondo la direttiva temporale, noi non possiamo cambiare la storia e siamo costretti a rimandare l'Esperanza nel suo tempo..."
"Esatto." commentò Xyr ancora in piedi.
"Ma dopo 86 anni non è mai uscita da questo dodecaedro, altrimenti lo avremmo saputo."
"Suppongo che siano rimasti qua dentro senza riuscire ad uscirne." rispose lei. Si trovavano ancora di fronte ad una situazione simile a quella di alcuni mesi prima su Crellia... solo che questa volta ad essere condannata era una nave federale e non tre civiltà.
"Ho intezione di risolvere la cosa!" commentò Bueller alzandosi e avvicinandosi ad uno scaffale da dove trasse una bottiglia con del liquido di colore ambrato.
"Rum? Come ha fatto ad imbarcare una bottiglia..." Ferris fece un sorrisetto raccogliendo i bicchieri e porgendone uno alla donna "Capisco... Rodriguez!"
"Non so di cosa stia parlando Tenente." rispose il giovane con uno sguardo sornione.
"Cosa intende per 'risolvere la cosa'?" chiese l'andoriana prendendo il bicchiere ma appoggiandolo subito dopo sul tavolo.

Bueller glielo spiegò. Xyr aprì la bocca un paio di volte e poi afferrò il bicchiere sul tavolo e ne svuotò il contenuto tutto di un fiato.

"Tu sei fuori di testa!" commentò dopo che la forte bevanda aveva smesso di bruciarle la gola.
"Pensavo che questo fosse ormai assodato." rispose lui sorridendo. "Qualcosa nei regolamenti ci vieta di farlo?"
"No ma..." Xyr scosse la testa frastornata "Come facciamo poi?"
"Computer avviare la registrazione."

=^=Giornale di bordo dell'Ammiraglio Kirk, 23 maggio 2285...=^=

I due giovani ascoltarono per molto tempo ancora e la bottiglia perse gran parte del suo contenuto.



USS Hope - Sala tattica - 24/03/2396 ore 09.00


"Capitano ben tornato a bordo!" commentò Bueller stringendo la mano al Capitano Coleman non appena questi entrò nella stanza.
"Grazie per tutto quello che state facendo, ve ne siamo grati" rispose lui senza però riuscire a sorridere.
"Come vanno le riparazioni?" chiese Xyr guardando Doohan che accompagnava l'ufficiale della Esperanza.
"Ancora qualche giorno e saranno come nuovi... se non avessi dovuto lavorare usando materiali e tecnologia di 80 anni avremmo fatto prima, ma il Signor Rest ha detto che non deve risultare niente di quello che facciamo. Al termine delle riparazioni provvederemo a ripulire le loro banche dati della nostra presenza."
"Non sarà necessario signor Doohan... si sieda prego" disse Bueller guardando Coleman "Cosa ha capito per il momento di tutta questa storia?"

L'uomo si sedette e sospirò. "Che non ne usciremo vivi..." commentò lui guardandoli negli occhi.
"Cosa glielo fa pensare?" chiese Xyr rigida al suo posto. Tutti gli altri nella sala tattica sapevano quale futuro attendeva la Esperanza e nessuno di loro riusciva a guardare Coleman negli occhi.
"Ad oggi, la USS Esperanza non è mai uscita dal dodecaedro o comunque non è uscita dalla Distesa Shackleton. Se non ci siamo usciti in 86 anni immagino che nessuno di noi sia sopravvissuto. La Direttiva Temporale vi obbliga a rimandarci nel nostro tempo quindi c'è poco da parlare." la voce del Capitano aveva un tono sconfitto e Caytlin gli mise una mano sul braccio come a confortarlo. Dopo un po' lui riprese "Se voi foste dei klingon, dei romulani o chissà chi altri farei di tutto per prendere possesso di questa nave e portare i miei uomini in salvo a casa, ma voi siete ufficiali della flotta stellare come lo sono io... e quella direttiva è un regolamento della flotta stellare e come tale ho giurato di rispettarlo, come rispetto la Prima Direttiva riguardo al Primo Contatto. Mi atterrò al regolamento." terminò con voce rotta. Quelle parole erano come chiodi sulla tomba dei suoi uomini e lui lo sapeva bene.

"Noi siamo famosi per ignorare i regolamenti..." commentò Rodriguez quasi sovrapensiero, poi guardò Ferris con uno scintillio nello sguardo "Ti è venuta in mente qualche idea assurda!" lo accusò con un tono speranzoso.

Coleman li guardò stupito per la familiarità che c'era fra gli ufficiali superiori e la fiducia che provavano l'uno per l'altro nonostante la loro giovane età.

"Signor Xyr, qualcosa nella Direttiva Temporale ci impedisce di portare la Esperanza fuori dal dodecaedro nel nostro tempo?" domandò Bueller pur conoscendo la risposta.
"Secondo gli archivi storici la Esperanza non è uscita dalla Distesa per 86 anni, questo non vuol dire che non ne esca adesso." rispose Xyr senza esitazione.
"Volete dire che potete farci uscire di qui anche se dovremmo vivere 86 anni nel futuro?" chiese Coleman speranzoso.
"L'alternativa sarebbe lasciarvi chiusi all'interno del dodecaedro, non potremmo aiutarvi ad uscire nel vostro tempo. E come la storia dimostra, non ne siete mai usciti." commentò Rest.
"Ma le famiglie dei miei uomini... alcuni di loro hanno genitori che li aspettano e che non sapranno mai cosa è accaduto loro" mormorò il Capitano dell'Esperanza.
"Come ho detto l'alternativa è rimanere per sempre qui dentro... non saprebbero comunque mai quello che vi è successo." ribattè freddo il tattico della Hope.
"Signor Rest!" intervenne la dottoressa Graahn, ma Coleman la fermò.
"No tenente, il Signor Rest ha ragione. Inutile pensare alle famiglie che non rivedremo mai se comunque non le rivedremo lo stesso. Dovrò spiegare la cosa ai miei uomini, ma sarebbe assurdo prendere una decisione differente." terminò l'uomo facendo un cenno di ringraziamento verso il vulcaniano.

"Capitano... ma come facciamo a farli uscire?" chiese Tucci prendendo la parola "La traccia temporale della Esperanza è diversa dalla nostra, se escono dalla nostra 'faccia del dodecaedro' verranno annichiliti dalla storia... l'unico modo per uscire sarebbe... no, non può dirlo seriamente! Però potrebbe funzionare... certo non è una cosa sicura al cento per cento. Ma poi come troviamo la faccia giusta? Certo basterebbe costruire una riproduzione del dodecaedro al computer e calcolare..." Tucci uscì dalla sala tattica continuando a borbottare e Bueller fece segno a Luna di seguirlo. Lei, anche se confusa, gli corse dietro curiosa.

"Cos'è appena succeso?" chiese Coleman guardando i due uscire dalla sala.
"Il Signor Tucci sta lavorando alla mia idea per permettere a voi di uscire dalla nostra porta temporale." rispose Ferris sorridendo.
"Ma non gliel'ha nemmeno spiegata..." ribattè lui basito.
"Tucci fa sempre così, è un genio... ha già capito quello che il Capitano vuole fare e sta studiando come metterlo in pratica." commentò Basta orgoglioso del suo amico.

Il Capitano dell'Esperanza li guardò sorpreso. Sembrava che tutti avessero immediatamente capito il piano del loro capitano. "Volete spiegarlo anche a me?"
"Il Capitano ha intenzione di scambiare la nostra traccia temporale con la vostra e farvi uscire dalla 'nostra porta'" spiegò Rest senza battere ciglio.
"Un attimo, ma se ci scambiamo la traccia temporale sarete voi quelli che rimarrano chiusi nel dodecaedro!" esclamò Coleman "Non ve lo posso permettere!"

=^=Tucci a Capitano...=^=
"Mi dica Signor Tucci."
=^=Mi chiedevo, ma una volta che siamo usciti nel 2310, come facciamo a... ah! Capisco! E' una buona idea... se ce l'hanno fatta loro a viaggiare nel tempo con uno sparviero Klingon...=^= la comunicazione si interruppe e Bueller sospirò.
"Come ha capito, abbiamo anche un piano per tornare a casa Capitano."
"Sparviero klingon? Viaggiare nel tempo? State scherzando vero?"

"Purtroppo Capitano Coleman, quando si tratta di piani folli il Capitano Bueller non scherza mai..." commentò sospirando Xyr ormai rassegnata.



USS Hope - Plancia - 28/03/2396 ore 09.25


"Signor Xyr come procede la sua idea?" chiese Bueller dopo aver posto il suo codice su dei documenti che una bella attendente gli aveva portato.
"Dovrebbe andare tutto bene. Noi e la Esperanza mapperemo il dodecaedro inviando sonde contemporaneamente. Se una delle sonde riuscirà a passare vuol dire che avremo trovato la porta corrispondente al 'tempo' della sonda." rispose lei.
"E quindi una volta marcata l'uscita riusciremo a seguirla in qualche modo?" chiese Ferris interessato.
"Le sonde sprigioneranno un isotopo radioattivo che ci permetterà di seguire sempre la faccia giusta." Xyr sembrava soddisfatta di se stessa e Caytlin sorrise.
"Consigliere, come ha preso la notizia l'equipaggio dell'Esperanza?" chiese Xyr alla risiana per dissimulare la sua soddisfazione.
"Meglio del previsto. Hanno capito che non c'è altro modo... per loro siamo degli eroi!" rispose Caytlin
"Eroi? Noi?" commentò Bueller sorpreso.
"Stiamo dando a loro la nostra via di uscita... noi usciremo dalla loro sperando di tornare nel nostro tempo usando un sistema utilizzato dall'Ammiraglio Kirk centoundici anni fa." rispose Caytlin tranquilla.
"Eroi o folli!" borbottò Rodriguez dalla sua postazione.
"Ecco si, folli mi piace di più. Signor Rest come vanno i suoi calcoli per il viaggio nel tempo a curvatura?"
"Procedono Capitano, ho seguito un seminario sull'argomento quando aveva dodici anni. Fu lo stesso Ambasciatore Spock a spiegare i calcoli effettuati in quella occasione."
"Dodici anni signor Rest?" commentò Rodriguez mentre Basta sollevava gli occhi al cielo. Rest si limitò a sollevare un sopracciglio.
"Quindi non ci resta che trovare un modo per trasferire la nostra traccia temporale alla Esperanza e viceversa." disse Caytlin continuando ad osservare il comportamento di Xyr che faceva di tutto per mostrarsi compita.
"Il signor Tucci ha pensato anche a quello." comunicò Rest con un tono non molto convinto.
"Qualche problema Signor Rest?" chiese Bueller girandosi a guardarlo.
"Il Signor Tucci ci ha spiegato la procedura, che di per se è molto semplice, ma il suo funzionamento..." terminò il vulcaniano portando le mani dietro la schiena.
"Quello che il Signor Rest vuole dire..." continuò Rodriguez sorridendo nel vedere il comportamento del collega "E' che non ci abbiamo capito praticamente nulla."
"Allora tutto nella norma!" sorrise Ferris tranquillo. "Signor Basta, quanto ci vorrà per essere pronti?"
"Un paio di giorni per mappare in sicurezza il dodecaedro, poi potremmo partire... e staremo a vedere." Rispose cupo il capo della sicurezza



USS Hope - Bar di Prora - 29/03/2396 ore 22.45


"Ancora un giro Ferris?" chiese Strauss lanciandogli una lunga occhiata.
"Ha qualcosa di decente nascosto li sotto?" chiese lui speranzoso.
"Non è quello che le serve Signor Bueller, quello che le serve è parlare con la signorina la in fondo." Ferris lanciò un'occhiata nella direzione indicata e video il Consigliere seduto in un tavolo appartato intenta a guardarlo.
"E' così evidente?" chiese lui
"Forse solo per noi due... vada da lei. E' li per questo."

Bueller sospirò e attraversò la stanza. "E' libero?" chiese indicando con un gesto il divanetto di fronte alla risiana.
"Dipende, sei pronto a parlarne?" chiese lei di rimando.
"Si vede così tanto?" chiese lui curioso sedendosi.
"Tu e Xyr siete troppo rilassati per quello che progettiamo di fare. Ma Xyr è Xyr, lei quando è sicura della scelta che fa non ci pensa più. Certo è cambiata molto, inizia anche a provare un po' di rispetto nei tuoi confronti."
"Un po'? Pensavo che ormai avessimo superato questa cosa!"
"Dai tempo al tempo... Xyr deve iniziare a fidarsi seguendo il suo percorso. Ma tu... tu non sei il tipo da rilassarsi. Cosa c'è?"
"Sono spaventato..." disse Bueller quasi sussurrando.
"Riguarda la morte di Xhe'lev vero?" Ferris non rispose ma la risposta era palese.
"Ci siamo mossi sempre a tentoni e alla fine qualcuno a perso la vita... questa volta non è diverso. Sto portando tutti nel passato e non so nemmeno se riusciremo a tornare indietro... beh sono sicuro all'80%"
"E ti spaventa il fatto che non siamo certi di tornare?"
"No... mi spaventa il fatto che nessuno di voi mi ha detto che è una follia! Io ho detto 'saltate' e tutti stanno cercando di andare più in alto possibile." il Capitano della Hope sentì un brivido lungo la schiena.
"Forse perchè nessuno di noi ha pensato che fosse una follia... forse se avessi deciso di lasciare l'Esperanza in questa sua prigione, qualcuno non sarebbe stato d'accordo. Non tutti forse, ma molti ti avrebbero dato del pazzo. Invece tu hai fatto proprio quello che si aspettavano da te, hai usato il cuore e non la testa."

Ferris le sorrise con gratitudine e sospirò "Grazie Caytlin è sempre un piacere parlare con te."
"Sono qui per questo... se vuoi passare più tardi possiamo parlare ancora." disse lei con uno sguardo sensuale
"Non sai quanto mi piacerebbe ma... forse è meglio di no. Buona serata!" Ferris si allontanò, la sua schiena era di nuovo dritta e il passo sicuro. Caytlin sorrise.



USS Hope - Plancia - 30/03/2396 ore 12.15


"Rapporto!" ordinò Bueller quando sentì il computer emettere un cinguettio.
"I test effettuati confermano che siamo in grado di individuare le porte di uscita dalla tasca temporale con un accuratezza del 96%. Un altro paio di giorni e potremo arrivare al 98%!" rispose Rest con la sua consueta freddezza.
"Credo che il 96% possa bastare Tenente..." commentò Ferris sospirando. Poi come per un ripensamento aggiunse "Ottimo lavoro Signor Rest." il vulcaniano sollevò un sopracciglio sorpreso.
"Signor Rodriguez si assicuri che sulla Esperanza abbiano sempre la nostra telemetria aggiornata. Il più piccolo errore e tutto il piano andrà a rotoli." ordinò Xyr
"Tutto sotto controllo Comandante" rispose lui di rimando.

"Signor Tucci, veniamo a noi" iniziò Bueller preparandosi ad una dotta spiegazione su quello che stava per accadere "E' pronto a scambiare la nostra traccia temporale con quella della Esperanza?"
"Si signore! In realtà è molto semplice, attiveremo gli scudi e avvicineremo le due navi finchè non si toccano, poi attiveremo i campi di curvatura. La bolla di spazio/tempo che si formerà attorno a noi entrerà in risonanza con gli scudi facendo 'scivolare' la traccia temporale da una nave all'altra..." Tucci guardò verso Basta che gli fece un cenno di assenso e un sorriso. "In realtà è un po' più complicato di così..." Basta si affrettò a scuotere la testa e Tucci chiuse la bocca dopo aver aggiunto "Ma credo che possa andare..."
"Grazie Signor Tucci, se lei dice che funziona a me non serve sapere altro!" commentò Bueller lanciando un'occhiata a Basta e ringraziandolo silenziosamente.

"Aprite un canale con il Capitano Coleman!"
=^=Capitano Bueller... Signor Xyr, sulla Esperanza siamo pronti.=^=
"Bene Capitano, ci vediamo dall'altra parte, voglio essere il primo a dare la notizia del vostro ritorno a casa!" Poi a Bueller venne il dubbio su come l'avrebbe presa l'Ammiraglio Lennox.
=^=Comunque vada... grazie.=^= commentò l'uomo con rispetto.

"Tenente Jones! Cerca di azzeccare la porta giusta..."
"Nessun problema Capitano!" rispose lei rilassata nonostante il rischio che stavano correndo.

"Diamo il via ai giochi!" ordinò Bueller trattenendo il fiato.


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07.04 - Bolle e decisioni...

Autore: Tenente Xyr del Clan Clos

USS Hope - Plancia


La sala era illuminata fiocamente dalle luci di emergenza.

Un silenzio innaturale permeava l'area.

