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Missione in corso

Missione 29






Basato sulla saga di Star Trek di Gene Roddenberry, questa opera amatoriale è il prodotto della DS16GAMMA,
simulazione appartenente all'universo narrativo del Gioco di Narrazione PBeM


Starfleet Italy

Gli autori/giocatori hanno creato un proprio alter ego narrativo con il quale sono entrati a far parte della squadra
di comando della DS16GAMMA, quindi a turno hanno scritto i brani di questa avventura fantascientifica,
creando appunto questa opera amatoriale inedita e originale basata su Star Trek.




Questo racconto lungo è un'opera amatoriale che puó essere liberamente
riprodotta, purché integralmente, in ogni sua parte, e non a fini di lucro.



Anno pubblicazione 0000



www.starfleetitaly.it | DS16GAMMA








Equipaggio

Ambasciatore Vulcaniano Ambasciatore Federale T'Lani

Capo Sicurezza Tenente Comandante Alessandro Riccardi

Comandante Capitano Steje Aymane

Primo Ufficiale Tenente Comandante Rerin Th'Tharek

Ufficiale Medico Capo Tenente Bly Dorien

Ambasciatore Federale
T'Lani
Ambasciatore Vulcaniano

Tenente Comandante
Alessandro Riccardi
Capo Sicurezza

Capitano
Steje Aymane
Comandante

Tenente Comandante
Rerin Th'Tharek
Primo Ufficiale

Tenente
Bly Dorien
Ufficiale Medico Capo


DS16GAMMA

Autori

Ambasciatore Vulcaniano
T'Lani
Elena Fuccelli

Capo Sicurezza
Alessandro Riccardi
Fabio Manuello

Comandante
Steje Aymane
Franco Carretti

Primo Ufficiale
Rerin Th'Tharek
Ilenia De Battisti

Ufficiale Medico Capo
Bly Dorien
Elisa Yasmir






Sommario


Sinossi
29.00 - Vuoi giocare con me?
29.01 - In ricerca
29.02 - Solo nove giorni son rimasti
29.03 - Ipotesi
29.04 - Dentro di lui

Sinossi

...



29.00 - Vuoi giocare con me?

Autore: Tenente Comandante Rerin Th'Tharek

***Flashback***
Starbase DS9
Zona Residenziale - Appartamento assegnato al Tenente Prachy
D.T. 04/02/2399 - Ore 23:59


L'appartamento assegnato al Tenente Prachy era immerso nell'oscurità, i suoi occupanti si erano coricati un paio d'ore prima senza sapere che quella notte avrebbe cambiato la loro vita per sempre.

Dentro alla piccola stanzetta sulla sinistra, a malapena illuminata da una piccola lampada notturna, una bambina dai capelli biondi era coricata nel suo lettino, sola e vulnerabile, che dormiva con la tranquillità di chi non aveva mai avuto un problema nella vita.

Tutto avvenne in pochi secondi, il teletrasporto la avvolse portandola via: nessuno avrebbe potuto saperlo ma quello fu l'ultimo giorno in cui i suoi genitori ebbero modo di vedere la loro unica figlia ancora viva e vegeta.



***Flashback***
Starbase DS9
Zona Residenziale - Appartamento assegnato al Tenente Prachy
D.T. 05/02/2399 - Ore 08:36


La sezione sicurezza aveva cercato in lungo e in largo all'interno di quella piccola stanzetta se vi fossero tracce del rapitore della piccola Daisy, ma per quanto si sforzassero non ne cavarono un ragno dal buco.

Fu presto evidente che era stata teletrasportata da qualche parte: le registrazioni della Starbase escludevano che qualcuno fosse entrato ed uscito dall'alloggio della famiglia Prachy, inoltre nessuna registrazione mostrava qualcuno che trasportava in giro la piccola Daisy.

Nulla di quanto stava accadendo pareva avere un senso. Tutti i sistemi della base non avevano registrato nulla e, sebbene vi fossero stati dei dati "strani" per quanto riguardava i teletrasporti, non riuscirono a determinare dove fosse stata teletrasportata la piccola: sicuramente non era più su DS9, o in qualche modo l'avrebbero trovata, ma questo non era esattamente d'aiuto.

Nessuno aveva visto o sentito nulla, ma del resto non è che un teletrasporto lasci dietro di sé molte tracce da seguire! Inoltre, chiunque aveva agito era stato fin troppo previdente: il suo teletrasporto non fu rilevato sino al giorno seguente, dato che quella sera molti cargo avevano proceduto con operazioni di carico e scarico merci. Un teletrasporto in più in mezzo a tutti gli altri era finito per passare del tutto inosservato!

Dal momento dello "strano" teletrasporto alla scoperta della scomparsa della piccola erano passate svariate ore, decine di navi erano transitate nei pressi della Starbase ed alcune di esse non avevano nemmeno attraccato! Stavano cercando una nave o navetta fra decine di potenziali responsabili... il tutto sempre e concesso che la nave non fosse occultata!

I genitori della piccola erano giovani ufficiali ben integrati nel tessuto della starbase e non avevano alcun nemico di loro conoscenza la piccola era benvoluta da tutti coloro che la conoscevano. Non c'erano motivi che spiegassero quello strano sequestro!

L'unico vero punto di partenza delle indagini rimaneva ciò che aveva trovato la madre, la Signora Prachy, proprio sopra il comodino di Daisy. Su di un piccolo pezzo di carta vi era stata scritta una frase piuttosto inquietante: "Vuoi giocare con me? Hai dieci giorni...".

Doveva essere stato teletrasportato in alloggio contemporaneamente con il rapimento della bambina, ma perchè?! C'era un pazzo sulla base che intendeva spingerli in un macabro gioco per ritrovare Daisy o era solo un modo per dar loro una falsa speranza?! La piccola era ancora viva?!

Il capo della sicurezza si rigirò fra le mani quell'unica prova raccolta, protetta da una piccola bustina di plastica trasparente, poi osservò il tenente "Mi rendo conto che apparirò indelicato, ma ho una serie di domande da porre a lei e a sua moglie, tenente Prachy"

"Mia moglie in questo momento non può rispondere ad alcuna domanda..." il volto del tenente sembrava una maschera di dolore e sconforto "Quando... quando non ha trovato la bambina si è fatta prendere dal panico e... i medici le hanno dato un blando sedativo... sta dormendo in infermeria"

L'ispettore sospirò osservando l'uomo "Comprendo, in questo caso per ora farò a lei queste domande..." studiò per un po' con lo sguardo il proprio interlocutore "Mi dica, cosa è successo esattamente"

"Non lo so... mia moglie è andata a svegliare la bambina come tutte le mattine... erano circa le otto, minuto più minuto meno... Poi l'ho sentita urlare, mi sono precipitato in camera e la bimba non c'era più!" il tenente Prachy scosse il capo "Non so come abbia fatto a scegliere Daisy fra tutti i bambini della Starbase e soprattutto non capisco il perchè! Perché prendersela con una bambina innocente? Perchè prendersela proprio con la mia?!" la voce era rotta dalla tensione

"Cerchi di fare mente locale, in questi giorni ha notato qualcuno che si aggirava nella zona? Ha visto qualcosa che l'ha fatta insospettire? Qualsiasi cosa potrebbe essere utile alle indagini..."

"No! Non ho visto nulla, ho già risposto a questa domanda!" il tenente scosse con convinzione il capo "Non ho visto nulla di insolito, ma siamo su DS9... le navi vanno e vengono tutti i santi giorni, non sarebbe materialmente possibile ricordare tutti... alla fine ci fai l'abitudine nel veder girare dei tizi sconosciuti... è normale!"

"Potrebbe esserci qualcuno che abbia delle motivazioni per volersi vendicare verso di lei o sua moglie?"

"No, sono solo un tenente della scientifica... mia moglie ha lasciato la propria carriera per dedicarsi alla bimba... non ci sono ragioni per venire a prendersela con mia figlia..." il giovane tenente si portò una mano alla testa "Io non capisco... perchè fare una cosa tanto orribile? Perché?"

"Non si dia per vinto tenente" l'ispettore osservò l'uomo "Faremo di tutto per trovarla sana e salva"



***Flashback***
Starbase DS9 - Stiva di carico tre
D.T. 15/02/2399 - Ore 06:57


Il capo della sicurezza si avviò fuori dal turbolift per raggiungere la stiva di carico tre. Si trattava di una camminata di poche decine di metri, ma fu comunque la più dura di tutta la sua vita: per quanto sapesse di doverlo fare, non riusciva proprio ad accettare l'epilogo che aveva preso la storia della piccola Daisy.

Prese un respiro profondo prima di entrare nella sala e cercò di controllare la rabbia che gli bruciava dentro. Pochi minuti prima la base era stata raggiunta da una piccola capsula di salvataggio priva di energia: al suo interno, il piccolo corpicino di quella bambina, se ne stava immobile e rigido a causa del freddo intenso a cui era stato sottoposto. Daisy sembrava dormire beata ma purtroppo la realtà era ben diversa.

"È lei?"

