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USS ERINLE - MISSIONE 05 RSS USS ERINLE - Missione 05

05.19 "Piani e....piani"

di Sidzi Drax Ajen, Pubblicato il 08-03-2022

U.S.S. Erinle, Plancia, 02/06/2399, ore 03:00


Il tenente J.G. Alexander Sinclair era nel suo elemento. Finalmente, dopo giorni di attese, riunioni, pianificazioni non correvano più appresso a indizi inspiegabili, ma erano loro ad agire. La U.S.S. Erinle volava fra le stelle seguendo la traccia che il tenente Naholo aveva orchestrato per lei e Alex non vedeva l'ora di scoprire dove questa avrebbe portato.
Alle sue spalle, il capitano Sidzi Drax Ajen fissava lo schermo con espressione impassibile (se tale si potevano descrivere occhi socchiusi, sopracciglia aggrottate, labbra serrate e mascella tesa), piegata in avanti con i gomiti appoggiati sulle cosce e le mani congiunte. Le macchie distintive della sua razza sembravano più evidenti del solito e le uniche parole che fino ad allora aveva proferito erano stati ordini diretti e secchi. Accanto a lei, il comandante Toran si massaggiava la pancia all'altezza del fegato ma, essendo il comandante un ornariano, avrebbe potuto benissimo trattarsi di un altro organo. Seduta sulla poltrona dal lato opposto del capitano, il consigliere Margareth Soraya per una volta non lavorava a maglia e, forse proprio per quello, alla sua espressione solitamente placida, si era sostituita una determinatezza che pochi avevano visto. I suoi occhi chiari erano puntati su Sinclair, quasi volesse spingerlo ad andare più veloce.
Dalla sua postazione, il tenente Naholo fissava la consolle, tenendo sott'occhio la traccia che stavano seguendo. Sarebbe potuto sembrare una statua se non fosse che ogni tanto le sue dita si muovevano per inviare al timoniere indicazioni su come modificare la rotta per non perdere la nave che stavano seguendo. Poco distante il volto di Shinead O'Lauglin cambiava di colore a seconda di quello che lo schermo della sua console le mostrava, in un caleidoscopio che faceva somigliare il suo viso a quello di un ologramma in fase di progettazione. Mancavano solo i tenenti Koll, Trevix e Draen in plancia, ma quest'ultima era come se fosse presente dato che la sua voce risuonava in risposta a Sinclair dalla sala macchine, dandogli informazioni periodiche su quanto potesse spingere la U.S.S. Erinle e sul fatto che la nave non poteva andare più veloce semplicemente premendo un tasto e che forse avrebbe dovuto aspettare il giusto tempo prima di chiederle se finalmente potesse accelerare.
=^= Protestare perché la nave non accelera, quando il motore non è ancora a piena potenza, serve solo ad irritare il capo ingegnere, cioè me, tenente! =^=
Sebbene non presenti in plancia, né fisicamente, né con la voce, i tenenti Koll e Trevix erano comunque nei pensieri di tutti. Soprattutto perché nessuno aveva la più pallida idea di come l'ufficiale medico capo avesse intenzione di liberare il capo operazioni dal condizionamento e tutti erano molto preoccupati di quello che si sarebbe inventato.



U.S.S. Erinle, Alloggio del Primo Ministro T'Rael, 02/06/2399, contemporaneamente