Xyr aprì lentamente gli occhi. Cercò di alzarsi, ma una sensazione di nausea la investì consigliandole di mantenere la posizione supina fino a nuovo ordine del suo corpo.

Passarono quelli che per lei sembrarono decenni, poi si forzò di mettersi seduta.

L'intermittenza delle luci accresceva esponenzialmente il mal di testa che la stava stordendo.

Si guardò intorno.

La vista era annebbiata.

L'ambiente era disseminato di macchie nere con sfumature rosse e gialle. C'era forse anche del blu, ma non ne era sicura.

Scosse la testa per cercare di mettere a fuoco.

Man mano che i suoi occhi ripresero a funzionare le macchie presero la forma di corpi.

Caytlin era riversa in modo aggraziato sulla sua poltrona. Sembrava un angelo addormentato. Anche in quell'occasione intravide il sorriso che tanto turbava l'andoriana. Stava respirando rilassata.

Lentamente si voltò verso lo schermo principale. Jones era al timone, anche lei accasciata. Le mani erano salde sui tasti del timone.

Qualcosa nello schermo non stava funzionando. Ci avrebbe pensato dopo.

L'andoriana si alzò in piedi. Contemporaneamente anche Basta e Rest stavano riprendendo una posizione eretta per quanto doloranti.

Uno sguardo tra di loro e un leggero movimento della testa assicurò che tutto era a posto.

La mente tornò lentamente funzionante.

Xyr fece qualche passo per la plancia ancora non propriamente stabile.

La sua mente le stava urlando qualcosa, ma non riusciva ancora a connettere per ascoltarla.

Tutto quello che desiderava adesso era che le luci smettessero di lampeggiare.

"Computer, le luci. Falle smettere."

=^=Prego ripeeeeeeetere richiiiiesta.=^=

Xyr scosse la testa.

"Computer?"

Un brivido le corse lungo la schiena.

Quell'immagine che cercava di farsi largo nella sua mente scossa, la colpì all'improvviso.

Si voltò verso la sua poltrona, ma soprattutto verso quella di Bueller.

Una voragine luminosa ne aveva preso il posto. Osservò meglio con il fiato in gola.

Mancava tutta una parte della plancia. A partire dallo schermo fino alla postazione di Rodriguez passando per la poltrona di Bueller e per la sua.

Una parte della plancia era stata tagliata via in senso longitudinale.

La parte mancante aveva approssimativamente un diametro di due metri di larghezza, ma era lunga tutta la plancia.

"Ferris...."

La struttura della nave rimaneva intatta, era come se fosse slegata dal resto della nave, ma parte integrante della stessa.

Basta si avvicinò alla fenditura mentre Rest la stava già analizzando con un tricorder.

"Comandante. Percepisco qualcosa provenire dall'interno. Non mi è chiaro. Non riesco a focalizzarmi come vorrei."

"La concentrazione di tachioni è..."

Rest si interruppe per qualche secondo, poi con una precisa logica posò il tricorder e ne afferrò un altro puntandolo allo stesso fenomeno.

Di nuovo in silenzio, poi questa volta senza una precisa logica diede qualche piccolo colpetto sullo strumento.

"Rest?"
"Mi scusi Comandante. Direi che la concentrazione di tachioni è fuori scala. Gli strumenti non riescono a quantificare il fenomeno."

"Vedo qualcosa all'interno."

La voce di Caytlin fece sobbalzare Xyr che non se l'aspettava esattamente dietro di lei.

"Consigliere sta bene?"

"Sì sì, solo un po' intontita. Voi non vedete muoversi qualcosa all'interno? Qualcuno più che qualcosa."

Basta si avvicinò ancora di più e anche Xyr fece lo stesso.

All'interno della fenditura intravidero qualcosa. Forse il Consigliere aveva ragione. Più che qualcosa forse qualcuno.

"Qualcuno riesce a far smettere questa maledetta intermittenza delle luci? Voglio la plancia attiva. Immediatamente! Rodriguez, dove diamine è Rodriguez quando serve?"
Immediatamente Xyr si ricordò che la fenditura aveva colpito anche la consolle del Capo Ops.

Le luci tuttavia smisero di lampeggiare e la plancia tornò alla sua consueta atmosfera.

Xyr si guardò intorno curiosa.

Rest continuava a monitorare con il tricorder, Basta e Caytlin stavano parlottando guardando la fenditura da diverse inclinazioni, mentre Luna si stava massaggiando una spalla dolorante guardando la sua consolle illuminarsi in modo strano.

Nessuno aveva fatto alcunché.

"Che cosa è successo?"

La domanda di Xyr era più un pensiero ad alta voce che una richiesta.

"Ho bypassato i gel bioneurali dirigendo l'energia alla sottosezione 34. Nello stesso tempo il riflusso di informazioni l'ho proiettato attraverso un filtro H8J9 che si trova proprio lì vicino al timone. Nel frattempo...."

"Tucci?"

Xyr aveva riconosciuto la voce, ma non riusciva a vedere l'Ufficiale Scientifico da nessuna parte.

"Qui... qui... qui...."

Dei rumori come di piccoli salti al di là della fenditura.

"...Tucci è lei?"

"Sono dall'altra parte della bolla tachionica. Dall'altra parte della plancia. Qui... qui... qui... Mi vedete?"

Xyr si portò una mano sul viso.

"Tucci, lei vede noi?"

Un breve silenzio.

"No Comandante, come posso vedervi se c'è di mezzo questa co... ah, giusto. Non potete vedermi nemmeno voi. Mi sembra una valutazione corretta."

"Tucci, cosa sta succedendo. Come siamo finiti in questa situazione? Aspetti. Prima cosa. In che situazione siamo?"

"Ecco, direi che c'è stato un mancato allineamento temporale. Sicuramente quando abbiamo scambiato la traccia temporale con la Esperanza le due navi non erano perfettamente in sincrono e alcune parti dello scudo hanno mantenuto la traccia precedente."

"Abbiamo ricontrollato i calcoli una dozzina di volte. Non c'erano errori. La Esperanza aveva i dati e le capacità per mimare i nostri movimenti come richiesto."

"Il signor Rest ha ragione, eppure qualcosa di impercettibile deve essere stato eseguito in modo errato. Comunque alla fine ci siamo trovati ad avere una bolla tachionica in plancia. Niente di che, l'importante é non toccarla."

Basta ritrasse immediatamente la mano ormai troppo vicina alla bolla.

"La Hope può navigare in queste condizioni?"

....

"Tucci?"

"Da un'analisi sommaria direi di si."

La voce dell'ufficiale scientifico era esattamente alle sue spalle e la colse di nuovo di sorpresa.

"Per Andor!!! Tucci, come c'è arrivato di qui?"

"Teletrasporto. Vado a parlare con Doohan. A dopo."

"Aspetti. Il Capitano?"

"Il Capitano é il tenente Bueller...."

Xyr fissò Tucci.

Tucci fissò Basta.

Lon fece un piccolo gesto con la mano come per suggerire al suo amico di proseguire e contemporaneamente mosse le labbra per dire un silenzioso Dov'è Bueller?

"Oh.... giusto. Il Capitano é nella bolla tachionica. É da qualche parte nel tempo. In pratica quando il tenente Jones ci ha fatti passare attraverso la faccia che portava nel 2314 non tutta la nave era pronta per questo passaggio."

Xyr tornò inconsciamente a respirare. Si era accorta di aver nuovamente trattenuto il fiato durante l'ultima spiegazione di Tucci.

Bueller e Rodriguez erano vivi. Questa era la notizia buona.

Non aveva idea di come recuperarli. Questa era la notizia cattiva.

Xyr fece qualche passo verso la bolla istintivamente come per avvicinarsi a Tucci anche solo virtualmente.

Xyr si stava abituando a Tucci. Era ormai quasi certa di riuscire a sopire in ogni occasione l'istinto omicida che il terrestre faceva nascere costantemente in lei.

"Anno?"

"I valori non sono chiari ma siamo certamente nel 2314. Direi qualche giorno prima della scomparsa della Esperanza. Forse meno. Le saprò dire qualcosa di esatto fra poco."

"Grazie Rest. Definiamo delle priorità. Signor Basta mi serve un'analisi dettagliata dei danni e delle risorse disponibili. Tenente Jones, siamo un'anomalia temporale. Scelga una rotta e porti la Hope in una zona di spazio sicura. Sensori attivi e allarme giallo. Siamo la nave con la miglior tecnologia del settore. Nessuno deve sapere che siamo qui e possiamo individuare chiunque con un minimo anticipo, ma le anomalie elettromagnetiche della zona possono falsare i valori dei sensori. Nel frattempo cerchi anche un'area favorevole ad attuare il piano folle del Capitano per farci tornare nel nostro tempo. Rest, Consigliere con me in sala tattica. Dobbiamo definire la miglior strategia possibile. Jones a lei la plancia."

L'equipaggio si mise all'opera.

Xyr diede un'occhiata alla zona dove avrebbe dovuto esserci la poltrona del Primo Ufficiale. Quando la Hope aveva attraversato la barriera, lei era in piedi vicino alla postazione tattica e non al suo posto. Ora sarebbe nella bolla insieme a Bueller, Rodriguez e chissà quanti altri membri dell'equipaggio.

Un altro barlume di lucidità la colpì e il pensiero della sua palese mancanza la fece star male.

"Xyr a Graahn."

=^=Xyr, cosa sta succedendo? Mi stanno arrivando segnalazioni da tutti i ponti. Amnesia, difficoltà di deambulazione, traumi da cadute. Ci sono anche episodi di allucinazioni. Diversi casi di dejavu.=^=

L'andoriana si sentì per un breve istante sopraffatta. La sua tipica rigidità caratteriale aveva preso il sopravvento da quando aveva ripreso i sensi. Il suo unico pensiero era stato alla nave e alla gestione delle operazioni di ripristino. Era la procedura e inconsciamente l'aveva seguita. Le persone sulla Hope, la loro situazione, la loro salute. Non era stato il suo primo pensiero. A malapena se n'era ricordata. Bueller avrebbe prima pensato all'equipaggio e poi a tutto il resto.

"Appena le saprò dire di più la contatterà Dottoressa. Mi mandi un resoc....Le sarei grata mi tenesse informata sulle situazioni più gravi. Grazie. Xyr chiudo."

Si avviò pensierosa verso la sala tattica.

"Comandante. Chiedo il permesso di modificare il transponder della Hope."

Xyr fermò per un attimo il suo avanzare osservando Luna.

"Cosa ha in mente Tenente?"

"Siamo nel 2314 e praticamente in territorio klingon. Se i nostri sensori dovessero fallire e fossimo individuati da qualcuno, beh, meglio pensino ad uno strano sparviero Klingon piuttosto che ad una nave della Federazione."

"Se individuati da altri klingon potremmo passare inosservati, se individuati dalla Federazione non dovremmo essere attaccati. Le navi hanno l'ordine di non ingaggiare. L'analisi del Tenente Jones é solida."

Xyr concordò con Rest, fece un cenno di assenso al timoniere e proseguì.

"Tucci. Qui Xyr. Fra 60 minuti la voglio in sala tattica con la soluzione su come recuperare i membri nella bolla tachionica e su come sistemare la situazione."

=^=60 minuti? Mah...=^=

"Ha ragione, non c'è tempo. Prepari tutto in 40 minuti. Xyr chiudo."



USS Hope - Sala tattica - 3 marzo 2314 ore 15:38


"Non ha ragione di esistere fuori dal suo tempo. Finché non sovrapponiamo le curve temporali della Hope e della bolla, qualsiasi cosa all'interno della stessa resta sospesa in un limbo. Non sono più nel 2396 e non sono ancora nel 2314."

"I suoi calcoli Tucci erano corretti?"

"Fino all'ottava decimale in un'equazione che ne prevedeva tre di decimali. Ho riletto i dati registrati dal nostro database. La Esperanza non ha eseguito volutamente le specifiche richieste come concordato."

"Volutamente?"

Caytlin smise di sorseggiare la sua bevanda per esprimere la sua sorpresa.

"Beh, se osservate il datalog delle operazioni, mentre allineavamo gli scudi, la procedura automatica é stata bypassata con un ordine diretto del Capitano Coleman."

"D'accordo, penseremo alla Esperanza appena tornati nel nostro tempo. Basta, situazione?"

"47 dispersi, 12 casi non gravi in infermeria ma la Dottoressa Graahn insiste perché non tornino in servizio, 1 ponte inutilizzabile, 2 navette coinvolte. Comandante, tra i dispersi c'è anche il Capitano Strauss."

"Lo sapevo Basta, grazie. Ho già provato a contattare Strauss più volte. Ora Tucci, sta a lei. Come ne usciamo? Massima priorità al recupero dell'equipaggio. Il Tenente Jones ci ha portati in una zona dove le interferenze elettromagnetiche non dovrebbero farci individuare. Credo si possa lavorare in tranquill...."

Un forte colpo scosse lo scafo.

"Plancia, che succede?"

=^=Siamo finiti in mezzo ad una serie di esplosioni provocate da dei siluri fotonici. Manovra evasiva.=^=

Xyr si alzò di scatto.

Meno male che dovevamo stare tranquilli.

"Scudi alzati, allarme rosso. Arriviamo in plancia."

Xyr, seguita da Rest, Basta e Caytlin entrò in plancia giusto per essere gettata a terra da un'altra forte scossa.

"Situazione!"

"Il campo di asteroidi in cui ho nascosto la Hope sta amplificando in qualche modo delle esplosioni che coinvolgono due... no tre navi. Dannate interferenze elettromagnetiche! Le letture non sono per niente chiare."

Xyr si diresse istintivamente verso la poltrona del Capitano bloccandosi all'improvviso davanti alla bolla.

La poltrona era nella fenditura, ma qualcosa era cambiato nell'aspetto dell'anomalia.

"Tucci. Non aveva detto che la bolla era stabile?"

L'ufficiale scientifico avvicinò un tricorder.

"Questi scossoni non vanno bene. Sta perdendo coesione. Molto interessante. Ho letto di come un afflusso di tachioni può sopportare...."

"Tucci! Che Andor mi aiuti! La Hope è in pericolo?"

"Beh, esploderemo non appena la coesione quantica della bolla verrà a mancare. Approssimativamente fra una quindicina di minuti se prendiamo altre scosse come questa. Fra 20 se invece non ne prendiamo."

Xyr afferrò ancora più forte il corrimano.

"Qualche buona notizia?"

"Beh. Ho un'idea su come far ritornare nella nostra linea temporale la bolla e salvare il Capitano. Non l'avevo detto? Devo solo capire come fare."

Xyr si ritrovò un sorriso isterico sul volto.

"Jones, ha sentito Tucci? Ci dia quei 5 minuti di speranza. Rest. Quelle navi che stanno combattendo? Chi sono?"

Il vulcaniano sollevò brevemente un sopracciglio.

"Una delle navi ci sta chiamando. O almeno sta mandando un messaggio su una frequenza non federale. É un B'rel."

=^=Nave klingon sconosciuta. I nostri comunicatori sono fuori uso. Spero che questo messaggio subspaziale vi raggiunga. Sono Tanas della Casata di Rannuf. A bordo ho 30 ragazzini. Siamo fuggiti da Dertibed, seconda luna di Ganalda IV. I loro genitori hanno combattuto con onore per metterli in salvo. La nave della Federazione li ha attaccati di sorpresa dall'orbita. É stata una strage. I ragazzi non ne possono nulla di questa guerra. Sono ancora troppo giovani per lo Sto'vo'kor. Lo sparviero ci sta proteggendo ma é pesantemente danneggiatbrrrr.=^=

"Comandante. Le confermo che su quella nave klingon ci sono 34 persone, tutte di fisiologia klingon. Direi che dai dati la loro percentuale di sopravvivenza é del 12.3%. Lo sparviero ha solo il 4%."

Una luce sullo schermo confermó l'analisi del vulcaniano e la distruzione dello sparviero di supporto.

"Sono attaccati da una nave della Federazione. Comandante. Dal numero di registro é la Esperanza."

L'andoriana si voltò verso Rest.

La Esperanza stava cacciando la nave klingon. C'erano regole e convenzioni che impedivano ad una nave federale un simile atteggiamento, guerra o non guerra.

"Xyr, dai diari della Esperanza non risulta alcuno scontro, ma da quelli personali di Coleman si. Sembra che il Capitano si sia premunito di modificare i diari ufficiali. Emerge anche chiaro il suo odio verso i klingon."

Xyr guardò per un istante Caytlin dopo averla sentita pronunciare quelle parole.

"Come facciamo ad avere i diari della Esperanza? Soprattutto quelli personali dell'equipaggio.... non dica nulla. Rodriguez."

Il consigliere sorrise sorniona.

"Hanno distrutto le due navi?