La dottoressa non ebbe la forza di parlare e si limitò ad annuire

"Come è morta?" l'ispettore strinse la mascella, proprio non riusciva ad accettare quella morte "Ha... ha sofferto?"
"Strangolamento... l'hanno strangolata, presumibilmente intorno alla mezzanotte... quindi all'incirca sette ore fa" il coroner portò lo sguardo sul lenzuolino "Non ha sofferto... prima devono averla sedata"

L'ispettore osservò a sua volta quel piccolo corpicino inerme e la rabbia montò sempre più furiosa dentro di lui "Maledetto bastardo, io ti troverò... dovunque tu sia io ti troverò"



DS16 Gamma
Ufficio del Capo della Sicurezza
D.T. 04/02/2304 - Ore 08:00


Riccardi stava leggendo rapidamente i rapporti che aveva sulla scrivania quando il suono del comunicatore lo costrinse ad interrompere il suo operato.

=^=Tenente Bucht a Comandante Riccardi. Signore, siamo appena arrivati su DS9... riesce a trovare un po' di tempo per un vecchio amico? =^=

Riccardi ridacchiò divertito per poi sfiorare il Comunicatore "Eh... quanta fretta, sarei venuto io a trovare te e la sua affascinante mogliettina appena finito il turno!" scosse il capo "Sei venuto a trovarmi e già vuoi mettermi nei guai? Passa pure per il mio ufficio..."

Il suono del sensore della porta lo fece ridacchiare ancora di più ma il sorriso gli si spense appena vide il volto del suo amico non ne conosceva il motivo ma sembrava lo spettro di sé stesso.

"È tornato... Alessandro, ora non prendermi per pazzo ma sono certo che sia tornato!" dalla voce era evidente che il tenente fosse quasi nel panico

"Tornato? Chi è tornato?" Riccardi spalancò gli occhi non capendo "Calmati e spiega... cosa è successo?"

"Ti ricordi la vicenda capitata al tenente Prachy alcuni anni fa? Ne parlano ancora adesso su DS9... il responsabile non è mai stato trovato! Quel maledetto non ha fatto altro che giocare con noi come il gatto con il topo lasciando una scia di briciole di pane che non hanno portato a nulla e poi è semplicemente scomparso!" Bucht scosse il capo depresso "Ho provato a prenderlo... lo dovevo a quella bambina, ma non ci sono riuscito! Io, non avendo prove, mi ero messo a cercare nei vecchi rapporti, speravo di trovare qualche altro caso e... non era la prima bambina che veniva uccisa nel medesimo modo!"

"Stai parlando del caso di Daisy Prachy?"

"Quella è stata la terza vittima... non volevo mollare ma non c'erano prove, nulla che potesse permettermi di arrivare a qualche soluzione! Nulla fra quei casi era uguale, a parte quel maledetto messaggio e il fatto che alla mezzanotte del decimo giorno la bambina veniva trovata morta! Si trattava sempre e solo di femmine... nessun indagato in comune, le navi attraccate alle basi erano diverse, i sistemi non avevano registrato la destinazione del teletrasporto ma sempre per motivazione differenti, le vittime non avevano nulla in comune a parte l'essere piccole e di sesso femmnile..."

"E perché pensi che sia tornato?"

"Perché finalmente sono certo di aver capito lo schema! Calcolare le tempistiche è stato facile, ogni volta passano cinque anni e avviene sempre nella medesima notte! Il problema era capire in quale base avrebbe colpito ma ora lo so, è una questione di tipo matematico! Si tratta di una progressione matematica... ed io so che oggi colpirà di nuovo, proprio qui su DS16!"

"Calmati Scott!" Riccardi alzò la voce osservando il tenente Bucht "Lasciatelo dire ma sembri un pazzo in questo momento!"

"No, ascoltami Alessandro! Lo so che sembra folle ma la sua prima vittima è stata su DS1, la seconda su DS4 e la terza su DS9! Non lo vedi anche tu?! Sta colpendo solo sulle basi che hanno come denominazione un numero che matematicamente è il quadrato di un numero naturale! La sequenza è semplice, 1... 4... 9... e 16! Colpirà qui e lo farà in questi giorni, sempre che non l'abbia già fatto! Abbiamo perso già troppo tempo, dobbiamo agire prima che sia troppo tardi!"

Riccardi si massaggiò le tempie riflettendo su tutta quella faccenda dalla morte di quella bambina il suo migliore amico era ossessionato dal trovare il responsabile di quell'insulso omicidio, tanto che in più occasioni aveva rischiato di essere messo in aspettativa ma... poteva ignorare le sue parole? E se avesse avuto ragione?
"Aumenterò la sicurezza ed il numero di ronde nei piani abitativi, farò fare un controllo sulle ultime navi in arrivo e informerò le famiglie con bambini piccoli di prestare particolare attenzione sulla presenza di eventuali sconosciuti che si mostrino fin troppo interessati ai loro figli... ma senza qualche indizio reale non credo di poter fare molto di più..."

=^=Tenente Fallon a Comandante Riccardi! Signore, sono negli alloggi del Comandante Rerin... ero venuta a prendere Isaryel per portarla da Vorn ma... non capisco, qui la piccola non c'è!=^=

I due uomini si osservarono in faccia mentre il tenente Bucht sembrava già ad un passo dall'iperventilare "E' già troppo tardi... ha colpito ancora!"

Riccardi cercò di mantenere nonostante tutto la calma sfiorando il comunicatore, se davvero fosse successo qualcosa a quella bambina il primo ufficiale avrebbe personalmente smantellato la base pur di ritrovare la figlia.

"Sei sicura che non sia venuto qualcun altro a prenderla?"

"Sì, ne sono certa! Il Comandante permette a pochi ufficiali selezionati la possibilità di occuparsi della piccola, lo sa che tende ad essere paranoico sulla sua incolumità! Inoltre ho contattato Vorn e lui non ha visto la piccola... si aspettava che gliela portassi! Ma non è tutto... signore, qui c'è qualcosa che non va! Nella culla c'è un biglietto... c'è scritto, vuoi giocare con me? Hai dieci giorni...=^=


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29.01 - In ricerca

Autore: Tenente Comandante Alessandro Riccardi

Luogo sconosciuto
D.T. 05/02/2304 - Ore 00:01


Era annoiato. Era stato tutto troppo facile e non aveva ottenuto alcun godimento, la sua voglia di "giocare" era molto forte ma a quanto pare anche i federali di questa sperduta base stellare si stavano comportando come tutti quanti... senza alcuna inventiva o capacità.

Era triste, lui si stava annoiando ma soprattutto nessuno sembrava interessato a salvare la bambina, com'era possibile? Ma d'improvviso un'allarme si accese su un dpadd. La figura sorrise a trentadue denti, i federali si stavano avvicinando Forse non erano così stupidi come aveva pensato... bene il gioco poteva continuare!



DS16 Gamma - Bar di Kimmer, passeggiata
D.T. 04/02/2304 - Ore 19:00


La notizia si sera diffusa. Velocissima come una freccia e esagerata e distorta come solo i pettegolezzi sanno essere la gente aveva iniziato a parlare, complice del fatto di aver visto l'intera sezione sicurezza e scientifica mettere a soqquadro la stazione.

"Dicono che sia sparito un ambasciatore." Suggerì un'avventore.

"Ma parlano di un rapimento." Disse un secondo.

Si intromise un terzo: "Al controllo doganale parlano di un bambino."

"Voi cosa ne pensate?" Disse una persona seduta al bancone che sorseggiava un cocktail.

I tre si guardarono confusi e iniziarono ad introdurre una serie di teorie del complotto avvincenti ma completamente diverse dalla realtà. I discorsi durarono diversi minuti quando furono interrotti dall'arrivo di Kimmer che disse:"Ohh lasciate che sia la sicurezza ad occuparsi di ciò, non usate le vostre meningi a speculare in queste teorie. Piuttosto se volete pensare laggiù abbiamo la ruote del Dabo."

Il primo avventore disse: "Hai ragione, sono sicuro che la sicurezza risolverà presto la situazione."

Kimmer scoppiò a ridere esclamando: "Riccardi non é in grado di prendere nemmeno un raffreddore." Poi pensando ai suoi affari porse dei contenitori ai tre avventori: "Ecco i vostri pasti da take away, buon appetito."

I tre presero i contenitori e si allontanarono lasciando Kimmer solo con la persona al bancone.

"Cosa sarai capace di prendere io?" Brontolò la persona seduta al bancone

Kimmar prontamente riempì il bicchiere a Riccardi seduto di fronte a lui dicendo: "Bevi e non brontolare." Dopo una pausa disse: "È incredibile come voi poliziotti appena tolta l'uniforme siate praticamente irriconoscibili."

Ma Riccardi non aveva molto tempo da perdere: "Cosa ne dici?"

Kimmar pulì il bancone con uno straccio dicendo:" Io pedinerei il numero due, non mi convince."

Riccardi posò il bicchiere e uscì rapidamente.



DS16 Gamma - Ufficio del Capo della Sicurezza
D.T. 04/02/2304 - Ore 22:00


La sezione sicurezza era in subbuglio, persone che venivano e andavano portando rapporti, coordinando le perquisizioni.

Riccardi entrò rapidamente e con pochi passi raggiunse il centro della stanza dove venne accolto da Durani:"Come é andata?"

"Un buco nell'acqua, ho seguito un sospettato, un certo Jerril Bandler fino al suo alloggio e ho fatto perquisire con una scusa ma non ho trovato nulla."

Bucht scosse la testa visibilmente irritato: "Stiamo facendo gli errori della volta precedente."

Aymane scosse la testa: "Il problema é che non abbiamo alcuna pista."