Trevix non era propriamente all'interno dell'alloggio del primo ministro, ma gli sarebbe bastato ancora qualche minuto per esserlo. Quando il dottor Koll l'aveva dimesso con un sorriso soddisfatto raccomandandogli di riposarsi prima di rimettersi al lavoro, aveva sorriso lasciando l'infermeria con tutta l'intenzione invece di mettersi subito al lavoro. Non aveva nessuna voglia di riposarsi, non ne vedeva il motivo dato che aveva solo un leggero mal di testa che il dottore aveva attribuito allo stress per quanto accaduto. Sebbene l'esperienza su Deep Space 9 fosse stata abbastanza traumatica, non sarebbe stato di certo quello a impedirgli di svolgere il suo lavoro.
Mentre il turboascensore lo portava al suo ufficio sul ponte 13, si era però ricordato che prima del suo rapimento non aveva assegnato a nessuno l'incarico di controllare il problema del replicatore nell'alloggio del primo ministro T'Rael. Dato che il ministro non era sbarcato sulla stazione, sarebbe stato meglio capire quale fosse il problema in fretta, perciò aveva cambiato direzione e si era diretto al ponte 2, dove si trovavano gli alloggi del personale diplomatico.
Ed ora era davanti alla porta di quello assegnato al ministro che dibatteva fra sé e sé se avvisare il ministro che stava accedendo nel suo alloggio o entrare approfittando dell'assenza del vulcaniano. Con uno sbuffo decise di entrare, il ministro probabilmente era con il capitano e ne avrebbe avuto ancora per molto. Era stupito che il tenente Naholo non lo avesse cercato non appena il tenente Koll l'aveva dimesso, probabilmente però l'ufficiale tattico era stato bloccato per qualche motivo. Trevix era sicuro che sarebbe comparso prima o poi, quindi era meglio che si sbrigasse. La porta dell'alloggio si aprì senza problemi quando notificò la necessità di intervento ed il denobulano si diresse subito verso il replicatore.
Era al lavoro da qualche minuto, cercando di ignorare il mal di testa che da semplice fastidio era diventato decisamente meno piacevole, quando la porta si aprì all'improvviso ed il ministro fece il suo ingresso.
"Uh, ministro! Mi scusi per l'intrusione, risolvo il problema al replicatore e tolgo il disturbo!" si affrettò a scusarsi Trevix.
"Mi sembra molto illogico che lei non mi abbia avvertito della sua presenza, tenente." Rispose il ministro avvicinandosi a lui, una traccia di dubbio palesemente intuibile dal suo tono.
"Di nuovo mi scuso, ero convinto di risolvere prima che lei tornasse." Chinando la testa Trevix notò per la prima volta lo strumento che stringeva fra le dita. Perché stava usando un phaser per riparare un guasto? Perplesso sollevò la mano e in quel momento, il mal di testa divenne un dolore quasi impossibile da sostenere. Si portò la mano alla fronte facendo cadere il phaser a terra.
"Sta bene tenente?" Gli chiese il ministro accigliandosi.
"Io,... si...credo di si." Rispose Trevix scuotendo la testa per schiarire la mente. Si chinò per raccogliere il cacc...il phaser e si raddrizzò puntandolo verso il vulcaniano. "Cosa fa?" Gli chiese T'rael arretrando di un passo.
"La tua morte a opera di un membro della flotta stellare scatenerà sospetto e odio nei confronti dell'arma principale della federazione!" Esclamò Trevix, ma subito dopo aver detto quelle parole, la testa gli esplose e si ritrovò con entrambe le mani alla fronte a cercare di combattere il dolore martellante che sembrava voler spaccargli il cervello. Cosa gli stava succedendo? Doveva riparare un replicatore...uccidere T'rael... doveva..! Cadde a terra. Era come se ogni colpo nella sua testa facesse tremare una barriera che circondava il suo cervello e c'era una...voce? Qualcuno che gridava?... Non riusciva a capire che cosa dicesse... Cosa gli stava succedendo? Si diede dei colpi alla testa cercando di schiarirla.
Doveva... cosa doveva fare?! Il dolore divenne tutto quello che riusciva sentire. Chiuse gli occhi cercando di arginarlo, di impedirgli di sfondare la barriera. Sentì il proprio braccio che stringeva il phaser sollevarsi e l'esclamazione del ministro. Sentì il suo dito muoversi, T'rael doveva morire! Perché doveva morire? Il dolore lancinante gli fece perdere di nuovo la presa sull'arma. Si strinse la testa fra le mani come se questo potesse impedire alla barriera di crollare. Non ci fu nulla da fare.
La sua mente combatté contro sé stessa mentre il dolore lo accecava e l'ultima cosa che provò, prima di cadere nell'oblio, fu un profondo senso di trionfo quando l'istinto omicida anomalo venne completamente distrutto.



U.S.S. Erinle, Infermeria, 02/06/2399, ore 03:50


"Stato?" chiese Koll al guardiamarina Fraser.
"Stabile, come sospettava il sistema immunitario del tenente Trevix si è attivato per combattere il virus."
Koll annuì più volte soddisfatto. "ottimo, ottimo."
"È sicuro che fosse la soluzione giusta dottore?"
Friedrich Koll si massaggiò il mento riflettendo. "No," rispose alla fine studiando il volto addormentato del capo operazioni, "ma mi rivoltava l'idea di fargli credere di aver ucciso il ministro per eliminare il condizionamento come aveva suggerito il consigliere. Nessuno dovrebbe vivere con quel senso di colpa, per quanto falso." Si interruppe per controllare i dati sopra il lettino, "E nessun membro di questo equipaggio deve restare qui dentro per più del tempo necessario," aggiunse in tono deciso, "per questo ho ritenuto fosse più saggio affidarmi al fantastico sistema immunitario denobulano..."
"Iniettandogli un virus mortale?" c'era sicuramente una critica nelle parole di Fraser che Koll magnanimamente decise di ignorare.
"Quale sistema migliore per indebolire un corpo se non minacciarlo di morte imminente? Il sistema immunitario ha combattuto il virus e la forza di volontà del signor Trevix ha battuto il condizionamento. Direi che è stato un successo!" batté le mani soddisfatto continuando ad ignorare l'espressione critica del guardiamarina Fraser. "Ora non resta che svegliarlo."
Fraser annuì efficiente come sempre. "E fare il rapporto al capitano, al quale non ha detto nulla della sua idea."
Il sorriso del dottor Koll si attenuò considerevolmente. "Sono certo che il capitano apprezzerà la mia iniziativa, di fatto ho solo modificato leggermente l'idea del cavallo di Troia, non ho mica cambiato così tanto il piano...No? No?"