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USS CRUSADER - MISSIONE 14 RSS USS CRUSADER - Missione 14

14.04 " Il sogno di Shaitan "

di Gerard Ylim Yager, Pubblicato il 15-04-2014

Pianeta Muwai, alloggio di Shaitan - 16/01/2394, ore 04:25


La vulcaniana era in piedi davanti a lui.
Shaitan non era in grado di dire da quanto tempo fosse lì, forse era sempre stata in quel punto.
Lo sfondo nero opaco gli permetteva di distinguere molti dettagli della donna: era poco più bassa di lui, molto magra ma dotata di una buona muscolatura e poi aveva la tipica frangetta dei vulcaniani.
Tipica? Ma Shaitan conosceva pochi vulcaniani... erano a malapena una decina gli alieni di quella specie che lavoravano con lui.
La donna assomigliava molto a V'Lar ma Shaitan era sicuro che la vulcaniana fosse un'altra persona... una persona molto importante per lui.
D'improvviso lo sfondo mutò di colpo e comparve una finestra aperta sullo spazio. In lontananza Shaitan vide una remota stazione spaziale della Federazione ruotare attorno ad un pianeta alieno.
Federazione? Quella parola per lui fu come un pugnalata, una salva di emozioni contrastanti lo colpì in pieno ma non riuscì a capirne il motivo.
Mentre cercava di capire che cos'era la Federazione qualcosa di sconvolgente accadde: la stazione spaziale esplose con una luce accecante. L'andoriano sentì il colpo raggiungerlo e le pareti tremarono ma la vulcaniana rimase in piedi davanti a lui impassibile.
Passarono pochi instanti e la finestra, indebolita dall'esplosione, cedette di colpo. Istintivamente Shaitan si aggrappò alla parete, tese i muscoli al massimo e lottò per non essere sbalzato fuori nello spazio.
"Perché ti aggrappi?" chiese la vulcaniana.
"Chi sei tu?" chiese di rimando lui.
"Io sono... lo sai."
"No non lo so." Un nome gli arrivò improvvisamente dal profondo della mente: "K'Rael..."
La vulcaniana rimase impassibile, con tocco lieve e vellutato prese la mano del marito e iniziò a tirarlo verso la breccia aperta.
"Cosa fai?" chiese lui allarmato.
"Ti mostro la verità."
La vulcaniana esercitò una forza lievemente maggiore, Shaitan mollò di colpo la presa e i due galleggiarono sospesi senza peso fuori dalla nave. Galleggiarono per diversi interminabili minuti e Shaitan capì che provava qualcosa verso la donna. Sentimenti profondi e eterni e, anche se non conosceva il suo nome, sarebbe rimasto lì con lei per sempre.
"Voltati." disse lei ad un certo punto.
Lui si voltò e la vide. La nave aliena era lì davanti a loro. Sembrava danneggiata ma conservavate tutta la sua magnificenza e bellezza. Shaitan rimase alcuni istanti a contemplare quello spettacolo come rapito. Trovava la nave aliena molto famigliare mentre il suo alloggio sul pianeta gli era sempre sembrato poco adatto a lui e alieno.
"Eravamo lì dentro?" chiese lui.
"Sì, è stata l'esplosione a catapultarci qua fuori."
"Perché eravamo a bordo della nave aliena?"
"Perché tu sei una parte importante di essa e io facevo parte dell'equipaggio."
"Crusader... USS Crusader, classe Prometheus II... NX 59659. Come faccio a conoscerne il nome?" Shaitan avrebbe dovuto essere agitato o confuso, invece era tranquillo e calmo, in pace con se stesso.
"Vieni con me." disse lei e attorno a loro comparve la Plancia.
Attorno a loro Shaitan vide l'equipaggio e gli ufficiali superiori lavorare... ma i loro volto erano quelli dei suoi colleghi al cantiere: Yager, Bloch, Jenner, Viskav, McAllister e tutti gli altri. Eppure vedere i colleghi svolgere incarichi a bordo della nave... provava una strana sensazione quasi di quotidianità.
La vulcaniana gli si avvicinò e gli sussurrò: "Dietro di noi c'è la poltrona del Capitano. Voltati!"
L'andoriano vi voltò e rimase paralizzato dallo shock: seduto sulla poltrona del Capitano c'era lui, il Capitano Shaitan del clan Aeltheur. *Io sono lui!* si disse, ma tutto ciò non aveva senso. Spaventato cercò di fuggire ma era paralizzato come se qualcuno lo stesse obbligando a guardare. L'ansia e la paura crebbe esponenzialmente finché la visione cedette, si ruppe e lui si svegliò urlando.
Guardò il suo pigiama che il suo alter ego indossava come un'uniforme. Poi arrivarono le vertigini e conati di vomito. Shaitan si svegliò, corse in bagno, vomitò la cena e venne folgorato dal mal di testa.