Tara si introdusse: "stiamo perquisendo ogni sezione della della base ma non ci sono le tracce vitali di Isaryel, i sensori possono essere oscurati o disturbati ma rimane il fatto che non stiamo ritrovando nulla."

Rerin, che nel mentre era rimasto in silenzio cercando di stare calmo, esplose d'improvviso: "È tutto il giorno che cerchiamo e non abbiamo nulla e soprattutto siamo qui a parlare del nulla."

Aymane cercò di calmare il primo ufficiale: "Numero uno ti capisco ma cerca di rimanere calmo."

Rerin non ne voleva sapere: "Il problema é che siamo un passo indietro a loro."

Bucht annui dicendo: "L'unico modo per passare in vantaggio e avere un modo per trovare sua figlia."

Tara si introdusse nella discussione: "Come era stato fatto nei casi precedenti dopo aver escluso i magazzini la sicurezza é passata a cercare nella zona dove un segno vitale é più facile da nascondere: gli alloggi ma non abbiamo trovato nulla."

"Ora basta, datemi una squadra e andrò a cercarla ovunque." Tuonò Rerin ma nel mentre Riccardi si accorse che Bucht era pensieroso: "A cosa stai pensando?"

Butch si destò d'improvviso e si mise a parlare: "C'era una teoria che un giovane guardiamarina aveva proposto all'epoca."

"Quale?" chiese Durani mentre cercava di attirare l'attenzione di Rerin che scalpitava per agire.

"Sfasamento di segnale." Spiegò il tenente della sicurezza.

"Non ho capito." Reagì il capitano ma Tara sembrò aver capito la situazione:" Intende che se due segnali simili sono molto vicini é possibile vederne solo uno."

Rerin, ascoltando la spiegazione, iniziò a calmarsi e a ragionare: "Si ma per essere confusi significa che mia figlia sia praticamente fusa con 'altra persona."

"Non é detto." Intervenne Tara per poi aggiungere: "Con uno sfasatore di segnale si può spostare il segnale vitale su un'altra persona Il vantaggio di questa tecnica é che i sensori lo percepiscono come un problema di risoluzione e non come un disturbo"

"Quindi essendo percepito come una bassa risoluzione non risulta come un jamming e viene ignorato?" Commentò Riccardi.

"E come lo troviamo?" chiese Aymane.

"Verificando e comparando impercettibili problemi di risoluzione." Rispose Tara.

"Si ma il nostro avversario é furbo e si accorgerà che stiamo riallineando i sensori e ci contrasterà adattando le frequenze." Si intromise Butch.

"Ameno ché non facciamo questa analisi di risoluzione mentre facciamo una serie di scansioni approfondite come se stessimo cercando Isaryel normalmente. Ci vorrà qualche ora ma almeno sarà quasi invisibile al rapitore"

Aymane annuì aggiungendo: "E per dare più supporto alla ricerca e per essere più pronti meglio fare anche una perquisizione anche con le squadre di sicurezza. Riccardi e Durani, procedete!"

Rerin aggiunse: "vengo con voi... ho bisogno di mettere soqquadro la base."


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29.02 - Solo nove giorni son rimasti

Autore: Tenente Bly Dorien

Flashback
DS16 Gamma - Ufficio del Primo ufficiale
D.T. 04/02/2304 - Ore 08:42


Rerin stava ridacchiando ascoltando le peripezie della dottoressa Bly, intenta a raccontargli il peggior appuntamento al buio che le avessero organizzato nella sua vita. A quanto pareva il tenente Timothy McGray, imbarcato sulla USS Boredom, era la persona più pedante che la giovane betazoide avesse mai incontrato.
Il Primo Ufficiale, dal canto suo, continuava a ridersela mentre la dottoressa si infervorava sempre di più nel suo racconto poi tutto si interruppe all'improvviso. I due telepati sentirono l'arrivo del Capitano ancor prima che entrasse dalla porta e si fecero immediatamente tesi e silenziosi.
Il problema non era tanto l'arrivo dell'ufficiale in capo, quanto della densa cappa di rabbia e preoccupazione che lo avvolgeva al punto da essere percepibile ad una certa distanza. Non c'erano dubbi, era successo qualcosa che non sarebbe piaciuto a nessuno.
Aymane non perse nemmeno un secondo ed il fatto che non facesse nemmeno una mezza battuta diede ancor più l'idea di quanto la situazione fosse tragica.
"Numero uno, devo parlarle immediatamente" Bly si alzò e si avviò verso l'uscita quando il Capitano la fermò con un cenno della mano "No dottoressa, resti. Sono certo che sarà più utile qui al momento, inoltre dubito che la notizia rimarrà nascosta ancora per molto"
"Devo preoccuparmi?"
Rerin osservò il Capitano che, senza nemmeno accomodarsi, si limitò ad annuire "Non glielo nascondo, sono preoccupato anche io. Questa mattina qualcuno ha rapito Isaryel dal suo alloggio lasciando al suo posto un biglietto che ci esorta a giocare con lui.. da quanto mi è stato detto questa è la quarta volta che succede, sempre a distanza di cinque anni e senza che le indagini portassero mai ad un arresto"
Bly osservò Rerin sbiancare vistosamente mentre metabolizzava lo shock di quanto gli era appena stato detto. Come era presumibile, centinaia di pensieri ed emozioni diverse stavano prendendo il sopravvento nella mente dell'andoriano. Rabbia, paura, senso di colpa, desiderio di vendetta, speranza, disperazione.. nulla aveva un senso nella percezione che proveniva dal primo ufficiale ma del resto anche in lei si stavano affrontando le stesse sensazioni.
Isaryel era soltanto una bambina, aveva già perso i suoi quattro genitori ed ora era stata rapita?
Bly continuò a fissare Rerin.
Quell'andoriano non avrebbe mai voluto essere padre ma ora lo era a tutti gli effetti e, se fosse successo qualcosa alla piccola, il primo ufficiale non sarebbe mai stato in grado di superarlo, il senso di colpa lo avrebbe distrutto completamente.
Non sapeva quanto tempo fosse passato.
Ore, minuti o secondi in cui Steje stava parlando di come la base fosse pronta a reagire al rapimento di fronte a due ufficiali superiori che non riuscivano a parlare. Tuttavia erano ancora ufficiali, militari esperti, allenati per affrontare a testa alta situazioni di massimo pericolo. Rerin e Bly sapevano cosa dovevano fare e, sebbene fosse difficile, non si potevano permettere di lasciarsi andare all'angoscia.
"Avete delle domande?" Steje pose ad entrambi la domanda ma il suo sguardo non si allontanò mai da Rerin
Il primo ufficiale temeva la risposta ma doveva comunque sapere "Cosa ne è stato delle altre tre bambine rapite?"
"Morte, tutte quante"



DS16 Gamma - Ufficio del capitano
D.T. 04/02/2304 - Ore 23:00


Bly entrò nell'ufficio del capitano mettendosi sugli attenti e rimanendo formale di fronte al proprio ufficiale superiore.
"Signore"
"Dottoressa, so che la sua sezione stava aiutando la scientifica per analizzare il biglietto. E' stata trovata qualche traccia biologica o qualsiasi altro indizio utile?"
La betazoide sciolse il saluto osservando il superiore, ma rimase comunque in piedi.
"No signore. Il biglietto è stato teletrasportato nell'alloggio con un protocollo per i biofiltri particolarmente stringente. Purtroppo non c'è nulla su cui lavorare.."
Ayame sferrò un pugno sulla scrivania "Maledizione!" si alzò portandosi davanti ad uno dei finestroni inspirando profondamente, poi scosse la testa tornando ad osservare la donna.
"Mi scusi, aveva bisogno di qualcosa?"
Dorien rimase qualche secondo in silenzio, come a voler meditare le sue parole, poi parlò con voce calma e sicura: "Voglio essere sospesa dall'incarico"
Il trill tornò a sedersi per poi sollevare lo sguardo sulla dottoressa decisamente stupito "Vuole abbandonare l'incarico in un momento come questo?"
Dorien puntò le iridi sull'uomo "Signore, in tutta coscienza, in questo momento non ho la freddezza adatta a potermi occupare a pieno della salute dell'equipaggio. Continuerò a seguire le indagini e ad effettuare le analisi, ma non posso rischiare di sbagliare una cura solo perchè non sono al pieno delle mie capacità"
Il capitano restò qualche secondo a guardare la donna e infine annuì "Sì, credo di capire. Riorganizzi i turni per potersi dedicare alle indagini"
"Grazie signore" Bly salutò formale per poi avviarsi fuori dall'ufficio.

