Diritto di Proprietà










USS ERINLE

presenta


USS ERINLE

Diritto di Proprietà

Missione 02






Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della USS ERINLE,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM


Starfleet Italy

Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della USS ERINLE, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.




Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.



Anno pubblicazione 2017



www.starfleetitaly.it | USS ERINLE








Equipaggio

Capitano Capitano Sidzi Drax Ajen

Capo Operazioni Tenente Daeria Chorate

Primo Ufficiale Comandante Toran

Timoniere Tenente JG Alexander Sinclair

Ufficiale Scientifico Capo Tenente Shinead O'Lauglin

Capitano
Sidzi Drax Ajen
Capitano

Tenente
Daeria Chorate
Capo Operazioni

Comandante
Toran
Primo Ufficiale

Tenente JG
Alexander Sinclair
Timoniere

Tenente
Shinead O'Lauglin
Ufficiale Scientifico Capo

Ufficiale SEC/TAC Tenente Robert Naholo

Tenente
Robert Naholo
Ufficiale SEC/TAC


USS ERINLE

Autori

Capitano
Sidzi Drax Ajen
nd nd

Capo Operazioni
Daeria Chorate
Maddalena Duci

Primo Ufficiale
Toran
LordMax nd

Timoniere
Alexander Sinclair
Patrizia Mutto

Ufficiale Scientifico Capo
Shinead O'Lauglin
nd nd

Ufficiale SEC/TAC
Robert Naholo
John Carpenter






Sommario


Sinossi
02.00 - In Gita
02.01 - Primo Contatto
02.02 - C'è Qualcosa di Molto Sbagliato Qui....
02.03 - Imprevisti sulla Stazione
02.04 - Nascondino
02.05 - Poker
02.06 - ... e ora ci si mettono anche i fantasmi!
02.07 - E' tutta una questione di diplomazia...
02.08 - Diplomazia portami via...
02.09 - Labirinto
02.10 - Scoperte
02.11 - Offerte 'Quasi' Impossibili da Rifiutare
02.12 - Qualcuno di nuovo...

Sinossi

Diritto di Proprietà



02.00 - In Gita

Autore: Tenente Daeria Chorate

USS Erinle - Plancia - 10 agosto 2396 - Ore 7.54


Il lato positivo di quella missione era senz'altro che, almeno per il momento, non si erano ancora persi nessuno. Forse non si trattava di un pensiero consono ad un capitano, ma Sizdi non potè evitare che le attraversasse la mente.
L'equipaggio era al completo, l'equipaggiamento anche. Per ora, le cose stavano andando per il verso giusto. Sembrava quasi che fossero sul punto di condurre una normale missione di esplorazione di un campo di asteroidi senza che nessuno facesse sparire i suoi ufficiali.
Se non avesse creduto che dirlo avrebbe potuto portare le più inimmaginabili catastrofi su di sè e sulla sua nave, si sarebbe persino arrischiata a dire che si prospettava una missione tranquilla. Praticamente una gita.
Sizdi non era superstiziosa ma non le andava nemmeno di sfidare la sorte. In più, era sicuramente un pensiero infantile e se ne stette zitta.
La plancia era immersa nel brusio delle normali attività di bordo. Sullo schermo campeggiava l'immagine ripresa dai sensori esterni della fascia di asteroidi che si apprestavano ad esplorare. Non che le fasce di asteroidi fossero una rarità ma questa aveva davvero un aspetto imponente e, secondo le rilevazioni preliminari che avevano condotto alla pianificazione della missione, presentava delle emissioni alquanto particolari. Secondo le prime analisi, pareva che la fonte dovesse essere artificiale.
Vista l'estensione della zona, nessuno si era ancora addentrato nelle sue profondità. La Erinle sarebbe stato il primo vascello a mappare la zona e a tentare di risolvere il mistero.
L'equipaggio pareva rispondere bene alla situazione.
Sinclair e O'Lauglin sembravano entrambi, se non proprio entusiasti, almeno eccitati dall'idea della missione. Il primo per la possibilità di pilotare il vascello all'interno del campo, la seconda per il puro piacere della scoperta scientifica che, dopotutto, era la sua passione e il suo lavoro.
La Chorate, intenta alla sua postazione, aveva fatto qualche commento sulla pericolosità della situazione per i suoi sistemi, poi aveva ripreso l'aria lievemente svagata che Sizdi aveva ormai capito le era propria. All'inizio le era sembrato strano sentirla chiacchierare con la consolle, poi ci aveva fatto l'abitudine. Era il suo modo per concentrarsi. Non la turbava nemmeno più il fatto che a volte la consolle le rispondesse.
Toran, al suo fianco, aveva l'aria efficiente di sempre mentre ascoltava i rapporti dalle varie sezioni. Sizdi lasciò che fosse lui a occuparsene senza intromettersi.
Con un po' di fortuna, questa volta sarebbe stata una missione tranquilla.



USS Erinle - Plancia - Due ore dopo


La cosa si stava rivelando fin troppo tranquilla, almeno per lei. Non stava succedendo assolutamente nulla da quando erano entrati in quel campo. Non che ci si potesse aspettare altro che asteroidi, immaginava, da una fascia di asteroidi. Ma così si stava davvero rasentando la monotonia. Quasi rimpiangeva i problemi avuti durante la precedente missione e i misteri che ancora erano rimasti irrisolti.
"Capitano..." La voce dell'ufficiale scientifico arrivò a spezzare i suoi pensieri. Sizdi si raddrizzò appena sulla poltrona di comando. "Comincio a ricevere alcuni dati insoliti".
"Insoliti?" domandò Toran, "Può essere più specifica?"
"Mmm... temo di no", rispose lei, senza staccare gli occhi dallo schermo della consolle. "Assomigliano in certa misura alle rilevazioni preliminari ma ci sono delle componenti del tutto estranee".
"Posso deviare l'energia ai sensori, se ha bisogno di più potenza", si inserì la Chorate, con un'amorevole carezza alla consolle di fronte a sè.
"Beh, potrebbe essere d'aiuto".
Toran annuì secco con il capo.
"I sensori di navigazione mi danno qualcosa di fronte a noi", annunciò Sinclair dalla sua postazione, senza voltarsi. "Qualcosa di grosso".
"Un asteroide?" domandò il Capitano.
"No, credo di no. Sembra più..."
Tutte le luci si spensero.



Centro della fascia di asteroidi - Contemporaneamente


"Rilevo qualcosa di fronte a noi. Qualcosa in avvicinamento, di molto piccolo".
"Un'altra collisione tra asteroidi?"
"No, sembra qualcosa di diverso. La rotta di avvicinamento è troppo regolare".
"Tra quanto ci raggiungeranno?"
"Un paio di soned".
"Possiamo analizzarli?"
"Analisi in corso".



USS Erinle - Plancia - Contemporaneamente


Le luci si riaccesero.
Toran e Sizdi si voltarono nello stesso istante.
"Rapporto".
"Timone operativo", fece Sinclair.
"Sensori online", echeggiò O'Lauglin. "Che diavolo è stato?"
La Chorate aggrottò le sopracciglia bianche e fece scorrere le dita sulla consolle, controllando alcuni dati. "Non ne sono sicura. Un calo di energia, sembrerebbe".
"Dipende da noi?" domandò il primo ufficiale, secco.
"No. Sembra un'interferenza esterna".
"Potrebbe dipendere da quello?"
La domanda di Sinclair riportò l'attenzione di tutti sullo schermo principale.
Tra gli asteroidi si stagliava la forma regolare ed elegante di quella che aveva tutta l'aria di essere una stazione spaziale. Un'enorme stazione spaziale.


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02.01 - Primo Contatto

Autore: Tenente JG Alexander Sinclair

USS Erinle - Plancia - 10 agosto 2396 - Ore 10.00


"Accidenti quant'è grosso quel coso", esclamò il guardiamarina Stone che era entrato in quel momento in plancia ad affiancare il tenente O'Lauglin.
"Guardiamarina!" Lo rimproverò il Com. Toran, "si occupi di assistere il tenente O'Lauglin a scoprire chi ci troviamo davanti".
Dopo pochi minuti Shinead disse: "Niente comandante i sensori non riescono a penetrare la struttura e neanche riusciamo a capire di cosa è fatta."


All'interno della Stazione Spaziale - Contemporaneamente


"Ci hanno sondato", disse uno degli esseri.
"Allora sono intelligenti e con un discreto livello di tecnologia. Ci potrebbero aiutare".
"Come gli ultimi che abbiamo incontrato? Non erano molti amichevoli".
"Questa volta saremo più attenti".



USS Erinle - Plancia 10 agosto 2396 - Ore 10.30


"L'unico modo per sapere chi sono è cercare di contattarli". Disse il Capitano Sidzi.
Senti la voce del simbionte Drax dentro di sé 'wow un primo contatto con un'altra razza, finalmente'.
La giovane Trill sorrise all'entusiasmo del suo simbionte, 'speriamo che vada tutto bene' pensò.
"Guardiamarina McSwiss apra tutte le frequenze: qui il capitano Sidzi Drax Ajen della Uss Erinle. Flotta Stellare, Federazione Unita dei Pianeti, rispondete".
"Niente capitano".
"Qui il capitano Sidzi Drax Ajen della Uss Erinle. Flotta Stellare, Federazione Unita dei Pianeti, rispondete".
Dopo la seconda volta sullo schermo appare un ometto grinzoso con grosse orecchie che disse sospettoso "Chi siete e cosa folete da noi".
Sidzi fece un sorriso il più amichevole possibile e disse "sono il capitano Sidzi Drax Ajen della Uss Erinle, siamo una nave della Federazione Unita dei Pianeti. Siamo qui per esplorare questo regione. Voi chi siete?"
"Perché folete sapevlo?" Disse l'ometto con un accento strano.
Il sorriso di Sidzi si allargò ancora di più, "il nostro incarico è esplorare e conoscere, e vorremmo sapere chi siete per uno scambio di informazioni. Tutto qui".
"Non siete qui pev povtarci fia questa stazione?"
"No. Se è vostra potete tenerla".
"L'abbiamo trofata pvima noi pevciò pev le leggi degli Skeetevs è nostva".
"E chi sono gli Skeeters, siete voi?"
"Cevto che siamo noi. Io sono Mmneporovser". Disse l'ometto con un certo orgoglio.
"Piacere di conoscerla signor Mmneporovser, io sono il Capitano Sidzi Drax Ajen, qui accanto a me è il mio Primo Ufficiale, il Comandante Toran, il nostro Ufficiale scientifico, il Tenente O'Lauglin e il nostro navigatore il Tenente Sinclair".
"Lei.... Lei pilota una nafe così gvande?" Balbettò Mmneporovser impressionato.
"Certo e sono il miglior pilota della Flotta". Rispose Alex con un sorriso spavaldo.
Ad un certo punto l'ometto si girò per parlottare con qualcuno fuori dallo schermo, sembrava parecchio agitato, poi si girò e indicò qualcuno attraverso lo schermo e disse: "Fi diamo mezza stazione se ci date lui. E' un ottimo scambio".
"Lui chi?" chiese stupefatta il capitano Sidzi.
"Quello che pilota le nafi.... Il navigatove", rispose Mmneporovser.
"Non posso lui fa parte del mio equipaggio". Disse Sidzi lanciando un'occhiataccia a Alex che sorrideva divertito, "neanche per mezza stazione".
"Bhe, mi dispiace", disse Mmneporovser sconfortato.
Lo schermo si chiuse e nello stesso momento una luce improvvisa circondò Alex che scomparve.
"Ma che!" esclamò Sidzi sorpresa, ma poi il capitano d'astronave prese il sopravvento sullo stupore: "Presto Comandante Toran metta la nave in allarme e richiamate i Skeeters. Rivoglio Sinclair immediatamente".
"Capitano non rispondono", rispose il guardiamarina McSwiss, "ho riprovato più volte ma non rispondono."



Interno della Stazione Spaziale - Contemporaneamente


Il Tenente Sinclair si trovava a bordo della stazione circondato di ometti con grosse orecchie che gli arrivavano alla vita.
"Come ho fatto ad arrivare fin qui?!" Esclamò Alex.
"Ti ci abbiamo povtato noi", gli spiegò Mmneporovser, che sembra essere il capo dello strano equipaggio, poi continuò, "Fieni con noi ti dobbiamo fav vedeve una cosa che abbiamo tvofato".
In un Hangar sotterraneo c'erano decine di caccia dall'aspetto insolito. Alex si lascio sfuggire un fischio sommesso, "belli", mormorò poi continuò, "ma ho bisogno di qualcun'altro per farli volare".
"E per capire come volano", mormorò tra se e se.
"Allova dobbiamo aspettave un'altra nafe", disse Mmneporovser.
"No, c'è un altro pilota a bordo della Erinle, certo non è bravo come me, ma se la cava", disse Alex, immaginando la reazione del Comandante Toran alle sue parole.
"E chi è?"
"E' il Comandante Toran, mettetemi in comunicazione con la mia nave e vi dirò chi è",


USS Erinle - Plancia 10 agosto 2396 - Ore 10.45


"Ancora non siete riusciti a mettervi in contatto con loro?" Esclamò Sidzi inquieta, la seconda missione sulla Erinle e aveva perso di nuovo un membro dell'equipaggio. Era un cosa che non gli piaceva, no non gli piaceva affatto.
In quel momento apparve la faccia sorridente di Alex sullo schermo.
"Oh finalmente, ottimo lavoro guardiamarina".
"Bhe, veramente signore ci hanno chiamato loro", disse McSwiss imbarazzata.
Prima che Drax potesse dire qualcosa, Alex disse tutto d'un fiato: "Capitano sto bene, mi serve la consulenza del comandante Toran. Poi le spiegherò tutto".
Dopo detto questo anche il Comandante Toran sparì in un lampo di luce.
"Ehi ma qualcuno si rende conto che io qui sono il Capitano," bofonchiò Sidzi Ajen. "E tu non hai niente da dire?" Mormorò al simbionte, ma l'essere, sorprendentemente taceva.