"No, sembra che una terza nave klingon li abbia costretti alla fuga dopo aver ingaggiato uno scontro. La Esperanza si é trovata senza sensori e con gli scudi al limite. Risulta anche che per un attimo la nave abbia cessato di rispondere ai comandi. Per salvarsi sono fuggiti finendo nella zona di spazio dove li abbiamo trovati."

Xyr guardò in terra pensierosa, poi verso la postazione dove avrebbe dovuto esserci Bueller.

Cosa avrebbe fatto lui?

La Direttiva Temporale le impediva qualsiasi intervento, eppure qui intorno non risultavano altre navi klingon. Quella che la Hope aveva distrutto nel dodecaedro e che inseguiva la Esperanza poteva essere finita nel dodecaedro in qualsiasi momento, precedente o successivo. Poteva non centrare nulla con quella che aveva spinto la Esperanza fuori tempo. A meno che...

Si avvicinò alla postazione di Tucci.

"Cosa le serve per riallineare la Hope e la bolla tachionica?"

"Beh. Mi servirebbe la traccia temporale della Esperanza dopo essere passata nella sua faccia del dodecaedro..."

"Abbiamo la boa lanciata dalla Esperanza, recuperata e messa nella stiva. Potrebbe non aver subito modifiche sostanziali con lo scambio di tracce temporali."

"Poi mi servirebbe la copia della corretta armonica degli scudi usati dalla Esperanza."

"Abbiamo l'originale."

Tucci si grattó pensieroso il mento.

"Beh. Ci servirebbe riprodurre lo scambio di traccia temporale, ma vorrebbe dire una collaborazione della Esperanza."

Xyr soppesó le sue parole.

"Una collaborazione forse no, però.... Consigliere, in quel fascicolo recuperato da Rodriguez ci dovrebbero essere i codici di controllo della nave. Corretto?"

Caytlin sfogliò i file.

"Direi di si. Come faceva a sapere che c'erano?"

"Comincio a conoscere Rodriguez. Ora voglio che tutti voi eseguiate senza esitazione i miei ordini. Nessun commento o iniziativa personale. Quello che succederà fra poco va contro 17 paragrafi e una sottosezione della Direttiva Temporale. Qualsiasi cosa succeda voi non verrete coinvolti se non da miei diretti ordini."

E maledizione a te Bueller.

Gli ufficiali di plancia guardarono il loro ufficiale in comando.

"Jones,verifichi che il trasponder ci identifichi come klingon poi si avvicini allo scontro sfruttando la nostra velocità. Basta, appena siamo a distanza minima per far fuoco, scagli quello che é necessario per danneggiare la Esperanza. Punti ai sensori e riduca i loro scudi al minimo. Non devono capire che siamo noi. Tucci, si prepari ad eseguire la stessa operazione agli scudi che abbiamo tentato di eseguire con la Esperanza per lo scambio di traccia."

Seppur dubbiosi gli ufficiali eseguirono i compiti loro assegnati.

Luna portò la Hope sull'angolo cieco della Esperanza.

Basta piazzó due siluri fotonici sugli scudi collassandoli e disattivó con i phaser i sensori accecando la nave di classe Constellation.

Tutta l'operazione portò via solo qualche minuto. C'era ancora tempo.

"Consigliere, la prego di lasciarmi la sua postazione e la prego di scordarsi aperto il fascicolo sulla Esperanza."

Caytlin si alzò, mise una mano sul braccio di Xyr e sorrise all'andoriana.

"Tenente Jones. Siamo nelle sue mani. Appena la Esperanza comincerà la sua fuga, lei deve inseguire e stargli così attaccata che i nostri scudi dovranno toccare i loro."

Luna si scrocchió le mani e fece un occhiolino a Xyr. Di rimando ricevette uno sguardo di fuoco.

Come previsto, o forse esattamente come già successo, la Esperanza tentó una manovra di sganciamento. Luna parti immediatamente all'inseguimento. Le capacità di manovra della classe Intrepid erano già di per sé superiori alla Constellation, ma sommate all'abilitá di Luna non lasciarono scampo alla Esperanza.

Xyr digitò diversi comandi sulla sua tastiera. Poi si rivolse a Tucci.

"Tenente, sulla sua consolle ha il comando temporaneo degli scudi della Esperanza. Faccia la sua magia."

Tucci rimase imbambolato per qualche istante.

"Come ha fatto. Oh. Capisco. Ci saranno delle conseguenze temo. Il riallineamento potrebbe essere pericoloso a questa velocità."

Tucci mosse le mani più velocemente possibile. Sul suo schermo i due scudi apparvero sovrapposti per un attimo. Poi tutto cominciò ad esplodere in plancia.

La Hope si arrestò di colpo mentre la Esperanza si allontanó.

Xyr vide con la coda dell'occhio sparire la vecchia nave federale. Era entrata nel dodecaedro. Poi qualcosa esplose accanto a lei e tutto fu buio.

Due braccia la sollevarono da terra.

"Xyr, Xyr sveglia. Mi senti? Graahn in plancia. Emergenza medica. Che diamine è successo alla mia nave? Cosa vuol dire siamo alla deriva? Perchè quel pianeta si sta avvicinando così velocemente alla nave?"

Il Primo Ufficiale della Hope aprì gli occhi.

Bueller la stava sostenendo. Xyr accennó un sorriso.

"Capitano in plancia..."

E tutto fu di nuovo buio.


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07.05 - Conto alla rovescia...

Autore: Tenente JG Lon Basta

USS Hope - Plancia - 3 marzo 2314 ore 15:50


Non è un atto di insubordinazione non rispondere al proprio capitano se in quel momento stai cercando di evitare che la nave sulla quale ti trovi si schianti su un pianeta sconosciuto. Luna era certa che qualsiasi corte marziale avrebbe capito che ci sono momenti in cui non hai tempo di fare rapporto e sei persino intitolata ad imprecare. In quel momento non le interessava nulla che non avesse a che fare con motori, manovre di compensazione e 'come faccio ad evitare che la nave, aiutata dall'attrazione gravitazionale, diventi un tutt'uno con il pianeta?'. Dalla sala macchine Doohan pronunciò una quasi sentenza di morte, per poi correggersi con =^=E' il timone, riesci a evitare di precipitare per cinque, no tre minuti?=^=

Luna imprecò, di nuovo, decisa a strappare ogni secondo al tempo, mentre le sue mani ordinavano alla Hope di resistere, compensare, ruotare ignorando il preoccupante suono di protesta che questa emise in risposta ed il suo rifiuto ostinato a cambiare rotta.

=^=Ti ho chiesto tre minuti, non di distruggermi la nave!=^=

"Te li sto dando Doohan, fai il tuo dovere!"

=^=E' difficile se stai cercando di infilare qualcosa di lungo in una fessura che continua a spostarsi!=^=

"James! Mi sto eccitando!"

=^=Non ho tempo di arrossire ora! Lo sto facendo, ma non ho tempo!=^=

"Un minuto e mezzo, poi arrossire sarà l'ultima cosa di cui ti preoccuperai!"

Luna conosceva la Hope, sapeva fin dove poteva spingersi e quanto poteva chiederle, per questo non avrebbe accettato da lei un semplice no. Avrebbe preteso dalla nave tutto e anche di più perché non le avrebbe permesso di arrendersi. A Doohan servivano tre minuti, loro due glieli avrebbero dati, a costo di rubarli al tempo. Che pianeta era quello verso cui stavano andando? I dati le comparvero improvvisamente sulla consolle come se l'avesse chiesto ad alta voce e Tucci le fosse venuto in soccorso, forse l'aveva fatto veramente. Le sue dita pretesero informazioni sull'atmosfera, l'attrazione gravitazionale, le orbite. Poteva sfruttare l'effetto fionda? I calcoli le comparvero rapidamente in risposta, la sua ragazza le leggeva nel pensiero, o le sue dita erano più rapide della sua mente. D'accordo, d'accordo, lei e la Hope ce la potevano fare. Trenta secondi, se avesse sfruttato la forza gravitazionale, l'orbita, la velocità di spinta, l'aria.

"Rodriguez! Apri il portello sul ponte sette quando te lo dico e fai uscire l'aria"

"Devo fare cosa?!"

"Ora!"

La Hope reagì, immediatamente, scartando come un glommer che insegue la sua preda. Entrambi erano frutto di un lavoro di ingegneria e Luna sapeva come trattarli.

"Portello sul ponte quattro, due secondi".

=^=Luna, ci sono q...=^=

Non sentì il resto delle parole del capo ingegnere perché la Hope emise un gemito che quasi le strappò il cuore e per tre, due, un secondo temette di averle tolto anche quel poco tempo che le restava. Poi qualcosa lampeggiò sulla consolle, precipitavano ancora ma l'orbita ora era meno ripida. Le restava meno di un minuto per decidere se compensare ancora, ne aveva guadagnato uno per Doohan.

"James?"

Quarantacinque secondi.

=^=Credo di essermi rotto il polso=^=

Trenta secondi.

"James..."

=^=O forse non è rotto, riesco a piegarlo. Il pollice destro però è un altro discorso=^=

Undici secondi.

"James!!!"

=^=Ho anche bernoccolo sulla fronte per tua informazione, potrebbe essere una commozione celebrale=^=

Cinque secondi.

"Sto per venire a strapparti fuori da quel tu..."

=^=Vai, vai vai!=^=

Come un glommer imbizzarrito, la Hope protestò, ruotò, si ribellò, ma alla fine Luna, come sempre, riuscì a domarla.



USS Hope - Plancia - 3 marzo 2314 ore 16:00


Nel silenzio attonito della plancia, Lon Basta si assicurò prima di tutto di essere ancora intero. Fu un gesto istintivo, quasi distratto, seguito subito dopo dal cercare con lo sguardo Melanne Grahan che teneva ferma Xyr a terra, come se quello fosse sufficiente a salvare il primo ufficiale se si fossero schiantati. Non sarebbero accaduto però, non quella volta, realizzò Basta all'improvviso sollevato mentre i loro sguardi si incontravano, lei sorrideva e lui annuiva. Qualche istante dopo il silenzio attorno a lui cominciò a frammentarsi in pezzi di colore scuro, tutti caratterizzati dagli stessi lampi che li rischiaravano all'improvviso, illuminandoli. Consapevolezza, sollievo, paura che si scioglieva all'improvviso si alternarono con varia intensità al punto da strappare a Lon quasi un sorriso. Riprese a respirare.

"Rapporto!", la voce di Bueller sembrò uno squittio, il capitano si schiarì subito la gola e ripeté l'ordine con maggiore controllo. Attorno a Lon, le varie postazioni cominciarono a riferire la situazione della nave. Mentre attendeva il suo turno, il betazoide ne approfittò per guardare Luna. La pilota sorrideva, negli occhi l'adrenalina di chi è disposto a ripetere di nuovo tutto da capo, ma stavolta con meno tempo. I loro sguardi si incontrarono, nell'espressione di lei c'era sfida, lui annuì di nuovo accettandone la superiorità in quel caso. Solo in quel caso.

=^=Il timone reggerà per il momento signore.=^= Doohan stava facendo rapporto direttamente dalla sala macchine, =^=No, non ho bisogno di nulla guardiamarina grazie, non mi serve nulla davvero, il mio polso sta benissimo, sto facendo rapporto ora, mi tolga quel fazzoletto dal viso! Mi scusi signore, dicevo: quando l'Esperanza ha fatto il 'salto' si deve essere verificata una reazione con i nostri scudi e a quel punto siamo stati esposti ad una reazione che...=^=

"Ma certo!" Lo interruppe Tucci illuminandosi, "ecco cos'era quel differenziale nei miei calcoli!"

Bueller sospirò, "Faccia finta che io non fossi in plancia prima e che abbia deciso tutto Xyr. Che differenziale? Che calcoli?"

Mentre Tucci si lanciava in spiegazioni, Lon tornò su Melanne che stava esaminando il primo ufficiale. "Devo portare il comandante in infermeria", gli disse rapidamente lei alzandosi, "funziona il teletrasporto?"

Lon scosse la testa, "Vuoi una mano?"

"Puoi portarla tu? Io devo controllare il capitano, Rodriguez e gli altri feriti".

A quelle parole Lon prese coscienza dei gemiti e dello stato effettivo della plancia. Alcuni dei colori brillanti che l'avevano pervasa inizialmente, erano ora segnati da strisce nere di dolore. "Ma certo", annuì prendendo con delicatezza in braccio Xyr, "Mando qualcuno ad aiutarti".

"Me lo ripete nuovamente con parole comprensibili?" Chiese con un gemito Bueller alle loro spalle. Tucci fissò il capitano con l'espressione offesa di chi pensa di aver esposto già in modo elementare i fatti.

"Qui Basta, rapporto. Voglio sapere dove vi trovate e qual è il vostro stato. Tutti gli uomini operativi facciano il giro della nave, eventuali feriti dovranno essere trasportati in infermeria a mano, fino a quando non sarà ripristinato il teletrasporto"

Le risposte cominciarono ad arrivargli mentre lasciava la plancia bilanciando il peso dell'andoriana priva di sensi sulle braccia. Sarebbe stato un turno davvero davvero lungo.



USS Hope - Infermeria - 3 marzo 2314 ore 20:16


"Abbiamo un motore a mala pena funzionante, un teletrasporto che si è appena riattivato, non abbiamo idea di come tornare nel nostro tempo, e io devo essere confinato in infermeria? Quale parte della nostra attuale situazione non le sembra disperata, dottoressa?"

"La smetta di lamentarsi capitano", lo rimbeccò la dottoressa Grahan, "lei , il signor Rodriguez, e una decina di altri membri dell'equipaggio siete stati in una bolla temporale, le sue analisi segnalano delle alterazioni che voglio studiare meglio. Non le permetterò di andare in giro per la nave se prima non mi sarò accertata che lei è a posto. Si rassegni e prenda esempio dal capitano Strauss".

Lo sguardo di Bueller si posò sulla figura addormentata sul lettino.

"Non vorrà sedare anche me!?"

"Oh non sono stata io a farlo, ma il tenente Basta", ribatté con un sorriso angelico Melanne mentre, alle spalle di Bueller, il betazoide incrociò le braccia sul petto con un sogghigno che palesemente lo invitava ad opporre resistenza.

"Lei ricorre a dei trucchi davvero bassi", mugugnò Ferris finalmente arrendendosi.

"Faccio solo il mio lavoro, capitano".

A Basta non sfuggì la soddisfazione Melanne, il blu intenso del mare rischiarava il nero delle sue profondità quando otteneva quello che voleva. Non aveva davvero bisogno di lui in infermeria, era perfettamente in grado di cavarsela da sola con Bueller, ma, dopo aver strappato il capitano dalla sala macchine ed averlo 'convinto' ad andare in infermeria, Lon non aveva resistito a vedere come Melanne l'avrebbe costretto a restare sotto esame.

Ora però doveva andarsene.

"Voglio aggiornamenti ogni dieci minuti!" Gli gridò dietro Bueller, "altrimenti non ci sarà confinamento che mi tratterrà tenente!"


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07.06 - Ciao, sono io

Autore: Tenente JG Melanne Graahn

USS Hope - Infermeria - 3 marzo 2314 - ore 22.46


Ferris osservò con sguardo corrucciato la porta dell'ufficio assegnato al CMO, poi quella che dall'infermeria portava al corridoio esterno e valutò rapidamente le sue possibilità di fuga.

Infine sospirò con espressione depressa e tornò ad appoggiarsi al cuscino del bioletto. Non dubitava di riuscire a stendere la dottoressa, cosa che, fra l'altro, in altre circostanze non gli sarebbe affatto dispiaciuto, ma quanta strada avrebbe potuto fare dopo?

Anche senza arrivare a chiamare Basta, o peggio, Xyr, c'era sempre quel grosso infermiere da affrontare, quello con il fisico da giocatore di rugby, quello la cui uniforme sembrava sempre sul punto di esplodere a causa della pressione dei muscoli sottostanti. Quello su cui anche Luna, lo sapeva, avrebbe fatto un pensierino se il suo interesse non fosse andato alla metà opposta del cielo.

No, non sarebbe mai riuscito a fuggire. Ma davvero, davvero non ne poteva più di rimanere rinchiuso lì ad aspettare con Strauss come unica compagnia.

La sua parte razionale, naturalmente, sapeva di dover sopportare stoicamente la situazione, ma il resto di lui si sentiva benone, odiava le attese e aveva bisogno di sapere qual'era la situazione da più di un semplice rapporto del suo primo ufficiale.

Xyr, tra l'altro, era stata dimessa un'ora prima e se ne era andata con l'assicurazione di tenerlo informato - "Ma non troppo, finchè non avrò un quadro più chiaro della situazione, il mio paziente deve riposare" aveva ribattuto la Graahn, quanta perfidia dietro a quel bel visino - e con un'espressione che, se non l'avesse conosciuta fin troppo bene, gli sarebbe parsa decisamente soddisfatta.