DS16 Gamma - Geosfera Andoriana
D.T. 05/02/2304 - Ore 00:30


Il gruppo di ufficiali si era radunato fuori dalla sala di controllo ambientale della biosfera andoriana.
Vennero avviate delle profonde scansioni su tutta la base. I sensori interni vennero sfruttati al massimo del loro potenziale, variando lentamente le frequenze di scansioni per poi analizzare tutti i risultati incrociandoli tra loro. La scansione incrociata portò ad una serie di problemi di risoluzione distribuiti sulla base. Tutto il personale della sicurezza si era impegnato a fondo per riuscire ad eliminare uno ad uno quei falsi segnali fino ad arrivare finalmente al bandolo della matassa, identificando nella sala controllo della biosfera andoriana la fonte dell'anomalia ricercata. I sensori rilevavano due segni vitali intersecati tra loro che continuavano a fluttuare apparentemente a caso.
Durani si appoggiò allo stipite della porta facendo cenno al primo ufficiale di fare altrettanto dalla parte opposta. La squadra tattica si era posizionata a raggiera davanti alla porta con i phaser spinati.
=^=Hanno scelto quella sala perché i sensori ambientali non la riescono a mappare pienamente. L'anomalia è ancora presente e i due segni vitali non sembrano muoversi. Al vostro segnale provvedo ad aprirvi le porte da qui=^=
Riccardi monitorava tutta la missione di salvataggio dalla sala sicurezza e comunicava con la squadra tattica tramite auricolari, rapidamente le sue dita scivolarono sulla console inserendosi nelle subroutine della porta iniziando ad impostare un'apertura forzata.
Durani impugnò il phaser osservando Rerin. L'andoriano sembrava freddo e totalmente distaccato, al cenno di assenso di questi premette due volte sull'auricolare dando il segnale al capo della sicurezza.
Alcuni secondi dopo la porta emise un flebile sbuffo e si spalancò, Durani fece scivolare dentro una mina sonora che immediatamente emise un forte fischio in grado di stordire chiunque. Sicuramente Isaryel ne avrebbe risentito, ma l'infermeria era già stata allertata per un teletrasporto d'emergenza.
Durani, Rerin e la squadra tattica fecero irruzione subito dopo con le armi spianate trovandosi a puntarle verso delle povere console indifese.
"Qui non c'è un cavolo di nessuno" esclamò Rerin in direzione di Durani che lo guardò interrogativa non riuscendo a sentire niente a causa del fischio.
Il primo ufficiale alzò la voce "Qui non c'è ness.....oh al diavolo" premette la mina facendola disattivare, "Dicevo che qui non c'è un cavolo di nessuno" andandosi a togliere gli auricolari che gli avevano permesso di non rimanere stordito a sua volta.
"Non è possibile, il segnale veniva da qui" la mezza klingon estrasse il tricorder lanciando una scansione tattica attorno a loro "E viene ancora da qui" si avvicinò ad una delle console "Precisamente da qui"
Quando fu abbastanza vicina una voce distorta iniziò a levarsi dalla console
=^=Bene, il gioco stai giocando,
ma a fondo non ti stai impegnando.
Vicino sei arrivato,
ma il premio hai mancato.
Non ti scoraggiare,
il gioco puoi continuare.
E' il momento per una nuova fase,
la bimba non è sulla base.
Ma ora bisogna affrettarsi,
solo nove giorni son rimasti=^=
"Lurido figlio di un gar.." ma la frase dell'ufficiale tattico venne interrotta prima dell'insistente bip del tricorder seguito, immediatamente dall'ordine di Ricciardi negli auricolari =^= FUORI DA LI!! =^= la squadra si mosse rapidamente, ma non abbastanza.
La console dietro di loro esplose lanciandoli a terra
"Maledetto figlio un garg!!" esplose esplose Durani tenendosi una spalla che aveva assunto una posizione decisamente non fisiologica.
Rerin si rimise in piedi ancora intontito dall'esplosione "Tranquillo ti metto in conto anche questa" osservò poi la collega portando la mano al comunicatore "Teletrasporto medico d'emergenza per il tenente Durani" osservando poi la mezza klingon che veniva avvolta dal teletrasporto e scompariva alla vista. Sfiorò quindi l'auricolare "Ricciardi che diavolo è successo"
=^= Finita la registrazione quel maledetto ha fatto inserire una suboutine che ha bloccato il nodo EPS a cui era collegata la console. Con il risultato che avete visto. Ho cercato di avvisarvi il prima possibile, ma è stato praticamente immediato=^=
"Non si crucci la colpa di quel bastardo! Gli metteremo in conto anche questa. Rerin chiudo" osservò gli altri della squadra "Tutti in infermeria per un controllo." poi si voltò sfiorando nuovamente il comunicatore "Tenente Sh'erah appronti la Stormbreaker, la voglio pronta ad una partenza rapida"


DS16 Gamma - Sala ologrammi
D.T. 05/02/2304 - Ore 01.00


Rerin aveva richiesto al computer la localizzazione di Bly, aveva bisogno di parlare con qualcuno che potesse calmare la rabbia che sentiva in lui, ma la dottoressa si era resa irreperibile ormai da due ore e non rispondeva al comunicatore.
Quando fece il suo ingresso nella sala ologrammi capì che quella che stava al centro della sala ologrammi con una spada sguainata contornata da cadaveri olografici non era la persona più indicata per cercare calma. Dorien scattò in avanti piantando la spada nella spalla dello strano avversario per poi girarsi e colpirlo con una serie di pugni al viso al plesso solare e appena sotto le ascelle. L'ologramma barcollò per poi crollare a terra.
Rerin allungò un piede verso il primo cadavere che si trovò davanti facendolo rotolare sulla schiena e si trovò a fissare una figura totalmente priva di viso. Osservò poi Bly che, recuperata la spada, si riportò in posizione aspettando un nuovo avversario.
"E io che pensavo che le simulazioni dei medici fossero solo noiose ripetizioni di operazioni" si avvicinò "Ad averlo saputo avrei partecipato"
Bly si girò fissando l'andoriano senza proferir parola. Molte volte, sia il capitano che il primo ufficiale, avevano scherzato sugli sguardi intimidatori che riusciva a lanciare il primo ufficiale medico. Stavolta nessuno avrebbe potuto scherzare.
La donna si girò tornando nella posizione di attacco che gli aveva insegnato il padre.
Rerin si schiarì la voce "Computer terminare simulazione" tutti i cadaveri scomparvero e anche il sangue che ricopriva la dottoressa scomparve.
Bly rinfoderò la spada girandosi "Veramente non avevo ancora finito"
"Hai finito ora. Abbiamo trovato un nuovo indizio, Isaryel non è più sulla base. Sto preparando la nave per una missione di recupero"
Bly strinse l'elsa della spada fino a farsi sbiancare le nocche "Non puoi portarmi Rerin, se io me lo trovassi davanti...."
"Gli pianteresti una phaserata tra gli occhi" annui osservandola "Lo so, è la stessa cosa che vorrei fare io, ma sono certo che non andrà così"
Bly scosse la testa "No ti sbagli. Io non voglio ucciderlo. Io voglio che lui arrivi a bramare la morte come suo ultimo rifugio. Ha ucciso tre bambine e ha rapito Isaryel. Non può finire semplicemente in una prigione federale dove avrà vitto e agi per il resto della sua esistenza!"
Rerin si limitò a guardare la dottoressa per qualche istante, poi si diresse all'uscita senza degnarla più di uno sguardo "Sei un ufficiale della Flotta Stellare, hai fatto un giuramento e so per certo che sei molto meglio di quanto tu sembri al momento. Io salirò sulla nave e mi preparerò ad andare a salvare mia figlia, se ritieni di essere in grado di svolgere il tuo lavoro mi raggiungerai lì"