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02.02 - C'è Qualcosa di Molto Sbagliato Qui....

Autore: Capitano Sidzi Drax Ajen

USS Erinle - Plancia - 10 agosto 2396 - Ore 10.50


In plancia non volava una mosca mentre il capitano si passava le mani sulla faccia accompagnandole con un lento esasperato sospiro. Lo schermo mostrava l'immagine dell'enorme stazione spaziale che sovrastava la U.S.S. Erinle come una beffa sottolineata dal borbottio di Sidzi Drax Ajen: "una volta, dico io, una volta...". Il consigliere Soraya, appena entrata, passò rapidamente lo sguardo sui volti attoniti dei presenti per poi fermarsi sulla trill.
"Signore..."
Un dito ammonitore si sollevò rapido dalla poltrona del capitano e la donna si zittì immediatamente optando per lanciare un'occhiata interrogativa a Chorate e O'Lauglin che alternavano lo sguardo fra il capitano e le poltrone vuote del primo ufficiale e del pilota.
"Il comandante Toran e Sinclair s..." Chiese istintivamente Soraya per poi interrompersi di nuovo allo scuotere improvviso della testa di O'Lauglin.
"Oh".
Mossa da improvvisa compassione, il consigliere Soraya diede due leggeri colpetti con la mano sulla schiena del capitano, lo sguardo fisso sullo schermo.
Dopo quello che sembrò un tempo interminabile per la plancia silenziosa, ma che probabilmente non furono che pochi secondi, il capitano Drax sollevò il viso e si alzò di scatto.
"Consigliere, Chorate, O'Lauglin con me in sala tattica, da questo momento siamo in allarme rosso, scudi alzati e al minimo cenno di pericolo chiamatemi immediatamente". Ordinò dirigendosi verso la sala tattica, "signor Droll, lascio a lei la plancia, veda di non far scomparire qualcun altro!".
Droll, aprì la bocca per protestare la sua innocenza, ma il capitano era già sparito oltre le porte seguito dalle altre tre.



Interno della Stazione Spaziale, Hangar - 10 Agosto 2396, ore 11:20


"Tenente Sinclair, lei mi deve delle spiegazioni e non solo a me", furono le prime parole del comandante Toran non appena si fu ripreso dalla sorpresa. I caccia erano magnifici doveva ammetterlo, nonostante fosse furioso con il pilota. "Non solo ha agito senza autorizzazione, ma ha... Che genere di motori sono quelli secondo lei?" Chiese improvvisamente distratto mentre si avvicinava ai velivoli seguito da Sinclair e da Mmneporovser che sembrava ansioso come il giovane pilota di conoscere il parere del comandante.
"Non lo so signore, non ho mai visto nulla del genere".
"Nemmeno io", Toran proseguì l'ispezione dei caccia seguito dagli altri due come un generale che passa in rassegna le truppe. "Ciò non toglie, tenente, che lei sia in grossi guai", mormorò mentre si chinava con il Sinclair a controllare il caccia più vicino.
"Era l'unico modo per assicurarmi la loro fiducia, signore", bisbigliò difendendosi Sinclair mentre si avvicinava al comandante come per osservare meglio la nave anche lui.
"Effettivamente", esclamò Toran raddrizzandosi ed allargando le braccia come per comprendere tutto l'hangar, "avete una bella scorta di navi qui, capire come funzionano però richiederà tempo, avremmo bisogno di personale, ingegneri,..." si girò verso Mmneporovser che li fissava con gli occhi socchiusi diffidente. "Sempre che voi non ne abbiate qui con voi", sollevò un sopracciglio perplesso, "in tal caso non vedo come mai abbiate bisogno del nostro aiuto".
"Signore? Che sta facendo?" Gli chiese tra i denti Sinclair sorridendo verso l'ometto.
"Improvviso, tenente, improvviso e prendo tempo".
"Per cosa?"
"I nostvi ingegnevi si stanno occupando di altve cose", risposte troppo prontamente Mmneporovser.
"Allora non vedo altra soluzione che chiedere l'aiuto del mio capitano", Toran allargò le braccia con un sospiro.
"No!" Esclamò l'ometto, "non fogliamo altva gente sulla nostva base! Foi due andvete bene".
"Non vedo come sia possibile, noi siamo piloti, al massimo possiamo cercare di capire come funziona il sistema di pilotaggio, forse..." Rispose in tono dispiaciuto Toran.
"Savà sufficiente", ribatté Mmneporovser, "non ci sevfe altro".
I due ufficiali della flotta stellare si guardarono fra loro poi Toran tornò a girarsi verso i caccia.
"Così sia! Tenente, che ne dice di entrare in uno di questi splendori?"



U.S.S. Erinle - Sala Tattica - contemporaneamente


Drax fissò i suoi ufficiali con lo stesso cipiglio che aveva quando aveva tenuto il discorso all'equipaggio prima di partire per l'esplorazione della fascia di asteroidi. "Non vi chiederò di scordare quello che avete passato in tanti anni di servizio", aveva detto, "né di dimenticare chi avete perduto o lasciato. Voglio anzi che teniate vicini questi ricordi per non dimenticare chi siete diventati ed essere orgogliosi di quello che avete ottenuto, perché se siete qui, ora, è perché siete sopravvissuti. Alcuni di voi porteranno per sempre con loro i segni di quello che è loro accaduto, altri scopriranno qui, con la Erinle, cosa significa far parte di un equipaggio. Non siete soli, non sarete mai soli perché noi siamo un equipaggio e la Erinle è la nostra casa".
Ora, con la stessa determinazione chiese: "Com'è possibile che stavolta abbiamo perso due membri dell'equipaggio?"
"Usano una tecnologia sconosciuta, signore", rispose prontamente Chorate, "gli scudi non sono riusciti a fermare il teletrasporto, se di quello si trattava. Mi sono coordinata con la sala macchine ed ho avviato una diagnostica per verificare cosa sia successo. Attendo i risultati a momenti, grazie a quello dovremmo capire come ostacolarlo e impedire ulteriori... prelievi".
Drax annuì ad ogni frase sempre corrucciata poi spostò lo sguardo su O'Lauglin.
"La stazione spaziale non è protetta da scudi, almeno non come li conosciamo noi", prese prontamente a parlare Shinead, "ma comunque i nostri sensori non riescono a penetrarla. L'analisi superficiale ha confermato la scansione iniziale, ovvero che la base è stata costruita con un materiale a noi ignoto e molto antico. Dovrei però averne un campione preciso per dare risultati migliori".
"E riguardo al nostro problema più urgente?" Chiese Drax massaggiandosi la fronte.
"Se non riesco a penetrare la struttura, non è possibile nemmeno capire dove si trovino il comandante Toran ed il tenente Sinclair", rispose l'ufficiale scientifico con il tono di chi sottolinea una cosa ovvia, "escluderei l'utilizzo del teletrasporto, inoltre, perché non sapremmo dove andare. Però", si interruppe come per riprendere fiato.
"Però?" Il tono speranzoso del capitano convinse Shinead a proseguire.
"Potremmo tentare di abbordarli".
Un colpo di tosse improvviso da parte del consigliere Soraya spinse Drax a girarsi verso l'umana.
"Ha qualche consiglio da dare consigliere?"
"Di non abbordarli", Soraya sollevò una mano in segno di pace in direzione di O'Lauglin, "per il momento", aggiunse portando poi lo sguardo sul capitano. "Da quel che ho capito dall'analisi dei due colloqui con gli Skeeters è evidente che non sono loro i costruttori della stazione spaziale, ne hanno, per così dire, preso possesso e la conoscono a sufficienza da poter prelevare persone da altre astronavi. Non sappiamo cos'altro possano fare e, soprattutto, non abbiamo idea di cosa volessero dal comandante Toran e da tenente Sinclair".
"A proposito del tenente", Drax indicò il monitor dove avevano appena rivisto la registrazione dei colloqui avuti con gli Skeeters, "che ne pensa?"
Soraya emise un piccolo sospiro, "se mi dovessi basare sul tono entusiasta che aveva, direi che non si sentisse in pericolo, anzi tuttavia, il modo con cui ha coinvolto il comandante Toran sembrerebbe suggerire che volesse avere un superiore a bordo della base". Appoggiò il mento sulla mano destra riflettendo, "capitano, questa razza deve aver avuto sicuramente brutte esperienze da quando ha trovato questa base spaziale, lo si capisce dalla loro paranoia. E' altrettanto evidente però che non sono in grado di gestirla da soli, altrimenti non avrebbero 'rapito' il tenente Sinclair ed il comandante Toran, per cui sino a quando li riterranno entrambi utili, saranno al sicuro".
"E noi?" Chiese Drax fissando il consigliere, "quanto siamo al sicuro noi?"



Interno della Stazione Spaziale, Hangar - 10 Agosto 2396, ore 11:40


Alexander Sinclair si lasciò sfuggire un fischio di ammirazione non appena vide la console del caccia, alle sue spalle Toran era fermo all'ingresso e sorrideva allo Skeeters.
"Avete davvero un bel gioiellino qui amico Mmne", esclamò con un sorrisone, aveva sussurrato a Sinclair di cercare di capire e se il caccia fosse dotato di un sistema di comunicazione mentre lui distraeva il loro accompagnatore.
"Lo pensiamo anche noi", annuì Mmneporovser con orgoglio, "fogliamo rendere efficiente la flotta per potevci difendeve da malintenzionati".
"Mi sembra un ottima idea", annuì più volte Toran mettendo poi una mano sulla spalla dell'ometto, "perché non andiamo ad aprire il pannello dei motori mentre il mio collega si studia il pannello di controllo?"
Lo skeeters esitò per qualche secondo, "mi pave una buona idea, tanto non c'è alcun pevicolo che scappiate, anche pevché ho dato l'ovdine di distvuggeve la fostra astvonafe".
Toran si fermò così all'improvviso, che Mmneporovser fece diversi passi prima di accorgersi che l'ufficiale non lo stava seguendo.


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02.03 - Imprevisti sulla Stazione

Autore: Comandante Toran

U.S.S. Erinle - Plancia - 10 Agosto 2396, ore 11:50


"Capitano Qui Droll, dovrebbe venire in Plancia, urgentemente".
Il capitano entrò in plancia a passo di marcia seguito a ruota dai suoi ufficiali.
"Dica Tenente, cosa succede ora?"
"Abbiamo rilevato un aumento dei livelli energetici nella base. L'aumento dell'energia è stato repentino e tale da danneggiare i sensori frontali."
O'Lauglin intanto aveva raggiunto la consolle scientifica, "capitano, abbiamo un problema, un grosso problema. Suggerisco di convogliare tutta l'energia della nave agli scudi frontali".
"Tattico esegua, immediatamente", ordinò il capitano senza neppure pensarci. "Quale è il problema... questa volta?"
O'Lauglin voltandosi verso lo schermo, "stanno dando energia a quello che posso solo pensare sia un'arma. Stanno concentrando una quantità di energia enorme verso una specie di rete di emettitori. Ritengo che ci resti meno di un minuto di tempo".
Lo sguardo di tutti i presenti si alzò verso lo schermo, verso l'enorme stazione spaziale che stava per spazzarli via.