In quanto a Rodriguez, sua unica consolazione in quel frangente, era sparito da qualche parte in una sala esami un'ora prima lasciandolo solo con Strauss. Se non era questo un motivo per darsi alla fuga, Ferris non sapeva cos'altro avrebbe potuto esserlo. Ma sarebbe stato irresponsabile da parte sua. E comunque non ce l'avrebbe fatta.

"Devo ammettere," la voce di Strauss, inspiegabilmente di buon umore come sempre, si intromise nel corso alquanto tetro dei suoi pensieri, "che non ero mai finito in una bolla temporale, prima d'ora. E' stato interessante, non trovi?"

In realtà, Ferris non ricordava molto di quell'esperienza. Un attimo prima era in plancia, poi era stato colpito da una sorta di lama di luce, non c'era altro modo per descrivere il fenomeno, e si era sentito come strattonare da un arpione invisibile. Il resto era stato una caleidoscopio indistinto di colori e sensazioni, finchè non erano riapparsi. Interessante quanto una sbronza finita male, avrebbe detto lui. Ma si limitò a fare spallucce e contemporaneamente ad annuire.

"Quello che personalmente trovo interessante sarebbe scoprire perché diavolo è successa questa cosa," disse invece. "La Esperanza non si è attenuta al piano. Perché?"

Strauss rotolò sul fianco e poggiò la testa al palmo della mano, puntellandosi col gomito. "Domanda ancora più interessante dell'esperienza in sé. Sembravano così desiderosi di tornarsene a casa. Fin troppo, considerando che non rivedranno mai più le famiglie né, con tutta probabilità, chiunque abbiano mai conosciuto."

"L'hanno accettato in fretta, vero?" domandò Ferris, aggrottando le sopracciglia.

"Veloce quanto Evelyn che lascia il suo ufficio quando sa che ci sono i vostri rapporti in arrivo."

"Veloce come il capitano che lascia l'infermeria appena possibile?" si inserì la voce di Melanne, in arrivo dal suo di ufficio con un paio di padd in mano.

"Vuol dire che posso andarmene?"

"Beh..."

Qualunque fosse la sua risposta, fu interrotta dal trillo del comunicatore di Ferris.

=^=Xyr a Bueller.=^=

"Dica, Xyr."

=^=Se la Dottoressa Graahn non ha nulla da obbiettare, credo proprio che dovrebbe venire in plancia. C'è una comunicazione in ingresso e chiedono del capitano.=^=

Strauss, Bueller e la Graahn si scambiarono un'occhiata, poi lei fece segno ad entrambi di andarsene.



USS Hope - Plancia - Contemporaneamente


La situazione era tornata tranquilla, per quanto potesse esserlo considerando i danni che avevano subito, le consolle esplose, i feriti, le bolle temporali e il piccolo seppur fondamentale dettaglio di trovarsi in territorio klingon ottant'anni nel passato.

Ma almeno non erano precipitati né si erano spaccati a metà uscendo dal dodecaedro. Per l'indole pragmatica di Xyr non si trattava di una vittoria ma quanto meno era una base su cui poter lavorare.

I feriti erano stati trasportati in infermeria e in parte già rattoppati e dimessi, le squadra di Doohan stavano eseguendo le riparazioni, Doohan stesso era tornato operativo e si aggirava per la sala macchine attorniato da un nugolo di giovani ingegneri di sesso femminile preoccupate per la sua salute ed adoranti, spettacolo che l'andoriana aveva trovato un po' strano al punto di renderla confusa circa la realtà delle cose. La bolla temporale aveva risputato fuori di sua volontà Bueller, Rodriguez, Strauss e gli altri e il segnale del trasponder era stato modificato per dare loro un minimo di camuffamento mentre Tucci si adoperava per trovare una stella adatta al loro piccolo viaggio nel tempo.

Un altro equipaggio che fosse incappato in quella situazione alla prima missione forse si sarebbe trovato annientato dalla ferocia dell'universo. Ma quella era la Hope e se le coronarie della Lennox potevano reggere i rapporti che sarebbero seguiti, loro potevano tranquillamente fare una gita nel 2314 e tornare in tempo per stendere una minuziosa requisitoria in cui Xyr dichiarava come la maggior parte del regolamento fosse stata rispettata e addossava la colpa del resto a Bueller.

Tutto nella norma, insomma.

Almeno finchè qualcosa non trillò sulla consolle di Rest.

Xyr si voltò nella sua direzione.

"Rilevo una nave in avvicinamento."

"Che tipo di nave?"

"Uno sparviero klingon, ma le letture non sono chiare. Non riconosco la classe. Non sembra presente in database. Intercettazione in sette minuti."

Xyr aggrottò le sopracciglia. "Ci avranno rilevato, ormai."

"Confermato. Anche se dubito che ci abbiano identificati."

"Sarebbe il caso di levare le tende." si inserì Luna dal timone.

"Comunicazione in entrata." li avvertì il guardiamarina alle comunicazioni. "Solo audio."

Ormai erano stati rilevati, sembrava inutile nascondersi. E poi dove sarebbero potuti andare?

Si raddrizzò sulla poltroncina anche se il suo interlocutore non poteva vederla. "Apra il canale."

Una voce bassa e profonda invase la plancia, senza lasciare a Xyr né il tempo di presentarsi né quello di inventare una fandonia credibile.

=^=Voglio parlare con il capitano.=^= disse la voce sconosciuta in tono secco.

"Il capitano..." iniziò Xyr.

=^=Voglio parlare con il capitano.=^= ripetè chiunque fosse dall'altra parte come non l'avesse nemmeno sentita.

Per quanto seccata Xyr non potè fare altro che segnalare al guardiamarina di interrompere la comunicazione e chiamare Bueller.

Ci vollero meno di cinque minuti perché arrivasse in plancia.

Ferris assunse la sua aria baldanzosa da comunicazione inter nave e fece segno di riaprire il canale.

"Sono il capitano." disse in tono deciso, per quanto propenso a restare sul vago.

La voce rispose lentamente, quasi con esitazione, scendendo gradualmente fino a diventare un basso brontolio attraverso gli altoparlanti della plancia.

=^=Capitano. Sono io.=^= disse in un tono che suggeriva come la risposta facesse luce su svariate questioni, dalla presenza del vascello klingon in quel luogo al senso stesso dell'universo.

Per un attimo calò il silenzio. Poi Luna ruotò sulla poltroncina e mimò con le labbra la domanda cui tutti stavano pensando.

Io, chi?


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07.07 - Da che parte stare?

Autore: Tenente JG Caytlin

USS Hope - Plancia - 3 marzo 2314 - ore 23.01


L'atmosfera si era quasi rarefatta: come se ci si trovasse a compiere uno sforzo in alta montagna in un clima gelido. La stessa Xyr, che pure al freddo c'era abituata su Andor, sembrava non sapere esattamente come procedere. E ciò le procurava non poco fastidio.

La sua mente era alla disperata ricerca di una soluzione consona alla situazione: avevano già interferito col passato, spedendo la Esperanza nel Dodecaedro, ma ciò era del tutto compatibile con quanto ritrovato da quel volpone di Rodriguez, in combutta con la Risiana.

Vagliava direttive, decine di regolamenti, centinaia di codici e codicilli, tutti appresi a memoria e permeati nella sua anima, per trovare una soluzione allo status quo.

La cosa inevitabile ed ineluttabile era dover rispondere alla chiamata in maniera consona a quella dichiarazione del 'sono io'. Qualunque cosa avessero fatto di non atteso da parte della nave Klingon, avrebbe avuto conseguenze nella storia? Avrebbero cambiato il corso degli eventi? L'idea di venire interrogati dalla UTS Norn e dalle squadre poste alla prevenzione delle alterazioni temporali era alquanto destabilizzante per un'amante dei regolamenti come l'Andoriana.

Erano stati avvistati ed intercettati. C'era stato già una sorta di Primo Contatto, con una possibile alterazione temporale.

Mettere in pratica azioni evasive o di ingaggio era fuori discussione, Rest avrebbe formulato, senza fatica alcuna, percentuali di insuccesso vicine al 99%... lo sapeva benissimo: la salute della Hope, per quanto migliorata, non era delle più consone per affrontare uno scontro ravvicinato, anche in situazione di superiorità.

Attaccare una nave Klingon, volenti o nolenti, avrebbe causato ripercussioni a livello globale se si fossero accorti che la Hope era una nave federale. Essere la causa scatenante di una guerra o di una scaramuccia di confine fra Impero e Federazione non era fra le note di merito che Xyr avrebbe voluto sul suo curriculum, già a rischio con la sua vicinanza a Bueller.

Già lui! Avrebbe ragionato allo stesso modo? Solitamente aveva ottime intuizioni, avrebbe capito che azioni ostili erano controproducenti oltre che del tutto priva di senso?

Se i nuovi arrivati avessero avuto intenzioni bellicose, non avrebbero aspettato di parlare col Capitano. Sì insomma col Primo Ufficiale facente funzione pro tempore di Capitano.

Non c'era bisogno dei calcoli delle probabilità di Rest per capirlo, come era fuori di dubbio che non sapessero chi diavolo fossero loro né chi fosse il Capitano da loro cercato.

Il problema, appunto, era Bueller: cosa avrebbe risposto?

Ragionando con raziocinio, la Hope avrebbe dovuto prendere tempo, ma Bueller non era avvezzo a basare le sue mosse con la logica: era impulsività allo stato puro.

Anche quando usava i propri neuroni con senso di causa, si fidava per lo più dell'istinto, di quella voce che a quanto pare doveva urlargli dentro alla sua testa, non si sarebbe mai basato su ragionamenti a lungo termine. Era decisamente un ottimo improvvisatore, non un giocatore di scacchi.

E Xyr detestava non poter prevedere le mosse future di Bueller per potersi preparare di conseguenza.

Ciò che stava per accadere, tuttavia, non era per lei nemmeno immaginabile: lei avrebbe eseguito gli ordini, inserendo una propria valutazione personale su ordini sbagliati nei registri personali e di bordo, ma avrebbe ubbidito.

Ed invece...

Mentre Ferris stava per dar ordine di aprire la comunicazione, il Consigliere di Bordo si intromise, bloccandogli il braccio con un gesto deciso e repentino, ma allo stesso tempo aggraziato e dolce.

La Risiana sorrise ed in quel sorriso il Facente Funzione di Capitano perse la concentrazione su quello che doveva fare, mandando a rotoli la pazienza di Xyr, mentre Rest alzava gli occhi al cielo seppur con il massimo aplomb vulcaniano e Luna quasi cascò dalla sedia, deglutendo a forza per non ridere dell'espressione ebete assunta da Ferris.

"Sebbene il suo parere in situazioni del genere sia consigliato e previsto da quasi tutti i manuali, Consigliere, il bloccare un ordine del proprio Capitano senza sollevarlo dal Comando equivale ad insubordinazione... quindi Tenente vuole spiegare?"

La voce di Xyr era glaciale, ma contrita. Disapprovava totalmente la mancanza di aderenza regolamentare di Caytlin e, allo stesso tempo, sembrava dispiaciuta da questa ricaduta da parte della rossa. Come se fosse rammaricata di doverla riprendere.

La giovane si limitò a fare spallucce lanciando all'Andoriana uno sguardo tranquillizzante, mentre da un amplificatore in cattivo stato, fece un gracchiante capolino la voce di Rodriguez

=^=Confermo rilevazione scia di navi in uscita da curvatura sulle coordinate ipotizzate=^=

Rest fu preso in contropiede, ma non lo diede a vedere. Si limitò ad un cenno del capo, non appena poté triangolare i dati forniti dal Capo OPS.

Fu nuovamente Xyr a prendere la parola:

"Ci spieghi Consigliere"

La sua voce aveva perso glacialità ed era quasi diventata calda da sembrare affettuosa. L'Andoriana dovette accorgersene e corresse la situazione potenzialmente imbarazzante con uno stizzito colpo di tosse.

"Non credo di averne il tempo, se è come penso, avremo presto contro l'intera flotta del Generale Gorak"

=^=Dallo sparviero sembra si siano accorti della situazione... stanno attivando le contromisure difensive... ma non contro di noi, chiedo conferma alla sezione tattica=^=

Nuovamente Rest si limitò ad avvalorare la notizia di Rodriguez

=^=Capitano, non c'è più tempo! Stanno arrivando per ucciderci tutti! Azetbur cadrà se il complotto non verrà svelato! Siete una delle navi lealiste fedeli alla Casata di Kanjis! Combattete per il Cancelliere, difendeteci prima che torni la nave Federale ed arrivi quel sanguinario di Gorak... la Federazione e l'Impero devono sapere! La guerra va evitata!=^=

La comunicazione in entrata dalla nave Klingon fece la sua apparizione come un uragano improvviso. La voce era diversa da quella precedente, più autoritaria e sicura.

Sulla plancia della Hope si guardarono gli uni con gli altri con il medesimo sguardo sorpreso. In che guaio si erano cacciati?

Lo stupore regnava sovrano in quegli istanti... tutti ne erano contagiati e quasi bloccati. Beh quasi tutti... Rest sembrava la solita statua di sale, mentre comportamenti anomali erano dominanti in altre due figure: la Risiana Caytlin e la Klingon Luna.

La prima sembrava mantenere un sangue freddo a lei del tutto estraneo, la seconda pareva in preda ad una crisi emotiva, in preda a visibili tremiti incontrollati...

"Nonno!" esclamò alla fine prima di accasciarsi a terra

Caytlin fu la prima ad accorrere in suo aiuto, sorreggendo l'amica, mentre iniziò a parlare:

"Dai diari del Capitano della Esperanza, credo di aver capito che la rivolta di Ganalda IV era stata voluta e cercata dal Generale Gorak. C'erano sempre stati sospetti a riguardo, ma senza le prove che abbiamo recuperato noi, ci fu una fortissima tensione fra le principali fazioni Klingon. Gorak aveva bisogno di un'azione eclatante per disarcionare il Cancelliere Azetbur, assumere il ruolo di eroe salvatore per prendere il suo posto ed iniziare una guerra contro la Federazione, colpevole della Crisi di Ganalda IV"

"E ce lo dici ora?" Bueller esclamò sorpreso, come ripresosi all'improvviso dalla trance iniziale

"Ottima ricostruzione a livello teorico, ma non ha alcun costrutto logico in aderenza con la realtà dei fatti! E' pura... uhm... puah... fantasia!? " disse Rest con la massima enfasi possibile per un Vulcaniano

"In effetti Gorak non prese mai il potere" interloquì Xyr dando ragione al responsabile tattico

"Non lo fece perché Kheldas'Kanjis lo distrusse! Ed ora ho capito qual è il debito di sangue che la mia Casata ha nei suoi confronti! Dobbiamo intervenire! Devo salvare mio nonno!"

"Che ti prende Luna? Che cosa stai dicendo? Chi diavolo è sto coso... sto Kheldas?" strepitò nuovamente Bueller

"E' il patriarca dei Kanjis. Una delle più antiche ed integerrime famiglie della mia gente... E lo è ancora ai tempi nostri, sebbene ora siano in disgrazia per non essersi piegati a dei loschi farabutti bramosi di potere e disposti a tutti per prenderlo."

Di fronte all'espressione simile ad un 'chi se ne frega, vai al sodo' sfoggiata dall'amico Bueller, Luna riprese

"Nel 2314 era un semplice Capitano Klingon alla guida della sua nave. Uno dei pochi guerrieri a non credere alle parole di Gorak ed a sostenere il Cancelliere Azetbur. Non c'è tempo di spiegare... devo salvare mio nonno o non sarò mai esistita ed anche la Casata dei Klaa non diventerebbe quella che è oggi, ma verrebbe spazzata via!"

=^=Direi che è ora di levare le tende, sempre che la nostra carriola abbia abbastanza potenza per levarci dai guai... o mi tocca ripassare i trucchi per fare buoni affari coi klingon salvando anche la pellaccia=^= propose Rodriguez

=^=Concordo, almeno mi levo di torno tutte queste ingegnere femmine di torno e le mando a lavorare! Sembra non abbiano mai visto un dito steccato=^= aggiunse Doohan dalla sala macchine

"Nave Klingon in avvicinamento... si tratta di una classe K'T'Inga... stanno armando i sistemi, sono entrati in rotta di collisione, ma non ci stanno puntando" riferì Rest

Xyr, Luna e Bueller si girarono con fare interrogativo verso Caytlin che mise in mostra una delle espressioni più innocenti in assoluto.

"Ho semplicemente fatto i calcoli! Mancava una nave all'appello... nella ricostruzione dello scontro avvenuto nel 2314, la USS Esperanza aveva attaccato la nave cargo che stava evacuando i bimbi ed i giovani Klingon messi in salvo dai genitori su Ganalda IV. Lo sparviero di scorta fu abbattuto, ma la nostra nave di Classe Constellation fu costretta a scappare e finì nel dodecaedro a causa di un attacco di una terza nave Klingon. Una nave abbastanza grande e potente..."