Cantiere della Crusader, magazzino merci - 16/01/2394, ore 08:28


Xian si spostò leggermente a carponi e, sicura di avare le spalle coperte, si avvicinò al cantiere.
I due alieni si alzarono rapidamente, percorsero rapidamente uno spazio aperto e si rifugiarono tra alcune casse.
"Reisciar, ci hanno visti?"
"No." rispose il suo compagno.
"Bene, allora procedo." Xian attivò si sistema di misurazione e iniziò ad analizzare l'area.
"Allora?" chiese Reisciar dopo alcuni secondi di pausa.
"È proprio come pensavamo." Xian avvicinò l'apparecchio di misura al compagno in modo che potesse vedere anche lui i risultati. "La nave è qui, i sistemi principali e secondari sono spenti. Rilevo anche l'equipaggio ed è la cosa più strana."
"Perché?" chiese lui.
"Sembra che stiano quasi tutti lavorando alla nave, ma non si tratta di manutenzione di routine o riparazione di guasti... è come se la stessero smontando per analizzarla." Xian sembrava sorpresa e confusa.
"Già... è proprio strano, meglio rientrare e riferire quanto scoperto." rispose lui.

Cantiere della Crusader, ritrovo operai - 16/01/2394, ore 08.29


Yager era pronto ad iniziare una nuova giornata di lavoro, al contrario di Shaitan aveva avuto una notte di sonno buona e molto tranquilla, per cui era fresco e riposato. Stava osservando la colossale nave ancorata mentre attendeva i colleghi per iniziare.
Al posto degli operai, però, arrivò il dottor Jenner: "Buongiorno, capo turno Yager."
"Buongiorno a lei, dottore." rispose l'umano. "Posso fare qualcosa per lei?"
Il dottor Jenner sembrava molto preoccupato e teneva un rudimentale data padd in mano. "Mi conferma che la nave aliena emette molti tipi di radiazioni e utilizza vari tipi di energie?"
"Sì, perché?"
"L'avrà notato anche lei." Jenner si avvicinò e parlò a voce bassissima. "Sembra che i nostri colleghi abbiano a volte dei comportamenti strani... sbagliano i nomi, gli incarichi e, raramente, sembrano avere comportamenti come se fossero quasi dei membri dell'equipaggio di quella nave."
Yager rimase alcuni istanti in attesa come per elaborare quelle informazioni così strane.
"Ora che mi ci fa pensare... ho notato anch'io questi comportamenti. Ma cosa c'entra con la nave aliena?"
Jenner mostrò il data padd a Yager. Sullo schermo c'erano due immagini e anche un profano avrebbe capito che erano analisi dei tracciati celebrali. Le due rilevazioni erano molto simili tranne che per quella di destra che mostrava delle aree colorate di rosso.
"Sono due analisi fatte sullo stesso paziente, quella di destra è stata compiuta durante il turno di lavoro alla nave." spiegò il dottore.
"Cosa indicano le zone evidenziate di rosso?"
"Indicano una forte attività celebrale nella zona della memoria, o è un ricordo che affiora oppure potrebbe essere una specie di distorsione delle onde celebrali dovute dall'esterno." spiegò il dottore.
"Sta dicendo che tra le varie forme energetiche emesse dalla nave c'è una specie di campo mentale che compromette i nostri ricordi, una specie di arma contro una possibile intrusione?" Yager era sconcertato.
"Esatto."
"Meglio andare ad avvertire i nostri superiori."
I due corsero via.

Zona esterna del sistema di Muwai, USS Diplomacy, Sala Tattica - 16/01/2394, ore 15:00