Interno della Stazione Spaziale, Hangar - 10 Agosto 2396, ore 11:50


Toran si era fermato, immobile. Mmneporovser fece diversi passi prima di accorgersi che l'ufficiale alieno non lo stava seguendo. Si voltò con sguardo stupito.
"Quindi lei vuole scatenare una guerra Mmneporovser? Avevo capito il contrario".
Lo sguardo di Toran era fisso sugli occhi dell'alieno.
"Una guevva? Ma cosa? Ma cevto che no! Pevché dovvei voleve una guevva?" La voce dell'alieno era stupita.
"Se lei distrugge la nostra nave noi smetteremo immediatamente di collaborare", disse Toran in tono calmo.
"Sinclair esca dal caccia. Immediatamente!" Quasi urlò Toran, sempre senza muovere un passo.
"Si rende conto vero che se distrugge la nostra nave altre verranno a cercarci? Quante pensa di poterne distruggere prima che l'intera flotta vi sia addosso? Io e il mio compagno smetteremo immediatamente di collaborare, non avete speranza di far funzionare queste navette, non avrete difese esterne oltre a quelle della base. Siete in grado di usare la base al suo meglio?" Toran incalzava l'alieno aumentando gradualmente la velocità delle parole.
"Io. Io non capisco. Voi siete qui. È ovvio che io distvugga la vostva nave, è novmale. È divitto di caccia". Mmneporovser sembrava sul punto di una crisi isterica
"Noi non ci comportiamo in questo modo. La Federazione non abbandona mai i propri uomini. Arriveranno decine di navi da guerra pronte a combattere e, se necessario, vendicarci". Toran continuava a incalzare lo Skeeters sperando di farlo crollare.
"Le consiglio di annullare il suo ordine immediatamente".
"Comandante cosa succede?" Sinclair era uscito dalla navetta e si era avvicinato ai due mettendosi in posizione di vantaggio in caso fosse necessario intervenire.
"I nostri ospiti stanno per distruggere la Erinle per garantirsi la nostra collaborazione. Da questo istante noi cessiamo ogni forma di collaborazione". Toran fece un rapido gesto con la mano, un gesto visibile solo a Sinclair.
"Voi. Voi non potete favlo. Questo è assuvdo. Voi avete pvomesso di aiutavci. Io ho dato l'ovdine non posso cambiave idea. Non posso. Non è giusto!" La mani serrate a pugno, gli occhi stretti come fessure, Mmneporovser era veramente al limite di una crisi di nervi.
Sinclair, spostandosi lentamente fuori vista, rientrò nella navetta. Toran continuava a fronteggiare Mmneporovser.
"Glielo ripeto Mmneporovser, noi collaboreremo con voi e riconosceremo il vostro diritto di proprietà su questa base solo se lei per primo dimostrerà correttezza e lealtà nei nostri confronti. Per la mia gente correttezza e lealtà significa anche non distruggere una nave inerme e senza motivo. Ci pensi. Le interessa avere rapporti commerciali con la Federazione? Allora deve annullare l'ordine e deve farlo prima che venga eseguito. Non ha molto tempo per decidere". Toran restava immobile anche se la tensione e la paura per i suoi compagni lo stavano distruggendo.
"Io. Io non so se posso. Non so se posso. Non è novmale. Nessuno annulla un ovdine. Non è saggio. Io. Io devo pensavci. Posso. Posso dive di aspettave. Sì. Sì, posso dive di aspettave. Aspettate qui. Vado a dive di aspettave", Mmneporovser muovendosi a scatti si diresse verso la porta dell'hangar camminando via via più veloce fin quasi a correre.
Toran non lo seguì. Lo osservò fino a quando superò le porte e poi si diresse alla navetta a sua volta.



U.S.S. Erinle - Plancia - 10 Agosto 2396, ore 11.52


"Non capisco", disse O'Lauglin, "l'energia accumulata è al massimo, o almeno credo. Abbiamo tracciato gli emettitori, sono in grado di spazzarci via anche con gli scudi alla massima potenza. Secondo i miei calcoli il loro raggio d'azione è superiore alle nostre armi orbitali. Eppure non sparano".
"Mi creda O'Lauglin se le dico che la cosa non mi dispiace neppure un po'. Vorrei solo sapere cosa sta succedendo dentro quella struttura. Qualche notizia dai nostri sensori?" Chiese il capitano.
"Nulla di concreto signore", rispose Droll dalla consolle tattica, "non riusciamo a penetrare la struttura ne ad avere un segnale radio dai nostri ufficiali all'interno. Siamo solo riusciti a misurare la base e individuare quelli che sembrano i ponti principali. Se posso proporre una linea d'azione suggerirei di inviare due navette per triangolare la struttura e cercare eventuali punti di attracco per una squadra di sbarco".
Tutti uguali questi malati di adrenalina cara la mia Sidzi. Testa bassa e all'assalto", commentò il simbionte nella mente del capitano.
"Grazie Tenente Droll, terrò conto del suo suggerimento. Tenente Chorate se ne occupi lei. Voglio una triangolazione e una mappatura completa della stazione con una valutazione della possibile struttura interna. E voglio tre squadre della sicurezza pronte e armate in caso sia necessaria una azione di forza. O'Lauglin usi tutte le risorse necessarie ma trovi il modo di penetrare le difese della stazione, voglio sapere cosa sta accadendo. Tenente Droll, visto che non potremo usare i phaser faccia armare il maggior numero di siluri fotonici possibile". Meglio tenere l'equipaggio in azione e pronto a ogni evenienza pensava il capitano mentre aveva l'impressione di organizzare una campagna di guerra.


Interno della Stazione Spaziale, Hangar - 10 Agosto 2396, ore 12:00


"Io ho detto di aspettave. Non spavevanno sulla vostva nave. Ora potete continuave il vostvo lavoro. Vero?" Disse uno stremato Mmneporovser appena tornato alle navette.
"Molto bene caro amico, sono certo che riusciremo a intenderci perfettamente. Siamo a buon punto con il lavoro Ci vorrà solo qualche giorno e potremo usare le navette senza difficoltà. Anzi, potremo anche insegnare ai suoi uomini a farlo. Che ne dice di presentarmeli?" disse Toran uscendo dalla scaletta e mettendo una mano sulla spalla dello Skeeter cercando di allontanarlo dall'hangar.
"Giovni' Come giovni. Non abbiamo cosi tanto tempo. Dovete fare in fretta. Abbiamo bisogno delle navette subito. È impovtante. Vi pvego", disse Mmneporovser con tono supplichevole.
"Suvvia amico mio", disse Toran sempre cercando di allontanare lo Skeeter dall'hangar, "Mi accompagni alla sala di controllo e mi presenti il suo equipaggio, ormai siamo amici e stiamo lavorando a questo progetto insieme".
"No. Niente sala contvollo. Dovete metteve in funzione le navette. Dovete favlo subito. Non abbiamo più tempo. Dobbiamo difendevci non capite. Come fate a non capive. Presto. Dovete fave presto", Mmneporovser sembrava spaventato. In quello stesso momento entrarono nell'hangar altri due Skeeter, entrambi armati.
"Cosa accade Mmneporovser? Non siamo più amici?" Chiese Toran con il suo miglior tono di stupore.
"Mmneporovser, qualcuno sta comunicando con l'esterno da questo hangar. Pensiamo siano gli umani. Li uccidiamo?" Disse uno degli skeeter.
"Uccideve? No. Non uccideve. Prendete questo. Prendete il comandante. Io parlo al pilota", disse Mmneporovser mentre tornava verso la navetta
"SINCLAIR si chiuda dentro. Esegua quanto concordato". Urlò Toran prima di essere colpito con il fucile da uno Skeeter e cadere a terra svenuto.
Il portello della navetta si chiuse con un movimento fluido e le luci in cabina si accesero di blu.
Nello stesso momento anche le luci interne delle altre navette si accesero, quasi tutte.



U.S.S. Erinle - Plancia - 10 Agosto 2396, ore 12:05


"Signore rilevo un segnale dalla stazione. Una trasmissione solo audio con un codice della Federazione".
"Ascoltiamola tenente Droll, ascoltiamola," disse il capitano sedendosi sulla sua poltrona.


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02.04 - Nascondino

Autore: Tenente Daeria Chorate

U.S.S. Erinle - Plancia - 10 Agosto 2396, ore 12:07


Non appena Droll aveva aperto il canale, sullo schermo era apparso il volto di Sinclair. Il giovane pilota era illuminato fiocamente di blu e la sua immagine appariva stranamente sottosopra.
Sidzi aggrottò le sopracciglia e piegò la testa di lato, imitata automaticamente dal resto del personale di plancia.
"Sinclair, per gli Spiriti, che diamine sta facendo?"
=^= Capitano, =^= cominciò l'altro a bassa voce, gettandosi uno sguardo intorno, =^= ad essere del tutto onesto, mi starei nascondendo. =^=
"Si sta nascondendo? E da chi? E' in pericolo?"
=^= Non esattamente, no. Mi sono chiuso dentro un caccia, non possono entrare. O meglio, mi sono chiuso dentro un altro caccia, poi ho usato il sistema di teletrasporto di emergenza per passare ad un altro caccia. Ora non sanno dove sono e questo li sta facendo ammattire un bel po'. =^=
Sidzi lo fissò per un istante. "E quale sarebbe lo scopo in tutto ciò?" domandò, poi scosse la testa e alzò una mano. "Non importa. Rapporto. Dov'è Toran?"
=^= Lo hanno tramortito e lo hanno portato via. =^=
"Va bene, cominci dall'inizio. Abbiamo rilevato una grande quantità di energia. Eravamo convinti stessero per energizzare le armi," disse il Capitano, cogliendo con lo sguardo il cenno del suo ufficiale scientifico.
Sullo schermo Sinclair annuì.
=^= Hanno dei caccia ma non sanno come pilotarli. Hanno bisogno di piloti per farlo e hanno prelevato noi. Volevano distruggere la Erinle ma il comandante Toran li ha convinti a fermarsi. Poi però loro l'hanno atterrato e portato via. Credo stia bene, non vogliono farci del male. =^=
"E lei cosa ci fa dentro quel caccia?"
=^= Io e il comandante ci aspettavamo che potesse accadere una cosa del genere. Abbiamo preso delle precauzioni. Nel caso avessero tentato di farci del male o di farne a voi. Abbiamo il controllo dei caccia. =^=



Stazione spaziale, Hangar - 10 Agosto 2396, ore 12.23


Mmneporovser agitava le braccia come un ossesso, saltellando su e giù all'interno dell'hangar. Gridava, anche, e sembrava decisamente in preda al panico.
Sinclair sapeva che non appena si fosse chiuso dentro avrebbero cercato di farlo uscire e di farlo con la forza, se necessario. Non c'era modo per loro di forzare il caccia dall'esterno, non nell'immediato almeno, e sarebbe stato ancora più difficile finchè non avessero saputo in quale si trovava esattamente. Ogni volta che qualcuna delle guardie passava davanti alla navetta in cui si trovava era costretto ad incunearsi nello stretto spazio sotto la consolle di pilotaggio, ma per ora non l'avevano trovato.
Da lì poteva controllare ognuno dei caccia. Tecnicamente avrebbe persino potuto pilotarli a distanza impostando un semplice programma che gli avrebbe permesso di farli volare in formazione. Non sarebbe stato impossibile aprirsi la strada fuori dall'hangar a colpi di phaser, anche se certamente non sarebbe stata una soluzione diplomatica.
Ma non era questa l'idea di Toran.
Quei caccia erano l'unico mezzo di trattativa che possedevano. Non si trattava di un'arma, ma di un ostaggio.



Stazione spaziale, Alloggio Toran - 10 Agosto 2396, ore 12.41


La prima sensazione che ebbe aprendo gli occhi fu un dolore sordo alla nuca, unito alla consapevolezza di non avere la benchè minima idea di dove si trovava.
Tecnicamente non si trattava esattamente di una novità. Situazioni del genere erano un rischio del mestiere e Toran ne aveva viste abbastanza da non lasciarsi prendere dal panico. Indubbiamente, tuttavia, svegliarsi dopo aver preso una botta in testa in luogo sconosciuto non è l'ideale per cominciare la giornata.
Con calma si mise a sedere. La vista gli si offuscò per un istante mentre la nausea gli saliva dalla bocca dello stomaco, quindi si schiarì nuovamente, permettendogli di mettere a fuoco i contorni della stanza in cui si trovava.
Si era aspettato una cella o, al limite, l'infermeria con una o più guardie armate a fargli compagnia. Invece quello che aveva intorno assomigliava dannatamente ad un alloggio. E un alloggio bello grande, anche.
Aggrottò le sopracciglia e fece scendere le gambe dal comodo e ampio letto su cui era disteso. Per qualche istante si guardò intorno. Sul comodino accanto al bordo del letto si trovavano un bicchier d'acqua e una piccola pillola rossa. Sperava dannatamente che si trattasse di un'aspirina ma sarebbe potuto essere benissimo cianuro, quindi si guardò bene dal toccarla.
Quello che fece fu invece alzarsi con cautela e lasciare la camera da letto per entrare in uno spazioso soggiorno con un'ampia finestra su una paratia laterale che dava sullo spazio esterno. Laggiù, in lontananza, era visibile il margine interno del campo di asteroidi in cui si trovava la stazione e, stringendo appena gli occhi e aguzzando lo sguardo, si poteva scorgere anche la Erinle, un puntolino bianco simile ad altri intorno ma perfettamente riconoscibile.
Toran fece due passi verso la finestra. La Erinle era ancora integra, perciò Mmneporovser, tutto sommato, non aveva ancora dato l'ordine di ridurla in cenere. Non aveva idea se stessero bene e non aveva idea, a questo punto, che ne fosse stato di Sinclair, che lui aveva lasciato in hangar. Scoprire cosa fosse accaduto a lui era, al momento, la sua priorità e, probabilmente, l'unica cosa che poteva fare. Per riuscirci aveva bisogno di uscire da lì e di capire dove si trovava. Provò con la porta di ingresso ma non si stupì troppo di trovarla chiusa.
Lo sguardo dell'uomo vagò per la sala, automaticamente in cerca di una via di fuga alternativa. Non ne trovò, almeno ad una prima ispezione. Ma alla sua destra c'era una scrivania perfettamente attrezzata con tanto di terminale acceso. Prese posto nella comoda poltrona imbottita.
"Computer?"
"In ascolto," disse una gradevole voce maschile.
"Localizzare la mia posizione," ordinò Toran. Non era sicuro che il computer gli avrebbe aperto la porta o che non avrebbe fatto scattare qualche allarme. Prima di provarci voleva capire che cosa diamine stesse succedendo.
"Il comandante Toran si trova nell'alloggio del comandante Toran," rispose serafica la voce. "Il comandante della stazione le da il benvenuto nella sua nuova casa.