"Come un K'T'Inga giusto!" affermò con enfasi Luna sostenendo la tesi dell'amica

"Esatto, quello là! Noi, tornando indietro nel passato, abbiamo ricevuto la richiesta d'aiuto del cargo, che ci aveva scambiati per una nave Klingon grazie alla modifica del transponder. Siamo stati noi ad attaccare la Esperanza ed a metterla in fuga..."

"Motivo per cui siamo stati identificati come alleati dalla nave di tuo nonno... ma cosa ci faceva qui lui?" domandò Bueller

"Non ne ho idea, probabilmente ha assistito al complotto... siamo sempre stati bravi a procurare cose noi Klaa... però poi la situazione è scappata di mano, Ganalda IV fu un massacro prima per mano dei ribelli, poi ad opera del Generale Gorak... effettivamente non fu mai chiarito il perché di tanta ferocia..." provò a ragionare Luna

"Ho sentito abbastanza, Xyr predisponga gli uomini per un allarme rosso, al meglio delle nostre attuali capacità belliche... adeguiamoci alla nave del nonno di Luna e del suo sodale Kheldas'Kanijs... non ho intenzione di finire al centro di uno scontro fra Klingon senza essermi scelto un alleato!" ordinò Bueller riassumendo la sua aria più spavalda.


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07.08 - La storia siamo noi... ma nessuno lo sa

Autore: Tenente JG Rest figlio di Retok

USS Hope - Plancia - 03/03/2314 ore 23.32


Rest era ancora silenzioso, osservando gli altri colleghi presenti in plancia con il suo tipico sguardo completamente privo di qualsivoglia emozione, per poi soffermarsi sulla consigliera, Caytlin: non era un mistero per nessuno che per tutto il periodo in cui avevano prestato servizio sulla precedente Hope lui l'avesse sempre ritenuta inutile, se non ad appagare alcuni istinti di alcuni membri dell'equipaggio, ma ora come ora non poteva che domandarsi se l'episodio appena occorso fosse solo un altro sintomo di come la sua presenza sulla nave non fosse affatto gradita. Perché il consigliere non lo aveva avvertito delle sue intuizioni? Perché lo aveva lasciato completamente all'oscuro prendendolo in contropiede in plancia?

"Ho sentito abbastanza, Xyr predisponga gli uomini per un allarme rosso, al meglio delle nostre attuali capacità belliche... adeguiamoci alla nave del nonno di Luna e del suo sodale Kheldas'Kanijs... non ho intenzione di finire al centro di uno scontro fra Klingon senza essermi scelto un alleato!" ordinò Bueller riassumendo la sua aria più spavalda.
"No!" la voce di Rest che si opponeva con così decisione contro un ordine del Capitano stupì tutti, forse anche lo stesso Rest, che cercò immediatamente di riprendere il contegno necessario ma non abbassò lo sguardo.
"Signor Rest, ho dato un ordine, non intendo rischiare che uno dei nostri ufficiali rischi di scomparire." Lo sguardo di Bueller era molto determinato e di certo Rest non aveva le caratteristiche fisiche di Caytlin per dissuaderlo dal fare ciò che riteneva opportuno, ma nonostante tutto Rest non demorse affatto. "Capitano, ritengo che dovrebbe maggiormente ponderare la sua posizione, la sua decisione di scendere nella mischia è un'aperta violazione delle direttive sui viaggi temporali."
"Tenente Rest, lei non può escludere che la storia non preveda un nostro intervento diretto" Xyr intervenne prontamente, non aveva mai apprezzato certe libertà in plancia, ed il fatto che fosse proprio Rest ad essersele prese la lasciava stupita "Conosce le procedure, ha il diritto di far annotare la sua contrarietà agli ordini ricevuti direttamente nel diario di bordo, ma quando è in servizio ha il dovere di ubbidire agli ordini!"
"Conosco il regolamento, Comandante Xyr, e sono pronto a subirne le conseguenze, ma non posso lasciare che la Hope scenda in campo senza prima aver avuto modo di sollevare le mie obiezioni a riguardo. Sono certo di poter escludere con il 93,45% di probabilità che la nostra nave sia scesa nello scontro, ed il rischio per la sopravvivenza della Federazione è troppo grande... temo che lo stiate prendendo sotto gamba."
"Tenente, vada al punto o la faccio sbattere fuori dalla plancia!" Il tono di Bueller si fece deciso, come se i giri di parole del tattico vulcaniano lo stessero infastidendo.
"Signore, noi siamo su una nave lesionata, non al massimo della potenzialità, ma siamo tuttavia di un'altra epoca: noi veniamo da ottanta anni nel futuro, e questa differenza si traduce in un maggiore potenziale bellico... anche così lesionati la nostra nave ha il 97,13% di possibilità di dare un ottimo contributo alle sorti della battaglia. E poi?" lo sguardo si Rest si portò, inespressivo, sul capitano.
"Rest, taglia corto! Le sorti di tutta la mia casata potrebbero dipendere da questo! Preferisci mettere in rischio l'esistenza di tutta la mia famiglia solo per tenere il punto?" Luna era comprensibilmente nervosa e scalpitante.
Rest osservò la timoniera "E' disposta a mettere a rischio tutta la Federazione solo per essere certa di salvare se stessa?" la domanda fu espressa nel solito tono completamente piatto, ma fece una certa presa su Luna, tanto che Rest proseguì "Come dicevo, noi scenderemmo in campo con una nave nettamente superiore alla loro, una nave che a tutti gli effetti ha un aspetto federale, non klingon.. se dovessero vederci il fatto che la Federazione sia intervenuta in una disputa klingon, in territorio klingon, non sarebbe più pura teoria ma certezza... i contraccolpi politici potrebbero essere catastrofici, portando la Federazione in una guerra che potrebbe perdere. Ma ammettendo anche che i klingon, pur di non rischiare di ingenerare nelle popolazioni assoggettate l'idea di essere divenuti deboli, decidano di far passare sotto silenzio quanto successo nello scontro con la flotta del Generale Gorak, cosa che potrebbe accadere con una probabilità del 62,74%, tale accadimento avrebbe comunque pesanti ripercussioni" Rest riportò alla mente le parole di suo padre Retok, ad una delle tante conferenze a cui aveva assistito "La chiave di lettura del rapporto tra Federazione e impero Klingon, soprattutto nel periodo in cui siamo tornati, è dettato da una reciproca tolleranza dell'altro per la consapevolezza che il livello di forze di ambo le parti è tale che nessuna delle due potrebbe sopraffare facilmente l'altra... in particolare questo è il motivo per cui l'impero klingon non tentò di annettere con la forza i territori della Federazione... se dovessero vedere una nave Federale nettamente superiore alla loro, ciò provocherebbe una forte corsa agli armamenti da parte dell'Impero klingon, che tenterebbe di recuperare il gap tecnologico che avrebbero con la nostra nave" la voce di Rest era sempre del tutto impersonale, quasi come se raccontasse aneddoti che non lo riguardassero "Senza contare che il nostro intervento nello scontro con armamenti per loro sconosciuti potrebbero portarli a fare delle analisi sulla nostra nave e sui nostri sistemi difensivi ed offensivi... conducendo il popolo klingon, con una probabilità dell'81,32% a creare armamenti e scudi similari in un'epoca in cui la Federazione ancora non ha nulla di tale potenza. Una spinta di questo tipo potrebbe condurli in un decennio o poco più a sovrastare la potenza della Federazione, cosa che comprometterebbe l'equilibrio fra le due potenze e spingerebbe i klingon ad invadere l'area federale con una probabilità del 78,48%... la Federazione si troverebbe a dover fare i conti con una guerra non voluta, con mezzi inferiori ed una probabilità del 81,89% di essere spazzata via. Questa scelta porterà a mettere a repentaglio tutta la storia per come la conosciamo"
Bueller osservò serio in volto il tattico "E quindi? La sua idea è far finta di nulla e andarcene? Abbiamo già interferito con la storia battendo sul tempo quel K'T'Inga, ed ora dovremmo semplicemente osservare due navi che se la vedono con un'intera flotta? Senza contare che trovandoci vicini alla zona potremmo comunque esserne coinvolti..."
Rest scosse il capo "Neppure questa sarebbe una strada percorribile, le possibilità che l K'T'Inga assieme alla nave dell'avo del nostro timoniere possano avere la meglio sulla flotta del generale Gorak si attesta al 29,89%"
"La K'T'Inga è una nave molto potente, non la sottovaluterei se fossi in te" rispose con un punto di orgoglio Luna "Sei andato decisamente al ribasso nelle tue stime, Rest!"
"Ho valutato la grande potenzialità della classe K'T'Inga rispetto alle navi di quest'epoca, ma è necessario valutare anche lo stile tattico preferito dai klingon. Nel caso in cui una nave venisse danneggiata pesantemente in battaglia, la gran parte delle razze opterebbe per lasciare il campo di battaglia, ma questo non vale per i klingon: preferirebbero morire schiantando la nave direttamente su quella dell'avversario piuttosto di subire l'onta della sconfitta. Anche il K'T'Inga uscirebbe fortemente lesionato da uno scontro diretto con un'altra nave, cosa che lo renderebbe decisamente un facile bersaglio per le rimanenti navi della flotta del generale Gorak" fece una piccola pausa "La mia obiezione non sta nell'asserire che non serva intervenire, ma nella necessità di intervenire senza intervenire nello scontro... agendo a monte del campo di battaglia"
"Che cosa vuole fare lei?"
"Sfruttare l'anomalia che si trova sul percorso fino a Ganalda IV"
Rest passò le coordinate a Tucci, che prontamente osservò la propria consolle scientifica "Tu vorresti usare quell'area? Ma si tratta solo di una piccola nebulosa in mezzo ad un'area di spazio fortemente polarizzata e... ah, beh sì, ovvio... con un paio di calcoli potremmo essere invisibili ma... e poi come li fermiamo..." Tucci era partito a immaginare e già le risposte gli arrivavano da sole, anche se il resto dell'equipaggio sembrava essere ancora decisamente disorientata "Uh, beh... se usassimo lei potremmo anche... eh, facciamo i fuochi d'artificio e poi... non credo sarebbe abbastanza potente per distruggerle ma... uh, sì capisco... in questo modo due navi fermerebbero una flotta!" Tucci alzò il capo sul Capitano "Può funzionare, un paio di calcoli e il piano del tenente Rest può funzionare!"
"Ha una possibilità di riuscita del 58,56% per la precisione" Rest osservò il Capitano
"Soltanto? E mi avrebbe fermato per proporre un'altra idea altrettanto incerta? Mi dica, perché dovrei preferire questo piano... che fra l'altro non ha nemmeno argomentato, rispetto all'idea originale?" Bueller lo incalzò osservandolo.
"Se lei sceglierà di intervenire ha una probabilità del 97,13% di possibilità di dare un ottimo contributo alle sorti della battaglia ma dovrà fare i conti con la possibilità che tutto ciò finisca per mettere fine alla Federazione, modificando in modo imprevedibile il corse degli eventi... oppure può optare per la mia alternativa, in questo caso la possibilità di riuscita scenderà al 58,56% ma le nostre possibilità di rimanere tecnicamente irrilevabili abbasserà all'11,12% le possibilità che la storia subisca modifiche realmente rilevanti. Ora che le ho riferito le mie obiezioni a lei la scelta, ma il tempo a nostra disposizione per attuare la mia idea diminuisce rapidamente, è necessario che la decisione venga presa rapidamente."
Bueller si passò una mano fra i capelli, cercando di riflettere: era il suo primo incarico da facente funzione di capitano su quella nave, la prima volta che da vero ufficiale stava occupando quella posizione, e già si ritrovava fra le mani una questione talmente delicata da metterlo decisamente in difficoltà. La spinta a correre in aiuto del nonno di Luna era potente, ma non poteva non considerare le parole di Rest, il rischio per la Federazione era troppo elevato. Il capitano sospirò per un attimo "Trasmettete le coordinate al timone, portiamoci verso l'anomalia... voglio avere un rapporto di quanto avete intenzione di mettere in pratica entro cinque minuti sulla mia scrivania."



USS Hope - Plancia - 04/03/2314 ore 00.01


In plancia erano tutti in silenzio, mentre il pensiero dei presenti andava a Luna condividendone le paure: nessuno avrebbe voluto veder cambiare la storia. Basta occupava la postazione tattica assieme a Rest e, seppure i due continuassero a non apprezzare molto la compagnia dell'altro, la situazione finì per far scattare una sorta di piccolo armistizio fra i due giovani, permettendogli di collaborare.
Tucci, dal canto suo, era alla postazione scientifica, e monitorava con attenzione l'avanzamento della nave, in attesa di verificare se il loro piano poteva o meno avere successo "Ma siamo certi che passeranno proprio attraverso la nebulosa? Quest'area così fortemente polarizzata impedirà ai loro sensori di operare... e del resto se i nostri fanno una fatica impressionante ad operare al 50%, loro saranno praticamente ciechi!"
Rest alzò il capo osservando Tucci "La probabilità che decidano di aggirare l'anomalia è del 17,65%."
Lon sorrise all'amico "Passeranno di qui, tranquillo. Al momento il generale Gorak sa di essere in vantaggio, si aspetta di trovare solo un paio di navi e quindi la sua supremazia è quasi scontata, tuttavia sa che se dovessero sopraggiungere altre navi nel frattempo potrebbe ritrovarsi a dover sostenere uno scontro molto più impegnativo e con esiti decisamente meno scontati. Farà di tutto per giungere alla zona dello scontro il più rapidamente possibile e questo significa tracciare la rotta più breve, passando attraverso la nebulosa."
Bueller annuì sentendo le parole di Lon e tornò a guardare di fronte a se "Si, effettivamente immagino che il generale abbia una certa fretta addosso, ma potrebbe essere tutto di guadagnato per noi."
Basta osservò la consolle "Confermato... un gruppo di navi sta accedendo alla zona polarizzata, direzione la nebulosa... e saranno privi di sensori fra tre... due... uno... confermato signore, ora vanno alla cieca!"
Bueller tirò un mezzo sospiro di sollievo osservando poi Rest "Calcolando la rotta attuale della flotta, possiamo stabilire se passeranno per il punto in cui abbiamo rilasciato il plasma?"
Rest annuì brevemente "Con una probabilità del 89,34%, Capitano."
Bueller annuì tornando a fissare lo schermo "Decisamente una percentuale migliore al 58 di prima"
"58,56 signore..." lo corresse Rest, strappando un mezzo sorriso agli altri presenti in plancia, quindi tornò a controllare le rilevazioni alla consolle "Sono quasi sul punto signore."
"Allarme rosso!" intervenne Bueller "Lon, precisione assoluta!"
Basta si limitò ad annuire operando alla consolle "Allarme rosso, phaser ventrale attivo..."
Rest al suo fianco controllava sempre l'approssimarsi delle navi al punto x "Le navi attraverseranno la scia di plasma fra tre... due... uno... ora!"
Bueller scattò in piedi fissando lo schermo "Fuoco!"
Lon non si lasciò prendere alla sprovvista, e digitò alla consolle "Phaser attivato, missione riuscita."
Bueller sorrise raggiante "Ottimo lavoro signori, ora andiamocene di qui, non vorrei che tutto il nostro sforzo per non farci rilevare finisca in fumo. Signor Tucci, invii le coordinate della stella che aveva individuato, voglio tornare a casa..."
Rest rimase a fissare la plancia per poi portare lo sguardo su Basta, in mente ancora il discorso fattogli da Xyr sull'importanza di pensare all'equipaggio e non solo agli stringenti canoni della logica. Si voltò verso il capo della sicurezza ed affermò "Nonostante l'emotività che la caratterizza solitamente, ritengo abbia operato all'interno dei livelli di competenza ed affidabilità compatibili con il suo ruolo e qualifica a bordo."
Lon sollevò il capo sorpreso, notando di non essere l'unico ad osservare Rest "Lo prenderò come un complimento... credo."



IKS Haykh'Keyh - Plancia - 04/03/2314 contemporaneamente
Il Generale Gorak era raggiante, l'odore della vittoria si sentiva nell'aria e tutti fremevano nell'attesa di arrivare nel campo di battaglia: le cose non potevano mettersi meglio, vi erano solo due navi che si ostinavano ad opporsi ai suoi piani, ma una volta tolte di mezzo il Cancelliere Azetbur avrebbe avuto i giorni contati.