DS16 Gamma - Ufficio del Capitano
D.T. 05/02/2304 - Ore 01.00


=^= Ambasciatrice T'Lani a Capitano. La sto per raggiungere nel suo ufficio, devo aggiornarla su alcune questioni di cruciale importanza. T'Lani chiudo=^=
Steye sollevò lo sguardo inarcando un sopracciglio stupito "Mi piace quando danno per scontato che io non abbia nulla da fare" sospirò e poi sfiorò il comunicatore "Certamente ambasciatrice la atte.." ma il suono del sensore interruppe la sua frase "Avanti"
La vulcaniana fece il suo ingresso per poi fare alcuni passi in direzione del capitano della base "Capitano"
"Ambasciatrice, prego, si accomodi" indicando la poltroncina posta davanti a lui.
La donna chinò leggermente il capo, in segno di ringraziamento, per poi avvicinarsi prendendo posto ad una delle poltroncine.
"Ho chiesto questo incontro perché sono venuta a conoscenza di alcuni fatti che potrebbero indirizzare meglio il flusso delle indagini" osservò il trill per poi proseguire sempre con voce atona e priva di inflessioni "Ho raccolto alcune informazioni e sembra che non abbiamo a che fare con il medesimo rapitore" questa notizia stupì notevolmente il capitano
"Come non è lo stesso? Ha lo stesso modus operandi. Stesse frasi e stesse metodologie come potrebbe trattarsi di un emulatore."
L'ambasciatrice annuì "Sì, molte cose sono le medesime, ma i rituali sono diversi. Tutte le bambine sono state rapite tramite teletrasporto. Ma è la prima volta che gli indizi successivi sono stati consegnati tramite un chip" prese leggermente fiato "Nei rapimenti precedenti tutti gli indizi successivi al primo erano stati lasciati sempre tramite dei biglietti e, purtroppo, sono stati trovati troppo tardi per salvare quelle giovani vite. Per le menti come lui i rituali sono fondamentali, non può cambiarli."
Steye annuì portando i gomiti sulla scrivania per poi congiungere le mani e appoggiarci il mento "Quindi sospetta di un emulatore"
T'Lani scosse la testa "No, sospetto di due persone. Le bambine sono sempre state portate via dalle basi e poi sono state rimandate con delle sonde.
Nonostante questo qualcuno ha lasciato gli indizi successivi probabilmente agiscono minimo in due. Uno rapisce la bambina e fugge con una navetta. Un secondo complice rimane sulla base per seminare gli indizi."
Il capitano della base annuì osservando la vulcaniana "Mhhh questo estende le nostre ricerche, ma indica anche che uno dei complici è ancora qui sulla base. Dovremo suddividere le indagini."
La vulcaniana annuì osservandolo "Potrebbe anche esser possibile che i due si scambino. Ci sono alcune discrepanze con gli indizi dei casi precedenti. Non era mai accaduto che gli indizi fossero delle trappole, ma queste sono speculazioni ed io preferisco affidarmi ai fatti"
Aymane annuì "Sì, ma è una speculazione su cui è il caso di indagare"
Tlen guardò il capitano "Capitano, quando ho saputo del rapimento ho riscosso alcuni favori. Sembra che tra tutte le navette che hanno lasciato la base nel lasso di tempo compatibile con il rapimento solo una abbia avuto un comportamento anomalo. La navetta Tarion ha anticipato la sua partenza di quasi tre ore. Purtroppo, le mie fonti hanno anche appurato che la Tarion giace in rottami sulla luna Taraxis a un anno luce da qui" guardandolo "Non è molto ma è quello che ho ottenuto con così poche ore di indagine. Se saprò qualcosa di più glielo farò sapere"
Aymane annuì alla donna "La ringrazio, passerò queste informazioni al comandante Tharek. Sta partendo con la Stormbreaker per cercare qualche traccia. Speriamo di trovarla rapidamente"
La vulcaniana annuì osservandolo "Le possibilità di trovare la bambina sono decisamente alte stavolta, viste le forze in campo"
Aymane osservò la donna con sguardo interrogativo al che lei continuò
"Isaryel è la figlia, adottiva, ma pur sempre figlia, di un primo ufficiale per di più di una base come DS16 Gamma, nella quale la federazione non vuole assolutamente vi sia alcuna macchia. L'intera flotta stellare sarà impegnata nelle ricerche. La piccola è inoltre la figlioccia di Vorn e, almeno in via ufficiale, l'ambasciatore Rogal non ha preso bene che sia stata rapita. So per certo che i klingon sono sul piede di guerra e proprio mentre stiamo parlando una flotta di sette navi è in perlustrazione."
Aymane inarcò un sopracciglio "In che senso, almeno in via ufficiale?"
Tlen guardò il capitano come se la risposta fosse ovvia "La via ufficiale è che l'ambasciatore non abbia preso bene che la figlioccia di Vorn sia stata rapita. La via ufficiosa è che quella bambina ha passato molte ore a giocare sul tappeto dell'ambasciatore mentre lavorava in ufficio.. l'ambasciatore Rogal, per quanto io sappia, non ha mai concesso un simile onore a nessun altro bambino della base. E si sa cosa pensano i klingon di chi si macchia del disonore di colpire qualcuno in modo così ignobile, specie se è considerato di famiglia. Non credo che resterebbe molto del rapitore se i primi a trovarlo fossero loro"
IL capitano spalancò gli occhi osservandola "No, decisamente non resterebbe nulla. Bisogna che i primi a trovarlo siamo noi, dobbiamo intensificare le ricerche" sollevò lo sguardo verso la donna "Ambasciatrice, la ringrazio moltissimo delle informazioni. Non era tenuta a farlo.. la ringrazio anche di aver riscosso quei famosi favori."
T'Lani si alzò guardandolo "Capitano... sarò onesta con lei. Non sarei totalmente certa neppure dei suoi uomini. Camminando per la base ho, casualmente, ascoltato un po' di frasi...diciamo che ci sono voci di corridoio che indicano come anche alcuni federali sarebbero ben felici di passare qualche minuto da soli con il rapitore"


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29.03 - Ipotesi

Autore: Ambasciatore Federale T'Lani

DS16 Gamma - Sale ologrammi
D.T. 05/02/2304 - Ore 01.00


Un principio noto a molti investigatori del passato era che quando non si sapeva dove andare a parare e tutte le piste portavano a un punto morto, la cosa da fare è ripercorrere i passi all'inizio. Il tenente Riccardi avanzò lungo il corridoio della Base, verso la sala ologrammi dove lo attendeva il suo vecchio amico.

Bucht non lo salutò, limitandosi ad un cenno del capo, prima di varcare la soglia della sala. Riccardi lo osservò, prima di seguirlo.
Non era solo invecchiato, pensò Riccardi. Non era solo questione di capelli ingrigiti o di rughe di espressione che si approfondivano intorno alla bocca e ai lati degli occhi: ogni suo gesto, adesso, sapeva di stanchezza.

Oltrepassò l'arco della sala, ritrovandosi in un alloggio semibuio. Si trovava in una camera di bambina, con le pareti rivestite di colori pastello, un tavolino basso con accanto delle sedioline colorate su cui erano appoggiati dei peluche. Lungo una parete, il lettino sul quale era ancora visibile la traccia del piccolo corpo che l'aveva occupato.

"Come mi hai chiesto - disse Bucht - Ho ricostruito l'alloggio da cui è stata rapita la piccola Daisy. Ho programmato anche visite olografiche anche agli alloggi delle altre vittime. Naturalmente, sono stati tutti analizzati e oloripresi con cura... Le registrazioni sono nel fascicolo"

"Dì la verità... Pensi che stia perdendo tempo, a ricostruire i precedenti?" - chiese Riccardi.

"Ho trascorso in questo alloggio più ore di quante ne abbiamo prima che il rapitore ci faccia ritrovare morta la bambina scomparsa - replicò Bucht - Non ho mai trovato alcuna traccia, né mi è mai venuta alcuna idea per arrivare a quel bastardo"
Riccardi sospirò. Forse era davvero una perdita di tempo.

"Non capisco" - borbottò, andando ad appoggiarsi alla sponda del lettino. Fissò l'impronta sul cuscino:

"Ci saranno state dozzine di bambine su DS9, quel giorno. Perché ha scelto Daisy? E come ha fatto a teletrasportarla con tanta precisione, e ad azzeccare il momento in cui la bambina sarebbe stata da sola in stanza? Uno dei genitori avrebbe potuto svegliarsi, affacciarsi alla stanza e assistere al sequestro... E in questo caso, il rapitore avrebbe perso il vantaggio, perché il teletrasporto sarebbe stato tracciato immediatamente."

Bucht assentì: "Sono tutti ragionamenti fatti già all'epoca, e non hanno portato a niente di buono. Abbiamo fatto scansioni accurate della stanza. Non c'era niente... Assolutamente niente di strano, niente da segnalare, nada, niet!" - Terminò con un pugno sulla paratia, che risuonò in maniera lugubre nella stanza. Dopo un istante, si recò di nuovo all'arco, e premette dei pulsanti. Sul lettino, giusto accanto a Riccardi, apparve una bambina umana dai capelli biondi, impegnata a giocare con un animale di peluche. Alzò il visetto verso la porta e sorrise. Quel sorriso, di una creatura così piccola, innocente, fiduciosa verso la vita, procurò una stretta al cuore all'uomo della Flotta Stellare.

"Daisy - disse Bucht - Una olografia ripresa dalla madre il giorno prima del rapimento. Ha addosso lo stesso pigiama con cui è stata rapita. E che aveva addosso il suo cadavere, quando fu ritrovata"

Riccardi inghiottì. Non doveva farsi coinvolgere, pensò. Sarebbe finito come il suo amico, tormentato dal ricordo di quel caso fino all'ossessione.

"E le altre? - domandò, cercando di non far trapelare emozione nella voce - Daisy è stata la terza bambina ad essere rapita. Andiamo alla prima." - ordinò.

Bucht assentì, tornando a premete comandi sull'arco. Comparve un'altra stanza, con un letto più basso e senza sponde. Sopra il lettino, sullo sfondo di un murale variopinto comparivano degli animali dall'aspetto fantastico, che saltellavano da un lato all'altro, fra alberi e fiori.

"La prima bambina si chiamava Tikka"

Riccardi vide apparire in un angolo l'ologramma di una bambina rotondetta, dai capelli e pelle scuri, apparentemente impegnata a giocare con dei pastelli. Bucht continuò: "Era nipote di un importante dignitario tellarite, di passaggio sulla Base Stellare. Questo da un lato favorì le indagini da parte della Sicurezza della Flotta Stellare, e dall'altro le ostacolò. Il dignitario era convinto che il rapimento della sua nipotina fosse legato a dei terroristi facenti parte di una fazione del suo pianeta... Non era così, ma ci vollero tempo e risorse per escludere quella pista. Per inciso, la famiglia di Tikka ha rifiutato le risultanze delle indagini: sono tuttora convinti del coinvolgimento di quella fazione tellarite e niente sembra capace di convincerli del contrario".

Riccardi prese qualche minuto per studiare l'ambiente e guardare la bambina. Di nuovo, provò una stretta al cuore. Quale mostro poteva prendersela con una bambina tanto piccola?

"Parlami della seconda" - sospirò Riccardi. Bucht aveva ragione. Non vedeva alcun legame tra questa bambina e Daisy, e meno ancora con Isaryel. Possibile che fossero state scelte solo in base a una qualunque casualità?

La stanza che apparve agli occhi del tenente Riccardi era molto più sobria rispetto alle precedenti. La bambina evocata dalla sala ologrammi era palesemente più grande delle altre. Aveva la pelle molto scura, e orecchie delicatamente affusolate.