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02.05 - Poker

Autore: Tenente Shinead O'Lauglin

U.S.S. Erinle - Plancia - 10 Agosto 2396, ore 12:10


"Molto bene, mi fa piacere che lei abbia il controllo dei caccia. Ci sarà utile. Continui a non farsi prendere, anzi, cerchi di tenerli impegnati il più possibile, abbiamo bisogno di un po' di tempo per organizzare il vostro recupero"

=^=Farò il possibile signore=^=

Il capitano Drax si rivolse gli ufficiali in plancia. "Voglio una scansione completa della base per individuare dove si trova il comandante Toran ed organizzarne il recupero con il teletrasporto".
Droll, O'Laughlin e Chorate si chinarono sulle consolle ma dopo qualche minuto si volsero quasi contemporaneamente verso il capitano. Droll si schiarì la gola prima di parlare.
"Spiacenti capitano, ma gli scudi della stazione non ci permettono la scansione".
"O'Lauglin?"
"E' una tecnologia aliena, molto diversa dalla nostra e, oserei dire, molto più progredita. Potrei forzarla ma mi ci vorrebbe un po' di tempo e credo che sia una cosa che non abbiamo. Però..." si voltò a guardare lo schermo "se riuscissi ad infiltrarmi sulle base potrei disattivare gli scudi agendo direttamente sul computer centrale. Uno shuttle con una piccola squadra, io, il tenente Chorate," lanciò un'occhiata alla collega che annuì, "ed un paio di guardie, potremmo avvicinarci senza essere notati confondendoci con i meteoriti. Lei però, comandante, dovrebbe distrarre Mmneporovser. E' pericoloso, ma potrebbe funzionare. Una volta disattivati gli scudi della stazione sarebbero loro ad essere in difficoltà. Non credo che sappiano come funziona tutto, altrimenti non avrebbero rapito i nostri ufficiali".
Il capitano Drax riflettè qualche istante. "Va bene, proviamo".
Shinead si alzò, "bene, mi dia una decina di minuti per preparare alcune cose e poi sono pronta". Scambiò uno sguardo di intesa con Chorate e le due donne si allontanarono di corsa dalla plancia.
"Mettetemi in contatto con il tenente Sinclair".
L'immagine dell'ufficiale comparve sullo schermo.
"Sinclair, abbiamo bisogno che lei tenga impegnati Mmneporovser e compagni. Crei qualche diversivo, li faccia correre un po'. Stiamo venendo a prendervi"

=^= Bene capitano, sarà un piacere! =^= Rispose sorridendo l'ufficiale.



USS ERINLE - HANGAR - 10 Agosto 2396, ore 12:30


Lo shuttle ronzava piano, pronto al decollo. Di fianco Chorate, Shinead e due guardie armate. I due ufficiali portavano delle sacche di strumenti, le guardie le loro armi.
"Il nostro scopo è sabotare la base e rendere possibile il recupero dei nostri ufficiali. Tuttavia, se dovessimo essere scoperti il vostro compito è coprirci finché non riusciamo nell'intento", un lampo passò negli occhi delle guardie, "si, lo so, in due potreste essere troppo pochi, perciò ho preparato questi apparecchi," disse Shinead porgendo loro due oggetti piccoli ed oblunghi, "premendo il pulsante si creerà un ologramma con decine di guardie, questo disorienterà gli assalitori, e vi permetterà di sfruttare il vantaggio della sorpresa. Spero che non servano e che si possa andare e tornare senza problemi. Buona fortuna".


USS ERINLE - PLANCIA - 10 Agosto 2396, ore 13:00


"Droll, apra un canale di comunicazione con la base".
Lo schermo tremolò e poi apparve l'immagine di Mmneporovser, stravolto e palesemente arrabbiato. Sullo sfondo una cascata di scintille, ed il rumore assordante di molti motori.
=^= Che folete? La base è nostva! Le nafette sono nostve! I fostvi ufficiali ci sevfono! E foi no! Foi no! =^= Urlò per sovrastare i rumori circostanti.
Il capitano Drax sfoggiò la sua migliore faccia da poker. "Volevo informarla che la flotta della Federazione sarà qui fra poco, e che l'ammiragliato mi ha autorizzato ad usare i sistemi di contenimento contro di voi se non rilascerete immediatamente i nostri ufficiali e non abbandonerete la base"
=^= Cosa? Cosa? Cosa? =^= Urlò Mmneporovser. =^= La base è nostva! L'abbiamo trofata noi e ci appavtiene! Ce la teniamo e fi distruggevemo! =^=
Drax lanciò un'occhiata a Droll, ma l'ufficiale scosse il capo: gli scudi della base erano ancora in funzione.
"Non credo che abbiate ben chiara la situazione: vi siete messi contro la Flotta Stellare e questo vi ha fatto perdere ogni diritto, ed ha autorizzato noi ad utilizzare le Tecnologie Difensive Segrete, e badate, non mi farò nessuno scrupolo ad usarle!"
In quel preciso momento le luci nell'hangar della base si spensero. Si udì l'urlo di Mmneporovser, imprecazioni, rumori di cose che cadono e poi la luce tornò.
Mmneporovser li guardò stravolto. =^= Voi... voi... =^=
Drax riuscì a non far trasparire la propria sorpresa.
"Noi", rispose calma , "non minacciamo mai a vuoto. Noi siamo la Flotta!"


Stazione spaziale- Nucleo di controllo - 10 Agosto 2396, ore 13:00


La stanza non era molto grande, per essere il cuore di tutta la stazione. Pannelli giacevano smontati sul pavimento, mettendo allo scoperto ordinate matasse di fili, led e strumenti vari.
"Per cui direi che ci rimangono questi due," disse Chorate, "proviamo a staccarli e vediamo che succede".
"Va bene, cominciamo con questo," rispose O'Lauglin, disconnettendo una matassa di fili. La luce si spense e la stanza rimase illuminata solo dai led. "No, non è questo," affrettandosi a reinserire la matassa. La luce si riaccese, "bene, proviamo con questa," inspirò profondamente e staccò la seconda matassa.


USS ERINLE - PLANCIA - 10 Agosto 2396, ore 13:15


"Capitano, gli scudi sono disattivati!"
"Fuoco sulla stazione! Droll, Jenner, localizzate i nostri uomini e riportateli a bordo! Tutti!"


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02.06 - ... e ora ci si mettono anche i fantasmi!

Autore: Tenente JG Alexander Sinclair

Interno stazione Spaziale 10 agosto 2396, ore 13:05


Alex era rannicchiato all'interno del caccia e rimuginava il capitano Drax gli aveva ordinato un diversivo, cosa poteva fare? Ecco poteva accendere i motori tutti insieme, questo si che avrebbe portato un po' di caos.
Improvvisamente le luci iniziarono ad accendersi e a spegnersi, che diavolo stava accadendo? Doveva uscire da lì e scoprirlo e scoprire dove si trovava il comandante Toran. Uscì dal caccia e inaspettatamente la luce si riaccese e Alex vide in quel momento entrare nell'hangar tre Skeeter armati.
Immediatamente i tre puntarono le loro armi su Alex intimandogli: "Fermo pilota non ti muofeve!"
"Si va bene ma calmi con quelle cose," Rispose Alex alzando le mani e maledicendosi per essere stato rintracciato così facilmente. Inaspettatamente i tre gridarono e gettarono via le armi e fuggirono atterriti, "Ehi che vi succede? Va bene che sono un po' in disordine ma non sono così terribile." Commentò sorpreso Alex poi qualcosa nella sua testa gli disse che molto probabilmente non era stato lui a spaventarli così, si girò e rimase senza fiato: tre esseri enormi e con gli occhi rossi erano alle sue spalle. Se non fosse stato un razionale ufficiale della Flotta Stellare sarebbe scappato gridando anche lui. Inaspettatamente uno degli esseri disse con voce cavernosa "tu sei pilota" e allungo una mano, in quel momento un raggio del teletrasporto lo prese e Alex si ritrovò sulla plancia della Erinle.


U.S.S. Erinle - Plancia, 10 agosto 2396, ore 13:20


Finalmente in salvo lontano da quella stazione maledetta Alex diede un sospiro di sollievo poi vide accanto a sé il Comandante Toran e i tenenti O'Lauglin e Chorate con un sorriso soddisfatto.
Il capitano Drax stava dicendo, "ottimo lavoro signori. E ora allontaniamoci da qui".
Alex scosse la testa, molto probabilmente era stato solo un'allucinazione dato dalla permanenza a bordo della stazione poi senti un sussulto venire da alcuni membri del ponte e si girò i tre esseri enormi erano alle sue spalle.
"Casp..." ansimò il Comandante Toran, nonostante tutti i suoi trascorsi non aveva mai visto una cosa simile. Anche il Capitano Dax rimase senza parole sentì il simbionte ridacchiare 'questa si che è un'apparizione improvvisa'. Stava per presentarsi quando uno degli esseri disse con voce cavernosa: " Tu sei pilota?"
Alex, in quel momento avrebbe voluto essere qualunque cosa meno che un pilota ma prima che potesse parlare la voce di Sidzi risuonò autoritaria.
"Perché vi interessa ? A cosa vi serve un pilota. Volete anche voi prendervi quelle navi?"
"No," disse l'altro fantasma con voce stridula da bambino, "quelle navi sono nostre, voi dovete aiutarci a distruggerle. Quegli esseri che hanno occupato la nostra stazione non devono portarsele via, sarebbe un grosso, grosso problema."
"Quanto grosso?"
"Potrebbero conquistare tutto l'universo. E tu mio bel pilota puoi salvarci." Rispose il terzo fantasma con una voce suadente da donna.
"Va bene farò quello che posso," rispose Alex visibilmente arrossito.
"Fino a prova contraria sono io il capitano e tocca a me prendere le decisioni su questa nave." Ribatté piccata il capitano Sidzi Drax Ajen.
Tutti si girarono a guardarla compresi i tre fantasmi. Dei di Trill se siete da qualche parte aiutatemi.
'Non mi risulta che su Trill ci siamo degli Dei'. Mormorò il simbionte Drax.


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02.07 - E' tutta una questione di diplomazia...

Autore: Capitano Sidzi Drax Ajen

U.S.S. Erinle - Plancia, 10 agosto 2396, ore 13:20


Mai come in quel momento, Sidzi Drax Ajen avrebbe voluto che il consigliere Soraya le fosse accanto. Non si fidava di lei, ma la sua aria pacata e tranquilla aveva il potere di rassicurarla e farle credere che, per quanto fosse intricata la situazione, tutto si sarebbe risolto. Al suo posto aveva invece Toran, la cui espressione tradiva quanto fosse stufo di essere in balia degli eventi O'Lauglin e Chorate, la cui esaltazione per aver brillantemente portato a termine la missione era stata spazzata via in un istante dalla comparsa dei nuovi arrivati, e Sinclair che sembrava offeso dal fatto che lei gli avesse impedito di fare bella figura con l'enorme aliena.
Allontanando infastidita dalla mente l'immagine di giovani uomini e ormoni che il simbionte le aveva prontamente portato alla memoria, il capitano fissò accigliata i tre alieni cercando di capire quanto l'aura che circondava i loro corpi fosse frutto di un'illusione ottica che li faceva somigliare a dei fantasmi o fosse parte delle loro caratteristiche fisiche. Sembravano realmente sulla plancia, ma Sidzi sapeva che esistevano molti modi di proiettarsi e interagire con chi si aveva davanti senza essere fisicamente li. Era certa che O'Lauglin sarebbe stata in grado di elencargliene almeno un centinaio.
"Prima di tutto mi piacerebbe sapere con chi sto parlando", esordì, "non autorizzerò nessuno," e i suoi occhi si posarono ammonitori su Sinclair, "a fare nulla fino a quando non mi sarà ben chiaro quello che sta succedendo".
"Capitano," intervenne uno dei fantasmi in tono conciliatorio facendo un passo avanti. Era alto, molto più di lei, e grosso. Sidzi si trattenne dall'indietreggiare, "vorremo avere tempo per parlare, ma gli Skeeter non hanno gradito il modo in cui avete rimesso, ehm, le cose a posto e dato che hanno il controllo delle armi, le assicuro che non perderanno tempo a reagire".
Con un tempismo che irritò Drax che cominciava a non poterne più, l'ufficiale tattico dalla sua consolle annunciò con voce allarmata che la base stava nuovamente puntando le armi contro la Erinle. Nello stesso tempo l'addetto alle comunicazioni le comunicò che gli skeeter li stavano chiamando. Con un luce trionfante nello sguardo, l'alieno indicò l'immagine della base sullo schermo, "vede cosa intendo? Le conv..." Si interruppe sorpreso di fronte all'indice teso verso l'alto che Drax infastidita aveva sollevato per zittirlo.
"Tenente Chorate, la navetta con la quale siete andate alla base dov'è?"
La boliana sollevò sorpresa le sopracciglia, "beh, credo sia ancora lì signore, visto che ci avete teletrasportati tutti sulla Erinle, non c'è nessuno in grado di pilotarla e..." Smise di parlare quando Drax si rivolse a O'Lauglin: "I suoi apparecchi olografici?"
"Sempre sulle base signore, non credo sia una buona idea andarli a recuper..." Poi si interruppe mentre il suo viso si illuminava, "sono programmati per continuare a simulare l'attacco signore".
Drax guardò Toran, "non è anche lei stufo di questa situazione?"
"Direi proprio di si," rispose il primo ufficiale con un sorriso che gli scoprì i canini, il capitano annuì ed ignorando i tre alieni, si sedette sulla poltrona accavallando le gambe, "mi sembra giunto il momento di portare le cose su un piano più paritario. Tenente Chorate, mi auguro che nel suo viaggio sulla base abbia avuto modo di capire com'è fatta, si assicuri per favore, con la sua compagine tattica che i loro scudi restino giù. Signor Sinclair assuma il controllo a distanza della navetta e la faccia schiantare contro i loro sistemi d'arma," notando l'espressione stupita del timoniere sollevò un sopracciglio. "Che aspetta? Lei è pilota no?"