"Tre minuti ed usciremo da questa stupida nebulosa"
"Molto bene, ci aspetta una grande battaglia! Le nostre gesta riecheggeranno nell'eternità, ci guadagneremo un posto di prestigio nello Sto'Vo'Kor!" Gorak si fece una grassa risata, seguito a ruota dal resto dei presenti in plancia "Molto presto schiacceremo quell'insulso PetaQ di Azetbur una volta per tutte ed allora la razza dei klingon potrà tornare ad essere quella razza guerriera che era un tempo! Con la nostra potenza nessuno potrà fermarci, neppure la Federazione!"
Nella plancia si alzò un boato di approvazione, mentre l'eccitazione unità all'adrenalina stava aumentando sempre più il desiderio di sangue e morte nel cuore di ogni soldato "Siamo fuori dalla nebulosa, tempo di uscita dall'area di spazio polarizzata un minuto... i sensori saranno ben presto nuovamente operativi e..."

Tutto accadde in un lampo, un'esplosione fece tremare a tal punto la plancia da far sbattere violentemente a terra quasi tutti i presenti. Lo stesso Gorak si rialzò da terra furibondo, sulla fronte aveva un grosso ematoma ma sembrava non essersene neppure accorto, preso com'era ad osservare lo scempio che era avvenuto nella plancia della sua nave. Svariate console erano esplose e, per quanti sforzi stavano compiendo gli ufficiali ancora in piedi, non sembravano voler cooperare.

"Rapporto" Gorak si rimise seduto alla propria postazione di comando "Cosa è successo, maledizione?"
"Signore, siamo stati colpiti da una forte esplosione, la nebulosa si è incendiata con noi dentro ma non capisco da dove diavolo sia apparso questo plasma!" l'ufficiale al tattico faticava a capacitarsi di quanto era successo, rendendogli quasi impossibile spiegare il tutto al proprio capitano "L'esplosione non ci ha distrutti ma ha disallineato il nucleo di curvatura, tutti i sistemi sono entrati in blocco!"
"Sto riavviando il nucleo, per il momento siamo alla deriva, avanziamo unicamente per forza di inerzia!" rispose con voce iraconda l'ingegnere capo del vascello "Ora come ora siamo in balia di qualsiasi PetaQ che dovesse raggiungerci"
Gorak si bloccò mentre un pensiero si faceva largo nella sua mente "Stato della flotta?"
L'ufficiale tattico rimase per qualche attimo in silenzio, come rendendosi solo ora conto del peso di quella domanda "I sensori non sono ancora operativi ma eravamo in formazione, quasi certamente sono stati colpiti dall'esplosione. Dieci secondi all'uscita dall'area polarizzata..."
Gorak sbatte con forza il pugno sulla postazione imprecando a pieni polmoni, mentre l'ufficiale tattico iniziava la scansioni con i sensori rimasti almeno in parte operativi "Confermato, anche le altre navi hanno subito i nostri stessi danni, rilevo due navi in rotta di intercettazione alla massima velocità!"
"Tempo di intercettazione?" tuonò Gorak
"Dieci minuti, capitano" il tattico rispose prontamente per poi osservare l'ingegnere
"Tempo per riavviare il nucleo ed avere i sistemi almeno parzialmente operativi?" anche Gorak si voltò a guardare l'ingegnere ma al suo scuotere del capo si arrabbiò ancora di più.
"Minimo un quarto d'ora..." l'ingegnere osservò il capitano "Faremo tutto quello che è possibile per riattivare almeno alcuni sistemi offensivi ma..."
"...oggi è un buon giorno per morire in battaglia." concluse senza esitazioni Gorak.



USS Hope - Plancia - 04/03/2314 ore 00.50


Bueller e Xyr tornarono in plancia non appena avvertiti dell'arrivo in prossimità della stella individuata da Tucci tramite le proprie rilevazioni, la più vicina ad avere le grandezze ideali per tentare il difficile salto temporale: si trattava di un piccolo sistema stellare in un'area dello spazio non mappato dalla Flotta Stellare, in quanto pienamente all'interno dell'area klingon, e dunque del tutto sconosciuto: era composto da 5 pianeti, nessuno dei quali abitato. Non avendo ancora un nome, l'equipaggio aveva soprannominato il sistema "Hope", con la vaga speranza che ciò portasse loro bene permettendogli di tornare al loro tempo.

"Rapporto!" chiese Bueller mentre si portava alla propria poltroncina.
"Siamo in prossimità della stella Hope, siamo pronti a tentare il salto temporale." rispose Tucci, mentre sia Rest che Basta annuivano per confermare le sue parole.
"Stato della nave?" chiese Xyr al capo ingegnere.
"Ha visto sicuramente giorni migliori, signore" Dohan alzò il capo dalla consolle per poi accennare un leggero sorriso di incoraggiamento "Ma ritengo che possa essere in grado di sopportare abbastanza bene lo stress alla quale la stiamo per sottoporre."
Bueller sospirò per un attimo "Molto bene, impostare la rotta di avvicinamento con la stella, non credo serva ricordare a nessuno l'importanza che l'angolo di avvicinamento sia ottimale, non desidero farmi un tuffo dentro Hope!"
Tucci annuì prontamente rispose "Io ed il timoniere abbiamo fatto i conti con estrema attenzione per far si che l'effetto fionda gravitazionale possa funzionare."
Luna si voltò mostrando il pollice all'insù "Tutto sotto controllo!"
Bueller osservò per un attimo Xyr, quindi tornò ad osservare di fronte a sé, stava per ripetere una manovra che solo il leggendario Kirk aveva avuto il coraggio di tentare, ma allo stato dei fatti non aveva proprio altra scelta "Massima curvatura, attivare!"
Luna manovrò diligentemente la nave portandola, con la giusta angolatura, in direzione del sole. A poco a poco che si avvicinava la velocità iniziò ad aumentare, segno che la gravità della stella Hope tentava di attirare la nave a se "Curvatura 9.4 in aumento! Inizieremo a ballare un po'..."
La nave parve voler dar ragione alla timoniera ed iniziò a vibrare, in plancia tutti i presenti dovettero ancorarsi da qualche parte per non rischiare di cadere. Bueller osservò alle spalle la giovane timoniera "Non lo definirei un viaggio di piacere."
"E le cose potranno solo che peggiorare di qui in poi.." rispose Luna di rimando.
"Situazione della nave?" incalzò Xyr osservando Dohan
"Lo stress strutturale sta aumentando... alcuni sistemi stanno raggiungendo il livello massimo di sopportazione..."
"Luna, non credi che sia il momento?" intervenne Bueller
"Non ancora.." rispose Luna senza prestargli molta attenzione
"La condotta EPS sta registrando picchi di energia troppo elevati per poter reggere, rischiamo danni considerevoli al ponte 4, 6 ed 8!"
"Luna?" cercò di chiamarla Bueller
"Non ancora... Curvatura 9.7!" rispose nuovamente la timoniera
"Signore, danni al ponte 4..."
"Luna? Il salto potremmo farlo quando ancora abbiamo una nave?" la richiamò nuovamente Bueller.
"Non ancora! Curvatura 9.8!" riispose per la terza volta Luna
"Danni ai ponti 6 ed 8... rete ops primaria danneggiata in vari punti..." Dohan lavorava febbrilmente alla propria console "...incanalo l'energia nella secondaria ma non durerà per molto!"
Le vibrazioni erano divenute incredibili all'interno della plancia, tanto che un paio di consolle secondarie esplosero, spargendo resti del pannello e scintille nell'aria. Xyr e Bueller fissarono entrambi la timoniera "Luna!!"
"Ora!" Luna digitò febbrilmente alla consolle per variare la rotta e la nave curvò intorno alla stella schizzando avanti come un proiettile impazzito.



USS Hope - Plancia - 23 Marzo 2396, Ore 13:15
I pochi minuti di quel viaggio furono un'esperienza che nessuno dei membri presenti in plancia avrebbe potuto mai dimenticare, e tutti non poterono far altro che tirare un sospiro di sollievo quando, finalmente, la nave tornò nel suo tempo.
Xyr si voltò nuovamente verso Dohan "Verifichi tutti i danni subiti dalla nave e predisponga una stima del tempo che ci occorrerà per tornare pienamente operativi!"
Ferris si voltò intanto verso l'addetto alle comunicazioni "Informi il comando di flotta della Esperanza, non voglio immaginare né dove sia né quali danni stia combinando al momento."
"Veramente è proprio qua..." risposa Basta senza molti giri di parole.
Rest annuì "Confermo, la USS Esperanza sta uscendo esattamente ora dal dodecaedro, vale a dire nel tempo in cui noi vi siamo entrati... è dritta di prua rispetto a noi!"
A quelle parole un sorrisetto si disegnò sul volto del Capitano Bueller "Bene, ho giusto un paio di parole da scambiare con il Capitano Coleman..."


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07.09 - Contrappasso

Autore: Tenente JG Catalunya "Luna" Jones della Casata di Klaa

USS Hope - Plancia - 23 Marzo 2396, Ore 13:16


"Stanno venendo verso di noi ad un quarto di impulso. Tempo all'intercettazione 5 minuti" disse Luna controllando le rilevazioni dei sensori che erano stati portati al massimo da Tucci per cercare di compensare almeno in parte il campo di interferenza della Distesa.
"Signor Dohaan?"
"Tutti i sistemi principali sono inutilizzabili, al momento stiamo usando i sistemi ausiliari, ma non c'è backup."
"Quanto le occorre per il ripristino?"
"Almeno un paio di giorni... la rete eps principale è andata." Disse Dohaan alzando leggermente le spalle.
"Le do 6 ore!" disse Xyr seccamente.
"Cercherò di fare miracoli, Comandante." Rispose Dohaan uscendo dalla Plancia scrollando la testa.
"Vorrei ricordarvi che siamo tornati nella Distesa e che il campo di radiazioni è sempre presente. Sto monitorando un saturimetro di mia ideazione e abbiamo ancora al massimo 6 ore prima di riscontrare effetti negativi." Intervenne la dottoressa.
"Ha fatto bene a ricordarlo, comandante." Disse Xyr "Signor Rest, si assicuri che gli scudi rimangano sempre polarizzati."
"Riusciamo a chiamarli?" Chiese Bueller alzandosi e portandosi alle spalle di Rodriguez.
"Non sarà chiarissima, ma il segnale dovrebbe superare senza problemi le interferenze della Distesa."
"Proceda allora."
"Chiamata inviata... non rispondono."
"Non rilevo avarie. C'è una probabilità del 97,89% che ci stiano deliberatamente ignorando." Fece il vulcaniano.
"Manteniamo l'Allarme giallo!" disse Ferris girandosi verso Rest.
Una serie di scossoni colpì la Hope.
"Cosa è successo?"
"La Esperenza ha lanciato una serie di onde dal disco deflettore. Non rilevo alcun danno." Rispose Rodriguez.
"Ma cosa stanno facendo?" Si domandò Bueller.
"Incremento di antineutrini dal disco deflettore della Esperanza... Luna spostaci subito!" Esclamò Tucci allarmato.

Senza aspettare altri ordine la giovane al timone manovrò la Hope per spostarsi, ma il colpo era troppo vicino e andò a impattare sugli scudi che vennero oltrepassati come una lama calda attraversa il burro. Nella loro corsa a grande velocità gli antineutrini colpirono i sistemi di trasferimento di energia della Hope mandandoli in sovraccarico. I sistemi della nave, già compromessi, non ressero allo sforzo e si spensero uno dopo l'altro. Rimasero attive solo le batterie di emergenza del supporto vitale e della gravità artificiale e, dopo pochi secondi di buio, si accesero anche le fioche luci di emergenza.

"Cosa è successo?!"
"La Esperanza ci ha completamente disabilitati. Siamo alla loro mercé!"
"Rodriguez, Tucci, andate ad assistere Dohaan nelle riparazioni. Voglio l'energia primaria nel minor tempo possibile!" Disse Bueller.

Un altro scossone.

"E ora cosa succede?"
"C'è una probabilità del 92,32% che ci abbiano agganciati con un raggio traente."
"Ma cosa vogliono fare?"
"Possiamo solo aspettare." Rispose laconicamente Xyr.
"Signore rilevo una chiamata in ingresso. Solo audio." Disse Rest.
"Sentiamola"

=^=Ci avete presi per stupidi... ma vedremo come farete a cavarvela ora!=^= La voce di Coleman era fredda come il ghiaccio.
"Capitano Coleman, cosa sta facendo?" Chiese Bueller su tutte le furie.
=^=Abbiamo capito che siete stati voi a mandarci in quella bolla temporale... l'abbiamo capito troppo tardi e non abbiamo potuto distruggervi anche se ci abbiamo provato mentre stavate per uscire nella nostra epoca. Se ci fossimo riusciti, voi non sareste mai stati li... e noi saremmo ancora nel 2314 con i nostri cari. È colpa vostra se non rivedremo mai più le nostre famiglie. Ora non torneremo nel nostro tempo, ma ci assicureremo che neanche voi ci riusciate. State per fare un nuovo giro dentro il dodecaedro. Se sarete fortunati passeranno meno di 80 anni prima di riuscire ad uscirne!=^=
"E' impazzito?! È vero vi abbiamo mandato nella bolla, ma voi stavate per distruggere una nave piena di ragazzini!"
=^=Dalle uova di pidocchio escono pidocchi! Erano solo sporchi klingon. Una volta che ci saremo tolti voi dai piedi saremo liberi di fare quello che vorremo... nessuno sa della nostra presenza in questa epoca e potremo fare un bel po' di danni. La Flotta stellare che conosco io non avrebbe mai fatto pace con i Klingon!=^=
"Potremmo sempre ritrovare la nostra porta mandando delle sonde... fate prima a ucciderci!" Sbottò Bueller.
=^=Non vogliamo uccidervi. Non potremmo attaccare così una nave della Federazione... diciamo che è una ripicca... un contrappasso per quello che ci avete fatto. E pensate che per voi passerà poco tempo, quando invece ne passeranno anni... e non pensate di uscirne facilmente. Abbiamo scoperto che un colpo di risonanza impedirà alla traccia temporale di depositarsi. Potrete quindi lanciare tutte le sonde che volete, ma non troverete mai la corrispondenza temporale. Mettevi comodi, siamo quasi arrivati!=^=
"Si fermi!"
"Hanno chiuso la comunicazione." Disse Rest
Bueller fece vagare lo sguardo sui suoi compagni che lo guardavano in cerca di un sostegno che lui stesso faceva fatica a trovare.
Uno scossone.
Una leggera vibrazione.
Poi nulla.
"Credo proprio che siamo rientrati nel dodecaedro." Commentò Tucci.



Distesa Shackleton - Dodecaedro delle Bermuda


USS Hope - Ponte 13 - Condotti secondari della distribuzione di energia - 23 Marzo 2396, Ore 18:21
La Hope era ancora senza energia. Le flebili luci di emergenza erano l'ultimo baluardo dall'oscurità totale. Tutti gli ingegneri a bordo erano al lavoro per far ripartire i sistemi anche perché le batterie di emergenza avrebbero fornito energia ai sistemi di sostegno vitale solo per altre 21 ore.
Dohaan, sdraiato scomodamente nel condotto, stava cercando di ripristinare uno delle decine di nodi di distribuzione che erano stati fusi dal colpo della Esperanza, o forse dal viaggio nel tempo intorno ad una stella.
"Capo, mi passi il condensatore di flusso. Se sistemiamo questo dovremmo far tornare la luce sul ponte 7 e così potremo finalmente avere accesso all'iniettore del reattore materia/antimateria e riavviare il nucleo di curvatura" disse rivolto al Capo Juliana Moss.
"Certo comandante..." disse la bionda sottufficiale dagli occhi di cerbiatta sbattendo le ciglia verso di lui.
Una vampa di calore lo attraversò e ritirò subito la mano come se le dita della ragazza fossero state roventi. Concentrarsi non era più possibile... col profumo di vaniglia dello shampoo di lei che si spandeva sempre di più in quel cunicolo buio... come aveva fatto a non notarlo prima?
"Ehm ... ecco ...." Farfugliò provando a concentrarsi, ma con le mani rese scivolose dal sudore, una cosa semplice come sostituire il nodo di distribuzione, sembrava in quel momento una cosa impossibile da fare.