"Suri, vulcaniana" - la presentò Bucht. L'olografia la ritraeva seduta ad un tavolino, con gli occhi fissi su una scacchiera tridimensionale: "I genitori non appartengono ad una famiglia importante. Lei è ingegnere idraulico, lui è un operaio. Accompagnavano la loro figlia ad un torneo di scacchi tridimensionali... Suri era una piccola campionessa. Dopo il ritrovamento del cadavere, i genitori si sono separati. La madre è attualmente ricoverata in un istituto di igiene mentale."

Bucht lasciò l'arco e andò a inginocchiarsi di fronte alla scacchiera, come per sfidare l'ombra della ragazzina scomparsa: "Tikka, Suri, Daisy... e adesso Isaryel. Non hanno niente in comune tra loro" "Niente, tranne l'appartenere alla Federazione" - mormorò Riccardi.

Bucht si girò verso di lui: "Come, scusa?"

"Non hai notato? Una tellarite, una vulcaniana, una umana e una andoriana... Sono le razze fondatrici della Federazione dei Pianeti Uniti. Potrebbe essere questo, il criterio con cui sono state scelte?"



Luna Taraxis
D.T. 05/02/2304 - Ore 02.25


Da lontano, sullo schermo centrale della Stormbreaker, era parsa una nuvola di detriti metallici sparsa sulla superficie bitorzoluta di un cratere della luna Taraxis. Adesso che poteva vederli più da vicino, erano riconoscibili le forme contorte della navetta che era stata fino a poche ore prima.

Rerin Th'Tharek azionò con prudenza i retrorazzi della tuta EVA, per avvicinarsi al relitto con una traiettoria curva, indiretta. Sopra di lui, la massa oscura della Stormbreaker si frapponeva alla vista delle stelle e del pianeta ghiacciato di cui Taraxis era satellite. Accese la potente torcia che aveva agganciato alla tuta per inquadrare la zona, prima di posare i piedi nella polvere, subito imitato da Tara Keane e dai due uomini della sezione scientifica che il comandante aveva scelto per quella missione.

"Rerin a Stormbreaker - disse - Mi sentite?"

=^= Bly a comandante Rerin - rispose subito la dottoressa - La sentiamo, come si dice sempre in questi casi, forte e chiaro. Quello che non mi è chiaro è perché avete deciso di farvi il tragitto dalla nave con la tuta EVA anziché teletrasportarvi direttamente vicino ai detriti =^=

"Per controllare, prima di scendere, se c'erano tracce di una seconda navetta nella polvere di Taraxis - rispose Rerin - Chiunque vi fosse a bordo, deve aver avuto un altro mezzo per lasciare questo pezzo di roccia, dopo aver distrutto la navetta con cui è partito dalla nostra Base. Dubito che volesse fare di questo posto il suo domicilio."

I due della sezione scientifica si erano già messi al lavoro, sotto le indicazioni di Tara, che a sua volta aveva estratto una olocamera e stava riprendendo la scena dell'impatto alla luce delle loro torce. Le tute EVA erano stranamente brillanti sulla polvere grigia della roccia. Nonostante l'addestramento, si muovevano tutti nella scarsa gravità della luna con una goffaggine che in un altro momento gli sarebbe apparsa comica. Se non avesse avuto così tanta rabbia addosso...

Parte della lamiera contornava un quadro elettrico. Si chinò per entrare in quello che rimaneva della postazione di pilotaggio: =^= Il piano di volo è stato cancellato e la memoria del teletrasporto è distrutta - disse uno degli uomini della scientifica - Ma non potevano rimuovere completamente tutte le memorie dai computer di bordo... Ho trovato il circuito di feedback della memoria del teletrasporto: forse in laboratorio possiamo ricavarne qualcosa.
Inoltre, ho rilevato tracce di DNA della piccola Isaryel su uno dei sedili =^= L'uomo inquadrò con il raggio della propria lampada un cuscino sfondato, dal quale era fuoriuscita una massa giallastra di gommapiuma.

=^= Così sappiamo che la bambina è stata effettivamente a bordo di questa navetta - concluse Tara - ma non c'è altro DNA nei resti dello scafo. Chiunque fosse all'interno, deve aver tenuto una tuta integrale, del tipo che abbiamo adesso noi, anche mentre pilotava =^=

=^= Non ci sono nemmeno passi, o tracce di stivali nella polvere - aggiunse l'altro. L'etichetta sulla tuta recitava il nome Hastings - Forse ha messo l'autopilota per far schiantare la navetta, e si è trasportato con la bambina a bordo dell'altro mezzo che aveva preparato =^=

"E prima di arrivare, avrebbe lasciato il suo mezzo in attesa così, non lontano da una comune rotta commerciale? - replicò Rerin - Qualche nave di passaggio avrebbe potuto notare nei propri sensori, e quindi nei diari di bordo, la presenza di una navetta apparentemente abbandonata dal proprio equipaggio sulla superficie della luna di Taraxis., come del resto sono stati notati questi detriti" - alzò la mano per prevenire una obiezione - Sappiamo che sono già in due: uno che deve essere ancora su DS16 Gamma, per giocare con noi e lasciare i messaggi, e uno che ha portato via la bambina. Pensare che ci sia anche una terza persona di mezzo, al posto di pilotaggio, in attesa dell'arrivo della navetta con la bambina... E' possibile, certo, anche questo è possibile, ma ma io mi sento di escluderlo."

=^= Forse il mezzo non era sulla superficie. Sono sicura che questa luna non è stata scelta a caso - gli arrivò la voce di della dottoressa Bly nella radio del casco - Sto dando un'occhiata al database della Flotta, e ho scoperto che qui c'era una base mineraria, abbandonata poi per esaurimento nel secolo scorso. La luna è stata scavata a lungo, per estrarne minerale di dilitio. Ci sono grotte scavate nella roccia, che si estendono per varie centinaia di metri.
Il posto ideale per nascondere una navetta =^=
"Questo vuol dire anche che è il posto ideale per distruggerne un'altra - ponderò Rerin - Avrebbero potuto nascondere i detriti all'interno di una delle grotte e noi non li avremmo mai trovati, nemmeno in un millennio di ricerche..."

Tara abbassò la olocamera e si girò verso di lui: =^= Comandante, lei pensa ad un'altra trappola - si guardò intorno - Come quella in cui è rimasta ferita Durani. Guardiamarina Marple, rileva tracce di esplosivi? =^=

Uno dei due uomini si avvicinò: =^= No, signore... - rispose Marple - Non ho rilevato tracce di esplosivi. Ma ho rilevato una traccia di energia, in quella direzione =^= alzò un braccio, indicando un punto oltre la cresta del cratere.

"Era ora" - mormorò Rerin, avviandosi verso il punto indicato. Tara gli afferrò un braccio della tuta. La visiera polarizzata impediva di vederne bene i lineamenti, ma sapeva che cosa l'altra stava pensando anche senza vederne l'espressione:

=^= Vuole andarsi a ficcare dritto in quella trappola? =^=

"Certo che si - rispose l'andoriano - E' una trappola, ma è anche qualcosa che ha lasciato apposta per farcelo trovare. Voglio vedere di che si tratta... E se sarà sempre così bravo a far sparire le sue tracce!"


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29.04 - Dentro di lui

Autore: Capitano Steje Aymane

Luogo sconosciuto
05/02/2404 ore 2:30


Il silenzio era come un macigno, opprimente e soffocante. Per ore aveva battuto sul vetro della navetta, urlando con disperazione finché la sua voce non si era spezzata e le corde vocali non avevano emesso che un sussurro rauco.

L'aria all'interno della piccola navetta da lavoro si era fatta rarefatta, avvolgendo le sue braccia con un peso simile al piombo. La testa gli pulsava di dolore, confondendo i suoi pensieri e impedendogli di ragionare con chiarezza.

Un fascio di luce improvviso, proveniente da una torcia, colpì i suoi occhi, strappandogli un gemito di puro terrore. Con ansia, l'uomo scrutò attraverso il vetro, sperando contro ogni speranza.

Dall'altra parte, bambini correvano freneticamente nel magazzino mal illuminato. Non dovevano essere lì, non nel sottoponte della manutenzione. Si fermarono di fronte alla navetta da lavoro, attratti forse da un accenno di movimento visto con la coda dell'occhio.

Con gli ultimi sforzi, l'uomo cercò di urlare, ma la sua voce si perdeva nell'insonorizzazione della navetta. I bambini sembravano non sentirlo, ma lo guardavano, consapevoli che qualcosa non andava. Poi si voltarono e fuggirono via indifferenti alle sue urla.

Le lacrime rigavano il volto dell'uomo mentre continuava a gridare, impotente, mentre l'aria nella navetta di manutenzione si esauriva lentamente. Poi, improvvisamente, tutto svanì, lasciando solo il vuoto e il silenzio.

L'uomo si svegliò di soprassalto, il cuore batteva freneticamente nel petto. Le lenzuola erano appiccicose di sudore, il respiro affannoso. Quell'incubo, quel terrore ricorrente, lo tormentava ancora una volta, strappandogli la pace della notte.

*Indifferenza... i genitori dovevano essere orgogliosi dei loro figli.* sibilò la voce nella sua testa.

"Stai zitto! Lasciami in pace!" borbottò l'uomo sedendosi sul bordo del letto mentre cercava di scuotere via il dolore che sentiva alle articolazioni.