U.S.S. Erinle - Sala Conferenze, 10 agosto 2396, ore 14:00


L'immagine minacciosa di Mmneporovser che campeggiava sullo schermo non corrispondeva affatto all'alieno nervoso che ora sedeva fissando torvo i tre 'fantasmi' che, corrucciati guardavano verso Toran, primo ufficiale della Erinle, i cui occhi erano fissi sulla porta dietro la quale era appena uscito il capitano.
"Sono certa che se la caverà egregiamente, numero uno, io devo occuparmi di un'altra faccenda ora", aveva detto Sidzi Drax con un sorriso cordiale che aveva inquietato l'ornariano, "arrivi ad un accordo, ma non venda loro la Erinle mi raccomando", gli aveva sussurrato prima di dargli una pacca sulle spalle e uscire.
Toran portò le mani al mento e guardò gli astanti che a loro volta lo fissarono in attesa. Aveva affrontato pirati, aveva rischiato la vita in missioni dove tutto si basava sulla sua capacità di improvvisare, aveva sedotto, tradito, tramato, ma era decisamente la prima volta in cui era costretto a condurre una trattativa che non prevedesse armi da fuoco. Sarebbe stata una novità interessante.
"Bene signori, vogliamo cominciare dall'inizio?"



U.S.S. Erinle - Ufficio Dipartimento Operazioni, 10 agosto 2396, ore 14:10


"Un ologramma non può fare miracoli!" Esclamò Shinead O'Lauglin seccata, "Per averne uno della complessità del medico olografico sono occorsi mesi, se non di più, di programmazione!"
"La complessità non mi preoccupa," ribatté con entusiasmo Chorate in piedi accanto alla scrivania sulla quale campeggiava un complesso disegno di linee che si intersecavano e dividevano per poi intrecciarsi in diversi punti, "basta lavorarci con costanza e impegno. Pensa che faccia farebbe quel borioso di Alav'onl quando lo batteremo? Per anni ha vinto il Premio Zimmermam per l'Olografia e non ha fatto che vantarsi che nessuno è in grado di raggiungere la sua perfezione."
Shinead aveva smesso di passeggiare davanti alla scrivania e fissava la boliana accigliata, "Sarei un ufficiale scientifico".
"E io un capo operazioni, ma questo non mi ferma".
"Dovrei studiare le altre specie, analizzare il bioclima dei pianeti, i microcosmi alieni" protestò un po' più debolmente l'umana.
"Si, certo," annuì Chorate, "ma anche divertirti".
"Io mi diverto!" Esclamò in tono offeso Shinead, "mi piace quello che faccio!"
"Ovviamente," la boliana annuì con il mento più volte, "anche a me, ma non vuoi proprio dare una lezione ad uno che ha definito il FestivOlo un'opera amatoriale per dilettanti?"
Prima che O'Lauglin potesse rispondere, il capitano Sidzi Drax Ajen fece il suo ingresso nell'ufficio.
"Signore!" Salutò rapida Chorate.
"Signore," la imitò Shinead dando un colpetto alla scrivania per far sparire il disegno.
Sidzi Drax le fissò per qualche istante come se volesse commentare la scena, poi sembrò cambiare idea. "Oh bene, avevo bisogno di entrambe, è un bene trovarvi assieme, risparmieremo tempo" disse in tono sbrigativo, "tenente Chorate, esiste un modo di ottenere i log del computer della base senza, diciamo, chiederli ai legittimi proprietari, chiunque siano?"
La boliana corrugò la fronte riflettendo, "dipende dalla complessità del loro computer e se li hanno cancellati o hanno provato o se sono molto antichi o..." si interruppe allo sguardo del capitano, "si signore, esiste".
"Bene, inizi subito, il comandante Toran sta conducendo una trattativa diplomatica che prevedo terrà impegnati i contendenti per parecchie ore, ma meglio non rischiare", ordinò Drax prima di rivolgersi a O'Lauglin, "è possibile analizzare i nostri ospiti senza che se ne accorgano?"
L'umana si accigliò, "con l'aiuto del dottor Vadik non dovrei avere problemi a farlo, signore".
"Ottimo", Drax fece un passo verso l'uscita quando Shinead la richiamò.
"Cosa dovremo cercare, signore?"
"Fantasmi, tenente, fantasmi".



U.S.S. Erinle - Ufficio del Capitano, 10 agosto 2396, ore 15:00


"Tenente, è già qui, ottimo".
Drax fece cenno a Sinclair di sedersi prima di sedersi a sua volta alla scrivania e fissarlo. Il timoniere obbedì e la sua espressione si fece via via sempre più nervosa man mano che il silenzio si protraeva.
"Se è per via quello che è successo in plancia signore, io..." Esplose quando non ce la fece più.
"Io non sono suo padre, tenente," lo interruppe il capitano e Sinclair istintivamente si irrigidì, "non mi deve dimostrare la sua indipendenza e la sua capacità, le conosco. Non sarebbe qui altrimenti".
"Si signore", annuì Sinclair.
"Ho apprezzato il suo spirito di iniziativa e il modo in cui ha gestito le cose sulla base".
"Grazie signore," rispose Sinclair arrossendo.
"Non staremo trattando con gli skeeter e i nostri 'ospiti' se lei non avesse fatto un ottimo lavoro con la navetta prima".
"Ma..."
Drax sollevò un sopracciglio alla domanda e si chinò in avanti verso il timoniere fissandolo con intensità.
"Lo spirito di iniziativa è apprezzato se fatto con intelligenza, tenente. Non le permetterò più di mettere a rischio la sua vita senza prima essermene presa la responsabilità, è chiaro?"
Sinclair si irrigidì nuovamente. "Si signore".
"Non sto dicendo che non debba rischiarla," specificò Drax, "ma che non lo farà senza la mia autorizzazione, o quella di un superiore. A meno che non sia costretto, ovviamente, sono stata chiara?".
"Si, capitano", annuì rigidamente Sinclair.
"Se per esempio, durante una pausa delle trattative diplomatiche, volesse approfondire la conoscenza della nostra ospite aliena, non avrei nulla in contrario."
"Oh, certo signore, intrattenere gli ospiti diplomatici è uno dei doveri degli ufficiali della flotta stellare," rispose prontamente con un sorriso appena accennato Sinclair.
"Esattamente, è fondamentale per fare meglio il nostro lavoro conoscerne la cultura, la storia, gli usi.."
"Le abitudini..." Aggiunse il timoniere con un sorriso decisamente più ampio.
"Vedo che capisce quello che intendo, bene. Ora vada e non si faccia teletrasportare da nessuna parte".
Quando Sinclair se ne fu andato, Sidzi Drax Ajen si concesse un sospiro stanco che non poteva ancora permettersi, non ancora. Scacciò la stanchezza raddrizzando le spalle, si sarebbe rilassata solo quando quella storia fosse arrivata alla fine, non prima.
Era stata una fortuna che gli skeeter fossero troppo spaventati dall'aver perso la potenza delle armi da accettare le trattative. Se avessero invece deciso di rapire nuovamente membri del suo equipaggio, la situazione si sarebbe fatta decisamente più brutta. Ora invece erano rinchiusi in sala riunioni con il suo primo ufficiale, Drax si concesse un sorriso divertito, ricordando l'espressione smarrita di Toran quando gli aveva affidato la conduzione della riunione. Per un uomo abituato all'azione, sarebbe stata dura imparare il lavoro della diplomazia. Andava bene così, era certa che l'ornariano se la sarebbe cavata egregiamente e inconsciamente dato il tempo a Chorate di scaricare i dati del computer della base e scoprire di chi fosse veramente quella base, mentre O'Lauglin avrebbe determinato se i fantasmi erano veramente tali.
Per la prima volta da quando quella storia era iniziata, aveva finalmente l'impressione che fossero loro a condurre il gioco, ma, le ricordò Drax dal profondo della sua mente, quando mai le cose erano andate come si aspettava?


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02.08 - Diplomazia portami via...

Autore: Comandante Toran

U.S.S. Erinle - Sala Conferenze, 10 agosto 2396, ore 14:00


"Bene signori, vogliamo iniziare dall'inizio?" disse Toran mentre si voltava verso gli ospiti e prendeva posto al tavolo.
Da un lato tre figure circonfuse da una strana luce, dalla forma minacciosa e dimensioni impressionati.
Dall'altro lato del tavolo tre Skeeter fra cui Mmneporovser che fungeva da portavoce. Piccoli come ferengi e altrettanto sfuggenti.
Mmneporovser prese la parola per primo "Non c'è nulla da discutere. La base è nostra. E' nostro diritto di conquista. Quando siamo saliti era abbandonata. Dovete lasciarci in pace e andarvene. E anche loro" disse indicando i 'fantasmi'.
"La base è nostra. Ne reclamiamo la proprietà. Nessuno deve controllarla. Chiediamo venga distrutta" disse il 'fantasma' con la voce più profonda.
Toran appoggiò i palmi delle mani e li avvicinò al volto, come a sorreggerlo, guardò con calma entrambe le parti e, pensando di risolvere il problema a colpi di phaser prese la parola a sua volta "Mi sembra di capire che abbiamo tutti obiettivi diversi. Voi Skeeter vantate diritti di possesso. Voi... come posso chiamarvi signori?" chiese rivolto ai 'fantasmi'
"Noi siamo minosiani, una razza nobile e antica" rispose con voce bianca il minosiano di dimensione minore.
"Grazie" continuò Toran "Dicevo, i minosiani vantano diritti affermando di essere i creatori della stazione e, in questo momento, non ci sono motivi per dubitarne. Infine noi come rappresentanti della Federazione vogliamo mettere in sicurezza questo settore di spazio per garantire alla navi di passaggio un percorso sicuro. Ora si tratta di trovare dei punti di accordo."
"Nessun accordo. La stazione è nostra. Noi l'abbiamo trovata e occupata. E' nostra di diritto. Lo capiscono tutti. Voi dovete andare via" quasi urlava Mmneporovser indicando ora i tre minosiani ora Toran.
"La stazione è nostra. Voi l'avete catturata e danneggiata. Abbandonate la stazione e vi permetteremo di andare via" rispose con voce calma e melodiosa la micosiana
"Sarà una trattativa complicata" pensò Toran mentre studiava come ottenere almeno un punto di attenzione su cui deviare l'attenzione delle parti.

U.S.S. Erinle - Ufficio Dipartimento Operazion, 10 agosto 2396, ore 14:20


"Tenente Vadik, sono O'Lauglin. Sto andando verso la sala conferenze. Ho bisogno che mi raggiunga con tre scanner minerari" disse O'Lauglin al comunicatore.
"Prego?" rispose Vadik con voce stupita
"Esattamente quello che le ho detto, tre scanner minerari mobili. Rapidamente. La attendo nel corridoio davanti alla sala conferenze" confermò O'Lauglin e con un cenno della testa uscì dall'ufficio.
"Scanner minerari, quella donna è strana" pensò Chorate mentre si sedeva alla console del sistema per cercare di collegarsi ai sistemi della stazione aliena.