USS Hope - Ponte 7 - Sezione 4 - Alloggi Equipaggio - 23 Marzo 2396, Ore 18:22


Ferris stava girando per il ponte 7. Non aveva molto da fare a quel punto e Xyr era molto più brava di lui a controllare che le cose fossero fatte nei tempi giusti. Prima di pensare a come uscire dalla situazione in cui si trovavano era fondamentale rimettere in linea tutti i sistemi della Hope perché, e di questo ne era convinto, avrebbero usato ogni minima risorsa per tornare nel loro tempo e bloccare la Esperanza. Stava facendo credere a se stesso che il suo camminare per i ponti serviva a dare fiducia all'equipaggio, ma in realtà era un modo per non pensare che in quel momento era abbastanza inutile. Questo mentre tutti i suoi ufficiali erano al lavoro, Tucci era al lavoro per capire meglio come funzionasse il tempo ripiegato all'interno del dodecaedro. Basta e le squadre della sicurezza stavano controllando i ponti per fornire supporto e trasmettere gli ordini nel modo più veloce, e Rodriguez era stato dirottato in sala macchine per assistere Dohaan. La dottoressa Graahn aveva il suo bel daffare in infermeria tanto che anche Caytlin si era offerta di darle una mano, e Rest era al servizio di Xyr, come sempre.
L'unica che poteva capire come poteva sentirsi era la sua migliore amica, che però era introvabile dalle 14 in punto, ovvero dalla fine del suo turno in plancia, e con il computer e i sensori interni spenti l'unico modo per trovarla era andando a setacciare la nave. Non si illudeva di trovarla nel suo alloggio sul ponte 4, raramente Luna passava li la notte, o il giorno, o comunque qualsiasi ora del suo tempo libero e infatti il suo tentativo era andato a vuoto. *non capisco nemmeno perché le abbiamo dato una stanza se non ci va mai...* pensò Ferris dirigendosi quindi verso l'Hangar. Sperava di trovarla sull'Akesh, dove spesso e volentieri Luna passava la notte nella spartana scomodità dei vascelli klingon. Questo quando non si trovava "ospite" di qualche letto. Trovarla li avrebbe anche aiutato visto che l'Akesh era il motivo di facciata per cui la stava cercando, ma come ebbe modo di constatare non la trovò neppure lì. In realtà voleva passare un po' di tempo con lei anche per assicurarsi che stesse bene dopo il forte stress emotivo causato dall'aver rischiato di non esistere più. Così era tornato al piano originale ovvero setacciare la nave in cerca di indizi e così eccolo lì di fronte alla cabina 31, alloggio del marinaio Neessal, una bellissima kriosiana dai lineamenti perfetti, e del marinaio Anne Mayer, una delle rare austriache dai capelli neri e la pelle diafana, che sapeva essere molto amiche della sua timoniera.
Bussò.
Dopo qualche secondo avvicinò l'orecchio alla porta quel tanto per sentire il rumore di cose che vengono frettolosamente nascoste e, avrebbe potuto giurarlo, anche il rumore di bottiglie. Con suo gran stupore ad aprire la porta trovò proprio Luna a mala pena vestita in slip e una canottina leggera che lasciava proprio poco all'immaginazione. Dietro di lei, le due ragazze erano sedute, con i volti leggermente arrossati e con la stessa mise della sua timoniera, su un materasso evidentemente tirato giù dal piano superiore del letto a castello e messo per terra di fronte a quello inferiore. Dietro un mobiletto, a malapena nascosta c'erano un paio di bottiglie di birra andoriana... vuote.
Appena le due lo videro scattarono in piedi per il saluto.

"Pigiama party senza pigiama? Comode, comode." disse Ferris divertito e intimamente sollevato.
"Sei venuto a ispezionare le truppe, Ferris?" Rispose Luna appoggiandosi allo stipite.
"In realtà stavo cercando te." Disse Bueller continuando a occhieggiare le grazie delle due giovani.
"Allora concentrati su di me... e i miei occhi sono qui." Disse portando la mano davanti al viso di Ferris e catturandone lo sguardo con le dita per portarlo ai suoi occhi.
"Ehmm sì! Ti stavo cercando perché dovremmo fare un collegamento tra le navette e l'Akesh per dare un po' di energia alla Hope, così Dohaan può avere più tempo per... per..." il suo sguardo vagò verso il seno rigonfio del marinaio Mayer e fu subito ripreso dallo schioccare di dita di Luna "...per ripristinare l'energia principale e magari riuscire a riavviare il nucleo di curvatura."
"Mmm d'accordo... buona idea, quando va fatto?" Disse Luna spostando lo sguardo all'indietro dentro la cabina.
"Anche tra mezz'or..." lo sguardo assassino della mezzosangue klingon lo fulminò "tra un paio d'ore andrà benissimo. Non c'è fretta, ma ho pensato che prima si fa meglio è. Scusate il disturbo!" Disse poi rivolto alle due marinaie e fece per andarsene poi si girò e mimò con le labbra in direzione di Luna un "poi mi racconti tutto" e fece finta di asciugarsi il sudore, strappandole una risata. Prima che la porta si richiudesse fece giusto in tempo a sentire Luna dire "Allora... dove eravamo rimaste?"



USS Hope - Sala Riunioni - 24 Marzo 2396, Ore 7:47


"Grazie all'incessante lavoro delle squadre di manutenzione e in generale di tutto l'equipaggio, la rete eps è tornata funzionante in tutti i settori chiave e il comandante Dohaan è riuscito a riavviare il motore a curvatura pochi minuti fa. Ottimo lavoro Comandante!" disse Bueller a Xyr.
"Anche grazie al collegamento delle navette che ha fatto da starter, ottima idea Capitano. Comunque dovremmo finire tutte le riparazioni entro le 13." Disse Dohaan schermendosi.
"Possiamo dire che tutto l'equipaggio si è comportato al meglio in questo momento di difficoltà. Xyr organizzi poi i turni per dare il giusto riposo a tutti." Disse Bueller "Quindi ora non ci resta che uscire di qui. Idee? Tucci?"
"Ci ho pensato tutta la notte e penso che la nostra unica alternativa sia analizzare meglio il dodecaedro per capire bene come questo sia formato. Se ben ricordate i vertici sono zone di emissione di forte interferenza gravitazionale che causa, lungo i lati, una forte interazione crono-quantica. Se riuscissimo a eliminare le zone di emissione o almeno capire il perché di queste emissioni potremmo uscire da qui."
"Possiamo avvicinarci ai vertici?" Chiese Xyr.
"Ci possiamo provare, ma più ci avviciniamo, più il campo di interferenza gravitazionale andrà ad interagire con il nostro nucleo di curvatura. Per avvicinarci il più possibile dovremo spegnerlo e muoverci solo con i reattori di manovra. Per me nessun problema, ma vi avviso che potrebbe essere molto rischioso." Intervenne Jones con un lampo negli occhi.
"Cerchiamo di ottimizzare i nostri sensori per aumentare il nostro margine di avvicinamento. Signor Rest, è possibile modulare gli scudi per aumentare la nostra integrità strutturale? Prevedo che ne avremo bisogno." Chiese Xyr guardando di sbieco Luna.

Basta che fino a quel momento era stato in silenzio si mosse sulla sedia come disturbato. E in effetti le onde di blu-nero tempesta che percepiva da Tucci, ben lontane dal suo ipnotico vorticare, lo stavano alquanto disturbando.
"Vuole aggiungere qualcosa Signor Basta?" fece Strauss notando il movimento
"No, signore... non io." Rispose il betazoide e Bueller capì subito cosa voleva dire.
"Qualcun altro? Signor Tucci?" Disse puntando gli occhi sul giovane scienziato che sembrava assorto nei suoi pensieri. Niente di strano quindi.
"Ehm in realtà sì c'è qualcosa, ma vorrei studiare meglio la questione."
"Beh intanto ci informi."
"Sì... ecco... senza una traccia temporale al momento non possiamo uscire da nessuna delle facce del dodecaedro, ma se riuscissimo per ipotesi a modulare gli scudi per simularla... a seconda di quanto saremmo stati bravi a simularla e i decimali in questo caso sarebbero molto importanti, tanto che... addirittura? Eh sì... il margine di errore è a 13 decimali, beh in quel caso potremmo ignorare il differenziale di tempo del campo, che è al momento incalcolabile."

Un secondo di silenzio mentre tutti i presenti provavano a capire quello che Tucci aveva appena detto. A Luna e a Basta si illuminarono gli occhi quasi nello stesso tempo, ma lei fu più veloce ad aprire la bocca
"Se non ho capito male il problema è che: o tentiamo un'uscita rischiosissima per rientrare esattamente o almeno con un piccolo margine nel nostro tempo esatto o dobbiamo considerare che esiste un differenziale di tempo tra quello che passa qua dentro per via della linea temporale ripiegata e quello che passa esternamente."
"Cioè vorrebbe dire che come per la Esperanza erano passati sei mesi ed in realtà erano passati 80 anni. Sarebbe come moltiplicare ogni secondo qua dentro per 160. Due giorni sarebbero praticamente un anno!" Intervenne Caytlin.
"Non esattamente, il differenziale è incalcolabile perché il tempo essendo ripiegato non scorre nello stesso modo, bastano i nostri movimenti dentro il dodecaedro e il movimento del dodecaedro stesso a variare l'incognita moltiplicativa." Disse quindi Tucci.
"Quindi stiamo andando sia avanti che in dietro nel tempo a ritmi che non possiamo prevedere?" Disse Xyr.
"Sì, ma abbiamo i dati delle sonde che abbiamo lanciato e posso provare a identificare un range di oscillazione."
"Fatto sta che abbiamo bisogno di più dati. Atteniamoci al piano quindi andremo a capire cosa produce le onde di interferenza." Concluse quindi Ferris "quanto tempo ci vorrà per arrivare in prossimità di uno dei vertici?"
"Il più vicino dovrebbe essere a quattro ore a pieno impulso." Rispose Luna.
"Appena le riparazioni saranno pronte procediamo. In libertà." Concluse Ferris



USS Hope - Plancia - 24 Marzo 2396, Ore 17:13


"Ci stiamo avvicinando al vertice. Proseguire oltre con il nucleo di curvatura attivo non è consigliabile." Disse Luna manovrando la Hope attraverso quella zona di spazio. Sullo schermo lo spazio bluastro che era racchiuso dal dodecaedro stava virando ad un quasi viola intenso mentre le interferenze gravimetriche creavano uno spigolo dall'aria molto poco rassicurante. Eppure qualcosa sul fondo apparve sui sensori.
"Cos'è quella cosa laggiù?" Chiese Rodriguez.
"Signor Rest migliorare l'ingrandimento." Ordinò Xyr.
"Efficienza dei sensori al massimo. Per osservare meglio il fenomeno occorre avvicinarsi." Disse Rest "ma quella cosa sembra una sfera e c'è una probabilità del 78,32% che sia artificiale."
"Artificiale? Chi avrebbe mai potuto costruire questa cosa? Possiamo avvicinarci con una navetta?" Chiese Bueller.
"L'interferenza gravitazionale è troppo forte, già con questa bellezza ci sarà da ballare... una navetta non reggerebbe!" Disse Luna.
"Allora procediamo. Disattivare il nucleo di curvatura. Pieno impulso, poi reattori di manovra. Tenente Jones, ci porti più vicino. Signor Rest si assicuri che la polarizzazione degli scudi sia sempre neutra. Non vorrei attirare scariche indesiderate."

La Hope avanzò lentamente cercando di schivare i punti peggiori di distorsione, ma più procedeva, più lo spazio si addensava di corrente gravimetrica tanto che ad un certo punto i motori non riuscì più a spingere in avanti la nave che già così era sottoposta ad un notevole stress.
"Siamo fermi. Non posso portarci più vicini." Avvertì Luna cercando di mantenere il controllo della plancia di volo nonostante i forti scossoni.
"Tucci sensori al massimo raccolga quante più informazioni possibili e veda di darci una buona notizia. Comunque aveva ragione Rest... quella è proprio una sfera e sembra tutto fuorché naturale." Disse Bueller guardando lo schermo.
In effetti quello che era a tutti gli effetti uno dei venti vertici del dodecaedro era una sfera dall'aspetto artificiale visto che era nera, lucida e senza alcuna imperfezione.
"Signore, la struttura ha le caratteristiche di una sfera Dyson... questi dati sono incredibili!" disse Tucci con entusiasmo quasi ignaro degli scossoni che stavano mettendo a dura prova l'equipaggio e la nave.
"Siamo tutti molto eccitati per questa scoperta scientifica, ma ha capito come fare a farci uscire?" disse Bueller frettolosamente.
"Situazione della nave?" Chiese Xyr "e dell'equipaggio?" Aggiunse poi dopo un secondo di riflessione
"Integrità strutturale al 52% in diminuzione, danni a tutti i ponti, 12 feriti lievi che sono stati portati in infermeria."
"Allertare le squadre di emergenza e lo staff medico. Luna quanto puoi tenerci qui?"
"Più di quanto possa reggere la nave..."
"Integrità strutturale al 34%!"
"Pronti ad invertire la rotta!"
"No! Capitano aspetti un minuto!" Disse Tucci con ansia.
"Non ce l'abbiamo un minuto!"
"Dobbiamo fare un colpo di risonanza del nucleo di curvatura!"
"La nave si spezzerà in due!" Esclamò Xyr tenendosi alla poltrona per evitare di essere sbalzata via.
"E' l'unico modo Capitano!" disse Tucci.
"Se non altro faremo un bel botto... Plancia a Sala Macchine."
=^=Mi dica Capitano=^= Disse Dohaan.
"Preparatevi per un colpo di risonanza del nucleo di curvatura entro 20 secondi!"
=^=Stiamo tenendo insieme il nucleo con lo scotch, un colpo così e rischiamo di finire in pezzi!=^= disse Dohaan.
"Lo so comandante, ma è un ordine!"
=^=Vedremo di fare un miracolo allora.=^= Disse Dohaan chiudendo la comunicazione.
"Stato?" disse Xyr
"Integrità strutturale scesa al 27%."
"Abbiamo luce verde dalla sala macchine per il colpo di risonanza!"
"Attivare!"



Distesa Shackleton - USS Hope - Infermeria - 24 Marzo 2396, Ore 18:47


"Xyr... Xyr... sta bene?"
L'andoriana aprì gli occhi. Bueller le stava tenendo la testa e stava provando a svegliarla. Un sorriso comparve sul suo volto. Quel sorriso sbruffone che faceva impazzire tantissime ragazze, ma che su di lei usualmente provocava una reazione di rabbia.
"Siamo vivi?" Chiese lei.
"Evidentemente... solo qualche ferito, ma nessuno grave... beh tranne lei."
"Io? La nave?" Disse provando ad alzarsi, ma il dolore alla testa che fino a quel momento non aveva sentito si fece sentire in tutta la sua potenza e decise che era meglio stare giù."
"Stia giù comandante, ha una brutta commozione cerebrale." Intervenne Melanne avvicinandosi.
"La nave è danneggiata, ma sostanzialmente intera. Poteva andare peggio."
"Ma cosa..."
"Non l'ho capito di preciso quando Tucci l'ha spiegato, ma credo che le sfere contenessero particelle di anti-tempo e che fossero controllate da un flusso di anti-tachioni."
"La sfera imprigionava una spaccatura spaziotemporale?" Chiese Xyr portando la mano alla testa.
"Sì... se l'argomento le interessa sappia che Tucci era al settimo cielo e le racconterà tutto. Per quel che ci riguarda le dico che il colpo di risonanza ha spaccato la sfera e a catena si sono distrutte tutte. Il dodecaedro non esiste più e senza di lui anche la distesa si sta dissolvendo. Se vuole ammirarla dovrà uscire dall'infermeria."
"Ma solo tra 12 ore!" Intervenne la dottoressa "e poi da parte mia sono solo contenta che non ci siano più radiazioni... qualcosa in meno di cui preoccuparsi."


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07.10 - La fine della speranza

Autore: Tenente Ferris Bueller

USS Hope - Plancia - 24 Marzo 2396, Ore 19:00


"Rapporto!" Ordinò Bueller rientrando il plancia e lasciandosi cadere sulla poltrona di comando.
"La curvatura è stata in parte ripristinata, ma possiamo raggiungere solo curvatura cinque." Rispose Doohan da sotto una consolle.
"Scudi operativi al 50%, danni strutturali sui ponti 3 e 6. Abbiamo bisogno di un'officina meccanica Capitano." Comunicò Rodriguez con una smorfia.
"Comunicazioni?" domandò speranzoso guardando l'addetto.
"Mi dispiace Signore, Solo comunicazioni a corto raggio, i sistemi sono tutti saltati e non possiamo sostituirli."
"Stato delle armi?" Chiese Bueller voltandosi verso Basta.
"Phaser funzionanti, ma abbiamo a disposizione solo quattro siluri."

Ferris tamburellò con le dita sul braccioli della poltrona per un po', poi sospirò. "Signor Rest, può rintracciare la Esperanza?"
"Già fatto Capitano, non hanno tentato di nascondere la loro traccia di curvatura. Oltretutto i loro motori sembrano danneggiati quanto i nostri... però vorrei avvertirla che nelle nostre attuali condizioni le possibilità di scontro con una classe Constellation sono molto basse." Rispose Rest in tono neutro.
"Il fatto che non mi abbia dato delle percentuali, immagino voglia dire che sono parecchio basse."

Riprese a tamburellare ancora per qualche momento e poi sospirò di nuovo.
"Guardiamarina Togak, apra un canale con tutta la nave." Ad un cenno affermativo del benzita, Ferris riprese a parlare: "Qui il Capitano a tutta la nave. Nonostante vi siate tutti sforzati per rimettere in sesto la nave dopo gli ultimi, difficili, eventi, sono qui per chiedervi uno sforzo aggiuntivo. Stiamo per inseguire il Capitano Coleman e la Esperanza... non possiamo permettere che quel folle scateni una guerra contro l'impero Klingon. C'è di più della nostra vita in palio... chiudo."