*Cosa c'è? Li hai già perdonati quei bambini?* la voce aveva un tono sorpreso e rabbioso

"Stai zitto!" ringhiò di nuovo l'uomo aprendo di scatto un cassetto del comodino e frugando energicamente al suo interno.

*Dovevi cercare quei mocciosi appena ne hai avuto la possibilità!* gridò la voce nella sua testa

"STAI ZITTO!" urlò di rimando l'uomo estraendo dal cassetto una siringa e iniettandosela nel braccio.

*Cosa succede Joa, non vuoi più giocare con me?* chiese la voce divertita.

Poi tutto si fece di nuovo buio e silenzioso.



Luna Taraxis - Luogo dello schianto
05/02/2404 ore 3:00


=^=Cos'è secondo lei?=^= chiese Rerin al Capo Operazioni osservando l'oggetto semi sommerso nel fango del fiume a circa 150 metri dalla loro posizione.
=^=Difficile dirlo da questa distanza. Sembrebbe parte della console di navigazione ma c'è attaccato qualcosa che non conosco... devo avvicinarmi.=^= rispose Tara ma fu bloccata dall'andoriano.
=^=Rerin a Storbreaker, inviate alle mie coordinate un generatore di scudi portatile.=^=

Pochi minuti dopo le luci del teletrasporto lasciarono quanto richiesto. Tara consegnò agli uomini della sicurezza le quattro antenne che avrebbero delimitato il campo e si piegò sul generatore di scudi. Gli uomini posizionarono le antenne rimanendo a cento metri dall'oggetto.

=^=Attivo il generatore di scudi su forza sei... adesso restringo l'area. Bene così dovrebbe bastare.=^= Lei e Rerin si avvicinarono.
=^=Come pensavo, è una parte del sistema di navigazione. L'energia proviene da questo congegno aggiunto alla strumentazione.=^=
=^=Sa cos'è?=^= chiese l'uomo osservando lo strano oggetto =^=Ha l'aria di qualcosa di molto artigianale.=^=
=^=Dovrò portarlo alla stazione per studiarlo, ma ad un primo esame sembra un potenziatore di segnale. Qualcuno comandava la nave da remoto e ci riusciva tramite questo congegno.=^=
=^=Perché rileviamo così tanta energia?=^= chiese il primo ufficiale guardando la mezza klingon
=^=L'energia necessaria a ricevere e trasmettere dati in tempo reale o quasi è tantissima. Non mi stupirei se nella parte nascosta ancora dal fango ci fosse un MED.=^=
=^=Avrebbe senso... un Modulo Energetico di Dilitio (MED) è una potente fonte di energia progettata per applicazioni avanzate, in grado di fornire energia stabile e affidabile in un formato compatto. Ma è roba sviluppata per uso militare e scientifico... come fa ad averla?=^=
=^=Non lo so, potrebbe essere qualcuno della Flotta Stellare, però nel DarkNet si trova di tutto in vendita.=^= rispose Tara
=^=Quindi non abbiamo niente!=^= Rerin stava per dare sfogo alla sua rabbia in maniera plateale ma il capo operazioni lo fermò.
=^=Si sbaglia Comandante. Credo che siamo stati fortunati... la fonte di energia doveva esplodere distruggendo questa parte di console perché all'interno ci sono ancora i dati di connessione da remoto effettuati per controllare la navetta come un drone. Adesso mi lasci lavorare perché è una cosa parecchio delicata.=^=



Deep Space 16 Gamma - Ufficio del Capitano
05/02/2404 ore 6:08


Riccardi e Tara erano seduti davanti al Capitano. Nessuno dei tre aveva dormito molto e Tara era tornata dalla luna di Taraxis solo due ore prima dell'incontro.
"Quindi quel congegno doveva esplodere ma non l'ha fatto. Cos'è andato storto?"
"Il fango del fiume sulla luna di Taraxis conteneva un'alta concentrazione di silicati, in particolare quelli ricchi di ferro. Questa composizione ha reso il fango altamente conduttivo, capace di disperdere le cariche elettriche. Questa proprietà potrebbe aver impedito il rilascio di energia o causare cortocircuiti nei sistemi del congegno impedendo la detonazione. Siamo riusciti a disinnescare l'ordigno e ora i miei uomini stanno analizzando i dati ricevuti dal congegno... con un po' di fortuna risaliremo al luogo della trasmissione." rispose la donna bevendo un raktajino per riprendere un po' di energia.

"Ottima notizia, però ho sempre la stessa domanda che mi frulla in testa. Come hanno fatto ad usare un teletrasporto per portarla via?" chiese Aymane tamburellando con le dita sulla scrivania.
"Non l'abbiamo ancora scoperto. Non c'è traccia di un teletrasporto nei nostri sensori e i software di protezione avrebbero bloccato qualsiasi teletrasporto non autorizzato."
"In definitiva a noi non risulta un teletrasporto, ma le riprese mostrano il Comandante Rerin che esce dall'appartamento alle 7:50 per andare a fare colazione e alle 8:00 è arrivata il tenente Fallon. Nessuno si è avvicinato alla porta dell'appartamento in quei dieci minuti."
"C'è la possibilità di un passaggio segreto?" chiese il trill
"Signore?" Riccardi parve confuso.
"Intendo se qualcuno ha creato un passaggio per entrare nell'appartamento."
"Impossibile. Gli alloggi dell'ufficiali superiori sono tutti sullo stesso ponte. Da un lato dell'alloggio del comandante c'è il suo e dall'altro quello del tenente Durani... credo che un buco l'avreste notato"
"Non sia sarcastico Alessandro, sto provando ad inventarmi di tutto, anche cose campate in aria come quelle." borbottò Aymane facendo il broncio.
"Mi scusi Capitano..."

"Quindi l'unico modo per usare un teletrasporto all'interno della stazione è superando i blocchi della sicurezza."
"Esattamente." rispose Tara "E questa cosa è impossibile a meno che..." si fermò di botto
I due uomini la guardarono mentre si concentrava. Le rughe che si formavano sulla sua fronte corrucciata accentuavano le creste klingon che normalmente erano a malapena visibili.

"Dica qualcosa..." Aymane ruppe il silenzio

"È solo un'idea assurda. È impossibile che qualcuno abbia craccato i nostri sistemi, le protezioni della flotta stellare sono di prim'ordine e comunque ci saremmo accorti di qualcosa..." iniziò lei
"E quindi?" chiese Riccardi
"E se invece di craccare il sistema questo bastardo avesse una backdoor?"
"Ma questo vorrebbe dire che è qualcuno della Flotta Stellare... e uno qualsiasi vorrei precisare. Come lo troviamo qualcuno che ha aiutato a programmare i software della stazione" chiese Riccardi con voce dubbiosa.
"Non lo so, ma ho sentito di qualcuno che potrebbe aiutare." rispose lei altrettanto dubbiosa.
"Qual è il problema?" intervenne Aymane "Potrebbe scegliere di non aiutarci?"
"Non so nemmeno chi sia... so solo che lo chiamano l'Ombra."



Deep Space 16 Gamma - Ufficio del Capo Operazioni
05/02/2404 ore 6:35


Lo schermo del computer di Tara si accese senza che lei avesse fatto niente. Stava ancora riflettendo sull'idea che aveva avuto e se aveva fatto bene a contattare questo fantomatico hacker che veniva chiamato l'Ombra lasciandogli un messaggio in una bacheca del DarkNet.
"Come ha fatto a..." capì immediatamente che era l'uomo che stava cercando. Non riusciva a vederlo, come se il volto fosse perennemente immerso nell'oscurità mentre un leggero bagliore creava i contorni della figura.
=^=Credo che non abbia tempo per fare domande alle quali sa già che non risponderò... la contatto solo per quello che mi ha scritto nel messaggio. Non mi sta prendendo in giro vero?=^= dal tono dell'uomo, se era un uomo visto che la voce era contraffatta, Tara capì che sapeva esattamente cosa stava succedendo.
"Allora la farò breve. Qualcuno sembra sia riuscito ad entrare nei software di sicurezza della stazione ed abbia rapito la bambina senza far scattare gli allarmi e senza far registrare ai sensori i segnali di teletrasporto. È possibile?"
=^=Siete sicuri che abbia usato questo metodo?=^=
"È l'unica spiegazione... l'alternativa è che sia un fantasma e passa attraverso i muri."
=^=La stupirebbe scoprire che è una possibilità non del tutto da scartare... la stessa cosa sarebbe successa su altre stazioni?=^=
"DS1, DS4 e DS9... ho provato a contattare le altre stazioni per una verifica ma i protocolli sono lunghi e tediosi e quella bambina non ha tempo da perdere! Però le posso fornire i dati di accesso alla nostra stazione."
=^=Ha un bel coraggio a fornire i dati di accesso alla vostra stazione ad un hacker sconosciuto...=^=
"Dovrebbe farle capire quanto siamo disperati..."
=^=Comunque non importa sono entrato.=^=
"Cosa?! Come ha superato le nostre protezioni?"
=^=Le vostre e quelle delle altre stazioni... che vuole farci sono bravo! Adesso si ricomponga e mi dia del tempo...=^=

Tara capì subito che si trovava di fronte ad un vero e proprio genio. A lei per superare i controlli della stazione sarebbero stati necessari giorni e quest'uomo era riuscito ad entrare dentro 4 installazioni della Flotta Stellare in pochi secondi.
*Un genio oppure... qualcuno dell'intelligence?* per entrare così velocemente nei sistemi forse l'Ombra aveva dei codici di un livello molto alto, un livello che solo l'intelligence della flotta poteva avere.