U.S.S. Erinle - Sala Conferenze, 10 agosto 2396, ore 14:10


"Tenete Lenman, tenente Joahnson, potete venire in sala conferenze per favore" disse Toran al comunicatore.
Due giovani tenenti, un maschio e una femmina, entrarono dopo pochi secondi nella sala.
"Signori, devo purtroppo assentarmi per qualche istante. Il tenente Aldoux Lenman sarà al vostro servizio Mmneporovser, spero vorrete approfittare del nostro bar di prora dove sono certo troverete qualcosa di buono da assaggaire" disse Toran rivolto al gruppo degli skeeter.
"E il tenente Mariaelisa Joahnson sarà al vostro servizio e potrà rispondere alle vostre esigenze nel modo migliore possibile. Fra pochi istanti credo vi raggiungerà anche il tenente Sinclair" disse Toran rivolto ai tre dei minosiani.
Un ultimo sguardo di intesa con i due giovani ufficiali e uscì dalla sala.
=^=Toran a Capitano, avrei urgente bisogno di parlarle. Abbiamo, temo, un grosso problema, un problema enorme se ho capito bene=^= disse Toran al comunicatore mentre si dirigeva verso il turboascensore.
=^=Bene Comandante, ci mancava un problema enorme. Mi raggiunga nel mio ufficio=^= rispose il capitano.

U.S.S. Erinle - Ufficio del Capitano, 10 agosto 2396, ore 14:20


"Entri Comandante, sieda e mi racconti"
"Micosiani. Sono micosiani. I nostri ospiti brillanti intendo. E se è vero che sono micosiani allora quella stazione spaziale potrebbe essere una delle armi più potenti e distruttive che abbiamo mai incontrato" disse tutto di un fiato Toran sedendosi.
"Micosiani? Mi ricordo qualcosa. Se non erro sono una razza scomparsa. Perché è così preoccupato?"
"Micos è una sorta di Eldorado, una specie di terra promessa con infinite ricchezze per i pirati di questo settore. Ogni equipaggio pirata di questo settore della galassia spera di poter superare i controlli di accesso al pianeta e andarsene con tesori immensi, di solito armi esotiche da rivendere sul mercato nero. Tutto è iniziato anni fa quando l'Enterprise raggiunse il pianeta per investigare sulla distruzione di un'altra nave, non ricordo il nome. La squadra di sbarco venne accolta da una sorta di ologramma e poco dopo attaccati da un'arma imbattibile. Allo stesso tempo anche l'Enterprise venne attaccata e ci mancò poco che venisse distrutta. Grazie a un colpo di genio del Capitano si salvarono e scoprirono che l'intero pianeta era, è, esiste ancora, un immenso deposito di armi avanzatissime. Da quel momento intorno al pianeta ci sono due stazioni da difesa automatiche e due navi di guardia. Nessuno può avvicinarsi al pianeta tranne rari casi. Se i nostri ospiti sono Micosiani, o meglio ologrammi autonomi, creati dai micosiani allora l'intera stazione potrebbe essere un deposito di armi e le navette stesse potrebbero essere molto più potenti di quanto sospettiamo" disse Toran visibilmente in ansia mentre si massaggiava lo stomaco dolorante.
"Ammetto che la noia mi preoccupa ma qui esageriamo. Quindi abbiamo a bordo tre creature sconosciute e apparentemente dalla cultura simile alla ferenghi e tre creature, forse artificiali, che potrebbero essere più potenti della intera flotta stellare" disse Sidzi mentre osservava il suo primo ufficiale.
"Intanto la aggiorno rapidamente. Ho ordinato a Chorate di recuperare i dati della stazione e a O'lauglin di esaminare i micosiani per capire se sono artificiali. Spero trovino qualcosa perché vorrei evitare uno stallo. Dove sono ora i nostri ospiti?" chiese il capitano.
"Al momento gli skeeter sono al bar di prora con Lenman, sono certo che li terrà occupati per parecchio tempo. E ai micosiani ho assegnato Joahnson che spero possa distrarli per qualche tempo" rispose il comandante.
"Ottimo. Torni da loro, controlli gli skeeter ma soprattutto voglio informazioni sui micosiani. Intanto io contatto il comando e vediamo cosa consigliano" disse il capitano mentre si alzava e si dirigeva al replicatore.
Toran uscì dall'ufficio e torno verso la sala conferenze, prima di entrare notò la presenza di alcune grosse apparecchiature e alcuni ufficiali che le stavano calibrando, poco distante O' Laughin stava leggendo dati su un Dpad.
"Tenente buongiorno. Cosa state installando di così grosso?"
"Buongiorno Comandante, sono solo dei sensori minerari, il capitano mi ha chiesto di fare alcune analisi e questi mi sembravano i più adatti. Come stanno andando le trattative?" chiese O' Laughin.
"A un punto morto. Ma forse ho scoperto una cosa utile per la sua ricerca. Sono micosiani i nostri ospiti luccicanti. Se scopre cose interessanti me ne faccia partecipe, sono molto curioso" disse il comandante mentre entrava nella sala.

U.S.S. Erinle - Sala Conferenze, 10 agosto 2396, ore 14:40


"Tenente Joahnson non vorrei sembrare ansioso ma mi pare che manchi uno dei nostri ospiti" chiese Toran mentre si guardava intorno.
"Sissignore. Il tenente Sinclair si è offerto di far visitare la nave a Iksandria e si sono assentati in direzione della cupola di osservazione. Credo siano ormai arrivati, vuole che li faccia tornare?" rispose il tenente.
"No, ci mancherebbe. Iksandria, un nome interessante, ha un significato particolare nella vostra lingua?" chiese al micosiano di stazza minore.
"Nella nostra lingua no ma ha un significato storico Iksandria era il nome di una famosa regina del passato morta suicida per amore di uno straniero. Voi avete storie tristi nella storia della vostra razza?" rispose il micosiano con voce leggera.
"Certamente" rispose di getto la giovane ufficiale "storie tristi e struggenti, storie di amore e di lotta e di dolorose perdite."
"Interessante, io sono molto curioso della storia dei popoli. Mi piacerebbe sentire queste storie" disse il micosiano avvicinandosi alla giovane ufficiale.
"Ottima idea. Joahnson potrebbe accompagnare il nostro ospite in un breve excursus della storia della federazione, sono certo che troverete molti punti in cumune fra le nostre razze. Sono curioso di vedere come gli eventi si ripetono nel tempo" disse Toran guardando negli occhi Joahnson per farle capire le sue intenzioni.
"Restiamo quindi noi due. C'è qualche curiosità che posso sperare di colmare? Sono a sua completa disposizione in attesa di riprendere le trattative" disse Toran rivolto al terzo micosiano.


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02.09 - Labirinto

Autore: Tenente Daeria Chorate

USS Erinle - Sala Macchine - 10 agosto 2396 - ore 14.44


Daeria fissò lo schermo del terminale di fronte a lei per un minuto buono, le bocca semiaperta e lo sguardo leggermente vitreo, prima di riscuotersi. Poco più avanti, il Guardiamarina Stevens diede di gomito al suo collega e si chiese sottovoce se al capo non fosse presa una paralisi facciale.
A Daeria non era presa una paralisi facciale, tuttavia quello che era accaduto era talmente sorprendente che se il loro primo ufficiale fosse entrato improvvisamente in sala macchine a cavallo di un unicorno e facendo nello stesso tempo giochi di abilità con delle torte al cioccolato lei non ne sarebbe rimasta più stupita.
Era appena riuscita a entrare nel computer della stazione. Solo che non aveva la più remota idea di come avesse fatto.


USS Erinle - Esterno Sala Conferenze - Contemporaneamente


Shinead si fece leggermente da parte mentre Toran le passava di fronte, accompagnato dal terzo micosiano. Nessuno di loro aprì bocca. I suoi uomini proseguirono nell'opera di installazione dell'apparato sensore che aveva fatto montare e i due passarono oltre senza rivolgere loro più che un'occhiata.
Mentre l'imponente alieno le passava davanti, l'ufficiale scientifico ne approfittò per osservarlo bene. Se si trattava di un ologramma era straordinariamente ben fatto, soprattutto considerando la distanza notevole a cui veniva proiettato. Non le sarebbe dispiaciuto dargli un'occhiata più da vicino, ma per ora si sarebbe accontentata di dare un'occhiata a qualsiasi lettura fosse riuscita ad ottenere, a prescindere da quanto straordinaria potesse essere.
Toran e l'ospite svoltarono l'angolo e lei tornò a rivolgersi al corridoio e alla sua squadra. Diede un'occhiata critica al padd che teneva tra le mani e fece tre passi avanti.
"I sensori vanno installati lungo tutto l'arco. Preferirei che non si accorgessero di essere analizzati. Non sappiamo come potrebbero prenderla," commentò indicando il soffitto del corridoio.
"Dovranno passarci sotto per rientrare in sala," annuì il tecnico più vicino.
"Esattamente."
"Tenente, solo una cosa..."
"Sì?"
"Perchè proprio dei sensori minerari?"
Shinead lo osservò per un momento con espressione pensierosa. "Ho avuto un'idea," disse solo, tornando ad abbassare lo sguardo sul proprio padd.



USS Erinle - Sala Macchine - 10 agosto 2396 - ore 15.12


Il database della stazione aliena era un incrocio tra un labirinto burocratico e la stratificazione di qualche decennio di informazioni accumulate secondo un ordine apparentemente casuale. Daeria intuiva vagamente che ci dovesse essere un ordine di fondo in quello che stava guardando ma la verità era che, se anche quell'ordine era presente, lei non riusciva proprio a vederlo.
Anche guardando la cosa dal punto di vista meno anticonvenzionale possibile, non riusciva a spiegarsi come fosse possibile che i rapporti sugli approvvigionamenti di vent'anni prima si trovassero mescolati alle letture dei sensori scientifici del mese precedente.
Onestamente era rimasta alquanto sorpresa e un po' delusa nel trovarsi davanti quel nodo gordiano di informazioni assolutamente inutili, soprattutto dopo la fatica che aveva fatto per entrare in quel database.
Si era aspettata della resistenza, naturalmente, ma lì si sfiorava il ridicolo. Aveva tentato ogni genere di algoritmo per hackerare il sistema, da quelli più comunemente insegnati in Accademia, ad alcuni di sua creazione, fino ad altri di ultimissima concezione che aveva ottenuto attraverso canali che sarebbe stato meglio evitare di sbandierare troppo in giro.
Niente aveva funzionato. Non solo, Daeria aveva chiaramente avvertito la sensazione di essere sbeffeggiata dal sistema che stava tentando di violare.
Poi, improvvisamente, aveva ottenuto l'accesso. Non era sicura del motivo, dato che niente di quello che aveva fatto sembrava aver avuto troppo successo, ma la sua perplessità era stata spazzata via dal semplice desiderio di vedere cosa fosse così ben nascosto là dentro.
La risposta era un bel niente. Almeno in apparenza.
Eppure... eppure, percepiva ancora quella sensazione di beffa, come se quel dannato sistema si stesse prendendo gioco di lei.



USS Erinle - Esterno Sala Conferenze - Contemporaneamente


Shinead ebbe appena il tempo di voltarsi prima che Daeria le piombasse addosso dall'altra parte del corridoio. Fece istintivamente un passo indietro e per poco non inciampò in una cassetta degli attrezzi lasciata a terra da uno dei tecnici.
La boliana, senza fiato nemmeno si fosse fatta di corsa tutta la strada dalla Sala Macchine a lì passando per i condotti di servizio, si chinò sulle ginocchia, apparentemente in cerca d'aria.
"Sono... sono qui?" boccheggiò.
Shinead la guardò per un momento, vagamente allarmata. "Chi?"
"I... i..." l'altra indicò con cenni enfatici la porta della sala conferenza, come se questo spiegasse tutto.
"I micosiani?" suggerì Shinead.
Daeria annuì.
"No, sono andati a fare un giro. Ti senti bene?"
"Li hai... già analizzati?" la boliana parve riuscire a prendere abbastanza fiato da riguadagnare la posizione eretta.
"No, sto finendo di montare gli apparati." La donna gettò uno sguardo al fondo del corridoio nel caso i suddetti micosiani fossero improvvisamente ricomparsi. "Ma si può sapere che succede?"
"Sono riuscita ad entrare... nel computer della stazione."
Shinead annuì, attenta ma apparentemente perplessa.
"E' stato difficile," aggiunse l'altra.
"Immagino sia normale..."
"Molto difficile."
"Ah."
"Ma ce l'ho fatta."
"Ne ero certa." Shinead gettò un'occhiata dietro di sè, ai tecnici ancora intenti a montare i sensori secondo le sue istruzioni.
"Ma non so come ho fatto."
La coda dell'occhio dell'ufficiale scientifico colse un movimento e lei si voltò a redarguire un tecnico. A metà della frase però parve realizzare cosa aveva detto l'altra.
"In che senso, non sai come hai fatto?"
"Ho provato di tutto," spiegò Daeria gesticolando. "E quando dico di tutto, intendo tutto. Poi, puff, all'improvviso ero dentro."
"Puff?"
"Puff. Credevo fosse stato uno dei miei algoritmi, ma ora penso ci sia dell'altro. Il database dentro era un casino, un misto di rapporti vecchi e informazioni inutili, mal scritte e mal conservate. Ma sotto il ciarpame c'era dell'altro e credo che qualcuno volesse che io ci arrivassi."
L'altra donna la guardò per un momento, in apparente riflessione. "Ti hanno dato accesso dall'esterno?"
Daeria annuì. "Credo di sì."
"Chi?"
"Non lo so. Ma il punto non è questo. Ho scoperto perchè questa stazione è così importante," aggiunse in fretta la boliana. "Non è solo una stazione. E' un'arma. E ha uno scopo preciso."