"Luce verde da tutte le postazioni." Avvertì Rodriguez con un sorriso.
"Siamo dei pazzi..." Borbottò Doohan sempre immerso nella console.
"Genio e follia hanno qualcosa in comune: entrambi vivono in un mondo diverso da quello che esiste per gli altri." Commentò Caytlin accavallando le gambe e mettendosi più comoda sulla poltrona del Primo Ufficiale "Vogliamo andare?"
"Attivare!" Le fece eco Bueller guardando lo schermo.



USS Hope - Plancia - 24 Marzo 2396, Ore 22:45


"Rotta di intercettazione Signor Rest. Rodriguez ci hanno visti?" Chiese Bueller guardando il Capo Operazioni.
"Pare di no, ma i sensori fanno le bizze. Sarà comunque questione di attimi prima che si accorgano di noi." Rispose lui tenendo d'occhio la strumentazioni.
"Aveva ragione Signor Rest, si dirigevano proprio verso il territorio klingon." Si complimentò il Capitano all'indirizzo del vulcaniano.
"Con la scomparsa della Distesa Shackleton dovevano uscire dal territorio Federale, altrimenti sarebbero stati immediatamente intercettati. Posso farle una domanda Signore?" chiese Rest irrigidendosi e portando le mani dietro la schiena.
"Mi dica tenente." Rispose Bueller incuriosito.
"Perchè ha ordinato di smettere di seguire la scia di curvatura e invece puntare direttamente nella zona che, secondo i miei calcoli, era più probabile trovare la Esperanza?"
"Beh perchè seguire la scia di curvatura ci stava rallentando e perchè lei mi ha detto che c'era l'86% di possibilità di trovarli li." Rispose Ferris.
"86,45%..." commentò Rest quasi sovrapensiero. Poi, come se qualcuno lo avesse spinto a farlo terminò con un "Grazie Signore."

Ferris non capì se lo ringraziasse per avergli dato una risposta o perchè si fosse fidato dei suoi calcoli tanto ciecamente da rischiare di perdere la nave avversaria. Di fianco a lui Caytlin sorrise.

"Signor Rest, piazzi quei quattro siluri che ci restano dove gli fa più male! Disabiliti i loro motori, al successivo passaggio punti alle armi."
"Si Capitano."
"Luna vedi di non farti colpire!" Bueller poteva solo affidarsi alle abilità dei suoi ufficiali. Ma per quanto bravi fossero, forse il meglio che l'accademia avesse fin d'ora offerto, si trovavano comunque a dover affrontare una forza ben superiore alla loro a causa delle condizioni in cui verteva la Hope. *Su piccola mia, ancora uno sforzo...* pregò Ferris accarezzando inconsciamente il bracciolo della poltrona.

"Chiedo il permesso di rientrare in servizio!" dichiarò Xyr malfelma sulle gambe e sorretta dalla dottoressa che, per quanto fosse visibilmente contraria alla sua presenza in plancia, la aiutò a sedersi sulla sua poltrona.
"Perchè a me promette di sedarmi se esco dall'infermeria senza permesso e invece a lei addirittura l'accompagna?" commentò Ferris senza staccare gli occhi dal monitor, nel quale l'Esperanza diventava sempre più grande.
"Mi ha nominato un qualche oscuro articolo del regolamento riguardante la necessità della sua presenza in plancia in casi come questo." Rispose la Graahn controllando le condizioni del Primo Ufficiale per mezzo del suo tricorder.
"E lei ci ha creduto?" Domandò Ferris guardando la giovane sorpreso.
"Certo che no, ma almeno possiamo farle rapporto quando avremo finito!" Commentò lei con un sorriso all'indirizzo dell'andoriana che rispose con uno sbuffo.

La Hope proprio in quel momento calò come un falco sulla sua preda. Quattro siluri schizzarono in simultanea contro l'Esperanza. Le scie luminose solcarono la notte stellata accellerando per portare il loro carico di distruzione.
Quattro cerchi di luce multicolore si disegnarono a qualche centinaio di metri dalla Esperanza senza provocare nessun danno.

"Hanno gli scudi funzionanti! Maledizione Signor Doohan, perchè è sempre così dannatamente efficiente?" Commentò Ferris battendo il pugno destro sul palmo della mano sinistra.
"Scusi Capitano..." commentò l'ingegnere grattandosi la testa imbarazzato.
"Da oggi si accerti di fare miracoli solo per noi! Piano B!" Sospirò Bueller.
"Abbiamo un piano B?" Chiese Rodriguez continuando a monitorare la nave avversaria.
"Circa..."
"Signore, ci chiamano dall'Esperanza!" avvertì l'addetto alle comunciazioni. Ed ad un gesto del Capitano il volto dallo sguardo folle di Coleman apparve in primo piano.
"Bueller! Maledetto scarafaggio, cosa serve per togliervi di torno?" gridò l'uomo con gli occhi iniettati di sangue.
"Ben più di quanto un petaQ come lei possa fare!" Rispose il Capitano della Hope con quel suo sorriso strafottente. "Luna hai qualcosa da dire a Coleman?"

La sequela di insulti in klingon che la giovane vomitò in faccia all'uomo sembrò far imbestialire ancora di più Coleman. La comuncazione fu interrotta e un fascio denso di luce partì in direzione della nave più piccola. Solo i riflessi della timoniera della Hope permisero di non essere annichiliti all'istance.
"Bene, adesso diamoci alla fuga!" ordinò Bueller lasciando basiti gli uomini in plancia "Dirigetivi verso la più vicina base stellare. Massima curvatura!"

Le due navi schizzarono in curvatura quasi all'unisono.



USS Hope - Plancia - 24 Marzo 2396, Ore 23:45


"Stanno guadagnando terreno..." commentò Rodriguez rivoltò a nessuno in particolare.
"Sembra che il loro sistema di puntamento sia ancora danneggiato" Aggiunse Rest.
"L'avevo capito, è un'ora che sparano a casaccio... Numero Uno qualche idea?" Chiese Ferris guardando l'andoriana.
"Potrei offendere il Capitano Coleman in andoriano..." rispose sarcastica la giovane continuando a guardare le mappe della zona.
"Volevo fargli perdere le staffe per farci seguire." Si scusò Bueller.
"Ci sei riuscito benissimo!" Commentò divertita il Consigliere "Sembra proprio intenzionato a farti fuori."
"E non è l'unico!" Brontolò ancora Xyr per poi accantonare il dpad sconsolata "Niente da fare... la Distesa non era abbastanza mappata. Non abbiamo niente da poter usare la fuori. Signor Rest?" Chiese speranzosa guardando il vulcaniano, ma questi non tardò a scuotere il capo.
"Ci raggiungeranno in meno di un'ora, a quel punto dovremo combattere comunque. Credete che i codici trafu... presi in prestito da Rodriguez siano ancora attivi?" chiese Basta.
"C'è solo il 10% di possibilità che i codici siano ancora attivi." Rispose Rest con freddezza.
"Secondo i regolamenti i codici vengono cambiati ciclicamente. Ma non sappiamo se si atterranno alle procedure." Commentò Xyr.
"Plancia a Sala Macchine, Doohan come vanno i motori?"
=^=Non bene Capitano, possiamo continuare per un'ora al massimo, poi si spengeranno come dei lumicini in una tempesta.=^=
"Allora fra un'ora venderemo cara la pelle... Signori qualsiasi idea è ben gradita."

Quaranta minuti più tardi nessuno aveva partorito un'idea abbastanza valida per tranquillizzarli. Doohan aveva persino lasciato perdere le riparazioni dei motori data l'impossibilità di risolvere la situazione. Basta, Rodriguez e Rest si erano riuniti al tattico, per la prima volta regnava l'armonia. Ognuno proponeva una possibilità per essere poi scartata dagli altri due. Fu il Guardiamarina Togak a dare un primo cenno di cambiamento in quella tetra stasi che si era impossessata della plancia.

"Signore... ricevo... un segnale di soccorso." Comunicò spingendo l'auricolare più vicino all'orecchio cercando di ascoltare meglio.
"Signor Togak, credo che al momento siamo noi ad aver bisogno di soccorso... riesce a capire di chi si tratta?" Chiese Bueller avvicinandosi.
"Credo... si Signore, si tratta della boa dell'Esperanza." Comunicò avvilito.
"Quindi nemmeno qualcuno che ci potrebbe aiutare. Solo quel maledetto affare che ci ha messo nei guai." Commentò Doohan di nuovo infilato in una console.
"Eppure..." commentò Xyr sollevandosi dalla poltrona "Signor Jones, faccia rotta verso la più vicina sfera!"
"Qualche idea Comandante?" chiese Bueller speranzoso?
"Ha mai giocato a carambola Capitano?" chiese Xyr.
"Geniale! Signor Doohan esca fuori da quel pertugio e ci prepari una bella scarica di deflettore alla massima intensità, vogliamo trasformare i resti della sfera in proiettili! Tucci, Luna, calcolate a che distanza dobbiamo avere l'Esperanza per poter fare qualche danno significativo."

"Sissignore!" esclamarono all'unisono i tre interpellati.

"Signor Rest, abbiamo finito i siluri, ma è possibile convertire delle sonde perchè esplodano?" chiese Xyr sull'onda dell'entusiasmo.
"Posso farlo, con l'aiuto del Signor Basta." Comunicò il vulcaniano ricevendo un segno di assenso dal collega.
"E io che faccio?" chiese Rodriguez speranzoso.
"Si metta a pregare... abbiamo un piano B!" Rispose Bueller battendogli una pacca sulla spalla.
"Credo che siamo arrivati al Piano Z ormai." Commentò laconico il Capo Operazioni.



USS Hope - Plancia - 24 Marzo 2396, Ore 00:20


La Hope aveva rallentato impercettibilmente nel corso dell'ultima mezz'ora. Mossa rischiosa visto che il phaser della Esperanza avevano più possibilità di colpirla. Già un paio di colpi avevano raggiunto gli scudi riducendo la loro efficacia al 25%.
Nonostante le acrobazie fossero impossibili a velocità di curvatura, le abilità innate del timoniere della Hope le consentivano di evitare i colpi diretti, ma ogni minuto che passava il rischio era sempre maggiore.

Gli ultimi dieci minuti furono una lenta agonia, finchè all'improvviso la scia delle stelle lasciò il posto al consueto buio punteggiato.
Erano usciti dalla curvatura.

"Massimo impulso!" Ordinò Xyr mentre Bueller era impegnato con Tucci a controllare i calcoli della fase finale del piano. In un tacito accordo, lei e Bueller si erano divisi i compiti. Lei, seppur a malincuore, aveva riconosciuto a Bueller una maggior conoscenza della matematica, lui le aveva affidato la plancia senza pensarci un attimo.

La Hope schizzò via in una rotta che la portava in mezzo ai detriti della sfera. Luna muoveva la nave come se fosse in piedi su uno skateboard e non su una nave da migliaia di tonnellate. L'Esperanza uscì pochi attimo dopo e partì all'inseguimento diminuendo paino piano il vantaggio che la Hoep aveva accumulato. I primi colpi di phaser iniziarono a piovere attorno a loro. Luna finalmente poteva contare sulla maggiore manovrabilità della classe Intrepid ma anche così i colpi si facevano sempre più vicini e precisi.

"Signor Rest, attivi la sonda 1!" ordinò Xyr

Una scia luminosa partì dalla Hope dirigendosi verso la Constellation che non tentò nemmeno delle manovre evasive. La sonda impattò sugli scudi e per un attimo non parve succedere nulla, poi una serie di scariche elettriche sembrarono scorrere lungo gli scudi. Per un attimo la nave parve arrancare, gli scudi e le luci di bordo lampeggiarono ma poi tornò tutto come prima e la nave riprese l'inseguimento.

"L'EMP ha funzionato meno del previsto, però abbiamo guadagnato qualche secondo prezioso." Commentò Basta asciugandosi un goccia di sudore.
"Ferris quei calcoli!" mugugnò Luna muovendo le mani sul timone ad una velocità impressionante.
"Ancora un minuto!" rispose lui distrattamente.
"Non ce l'abbiamo un minuto!" sbraitò Luna facendo compiere alla Hope una piroetta.
"Signor Rest, sonda numero 2!" ordinò Xyr ignorando per una volta la mancanza di disciplina del timoniere.

La seconda sonda sfrecciò di nuovo in direzione della nave nemica, ma prima di colpire la nave, esplose e un'ondata di antineutrini schizzò in direzione dell'Esperanza. Ma a differenza di quello che era successo a loro, la nave di Coleman non sembrò riportare gli stessi danni agli scudi.
"Hanno invertito la polarità degli scudi, gli antineutrini non hanno avuto effetto." Commentò Rest come se si aspettasse la cosa.
"Nessun problema, il piano era solo tenerli impegnati." Rispose Xyr fredda come il duranio che ricopriva la Hope.

"Ci siamo!" esclamò Bueller abbracciando Tucci che parve spaventato e contento allo stesso tempo "Luna hai i calcoli sulla consolle!"

La Hope sfrecciò inseguita dalla Esperanza. Ormai sembrava non esserci più nessuna speranza per loro. All'ultimo momento, schivando l'ennesimo fasciò di phaser, Luna fece compiere alla nave uno stretto loop che fece stridere tutta la struttura.
"Adesso Paulo!" Ordinò Bueller incrociando le dita.

I codici della Esperanza sembrarono funzionare. Gli scudi furono immediatamente disabilitati. Il fuoco dei phaser della Hope tempestò la nave avversaria martellandone gli emettitori.

"Signor Doohan attivare!" Ordinò Xyr alzandosi in piedi al fianco del suo Capitano.

Un'onda di energia invisibile partì dal deflettore e fece schizzare i detriti come dei proiettili. Numerosi squarci si aprirono lungo la fusoliera della Constellation e piccole esplosioni furono visibili sui ponti inferiori.
Ma fu tutto inutile.

Inesorabile come un elefante punto da delle frecce, la Esperanza continuò ad attaccare.

"Allontaniamoci, cerchiamo di far perdere le nostre tracce fra i detriti!" ordinò Ferris.
"Inutile Capitano, gli scudi della Esperanza sono di nuovo attivi..." commentò Rest con voce priva di emozione. "Conto 3... 5 siluri in rapido avvicinamento."

Le scie dei siluri seguirono un arco parallelo curvando appena per mettersi in asse con la Hope.

=^=Addio Bueller...=^= la voce di Coleman era piena di risentimento e odio.

=^=Prova a farlo con noi il gradasso!=^= esclamò una voce conosciuta uscendo dagli altoparlandi della plancia.

Una classe Galaxy apparve all'improvviso intercettando con la sua mole i cinque siluri. Sebbene le esplosioni facessero scuotere l'immensa massa della nave appena giunta, gli scudi ressero.

"Capitano Walsh!" gridarono all'unisono Ferris e Xyr a bocca aperta per la sorpresa.

La USS Ammard non compì nessuna manovra rocambolesca. Batterie di phaser martellarono ogni punto strategico della Esperanza mettendola immediatamente al tappeto.

=^=Vi sono mancata ragazzi?=^= chiese l'ex Primo Ufficiale e neo Capitano della Ammard comparendo sullo schermo.

"Come avete fatto a trovarci? E come sapevate che avevamo bisogno di soccorso?" chiese Bueller cadendo sulla poltrona mentre l'effetto dell'adrenalina svaniva di colpo. Xyr, nonostante il protocollo, fece altrettanto.

=^=Veramente stavamo investigando sul perchè la Distesa Shackleton è all'improvviso scomparsa, poi abbiamo saputo che la Hope era stata assegnata in questa zona... abbiamo fatto due più due. Se qualcuno poteva far sparire un'intera distesa quelli eravate voi...=^= rispose divertita.

"Sono solo illazioni!" Commentò Bueller

=^=Volete dire che voi non c'entrate niente?=^= domandò la donna socchiudendo gli occhi.

"Beh... in effetti si, siamo stati noi." Rispose Xyr cercando di valutare se far sparire un'intera Distesa infrangesse qualche codice federale.

=^=Come volevasi dimostrare. Posso sapere chi è questo bel tomo?=^=

"E' una lunga storia e richiede un sacco di grafici. Proporrei di mettere agli arresti il Capitano Coleman e tutto l'equipaggio dell'Esperanza e poi preparare una cisterna di caffè... è stata una lunga missione." Rispose Bueller riacquistando pian piano il suo self control.

=^=Quanto lunga?=^=

"Solo ottant'anni..." rispose Ferris chiudendo la comunicazione con un sorriso sibillino.


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FINE MISSIONE