"... per cui l'unico modo per sopraffarli consiste nell'attaccare rapidamente sfruttando la nostra superiore potenza di fuoco, velocità e manovrabilità." L'Ufficiale Tattico della Diplomacy, il Tenente Reisciar, aveva appena finito di illustrare l'analisi tattica della flotta nemica.
Il Capitano rimase in silenzio contemplando le parole appena pronunciate. "Loro sono come delle api in confronto a noi?"
"Sì." Reisciar annuì e aggiunse: "Attaccando a sorpresa e rapidamente mettendo a segno quanti più siluri possibile è l'opzione tattica migliore."
"Un simile attacco infliggerebbe gravi perdite alla flotta Muwai." disse il capitano.
"Inoltre c'è sempre l'incognita della Crusader." spiegò il primo ufficiale. "Se la Crusader è caduta in mano agli alieni Muwai e la usano contro di noi saremmo in grossi guai."
"Non credo." si intromise il tenente Xian, l'OPS. "La nave è protetta da codici di alto livello e blocchi di sicurezza. Dubito che i Muwai possano farla funzionare."
"Questa è una buona notizia." commentò l'Ufficiale Medico Capo.
"E spiega anche perché abbiano scelto di smontare la nave anziché usarla." aggiunse il primo ufficiale.
Il tenente Xian annuì e attivò un ologramma. Al centro del tavolo apparve la rappresentazione della Crusader. La corazza scomparve lasciando un posto ad uno spaccato della nave. Un groviglio di connessioni dati colorate di rosso si disseminava in ogni direzione accompagnato da tubazioni gialle che rappresentava i condotti del plasma. I nuclei di curvatura erano evidenziati in azzurro, le armi in viola e i vari sistemi in verde.
L'OPS ingrandì l'ologramma e iniziò a parlare: "Da quello che abbiamo visto, stanno smontando i sistemi secondari e quelli non essenziali." Fece una breve pausa mentre i sistemi rimossi iniziarono a luccicare ad intermittenza. "Malgrado stiano utilizzando personale della Flotta il lavoro procede molto lentamente."
L'ufficiale medico ragionò ad alta voce: "Forse perché hanno i nostri marinai e ufficiali come manodopera ma non possono accadere alle loro conoscenze."
"O ai loro codici di comando." azzardò il primo ufficiale.
"Esatto... è proprio quello che pensavo." Il tenente Xian tornò a sedersi e ingrandì un'altra sezione della nave.
Reisciar la riconobbe subito. "Hanno preso dei siluri quantici?"
"No. Fortunatamente i sigilli sono intatti ma penso che cercheranno di prenderli il prima possibile. Il problema è un altro." rispose l'OPS.
"Quale?" chiese il primo ufficiale.
"Uno dei filamenti quantici si sta deteriorando. In condizioni normali la riparazione richiederebbe pochi minuti ma qui se nessuno se ne occupa..."
"La nave potrebbe esplodere." Concluse il Capitano.
"Quando giochi col fuoco rischi di scottarti." commentò amaramente il Primo Ufficiale.
"Vero, anche se una lezione ai Muwai starebbe bene, se la Crusader dovesse esplodere sarebbe una punizione troppo grande." Il Capitano attese alcuni secondi in modo da permette ai suoi uomini di assimilare quanto detto. "Tenente Xian, si intrufoli nuovamente nel cantiere assieme al tenente Reisciar e metta in sicurezza le testate."
"Sì, Capitano." risposero i due.
"Bene." Il Capitano guardò l'ufficiale medico capo e aggiunse: "Dottore, proviamo a recuperare uno dei nostri, voglio capire che trattamento hanno subito e come contrastarlo."
Ci fu un breve periodo di pausa, poi il Capitano aggiunse: "Soprattutto voglio capire come un equipaggio ben addestrato sia stato catturato da questi alieni."

USS Crusader, 15ª intersezione - 16/01/2394, ore 16:00


Shaitan era solo. Era riuscito con grandi difficoltà ad isolarsi in uno dei condotti della nave senza che nessuno lo vedesse o che notasse la sua assenza. Ma la parte più difficile era stato dissimulare. Il sogno che aveva fatto la notte precedente l'aveva sconvolto e inquietato turbandolo pesantemente e aveva faticato a nascondere quelle emozioni ai colleghi.
Ora era solo e a caccia di risposte.
Si avvicinò ad un pannello, lo toccò e il terminale del computer si attivò.
Nei giorni precedenti lui e gli operai aveva cercato invano di accedere al computer ma un robusto blocco di sicurezza li aveva fermati. Titubante toccò uno dei tasti e attese l'irritante voce artificiale.
"Prego inserire ID."
Avevano provato molti codici ma il numero di combinazioni era troppo alto ma questa volta Shaitan aveva uno strano presentimento. Più che un presentimento era un serie di lettere alfanumeriche che gli ronzavano nella testa da quando si era svegliato.
Digitò il codice e attese.
Passò un interminabile istante di tensione e silenzio assoluto, poi, con un bip, il computer rispose: "Codice di autorizzazione Starfleet accettato."
Quelle parole lo paralizzarono, si afflosciò contro la parete opposta confuso e uno strano pensiero lo turbò ulteriormente: il suo sogno aveva detto la verità.
Ma poi arrivò il desiderio di andare a fondo a questa storia e di scoprirela verità legata alla sua identità. Si alzò e si avvicinò al terminale.
"Computer?" disse, nel suo profondo sapeva che poteva dare anche comandi vocali.
"Computer in attesa di comando."
"Identifica questa nave."
"Nave stellare USS Crusader, classe Prometheus II, codice identificazione di scafo NX 59659, unità sperimentale per missioni tattiche nello spazio profondo." Il nome e l'identificazione coincidevano al suo sogno.
Ora sarebbe arrivata la domanda più difficile: "Computer identificami."
"Lei è il Capitano della nave, Capitano di vascello Shaitan del clan Aeltheur."