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02.10 - Scoperte

Autore: Tenente JG Alexander Sinclair

USS Erinle - Esterno Sala Conferenze - 10 agosto 2396 - ore 15.12


All'improvviso una voce scaturì dal nulla. "Ve ne siete accorti finalmente."
Con un ansito le due donne si voltarono e videro uno dei Micosiani aleggiare su di loro.
"L'avevo detto agli altri che siete una razza intelligente. Ora che l'avete scoperto ho da farvi una richiesta."



Cupola d'osservazione USS ERINLE - 10 agosto 2396 - ore 15:15


"Allora ti piace", chiese Alex alla donna fantasma che stava accanto a lui, si era rimpiccolita per passare attraverso i corridoi della nave.
"Bello", rispose lei, poi lo guardò con il suo sguardo luminoso, "ti sento un po' a disagio in mia compagnia. Siete tutti a disagio con noi".
"Bhe siete così... eterei", rispose Alex.
"Aha ho capito!"
Una luce la avvolse e riapparve con le sembianze di una bellissima donna con capelli e occhi neri che gli posò le braccia intorno al collo, "così va meglio?"
Alex inghiottì "moooolto... meglio".



Ufficio del Capitano - 10 agosto 2396 - ore 15.20


Il tenente Chorate suonò e poi entrò nell'ufficio del capitano Drax. La giovane era molto pallida.
"Che succede?"
"Capitano, il computer, sono riuscita ad entrare!"
"Ben fatto Tenente".
"Bhe veramente non so come ho fatto, ho cercato di entrare in tutti i modi poi all'improvviso... ero dentro."
"E allora?" fece Sidzi.
"E' un'arma potentissima, capitano capace di distruggere dei mondi."
Il capitano spinse un pulsante sulla sua scrivania.
=^= A tutti, dico a tutti gli ufficiali superiori in Sala Tattica per una riunione d'urgenza=^=



Sala Tattica della USS Erinle - 10 agosto 2396 - ore 15:30


"Signori il Tenente Chorate è riuscita ad entrare nel computer della stazione e ha fatto una scoperta inquietante."
Mentre Daeria Chorate descriveva come era riuscita ad entrare nel computer improvvisamente due micosiani apparirono e uno di loro disse "Finalmente ce l'avete fatta, lo sapevo che eravate molto intelligenti. ora ho da farvi una proposta, anzi devo farla al vostro capitano.
Dovete liberarci dai Skeeter e questa base con tutti i suoi armamenti sarà vostra: la vostra Federazione diventerà la potenza più forte del quadrante, o li lascerete stare e loro si prenderanno questa stazione stermineranno voi e i vostri alleati e diventeranno loro la potenza più forte. Cosa decidete capitano?"
Sidzi guardò prima il comandante Toran che era rimasto a bocca aperta sconvolto dalla richiesta del micosiano, poi i suoi ufficiali. Iksandria apparve il quel momento e abbracciò appassionatamente Alex e gli mormorò "ed io sarò tutta tua".


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02.11 - Offerte 'Quasi' Impossibili da Rifiutare

Autore: Capitano Sidzi Drax Ajen

U.S.S. Erinle - Sala Tattica - 10 Agosto 2396 - Ore 15:30


Passarono esattamente tre secondi di quel silenzio attonito tipico di quando si riceve una notizia che ha l'effetto devastante di un'esplosione, poi il capitano Sidzi Drax Ajen diede una forte manata sul tavolo facendo sobbalzare i presenti, e sorrise, cortesemente, in direzione dei Minosiani.
"Potreste concederci qualche minuto per valutare la vostra offerta? In privato? Grazie". Il tono gentile della richiesta contrastava fortemente con la mano, ora chiusa a pugno sul tavolo, ma i due Minosiani si limitarono a svanire dopo aver chinato le teste in segno di saluto, Iksandria sembrò per un momento intenzionata a restare, come se quell'invito non la riguardasse, poi incrociò lo sguardo del capitano ed emise un piccolissimo sospiro. "A prestissimo", sussurrò a Sinclair prima di strappargli un bacio e sparire come i suoi compagni.
Seguirono altri tre lunghi secondi di silenzio che servirono al pilota dell'Erinle per toccarsi incredulo le labbra e, subito dopo, rendersi conto degli sguardi di tutti puntati su di lui. Con le guance in fiamme, tornò a sedersi schiarendosi la gola. Il capitano Drax, la cui espressione era cambiata nell'istante preciso in cui si erano trovati soli, scosse la testa mormorando qualcosa di incomprensibile, trasse due profondi respiri facendo appello al suo autocontrollo ed aprì la bocca per parlare.
"Un momento!" La interruppe il tenente Shinead O'Lauglin sollevando un indice ammonitore mentre controllava la stanza con il tricorder. Trascorsero ancora altri tre secondi di assoluto silenzio mentre l'ufficiale scientifico fissava lo strumento canticchiando fra sé. Toran e il capitano si scambiarono uno sguardo perplesso, il tenente Chorate invece si avvicinò incuriosita a lei e sbirciò i dati del tricorder.
"Oh", commentò, "mi spiace", disse con simpatia a Sinclair che guardò la boliana senza capire.
"Spiegatemi ch..:" Di nuovo le parole di Sidzi Drax Ajen furono bloccate sul nascere da tre dita della mano destra dell'ufficiale scientifico, che divennero due, poi una sola.
"Ora può parlare, capitano" Commentò a quel punto con un sorriso soddisfatto O'Lauglin.
"Grazie tenente", Drax aprì nuovamente la bocca per parlare, si fermò e tornò a guardare l'umana. "Gentilmente, può spiegarmi cos'ha fatto?"
"Ha isolato la sala riunioni", spiegò volenterosa Chorate, "ora i nostri 'ospiti' non possono apparire e sparire a loro piacimento in quest'area".
"Ehm...potreste elaborare meglio?" Il tono perplesso di Toran rispecchiava lo stato d'animo del resto dei partecipanti alla riunione. O'Lauglin si alzò con l'aria di chi sta per tenere una lezione ad un gruppo di allievi in Accademia.
"È molto semplice", spiegò mentre raggiungeva lo schermo, "il capitano aveva richiesto che io approfondissi la questione della reale esistenza dei Minosiani, che fra l'altro al momento non possono nemmeno sentire quello che diciamo, giusto per rassicurarvi", specificò con aria cospiratoria, "in pratica", riprese richiamando le immagini dei Minosiani sullo schermo, "voleva sapere se effettivamente fossero chi dicevano di essere o semplici proiezioni olografiche". Si fermò, li guardò uno ad uno come per verificare di avere la loro completa attenzione, poi riprese, "non potevamo chiedere loro di sottoporsi a visita medica senza insospettirli e non potevamo nemmeno essere sicuri che si sarebbero spostati in modo normale per la nave permettendoci delle scansioni con i sensori che ci dessero risultati attendibili, perciò insieme al tenente Vadik", l'ufficiale medico chinò la testa sentendosi nominare, "e all'ingegnere capo abbiamo pensato di utilizzare un altro metodo".
Le immagini sullo schermo cambiarono e di nuovo il silenzio della sala tattica sembrò nuovamente palpabile.
"Giusto per essere sicuro di aver capito bene", il primo ufficiale della Erinle si piegò leggermente in avanti indicando le immagini dei tre Minosiani, "in realtà stiamo interagendo con delle proiezioni olografiche molto sofisticate? Che per ora non possono accedere alla sala tattica perché avete disattivato il loro programma in quest'area?"
"È più complicato di così", intervenne a quel punto Chorate, "stiamo interagendo con il sistema difensivo di un computer molto sofisticato".
"Il che vuol dire che..."
"Che non possiamo considerarli 'solo' degli ologrammi", O'Lauglin rispose al capitano prima che la trill finisse la frase, "è un sistema di difesa, ma comunque, si per ora il suo programma non funziona in questa stanza", semplificò palesemente seccata dell'essere costretta a farlo.
"Dal punto di vista diplomatico, quindi..." Drax si girò verso Toran.
"Gli Skeeter avanzano diritti su una base che non è loro e che appartiene ad una razza che aveva come filosofia 'la pace ottenuta con una potenza di fuoco superiore'", il tono del primo ufficiale della Erinle era didattico almeno quanto quello di O'Lauglin pochi istanti prima, "con l'unica differenza che i Minosiani non esistono più e il computer della base di fatto non può essere considerato senziente. Tuttavia..."
La trill fissò Toran corrucciata, "tuttavia?" Lo incoraggiò
"Il tenente Chorate ha sottolineato come la base sia di fatto un'arma molto potente, troppo per essere lasciata in mano agli Skeeter e i Minosiani erano mercanti, molto molto esperti".
"Ed è molto probabile che il loro computer sia stato sviluppato con la stessa logica", concluse la boliana con un sorriso soddisfatto.
Drax restò a fissare entrambi per un tempo così lungo che tutti ebbero l'impressione che fosse presa in un dibattito interno.
"Tenente Chorate", disse finalmente alla fine, "esponga il suo piano".
"A dire il vero è anche di Shinead", iniziò a dire la boliana, "capitano qual è la sua conoscenza dei trattati commerciali minosiani?"



U.S.S Erinle - Ufficio del capitano - 10 Agosto 2396 - Ore 17:00


Non appena si fu seduto Mmneporovser si guardò nervosamente attorno, "e gli altvi?" chiese.
"Saranno qui a breve, non si preoccupi", rispose affabile Drax, "abbiamo deciso che per svolgere al meglio il nostro compito, fosse più opportuno condurre colloqui separati, capirà che la situazione è piuttosto delicata. Mi spiace di averla fatta attendere tutto questo tempo".
"Il vostvo consiglieve è stata molto gentile", tagliò corto lo Skeeter come se avesse fretta di arrivare al sodo. Il comandante Soraya, in piedi affianco del capitano sorrise cortese. "Come da sue indicazioni signore, io e Mmneporovser abbiamo passato in rassegna i vari punti della loro dichiarazione di proprietà della base, analizzando le varie norme legali degli Skeeter a proposito di diritto e legge. Mi scuso per il tempo che ha richiesto questa ricerca," il consigliere sospirò dispiaciuta, "ma, come ho spiegato al signor Mmneporovser, la nostra posizione di arbitri ci obbliga ad approfondire ogni punto della questione in modo da poter dare un responso imparziale e, soprattutto, giusto".
"Esatto", Drax annuì con convinzione alle parole di Soraya, "ho insistito personalmente con il comandante che si facessero approfondite verifiche sia sulle vostre pretese, che su quelle della controparte. So bene che gli Skeeter non accetterebbero nient'altro che una decisione seria e corroborata dalle loro stesse leggi commerciali".
"Co...commevciali?" Lo stupore di Mmneporovser era evidente.
"Capirà la difficoltà", proseguì la trill come se lui non avesse parlato, "di mettere a confronto regolamenti e direttive di due popoli molto diversi come i vostri, le ore che sono passate sono a mala pena bastate per arrivare ad una proposta di massima che abbiamo deciso di proporvi separatamente in modo da sondare la vostra opinione in proposito prima di riunirvi nuovamente attorno ad un tavolo".



U.S.S Erinle - Sala tattica - 10 Agosto 2396 - contemporaneamente


"I contratti commerciali Minosiani, lo sapete meglio di me, prevedono tutta una serie di formule che però non sono adatte a popoli come quelli degli Skeeter", il tenente Chorate annuì vigorosamente alle spalle di Toran che, seduto ad un capo del tavolo, parlava ai tre Minosiani nuovamente tornati ad una forma eterea.
"Per questo ci siamo permessi di cercare nei nostri archivi diversi modelli di accordo che potrebbero avvicinarsi a quelli previsti dal vostro governo sulla base dei quali, dopo le opportune modifiche, gli Skeeter potrebbero avanzare una proposta di acquisto", intervenne la boliana indicando lo schermo alle sue spalle.
I Minosiani seguirono il suo sguardo poi tornarono perplessi a fissare Toran.
"La proposta però era rivolta a voi non a loro", obbiettò uno di loro, "il loro tentativo di furto li esclude automaticamente da ogni trattativa e rende voi gli acquirenti migliori".
"La nostra posizione di arbitri", il sorriso di Toran, comparso dopo le prime parole del Minosiano, si allargò, "non ci consente, purtroppo, di subentrare in questa trattativa".
"Quale trattativa?" Protestò l'altro Minosiano, "gli Skeeter hanno occupato la nostra base abusivamente!"
"Esatto", confermò il primo ufficiale della Erinle, il cui sorriso ora ricordava molto quello di uno squalo.
"Per questo", Chorate si piegò in avanti verso i tre minosiani, "siamo certi che possiate ottenere un grosso guadagno dalla vendita della base agli Skeeter tenendo conto ovviamente delle aggravanti della malafede e del tentativo di furto sulla base delle norme che regolano le trattative commerciali del diritto Minosiano".