=^=Qualcosa ho trovato...=^= Tara si rese conto che era passata mezz'ora da quando l'Ombra aveva iniziato a lavorare e lei aveva quasi trattenuto il respiro per tutto il tempo =^=Non ho ancora trovato la backdoor, se esiste veramente, però ho trovato un particolare... il software che gestisce l'interscambio di dati fra i sistemi di sicurezza e i sensori è stato creato dalla stessa persona: ex Tenente Benjamin Clarence.=^=
"Il figlio dell'ex ammiraglio Clarence?"
=^=Parrebbe... però è strano dalla sua scheda non sembra un prodigio della programmazione.=^= commentò l'Ombra dimostrando di avere accesso anche ai dati personali della Flotta Stellare.
"Sbaglio o l'ammiraglio è stato mandato in congedo anticipato una decina di anni fa? Ma sui rapporti non è descritto il motivo."
=^=Quando fanno così vuol dire che ha combinato un guaio...=^=
"E se a combinarli fosse stato il figlio? Ad esempio fornendo o addirittura vendendo una backdoor che non doveva vendere? Anche il pargolo è stato congedato... l'ultimo suo recapito sembra essere su Korvat proprio sul bordo della zona neutrale."
=^=Potete raggiungerlo?=^= chiese l'Ombra
"Ho amici da quelle parti... gente che farà sputare al nostro Benjamin quello che sa. Sperando che sia utile."
=^=Continuerò a cercare la backdoor. Chiudo=^=

L'immagine sparì come era apparsa ma Tara non aveva tempo di riflettere sul fantomatico Ombra. Doveva contattare il suo clan.



Deep Space 16 Gamma - Ufficio del Capo Operazioni
05/02/2404 ore 17:21


=^=Vodak loD VodleH vItlhob ngeHpu' qep'a'. (Vodak del casato VodleH saluta il prossimo capo clan)=^= salutò il klingon dall'aspetto feroce con una cicatrice sul volto sbattendo il pugno sul cuore.
"Vodak! È un piacere rivederti... ma penseremo ai saluti un'altra volta. Hai trovato quell'umano?"
=^=Trovato e interrogato. Se l'è fatta addosso appena ci ha visti!=^= il ghigno del klingon deformò la cicatrice dandogli un aspetto demoniaco
"Posso immaginare perché... cosa vi ha detto."
=^=Sai che non sono un tecnico quindi c'ho capito poco. Ti invio però la registrazione dell'interrogatorio... da quello che ho capito questo umano non ha realmente creato quel programma, l'ha rubato ad un altro, un certo Joa. Ma non ricorda il cognome, dice che ormai sono passati almeno vent'anni.=^=
"È per questo che è stato congedato dalla Flotta Stellare?"
=^=Credo che l'abbiano cacciato perché incapace di fare qualsiasi cosa... ha combinato tanti di quei guai che alla fine è stato forzato a dare le dimissioni=^= sghignazzò il klingon

*E con lui anche suo padre che molto probabilmente lo copriva...* pensò Tara per poi tornare a rivolgersi al fratello più giovane, uno dei tanti. "Fatemelo recapitare qui alla stazione... appena potete, potrebbe non aver fatto nulla ma voglio averlo fra le mani per farci due chiacchiere."

Il klingon fece un grugnito di assenso e chiuse la comunicazione.

"Computer metti in correlazione il programma di interscambio di dati fra i sistemi di sicurezza e i sensori con il nome Joa."

=^=Joa Del Cranne, Trill unito. Programmatore freelance. Ha presentato numerose denunce presso la Flotta Stellare affermando di aver subito il furto del suo programma da parte del Tenente delle operazioni Benjamin Clarence di stanza sulla Terra. Non essendo disponibile alcuna prova che dimostri la proprietà del programma, l'ammiragliato ha deciso di non procedere con l'accusa.=^=

"Forse abbiamo trovato la strada giusta. Qual è l'ultimo recapito?"

=^=Joa Del Cranne risulta abitare su Threll V in una città chiamata Jardjia a 300 chilometri a sud della capitale. Si è trasferito in quel luogo dopo l'incidente subito in data stellare 61294.47=^=

"Quale incidente?" Tara si sporse in avanti verso il monitor



***FLASHBACK***
Deep Space 1 - Sottoponte della Manutenzione
17/04/2384 ore 18:33


Del tremava come un giunco di Threll V. Aveva finalmente trovato il bastardo che gli aveva rubato la proprietà del software e gli avrebbe estorto la verità a costo di ammazzarlo di botte.
Solo che Joa Del non era un combattente e certamente non era un assassino, era solo un programmatore freelance che amava stare a casa a lavorare in completa tranquillità... molto probabilmente quello che sarebbe finito preso a pugni era lui, ma questa possibilità non gli era nemmeno venuta in mente.

Era da poco più di un anno diventato un troll unito. Il suo simbionte Del sembrava un tipo taciturno come lui e ancora pareva rifiutarsi di condividere le sue esperienze. Secondo i Selettori del Programma di Iniziazione, i trill che selezionavano e decidevano chi era degno di portare un simbionte, Del era stato sfortunato nelle sue vite precedenti. Molti dei suoi ospiti erano morti in modo brutale spesso a causa di incidenti, per questo Joa Cranne era stato scelto, proprio per dare a Del un ospite tranquillo che gli avrebbe dato al per una volta una vita pacifica e senza problemi.

Joa si armò di coraggio e avanzò raccogliendo da uno scaffale una chiave inglese che sembrava al massimo adatta a rompere una noce, ma così si sentiva più sicuro "Tu bastardo!" ringhiò cercando di sembrare più coraggioso di quanto in realtà fosse.

"E tu chi cazzo sei?" il giovane guardiamarina Benjamin Clarence sollevò un sopracciglio sorpreso dalla vista di un trill in abiti civili in quel punto della nave.
"Non sai chi sono, ma io so chi sei tu! Tu sei quello che mi ha rubato il software!"
"AHAHAH! Ma non mi dire! Sei lo sfigato che ha fatto quella cosa... davvero un ottimo lavoro!" l'umano incrociò le braccia al petto "E ora?"
"Adesso tu verrai con me dalle autorità e dirai tutta la verità! Dirai a tutti come hai rubato il mio lavoro!"
"Sennò che farai? Mi attaccherai con il cacciavite?" chiese ancora l'umano ridendo.

*Uccidilo!* nella sua mente le parole risultarono chiare mentre lui guardava il lungo cacciavite che teneva in mano... eppure era certo di aver raccolto una piccola chiave inglese.

"Sentito ragazzi? Il mio amico qui vorrebbe farci perdere l'occasione di una vita!" esclamò il guardiamarina

Il trill si voltò proprio mentre un pugno lo raggiungeva al mento. Altri tre giovani ufficiali si erano avvicinati silenziosamente. A colpirlo era stato un tellarite tanto corpulento quanto puzzolente.

"Tenetelo!" ordinò l'umano mentre un andoriano e una mezza vulcaniana lo afferravano per le braccia.

Il pestaggio non lasciò segni visibili. Gli amici di Benjamin sapevano come colpire senza lasciare traccia, avevano fatto molte volte questo gioco all'accademia senza subire ripercussioni e se anche c'era stata qualche denuncia l'ammiraglio Clarence l'aveva messa a tacere.

Quasi svenuto dal dolore fu trascinato dalla vulcaniana verso una workbee, una di quelle piccole navicelle per la manutenzione esterna e lasciato chiuso lì dentro. Nessuno pensò che l'assenza di energia nella navetta avrebbe impedito al trill di liberarsi e soprattutto di respirare.

"Vuoi giocare con me? Eccoti servito!" disse Benjamin prima di chiudere il portello e lasciarlo al buio.

Quando i bambini lo trovarono lui vide in loro i suoi quattro torturatori, quattro mostri femminili come la vulcaniana che l'aveva chiuso dentro quella navetta. Pensava che l'avessero abbandonato di nuovo al suo destino con l'aria sempre più scarsa, destinato a soffocare, ma i bambini invece erano andati a cercare aiuto ma... nessuno sembrava dar loro retta. Passò parecchio tempo prima che qualcuno si decidesse ad andare a controllare.

Joa Del Cranne non riprese conoscenza per molto tempo, i dottori dissero che aveva sviluppato una forma di neuropatia periferica a causa della prolungata assenza di ossigeno. La neuropatia aveva colpito i nervi causando una debolezza muscolare, intorpidimento e dolore, specialmente nelle mani e nei piedi.

Ma questo lui lo seppe molto dopo. Per due anni chiuso nel suo coma, il simbionte Del lo istruì nei modi di uccidere, come aveva tentato di fare con i suoi precedenti ospiti... molti di loro si erano rifiutati di compiere quelle nefandezze e anzi avevano minacciato di riferire tutto ai Guardiani dei simbionti delle caverne di Mak'ala e Del li aveva portati al suicidio o aveva causato degli incidenti per trovare un ospite desideroso di aiutarlo e ora aveva quell'ospite.

*Vuoi giocare con me?* gli ripeteva il simbionte mentre Joa Cannel continuava ad urlare nel silenzio della sua mente.


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FINE MISSIONE