U.S.S. Erinle - Plancia - 10 Agosto 2396 - contemporaneamente


"Siamo sicuri che funzionerà tenente?" Il tono preoccupato di Sinclair strappò uno sbuffo seccato a Shinead O'Lauglin.
"Certo che funzionerà! Lei deve avere un po' di fiducia nelle sue capacità di pilota!"
"Non era a quelle cui mi riferivo", ribatté Sinclair sfiorando la consolle come se l'accarezzasse, "io e l'Erinle abbiamo fatto amicizia ormai", aggiunse in tono appena udibile, poi si girò a guardarla, "è tutto il resto che mi preoccupa".
"Sciocchezze", O'Lauglin agitò una mano senza staccare il viso dai dati che scorrevano sulla sua postazione, "appena il capitano ci darà il via, lei farà quello che deve e noi saremo fuori da questa situazione in men che non si dica. Skeeter e Minosiani non saranno più un problema".
Con un sospiro Sinclair tornò a girarsi cercando di non pensare ad una certa Minosiana che di sicuro avrebbe rivisto più che volentieri.



U.S.S Erinle - Ufficio del capitano - 10 Agosto 2396 - ore 17:25


"Quanto?!"
"Signor Mmneporovser", il consigliere Soraya incrociò le braccia sul petto fissando lo Skeeter con disapprovazione, "cosa abbiamo detto in merito alla sua tendenza a farsi prendere dalle forti emozioni?"
A quelle parole lo Skeeter emise uno sbuffo seccato, "che tendono ad offuscave la lucidità del mio giudizio", mugugnò come un bambino che viene rimproverato.
"Esatto, la rabbia non ci aiuta a superare le situazioni di stress, tende invece a peggiorare la situazione", proseguì in tono pacato Soraya ed istintivamente a Drax sfuggì una smorfia, "quello che deve fare è semplicemente ascoltare quello che le propone il capitano e valutare in modo razionale i pro e i contro della sua proposta".
Mmneporovser annuì automaticamente più volte, "mi scuso, questa situazione è daffevo stvessante e il mio govevno..." iniziò a dire, ma Drax lo fermò sollevando una mano con un sorriso carico di simpatia.
"Non si preoccupi, la capisco benissimo, persone che occupano posizioni di potere come noi sono sottoposte a forti pressioni tutti i giorni, ora", richiamò l'attenzione dello Skeeter sullo schermo, "come vedrà, sulla base delle vostre leggi ci siamo presi la libertà di redigere un accordo che risolverà i vostri problemi con la base in men che non si dica e darà ai Minosiani un contratto commerciale che conoscano e capiscano".
Mmneporovser studiò lo schermo accigliandosi, "e voi vinunceveste ad ogni pvtesa sulla base?" Il capitano assunse un'espressione offesa, "il ruolo che abbiamo assunto in questa trattativa ci impedisce assolutamente di parteciparvi! Se lo facessi non solo farei un danno a voi, ma anche ai Minosiani!"
Mmneporovser la guardò stupito, "quindi foi non sapete che sono solo pvoiezioni ologr...oh", si interruppe con un'espressione che trasformò la sua faccia nell'equivalente della carta accartocciata, poi un sorriso falsissimo gli comparve sul viso, "quindi tutto quello che dofremo fave è fivmave l'accovdo di fendita e la base sarà nostva?"





U.S.S. Erinle - Plancia - 10 Agosto 2396 - Ore 20:10


O'Lauglin fissava l'immagine della base rimpicciolire sempre più con l'espressione tipica di una bambina cui hanno appena rubato una caramella.
"Tutta quella tecnologia olografica avanzata, quella incredibile potenza, perduta così".
Chorate le lanciò uno sguardo carico di simpatia. "Tecnicamente non è perduta", commentò con un sorriso.
"Ma senza il supporto del computer, dubito che gli Skeeter o chiunque altro riusciranno mai ad ottenere qualcosa", sbuffò Shinead.
"Era questo il succo del vostro piano no?" Il capitano Sidzi Drax Ajen sedeva sulla sua poltrona come se la trovasse scomoda.
"Si", confermò Chorate.
"Non capisco cosa impedisca agli Skeeter, ora che sono legalmente in possesso della base, di usare le sue armi", commentò leggermente perplessa Soraya in piedi accanto a Drax, "o di studiarle".
"Il fatto che la base si autodistruggerebbe se provassero a forzare anche un solo pannello", spiegò ancora Chorate, "le clausole commerciali Minosiane erano molto rigorose a proposito della manomissione dei loro prodotti. Vendevano tecnologia avanzata che non volevano venisse copiata da nessuno, dovevano proteggerla in qualche modo".
"Ma gli Skeeter di fatto sono proprietari della base ora", obiettò ancora Soraya, "il computer non è costretto ad obbedire alle loro richieste?"
"Si e no", intervenne Toran, "prima di diventarne proprietari, gli Skeeter hanno cercato di rubare la base e questo viola la legge minosiana sugli accordi commerciali ponendo di fatto gli Skeeter nella lista dei clienti inaffidabili con i quali continuavano a fare affari, ma non consentivano l'accesso alla tecnologia più potente".
"In pratica hanno acquistato un guscio vuoto, non il suo contenuto", tagliò corto Drax, "quanto alla distanza di sicurezza tenente Sinclair?"
"Ancora pochi minuti, signore", rispose il pilota in tono professionale. La sua espressione, man mano che si allontanavano si era sempre più incupita.
"Crede che la supererà comandante?" Sussurrò il capitano al suo primo ufficiale.
"Con il tempo. Se non altro ha avuto il tempo di salutare Iksandria", sussurrò di rimando Toran fissando la nuca di Sinclair, "il ponte ologrammi è stato inaccessibile per tre ore prima che la base ci desse il permesso di partire".
"Ancora una domanda" chiese Soraya senza distogliere lo sguardo dallo schermo, "cosa impedisce a qualcun altro, con una conoscenza migliore degli accordi commerciali minosiani, di impossessarsi della base?"
Drax e Toran seguirono il suo sguardo.
"Nessuno accederà mai a quella tecnologia", rispose a sorpresa Sinclair, "Iksand..Il computer è programmato per avere dei difetti", si girò a lanciare loro un'occhiata, "c'è un limite di tempo entro il quale nulla funzionerà più come deve, i circuiti si bruceranno e il codice si cancellerà. La chiamavano Obsolescenza Programmata", aggiunse con un sorriso triste.


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02.12 - Qualcuno di nuovo...

Autore: Tenente Robert Naholo

15 agosto 2397 ore 10.30 - Uss Erinle Sala teletrasporto


Il primo ufficiale Toran era pronto ad accogliere il Tenente Naholo e di fianco a lui il tenente Daeria Chorate, capo operazioni ed il tenente Margareth Soraya, consigliere di bordo.
L'ufficiale più alto in grado disse al guardiamarina di servizio al teletrasporto: "Energia"
Lo sfarfallio di luci nella piccola sala si fece via via più intenso, fino a dissolversi e lasciare il posto alla figura umana.
"Tenente Robert Naholo. Chiedo il permesso di salire a bordo."
"Buongiorno tenente. Permesso accordato. Tutto bene il viaggio?"
"Certo, non vedevo l'ora di salire a bordo e conoscervi tutti", disse sorridendo.
Alla conversazione si aggiunse il capo operazioni con una battuta. "E' solito a viaggiare così leggero?"
Ormai a portata di stretta di mano, il tenente di origini tedesche rispose acutamente.
"Una sacca contiene tutto il necessario, per il resto posso trovare tutto a bordo"
La stretta di mano con il Comandante Toran era forte e robusta, mentre con le due donne deciso ma allo stesso tempo delicato.
Il primo ufficiale, si congedò.
"Tenente, benvenuto a bordo.", disse accennando un sorriso
"La lascio in compagnia del capo Operazioni e del Consigliere che la accompagneranno al suo alloggio. Appena dopo che si sarà sistemato, è atteso nell'ufficio del Capitano"



15 agosto 2397 ore 10.35 - Uss Erinle Sala di fronte all'alloggio del Tenente Naholo


"Grazie per avermi accompagnato ed apprezzo che mi abbiate illustrato un po' la vita a bordo della Erinle"
"Di nulla tenente, ci ha fatto piacere e posi abbiamo evitato che si ritrovasse perso in qualche stiva di carico", rispose la donna di pelle blu scherzando.
"Grazie anche a lei consigliere, anche se volevo chiederle se è sempre così silenziosa"
"Si figuri e mi scusi, a volte il mio lavoro ha il sopravvento e sto in silenzio ad analizzare e capire i comportamenti", disse l'umana abbozzando un sorriso e alzando un po' le spalle.
Naholo entro e dietro di lui le porte automatiche si chiusero.

Flashback 10 agosto 2397 ore 21.15 Uss Andromeda Alloggio tenente Naholo


Robert aveva la sacca sul letto e stava scegliendo le poche cose che voleva portare con se, alcuni ricordi, un paio di vestiti personali e poco altro. Non amava i libri cartacei e tutte le sue letture erano su un padd. Il suo alloggio era spartano e vuoto anche con i suoi effetti personali. Non era un gran che a personalizzare i suoi spazi.
=^= Tenente Ulmanis a Tenente Naholo, avremmo bisogno di lei in Sala siluri urgentemente. Da un controllo che abbiamo fatto i sistemi di puntamento hanno un'avaria. =^=
"Non ci può pensare il nuovo ufficiale Tattico?"
=^= E' stata proprio lei a richiedere la sua assistenza =^=
Il turno di Robert era finito da 45 minuti.
Il tenente allargò le braccia come per disappunto, ma poi si decise.
"Andrew, dammi il tempo di arrivare"



Flashback 10 agosto 2397 ore 21.20 Uss Andromeda Sala siluri


Le porte automatiche si aprirono e Robert si trovò di fronte tutti gli ufficiali superiori con un bicchiere in mano alzato in gesto di brindisi.
"Mi avete fregato!"
Il capitano Alicia Webber disse: "In bocca al lupo per la nuova avventura tenente. E' stato un piacere collaborare con lei. Ora venga e festeggiamo"



Flashback 11 agosto 2297 ore 10.30 Uss Nautilus sala teletrasporto


I due vascelli viaggiavano nel silenzio del vuoto cosmico a velocità impulso ed affiancate.
Il vascello scientifico era decisamente più piccolo.
=^= Tenente Naholo pronto al teletrasporto =^=
Nella sala teletrasporto il guardiamarina di servizio inizio l procedure di teletrasporto ed in un istante il tenente era a bordo.
Ad accoglierlo c'era un ufficiale donna, bionda, giovane.
"Robert, ehm, Tenente Naholo, benvenuto a bordo"
"Samantha!"
Si schiarì la voce.
"Tenente Romanov, è un piacere rivederla"
"In questo paio di giorni insieme, spero mi possa aiutare ad analizzare alcuni dati. Ho già chiesto il permesso al mio capitano"
"Con estremo piacere e speriamo che il tempo non passi troppo velocemente", disse l'ufficiale tattico sorridendo.



15 agosto 2397 ore 10.45 - Uss Erinle Ufficio del Capitano


Il capitano era seduta alla sua sedia quando il suono bimodale avvisò che qualcuno era alla porta.
distolse lo sguardo dal monitor.
"Avanti"
"Capitano Ajen, tenente Robert Naholo a rapporto"
Il tenente stava fermo sulla porta.
"Tenente, entri e si segga. Finalmente ci conosciamo di persona. L'ammiraglio mi ha parlato molto di lei."
Robert si accomodò sedendosi ed appoggiando la schiena allo schienale compostamente con le mani sulle ginocchia.
"E' un onore capitano fare parte del suo equipaggio. Anche a me l'ammiraglio ha parlato molto bene di lei."
"Molto bene, sembra che entrambi abbiamo un estimatore comune."
Pausa della Trill che appoggio gli avambracci alla scrivania e si sporse verso il tenente.
"Lei sa che andrà a ricoprire un ruolo molto delicato nello staff di questo equipaggio, vorrei dire sin da ora che dobbiamo avere un rapporto molto aperto e mi devo potere fidare di lei in ogni situazione."
"Capisco benissimo capitano e sono pienamente d'accordo."
"Penso che lei abbia già conosciuto il primo ufficiale Toran, il capo operazioni Chorate e il consigliere Soraya. Spero presto faccia conoscenza con gli altri ufficiali superiori e che possiate collaborare a pieno e nel migliore dei modi"
"Farò del mio meglio per non deluderla e sono ansioso di iniziare"
"Domande?"
"Nessuna domanda capitano"
"Di poche parole vedo", disse il capitano sorridendo.
"Spero abbia fatto un viaggio non molto pesante perché vorrei iniziasse subito"
"Il viaggio è stato molto piacevole e... rilassante"
"Bene, allora andiamo in plancia e le presento il resto degli ufficiali ed inizi subito il suo turno"
"Agli ordini"


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FINE MISSIONE